Chiamami Città 707

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Via Bonsi, 45 47921 Rimini tel. 0541 780332 [email protected] www.chiamamicitta.net 13 - 27 marzo 2013 Anno XXIII n. 707 Sfogliaci sul web! Mezza pagina 260x140 mm Collegati al sito www.cnarimini.it , clicca su CONT@TTO e presenta la tua azienda nella sezione Business Club! Per informazioni contatta: Mariella Mengozzi CNA Impresa Donna Rimini Piazzale Tosi, 4 Rimini tel 0541 760288 – fax 0541 760297 [email protected] Micaela Dionigi “Un consiglio alle imprenditrici? Mai imitare i maschi!” UNA DONNA DI GRANDE ENERGIA Micaela Dionigi ha sviluppato SGR con scelte originali e innovative M icaela Dionigi ha affermato negli anni l’imma- gine del Gruppo Società Gas Rimini. Un’azien- da “sostenibile” attenta alla compatibilità am- bientale e sociale con trecentocinquanta dipendenti ; ha creato dal nulla un Centro Congressi affermato con più di quattrocento convegni e la partecipazione di oltre set- tantaquattro mila persone solo nel 2012 e lo sviluppo di un affermato e prestigioso Ristorante, il Quartopiano di Rimini. Una donna ai vertici di un grande gruppo. Come ha iniziato? Trentuno anni fa ed è stata quasi una scelta “obbligata”. L’azienda è stata fondata da mio nonno nel 1956 che aven- do solo due figlie femmine (che hanno intrapreso altre at- tività) ha visto in me il suo “successore”...ma non prima di farmi fare una lunga gavetta. Qual’è la sua forza? La forza di volontà: concentrazione sugli obiettivi, coin- volgimento e valorizzazione dei miei collaboratori, per- severanza. Il mio motto è “ non fare domani quello che puoi fare subito”. Che ostacoli incontra un’imprenditrice? Gli impegni familiari, i figli... Molte volte non ci sono i tempi per poter immergersi appieno in un’attività impren- ditoriale e questo va a discapito del successo del lavoro. Qual’è il filo conduttore di SGR? Partendo dal core business della distribuzione e della ven- dita di gas, siamo riusciti a svilupparci su business colla- terali, negli impianti post-contatore, nella riqualificazione energetica degli edifici, nell’installazione di impianti foto- voltaici anche al di fuori del nostro territorio (distribuzio- ne e vendita di gas metano in Bulgaria, in 24 città e altre 14 future). Vi occupate anche di beneficenza..che obiettivi avete? Facciamo parte di una onlus creata per dotare la sanità ri- minese di apparecchiature di elevate qualità.Il 28 Giugno inoltre, saremo lieti di accogliere chi vorrà unirsi a noi ad una cena di beneficienza nel giardino della nostra sede. Il ricavato andrà a favore di tre associazioni che fanno capo a missioni in Tanzania e Bangladesh e a Crescere Insieme. Un consiglio alle nuove imprenditrici Essere sempre se stesse, di imporre il proprio stile, la pro- pria creatività, portando avanti le proprie idee con sem- plicità, onestà e forza di volontà e cercando soprattutto di non assomigliare a qualcun altro o ancora peggio, imitare lo stile e il modo di fare maschile Da dove attinge la sua “energia”? Dal mio lavoro che mi dà ogni giorno nuove soddisfazio- ni, dal pensare sempre a come fare per poter migliorare e sviluppare la mia attività perchè anche in momenti diffi- cili come questi l’importante è guardare sempre avanti! inserto di a cura di Maria Luisa Bertolini GRATIS A CASA TUA E NEI DISPENSER

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27 marzo 2013_Borgo Sant'Andrea_Chiamami Rosa

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Via Bonsi, 45 47921 Riminitel. 0541 780332 [email protected] www.chiamamicitta.net 13 - 27 marzo 2013 Anno XXIII n. 707

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Micaela Dionigi

“Un consiglio alle imprenditrici? Mai imitare i maschi!”

UNA DONNA DI GRANDE ENERGIAMicaela Dionigi ha sviluppato SGR con scelte originali e innovative

Micaela Dionigi ha affermato negli anni l’imma-gine del Gruppo Società Gas Rimini. Un’azien-da “sostenibile” attenta alla compatibilità am-

bientale e sociale con trecentocinquanta dipendenti ; ha creato dal nulla un Centro Congressi affermato con più di quattrocento convegni e la partecipazione di oltre set-tantaquattro mila persone solo nel 2012 e lo sviluppo di un affermato e prestigioso Ristorante, il Quartopiano di Rimini.Una donna ai vertici di un grande gruppo. Come ha iniziato?Trentuno anni fa ed è stata quasi una scelta “obbligata”. L’azienda è stata fondata da mio nonno nel 1956 che aven-do solo due figlie femmine (che hanno intrapreso altre at-tività) ha visto in me il suo “successore”...ma non prima di farmi fare una lunga gavetta.Qual’è la sua forza?La forza di volontà: concentrazione sugli obiettivi, coin-volgimento e valorizzazione dei miei collaboratori, per-severanza. Il mio motto è “ non fare domani quello che puoi fare subito”.Che ostacoli incontra un’imprenditrice?

Gli impegni familiari, i figli... Molte volte non ci sono i tempi per poter immergersi appieno in un’attività impren-ditoriale e questo va a discapito del successo del lavoro.Qual’è il filo conduttore di SGR?Partendo dal core business della distribuzione e della ven-dita di gas, siamo riusciti a svilupparci su business colla-terali, negli impianti post-contatore, nella riqualificazione energetica degli edifici, nell’installazione di impianti foto-voltaici anche al di fuori del nostro territorio (distribuzio-ne e vendita di gas metano in Bulgaria, in 24 città e altre 14 future).Vi occupate anche di beneficenza..che obiettivi avete?Facciamo parte di una onlus creata per dotare la sanità ri-minese di apparecchiature di elevate qualità.Il 28 Giugno inoltre, saremo lieti di accogliere chi vorrà unirsi a noi ad una cena di beneficienza nel giardino della nostra sede. Il ricavato andrà a favore di tre associazioni che fanno capo a missioni in Tanzania e Bangladesh e a Crescere Insieme.Un consiglio alle nuove imprenditriciEssere sempre se stesse, di imporre il proprio stile, la pro-pria creatività, portando avanti le proprie idee con sem-plicità, onestà e forza di volontà e cercando soprattutto di

non assomigliare a qualcun altro o ancora peggio, imitare lo stile e il modo di fare maschileDa dove attinge la sua “energia”?Dal mio lavoro che mi dà ogni giorno nuove soddisfazio-ni, dal pensare sempre a come fare per poter migliorare e sviluppare la mia attività perchè anche in momenti diffi-cili come questi l’importante è guardare sempre avanti!

inserto di a cura di Maria Luisa Bertolini GRAtIS A cASA tUA E NEI DISpENSER

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27 marzo > 9 aprile 20132

Il pavimento pelvico è quella struttura mu-scolare e connettivale compresa fra il pube e il coccige che chiude verso il basso il ba-

cino osseo e che come una sorta di “amaca” abbraccia la zona genito-urinaria-anale. E’ di estrema importanza poiché è coinvolto in pri-ma persona nelle funzioni urinaria, sessuale, riproduttiva, defecatoria. Il fumo, l’obesità, le allergie per lo sviluppo di tosse cronica, un’atti-vità fisica prolungata stressante per il pavimen-to pelvico o un’assenza di attività fisica, una perdita o un incremento di peso importante, la gravidanza, il parto, la menopausa possono tut-te essere cause di disfunzioni pelvi-perineali. Ne parliamo con la dottoressa Antonella Ca-valieri del centro medico poli-specialistico pri-vato Nuova Ricerca. La dottoressa, che sottoli-nea: “Il mio consiglio, in quanto anche donna, è quello di controllare almeno una volta nella vita il proprio pavimento pelvico, che merita almeno una piccola attenzione per il lavoro di sostegno che svolge per noi quotidianamente”.Dottoressa, quali sono le patologie più comu-

ni?«L’alterazione di queste funzioni può essere legata a problematiche a carico del pavimento

pelvico. Le principali disfunzioni sono: l’in-continenza urinaria e anale, il prolasso genitale e/o anorettale, la sindrome del dolore pelvico

cronico, il vaginismo, la stipsi (stitichezza), la ritenzione urinaria».Un consiglio per evitare tali problemi?«Qualora ci siano piccoli segnali di compro-missione di tali funzioni, è bene non trascu-rarli e rivolgersi a un professionista che si occupi di riabilitazione del pavimento pel-vico, poiché l’intervento tempestivo è spesso risolutivo del problema. Inoltre, due momenti importanti per cui una donna dovrebbe sot-toporsi a un check up del pavimento pelvico, sono la gravidanza-post parto e la menopau-sa, in quanto sono eventi che predispongono a disfunzioni perineali».Le cure più appropriate?«La riabilitazione del pavimento pelvico rappresenta il primo livello di terapia (con-servativa) per le disfunzioni del pavimen-to pelvico riconosciuta a livello mondiale dall’International Continency Society (ICS). La fisioterapia associata a tecniche strumen-tali quali l’elettrostimolazione funzionale e il biofeedback sono prive di effetti collaterali. Il percorso riabilitativo prevede una valuta-zione funzionale del pavimento pelvico per poter programmare il tipo di trattamento (di solito vengono svolte circa 10-15 sedute) a cui seguirà un programma di mantenimento do-miciliare e verranno infine stabiliti i controlli periodici».Per maggiori informazioni Nuova Ricerca Centro Medico Polispecialistico PrivatoRimini,via Settembrini, 17/Htel 0541/319411 - [email protected] Verucchio, Piazza Europatel 0541/[email protected]

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L’attuale crisi economica ha determinato un mutamento nello stile di vita delle famiglie e la scelta di separarsi è divenuta estrema-mente onerosa. Ciò nonostante, nella nostra provincia il numero delle separazioni è in aumento. Nell’affrontare situazioni spesso dolorose, in molti si rivolgono a un Media-tore Familiare. La dottoressa Mirca Zavatta responsabile di Conciliamoci spiega qualcosa di questa utile figura.Di cosa si occupa il mediatore familiare?“Interviene là dove un tentativo di ricostru-zione del legame è già stato tentato e il suo compito è facilitare la trasformazione della relazione, incoraggiare le parti a strutturare gli accordi che meglio rispondono alle esi-genze di tutti i componenti del nucleo fami-liare, atti a garantire stabilità nel nuovo futu-ro, in una famiglia che continuerà ad essere “sempre famiglia”.In cosa consiste la mediazione familiare?“E’ un percorso riservato, protetto dal segre-to professionale e a breve termine (8/10 in-contri), che supporta le parti nella gestione delle difficoltà relative allo scioglimento del rapporto, affinché quest’ultimo sia vissuto nel modo più sereno possibile. Il mediatore fornisce l’opportunità di confrontarsi paca-tamente e aiuta a definire insieme le solu-zioni ottimali per la risoluzione del contra-sto e a concordare decisioni importanti sul presente e sul futuro dei figli. Perché genitori si rimane per sempre”.Per maggiori informazioni sull’argomentowww.conciliamocisrl.com

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determinazione nell’ambito lavorativo: hanno affrontato il momento di crisi con successo, hanno rischiato e si sono innovate specializ-zando e qualificando la loro impresa. Queste donne riminesi, sono state gratificate l’8 mar-zo come Imprenditrici di Successo per il valo-re globale della loro impresa, l’innovazione e la qualità dei prodotti e dei servizi offerti, dei processi utilizzati e dell’organizzazione adot-tata nella loro azienda. Il prestigioso ricono-scimento è stato istituito 10 anni or sono, in collaborazione con le Associazioni dall’Asses-sorato alle Pari Opportunità. Nel giorno della Festa della Donna, nella sala del Giudizio del Museo della Città di Rimini, l’Assessore alle Politiche di Genere Nadia Rossi ha consegna-to ad ognuna l’attestato “Donne e impresa una sfida fra tradizione e innovazione”. L’iniziativa, arrivata quest’anno alla decima edizione - sono

state invitate le premiate degli ultimi 10 anni - è promossa dal Comune di Rimini in colla-borazione con CNA Impresa Donna e Con-fartigianato Donne Impresa nell’ambito delle iniziative promosse per la giornata interna-zionale della Donna. La nostra provincia bril-la per la percentuale più alta di imprenditrici di tutta l’Emilia Romagna pari al 28,5%: 16.850 su circa 59.000 imprenditori totali. Le premiate del 2013, di cui quattro asso-ciate a CNA Impresa Donna ed altrettante a Confartigianato Donne Impresa sono: Elisabetta Acquaviva fotografa professio-nista, Giuseppina Esposto titolare di una stireria che collabora con importanti azien-de della moda locali e nazionali, Raffaella Gambuti dell’omonima ottica vintage, De-anna Para che si occupa di commercio di prodotti alimentari per celiaci, diabetici e altre intolleranze, Simona Tombesi di PS Italia pubblicità solidale, Maria Neri con l’Impresa di pulizie e giardinaggio, Santina

Urbinati parrucchiera da 51 anni; Tomassoni Prima della Piadineria Marecchiese.Ricca di appuntamenti la giornata dell’8 mar-zo: emozionante l’uscita dei bambini del Ceis che hanno appeso (a nome di tutti i bimbi della città) davanti alla casa delle donne del Comu-ne di pensierini e disegni dedicati alle donne

‘speciali’ del proprio universo, fatto di mamme, nonne, amiche. La visita è stata anche l’occasione per conosce-re il giardino delle mimose, arricchito, in so-stituzione di quelle danneggiate, da sei nuove piante di mimosa piantate a tempo di record da Anthea.

Parlare di “vizi e capricci” nel primo anno di vita è impensabile. I bimbi così piccoli avanzano legitti-me richieste di attenzione da parte dei genitori. Il bambino, inoltre, sta attraversando quella che in psicanalisi viene chiamata fase orale e che dure-rà, più o meno fino ai 3 anni. I “capricci” possono essere incentrati sul cibo e sull’atto di mangiare e si configurano, talvolta, come attacchi aggressivi o ricattatori nei confronti della figura materna. Intorno ai 2 anni, infatti, il bimbo cerca in tutti i modi di tenere la mamma legata a sé e i suoi ca-pricci non sono altro che tentativi di affermarsi. Tra i 2 anni e mezzo e i 3 e mezzo inizia la presa di coscienza del proprio corpo e si entra in quella che viene chiamata fase anale durante la quale cerca di affermare la sua autonomia. È il perio-do cosiddetto “opposizionale”, quello in cui dice sempre di “no” mettendo in gioco tutta l’aggressi-vità di cui è capace. Tra i 3 anni e mezzo e i cinque si entra nella fase edipica, caratterizzata dal ma-nifestarsi dei primi contrasti con il genitore dello

stesso sesso che viene sfidato per capire chi è più forte; il bambino, inoltre, cerca di controllare la coppia genitoriale. Bisogna “accompagnarlo” al superamento di questo momento insegnan-dogli ad accettare la sconfitta che gli proviene dall’esclusione. Davanti ai capricci gli errori più comuni di mamma e papà sono pensare che i ca-pricci siano sempre fini a se stessi (intervenendo sulle conseguenze e non sulle cause); mettere le proprie esigenze davanti a quelle dei bambini; lasciarsi guidare dai propri sensi di colpa e non dal bene reale dei piccoli; non comprendere le diverse fasi di crescita attraverso le quali i bim-bi passano cercando una formula di comporta-mento che vada bene sempre e indistintamente; non capire che i bambini sereni difficilmente sono capricciosi e che se i capricci sono tanti è segnale di qualcosa che non va. Per estinguere il capriccio bisogna distogliere l’attenzione dal bambino quando mette in atto comportamenti o dice cose provocatorie, così facendo il mes-

saggio è: “il comportamento che hai messo in atto non mi interessa e non presto attenzione a ciò che fai o dici”. E’ importante spiegare perché mamma e papà mentre distolgono l’attenzione. La spiegazione deve avvenire in un momento tranquillo, lontano dal comportamento provo-catorio. E’ importante che il bambino esprima la sua rabbia ma bisogna fargli capire che quello non è il modo giusto per “chiedere” ed è impor-tante spiegare come può fare. I bambini piccoli spesso agiscono con il comportamento che gli viene naturale in quel momento, allora l’adulto deve anche suggerire qual è il comportamento alternativo corretto. Importante è far arrivare al figlio che i capricci possono arrecare danno a sé o ad altri e solo in quel caso è opportuno che al bambino venga data una punizione. Consiste nel dare, dopo il comportamento negativo, uno stimolo spiacevole oppure nel sospendere una situazione gradevole. È molto importante che la punizione venga data immediatamente dopo il

comportamento scorretto, poiché se ci fosse un intervallo temporale il bambino non la assoce-rebbe al suo errore. Non bisogna mai delegarla ad altri ma è l’adulto presente in quel momento che deve darla e non troppo spesso, perché usa-ta con frequenza produce indifferenza, anche in questo caso si deve accompagnare una spiega-zione specificando il comportamento corretto. Mai giudicare il bambino ed etichettarlo se fa i capricci, quando i bambini fanno una cosa che ci infastidisce è quel comportamento l’oggetto del nostro giudizio, non il bambino in tutta la sua interezza. Dobbiamo far sentire i nostri bambini amati anche quando fanno i capricci, un com-portamento può essere giusto o sbagliato, un bambino può e deve essere sempre degno del nostro amore e del nostro rispetto anche quan-do fa i capricci...

