Chiamami Città 718

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[email protected] www.chiamamicitta.net 11 - 24 settembre 2013 Anno XXIV n. 718 GRATIS A CASA TUA E NEI DISPENSER Nel cuore della tua città Via Caduti di Marzabotto, 31 47922 Rimini - tel. 0541 780332 Moni Ovadia e De Gregori al Festival Francescano di Rimini Al Marano, rumori ok, ma ora pensare alla sicurezza Inserto speciale: le vecchie glorie del Valloni si raccontano pag 10 e 11 pag 14 di Stefano Cicchetti Gianroberto Casaleggio, co-fondatore del Movimento 5 Stel- le, ha spiegato al gotha degli imprenditori riuniti a Cernobbio che i media tradizionali sono finiti, come finiti sono i partiti e i meccanismi del potere come li abbiamo conosciuti fino ad adesso. è molto probabile che il socio di Beppe Grillo abbia ragione. Può darsi perfino che ci azzecchi quando predice (ma non a Cernobbio, dove i possibili investitori sui media di Casa- leggio potrebbero impressionarsi troppo) un supergoverno mondiale entro il 2054, previa guerra definitiva fra le demo- crazie occidentali e le tirannie asiatiche. Ma c’è una cosa su cui si sbaglia. Anzi, sulla quale mente spudoratamente. Casaleggio dice e ripete che “il web ci salverà”. E non è vero. Il web non è la libertà. Il web non è la democrazia. E la bugia è così grossa, così scopertamente pro domo sua, che chiunque abbia navigato su internet se ne può rendere conto. I profeti del web mentono sapendo di mentire: la rete senza padroni non esiste segue a pag. 3 NON È INTERNET CHE CI SALVERÀ SEGUICI SU tel. +39 0541 424011 www.riminiterme.com INFO SCOPRI IL NUOVO CENTRO BENESSERE! INGRESSO OPEN DAY A € 20 INVECE DI € 25 CONSEGNA IL COUPON ALLA RECEPTION ENTRO IL 15/10/2013 PER USUFRUIRE DELLA PROMOZIONE

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11 settembre 2013_Centro Storico

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[email protected] www.chiamamicitta.net 11 - 24 settembre 2013 Anno XXIV n. 718

gratis a casa tua e nei dispenserNel cuore della tua cittàVia Caduti di Marzabotto, 31

47922 Rimini - tel. 0541 780332

Moni Ovadia e de gregori al Festival Francescano di rimini

al Marano, rumori ok, ma ora pensare alla sicurezza

inserto speciale: le vecchie glorie del Valloni si raccontano

pag 10 e 11

pag 14

di Stefano Cicchetti

Gianroberto Casaleggio, co-fondatore del Movimento 5 Stel-le, ha spiegato al gotha degli imprenditori riuniti a Cernobbio che i media tradizionali sono finiti, come finiti sono i partiti e i meccanismi del potere come li abbiamo conosciuti fino ad adesso.è molto probabile che il socio di Beppe Grillo abbia ragione. Può darsi perfino che ci azzecchi quando predice (ma non a Cernobbio, dove i possibili investitori sui media di Casa-

leggio potrebbero impressionarsi troppo) un supergoverno mondiale entro il 2054, previa guerra definitiva fra le demo-crazie occidentali e le tirannie asiatiche. Ma c’è una cosa su cui si sbaglia. Anzi, sulla quale mente spudoratamente.Casaleggio dice e ripete che “il web ci salverà”. E non è vero. Il web non è la libertà. Il web non è la democrazia. E la bugia è così grossa, così scopertamente pro domo sua, che chiunque abbia navigato su internet se ne può rendere conto.

i profeti del web mentono sapendo di mentire: la rete senza padroni non esiste

segue a pag. 3

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Niente sarà come prima, ma come sarà nessuno è in grado di dirlo

Internet non è la libertà. Può dare tan-ta libertà in più, ma non è esso stesso la libertà. Fra l’altro, la libertà può an-

che toglierla, vedi le dipendenze patologi-che che si possono sviluppare. Ma innanzi tutto, internet non è la libertà perchè non garantisce affatto la riservatezza che pro-mette. E senza riservatezza la libertà è sot-toposta a troppi vincoli per essere definita tale. Il bello è che - a parte le violazioni della nostra privacy, effettuate più o meno legittimamente molto più dai vari poteri costituiti, che dai pirati del web - siamo proprio noi a consegnare candidamente la

nostra vita in pasto a una platea globale di perfetti sconosciuti.è celebre quella gag del “mago che legge” nel pensiero”: sa raccontarti la tua vita, le tue preferenze, perfino qualche marachel-la. E come fa? Molto semplice: sei stato tu stesso che hai immesso queste informa-

zioni nel tuo profilo Facebook, in qualche tweet, in qualche forum. E per scoprirlo basta un semplicissimo motore di ricer-ca. Internet non è la democrazia, anche se può essere uno strumento molto utile alla partecipazione, allargando la possibi-lità di informarsi dalle fonti più diverse. Però, nella realtà quotidiana, sono ben pochi quelli che hanno voglia di confron-tare le fonti. La maggior parte di noi cerca solo conferme alle idee che abbiamo già. E poi è insensato equiparare la rete alla democrazia: non esiste sito, portale, reca-pito mail al mondo che sia “del popolo”.

è sempre di qualcuno. E quel qualcuno ovviamente decide lui se il tuo post, la tua critica, la tua faccina felice o disgustata viaggerà in rete oppure no.Non parliamo poi dei forum e dei blog, di ogni tipo, perfino dove si parla di sport o di cosmesi femminile. Non c’è forum

senza mod, cioè “il moderatore”. E il suo compito è esattamente quello di cancella-re il dissenso sotto qualsiasi forma si pre-senti, da quella del disturbatore di profes-sione a chi semplicemente non la pensa come il mod medesimo.Ma internet non può essere democrazia anche perché chi ti manda una mail, un invito, un “mi piace”, può essere benissi-mo un algoritmo e non una persona in carne ed ossa. E ancora non è stato inven-tato un sistema davvero infallibile per di-stinguere un fake da un essere umano. O almeno dev’essere così, dal momento che Beppe Grillo fin dal 2009 promette la sal-

vifica “piattaforma informatica” che dove-va permettere a iscritti ed eletti 5 Stelle di confrontarsi online, senza che si sia anco-ra vista. Evidentemente, lui stesso non si fida del mezzo che lo ha reso grande.Internet è come la stampa, la televisione e tutti gli altri media che sta rendendo obsoleti. è solo un mezzo, in sè né buono né cattivo. Come qualsiasi strumento, la scelta fra il bene o il male viene compiuta dalla mano che lo impugna. Semmai, nel web quella mano può restare nell’ombra ancora più agevolmente, rispetto ai media tradizionali. E se la libertà, la democrazia, la salvezza sono queste…

PRIMO PIANO

di Stefano Cicchetti

nOn È internet cHe ci saLVerÀi profeti del web mentono sapendo di mentire: la rete senza padroni non esiste

REDAZIONE - Pubblicità Rimini, Via Caduti di Marzabotto, 31 47922 Rimini Tel. 0541 - 780332 - Fax 0541 - 784170 [email protected] codice ISNN 1971 - 565X - DIREZIONE - Direttore Responsabile Stefano Cicchetti Responsabile Privacy: Stefano Cicchetti Caporedattore: Claudio Costantini Segretaria di Redazione: Sara Sparaventi Redazione: Lorella Barlaam (cultura), Matteo Ortalli (spettacoli) Coordinatore progetto “Zeinta di Borg”: Antonio Cuccolo. AMMINISTRAZIONE - Proprietà: Ondalibera Srl Cap. Soc. Responsabile amministrazione: Madelena Cerbara Grafica: Agenzia NFC diAmedeo Bartolini & Co., via XX Settembre 32 - Rimini Stampa: Galeati Industrie Grafiche Via Selice, 188/189 Imola (BO) Distribuzione: Agenzia Rimini Marketing. Aut. del Trib. di Rimini n. 19 del 13/8/1988 Sede Legale: Via Bonsi, 45.

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Candida, impalpabile come zucchero a velo, micidiale, crea un imponente giro d’affari: no, non voglio rubare il

mestiere a Roberto Saviano, qui non si parla di cocaina doppio zero, ma di quella polve-rina bianca che scorre nell’acqua riminese e incipria fatalmente tutto ciò con cui vie-ne a contatto: bicchieri, stoviglie, rubinetti,

capelli, tubature degli elettrodomestici. Il calcare, insomma.L’acqua potabile di Rimini così come sprizza nel lavandino è praticamente pietra liquida, una sospensione di carbonato di calcio. Se la bevi così com’è ti lascia in bocca quell’in-confondibile retrogusto di ghiaia. Se la beve la tua lavatrice, dopo qualche mese diventa una replica dei falsi Modigliani. Quando la massaia riminese guarda lo spot dell’an-ticalcare, con il tecnico bonario che bran-disce una serpentina di lavatrice ridotta a un informe manufatto che starebbe meglio nella sezione Preistoria di un museo, fra i reperti in pietra scheggiata del Paleolitico, sorride tristemente.Correggere la durezza dell’acqua riminese con un tappino di anticalcare è come pen-sare di trasformare Renato Brunetta in un fusto da spiaggia solo con un massaggio plantare. Se almeno fosse un’emergenza che coinvolge allo stesso modo tutti i cittadini. E invece no, perché le zone della città ser-vite dall’acqua di Ridracoli hanno qualche problema in meno, mentre in quelle dove arriva l’acqua delle falde del Marecchia pra-ticamente escono i ciottoli dal rubinetto e

in certe lavastoviglie ci sono più stalagmi-ti e stalattiti che nelle grotte di Frasassi. Se compriamo tanta acqua minerale, caraffe purificanti e anticalcare una ragione c’è, non siamo solo condizionati dalla pubblicità.Quando per lavoro o vacanza ci rechiamo in altre città (anzi, in qualunque altra città d’Italia o del mondo), la prima cosa che ci

colpisce è l’acqua diversa dalla nostra. Ca-piamo il vero significato di «acqua dolce»: rispetto alla riminese quella altrui sembra veramente zuccherata. Scopriamo con de-lizia come può essere leggera la vita con meno calcare, meno cerchi bianchi nei bic-chieri, bucato più soffice, pelle più morbida, capelli meno opachi dopo doccia e sham-poo, caffé e tè più aromatici. Quando tor-

niamo a casa vorremmo riprodurre quella magia ma la Brita o il Calfort non bastano. E neanche quelle costose e delicate macchi-ne chiamate addolcitori, che vanno alimen-tate a sacchi di apposito sale, pesantissimi e non facilmente reperibili. Torniamo a fare il caffé con l’acqua minerale per evitare i cal-

coli alla caffettiera, e beviamo lunghi sorsi di nostalgia al carbonato di calcio.Chissà, magari la Dolce vita romana canta-ta da Fellini era tutto merito della dolcezza dell’acqua della Capitale. Se Anita Ekberg facesse il bagno nell’acqua di Rimini usci-rebbe dalla fontana col vestito tutto grigio.

dai rubinetti riminesi una produzione di calcare da record

cHiare, FrescHe e dure acQue

Quelle del Marecchia battono anche Ridracoli

SORRISI E CASSONI

di Lia Celi

Il presente avviso si inserisce nell’ambito delle attività della gestione commissariale, finalizza-te all’alienazione dell’attivo della Liquidazione Coatta Amministrativa.A tal fine si è disponibili a ricevere manife-stazioni di interesse all’acquisto di edificando fabbricato ad uso civile abitazione e relativi servizi, situato in località Trarivi - Comune di Montescudo (RN), ricompreso nella zona PEEP Trarivi (previsione di costruzione di case a schiera).Il fabbricato è composto da n. 3 immobili indi-pendenti, articolati ciascuno su 3 livelli:al primo livello - ingresso, portico, garage, cantina, ripostiglio;al secondo livello - cucina, soggiorno, disim-pegno, bagno e n. 2 camere;al terzo livello - sottotetto.Per il dettaglio delle problematiche urbani-stiche e/o catastali, degli oneri comunali ed opere pubbliche a completamento, dello stato di fatto dell’immobile, si rinvia alla relazione tecnica redatta dal Geom. Alberto Tura di Ri-mini, comprensiva di planimetrie e foto.Detta perizia e le eventuali ulteriori informa-

zioni e documentazioni inerenti il fabbricato verranno fornite agli interessati, previa forma-le manifestazione di interesse da inviarsi allo Studio del Commissario Liquidatore.Si precisa che la presente comunicazione non ha valore di avviso di vendita bensì di mani-festazione di interesse all’acquisto, in quanto per le specifiche modalità di alienazione del bene occorrerà la preventiva autorizzazione del Ministero competente alla Vigilanza sulla procedura.è consentita la presentazione di manifestazio-ni di interesse anche per solo una delle tre parti indipendenti costituenti il fabbricato, pur pre-cisando che dato lo stato di fatto dell’immo-bile si darà precedenza ad offerte complessive: quelle individuali potranno essere prese in considerazione unicamente se coordinate e/o coordinabili con altre offerte individuali per-venute che consentano l’alienazione dell’intero bene immobile.

Rimini, 9/9/2013.Il Commissario Liquidatore

Dott. Stefano Baratti

Avviso di manifestazione di interesse all’acquisto di fabbricato sito nel Comune di Montescudo (RN), località Trarivi

COOPERATIVA EDILIZIA BERTINI S.C.aR.L.in liquidazione coatta amministrativa ex art. 2545-terdecies C.C.

