Chiara Lubich Buona Pasqua - Parrocchia di Santena · 2014-03-28 · e il sangue di Gesù, cioè...

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Periodico della comunità cristiana santenese Abba, «Padre», sia la nostra preghiera! Dio è Amore, il Padre che ci ama. E’ il nostro papà: di che dobbiamo temere? Chiara Lubich sito: www.parrocchiasantena.it e-mai: [email protected] ANN0 XXXII NUMER0 1 • MARZO 2014 Vuoi fare una buona Pasqua? Partecipa alle celebrazioni della Settimana Santa! Venerdì 11 aprile via CRUCIS cittadina ore 20,30 dalle chiese di Tetti Giro, Case Nuove e Trinità conclusione tutti insieme in Parrocchia. Domenica 13 aprile DOMENICA DELLE PALME ore 10: Benedizione dei rami di ulivo alla Scuola Materna San Giuseppe; processione in ricordo dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme e S. Messa nella Chiesa Parrocchiale. Lunedì 14 aprile LITURGIA PENITENZIALE ore 21: Confessioni in Chiesa in preparazione alla Pasqua, nella Parrocchia di Cambiano Giovedì 17 aprile GIOVEDI’ SANTO ore 21: Santa Messa dell’Ultima Cena di Gesù Per tutta la notte la Grotta è aperta per la preghiera personale e per vegliare con Gesù. Venerdì 18 aprile VENERDI’ SANTO Giorno della morte di Gesù Astinenza e Digiuno. ore 8,30: Recita comuni- taria delle Lodi. ore 15,30: Via Crucis per tutti i ragazzi del catechismo. ore 21: Liturgia della Passione. La Grotta è aperta tutto il giorno per la preghiera personale e le Confessioni. Sabato 19 aprile SABATO SANTO Gesù è nel sepolcro ore 8,30: Recita comuni- taria delle Lodi. La Grotta rimane aperta tutto il giorno per la pre- ghiera personale davanti alla Croce e le Confessioni. ore 21: Benedizione del fuoco e accensione del Cero. Solenne Veglia Pasquale in Chiesa Parrocchiale, Annuncio pasquale, litur- gia della Parola, Battesimi e Santa Messa. Domenica 20 aprile PASQUA DI RISURREZIONE L’orario delle S. Messe è quello festivo: Chiesa Parrocchiale ore 8,30 - 10,30 - 18,00 Tetti Giro ore 9,00 Case Nuove ore 10,15 Casa di Rip. Forchino ore 10 Lunedì 21 aprile PASQUETTA ore 8,30 Santa Messa in Chiesa Parrocchiale. B B u u o o n n a a P P a a s s q q u u a a a tutti gli inserzionisti e lettori Buona Pasqua la redazione augura Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta! I nostri giornali... dopo i sondaggi Che giornale vogliamo C ambiano e Santena hanno risposto in maniera diversa alla prospettiva di condi- videre il notiziario con le informazioni da entrambe le parrocchie. Il sondaggio, svolto durante le festività di fine anno, ha visto da parte dei cambianesi una maggiore partecipazione, ma anche più difficoltà a dare a questa idea un signi- ficato di crescita. Viceversa, i santenesi hanno dato un consenso pressoché unanime. A Cambiano sono state raccolte 65 opinio- ni, mentre Santena si è fermata a quota 37. Un divario è ancor più significativo conside- rando che Santena ha circa diecimila abitanti contro i seimila cambianesi. Ma cos’hanno voluto dire le due parrocchie? Delle tre domande, quella più spinosa era la prima: “Pensi che un giornale per entrambe le comunità potrebbe arricchire oppure ostacolare la vita par- rocchiale?”. Nessun santenese ha espresso un’opinione negativa: tutte le risposte aprono a una pro- spettiva di collaborazione. Qualcuno incorag- gia a essere “meno campanilisti” ; altri allo “scambio di idee e di proposte” e ad “allargare le conoscenze”. Qualcuno dà al notiziario condivi- so un compito impegnativo: “Ci si conosce senza false opinioni o per sentito dire”. Alcuni vanno oltre la conoscenza e arrivano al sostegno reci- proco: “Partecipare dei problemi comuni”. Nessun santenese dice di temere che il noti- ziario unico porti a una parrocchia unica. Viceversa, proprio questo tema inquieta parte dei cambianesi; non è il sentimento prevalente (le opinioni negative sono infatti 25), ma esiste e viene espresso da una parte significativa della comunità, che sente il bisogno di difendere la propria identità. Questa è la parola-spia più profonda tra i dubbiosi: “identità”. Dobbiamo essere sinceri: una parte dei cambianesi patisce ancora un senso di perdita da quando le due comunità, pur mantenendo ciascuna la propria autonomia, sono state poste sotto una guida unica. Emblematica la persona che invoca: “Lasciateci almeno il giornale”. Un’altra persona scrive di “inutile perdita di identità e senza particolari benefici”. E ancora: “Non credo che un giornale aiuti a unire le comu- nità”. E c’è chi approfitta dell’occasione per scrivere che non ha perso la speranza di avere un parroco tutto per Cambiano. le due redazioni (continua a pagina 3) Le risposte arrivate da Santena e Cambiano E’ il mistero della Pasqua. Quando celebriamo l’Eucarestia, noi facciamo memoria della vita, passione, morte e risurrezione di Gesù. Celebrare il memoriale vuol dire ricordare ciò che Gesù ha fatto per noi. Fare memoria, ricordare, per noi ha un significato diverso; noi ricordiamo qualcosa di importante che è ormai passato nel tempo. Gli Ebrei, invece, quando fanno memoria nella Pasqua e cioè ricordano la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, rivi- vono tutto questo e lo rendono presente. Gesù ha trasformato la Pasqua da liberazione dalla schiavitù dell’Egitto in libera- zione dalla schiavitù del pecca- to con il passaggio dalla morte alla vita. L’Eucarestia è il memoriale della Pasqua di Gesù che diventa presente oggi, adesso. E’ lui che si rende presente nel pane e nel vino. La sua presen- za è vera, reale; Lui è lì, gli possiamo parlare, lo possiamo vedere e soprattutto ci possia- mo nutrire di lui. Com’è possibile tutto questo? Nell’Eucarestia Gesù è pre- sente con tutto il suo essere, umano e divino. La Chiesa ha sempre cre- duto fermamente al realismo della parola di Gesù: “Questo è il mio Corpo – Questo è il mio sangue”. Dopo la consacrazio- ne, rimangono solo le appa- renze del pane e del vino, per- ché Gesù ha preso possesso della sostanza. Il pane e il vino rimangono per forma, composizione chimica e gusto “pane –vino” , ma cambia la sostanza, che diventa la carne e il sangue di Gesù, cioè tutto il suo essere. Quando faccio un regalo a qualcuno, non gli regalo sol- tanto qualcosa di materiale, ma gli offro una parte di me stesso. Gli offro il mio “volergli bene”, il mio cuore. Così quando Gesù dice: “Prendete: questo è il mio corpo e questo è il mio sangue”, non ci dona solo una parte di se stes- so, ma tutto il suo essere. Quando un avvenimento è molto importante, ne faccio memoria, cioè lo celebro. La Messa non è solo un ricordo o una ripetizione. Il sacerdote ricordando e ripeten- do le parole e i gesti di Gesù, lo rende presente oggi, qui, sotto le specie del pane e del vino. La sua presenza è vera e viva come 2000 anni fa. Questo è il mio corpo offer- to in sacrificio per voi. Quante volte abbiamo senti- to dire: “Devi fare un sacrificio”; nel linguaggio corrente “sacrifi- cio” significa rinunciare a qual- cosa oppure sopportare qualco- sa di spiacevole, doloroso. La Messa è sacrificio, ma non in questo senso. E’ il Signore che si offre in sacrificio per noi, per me. Nella Messa celebriamo e ricordiamo la sua passione e morte in croce per la nostra salvezza e per il perdono dei nostri peccati. Grazie, Signore! La parola Eucarestia signifi- ca rendimento di grazie, rin- graziamento. Attraverso l’Eucarestia e cioè attraverso la morte e la risurre- zione di Gesù, la Chiesa loda e ringrazia Dio Padre per tutto ciò che ha fatto di meraviglioso nella creazione e nella storia. Noi ci uniamo a Cristo e con lui rendiamo grazie per le cose belle che ci ha dato, per la set- timana trascorsa, per la fami- glia, per la vita, ecc. Vogliamo essere riconoscenti a Dio per il suo amore che ci salva: “Grazie, Padre: tutto è un tuo dono!”. Chi non ringrazia ogni giorno Dio, facilmente diventa triste ed egoista. don Nino (continua in terza pagina) N ello scorso mese di dicembre le nostre comunità di Cambiano e Santena hanno iniziato a riflettere sulla possibilità di accogliere un nuovo giornale parrocchiale. Ma da dove nasce questa idea? Possiamo ricercare le radici di que- sta proposta in tre considerazioni di fondo: 1) Il giornale è uno strumento di “collegamento”, di apertura e non di chiusura. Ampliare i nostri orizzonti non è soltanto doveroso ma anche qualcosa che ci fa bene. 2) Il giornale “collega” due comunità cristiane che hanno in comune lo stesso desiderio di essere testimoni del Signore Gesù che è venuto nel mondo affinchè “tutti siano uno in lui” (cfr. Gv 17, 11). Questa è la vera nostra identità che può essere solo arricchita dalla collaborazione tra noi. Oserei dire che è anti-evangelica l’idea opposta. (continua in terza pagina)

