Chi sarà il Capitano?

52
Mensile di Approfondimento della Valdinievole e di Pistoia a Diffusione Gratuita Anno 3 - Numero 25 - Gennaio 2012 Iscrizione Tribunale di Pistoia n.9/2009 del 14 maggio 2009 LA CITTA’ DI PISTOIA SI AVVICINA ALLA TORNATA ELETTORALE TENGONO BANCO LE PRIMARIE DEL PD. TUTTO SUI QUATTRO CANDIDATI IL PDL SI RIUNISCE AL CONGRESSO: SFIDA LAPENNA - CAPECCHI OSPEDALE L’idea di Giuseppe Fiore: “Chiudete il Pronto Soccorso. Pescia diventi l’eccellenza della riabilitazione” EVASIONE FISCALE: LA DIFFICILE VITA DEGLI ARTIGIANI Chi sarà il CAPITANO?

description

Il Giullare n.25

Transcript of Chi sarà il Capitano?

Page 1: Chi sarà il Capitano?

Mensile di Approfondimento della Valdinievole e di Pistoia a Diffusione GratuitaAnno 3 - Numero 25 - Gennaio 2012

Iscr

izio

ne T

ribun

ale

di P

isto

ia n

.9/2

009

del 1

4 m

aggi

o 20

09

LA CITTA’ DI PISTOIA SI AVVICINA ALLA TORNATA ELETTORALETENGONO BANCO LE PRIMARIE DEL PD. TUTTO SUI QUATTRO CANDIDATI

IL PDL SI RIUNISCE AL CONGRESSO: SFIDA LAPENNA - CAPECCHI

OSPEDALEL’idea di Giuseppe Fiore: “Chiudete il Pronto Soccorso.

Pescia diventi l’eccellenza della riabilitazione”

EVASIONE FISCALE: LA DIFFICILE VITA DEGLI ARTIGIANI

Chi sarà ilCAPITANO?

Page 2: Chi sarà il Capitano?
Page 3: Chi sarà il Capitano?

a MonsummanoCircolo Arci Nuova Associazione Pazzera - Via Francesca Sud, 585

Edicola Il Centauro - Via Francesca Sud, 541Trattoria Da Remo - Via Francesca Sud, 271

Bar Clarabella - P.zza Martiri di Marzabotto, 9Circolo Arci Cintolese - Via M.L. King

Bar Sport - Via Pozzarello, 1355Circolo Arci “Vergine dei Pini” - Via di Pozzarello, 113

Bar Jabar - Via Francesca, 972/974Piscina Comunale - P.zza Pertini

Almablanca Cafè - Via della Repubblica, 190Bar Tabacchi Rolando - Via Risorgimento, 759

Hair Style Professional di Cardelli Giueseppe - Via Pineta, 699Circolo Arci Le Case - Via C. Battisti, 1134

Pizzeria Natalino - Via E. Toti, 53Bar Gelateria Filippo - P.zza del Popolo, 20

Bar Centrale - P.zza G. Giusti, 191Bar Voglia Matta - Via Matteotti, 48

L’Edicola di Caterina Calistri - Via Francesca, 1228Edicola Bardelli Bruno - Via Padre Donzelli, 85

Caffè Battisti - Via C. Battisti, 956Dottor Book Centro Uffici - Via Cavour, 120/124

Tiffany Wine Bar - P.zza F. Martini Municipio - P.zza IV Novembre, 75h

Caffè Martini - P.zza F. Martini, 44Cartoleria Libreria Lapardi - V.le Martini, 96/100

Cartoleria L’angolo di Archimede - Via Pineta, 527Bar Candalla - V.le Martini, 196

Caffè Cavour - Via CavourBar Snoopy - Via Empolese, 47

Bar Galligani Re del Cappuccino - Via Garibaldi, 151Birindelli Auto - Via L. Billi, 2/4

Bar Marika - Via Francesca Nord, 687Caffè Palaia - Via Padre Donzelli, 168

a LarcianoMunicipio - P.zza Vittorio Veneto, 1

Bar Al Bacio - P.zza Vittorio Veneto, 249/A

Edicola BiroBlu - P.zza Vittorio Veneto, 159

Tabaccheria Bonfanti - P.zza Vittorio Veneto, 155

Pizzeria Alex’s Pizza - P.zza Vittorio Veneto

Bar Centrale - Via Quattro Martiri, 1

Caffetteria Il Poggetto - Via G. Matteotti

Circolo Ricreativo Arci Biccimurri - Via G. Matteotti

Hotel Il Colono - Via Bartolini, 500

Caffè Miro - Via Martiri del Padule, 75 - Loc. Castelmartini

Edicola L’Arcobaleno - Via Francesca - Loc. Castelmartini

Kalù Kafè - Via Berlinguer, 221

Restaurant Lounge Music DiciottO.1 - Via Montevettolini-

Cantagrillo, 310/A

Page 4: Chi sarà il Capitano?

DIRETTORE RESPONSABILEAndrea Spadoni - [email protected] REDATTOREDiletta Severi - [email protected] GrazziniJacqueline Monica MagiLorenzo BenedettiSimeone ClamoriAntonio PileggiFederico LiberatiAntonella GramignaHANNO COLLABORATOMaurizio CarraraRocky RossiniFOTOGRAFIACristiano Bianchi - [email protected] E IMPAGINAZIONEEva Bugiani - [email protected] Arti Grafiche - Signa (Firenze)SOCIETÀ EDITRICEIl Giullare Editore srl

Iscrizione Tribunale di Pistoia n°9/2009 del 14 maggio 2009Redazione de “Il Giullare”Via Franchetti 11 - 51100 Pistoiaemail: [email protected]

“Il Giullare” è visibile e scaricabile onlineall’indirizzo www.ilgiullare.comCerca “Il Giullare” su Facebook

Vuoi fare pubblicità su Il Giullare?Chiamaci al 334.2251974

Dal Trono al BarL’amico de “Il Giullare” Gabrio Gamma, ha aperto un’attività a Poggi-

bonsi: “Let’s Go - Il Bar”. All’inaugurazione erano presenti il nostro Diret-

tore Andrea Spadoni e il nostro fotografo Cristiano Bianchi. Insieme a

loro numerosi VIP della TV, tra i quali Pietro Titone (nella foto).

GIÙ DALLA TORRE

GIU’ DALLA TORRE e’ il nuovo spazio de IL GIUL-

LARE dedicato ai nostri lettori. Mandateci mail (info@

ilgiullare.com) per segnalarci chi vorreste gettare giù

dalla torre. Per rendere pubblico tutto quello che è

sbagliato e condannabile del nostro territorio. Questo

mese iniziamo, segnalando il degrado che abbiamo

immortalato nei vecchi stabilimenti termali di Monte-

catini. Una immagine che mostra un’incuranza e una

non attenzione alle bellezze e alla storia della città che

non possiamo accettare. Quindi GIU’ DALLA TORRE

il Comune di Montecatini e le Terme.

Page 5: Chi sarà il Capitano?

Via Pistoiese, Borgo a Buggiano - Telefono 334 2100484ORARIO: 08.00-13.00 16.00-20.00

chiuso domenica e mercoledì pomeriggio

“E il cicciaio disse: mangia la ciccia,mangiane tanta e starai bene

Il Cicciaiodi mente e di pancia”

L’Italia un paese alla deriva? No, non vo-gliamo. Anzi, è compito nostro che, ogni mese, realizziamo un giornale, trasmettere sentimenti di fiducia e speranza. E’ vero che all’inizio di questo 2012 i presagi non sono stati dei migliori. La crisi economica che at-tanaglia il paese, la manovra monti che ha alleggerito le tasche di tutto. Il caso Cortina e questa lotta all’evasione fiscale che va a purtroppo colpire sempre i più piccoli. I de-boli. In più, tutt’oggi, sono sempre fresche le immagini del tragico naufragio all’Isola del Giglio. Il dolore che si aggiunge al pessimi-smo, sembra non lasciarci via d’uscita. Ma noi vogliamo ancora crederci, questo paese può cambiare. E questo processo deve ini-ziare dalla nostra terra, da Pistoia, città che si avvicina alla tornata elettorale. E per risor-gere, chiunque sarà il nuovo capitano, non dovrà abbandonare la nave.

IL DIRETTOREAndrea Spadoni

Chi sarà ilcapitano?

7

24 30 46

l’intervista

le primarie del PD

i candidati

l’impertinente

qui PDL

la protesta

sindaco per un giorno

dialoghi

artigiani coraggiosi

SOS giullare

il naufragio

stonature

il caso ospedale

oltre

tagliati per il successo

giramondo

agenda

benessere

piatto ricco

eventi

sport

curiosità

social giullare

7

9

10

14

17

19

20

23

24

26

28

29

30

32

34

36

38

41

42

44

46

48

51

in questo numero01.2012

Page 6: Chi sarà il Capitano?

Andrea Spadoni

foto di Cristiano Bianchi

MAuRIzIO CARRARA

Pistoia cambieràIntanto io sognole Olimpiadi

idea di diventare editore è stata una scommessa. O, come lui stesso defini-sce “una bella avventura”. Dal 25 luglio (data dello sbarco ufficiale della rivista a

Pistoia) è, infatti, salito al timone de “Il Giullare” e lo ha fatto crescere. Le sue scelte, sempre intelligenti e ponderate, hanno fatto sì che queste pagine siano diventate gradualmente sempre più punto di riferi-mento per gran parte dei lettori della nostra provin-cia. Moderno, accattivante, serio, libero. Questo è stato il messaggio che ha trasmesso a tutti noi della redazione, come fosse un motto della sua vita. Mau-rizio Carrara, 37 anni (nelle foto), non è solo un no-vello editore, ma è uno dei componenti della nuova generazione di una famiglia che ha portato l’industria pistoiese ai vertici mondiali, con una storia centena-ria iniziata nel lontano 1873 e passata poi per il padre Mario e i due fratelli Massimo e Marco. Un percorso di successi imprenditoriali nel quale non è mai sta-to messo in secondo piano il legame e l’amore per la propria città, Pistoia, e per tutto il territorio circo-stante. Per questo motivo, nel numero che dà il via al 2012 e per la prima volta, il nostro editore ci ha concesso un’intervista e, insieme a noi, ha tracciato un bilancio politico, economico-sociale della provin-cia di Pistoia, ma anche, in generale, della crisi che l’Italia sta affrontando.Iniziamo, come piace a me, dai temi caldi. Quello più attuale: la politica.

A Pistoia, tra qualche mese, i cittadini saranno chiamati alle urne a scegliere il nuovo sindaco. Una tornata elettorale particolarmente impor-tante per la città, dato che Renzo Berti ha ter-minato il proprio mandato. Che ne pensi?“A Pistoia la situazione politica è abbastanza delinea-ta. In questo momento la massima attenzione è per le primarie del Partito Democratico che dovranno esprimere il candidato del centrosinistra che, presu-mibilmente, sarà il nuovo sindaco”.Facciamo un pronostico: il favorito?“Sinceramente non conosco le dinamiche interne del Partito Democratico. Faccio prima a dire chi vedo meglio nella rosa dei candidati: Roberto Barto-li. Lo conosco dai tempi della scuola ed è un uomo serio e capace, ha studiato ed è uno stimato profes-sore universitario. In più ha entusiasmo e sa stimola-re anche chi lo ascolta. Trasmette un sentimento di fiducia e un’immagine di rinnovamento”.Mi viene spontanea una domanda: la man-canza di alternanza è un limite per la cresci-ta di Pistoia?“Potrebbe esserlo. Qua, una grande fetta della po-polazione vive ancora sulle idee trasmesse dai nonni, con una mentalità di grande paese, non di città che si spinge verso il moderno. In un futuro, neanche troppo lontano, le cose però cambieranno. I giovani di oggi sono diversi: studiano, viaggiano, conosco-no altre realtà e si fanno un’idea propria. Per questo

L’

Fiducia, capacità, entusiasmo: gli ingredienti del successo in politica e nello sport.

Page 7: Chi sarà il Capitano?

vedo, a breve, una Pistoia diversa”.Negli ultimi anni hai deciso di investire anche a Montecatini in due locali storici come il “Gambri-nus” e il “San Francisco”“Credo nelle potenzialità della città termale, anche se ca-pisco che ripartire in un momento di congiuntura econo-mica negativa, non sia semplice. Penso che si debbano valorizzare al massimo le sue tre principali caratteristiche: benessere, intrattenimento e offerta commerciale. Per questo insisto a dire che, accanto al rilancio termale, sia necessario creare un tessuto di locali di qualità e attrazioni che possano essere un valore aggiunto per il turista. Pur-troppo mi sembra che il trend sia quello di non favorire troppo queste realtà”.Però con Miss Italia e i prossimi mondiali di ciclismo, forse, la città ha riacquistato un po’ di immagine.“Sì, ma non ci si deve fermare qui. Se resteranno eventi spot non saranno serviti a niente. Se invece, anche nei prossimi anni, si continuerà a portare a Montecatini ma-nifestazioni di questa importanza, i risultati si vedranno. E saranno tangibili”.Oggi, tra l’altro, la crisi economica sembra aver colpito al cuore tutto il nostro paese.“L’importante è non farsi condizionare dal pessimismo generale che ci trasmettono i media. Nei momenti di crisi esistono anche grandi opportunità e la selezione, spesso, la fa il merito. Ci sono meno possibilità, ma riservate solo ai più bravi, ai migliori”.Passiamo alle tue passioni: lo sport. In primis il ba-sket di Pistoia che vi ha visti protagonisti sempre in prima linea, sia con la presidenza di tuo padre Mario, sia come sponsor negli ultimi anni.“L’unione con il basket di Pistoia ci ha sempre dato belle soddisfazioni attraverso grandi risultati: dagli anni d’oro della pallacanestro pistoiese, con mio padre Mario al ti-mone della società prima e poi mio fratello Massimo, fino all’ultimo ritorno in serie A, che invece ci ha visti impe-

gnati esclusivamente come sponsor. Nello sport però ci

sono i cicli, così, dopo aver associato i nostri marchi al

basket pistoiese negli ultimi cinque anni, abbiamo deciso

di fare un passo indietro e lasciare il testimone a Giorgio

Tesi Group, azienda leader nel settore vivaistico. La squa-

dra, attualmente, sta facendo grandi risultati. Incrociamo

le dita. Purtroppo, questa, per lo sport in generale e per

il basket in particolare, è una fase delicata ed è sempre

più difficile far quadrare i bilanci, nonostante l’impegno

profuso dalla società per reperire i fondi. La speranza è

che Pistoia sia tra quelle piazze che ce la faranno”.

Sappiamo che giochi anche a basket.“Sì, a livello amatoriale: però, ti confido un curioso aned-

doto: nonostante non abbia mai avuto a che fare con il

professionismo in questo sport, posso vantare tra i miei

ex compagni di squadra due atleti del calibro di Kobe

Bryant e Paolo Moretti. Il primo, nelle giovanili della Liber-

tas, quando suo padre Joe giocava a Pistoia. L’altro, fino

a pochi mesi fa, nella squadra Uisp Bibliotech. Niente

male per un dilettante com me”.

L’altra tua passione è il tiro a volo. Vero?“Esatto, ho iniziato quando avevo poco più di 14 anni.

Tutto è nato perché da bambino mi piaceva andare a

caccia con mio padre. Fu lui a portarmi la prima volta al

tiro a volo di Montecatini. Ho iniziato l’attività agonistica

e in pochi anni ho raggiunto le massime categorie del-

la disciplina. Dopo un periodo di inattività, sei anni fa ho

ricominciato e il talento è rimasto lo stesso. Negli ultimi

due anni sono stato finalista ai campionati italiani di Ec-

cellenza classificandomi rispettivamente al terzo e sesto

posto, ma ora l’obiettivo sono le olimpiadi di Londra”.

