CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre...

23
Centro PIME Milano 26 febbraio 2018 DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI IUS SOLI? CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? Laura Zanfrini, Università Cattolica di Milano – Fondazione ISMU

Transcript of CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre...

Page 1: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Centro PIME Milano 26 febbraio 2018

DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMODI IUS SOLI?

CHI SONO

LE SECONDE GENERAZIONI?

Laura Zanfrini, Università Cattolica di Milano – Fondazione ISMU

Page 2: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Il paradosso storicodelle seconde generazioni

� Introdotta agli inizi del ‘900, questa espressione evocava l’aspettativa di mobilità sociale e il compimento del mito dell’achievement e del melting pot

� Oggi essa tende invece ad evocare:� La “generazione della sofferenza”

La condizione di disagio strutturale degli immigrati e dei loro discendenti� La condizione di disagio strutturale degli immigrati e dei loro discendenti� L’inquietudine identitaria e il conflitto generazionale� I fenomeni di radicalizzazione

� Essendo un concetto socialmente costruito riflette� I processi di costruzione sociale dei migranti e della loro “posterità”� I processi di costruzione sociale dell’età e dei rapporti intergenerazionali

� Ciò ne fa una questione cruciale all’interno del quadro demografico europeo e italiano contemporaneo

Page 3: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

L’ereditarietàdel regime migratorio europeo

� I processi di trasmissione intergenerazionale delle disuguaglianze

� Il mito del ritorno come ipoteca: il pendolarismo concreto e simbolico, i conflitti di lealtà

� I processi di costruzione sociale degli emigranti e la � I processi di costruzione sociale degli emigranti e la pressione all’invio di rimesse che sottraggono risorse all’economia familiare

� L’esclusione dalla membership e i rischi di discriminazione culturale

� La condizione di svantaggio strutturale e il suo rapporto con la percezione di distanza sociale, l’islamofobia e la criminalizzazione dei musulmani “poveri”

Page 4: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Una condizione di svantaggio strutturale:le famiglie straniere in Italia

� Concentrazione nelle fasce a più basso reddito: le famiglie con stranieri hanno un reddito familiare netto mediano di un terzo inferiore a quello delle famiglie di soli italiani; oltre la metà si concentra nel quintile più basso, oltre l’80% nei due quintili più bassi

� Forte concentrazione nelle famiglie in condizione di povertà relativa

� Forte esposizione alla povertà assoluta, che colpisce il 12,7% delle famiglie � Forte esposizione alla povertà assoluta, che colpisce il 12,7% delle famiglie italiane, il 19,4% di quelle miste e il 30% di quelle straniere

� Forte esposizione al rischio di povertà ed esclusione sociale: 49,5% delle famiglie con stranieri, contro il 26,3% di quelle italiane

� Sovraesposizione tra le famiglie con un solo reddito da lavoro (oltre la metà di quelle con stranieri), tra quelle prive di alcun reddito (l’incidenza è oltre il doppio rispetto a quella degli italiani) e tra quelle che sperimentano la peggiore qualità del lavoro

� Forte arretramento della condizione reddituale a seguito della recessione; evidente sovra-rappresentazione tra i percettori di interventi di sostegno al reddito (Cig, sussidi di disoccupazione, bonus 80euro)

� Crescente incidenza della componente disoccupata e inattiva

Page 5: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Il paradosso dell’integrazione:l’irrompere sulla scena pubblicadelle seconde generazioni

� Dall’enfatizzazione dei deficit individuali e familiari alla messa in discussione delle logiche del funzionamento “normale” di una società