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Periodico della comunità cristiana santenese

Abba, «Padre», siala nostra preghiera!

Dio è Amore, il Padre che ci ama.

E’ il nostro papà: di chedobbiamo temere?

Chiara Lubich

sito: www.parrocchiasantena.it e-mai: [email protected] ANN0 XXXII NUMER0 1 • MARZO 2014

Vuoi fareuna buona

Pasqua?Partecipa allecelebrazioni

della SettimanaSanta!

Venerdì 11 aprilevia CRUCIS cittadinaore 20,30 dalle chiese di TettiGiro, Case Nuove e Trinitàconclusione tutti insieme inParrocchia.Domenica 13 aprileDOMENICA DELLE PALMEore 10: Benedizione deirami di ulivo alla ScuolaMaterna San Giuseppe;processione in ricordodell’ingresso di Gesù inGerusalemme e S. Messanella Chiesa Parrocchiale.Lunedì 14 aprileLITURGIA PENITENZIALEore 21: Confessioni inChiesa in preparazionealla Pasqua, nellaParrocchia di CambianoGiovedì 17 aprileGIOVEDI’ SANTOore 21: Santa Messadell’Ultima Cena di GesùPer tutta la notte la Grottaè aperta per la preghierapersonale e per vegliarecon Gesù.Venerdì 18 aprileVENERDI’ SANTOGiorno della morte di GesùAstinenza e Digiuno.ore 8,30: Recita comuni-taria delle Lodi.ore 15,30: Via Crucisper tutti i ragazzi delcatechismo.ore 21: Liturgia dellaPassione. La Grotta è aperta tutto ilgiorno per la preghiera personale e le Confessioni.Sabato 19 aprileSABATO SANTOGesù è nel sepolcro ore 8,30: Recita comuni-taria delle Lodi.La Grotta rimane apertatutto il giorno per la pre-ghiera personale davantialla Croce e le Confessioni.ore 21: Benedizione delfuoco e accensione delCero.Solenne Veglia Pasqualein Chiesa Parrocchiale,Annuncio pasquale, litur-gia della Parola, Battesimi eSanta Messa.Domenica 20 aprilePASQUA DI RISURREZIONEL’orario delle S. Messe èquello festivo: Chiesa Parrocchialeore 8,30 - 10,30 - 18,00Tetti Giro ore 9,00 Case Nuove ore 10,15Casa di Rip. Forchino ore 10Lunedì 21 aprilePASQUETTAore 8,30 Santa Messa inChiesa Parrocchiale.

BBuuoonnaa PPaassqquuaa

a tutti gli inserzionisti e lettori

Buona Pasquala redazione augura

Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione,

nell’attesa della tua venuta!

I nostri giornali...dopo i sondaggi

Che giornale vogliamo

Cambiano e Santena hanno risposto inmaniera diversa alla prospettiva di condi-

videre il notiziario con le informazioni daentrambe le parrocchie. Il sondaggio, svoltodurante le festività di fine anno, ha visto da partedei cambianesi una maggiore partecipazione, maanche più difficoltà a dare a questa idea un signi-ficato di crescita. Viceversa, i santenesi hannodato un consenso pressoché unanime.

A Cambiano sono state raccolte 65 opinio-ni, mentre Santena si è fermata a quota 37.Un divario è ancor più significativo conside-rando che Santena ha circa diecimila abitanticontro i seimila cambianesi. Ma cos’hannovoluto dire le due parrocchie? Delle tredomande, quella più spinosa era la prima:“Pensi che un giornale per entrambe le comunitàpotrebbe arricchire oppure ostacolare la vita par-rocchiale?”.

Nessun santenese ha espresso un’opinionenegativa: tutte le risposte aprono a una pro-spettiva di collaborazione. Qualcuno incorag-gia a essere “meno campanilisti”; altri allo“scambio di idee e di proposte” e ad “allargare leconoscenze”. Qualcuno dà al notiziario condivi-so un compito impegnativo: “Ci si conosce senza

false opinioni o per sentito dire”. Alcuni vannooltre la conoscenza e arrivano al sostegno reci-proco: “Partecipare dei problemi comuni”.

Nessun santenese dice di temere che il noti-ziario unico porti a una parrocchia unica.Viceversa, proprio questo tema inquieta partedei cambianesi; non è il sentimento prevalente(le opinioni negative sono infatti 25), ma esistee viene espresso da una parte significativa dellacomunità, che sente il bisogno di difendere lapropria identità. Questa è la parola-spia piùprofonda tra i dubbiosi: “identità”. Dobbiamoessere sinceri: una parte dei cambianesi patisceancora un senso di perdita da quando le duecomunità, pur mantenendo ciascuna la propriaautonomia, sono state poste sotto una guidaunica. Emblematica la persona che invoca:“Lasciateci almeno il giornale”.

Un’altra persona scrive di “inutile perdita diidentità e senza particolari benefici”. E ancora:“Non credo che un giornale aiuti a unire le comu-nità”. E c’è chi approfitta dell’occasione perscrivere che non ha perso la speranza di avereun parroco tutto per Cambiano.

le due redazioni(continua a pagina 3)

Le risposte arrivate da Santena e Cambiano

E’ il mistero della Pasqua.Quando celebriamo

l’Eucarestia, noi facciamomemoria della vita, passione,morte e risurrezione di Gesù.Celebrare il memoriale vuoldire ricordare ciò che Gesù hafatto per noi.

Fare memoria, ricordare, pernoi ha un significato diverso;noi ricordiamo qualcosa diimportante che è ormai passatonel tempo.

Gli Ebrei, invece, quandofanno memoria nella Pasqua ecioè ricordano la liberazionedalla schiavitù dell’Egitto, rivi-vono tutto questo e lo rendonopresente.

Gesù ha trasformato laPasqua da liberazione dallaschiavitù dell’Egitto in libera-zione dalla schiavitù del pecca-to con il passaggio dalla mortealla vita.

L’Eucarestia è il memorialedella Pasqua di Gesù chediventa presente oggi, adesso.E’ lui che si rende presente nelpane e nel vino. La sua presen-za è vera, reale; Lui è lì, glipossiamo parlare, lo possiamovedere e soprattutto ci possia-mo nutrire di lui.

Com’è possibile tuttoquesto?

Nell’Eucarestia Gesù è pre-sente con tutto il suo essere,umano e divino.

La Chiesa ha sempre cre-duto fermamente al realismodella parola di Gesù: “Questo èil mio Corpo – Questo è il miosangue”. Dopo la consacrazio-ne, rimangono solo le appa-renze del pane e del vino, per-ché Gesù ha preso possessodella sostanza. Il pane e ilvino rimangono per forma,

composizione chimica e gusto“pane –vino”, ma cambia lasostanza, che diventa la carnee il sangue di Gesù, cioè tuttoil suo essere.

Quando faccio un regalo aqualcuno, non gli regalo sol-tanto qualcosa di materiale, magli offro una parte di me stesso.Gli offro il mio “volergli bene”,il mio cuore.

Così quando Gesù dice:“Prendete: questo è il mio corpo e

questo è il mio sangue”, non cidona solo una parte di se stes-so, ma tutto il suo essere.