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27 marzo > 9 aprile 20134

Un anticipo di primavera dal seducente profumo di fiori, merco-ledì 27 marzo al ristorante Quartopiano di Rimini in occasio-ne della serata celebrativa per la nascita dell’inserto Chiamami

Rosa. Lo Chef Silver Succi ha creato una cena raffinata dai grandi aromi per l’appuntamento dedicato agli imprenditori, alle imprenditrici, alle autorità ed ai personaggi che hanno condiviso il progetto del “nuovo nato” di casa CNA. Preludio dell’appuntamento, un cocktail aperitivo da conversazione seguito dal menù servito a tavola nell’ambiente char-mante del Quartopiano. L’aroma dei piatti ha sedotto i presenti accolti con il menù che dall’antipasto con una terrina di rombo e gamberi rossi di porto S. Spirito con misticanza aromatica ha piacevolmente inebriato i commensali. Primo piatto di cannoli di spinaci all’astice su carciofi e fiori di borraggine, secondo con spigola d’amo su patatine novelle, asparagi e erbe aromatiche e in chiusura grande uscita con il dolce meringato “Pavlova” con gelato al caffè e fragole fresche e pic-cola pasticceria. Durante la kermesse introdotta da Simona Cesarini, la presentazione del giornale, i saluti delle autorità e gli interventi di chi ha collaborato ad arricchire l’inserto. La colonna sonora ha creato un’ambiente cordiale e piacevole ed è stata curata dalla dj Fabiana. Il ristorante Quartopiano, situato all’ultimo piano del Centro Congressi SGR di Rimini, racchiude l’originalità di un luogo sospeso tra terra e cielo. L’ambiente informale e dinamico del pranzo si trasforma in un elegante ristorante per una cena esclusiva e ricercata. La costante ricer-ca della qualità fa conoscere al commensale una cucina vera, fatta da persone che amano il proprio lavoro: un’evoluzione continua che trae ispirazione dal legame sincero con la terra e con il mare.

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Fuorikolle 50 volte in 7 annidi Marta I. Tomasicchio pag. 10

“La mia oriana”, intervista alla Guerritore di Lorella Barlaam pag. 9

A verucchio le imprese non mollanodi Beatrice Piva pag. 12

La ripresa? Dipende anche dall’educazione che diamo ai nostri figli

di Stefano Cicchetti

Il Rapporto annuale della Camera di Commercio certifica con i numeri quello che imprese e famiglie avvertono ogni giorno: crisi, recessione, sempre meno soldi in circolazione. Rispetto al resto della Regione, a Rimini le cose vanno anche un po’ peggio, so-prattutto sul fronte del credito e dell’occupazione. Le sofferenze bancarie da noi sono aumentate del 23,3%. Di qui una diminu-

zione degli impieghi del 5,8%, che però diventa -8,5% quando si parla di imprese e addirittura -14,3% dei finanziamenti per cassa, cioè non quelli che servono agli investimenti, ma per la normale sopravvivenza delle aziende. E i Consorzi fidi, che hanno svolto un ruolo fondamentale, sono drammaticamente a corto di liquidi. Eppure, c’è anche qualche motivo di fiducia.

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3PRIMO PIANOsegue dalla prima pagina

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REDAZIONE - Pubblicità Rimini, Via Bonsi, 45 Tel. 0541 - 780332 - 780544 Fax 0541 - 784170 [email protected] codice ISNN 1971 - 565X - DIREZIONE - Direttore Responsabile Stefano Cicchetti Responsabile Privacy: Stefano Cicchetti Caporedattore: Claudio Costantini Segretaria di Redazione: Sara Sparaventi Redazione: Lorella Barlaam (cultura), Matteo Ortalli (spettacoli) Coordinatore progetto “Zeinta di Borg”: Antonio Cuccolo. AMMINISTRA-ZIONE - Proprietà: Ondalibera Srl Cap. Soc. Responsabile amministrazione: Madelena Cerbara Grafica: Newdada Comunicazione Via delle Officine, 8 - Rimini Stampa: Galeati Industrie Grafiche Via Selice, 188/189 Imola (BO) Distribuzione: Agenzia Rimini Marketing. Aut. del Trib. di Rimini n. 19 del 13/8/1988 Sede Legale: Via Bonsi, 45.

La ripresa? Dipende anche dall’educazione che diamo ai nostri figli

non solo ombre nel rapporto della camera di commercio

BASTA COL FARCI DEL MALEdi Stefano Cicchetti

Le previsioni dicono che il fondo del barile dovremmo averlo ormai ra-schiato. Dopo aver fatto peggio di

tutti, con una caduta del Pil più rovinosa perfino rispetto alla Spagna, verso la fine del 2013 la tendenza dovrebbe finalmente invertirsi. E nel biennio 2014-2015 la cre-scita in Italia è prevista fra le più alte d’Eu-ropa, seconda solo a quella tedesca. Cresci-ta modesta, ma sempre meglio che niente. Da dove arriva questo refolo di fiducia? Dal fatto che, sempre secondo gli esperti, i sa-crifici non sono stati vani. I conti dello Sta-to sono al sicuro. Il tessuto produttivo non è compromesso e anzi nell’export è decisa-mente all’offensiva.Beppe Grillo dice che l’Italia è un Paese già fallito. Fra tante cose discutibili che va gridando, questa è la sciocchezza più gros-sa. La ricchezza patrimoniale degli italiani è superiore perfino a quella dei tedeschi, la nostra manifattura batte di gran lunga quel-

la inglese e francese. E allora, come mai ci troviamo in braghe di tela?Non è solo la politica che non funziona, come ci fa comodo ripetere: è tutto il si-stema che va ripensato. E il sistema siamo innanzi tutto noi, i nostri comportamenti in-dividuali. Irresponsabili e autolesionisti. Il dato più macroscopico, tanto per cambiare, è quello dell’economia sommersa: un terzo del pil! “Basterebbe essere non dico virtuo-si, ma nella media europea - ha detto Guido Caselli, direttore del centro studi di Union-camere regionale - cioè con un’economia in nero intorno all’11%, per fare emergere 123 miliardi all’anno. Altro che i 4 miliardi di Imu con cui ci hanno tormentato durante l’ultima campagna elettorale!”. E a Rimini, guardando la media dei 730 che ci colloca nei pressi di Catanzaro, i margini di emer-sione non sarebbero trascurabili.Però il solo moralismo fiscale non serve a nulla. Le regole vanno rispettate, ma biso-

< segue dalla prima paginaMy Special Car Show, l’unico ed originale evento dedicato alle auto speciali e sportive organizzato da GL events e Rimini Fiera, torna per la sua undicesima edizione a Rimini Fiera dal 5 al 7 aprile.I veri protagonisti saranno come sempre le case automobilistiche e le aziende di settore, con in prima fila il comparto del car audio e degli acces-sori e gli appassionati che arriveranno da tutta Italia e dall’estero per respi-rare appieno l’energia del mondo del tuning. Molte le iniziative in programma per festeggiare questo compleanno, af-fiancate come di consueto da raduni monomarca e dedicati al car audio, momenti di intrattenimento sul palco e attività dinamiche sulle aree esterne.La scorsa edizione si era chiusa con oltre 80.000 visitatori, quasi 2.000 auto esposte, 200 club presenti e 247 premiazioni su un palco che ha ospi-tato le bellezze di Miss Italia ed esibi-zioni musicali molto coinvolgenti.L’edizione 2013 si annuncia come un grande happening, ricco di sfide e nuovi progetti. Confermate anche le selezioni ufficiali di Miss Italia 2013.

confermate anche le selezioni di miss italia 2013

Auto da sognoa Rimini Fiera

Dal 5 al 7 aprilel’undicesima edizione

di my Special car Show

gna prima di tutto che siano attuabili. Cioè aderenti alla realtà e non calate dall’alto. E l’esempio della cosiddetta “riforma Forne-ro” sul lavoro è solo l’ultimo della serie. Se vogliamo fare come i tedeschi, ha aggiun-to il professor Michele Tiraboschi, “non dobbiamo abolire la cassa integrazione: in Germania ce l’hanno anche loro ed è pre-ziosa per non fare licenziamenti. Semmai dobbiamo imitare il loro sistema di rela-zioni industriali, che si basa su collabora-zione e responsabilità condivise e non sul conflitto”. Di questo dovrebbe parlare sì la politica, persa nei suoi veti incrociati. Ma anche noi, attraverso l’educazione che dia-mo ai nostri figli. La quale educazione, in-vece, proprio nell’aula universitaria dove il rapporto è stato presentato, si esprime sulle poltrone: come non è sfuggito al professo-re, imbrattate dagli scarabocchi di studenti che durante le lezioni non si fanno scrupolo di danneggiare beni che sono anche i loro.

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27 marzo > 9 aprile 20134 SORRISI E CASSONI

di Lia Celi

eppure è buona lo stesso

La pagnotta pasquale alla romagnola, un capolavoro di tirchieria gastronomica

spiantati dei greci ad abbellire la loro pa-gnotta pasquale, forse dovremmo sforzarci un pochino anche noi. I dolci tipici romagnoli, e riminesi in parti-colare, sono pochi e austerissimi, sia negli ingredienti (mai troppo grasso o troppo zuc-chero, per non parlare di extra come canditi e cioccolato) che nella forma. Anche il buco nella ciambella è un inutile fronzolo, anzi, a Rimini la ciambella non è nemmeno tonda, è una specie di ellisse grossolana che sembra foggiata alla meglio con le mani. E’ come se l’arzdora dicesse: «che pugnette, burdèl, con tutto quel che ho da fare in casa già è molto se vi ho preparato un dolce. Cosa conta l’apparenza? Tanto quando li mastichi i è tòtt cumpàgn» Se potesse friggerebbe an-che la pasta dei fiocchetti di Carnevale tutta intera, senza tagliarla, per non perdere tem-po, tanto poi si spezza quando la addenti. Con la pagnotta pasquale poi c’è anche la scusa che tanto la mangi col salame, quindi non è un vero e proprio dolce e dunque si possono anche risparmiare uvette e anicini. In alcuni panifici difatti c’è anche la pagnot-ta in questa versione “arzdora tirchia”. Ma sapete qual è il problema? Anche così è buo-na lo stesso.http://www.liaceli.com

Non risulta che i tifosi inglesi in tra-sferta nel Riminese abbiano preso d’assalto anche i panifici. La birra

interessava loro in tutte le sue forma tran-ne che come lievito, anche se non possiamo escludere che per disperazione si sarebbero

gettati anche su quello, qualora i pub di Ma-rina Centro avessero terminato le scorte. Se ci hanno messo piede l’hanno fatto in forma civile e pacifica, lieti di vedere in vetrina qualcosa di molto simile al loro Easter Bre-ad, e cioè la nostra pagnotta pasquale. Stessa reazione avrebbero avuto i tifosi israeliani, greci, ucraini e dell’Est Europa in generale, dove a Pasqua è tradizione ar-ricchire il pane con uova, un po’ di zucchero e uvetta e lucidarlo con il tuorlo sbattuto. Certo, la versione romagnola, non c’è biso-

gno di dirlo, è la più grezza: la pasta vie-ne semplicemente modellata a cupola (in Grecia, ad esempio, le si dà la forma di una treccia) e lasciata priva di decorazioni (in altre zone d’Italia si infilano nel dolce le uova benedette colorate o lo si cosparge di confettini variopinti). Ci facciamo sempre riconoscere, noi. Okay, d’accordo badare al sodo e assicurare il minimo sindacale. Ma insomma, almeno per le feste di precetto anche l’occhio vor-rebbe la sua parte, e se ci riescono quegli

LA NOSTRA AUSTERITÀ? È NEI DOLCI

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5COSì È...SE NON vI PIACE

di Nando Piccari

27 marzo > 9 aprile 2013

innov

azio

ne

impresa

Innovare per crescere2013

tat per imporre la “non scelta” fra Grasso e lo Schifani che pure, a suo tempo, aveva dato a Narciso Travaglio occasione di sentenziare che «ha avuto amicizie con dei mafiosi, rap-porti con signori che sono poi stati condan-nati per mafia». Il camerier-servente di casa Grillo, per giustificare a posteriori la pietosa equidistanza grillina fra i due candidati a pre-siedere il Senato, ha dovuto poi fare il verso del leone anche contro Grasso, infamandolo durante l’ospitale baraccone pseudo-giornali-stico del sempre più bolso Santoro; salvo poi scappare come un coniglio allorché l’ex pro-curatore antimafia l’ha sfidato ad un pubblico confronto. E che dire dell’insulto rivolto al Presidente della Repubblica dal capogruppo dei senatori

Sommersi come siamo dall’effetto me-diatico dei tanti “spacciatori di grilli-smo” che ci propinano un’adulatoria

“mondezza comunicativa” a favore di un signor nessuno che loro stessi hanno creato leader, figuriamoci che peso potrà mai avere la dissertazione polemica sull’uso improprio di una parola. Ma io la faccio lo stesso, “per la precisione”, come diceva Massimo Alfre-do Giuseppe Maria Buscemi, la stravagante

spalla di Fazio quando questi ancora non era l’ondivago conduttore televisivo strapagato per fare l’equidistante fra politica e antipo-litica. Vocabolario alla mano, dicesi “confe-renza” un «colloquio tra due o più persone su un argomento particolare», mentre per “conferenza stampa” s’intende «l’intervista che un personaggio della politica, dell’arte, della scienza tiene, rispondendo alle doman-de dei giornalisti». Avendo i grillini in gita-premio al Parlamento inaugurato la prassi della conferenza stampa con divieto di parola ai giornalisti (che però continuano masochi-sticamente a farsi da loro sbeffeggiare), logi-ca vorrebbe che non la chiamassero “confe-renza” ma “referenza”, che essendo sinonimo di “informazione” non comporta l’obbligo

all’interlocuzione. Indire una conferenza stampa in cui siano impedite le domande ai giornalisti denota una stortura mentale para-gonabile a quella di chi pretendesse di guida-re un’auto senza benzina o di cuocere gli spa-ghetti senz’acqua. Ma questo è solo uno dei tanti ingredienti di cui si compone il comune denominatore del folto grillume arrivato in Parlamento: una mediocrità che sta facendo vederne di tutti i colori. A cominciare dal dik-

Dalla padelladei ladri alla brace degli incompetenti

e travaglio prima insulta poi scappa come un coniglio

IL PROFETA CHE TOGLIE LA vOCE AI PORTAvOCE

M5S dopo l’incontro al Quirinale: «Napolita-no non si è addormentato, è stato abbastan-za sveglio»? Triste il destino di Napolitano! Quasi non fossero bastati gli anni di forzosa coabitazione istituzionale con Mister Bunga-bunga, sul finire del mandato ha dovuto perfi-no ricevere “il gonzo che cammina”, accom-pagnato dal cinghialone balbettante Crimi e dalla “cittadina” capogruppo Lombardi, una specie di versione romanesca della petulante consigliera grillina al Comune di Rimini. E meno male che un’influenza ha tenuto lonta-no Casaleggio, che non avrebbe mancato di sciorinargli la sua pazzoide teoria sul futuro del mondo, così testualmente riassumibile: «Nel 2020 inizierà la 3ª guerra mondiale che durerà 20 anni, con distruzione dei simboli dell’Occidente (San Pietro, Notre Dame, Sa-grada Famiglia), innalzamento del livello del mare di 12 metri, riduzione della popolazio-ne mondiale a poco più di 1 miliardo rispetto agli oltre 7 attuali» e, dulcis in fundo, «so-stituzione dell’anima con un avatar». Quel provvidenziale malanno ha così evitato che il Capo dello Stato, nell’ascoltare le deliranti profezie del Bellicapelli comproprietario del partito 5 stelle, fosse tentato di ricorrere ad un poco presidenziale toccamento.P.S. Ci ha lasciati Valeriano Fantini, un uomo generoso, un coraggioso “combattente della vita”, una persona pulita, una mente politica brillante. Di fronte a tanto odierno sbraitare contro “i politici” - talvolta a ragione, spesso solo per moda, conformismo o imitazione - il suo è un esempio da custodire con il rimpianto e l’affetto che merita.