D.D. 06/05/2011 n. 203/2011C.F. e n. di iscrizione al Registro delle Imprese di Rimini 00763560406

Commissario Liquidatore Dott. Stefano BarattiStudio in Via Ariete n. 18 - 47923 Rimini

Tel./Fax 0541-793114E-mail [email protected] - PEC [email protected]

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11 - 24 settembre 2013 7

«Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità», recita la Costituzione,

dando così il là ad una legislazione di alto pro-filo civile, ancorché troppo spesso ignorata e disattesa, la quale parla di «trattamento del condannato conforme ad umanità», «rispetto della dignità della persona», «assoluta im-

parzialità (..) senza discriminazioni di nazio-nalità». Una sentenza della Corte Costituzionale di-spone inoltre che la pena debba uniformarsi al «principio di flessibilità». In questo sacrosanto contesto di garanzie per il condannato, sia i le-gislatori che i Supremi Giudici hanno tuttavia dimenticato di far posto ad un’ulteriore paro-lina, anch’essa con l’accento sulla a: agibilità. Perfino Berlusconi, che oggi la invoca, in pas-sato ne ha trascurato la necessità. Dicono i suoi santificatori che l’abbia fatto perché, stante la fiducia nella «magistratura cancro della de-mocrazia (e) associazione a delinquere» com-posta di individui «mentalmente disturbati (..) che hanno vinto un concorso facendo un compitino», mai avrebbe immaginato di dover un giorno svestire i panni di eterno “legislato-re a piede libero” per indossare quelli, ben più stretti, del “condannato a fine corsa”. I suoi detrattori sostengono invece che la ra-gione starebbe nel non essersi voluto accon-tentare di così poco, preferendo puntare su di una ben più rassicurante “non processabilità

a prescindere”; costoro bollano inoltre la sua odierna “pugna” – qui l’ironia del comico Ce-voli userebbe il diminutivo – per una “giustizia giusta” come l’ennesima puntata di un’inter-minabile “soap opera”, il cui riassunto delle puntate precedenti sarebbe solo una gran sfilza di leggi ad personam. Aggiungono i più faziosi: “Se la legge è ugua-

le per tutti, perché al condannato Berlusconi dovrebbe essere garantita l’agilità politica, an-ziché la pena?”. Non ci vuol molto a capirlo: essendo lui un politico, che agibilità gli vuoi dare, quella edilizia? Ma proprio perché la leg-ge sia davvero uguale per tutti, si sa già che l’auspicata riforma berlusconiana della giusti-zia (a cui funge da cavallo di Troia la lungimi-ranza radicale, spesso scambiata per rincoglio-nimento di Pannella) non farà discriminazioni

o preferenze. Per fare qualche esempio: se il condannato è un insegnante, avrà “l’agibilità docenziale”; se corre per la Yamaha, avrà “l’agibilità mo-

tociclistica”; se impianta rubinetti, avrà “l’agi-bilità idraulica”, e così via. Solo ai cuochi non potrà essere concessa la conseguente “agibilità culinaria”. Berlusconi teme infatti che i più di-stratti, sentendo quella parola e non cogliendo-ne perfettamente il suono, capiscano “culi in aria” e si facciano perciò tornare in mente il bunga bunga.P.S. Nel prossimo numero ci sarà modo di commentare le vicende interne al PD, alla luce

della roulette russa sulle regole congressuali. Voglio qui limitarmi a un piccolo assaggio ri-minese, fornitoci dalla divertente esibizione di fastidio con cui il “renziano della prima ora” Zerbini accoglie taluni neo-convertiti: «Che i vari Arlotti, Nando Fabbri, Marcella Bondo-ni abbiano manifestato il loro supporto alle battaglie di Matteo fa solo piacere, ma non credano che non staremo a vigilare. Sarò io a vigilare». Non potendo intimar loro il “vade retro”, si vuole almeno togliere la soddisfazione di te-nerli un po’ sulle spine. Per quei tre non sarà una passeggiata l’esame del loro grado di pu-rezza renziana avendo come esaminatore Zer-bini, notoriamente nostalgico del “Papa Re”, con annessi zuavi al seguito. La cosa non spa-venterà forse Arlotti, perfetto mix di uomo di mondo e “cattolico quanto basta”; grazie alle opportune pratiche esorcistiche di Zerbini, non sarà difficile nemmeno per Nando Fabbri libe-rarsi dagli eventuali residui di presenza bersa-niana. Chi invece, a mio avviso, rischia il rogo – metaforico, s’intende – è la Bondoni. Temo infatti che una donna di sinistra, intelligente, bella e poco timorata, possa rimettere in moto le inevitabili tracce di Santa Inquisizione pre-senti nel dna di Zerbini.

Intanto a Rimini iniziano le analisi del dna sui renziani dell’ultima ora

La cOstituZiOne si È diMenticata deLL’agiBiLitÀ

La legge è uguale per tutti, quindi se al politico va garantito di fare il suo mestiere altrettanto spetterà a tutte le altre categorie di cittadini

di Nando Piccari

COSì è... SE NON VI PIACE

In campo dal 1985 su tutto il territorio nazionale

Quando CostruIre è InnovazIoneC.a.r. Il Consorzio artigiani romagnolo di rimini

CAR Consorzio Artigiani Romagnolo Soc. Coop. via Caduti di Marzabotto, 47 - Rimini Tel. 0541 793195 - Fax 0541 795955 - www.carrimini.it

Il Consorzio Artigiani Romagnolo nasce nel 1985 grazie all’iniziativa degli artigiani edili ed impiantisti della Provincia di Rimini. Ad oggi opera attivamente su tutto il territorio nazionale offrendo un’ampia serie di servizi integrati per il mondo delle costruzioni, grazie all’esperien-za acquisita negli anni e all’ambizione di svol-gere ai più elevati livelli professionali i propri servizi. Il Consorzio, in costante crescita, si è dotato al proprio interno degli strumenti e delle figure professionali necessarie per operare in maniera efficiente ed efficace nell’ambito della gestione degli appalti pubblici e privati, incen-tivare la ricerca industriale e l’innovazione per il settore dell’edilizia in un’ottica di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale per le nuove costruzioni, per le ristrutturazioni e per il recupero del patrimonio edilizio.Il consorzio vuole rappresentare una struttura fortemente radicata sul proprio territorio, esse-

re fonte di rinnovamento culturale e tecnologi-co, interprete di riferimento per i propri inter-locutori, offrendo servizi di qualità e guidare con passione i propri associati per renderli partner della rivalutazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare e del territorio, promuovendo soluzioni nelle quali gli obbietti-vi primari restano:• Soddisfazione del Cliente• Rispetto dell’ambiente• Risparmio energetico• Crescita della professionalità e del valore etico

I campi d’interesse del Consorzio riguarda-no tutto il processo edilizio ed i relativi settori, seguendo la pianificazione dell’intervento, i vari soggetti di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di nuove costruzio-ni (sia del settore residenziale sia dell’edilizia specialistica) e del patrimonio edilizio esisten-te (dal recupero, al restauro e alla manuten-zione dei beni culturali). Se si pensa che gli edifici nel loro complesso sono responsabili ad oggi del 40 % del consumo globale di ener-gia nell’Unione Europea, si capisce l’impor-tanza di realizzare soluzioni a ridotto consu-mo energetico e a basso impatto ambientale, attraverso lo sfruttamento e l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, che costituiscono gli

strumenti fondamentali e necessari per ridurre la dipendenza energetica, le emissioni di gas, ed il consumo idrico.

Si apre di fatto un nuovo scenario sulla mo-dalità del costruire in un mercato dell’edili-zia in evoluzione e sempre più attento alla sostenibilità ambientale, attraverso le nuo-ve tecnologie costruttive ed impiantistiche traina-te dalle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). La filosofia che ha sempre contraddistinto il Consorzio Artigiani Romagnolo è basata sulla consapevolezza che non bastano comunque solo grandi competenze nell’ambito tecnolo-gico costruttivo, conoscenza e rispetto delle leggi, ma anche la pas-sione nel far bene e nel perseguire la qualità dell’opera. Per que-sto da sempre il Consorzio da voce alle pro-prie imprese, con scambio di informazioni ed esperienze che ampliano il Know how già

acquisito, mantiene rapporti di collaborazione con società di ingegneria e con i progettisti, si confronta con i propri committenti, fornisce as-sistenza legale e attività tecnico - commerciali alle proprie imprese.

Il Consorzio Artigiani Romagnolo inoltre è in grado di assicurare prestazioni altamente qualificate per lo svolgimento dell’intero pac-chetto di service manutentivo, ordinario e stra-ordinario (GLOBAL SERVICE), garantendo al committente il rapporto con un unico interlocu-tore, una riduzione dei tempi di risposta oltre ad un abbattimento dei costi di gestione. L’of-ferta del Consorzio è rivolta ad una clientela sia pubblica (enti, am-ministrazioni, ecc.) che privata (amministratori, società di gestione e singoli cittadini), che abbiano in gestione o di proprietà immobili di qualsiasi natura e tipo-logia.

Efficienza e Qualità

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8 11 - 24 settembre [email protected]

Fondazione ENAIP “S. Zavatta” di Riminiviale Valturio, 4 - Rimini tel. 0541.367100www.enaiprimini.org - [email protected]

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MECCANICO IDRAULICOOperatore dell’autoriparazioneÈ in grado di individuare i guasti degli organi meccanici di un autoveicolo, di riparare e sostituire le parti danneggiate e di effettuare la manutenzione complessiva del mezzo.

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11 - 24 settembre 2013 9

Le ultime occasioni che mi hanno portato nel Sud dell’Italia, a Paler-mo, Catania, e in Salento, e le pre-

cedenti visite a Napoli, mi hanno suscitato un’impressione difficile da cancellare. Noi italiani siamo stati educati, a partire dal-le elementari, nel dogma dell’arretratezza del meridione. Il sud è più povero e più arretrato, economicamente e socialmente. Fiumi di retorica e di denaro sono stati versati per decenni, sanguinose repressio-ni del brigantaggio e la durissima lotta tra

Stato e mafia hanno costellato la storia del meridione italiano.Ma pochi hanno detto chiaramente una verità che si può leggere con estrema chia-rezza nelle città del sud Italia. E cioè che il meridione forse era povero nel 1870, ma sicuramente non lo è stato dal XIII al XVIII secolo.E’ sufficiente guardare le chiese, i palazzi e gli edifici portuali (moli, fortificazioni e magazzini). I palazzi di Napoli, Paler-mo e Catania, i loro porti e le chiese, non trovano paragone nel resto d’Italia se non a Roma e Venezia. Firenze mostra i ca-polavori del Rinascimento, ma ben poco dei secoli successivi. Milano testimonia

la sua grandezza nel 400 e 500, ma poco altro prima di entrare a far parte dell’Im-pero Austro-ungarico. Persino in città più piccole come Lecce e altre località del Sa-lento, troviamo palazzi che non hanno pa-ragoni con le sia pure prospere città della Romagna.La ricchezza delle chiese e il loro numero, le dimensioni e la profusione di ornamen-ti barocchi, di marmi policromi, di statue, sono impressionanti.Le dimensioni dei magazzini dei porti

ci spiega anche da dove questa ricchezza proveniva: dal commercio con tutto il Me-diterraneo. La presenza dei prodotti tipici ancora oggi eccellenti ci dice da dove veni-va il cibo: da un’agricoltura, allevamento e pastorizia capaci di rifornire le ricche città. Il sistema del Regno delle Due Sicilie po-teva certamente essere feudale, la Chiesa poteva ben operare come severo control-lore del popolo e alleata del Re, i contadini vivevano sicuramente nell’analfabetismo

e con condizioni igieniche primitive, ma non è possibile che il Sud fosse povero. Un territorio povero non costruisce scalinate marmoree come nel palazzo Serra di Cas-sano a Napoli, per capirci. Qualcuno ci ha spiegato male la storia, e forse in malafede. Il Sud dell’Italia è diventato povero. E cu-riosamente, pare che tutto sia cominciato con l’Unità d’Italia. Che sia stato a causa di essa, non ho la competenza per dirlo. Ma qualche sospetto è legittimo.

La povertà del nostro sud per tanti secoli ha abitato nel nostro nord

e se La QuestiOne MeridiOnaLe FOsse settentriOnaLe?

Basta girare il mezzogiorno per vedere i segni di ricchezza e prosperità durate molto a lungo. Ma finite dopo il 1870

S/PUNTO DI VISTA

di Gianpaolo Proni

Il porto di Reggio Calabria nel 1791 (Jacob Philipp Hackert)

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10 11 - 24 settembre 2013CULTURA

Il Festival Francescano di quest’anno ha come tema il cammino. E non poteva affi-darci a miglior guida di Moni Ovadia, che

si sente figlio e cantore del “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico e ne dà vivente testimonianza nei suoi scritti e nel suo potente “teatro musicale”. Che ci chia-merà il 28 settembre all’Esodo verso la libertà dal sagrato del Tempio Malatestiano.«L’esodo verso la libertà è l’esodo verso se stes-si» spiega Ovadia, limpido e appassionato. «E muove dal “Lekh-lekha” che Dio dice ad Abramo. Che è sbagliato tradurre “esci dalla tua terra” e va’ verso un’altra, per diventarne proprietario, ma significa “vai a te stesso”, esci dall’idolatria delle forme ossificate del pensie-ro, ritrova te stesso come essere umano uni-

versale, che condivide con gli altri l’impronta divina, quella forma assiomatica di dignità che non va spiegata ma percepita. Ecco: il pellegrino ogni volta che si mette in cammino replica questo viaggio verso sè e ri-percorre e rinnova questa esperienza, per non dimenticarla. Mentre il viaggio del turista, che non va per conoscere ma per consumare, è una metastasi».

