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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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Universitdegli Studidi Padova
Facolt di S.M.F.N.Dipartimento di FisicaG. Galilei
Master in
Comunicazione
delle Scienze
CHI NON CONOSCE IL
RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITOMEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA
SCIENZA E PSEUDOSCIENZA.
Dott.ssa Cristina Rigutto
Prof. Leopoldo Benacchio
Padova, dicembre 2009
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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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ABSTRACT
Si possono prevedere i terremoti alcune ore prima del
loro verificarsi, prevedendo anche il luogo e la
magnitudo? S, secondo Giampaolo Giuliani, no, secondo
la comunit scientifica. su questo dibattito che i media
hanno puntato i riflettori, orientando lopinione pubblica.
un dibattito dai tratti confusi, dove i media faticano a
tracciare i confini tra scienza e pseudoscienza, a scapito
della correttezza dellinformazione.
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SOMMARIOABSTRACT .................................................................................... 0
INTRODUZIONE ............................................................................ 2
LA STORIA ................................................................................... 3
IOLAVEVOPREVISTO .................................................................... 3
SCHEDAIl protocollo: Peer Review....................................................... 6
IL RUOLO DEI MEDIA NELLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA ................ 7
SCIENZAEGIORNALISMO:DUECULTUREALIENE? ............................. 7
LAGENTECOMUNEHACAPITO ........................................................ 9
SCHEDA Giuliani e Di Bella .................................................................... 12
SCHEDA La coda lunga della comunicazione ........................................... 13
WEB2.0 ..................................................................................... 14
SCHEDA Glossario : le parole del web..................................................... 16
INTERNET FOR GIULIANI .............................................................. 17
ILBLOGDIMESSORA: .................................................................. 17
SCHEDAUniversita degliStudi di Teramo: loccasione mancata ................ 19
SCHEDA Digital Storytelling ................................................................. 20
AGGIORNAMENTORADON ............................................................. 21
SCHEDA Il libro ................................................................................... 22
GIULIANI CAMBIA CANALE ............................................................ 23
CONCLUSIONI............................................................................. 24
BIBLIOGRAFIA ............................................................................ 27
RASSEGNA STAMPA ..................................................................... 28
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INTRODUZIONEScienza e giornalismo non sono culture aliene, anche se a
volte possono sembrarlo. Sono costruite sulle stesse
fondamenta: la credenza che le conclusioni richiedono prove, che
le prove devono essere a disposizione di tutti, e che tutto pu
essere rimesso in discussione. In entrambi i gruppi ci sono scettici
di professione. Ma che sia diretto a un esperimento o a una
notizia , ognuno pu apprezzare lo sguardo critico dellaltro1.
Eppure leggendo i giornali, queste fondamenta comuni non si percepiscono. La
scienza comunica il metodo, i media la notizia.
Il metodo ci che distingue la scienza dalla pseudoscienza. La scienza non solo uninsieme di conoscenze, metodo; la pseudoscienza uninsieme di fatti,
speculativa, aspira alla validit scientifica sottraendosi allonere della prassi.
La scienza interpreta i dati sulla base di modelli, teorie, con lonere della prova e
della ripetibilit, non di certezze, nel senso che comunemente viene dato alla
parola dalle persone; per le persone dalla scienza si aspettano proprio risposte
certe. Le persone non si accontentano di sapere che allo stato attuale delle
conoscenze si pu ragionevolmente concludere che , le persone si aspettano di
sapere se vero che luso dei telefonini provoca il cancro, se vero che
linfluenza suina meno pericolosa di quella stagionale, se vero che gli
elementi geneticamente modificati non sono pericolosi per la salute. Se veroche
si possono prevedere i terremoti
Le persone che non conoscono il metodo scientifico, percepiscono lincertezza
come un fattore negativo, per il fatto che la scienza fornisce certezze solo
allinterno dei limiti della validit delle teorie, e di fronte a questa chiedono fatti. I
fatti rassicurano, si comprendono. E i giornali forniscono i fatti. La pseudoscienza
fornisce fatti. E il divario tra comunit scientifica ed opinione pubblica, aumenta
sempre di pi.
In questa tesi cercher di evidenziare attraverso la cronistoria del caso Giuliani,
come scienza e pseudoscienza competono nel campo dellinformazione mediatica,
illustrando quel caleidoscopio di sfaccettature che orientano la percezione di un
messaggio: il metodo, i protocolli, la verifica delle fonti, il linguaggio dei media, i
canali, gli interessisottesi allinformazione mediatica, gli interlocutori.
1(Cheerleader or watchdog?, Nature, 2009)
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LASTORIA
IOLAVEVOPREVISTO
Il 28 marzo 2009, Giampaolo Giuliani,che da tempo sta monitorando lo
sciame sismico che investe lAbruzzo,
contatta il sindaco di LAquila per
tranquillizzarlo: non ci saranno eventi
sismici importanti in citt, lunico sar
a circa 50 Km da LAquila. Forse,
aggiunge, si potrebbe avvisare anche il
sindaco di Sulmona e dirgli che esiste
la possibilit di prevedere scosse dipreallarme.
Pi tardi, lui stesso, a contattare il
comune di Sulmona, vuole solo
informare che la popolazione pu
essere rassicurata perch le scosse che
investiranno il paese saranno di lieve
entit.2
A Sulmona scatta per lallarme, gliabitanti vengono invitati a lasciare le
abitazioni daqualcuno che ha diffuso
il messaggio di allarme con
tanto di megafono [] andava
in giro con un furgoncino
dichiarando lallerta per il
terremoto3 .
Il terremoto, inquelloccasione, non arriva e
Gioacchino Giuliani viene
denunciato per procurato
allarme4.
Circa una settimana dopo, il 6
aprile 2009, un sisma di
magnitudo 6.3 colpisce
LAquila, e i media si ricordano di
Giuliani, quel tecnico abruzzese, che
afferma con convinzione che i
terremoti si possono prevedere, e che
lui quel terremoto devastante laveva
previsto, ma per paura non aveva
potuto avvisare nessuno.
Esplode il caso Giuliani, i principali
media gli dedicano articoli e servizi e
lui spiega a tutti il suo metodo
previsionale, che si basa sulla
rilevazione di forti concentrazioni di
radon nel sottosuolo, in occasione di
eventi sismici. Parla di picchi
impazziti, di radon che correva,
piange, si colpevolizza per non aver
avvisato la popolazione del pericolo
imminente.
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I media lo ribattezzano Profeta di
sventure, Cassandra dellapocalisse
abruzzese, Uomo della profezia,
Luomo che parla con i terremoti5.
Il perito chimico Giuliani, che nei
laboratori del Gran Sasso collabora ad
uno studio sulle particelle cosmiche in
qualit di tecnico, subisce una
metamorfosi mediatica, e diventa il
Dottor Giuliani ricercatore dellINAF
che studia il radon come precursore
sismico. Cosa che fa, con fondi propri
e, per sua stessa ammissione, da
autodidatta.