� Dall’enfatizzazione delle ingiustizie subite dai gruppi minoritari all’individuazione dei rischi e dei costi sociali in termini di:all’individuazione dei rischi e dei costi sociali in termini di:� segmentazione del mercato del lavoro, fenomeni di dumping

sociale, degrado della qualità complessiva del lavoro� dipendenza dal welfare, derive assistenzialistiche, razzismo

simbolico � sotto-utilizzo del potenziale delle categorie socialmente

discriminate� sviluppo di identità reattive e di condotte di disaffezione e

devianza� rischi per la coesione sociale e il senso di sicurezza

Page 6: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

La valenza paradigmaticadelle seconde generazioni

� La condizione di svantaggio strutturale dei giovani con un retroterra migratorio rappresenta� una grande sfida dal punto di vista etico, imponendoci di riflettere sui

meccanismi che rafforzano e riproducono le disuguaglianze sociali lungo linee di divisione di tipo socio-economico ed etnico-nazionale

� una grande sfida dal punto di vista dell’efficacia dei sistemi formativi, dei meccanismi di incontro D/O di lavoro e delle politiche pubbliche

� Se si considera lo scenario demografico che fa da sfondo a questi fenomeni, è inevitabile concludere come siamo di fronte a una questione capace di influire non solo sulla coesione sociale, ma anche sulla competitività delle economie europee e di quella italiana in particolare; ovvero, in termini più espliciti, sulla loro sostenibilità

� Il sottoutilizzo del potenziale e delle capacità lavorative dei giovani è un vizio che non potremo più permetterci, pena l’implosione non solo di un modello di sviluppo che continua a generare troppi “scarti”, ma di un’intera società che rischia di soccombere al “peso” delle classi più anziane

Page 7: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Il banco di prova della scuolaLe seconde generazioni rappresentano una categoria paradigmatica per analizzare:

� L’equità dei sistemi formativi: Gli studenti con un background migratorio soffrono in genere di un sistematico svantaggio educativo sotto forma di segregazione scolastica, uscita precoce dai sistemi formativi, rendimenti inferiori, abbandoni e ripetenze superiori alla media; questo svantaggio si accentua per la componente maschile

� L’efficacia dei sistemi formativi: La consistenza numerica e il peso demografico delle seconde generazioni interpellano la capacità dei sistemi formativi di adempiere al loro mandato istituzionale di formare un capitale umano adeguato alle esigenze di un’economia della conoscenza e di uno sviluppo sostenibile

� L’apertura alla diversità: La presenza di alunni con un background migratorio sfida la capacità dei sistemi formativi non solo di gestire le disuguaglianze, mitigandone l’influenza sulle carriere scolastiche, ma anche di riconoscere, accogliere e valorizzare la diversità, e gestire alcune fondamentali questioni di carattere identitario

Page 8: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Il banco di prova della scuolal’esperienza italiana

� Nonostante la scuola si sia fin dall’inizio costituita come “scuola comune” per gli alunni autoctoni e per i figli degli immigrati, la condizione di svantaggio collegata allo status di immigrato continua a essere inequivocabile, specie per coloro che sono emigrati a carriera scolastica già iniziata

� Questo svantaggio riguarda � Questo svantaggio riguarda � l’ingresso in una classe inferiore alla propria età anagrafica� i fenomeni di ritardo, riscontrabili in tutti gli ordini di istruzione� le votazioni mediamente conseguite� la percentuale di bocciati e ripetenti� la durata del corso di studio e i fenomeni di abbandono precoce� la tipologia delle scuole frequentate, con fenomeni di evidente segregazione

scolastica nell’istruzione e nella formazione professionale, dovuta soprattutto al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze iniziali)

� i livelli di apprendimento, come documentato dai punteggi ottenuti nei test Invalsi

Page 9: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

L’Università è un trampolino di lancio?� Il passaggio all’università è un traguardo decisamente selettivo per gli

studenti stranieri, che rappresentano solo il 4,9% dei nuovi immatricolati (mentre la loro incidenza sui 18-20enni residenti in Italia è pari all’8,7%), quota peraltro comprensiva degli studenti internazionali

� Provengono assai più spesso degli italiani da un istituto tecnico o professionale

� Sono prevalentemente di nazionalità rumena, albanese, ucraina, moldava, marocchina, cinese, peruviana, ecuadoriana, egiziana, filippina marocchina, cinese, peruviana, ecuadoriana, egiziana, filippina