Nei suoi lavori, come nella migliore tradizio-ne ebraica (…ma, ahimè, non nella nostra!), convivono profonda spiritualità e trascinante umorismo… «Il mio prossimo lavoro si chiamerà “Ridere per sapere per ridere”. Scopo dell’umorismo

è la conoscenza, il far capire superando il li-mite della hybris autoreferenziale degli esseri umani. Se fossi un filosofo come Kant, scrive-rei una “Critica della ragion paradossale”. Ma l’umorismo esiste nel mondo della religiosità popolare, non in quello paludato della reli-gione dei chierici. Quando la spiritualità di-viene religione trascorre nel potere, e si espri-me in riti e regole spesso rigide. L’umorismo allora serve a decostruire, a riportare nel suo alveo la religione, a mostrarne i limiti e a de-strutturarne la potenza e la pretesa di essere depositaria delle verità assolute. Perché la ve-rità assoluta, ammesso che esista, appartiene solo a Dio. Io dico che la libertà di fede implica anche la libertà di non credere, la dignità del non

credente, e che se Dio entra in Parlamento ne esce la democrazia, che è confronto di uma-ne opinioni. è un discorso delicato, certo. Ma direi che tutto è accettabile fuorché l’imposi-zione. Anche se fatta per ‘amore’. Noi vivremo in pace se accoglieremo l’altro nella dignità della sua alterità, per ciò che è e non per ciò che vorremmo che fosse. La straordinaria benedizione su Abramo, “in te si benedicano tutte le famiglie della terra” è unica, e significa: ognuna secondo la sua mo-dalità. è una benedizione nella fratellanza universale, nell’amore per l’altro non “a patto che sia come me”. Come è scritto nel meraviglioso Levitico, che contiene già il comandamento dell’amo-

re per il prossimo: “colui che viene come il tuo prossimo lo devi amare come te stesso”, devi riconoscere la sua dignità; “tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi”, ricordando che siete stati stranieri in terra d’Egitto… »

Come possiamo fare, allora, esodo verso la li-bertà?«Dobbiamo metterci in cammino nel nome di Abramo, grande traghettatore attraverso il fiume della vita, le cui sponde siamo io e tu. La direzione dell’attraversamento è sempre duplice, è quella dell’io verso il tu e del tu ver-so l’io, ma il tu resta tu e l’io, io… come nel-la frase di Hillel il Vecchio, ripresa da Primo Levi: “se io non sono per me, chi è per me? E se io sono solo per me stesso, cosa sono? E se non ora, quando?”»

Il 28 settembre il grande Moni Ovadia sarà al Festival Francescano

L’ESODO VERSO LA LIBERTÀ CHE CHIAMA TUTTIdi Lorella Barlaam

«Dobbiamo metterci in cammino nel nome di Abramo, grande traghettatore attraverso il fiume della vita, le cui sponde siamo io e tu»

“Negli interstizi del tempo” espone l’archivio fotografico della Gambalunga

Al borgo san Giuliano “Insieme fuori dal fango” di NdA

DOVE IL TEMPO SI FA MEMORIAUna delle metafore più usate per la memoria, suggerisce Remo Ceserani, è quella della «me-moria come archivio o magazzino, nel quale vengono registrate le immagini delle espe-rienze, cose viste, ecc». Specularmente, un archivio può farsi metafora della memoria di una comunità. Certo, ma come ‘rendere’ visivamente fruibile un archivio fotografico che «si presenta – ha scritto Massimo Pulini - nella quasi totalità dei casi, come un insieme di tante scaffalerie, come una teoria di armadi, entro stanze stra-colme di scatole, di faldoni e cartolari»?“Negli interstizi del tempo”, la mostra che nell’ambito di “Rimini. Foto di settembre”

mette in scena l’archivio fotografico della Bi-blioteca Gambalunga, ci riesce pienamente. Facendo vivere al visitatore le «suggestioni e visioni delle fotografie in archivio, i sortilegi del tempo divenuto memoria, i teatri magici delle storie “messe da parte”. Che fanno dei documenti un archivio» attraverso un percor-so inconsueto nella labirintica memoria visi-va cittadina, «narrato in trentadue “racconti” fotografici che ripercorrono la formazione dell’archivio», come ha scritto Oriana Maroni, che ne è curatrice insieme a Nadia Bizzocchi. Che hanno svolto un lavoro titanico e intelli-gente di selezione in una banca di immagini che raccoglie oltre un milione di foto su Ri-

mini e la sua provincia, raccolte in centocin-quant’anni di storia. Ad accogliere il visitato-re, la “carta d’identità” di tre immagini scattate da Piero Delucca, e l’allestimento a cura di Anna Bernucci. Il risultato? La sensazione di ri-specchiarsi davvero in quelle che sono «Im-magini scattate per ricordare e dimenticare. Dicono di autori e committenti. Raccontano la città e i suoi cittadini.»

Info: tel. 0541 704486 - Museo della Città – Via Tonini, 1. Fino al 30 settembre. Orario: 16.30-21.30, lunedì chiuso. Tutte le mostre di “Rimini. Foto di settembre” sono su /www.comune.rimini.it/

Cosa fai quando, in un momento nero per la tua casa editrice & distributrice di piccola e media editoria, un nubifragio allaga la cit-tà, t’affoga il magazzino e ti ritrovi nel giro di un pomeriggio con più di 8.000 libri a mollo, inservibili? Massimo Roccaforte dell’NdA s’è inventato “Insieme fuori dal fango”. Una tre giorni di resistenza culturale in forma di Festi-

val che dal 13 al 15 settembre porterà al borgo san Giuliano alcune tra le menti più interes-santi del contemporaneo, come l’economista Guido Viale, scrittori come Marco Missiroli e Christian Raimo, Carlo Infante di Urban expe-rience… e i tanti altri che dall’arcipelago NdA stanno aderendo alla “chiamata alle armi” di Roccaforte. Così che il programma di ora in ora si fa più ricco, e si realizza l’utopia di un Festival organizzato in dieci giorni, grazie ad amici e volontari. «“Insieme fuori dal fango” nasce anche dalla richiesta del Borgo di pre-sentare libri» mi spiega Roccaforte. «Io sono milanese, ma qui ho una mia àncora. Tanto che, anche se non sono un editore ‘locale’, ho voluto una collana che esplorasse la riminesità contemporanea, e nel Festival ci sarà un omag-gio a poeti come Baldini e Guerra.» Qual è il

tema di “Fuori dal fango”? «Più che un tema, ognuno dei tre giorni avrà una sua direzione, venerdì che cosa vuol dire, oggi, fare resistenza culturale, sabato sarà dedicato a una riflessione sul lavoro a partire da uno studio della CGIL, domenica il focus verterà sul senso del “fare cultura”. Diciamo che il Festival servirà per ca-pire dove siamo e dove dobbiamo andare. C’è la crisi di un modello non solo editoriale, ormai;

un mondo sta crollando e ne sta nascendo uno nuovo, in cui bisogna capire cosa possiamo essere. Ci vuole coraggio. E se questo è stato per molti aspetti un anno di fango, un anno difficile, sono convinto che insieme possiamo uscirne.»

Info: www.insiemefuoridalfango.itcell. 3664332301

Agenda12 settembreRIMINI. 64° Sagra Musicale Malatestia-na. ORCHESTRA DEL MAGGIO MUSICA-LE FIORENTINO, direttore Zubin Mehta. Programma: Beethoven, Sinfonia n.7 in la maggiore op.92; Sinfonia n.6 in fa maggio-re op.68 Pastorale. Ore 21.00. Auditorium Sala della Piazza Nuovo Palacongressi. Info: tel. 0541 704294-95-96

13 settembreSAVIGNANO SUL RUBICONE. “XXII SiFest”. La ventiduesima edizione del “Sa-vignano Immagini Festival” si svolgerà dal 13 al 15 settembre, con le mostre aper-te fino al 29. Il Tema/titolo di quest’anno è “Specie di spazi”. Grandi anteprime nazio-nali, una collettiva di grande respiro eu-ropeo, diversi incontri tra i principali pro-tagonisti della fotografia contemporanea di calibro internazionale come Max Pam (australiano), Machiel Botman e Joachim Schmid. Con un omaggio a Elio Luxardo. Programma su: http://sifest.net/. Info:

RIMINI. 64° Sagra Musicale Malatestia-na. Il 13 e 14 settembre, “Suite Michelange-lo”, una rilettura a cura del gruppo Città di Ebla della Suite sulle rime di Michelange-lo composta nel 1973 di Dmitri Šostakovic. Ore 21.00. Complesso degli Agostiniani - Sala Pamphili, via Cairoli 42. Info: tel. 0541 704294-95-96

14 settembreRIMINI. Fellinianno 2013. Sabato 14 e domenica 15 settembre “La catena di Zam-panò”, Premio Italiano Arte di strada. Due giornate di festa in cui il centro storico sarà animato dagli spettacoli di giocolieri, ma-ghi, acrobati, fachiri e saltimbanchi. Ore 16.00/24.00. Piazza Cavour. Info: www.la-catenadizampano.it

RIMINI. Libreria Risorgimento di Gio-vanni Luisè. Inaugurazione della mostra “Infamia e riscatto. Oppressione dispotica e rinascita democratica nell’Italia del Nove-cento”. Corso D’Augusto 76, ore 17.00. Info: tel.: 0541 28755

15 settembreRIMINI. 64° Sagra Musicale Malatestia-na. PHILHARMONIA ORCHESTRA, di-rettore Esa-Pekka Salonen. Programma: Beethoven Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.55 Eroica; Berlioz Sinfonia Fantastica. Ore 21.00. Auditorium Sala del-la Piazza Nuovo Palacongressi. Info: tel. 0541 704294-95-96

18 settembreSAN MARINO. “Concorso nazionale Re-nata Tebaldi”. Dal 18 al 28 settembre sul Titano nelle sedi del teatro Nuovo e Teatro Titano si svolgerà la V edizione del concor-so internazionale per voci liriche intitolato alla soprano Renata Tebaldi. Info e pro-gramma: http://www.fondazionerenatate-baldi.org/

20 settembre RIMINI. BLOGFEST. L’evento che riuni-sce, ogni anno, tutto ciò che in Italia gra-vita attorno alle community della rete, che abbiano origine dai blog, da Facebook, da Twitter, dalle chat e dai forum e da qual-siasi altra forma sociale di comunicazione. Info: www.blogfest.it

RIMINI. “Burning Desire”, Francesca da Rimini, desideri e visioni tra letteratura, teatro, musica e cinema è il titolo della settima edizione delle “Giornate Interna-zionali Francesca da Rimini”, dal 20 al 22 settembre in vari luoghi. Info: tel. 0541 704421 – 704426www.francescadarimini.it

RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE… CULTURALMENTE

Moni Ovadia

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11 - 24 settembre 2013 11

SPETTACOLI

Il cantautore romano in concerto il 28 settembre in piazza Malatesta

SULLA STRADA DI DE GREGORI

Un’ estate di grandi eventi si sta chiu-dendo ma non manca il colpo di coda della stagione e Rimini si prepara ad

ospitare uno dei più longevi ed apprezzati cantautori italiani: Francesco De Gregori che si esibirà il prossimo 28 settembre nella sugge-stiva piazza Malatesta allestita per l’occasione ad arena.L’artista romano sarà l’ospite d’eccezione del Festival Francescano in programma proprio a Rimini dal 27 al 29 settembre e la sua presenza non è casuale visto che il tema della manife-stazione è “il cammino” e il nuovo album di De Gregori, e il relativo tour, si intitola “Sulla strada”. Il disco di inediti è arrivato a distan-za di quattro anni dal precedente “Per brevità chiamato artista” e riprende il titolo del cele-bre libro di Jack Kerouac pubblicato nel 1957, manifesto della beat generation che l’artista confessa di aver letto solamente negli ultimi tempi, ma dell’opera letteraria riecheggia una sensazione di prosa spontanea tradotta in una musicalità rock e rotolante che sa di arte. Come dice Stefano Pistolini, autore del film documentario su De Gregori presentato al Festival di Venezia l’anno scorso: “Francesco

è un uomo accurato nei movimenti, nei ragio-namenti, nelle cose che dice, in come le dice: praticamente non sbaglia mai. Nella sua mu-sica c´è la sublimazione del discorso, Francesco è esigente prima di tutto con se stesso. Colloca le sue canzoni sul piano dell´arte, come quadri, sculture, pezzi unici. Va filmato con delicatezza: si lavora con un´estetica complessa, sebbene ci sia la familia-rità con quei pezzi e con quella voce. Contano

i punti di vista, il rispetto delle proporzioni, la profondità di campo. De Gregori va aspettato a centrocampo”.Il tour 2013, partito a marzo dalla sua Roma, ha portato De Gregori in giro per tutta la penisola tra teatri e auditorium, sempre a diretto contatto con il pubblico per non tradire mai una delle sue più grandi doti, quel rapporto empatico con i fan che solo gli

artisti di un certo spessore riescono ad avere.In piazza Malatesta De Gregori porterà i bra-ni del suo ultimo disco ma non mancherà di deliziare riminesi e non con i pezzi che han-

no fatto la storia della musica italiana come La leva calcistica del ’68, Donna cannone, Ma come fanno i marinai, La valigia dell’attore.

di Matteo Ortalli

Paolo Bronzetti

Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia di Rimini, Piazzale Bornaccini n.1 - Facebook Giovani Provincia Rimini

Elena Malfatti [email protected] 0541/363983 - Francesca Macchitella [email protected] 0541/363991

L’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Emilia-Romagna promuove un percorso denominato Ger.Go! Giovani tra cittadinanza e sviluppo, coordinato dal Comune di Modena e il Gruppo Abele onlus, orientato all’of-ferta di strumenti utili a valorizzare e sostenere la crescita del complesso sistema delle Politiche giovanili.

Il primo passo del percorso è la realizzazione di un incontro tra Giovani e Amministratori nei diversi territori provinciali.

L’incontro è pensato come uno spazio di confronto fra Amministratori e giovani tra i 18 e i 30 anni: ragazzi e ra-gazze di associazioni, gruppi, cooperative e oratori che operano sul territorio negli spazi aggregativi o nell’ambito di interventi culturali- educativi, con priorità per chi non ha già sviluppato una partecipazione “strutturata” (come i giovani attivi in un partito o in un movimento politico, oppure quelli di rappresentanze studentesche).