Sarebbe un traguardo eccezionale.“Direi un sogno che si realizza. Mi è stato offerto di far

parte della squadra della Slovenia: sono in corso le pro-

cedure per ottenere il doppio passaporto e già in questa

stagione sto gareggiando con loro nelle competizioni in-

ternazionali. Se le procedure burocratiche si sblocche-

ranno a breve, le possibilità di andare a Londra potreb-

bero essere molte”.

L’intervista è finita, ma vorrei provare a farti un’ulti-ma domanda. Posso?“Mi sembra di aver detto tutto”.

In verità, della tua vita privata non ne parli mai e appari una persona molto riservata. Però, vorrei tentare di sapere qualcosa di più…“Eh già, la mia vita privata. Ho avuto anche fidanza-

menti lunghi, ma mai “tradizionali”. Non sono mai stato

il tipo da pasticcini la domenica a pranzo a casa dei

suoceri. E ora vuoi sapere se mi sposo? Credo che il

2012 sia l’anno giusto per fidanzarmi seriamente. Poi,

quando sarà il momento di costruire una famiglia, de-

ciderò di sposarmi. Ma non andrò oltre i quarant’anni.

Sarà troppo presto?!”.

P7/l’intervista

Page 8: Chi sarà il Capitano?
Page 9: Chi sarà il Capitano?

RObERTO bARTOLI sAMuELE bERTINELLI ALbERTO NICCOLAI CECILIA TuRCOPistoia, 17 marzo 1956. Av-

vocato, titolare Studio Legale

Turco e Associati.

E’ stata capogruppo per la

Sinistra indipendente in Con-

siglio comunale a Pistoia e

assessore agli Affari Generali,

ai servizi sociali e alla Coope-

razione Internazionale.

LE PRIMARIE DEL

Pistoia, 1 Aprile 1963.

Avvocato, titolare di uno

studio legale specializzato in

diritto del lavoro. Dal 2009,

assessore comunale, con

deleghe al personale, patri-

monio, servizi demografici,

statistica, affari generali e

innovazione tecnologica.

Pistoia, 1976. Impiegato

Libreria Edison di Pistoia.

Consigliere Comunale, eletto

Presidente della Commissio-

ne Cultura, Sport e Pubblica

Istruzione a 22 anni. Capo

del gruppo DS fino al 2007.

Fondatore del PD, è stato

coordinatore della segreteria

provinciale.

Si vota Domenica 29 Gennaio, dalle ore 08 alle ore 21.00, muniti di documento di identità. Possono votare tutti i residenti di Pistoia, gli immigrati con permesso di soggiorno e i sedicen-ni. Per esprimere la preferenza, basta fare una X sul candidato prescelto. Per votare, viene chiesto di versare un euro.Qu

ANDO

.DOV

E.COM

E

Firenze, 16 giugno 1973.

Professore di Diritto Penale

Facoltà di Giurispruden-

za, Ateneo di Firenze. Ha

fatto politica da giovane nel

partito repubblicano: eletto

consigliere comunale nella

lista de L’Ulivo. Tutt’oggi,

quindi, in carica.

Page 10: Chi sarà il Capitano?

//Convive con la com-pagna Aurora e con Margot, la gatta. Oltre alla filosofia, ama la musica Jazz e il vino rosso. “Aurora sostiene la mia scelta. Mi ha detto di fare ciò che sentivo giusto e per me il suo appoggio è stato fondamentale. E’ una donna intelligente ed autoironica”. Ha fonda-to insieme a Giovanni Capecchi, Stefano Cristiano, Lorenzo Gai e Francesca Matteoni l’”Associazione Palo-mar” - ispirata al cele-bre libro di Italo Calvino - di cui è Presidente.

sAMuELE bERTINELLI

Sono un uomo liberoper servirela città

impressione che hai quando incontri

per la prima volta Samuele Bertinelli è

di estrema rassicurazione. La stessa

di quando a scuola, nel compito in classe, capi-

ti accanto al più bravo e solo la sua vicinanza è

garanzia di tranquillità per un buon risultato. Il pa-

ragone è calzante, visto che ho davanti un laure-

ato in Filosofia con lode. Calmo, serio, toni pacati:

trasuda sicurezza, consapevolezza e professio-

nalità. Si presenta così, questo trentacinquenne

pistoiese cresciuto a pane, politica e cultura, che

ha deciso - dopo una lunga e proficua attività poli-

tica - di candidarsi per le prossime amministrative.

Primarie del 29 gennaio prossimo, permettendo.

Aderisce ai Democratici di Sinistra e diventa, ad

appena ventidue anni, Consigliere Comunale, elet-

to Presidente della Commissione Cultura, Sport e

Pubblica Istruzione. Nel mandato successivo, dal

L’

P10/i candidati

Page 11: Chi sarà il Capitano?

2002 al 2007, è a capo del gruppo DS. Sono gli anni in cui, dentro il cambiamento rapidissimo del-la politica e della società a Pistoia e nel mondo, matura una conoscenza profonda dei problemi e delle opportunità della città. Interrompe l’attività istituzionale nel 2007 (“Non mi sono ricandidato in Consiglio Comunale perché ogni esperienza, per essere significativa, deve avere un termine, e ho declinato la proposta di un mio impegno nella Giunta comunale, perchè ero convinto che occor-resse una svolta più profonda nel governo della città”), ma non l’impegno politico. Fondatore del PD, è stato coordinatore della segreteria provincia-le fino al 2009. La candidatura a sindaco è il giusto corona-mento di un percorso politico attivo e brillante?Il mio lavoro (impiegato alla libreria Edison di Pisto-ia, ndr), privo di conflitti di interessi, e il mio stipen-dio mi hanno sempre permesso di fare politica in libertà. La decisione di candidarmi nasce da que-sta passione civile che nutro da sempre e dalla ri-chiesta di una parte largamente maggioritaria del mio partito. E’ stata una scelta ponderata. Credo sia maturo il tempo nel quale una nuova genera-zione prenda in mano il proprio destino: una nuova classe politica non soltanto anagraficamente gio-vane, ma composta essenzialmente da persone serie e competenti, libere e responsabili, capaci di costruire un futuro migliore non solo per Pistoia, ma per l’Italia intera. La mia candidatura interpreta questo desiderio di futuro dei militanti di base e dei giovani del PD, e di tanti militanti ed elettori di tutto il centrosinistra.Soddisfatto di questa decisione?Sono sempre sereno nelle mie scelte: valuto non in funzione di quello che mi conviene ma di quello che credo giusto. Sono un uomo libero. Quella che sto facendo è un’esperienza formidabile, prima di tutto dal punto di vista umano, perchè arricchisce ogni giorno la mia percezione della città. Ho scelto di fare una campagna elettorale molto tradizionale, battendo palmo a palmo il territorio, incontrando i cittadini uno per uno. E’ faticoso, ma bellissimo. D’altronde, credo che per chi ama davvero la poli-tica non ci sia traguardo più bello che fare il sinda-co della propria città. Che idea ha della sua città? E andando tra la gente, qual è la sensazione che ha avuto? Di sfiducia o di timida speranza?Il suo punto di forza è il profondo radicamento alla terra: un legame antico che le permette di guarda-re all’essenziale. Pistoia in questi anni è cresciuta, complessivamente migliorando. Oggi vive, però, una crisi economica e sociale importante che si

traduce in un forte disorientamento civile. Da que-

sta preocuppazione per il presente nasce un’atte-

sa verso la politica, affinchè ridiventi catalizzatrice

di cambiamenti concreti. Nonostante la politica

goda di una pessima reputazione, mi sembra stia

maturando l’idea che non è andando contro la po-

litica che si possono sistemare le cose. La gente

ha bisogno di partiti più aperti, trasparenti e de-

mocratici, di una politica che dia il buon esempio e

che non sia soltanto predicatoria. In buona sostan-

za, ci deve essere coerenza tra quello che si dice

e quello che si fa.

Che primo cittadino potrebbe essere?

Senz’altro, un sindaco che lavorerà sodo, dal pri-

mo momento, per risolvere i problemi della città,

in costante dialogo con tutti. La mia priorità sarà

affermare, con i fatti, il diritto per tutti alla città par-

tendo dal diritto al lavoro: difendere quello che già

c’è, dal vivaismo ad AnsaldoBreda, e ricostruire

le condizioni per far crescere nuova occupazione.

Pistoia ha bisogno, inoltre, di una diversa politica

urbanistica, di politiche ambientali e della mobilità

più rigorose e coraggiose, di una profonda ristrut-

turazione del welfare locale, più orientato ai biso-

gni, e di ripensare, dopo la fine del decentramento

organizzato nelle circoscrizioni, moderne forme di

partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Infi-

ne, ritengo necessaria una radicale riorganizzazio-

ne delle partecipazioni aziendali del Comune per

migliorare i servizi essenziali. Pistoia ha la tendenza

alle divisioni: per questo, dobbiamo unire la cit-

tà intorno a pochi e precisi obiettivi. Possiamo e

dobbiamo uscire dalla crisi con una città più forte,

moderna e giusta.

Brillante carriera universitaria, amante della

filosofia, tra i libri tutti i giorni: si potrebbe

dire che Lei è il trait d’union tra la politica e

la cultura.

Lo spero. Sono fermamente convinto che la crisi

della sinistra sia maturata proprio sul terreno della

cultura e dei principi, molto prima dell’arrivo di Sil-

vio Berlusconi. Per questo, credo sia necessaria

una moderna pedagogia civile, che torni a dare va-

lore alle cose che valgono. O la politica è strumen-

to per trasformare in meglio la società o è soltanto

cinismo e tecnica del potere.

Per concludere. Teso?

Assolutamente sereno. D’altronde, si fa quel che si

deve e succeda quel che può.

Diletta Severi

P11/i candidati

Page 12: Chi sarà il Capitano?

//Sposata in seconde nozze con Aldo Fedi, direttore del Dipartimento di preven-zione dell’Azienda Usl 4 di Prato, è madre di Elisa, 32 anni, Camilla, 31, Beatrice e Caterina, rispettivamente 21 e 20 anni. Tra il lavoro e la famiglia, non ha molto tem-po di coltivare hobby, ma non rinuncia a godere della buona musica lirica, al mare e alle lunghe passeggiate nel verde.

CECILIA TuRCO

Il volto rosaalle primarie

otrebbe entrare nella storia, diventando il pri-

mo sindaco donna della sua città. Ma, que-

sta possibilità non sembra crearle particolari

ansie. Anzi, Cecilia Turco - che ha già il primato di essere

l’unica candidata “rosa” alle prossime primarie - ha un

sorriso sempre pronto a sbocciare, nonostante questo

sia, per lei, un momento particolarmente stressante ed

impegnativo (“Ma rifarei tutto. Sto vivendo un’esperien-

za faticosa, ma bella perché mi permette di conoscere

a fondo questa città, all’apparenza sorniona, ma ricca di

un patrimonio di storie umane incredibili e significative”

ci confida). Cecilia Turco dà l’impressione di essere una

donna concreta, oltre che completa: stimata professio-

nista che festeggia quest’anno i trent’anni di attività (av-

vocato, titolare dello Studio Legale Turco e Associati),

madre, moglie, impegnata nel sociale ed, ovviamente,

in politica. Dal 1985 al 1988 è stata capogruppo per la

Sinistra indipendente in Consiglio comunale a Pistoia e

P

P12/i candidati

Page 13: Chi sarà il Capitano?

dal 1988 al 1990 assessore agli Affari Generali, ai servizi sociali e alla Cooperazione Internazionale. Attualmen-te, è membro del Consiglio generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e presidente del Consiglio di amministrazione della Scuola di Forma-zione Forense “Cino da Pistoia”, istituita dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia. Non si considera una superdonna: anzi, senza falsa retorica, sa che è routine per chi porta la gonna, doversi abilmente de-streggiare tra lavoro, famiglia ed interessi personali. Lei è l’unica candidata donna. Un vantaggio? O, diversamente, una penalizzazione?Senz’altro un vantaggio. C’è grande desiderio di avere una donna alla guida della città. Sarebbe la prima volta e sono in tanti a darmi fiducia non soltanto come ex amministratrice, come persona che ha una sua storia professionale conosciuta, che ha sempre vissuto a Pistoia e la conosce bene, ma anche in quanto don-na. Non sono solo le donne a fare questa riflessione, ma anche tanti uomini. Di questo sono felice perché ritengo che a Pistoia ci siano molte persone valide ed impegnate, ma che ci sia bisogno di valorizzare mag-giormente le donne, oggi poco rappresentate.Da dove nasce l’intenzione di candidarsi?Dalla richiesta di molti cittadini di fare qualcosa per il mio comune. Non sono un politico di professione, ma mi sono sempre impegnata nella vita sociale e politica della città. Di fronte a tante sollecitazioni non me la sono sentita di sottrarmi a questa responsabilità perché mi sento pronta a dire la mia. Non ho nulla da perdere, sono piena di entusiasmo e voglia di fare. E credo che quello di sindaco sia uno degli incarichi più importanti, perché è dalle città che si deve cercare di superare la grave crisi che stiamo attraversando, che non è solo economica e occupazionale ma anche culturale e di partecipazione.Insistenti rumors la danno per favorita alle pros-sime primarie.Sono una donna concreta e ai rumors preferisco i fatti. In questo momento conta il lavoro capillare e quotidia-no di confronto con la gente comune, che è il mio punto di riferimento. Così continuo con gli incontri, i colloqui, le iniziative della mia campagna elettorale, cioè con la mia “strategia dell’ascolto” di tutte le migliori espressio-ni della città e dei tanti paesi del nostro comune.Pistoia sta vivendo un delicato momento econo-mico-sociale, dalla vicenda Ansaldo Breda, alla questione Aias-Apr. Qual è la Sua posizione in merito?AnsaldoBreda deve diventare una questione nazionale. Insieme alla Regione dobbiamo impegnare il Governo a considerare il settore trasporti una priorità per il Pa-ese, nonché chiedere a Finmeccanica un serio piano industriale. Sono stati compiuti errori e sottovalutazioni, anche da parte delle Istituzioni. E’ assurdo che in un settore nel quale nei prossimi dieci anni nel mondo è

prevista una crescita a due cifre, noi rischiamo di per-dere la nostra fabbrica. Ne va della vita di centinaia di famiglie pistoiesi e l’urgenza di intervenire è assoluta. Sulla vicenda Aias occorre lasciare che si compiano le azioni legali avendo come faro la tutela dei portatori di handicap delle loro famiglie e dei lavoratori.In generale, che Pistoia si troverebbe a governa-re qualora diventasse prima cittadina?Ho paragonato Pistoia ad una bottiglia di spumante che aspetta solo di essere stappata. Ha molte poten-zialità inespresse che devono essere liberate, dalla rete delle piccole imprese, ad un centro storico che deve essere vissuto meglio nell’arco delle 24 ore e non solo di notte, ad un vivaismo di cui siamo potenza mondiale, ma che non riesce a fare sistema, al turismo che deve essere uno dei nostri punti di forza, ai tanti cittadini che vogliono essere interpellati.Il sindaco uscente Berti, in un’intervista di qual-che giorno fa, ha dichiarato di lasciare un Comu-ne “sano”. E’ d’accordo?Ogni nuovo amministratore si propone - è ovvio - di far meglio di chi l’ha preceduto. Anch’io. E’ vero che quella di Pistoia non è un’amministrazione in esercizio provvisorio, né commissariata, ma non possiamo ne-gare elementi di criticità. Quella di una gestione atten-ta e riorganizzata delle poche risorse disponibili è una delle priorità. Dobbiamo far percorrere alla macchina gli stessi chilometri avendo meno soldi per acquistare il carburante. Non sarà semplice, ma qualche idea in proposito ce l’ho. A partire da sobrietà e risparmio, ri-vedendo tutte le voci in uscita e riorganizzando la mac-china comunale in rapporto al ruolo che deve avere, comunque centrale, nella vita della città. Il suo slogan elettorale è “Pistoia cambia volto”. Ed individua 10 priorità per la città. Potete leggerle sul mio sito www.ceciliasindaco.it, ma sono tre le cose che si impongono su tutte: creare oc-casioni di occupazione, dedicare più attenzione a chi ha meno, a chi soffre, alle famiglie in difficoltà e dare più spazio ai giovani. Un volto diverso che va nella direzione di ricostruire il rapporto fra cittadini e istituzioni.Sul suo sito, ha realizzato piccoli spot di 30 se-condi l’uno in cui descrive la città che vorrebbe. Le chiedo, ora, di usare 30 parole per la Sua Pi-stoia ideale.E’ un obiettivo a cui tendere perché la nostra azione deve puntare a migliorarsi sul piano dei diritti, a vantag-gio dei pistoiesi e delle generazioni future. Posso elen-care tante caratteristiche che vorrei vedere realizzate, ma tutto si può riassumere nell’impegno per fa sì che sia una città più umana.Per concludere. Pensa che Pistoia sia pronta ad avere un sindaco donna? Sì, credo che i pistoiesi siano pronti. E la loro convin-zione mi ha dato la carica. Così anch’io sono pronta.