Quando un avvenimento èmolto importante, ne facciomemoria, cioè lo celebro.

La Messa non è solo unricordo o una ripetizione. Ilsacerdote ricordando e ripeten-do le parole e i gesti di Gesù,lo rende presente oggi, qui,sotto le specie del pane e delvino. La sua presenza è vera eviva come 2000 anni fa.

Questo è il mio corpo offer-

to in sacrificio per voi.Quante volte abbiamo senti-

to dire: “Devi fare un sacrificio”;nel linguaggio corrente “sacrifi-cio” significa rinunciare a qual-cosa oppure sopportare qualco-sa di spiacevole, doloroso.

La Messa è sacrificio, manon in questo senso. E’ ilSignore che si offre in sacrificioper noi, per me. Nella Messacelebriamo e ricordiamo la suapassione e morte in croce per lanostra salvezza e per il perdonodei nostri peccati.

Grazie, Signore!La parola Eucarestia signifi-

ca rendimento di grazie, rin-graziamento.

Attraverso l’Eucarestia e cioèattraverso la morte e la risurre-zione di Gesù, la Chiesa loda eringrazia Dio Padre per tuttociò che ha fatto di meravigliosonella creazione e nella storia.Noi ci uniamo a Cristo e conlui rendiamo grazie per le cosebelle che ci ha dato, per la set-timana trascorsa, per la fami-glia, per la vita, ecc. Vogliamoessere riconoscenti a Dio per ilsuo amore che ci salva: “Grazie,Padre: tutto è un tuo dono!”. Chinon ringrazia ogni giorno Dio,facilmente diventa triste edegoista.

don Nino(continua in terza pagina)

Nello scorso mese di dicembre le nostre comunità diCambiano e Santena hanno iniziato a riflettere sulla

possibilità di accogliere un nuovo giornale parrocchiale. Mada dove nasce questa idea? Possiamo ricercare le radici di que-sta proposta in tre considerazioni di fondo:

1) Il giornale è uno strumento di “collegamento”, di aperturae non di chiusura. Ampliare i nostri orizzonti non è soltantodoveroso ma anche qualcosa che ci fa bene.

2) Il giornale “collega” due comunità cristiane che hanno incomune lo stesso desiderio di essere testimoni del SignoreGesù che è venuto nel mondo affinchè “tutti siano uno in lui”(cfr. Gv 17, 11). Questa è la vera nostra identità che può esseresolo arricchita dalla collaborazione tra noi. Oserei dire che èanti-evangelica l’idea opposta.

(continua in terza pagina)

lo Specchio�N° 1 • MARZO 2014� PAGINA 2 COMUNITA’

Passate le feste natalizie, mi par di capireche qualcuno ha tirato un sospiro di sol-

lievo, forse per le troppe messe, perché si èmangiato troppo…, mentre altri hanno fattoun resoconto economico di entrate, se sonocommercianti, o di uscite per gli altri; ma a me,prete, viene anche in mente di fare un resocon-to... spirituale.

Visto che il Natale, come tutte lefeste religiose, è un invito di Dioad “immergersi” nelle cose sue,per divenire sempre più creatu-re nuove, domando a me stes-so, e chiedo anche a voi letto-ri: “in noi che cosa è rimasto delNatale?” lo mi immagino ilcolossale impegno di Dio,nelle feste religiose di cercaredi raccogliere tutti i suoi figli,per immettere in loro il suoDNA, per purificarli, per deificar-li, proprio come fa un orefice che fafare un bagno nell’oro ai suoi oggettipreziosi, perché siano ben indorati in tutte leparti e possa tirar fuori dei capolavori. Questo èil lavoro di Dio sempre, ma specialmente nellefeste liturgiche, quando siamo “invitati” adascoltare e vivere meglio la parola di suo figlioGesù!

Avete presente la scena di un cane che, dopoessere stato messo nell’acqua, si scuote tutto perasciugarsi (e povero chi gli sta vicino)? Così mi

pare che qualcuno faccia delle cose di Dio. E questo comincia già abbastanza presto!...

Inizio dopo la Cresima, dopo il corso di pre-parazione al matrimonio, e continua tutte levolte che non abbiamo più voglia di pregare,di confessarci, di andare alla messa, di perdo-nare, di essere puri ed onesti ...insomma, per

qualcuno è un “continuo scuotersi didosso” le cose di Dio, anche dopo le

feste religiose, perché, in fondoin fondo, vogliamo fare quelloche ci pare e piace. Quindi,rimessi nella scatola i perso-naggi del presepio, forseabbiamo messo anche Dio etutti quei bei propositi che lefunzioni ci hanno suggerito.E dire che questa immersio-

ne in Dio era già iniziata nelnostro battesimo!

Esiste ancora la nostra “indoratu-ra?” Che cosa è rimasto di Dio in

noi? E non pensiamo che se noi cristianinon ci immergiamo in Dio, il mondo andràsempre peggio, perché Dio ha messo la Chiesasulla terra, per aiutare tutti gli altri a immerger-si in Lui e salvarsi.

Se non lo facciamo, ricordiamocelo, forsenon lo farà nessun altro: “Il giorno in cui noi cri-stiani non bruciamo d’amore per Dio, molti, nelmondo, moriranno per il freddo”.

don Lio

Immersi in Dio...

Con il mercoledì delleCeneri abbiamo iniziato

il nostro cammino quaresimalein preparazione alla Pasqua.

E’ un periodo di maggiorattenzione alla nostra fede,periodo in cui siamo chiamatia verificare le nostre scelte cri-stiane. Non tutti vedono laQuaresima così, perché ogginon gode di molta fortuna.Quaresima per tanti cristianivuol dire, grigiore, barba, noia,bigotteria.

Tutti abbiamo mille pensie-ri, viviamo di fretta, non c’è piùtempo per fermarci, per moltipassano i giorni, i mesi, glianni senza preoccuparsi dellecose che riguardano Dio e ilnostro spirito. Tutto ciò che èfatuo, e non ci impegna trop-po, trova subito ascolto, men-tre per quello che riguarda Dioe la nostra vita interiore, nonc’è mai tempo. Siamo ormaitroppo abituati alle cose confe-zionate da altri per pensare anoi stessi. Difatti consultiamomolto facilmente chi dice diaver ragione, la soluzione ditutti i nostri problemi, anchese dobbiamo pagare e molto.

Non siamo più capaci adentrare nel nostro intimo, afarci domande sulla nostra vitainteriore, a convivere con noistessi e la nostra coscienza e cida fastidio quando siamo invi-tati a farlo. Ci piace il rumore,il chiasso, la folla, purché nondobbiamo rientrare in noistessi. E allora, come pecoroniseguiamo sempre la moda cor-rente, senza capire bene doveci porta, purché non ci facciapensare troppo.

Da secoli allora la Chiesa,cioè lo Spirito di Dio ci pre-sentano la Quaresima, cometempo adatto per fermarci unmomento e rivedere a chepunto siamo nel camminoverso Dio.

E’ un cammino impegnati-vo, perché Il Vangelo è impe-gnativo. Impegnativo manecessario, come impegnativo

e necessario è lo sforzo delloscalatore se vuole arrivare finoin punta alla vetta. E la puntadella vetta è solo Dio enient’altro.

Quindi c’è poco da scegliere:se vogliamo arrivare a Dio,cioè fare la sua volontà, cioèsalvarci e raggiungere la vitaeterna, questa è l’unica strada:Gesù Cristo. E Gesù ci haindicato che questa strada sichiama Amore. Amore versoDio e verso i fratelli.

Verso Dio, quindi eliminareil male, il peccato, non servirepiù gli idoli che il maligno cipresenta ogni giorno, mettereo rimettere Dio al primo postonella nostra quotidiana esisten-za. Ma l’amore verso Dio è unabella bugia, una farsa se non èabbinato all’amore verso ilprossimo. Amore che dev’esse-

re vero, concreto, efficace efatto da fratello a fratello.

E perché sia tale tutti glianni la parrocchia s’impegna asuggerire verso quale fratellodovrà rivolgersi il nostroamore, perché d’amore si trat-ta, non di elemosina, non diofferta tanto per far tacere lanostra coscienza, per apparirebravi di fuori. E per quest’an-no abbiamo scelto …

Nella Veglia pasquale civerrà chiesto: “Rinunciate aSatana alle sue opere? Credetein Dio Padre Onnipotente, inGesù Cristo?” e noi rispondere-mo: “Rinunciamo… crediamo”.