I giornalisti dei principali quotidiani e
dei telegiornali, compreso il notiziario
scientifico Leonardo, lo intervistano.
Porta a Porta e Anno Zero, i pi
seguiti programmi di approfondimento
lo ospitano in trasmissione e si apre
cos il dibattito sulla prevedibilit dei
terremoti, con tre attori in gioco:
Giuliani, la comunit scientifica e la
classe politica.
Inizia la caccia alla notizia e alla
dichiarazione di qualche studioso, che
validi, o invalidi, la teoria di Giuliani. I
quotidiani pubblicano opinioni sia di
chi nega la possibilit di prevedere i
terremoti, sia di chi sostiene che i datidi Giuliani sono validi. E citano studi di
ricercatori russi6 o, in modo molto
generico, ricerche universitarie sul
radon 7 . Limpressione finale che
spesso si ricava da questi articoli che
Giuliani sia una vittima del sistema.
Ma lo veramente? No. Dice con forza
di esserlo, ma non avendo mai
comunicato formalmente, attraverso
una pubblicazione, i risultati della sua
ricerca, con il sistema non si mai
nemmeno scontrato. Lha solo, fino al
6 aprile, completamente ignorato.
Il 6 aprile, il giorno stesso del
terremoto, Giuliani ospite di Porta
a Porta, dove deve confrontarsi con
colui che lha denunciato, il capo della
protezione civile Guido Bertolaso, che
afferma categoricamente che non
possibile prevedere i terremoti, e con
Antonio Persanti, direttore della
sezione sismologica e tettonica
dellINGV, che in trasmissione cerca di
spiegare il metodo scientifico, per
distinguere ci che scienza da ci che
non lo , e ribadisce:
Il progresso scientifico ha delle
regole estremamente ferree, la
scienza progredisce in questo modo: i
ricercatori che credono di avere una
nuova teoria per interpretare i fatti, la
presentano alla comunit scientifica,
la quale ha il dovere di criticarla, di
trovarne i difetti, di appurarla e poi
viene pubblicata. Le regole ferree
hanno garantito levoluzione della
societ negli ultimi due secoli8.
Indifferente al metodo, e a sostegno di
Giuliani, un politico, Antonio Di Pietro(IDV), che ritiene credibile la sua
teoria e afferma che la comunit
scientifica non la prende nella giusta
considerazione per snobismo verso chi
lavora fuori dal protocollo. 9 la
posizione dello stesso Giuliani, che
accusa la comunit scientifica di
bocciare il suo lavoro senza
conoscerlo.
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Il confronto televisivo tra Giuliani e
Persanti, tra pseudoscienza e scienza,
un confronto che non pu avere n
vincitori n vinti, perch la discussione
su piani diversi, non si basa sullostesso metodo, sulle stesse regole.
Non c solo una divergenza di opinioni
tra i due, c una divergenza di
messaggio. Non parlano della stessa
cosa in due modi diversi, parlano di
due cose diverse. Il messaggio di
Giuliani fatto di testimonianze,
partecipazione a convegni, fatti
accaduti; il messaggio di Persanti ilmetodo.
Ma lascoltatore vuole comunque
formarsi unopinione, decidere chi ha
ragione; ascolta le due storie che
parlano di scienza: una difficile, che
parla di metodo, di rigore scientifico, e
una pi semplice, che mostra un lato
umano, che carica emotivamente,alla quale pi facile credere.
proprio questa confusione tra
scienza e pseudoscienza, dovuta alla
scarsa conoscenza del metodo
scientifico, che fa s che anche notizie
non scientifiche, possano essere
facilmente ritenute credibili. E, se il
mezzo che mette a confronto, faccia a
faccia, scienza e pseudoscienza, la
televisione, il risultato amplificato.
In questa confusione i media hanno un
ruolo importante. Il giornalista pu
alimentare questa confusione,
scegliendo il sensazionalismo, il
racconto emozionante, quello cheincontra maggiormente i gusti del
pubblico oppure pu provare a
spiegare il metodo, a farsi interprete
della notizia scientifica e a
comunicarla.
Vedremo nel successivo capitolo che il
sistema mediatico molto spesso non
consente nessuna scelta al giornalista.
Contrariamente allarticolo della rivista
scientifica, che parte dal contesto e
descrive le osservazioni per arrivare ad
una conclusione, larticolo giornalistico
parte dalle conclusioni e cerca di
inserirle in un contesto che abbia
senso per il pubblico cui destinata.
Nei media laccento non posto su
quale notizia comunicare, ma su comecomunicarla.
2(Video, Giuliani: "Sono un coglione". L'intervista (II
parte), 2009)3
(Video, Gianpaolo Giuliani aveva previsto ilterremoto in Abruzzo DERISO DA STUDIO APERTO,2009)4
Per la ricostruzione dei fatti stata scelta laversione sostenuta da Giampaolo Giuliani5
Cfr. rassegna stampa allegata6 (Farruggia, 2009)7
(Mangiarotti, 2009)8
ibidem9
(Video, Terremoto L'Aquila Caso Giuliani Visionarioo Profeta?, 2009)
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Gli scienziati comunicanocontinuamente fra loro, in
molti modi, anche informali,
come rapporti, bozze di
lavoro, scambi interpersonali.
Una volta che il loro lavoro ha
raggiunto un livello che viene
considerato importante per la ricerca
stessa, si rende per necessario il
passaggio alla comunicazione formale.
I risultati delle ricerche devono essere
resi pubblici perch possano essere
considerati patrimonio della
conoscenza scientifica, e perch ci
avvenga, devono essere registrati,
comunicati formalmente.
La comunicazione formale, avviene
attraverso le riviste scientifiche che
attuano il protocollo peer review,
che un mezzo per attestare l
attendibilit dei lavori scientifici
pubblicati. Leditore che riceve
larticolo, lo verifica per vedere se
incontra i criteri editoriali della rivista,
e lo sottopone alla revisione di altri
scienziati del settore.
La revisione tende ad assicurare che il
lavoro contenga risultati significativi e
originali, e che siano state utilizzate
procedure corrette. Se non vengono
sollevate obiezioni tecniche, lo studioviene pubblicato. In caso contrario,
lautore pu sempre rivederlo,
implementarlo e sottoporlo ad
unaltra rivista, dove verr ripetuto il
processo. A pubblicazione avvenuta
sar la comunit scientifica ad
accettare o confutare la ricerca.
SCHEDAIL PROTOCOLLO: PEER REVIEW
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ILRUOLODEIMEDIANELLA
COMUNICAZIONESCIENTIFICA
SCIENZAEGIORNALISMO:DUE
CULTUREALIENE?
Televisione, radio, stampa, sono imedia pi seguiti, quelli che
diffondono la maggior parte delle
notizie. In Italia, la quasi totalit della
popolazione italiana (85,6%) ricorre al
mezzo televisivo per informarsi, e
poco pi della met legge
abitualmente i quotidiani10.