Diletta Severi

P13/i candidati

Page 14: Chi sarà il Capitano?

P14/l’impertinente

derisco all’invito de “Il Giullare” di esprimere mie valutazioni sull’atti-vità amministrativa del Comune di

Pistoia, in limine mortis ovvero alla fine del quin-quennio, anzi del decennio della Giunta Berti. Il mio giudizio, molto negativo sull’ultimo venten-nio (in primis col modesto sindaco Scarpetti), discende da considerazioni amare e critiche che ho maturato e fermentato nel tempo, incredu-lo sempre più di quel che avveniva, del vero e proprio sperpero del pubblico denaro che si è via via consumato a Pistoia, come in gran parte delle pubbliche amministrazioni. Ritengo giusto e doveroso porre la mia esperienza e la mia fran-chezza, in punto di etica e di documentate verità oggettive (di solito neglette sulle cronache locali non so se per incapacità o per opportunismo o inconfessabili motivi), al servizio della collettività pistoiese per agevolare sbocchi e prospettive di cui si avverte la assoluta necessità ed indila-zionabilità. Le valutazioni critiche che esprimerò contengono, direttamente ed indirettamente, le proposte per il futuro: indicazioni e correzioni che, mi auguro, la nuova amministrazione e la nuova classe dirigente che scaturirà dalle pros-sime elezioni amministrative, potrà condividere per apportare le doverose inversioni di tendenza e avviare un nuovo ciclo di cui si avverte la ne-cessità e la opportunità.

Mezzi finanziari del Comune E’ ricorrente e continuo il “pianto” degli ammini-stratori del Comune di Pistoia della scarsità di di-sponibilità di mezzi finanziari. Sarebbe doveroso che allora fossero forniti i seguenti dati mai do-cumentati pubblicamente: quante sono state, nell’ultimo decennio, per ogni anno, le entrate e e le uscite (milioni e milioni di euro, cifre enormi a mia conoscenza)? Quanti sono esattamente (pare più di 800) gli attuali dipendenti comunali tenendo conto che, all’atto pratico, tranne i ser-

Bardelli analizza Pistoia

Mia Pistoia, ti amo tanto. Ma ora sei in pessime mani. E’ in corso fortunata-mente la scesa in campo di persone giovani e di persone serie. Speriamo che rimettano in sesto questa “barca” alla deriva.

Renzo Bardelli- 15 gennaio 2012

“Ritardi e delusionia non finire”

vizi scolastici, nessun altro servizio pubblico è, di fatto, gestito direttamente? Sarebbe interes-sante per la popolazione sapere dove e come sono dislocati.

Asse dei VivaiLa maggiore attività economica pistoiese, di livello mondiale, è quella vivaistica. Orbene, quanti metri (dico :metri!) di nuova viabilità sono stati finanziati in questi ultimi dieci anni per age-volare questa attività ed assicurarle un transito adeguato dei Tir che vengono e vanno in tutto il mondo? In sostanza: l’asse dei vivai, ipotizzato dall’inizio degli anni ’80, deve ancora decollare. Inaudito. Irresponsabile.

A

Page 15: Chi sarà il Capitano?

P15/l’impertinente

Viabilità’ della circonvallazione nordAltra scelta strategica e fondamentale: completare il sistema di viabilità esterna alla città urbanizzata. Dalla località “Fornaci” alla viabilità nord, che si interrompe presso la Caserma dei Carabinieri, da tempo immemo-rabile è tutto fermo. Incredibile. Indice di menefreghi-smo circa le necessità.

Il nuovo Ospedale e l’invenzione della costosissima (13 milioni di euro) “quarta porta”Il nuovo ospedale fu finanziato nel 2002 dallo Stato. I lavori sono cominciati sette anni dopo: record negati-vo, possibile solo in Italia e a Pistoia. Orbene: quanto è stato speso in più rispetto alle previsioni e quanto ciò è costato allo Stato, quanto alla Regione e quanto al Comune? Mi risultano cifre da capogiro, ma, per tra-sparenza, è bene sapere l’ufficialità. Quanto ancora si pensa debba occorrere per la conclusione dei lavori, ovvero quali previsioni finali di spesa ?

Le varie “PUBLI” e il ruolodi PistoiaPistoia, è noto, conta poco nelle varie “Publi”. Molte tariffe sono pagate dai pistoiesi a banche pratesi o fiorentine o empolesi. Un record negativo che non ha eguali in nessun altro comune capoluogo della Tosca-na e non solo. Una scelta economicamente disastrosa e servizi inadeguati per Pistoia. Un esempio? Quelle “foglie morte” sul Viale Adua e gli altri viali della città che stazionano per mesi, intasando i tombini dell’acqua e provocando disagi a non finire.

Il nuovo Piano RegolatoreCome utilizzare Area ex ospedale ed ex Ville Sbertoli ? Problemi nevralgici mai discussi con appropriate inizia-tive. E questo Piano Regolatore (ovvero “Regolamento Urbanistico”) che ha registrato 1.500 osservazioni (re-cord di tutti i tempi, indice di protesta e di mancanza di informazioni) che non si riesce a definire tanto da doversi appellare alla “bontà” delle opposizioni perché vengano meno ai propri doveri istituzionali? Soprattut-to, qual è il rapporto con gli ordini professionali (Inge-gneri, Architetti, Geologi, Geometri) che lamentano di non essere adeguatamente valorizzati ?

Cinque milioni e 750 mila euro (oltre 11 miliardi vecchie lire) per TRE ammodernamenti di scuole : pazzesco o no?Quando ho letto che per le scuole di Via Fattori e Via Roccon Rosso e per l’Asilo Nido di Via dei Salici, si

sono spese questi soldi, mi sono chiesto come si fa

a fare interventi giusti. Importante avere dettagli! Una

scuola nuova quindi costa 10 miliardi di vecchie lire o

di più? Solo a Pistoia esistono queste cifre? Anzi, mi

correggo, solo a Pistoia e al Sud.

L’ultimo esempio della “Cattedrale” ( ex Breda)Intervento anche bello, ma a costi spaventosi e per far-

ci cosa? Nessuno lo sa. Per ora si è inaugurato per una

conferenza stampa, poi si vedrà. Senza precedenti. Il

vialone centrale dell’ex Breda, da anni chiuso, è usato

dalla Ditta Giusti per deposito materiale. Quanto incas-

sa il Comune da questa area e quale incasso produ-

cono al comune i vari striscioni pubblicitari (sono auto-

rizzati?) della Ditta Giusti per l’edilizia in Viale Pacinotti,

Viale Pertini e all’ingresso del parcheggio?

sport giovanile e formativoa zero speseQuanto viene investito per lo sport giovanile e quan-

to costa invece a carico del bilancio comunale la

gestione dello stadio comunale? Quanto paga la

Pistoiese calcio?

Piste ciclabiliQuanto ancora durerà lo sconcio di quelle piste ci-

clabili (si fa per dire) sul Viale Adua? Quando invece

verranno realizzate vere piste ciclabili?

CopitVicenda esemplare, non a caso in mano alla Magi-

stratura. Il trasporto pubblico a Pistoia, quale avveni-

re avrà? Costi enormi nell’insoddisfazione generale.

In più, la scelta di un Presidente non pistoiese è stata

assurda per un servizio che richiede conoscenze terri-

toriali e doti manageriali.

Area metropolitana Se ne parlava 30 anni fa. Quante riunioni e quali sviluppi

negli ultimi dieci anni? Chiacchiere poche e i fatti?

Fortezza di s. barbaraLast but not least. Scelta fondamentale per un luo-

go che dovrebbe essere da valorizzare, con l’intesa

e l’impegno pubblico-privato e magari con il soste-

gno al volontariato. Se ne parla a intermittenza, ma

è tutto fermo.

Page 16: Chi sarà il Capitano?
Page 17: Chi sarà il Capitano?

Il Pdl si avvia al primo congresso provinciale. Un momento di confronto e dibattito nel quale verran-no delineate le nuove cariche e le linee guida del partito. Dopo che Alessandro Capecchi ha ufficia-lizzato la sua candidatura come coordinatore pro-vinciale, arriva anche quella dell’attuale responsa-bile del partito locale, Alberto Lapenna (nella foto sotto). “La mia idea era quella di riproporre al con-gresso l’accoppiata formata da me e Capecchi che è stato il vicario del partito fino a oggi. In questi anni abbiamo condotto una politica unitaria che ha por-

tato dei buoni risultati per il partito. Oggi contiamo quasi 1700 iscritti e, secondo me, era giusto che in-sieme traghettassimo il Pdl verso il ricambio generazionale. Ap-presa la notizia della sua scesa in campo, anch’io, allora, mi ri-propongo alla guida del partito”. Alberto Lapenna, politico di consumata esperien-za, crede fermamen-te che questo con-gresso provinciale sia un momento impor-tante per il Pdl: “Ho sempre lavorato per

tenere unito il partito in armonia, proprio con il mio vicario Alessandro Capecchi e con i vertici regionali e nazionali. Questi risultati ci devono spingere a ce-lebrare un congresso unitario. Dato che ci saranno più candidature, si deve aprire un confronto serio, democratico. Un congresso non e’ una campagna

elettorale dove si apre lo scontro tra più partiti, ma un dibattito tra le diverse posizioni. Il tutto deve av-venire nel rispetto delle regole e a seguito di candi-dature regolarmente avallate dalla direzione nazio-nale del Pdl e non con annunci che possono sapere molto di propaganda elettorale”. Dato che saranno gli iscritti a votare le nuove cariche dirigenziali del partito, il caso in cui il congresso scegliesse Capec-chi, non toglie le motivazioni ad Alberto Lapenna di proseguire con il suo impegno politico: “Continuerò a lavorare seriamente per il partito. Chiunque vinca dovrà avere l’umilta di unire”. Il vicario di Lapenna, presentato al congresso, sarà il consigliere provin-ciale Patrizio Lapietra (nella foto sopra): “La riorga-nizzazione del partito, prevede un’analisi seria delle nostre potenzialità. Quando si dice che i giovani de-vono avere più spazio, io preciso che se vanno pre-miati i giovani, dovranno essere scelti quelli capaci, facendo una selezione meritocratica. La nostra idea è quella di riorganizzare il partito creando tavoli di confronto territoriali come i coordinamenti di zona e i dipartimenti che serviranno ad analizzare tutti i settori sociali ed economici della nostra provincia”. Alberto Lapenna, si sofferma anche sulle prossime elezioni amministrative a Pistoia: “In questo mo-mento a Pistoia la persona più qualificata a ricoprire il ruolo del candidato è Anna Maria Celesti, politica di esperienza e professionista molto stimata non solo in città”.

Andrea Spadoni

Lapenna: confronto serio e democraticoIl PDL verso il congresso

Page 18: Chi sarà il Capitano?

Universo Persona di Allianz S.p.A. Una scelta di qualità. Fatti accidentali e inattesi possono provocare danni fisici importanti e permanenti che richiedono cure costose e, nei casi più gravi, condizionano la capacità lavorativa influenzando il reddito familiare. Universo Persona è la tua protezione ideale perché:- Protegge il tuo tenore di vita riconoscendoti indennizzi nel caso di invalidità gravi che compromettano la tua autonomia o la capacità lavorativa.- Consente di affidarti alle migliori strutture sanitarie, per garantirti cure adeguate e tempi di attesa contenuti, rimborsandoti le spese sostenute.- Tutela il tuo reddito quotidiano in caso di imprevisti che comportino una temporanea incapacità a svolgere la tua attività lavorativa.- Permette di definire liberamente il livello di protezione in base alle tue specifiche esigenze.

Universo Salute di Allianz S.p.A. Una protezione di qualità.In caso di ricovero, con o senza intervento chirurgico, è importante potersi affidare a strutture all’avanguardia, con la garanzia di tempi brevi e senza aggravi economici che incidano sul bilancio familiare. Universo Salute si prende cura di te in caso di ricovero, per malattia o infortunio, presso le migliori strutture pubbliche o private, in Italia e all’estero. - Senza alcun anticipo di spesa. Potrai affidarti alle numerose strutture convenzionate, senza dover sostenere il costo del ricovero, grazie al pa-gamento diretto ad Allianz S.p.A. Oppure, potrai comunque rivolgerti a qualunque struttura sanitaria a tua scelta, anche non convenzionata, e ottenere il rimborso delle spese sostenute in tempi brevi.- Per te e per la tua famiglia. In un unico contratto potrai assicurare anche i tuoi familiari beneficiando di sconti che possono arrivare fino al 20%.- Una protezione di qualità che comprende: esami e accertamenti diagnostici; cure, trattamenti fisioterapici e rieducativi; rette di degenza; ono-rari dei medici e delle equipe chirurgiche; diritti di sala operatoria e materiali d’intervento, comprese le protesi.

www.allianz.it

PistoiassicuraVia Marini (zona Stadio) - 51100 Pistoia

Telefono 0573 22655 - 0573 27666Fax 0573 22672

email: [email protected]

Cristian Granchietti, sub-Agente dal 1996 per Pistoiassicura, presen-ta due prodotti per garantire, a ciascuno di noi, il massimo della tran-quillità: “Universo Persona” è studiato per tutelarti da quegli eventi imprevedibili (gli infortuni) che possono causare conseguenze serie; “Universo Salute”, invece, protegge la tua salute e quella dei tuoi cari.

“Universo Persona” & “Universo Salute”

La tua salute e quelle dei tuoi cari sono preziose e meritano la migliore protezione. Con la garanzia Allianz Lloyd Adriatico.

foto

di C

ristia

no B

ianc

hi

Page 19: Chi sarà il Capitano?

Dalle colline di Massa si può ammirare un pa-norama splendido, forse uno dei più belli del-la provincia di Pistoia. Qui sorge un campo da calcio che da molto tempo è inutilizzabile.