L’incontro a Rimini avrà luogo:lunedì 23 settembre 2013, dalle ore 15.00 alle ore 19.00presso il Centro Giovani RM25, in Corso d’Augusto n. 241 Tutti i giovani interessati possono contattare per maggiori informazioni e iscrizioni:Elena Gazzotti (Comune di Modena) e.mail: [email protected] tel. 059.2032956

“L’intrepido”

di Gianni Amelio con Antonio Albanese, Livia Rossi, Ga-briele Rendina, Alfonso Santagata, Sandra Ceccarelli

L’intrepido Antonio Albanese di mestiere è un “rimpiazzo”. Non fa altro che prendere il posto di chi si assenta dalla propria occupazione uf-ficiale. Suo figlio di vent’anni suona il sax e fa l’artista...Gianni Amelio torna al cinema con una storia curiosa e originale, saprà ancora “colpire al cuo-re” lo spettatore?

“La religiosa”

di Guillaume Nicloux con Pauline Etienne, Isabelle Huppert, Louise Bourgoin

Francia 1768, la giovane Suzanne viene inviata in convento dai genitori contro la propria  vo-lontà. Cerca di resistere alla barbarie del con-vento, con un unico scopo: combattere con tutti i mezzi per  riconquistare la sua libertà. Film francese con un ottima ricostruzione d’epoca che soffre di un certo didascalismo e di un rit-mo monotono.

“Mood IndigoLa schiuma dei giorni”

di Michel Gondry con Romain Duris, Audrey Tautou, Gad Elmaleh

La storia surreale e poetica di un giovane ide-alista, Colin, che incontra Chloe, una giovane donna che dice di essere l’incarnazione di un blues di Duke Ellington. Il loro matrimonio fantastico si trasforma in tragedia quando Ch-loe si ammala (un giglio di acqua cresce nel suo polmone)... Dal romanzo infilmabile e di culto di Boris Vian il ritorno di Michel Gondry. Gli amanti del romanzo criticheranno alcune scelte del regista, mentre i fan di Gondry ritroveranno la sua geniale poetica romantica, frutto di visio-ni oniriche retro-futuriste geniali e naif. Da non perdere.

“The spirit of ‘45”

di Ken Loach

Il 1945 fu un anno cruciale nella storia della Gran Bretagna, un anno dove il senso di uni-tà indusse gli inglesi a immaginare una società migliore. Utilizzando filmati tratti dagli archi-vi regionali e nazionali e interviste dell’epoca, Ken Loach crea un racconto ricco, importante nei contenuti, che invita a riscoprire la forza dell’unità di un popolo oggi forse molto lontana

Ospite d’eccezione del Festival

Francescano

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Rimini - CASA VALLONI | ASP Casa Valloni e Cooperativa Sociale Elleuno | 14 settembre 2013 - Festa di S. Croce

GRANDE SUCCESSO ALLA FESTA DI SANTA CROCE A CASA VALLONI

LA FORzA DI PASqUALE FANESI

STORIA DI SILVESTRO CASADEI NARRATA DALLA SORELLA E DAL PROTAGONISTA

Anche quest’anno il Valloni di Rimini ha festeggiato Santa Croce con grande entusia-

smo e con lo spirito allegro che da anni lo contraddistingue nella ricer-ca di nuove idee per assistere gli ospi-ti della CRA1, CRA2 e del Centro Diurno. Il tema centrale di quest’an-

no è stato lo sport, come si deduce anche dal titolo della festa, “Lo sport senza limiti”. Sport di oggi e sport del passato. Campioni di ieri e campioni di domani. Tutti insieme per una vol-ta attraverso le esperienze vissute in prima persona, i ricordi degli ospiti e i tornei tenutisi durante l’estate.

Pasquale Fanesi (6.1.1880 - 28.4.1952) è stato marinaio e campione del mondo di canottaggio. Ha fatto parte dell’equipaggio vincitore delle Rega-te Internazionali indette fra tutte le

Marine Militari nel Mondo nel 1903. Aveva una forza fuori dal comune: con una sola mano poteva sollevare un remo da canoa prendendolo per le estremità.

Silvestro all’età di 16 anni frequentava la palestra di Romeo Neri. Neri è stato un grande atleta e ginnasta riminese che, tra i vari successi, vinse una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 alla sbarra e ben tre ori a Los Angeles nel 1932: nel concorso generale individuale, in quello a squadre e alle parallele. Ebbe anche l’opportunità di interpretare la parte di Tarzan per la Metro-Goldwin-Mayer ma rifiutò prefe-rendo rimanere “vicino alla sua gente” e la parte venne affidata ad un altro campione

olimpico: Johnny Weissmuller.All’età di 18 anni, dopo essersi preparato fisicamente nella palestra di Neri, Silve-stro entrò a fare parte della squadra di calcio del Rimini in serie C. Tra i suoi compagni di club si ricordano i nomi di Renato Vanzolini (ospite della Casa Valloni RSA1) e del portiere Gio-gio Ghezzi di Cesenatico. Ghezzi, nella sua lunga carriera, vinse due scudetti con l’Inter (‘52-‘53 e ‘53-‘54), uno con il Milan (‘61-‘62) e, sempre con il Milan, la Coppa dei Campioni 1962. Difese la porta del-

la nazionale azzurra nei Campionati del Mondo del 1954. Per le sue uscite speri-colate si guadagnò ben presto il sopran-nome di “kamikaze”, nome che lo renderà leggendario e gli resterà attaccato per tut-ta la vita.Nella squadra del Rimini, Casadei rimase per 6 anni. Tra gli episodi da rimarcare una partita a Trieste dove lui da terzino, ruolo che in quegli anni non permetteva troppe incursioni nelle aree avversarie, fece un goal. Durante il servizio militare a Napoli, la Cirio lo notò e lo ingaggiò fa-

cendolo giocare nella propria rappresen-tativa per i 18 mesi del servizio. I premi per le vittorie consistevano in vacanze nelle isole amalfitane a spese della società. Sempre nel periodo del servizio militare, Casadei si fece notare per i suoi salti mor-tali alla cavallina.Silvestro finì la sua carriera a 27 anni ma continuò a seguire il calcio sino a due anni fa quando insorse la malattia. Il so-prannome con cui divenne noto a tutti era “Merendina” perché in tasca aveva sempre qualcosa da mangiare.

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CARLO DE VECChI: I RICORDI DELLA mOGLIE ENzA

I RACCONTI DI mAURIzIO, IL FIGLIO DI GIUSEPPE mORRI

mASSImO PALUmbO SI NARRA IN PRImA PERSONA

WILmA PANTANI NARRATA IN PRImA PERSONA INSIEmE ALLA NIPOTE

Carlo abitava a Viserba nell’Albergo Milano vicino alla spiaggia e, da do-dicenne per alcuni anni, si recava al mare insieme agli amici per disputare partite di pallone di cui era appassio-nato.All’età di 20 anni è entrato a far par-te della squadra di calcio del Viserba come terzino dove è rimasto per tre stagioni.

Per motivi di lavoro del padre si è trasferito a Firenze dove ha avuto l’occasione di mostrarsi alla squadra del Rondinella che lo ha ingaggiato giocando nei campionati amatoriali dilettanti per un paio di anni.Il suo desiderio era quello di fare car-riera calcistica perché aveva la stoffa e a Firenze avrebbe avuto l’opportunità di “sfondare” nel mondo del calcio.

Purtroppo, motivi familiari lo spin-gono a rientrare a Viserba e a non dare corso ai suoi desideri perché i genitori rifiutarono che Carlo rima-nesse a Firenze. Per mantenere viva questa passione, giocava sempre con gli amici sempli-cemente per piacere. Sarebbe potuto diventare un grande calciatore ...

Giuseppe (Pino) Morri nasce a Ri-mini il 28/09/1922 e nel 1953 sposa Orlanda Ciappelloni, ora residente in Casa Valloni CP2.La passione dei suoi anni giovanili era la moto con la quale ha fatto lun-ghi viaggi.Nel 1970 nasce la passione per la bici che ha coltivato sempre, soprattutto dopo il suo pensionamento nel 1981.Ha fatto molte gare a livello ama-toriale e gentleman con numerose soddisfazioni e vittorie. I premi erano prodotti alimentari (salumi, pasta etc.) ma anche coppe e medaglie.Durante il Giro d’Italia si è trasferito

molte volte con gli amici sulle Dolo-miti per seguire i corridori.Finito il Giro, il gruppo degli amici attraversava in bicicletta alcuni pas-si alpini (Pino era particolarmente forte in salita) e tornava a casa atten-dendo il Giro dell’anno seguente.Uno dei migliori amici di Pino era Sapigni (che la moglie conosceva molto bene) con cui condivideva molti momenti conviviali.Purtroppo la passione per la bici ha portato via Pino una domenica mattina del 1998 investito da un’au-to sulla Marecchiese mentre con gli amici del Bar Sergio stava facendo un’uscita turistica.

Negli anni ‘40 e ‘50, quando ero ragazzo, lo sport ha co-nosciuto la diffusione dei suoi

momenti gloriosi: il grande calcio, il ciclismo, il tennis, le corse in moto e auto, etc sono diventati patrimonio di un pubblico vasto.Io seguivo con grande trasporto le vi-cende sportive alla radio. Dopo, cre-scendo, insieme agli amici mi sono

avvicinato al biliardo che consideravo una disciplina intelligente e costrutti-va. Non ho fatto gare ma ho sempre praticato a livello amichevole sino all’insorgere della malattia che mi ha impedito di proseguire nella pratica di questo sport.Ho avuto molte soddisfazioni, rag-giungendo buoni risultati, praticando il biliardo soprattutto nel Circolo Ri-

creativo Sandro Pertini di cui ero il gestore. Ho acquistato uno dei biliar-di del Circolo spendendo la ragguar-devole cifra di 30 milioni di lire.Nonostante la malattia mi abbia impedito di praticare il biliardo la passione mi è rimasta nel sangue e ho continuato a seguire le gare e i campionati in televisione con molto trasporto.

Mio padre si chiamava Alfredo Pan-tani, capo manovra delle Ferrovie dello Stato a Rimini. Da giovane mio padre era molto tifoso e sosteneva il Rimini e, da sportivo qual’era, fre-quentò la palestra di Romeo Neri il noto atleta riminese di cui era amico. Con il suo fisico atletico e sportivo si avvicinò al calcio e divenne ala sini-stra della squadra del Rimini (che si chiamava Libertas) e poi del Bellaria.Era tifoso del Bologna, una delle squadre più forti dell’epoca, e mi por-tava allo stadio nonostante fossi una “femminuccia” visto che in famiglia non c’erano figli maschi.Una delle partite più importanti fu Bologna-Atalanta (nel Campionato 1935-1936) molto importante per l’assegnazione dello scudetto che poi vinse il Bologna. La carriera calcistica di Alfredo durò

circa 12 anni. All’epoca la cosa im-portante da rimarcare era che si gio-cava non per i soldi ma per lo spirito sportivo e per il piacere di giocare, basti pensare che il costo della divisa completa era a carico dei giocatori. Tra i giocatori che mi sono rimasti più impressi ci sono: Virgilio Felice Levratto, uno dei più forti tiratori dell’epoca (citato dal Quartetto Cetra nella canzone “Che centrattacco”); Giuseppe Meazza, capitano della na-zionale in epiche sfide che portarono gli azzurri al trionfo nelle edizioni della Coppa del Mondo nel 1934 e 1938, di cui si ricordano la tecnica eccezionale, il dribbling ubriacante e le celebri punizioni a foglia morta con cui aggirava la barriera e la leg-gendaria tecnica nel battere i rigori, caratterizzata da un doppio passo.Inoltre ricordo che mio cognato ha

iniziato a giocare nella squadra del Rimini e successivamente ha fatto l’arbitro in serie C e il guardalinee in serie A e B viaggiando per l’Europa.

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LA TRAGEDIA DI SUPERGA (RICORDATA A VARIE RIPRESE DA ALCUNI OSPITI DEL VALLONI)Uno degli episodi che segna-

rono in modo infausto le vi-cende sportive degli anni ‘40

fu la tragedia di Superga, avvenuta il 4 maggio del 1949, in cui un aereo si schiantò contro il terrapieno posterio-re della Basilica di Superga nei pressi di Torino causando 31 vittime.L’aereo stava riportando a casa la squadra del grande Torino da Lisbo-

na, dove aveva disputato un incontro amichevole con il Benfica per una festa in omaggio del capitano della squadra lusitana Francisco Ferreira. Nell’incidente perse la vita l’intera squadra del Torino, vincitrice di cin-que scudetti consecutivi dalla stagio-ne 1942-1943 alla stagione 1948-1949 e che costituiva la quasi totalità della Nazionale italiana. Nell’incidente pe-

rirono anche i dirigenti della squadra e gli accompagnatori, l’equipaggio e tre noti giornalisti sportivi italiani. Il Torino fu proclamato vincitore del campionato a tavolino e gli avversari di turno, così come lo stesso Torino, schierarono le formazioni giovanili nelle restanti quattro partite. Il muraglione della Basilica non fu mai restaurato per ricordare i caduti.

RENATO VANzOLINI, CALCIATORE NELL’ANImARenato iniziò a giocare a calcio in Promozione e concluse la sua carrie-ra in Serie C.Nacque calcisticamente nella squa-dra dei Ferrovieri di Rimini (II Cate-goria); dal 1948 al 1958 fu il capitano della Rimini Calcio e nel 1959 giocò nel Bellaria in serie D. Terminò il suo percorso calcistico nel Perticara in serie C.Andava agli allenamenti in Vespa. Il

suo ruolo era quello del centrale di-fensivo (che, a quei tempi, si chiama-va libero). Era imbattibile nel gioco aereo e nel difendere la sua porta da-gli attaccanti.Nel corso della sua carriera ebbe l’op-portunità di giocare in serie A: fece un provino per la Sampdoria e uno per la Spal e in entrambi i casi venne selezionato. Quando lo comunicò a casa il padre

non gli diede il permesso perché Re-nato doveva lavorare di notte come panificatore nel forno di famiglia (al tempo non c’erano certo gli ingaggi odierni).A fine carriera, nel 1960, allenò per due anni il Rimini Riviera ma com-prese che questa non era la sua stra-da. Dal 1964 al 1966 è stato osser-vatore nell’Inter per la provincia di Forlì-Cesena.