Questo fa dei media tradizionali, il
canale di diffusione preferenziale per
le notizie scientifiche destinate ad un
pubblico di massa. Gli uffici stampa
dei centri di ricerca, preparanocomunicati strutturati in modo da
attrarre lattenzione dei media. Sia
che cerchino la pubblicazione, sia che
vogliano sollecitare la presenza dei
media ad una conferenza stampa, non
basta che il comunicato sia
concettualmente coretto, deve ancheoffrire spunti interessanti per essere
ripreso. Normalmente gli uffici
stampa riescono nello scopo, tanto
che proprio il comunicato la fonte
della maggior parte degli articoli
pubblicati.
Se la copertura mediatica di
televisioni e giornali ha il
pregio di garantire
unampia diffusione della
notizia, la quasi totale
assenza di redazioni
scientifiche e di giornalisti
scientifici, ha il difetto di
non assicurare esattezza e
precisione
nellelaborazione dellanotizia. Le notizie
scientifiche sono trattate
dalla redazione cronaca e
scritte da giornalisti
generalisti, e questo limita
fortemente la quantit e la qualit
delle notizie diffuse.
La scelta delle notizie da pubblicare
viene fatta, non in base alla rilevanza
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scientifica, ma in base a criteri
commerciali. Si pubblicano le notizie
che fanno vendere: quelle con
caratteristiche di novit, quelleinteressanti per la maggior parte delle
persone, che si prestano a mantenere
alto linteresse per pi giorni, che
promuovono cause, che orientano
opinioni, che sostengono posizioni
politiche, che attirano inserzionisti.
Anche i quotidiani con un proprio
inserto scientifico, tendono a
pubblicare gran parte delle notizie
scientifiche nelle pagine di cronaca
piuttosto che in quelle dedicate,
oppure tendono a sovra-
rappresentare alcuni ambiti della
scienza rispetto ad altri.
I giornalisti generalisti raramente
hanno una cultura scientifica e quasi
sempre scrivono larticolo basandosisolo sul comunicato stampa, senza
procedere a ulteriori verifiche della
fonte11. Altre volte sufficiente che la
fonte sia unistituzione o uno studioso
autorevole perch il giornalista ne
riprenda le dichiarazioni senza
procedere ad ulteriori accertamenti
sulla validazione degli studi. il caso
degli esperti che partecipano ai
programmi televisivi, e che spesso
vengono intervistati su argomenti che
esulano dalla loro area di
competenza. La loro autorit
considerata dai giornalisti e dai
responsabili del programma,
sufficiente garanzia di affidabilit.
Non quindi infrequente, che gli
articoli contengano inesattezze ed
errori, o che si arrivi a una vera e
propria disinformazione.
Spesso gli errori sono dovuti ad
imperizia del giornalista che, se privo
di una formazione accademica
scientifica, pu rischiare di
confondere le ipotesi con le prove
sperimentali. A volte nel tentativo di
semplificare un linguaggio troppo
tecnico, commette errori formali o
concettuali, o interpreta i dati anzich
riferirli. Altre volte lerrore dovuto
ad una pubblicazione precoce della
notizia, senza attendere le conclusioni
del ricercatore, che potrebbero anche
invalidare lo studio.
Ma la correttezza informativa non
lunico problema. La notizia scientifica
anche se mediaticamenteinteressante, deve competere per lo
spazio con altri articoli di cronaca. I
criteri editoriali, tecnici, ma anche
economici e politici, sono pi
importanti dei criteri scientifici 12 .
Sono le esigenze editoriali a
determinare quali notizie verranno
pubblicate, e accade che notizie
rilevanti per la comunit scientifica,
vengano ignorate dai media o, allo
stesso modo, notizie di scarso
interesse scientifico ottengano le
prime pagine dei giornali.
Il processo di peer-review che valida
gli articoli scientifici, lungo e la
notizia quando arriva alla stampa gi
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vecchia. Deve essere allora
attualizzata, resa interessante, deve
contenere elementi di forte attrazione
per il lettore. Per diventare la notiziadel giorno, deve far leva sulle
emozioni del lettore, creare senso di
attesa, deve essere una notizia che si
possa raccontare come una storia,
dove leroe (lo scienziato) cambier il
mondo con la sua scoperta. La notizia
contenuta nel comunicato stampa
viene limata, semplificata, rielaborata,
ricostruita, per dar vita un articolonon pi scientifico, bens di cronaca
scientifica13.
La propensione alla drammatizzazione
la leva che cattura limmaginazione
del lettore; la scoperta di cure
miracolose o la minaccia di un virus
killer sono notizie che fanno vendere i
giornali. La drammatizzazione
accettabile, anzi quasi indispensabile
per rendere interessante la notizia
scientifica, ma se si trasforma in
sensazionalismo la notizia perde
credibilit.
IN UN MINUTO SI
POSSONO DIRE DELLE
SCIOCCHEZZE O DELLE
GRANDI VERIT14
Se il giornalista della carta stampata
deve competere per lo spazio, quello
televisivo deve competere per il
tempo.
La televisione il mezzo pi adatto a
diffondere informazione, in ogni
casa, ed guardata dalla maggior
parte della popolazione, offre uninformazione snella, rapida, semplice,
ricca di immagini. Ma quello che il
punto di forza del mezzo, quando si
manda in onda un notiziario, diventa
un punto di debolezza se si deve fare
comunicazione scientifica.
Esprimere concetti complessi,
semplificandoli, nel tempo limitato di
un notiziario, o nel corso di una
trasmissione a tema, rischia di
banalizzare il messaggio. Soprattutto
in quelle trasmissioni che si
sostituiscono ai documentari, ai
reportage, come i talk show, seguiti
da un grande pubblico, ma spesso
rispondenti pi ad esigenze
commerciali o politiche, che di
divulgazione scientifica.
Sono trasmissioni che fanno leva sulla
sensibilit del pubblico, dove
facilmente il piano emotivo si
confonde con quello scientifico15.
LAGENTECOMUNEHACAPITO
In questo contesto il caso Giuliani non
sembra essere unanomalia. Gli
elementi per passare la notizia ci sono
tutti: un quadro drammatico, uno
scienziato incompreso, deriso,
contestato dagli altri scienziati, cui i
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fatti (non il metodo) sembrano per
dar ragione.
Giuliani stesso, nel corso delle prime
interviste, mantiene un profilo basso,
spiega i fatti cos come si sono
succeduti. Prima dimostra rispetto
verso le istituzioni e il mondo
scientifico, poi li attacca. Spiega che
gli altri scienziati contestano i risultati
delle sue ricerche perch non
conoscono il metodo da lui applicato,
e cerca di spiegarlo lui il suo metodo,
agli italiani, attraverso stampa e
televisione.
SONO STATO
DENUNCIATO PER
PROCURATO ALLARME,
MA LA GENTE COMUNE
HA CAPITO CHE IL MIO
METODO FUNZIONA. I
SISMOLOGI UFFICIALI
INVECE16
Giuliani parla alla gente comune,
quella che lha capito, e proprio
perch lha capito gli crede. Li avverte,i sismologi ufficiali sono contro di lui,
ma se solo gli lasciassero spiegare il
suo metodo, se solo gli chiedessero
informazioni, allora anche loro
potrebbero capire.