“Innovare per Crescere” di Ecipar CNA è un progetto articolato a sostengo delle piccole imprese: al centro l’idea delle “reti”, considerata vincente per evolvere ed innovare in un mondo che cambia. La strategia che si propone il percorso è quella di puntare sulle micro reti utilizzando la modalità del “face2face”, l’approccio diretto, la conoscenza personale, attraverso una serie di attività: tavoli in Open Learning, eventi di Business2Business, percorsi formativi, azioni di accompagnamento.

INNOVARE PER CRESCERE: IL VALORE DEL FACE TO FACEOperazione Rif. P.A. 2012-910/Rn FSE OB2 ASSE1 - Approvata dalla Provincia di Riminicon Determina Dirigenziale n. 93 del 25.01.2013 e co-finanziata dal Fondo Sociale Europeo

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Page 10: Chiamami Città 707

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Siamo solo all’inizio di una nuova era

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7S/PUNTO DI vISTA

di Giampaolo Proni

27 marzo > 9 aprile 2013

TV hanno costruito un sistema di tipo ‘me-gafono’ in cui il potere consiste nel poter inviare lo stesso messaggio a milioni di persone. Chi controlla il megafono control-la le masse. In Italia, per una serie di vi-cissitudini che non posso qui riassumere, si è prodotto un duopolio collusivo tra la TV di Stato e un privato. Internet è un sistema

Queste elezioni hanno segnato un salto nella struttura mediatica ita-liana. I media determinano sempre

i processi politici. La stampa su rotativa ha condizionato le elezioni nell’800. La radio ha reso possibili le dittature nazi-fasciste e comuniste. La televisione ha consenti-to il sistema delle democrazie occidentali e poi di tutto il mondo. Tutti questi media sono unidirezionali. Un emittente ‘parla’ e la massa degli utenti ascolta. I riceventi possono reagire, perché non esiste comuni-cazione senza reazione (feedback), ma non possono rispondere direttamente. Radio e

La degenerazione della tv ha spostatole istanze sulla rete

Siamo solo all’inizio di una nuova era

fono è dunque parziale: il potere nella co-municazione non è nel megafono, ma nella conoscenza del pubblico. Soprattutto nel marketing e in politica: se so che cosa le persone vogliono, è facile ottenere la loro approvazione. In internet è possibile (con diversi sistemi statistici, analitici ecc) mo-nitorare costantemente le opinioni di un enorme numero di persone. Google, Face-book, YouTube sono in possesso di immen-se quantità di dati sui gusti, le scelte, i valori di centinaia di milioni di utenti. In una campagna elettorale vince chi pren-de più voti. Per prendere voti bisogna avere l’approvazione degli elettori. E’ più facile averla cercando di convincerli delle PRO-PRIE idee o facendosi promotori delle LORO idee? Per questo ascoltare è più im-portante che parlare. Per questo l’era della TV è finita e siamo entrati in quella della rete, dove il potere consiste nel mediare le comunicazioni delle persone, non nello spedire segni nella loro testa. Il fenomeno Grillo è esploso in Italia perché la degene-razione del duopolio della TV ha spostato sulla rete molte istanze di innovazione.

diverso perché 1) è bidirezionale: i segnali viaggiano sempre in tutte e due le direzio-ni; 2) non è un megafono ma una rete nella quale ogni punto può comunicare con qual-siasi altro; 3) le dimensioni del web sono superiori ad ogni altro sistema mai esistito nella storia: parliamo di miliardi di poten-ziali partecipanti. Internet rende più visibile un dato fonda-mentale della comunicazione: comunicare significa far capire all’altro i nostri pensieri. Per farlo devo capire come l’altro pensa. Dunque per comunicare è più importante ascoltare che parlare. La teoria del mega-

SONO I MEDIA A FARE LA POLITICA

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8 CULTURA 27 marzo > 9 aprile 2013

di Lorella Barlaam

Dai suggerimenti dei disabili una guida per la Domus del chirurgo

ORA EUTYCHES DIvENTA INTERATTIvO

Gli incontri con scrittori e poeti a riccione, rimini e cesena

PRIMAvERA, FIORISCONO PAROLE

28 marzorimini. “Paolo Ventura. Il teatro della memoria”. Fino al 12 mag-gio è possibile visitare l’antologica dell’artista Paolo Ventura, nelle due location del FAR, dove sono esposte le sue fotografie in bilico tra sogno e realtà, e del Museo della Città, Sala delle Teche. Info: 0541 704416 - www.riminifar.it

3 aprilerimini. Teatro degli Atti. “Ultimo round”, di e con Maria Costantini. Regia di Gian Maria Tosatti, mu-siche di Vincenzo Vasi. Ore 21.00. Info: 0541 793811

5 aprilerimini. “I Maestri e il Tempo”. Con-ferenza dello storico dell’arte Sal-vatore Settis: “Presentazione di ‘Pietre di Rimini. Diario archeolo-gico e artistico riminese dell’anno 1944’ di Augusto Campana”. Pa-lazzo Buonadrata, ore 17.30. Info: 0541 351611

rimini. “Creatività dei nonni”. Mostra di hobbistica, modelli-smo e collezionismo. Sala Civica dell’Arengo, fino al 7 aprile. Orario: 10/13.00 – 16.00/19.30. Info: 0541 21785

miSAno. “Ritratti d’autore. Let-ture e commenti ad alta voce”. Il filosofo Salvatore Natoli si misurerà con il Qohelet (L’Ecclesiaste). Ore 21. Teatro Astra, ingresso gratuito. Informazioni: 0541 618424

12 Aprile verucchio. Teatro Pazzini. “Una stanza al buio” di Giuseppe Man-fridi, con Debora Caprioglio e Lorenzo Costa. Ore 21.15. Info: tel. 0541 670168

Nasce dai desiderata dei disabili, la nuova guida interattiva della Domus del Chirurgo che sarà pre-

sentata al Museo della Città il 5 aprile alle 16.30. Un format rivolto all’handicap men-tale ideato nell’ambito del Progetto Europeo C.L.E.A.R., che potrebbe trovare applica-zione in tutti i luoghi culturali, per ‘gestir-

ne’ la visita in autonomia. “Quattro sassi” il nome del progetto, di cui è stato promotore il Centro Zavatta di Rimini, l’output è un video interattivo su tablet che, passo passo, permetterà di vivere la storia e i personaggi della Domus del Chirurgo. «Era necessario mettere a punto uno stru-mento che non chiedesse modifiche agli spazi né li invadesse, autonomo nell’uso, e il nostro lavoro si è concentrato sull’au-diovideoguida» mi spiega Anna Pizzioli del Gruppo Alcantara, che ne ha curato la ‘drammaturgia’, mentre Zaffiria ha tradot-to il tutto in forma multimediale. «Per re-alizzarla c’è voluto un anno e mezzo. Nella prima fase abbiamo coinvolto in percorsi di

sperimentazione all’interno di Domus e Mu-seo gruppi di persone di età diversa e con di-sabilità cognitive differenti, per rilevare gli elementi che destavano maggior interesse. E sicuramente le cose che li colpivano di più erano i riferimenti alla vita quotidiana dell’epoca, che li emozionava e in cui si identificavano, il discorso della morte… an-

che il titolo, “Quattro sassi”, è ispirato alla battuta di un disabile che, entrato nella Do-mus, ha detto: “ma ci avete portato qui per vedere quattro sassi?”. Per fortuna - sorride Anna - poi si è ricreduto. In seguito le loro suggestioni, insieme a una rigorosa ricostruzione storica che si è av-valsa delle diverse professionalità presenti nel Museo, hanno dato vita a un racconto in cui hanno avuto grande rilievo gli elementi emotivi e vicini alla quotidianità, per una fruizione semplice, non dispersiva, storica-mente attendibile. Una volta pronta la storia siamo passati allo storyboard per le riprese, effettuate nello scavo della Domus e all’interno delle sale

del Museo. A far da guida, l’attrice riminese Linda Gennari, mentre il “servo” del chirur-go Eutyches è uno degli attori del laborato-rio stabile psicosociale, Domenico Manaò. La colonna sonora, originale, è di Marco Mantovani».Come funziona la nuova guida? «Il fruito-re ritira gratuitamente un tablet all’ingresso

degli scavi e interagendo con i ‘bolli colora-ti’ che appaiono sullo schermo - e contras-segnano anche alcuni ‘punti’ della Domus - può seguire il video con la narrazione a tappe, tra presenza reale e racconto virtuale. Per conoscere la storia della Domus, l’uti-lizzazione delle diverse stanze, gli oggetti ritrovati… e così via, sino alla tragica fine, al ‘silenzio’ di secoli e alla riscoperta nel 1989. Ci si sposta poi nelle ‘stanze’ ricostru-ite all’interno del Museo. È una app facile da usare per persone che abbiano deficit co-gnitivi non gravi, che così possono gestire la loro visita da soli, ma abbiamo visto che interessa moltissimo anche ai bambini». Per informazioni: tel. 0541 727773

Anna Pizzioli di Alcantara: «Per realizzarla, c’è voluto un anno

e mezzo di lavoro, in cui abbiamo coinvolto in percorsi di sperimentazione persone

di età diversa e con disabilità cognitive differenti»

Domenico Manaò e Linda Gennari

È dedicata alla scrittura nella sua capaci-tà di creare un mondo che rivive a ogni lettura, la rassegna “Ingrandimenti. Fra i libri un libro” alla Biblioteca di Riccione. Aperta da Michela Murgia, il 28 marzo (ore 21.00) ospita Sandro Bonvissuto, che presenta il suo folgorante romanzo d’esordio Dentro (Einaudi), prosegue il 4 aprile (ore 21.00) con Melania Mazzucco e il suo Il bassotto e la regina (Einaudi), con cui l’autrice di Vita, Premio Strega 2003 ci regala un apologo lieve e penso-so, per chiudere il 13 aprile (ore 17.00) con Il senso dell’elefante (Guanda) del nostro Marco Missiroli (Info: tel. 0541 600504). A Rimini invece i giovedì della Fondazione CARIM sono dedicati a “Ver-so sera, la poesia”, otto appuntamenti con i poeti romagnoli a Palazzo Buonadrata (ore 17.30), che affiancano ai nomi più

noti le nuove generazioni, in dialogo con i grandi del ’900. Il 4 aprile Gianni Fucci racconterà gli anni straordinari di e circal de giudeizi, in cui il fiore della poesia dia-lettale santarcangiolese si riuniva nel bar della famiglia Baldini, mentre Annalisa Teodorani approfondirà l’opera di Giu-liana Rocchi. Il 18 su Dino Campana dia-logheranno Davide Rondoni ed Isabella Leardini, curatrice della rassegna “Verso sera” e del festi-val Parco Poe-sia. Il 2 maggio ascolteremo i nuovi nomi del dialetto roma-gnolo, tre autori di riferimento della contempo-raneità: il raven-

nate Nevio Spadoni, il faentino Giovanni Nadiani e il riccionese Francesco Gabel-lini. Per proseguire il 16 con la Cesenati-co di Marino Moretti, narrata da Stefano Simoncelli e Walter Valeri, fondatori con Ferruccio Benzoni della rivista “Sul Por-to”. Con loro, Roberto Mercadini. Il 30 toccherà a Gianfranco Lauretano, diretto-re di “clanDestino”, portare l’esperienza della rivista oggi edita a Rimini dall’edi-

tore Walter Raf-faelli. Con lui, Stefano Maldi-ni, Francesca Serragnoli e Massimil iano Mandorlo. Il 13 giugno sarà p r o t a g o n i s t a “La ragazza

Carla” di Elio Pagliarani, di cui parleran-no Matteo Fantuzzi e Gianfranco Fabbri della Casa Editrice L’arcolaio, affiancati dai giovani poeti Matteo Zattoni, Filippo Amadei e Clery Celeste. Per chiudere il 27 con le autorevoli voci di Ennio Cavalli, Alberto Casadei e Gianfranco Miro Gori, in una riflessione su Giovanni Pascoli, con l’intervento di Sabrina Foschini (Info: 0541 351611). E se vi trovate in quel di Cesena, non perdetevi gli ultimi due ap-puntamenti di “CeseNati per leggere” alla Malatestiana: il 5 aprile c’è Fulvio Ervas con “Se ti abbraccio non aver pau-ra” (Marcos y Marcos), proclamato dai lettori libro dell’anno di Fahrenheit, e il 19 Michele Mari presenta la riedizione del suo ‘libro della vita’: “Di bestia in bestia” (Einaudi) (Ore 18.00; Sala Lignea. Info: 0547 610892).

Agenda

Marco Missiroli

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Page 13: Chiamami Città 707

9CULTURA27 marzo > 9 aprile 2013

di Lorella Barlaam

il 7 aprile al teatro novelli “mi chiedete di parlare…”

L’ORGOGLIO E LA RABBIADI ESSERE ORIANA FALLACI

In “Mi chiedete di parlare…” Monica Guerritore è ‘la Fallaci’. Ma anche la sua ombra, Oriana. Più che raccontare

la più famosa (e famigerata) delle scrittri-ci e giornaliste italiane, la Guerritore ne ri-prende il respiro. Da grandissima interprete di donne assolute qual è. «Lo spettacolo è nato dall’imbarazzo di pensare a un talento come la Fallaci catturato sotto un cappello politico che non le appartiene» mi dice la Guerritore, che ne è drammaturga, interpre-te e regista. «Raccontare la libertà, la gran-dezza dell’artista era la cosa più importante, fuori dalla sciatteria con cui per “La rabbia e l’orgoglio” è stata letta da personaggi come Calderoli. L’urlo contro il micidia-le attentato dell’11 settembre per lei non è una bandiera politica, ma una specie di urlo di Munch, un urlo di rabbia, che solo dopo diventa ragionamento. La sua è una scelta di vita contro una cultura di morte». Come l’ha concepita? «Il personaggio si fa vive-re partendo dagli inferi, come scrive Hil-lman… Per entrare nel suo respiro, nella pelle ci sono voluti sette, otto mesi. Leggo moltissimo e lascio sedimentare, fino a un materiale magmatico, alla costituzione di un ‘fantasma’ che si compone dei brani che scelgo… c’è come un processo alchemico,

poi ogni cosa va al suo posto e in una decina di giorni scrivo il testo». Che coglie la Fal-laci nella casa di New York, in limine mor-tis… «Lo scenario di morte lo conosce da quando ha memoria di sé, ha scritto. Parole che mi hanno condotta a raccontare l’Oriana

che c’è dietro la Fallaci, in questa solitudine terminale… I suoi squarci sul privato erano sempre pieni di pudore e alle sue ferite lei non ha voluto dare enfasi, c’era come uno sdoppiamento tra Fallaci e Oriana, lo scrit-tore - come si definiva - e la donna. Mentre raccoglievo i materiali per lo spettacolo mi è passato sotto gli occhi il suo contratto per un libro del 2006, in cui chiedeva che in quarta di copertina ci fosse la foto di Scavullo che è la sua icona: capelli lisci con scriminatu-ra in mezzo, gli occhi indocinesi, tragici, il sorriso duro, enigmatico. Ma è una foto del

‘76/’77 - ho pensato - non era più lei, non era più così. Mi è rimasta in mente questa di-stanza tra l’immagine/Fallaci e l’Oriana che era ormai al secondo tumore, già calva per la chemio, ormai stremata. Per questo alla fine dello spettacolo dico che “io è un al-

tro”… Oriana ha pagato un conto altissimo, la Fallaci per scrivere non si è più curata, ha continuato a isolarsi e i suoi ragionamenti sono diventati sempre più iperbolici. Per so-stenere il mito non ci potevano essere aper-ture, ripensamenti, dubbi…» In lei invece sembrano felicemente integrate, la donna e l’artista… «Io ho una libertà che viene dal fatto che non ho bisogno di marketing, sono quella dei ‘tutto esaurito’, ho un rapporto di-retto col pubblico e i lavori che faccio vanno subito in scena, ai massimi livelli… Sento però che manca un’attenzione della critica

che studi il come si arriva allo spettacolo, che lo analizzi e racconti. Ma è difficile rap-portarsi con figure femminili creative, sono ancora viste come esseri strani…» Specie se belle… non sarà che sprigionano troppa po-tenza? E la risposta è un sorriso.