LANDO COSI, UNA VITA PER IL RUGby

ANTONIO TESSARI, PORTIERE, DIFENSORE

E CENTRALE

Lando era un giovane sportivo che all’inizio del 1943, in piena stagione di guerra, si trovò a disputare due o tre partite di rugby con la squadret-ta dell’allora “Gioventù del Littorio” di Padova. Durò poco, dato che nel luglio di quell’anno, il Littorio sparì nel nulla! Il Littorio sì, ma il rugby no: riapparve nell’autunno del 1945, col

nome di “Associazione Rugby Pado-va”. E riapparve anche il Cosi con la ma-glietta dell’A.R.P. Poi la squadra cam-biò il nome e diventò “Petrarca Rugby Padova”. Nel 1946 il campionato rico-minciò. Nel 1947/1948 vinse un cam-pionato di serie B e l’anno successivo cominciò quello di serie A.

Così Lando, da semplice giocatore, di-venne capitano della squadra ed alla fine coprì i ruoli di giocatore, capitano e allenatore. Nel 1963, alla bella età di 39 anni si ritirò dall’attività di campio-nato ma lo si vide ancora per anni ed anni sul terreno del Campo Tre Pini a giocare con i vecchi compagni e con i veterani di altre squadre fino 69 anni.

Dài qualcosa ho fatto!!! Ho giocato molto bene nella squadra di Roma quando avevo 16 anni fino quasi a 23.Giocavo in quasi tutte le parti... come portiere anche se a volte arri-vavano dei tiri fortissimi che face-

vano paura, ho giocato anche come difensore e centrale…Grande divertimento con gli amici e tanti momenti belli!!Poi a Padova ogni tanto facevo tor-nei di bocce e biliardo con gli ami-ci…

Io ho poco da raccontare perché ho avuto a che fare con musica, donne e fiori. Quando non c’erano queste tre cose, facevo tornei di bocce e bi-liardo e qualche volta venivano delle belle signorine a guardarmi ed ap-plaudirmi.

Dai… lo facevo anche per stare in compagnia con gli amici, scambiare due chiacchiere e anche sfidarli.Ero bravo e spero di rivivere ancora queste emozione. Una gara di biliar-do la farei volentieri…

GIUSEPPE CAVALLI E LA SUA mEDAGLIA DA EROE

RACCONTO DI VICENzO TALIENTO

Io nella vita ho fatto tante cose... an-che lo sport. Dai 16 anni ai 23 anni ho praticato il karate. Mi divertivo tanto ehh…Che tempi erano quelli, avevo un gran fisico! Ho fatto anche calcio, ri-

cordo il mio allenatore... Dino Zoff, (una persona veramente simpatica) mi è dispiaciuto quando è andato a fare il portiere della Juventus, che dopo è diventata la mia squadra del cuore.

Abitando al mare non poteva man-care il nuoto e in estate facevo mol-ti bagni. “Un giorno sono andato al porto e ho salvato una ragazza che stava annegando perché non sapeva nuotare.

Le ho salvato la vita, e così mi hanno donato come premio una medaglia con la mia immagine. Fu un’emozione che non ho mai di-menticato... avevo salvato una vita!”

Con la collaborazione di:

Associazione Alzheimer RiminiAssociazione AUSER RiminiDopolavoro Ferroviario RiminiBasket Rimini Crabs – Settore GiovanilePolisportiva Celle – RiminiVolontarimini “La Fucina delle idee”

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11 - 24 settembre 2013

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11 - 24 settembre 2013 13IL TACCUINO DELLA TAVOLA

Osteria Del Vizio

Via Circonvallazione Meridionale, 41 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783822, www.osteriadelvizio.com, [email protected], nasce nel 2001, chiuso il martedì, ferie: luglio e agosto.

Trattoria Tonino (Il Lurido)

Via Ortaggi, 7 - Rimini - Borgo San Giuliano, vicino al ponte di Tiberio, tel. 0541 24834, www.trattorialurido.it, nasce nel 1948, chiuso il martedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Dolci e dessert fatti in casa.

Osteria La Chiacchiera

Via Covignano, 271/M - Colle di Covignano, tel. 0541 751066, www.osterialachiacchiera.it, aperto a pranzo e a cena. Giugno, luglio e agosto solo a cena. Cucina aperta fino a tardi. Propone “i mangiari di Romagna” e la pasta fresca della mamma di Marco.

Ristorante Le Logge

Viale Trieste, 5 - Rimini - Marina Centro, tel. 0541 55978. Pasta fatta in casa, antipasti, crostini, secondi semplici, carne argen-tina, contorni sfiziosi, insalatone. Aperto anche a mezzogiorno. Novità pizza: impasti Bio, kamut, farro e integrale.

Ristorante Pacini

Via Castello di Montebello, 6 - Torriana, tel. 0541 675410, www.ristorantepacini.com. Cucina tipica romagnola con specialità di affettati e salumi locali, paste fatte a mano, sele-zioni di carni cotte alla brace. Chiuso il mercoledì.

L’Osteria L’Angolodivino

Via San Giuliano, 43 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 50641, [email protected], aperto tutti i giorni anche a pranzo. Piatti del territorio preparati con carne di mora ro-magnola e chianina. Novità menù vegetariano a pranzo!

Osteria Tiresia

Via XX Settembre, 41 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 781896, www.osteriatiresia.it, [email protected], nasce nel 1997, chiuso il lunedì.

Trattoria Da Marinelli

Via Circonvallazione Occidentale, 36/38 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783289, www.damarinelli.it, [email protected], nasce nel 1987.

Trattoria Gambon

Via Montefeltro 19/A - Rimini - Borgo Sant’Andrea, tel. 0541 718558, Cucina e prodotti della Valmarecchia, pane toscano di Novafeltria del Forno Suzzi. Offerta pranzo con primo a scelta, acqua e caffè a 8€.

Trattoria San Giovanni

Via Flaminia, 11 - Rimini - Centro Storico tel. 0541 780394, nasce nel 2007, chiuso il martedì. Cucina del territorio con prodotti di stagione e pasta al mattarello.

Osteria Il Mare In Piazza

Via Poletti, 3 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 780423, www.ilmareinpiazza.it, nasce nel 2004.

Ristorante Da Marco

Viale Tiberio, 8 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 55118, www.ristorantedamarco.com, [email protected], nasce nel 1970, chiuso il lunedì. Forno a legna.

Ristorante Il Ciccio

Via Fratti, 45 - Morciano di R., tel. 0541 857791 - www.il-ciccio.com. La cucina offre i piatti della tradizione con una ricerca accurata delle materie prime. Chiuso mercoledì sera e sabato a pranzo.

Ristorante Da Oberdan

Via Destra del Porto, 159 - Rimini Porto, tel. 0541 27802/0541 55002, www.daoberdan.com, nasce all’inizio degli anni ‘60, chiuso il mercoledì.

Osteria Delle Storie Di Mare

Via Leurini Fratelli, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 709279, nasce nel 2003, chiuso il lunedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Solo pesce fresco: di conseguenza il menù varia a seconda del pescato.

Ristorante Pic Nic

Via Tempio Malatestiano, 30 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 21916, nasce nel 1965, chiuso il lunedì eccetto luglio ed agosto.

Ristorante La Mi Mama

ViaPoletti 32/Piazza Malatesta - Rimini - Centro Storico, Tel. 0541 787509. Cucina di carne e pesce e specialità vegane e vegetariane. Ideale per pausa pranzo e serate in compagnia di amici.

Ristorante Pesceazzurro

Viale Principe di Piemonte, 2 - altezza bagno 140 - Mirama-re di Rimini, www.pesceazzurro.com, ristorante self-service con menù completo a 12 euro.

Ristorante Guido

Lungomare Spadazzi, 12 - Miramare di Rimini, tel. 0541 374612, www.ristoranteguido.it, [email protected], nasce nel 1946, chiuso il lunedì.

Osteria Della Piazzetta

Vicolo Pescheria, 5 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783986, www.osteriadellapiazzetta.com, [email protected], nasce nel 1998, chiuso la domenica da ottobre a maggio escluso dicembre. Solo pesce fresco.

Trattoria Farini

Via Farini, 13/15 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 709548, www.farini13.it. Chiuso il martedì. Cucina stagionale con pesce fresco, salumi, formaggi e carni a Km zero.

Il Pescato del Canevone

Via Tonini, 34 Rimini - Centro storico, tel. 366 3541510, www.ilpescatodelcanevone.it, chiuso sabato a pranzo e lune-dì pranzo e cena. Ogni giorno pesce fresco direttamente dal nostro peschereccio.

Il Ristorante Club Nautico Largo Boscovich, 12 - Rimini Porto, tel. 0541 27005, www.il-ristoranteclubnautico.it, [email protected], nasce nel 1983, chiuso il lunedì da ottobre a maggio. Terrazzini esterni con tavolini alla francese aventi vista sul Porto Canale.

Ristorante Dei Marinai

Largo Boscovich, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 28790, www.ristorantedeimarinai.it, [email protected], nasce nel 1963 solo per i soci - dal 1995 aperto a tutti, chiuso il lunedì.

Ristorante Bellavista

Via Roma, 1 - Montescudo, tel. 0541 984818, nasce nel 1991, chiuso il lunedì. Ampia terrazza con vista mozzafiato. Piatti tipici nel segno della tradizione.

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Serafino Vaccino, specialità alimentari ricercate

I sapori più ricercati sono selezio-nati per voi da Serafino Vaccino, banco di specialità alimentari

all’interno del Mercato Coperto di Rimini in via Castelfidardo dove non si parla solo di cibo ma di eccel-lenze.I formaggi e i salumi sono infatti frutto di un’accurata ricerca che ha portato i titolari Serafino e Paola, - banconista con grande esperienza e specializzata attraverso la forma-zione professionale - alla scoperta di rinomate specialità italiane. Delizie non sempre facili da scovare nei loro territori di origine per proporle ai riminesi: solo il meglio, l’esclusivo, lo stellato. Si tratta infatti degli stes-si formaggi scelti dagli chef stellati per i loro piatti esclusivi e rinomati. Eccellenze di “nicchia” e in grado di soddisfare i palati più esigenti, fra cui si distinguono i formaggi lavo-rati con latte a crudo (di mucca, ca-pra, pecora e misto capra), presidio slow food, un piccolo esempio: gli erborinati, i pecorini siciliani D.O.P. della Valle del Belice, i pecorini sar-

di biologici di pastori a produzione limitata e tante altre specialità d’al-teggio. Anche i salumi nostrani caserec-ci provengono da piccole aziende agricole, con suini allevati allo stato brado a produzione limitata esclusi-vamente in territorio italiano: i veri sapori di un tempo.Dal primo ottobre tornerà inoltre lo strepitoso pane pugliese, caldo e croccante tutte le mattine dalle 9,30. Nel frattempo potete trovare il pane cotto nel forno a legna e il “puglie-se” in arrivo da Laterza. Non man-cheranno anche altre novità, per-ché da Serafino Vaccino la ricerca dei sapori caratteristici non si ferma mai. Il negozio – che dispone anche di cartelli con traduzione in russo – è aperto tutte le mattine dalle 7,30 alle 13,00, tranne i festivi. Puoi se-guire le novità anche su Facebook: Mercato Coperto Rimini.Serafino Vaccino è in via Castelfi-dardo 15/21 presso il Mercato Co-perto di Rimini, tel 0541/24808 – Pa-ola 333/6495535.

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di Mara D’Angeli

I FORMAGGI PIù RARI E DELIZIOSI

Foto Marco Ventura

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32 MILA PRESENzE PER IL FESTIVAL DELLA CUCINA ITALIANA

Il Festival della Cucina Italiana che si è svolto al parco della Galvanina dal 6

all’8 settembre ha superato le 32mila presenze. “Il successo è stato al di sopra di ogni più rosea aspettativa, a testimo-nianza che alla città di Rimini mancava un evento come questo: popolare e di qualità – ha commentato Rino Mini, Presidente di Galvanina SPA – La no-stra intenzione è quella di ospitare an-che la prossima edizione, la quattordi-cesima, anche perché la location ben si presta a eventi di questo tipo. Già ab-

biamo in cantiere alcune idee, legate sia all’ampliamento dell’area espositiva, sia ai contenuti, a partire da un incremento dell’offerta gastronomica e della conve-gnistica. La grande attenzione che ha avuto il convegno sul pomodoro, che ha portato a Rimini otto tra i maggiori esperti in materia, ne è un chiaro se-gnale. Non possiamo fermarci qui, dob-biamo volgere lo sguardo al futuro per proporre un Festival ancora migliore”.