Il messaggio di Giuliani passa, gli
italiani scoprono il radon, pensano
che possa essere veramente correlato
alla previsione dei terremoti.
Dov lanomalia?
Lanomalia sta nel fatto che la notizia
scientifica non scientifica.
Che Giuliani opera fuori dal
protocollo, non ha pubblicato i suoi
studi, non ha sottoposto i suoi
risultati a verifica; li ha presentati a
qualche convegno, vero, ma questo
non sufficiente ad accreditare illavoro.
Snobba il sistema della pubblicazione
nelle riviste di settore, che potrebbe
fornire un marchio di qualit alle sue
ricerche, permettendo alle persone di
prendere per date le sue conclusioni
senza dover capire i dettagli, e
preferisce spiegare direttamente lui i
dettagli, a tutti quelli che sono
disposti ad ascoltarlo. Agli altri, agli
scienziati che operano allinterno del
protocollo dice:
MALEDETTI, SI
CREDONO SUPERIORI,
LORO.
UN TERREMOTO NON SI
PREVEDE, DICONO.
BUGIARDI17.
Chi ha torto e chi ha ragione?
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Sebbene scienza e giornalismo si
basino entrambe sulla convinzione
che le conclusioni vanno tratte sulla
base dellevidenza, e che taleevidenza dovrebbe essere messa a
disposizione di tutti, la verit
scientifica diversa dalla verit dei
media.
La verit scientifica esiste
relativamente al suo contesto, esiste
allo stato attuale delle conoscenze.
una verit che pu e deve essere
rimessa in discussione, fatta di
possibilit che portano a nuovi livelli
di conoscenza.
Non si pu gettare la croce su
Bertolaso, ma neanche dare
dellidiota a Giuliani. [..] al momento
un sistema dallarme empirico non
esiste, anche se quello del radon pu
essere un indizio che va approfondito
con attenzione18
La verit mediatica, al contrario, non
pu essere probabile, deve essere
certa, anche se a volte questo
comporta una cattiva interpretazione
della realt dei fatti. La notizia un
prodotto della nostra societ e, come
ogni prodotto, confezionata perdare una rappresentazione di ci che
si vuole sia capito dai lettori. I mass
media non si limitano a comunicare
una realt, la creano19.
"Cos posso prevedere i terremoti
in Abruzzo, ci sono 5 apparecchi20
Cos la pseudoscienza si incunea nel
divario esistente tra comunitscientifica ed opinione pubblica, lo
dilata, crea illusione.
10(Prunesti, 2009)
11(De Semir, 2000)
12(Nielsen, Jorgensen, Jantzen, & Bjerg, 2006)
13(De Semir, 2000)
14(Reale, 2005)
15Ibidem
16 (Giuliani, Avevo previsto la scossa ma nessunomi ha dato retta, 2009)17
(Giuliani, E la "Cassandra" attacca: bugiardi,dovevano ascoltarmi, 2009)18
(Bassi, 2009)19
(De Semir, 2000)20
Titolo ripreso da Repubblica del 6.4.2009
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Nellaprile del 1998, cio pochi
mesi fa, il Prof. Di Bella stato
definito da un panel di esperti il
personaggio pubblico con il pi
alto grado di credibilit (31% dei
voti) seguito da Giovanni Paolo
II (12% dei voti). Questo risultato la
dice lunga su come si sia creato il
mito Di Bella. Sempre in tema di
mito, sul motore di ricerca Internet
Alta Vista, il sito Di Bella ha un
seguito: luomo della speranza21.
Sul piano della comunicazione
mediatica, le similitudini tra Giuliani
luomo dei terremoti e Di Bella
luomo della speranza, sono
moltissime. Entrambi attirano
lattenzione dei media in seguito ad
un evento casuale, dopo anni di studi.
Vengono invitati a Porta a Porta erilasciano interviste a giornalisti poco
preparati a fare informazione
scientifica.
I titoli fuorvianti dei giornali, le
polemiche, la speculazione politica e
l atteggiamento antisperimentalista,
portano lopinione pubblica a
schierarsi e obbligano le istituzioni ad
un confronto.
Ma la similitudine pi importante tra i
due casi, quella che sfugge ad
unanalisi sommaria, la quasi totale
assenza di una divulgazione scientifica
precisa. La comunit scientifica viene
pregiudizievolmente considerata
chiusa, snob, corporativa, e il suo
apporto al dibattito viene filtrato
attraverso questottica, diventando
marginale. Non si discute, o lo si fa
poco, di metodo, di prassi. Nella gara
a chi grida pi forte per determinarechi detiene la verit scientifica, si
tralascia di discutere di scienza.
In entrambi i casi, non sono i prodotti
della scienza, ad essere dibattuti,
bens i prodotti dei media.
21(Chiappe, 1998)
CHEDAGIULIANI E DI BELLAUN PRODOTTO DEI MEDIA
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I media tradizionali pubblicano una
notizia, solo per il breve lasso di
tempo in cui mantiene il carattere di
novit, vale a dire da uno a pochi
giorni. Alla forte capacit di
penetrazione del mercato
dellinformazione, si contrappone la
volatilit della notizia, che viene
velocemente dimenticata.
solo grazie al rapido sviluppo della
tecnologia, che ha trasformato la
natura dei media, e alle forme
partecipative del web 2.0, che possibile allungare la vita media della
notizia.
Il nuovo ciclo di vita dellinformazione
- rappresentato con il modello
economico The long tail, ideato da
Chris Anderson d spazio e visibilit
a quelle nicchie informative troppo
piccole per contare nel mondo offline,
ma dotate di grande potenziale nel
mondo on line. Si passa, da unalta
percentuale di persone che ricevono
passivamente l informazione da pochi
media, secondo un modello uno a
molti, ad una bassa percentuale di
persone che hanno accesso, e cercano
attivamente informazioni in molti
media, secondo un modello
partecipativo dove le informazioni
vengono cercate, generate e
scambiate tra gli utenti del canale
internet.22
22(Prunesti, 2009)
SCHEDA LA CODA LUNGA DELLA COMUNICAZIONE
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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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WEB2.0
Se la velocit con cui uninformazione
viene passata dai media tradizionali,
non permette n approfondimenti, ncorrezioni di inesattezze ed
errori, questi aspetti trovano
ampio spazio nel web. Qui le
notizie archiviate sono
sempre disponibili e una
questione pu essere ripresa
e continuata, anche a
distanza di molto tempo, in
microambienti comunicatividove, paradossalmente, si
amplia il mercato dellofferta
informativa e diminuisce
quello della domanda23.
Se stampa e televisione
riescono a raggiungere
anche un pubblico poco attento, nel
web chi non interessato alla scienza,pu facilmente evitare di riceverne
notizia. Solo persone motivate e
veramente interessate, accedono
allinformazione scientifica in rete24.