Allestito circa 25 anni fa, aveva lo scopo di dare uno spazio a tutti per giocare in mezzo alla grande distesa di verde presente da que-ste parti. Adesso il luogo di svago ha perso la sua principale mansione a causa del tempo che passa e della poca cura riservatagli; ri-mangono solamente le porte, con reti ancora in buone condizioni. Poi poco o niente di uti-lizzabile, a partire dalla recinzione, che copre solamente un lato del campo, e dal terreno di gioco, con erba alta e numerose buche. “Anni fa, per entrare nel rettangolo verde - ri-corda Elena Maltagliati (nella foto), consigliere comunale di Massa e Cozzile - c’era un can-cellino, che in seguito è stato tolto, dando la possibilità agli animali di entrare qui e rovinare ulteriormente il terreno. Ci sono tanti ragazzi di Massa che vorrebbero avere la possibilità di giocare a calcio nel loro paese, ma in que-ste condizioni non è possibile. Per restituire dignità alla zona bastano pochi euro, e gli abitanti della zona contribuirebbero alla pe-riodica manutenzione del campo. Non penso

che questa sia una richiesta eccessiva per

l’amministrazione”. La situazione va avan-ti ormai da qualche anno, e per il momento non sono state prese iniziative concrete per

la riqualificazione dell’impianto. “Lo spazio è

molto grande - continua Maltagliati - ed ha

anche una fontana con acqua potabile. Inol-

tre si potrebbe usare il prato all’esterno della

recinzione per organizzare un’area di ristoro,

per esempio con tavoli e panchine dove fer-

marsi e stare in compagnia, oppure sfruttarlo

come angolo barbecue. Insomma tutto sa-

rebbe migliore rispetto a quello che stiamo

vedendo adesso. Nel programma elettorale

dell’attuale giunta era presente la ristrutturazione

del campo, persino con spogliatoi ed illuminazio-

ne, per questo invitiamo a mantenere la promessa

fatta”. Pochi chilometri più in basso rispetto a Massa, in località Vangile, è presente un altro spazio utilizzato per giocare a calcio. “Sareb-

be già un ottimo risultato - conclude Malta-gliati - portare il nostro campo a quel livello

di cura. Spero che questo nostro progetto

possa essere portato avanti, perché i cittadini

di Massa meritano la totale revisione del loro

impianto sportivo”.

ad un suo impianto sportivoAnche Massa ha diritto

Lorenzo Benedetti

foto di Cristiano Bianchi

Page 20: Chi sarà il Capitano?

Filippo simoni23 anni

Titolo di studioMaturità Scientifica

Professione

Studente di Studi Internazionali presso

l’Università degli Studi di Firenze

PassioniCalcetto, palestra, viaggi

Film preferito“Il marchese del Grillo”, “L’ultimo dei Mohicani”

Non rinunceresti mai

La buona musica degli anni 50-70,

gli amici,vino e cibo di qualità

Piatto preferito

Crostini di carne, Branzino al sale

Libro“Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry

un aggettivo sul tuo sindacoPresente

Turismo e sicurezzaper una Lamporecchio

da scoprire

P20/sindaco per un giorno

Lorenzo Benedetti

foto di Cristiano Bianchi

Sindaco PER UN GIORNO

Page 21: Chi sarà il Capitano?

amporecchio è stato sempre associato al “brigidino”, ma le sue ter-re hanno molto altro da offrire. Le colline del Montalbano, il “Parco dei giardinetti”, le ville Storiche situate sul proprio territorio e i percorsi

eno-gastronomici richiamano ogni anno molti turisti stranieri che, non di rado, si innamorano di questi paesaggi a tal punto da acquistarvi una residenza estiva”

Filippo Simoni

“LIl parco “I Giardinetti” si trova a due passi dal centro urbano di Lamporecchio. Pochi anni fa è stato totalmente ristrutturato, e adesso è un vero piacere poter passeggiare al suo interno, da soli o in compagnia. L’amministrazione comunale ha fatto un ottimo lavoro mettendo a disposizione uno spazio verde così bello, ma adesso spetta a tutti noi sfruttarlo nel miglior modo possibile. Voglio lanciare un ap-pello alla cittadinanza affinché, con l’aiuto di tutti, si riesca a mantenere il parco più pulito possibile, proprio come è adesso. Sono convinto che l’alto senso civico che appartiene a tutti gli abitanti di Lamporecchio farà in modo che questo non venga sporcato o subisca atti vandalici, così da dare ulteriore lustro al nostro comune.

TENIAMO COsì IL NOsTRO PARCO

Un polmone verde per il benessere di tutti

San Baronto è una delle frazioni storiche del nostro comune. La strada che lo percorre è famosa in tutta Italia grazie alla grande tradizione ciclistica che la circonda. Ma questo tratto, così bello e caratteristico, è altrettanto peri-coloso. Infatti da qui passano spesso autoarticolati e autotreni che ingom-brano gran parte della carreggiata e rallentano il traffico. Tutto ciò rende difficoltoso il transito per le macchine che giungono in entrambi i sensi di marcia, e alza il rischio di incidenti. Certamente non sarebbe giusto vietar-ne il transito, ma la mia proposta è quella di limitarlo, magari applicando delle fasce orarie all’interno delle quali mezzi così imponenti non possano transitare, e facilitare il passaggio dei veicoli soprattutto negli orari di punta.

METTERE IN sICuREzzA IL sAN bARONTO

Regolare il transito dei mezzi pesanti

Per un comune come quello di Lamporecchio, il turismo deve essere un fat-

tore sul quale focalizzare l’attenzione in ogni momento dell’anno. Per poter

aumentare ulteriormente il numero di visitatori del nostro paese, propongo di

creare “pacchetti” per turisti, con alberghi, ristoranti e percorsi utili a valorizzare

la nostra zona, non solo eno-gastronomici, ma anche da tracking o da fare in

mountain bike. Con la loro promozione attraverso il sito internet del comune,

da aggiornare regolarmente, crescerebbe la visibilità di questo progetto e con-

seguentemente quella dell’intera nostra zona. L’amministrazione si è già mossa

verso soluzioni simili, con il nuovo “Percorso della salute”; adesso bisogna in-

crementare queste iniziative e dare loro lo spazio che meritano.

INCENTIVARE IL TuRIsMO

Promozione sul web per un turismo ad hoc

“Sindaco per un giorno” è lo spazio dedicato a tutti i nostri lettori.Sarete voi, infatti, per 24 ore, il primocittadino del vostro paesee potrete far valere le vostre idee sulle nostre pagine.

Volete diventare Sindaco per un giorno? Candidatevi scrivendo a: [email protected]

Giuseppe Chiaramonte - sindaco di Lamporecchio

P21/sindaco per un giorno

Page 22: Chi sarà il Capitano?
Page 23: Chi sarà il Capitano?

di Jacqueline Monica MagiGiudice Penale

Tribunale di Prato

Scrivete a Jacqueline Monica Magiall’indirizzo email [email protected]

La parola più usata in questo momento è CRISI. Solo di questo si ragiona. Ma crisi di cosa? Dell’economia certo, ma di quale economia? Si sta diffondendo un panico da crisi che trovo estremamente preoccupante e distruttivo, tanto che si sta assistendo anche a vari suicidi di persone che si sentono evidentemente in trappola a causa della crisi. Mi pare però che non si riesca a ragionare serena-mente su questa crisi e a osservare cosa realmente sta succedendo. Non ho certo le competenze per dare solu-zioni o giudizi ma vorrei riflettere su alcuni punti e invitare tutti a riflettere e a fornire le proprie idee e osservazioni, vorrei che le persone provassero a pensare realmente alla situazione senza ascoltare i media. La grande crisi eco-nomica che ho vissuto prima di questa fu quella del 1974 -75, gli anni della crisi petrolifera, quando la domenica andavamo a piedi per l’Austerity. A quell’epoca l’Italia era diversa, le famiglie vivevano perlopiù in affitto, non avevano case di proprietà, poche le auto, non moltissimi i telefoni, la tv aveva due canali, la lavastoviglie era di pochi e i vestiti si compravano per le feste. Non c’erano vari tipi di negozi per ogni categoria di merce, si andava alla merceria per l’intimo e l’unico supermercato a Montecatini era l’Esse-lunga, appena aperto. Oggi molte di più sono le case di proprietà, i giovani non pensano ad andare in affitto, ma a comprarsi la casa. A 18 anni si comprano l’auto e per famiglia si contano dalle due alle quattro auto. Non contia-mo il numero degli elettrodomestici, non solo lavastoviglie ma asciugatrici, computers, giochi elettronici, di tutto, tan-to che oggi c’è il problema di cosa regalare, perché tutti hanno tutto, sono sepolti dalle cose!!!!Appare evidente che il tenore di vita attuale di un italiano medio è molto più alto di quello di meno di quaranta anni fa e, crisi o non crisi, rimane più alto, non fosse altro per quanto già accumulato. Allora cosa è che non possiamo

più fare a causa della CRISI? Riempirci le case di ogni og-getto possibile? Comprare per diletto e non per necessità? Ci siamo trasformati tutti in consumatori senza alcun crite-rio. E l’unico lavoro che pare esistere è il commercio, ven-dere ogni tipo di cose. Osservando le nostre città si nota che sono solo vetrine di negozi tutti uguali. Una società di venditori e compratori. Questo è quanto ora appare es-sere la nostra società. Non vedo altro. Non vedo persone che vogliono creare delle cose, artigiani, artisti, coltivatori. Dove sono fanno vita grama, non compresi, non conside-rati. Al sud sono stati fatti morire interi rami di artigianato raro, unico al mondo, all’inseguimento dell’industrializza-zione. Mi riferisco alla coltivazione del bergamotto in Cala-bria, all’artigianato siciliano, calabrese, all’inseguimento del lavorare tutti nell’industria. Ad un certo punto della nostra storia si è abbandonata anche l’industria cercando di di-ventare tutti venditori, impiegati, tutti impiegati nel terziario in una ricchezza creata solo da terziario e dal finanziario. Allora mi chiedo: questa che CRISI è se non la crisi di una società basata sul nulla, sull’assenza di un vero progetto creativo, di una guida e una programmazione economica a partire dalla scuola, dove non vengono fornite ai giovani indicazioni reali sul loro futuro, su cosa sarà la società fu-tura e cosa potranno fare realmente, una società in cui il tessuto economico si è sviluppato senza guida in modo confuso e senza reali professionalità, in cui dove le profes-sionalità ci sono non vengono riconosciute e dove tutto è stato drogato fino ad oggi dal “clientelismo”, la principale legge dell’economia e della politica italiana fino ad ora.

FU VERA

CRISI?

SE CRISI VUOL DIRE SCOPPIO DI QUELLA BOLLA DI ARIA IN CUI STIAMO VIVENDO PER GIUNGERE AD UNA SOCIETà IN CUI SI FORNISCONO AI GIOVANI LINEE GUIDA DI CRESCITA, CONCRETEzzA E PROFESSIONALITà, POSSIBILITà DI FAR VALERE LE LORO COMPETENzE ALLORA SONO FELICE DELLA CRISI. SE CRISI SIGNIFICA USCIRE DA UNA BOLLA D’ARIA IN CUI TUTTI DEVONO ESSERE RICCHI CON IL GIOCO FINANzIA-RIO, VESTITI ALL’ULTIMA MODA TUTTI UGUALI E DOTATI DI OGNI GENERE DI OGGET-TO, PENA L’ESCLUSIONE DAL MONDO CIVILE PER ENTRARE FRA I NUOVI EMARGINATI DELLA STORIA ALLORA SONO FELICE DI QUESTA CRISI. SE QUESTA CRISI CI PORTA A RIFLETTERE SU DOVE STIAMO CORRENDO E PER COSA E A RIPENSARE IN MODO PACATO ED EQUILIBRATO, SENzA “ISMI” DI ALCUN GENERE, ALLA NOSTRA SOCIETà E ALLA NOSTRA VITA, ALLORA è UNA BUONA CRISI.Sono stanca di vivere fra allarmismi di ogni genere, sulla pelle di noi persone comuni che svolgiamo il nostro lavoro cer-cando di farlo al meglio che possiamo, spinti ad una corsa

verso mete inutili e che non ci interessano. Sono stanca di un mondo dove i valori sono ricchezza e competizione, vorrei un mondo dove i valori sono creatività e pluralismo.

Page 24: Chi sarà il Capitano?

Per colpa di uno scontrino

li siamo piombati in negozio una do-menica, nella tarda mattinata. Di fronte al bancone, i clienti. Tanti, tantissimi.

Ne entrano uno dopo l’altro, oppure a gruppetti re-golari. E lui, Stefano Pieretti, insieme alla moglie, al figlio e una commessa, intenti a lavorare, servire tutti e accontentare ogni loro richiesta. Nel frattempo, il pane, è finito. Ne serve altro: Ste-fano, il vero artefice di tutto, si sposta nella stanza a fianco, in laboratorio e, nel minor tempo possibile, sforna una schiacciata che, solo alla vista, pareva squisita. Poi, assangiandola, ho capito che lo era per davvero. Il servizio della domenica è finito pochi mi-nuti dopo le 13 ed era iniziato all’alba, prestissimo, perché il pane deve essere fresco la mattina. Guai a ritardare: i clienti potrebbero non essere contenti. E il lavoro, subito, ne risentirebbe. Stefano e la sua fami-glia infatti campano grazie alle fortune di questo gra-zioso negozio in via Mascagni a Montecatini, il cuore della zona musicisti. Fortune arrivate dalla genialità artigianale, ma anche dall’impegno, dall’abnegazio-ne al proprio mesterie. Dal sacrificio. Tutto questo è iniziato sette anni fa, quando, proprio Stefano, già dipendente di un altro panificio, aveva deciso di met-tersi in proprio. Un sogno che aspettava da una vita. E così nacque il “Dolce forno”.

Il cappello dell’articolo l’ho volutamente scrivere così, a metà tra cronaca e sentimentalismo, perché la vita di un artigiano o un commerciante, potremmo rac-contarla come un romanzo. Dove l’amore per il pro-prio mestiere è il punto forte di tutta la storia. Il resto passerebbe interamente in secondo piano.Ma veniamo ai giorni nostri. Tempi diversi, fatti di po-chi sogni e sacrifici ancora più pesanti che, spesso, non si trasformano in soddisfazioni o ritorni economi-ci. Stefano Pieretti parla e racconta una storia come tante altre, anche se lui, in certi momenti, aveva pen-sato che questo sogno potesse finire. Perché? Non fu lui a decidere, ma nel 2007, dopo un’ispezione della Guardia di fiananza, al suo negozio vennero apposti i sigilli. Fine, attività chiusa per tre giorni. Il motivo? Un cliente che aveva acquistato del pane per pochi euro, era stato fermato e trovato senza lo scontrino fiscale. “E’ vero, avevo sbagliato, ma quando sei dietro il bancone e hai decine di clienti, uno scontrino può sfuggirti. E’ un errore umano, non volontà di evadere le tasse. Purtroppo, oltre alla multa e a sospensio-ne dell’attività, sono finito anche sul giornale come fossi un malvivente. Incredibile”. Quello che vi stiamo spiegando è un caso come ne accadono moltissimi ogni giorno: gente onesta che lavora giorno e notte e

mi avevano tolto il pane

Diletta Severi

foto di Cristiano Bianchi

G

P24/artigiani coraggiosi

Page 25: Chi sarà il Capitano?

si sente criminalizzato per uno scontrino, proprio

come hanno mostrato le televisioni nazionali, con

inchieste ad hoc utilizzando giornalisti o sempli-

ci cittadini, travestiti da ispettori dell’agenzia delle

entrate. “E’ sbagliato criminalizzare le categorie

degli artigiani e dei commercianti - prosegue Ste-

fano - i media nazionali hanno fatto passare l’idea

che i veri evasori in Italia siamo noi. Ma siamo im-

pazziti? Io lavoro dodici ore al giorno, non faccio

mai festa la domenica, non posso pianificare le

ferie, niente. La mia missione è quella di man-

dare avanti questa attività, accontentare i clienti

e pagare i dipendenti. Spesso, con quello che si

incassa, non riusciamo nemmeno a sobbarcarci

i costi, le tasse, perché sommate alle imposte in-

dirette (affitto, bollette delle utenze, spazzatura e

altre) arrivano a superare il 50 per cento del nostro

volume di affari. La situazione è molto critica e io

mi ritengo fortunato perché, comunque, al mio

negozio lavoriamo, abbiamo tanti clienti. Se non

ci fossero stati quelli, avremmo già chiuso”.