Facciamo in maniera chenon sia una pia bugia, ma unarisposta vera, efficace e pienad’amore.

d. L.

Quaresima: cammino d’amore

La vulnerabilità socialevista con occhi cristiani

Intervista a Pierluigi Dovis, direttore Caritas diocesana di Torino

“ Risollevatevi e alzate la testa: situazioni eprospettive sulla vulnerabilità sociale viste

con occhi cristiani”: questo il tema dell’incontroper le famiglie, organizzato a fine gennaiodalla parrocchia e dall’Unità Pastorale 57.Relatore Pierluigi Dovis, direttore Caritasdiocesana di Torino.

«Nell’incontro abbiamo provato a condivide-re le caratteristiche che riguardano la crisi nellaquale siamo caduti, soprattutto nelle implican-ze sulla vita delle persone – spiega PierluigiDovis –. Ci siamo soffermati sulla questionedei nuovi poveri che, più di altri, soffrono epatiscono la situazione di crisi. Abbiamo poiprovato a sottolineare alcuni elementi chepotrebbero essere utilizzati dai singoli, piutto-sto che dalla comunità cristiana, non solo perdare speranza, ma per gettare veri e proprisemi di speranza. L’indicazione emersa è cheoccorre lavorare di più sulle possibili opportu-nità, anche piccole – da offrire alle persone e ainuclei familiari – più che non fornire benefi-cienza o assistenza. E per fare questo occorrelavorare sul rapporto di rete tra tutte le realtà ele associazioni presenti sul territorio. Cosìcome occorre puntare sulla qualità delle rela-zioni e sulla condivisione concreta, a partiredall’interno della comunità cristiana».

Nell’attuale situazione di pesante crisi eco-nomica e occupazionale che cosa viene chie-sto alla comunità cristiana?

«A tutti i cristiani viene chiesto di metterein atto una condivisione concreta, altrimenti ilrischio è quello di fare solo azioni consolatorieche non producono cambiamento. Ciò signifi-ca che bisogna cominciare a cambiare i nostristili di vita personali e quelli di comunità.L’obiettivo è poter avere non solo più risorse,ma arrivare a una attenzione più vera verso lepersone che fanno più difficoltà. Un cambiodi stile di vita che ci porti a inventare e speri-mentare piccoli laboratori, piccole iniziativeinnovative, che diano a tutti il segnale concre-to che per contrastare le nuove povertà qual-che cosa si può davvero fare: e tutti sono chia-mati a dare il loro personale contributo».

In questo contesto storico come affrontanole nuove povertà le comunità parrocchiali?

«Le parrocchie, in qualche modo, devonocambiare il modo di vivere la sussidiarietà sianei confronti degli enti pubblici sia dei privati.Occorre cominciare a collaborare, tutti insie-me, in modo progettualmente più alto, met-tendo insieme le risorse. Bisogna puntare arealizzare vere e proprie alleanze con tutte lerisorse presenti sul territorio. Non possiamocontinuare a palleggiare le persone di qua e dilà, da un ufficio all’altro. Anche le parrocchie

sono chiamate a mettere insieme idee e poi,confrontandosi con punti di vista diversi, arri-vare a creare progettualità comuni. L’unicastrada per migliorare il futuro è quella di met-tere insieme le risorse».

Dalle parrocchie emerge qualche segnale dinovità rispetto alle iniziative di contrasto allenuove povertà?

«Spesso le parrocchie, come tanti altri, ten-dono a ripetere l’identico, magari cambiandoil nome. Va anche detto che qua e là, nellanostra diocesi, ci sono sperimentazioni inte-ressanti. Ci sono gruppi e comunità parroc-chiali che si stanno attrezzando per fare qual-cosa di diverso. I tempi, comunque, sarannoancora lunghi. E spesso per cambiare occorrerinnovare le persone oppure ringiovanire igruppi. Qualche segnale di novità comunquec’è, va colto e salutato positivamente. E anchea livello nazionale qualcosa di positivo si stamuovendo: le comunità sono chiamate a pre-stare attenzione a queste sperimentazioni e afar germogliare questi semi di novità».

Nel bagaglio dei volontari della Caritasparrocchiale quale ruolo ha la formazionepermanente?

«La formazione è molto importante. Ilrischio è che sappiamo le cose solo per sentitodire. Invece abbiamo bisogno di capire le cosedal basso, rivedendo il tutto con gli occhi dellafede. Il metodo è ascoltare le persone, osserva-re il territorio, discernere insieme con tutte lerealtà e poi animare noi stessi e i parrocchianitutti a farsi carico in prima persona di ciò cheè stato visto e analizzato. Anche nelle parroc-chie dell’Unità pastorale 57 mi colpisce il fattoche sta crescendo l’attenzione rispetto allasituazione delle nuove povertà. Un fenomenoche ha investito pesantemente anche la cinturatorinese. Che le comunità cristiane locali cre-scano in questa sensibilità deve essere conside-rato un buon segnale».

Filippo Tesio

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Le persone che chiedonoaiuto alla Caritas parroc-

chiale sono in costante aumen-to: esse hanno difficoltà ad arri-vare a fine mese a causa dellaperdita del lavoro e per l’au-mento del costo della vita. Cisono famiglie che sono già statesfrattate o sono a rischio disfratto perché sono nell’impos-sibilità di pagare l’affitto; alcunefamiglie di stranieri sono statecostrette a tornare al paese diorigine perché non erano più ingrado di tirare avanti, avendo

anche figli piccoli.Le famiglie aiutate a vario

titolo nel corso dell’anno 2013sono state circa 70 (30% stra-nieri, 70% italiani), per untotale di 250 persone, soprat-tutto con aiuti alimentari, maavrebbero bisogno di un lavoroper poter provvedere alle loronecessità.

Il centro di ascolto dellaCaritas parrocchiale è apertotutti i giovedì, dalle ore 9 alle11, presso l’ufficio parrocchialedi via Cavour, ma il Parroco èsempre pronto ad ascoltarecoloro che bussano alla portadella Parrocchia. Siamo anchein stretto contatto e collabora-zione con il Comune el’Assistente sociale per cercaredi aiutare chi è veramente indifficoltà.

Nel 2013 sono state fattedue raccolte parrocchiali digeneri alimentari: una duranteil tempo di Quaresima ePasqua e una nel tempo di

Avvento e di Natale: sono statiraccolti 504 kg di pasta, 222litri di latte, 175 confezioni dibiscotti, 646 confezioni dilegumi e di pelati, 1343 confe-zioni di prodotti vari, vestiarioe giocattoli; le offerte in denarosono state di € 2.019,00. La“Cena della solidarietà” del 19aprile ha fruttato 3.130,00 €, ilconcerto di Natale organizzatod a l l ’ A m m i n i s t r a z i o n eComunale, che ringraziamo dicuore, 460,00 €.

Attualmente spendiamocirca 600 € al mese per l’acqui-sto di generi alimentari daintegrare a quelli forniti dalBanco alimentare, che rispettoagli anni precedenti sonodiminuiti sensibilmente.

Nel 2013 sono stati distri-buiti 3.505 kg di pasta, riso ezucchero, 1.475 confezioni dibiscotti, 2.534 confezioni dipelati e di legumi, 6.192 con-fezioni di prodotti vari.

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Preghiera della Mamma in attesaSignore Gesù, Ti prego con amore per questa dolce

speranza che racchiudo nel mio grembo. Mi hai concesso l'immenso dono di una piccola vita

vivente nella mia vita: Ti ringrazio per avermi scelta strumento del tuo amore.

In questa attesa aiutami a vivere in continuoabbandono alla Tua volontà.

Concedimi un cuore di mamma puro, forte, generoso. A Te offro le preoccupazioni per l'avvenire: ansie,

timori, desideri per la creatura che sta crescendo in me.Fá che nasca sana, allontana da lei ogni male

fisico e ogni pericolo per l'anima. Tu, Maria, che hai conosciuto le gioie di una maternità santa, dammi un cuore capace di

trasmetterle una fede viva.