Gli utenti cercano attivamente
linformazione, sia tra i siti web di
testate giornalistiche, che tra i siti dei
bloggers, ma con una spiccata
tendenza a ricercare la notizia solo trale fonti che incontrano le loro
convinzioni personali, o basate su
esperienze che sono loro familiari.
Ma non questo lunico scenario in
cui internet enfatizza le difficolt della
comunicazione scientifica.
Internet s un canale che rende
disponibili una serie di media, ma
anche un canale dove chiunque pu
diventare media. Una crescente
quantit di notizie viene messa on-
line non solo da scienziati che aprono
un blog personale, ma anche, esoprattutto, da persone comuni che
affrontano temi scientifici senza
averne la competenza e senza che leloro affermazioni vengano verificate.
IL PROBLEMA NON
SONO TANTO LE
SINGOLE NOTIZIE
SENSAZIONALISTICHE
QUANTO LA COSTANTEAZIONE QUOTIDIANA DI
QUELLE PICCOLE E
STUPIDE25
I blog creano un dialogo con i lettori,
e tra i lettori, coniugando linterazione
on-line con la vita reale: raccontano
fatti veri o presunti, riprendono
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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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articoli della carta stampata,
denunciano notizie manipolate dai
media o dalla politica, scoprono
complotti e diffondono profezie.
In tutti questi casi il web ha il grande
limite di non consentire una rapida
verifica della fonte e di non subire
alcun controllo di veridicit. Gran
parte dellinformazione internet
viene da fonti inattendibili, oppure
prodotta da imprese, enti di ricerca,
agenzie, politici, che creano blog per
testare o catalizzare lopinione su
temi dove il dibattito pubblico pu
essere alimentato per servire altri
scopi.
I blog hanno tuttavia un aspetto
interessante, che sta nella loro
capacit di dare un volto umano al
rigore della scienza. Nei blog tenuti da
scienziati, la scienza viene raccontata
da unangolazione pi personale. Non
si discute solo di metodo e di scienza,
ma anche di esperienze personali che
aprono una finestra su un mondo che
sembra lontano, asettico. Si pubblica
la foto scattata al collega mentre
mangia un kebab davanti alla gabbia
di cavie, si racconta un aneddoto
sullultima conferenza, si fa
dellumorismo raccontando lultima
barzelletta sugli scienziati.
I lettori pi assidui del blog hanno la
sensazione di conoscere
personalmente chi scrive, e per
questo credono a ci che dice, anche
se non ne hanno verificato le
credenziali, o non riescono a farlo. I
consumatori dellinformazione
diventano presto anche collaboratori
attivi: raccolgono notizie,informazioni, le condividono con altri
attraverso link e social media,
aggiungono contenuti multimediali,
commentano, attuano un vero e
proprio passaparola (digitale). Il blog
diventa una fonte, i cui criteri di
attendibilit sono determinati dai
feed degli altri utenti. Non utenti
sconosciuti, ma amici, colleghi,professori, o addirittura di un altro
blogger. Cos il blog, pur restando
media di nicchia, acquisisce forti
potenzialit di condizionamento
dellopinione pubblica26.
Il passaparola, la fiducia nella fonte, la
convinzione che internet sia il
dominio della libert, dove vengonopubblicate le notizie che i quotidiani
ignorano, creano spesso lerrata
percezione di internet come luogo di
informazione libera ed indipendente.
E quindi dove, se non in un blog,
poteva riprendere vigore il caso
Giuliani, dopo che i media avevano
spento i riflettori sulla notizia.
23(Prandelli & Verona, 2006)
24(Bubela, Nisbet, Brunger, & Critchley, 2009)
25(Goldacre, 2009)
26(Far, 2006)
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SCHEDAGLOSSARIO:LEPAROLEDELWEB
GLOSSARIO
Blog Diario telematico, sia privato che di cronaca.Blogger Scrive nel blog. Pu essere un giornalista professionistaChat Sistema di comunicazione scritto, in tempo realeCrossmedia Comunicazione integrata, usa pi media allinterno di un unico progettoDigital
Storytelling
Narrazione attraverso elaborazioni digitali audio e video e sistemiinterattivi multimediali.
Feed Unit di informazione usata per fornire agli utilizzatori una serie dicontenuti aggiornati di frequente
Forum Spazio di discussione in differita, normalmente tematicoInternet Rete di computer di dimensioni mondiali, cui si collegano le reti locali.
Viene definito anche La reteLink Collegamento tra documenti. Il link contiene lindirizzo di un altro
documento. Lazione di collegamento definita linkare.Multimedia compresenza e interazione di pi mezzi di comunicazione in uno stesso
supporto o contesto informativoNetwork Rete tra due o pi computer connessi tra loro che usano lo stesso
linguaggioPost Commento. Da cui postare, ovvero inserire un commentoSito Web Insieme di pagine web, ovvero di documenti, gestito da un unico
soggetto editorialeSocial media Tecnologie e pratiche che consentono interazioni sociali (blog, canali
video e podcast, wiki)Social network gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami socialiTag Marcatore, individua un parte del testo e gli assegna un valore
semantico. Da Tag, deriva il termine taggare che lazione diassegnare un marcatore, unetichetta a testo o immagini.
Virale Attivit di diffusione delle informazioni con effetto moltiplicatore. Vienegenerata dal world of mouse, il passaparola digitale.
Web Insieme di documenti localizzati su computer diversiWeb 2.0 insieme di applicazioni online che permettono uno alto livello di
interazione sito-utente
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INTERNETFORGIULIANI
ILBLOGDIMESSORA:
Claudio Messora, luomo
che d voce a Giancarlo
Giuliani, nel web. Lo fa
attraverso il suo blog
byoblu, perch come lui
stesso mi ha scritto, il suo
un blog di informazione
libera che si trovato ad
approfondire i temi di
Giuliani solo perch, per
l'appunto, l'informazione
ufficiale non lo faceva.
Lo fa in modo cos puntuale, con tantapassione, che molti lo scambiano per
il portavoce ufficiale di Giuliani, cosa
che peraltro, inizialmente ho fatto
anchio.
Messora monitorizza i media,
raccoglie video, e tutte le informazioni
utili a raccontare la storia di Giuliani,
lo intervista pi volte e pubblica nelsuo blog oltre allaudio, anche le
trascrizioni. Tutto minuziosamente
documentato, ma solo se i fatti
possono dare ragione a Giuliani.
Messora un uomo che crede
veramente in ci che fa, ma non n
giornalista scientifico n scienziato,
non indaga n il metodo, n con
metodo. un blogger che ha valutatoi fatti, e sulla base dei fatti si
schierato a favore di una delle
possibili verit. Nel suo blog pubblica
opinioni, non metodo, confondendo
scienza e pseudoscienza. Ma le sue
opinioni sono cos salde e credibili,
che gli altri blogger le riprendono e
iniziano a disseminare il web di linkal
suo blog.