monica Guerritore:«c’era come uno sdoppiamento

tra la Fallaci e oriana, lo scrittore - come si definiva - e la donna»

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A riccione i “Paesaggi & Paesaggi” di Franco Fontana

IL FOTOGRAFO DEL COLORE, DELL’OMBRA, DELLA LUCE

Si intitola “Paesaggi & Paesaggi” la retro-spettiva che Riccione dedica al ‘pioniere’ del colore nella fotografia italiana, uno dei suoi maestri: Franco Fontana. L’inaugura-zione è per giovedì 28 marzo - ore 17.00 - a Villa Mussolini, alla presenza dell’autore, ma ci sarà tempo fino al 5 maggio per ap-prezzarne gli scatti, che ritraggono paesaggi urbani e naturali cogliendone i tratti croma-ticamente intensi e trasformandoli in segni grafici quasi astratti grazie all’uso di focali

lunghe e sapienti saturazioni. Modenese, classe 1933, Fontana ha esposto in Italia e all’estero ottenendo importanti riconosci-menti e premi, ha collaborato e collabora con i periodici più autorevoli. Negli ultimi anni si è dedicato alla manipolazione fo-tografica, anche con tecnologia digitale. Ricchissima la bibliografia a lui dedicata, da Skyline, del 1978, a Franco Fontana - Retrospettiva, del 2003, che ne ripercorre il cammino. Nel 2006 ha ricevuto la laurea honoris causa in design dal Politecnico di Torino. La mostra “Paesaggi & Paesaggi”, curata da P. Turati e dall’autore, espone 50 immagini, un’antologia dei temi più cari al maestro: dai paesaggi agresti di Puglia e Ba-silicata ai tetti di Praga, New York e delle altre città americane in cui il fotografo ha vissuto, alle ombre, sezionate, disarticolate e rese autonome dalle persone e dagli edi-fici. Perché, afferma Fontana, “Non esiste quello che vedete, esiste quello che fotogra-fate”. Info: tel. 0541 608285

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10 SPETTACOLI 27 marzo > 9 aprile 2013

venerdì 29 cinquantesimo appuntamento con la festa riminese

FUORIKOLLE,50 vOLTE FUORI DAGLI SCHEMInico martorella racconta da organizzatore, capoz da dj

di Marta Ileana Tomasicchio

Venerdì 29 marzo la festa Fuorikol-le non sarà una normale festa, per quanto possa essere già ristretto

tale concetto. Si festeggerà il cinquantesi-mo compleanno, ben cinquanta feste che nell’arco di sette anni circa rendono perpe-tuo il ritrovarsi per il pubblico giovane della provincia riminese e non solo. Come in ogni festa, l’apertura della serata è affidata alla musica dal vivo, per questa occasione a cura dei Time Out, tribute band 883. Successiva-mente, sei piste per ben trenta dj. Sono solo alcuni di quelli che durante gli anni si sono alternati dietro alle consolle col piacere di far ballare. Un aggettivo semplice da asso-ciare: una festa sempre “giovane”. E’ curio-so sapere quindi che l’affezionato frequen-tatore, ironicamente ora con ben un quarto di secolo di età, possa sentirsi “vecchio”. Nicola Martorella, più noto come Nico tra i locali a Rimini da lui curati (Kiosko, 365 ed altri), uno dei principali organizzatori, ci aiuta a comprendere come si sia concretiz-zata l’idea e successivamente sviluppata.50° compleanno Fuorikolle. Quando e per-ché è nata? “È nata alla fine dell’estate 2006 dall’idea di un gruppo di persone che già organizzava insieme feste, ma prevalentemente in esta-te. La prima Fuorikolle è datata 31 ottobre 2006 all’Ecu, dove è rimasta fino alla pri-mavera del 2010 per poi essere trasferita al

Rio Grande. Entrambi i locali si prestano per numero di sale, così da poter soddisfa-re con più generi musicali un numero molto ampio di giovani.”Come è cambiata nel tempo?“Da allora qualcosa è cambiato, sopratutto come età dei frequentato-ri sempre più giovani ma mai sotto i sedici anni. Inoltre un cambio anche come prodotto musicale, mantenendo sempre la sua anima rock nella pi-sta principale.”A proposito del pubbli-co, una presenza sempre molto forte. Cosa trova in queste feste?“Il successo a mio avvi-so dipende molto dallo spirito con cui lo staff organizza e il cliente par-tecipa da sempre alla serata. Quindi anche lo spirito di chi va ad una festa... un evento occasionale e non la classica serata in disco-teca.”Più di 30 dj previsti per venerdì 29/03. Una battaglia a colpi di musica. La pista giusta per i tuoi gusti musicali?“La mia pista preferita è quella centrale, dove i nostri dj alternano vecchie hit e nuo-

vi pezzi rock.”Parte in causa, ecco Dj Capoz, tra i dj storici con Enrica e Lollo.Capoz, cosa è per te la festa Fuorikolle?“Per me è stata la rivoluzione del concetto

di festa rock concentrata in una sera al mese dove appena entri ti senti stranito e appena è finita dici: “Che figata”. Ogni pista è un palco da concerto e suonarci è adrenalina pura! Ricordo ancora la prima Fuorikolle all’Ecu, dove ci siamo conosciuti meglio un po’ tutti... penso che quel momento, tutti i miei colleghi che c’erano e ci hanno suona-to, non se lo scorderanno mai!”

venerdì 29La primavera è arrivata - spring party alla Bodeguita di Riccio-ne con il funk di Vins dj, paella e sangria

Sabato 30Un tocco di brit alla House of Rock - sul palco i miscellanea beat e il loro tributo ai Beatles

Domenica 31Easter al Peter - sulla collina riccionese si balla con il sound di Dennis Ferrer e Andrè ham-men

marco carola accende la Pi-ramide - al Cocoricò 12 ore di musica non stop

venerdì 5Un tuffo negli anni ’80 - il par-ty History dell’Altro Mondo comincia con il live dei moka club

Il Satellite torna in orbita - al Life serata a tutto rock con dj Tommy, Seve, Capoz, Fox e Lupo

Sabato 6Afro e reggae per la Negra Night del Velvet - dal vivo Skip & Die e lo special guest dj Sammah

Domenica 7Al Sidro di Savignano è sempre tempo di live - sul palco Down-fall of Gaia e Dementia Senex

Agenda

SUONANO I GIARDINI NON SOLO PER MIRO’La band emiliana il 29 protagonista al bSide

del velvet con “Alone togheter” tour

Gli appuntamenti del venerdì BSide al Velvet di Rimini proseguono con nuove date, sempre nell’ambito dell’alter-native rock. L’appuntamento di questo venerdì 29 marzo ha come protagonista il live dei Giardini di Mirò con il loro tour “Alone together”, in una veste completamente nuova, accompagnati dalla voce di Laura Loriga ossia Mimes of Wine, anche consigliato opening della serata. La scia è quella intimistica, di conversazione sonora, una impostazione nuova nell’approcciare palco e pubblico rispetto al suono massiccio e intasato, per quanto ricercato, caratterizzante i crescendo o le sferzate soniche dei primi Giardini di Mirò. Essere soli ma assieme quindi, ricalcando il nome del tour. L’ultimo loro buon album “Good Luck” del 2012 presenta nuove essenziali, profonde nuance, spogliandole da volumi in eccesso. Le voci femminili della statunitense Sara Lov e della nostra Angela Baraldi, ospiti in due brani, rafforzano le spinte verso emotività a tratti evanescenti, a tratti oscuri. Il progetto, presentato dal vivo con la presenza della Loriga in una scarna formazione a quattro, offrirà anche queste gradazioni con presumibile certezza. Come in ogni evento BSide, dopo il concerto si svolgerà l’aftershow rockclub, questa sera con la musica selezionata da C.I.A.S. Collettivo Inshallah Alternative Sound, Stereo:fonica, Momo, Simo, Batta. Infoline: 389 9950243.

M.I.T.

Il primo Fuorikolle si è tenuto all’Ecu nel 2006

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11SPETTACOLI27 marzo > 9 aprile 2013

Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia di Rimini, Piazzale Bornaccini n.1 - Facebook Giovani Provincia Rimini

elena malfatti [email protected] 0541/363983Francesca macchitella [email protected] 0541/363991

“Benvenuto Presidente!”

di Riccardo Milani con Claudio Bisio, Kasia Smutniak,Stefania Sandrelli, Beppe Fiorello

In un piccolo paesino di montagna vive un uomo dal nome impegnativo: Giu-seppe Garibaldi. A causa di un pasticcio politico viene eletto Presidente della Repubblica Italiana. Inadeguato al ruolo con la sua semplicità e il suo istinto ridarà speranza ad una nazione in crisi. Milani sulla scia degli ultimi successi di Bisio “Benvenuti al sud” (e al nord) cerca di raccontare con ironia la realtà nazionale. Il film tutto sulle spalle di Bisio è forse troppo didascalico e leggero, ma comunque riesce a far sorridere sull’Italia di oggi senza volgarità.

Paolo Bronzetti

Grande appuntamento con il pop ita-liano all’Adriatic Arena di Pesaro che ospita martedì 2 aprile Eros

Ramazzotti in una tappa del suo nuovo tour.Il cantante romano, che ha alle spalle qua-si 30 anni di carriera e 55 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, è tornato sulle scene sul finire del 2012 con l’uscita dell’al-bum “Noi”, disco di inediti che segue di tre anni il suo ultimo lavoro “Ali e radici” e che ha scalato in breve tempo le classifiche di vendita. Il titolo dell’album non è casuale, la parola “noi” infatti è un filo conduttore che unisce tutti i brani e rafforza il concetto

dell’insieme che si oppone alla solitudine. Dopo i successi di vendita Eros ha dato il via al tour lo scorso 9 marzo a Torino con due date sold out (prima c’era stata la data zero di Mantova) cui hanno fatto seguito i cinque concerti in otto giorni al Forum di Assago di Milano. Tappa dopo tappa il 2 aprile Ra-mazzotti si fermerà a Pesaro per uno show che si preannuncia spettacolare, una vera festa della musica che vedrà sul palco oltre ad Eros anche 10 musicisti e coriste ed una scaletta che prevede i brani dell’ultimo di-sco (come il singolo di lancio “Un angelo disteso al sole”) e i successi della decennale

carriera a partire dalla storica “Terra Promessa”.La tappa pesarese non sarà l’ultima del tour che prose-guirà poi tra Italia ed Europa (tra le altre date Monaco, Amsterdam, Parigi e Budapest) fino al 21 settembre per 47 concerti totali.

Eros girerà tutta l’Europa con il suo tour

“Gli amanti passeggeri”

di Pedro Almodóvar con Penélope Cruz, Antonio Banderas e Paz Vega

Un gruppo di viaggiatori è in pericolo a bordo di un ae-reo diretto a Città del Messico. Uniti nel destino i pas-seggeri inizieranno a confessarsi cose imprevedibili.Almodovar riscopre la trasgressione e l’amoralità rivo-luzionaria del suo cinema anni ottanta, diverte e ritrova un esuberanza che ci mancava.

“2 giorni a New York”

di Julie Delpy con Julie Delpy e Chris Rock

Marion ha rotto con Jack e ora vive a New York con il figlio avuto dalla loro relazione assieme al nuovo fidanzato americano, Min-gus. La donna invita l’eccentrico padre alla sua mostra fotografica e tutto precipita. Seguito di due giorni a Parigi. La Delpy prova a mescolare l’umorismo americano alla commedia romantica fran-cese, il cocktail risulta indigesto.

PASqUA CON IL BUON UMORE AL CINEMA

mArZoRICCIONE Biblioteca Liceo A. Volta Le carceri. Focus sulla presenza degli immigratiIncontro con il direttore della Casa Circondariale di RiminiAPriLericcione Biblioteca Liceo A. Volta Proiezione Gli anni di piombo (La storia siamo noi-Rai EDu). Breve excursus storico e presentazione del libro Stragi e mandanti di Roberto ScardovanovAFeLtriA Centro giovani SIPParole di TangonovAFeLtriA Centro giovani SIP Roberto Mercadini in Teatro Civilericcione Biblioteca Liceo A. Volta Il consumatore criticoProiezione dell’inchiesta di Report sui consumi alternativiIncontro con gruppo GAS, produttori diretti, rappresentanti del circuito equo-solidalecAttoLicA Centro giovaniLa scelta - Spettacolo teatralecAttoLicA Mostra fotografica itinerante a cura dell’Associazione AlternotecamorciAno Di romAGnA Centro giovani R-esistenze - Testimonianze e concertomiSAno ADriAtico Viaggio nella memoria a Marzabotto e Montesole in collaborazione con ANPI di Misano

giovedì 28 marzo ore 14.30

giovedì 4 aprile ore 14.30

sabato 6 aprile ore 21.00

domenica 14 aprile ore18.00

giovedì 18 aprile ore 21.00

mercoledì 24 aprile ore 21.00

dal 25 aprile al 2 giugno

giovedì 27 aprile ore 17.00

domenica 28 aprile

io, cittADino Attivo e ProtAGoniStA ha l’obiettivo di promuovere la cittadinanza at-tiva fra i giovani, facendo leva sugli interessi, le passioni e le attività che i ragazzi amano, focalizzandosi sulla dimensione del gruppo e sulla sua forza di innovazione e cambiamen-to. In questo contesto, tramite attività di la-

boratorio e momenti di incontro, è compito degli educatori dei centri giovani, degli operatori delle associazioni giovanili e delle organizzazioni di volontariato far conosce-re alle nuove generazioni le diverse forme di impegno civile. Si tratta quindi di un per-corso che conduce alla consapevolezza dei propri diritti e doveri e cerca di gettare le basi per future occasioni di co-partecipazione. Il seguente calendario, riportando i differenti eventi pubblici che si svolgeranno nei mesi di marzo ed aprile, racconta la varietà delle esperienze che hanno preso avvio nei diversi territori della provincia. Le iniziative proseguiranno fino a giugno, seguite sui prossimi Young Politik gli aggiorna-menti del calendario!

EROS DAL vIvO...PER “NOI” nuovo album per il cantante romano il 2 aprile a Pesaro in una tappa del suo tour europeo

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27 marzo > 9 aprile 2013Distribuito gratuitamente Anno XXIII n. 707via Bonsi, 45 _ 47921 Rimini _ tel 0541.780332 www.chiamamicitta.net - [email protected]

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L’Associazione chiede premi volumetrici per le aziende artigiane che rigenerano i loro immobili

LE IMPRESE DI vERUCCHIO NON vOGLIONO MOLLAREdi Beatrice Piva

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Verucchio dimostra di essere territorio che non si arrende davanti alle difficoltà e al momento economico ancora difficile.

Dalle parole e riflessioni di Emiliano Bugli, re-sponsabile della sede CNA di Verucchio, si evince come il paese stia reagendo unendo le forze e fa-cendo rete tra i soggetti economici che sostengono il comune: commercianti, artigiani pubblica am-ministrazione ed associazioni. A Villa Verucchio è nato un nuovo spazio, piazza Eu-ropa, a riprova di questa volontà di rinnovamento. Un luogo da animare, una vetrina dove nuove attività apro-no e si mettono in gioco. Emiliano Bugli, com’è la situazione a Verucchio dopo 4 anni di crisi?“Diciamo che a fronte di una contra-zione sia dei consumi che degli inve-stimenti, la risposta delle aziende del commercio e del piccolo e medio artigianato è stata positiva. Positiva nel senso che nonostante tutti i giorni deb-bano fare i conti con una realtà che non li aiuta, né dal punto di vista economico, né da quello bu-rocratico, la percezione che si ha è quella che le aziende non vogliano mollare”.In questo contesto come si inserisce il lavoro di CNA?“Le iniziative sono naturalmente bipartite, ovvero

sono suddivise sul fronte artigianato e commercio e sul fronte burocratico e creditizio. Stiamo cer-cando di creare uno spirito associativo che non pesi sulla libertà di scelta delle aziende e contem-poraneamente che le possa aiutare ad intraprende-re le strade migliori per sopravvivere a questa crisi devastante”.Ce le può descrivere?“Per quanto riguarda le iniziative su burocrazia

e credito, abbiamo intrapreso un vivace scambio con la pubblica amministrazione del comune di Verucchio e con i comuni limitrofi, a cui abbiamo già iniziato a presentare le richieste delle aziende. Devo dire che la risposta è stata immediata e po-sitiva e ha portato ad un dialogo costante con le Pubbliche Amministrazioni. Per quanto riguarda il credito la situazione è ancora critica, in quanto nonostante i buoni uffici e la grande competenza dei ragazzi di UNIFIDI e FIDATI, la situazione in

cui ci troviamo e la totale mancanza di liquidi non favoriscono il lavoro con gli istituti di credito”.Come si affronta il problema dell’accesso al cre-dito?“E’ importante, come già è stato fatto nel vicino comune di Santarcangelo, incontrare gli istituti di credito per cercare di trovare soluzioni che vadano incontro alle reciproche esigenze. Diventa cruciale il ruolo del nostro ufficio bandi, per ricercare le

fonti di finanziamento ex-tra-bancarie, ma mi aspetto di riuscire a trovare le solu-zioni necessarie anche con i vari istituti che coinvolgerò nell’operazione”.Avete già in mente alcune soluzioni? Si possono anti-cipare?