Santifica la mia attesa, benedici questa mia lietasperanza, fá che il frutto del mio grembo cresca in virtù e santità per opera tua e

del tuo Figlio divino. Amen.Il Centro di Aiuto alla Vita Nascente in occa-

sione della “Festa della mamma” offrirà piantine difiori da donare alla propria mamma raccogliendoofferte per sostenere le mamme in difficoltà cheper paura della gravidanza sono tentate di rifiuta-re il figlio sopprimendolo con l’aborto.

Ringraziamo fin da ora quanti vorranno dona-re il loro contributo e porgiamo i nostri auguri atutte le mamme!

Aiutiamo la vita nascente con il 5‰ nelladichiarazione dei redditi, costa niente.

Il codice fiscale del C.A.V. è 90006320015.

lo Specchio�N° 1 • MARZO 2014 � PAGINA 3COMUNITA’

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Piccolo GALATEO… come comportarsi in Chiesa!

� La chiesa è “la casa di Dio” e quindi dei suoifigli. Comportati dignitosamente nel luogo sacroe abbine cura.� Quando entri, spegni, per favore, il cellulare.� Lascia alle spalle i rumori e le banalità che

spesso distraggono mente e cuore.� Fá bene il segno della Croce con l’acqua

benedetta: essa ricorda il Battesimo e, usata confede (non con superstizione) aiuta nella lottacontro il maligno.� Entrato in chiesa, saluta Colui che ti ospita,

il tuo Signore; c’è il tabernacolo dove si conserval’Eucaristia, segnalato da una lampada accesa;inginocchiati per adorare Gesù Cristo presente;se vi passi davanti fa la genuflessione piegando ilginocchio destro fino a terra… poi vengono laMadonna e i Santi...� Certi modi di vestire non sono consoni al

“tempio dello Spirito Santo” che è il tuo corpo (cfr.1Cor 6,19) e alla casa di Dio dove sei entrato. Inogni caso, distingui l’abbigliamento adatto perla chiesa da quello per i giardini pubblici o per laspiaggia.� Sii puntuale alle celebrazioni e non “fuggire”

prima del congedo. Quando ti muovi in chiesafallo sempre “con la delicatezza di una piuma”.� Nel partecipare alla preghiera comune: uni-

sci la tua voce, senza gridare, non precipitare, va’

a “tempo”, pregando con gli altri.� E’ bene portare i piccoli in chiesa, per edu-

carli alla preghiera; tuttavia sorvegliali perchénon disturbino. Ai più grandicelli insegna a nonmasticare, in chiesa, gomme o caramelle.� Se è indispensabile parlare, fallo sottovoce.

La casa di Dio deve essere un’oasi di religiososilenzio: non è un luogo qualunque o, peggio, unmercato. � Evita, terminata la messa, di “fare salotto” in

chiesa, per non disturbare chi volesse fermarsi apregare.� Ricordati che la Messa deve portare i suoi

frutti nella vita quotidiana di tutta la settimana.Grazie di cuore... !

Che giornale vogliamoLe risposte arrivate da Santena e Cambiano

(continua dalla prima pagina)

Per adesso, non è ingioco un cambiamento

nello status delle nostre par-rocchie, ma la possibilità digettare un ponte attraverso ilnotiziario. E anche sullasponda cambianese i favore-voli sono la maggioranza.Esprimono gli stessi argo-menti e le stesse immagini dei“cugini” di Santena: allargaregli orizzonti, buttare giù imuri, ampliare le prospettive.I verbi hanno differenti gra-dazioni: vanno dalla prudenza(“collaborare”, “conoscersi”) adapprocci più intraprendenti(“scambiare”, “avvicinare”) finoa chi si spende per “integrare”e perfino “unire”.

Le due aree dei favorevoli edei contrari hanno ancheun’ampia zona di contatto,dove il confine sfuma e siperde. Tra i “no”, per esempio,

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Augurano

Buona Pasqua

Michele e Mauro

una persona apre comunque ilnotiziario di Cambiano a ospi-tare anche fatti importanti diSantena. Sempre tra i “no”, c’èun’opinione che dice: “Si puòanche provare a stare insieme;ma a noi piace il nostro giorna-le”. Anche dalla parte dei favo-revoli, diversi parrocchiani

chiedono comunque garanzie“che le informazioni della par-rocchia di Cambiano non sianotrascurate”. Con spirito concre-to, un’opinione osserva: “Se ilnumero di pagine sarà la sommadei due giornali va bene; sennò sirischia di perdere spazio daentrambe le parti”.

Anche i santenesi, del

resto, non sono disposti a fir-mare una cambiale in bianco.Un’opinione mette in chiaroche bisognerebbe lavorareinsieme “in modo paritario”.Concetto ribadito da chiparla di collaborazione “since-ra” e “che l’una non voglia pri-meggiare sull’altra”.

L’avvertimento più netto è:“Le due parrocchie devonocomunque rimanere distinte”.

le due redazioni

I nostri giornali... dopo i sondaggi(continua dalla prima pagina)

3) Il “nuovo” giornale non èfusione tra i giornali o assor-bimento di un giornale nell’al-tro ma una nuova creazione

per tutte e due le comunità.Queste sono le linee di

fondo in cui riconosciamo labontà della proposta. Inoltre,

la spinta a camminare insiemee ad accoglierci non viene solodalla necessità ma da una pre-cisa indicazione della Paroladi Dio e dalle incisive paroledel Santo Padre Francescoche non manca mai di richia-marci alla condivisione.Dunque, se noi siamo amicidi Gesù e vogliamo bene alPapa …cosa aspettiamo?

I risultati del sondaggiohanno oscillato tra moltesegnalazioni positive e propo-sitive ed altre segnalazioni piùprudenti, meno favorevoli.

Entrambe degne di attenzio-ne e di riflessione. Per questo,le redazioni dei nostri duegiornali si sono regalate deltempo per riflettere sulleosservazioni fatte, pur nonrinunciando ai tre principisopra esposti che muovonoquesta operazione.

Ringraziamo tutti coloroche hanno collaborato con illoro contributo. A tutti affi-diamo un ulteriore momentodi riflessione e alle redazioniauguriamo un buon lavoro!

don Martino e don Nino

Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione,

nell’attesa della tua venuta!(continua dalla prima pagina)

La ComunioneComunione vuol dire unione con qualcuno.

Se l’Eucarestia è un banchetto, una cena,diventa segno di fraternità, è comunione.

Mangiare è una cosa naturale, è un bisognoper vivere, per crescere fisicamente. Senza ilnutrimento necessario, diventiamo deboli. Maio non sono solo fatto di pelle, muscoli e ossa:in me c’è anche lo spirito. Ho bisogno dinutrire il mio spirito, se no divento debole efragile e corro il rischio di “morire spiritualmen-te”. Nell’accostarmi alla Comunione è ilSignore che si dona a me, che vuol venire nelmio cuore, che si lascia mangiare da me, persostenermi nel mio cammino, per curare le mieferite e le mie preoccupazioni e per darmi laforza nel cammino della vita.

E quando faccio la Comunione non solosono più unito al signore, ma grazie a Lui sonounito anche ai fratelli e a tutta la comunità,perché tutti ci nutriamo del corpo di Gesù.

Tutto questo è un “mistero”, cioè una veritàche non riusciamo a spiegare con la nostraintelligenza, ma che crediamo per fede, perchéci è stata rivelata da Dio.

Dalla Messa alla vitaIl sacerdote dopo la benedizione dice: “La

Messa è finita, andate in pace!”Con queste parole termina la funzione, ma

noi potremmo capirne meglio il significato se il

sacerdote dicesse. “La Messa (come momentoliturgico, come celebrazione) è finita, ora cominciala “Messa” della vita, andate in pace”. Ed è pro-prio così. La Messa non può rimanere solo unacelebrazione, deve essere vissuta nelle cose ditutti i giorni: a casa, sul lavoro, a scuola, con gliamici, nel divertimento, ecc. Se la Messa è unafesta, la gioia che ci dà l’incontro con il Signorerisorto dobbiamo portarla con noi.

Durante la settimana sono invitato a metterein pratica la Parola di Dio e a vivere i suoiinsegnamenti; sono invitato a fare comunione,cioè a sentirmi unito, vicino a tutti attraversoGesù. È Lui che ci rende uniti e fratelli.