Rino Mini: “Stiamo già lavorando alla prossima edizione

ampliando area e offerta”

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11 - 24 settembre 201314

Via Caduti di Marzabotto, 31 47922 Rimini - tel. 0541 780332 [email protected] www.chiamamicitta.net 11 - 24 settembre 2013 Anno XXIV n. 718

gratis a casa tua e nei dispenser

Marano sì, Marano no. Locali del Marano fondamentali per Ric-cione, locali del Marano da chiu-

dere prima possibile. Da dieci anni le estati riccionesi sono accompagnate da continue polemiche che girano intorno alle bollenti notti sulla spiaggia all’estremo nord della Perla Verde e anche quest’anno non ha fatto eccezione.Doveva essere tutto tranquillo dopo le rassi-curazioni di operatori e Amministrazione a inizio stagione, ma quando si parla di Mara-no la parola tranquillità è difficilmente ab-binabile. Quando si parla di un’area capace di accogliere in una sola serata oltre 10mila persone, per la maggioranza teenager, è fi-siologico che al primo posto si ponga un problema sicurezza. Se poi si aggiunge che le zone limitrofe (vedi colonie abbandona-te) sono “abitate” abusivamente da decine di malintenzionati che nelle serate di movìda hanno il loro bel “lavoro” da svolgere ecco che la patata si fa piuttosto bollente.L’unico aspetto su cui quest’estate si è nota-to un deciso miglioramento, fatta eccezio-ne per qualche episodio nella settimana di Ferragosto, è stato quello relativo ai rumori, grazie all’impegno e agli investimenti dei

vari operatori che hanno dotato i loro locali di tetti capaci di assorbire la musica sparata dalle casse evitando così disturbo agli alber-ghi della zona.Sul fronte sicurezza, gli stessi operatori hanno più volte sottolineato come sia loro

intenzione fare di tutto per arginare il pro-blema, ma su questo versante il discorso si fa complicato. Se da un lato è vero che tutti i locali hanno destinato un budget non in-differente per dotarsi di un servizio privato interno ed esterno, è vero che gli uomini impiegati non sono mai sufficienti. Così ris-se, furti e vari episodi negativi sono cronaca quasi quotidiana (nel weekend). Qualche

locale poi ha sforato con gli orari di musica da ballo e con la somministrazione di alco-lici oltre i termini, attirandosi così gli strali di chi nel Marano ha sempre visto il male assoluto di Riccione.Dovrebbe essere ormai indiscutibile che il divertimento notturno in spiaggia faccia parte – e da sempre - dell’offerta turistica di Riccione, quindi ogni demonizzazione è fuori luogo. Ma perché tutto fili al meglio è necessario stare dentro binari di regole ben precise. Pertanto si chiede un ulterio-re sforzo agli operatori e uno altrettanto grande alla città e all’Amministrazione. Se il problema rumore è stato in qualche modo risolto, ora l’intervento non può che essere indirizzato sulla sicurezza. E qui serve la collaborazione di tutti. Dell’Amministrazio-ne che deve impedire che le colonie dismes-se della zona diventino l’alloggio di decine di clandestini. Delle forze dell’ordine che siano dotate di uomini e mezzi in modo da garantire presenza e continuità di interven-to nelle serate più calde. Degli operatori che si impegnino a rispettare alla lettera i rego-lamenti. L’estate 2014 è lontana, ma è bene prepararsi per tempo per evitare un’altra stagione bollente.

rumori quasi ok, l’emergenza

è stata la sicurezza

MaranO seMpre suLLa graticOLa

Con l’estate ormai ai titoli di coda si entra già in clima autunnale e ci si prepara agli eventi delle prossime settimane. Come Ciocopaese, mani-festazione organizzata dal Comitato Commercianti Riccione Paese in col-laborazione con CNA Riccione e Pro-mo D srl, che torna puntuale il 18, 19 e 20 ottobre in Corso Fratelli Cervi, nel cuore storico di Riccione.Sarà l’occasione per conoscere da vi-cino il “cibo degli dei” e per divertirsi con le tante iniziative in programma: animazione, musica, uno spazio ispi-rato al mondo delle fiabe dedicato interamente ai bambini che potran-no giocare nella casetta di cioccolato, laboratori di Cioco Design curati da raffinati pasticceri e maestri ciocco-latai, dove il cake design incontrerà il cioccolato, degustazioni di vino.Tra le novità 2013 ci sarà una sorpre-sa…da Guinness e la “Cioco Movida”, la festa più cult dell’estate riccionese che avrà la sua versione autunnale! Movida come movimento di spetta-coli, musica, giovani e famiglie, locali e negozi aperti fino a tarda notte! Ri-storanti, locali e bar, inoltre, parteci-peranno con attività e menù al cioc-colato.

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LA MOVIDA DIVENTA DOLCE

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Per evitare un’altra stagione bollente è richiesto uno sforzo ulteriore a tutta la città

ciOcOpaese cOnFerMatO

ancHe Quest’annO

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11 - 24 settembre 2013 15CHIAMAMI 33

A Forlì e Rimini presso i Po-liambulatori Villa Delle Orchidee il Dott. Marco

Manenti ha iniziato ad utilizzare una nuova piattaforma laser in grado di offrire la terapia più in-novativa ed efficiente per miglio-rare l’acuità visiva ed eliminare o ridurre i difetti refrattivi.L’utilizzo delle nuove piattafor-me laser con laser a FEMTOSE-CONDI ha permesso di ottenere risultati eccezionali ed estrema-mente precisi nell’ambito della chirurgia refrattiva.Il Femtolaser in questione è un sofisticatissimo strumento della Technolas- Bausch&Lomb che in associazione con il laser ad ecci-meri (217P) costituisce una otti-ma piattaforma con cui e possibi-

le eseguire qualsiasi intervento sulla cornea, oltre tutti i tratta-menti refrattivi per miopia, astig-matismo ed ipermetropia. Questo laser è inoltre ad oggi l’unico che permette di trattare la presbiopia con trattamento intrastromale (INTRACOR) e di superficie (SU-PRACOR) con risultati ecceziona-li, sicuramente i migliori di cui disporre. I rischi sono ridotti allo zero gra-zie alla possibilità degli esami strumentali che oggi abbiamo a disposizione nella valutazione pre-operatoria dei pazienti (to-pografia altitudinale, pachime-tria, aberrometria, pupillometria). Questi esami ci permettono di va-lutare la cornea, ovvero la super-ficie trattata, nella sua integrità e

soprattutto senza errori.Peculiarità del laser è che utiliz-zo di tutti questi strumenti si in-terfaccia direttamente (via wi-fi) con il laser rendendo ogni trat-tamento personalizzato in base non solo al difetto refrattivo del paziente ma anche a tutte le altre caratteristiche dell’occhio.Questo rende l’intervento (prk o lasik) ulteriormente sicuro ed ef-ficace.Altra caratteristica del laser è il tissue-saving ovvero la capacita a dispetto di altre piattaforme di preservare il trenta percento circa di tessuto corneale. Questo permette non solo di trat-tare difetti più grandi ma anche di evitare la presenza di aloni lu-minosi.

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i difetti visivi

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COSA CAMBIA CON LA MINI-ASPI:

• possono beneficiarne tutti i lavoratori stagionali, cioè an-che gli apprendisti, i dipendenti pubblici con contratto a termine e i soci lavoratori di cooperativa (prima era rivolta solo a lavoratori dipendenti qualificati del settore privato)

• il beneficio è erogato nel momento in cui sopraggiunge la disoccupazione e non nell’anno successivo

• la domanda va presentata subito dopo la fine del rap-porto e nel termine massimo di 68 gg (prima si presenta-va nel periodo gennaio/marzo dell’anno successivo)

• bisogna presentarsi subito al centro per l’impiego per ri-lasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al la-voro.

• sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione nell’anno precedente la data di fine rapporto di lavoro (prima erano necessarie 78 gg e almeno un contributo versato nel biennio precedente)

• l’indennità, così come il versamento dei contributi figu-rativi, ha una durata pari alla metà delle settimane di contribuzione del lavoratore nell’ultimo anno. Viene ero-gata mensilmente e non più in un’unica soluzione come in precedenza.

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PERIODICO BIMESTRALE DI INFORMAZIONE LEGACOOP DELLA PROVINCIA DI RIMINIInformaSETTEMBRE / OTTOBRE 2013

Tel. 0541.303611- Fax 0541.384000

La grave crisi economico finanziaria mondiale sta ancora producendo i suoi effetti negativi di instabilità e incertezza e non può certamente dirsi superata. Dopo il grande “ter-remoto” finanziario e speculativo tamponato con enormi interventi statali, l’economia reale dei paesi industrializzati stenta a ripartire e a recuperare competitività essendo-si interrotto il complesso e delicato equilibrio fra produzione e consumo, in particolar modo nei paesi occi-dentali. Dopo il drastico calo dei PIL di questi lunghi anni di forte crisi, oggi si stimano tenui segnali di len-ta ripresa che però non hanno anco-ra determinato un recupero occupa-zionale. Nell’organizzazione econo-mico sociale dei paesi occidentali la disoccupazione, che in alcuni paesi ha superato la percentuale del 20%, produce effetti dirompenti a catena, che bloccano la ripresa. Ma l’elemento che più spaventa gli economisti e gli operatori in questa fase è l’enorme debito pubblico de-gli stati occidentali che fa nascere dubbi, spesso anche creati ad arte dagli speculatori, sulla solvibilità degli stati stessi e sulla credibilità dei loro bilanci.Al complessivo clima di incertezza nelle economie europee gli stati del-la UE stanno rispondendo con pe-santi manovre contenitive del debito pubblico che peseranno fortemente sui cittadini, anche se ultimamen

L’Assemblea di Legacoop Rimini che si è svolta giovedì 11 luglio a Riccione ha fatto il punto della situazione circa lo stato della cooperazione nella nostra provincia e ha provato a innestare un ragionamento sul futuro.La riflessione, portata avanti dal Presidente Ciaroni e da Enzo Risso - Direttore scientifico di SWG, ha riguardato i possibili scenari del dopo crisi, gli orientamenti di con-sumo che stanno mutando velocemente, le aspettative che le persone hanno nei riguardi del movimento ccope-rativo che assume nuova luce, e nuove responsabilità, in una società che cerca un soggetto riequilibratore che stia tra mercato e comunità.La crisi morde ancora e non è così chiaro quando al-lenterà la presa ma noi abbiamo pensato che sia ora di restituire un po’ di fiducia nel futuro e di guardare al cambiamento non come a una minaccia ma come opportunità. Centrale nella relazione di Ciaroni il rife-rimento alla collaborazione tra cooperative, ai contrat-ti di rete che la possono tradurre convenientemente, alle aggregazioni che servono ad avere una sufficiente massa critica per affrontare il mercato, alla formazione continua dei soci e dei lavoratori.Ai nostri lavori hanno partecipato anche il Sindaco di Riccione, Massimo Pironi e il Segretario Generale della Camera di Commercio di Rimini, Maurizio Temeroli che hanno un contributo alla riflessione che stiamo avvian-do sul futuro (speriamo prossimo) del dopo crisi.

La marineria rimine-se da anni sollecita l ’Amministrazione Comunale a dare fi-nalmente una ri-sposta definitiva, al progetto di riqualifi-cazione dell’area por-tuale ed in specifico alla progettazione presentata dalla Co-operativa Lavoratori del Mare per la rea-lizzazione del nuovo Mercato Ittico.Nelle settimane scor-se gli operatori della Cooperativa Lavora-

tori del Mare hanno affisso manifesti di protesta per sol-lecitare il Comune di Rimini a dare risposte tempestive

e risolutive per passare dalla fase infi-nita dei progetti alla messa in cantiere di questa importante infrastruttura per la marineria riminese. La Cooperativa Lavoratori del Mare fondata nel lontano 1945, ha una base sociale di 273 soci, 19 dipendenti e svi-luppa un fatturato annuo superiore a 10 milioni annui, rappresenta un im-portante riferimento nel mondo della pesca riminese e con la gestione del

mercato all’ingrosso offre quotidianamente pesce fre-schissimo dell’Adriatico alle tavole delle famiglie e della ristorazione. Il Presidente della Cooperativa Carlo Cevoli e il Direttore Massimo Pesaresi chiedono con forza e determinazione a Palazzo Garampi di avere finalmente un interlocuto-re in grado di assumere le decisioni per dare risposta a questo importante settore per l’economia locale, gli operatori e lo sviluppo della città.

AssembleA 2013 legAcoop Rimini “conquistARsi il FutuRo”

FeRmi DA Anni i pRogetti Di RiquAliFicAZione Dell’AReA poRtuAle e nuoVo meRcAto ittico: la protesta degli operatori e della cooperativa lavoratori del mare

l’opinione

Stefano Vignoli

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InformaSETTEMBRE / OTTOBRE 20132

338711

[email protected] [email protected]

te sembra prevalere, speriamo non solo con finalità elettorali, una poli-tica economica più indirizzata a sti-molare gli investimenti e la ripresa.Il nostro Paese vive la crisi interna-zionale in tutta la sua gravità e con tutte le sue peculiarità e contraddi-zioni irrisolte: enorme debito pub-blico, scarsa produttività, possibilità di sviluppo e reddito pro capite mal distribuito sul territorio nazionale, scarsi investimenti infrastruttura-li, forte difficoltà nel fare le riforme istituzionali, elevato tasso di evasio-ne fiscale e corruzione e soprattutto alta conflittualità del sistema politico e scarsa coesione sociale nei citta-dini.Il PIL viene dato in lenta ripresa e la disoccupazione non ha raggiun-to altissime percentuali medie, ma con un enorme intervento integra-tivo salariale. Il contingente ribas-so dell’euro ha ridato fiato, compe-titività e immagine all’esportazione dei prodotti italiani sempre molto apprezzati all’estero. Il sistema ban-

cario ha al momento tenuto rispet-to a quello di altri paesi europei, ha ridotto drasticamente i profitti ma rimane molto restio a concedere fi-nanziamenti e prestiti, soprattutto nell’ambito immobiliare e delle co-struzioni. I nuovi settori economici legati alla cosiddetta economia verde e alla produzione di energia alternativa, scarsamente incentivati, stentano a decollare in Italia, a differenza di al-tri paesi della comunità europea, le normative e i protocolli auto definiti dagli imprenditori, attualmente mol-to differenziati fra regione e regio-ne, possono rappresentare un forte incentivo allo sviluppo produttivo sia nella produzione industriale che nel-le costruzioni edili.La nostra Regione e la nostra Pro-vincia non possono non subire i pe-santi effetti negativi del contesto internazionale e nazionale, anche se il nostro territorio può considerarsi ancora fra i più virtuosi, dal punto di vista economico e sociale.