� Iniziano l’università a un’età più avanzata (oltre la metà con almeno un anno di ritardo rispetto all’età “normale”) e dopo avere ottenuto all’esame di Stato un voto mediamente più basso

� Già nel corso del primo anno accumulano un differenziale negativo nel numero di crediti formativi acquisiti

� Una quota più alta della media decide di abbandonare gli studi � Essi testimoniano lo sforzo delle famiglie d’origine, che proiettano sui figli le

loro aspettative di successo e di riscatto

� Preannunciano la diversity transition nei luoghi di lavoro e negli altri setting organizzativi

Page 10: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

I meccanismi di trasmissione intergenerazionale degli svantaggi socialil’esperienza italiana (Istat, 2016)

� Le caratteristiche di status influiscono sulla probabilità dei giovani di: � restare più lungo nel sistema formativo� ottenere un impiego (non atipico) � avere un lavoro di buona qualità� accedere a una professione qualificata (solo il 7,4% dei giovani di famiglie con

stranieri, contro il 63,1% di quelli appartenenti alla classe dirigente

� I giovani di famiglie con stranieri � hanno assai più spesso degli altri soltanto la licenza media (in circa la metà dei casi)� se hanno un titolo di studio, è molto più probabile che si ritrovino a fare un lavoro per

il quale sono sovra-istruiti (nel 59,6% dei casi)� sono addirittura meno istruiti degli adulti immigrati � se sono donne laureate hanno molta più probabilità di essere in una condizione di

inattività

� Solo i giovani di famiglie con stranieri � hanno qualche probabilità di accedere al settore dei servizi alle famiglie, nel 7,4% dei

casi, contro lo 0,9% del totale � si caratterizzano per le medesime professioni svolte dagli adulti (cameriere,

lavapiatti, facchino, collaboratore domestico)

Page 11: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Il mercato del lavoro:i giovani immigrati in Italia� I giovani stranieri 15-24 presentano più elevati tassi di attività rispetto

ai loro coetanei autoctoni, ascrivibili alla loro più precoce uscita dai sistemi formativi

� Nella classe d’età successiva si espande la componente inattiva, mentre gli uomini stranieri risultano addirittura meno esposti al rischio di disoccupazione rispetto a quelli autoctoni

� I figli degli immigrati sembrano avere tempi più rapidi di passaggio tra la scuola e il lavoro – anche perché fortemente concentrati nella formazione professionale –, ma� incontrano poi maggiori difficoltà a stabilizzare la loro condizione occupazionale � sono più spesso disoccupati � sono decisamente sottorappresentati nei lavori qualificati � sono più esposti al rischio di overqualification

� Per buona parte dei membri della seconda generazione, la transizione all’età attiva si è compiuta/si sta compiendo in uno scenario profondamente segnato dalla crisi e dalla rarefazione delle opportunità di mobilità intergenerazionale (effetto coorte)

Page 12: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Protagonisti dello “svecchiamento”del modello di integrazione?

� Anche gli immigrati più giovani si concentrano nei gradini più bassi della gerarchia occupazionale, sia con riferimento alle qualifiche di inquadramento, sia a quello dei profili professionali ricoperti

� Tuttavia, se concentriamo l’attenzione sui ruoli più ambiti, il “peso” delle classi d’età giovanili è per gli stranieri molto più significativo di quanto non avvenga per gli italiani quanto non avvenga per gli italiani

� Hanno meno di 35 anni� Tra gli italiani: il 3,3% dei dirigenti, il 7,7% degli imprenditori e il 17,7%

dei libero professionisti� Tra gli stranieri: il 18,8% dei dirigenti, il 58,3% degli imprenditori, il

23,2% dei libero-professionisti

� Mentre il mercato del lavoro italiano resta malato di “gerontocrazia” e lascia prevedere l’evenienza di una mobilità intergenerazionale discendente, i percorsi di inserimento degli immigrati più giovani impattano in misura decisamente più significativa sulla composizione delle fasce più elevate del mercato del lavoro

