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    Universitdegli Studidi Padova

    Facolt di S.M.F.N.Dipartimento di FisicaG. Galilei

    Master in

    Comunicazione

    delle Scienze

    CHI NON CONOSCE IL

    RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITOMEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA

    SCIENZA E PSEUDOSCIENZA.

    Dott.ssa Cristina Rigutto

    Prof. Leopoldo Benacchio

    Padova, dicembre 2009

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    ABSTRACT

    Si possono prevedere i terremoti alcune ore prima del

    loro verificarsi, prevedendo anche il luogo e la

    magnitudo? S, secondo Giampaolo Giuliani, no, secondo

    la comunit scientifica. su questo dibattito che i media

    hanno puntato i riflettori, orientando lopinione pubblica.

    un dibattito dai tratti confusi, dove i media faticano a

    tracciare i confini tra scienza e pseudoscienza, a scapito

    della correttezza dellinformazione.

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    SOMMARIOABSTRACT .................................................................................... 0

    INTRODUZIONE ............................................................................ 2

    LA STORIA ................................................................................... 3

    IOLAVEVOPREVISTO .................................................................... 3

    SCHEDAIl protocollo: Peer Review....................................................... 6

    IL RUOLO DEI MEDIA NELLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA ................ 7

    SCIENZAEGIORNALISMO:DUECULTUREALIENE? ............................. 7

    LAGENTECOMUNEHACAPITO ........................................................ 9

    SCHEDA Giuliani e Di Bella .................................................................... 12

    SCHEDA La coda lunga della comunicazione ........................................... 13

    WEB2.0 ..................................................................................... 14

    SCHEDA Glossario : le parole del web..................................................... 16

    INTERNET FOR GIULIANI .............................................................. 17

    ILBLOGDIMESSORA: .................................................................. 17

    SCHEDAUniversita degliStudi di Teramo: loccasione mancata ................ 19

    SCHEDA Digital Storytelling ................................................................. 20

    AGGIORNAMENTORADON ............................................................. 21

    SCHEDA Il libro ................................................................................... 22

    GIULIANI CAMBIA CANALE ............................................................ 23

    CONCLUSIONI............................................................................. 24

    BIBLIOGRAFIA ............................................................................ 27

    RASSEGNA STAMPA ..................................................................... 28

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    INTRODUZIONEScienza e giornalismo non sono culture aliene, anche se a

    volte possono sembrarlo. Sono costruite sulle stesse

    fondamenta: la credenza che le conclusioni richiedono prove, che

    le prove devono essere a disposizione di tutti, e che tutto pu

    essere rimesso in discussione. In entrambi i gruppi ci sono scettici

    di professione. Ma che sia diretto a un esperimento o a una

    notizia , ognuno pu apprezzare lo sguardo critico dellaltro1.

    Eppure leggendo i giornali, queste fondamenta comuni non si percepiscono. La

    scienza comunica il metodo, i media la notizia.

    Il metodo ci che distingue la scienza dalla pseudoscienza. La scienza non solo uninsieme di conoscenze, metodo; la pseudoscienza uninsieme di fatti,

    speculativa, aspira alla validit scientifica sottraendosi allonere della prassi.

    La scienza interpreta i dati sulla base di modelli, teorie, con lonere della prova e

    della ripetibilit, non di certezze, nel senso che comunemente viene dato alla

    parola dalle persone; per le persone dalla scienza si aspettano proprio risposte

    certe. Le persone non si accontentano di sapere che allo stato attuale delle

    conoscenze si pu ragionevolmente concludere che , le persone si aspettano di

    sapere se vero che luso dei telefonini provoca il cancro, se vero che

    linfluenza suina meno pericolosa di quella stagionale, se vero che gli

    elementi geneticamente modificati non sono pericolosi per la salute. Se veroche

    si possono prevedere i terremoti

    Le persone che non conoscono il metodo scientifico, percepiscono lincertezza

    come un fattore negativo, per il fatto che la scienza fornisce certezze solo

    allinterno dei limiti della validit delle teorie, e di fronte a questa chiedono fatti. I

    fatti rassicurano, si comprendono. E i giornali forniscono i fatti. La pseudoscienza

    fornisce fatti. E il divario tra comunit scientifica ed opinione pubblica, aumenta

    sempre di pi.