Stefano Pieretti parla, ma nemmeno per un se-

condo perde il controllo del negozio: “E’ vero, la-

voriamo tanto, ma perché? Per pagare i debiti?

Probabilmente, chi non gestisce una attività come

la nostra, non conosce la situazione e gli impegni

economici che abbiamo. Se poi penso che in set-

te anni ho avuto 15 controlli degli organi ispettivi,

mi cadono le braccia. Io sono una persona onesta

e penso che le tasse si debbano pagare tutti, ma

lo Stato non puo’ pressarci in questo modo. E in-

vece di ordinare i controlli, credo che a noi artigiani

o ai commercianti, dovrebbero dare un premio,

perché facciamo del bene alla società, diamo la-

voro alle persone e, come nel mio caso, rendiamo

anche più vivaci i quartieri dove operiamo. Gli eva-

sori sono altri, noi siamo semplicemente uomini

coraggiosi”.

di Michele GallicchioCommercialista

La lotta all’evasione che si sta facendo oggi è un

massacro per commercianti e artigiani. I control-

li andavano fatti 20-25 anni fa, quando quando i

bilanci di queste imprese erano floridi. Ora invece

la situazione è drammatica per la gran parte delle

piccole aziende e questa battaglia mediatica che

si sta facendo contro alcune categorie, è sbagliata

e rischiosa per il nostro sistema. La realtà è sotto

gli occhi di tutti: le imprese di piccole dimensio-

ni sono sistematicamente vessate dal fisco e non

sanno come fare ad andare avanti. Il più delle volte

non hanno soldi nemmeno per pagare i ricorsi e il

lavoro di noi professionisti. Credo che la vera eva-

sione debba essere ricercata nelle grandi aziende,

in quelle cosiddette società “off shore”, che hanno

sedi e conti bancari nascosti nei paradisi fiscali all’e-

stero. Purtoppo, invece, la legge e i controlli puni-

scono sempre i più piccoli e fragili come, in questo

caso, artigiani e commercianti. Io, facendo il lavoro

di commercialista, ogni giorno vengo a sapere di un

mio cliente al quale viene fatto un accertamento da

un organo ispettivo (Guardia di finanza, Agenzia del-

le entrate, Asl, ispettorato del lavoro). Queste sono

persone che lavorano onestamente, ma sono mes-

se troppo sotto pressione dallo Stato. Da parte di

nessuno di loro c’è la volontà di aggirare la legge. E

anch’io penso che le tasse si debbano pagare tutti

allo stesso modo, ma così si colpiscono le piccole

imprese che sono già quasi tutte in ginocchio. Trop-

po alto, oltre al carico fiscale, è anche il costo dei

dipendenti che andrebbe drasticamente alleggerito.

Andando avanti così, soprattutto nella nostra pro-

vincia dove la situazione è veramente allarmante,

queste aziende saranno costrette a chiudere.

“Non sono evasorima aziende in crisi”

P25/artigiani coraggiosi

Page 26: Chi sarà il Capitano?

Vi scrivo perché siete sempre

molto attenti alle problematiche

quotidiane dei cittadini. Non ho mai letto sulle Vostre pagine un caso si-

mile al mio, pertanto ho deciso di sottoporlo alla Vostra attenzione perché

possiate diffonderlo e mettere in guardia altri dai rischi delle prenotazioni

on line delle vacanze. Io e mio marito abbiamo deciso di trascorrere il pon-

te dell’Immacolata sulla neve e pensando di risparmiare abbiamo fatto la

prenotazione direttamente in rete, dal sito dell’ albergo scelto. La struttura,

dalle foto di presentazione, si presentava elegante e di classe, all’altezza

delle quattro stelle vantate. E anche i prezzi, quindi, riflettevano la fascia

alta dell’hotel. Tuttavia, una volta arrivati sul posto, l’amara scoperta: le

camere, fatiscenti, solo lontane parenti delle belle stanze pubblicate in rete.

Chieste le debite spiegazioni alla reception, ci hanno comunicato che non

potevano darci altre camere perché l’hotel era esaurito. E visto, comun-

que, che avevamo già saldato in anticipo la vacanza, non ci è rimasto altro

che, con il sangue amaro, finire il soggiorno. Non voglio spingermi troppo

oltre, arrivando a parlare di truffa, però state attenti. I furbi sono ovunque.

Grazie per l’attenzione.”

Elisa, via mail

Inauguriamo, in questo numero, una nuova rubrica volta a gui-dare il lettore nella risoluzione di problematiche da lui stesso

segnalate. Gireremo le richieste di aiuto pervenute via e-mail

([email protected]) alle professionalità competenti - avvo-

cati, commercialisti, psicologi, consulenti del lavoro - per

cercare di dare un servizio utile risolvendo questioni, dalle

più comuni (rimborsi, reclami) alle più particolari, con un ri-

sparmio di tempo e soldi.

L’idea nasce dalla mail di una lettrice che, al rientro dalle vacanze, ci ha scritto questo:

Noi abbiamo chiesto al Dott. Giuseppe Vanità se, invece, si possa eccome parlare di truffa e di cosa si può - o si deve - fare in questi casi.

Pubblicità ingannevoli?Il risarcimentosi può ottenere

Page 27: Chi sarà il Capitano?

Gentile lettrice,

intendo, anzitutto, tranquillizzare lei e

suo marito in ordine al vostro diritto a veder riconosciuto e risarcito il danno patito a

seguito della condotta “poco trasparente” della struttura alberghiera in parola, sebbe-

ne questo non serva a restituirvi l’occasione di godere di una vacanza rispondente alle

aspettative giustamente maturate.

A seguito del sempre più diffuso utilizzo del mezzo informatico per la prenotazione di

vacanze e delle conseguenti molteplici controversie sviluppatesi, il nostro ordinamento

giuridico si è, infatti, “adattato” mediante il riconoscimento del cosiddetto “danno da

vacanza rovinata”.

Questo tipo di danno viene individuato ogniqualvolta si presentino casi di concreta

difformità sotto il profilo quantitativo e/o qualitativo tra quanto garantito a mezzo di

depliants, cataloghi ecc. e quanto effettivamente offerto in loco dalla struttura turistica.

In parole semplici e facendo riferimento al vostro caso, in conseguenza del disagio

subìto per l’alloggio in camera di categoria inferiore rispetto a quella per la quale è stato

corrisposto il prezzo, può fondatamente ritenersi ravvisabile il diritto ad un risarcimento

del danno sia di carattere patrimoniale che non.

Il danno patrimoniale è identificabile nel pregiudizio di natura economica sofferto in

conseguenza dell’inadempimento o, come nel vostro caso, dell’inesatto adempimen-

to degli obblighi contrattuali.

Il danno non patrimoniale consiste, invece, nel danno derivante dalla mancata possibi-

lità di godere pienamente del momento di svago, tenuto conto del disagio sostenuto,

della gravità del disservizio nonchè della possibile irripetibilità dell’occasione nel corso

della quale veniva effettuato il viaggio, criteri alla luce dei quali un eventuale giudice

potrà determinare il valore soggettivo che il viaggio ha assunto per te e tuo marito.

Per ottenere il risarcimento in oggetto, il mio consiglio è di provare a contattare diretta-

mente la struttura alberghiera, meglio se a mezzo di lettera raccomandata a/r (scripta

manent!), illustrando la situazione venutasi a creare e richiedendo il giusto risarcimento

danni. Qualora non doveste ricevere alcuna risposta o la dirigenza dell’albergo in pa-

rola dovesse negare le proprie responsabilità, potreste rivolgervi ad un legale al fine di

valutare la convenienza di un’eventuale azione giudiziale.

Dott. Giuseppe Vanità

Laureato in Legge alla Facoltà

di Gurisprudenza dell’Ateneo di

Firenze nel 2008, ha maturato

un’importante esperienza nel ramo

contrattualistico immobiliare grazie

ad un’intensa attività nel settore

negli ultimi anni.

Dott. Giuseppe Vanità

Page 28: Chi sarà il Capitano?

Appena prima della chiusura ufficiale dei questo numero del giornale, ab-

biamo raccolto le ultime notizie sul naufragio della Costa Concordia all’I-

sola del Giglio. Abbiamo deciso di occuparci anche noi di questo disastro,

perché rappresenta una vera e propria tragedia dei nostri tempi. Il bilancio

delle vittime, mentre scriviamo, è di undici morti e di oltre venti dispersi. Il

comandante della nave, Francesco Schettino, 52 anni, inchiodato di fronte

alle sue responsabilità di mancati soccorsi ai passeggeri, è stato prima

fermato in carcere, quindi scarcerato e posto agli arresti domiciliari dal gip

di Grosseto. Sul caso è scontro con la procura, che farà ricorso al Riesame

contro il provvedimento. Nel frattempo, il comandante di Costa Crociere

è stato sospeso. Ora il vero dramma è quello delle famiglie dei circa venti

dispersi. Familiari che in parte sono ospitati in un hotel della costa ma-

remmana e che attendono notizie. C’è stata intanto l’identificazione di un

corpo precedentemente recuperato. E’ un musicista ungherese di 38 anni

che faceva parte dell’equipaggio. Ma c’è anche l’appello disperato di Susy

Albertini da giorni in ansia per la sorte di Dayana, la figlia di cinque anni an-

cora tra i dispersi, insieme al padre Williams Arlotti. In quella nave, nell’infer-

no, c’erano anche anche diverse persone residenti in provincia di Pistoia:

sicuramente 10 passeggeri sono titolari di attività nella zona commerciale

di Olmi a Quarrata e altri 4 residenti nel comune di Agliana. Tutti sono stati

tratti in salvo anche se la paura è stata davvero tanta. Chi ha raccontato

dell’accaduto, ancora oggi, non puo’ dimenticare quei momenti e le ore di

disperazione all’interno di quella nave che stava affondando. Ma Pistoia è

stata protagonista in particolare per quanto riguarda i soccorsi e le ricerche

sulla Costa Concordia. Uomini dei vigili del fuoco del comando provinciale

sono partiti per l’Isola del Giglio e hanno avuto un ruolo importante nel met-

tere in salvo numero persone. Dalla nostra provincia è partita una squadra

composta da quattro specialisti in soccorso speleo-alpino-fluviale. Ancora

le ricerche continuano al Giglio e l’immagine di quella immensa nave pie-

gata in mezzo al mare, ha segnato una delle pagine più amare della storia

attuale del nostro paese.

P28/il naufragio

Salvi per miracoloanche 14 pistoiesi

Costa Concordia

Page 29: Chi sarà il Capitano?

Anche se corriamo il rischio del già detto e scritto, un mensile della terra di Toscana non può non soffermarsi sulla tragedia della nave Concordia, naufragata all’Isola del Giglio, in questo brutto inizio dell’anno duemiladodi-ci. Quell’evento segnerà la nostra storia per i prossimi decenni, come la tragedia del Titanic, la morte di Alfre-dino Rampi dentro il pozzo di Vermicino o i terremoti. Lo spavaldo e pavido comandante Schettino, di diritto, sfiderà i personaggi negativi del nostro immaginario: dal Tersite dell’Iliade, tanto codardo quanto brutto, al Don Abbondio del Manzoni, al Corrado di Pavese, in continua fuga dai pericoli. Per fortuna, di fronte a tan-ta miseria, ci ha soccorso la voce ferma e determinata del comandante De Falco, dalla capitaneria del porto di Livorno. Quel graduato del mare ci ha un po’ riscattati. Tuttavia, bisogna guardarsi bene dal dividere il nostro mondo in due sfere etiche separate e distanti: da un parte il codardo comandante Stecchino, dall’altra il co-raggioso comandante De Falco. Dobbiamo chiederci se, in fondo, non siamo un impasto di Stecchino e De Falco e se, spesso e volentieri, il primo non prevalga sull’altro. In un’intervista ad un giornale, il comandante della Concordia si vantava del gusto di sfidare le proce-dure e le norme, lasciandoci la domanda - a cui, molto probabilmente, non sarà data risposta alcuna- come sia stato possibile che nessuno lo abbiamo chiamato in tempo a dar conto di un “gusto” così pericoloso ed inquietante per chi assume su di sé il carico di migliaia di vite. Anche in quell’omissione, nel non chiedere conto, c’è una grave colpa, che ci riporta alla diffusa inclinazio-ne di sorridere, anche un po’ compiaciuti, di chi sfida le regole. Talvolta, invece, ci limitiamo a guardare dall’altra parte, per convenienza, opportunismo o per semplice distrazione. In questo atteggiamento di compiacenza o di disinteresse per il non rispetto delle regole e dei buoni comportamenti, Schettino è davvero materia che impa-sta un po’ tutti noi. La sua fisiognomica ricorda quella di tanti personaggi della commedia italiana, spavaldi,

cinici e un po’ vigliacchi. Un paio di giorni dall’inizio del-la tragedia accaduta all’Isola del Giglio, un camion ha investito un’ auto ferma in una corsia di emergenza au-tostradale, uccidendo cinque inermi persone; qualche giorno prima un suv, guidato da un genitore indaffara-to, ha ucciso un bambino all’’ ingresso di un asilo nido, mentre, qualche giorno prima, due giovani “per bene” avevano investito ed ucciso un altro bambino, dandosi alla fuga. Ogni anno, decine di “comandanti” di auto, suv e tir, guasconi, incoscienti e pavidi, come l’ormai famigerato Schettino, sfidano divieti e obblighi, stron-cando vite e distruggendo sogni. Perfino il presidente della BCE, Mario Draghi, è stato fotografato, al volante della sua auto, con il telefonino all’orecchio e senza cin-tura di sicurezza. Con ciò, lungi da me voler assolvere il comandante delle Concordia, che ha fatto errori ine-scusabili e pertanto deve pagare fino in fondo, perché, a quei livelli di responsabilità, spavalderia e sfrontatezza non sono semplici peculiarità del carattere, sono colpe senza attenuanti. Ma, se nessuna responsabilità indivi-duale può essere emendata dai difetti collettivi, è anche vero che le responsabilità e le gravi colpe di un singo-lo non possono emendare i difetti e le colpe collettive. Quel ruvido ma efficace richiamo del comandante De Falco, “torni sulla nave, cazzo!”, ha un che di epico, che gli toglie ogni ombra di volgarità; quella esortazione do-vrebbe essere un monito a tutti noi, per il coraggio delle responsabilità, per il rispetto dei codici comprtamentali come premesse indispensabili per il vivere civile. Alla fic-cante ed antica domanda del grande Totò, “siamo uo-mini o caporali?”, dovremmo poter rispondere “siamo uomini”; in verità, però, siamo uomini e anche caporali, in un continuo confondersi e sovrapporsi, almeno fino a quando non apprezzeremo il valore delle regole e delle buone prassi. Solo affermandosi quella piena consape-volezza, il “caporale Schettino”, che alberga un po’ in tutti noi, non ci porterà più al naufragio.