Page 13: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Vivere ai margini: i NEET� Nell’Unione europea, quasi tre giovani extra-UE su 10 sono nella

condizione di Neet� In Italia, i Neet rappresentano poco meno di un quarto dei 15-34enni, ma

addirittura il 35% dei residenti stranieri in questa classe d’età� Per la componente femminile, la quota di Neet raggiunge addirittura il

47,3%, svettando di ben 20 punti percentuali al di sopra di quella autoctona� oltre a presentare un’incidenza di Neet particolarmente elevata, l’Italia è uno dei Paesi europei con il maggiore differenziale a sfavore degli stranieri

� La categoria dei Neet comprende:� Coloro che hanno abbandonato precocemente gli studi, a volte prima ancora di

aver adempiuto l’obbligo formativo � Coloro che hanno raggiunto livelli di istruzione anche elevati, senza però riuscire

a stabilizzare la propria posizione� Le giovani donne che sono transitate direttamente dai banchi di scuola a un

ruolo “inattivo”, ovvero al ruolo di casalinga

� Per molte giovani donne straniere, quella di Neet rischia di costituire non una condizione transitoria, bensì la premessa di una condizione permanente di esclusione dal mercato del lavoro� In ottemperanza a culture patriarcali trapiantate nell’Europa contemporanea� Ma anche in ragione della debolezza dei capitali formativi e delle difficoltà di

conciliazione

Page 14: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

I confini della membership:sentirsi inclusi o esclusi

� I caratteri dei regimi migratori e le loro ripercussioni sui rapporti tra comunità immigrate e società mainstream

� I regimi di cittadinanza e le loro conseguenze sui sistemi di stratificazione civica e sulle forme di identificazione identitaria

� La concezione di nazione storicamente radicata e la sua � La concezione di nazione storicamente radicata e la sua “cumulabilità” con altri tipi di appartenenze (concezione etnica versus mutietnica/multirazziale)

� I processi di costruzione sociale e istituzionale dei migranti e delle minoranze etniche

� La presenza di comunità immigrate, le loro scelte identitarieprevalenti (le identità “col trattino”), la loro capacità di mobilitazione politica (es. affirmative actions come lascito del movimento dei diritti civili)

continua

Page 15: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

I confini della membership:sentirsi inclusi o esclusi

� Le possibilità di identificazione identitaria coi gruppi minoritari, sulle quali influiscono la salienza dei marcatori etnici e razziali e la visibilità nella sfera pubblica di alcuni gruppi rispetto ad altri

� Le opzioni identitarie e la loro relazione con le esigenze di gratificazione emotiva, orgoglio identitario, impiego strumentale nelle strategie di mobilitazione politica e mercificazione della diversità

� Il ruolo delle affiliazioni etniche e religiose, il significato che vi attribuiscono � Il ruolo delle affiliazioni etniche e religiose, il significato che vi attribuiscono gli attori implicati, il modo in cui sono percepiti dagli attori istituzionali e messi a tema nell’agenda politica e della ricerca sociale

� Gli atteggiamenti della popolazione nei confronti dei diversi gruppi, a sua volta influenzati dalle dimensioni dei diversi gruppi, dal loro livello di coinvolgimento in comportamenti devianti, dalla loro affiliazione religiosa

� Il ruolo delle affiliazioni primarie e dei legami transnazionali come vincoli e risorse per i percorsi di inclusione individuale e come fattori che influiscono sulle aspettative sociali, i valori, i modelli di comportamento, le relazioni tra i generi e le generazioni, le opzioni identitarie

� Più che col sentirsi completamente inclusi, l’assimilazione si misura col non sentirsi esclusi

Page 16: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Il disegno di legge sulla cittadinanza:le principali novità

I nati in Italia:� saranno italiani per nascita se almeno uno dei genitori è cittadino

UE o ha il permesso per soggiornanti di lungo periodo � potranno diventare italiani dopo aver frequentato la scuola per

almeno 5 anni

I minori arrivati in Italia entro i 12 anni:I minori arrivati in Italia entro i 12 anni:� potranno diventare italiani dopo aver frequentato la scuola per

almeno 5 anni

I minori arrivati in Italia entro i 18 anni di età:� potranno diventare italiani dopo sei anni di residenza regolare e

dopo aver frequentato e concluso un ciclo scolastico o un percorso di istruzione e formazione professionale.