Buona Pasqua!La nostra sarà davvero una buona Pasqua se

sapremo ogni domenica vivere così la Messa:un incontro con Gesù e con i fratelli. È questol’augurio che vi rivolgo di tutto cuore anche anome dei carissimi don Martino, don Mauro edon Lio, il diacono Massimiliano, donGiovanni e padre Giuseppe, le carissime Suoredi Sant’Anna e con tutti coloro che lavoranocon disponibilità nella nostra comunità parroc-chiale di Santena.

don Nino (Diversi sussidi possono aiutarti per

riscoprire e per vivere nel modo giusto la Messa: uno di questi può essere il libretto di Gianluca Succo,

PERCHE' ANDARE A MESSA? ed. L.D.C. da cui ho preso queste riflessioni)

Sabato 10 e Domenica 11 maggio “Regala un fiore alla Mamma”

Festa della mamma

Sabato 5 aprile 2014 ore 15,00. Siinizia con: Laboratorio per bambini“Coloriamo il Mondo” - Mostra foto-grafica “Torino-Khouribga a/r -Presentazione del libro “Torino èCasablanca” Ananke 2012.Presentazione squadre torneo multiet-nico 2014 Multietnic Party-Time -Aperitivo

Domenica 6 aprile 2014 ore 9,00.Si inizia con: Inizio Torneo Multietnico- Pausa pranzo - Continuazione del tor-neo e premiazione.

Siete Tutti invitati, intervenitenumerosi...

Colori e suonidal mondo

5 - 6 aprile 2014 Oratorio San Luigi

Festa Multiculturale

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Curiosità toponomasticheLe strade di Santena

Madonna delle Grazie ed ave-vano preso la via del ritorno,con la statua avvolta in moltecoperte che si erano portateappresso proprio per proteg-gerla dagli inevitabili scossonicausati dalle strade sconnesse.Erano giunte a casa sicura-mente contente e con la statuaintegra, era stata posta in unanicchia, ed è quella che vedia-mo oggi nello stabile n. civico15 di via Garibaldi. Quindi

anche questo segno, co-me molti altri, è una di-mostrazione di fede euna testimonianza di unagrazia chiesta e ottenuta.Anche i nuovi proprieta-ri dello stabile hannoconservato la nicchia e lastatua, e davanti ad essanel mese mariano si reci-ta il S. Rosario. Questo titolo presenta laVergine Maria comeRegina delle Grazie. Lapienezza della sua graziala dichiariamo anche conla preghiera che le rivol-giamo, e riteniamo im-menso il suo potere diintercedere per noi pres-so Dio. Anche la teolo-gia cattolica ritiene che

nulla Dio neghi alla Santissi-ma Vergine. La sua festa è sta-bilita dalla Chiesa il 31 mag-gio con la Visitazione di Ma-ria ad Elisabetta.

Molte chiese e patronatihanno questo titolo, come lavicina Città di Chieri, cheogni anno onora la Verginedelle Grazie con grandi festeg-giamenti, in memoria del votofatto durante l’epidemia di pe-ste del 1630.

Continuiamo lapubblicazione dei

“Segni Sacri sul territorio”di Carlo Smeriglio.

Marghitin, una donnadi casa Griva, all’iniziodel secolo scorso, avevafatto un voto e volevascioglierlo. A quel tem-po, i contadini avevano ilbiroccio, un carro legge-ro a due ruote, in gradodi portare merci e perso-ne, e si può dire che era laloro “carrozza”. Marghi-tin aveva attaccato il ca-vallo al biroccio, avevamesso due sedili e con al-tre donne era partita allavolta di Torino.

Avevano scelto una sta-tua rappresentante la

Segni Sacri sul territorio

Madonna delle Grazie

Proseguiamo con la nostra rubricasui toponimi, illustrando la bio-

grafia dei personaggi sui sono dedicatele vie di Santena.

Don Giuseppe Lisa (piazza). Lapiazza è dedicata a don Giuseppe Lisa(Poirino 1911 – Santena 1984), nomi-nato priore di Santena ad agosto del1944, dopo la scomparsa di mons. Pie-tro Amateis. Parroco per quarant’anni,a lui si deve la costruzione dell’Orato-rio, del teatro Elios, della Casa alpinadi Bar Cenisio e della Scuola MaternaSan Giuseppe.

Alla sua nomina, nel 1944, a Santenaera presente un comando germanicoche potenzialmente metteva la popolazione arischio di rappresaglie, e il nuovo parroco invitòi santenesi a fare voto alla Madonna di costrui-re un nuovo oratorio se fossero scampati ai pe-ricoli. Terminata la guerra senza i temuti dan-ni, don Lisa, comprando e permutando terrenida diversi proprietari confinanti, ottenne infinel’area desiderata per la costruzione del nuovoOratorio, che fu inaugurato il 20 settembre1953. Nel recinto dell’Oratorio don Lisa fecepoi edificare l’attuale cinema teatro Elios, inau-gurato il 22 maggio 1955.

Nel 1950, don Lisa aveva ottenuto la dispo-nibilità di alcuni edifici militari dismessi a BarCenisio, località oltre Susa sulla strada delMoncenisio, a 1450 metri di altezza, per usarlicome colonia estiva per i ragazzi. Nel 1957,don Lisa acquista questi edifici, li sopraeleva diun piano ottenendo nuove camerate e camereatte al soggiorno delle famiglie. La Casa alpi-

na, così ristrutturata fu inaugurata nel 1964.Altra opera di don Lisa è l’attuale “Scuola Ma-terna San Giuseppe”. Per la comodità degli abi-tanti di Case Nuove, don Lisa fece costruire inquel borgo una chiesa per celebrarvi la Messafestiva. Fu consacrata dal card. Michele Pelle-grino il 29 agosto 1976, e dedicata al “CuoreImmacolato di Maria”.

Durante il quarantesimo anno di reggenzadella parrocchia, mentre già un comitato prepa-ra i festeggiamenti, improvvisamente, il 3 aprile1984 don Giuseppe Lisa muore. L’Ammini-strazione Comunale dichiara il lutto cittadino eal suo funerale è presente l’Arcivescovo card.Anastasio Ballestrero, un grande numero di sa-cerdoti e tutta la popolazione. A mantenere vi-vo il suo ricordo, le opere compiute, è una lapi-de nello scalone interno della chiesa vicino aquella di mons. Amateis.

10.continua Marco Osella

Gente di Casa NostraProponiamo la pubblicazione di alcuni nostri personaggi, noti e non, ai nostri lettori

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Prescelto da Dio è l'astro che illumina il cammino. È un raggio di sole che riscalda i l cuore. La sua indelebile parola infonde verità, carità e amore.Che lo Spirito Divino lo assista in questo arduo cammino. II suo carisma si diffonda in tutto il mondo e coinvolga le nazioni, le famiglie, la gioventù a seguire le sue orme e non lasciarle più.

Il signor Meo Vassallo e la signora Prato Caterina in piazzaSan Pietro il 18 dicembre 2013.

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L’Arcivescovo eletto di Vercelli è mons. Marco Arnolfo, attualmente par-roco di Orbassano, volto e prete noto a Santena, dove fu viceparroco

negli anni dal 1982 al 1987. La comunicazione è stata resa pubblica a fine feb-braio, in tre conferenze stampa congiunte a Torino, in Vaticano e a Vercelli.

Don Marco, classe 1952, è nato a Cavallermaggiore (CN) il 10 novem-bre. Ordinato sacerdote dal card. Anastasio Alberto Ballestrero il 25 giugno1978, laureato in fisica, è stato dapprima viceparroco a Chieri nella parroc-chia del Duomo, poi a Santena fin quando, nel 1987, è stato chiamato al servizio di Rettore del SeminarioMinore di Torino. È parroco nella parrocchia San Giovanni Battista in Orbassano dal 1° ottobre 2001,dove subentrò a mons. Gabriele Mana che era appena stato eletto vescovo di Biella.

A don Marco vanno le felicitazioni dei parrocchiani, in particolare dei ragazzi degli anni in cui fu vice-parroco in città, e dei sacerdoti di Santena, insieme al ricordo nella preghiera per affidarlo al Signore.

Don Marco sarà consacrato Vescovo e farà l’ingresso a Vercelli domenica 11 maggio alle ore 15,30. La parrocchia organizza un pullman che partirà alle ore 13. Adesioni in ufficio parrocchiale. Auguri, don Marco!