Sempre di pi credo
che linformazione
scientifica oggi
paradossalmente passi
anche attraverso la rete
dove le teorie, non
soltanto quelle ufficiali
e accreditate, vengono
mostrate a tutti, in
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maniera che se ne
possano seguire gli
sviluppi e valutare
autonomamente
superando in questa
maniera i colli di
bottiglia di chi
attaccato alle poltrone o
ai centri, gli agglomerati
di potere (C. Messora)27
unaffermazione forte,
antisperimentalista, quella di
Messora, che tende a confondere
libert di informazione con
informazione scientifica, che vuole
usare gli stessi strumenti per l
informazione puntuale della rivistascientifica e linformazione mediatica.
Valutare autonomamente la veridicit
di una teoria non pu accreditare la
ricerca. Una teoria verificata
allinterno del metodo, con lonere
della prova e della ripetibilit.
Non si pu e non si deve valutare una
teoria sulla base di opinioni personali,
di interpretazioni soggettive dei fatti e
delle informazioni disponibili. Bisogna
saper distinguere tra la pubblicazione
di idee, congetture, opinioni, teorie
non ufficiali e la pubblicazione di
ricerche scientifiche.
Identificare il web come luogo di
sperimentazione, o di accreditamento
pericoloso e stolto, perch fornirecredibilit a teorie non sperimentate,
rischia di generare false speranze, cos
come successe con il metodo Di Bella
e prima ancora, negli anni Cinquanta,
con il siero Bonifacio28.
27(Video, Tutte le balle di SuperQuark sul radon,
2009)28
Liborio Bonifacio, veterinario, prelevava dagliovini un composto sieroso, al quale attribuivapropriet anticancro.
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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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Il 12 ottobre 2009, allUniversit di
Teramo, si tenuto il seminario
Comunicazione 2.0: il caso Giuliani.
Grazie alla disponibilit di Attilio
Falchi, docente di Sistemi ed
elaborazione delle informazioni, e
organizzatore del seminario, ho
potuto seguire lintero evento in
streaming. Relatori lo stesso Prof.
Falchi, e il blogger Claudio Messora.
La sua presenza aveva senso perch,
come Falchi mi disse nel corso di una
nostra conversazione telefonica,
qualche giorno prima, Il messaggio
di Giuliani passato grazie al lavoro di
Claudio Messora nel suo blog.
Il problema per, proprio questo:
passato solo il messaggio di Giuliani,
passato lopinionismo, sia nel web,
attraverso il blog, che in ambito
accademico, attraverso il seminario.
Anche se era chiaro sin dalle prime
battute che lo scopo del seminario era
quello di illustrare metodi e
strumenti della comunicazione webpartecipata con flussi generati dagli
utenti, e il caso Giuliani era solo un
esempio di come poteva essere
condotto un piano di comunicazione,
resta la sensazione che laccademia
abbia perso loccasione di farsi
portavoce di un pi ampio ambito
comunicativo, dove lo scopo non
sarebbe stato individuare chi ha tortoe chi ha ragione, non sarebbe stato
schierarsi, ma piuttosto fornire gli
strumenti per capire il metodo
scientifico, approfittando del fatto che
di un argomento scientifico si voleva
dibattere.
SCHEDAUNIVERSITADEGLISTUDIDITERAMO:
LOCCASIONEMANCATA
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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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Tutti noi viviamo di narrazioni,
e la narrazione il modo pi
sicuro e piacevole anche per
trasmettere idee, valori e
concetti complessi
29
La narrazione parte della
nostra storia, della nostra cultura, ci
appartiene da sempre. La narrazione
una storia di storie30 il modo in cui
ci raccontiamo, in cui raccontiamo gli
altri, in cui diamo corpo alla memoria
umana.
Produciamo e consumiamo storie.Raccontiamo storie per sedurre, storie
per convincere, ma soprattutto storie
per essere creduti. E per essere
creduti non pi importante solo
cosa narriamo, ma come lo narriamo.
Oggi grazie crossmedia e multimedia,
immagini e suoni, veri o fantastici,
non sono pi evocati dal ritmo delle
parole, ma integrati nella narrazione.
Lo narrazione diventa media, e il suo
canale preferenziale YouTube. Uno
dei motivi per i quali a distanza di
sette mesi, Giuliani fa ancora notizia,
nei microambienti della coda lunga
della comunicazione, il gran numero
di video che lo riguardano presente
su YouTube. Video che a causa dellanatura virale del canale, vengono
rivisti, commentati dagli utenti,
inseriti nei blog. Sono video intervista
dove Giuliani racconta in prima
persona la sua storia (Volevano
candidarmi al premio nobel), ma
anche video-montaggi ad opera dei
suoi simpatizzanti (Libert di
informazione) e video testimonianzedi chi in Giuliani crede e vuole
avvalorare la sua tesi (Stefania
Pace), video verit che svelano
complotti (7 giorni: la cassetta che
uccide)31. Quale che sia il contenuto,
la matrice del racconto sempre
quella del dramma: un personaggio
colpito da una serie di avversit, ma
non si arrende e combatte fino allafine.
Vincere o morire, la scelta riservata
ai protagonisti dei drammi. Ma forse
Giuliani sceglier unaltra via
29(Bianucci, 2008)
30(Fontana, 2009)
31 Tutti i video sono contenuti nel cd allegato, ovisionabili su YouTube.com
SCHEDADIGITAL STORYTELLING
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AGGIORNAMENTORADON
Il non-luogo di aggregazione di tutti i
seguaci di Giuliani Facebook, uno
dei sociaI network pi popolari. In
questo spazio virtuale la comunit si
aggrega in gruppi, partecipando,
apportando contenuti e commenti,
condividendoli con altri naviganti.
Con il web 2.0 non sono cambiati solo
i luoghi, ma anche gli strumenti e i
partecipanti alla protesta.
I sit-in, i cortei e le conferenze stampa
che organizzavano i sostenitori di Di
Bella, erano composti da personecoinvolte a vario titolo nella vicenda.
Nel web, invece, le persone
direttamente coinvolte nella
manifestazione, sono solo una piccola
parte, sono quelle che per prime si
attivano, formando un gruppo, poi
grazie al passaparola, si aggrega una
grande variet di persone: da quelle
che credono nella causa, a quelle che
provano solo un interesse passeggero,
a quelle che partecipano su invito di
un amico.
Non impegnativo
partecipare, basta un click del
mouse, e i gruppi aumentano
e si moltiplicano per sposare
nuovi aspetti della stessa
causa. Su Facebook migliaia
di persone offrono solidariet
a Giuliani, o firmano una
petizione virtuale perch la
sua ricerca venga finanziata.
Ma su Facebook ci sono anche
i bollettini dello stesso
Giuliani, che danno le
previsioni radon.
Giornalmente, Messora li comunica
per conto del tecnico, agli utenti del
social network.