“Sicuramente la chiave di volta del rilancio eco-nomico della zona di Verucchio passa attraverso il commercio. Le attività commerciali della zona sono molte e credo che con le giuste iniziative di marketing il rilancio dei negozi potrà riavviare il motore economico della zona. In questo momento le iniziative che siamo riusciti a progettare sono i mercatini estivi, che coinvolgeranno ambulanti ed hobbisti, e la serata del commercio che abbiamo deciso di chiamare Happy Shopping Night, in cui i

commercianti che aderiranno all’iniziativa potran-no utilizzare il palcoscenico di piazza Europa per promozionare la propria attività”.Ci sono dei fattori che le preme sottolineare per la buona riuscita dell’iniziativa?“Intanto desidero ringraziare il sindaco Prucco-li, per il sostegno e l’apporto necessario da parte della Pubblica Amministrazione. Invito i commer-cianti a partecipare numerosi perché prima di tutto e sopra a tutto questa è la loro iniziativa perchè CNA, come ho già ricordato, deve essere un veico-lo di queste iniziative e non un promotore, in modo tale da non svilire la capacità imprenditoriale dei singoli, ma anzi di esaltarla. Questo significa esse-re partner forte delle imprese, aiutarle a superare gli ostacoli, non abbatterli”.E per quanto riguarda l’artigianato?“Sull’artigianato abbiamo già presentato alcune proposte alla pubblica amministrazione, come per esempio i premi volumetrici relativi a chi rigene-ra il proprio immobile. Inoltre stiamo affrontando anche la complessa partita della costituzione di reti di impresa che permettano ai nostri associati di utilizzare le risorse delle imprese che decidono di fare rete assieme senza abbandonare la singola-rità della propria azienda, avendo in questo modo la possibilità di aggredire una più ampia fetta di mercato”.

emiliano bugli (cnA): “una happy Shopping night in piazza europa per rilanciare il commercio”

...anche a Villa Verucchio PUNTO PRELIEVI E POLIAMBULATORIO

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PRELIEVI Tutti i giorni dal LUNEDI’ al SABATO dalle 07.30 alle 10.00

Ritiro Referti in giornata o On - line

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lunedìDott.ssa Sandra Prioli(Biologo Nutrizionista)

martedìDott. Antonio Pesaresi(Cardiologo)Dott.ssa Chiara Sampaolesi(Agopuntura)

mercoledìDott.ssa Milena Marinaccio(Omeopata)Dott. Carlo Valbonesi(Ecografista - Dir. Sanitario)Dott.ssa Michela Lombardo(Medicina del Lavoro)

giovedìDott.ssa Milena Pari(Otorinolaringoiatra)Dott. Enis Agolli(Medico Estetico)

venerdìDott. Stefano Bianchini(Dermatologo)Dott.ssa Laura Zanotti(Ginecologa)Dott.ssa Chiara Sampaolesi(Agopuntura)

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[email protected] marzo > 9 aprile 2013 13

Piazza Europa a Villa Verucchio si colora e si arricchisce di un nuovo e allegro negozio. Una grande festa sarà dedicata ai bimbi di tutte le età per l’inaugurazione di Riccioli d’Oro lo spazio dedicato all’abbigliamento per bimbi e bimbe dai zero ai quattor-dici anni. Modellista di professione, la titolare Elisabetta Leone applica la sua conoscenza dei tessuti, dei vo-lumi e dei tagli, nella scelta dei mo-delli e capi proposti, all’insegna della

qualità e della ricerca dei migliori sti-li. Novanta metri di esposizione dove trovare anche firme e marche cono-sciute come Frankie Malone e Aligal-

li, assieme a tutta la moda per l’in-fanzia con una gamma di vestiti ed accessori sempre rinnovata, a prezzi convenienti, dal classico elegante fino alle linee sportive. Collezioni e abiti di tendenza per bambine, abiti alla moda per bambini, Riccioli d’Oro accontenta e veste con dettagli cura-ti e completi dolcemente colorati per le prime occasioni di uscita primave-rili. Elisabetta ti guiderà nella scelta del capo per il tuo bambino tra pluri-marche, tessuti di qualità, magliette, camice, abiti, gonne e pinocchietti fino ai completini e set lettino per i più piccoli. Senza tempo, sempre di moda, anche per i bimbi, la collezio-ne jeans, si adatta ad ogni stile, ad ogni gusto e stagione. Riccioli d’Oro per la sua inaugurazione, il 23 marzo, ha animato piazza Europa con gio-chi, trucca bimbi ed intrattenimenti per i più piccoli: i protagonisti della moda di Riccioli d’Oro.

Riccioli d’Oro è in Piazza Europa, 6 Villa Verucchio.

Riccioli d’Oro

UN NUOvO NEGOZIOPER I PIU’ PICCOLIil 23 marzo si è svolta la festa d’inaugurazione in piazza europadi Beatrice Piva

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L’importanza dell’acquaRiflessioni a tutto tondo con il vicepresidente di Romagna Acque, Tonino Bernabè

Info

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Il 22 marzo è stata la Giornata Mondiale dell’Acqua. In quell’occasione, Romagna Acque-Società delle Fonti ha inaugurato tre nuove “Case dell’Acqua” (a Dovadola, Montiano e Cesena); inoltre, da pochi giorni, il rinnovato sito internet della Società (all’indirizzo web www.roma-gnacque.it) permette di conoscere in diretta lo stato del-le attività dell’azienda, oltre che la situazione idropotabi-le dell’intero territorio romagnolo.Abbiamo rivolto alcune domande a Tonino Bernabè, vi-cepresidente di Romagna Acque.

Bernabè, che importanza ha la Giornata mondiale dell’acqua?L’occasione della giornata mondiale dell’acqua ci per-mette di recuperare alcuni concetti di fondo già contenu-ti nella Direttiva Comunitaria Quadro in materia di Acque (Direttiva 2000/60/CE), che ha introdotto un approccio innovativo nella legislazione europea sia dal punto di vi-sta ambientale sia da quello amministrativo-gestionale, con l’obiettivo di prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.Allo stesso tempo pone ai singoli Stati l’obiettivo di am-pliare la protezione delle acque superficiali e sotterra-nee, di gestire le risorse idriche sulla base di bacini idro-grafici, indipendentemente dalle strutture amministrati-ve (l’unità territoriale di riferimento per la gestione del bacino è individuata nel “distretto idrografico”, area di terra e di mare, costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi e dalle rispettive acque sotterranee e costiere), di procedere attraverso un’azione che unisca i limiti delle emissioni e dell’impatto provocato dalle attività umane per distretto territoriale a standard di qualità sullo stato delle acque superficiali e sotterranee. Pone inoltre l’obiettivo di riconoscere a tutti i servizi idrici il “giusto prezzo”, nel tenere conto del loro costo econo-mico reale e di rendere partecipi i cittadini delle scelte

adottate in materia.I singoli Stati membri devono predisporre per ogni singolo ba-cino idrografico, dei Piani di Gestione, che rappresentano lo strumento di pro-grammazione e attua-zione per il raggiungi-mento degli obiettivi stabiliti dalla direttiva. Tali scopi sono peral-tro condivisi nel Piano Territoriale Ambienta-le della Regione Emi-lia Romagna.

Che conseguenze ha questa serie di norme per la vita quotidiana della Ro-magna?Da questo quadro giuridico, ne conse-gue che l’acqua è un bene fondamentale per la vita e, per questo, non commercializzabile e che occorre sostenere le fasce economicamente deboli della popolazione affinché non debbano privarsene.Le diverse comunità locali assieme agli Enti Locali e alle Aziende impegnate nella problematica idrica, dovranno continuare allora a tenere un approccio propositivo, te-nendo conto: - delle tre crisi idriche succedutesi nel bacino romagno-lo dal 2007 ad oggi, delle problematiche meteo climati-che che alternano annualità siccitose con stagioni estive dense di ondate di calore (nel 2011 abbiamo avuto otto ondate di calore), ad annualità ricche di pioggia. Feno-meni metereologici, questi riferibili ad un clima tropicale; - delle problematiche collegate ai fabbisogni irrigui e in-dustriali; - del nuovo metodo tariffario attualmente oggetto del confronto fra l’Autorità nazione per il gas, l’energia e l’acqua (AEEG) e i diversi livelli amministrativi e gestio-nali della risorsa idrica; - della buona gestione e programmazione, che può av-venire solamente generando economie di scala, con or-ganizzazioni efficienti; - del fatto che anche l’AEEG riconosce la copertura to-tale dei costi sostenuti (costi operativi, efficientamento gestionale - organizzativo e delle manutenzioni di reti e impianti, ammortamenti per investimenti su opere già pianificate da riconoscere dopo la realizzazione delle opere e a conclusione dei collaudati tecnici, oneri finan-ziari riferiti al capitale investito e oneri fiscali), senza al-cun utile in aggiunta; - della necessità di forti investimenti sia nell’idrico che sui reflui, necessari per garantire il mantenimento degli standard europei, dai quali, la maggior parte dei territori, è in questo momento distante e, tale ammontare, è oggi calcolabile in circa 65 miliardi di Euro nei prossimi venti anni.

Come sta operando Romagna Acque-Società delle Fonti?Romagna Acque sta affrontando la problematica riferita ai propri costi energetici investendo in fonti rinnovabili, come il fotovoltaico e l’idroelettrico, così da poter pro-gressivamente abbattere la variabile dei costi riferiti al

sollevamento e al pompaggio dell’acqua da falda, ten-dendo progressivamente all’autosufficienza e all’auto-produzione. Stiamo inoltre lavorando assieme all’Università di Bolo-gna - Dipartimento di Ingegneria Idraulica, per monitora-re e misurare gli apporti idrici nelle varie fonti territoriali, a partire da Ridracoli (che è tuttora il principale bacino della Romagna) nelle diverse annualità, così da prevenire situazioni di crisi straordinarie o limite. Occorre allora conciliare la garanzia pubblicistica, con la buona ed efficiente gestione, sia sul piano economico operativo, che sulla realizzazione degli investimenti nel servizio idrico integrato, monitorata e verificata peraltro, sia dai nostri Comuni Soci, sia da AEEG. Ridurre le dispersioni produttive e gestionali, efficientare l’organizzazione e le gestioni, amministrare in maniera corretta il buon utilizzo ed il mantenimento della risorsa idrica, ridurre le perdite di rete e realizzare investimenti in grado di proteggere l’area romagnola, sia nei momenti di crisi che di abbondanza. Oggi l’approvvigionamento idrico del territorio è al sicuro?Con la Società delle Fonti abbiamo raggiunto la sicurez-za dell’approvvigionamento idrico della Romagna, met-tendo a sistema Ridracoli e l’Acquedotto della Roma-gna, con le diverse Fonti Locali superficiali e sotterranee. Dovremo ora pensare, come bacino romagnolo, a come raccogliere nei momenti di maggior piovosità, quel so-vrappiù di acqua che oggi tracima da Ridracoli, per inva-sarlo e renderlo così disponibile nei momenti di scarsità della risorsa legata all’invaso di Ridracoli.La buona collaborazione avuta sino ad ora con i nostri Enti Soci (i Comuni e le tre Province Romagnole), il ge-store Hera (con cui abbiamo funzioni diversificate ma complementari, la raccolta, potabilizzazione e distribu-zione di acqua nella rete principale a Romagna Acque, la distribuzione e gestione del servizio alle utenze dome-stiche a Hera) e con le diverse società degli Asset locali (Unica Reti, Amir e Sis), ci permette di programmare il futuro con serenità, ma consapevoli del lavoro che ci at-tende.

Tonino Bernabè con il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi all’inaugurazione della nuova Casa dell’Acqua di Cesena

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SPORT 1527 marzo > 9 aprile 2013

Agenda

Giovedì 28basket Dnb:

rimini - montecatini termeTurno infrasettimanale casalin-go per i Crabs

Sabato 6Pallavolo Serie b1:

viserba volley - San micheleScontro d’alta classifica per le ragazze di Solforati che prova-no l’allungo decisivo in vetta

Sabato 6 - Domenica 7Arti marziali: Stage nazionale

di JudoAl pattino dromo e alla pale-stra di via Bergamo due giorni in collaborazione con il centro Kiai Domenica 7calcio Lega Pro 2a Divisione:

rimini - mantovaI ragazzi di D’angelo cercano punti decisivi per uscire dalla zona playout

Podismo: Strariccione Dallo Stadio Comunale parten-za e arrivo della 35a edizione della corsa

a cura di Matteo Ortalli

Storie e personaggi del nostro sport

“RICCIO”, IL PEDALE PRODIGIO di Enzo Pirroni

In pochi se lo ricorderanno, ma oltre ses-sant’anni fa, un bambino riminese di poco più di sei anni, Maurizio Mingardi (meglio

conosciuto come “Riccio”), faceva delirare gli aficionados del pedale per le imprese che riu-sciva a compiere in tutti i velodromi del nostro paese. Erano anni miserevolmente ingenui. Anni in cui moltitudini di giovani emaciati (nel dopo-

guerra erano tutti assai magri), trascinavano le loro umili esistenze nel fango della provincia facendosi inerti ripetitori di modelli e di fog-ge straniere, altri cercavano, alla meglio, di emulare i grandi campioni del ciclismo, che in quegli anni, era lo sport sicuramente più popolare. In quel tempo, il terreno erboso del vecchio Stadio Comunale, era circondato da una pista di cemento di 500 metri con curve sopraelevate. In molte occasioni, grazie alla solerzia di vecchi appassionati (Somigli, Ma-sinelli, Battistini, Vergnani, Ceraso), dirigenti del “Pedale Riminese”, si tenevano riunioni in pista. Il piccolo “Riccio” vi prendeva regolar-mente parte ricevendo attestati di simpatia e scroscianti applausi. Ricordo benissimo quei meetings: le impro-

babili divise dei pistards rivelavano la pro-pensione all’insolito, al capriccioso, all’ec-centrico. Ho ancora negli orecchi gli sciroppi sonori dei motori del demi-fond, il fruscio dei tubolari, i colori sfacciati delle maglie; le azioni sconsiderate che allietavano il pubblico e tutt’intorno era un brioso brulichio di discor-si, di esclamazioni, di ciarle, di dispute…La gioia che arrecavano tali spettacoli nasceva

dalla capacità di ac-camparsi, di vivere insieme alla buona (senza la nostra at-tuale, obliqua, ri-servatezza). Ma il bambino “Riccio” non era soltanto un feno-meno da baraccone, se è vero, che, nel corso di una riunione ciclistica sulla pista di cemento dello stadio “Benelli” di Pesaro, il 1 novembre 1950, nella specialità “dietro motori”, percor-se la distanza dei due chilometri alla media dei 43 Km all’ora. Tutte le testate giornalistiche ne parlavano, lo stesso Fausto Coppi lo volle accanto a sé in più occasioni.

Lo rivedo, ancora, quasi spaurito, in raccogli-mento ascetico prima del via. Lo vedo issarsi sui pedali, agganciarsi al rullo della moto che lo precede. I cerchi della bellissima “Faber da 24 pollici”, che il “maestro” Mario Paganelli, gli aveva costruito su misura appo l’atelier di Amedeo Daini, mandavano lampi; le gambette iniziavanono a vorticare ed in un furioso alter-narsi di diastole e sistole il cuoricino pompava

alimentando polmoni da vero superman. Poi gli applausi. La pastosa voce dello speaker, senilmente arrochita, annunciava il tempo. Il piccolo “Riccio” veniva portato in trionfo. Questi lontani ricordi mi si ripropongono come squittio di fantasmi. Non ho più visto “Riccio”. So che abita a Viserba ma non saprei riconoscerlo.