Un “caporale” al comandodella nave Concordia

di AntonioPILEGGI

Page 30: Chi sarà il Capitano?

ulla questione dell’ospedale di Pescia e su quale sarà il futuro di questa strut-tura sanitaria, la politica ormai sembra

aver detto tutto. Tutti si sono esposti in favore di una o un’altra soluzione. Però, tutt’oggi, la situa-zione non pare esser cambiata. Noi che abbiamo deciso di capire meglio, di sapere di più, ci siamo rivolti a un dottore, un medico che da molti anni la-vora a Pescia. E’ vero, fa anche politica (è segreta-rio provinciale de La Destra), ma in questo caso, chi ci parla lo fa principalmente per la volontà di veder crescere il proprio ambiente di lavoro. An-che perché, quando sei medico, la tua missione è quella di poter offrire la migliore risposta pos-sibile ai pazienti. Per questo abbiamo incontrato Giuseppe Fiore (nella foto con i figli), diabetologo, nel suo studio all’ospedale di Pescia. “In questa struttura stiamo vivendo un clima di svuotamento. Le tante eccellenze che avevamo, man mano le stiamo perdendo e in futuro questo ospedale non sarà più all’altezza di garantire ai pazienti un servizio soddisfa-cente. Anzi, provo a mettermi dalla loro parte: se io un giorno avessi bisogno di cure, sarei molto preoccupato di farmi curare qua”. Giuseppe Fiore ormai da molti anni, presta la sua professione a Pescia: “Quando sono arrivato da Torino, in tanti reparti c’erano altissime professionalità. Vi erano tra i migliori medici in circolazione. In più la riforma Bindi è stata un disastro: oggi i primari, non solo a Pescia, sono assunti con contratti a tempo de-terminato e per questo non sono più i leader di un equipe, ma sono totalmente sottoposti alle scelte della dirigenza sanitaria”.Tra l’altro sembra che con la nascita del nuo-vo ospedale di Pistoia ci sia un indebolimen-

to maggiore della struttura sanitaria della Valdinievole.“Qui il discorso è ancora più articolato. Fino a qualche anno fa i

due ospedali convivevano e, anzi, Pescia era un gioiellino. Ora

se ci sono da fare investimenti, vengono tutti spostati a Pisto-

ia. E il nuovo ospedale, quando sarà pronto, benché sia una

struttura nuova con tredici sale operatorie, non è cosi grande

per soddisfare al massimo tutte le esigenze di un paziente. E

Pescia, se non sarà ben riorganizzato non servirà quasi a niente,

resterà poco piu’ di un secondo pronto soccorso sul territorio. In-

vece penso che si dovrebbero creare due realtà complemen-

tari che potrebbero essere una a sostegno dell’altra”.

Qual è la sua idea?“Credo che ci voglia il coraggio di fare una scelta politica, pro-

babilmente impopolare, ma che potrebbe risultare positiva per

tutti: chiudere il pronto soccorso di Pescia. Sembra una follìa

e invece faciliterebbe tante situazioni per tutta la Valdinievole,

meno i cittadini di Pescia che, forse, ne risentirebbero”.

S

P30/il caso ospedale

//SI DOVREBBE AVERE IL CORAGGIO DI CHIU-DERE IL PRONTO SOCCORSO E TRASFERIRE TUTTE LE URGENzE A PISTOIA. PESCIA PUO’ DIVENTARE UNA STRUTTURA DI ECCELLEN-zA PER ALCUNI REPARTI. IN QUESTO MODO I DUE OSPEDALI RIUSCIRANNO A CONVIVERE PERFETTAMENTE E A SERVIRE AL MEGLIO LA POPOLAzONE.

L’idea di Giuseppe FioreL’ospedale di Pescia

punti sulla riabilitazione

Page 31: Chi sarà il Capitano?

Costruzione di 14 villette e 20 appartamenti di varie metrature in Pistoia Via S. AlessioTutti gli edifici sono realizzati in “Classe energetica A”

Il percorso per certificare la classe A inizia in fase progettuale proseguendo con un’accurata scelta dei materiali e delle tecniche costruttive per concludersi con l’attestazione del documento sull’ACE che per legge deve accompagnare gli atti di vendita

Come sfrutterebbe quindi l’attuale ospedale di Pescia?“Oggi con il servizio di 118 che costa molto al bilancio dell’azienda sanitaria, ma che è fondamentale per il territorio e funziona molto bene, i pazienti, quando ar-rivano al pronto soccorso sono già stati soccorsi, as-sistiti e stabilizzati. Quindi, nella fase successiva, do-vrebbero esser seguiti da equipe di medici qualificati per le specifiche patologie. E questo, a Pescia, non è sempre possibile. Così è necessario il trasferimento in ospedali più attrezzati come Pisa o Firenze perdendo tempo prezioso, spesso, per la salute del paziente. Se invece potenziassimo al massimo l’ospedale di Pi-stoia e lo rendessimo una struttura di eccellenza per tutti i tipi di emergenza, Pescia potrebbe diventare un centro specializzato per la riabilitazione o le cure di quelle patologie dove non c’è un’emergenza di inter-vento. Ad esempio, a Pescia, si potrebbe creare un reparto di oncologia qualificata, la protesica, la riabili-

tazione generale, ma anche quella psicogeriatrica per gli anziani. Sicuramente arriverebbero pazienti anche da altre zone, non solo della Valdinievole. Perché non si fa? Forse si vuol dare più vantaggi ad aziende sani-tarie private che pare vogliano investire sul territorio?”In più la posizione del nuovo ospedale di Pistoia è strategica per le emergenze“In effetti sì e oggi sappiamo che gran parte delle patologie, in particolare quelle gravi o le emergenze, possono essere curate bene soprattutto se si inter-viene con un certo tempismo. L’ospedale di Pistoia sorgerà vicinissimo al casello autostradale, quindi si potrebbe raggiungere velocemente da ogni parte del-la Valdinievole. E non ci sarebbero perdite di tempo o trasferimenti da un ospedale all’altro. Curata la prima fase, quella appunto di emergenza, con il mio pro-getto, il paziente verrebbe trasferito a Pescia per la riabilitazione. E a tutti i pazienti sarebbe garantito un servizio di qualità a tutti i livelli”.

Page 32: Chi sarà il Capitano?

Dopo la sosta natalizia, riparte la rubrica Oltre, condotta dal nostro col-laboratore Federico Liberati, dedicata alla caccia delle barriere architet-toniche, nei comuni della nostra provincia.

In questo numero, siamo stati a Borgo Buggiano, con risultati abbastanza positivi.

Diletta Severi

foto di Cristiano Bianchi

Il Municipio di Borgo a Buggiano è di recente ristrut-

turazione, e, oltre ad essere esteticamente bello, risul-

terebbe anche funzionale e libero da barriere archi-

tettoniche. Usiamo il condizionale, perché durante la

nostra visita gli uffici comunali erano chiusi, quindi non

abbiamo potuto verificare che l’interno fosse a norma.

Come, invece, risulta essere l’esterno. Parcheggio

disabili all’ingresso, con scivolo per salire sul mar-

ciapiede, nessun ostacolo per Federico lungo tutto

il loggiato. Alcuni testimoni ci confermano la presenza

di porte automatiche.

@MunicipioPiazza Matteotti 1

TUTTO A NORMA

Biblioteca Comunale bocciatapromossi Municipio e stazionebORGO A buGGIANO

Page 33: Chi sarà il Capitano?

Se arriviamo alla piccola stazione di Borgo a

Buggiano dal parcheggio riservato agli utenti Tra-

nitalia, troviamo un solo posto auto destinato ai

disabili. Correttamente segnalato, ma forse trop-

po poco per un parcheggio molto ampio. Il per-

corso verso l’ingresso alla stazione è sgombro da

ostacoli e facilmente percorribile, anche qualora

Federico non fosse accompagnato. Seppur non

ci sia un vero e proprio ingresso riservato ai disa-

bili, con magari opportuna segnaletica, l’accesso

alla banchina d’attesa è agevole. @stazione

Via della Stazione

POSTO AUTO RISERVATO E LIBERO ACCESSO

ALLA STAzIONE

UN UNICO POSTOAUTO RISERVATO

@bibliotecaCorso Indipendenza 105

FEDERICO NON POTREBBE ENTRARE IN BIBLIOTECA

La nota dolente del nostro tour, è la Biblioteca Comunale, la cui

sede è posta, dal 1982, nel Palazzo Carozzi Sannini, proprio sul

corso principale del paese. All’ingresso ci sono due altri scalini

che Federico mai potrebbe superare da solo, ed anche ac-

compagnato la difficoltà è palese. Da segnalare la gentilezza e

l’educazione di due giovani studenti che si sono offerti di aiutare

il nostro collaboratore a salire le scale e che hanno confermato

l’assenza di ingressi riservati ai disabili.

Page 34: Chi sarà il Capitano?

arla dei successi ottenuti e dei traguardi

raggiunti con la stessa semplicità e la stes-

sa pacata modestia di chi racconta di aver

preparato un ottimo ragù. In realtà, quello che è riu-

scito a creare Federico Biondi, classe 1974 cresciuto

a Massa e Cozzile, trapiantato a Montecatini, avreb-

be di che dargli alla testa. Evidentemente, il tenere i

piedi ben saldi a terra è la vera chiave del successo.

Amante dell’ingegneria informatica già dai tempi della

scuola, comincia a lavorare nel settore con la nascita

dei primi provider, negli anni ‘90. Fare siti e realizza-

re programmi diventa la sua professione e nel 1997

fonda la prima ditta “QualitySoftware”, dedicata alla

realizzazione di pagine web. Negli stessi anni, studia e

realizza l’inedito programma “Costo in Linea”, capace

di segnalare agli utenti, in tempo reale, il costo della

connessione Internet: un successo, che consente a

Federico di tessere importanti relazioni commerciali

con colossi come Autostrade per l’Italia, Ferrovie dello

Stato, Pignone. Nel 2001 fonda, insieme ad altri soci,

Megamente. Nata come web agency (creazione di siti

e software legati al web), contava, agli albori, 4 dipen-

denti: oggi vanta un organico complessivo di oltre 60

dipendenti e collaboratori, dell’età media di 31 anni,

e sedi dislocate a Firenze, Bologna e Milano. Nella

prospettiva di internazionalizzazione della propria at-

tività, da alcuni anni detiene una società controllata in

Repubblica Ceca, con sede a Praga, (specializzata in

e-commerce, broker di stampa ed editoria) ed una in

Francia (specializzata in editoria). Traguardi importanti,

raggiunti con pochi ma intensi anni di duro lavoro. Nel

2006, Megamente crea un software - commissionato

da La Nazione - per autoimpaginare l’elenco telefoni-

Imprenditori di successoDal Qooid giustonasce Megamente

Diletta Severi

co: sarà l’inizio di una collaborazione che tutt’oggi dura e

che ha fatto di questa società il fornitore unico, per prodot-

ti e servizi legati all’editoria, del gruppo Poligrafici. “L’azien-

da - ci racconta Federico - è nata con altre finalità. L’edi-

toria era un settore che non avevamo in mente di trattare.

Eppure, oggi lavoriamo con il 60% dei quotidiani nazionali,

con l’obiettivo, entro l’anno, di arrivare al 90%. Con i nostri

software, realizzati ad hoc per risolvere le problematiche

del cliente, permettiamo di ridurre tempi e costi. Proprio

ultimamente, abbiamo cominciato a collaborare con Radio

Italia, Capital e Radio Deejay perché utilizzano un software,

da noi ideato, che permette di acquisire gli spot da man-

dare in onda, nei giusti termini di spazio e durata”.

Snocciola nomi di importanti clienti con una non-

chalance invidiabile.

Effettivamente, dà una certa soddisfazione presentarsi

al cospetto di importanti manager d’azienda ed essere

ascoltati, ritenuti credibili. Tuttavia, non è facile, oggi e in

Italia, gestire l’equilibrio economico-finanziario di un busi-

ness in continua crescita.

Ma chi è Federico Biondi nel privato?

Un padre (di Leonardo, 7 anni, ndr) e un felicemente se-

parato (l’ex moglie, con la quale ha un ottimo rapporto,

lavora in azienda, ndr). Viaggio moltissimo per lavoro e

sono un appassionato di golf, seppur non praticante. Non

ho molto tempo libero, ma a lavoro mi diverto quindi non

sono lo stacco tra l’impegno e il divertimento.

foto di Cristiano Bianchi

P

Federico Biondi

P34/tagliati per il successo

Page 35: Chi sarà il Capitano?

E sul lavoro, invece, che capo è?

Fino a poco tempo fa ero un capo operativo, ultima-

mente mi sono dovuto concentrare più sulla parte

strategica e di sviluppo. Il rapporto con i dipendenti

è diretto, chiaro, di massima disponibilità. In azien-

da c’è la mensa gratuita e il calcetto. Il mio sogno

sarebbe quello di avere un approccio aziendale

sull’esempio americano, ma in questo momento, in

Italia non è applicabile. Purtroppo, non c’è un cor-

rispettivo tra ciò che il lavoratore si aspetta dall’a-

zienda e quello che l’azienda può dare.

Un obiettivo futuro. E un rimpianto.

Far crescere le quote di mercato all’estero, In-

dia, Cina, Brasile e Francia, dove sono convinto

ci siano grandi margini per lavorare bene. L’unico

rimpianto è quello di non essere stato sufficien-

temente maturo nella gestione aziendale quando

ho fondato Megamente. Avrei, senz’altro, evitato

alcuni errori.

Messo on line lo scorso 6 Ottobre, Qooid (leggere

quid, termine latino utilizzato per descrivere quel qual-

cosa che contraddistingue ciascuna persona) nasce

dall’intuizione dello staff Megamente che, riscontrato

l’assenza di un portale in grado di gestire e consentire

lo scambio di file digitali creativi e informativi, offrendo

agli autori la possibilità di ricevere un compenso per le

proprie opere, ha ideato questo sito pensato per offrire

a chiunque, in qualsiasi parte del mondo si trovi, una

chance di far conoscere ad una platea globale le pro-

prie abilità. L’obiettivo è quello di concentrare l’offerta

di contenuti creativi e informativi in un unico spazio vir-

tuale, all’unica condizione che le opere siano condivisi-

bili in formato digitale.

Il sito web dedicato alla genialità

Page 36: Chi sarà il Capitano?