Sono solo numeri, numeri seguiti darassicurazioni o consigli di mantenere
uno stato di vigile allerta, nel caso in
cucina si sentissero tintinnare le
stoviglie. Ma sono centinaia le
persone che giornalmente si
collegano per controllare
laggiornamento radon, che chiedono
notizie se il bollettino ritarda, che si
preoccupano, che chiedonoPossiamo stare tranquilli? Persone
che dipendono da quel bollettino per
decidere se dormire in casa.
Hanno credibilit queste previsioni:
nella zona di Frosinone stata
effettuata una raccolta privata di
fondi per circa 200.000 euro, per
poter installare nella zona rivelatori diradon.
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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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TERREMOTO: GIULIANI RACCONTA IN
UN LIBRO I SUOI ''ALLARMI
INASCOLTATI''
(ASCA) - L'Aquila, 12 nov - ''L'Aquila2009 la mia verit sul terremoto il
titolo del libro di Giampaolo Giuliani
che sar presentato il prossimo 18
novembre (ore 11,30) presso l'hotel
Nazionale di Roma, in piazza
Montecitorio 131.
E' ''La storia mai raccontata di un
disastro annunciato, dell'uomo che
avrebbe potuto salvare 300 vite
umane e delle istituzioni che non gli
hanno creduto.
''Il 6 aprile del 2009, in Abruzzo, si e'
scatenata la furia del pi inquietante
dei fenomeni naturali. Quel giorno
nulla fu risparmiato dalla violenza del
terremoto e [..] la regione venne
annientata dal tremore della terra ma
anche da un'inspiegabile ignavia - si
legge in una nota della casa editrice,
la Castelvecchi - che ha pubblicato il
volume - la stessa colpevole
negligenza che, dopo il disastro, ha
parlato di cemento armato fasullo e
perizie geologiche ignorate nel nome
del profitto. In questo panorama
desolante, Giampaolo Giuliani si e'
distinto per la seriet con cui ha
lavorato per realizzare un sogno:
mettere a punto un metodo
attraverso il quale riuscire a prevedere
i terremoti e, di conseguenza,
predisporre i relativi piani di
evacuazione. Per questo, mentre
l'Abruzzo veniva scosso da uno sciame
sismico definito innocuo dagli
''esperti'', Giuliani, confortato dalle
sue ricerche, cerc in tutti i modi di
avvertire le autorit dell'enorme
rischio che L'Aquila stava correndo:
una previsione destinata ad avverarsi
ma che e' costata al ricercatore una
denuncia per ''procurato allarme'' e
un trattamento degno di un criminale.
iso/rg/rob
SCHEDAILLIBRO(COMUNICATO STAMPA)
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GIULIANICAMBIACANALE
Una volta spenti i riflettori dei mass-media, si sono accesi quelli del web,
ma se Giuliani, a stampa e televisione
parlava sempre in prima persona, nel
web si sempre servito della voce di
un blogger.
Proprio nel web, che gli ha garantito
un nutrito seguito di fedelissimi,
Giampaolo Giuliani assente. Messora a intervistarlo, a passare i
suoi bollettini su Facebook, a cercare
prove che sostengano le affermazioni
di Giuliani e a comunicarle attraverso
il suo blog. Messora che avvia la
campagna Internet for Giuliani per
realizzare un dvd che raccolga tutte le
notizie sul caso. Ed a Messora che
Giuliani detta la parola fine.
Il 12 novembre 2009, i riflettori su
Giuliani sembrano spegnersi. Non
dar pi i bollettini radon, non vuole
pi visibilit; come spiega a Messora,
nel corso dellultima intervista che gli
concede :
Quello che vogliamo avere la possibilit di
lavorare, di portare
avanti la verit, di fare
della ricerca, a questo
punto di scrivere
scientificamente tutto
ci che pu essere
scritto e deve essere
scritto e impegnarci sul
lavoro.
La storia sembra concludersi, cos: n
vincere, n morire, ma intraprendere
la strada del metodo.
Forse.
O forse si apre solo un diverso
capitolo di questa lunga storia, su un
diverso canale mediatico.
Nel corso della conferenza stampa per
la presentazione del suo libro, a
Roma, il 18/11/2009 Giuliani,ribadisce che i terremoti si possono
prevedere con certezza, e aggiunge:
Abbiamo pubblicato i risultati sul
Journalof Geophysical Researchhttp://www.primadanoi.it/notizie/23639-Giuliani-a-
PrimaDaNoiit-Protezione-Civile-10-anni-indietro-
rispetto-a-me> ultimo accesso 19/11/09
ma anche:
Il tecnico ammette che finora non ha
descritto il suo metodo su una rivista
scientifica, ma aggiunge che si sta
preparando a farlo: un lavoro stato
inviato al Journal of Geophysical
Research (non mi hanno ancora
detto di no)
http://www.ilcapoluogo.com/e107_plugins/content/content.php?content.21745 ultimo accesso 19/11/09
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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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CONCLUSIONI
Anno 2009, lanno delle
commemorazioni: Galileo, Darwin,
lallunaggio. Nel corso di questannoin tutta Italia sono state organizzate
mostre, convegni, laboratori-gioco,
eventi di divulgazione scientifica per
tutti i gusti e per tutte le et.
Ovunque, manifesti accattivanti,
locandine di mostre, articoli di giornali
ricchi di immagini seducenti,
documentari televisivi.
Nel web: blog, video, podcast, gruppi
sui social network, impossibile non
imbattersi, anche casualmente, in un
contenuto scientifico.
E anche solo per strada o in TV, chi
non ha visto unimmagine di Galileo
che punta il cannocchiale verso il
cielo, chi non ha sentito parlare deldibattito tra creazionismo e
darwinismo, chi non haricordato lApollo Undici,
dicendo io cero?
Questanno abbiamo
rispolverato le nozioni
imparate e scuola e ne
abbiamo imparate di nuove,
perch questanno di
comunicazione scientificace n stata molta. Eppure
non abbiamo imparato
nulla sul metodo scientifico,
non sappiamo come
funziona la ricerca nel nostro Paese,
non sappiamo nemmeno distinguere
la ricerca scientifica dalla ricerca
tecnologica. Usiamo abitualmente
complessi telefonini multifunzione, cicolleghiamo a internet in piena
mobilit, scattiamo centinaia di foto
con la nostra fotocamere digitale, ma
non abbiamo la pi pallida idea di
quale sia il processo conoscitivo, di
ricerca che ci ha portato a poter
godere, oggi, di questi strumenti.
Quando vogliamo dare forza ecredibilit a un concetto che
esprimiamo, diciamo
scientificamente provato che ,
quando quello che gli altri esprimono
non ci trova daccordo, diciamo che gli
scienziati proteggono interessi di
casta. Non ci chiediamo per quale sia
il significato della prova scientifica, di
quel metodo, che a piacimentochiamiamo in causa.
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8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD
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Non stupisce allora che
parallelamente a tanta comunicazione
scientifica, si sviluppi la divulgazione
pseudoscientifica. Il 2009 stato
anche lanno in cui si parlato di unallunaggio umano mai avvenuto, di
catastrofiche profezie Maya, di
devastanti esplosioni solari.