A soli 6 anni maurizio mingardi mandava in delirio il pubblico

dei velodromi

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In campo dal 1985 su tutto il territorio nazionale

Quando CostruIre è InnovazIoneC.a.r. Il Consorzio artigiani romagnolo di rimini

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Tel. 0541 793195 - Fax 0541 795955 - www.carrimini.it

Il Consorzio Artigiani Romagnolo nasce nel 1985 grazie all’iniziativa degli artigiani edili ed impiantisti della Provincia di Ri-mini. Ad oggi opera attivamente su tutto il territorio nazionale offrendo un’ampia serie di servizi integrati per il mondo delle costruzioni, grazie all’esperienza acquisi-ta negli anni e all’ambizione di svolgere ai più elevati livelli professionali i propri ser-vizi. Il Consorzio, in costante crescita, si è dotato al proprio interno degli strumenti e delle figure professionali necessarie per operare in maniera efficiente ed efficace nell’ambito della gestione degli appalti pubblici e privati, incentivare la ricerca industriale e l’innovazione per il settore dell’edilizia in un’ottica di risparmio ener-getico e di sostenibilità ambientale per le nuove costruzioni, per le ristrutturazioni e per il recupero del patrimonio edilizio.Il consorzio vuole rappresentare una struttura fortemente radicata sul proprio territorio, essere fonte di rinnovamento culturale e tecnologico, interprete di rife-rimento per i propri interlocutori, offrendo servizi di qualità e guidare con passione i propri associati per renderli partner della rivalutazione e riqualificazione del patri-monio immobiliare e del territorio, pro-muovendo soluzioni nelle quali gli obbiet-tivi primari restano:• Soddisfazione del Cliente• Rispetto dell’ambiente• Risparmio energetico• Crescita della professionalità e del va-lore eticoI campi d’interesse del Consorzio riguar-dano tutto il processo edilizio ed i relativi

settori, seguendo la pianificazione dell’in-tervento, i vari soggetti di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di nuove costruzioni (sia del settore re-sidenziale sia dell’edilizia specialistica) e del patrimonio edilizio esistente (dal re-cupero, al restauro e alla manutenzione dei beni culturali). Se si pensa che gli edi-fici nel loro complesso sono responsabili

ad oggi del 40 % del consumo globale di energia nell’Unione Europea, si capi-sce l’importanza di realizzare soluzioni a ridotto consumo energetico e a basso impatto ambientale, attraverso lo sfrut-tamento e l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, che costituiscono gli strumenti fondamentali e necessari per ridurre la dipendenza energetica, le emissioni di gas, ed il consumo idrico. Si apre di fatto un nuovo scenario sul-la modalità del costruire in un mercato dell’edili-zia in evoluzione e sempre più attento alla sostenibilità ambientale, at-

traverso le nuo-ve tecnologie costrutti-ve ed impiantistiche trainate dalle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). La filo-sofia che ha sempre contraddistinto il Consorzio Artigiani Romagnolo è basa-ta sulla consapevolezza che non basta-no comunque solo grandi competenze nell’ambito tecnologico costruttivo, cono-scenza e rispetto delle leggi, ma anche la pas-sione nel far bene e nel perseguire la qualità dell’opera. Per questo da sempre il Consorzio da voce alle proprie imprese, con scambio di informazioni ed esperien-ze che ampliano il Know how già acqui-sito, mantiene rapporti di collaborazione con società di ingegneria e con i proget-

tisti, si confronta con i propri committenti, fornisce assistenza legale e attività tecni-co - commerciali alle proprie imprese. Il Consorzio Artigiani Romagnolo inoltre è in grado di assicurare prestazioni al-tamente qualificate per lo svolgimento dell’intero pacchetto di service manuten-tivo, ordinario e straordinario (GLOBAL SERVICE), garantendo al committente il rapporto con un unico interlocutore, una riduzione dei tempi di risposta oltre ad un abbattimento dei costi di gestione. L’of-ferta del Consorzio è rivolta ad una clien-tela sia pubblica (enti, am-ministrazioni, ecc.) che privata (amministratori, società di gestione e singoli cittadini), che abbia-no in gestione o di proprietà immobili di qualsiasi natura e tipologia.

Efficienza e Qualità

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17CHIAMAMI 3327 marzo > 9 aprile 2013

Un percorso dove contano molto le motivazioni personali e la qualità dell’equipe

LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE: OBIETTIVO 100%

Spesso si sente parlare di calciatori o di sportivi che dopo un trauma distorsivo al ginocchio ri-portano una lesione del legamento crociato an-

teriore. Tale legamento, spesso abbreviato con la sigla LCA, si trova nella profondità del ginocchio tra il fe-more e la tibia e, insieme al legamento crociato poste-riore, conferisce stabilità all’articolazio-ne soprattutto nei movimenti rotatori. In conseguenza di un trauma in tor-sione o in iperestensione del ginocchio (un contrasto, una caduta, etc) le sue fibre possono essere messe in tensione e, in caso di traumi di notevole entità, possono rompersi completamente. La diagnosi di lesione del LCA si effettua attraverso un accurato esame clinico da parte di un medico specialista e attra-verso una risonanza magnetica per con-fermare il sospetto diagnostico. Un ginocchio senza LCA é un ginoc-chio instabile e, come tale, può andare incontro a nuovi episodi distorsivi an-che in presenza di movimenti banali e tipici di tutti i giorni. Per questo motivo, soprattutto in soggetti giovani o che conducono una vita attiva, si rende ne-cessario l’intervento. Tale scelta, però, deve essere ponderata attentamente e bisogna pianificare adeguatamente il momento dell’operazione con la consa-pevolezza che la sala operatoria é solo la prima tappa di un lungo percorso.Prima dell’intervento é estremamente importante sottoporsi ad un ciclo di riabilitazione definito pre-operatorio. Questo ha lo scopo di portare il ginoc-chio nelle migliori condizioni possibili all’intervento, attraverso la risoluzione di problematiche tipiche del post trau-ma quali gonfiore, dolore, perdita di movimento e di forza. Questo lavoro preventivo permetterà poi al sog-getto di recuperare nel post operatorio prima e meglio.

L’intervento e La rieducazione

L’intervento chirurgico viene effettuato in artroscopia e consiste, a seconda della tecnica utilizzata, nella sosti-tuzione del legamento rotto con un neo legamento for-mato da una parte di alcuni tendini prelevati dal pazien-te stesso. Generalmente si viene dimessi dall’ospedale il giorno successivo all’intervento con due stampelle.Dopo circa una settimana é possibile iniziare la riabi-litazione con l’obiettivo di recuperare quanto prima l’autonomia nella vita quotidiana e lavorativa. Le fasi iniziali dell’iter rieducativo si svolgono in una palestra riabilitativa dove, attraverso terapie fisiche, terapie ma-nuali ed esercizi, si lavora per la riduzione del gonfiore e del dolore. Dopo circa due settimane dall’intervento

si rimuovono i punti di sutura ed é possibile iniziare la riabilitazione in acqua. Il lavoro nella piscina riedu-cativa è di fondamentale importanza per il recupero del movimento del ginocchio e della deambulazione corretta attraverso una serie di esercizi attivi e passivi. Sugli stessi obiettivi si lavora parallelamente anche in

palestra in modo da garantire una deambulazione sen-za stampelle e una piena autonomia nelle attivitá della vita quotidiana generalmente 30 - 40 giorni dopo l’in-tervento, in assenza di complicanze. Da questo momento in poi inizia una fase estrema-mente importante e delicata della riabili-tazione: il recupero della forza muscolare. Il paziente si sente attivo ed in grado di svolgere le attività di vita quotidiana sen-za difficoltà, tuttavia la sua autonomia è limitata a causa della carenza di forza. Da ciò deriva il rischio di sovraccari-care il ginocchio con conseguente comparsa di dolore, gonfiore e rallentamento nel percorso rieducativo. Da Info

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Dott. Giovanni Maria D’Orsi*

qui l’importanza di recuperare completamente la forza muscolare dell’arto inferiore. È possibile verificarne il completo recupero attraverso un test, definito Isocine-tico, che misura la forza e la resistenza delle due gambe e permette di confrontarne i valori. Parallelamente al recupero della forza muscolare si lavora sul recupero

delle capacità di equilibrio e coordinazione attraverso esercizi su superfici instabili e su percorsi propriocetti-vi che preparano il paziente ad affrontare l’ultima fase della riabilitazione che si svolgerà in campo. La rieducazione sul campo di rieducazione consiste

nell’effettuare movi-menti ed esercizi di maggiore complessità volti al recupero dei gesti della vita quoti-diana come correre, saltare, effettuare mo-vimenti combinati ed improvvisi. Nel caso di pazienti sportivi, si procederà al recupero

del gesto sport specifico. Un calciatore, ad esempio, effettuerà una serie di esercizi in progressione (cambi di direzione, passaggi, tiri in porta, contrasti etc.) che

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La rieducazione funzionalein campo è il croceviaper il pieno recupero sportivo

gli permetteranno di ritornare a giocare a calcio senza timore. In quest’ultima fase della riabilitazione viene de-dicato uno spazio specifico alla prevenzione degli infortuni. Il Gruppo Medico Isokinetic è uno dei 20 Centri di Eccellenza della FIFA al mondo e ap-

plica, con i suoi pazienti sportivi, i proto-colli e le linee guida elaborate dalla FIFA in tale ambito. Uno di questi è il programma denominato 11+ che comprende esercizi di riscaldamento, stretching, rinforzo mu-scolare e coordinazione. Studi scientifici hanno dimostrato che è possibile ridurre il rischio di infortuni del 30% attraverso la sua applicazione.

con un protocoLLo corret-to iL compLeto recupero è

possibiLe

Per quanto attiene ai tempi di recupero, le evidenze scientifiche ci dicono che per un completo recupero sono necessari dai 4 ai

6 mesi. Tale variabilità dipende dall’età, dalle motivazioni, dalla buona riuscita dell’intervento, dall’insorgenza di complicanze, dalla qualità dell’equipe riabili-tativa. È fondamentale, infatti, scegliere un centro di riabilita-zione che sia adeguatamente at-trezzato, sia in termini di strut-ture (palestra, piscina, campo) sia in termini di risorse umane. Grazie a 25 anni di esperienza in questo ambito, il Gruppo Medico Isokinetic ha elaborato un protocollo di riabilitazio-ne estremamente efficace che

permette un recupero veloce, completo e sicuro, ritagliato sulle esigenze di ogni singolo paziente.Affrontare un intervento di ricostruzione del lega-mento crociato anteriore non significa solo passa-re da una sala operatoria e trascorrere alcuni giorni in ospedale, ma significa soprattutto dedicare tem-po ed impegno nei mesi successivi per completare il percorso rieducativo.Questo percorso è lungo e talvolta complesso, ma nello stesso tempo ricco di stimoli e di successi personali.Arrivare alla fine di tutto e dire: “ci sono riuscito” fa maturare in se stessi una grande stima e una grande carica per le sfide del futuro, consapevoli della propria forza e della capacità di raggiungere traguardi che all’inizio sembravano impossibili.

* Direttore Sanitario del Centro Isokinetic

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bene imu al minimo e la volontà di abbassare l’irpef

BILANCIO COMUNALE, qUALCHE PASSO AvANTI

Parlare di clima sereno quando l’ar-gomento di discussione è il bilancio comunale è forse utopia. Ma dopo le

aspre polemiche delle scorse settimane, se dal punto di vista pratico ben poco è cam-biato e si attende ancora l’approvazione del bilancio che formalizzi tra l’altro l’introdu-zione della tanto discussa tassa di soggior-no, qualche passo in avanti è stato fatto. Le categorie economiche si sono messe intor-no a un tavolo per redigere un documento condiviso, con il chiaro intento di dare un segnale positivo, mostrando responsabilità e compattezza, qualità quanto mai necessarie in un momento come questo.Certo non sono tutte rose e fiori. Aia e Con-fcommercio, pur condividendo gran parte del contenuto riguardante il bilancio co-munale in toto, sono rimaste ferme sulle proprie posizioni e non hanno sottoscritto

il documento firmato invece da Confarti-gianato, Confesercenti, Cna e Upa: il nodo del contendere è sempre quello, l’imposta di soggiorno. Il senso del documento è ben chiaro fin dalle prime righe: “Negli impren-ditori sta crescendo il pessimismo e il senso

di smarrimento, sentimenti negativi su cui intervenire urgentemente con risposte certe: non sono più i tempi dei NI (o SI o No); la politica e le Amministrazioni, al pari delle categorie economiche, mai come oggi de-vono assumere atteggiamenti responsabili

e di compattezza”. Le quattro categorie au-spicano quindi che le istituzioni sostengano il settore imprenditoriale con interventi ad hoc. E contestualmente “debbono rendere più efficiente la macchina pubblica, riqua-lificandone la spesa” e pur prendendo atto

“dei principali tagli alla spesa pubblica apportati dall’Amministrazione Comu-nale”, si chiede un ulteriore sforzo poiché Confartigianato, Confesercenti, Cna e Upa ritengono che “capitoli di spesa importan-ti come quello inerente i servizi offerti da

Hera debbano essere rivisti e riconsiderate le convenzioni, non escludendo una rottura del monopolio in questo settore”. Dopo i complimenti all’Amministrazione su alcune voci di bilancio (Imu al minimo, volontà di abbassare l’Irpef), la chiusura è dedicata alla tassa di soggiorno e il concetto è molto sem-plice: “La scelta di introdurla o meno deve passare attraverso un’analisi attenta della spesa pubblica”. È chiaro comunque che “le risorse non possono provenire da ulteriori incrementi alla tassazione delle imprese” e che “se la scelta dell’Amministrazione Co-munale sarà quella dell’introduzione della tassa di soggiorno, chiediamo venga istituita una commissione con le categorie economi-che, al fine di valutare collegialmente la sua destinazione sul turismo, con l’auspicio che per gli anni a venire possano trovarsi risorse alternative atte a scongiurarla”.

Le Associazioni di categoria presentano un documento condiviso, anche se la tassa di soggiorno continua a dividere

Folla alle esequie nella chiesa di Fontanelle

RICCIONE PIANGE vALERIANO FANTINISi è spento a soli 55 anni

La premiazione il 14 al villagomez di S. Andrea in besanigo

TUTTI IN GARACON ISTAGRAMLe foto scattate con smartphonevanno inviate entro il 12 aprileAppassionati di foto e di Instagram è arrivato il vostro momento. Si è infatti aperto il pho-to contest di Alter Ego “L’altra faccia di…” dedicato alle idee fotografiche realizzate con il celebre social network. Per partecipare al concorso è necessario scattare delle foto con smartphone e inserirle sull’applicazione foto-grafica mobile Instagram (ed inviarle via email

a [email protected]) complete di ti-tolo nome, cognome, indirizzo, città e nome del profilo (account) in Instagram e Facebook entro e non oltre la mezzanotte del 12 aprile. Il 14 aprile al Villagomez di Sant’andrea in Besanigo si terrà la premiazione con dj set e concerti (sul palco Curliez ed Using Bridge). Per tutte le info [email protected].

Riccione in lutto per la scomparsa di Valeriano Fantini, ex Assessore negli anni ’80 e ’90 e poi Presidente di Geat che si è spento lo scorso 18 marzo a soli 55 anni al termine di una lunga malattia. Fantini, che ricopriva il ruolo di presiden-te ad Anthea, lascia la moglie Monica e la figlia Linda; tanto lo sgomento tra le centinaia di persone che lo hanno conosciuto e apprezzato lungo la sua carriera politica e amministrativa e che gli hanno reso omaggio per l’ultimo saluto alla chiesa delle Fontanelle.

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19IL TACCUINO DELLA TAvOLA27 marzo > 9 aprile 2013

di Lorella Barlaam

«Graziano Pozzetto è la memo-ria. È la saggezza dei contadi-ni della Romagna» ha scritto

Alfredo Antonaros. «A vederlo assomiglia allo yeti, l’uomo delle nevi, ma appena co-mincia a parlare, è subito chiaro che è quan-to di meglio sia rimasto della sapienza e del-la saggezza della Romagna». È lo stesso Pozzetto a citarlo, si sente che ne è orgoglioso. Che in quel ritratto di uno che ha dedicato la vita «alla ricerca, per difen-dere la cucina tradizionale, quella povera, sommersa, contadina e domestica e i suoi prodotti e per evitare che le omologazioni uccidano la cultura di un territorio e la me-moria della sua gente» si riconosce in pieno. Il pretesto dell’intervista è il suo ultimo li-bro, “I grandi mangiatori di Romagna”, da poco uscito per Panozzo, per cui ha scrit-to di tutto un po’, dal Fossa allo scalogno, ma con lui si finisce per circumnavigare un mondo… «Con Panozzo ho pubblicato una dozzina di libri» spiega Pozzetto, croce e delizia degli editori perché scrive solo a mano… «In questi anni ho fatto un lavoro di codificazione e divulgazione della cultura enogastronomica della Romagna, con qua-si 10.000 pagine edite, 50 incontri l’anno, 3/400 copie di ogni titolo spedite a studiosi, giornalisti, scrittori italiani. L’ho fatto entra-

re in letteratura, il nostro territorio, per que-sto sono orgoglioso di aver vinto due anni fa il premio alla carriera “Baldassarre Molos-si” al Bancarella. E questo continuo a fare. Con Muzzio editore sto preparando la riedi-zione dei miei libri sulla cucina regionale, quello sulla Romagna uscirà a giugno. Dalla prima edizione del ’95 sono cambiate mol-

te cose, e il mio è un lavoro continuamente aggiornato per contrastare la devastazione della cultura identitaria, che continua anche grazie all’ignoranza della nomenclatura lo-cale. Sarò affiancato da collaboratori come Piero Meldini e Alberto Capatti. Vado sem-pre dai più grandi, gli imbecilli non li vo-glio… sono già rincoglionito io!»