Niente però deve essere dato per scontato, occorre perseguire politi-che economiche lungimiranti tese a valorizzare le caratteristiche e la vo-cazione dei nostri territori. Nella Pro-vincia di Rimini non basta persegui-re e valorizzare la cultura dell’ospi-talità; il turismo, che è la principale e fondamentale risorsa economica, deve essere considerato il fulcro e il motore di tutte le altre attività diret-tamente o indirettamente connesse. A tal proposito i PSC dei vari comuni della Provincia e anche il Piano Stra-tegico del Comune di Rimini stanno finalmente ponendo dei limiti forti all’espansione edificatoria sul ter-ritorio, incentivando perequazioni di area, anche se molto difficili da mettere in pratica, e il recupero del costruito. In particolar modo si punta ad una forte riqualificazione del patrimonio edilizio legato al turismo che attual-mente si trova in gran parte obso-leto e inadeguato dal punto di vista architettonico, strutturale, impianti-

stico, dei consumi energetici e non ultimo culturale. La nostra Cooperativa nei prossimi anni dovrà attrezzarsi ad affrontare proprio questo tipo di mercato, col-legandosi e stabilendo accordi verti-cali con società specializzate nel set-tore impiantistico, produttori di ma-teriali innovativi con alto contenuto tecnologico e con istituti di ricerca e applicazione. Recentemente si è stretto un accor-do con la Coop Misanese e la Coop Viserbese per costituire una Asso-ciazione temporanea di imprese, con la creazione di un marchio com-merciale specifico, per affrontare proprio questo segmento di mercato che si ritiene di prossimo sviluppo. Per la costituzione di questa Rete d’imprese si è elaborato un progetto specifico partecipando ad un bando regionale teso ad incentivare la col-laborazione di imprese in rete per progetti innovativi.

Stefano Vignoli

La difficoltà che hanno le nostre imprese nell’affrontare un mercato in crisi ha suggerito alla Camera di Commercio di Rimini e alle Asso-ciazioni di categoria di immaginarsi un modo nuovo di scambiarsi beni e servizi.Su questa necessità nasce il proget-to “Quinc – Rete economica di scam-bio”.Il quincunx era un’antica moneta di bronzo che circolava “a lato” di quel-le ufficiali. Venne coniata 200 anni prima di Cristo da alcune comunità, tra cui quella di Ariminum (Rimini). La sua declinazione moderna pre-

vede la possibilità che l’acquisto di merce possa essere pagato in par-te con un’unità di conto virtuale, il quinc per l’appunto, in parte e il re-sto in Euro. Il venditore potrà usare Il credito in quinc per un ulteriore transazione con la quale può acqui-stare (sempre in parte) da un forni-tore che aderisce alla rete territoria-le un altro bene.Il primo vantaggio del progetto Quinc sta proprio nella riduzione della necessità di utilizzare denaro, oltre a generare un incremento degli scambi commerciali e un valore ag-giunto prodotto che rimarrà intera-

mente sul territorio.E’ più semplice farlo che spiegarlo. Il progetto richiama l’idea del barat-to realizzato con forme moderne e ha suscitato l’interesse di numerose imprese del territorio tra le quali an-che alcune cooperative.Non è un caso che lo sviluppo del progetto proviene dall’idea di re-sponsabilità sociale delle imprese sostenuta dalla CCIAA di Rimini or-mai da diverso tempo. La rete che si vuole creare ha base nelle impre-se del territorio che si connettono in una rete “densa” perché appar-tenenti alle stesse filiere o a settori

sequenziali dato che è fondamentale che gli scambi siano veloci, costanti, e quindi performanti.Si prevedono sei mesi di sperimen-tazione e le cooperative vogliono portare il proprio contributo di par-tecipazione. Insieme ai colleghi di Confcooperative incontreremo a breve i promotori del progetto per avviare in concreto la fase di speri-mentazione che dapprima sarà B2B, ossia, tra imprese per aprirsi, se tut-to andrà bene, al consumatore.

Più info: http://www.rn.camcom.it

Si è recentemente insediato presso la Camera di Commercio di Rimini il Comitato per la promozione dell’ Imprenditoria Femminile nominato dalla Giunta Camerale nella riunione dello scorso 28 Maggio. Il Comitato, che resterà in carica tre anni, avrà il compito di promuovere lo sviluppo e la qualificazione della presenza fem-minile nel mondo dell’ Imprenditoria curando, fra l’altro, la realizzazione di iniziative tramite specifiche atti-vità di formazione imprenditoriale e professionale a favore delle donne, favorendone anche l’accesso al cre-dito e l’inserimento nei vari settori economici. Durante l’ultima riunio-ne, il Comitato ha provveduto a no-minare Presidente Valeria Piccari e Vice Presidente Rossella Pincelli

Il comitato risulta inoltre composto da:

Renata Mantovani in rappresen-tanza della CooperazioneMariateresa Colombo in rappre-sentanza dell’ industriaLia Fabbri in rappresentanza della cooperazioneRoberta Frontali in rappresentan-za dell’ agricolturaBarbara Garagnani in rappresen-tanza dell’ artigianatoGraziana Montanari in rappresen-tanza dell’ agricolturaSimona Pagliarani in rappresen-tanza del turismoMonica Saielli in rappresentanza del commercio

comitAto impRenDitoRiA Femminile DellA cAmeRA Di commeRcio Di Rimini:Renata mantovani (Vice presidente cAD) in Rappresentanza della cooperazione Riminese

quinc - Rete economicA Di scAmbio

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La società Meta System è una coo-perativa che opera prevalentemente fornendo servizi all’Autorità Giudi-ziaria, in particolare trascrizioni in-tegrali di intercettazioni telefoniche ed ambientali, filmati, interrogatori, audizioni, a seguito di conferimento di incarichi peritali o di incarichi per consulenze tecniche nell’ambito di procedimenti per spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, omicidi, violenze su minori, organiz-zazioni criminali di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori,

frode fiscale ed altri reati gravi.A fronte delle prestazioni fornite da interpreti e traduttori, periti, con-sulenti tecnici per conto dell’Auto-rità Giudiziaria (Tribunali, Procure), la liquidazione dei compensi viene commisurata al tempo impiegato che viene determinato in “vacazio-ni” (1 vacazione=2 ore di lavoro), prevedendo max 4 vacazioni al gior-no. L’onorario per la prima vacazione (prime 2 ore) è di € 14,68 e per cia-scuna delle successive vacazioni è

di € 8,15; compensi che in partico-lari e riconosciute condizioni posso-no essere incrementati. Si tratta di importi stabiliti dal Le-gislatore in anni ormai lontani. Ne-gli ultimi 11 anni questi importi non sono stati mai aggiornati; in pratica dopo la prima vacazione, l’onorario relativo alle successive vacazioni è di € 4,075 per ogni ora di lavoro… una forma di sfruttamento bella e buona! Tutto ciò è aggravato ulteriormente dall’enorme lentezza con la quale i

singoli giudici del tribunale emetto-no i decreti di liquidazione dei com-pensi (fino a 14 mesi, dalla conse-gna del lavoro, per poter emettere la fattura), compensi sui quali, ol-tretutto, vengono operati tagli spro-porzionati (fino al 90%). è tempo che il Legislatore affronti un adeguamento di questa materia, riconoscendo i più elementari dirit-ti ed adeguati emolumenti a questi operatori e a queste imprese che svolgono una importante funzione con sacrificio e professionalità.

Entro la fine di settembre 2013 il Governo deve predisporre il testo del DL Stabilità 2014, e presentarlo in Parlamento. Si tratta di una scadenza fondamen-tale per rivedere quanto previsto dalla Legge di stabilità 2013 circa

l’aumento dell’IVA dal 4% al 10%, dal Gennaio 2014, sui servizi e le prestazioni rese dalle Cooperative Sociali.Nelle settimane e nei mesi scorsi sono stati effettuati svariati incontri con Ministri e ViceMinistri del Welfa-

re, dell’Economia, con il Presidente della Commissione Finanze del Se-nato, con numerosi Parlamentari ed in particolare con componenti del neocostituito Intergruppo sul Terzo Settore.Il Coordinamento ACI Settore Socia-

li, ha promosso una iniziativa unita-ria pubblica e partecipata, Giovedì 19 Settembre a Roma presso la Camera dei Deputati (Auletta dei Gruppi Parlamentari) per presentare le richieste della Coooperazione So-ciale su questa scottante materia.

Con oltre 100.000 firme raccolte si è chiusa la raccolta delle firme per una nuova legislazione per consen-tire l’immediato utilizzo dei beni e delle aziende sequestrate e confi-scate alle mafie. Il territorio di Rimini ha portato un proprio contributo alla campagna “Io riattivo il lavoro”con la consegna di ben 4546 firme autenticate e certificate. Nelle scorse settimane il Comitato Promotore (di cui Legacoop fa par-te) alla Camera dei Deputati è sta-to presentato il Progetto di Legge “Misure per favorire l’emersione alla legalità dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla crimi-nalità organizzata”.

interpreti e traduttori, periti, consulenti tecnici operanti su richiesta dell’autorità giudiziaria: liquiDAZioni Dei compensi cHe DenotAno unA VeRgognosA FoRmA Di sFRuttAmento Del lAVoRo

io RiAttiVo il lAVoRo: progetto di legge di iniziativa popolare per riutilizzo dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie

Aumento Dell’iVA DAl 4 Al 10% sui seRViZi e le pRestAZioni Rese DAlle coopeRAtiVe sociAli iniZiAtiVA Aci sociAli A RomA il 19 settembRe

Il 7 e 8 Novembre a Roma si svol-gerà il Congresso Nazionale Legaco-opSociali, che sarà preceduto il 15 Ottobre dal Congresso Regionale Le-gacoopSociali Emilia Romagna.Per i territori della Romagna l’As-

semblea Congressuale di Area Va-sta di tutte le Cooperative aderenti a Legacoop dei Territori di Rimini, Ra-venna e Forlì-Cesena si svolgerà il 26 Settembre alle ore 14,30’ pres-so la sede dell’Associazione.

legAcoopsociAli A congRessoil 26 settembRe AssembleA

congRessuAle AReA RomAgnA

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MEMORIE DIMENTICATE

Una torre romana sommersa dagli sterpi, una loggia del ‘400,

un palazzo rinascimentale: tutto nell’abbandono

La Zità d’una volta

Imprese e persone

Salviamo i monumenti abbandonati di Oreste Delucca pagina 2

Pescheria Andrea Fabbri

Calzature Balmas pagina 3

Ottica Boni pagina 4

Scaffale romagnolo: a tavola con Maddalena Fellini pagina 3

Olga, l’ultima velaia

Riapre la scuola, pilastra dell’integrazione

Mobycult, diecimila presenze pagina 4

In città

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Le ricerche sono rivolte a uomini e donne (L. 903/77). I dati saranno trattati e conservati esclusivamente

per finalità di selezioni presenti e future, garantendo i diritti ai sensi del Dlgs.196/03.(Informativa Privacy sul sito www.buonlavoro.biz)

Meccanico Auto. Per officina meccanica di Rimini siamo alla ricerca di un meccanico riparatore d’auto. L’azienda valuta persone sia con esperienza sia candidati in età di apprendistato (preferibilmente con una minima conoscenza del settore). Il candidato ideale è persona con una buona manualità e residente in zone limitrofe al luogo di lavoro. (rif. 773)

Tecnico termoidraulico. Per azienda idraulica di Rimini siamo alla ricerca di un tecnico addetto all’attività di installazione,manutenzione e riparazione di impianti per il trattamento dell’acqua di rete. Il candidato ideale è persona con esperienza, anche breve, nel settore termoidraulico e/o in impianti di spillatura bevande.  (rif. 774)

Ingegnere elettronico/Telecomunicazioni. Per azienda di servizi di Rimini Sud siamo alla ricerca di un/a Ingegnere Elettronico o delle Telecomunicazioni da inserire all’interno dell’ufficio commerciale. (rif. 772)

Assistente anziana. Per famiglia privata della zona di Rimini Nord, siamo alla ricerca di un/a candidato con esperienza nel ruolo di badante. La figura dovrà assistere 24 ore su 24 una persona non autosufficiente. Il/la candidato ideale è persona responsabile e con una buona forma fisica.  L’inserimento è previsto per ottobre. (rif. 775)

Le memorie del passato fra sterpi e incuria

di Oreste Delucca

Rimini è colma di ricordi del passa-to. Girando per la città, li sfioria-mo e non li vediamo nemmeno.