Nel Continente NeroSimeone Clamori

spingersi in una impavida discesa in rafting lungo le rapide, o per fare l’emozionante bagno nella rinomata Devil’s Pool, una piscina naturale proprio sul vertiginoso bordo delle casca del lato zambese. Da qui, ha inizio in nostro viaggio in Botswana un paese, che a differenza di quanto si possa supporre, tutto ricorda fuorché il terzo mondo: i centri abitati, sebbene lon-tani dal nostro concetto di città, sono sostanzialmente puliti e ordinati, offrono ogni genere di comfort, di bene di consu-mo e la popolazione, molto dignitosa, parla correntemente inglese. Un paese incontaminato, ancora impermeabile alle in-terferenze del turismo, dove la chiara sensazione di una natura incontaminata si coniuga con un senso di pace assoluta e con la percezione di genuinità dell’esperienza vissuta. Il paese offre una grande diversità di ecosistemi, dal deserto del Kalahari alle depressioni saline dei Makgadikgadi e Nxai Pan, dal delta dell’Okavango alla savana Chobe fino al bush del Savuti e del Moremi e, considerando un periodo medio di permanenza di 10-12 notti, la soluzione migliore è quella di spostarsi all’in-terno del paese con piccoli aerei da turismo. Per esperienza personale, consiglio vivamente di affidarsi a Desert & Delta Safari, ottima compagnia locale titolare sia dei mezzi di tra-sporto che di una buona selezione di Lodge e Camps. Il Bot-swana è assistere da vicino alla migrazione degli elefanti afri-cani che guadano il fiume Chobe per sconfinare a mangiare le verdi erbe della Namibia, provare il brivido dell’immancabile dimostrazione di forza del capo branco che simula le cariche verso il proprio automezzo, sventolando le immense orecchie e sollevando la polvere a colpi di proboscide. Il Botswana sono i termitai del Moremi usati dai ghepardi come osserva-tori per avvistare le prede a lunga distanza, o le famiglie di le-oni dove i grandi maschi si crogiolano con i cuccioli all’ombra delle fronde mentre le femmine sono in caccia. Il Botswana è il Delta dell’Okavango dove il fiume anziché sfociare in mare va a morire nel deserto formando una fitta rete di canali ed isole, dando così vita ad uno dei più incredibili ecosistemi dell’intero continente africano. Navigare in mokoro lungo la rete di canali consente l’avvistamento di una varietà presso-ché infinita di uccelli acquatici oltre che di animali che vivono le sue acque o le frequentano per abbeverarsi. Se ciò che cerchi è un pieno contatto con la natura, un netto distacco con il tuo quotidiano, un ritorno totale alle origini dell’uomo dove as-sistere a scenari straordinari, senza però rinunciare al comfort ed alla sicurezza, il Botswana è senza ombra di dubbio la tua destinazione ideale.

alla scoperta della natura

Questo mese voglio accontentare la nostra Diletta Severi, mia mentore editoriale, parlan-do di una destinazione, che senza ombra di dubbio, rappresenta l’essenza assoluta del fa-scino del safari africano d’altri tempi. Con sole dieci ore di volo notturno dall’Europa, una coincidenza a Johannesburg e poco meno di ulteriori due ore si raggiunge le Victoria Falls, sia che si atterri nell’omonimo aeropor-to in zimbabwe che al Livingstone Airport in zambia, entrambi a meno di dieci chilometri dalle cascate. Anche per i viaggiatori più navi-gati, lo scenario è qualcosa di assolutamente imponente e maestoso: il fiume Zambesi che si tuffa da un fronte largo oltre 1.700 metri per un’altezza di oltre 100 lascia quantome-no esterrefatti. Due notti sono necessarie per concedersi almeno un’intera giornata per una passeggiata lungo i vari view-point, per una romantica navigazione dello zambe-si al tramonto, per effettuare il famoso “Flight of Angels” (volo panoramico sulle cascate),

P36/giramondo

Page 37: Chi sarà il Capitano?

Nel Continente Nero

Page 38: Chi sarà il Capitano?

L’otto agosto scorso il negozio Fashion Italy Parrucchieri di Luana e Maurizio

ha festeggiato i primi trent’anni di attività. La partecipazione all’evento è stata

grande e calorosa, proprio come lo è l’affetto che la clientela nutre per que-

sta attività che, ormai, a Ponte Buggianese è diventata un’istituzione. Questo

importante traguardo è stato festeggiato con una sfilata di presentazione di

acconciature di tendenza per il prossimo veglione di capodanno.

I nostri primitrent’anni

Albert Einstein scriveva: “Le crisi recessive sono la più grande benedizione per le nazioni, portano progresso, servono per rompere la staticità ed accelerare la creatività, nell’angoscia della crisi sorge l’inventiva per uscirne fuori”. La crisi attua-le somiglia molto a quella degli anni ‘70. Allora, credevo nell’Italia e negli ideali. Nella musica, da Battisti alla PFM, negli stilisti, nell’italianità che condizionava il mondo intero. L’industria italiana, nonostante la crisi, continuava a crescere sull’ar-tigianato, il grande vero creativo indistruttibile. Nel ‘79 ero giovanissimo ed era l’anno di fuoco per il mitico “Studio 54” di New York. Avevo 17 anni, i petardi sotto i piedi. Servono idee forti per uscire dalla crisi. Le loro idee, quelle che, negli anni ’70, fu-rono le nostre. Non a caso la “Compagnia CLIMAX” con il ‘70s Party, sta riportando “IN PISTA” gli anni ‘70, con il loro fascino, non solo nostal-gico, ma come se fosse una nuova corrente che serve a trasmettere ideali. I vecchi

ideali per i nuovi giovani. E loro, insieme a noi, si divertono, si emozionano e indossano anche la parrucca. Per questo si vince, se si fa marcia indietro. Questo è il 70s Party GOOD TIMES, in scena domenica 19 Febbraio, dedicato al loca-le più importante di tutti i tempi: lo Studio 54 di New York. Abbiamo deciso di fare un evento storico, con l’esibizione di colui che faceva so-gnare dalla consolle: KENNY CARPENTER dj, in un raro tandem rievocativo con la sua cantan-te vocalist WENDY LEWIS, oggi voce di Mario Biondi. Obbligatorio un abbigliamento ‘70sStyle, con almeno un accessorio. E se non lo trovate, ci pensiamo noi: abbiamo messo in circolazio-

ne 500 rarissimi foulard/invito ‘70s Style. Cercateli. Per i più pigri, il locale sarà fornito di accessori e par-rucchieri grazie allo staff di BIOETICA, ma anche i bravissimi truccatori dello staff EDI MakeUpArtists.

Fabio Madiai

Al LIDO’ il grande Kenny CarpenterParty dedicato allo “Studio 54”

Page 39: Chi sarà il Capitano?

3600 metri quadri coperti e 5000 metri quadri di parco acquatico. Questi i numeri di Hidron Pi-stoia, il nuovo ed innovativo centro Fun, Sport e Wellness che inaugurerà la propria sede il 10 mar-zo prossimo, in località Pontelungo. Hidron è leader in Italia per il fitness ed il tempo libero: la prossima apertura nel capoluogo pistoiese nasce dal succes-so dell’esperienza Hidron Firenze, che ha ispirato anche la nascita di Hidron Tirana, la prima sede all’estero. Abbiamo incontrato Andrea Massagli, Amministratore Delegato Hidron, e Alessandro Car-lesi, l’imprenditore pistoiese che, insieme al padre Danio, ha creduto nel progetto e ha reso possibile l’apertura di questo centro che rappresenta un’as-soluta novità per Pistoia e l’intera provincia.

Cos’è Hidron?è un mondo creato per farti vivere l’esperienza del benessere totale. La sua filosofia si nutre di benes-sere e tempo libero, di relax e divertimento. Hidron Pistoia offre servizi per adulti e bambini. Piscine al coperto, corsi di nuoto, fitness in acqua, parco acquatico esterno. Area benessere, con percorsi mirati per il tuo corpo, area beauty, con trattamenti estetici personalizzati, area fitness di ultima genera-zione con possibilità di corsi collettivi.

Ma i servizi non si esauriscono qui.Hidron Pistoia sarà anche un centro specializzato di pre-abilitazione per le attività motorie. Grazie ad uno staff di professionisti (nutrizionisti, medici specializ-zati, fisioterapisti) sportivi, persone dismetaboliche e chi ha esigenze specifiche potrà godere di per-corsi personalizzati per una perfetta forma fisica. Ed ancora, all’interno di Hidron sarà presente un risto-rante, uno spazio dedicato per pranzi veloci, piccoli snack o la merenda per bambini. In più, ogni sera

eventi, serate a tema, e area shopping (con negozio Everlast e parrucchieri).

Perché avete scelto Pistoia?Prima di tutto perché la città ha un bacino di uten-za importante - abbiamo già un database di 11mila clienti contattati - e, ad oggi, nella zona non ci sono competitor nella stessa tipologia di settore. Secon-dariamente, volevamo riqualificare un’area che, di-versamente, sarebbe rimasta inutilizzata e creare opportunità di lavoro. Prevediamo di arruolare set-tanta, tra dipendenti e collaboratori: un personale giovane, competente e del posto. Abbiamo già fatto più di 300 colloqui ed, ancora, continuano ad arri-varci curriculum.

Le tariffe per chi decide di abbonarsi?In generale, i nostri prezzi saranno più bassi rispetto a quelli di mercato. Per chi, poi, entra nel mondo Hidron entro il 10 marzo prossimo, riserviamo un trattamento particolare: 44€ al mese per provare l’e-sperienza Hidron per un anno (compreso lo spazio acquatico) oppure 63€ al mese (solo 2€ al giorno) per la Formula All Inclusive a tempo indeterminato.Info su www.hidronpistoia.it

Hidron è un mondo a prova di bambino.I bambini sono al centro del mondo Hidron. Per loro ci sono servizi tutti dedicati con corsi di nuoto, di danza, organizzazione compleanni, campus estivi ed invernali.

In arrivo a Pistoia il benessere che mancava

//Per maggiori informazioni: Info Point Hidron Via Provinciale Lucchese, 139Loc. Pontelungo (PT)Apertura: 10-20.

Nella foto: Simona Chiti, Jindra Flekova, Maddalina Marcu - Staff Hidron

Nella foto: Andrea Massagli (AD Hidron) al centro tra Alessandro e Danio Carlesi (proprietari Hidron Pistoia)

Page 40: Chi sarà il Capitano?

La buona e sanatradizione toscanain tavola“Dal Pucci”Atmosfera familiare e cordiale, in un ambiente curato ed

accattivante e, naturalmente, freschezza e alta qualità delle materie prime. Questi i punti di forza del Ristorante “Dal Pucci”

di Pescia, in attività dal lontano 1951. A guidare questo ristorante di

successo sono, oggi, i due fratelli Pace, Alessandro in cucina e Fulvio in

sala. In tavola la miglior tradizione toscana - con un occhio di riguardo

per le vecchie e genuine ricette dei nonni - ma anche il buon pesce, e

qualche divagazione su una cucina originale e più ricercata (tagliata di

tonno all’ananas, ad esempio). Ma il piatto forte resta lei, la Fiorentina.

“Dal Pucci” si possono trovare varie proposte degustazione.

DEGUSTAZIONE CARNE €30,00 (escluso vino)DEGUSTAZIONE PESCE € 32,00 (escluso vino)DEGUSTAZIONE PIZZA € 15,00 (escluse bibite)

“Dal Pucci” è il ristorante ideale per la tua pausa pranzo, con menù alla carta

- semplice, genuino e casalingo - e diversi proposte (da 10€, 15€ e 20€).

Tre sale con giardino estivo, una cantina forni-ta, possibilità di menù vegetariano e la domenica pranzo per la famiglia (proposta menù a 22€).

Diletta Severi

foto di Cristiano Bianchi

//Via Amendola, 4 51017 Pescia, PistoiaTelfono 0572 476176ORARIO: 12-15/19.15-23 Chiuso il Giovedì.

Page 41: Chi sarà il Capitano?

gennaio primavera terme monte-catini romani trattamenti natu-rali fangoterapia serenità rilassar-si felici wellness remise en forme

Apprendo, tra l’altro, dal sito istituzionale di Terme che già in epoca romana erano note le qualità terapeutiche delle acque di Montecatini, quando fondavano una nuova città, oltre al foro, ai templi, ai circhi e alle case, si preoccupa-vano sempre di costruire anche una o più stazioni termali. Le terme per gli antichi romani non erano solo una filosofia di vita, ma anche un modo di intrattenere relazioni sociali e di dedicare un po’ di tempo a se stessi e al proprio be-nessere fisico e psicologico. Il termalismo e’ un fenomeno che ha accompagnato l’evoluzione dell’uomo nella ricerca del suo benessere psico-fisico, attraverso l’acqua, nostro primo contatto prenatale, in cui ci ritroviamo e ci rigene-riamo come in una oasi tranquilla di serenità il rilassarsi e lasciare che i propri sensi si espandano in tutte le direzioni e sensazioni farà di noi persone più felici. Questo significa abbandonarsi al wellness, questo significa pensare a noi stessi, cercare un’oasi solo nostra dove stare bene! E cos’è il benessere? Il benessere (da ben - essere = “stare bene” o “esistere bene”) è uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano, “lo stato emotivo, mentale, fisico, so-ciale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”. Prendersi cura si se stessi, dunque è un nostro

dovere, coccolarsi e farsi coccolare nel pieno relax di un’at-mosfera ovattata e rallentata, come quella dei Centri Benes-sere, dove la parola d’ordine è Wellness, si entra in contatto con una nuova filosofia di vita all’insegna dell’armonia con se stessi e ciò che ci circonda. Il benessere è, insomma, la ricerca di quello stato emotivo chiamato felicità, data da un senso di appagamento generale e la sua intensità varia a seconda del numero e della forza delle emozioni positive che un individuo sperimenta. Gli stati d’animo positivi pos-sono influire in modo considerevole sia sul comportamento sia sui processi di pensiero rendendoli maggiormente ade-guati e funzionali alle situazioni di vita dell’individuo. E’ poi ovvio che tutto questo si ripercuota positivamente sullo star bene dell’individuo con se stesso e gli altri. In effetti, quando le persone sono di buon umore, pensano alle cose in modo molto diverso, rispetto a quando sono di cattivo umore. Quando si è felici si tende a valutare più positivamente la propria persona: ci si sente pieni di energia, si considerano meno gravi i propri difetti e si pensa meno alle proprie diffi-coltà. In ultimo, si è visto che più si è felici più si curano e si allargano i propri interessi sociali e artistici, si pone maggio-re attenzione alle questioni politiche generali, ci si sente più inclini ad accettare dei compiti nuovi e stimolanti, anche se difficili. (Cunningham, 1986; 1988). Non dimentichiamo che anche con l’aumento della temperatura interna (0,5-1°C) data dai fanghi, ad esempio, determina l’accelerazione de-gli scambi metabolici, quindi approfittiamone per smaltire gli eccessi di gola! Rigenerare corpo e spirito facendo vita sociale? Perchè no? Da sempre fare termalismo significa anche incontrare persone, stabilire rapporti umani e sociali, in un momento di piacere per se stessi riscoprendo la vo-glia di comunicare con chi, magari, ci accompagna nella vita o con persone nuove, diverse, che ci danno stimoli di confronto e scoperte di noi….diversi! Un giorno rigenerante alle terme o anche un soggiorno da dedicare a se stessi o alla coppia: qualsiasi sarà il percorso che sceglierete sono certa che amerete come me l’atmosfera un pò fuori dal tempo di questa città che è Montecatini. Lo “stare bene” è nell’acqua! Ritroviamoci.

Antonella Gramigna

Il benesseregrazie alle Terme

//Gennaio, bel mese per pensare a noi stessi! Finite le feste è il mo-mento della calma e della “remi-se en forme” per poi sbocciare in primavera. Quale metodo migliore che tornare indietro nella storia e riscoprire i benefici delle terme? L’I-talia è, senza dubbio, il Paese che vanta il maggior numero di stazioni termali e di luoghi idonei a tratta-menti naturali quali i bagni e la fan-goterapia. E noi Abbiamo la fortuna di abitare in una città termale fa-mosa in Europa quale Montecatini. Approfittiamone!

Dottoressa Antonella GramignaSpecializzata in Comunicazione, orientamento e promozione della salutee-mail: [email protected]

Page 42: Chi sarà il Capitano?

LA RICETTA

Filetto di manzo 200 hg

¼ di litro di Chianti classico

50 gr di pancetta tagliata in due fette

Pane toscano

Olio extravergine di oliva

1 rametto di rosmarino

1 spicchio di aglio

Farina 00

Sale da cucina

In una padella antiaderente

di media grandezza, versare

due cucchiai di olio, il ramet-

to di rosmarino e lo spicchio

di aglio schiacciato con la

buccia. Aggiungere una fetta

di pancetta tagliata a cubetti

e farla rosolare insieme.