Di cosa scriverà? «Al mio solito dirò pane al pane e vino al vino. Ci saranno le cose che ci fanno onore, come l’olio di Brisighella, i vini di Bertinoro, il maiale tradizionale, la piada vera che è solo quella preparata e cotta al momento… Per me la piadina precotta, industriale, an-che se ha un grande successo commerciale

non è né tipica né tradizionale. Le ricette sono tantissime e tutte hanno il diritto di cit-tadinanza, perché esprimono una diversità, ma la piada va cotta e messa in tavola entro 60 secondi, un modo straordinario di man-giare che fa bene al cuore, al palato e alla nostra identità. Per questo non mi trovo d’accordo con

l’IGP; ma molti disciplinari sono privi di le-gami con la tradizione, non la valorizzano, con tutto il rispetto per chi fa occupazione ed economia, e penso anche alla DOP per il Formaggio di Fossa. Dopo pochi anni di disciplinare DOP il settore è in grave crisi, invaso da formag-gi poco caratterizzati, con solo tre o quattro

fosse che propongono formaggi ottimi, ma fuori da questo meccanismo perverso… C’è stata una devastazione della migliore tradizione per rincorrere il mercato globale, con decine di formaggi di fossa mediocri, e stiamo quasi perdendo un’unicità produttiva e culturale straordinaria che riguardava tutti i romagnoli...».

A giugno la nuova edizione di “La cucina e i prodotti della romagna”

PANE AL PANE E vINO AL vINO

Graziano Pozzetto: «in questi anni ho fatto un lavoro

di codificazione della cultura enogastronomica della nostra regione,

in quasi 10.000 pagine»

trattoria Farini Via Farini, 13/15 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 709548, www.farini13.it. Cucina stagionale con pesce fresco, salumi, formaggi e carni a Km zero.

ristorante il Pescato del canevoneVia Tonini, 34 Rimini - Centro storico, tel. 366.3541510, www.ilpescatodelcanevone.it. Ogni giorno pesce fre-sco direttamente dal nostro peschereccio.

il ristorante club nautico Largo Boscovich, 12 - Rimini Porto, tel. 0541 27005, www.ilristoranteclubnautico.it, [email protected], nasce nel 1983, chiuso il lunedì da ottobre a maggio. Terrazzini esterni con tavolini alla francese aventi vista sul Porto Canale.

ristorante Dei marinaiLargo Boscovich, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 28790, www.ristorantedeimarinai.it, [email protected], nasce nel 1963 solo per i soci - dal 1995 aperto a tutti, chiuso il lunedì.

osteria Del vizioVia Circonvallazione Meridionale, 41 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783822, www.osteriadelvizio.com, [email protected], nasce nel 2001.

osteria Della Piazzetta Vicolo Pescheria, 5 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783986, www.osteriadellapiazzetta.com, [email protected], nasce nel 1998. Solo pesce fresco.

ristorante Le LoggeViale Trieste, 5 - Rimini - Marina Centro, tel. 0541 55978. Pasta fatta in casa, antipasti, crostini, secondi semplici, carne argentina, contorni sfiziosi, insalatone. Novità piz-za: impasti Bio, kamut, farro e integrale. Aperto anche a mezzogiorno.

trattoria San GiovanniVia Flaminia, 11 - Rimini - Centro Storico tel. 0541 780394, nasce nel 2007, chiuso il martedì. Cucina del territorio con prodotti di stagione e pasta al mattarello.

ristorante Da oberdanVia Destra del Porto, 159 - Rimini Porto, tel. 0541 27802/0541 55002, www.daoberdan.com, nasce all’inizio degli anni ‘60, chiuso il mercoledì.

trattoria tonino (il Lurido)Via Ortaggi, 7 - Rimini - Borgo San Giuliano, vicino al ponte di Tiberio, tel. 0541 24834, www.trattorialurido.it, nasce nel 1948, chiuso il martedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Dolci e dessert fatti in casa. Giardino estivo.

osteria San maurizio V i a della Pace, 2 - Coriano, tel. 0541 657943, aperto nel 2010, aperto anche la domenica. Cucina toscana ed attenzione alla stagionalità.

osteria il mare in PiazzaVia Poletti, 3 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 780423, www.ilmareinpiazza.it, nasce nel 2004. Menù a 15€.

ristorante Pic nicVia Tempio Malatestiano, 30 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 21916, nasce nel 1965, chiuso il lunedì eccetto luglio ed agosto. Giardino estivo.

L’osteria L’AngolodivinoVia San Giuliano, 43 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 50641, [email protected], nasce nel 1985, aperto tutti i giorni anche a pranzo. La cucina prevede piatti del territorio preparati con carne di mora roma-gnola e chianina. Novità menù vegetariano a pranzo!

trattoria Gambon Via Montefeltro 19/A - Rimini - Borgo Sant’Andrea, tel. 0541 718558, nuova gestione dal 2010, chiuso il martedì e il mercoledì a pranzo. Cucina e prodotti della Valmarecchia, pane toscano di Novafeltria del Forno Suzzi. Offerta pranzo con primo a scelta, acqua e caffè a 8€.

ristorante Pizzeria Da marcoViale Tiberio, 8 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 55118, www.ristorantedamarco.com, [email protected], nasce nel 1970, chiuso il lunedì. Forno a legna.

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Page 25: Chiamami Città 707

Tutti gli uomini liberi, ovunque si trovino, sono cittadini di Berlino.

Come uomo libero, quindi, mi vanto di dire: “Ich bin ein Berliner”

(J. F. Kennedy, 26 giugno 1963)

a cura di claudio costantini

21CHIAMAMI CITTADINO27 marzo > 9 aprile 2013

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La via all’integrazione passa dall’economia

AUMENTANO LE IMPRESE DI IMMIGRATInella provincia di rimini più 3,37%

Sono quasi mezzo milione (477.519) nel 2012 le imprese degli immigrati che vivono in Italia. Unioncamere ha pub-

blicato all’inizio di marzo i dati ufficiali sulla natalità e la mortalità delle imprese guidate da immigrati. Parte importante del tessuto im-prenditoriale italiano, le imprese degli immi-grati nel 2012 hanno conosciuto una crescita del 5,8% (+24.329) rispetto al 2011. Del totale delle imprese registrate presso le Camere di Commercio, le imprese guidate da immigrati rappresenta ben il 7,8%. Il Marocco è il pae-

se da dove proviene una fetta importante de-gli imprenditori immigrati in Italia (58.555) seguito da Cina (42.703) e Albania (30.475). Nel 2012 le imprese che hanno registrato la più grande crescita numerica sono quelle gui-date da cittadini nati in Bangladesh (+3.180 imprese). Per quanto riguarda la distribuzione regionale delle imprese di immigrati in Italia la più grande concentrazione si registra in Lombardia (90.564), Lazio (55.692), Toscana (47.033). Nella nostra regione a fine 2012 si contavano 44.396 imprese guidate da immi-

grati. La maggior parte di queste imprese sono imprese individuali, ma nel 2012 le cooperati-ve costituite dagli immigrati hanno conosciu-to un tasso di crescita importante. Le attività più diffuse sono il commercio al dettaglio (129.485), i lavori di costruzione specializzati (101.767), le attività dei servizi di ristorazione (31.129). Nella provincia di Rimini a fine 2012 si regi-stravano 4.067 imprese di immigrati, con un tasso di crescita del 3,37% e un peso percen-tuale sul totale delle imprese del 9,95%.Fer-

ruccio Dardanello, presidente di Unioncamere ha così apprezzato la presenza imprendito-riale immigrata in Italia: “La geografia dello sviluppo dei territori e del rilancio del paese passa anche per la valorizzazione di queste forze imprenditoriali, che scelgono la via del mercato per integrarsi prima e meglio nella nostra società. Sono perlopiù forze giovani, con una grande motivazione alle spalle e dun-que capaci di offrire opportunità di lavoro che, in questa fase, possono essere importanti nel recupero dei livelli occupazionali”.

В этом году на сезонную работу в Италию могут приехать 30.000 работников из стран Внеевропейского Союза. Как всегда, указ (который должен быть опубликован в «Gazzetta Ufficiale») издаст список стран, из которых могут приехать работники: Албания, Алжир, Бангладеш, Босния - Герцеговина, Хорватия, Египет, Республика Филиппины, Гамбиия, Гана, Индия, Косово, Бывшая Югославская Республика - Македониия, Молдова, Марокко, Черногория, Нигер, Нигерия, Пакистан, Сенегал, Сербия, Шри-Ланка, Тунис и Украина. Заявление можно подать только через Интернет, и надеяться, что опубликуют как можно скорее для того, чтобы рабочие успели вовремя прибыть на летний сезон.

Lavoro Stagionale

NUOvE OPPORTUNITÀPER I LAvORATORI

ExTRACOMUNITARI

di Agron Çeka

Saranno 30.000 i lavo-ratori stagionali extra-ue che quest’anno potranno arrivare in Italia. Come sempre,

il decreto (che deve essere ancora pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale) indicherà una lista di Paesi dai quali potranno arrivare i lavoratori: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Egitto, Re-pubblica delle Filippine, Gambia, Ghana, India, Kosovo, Repubblica ex Jugoslava

di Macedonia, Marocco, Moldavia, Mon-tenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Ucraina e Tunisia. La do-manda si potrà fare solo on line e si spera che si pubblichi prima possibile per far in modo che gli operai arrivino in tempo per la stagione estiva.

Сезонная работа

Новые возможности для работников не входящих в ЕСАгрон Чека

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27 marzo > 9 aprile 2013 Distribuito gratuitamentewww.chiamamicitta.net Anno XXIII n. 224

trADiZione La cappella trecentesca di Sant’Andrea dell’Ausa di Annamaria Bernucci PAGinA 2

imPreSe e PerSone biolavatu La Foresta incantata PAGinA 3

marcatopoli il maggiolino PAGinA 4

nei borGhi così la crisi uccide il piccolo commercio PAGinA 5

ricordando il pittore rinaldini PAGinA 6

LA CHIESA DEL CROCIFISSO

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27 marzo > 9 aprile 20132 LA STORIA

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Contattaci per candidarti o per conoscere altre opportunità di lavoro. Buon Lavoro esaminerà il tuo curriculum

e lo inoltrerà alle Imprese associate a CNA, interessate a conoscere profili analoghi.

Operatore fiscale. Per associazione di categoria di Rimini siamo alla ricerca di un/a impiegato/a addetto alle campagne fiscali. Il/la candidato ideale è persona autonoma nel redigere Modello 730, ISEE e dichiarazioni dei redditi e ha già maturato precedenti esperienze in campagne fiscali presso CAF, Sindacati o altre associazioni di categoria. (rif. 719)

Imbianchino. Per impresa di Rimini siamo alla ricerca di un imbianchino autonomo e con esperienza. Verranno presi in considerazione anche artigiani con propria Partita Iva. (rif. 727)

giovani banconisti gelatai. Per gelaterie del territorio siamo alla ricerca di tirocinanti. Verrano inseriti come supporto al laboratorio produttivo e nella gestione del bar al fine di imparare il mestiere. I candidati ideali sono persone residenti a Rimini/Riccione. (rif. 721)

Impiegato settore commerciale/comunicazione. Per giornale free press di Rimini siamo alla ricerca di un/a impiegato che farà da supporto alla figure commerciali nell’organizzazione del lavoro e nella definizione degli appuntamenti. Il candidato ideale è persona residente in zona e verrà inserito con un tirocinio. (rif. 726)

Studenti laureandi/laureati alla prima esperienza (Area Ambientale). Per associazione di categoria con diverse sedi sulla Provincia di Rimini siamo alla ricerca di un/a giovane con una preparazione legata al settore ambiente e sicurezza. Il candidato ideale è persona residente in zona. (rif. 723)

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Account. Per agenzia pubblicitaria siamo alla ricerca di un account che si occupi della vendita di eventi aziendali per conto dell’agenzia. La figura si occuperà del contatto e della visita alla clientela operando prevalentemente nelle zone dell’Emilia Romagna e delle Marche. (rif. 722)

Le ricerche sono rivolte a uomini e donne (L. 903/77). I dati saranno trattati e conservati esclusivamente per finalità di selezioni presenti e future, garantendo i diritti ai sensi del Dlgs.196/03.

(Informativa Privacy sul sito www.buonlavoro.biz)

Fu restaurata a partire dal 1977 dopo le distruzioni della guerra

LA CHIESA DEL CROCIFISSO A COvIGNANOSi chiamava S. Andrea dell’Ausa e risale al trecento di Annamaria Bernucci

Nello scorso settembre è stata riaperta al traffico via Covignano, dall’intersezione con la strada statale16 sino a via Santa

Cristina, chiusa nel gennaio 2012 per i lavori di costruzione della galleria artificiale; con questo tratto di strada è stata inaugurata anche la nuova rotatoria di connessione con via Santa Cristina. E lì, sulla intersecazione della rotonda, ora emer-ge con maggiore visibilità, data la sua posizione sopraelevata, non più deturpato dalla segnaletica stradale, un edificio religioso, superstite esempio di architettura trecentesca, noto come chiesa del Crocifisso. Una ragione in più per chi, automobi-lista o buon camminatore, volesse inoltrarsi ver-so la collina da quella che un tempo era la strada detta “della Polverara”. La chiesa aveva in origi-ne un’altra denominazione: S.Andrea dell’Ausa, per via della sua vicinanza con l’omonimo tor-rente che scorreva poco distante, riprendendo il titolo di una chiesa ancora più antica che si tro-vava molto più vicino alla città, nell’area dell’ex Foro boario, databile al V secolo e sopravvissuta sino al XV. Il suo titolo per esteso era SS.Andrea, Donato e Giustina.

Situata fuori Porta Montanara, era a croce gre-ca, dotata di cupola mosaicata secondo il gusto bizantino; alcuni importanti reperti riemersi in occasione dei lavori al Foro boario del 1863, come informa il Tonini nella sua Guida, recava-no iscrizioni greche e latine. Il nome per cui la chiesa è ancora oggi nota è dovuto alla presenza di un grande crocifisso collocato in una celletta all’esterno nel 1547. La chiesa del Crocifisso, sconsacrata, oggi è un edificio privato, adibito a studio (è stato atelier prima di uno stilista, poi di un noto artista rimi-nese sino a pochi anni fa), recuperato a partire dal 1977 da un restauro conservativo eseguito dall’ing. Giuseppe Ferri sotto la direzione del-la Soprintendenza ai Beni Architettonici che ha tutelato e rispettato l’originaria distribuzione dei corpi e le relative altezze. Fu acquistato da Elsa Bedotti, vedova di Oreste Cavallari, cui la Curia aveva alienato il bene alcuni anni prima. I ca-ratteri architettonici denotano un’impostazione gotica; la chiesa è a una sola navata, l’abside ret-tangolare. La facciata si caratterizza per il portale ogivale che è strombato, con decori i cui motivi

hanno strette analogie stilistiche con il portale del vicino Santuario della Madonna delle Gra-zie. Sulla facciata si nota un rosone tamponato di cui sono riemerse le primitive decorazioni in cotto, affiancato da due finestroni ad arco acu-to ricostruite in un precedente restauro del 1911 (in origine erano rettangolari). La som-mità della facciata possiede un decoro a mattoncini sporgenti. La parrocchia fu estesa e popo-losa sino al 1856, poiché arri-vava sino alle mura della città. Il dissesto vero e proprio della chiesa e il decadimento si devo-no ai bombardamenti del 1944, che investirono anche il colle di Covignano distruggendo la cap-pella del Crocifisso (ma la scul-tura si salvò) e la casa canonica. Nel 1951 la stima dei danni fu tale da indurre la chiusura al culto della chiesa. Sino a quella data svolgeva le sue funzioni di

parrocchia su un’ampia circoscrizione. La storia della chiesetta è rievocata, assieme a quella di molti altri fabbricati riminesi disseminati nel col-le di Covignano, nel libro di Arnaldo Pedrazzi Il Bargellato di Rimini, (Panozzo, 2010).