    In questa tesi cercher di evidenziare attraverso la cronistoria del caso Giuliani,

    come scienza e pseudoscienza competono nel campo dellinformazione mediatica,

    illustrando quel caleidoscopio di sfaccettature che orientano la percezione di un

    messaggio: il metodo, i protocolli, la verifica delle fonti, il linguaggio dei media, i

    canali, gli interessisottesi allinformazione mediatica, gli interlocutori.

    1(Cheerleader or watchdog?, Nature, 2009)

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    LASTORIA

    IOLAVEVOPREVISTO

    Il 28 marzo 2009, Giampaolo Giuliani,che da tempo sta monitorando lo

    sciame sismico che investe lAbruzzo,

    contatta il sindaco di LAquila per

    tranquillizzarlo: non ci saranno eventi

    sismici importanti in citt, lunico sar

    a circa 50 Km da LAquila. Forse,

    aggiunge, si potrebbe avvisare anche il

    sindaco di Sulmona e dirgli che esiste

    la possibilit di prevedere scosse dipreallarme.

    Pi tardi, lui stesso, a contattare il

    comune di Sulmona, vuole solo

    informare che la popolazione pu

    essere rassicurata perch le scosse che

    investiranno il paese saranno di lieve

    entit.2

    A Sulmona scatta per lallarme, gliabitanti vengono invitati a lasciare le

    abitazioni daqualcuno che ha diffuso

    il messaggio di allarme con

    tanto di megafono [] andava

    in giro con un furgoncino

    dichiarando lallerta per il

    terremoto3 .

    Il terremoto, inquelloccasione, non arriva e

    Gioacchino Giuliani viene

    denunciato per procurato

    allarme4.

    Circa una settimana dopo, il 6

    aprile 2009, un sisma di

    magnitudo 6.3 colpisce

    LAquila, e i media si ricordano di

    Giuliani, quel tecnico abruzzese, che

    afferma con convinzione che i

    terremoti si possono prevedere, e che

    lui quel terremoto devastante laveva

    previsto, ma per paura non aveva

    potuto avvisare nessuno.

    Esplode il caso Giuliani, i principali

    media gli dedicano articoli e servizi e

    lui spiega a tutti il suo metodo

    previsionale, che si basa sulla

    rilevazione di forti concentrazioni di

    radon nel sottosuolo, in occasione di

    eventi sismici. Parla di picchi

    impazziti, di radon che correva,

    piange, si colpevolizza per non aver

    avvisato la popolazione del pericolo

    imminente.

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    I media lo ribattezzano Profeta di

    sventure, Cassandra dellapocalisse

    abruzzese, Uomo della profezia,

    Luomo che parla con i terremoti5.

    Il perito chimico Giuliani, che nei

    laboratori del Gran Sasso collabora ad

    uno studio sulle particelle cosmiche in

    qualit di tecnico, subisce una

    metamorfosi mediatica, e diventa il

    Dottor Giuliani ricercatore dellINAF

    che studia il radon come precursore

    sismico. Cosa che fa, con fondi propri

    e, per sua stessa ammissione, da

    autodidatta.

    I giornalisti dei principali quotidiani e

    dei telegiornali, compreso il notiziario

    scientifico Leonardo, lo intervistano.

    Porta a Porta e Anno Zero, i pi

    seguiti programmi di approfondimento

    lo ospitano in trasmissione e si apre

    cos il dibattito sulla prevedibilit dei

    terremoti, con tre attori in gioco:

    Giuliani, la comunit scientifica e la

    classe politica.