Fino a 700mila i bambini e ragazzi che potranno diventare italiani!

Page 17: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Il disegno di legge sulla cittadinanza:oltre i luoghi comuni “pro” e “contro” la legge

� Accelera un processo comunque inevitabile di inclusione nei confini della cittadinanza (sono giovani fino ai 19 anni oltre il 40% dei circa 200mila naturalizzati all’anno)

� Non è certo il principale fattore attrattivo per l’immigrazione “indesiderata”, e nemmeno per quella di dubbia lealtà

� Non costituisce un sollievo alla situazione demografica del paese, né può concorrere significativamente ad accrescere il contributo economico dell’immigrazione

� Non avrà l’effetto di rendere più uguali i bambini che nascono in Italia, poiché esclude dai suoi benefici i più vulnerabili e i più poveri, ma anche i figli dei genitori inclini a privilegiare il legame coi paesi d’origine

� Lascia aperta la questione di rafforzare l’uguaglianza non solo in senso formale, e i rischi evocati dal paradosso dell’integrazione

Page 18: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Perché le seconde generazionihanno una marcia in più

� Vantaggio competitivo collegato al bilinguismo e al possesso di competenze interculturali acquisite in contesti informali e non formali

� Vantaggio competitivo collegato alla condizione di doppia appartenenza e alla familiarità con campi d’azione transnazionali, alla capacità di integrare e negoziare elementi mutuati dalla cultura globale con altri mutuati dai contesti di residenza e da quelli d’origine dei genitori

� Vantaggio competitivo collegato alla capacità di gestione dei rischi, della precarietà, dell’incertezza; all’attitudine alla mobilità e alla reversibilitàprecarietà, dell’incertezza; all’attitudine alla mobilità e alla reversibilità

� Vantaggio competitivo collegato alla possibilità di sperimentare in forma anticipata e intensa le trasformazioni indotte dalla globalizzazione, l’affiliazione a reti transnazionali, l’ international exposure, la possibilità di attingere a differenti repertori culturali

� Vantaggio competitivo dovuto alla facilità di integrarsi negli ambienti urbani caratterizzati dalla c.d. “super-diversity”, in settori professionali altamente internazionalizzati, in ambienti di vita e di lavoro cosmopoliti

� Vantaggio competitivo collegato all’opportunità di agire come “active creative agents”, ovvero come attori auto-riflessivi coinvolti in pratiche di cittadinanza attiva per la promozione del bene comune e il rafforzamento della democrazia (oltre che strumento di empowerment individuale e creazione di occupazione sostenibile)

Page 19: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Cittadini di un mondo globalela condizione paradigmatica delle seconde generazioni

� Crescente legittimazione di una concezione transnazionale dell’appartenenza e della cittadinanza, più coerente col profilo plurale e cosmopolita delle società europee

� Crescente riconoscimento della diversità e del suo ruolo nei processi di costruzione identitaria, di presenza nella sfera pubblica, di valorizzazione economica e professionale, di mobilitazione politica (oltre la stessa strategia di inversione dello stigma); crescente legittimazione del diritto alla differenza

� Crescente pervasività della tecnologie elettroniche nella vita quotidiana e tendenza a essere permanentemente “connessi”: uno scenario in cui diviene tendenza a essere permanentemente “connessi”: uno scenario in cui diviene strategica l’abitudine a utilizzare linguaggi diversi passando agevolmente dall’uno all’altro

� Crescente valutazione sociale delle identità e dei modelli di comportamento di tipo cosmopolita, dei linguaggi, codici e modelli prodotti dalla élite cosmopolita, destinati a contaminare tutte le giovani generazioni

� Opportunità di apprezzare il valore della cittadinanza e della democrazia, e di ritematizzare il concetto di cittadinanza, i suoi fondamenti “culturali” e i suoi contenuti

� Opportunità di intercettare nuove potenzialità grazie alla presenza degli alunni con un background migratorio (international exposure, ripensamento dei programmi scolastici e dei metodi didattici, gemellaggi transnazionali, promozione della cultura del rispetto reciproco, ecc.)