Don Marco Arnolfo Arcivescovo di Vercelli

Vita spericolata di Gaetano CimaI l Giorno della Memoria è

stato ricordato dalla comu-nità santenese con una conferenzadi Alberto Cavaglion, figlio diPia Segre, salvate dal protagoni-sta dell’articolo e con la posa diuna lapide accanto al monumentoai Caduti.

Gaetano Cima fa parte deiGiusti che hanno salvato gliEbrei dalla persecuzione volutadal nazionalsocialismo. La suaopera fa riflettere, andandooltre l’emozione e la semplifica-zione. Persi con le leggi razzialidel 1938 i diritti individuali esollevati dall’aver doveri versogli altri, gli Italiani di origineebraica non avevano scelta:dovevano scomparire. Questoera il contesto culturale tedescoe italiano negli anni Trenta eQuaranta del Novecento in cuioperavano le nostre fragili isti-tuzioni religiose e civiche.

Le leggi erano chiare: biso-gnava aiutare lo Stato fascistanella pulizia razziale. Vien dachiedersi perchè persone comu-ni si trasformarono in freddiesecutori di ordini mortiferi,perchè i nostri padri si omolo-garono al potere, ammettendola disumanizzazione dell’altro.

Un modo di vedere e di farepurtroppo ancora oggi di moda.

Poi a Santena accadde qual-cosa di grandioso. Alcune per-sone fecero ciò che succedevaanche in altre parti del Mondo.Qualcuno ruppe con il sensocomune. Chi aiutò gli Ebrei fuuna minoranza tra coloro cheresistettero attivamente al nazi-fascismo. I Giusti condusserouna loro particolare resistenzache andava oltre l’antifascismo ela lotta armata. Si ribellaronoalla disumanizzazione del diver-so contenuta in ogni forma digenocidio, da sempre accoppia-to al totalitarismo politico oreligioso. Mantenendo autono-mia di giudizio, forza di ascolto,libertà di pensiero e coscienza disé, seppero guardare all’altro,rischiando la propria vita. E così

quelli che stavano nel giustoinfransero le regole per fare ilbene: il fine giustificò i mezzi.

Gaetano Cima fu spericolato,commise gravi reati, nonrispettò la legge, si oppose,divenne bandito. Ospitò clan-destini, anziani, donne e ragaz-zi, con documenti falsi. Nascosei ricercati, accolse gli abbando-nati, tese la mano ai persegui-tati. Alle autorità dichiarò ilfalso. Usò mezzi illegali, subdolie truffaldini agli occhi degliipocriti e dei benpensanti perraggiungere un fine: salvare lavita di altri. La sua preziosamemoria deve restare tra noi,perché educa e insegna come sidovrebbe essere, come varrebbela pena di vivere.Gaetano Cima ✻1905 ✝1954

Gino Anchisi

lo Specchio�N° 1 • MARZO 2014 � PAGINA 5NOTIZIE

Il Gruppo Scout diSantena quest'anno ha

intrapreso un percorso diAvvento che l'ha portato allarealizzazione di un presepe unpo' particolare che forse aveteavuto modo di vedere inGrotta nei giorni di Novena.

La Natività è stata rappre-sentata su di una barca versola quale i naufraghi stannocercando la Salvezza. Labarca è posta tra due lidi, unoè ricco e ben illuminato dalleluci dei palazzi e dei gratta-cieli che però ostacolano lafioca luce della luna e dellestelle del firmamento; l'altroè povero, solo un modestofuoco illumina le casupole ele baracche ammassate sullariva. Il piccolo villaggio nonavrà grandi luci che illumina-no le sue strade, tuttavia rie-sce a godere della luce dellestelle e delle piccole cose che

Il Natale del gruppo Scout

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ogni giorno rendono preziosala vita dei suoi abitanti. Ognibranca ha messo del suo: ilupetti hanno costruito lecase e i palazzi, il Reparto hapensato alla barca e ai naufra-ghi di creta, infine il Clan haposizionato il tutto ed appo-sto le luci.

Avevamo pensato a questadiversa rappresentazione dellanascita di Gesù per ricordare

le vittime della tragedia diLampedusa avvenuta lo scor-so 3 ottobre, nella speranzache questo abbia toccato icuori dei fratelli della nostraComunità e che abbia reso iloro animi più vicini agli ulti-mi, ai piccoli, ai sofferenti, achi ha bisogno di una manoamica che li aiuti neimomenti di difficoltà.

La Comunità Capi

Un anno di Caritas(continua dalla seconda pagina)

Grazie alle offerte e alla cena della solida-rietà sette famiglie sono state aiutate a

pagare l’affitto con un contributo mensile di200,00 € per sei mesi, per un totale di 7.200,00 €.

La Caritas ringrazia di cuore tutti coloroche hanno donato e continuano a donareprodotti di prima necessità. Un grazie parti-colare a: macelleria Crivello, supermercatoSimply di Roberto Forelli, panetteria Isola delforno, prosciuttificio Rugger-Lenti, macelloCaretto, pizzeria Drago Verde, grissinificioFeyles per gli aiuti alimentari e al Lions Clubdi Poirino-Santena per il contributo natali-zio. Un grazie sincero a chi mensilmente dàla sua offerta e a chi ha contribuito alla rac-colta annuale organizzata il 30 novembre dalBanco Alimentare, da cui ogni mese ci rifor-niamo di generi alimentari, integrati però di

ciò che manca per poter dare quel minimo disostegno a chi è in difficoltà.

Il momento che tante famiglie stanno attra-versando è difficile per la mancanza di lavoro eper i tanti problemi che si incontrano ognigiorno: confidiamo però ancora nella genero-sità di tutti i santenesi. L’appello: VolontariCercasi è stato accolto da alcune persone chesi sono aggiunte in questo ultimo anno algruppo dei volontari Caritas, ma le necessitàsono sempre più pressanti e numerose.

In occasione della Quaresima e della Pasqua èriproposta la raccolta di generi alimentari attra-verso la Cesta della Solidarietà posta inGrotta: un grazie di vero cuore a tutti coloroche contribuiscono a riempire questa cesta, certidi interpretare anche i sentimenti di gratitudinee riconoscenza di chi è meno fortunato di noi.

I volontari della Caritas

Per il sostegno del

Circolo San LuigiCodice del Tuo Circolo San Luigi di Santena:

05037190013Anche Imprese e Liberi Professionisti

Ringraziamo del Tuo contributo.

5 x 1000 = una possibilità in più

Festa in Famiglia 2014Domenica 8 giugno alle ore 10,30 inOratorio San Luigi S. Messa con la festadegli Anniversari di Matrimonio.Dare l’adesione in ufficio parrocchiale.

Tesserarsi noncosta molto. Latessera costa:Adulti € 5,00;Ragazzi € 3,00(fino a 15 annicompiuti nel2013).Tesseramento e informazioni presso il bar diVilla Tana rivolgersi a Matteo, don Nino, donMartino o don Mauro.

Gli Amici di Cavour guideranno gli ospitiattraverso le vicende dei Benso e dei loroedifici. Poi si entrerà direttamente in chiesadal giardino del castello, attraverso una por-ticina dell’abside. Il parroco don Ninoaccompagnerà i visitatori illustrando la storiadella Chiesa e della sottostante Grotta. Pernon disturbare le funzioni religiose, la chiesasarà visitabile al pomeriggio dalle ore 15.00alle 17.30. Il castello, come tutte le domeni-che, sarà visitabile al mattino alle 10.30 e alpomeriggio dalle ore 15.00 alle 18.00. Inbase al successo di pubblico, valuteremol’opportunità di ripetere in futuro l’iniziativa.

Domenica 27 aprile 2014

GIORNATA DI RITIRO per i bambi-ni della prima Comunione di Santena e diCambiano e per i loro genitori. E’ unabella occasione per imparare a fare “comu-nione” tra di noi e soprattutto conl’Amico Gesù.La giornata sisvolge all’oratoriodi Santena: ritrovoalle ore 10 alTeatro Elios, lavoroa gruppi, pranzocondiviso (ognunoporta qualcosa e sicondivide) e S.Messa conclusivaalle ore 16 tuttiinsieme in chiesaparrocchiale.La Messa della prima Comunione saràper Santena il 4 e l’11 maggio alle ore10,30, per Cambiano l’11 e il 18 maggioalle ore 11,00.