Si parlato anche della possibilit di
prevedere terremoti
La comunit scientifica non afferma
che i terremoti non si possono
prevedere, anzi ammette una certacapacit previsionale32 ; la comunit
scientifica afferma che allo stato
attuale, non vi ancora prova che sia
possibile prevedere, con lanticipo
indicato da Giuliani, dove si
verificher un sisma, quando e con
che intensit. La comunit scientifica
non esclude che il radon possa essere
un indicatore, se valutato nel contesto
dei protocolli e di tutti gli altri
indicatori, ma asserisce che
attualmente non esiste evidenza che
lo sia, e soprattutto che sia lunico.
Potremo in futuro prevedere con
ragionevole certezza quando e dove si
verificheranno le scosse sismiche, e
con che intensit? Forse. Non escluso che in futuro la ricerca
scientifica possa confermare
lintuizione di Giuliani, o arrivare a
una previsione in modo
completamente diverso, ma la
certezza che questo accade oggi, per i
motivi gi detti, la scienza non la pu
dare.
Quando, come in molti frangenti
avvenuto questanno, la
pseudoscienza viene scambiata per
scienza, con il sostegno dei media e
lignoranza del metodo, allora giustificabile che anche persone
intelligenti possano credere in cose
stupide.
In queste circostanze, lecito pensare
che la comunicazione scientifica non
assolva al suo compito, che non riesca
a farsi interprete della comunicazione
tra due realt: quella del mondo
scientifico e quella dei comuni
cittadini. Sembra avere lunica
funzione di ricevere informazioni
complesse e rielaborarle rendendole
intellegibili ai pi, magari ricorrendo
allausilio di attivit ludiche.
Eppure la comunicazione scientifica
dovrebbe spingersi oltre per
comunicare efficacemente, dovrebbe
non solo comunicare il prodotto della
scienza, ma anche quella realt
intermedia della ricerca, che ormai
diventata fattore di sviluppo sociale.
Il mondo della scienza ha bisogno di
comunicare per orientare il consenso,
per ricevere risorse. Il mondo dei
fruitori della scienza ha bisogno dicomunicare per capire, per trovare le
risposte ai temi quotidiani, senza
cadere in false illusioni.
Abbiamo gi visto che la
comunicazione scientifica deve
competere con gli spazi della cronaca,
deve rientrare in modelli comunicativi
che siano presupposto di economicitper lazienda mediatica, deve
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confrontarsi con lassenza di redazioni
scientifiche, o di giornalisti con una
preparazione scientifica.
Laddove questi limiti vengono a
mancare, come nel web, la
comunicazione scientifica deve
comunque confrontarsi con un
pubblico di nicchia, con la difficolt
della verifica delle fonti, con la scarsa
visibilit.
Ma un passo avanti pu essere fatto
per dare una risposta scontata e nota
non solo alla domanda Chi non
conosce il radon alzi la mano , ma
anche a quella Chi non conosce ilmetodo, alzi la mano.
32 il caso dei protocolli gi definiti, come le
mappe che individuano le aree a rischio sismico.
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RASSEGNASTAMPA
Rassegna di articoli pubblicati su quotidiani, giornali on-line e blog
Periodo ottobre 2008 novembre 2009
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--.10.2008 Qui c aria di terremoto, Club3
24.03.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Donnedemocratiche.com
01.04.2009 Prevedo un terremoto. E un ricercatore scatena la psicosi tra LAquila
e Sulmona, Corriere della Sera.it
06.04.2009 Lesperto denunciato per il suo allarme Confermo lo si poteva
prevedere, Corriere della Sera.it
06.04.2009 Polemica sul mancato allarme. Bertolaso Impossibile fare previsioni, la
Repubblica.it
06.04.2009 Cos posso prevedere i terremoti. In Abruzzo ci sono 5 apparecchi, la
Repubblica.it
06.04.2009 La previsione dei terremoti con la tecnica del radon, Il Sole24ore.com
06.04.2009 Giampaolo Giuliani: da Boschi e Bertolaso vorr le scuse per tutti i morti
che ci sono stati, Affaritaliani.it
06.04.2009 colpa delluomo non dellanatura. Lintervista a Francesco Stoppa,
docente di vulcanologia, Affaritaliani.it
06.04.2009 Italys earthquake: could tragedy have been avoided?, Time
06.04.2009 Italian earthquake: experts warning were dismissed as scaremongering,
Telegraph.co.uk
06.04.2009 Allarmi ignorati, polemiche sul sisma: da due mesi sciame sismiconellAquilano, Panorama.it (Blog)
06.04.2009 Si possono prevedere i terremoti? , Gravit Zero (Blog)
06.04.2009 Earthquake warning was removed from internet, The New York Times
News (Blog)
07.04.2009 E la Cassandra attacca: bugiardi, dovevano ascoltarmi, Corriere della
Sera
07.04.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Il Giornale07.04.2009 Giuliani come Galilei, il Tempo.it
07.04.2009 Scienziati divisi sulle previsioni, Il Sole24ore.com
07.04.2009 Il metodo Giuliani e le pubblicazioni scientifiche, Affaritaliani.it
07.04.2009 Problemi di comunicazione nei media, Affaritaliani.it
07.04.2009 Italian officials reject claims of early earthquake warning, The
Guardian.co.uk
07.04.2009 Giampaolo Giuliani, lhomme qui avait prdit le sisme, CourrierInternational.com
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07.04.2009 Il terremoto era prevedibile? Il popolo del web si divide sul caso Giuliani,
Panorama.it (blog)
08.04.2009 Gli atenei credono nel radon: previsioni possibili, Corriere della Sera
09.04.2009 Un sisma pu essere previsto?, Il Mattino di Padova
09.04.2009 Giuliani non va insultato, Libert
10.04.2009 Ferrara: una scossa se la meriterebbe la rete, Panorama.it (blog)
15.04.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Byoblu (blog)
16.04.2009 Terremoto prevedibile? La tifoseria di Facebook sostiene in massa
Giuliani, Panorama.it (blog)
17.04.2009 After the quake, in search of the science or even a good prediction,
Science
17.04.2009 Intervista a Stefania Pace, Byoblu (blog)
24.04.2009 Il satellite aveva previsto il sisma, La Nazione/ Umbria
27.04.2009 Psicosi terremoto, fabbriche evacuate, Corriere della Sera.it
28.04.2009 Abruzzo, nuovo allarme per un video di Giuliani. La Repubblica
26.06.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Byoblu (blog)
06.10.2009 Sette giorni. La videocassetta che uccide, Byoblu (blog)
12.11.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Byoblu (blog)
18.11.2009 Giuliani, 7 mesi dopo ancora occhio al radon, Radio LAquila (blog)
19.11.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Prima Da Noi.it
19.11.2009 Presentato a Roma il libro di Giuliani: confronto tra lautore e
Sciocchetti, Il Capoluogo.com
19.11.2009 LAquila 2009, la mia verit sul terremoto, Rainews24
19.11.2009 Tabloid blog
Locandina Progetto Internet for Giuliani