� Forte propensione a trasferirsi, temporaneamente o stabilmente, in un paese straniero

Page 20: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Alcune cose da fare…

� Investire nell’educazione pre-scolare, secondo la logica dell’empowerment individuale e con finalità di sostegno ai compiti genitoriali

� Investire sull’innovazione dei curricoli e la formazione dei docenti, secondo la linea strategica dell’approccio interculturale, cruciale non solo per sostenere le carriere scolastiche degli alunni di origine straniera, ma anche per attrezzare i sistemi formativi a svolgere il ruolo di fucina per la formazione di lavoratori e cittadini del mondo globale

� Accrescere la qualità complessiva dell’occupazione e vigilare affinché ogni lavoro, anche il più umile, rispetti i requisiti di un lavoro decente

� Investire sull’educazione alla cittadinanza, attraverso una pluralità di azioni educative, formali e non formali, orientate secondo la logica dell’empowerment e l’acquisizione della capacità di attribuire senso alle relazioni e alle esperienze

� Investire sul riconoscimento dei saperi informali e non formali e sulla costruzione di ambienti di lavoro inclusivi; supportare le persone nel trasformare le competenze interculturali in asset strategici

Page 21: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Alcune cose da fare…

� Imparare a gestire e a mettere a frutto la “diversity transition” nei luoghi di lavoro e negli altri setting organizzativi, anche attraverso specifici interventi formativi; promuovere le pratiche di DM, il valore aggiunto delle seconde generazioni nelle strategie di internazionalizzazione e di problem solving

� Incoraggiare il coinvolgimento delle giovani NEET nella vita civile, culturale e politica delle comunità in cui vivono, attraverso la partecipazione a percorsi di formazione, alle realtà associative del territorio, alle organizzazioni di volontariato, ai luoghi in cui si promuove e si diffonde cultura; ovvero volontariato, ai luoghi in cui si promuove e si diffonde cultura; ovvero consentire comunque loro di acquisire quelle competenze e quel bagaglio di relazioni che ne scongiurino un destino di segregazione e le permettano di dare un proprio contributo alla costruzione del bene comune

� Promuovere una corretta informazione/educazione in campo religioso e una maggiore consapevolezza del ruolo positivo che la religione può svolgere a sostegno dei processi di integrazione e della convivenza interetnica…

Page 22: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Per approfondire

� Zanfrini, L., Introduzione alla sociologia delle migrazioni, Laterza, 2016

� Gli atti della Summer School “Mobilità umana e giustizia globale”, pubblicati ogni anno sulla rivista Studi

Emigrazione�

� Zanfrini, L., Cittadinanze. Appartenenza e diritti nella

società dell’immigrazione, Laterza, 2007

� Zanfrini, L. (Ed.), The Diversity Value. How to Reinvent the

European Approach to Immigration, McGraw-Hill Education, 2015 (scaricabile gratuitamente)

� Zanfrini, Laura, A Janus-faced Europe. Why Migrants and

Asylum Seekers Disturb European Societies, in press

Page 23: CHI SONO LE SECONDE GENERAZIONI? al desiderio di inserirsi velocemente nel mondo del lavoro (oltre che perché offre interventi personalizzati che supportano il recupero delle carenze

Summer SchoolMobilità Umana e Giustizia GlobaleIX edizione

IL LAVORO CHE MOBILITAContrastare la marginalità, valorizzare il potenziale,promuovere lo sviluppo promuovere lo sviluppo

Santa Maria di Leuca (LE), 23-26 luglio 2018

Università Cattolica del Sacro Cuore - Formazione Permanente

Tel. +39.02.7234.5701

E-mail: [email protected]

È possibile iscriversi online al sito:

http://apps.unicatt.it/formazione_permanente/milano.asp