Ritornati alla casa del Padre:84, Bechis Caterina ved. Bertero anni 83; 85, SacchettoRomana ved. Leibanti anni 83; 86, Giordano Giuseppeanni 69; 87, Cavaglià Bartolomeo anni 88; 88, MontaleoneAntonio anni 86; 89, Tamietti Battista anni 89; 90,Grignani Maria Luisa in Dagna anni 63; 91, ToscoConcetta ved. Tosco anni 84; 92, Sandrone TorrettaClaudio anni 37.1, Romano Rosa in Franco anni 84; 2, Camattari Ebe ved.Bertaglia anni 92; 3, Dutto Marta ved. Meinardi anni 97;4, Miretti Pierina ved. Cottini anni 91; 5, ScarzelloCaterina ved. Mosso anni 85; 6, Romano Giuseppe anni61; 7, Mosso Matteo anni 59; 8, Galizio Epifanio anni 92;9, Galasso Leopoldo anni 79; 10, Pollone Caterina ved.Mosso anni 90; 11, Codagnotto Giovanni anni 78; 12,Amodìo Giuseppa ved. Ruocco anni 92; 13, ZambardiAntonietta ved. Veronesi anni 94; 14, Di MartinoIncoronata in Abate anni 74; 15, Nervo Nicolò anni 65;16, Di Vietri Gaetanino anni 62; 17, Migliore Anna Ved.Villa anni 88.

lo Specchio�N° 1 • MARZO 2014� PAGINA 6 NOTIZIE - OPERE e GIORNI

COMUNITA’ i n CAMMINO

OF F ERT E

AVVISOLa privacy arriva anche nellarubrica comunità in cammino. Siavvisano i lettori che le offerte deiparrocchiani non saranno piùriportate singolarmente ma inmodo cumulativo. Per ogni tipo-logia di offerta (in occasione dimatrimonio, battesimo e così via)sarà fornito il totale dei contributiforniti dai parrocchiani.

(Nota bene): Coloro che desideranoverificare le offerte possono richie-derlo in ufficio parrocchiale e consul-tare il registro Amministrativo.

Offerte in suffragio di:(totale € 4.540,00)

D’Amelio Generosa ved. Spez-zacatena; Bergoglio Vincenzo;Bergoglio Vincenzo dai nipotiTosco; Delmastro Silvana; Palet-ta Mario; Migliore Margherita;Mosso Caterina in Perinetto;Giuffrida Salvatore e Maria; Za-nellato Giovanni; ZanellatoGiovanni dai vicini casa fam. Be-nente, Santonè, Negro; defuntifam. Navone; Sacchetto Romanaved. Leibanti; Sacchetto Roma-na ved. Leibanti dai condominivia Gozzano 16; Bechis Caterinaved. Bertero da sorelle e nipotiMigliore e Torretta; Bechis Cate-rina ved. Bertero; MontaleoneAntonio; Cavaglià Bartolomeo;Tosco Concetta; Romano Rosain Franco; Camattari Ebe ved.Bertaglia; Grignani Maria Luisain Dagna; Dutto Marta ved.Meinardi; Miretti Pierina ved.Cottini; Romano Giuseppe;Scarzello Caterina ved. Mosso;Giordano Giuseppe; TamiettiBattista; Mosso Matteo; GalizioEpifanio; Galasso Leopoldo.Offerte per il Battesimo, e anniversari Matrimonio:

(totale € 670,00)Offerte per opere parrocchiali:

(totale € 1.662,50)7 persone o famiglie hanno chie-sto l’anonimato; Pilone di viaGenova; in onore di S. Lucia e del-l’Immacolata Tetti Giro; BandaMusicale per concerto S. Cecilia;leva 1932 e 1929; in onore di S.Lucia vive e defunte; per apostola-to della Preghiera; ColtivatoriDiretti per S. Antonio Abate; fam.Accatino-Molino; in onore di S.Margherita.Offerte per lo specchio:

(totale € 400,00)8 persone o famiglie hanno chie-sto l’anonimato; foto per anniver-sari; D’Amelio Generosa; Berga-gio-Masera; Piovano Lucia To-sco; Campini Gemma.Offerte per la Caritas:

(totale € 2.529,00)4 persone o famiglie hanno chie-sto l’anonimato; Concerto di Na-tale; in suffr.: del papà di don Ni-no dal Gruppo Caritas di Sante-na; di Galizio Epifano da NatoliRosario; di Torretta SandroneClaudio da N. N.; Gruppo Cari-tas di Santena; Lions di Poirino;Campini Gemma; Spettacolodella Befana da Cambiano;Compagni di classe.

1°ANNIVERSARIO

Bergoglio Annaved. Migliore

Leone Donato

Pinna Tullio

Paletta Vincenzo

Sacco Ceciliaved. Latino

2°ANNIVERSARIO

Albanese Carlo

D’Annunzio MariaCarmela ved. Gargano

4°ANNIVERSARIO

Pivetta Paolo

5°ANNIVERSARIO

Sagula Damiano

Varalli Ernesto

1°ANNIVERSARIO

Cavaglià Giovanni

Allemandi Ernesto

3°ANNIVERSARIO

Musso Domenicain Bergoglio

Giordano Giuseppe Tamietti Battista

Nervo Nicolò

Bechis Catterinaved. Bertero

Romano Rosain Franco

D’Amelio Generosaved. Spezzacatena

Sacchetto Romanaved. Leibanti

Tosco Concettaved. Tosco

Migliore Margheritaved. Luciano

Nuovi figli di Dio con il Battesimo:73, Veneziano Giuseppe; 74, Guaglianone RebeccaClaudia; 75, Gallo Matilde Benedetta; 76, FranceschiMarta; 77, Capriati Sebastiano.1, Nardone Elisa; 2, Scardellino Thomas; 3, OddeninoFabio; 4, Abate Sofia; 5, Elia Diego; 6, Lucato Gioele; 7,Palumberi Giorgia; 8, Garrone Fabio; 9, Mino Lorenzo;10, Giordano Giulia; 11, La Iacona Christian.

prossimo numero

“lo specchio”uscirà il

6 giugno 2014

ONORANZE TRASPORTI FUNEBRI

Servizio continuo 011 949.18.89 - 011 949.27.69

Nei Comuni - Ospedali - Cliniche - Case di cura non esistono vincoli che condizionano le famiglie nella scelta dell’impresa

di SEGANTIN MARCO e BALOCCO PAOLOUff.: Via Cavour, 41 - Abit. Via Cavour, 77

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Rostagno GiovanniSANTENA - CAMBIANO

PECETTO - CHIERI (TO)TROFARELLO

DIURNO - NOTTURNO - FESTIVOTel. 011 944.02.54

Le foto dei nostri defunti o anni-versari. In ufficio parrocchialesono archiviate le foto dei defuntie anniversari che vengono pub-blicate su “Lo Specchio”; chidesidera ritirarle, dopo la pubbli-cazione, è pregato di farlo consollecitudine, in orario di Ufficio,perché, dopo un certo tempo, lefoto verranno cestinate.

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Lo Specchio. Periodico dellacomunità cristiana santenese.Anno XXXI - N. 1 marzo 2014 Aut. Trib. To n. 4302 del 4/2/1991Direttore responsabile: don Nino OliveroRedazione: don Nino, don Mauro,don Martino, Aldo Viarengo, MarcoOsella, Giuseppe Tassone.Hanno collaborato:il CAV, Gruppo Comunità, Caritas,don Lio, C. Smeriglio, E. Migliore,M. Bersani, F. Tesio, G. Anchisi.Redazione presso il CentroCulturale, p.za Martiri - Santena. Articoli per il numero successivoentro il 10 maggio 2014per posta elettronica (e-mail): [email protected] la pubblicità telefonare al numero 333 755 97 95Tariffa pubblicitaria a modulo (45 x 45 mm) € 24,59 più iva.Impaginazione/Fotocomposizione in proprio: [email protected] Stampa: Soc. Tipograficaianni s.r.l. Santena (To).Stampato in 4.700 copie. Distribuzione gratuita. Sono gradite le offertedi sostegno e la collabo-razione al giornale.Il giornale si riserva di rifiutarequalsiasi articolo, foto o inserzione.

Maestro Pier Luigi

Telefono della Parrocchia011 945 67 89

Romano Giuseppe