Adagiare il filetto infarinato

e farlo cuocere

Filetto al Chianti classico con pancetta croccante e radicchio di Chioggia//

nella padella da ambo le parti, fino a quando i due

lati assumono un colore dorato. La preparazione

del filetto prosegue in una seconda padella, nella

quale si versa ¼ di litro di vino. Si fa cuocere, fino

a quando il vino non si amalgama con la carne e

non si trasforma in una crema densa. L’altra metà

della pancetta, invece, si fa friggere nell’olio già a

bollore, fino a quando non diventa croccante. Il

piatto si compone con il filetto e la crema del vino,

il radicchio di Chioggia grigliato, una fetta di pane

tostato e una goccia di olio extravergine di oliva.

P42/piatto ricco

per 1 persona

Il filetto al Chianti classico è un piatto del periodo invernale che si sposa bene, ovviamente, con un vino rosso toscano Chianti, adatto per una cucina che richiama i sapori della tradizione, con un tocco di originalità e buon gusto. E’ una delle specialità dello chef del Ristorante Pizzeria “La Favola Mia” di Chiesina Uzzanse, Leonello Spadoni, che lo ha preparato anche per “Il Giullare”.

INGREDIENTI

PREP

ARAz

IONE

La Favola Mia - via Cavour, 79 - Chiesina Uzzanese - Telefono 0572 480168

Page 43: Chi sarà il Capitano?

SAN FRANCISCOCorso Roma 112 - Montecatini TermeTelefono 0572 79632

Carne, pesce ed ottima pizza nel forno a legna in un ambiente ricercato

RISTORANTE CECCOVia Forti, 96/98 - PesciaTelefono 0572 477955

La tradizione della cucina toscana

LA RICETTA

I CONsIGLIATI

CAFFÈ GAMBRINUSViale Verdi, 26 - Montecatini Terme Telefono 0572 71725

L’aperitivo più “in” della Valdinievole e il mercoledì cena sushi

RISTORANTE MONTACCOLLEVia Forti, 96/98 - PesciaTelefono 0572 477955

La tradizione toscana in un ambiente rinnovato

MICHI WINE BARPiazza Duomo, 7 - PistoiaTelefono 0573 976381Tutta la magia di Piazza del Duomo, dalla colazione alla cena. Pregiata selezione di vini

RISTORANTE VILLA GARZONIPiazza della Vittoria, 1 - Collodi (PT)Tel. 0572.428545Serate degustazione e buona musica in un ambiente incantevole

Page 44: Chi sarà il Capitano?

Via Salvo D’Acquisto, 43 - Castellare di PesciaVia Borgo della Vittoria, 26 - Pescia

Page 45: Chi sarà il Capitano?

A MAGGIOtornaECOMObILITYSi rinnova , anche nel 2012, l’appuntamento con Ecomobi-lity, la manifestazione a favore dell’ambiente, promossa da Aci Pistoia. L’obiettivo è di va-lorizzare la mobilità sostenibile, con veicoli a basso impatto ambientale, sia di terra, che di mare che di cielo. L’evento, che anche quest’anno sarà ospitato dal Comune di Montecatini Ter-me, è una vetrina per mostrare quello che offre il mercato in ter-mini di tecnologia ecosostenibi-le, ma anche l’occasione per vivere le numerose esperienze “collaterali” che, ogni anno, ar-ricchiscono la Kermesse. L’ap-puntamento è fissato per il 25-26-27 Maggio prossimi.

Nel centro di Lamporecchio ha aperto un

nuovo spazio dedicato ai bambini, alla loro formazione e al loro divertimento.

“Anche i libri parlano”, infatti, non è solo una li-breria specializzata nella letteratura per i più piccoli, ma un luogo in cui organiz-zare feste di compleanno, incontri con autori ed illustratori. O, ancora, uno spazio da

condividere per laboratori, letture animate e tante altre iniziative che possono coinvolgere

anche le scuole. Cinzia ed Ilaria, le due giovani donne

che hanno dato vita a “Anche i libri parlano”, vi aspet-

tano tutti i giorni (eccetto il lunedì mattina) dalle 09.00

alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30.

P.zza IV Novembre, 10 - 51035, Lamporecchio (PT)

Telefono/Fax: 0573-81706

email: [email protected]

Page 46: Chi sarà il Capitano?

Osvaldo Romaniun’intera vitadedicata al calcioe ai più giovani“Pacchino” ci racconta la storia della Via Nova, storica realtà del nostro calcio giovanile. “Tut-to è nato da un incontro alla Casa del Popolo tra l’allora sindaco Antenore Mazzei e il parroco Don Marino Mori. Quel giorno ho realizzato il mio sogno nel cassetto”

Roberto Grazzini

P46/sport

foto

di C

ristia

no B

ianc

hi

era una volta la Stella Rossa Via Nova. La favola calcistica che vi raccontiamo inizia verso la fine de-

gli anni ‘70 e parla di una piccola quanto titolata com-pagine amatoriale, nata nell’omonima Casa del Po-polo, capace di vincere cinque titoli provinciali e uno regionale. Una squadra composta da sanguigna e verace gente del posto, dove spicca l’acume tattico di Osvaldo “Pacchino” Romani, regista a tutto tondo. Ed è proprio lui, sorretto dal fratello Paolo detto “Rin-go”, dall’amico Paolo Parlanti e da Evaristo Pacini, che, appese le scarpe al chiodo, dà vita nel 1980 a quello che è sempre stato il suo sogno nel cas-setto: un settore giovanile nella campagna pievarina. “Ricordo ancora quel giorno - racconta sorridendo Romani - invitai alla Casa del Popolo l’allora parroco Marino Mori e il sindaco Antenore Mazzei per parlare del mio progetto. Una sorta d’incontro fra Peppone e Don Camillo, per dirla alla Guareschi. Molti mi disse-ro figurati se il prete viene nella casa del demonio. E invece venne arzillo ed esclamo la frase Credevi che non sarei venuto! Eccoti servito. E’ un episodio a cui sono legato moltissimo perchè fu da quell’incontro che vennero gettate le basi di quello che adesso è il Via Nova”. La prima esperienza furono i campionati Pulcini, o meglio Piccoli Amici, sempre nell’UISP, col nome di Uc Via Nova. Due bambini si distingueva-no in campo: Giovanni Evangelista che approderà al settore giovanile dell’Atalanta e Alessandro Fini, scel-to della Fiorentina. Nacque così quella che era una sorta di Atletico Bilbao in miniature, in fatto di apper-tenenza e attaccamento alla maglia. “E’ un particola-re di cui sono particolarmente orgoglioso - ammette “Pacchino” con un pizzico di commozione - pensate che oggi, dei 20 componenti della rosa della prima

squdra, ben 15 sono cresciuti nel nostro vivaio”.Un settore giovanile dove la punta dell’iceberg è rappresentata da Fabio Galante, che dal campo della Palagina prese la via di Empo-li, per poi vestire le maglie di Torino, Inter e Livorno. “Tanti ragazzi hanno fatto il salto nel calcio che conta - spiega Romani - ultimo dei quali Alessio Mariotti, ora al Catanzaro, che ha vinto diversi campionato fra serie D, C2 e C1. Ognuno di loro appena può, si fa vivo, perchè il legame è sempre forte anche a distanza di anni”. Torniamo, però, agli albori della società che giocava sul sabbio-so comunale di Via Ancona per passare poi dal 1995 al centro sportivo della Palagina, all’inizio della frazione di Via Nova. Qui, al gruppo storico composto dai fratelli Romani si è aggiunta un’altra persona che sarà molto importante nella storia del club: Ivo Ra-stelli, scomparso prematuramente, ma che ha lasciato un ricordo indelebile. “E’ stato un grande compagno d’avventura, sempre presente e disponibile - spiega Romani - ogni anno lo comme-moriamo con un torneo giovanile a livello professionistico a lui in-titolato”. Nel frattempo il Via Nova ha iniziato a farsi conoscere all’estero, vincendo tornei importanti a Parigi e Tolone oltre che in Spagna. Tra i pali c’era anche un giovanissimo Andrea Spadoni, il nostro direttore, soprannominato Farfalla Smith proprio da Roma-ni, per quelle uscite un po’ spensierate. I successi sono proseguiti, tanto che il Via Nova si è meritato un servizio su “Uno Mattina” per la vittoria al Maestrelli, con tanto di intervista a Romani da par-te di Maria Teresa Ruta. Vulcanico e istintivo, specie in panchina, Osvaldo “Pacchino”, si è fatto più amici che nemici nella giungla

C’

Page 47: Chi sarà il Capitano?

Osvaldo Romani

del calcio. Fra questi l’ex nazionale Romeo Benetti, di casa alla Palagina. “Ogni volta che passa di qua mi viene a trovare e andiamo a mangiare. E’ un vero amico”. La diplomazia calcistica, il patron, l’adope-ra per intrecciare proficui legami con la Lucchese, grazie al buon rapporto col compianto professor Bianchi, anche se l’Empoli alla fine è diventato il partner privilegiato. “Avere legami stretti con chi cre-de nei giovani è essenziale” sentenzia Romani. La segreteria oggi è zeppa di foto che testimoniano i tanti momenti belli, ma che hanno comunque tolto qualcosa agli affetti personali. “Da ormai tanti anni il Via Nova mi assorbe a tempo pieno - ammette - dandomi molto in cambio. Ma esiste un dazio da pagare. Non mi riconosco affatto nel ruolo di pa-dre-padrone del club, quanto piuttosto in quello di genitore premuroso e non mi vergogno di rullare il campo col trattore quando ce n’è bisogno”.Giardi-niere, custode, magazziniere, allenatore, presidente, direttore sportivo e psicologo. Tutte qualifiche che rispondono alle caratteristiche di Osvaldo Romani, uomo che ha coronato un sogno. Il centro della Pa-lagina è un complesso all’avanguardia non solo in Valdinievole, con un campo centrale in erba natu-rale, uno in sintetico di ultima generazione, più un campo di calcetto sempre in sintetico. In più c’è una sala polivalente, perfetta per quel luogo di aggrega-zione che Romani voleva “Ma non è tutto merito mio - precisa - ho avuto la fortuna di aver trovato un ‘amministrazione comunale sensibile alle problema-

tiche giovanili, che si è fatta in quattro per appog-

giarmi. Magari io sono stato bravo a contornarmi di

collaboratori validi come Renzo Bartolini, allenatore

bravo e preparato, nonchè uno di famiglia vista la

lunga militanza, o come l’insostituibile segretario

Nino Boccardo”. Ma come è cambiato il calcio gio-

vanile ? “Dovunque vado, ci sono due porte, le reti,

l’area di rigore. Non inventa niente nessuno. Il calcio

è sempre calcio. Io sono un romantico del football.

Credo al lavoro sul campo e alle motivazioni che un

istruttore sa trasmettere ai ragazzi”.Rimpianti? “Non

so cosa siano. Quello che volevo fare l’ho fatto e

lo rifarei nella stessa identica maniera. Spero che il

nostro settore giovanile, al momento composto da

oltre 200 ragazzi, cresca in maniera esponenziale e

che la Palagina resti un posto sano e un punto di ri-

ferimento per i tanti giovani e le loro famiglie”. Buona

fortuna Osvaldo

// NELLA VIA NOVA SONO CRESCIUTI TANTI PICCO-LI TALENTI DEL CALCIO. FABIO GALANTE DALLA PALAGINA FINO ALLA CHAMPIONS LEAGUE

Page 48: Chi sarà il Capitano?

bar - Colazioni Pranzi di Lavoro - Happy hour Ricevitoria sisal e superenalotto

Via battisti 956 - Monsummano Terme (PT)Contatti: 349.0541956 - 339.6811348

bar - Colazioni Pranzi di Lavoro - Happy hour Ricevitoria sisal e superenalotto

Tutti i Venerdi APERICENA dalle 20Tutti i Venerdi APERICENA dalle 20

Ogni anno il Coni comitato provinciale Pistoia,

nell’ambito della giornata del dirigente sportivo,

invita gli enti di promozione sportiva a segnalare

un nominativo che si sia particolarmente distin-

to, nell’anno in corso, per iniziative o impegno a

favore dello sport. Nel 2011, l’importante rico-

noscimento è stato assegnato a Andrea Vergoni

(nella foto), dirigente Asd Sport Bike Rig Design,

perché meglio ha rappresentato le strategie e

gli indirizzi che il comitato aveva indicato:con

l’appoggio convinto della sua società, è riuscito

a bene interpretare il concetto che, nello sport

per tutti, il fine sociale della pratica è prevalente

su quello della performance. Lo ha fatto grazie

alla sua capacità di promuovere, sostenere e

realizzare progetti che hanno visto attori prota-

gonisti le persone e, nel suo caso, la bicicletta

come strumento. Sentite congratulazioni da

tutta la redazione de “Il Giullare”.

Andrea Vergoni

A conclusione di un mese ricco di iniziative con lo scopo di raccogliere fondi da destinare all’AILA (associazione italiana Lafora), viene annunciata una importante serata a sostegno della ricerca sulla malattia. Ci saranno tanti ospiti del calibro di Nicki Giustini e si effettuerà il 25 Febbraio (ore 21) presso il Tea-tro del Foro Boario di Lucca. Nell’occasione sarà fatta anche la premiazione del nostro Torneo di Calcio a 5. Avevamo raccon-tato di questa malattia, raccontando la storia di una ragazza di Chiesina Uzzanese affetta da questa malattia. Con questa notizia invitiamo i nostri lettori ad aiutare questa associazione anche con un piccolo contributo o gesto, per riuscire a dare nuovamente una speranza alle persone che stanno combat-tendo con la malattia.

uno show per la ricercadella sindrome Lafora

Dal primo gennaio scorso, la Cattedrale di San zeno in Piazza del Duomo è diventata la prima chiesa in Ita-lia dotata di un defibrillatore. L’inaugurazione del PAD (ovvero, il punto dove è stato installato il macchinario), voluta congiuntamente dal Capitolo della Cattedrale e

dall’Associazione Cuoriamoci - la onlus pistoiese che a cinque anni dalla sua fondazione ha donato oltre 100 defibrillatori sull’intero territorio pistoiese - è avvenuta al termine della solenne Messa di inizio anno, presieduta dal vescovo Mansueto Bianchi.

Chiesa e “Cuoriamoci” contro l’arresto cardiaco

Dirigente Sportivo dell’annoSuccesso inaspettato per la serata, pre-

sentata da Alessandro Martini, che si è

svolta venerdì 6 Gennaio presso l’Hotel

Adua di Montecatini Terme. Più di 150

le persone che hanno partecipato, con

entusiasmo, alla kermesse dedicata

alla moda e allo spettacolo. Con pro-

tagonisti, giovani talenti emergenti che

hanno allietato la serata con magnifiche

esibizioni canore e belle modelle in erba,

che si sono destreggiate tra passarelle e

cambi d’abito (Fashion Designer, Bene-

detta Mariotti che ha presentato il suo

marchio Wendy in Wonderland).

serata dedicata alla modasuccesso all’hotel Adua

Page 49: Chi sarà il Capitano?
Page 50: Chi sarà il Capitano?

w w w . i l g i u l l a r e . c o m

n u o v o e d e m o z i o n a n t e

Page 51: Chi sarà il Capitano?

@ilgiullare_freeTWITTA CON NOI

cerca “Il Giullare”DIVENTA NOsTRO FAN

sOCIAL GIuLLARECuRIOsANDO suL WEb

DI CAsA NOsTRA

Page 52: Chi sarà il Capitano?