Spesso è la fretta o l’abitudine a impedirci di osservarli per bene. Qualche volta di-pende dal fatto che sono scarsamente vi-sibili o addirittura nascosti.L’altro giorno passavo nei pressi di via Roma, vicino ai resti dell’anfiteatro. Tut-ti sappiamo che, nel Medioevo, intorno alla città è stata costruita una nuova cinta muraria, più estesa di quella romana. Eb-bene, il tratto compreso tra l’anfiteatro e via Clementini è l’unico dove il muro ro-mano e quello medievale coincidono. In sostanza, le mura esistenti in quel punto

sono ancora le antiche mura romane. E tutt’ora conservano una torre. è una cosa importante.Ero andato per rivederla, ma era invi-sibile perché totalmente coperta dalla vegetazione che, oltre ad impedirne il godimento, con l’invadenza delle sue ra-dici ne compromette addirittura la con-servazione. Non so quale sia l’autorità competente a curarne la manutenzione e non intendo fare polemica; mi limito a dichiarare che questo è un male, per i Riminesi e per i turisti.Altro esempio: in via Tempio Malatestia-no si trovano i ruderi del palazzo Maschi-Marcheselli-Lettimi. è una immagine triste; ma, nonostante tutto, può ancora mostrarci qualcosa di bello. Di recente ho potuto dimostrare che le tre finestre su-perstiti conservano architravi marmorei

di pregio, raffiguranti bellissime coppie di delfini, scolpiti su disegno di Benedet-to Coda, il più celebre pittore operante a Rimini nella prima metà del Cinquecen-to.Passando di lì, la nostra vista potrebbe essere allietata nell’osservare questi bei fregi. Sennonché l’edera li ha invasi, ri-coperti, assorbiti. Tempo fa ho chiesto al Direttore del Museo se poteva inter-venire. Mi ha risposto che non era sua competenza, ma avrebbe interessato chi di dovere. L’edera è ognor più rigogliosa.Terzo esempio (questa volta siamo in ambito privato). Fuori dalla porta Mon-tanara, nel cosiddetto “territorio S. An-

drea”, in età medievale esistevano poderi ricchi e belli, appannaggio della classe benestante: erano chiamati “i poderi del-la Ghirlandetta”, presumibilmente per la presenza di pregiati ornamenti. Uno di tali poderi a metà Quattrocento

apparteneva ad Isotta degli Atti, amante e poi sposa di Sigismondo Pandolfo Mala-testa. I documenti dell’epoca ne descrivo-no la casa, dotata di una elegante loggia. Dalle ricerche effettuate ho potuto appu-rare che quella casa, per quanto rimaneg-giata, esiste ancora; e quella loggia, sebbe-ne murata, esiste ancora; ed è autentica, non fasulla come il balcone di Giulietta e Romeo a Verona.Una loggia, dunque, che meriterebbe d’essere resa visibile e valorizzata, anziché nascosta dietro fuoconi, graticole, scope e pattumiere, tra l’altro infelicemente acco-stata a finestre dal colore incredibile.Non vi indico esattamente il luogo dove sorge quella casa; divertitevi a cercarla.

NON NASCONDIAMO I NOSTRI RICORDI!

Una torre romana, un palazzo del ‘500, una loggia quattrocentesca: nel dimenticatoio

Le tracce della loggia di Isotta, liberata per un momento dagli ingombri

Torre romana sepolta dal verde

Palazzo Lettimi invaso dall’edera

“A tavola con Fellini - Ricette da Oscar della sorella Maddalena”, Edizioni Rare Earth

Una nuova edizione del volume arricchito da immagini dell’album di famigliaDimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. La Romagna si presenta come un quadrilatero abbastanza re-golare. Ha confini ineccepibili: il mare Adriatico e il crinale dell’Appennino, questo ha sempre dato l’occasione alla nostra cucina di essere una cucina completa, “Mare & Monti”, come spesso sentiamo dire nei nostri ristoranti. Certo che la specialità più tipica rimane la piada, la semplice schiacciata tonda a base di farina, sale e acqua (ultimamente si sono raffinate: kamut, olio d’oli-va al posto dello strutto e quanto altro le mode culinarie ci impongono).A distanza di 9 anni dalla scomparsa di colei che ci aveva trasmesso “il sapere del sapore roma-gnolo” con un libro pubblicato da Mondadori - “Romagna in cucina, le ricette di Maddalena Fellini gesto per gesto”, Francesca Fellini ci ripropone, riveduto e cor-retto (arricchendolo di foto dall’album della Famiglia Fellini) un volume attraverso il quale ritroviamo l’amore che Maddalena ha insegnato alla figlia e il rispetto delle tradizioni culturali enogastronomiche. Un volume che ha riscontrato un grande con-senso da parte degli ‘Amici della Buona Tavola’.Francesca è cresciuta a piada, cappelletti e ta-gliatelle. Piatti che infondono la serenità e la simpatia che ci hanno sempre contraddistinti in

tutto il mondo, anche in quello così particola-re del cinema, frequentato in-sieme allo zio Federico, che apprezzava la buona cucina della sorella.Tutti noi sappiamo quanto il cibo sia importan-te nell’immaginario cinematografico fellinia-no: pensate a Boccaccio ’70, Satyricon, Roma, Amarcord.Il sogno di Maddalena era di aprire un ristorante con le ricette di famiglia. Un luogo dell’Anima, come lo chiamava lei.Purtroppo è rimasto solo un sogno, ma non è detto che non si avveri con Francesca.In questo volume, ricetta per ricetta, scoprirete tutti i segreti di Maddalena: gesti, prodotti, uten-sili, cotture, ricordi, usanze, curiosità, piccoli riti.Ogni piatto è fotografato in ogni fase per essere più sicuri del miglior risultato.Maddalena con questo libro ha voluto fare un omaggio alle gioie semplici di una tavola genu-ina e casalinga, corposa e vivace, che tramanda una lunga tradizione ed esprime come poche altre l’amore e il rispetto per la terra che la nutre.

Laz’dora

LA CUCINA DI MADDALENA CON L’AMORE DI FRANCESCA

Page 27: Chiamami Città 718

11 - 24 settembre 2013 LE ATTIVITà SOTTO CASA 3Informazione pubblicitariaInformazione pubblicitaria

Pescheria Fabbri

Solo pesce fresco, niente congelatoBalmas Calzature

L’eleganza di camminare comodi

Solo pesce fresco di Rimini alla Pe-scheria Fabbri del Mercato Coper-to. Un’offerta di pescato di qualità e del territorio, all’insegna della genuinità e del gusto. Se fate spe-sa al Mercato Coperto non potete non passare allo stand di Andrea Fabbri, commerciante di pesce noto per l’attenzione e il rigore che mette nel suo lavoro. La qualità è il marchio di fabbrica della sua pe-scheria, dove potrete soddisfare la vostra voglia di pescato nostrano. Dalle mazzancolle, merluzzo, code di rospo ai saraghini, calamari e le sogliole. Trovate di tutto alla Pe-scheria Fabbri, che, oltre che offrire un prodotto vincente, si distingue per la gentilezza e la cordialità del servizio. Andrea va tutte le matti-ne al mercato ittico a scegliere, per voi, il pescato migliore. Niente pe-sce congelato o di altre località. Da Fabbri prodotti esclusivamente freschi e del luogo, provenienti, di-rettamente, dalle reti dei pescatori riminesi.Andrea va inoltre, incontro ai suoi

clienti con prezzi convenienti e competitivi.La pescheria è aperta la mattina dal martedì al sabato, dalle ore 7 alle ore 13 presso il Mercato co-perto di Rimini in via Castelfidar-do, banco 20.

“Balmas Calzature” è garanzia di moda e qualità per uomo e donna. Nel punto vendita in via Bonsi an-golo via Cairoli a Rimini, si alter-nano marchi famosi nella produ-zione di scarpe pratiche e comode ma allo stesso tempo di tendenza. Il negozio si concentra essenzial-mente negli articoli in pelle e cuo-io prodotti in Italia da artigiani della calzatura sia per uomo che per donna. Inoltre propone brand famosi come “Keys”, noto marchio dalle calzature dal taglio fresco e giovane, con il fondo esclusivo “Flex&Fly”, per camminare volan-do, novità 2013, “Wrangler” noto soprattutto tra il pubblico giova-ne e sportivo e “Skechers” celebre, in particolare, per le “Shape-ups”, calzature alla moda e allo stesso tempo salutari. Questo tipo di scar-pa permette infatti di migliorare la postura rafforzando i muscoli della schiena e dei glutei e incre-mentando la circolazione sangui-gna con un notevole beneficio per tutto il fisico. Disponibili sia per

uomo che per donna. Per finire potrete trovare “Lege-ro – Gore – Tex”, marchio leader a livello mondiale nel settore delle membrane traspiranti e imperme-abili, in grado di unire il loro po-tere innovativo in una collezione unica. Garantiscono infatti da de-cenni il massimo confort climati-co in ogni situazione atmosferica, in quanto i pori della membrana sono impermeabili a pioggia e umidità, pur lasciando evaporare all’esterno il sudore.

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4 11 - 24 settembre 2013NEL BORGO

Si è spenta a 91 anni Olga Tamburini

Purtroppo le resistenze ancora non mancano

Ci ha appena lasciato Olga Tam-burini, 91 anni, “l’ultima velaia” riminese. Nella foto, è con la sua

macchina da cucire, con cui fino a qual-che anno fa ha confezionato e riparato le vele di tre generazioni di riminesi, dai pescatori ai velisti agli amanti del wind-surf. Invitando spesso chi andava da lei per una riparazione a sedersi, intanto, per raccontargli qualche episodio della sua vita piena e faticosa. Come l’aveva rac-

contata a noi, nel 2009. Da quando cuciva le vele per Mario, suo fratello, che dagli anni ’30 si era specializzato nei “beccacci-ni” e ne fabbricava anche sei o sette in un inverno… a quando era arrivato Angelo Deitos, suo marito, che dopo la morte di Mario aveva continuato fino al ’78 a co-struire mosconi… “Le donne di una volta non lavoravano mai abbastanza”, sospira-va. E noi speriamo che ora le sia dolce e quieto il riposo.

Il 16 settembre suonerà la prima campa-nella e saranno più di 40 mila gli studen-ti riminesi ad aprire la cartella. Le fami-

glie non si danno pace per essere pronte e avere tutto il materiale in tempo. La presenza di alunni con gli occhi a man-dorla, con carnagione scura, capelli crespi, accenti stranieri, non è più una novità per gli alunni e per le loro famiglie.La scuola negli ultimi anni ha maturato esperienza sulle modalità e tecniche di ge-

stione per facilitare l’inserimento sia degli alunni neo arrivati in Italia, sia la continuità dei progetti dedicati agli alunni non italia-

ni che hanno difficoltà. Però, purtroppo, il cambiamento che sta avvenendo negli ulti-mi anni in Italia grazie alla continua crescita numerica degli stranieri in non è ben accolta dappertutto. Purtroppo la scuola, che rap-presenta il pilastro fondamentale per l’inte-grazione degli alunni e delle loro famiglie, non è sempre all’altezza delle aspettative. Il caso è nella Provincia di Bergamo, quando in una scuola elementare i genitori italiani decidono di ritirare i loro figli dalla scuola

perché la maggioranza in classe sono alun-ni stranieri. Un caso eclatante di razzismo intollerante che ci ricorda le “classi ghetti” contro le quali bisogna lottare. La scelta dei genitori è una fuga dalla realtà. Alla fine de-gli anni Sessanta Umberto Eco scrisse “l’Eu-ropa del futuro sarà sempre più colorata. Se ci piace, sarà così. E se non ci piace, sarà così lo stesso”. Negare la rivoluzione demografi-ca che cambierà l’Italia e l’Europa è un folle tentativo di nascondere il sole con il dito.

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Diplomato in ottica, ha studiato op-tometria presso l’Istituto Zaccagnini di Bologna ed è esperto in strabismi, affiancherà Fausto e Denise nella loro attività.“Cosa mi ha spinto ad unirmi al team? La profonda stima e simpatia che nutro nei confronti di Fausto e sua moglie che hanno saputo colti-vare questa bellissima realtà”.Nella prestigiosa cornice della ex boutique Versace, troverete oltre ai marchi più esclusivi (D&G, Miu Miu, Montblanc, Cartier, solo per citarne alcuni), le attrezzature più aggiorna-te, professionalità, esperienza e tan-to buon umore.Nulla infatti è lasciato al caso, a par-tire dalla cura del cliente, seguito scrupolosamente, il quale godrà inoltre di una continua assistenza che va ben oltre i due anni di garanzia. E non dimenticate di visitare il sito internet www.otticaboni.it, dove potrete trovare informazioni anche sugli altri cinque punti vendita in riviera. Ottica Boni, la tua boutique dell’occhiale.

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Il 16 settembre la campanella suonerà per 40 mila studenti riminesi

di Lorella Barlaam

di Fatima Berrima

Mobycult 2013

Grande pubblico per grandi incontri con l’autore Diecimila presenze anche quest’anno confermano il successo della rassegna a Rimini e RiccioneGiovedì 29 agosto a Riccione più di mille persone attendevano Marco Travaglio per il gran finale della XXIII edizione di Moby-Cult. Ma quest’anno il sold out ha premiato un po’ tutti gli incontri, tanto da far ipotiz-zare circa diecimila presenze complessive per i dodici appuntamenti d’agosto, nove a Rimini e tre a Riccione. Questi i “magnifi-ci dodici” scelti da Manola Lazzarini: Gian Antonio Stella, Giovanni Fasanella, Manuel De Sica, Roberto Pinotti, Raoul Casadei, Lella Costa, Valerio Massimo Manfredi, Antonella Boralevi, Mauro Corona, Sergio

Zavoli, Guido Meda e Marco Travaglio. Una delle rassegne più “all stars” degli ul-timi anni. Grande anche la soddisfazione degli organizzatori: MobyCult è promossa da CNA Commercio e Turismo e il CON-SORZIO IL LIBRO NELLA CITTA’, col patrocinio e il contributo della Provincia di Rimini, del Comune di Rimini e del Comu-ne di Riccione e il sostegno di Hera Rimini e della Camera di Commercio di Rimini, Il Libro e la Vela e Zurich Assicurazioni, e a Riccione in collaborazione con l’Associa-zione Riccione Abissinia.

Il Linguaggio delle PassioniA Rimini il 20 settembre alle ore 16, presso l’Auditorium dell’Istituto Musi-cale Lettimi, interverrà il filosofo Remo Bodei sul tema della Passione Amorosa.L’incontro si inserisce nel contesto di un ciclo di conferenze dal titolo” Il lin-guaggio delle passioni”, promosso dal “Gruppo di Ricerca Psicoanalitica” a cui

appartengono psicoterapeuti e psichia-tri che da anni a Rimini promuovono dibattiti e ricerca sul tema della psico-analisi. All’incontro seguirà un piccolo concer-to con musiche di Beethoven esegui-te da Federica Rocca, violino e Mattia Guerra, pianoforte.

Remo Bodei il 20 settembre all’auditorium del “Lettimi”