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I/le beneficiari/ie saranno accompagnati/e gratuitamente nel percorso di avvio e di trasmissione d’impresa attra-verso la sottoscrizione di un “patto di accompagnamento” nel quale si definirà la metodologia di consulenza e di affiancamento più adeguata a giungere alla concretizzazione dell’idea di impresa e all’effettivo avvio. Questa fase sarà a cura di Cna Mettersi In Proprio. E’ altresì previsto un contributo diretto per spese di avvio (non superiore a 2.000 €).

Inviare la domanda di partecipazione e presentazione della propria idea via mail entro e non oltre il 5 aprile 2013 a: [email protected] informazioni: www.progettogita.net

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Ancora nel 1909, al tempo della quarta edizione della sua Guida storico-artistica di Rimini, il Tonini non solo sottolineava la vetustà della piccola chiesa ai piedi del colle di Covignano per via di quella “porta gotica che annunzia l’origine antica”, ma invitava “a ricordare la celletta durata sino ai dì nostri, con entro un Crocifisso, la quale, quasi nicchione, sull’alto angolo orientale dell’orticello attiguo prospettando gradevolmente la lunga strada, diede forse il nome alla Chiesa ed al luogo”. Nel 1829 la famiglia Barbieri donò un Crocifisso ligneo tardo seicentesco che sfuggì alle razzie napoleoniche, ritrovato dopo il crollo di un muro nel quale era stato nascosto.Oggi invece S.Andrea dell’Ausa è una frequentatissima parrocchia, in via del Crocifisso, poco distante dal deviatore del torrente Ausa, a pochi metri dalla circonvallazione e dall’autostrada. La parrocchia nasce nel 1957 su progetto del geometra Giuseppe Maioli con la collaborazione dell’ing. Succi, redatto tra 1952-1958 in forme ‘moderne’: porta il nome appartenuto alla chiesa ai piedi del colle di Covignano.

LA NUOvA PARROCCHIA E LA NUOvA CHIESA

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27 marzo > 9 aprile 2013 3

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La Foresta Incantata da anni si prende cura dei vostri figli, in un ambiente confortevole, dove i bambini potranno trovare uno spazio ampio per muoversi, suddiviso per le varie attività. Nell’angolo morbido potranno rilas-sarsi e condividere i giochi fisici senza il ri-schio di farsi male. In un’altra area, attrezza-ta con poltroncine morbide, svolgere attività in gruppo sotto la guida delle maestre, tutte qualificate e motivate nel loro lavoro. Poi lo spazio dedicato alla manipolazione e un al-

tro ancora per le at-tività di-datt iche. Anche il momento del pasto è fatto di c o n d i v i -sione e di

sperimentazione: i bambini vengono lasciati liberi di manipolare il cibo e di imparare dai coetanei, poiché l’apprendimento si basa sull’imitazione. Per un bambino è importan-te avere la possibilità di sperimentare la se-parazione dalle figure genitoriali e dall’am-biente familiare; dando a questa separazio-ne un significato positivo, i piccoli imparano a rapportarsi ai coetanei e con altri adulti

significativi. E a usare e arricchire il linguag-gio, perché hanno bisogno di farsi capire e far valere le loro esigenze. Forse all’inizio il bambino non sarà subito contento, perché tutti i cambiamenti spaventano; proprio per questo la giornata nel nostro asilo segue una routine che ha proprio la funzione di ras-sicurarlo, rendendo “prevedibile” quello che accadrà, facendolo sentire protagonista. La nostra filosofia prevede anche un sostegno ai genitori, attraverso la figura di una psico-loga dell’età evolutiva a loro disposizione per consulenze gratuite e incontri psico-educativi, in cui affronteremo temi inerenti lo sviluppo; si utilizzerà il gruppo come stru-mento di crescita e di confronto.Crescere è una sfida, accompagnare i figli nella crescita è una sfida ancora più grande. Noi crediamo che questa fatica spetti non solo ai genito-ri, ma anche alla comunità. Che diventa, in luoghi come il nostro, una “comunità edu-cante”. Vi aspettiamo per fare questa fatica insieme e gioire insieme tra i colori che solo i bambini sanno donare. Perché loro davvero sono capaci di rendere Incantata la nostra Foresta. Info e iscrizioni 054177867www.laforestaincantata.com

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essere ritirato senza costi dal proprietario o dato in beneficenza. Mercatopoli offre anche qualcosa in più: la “Mercatopoli Card” per accedere all’area clienti “My Mercatopoli” e monitorare la situazione dei propri oggetti lasciati in esposizione da casa. Sempre da casa, questo per tutti, è possibile dare un’occhiata alla vetrina virtuale, spazio web dove trovare tutti i prodotti in esposizione, chiedere informazioni o prenotazioni via internet. Per quelli più ingombranti, servizio di ritiro a costi contenuti così come quello di sgombero di appartamenti, cantine, garage, negozi ecc. Mercatopoli è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, esclusi domenica e lunedì. Solo di sabato non si effettua ritiro merce (da martedì al venerdì, potete portare le vostre cose, fino ad un’ora prima della chiusura), in numero limitato a 10/15 pezzi. Il 6 e 7 aprile lo staff aspetta tutti per festeggiare l’arrivo della primavera in allegria con buffet e un tavolo di offerte speciali “Tutto a 1 euro”!Per visitare il sito, cliccate su www.rimini.mercatopoli.it, via Montefeltro 17, tel. 0541/020490

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IL DESIGNME LO PRODUCO DA SOLOWorkshop di Fethi Atakol a expoArea

Proviamo ad immaginarci una città, un centro storico, i suoi borghi, sen-za commercio, senza negozi e vetrine

illuminate: tanto sgomento e nessun desi-derio di recarsi in quei luoghi. Per fortuna non siamo arrivati a quel punto, e speriamo di non arrivarci mai. Intanto però la crisi economica ha costretto non poche attivi-tà a ridurre il lavoro fino, in diversi casi, a chiudere del tutto. I negozi con cartelli sulle vetrine “fine attività”, “si vende”, “si affit-ta” non sono più una rarità. Danno un’im-magine di tristezza come nature morte; ma non sono quadri: dietro quelle vetrine spente c’è la fine di un lavoro e di un impegno spesso du-rati una vita. Alla crisi poi, bisogna aggiungere le nuove tendenze commerciali fin troppo incentiva-te dei super ed ipermercati, dove si vende di tutto. Sono facilmente raggiungibili, con aperture domenicali e con campagne pub-blicitarie massicce sottraggono clienti ai negozi tradizionali. Molti commercianti dei centri storici anche a Rimini hanno saputo combattere la concorrenza ristrutturando la propria offerta con aggiunta di qualità unita al prezzo e alla professionalità, dimi-nuendo spesso il proprio guadagno pur di mantenere la clientela e assicurare il lavo-ro ai dipendenti. Non si è visto un impegno simile nell’affrontare la crisi da parte dei

proprietari degli immobili che hanno man-tenuto affitti alti incompatibili spesso con le attività commerciali. Il commercio è sempre stato l’anima e il cuore delle città e non ha creato solo occasioni economiche, ma ha incentivato l’incontro fra cittadini e scambi culturali. Un valore, una risorsa che si pos-sono perdere se non si investe sulla città, con un recupero dei suoi immobili, con una più facile possibilità di accesso, incentivan-do il trasporto pubblico, la mobilità lenta, parcheggi scambiatori. Due esempi fra al-

tri che dimostrano quanta importanza possa avere anche un singolo esercizio commerciale per la storia della città. Al Borgo Sant’Andrea ha chiuso la storica

pizzeria-trattoria “Piccinelli”. Molti rimi-nesi, e i borghigiani in primo luogo, han-no sentito che al luogo mancava qualcosa, non era più quello di prima. Non era solo un ristorante, un esercizio commerciale, era parte della vita del Borgo. Nel Centro Stori-co chiude definitivamente dopo settant’anni di attività “La Moderna”, una carto-libreria storica dove almeno una volta nella propria vita i riminesi hanno acquistato un libro sia pure quello scolastico. Oggi ci ripetiamo spesso che “niente sarà più come prima”: sarebbe tempo di tirarsi su le maniche per fare in modo che qualcosa sia meglio di prima.

La crisi uccide il piccolo commercio

L’ECATOMBE NON SI FERMA

in centro chiude “La moderna”, nel borgo Sant’Andrea la trattoria “Piccinelli”

L’iniziativa Design Autoprodotto, organizzata da ReeDoHub negli spazi di ExpoArea, in-tende documentare attraverso esposizioni personali lo stato dell’arte del Reuse Design. Il percorso inizia con una esplorazione ‘a kilometro zero’, che parte dal territorio di Rimini e della Romagna, in cui ReeDoHub opera ed è nata. Il primo designer presentato è Fethi Atakol, che da un decennio trae nuove forme da oggetti e materiali recuperati.La mostra ha aperto il 14 marzo e sarà possibile visitarla fino al 13 aprile in orario 9:00-19:00, lunedì-venerdì, ingresso libero (per visite nel week end e comitive contattare [email protected]). Sabato 6 aprile Fethi Atakol terrà un workshop didattico sull’autoproduzione e il design del riuso negli spazi di ExpoArea. Il workshop richiede una quota di partecipazione di euro 30 ed è a posti limitati. L’assegnazione dei posti è in ordine di prenotazione scriven-do a [email protected].

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NEL BORGO6 27 marzo > 9 aprile 2013

LO SCAFFALE ROMAGNOLO

“AnAtemA Ambiente - Dal Klima impazzito alla crisi delle fonti fossili” di Sonia toni

NOI, POPOLO DI DISORDINATIun libro per ricordarci che la qualità dell’ambiente dipende dai comportamenti di ciascuno

Il clima per Sonia Toni diventa con la “k”, perché se ci guardiamo attorno ve-diamo le catastrofi naturali che si rip-

etono: inondazioni, alluvioni, i pinguini che in luglio arrivano in Brasile, uccelli africani che nidificano sul Delta del Po...Lo scopo di “Anatema ambiente” è quello di diffondere fra i non addetti ai lavori precise informazioni su quello che ci circonda. E comprendere meglio parole che usiamo tut-ti i giorni, ma di cui spesso non conosciamo il vero valore. Per esempio, spesso quando guardiamo le previsioni del tempo, non ri-usciamo a capire perché i meteorologi “non ci indovinano mai”. Sebbene abbiano in mano gli strumenti più sofisticati, sbagliano

lo stesso: come mai? Per-ché fenomeni come il sur-riscaldamento del pianeta, lo scioglimento dei ghiac-ci, sono talmente veloci che la stessa situazione meteorologica è soggetta a cambiamenti repentini e imprevedibili. Con questo libro la riminese Sonia Toni - giornalista ed es-perta di problemi ambien-tali - cerca di metterci in guardia sul nostro essere “popolo di disordinati”. Che non solo hanno alter-

ato i ritmi naturali, ma che se ne distaccano perfino nelle loro abitudini per-sonali: come mangiare e dormire in orari incostanti e artificiali, nutrirsi di cibi fuori dalle loro stagioni, avviandosi così con su-perficialità a una sicura autodistruzione. Perché questi atteggiamenti met-tono in seria difficoltà la nostra salute, la nostra economia. Invece, a pre-scindere da dove viviamo, potremmo mettere in atto

piccoli, benefici, accorgimenti. Iniziando per esempio a evitare gli enormi sprechi di energia del riscaldamento o dell’aria con-dizionata “sparati al massimo”, quando non ci rendiamo conto che magari viviamo in una casa piena di spifferi, con porte, fines-tre e caldaie inefficienti.L’ambiente che ci circonda, siamo noi che lo formiamo e costruiamo, ma sembra che non ce ne rendiamo conto. Basta entrare in un supermercato per valu-tare la nostra inconsapevolezza: avete mai visto un cliente che legge sull’etichetta (se mai li dovesse trovare) gli ingredienti con-tenuti nel prodotto?

Laz’dora

Venerdì 23 marzo le parti si sono invertite: sono stati gli alunni della classe II E della scuola media “Bertola” di Rimini, accom-pagnati dall’insegnante Alessandra Emen-dabili, a intervistare la redazione di Chia-mami Città. L’iniziativa fa parte di Impresa Didattica, che comprende visite guidate de-

gli alunni delle medie presso le aziende del territorio, per avvicinare quanto più possibi-le il mondo della scuola alle realtà produt-tive del territorio. Accurate e numerose le domande dei ragazzi, che si sono così potuti fare un’idea del lavoro giornalistico e delle prospettive che può loro offrire.

UN GRAZIE A PIRRONIEgregio Direttore,e’ assolutamente la prima volta che scrivo in una redazione di giornale, in oc-casione di un articolo che mi riguarda, ma stavolta desidero esprimerle il mio sentito ringraziamento per l’attenzione che mi ha dedicato il vostro Enzo Pirroni, giornalista da tutti noi vecchi sportivi molto stimato.Sono onorato di questo articolo che e’ stato, non solo da me, molto apprezzato per la sensibilità che esprime, a casa vi seguiamo sempre.

Firmino Pederiva

Qualche giorno fa il borgo S. Andrea ha perso Giorgio Rinaldini. Una vita tutta spesa per la pittura. Un amico e un prezioso maestro per tanti riminesi. Nelle nostre chiacchierate, Giorgio mi ricordava spesso che io ero stato il suo primo acquirente, nella prima mostra personale da lui fatta a Rimini, l’anno 1965. E mi prendeva in giro, raccontando: “Quando ti ho visto entrare in galleria, ho subito pensato - adesso questo ragazzotto ci casca!”. In realtà, il mio acquisto era frutto di una scelta molto ponderata. Avevo chiesto consiglio al pittore Felice Bertozzi (allora eravamo col-leghi di lavoro); e lui, che non era certo un soggetto tenero nei giudizi, mi aveva sorpreso con una affermazione categorica. La ricordo ancora: “Rinaldini è un Paz-zini maggiorato”. In seguito io e Giorgio siamo diventati amici. Ho cominciato a dipingere anch’io e - in compagnia di Aurora Pandolfini ed Eugenio Giulianelli - ho trascorso lunghi anni nello studio Rinaldini. Dipingevamo, ragionavamo, facevamo uscite assieme. E noi tre allievi ammiravamo la pennellata spontanea, bella di Gior-gio; cercavamo di imitarla. I suoi paesaggi, le nature morte, incontravano il favore del pubblico e noi pensavamo che Giorgio avrebbe insistito in quel filone felice. Invece ha scelto strade meno facili, per seguire la ricchezza che aveva dentro. Una ricchezza d’animo, una sensibilità che emergevano sempre, qualunque fosse il sog-getto rappresentato: un angelo riecheggiante i putti malatestiani di Agostino, o una costruzione prettamente informale. Col tempo la passione mi ha spinto verso la ricerca storica e ho allentato di molto l’uso dei pennelli; ma non ho perso i contatti con Giorgio. La finestra del suo studio dava nel cortiletto di palazzo Ferrari dove ha sede la Libreria Luisè ed io, frequentando quotidianamente la Libreria, lo vedevo al cavalletto. Un saluto, una battuta. Quando aveva qualche quadro su cui ragionare, mi chiamava: “Vieni su!”. Sapeva che i miei giudizi erano franchi, non adulatorii. Poi il male ha comin-ciato il suo inesorabile cammino. Quella finestra sempre chiusa era una tristezza per noi frequentatori del cortiletto. Quando la famiglia ha disdetto l’affitto dello studio e i facchini sono venuti a ritirare il cavalletto, il torchio e le altre cose, è stato un colpo al cuore per tutti, il segno di un percorso senza ritorno. Ora Giorgio ci ha lasciati; non lo vedremo più con quel mez-zo sigaro spento fra i denti; non sentiremo più la sua voce. Per fortuna - se questo può allentare la nostra mestizia - i suoi quadri, appesi nelle nostre case, riusciranno ancora a raccontarci qualcosa di lui. Oreste Delucca

RICORDODI UN AMICOLa scomparsa del pittore Giorgio rinaldini

I RAGAZZIDELLA “BERTOLA” A CHIAMAMI CITTA’il 23 marzo in visita alla nostra redazione

La Lettera