    Inizia la caccia alla notizia e alla

    dichiarazione di qualche studioso, che

    validi, o invalidi, la teoria di Giuliani. I

    quotidiani pubblicano opinioni sia di

    chi nega la possibilit di prevedere i

    terremoti, sia di chi sostiene che i datidi Giuliani sono validi. E citano studi di

    ricercatori russi6 o, in modo molto

    generico, ricerche universitarie sul

    radon 7 . Limpressione finale che

    spesso si ricava da questi articoli che

    Giuliani sia una vittima del sistema.

    Ma lo veramente? No. Dice con forza

    di esserlo, ma non avendo mai

    comunicato formalmente, attraverso

    una pubblicazione, i risultati della sua

    ricerca, con il sistema non si mai

    nemmeno scontrato. Lha solo, fino al

    6 aprile, completamente ignorato.

    Il 6 aprile, il giorno stesso del

    terremoto, Giuliani ospite di Porta

    a Porta, dove deve confrontarsi con

    colui che lha denunciato, il capo della

    protezione civile Guido Bertolaso, che

    afferma categoricamente che non

    possibile prevedere i terremoti, e con

    Antonio Persanti, direttore della

    sezione sismologica e tettonica

    dellINGV, che in trasmissione cerca di

    spiegare il metodo scientifico, per

    distinguere ci che scienza da ci che

    non lo , e ribadisce:

    Il progresso scientifico ha delle

    regole estremamente ferree, la

    scienza progredisce in questo modo: i

    ricercatori che credono di avere una

    nuova teoria per interpretare i fatti, la

    presentano alla comunit scientifica,

    la quale ha il dovere di criticarla, di

    trovarne i difetti, di appurarla e poi

    viene pubblicata. Le regole ferree

    hanno garantito levoluzione della

    societ negli ultimi due secoli8.

    Indifferente al metodo, e a sostegno di

    Giuliani, un politico, Antonio Di Pietro(IDV), che ritiene credibile la sua

    teoria e afferma che la comunit

    scientifica non la prende nella giusta

    considerazione per snobismo verso chi

    lavora fuori dal protocollo. 9 la

    posizione dello stesso Giuliani, che

    accusa la comunit scientifica di

    bocciare il suo lavoro senza

    conoscerlo.

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    Il confronto televisivo tra Giuliani e

    Persanti, tra pseudoscienza e scienza,

    un confronto che non pu avere n

    vincitori n vinti, perch la discussione

    su piani diversi, non si basa sullostesso metodo, sulle stesse regole.

    Non c solo una divergenza di opinioni

    tra i due, c una divergenza di

    messaggio. Non parlano della stessa

    cosa in due modi diversi, parlano di

    due cose diverse. Il messaggio di

    Giuliani fatto di testimonianze,

    partecipazione a convegni, fatti

    accaduti; il messaggio di Persanti ilmetodo.

    Ma lascoltatore vuole comunque

    formarsi unopinione, decidere chi ha

    ragione; ascolta le due storie che

    parlano di scienza: una difficile, che

    parla di metodo, di rigore scientifico, e

    una pi semplice, che mostra un lato

    umano, che carica emotivamente,alla quale pi facile credere.

    proprio questa confusione tra

    scienza e pseudoscienza, dovuta alla

    scarsa conoscenza del metodo

    scientifico, che fa s che anche notizie

    non scientifiche, possano essere

    facilmente ritenute credibili. E, se il

    mezzo che mette a confronto, faccia a

    faccia, scienza e pseudoscienza, la

    televisione, il risultato amplificato.

    In questa confusione i media hanno un

    ruolo importante. Il giornalista pu

    alimentare questa confusione,

    scegliendo il sensazionalismo, il

    racconto emozionante, quello cheincontra maggiormente i gusti del

    pubblico oppure pu provare a

    spiegare il metodo, a farsi interprete

    della notizia scientifica e a

    comunicarla.

    Vedremo nel successivo capitolo che il

    sistema mediatico molto spesso non

    consente nessuna scelta al giornalista.

    Contrariamente allarticolo della rivista

    scientifica, che parte dal contesto e

    descrive le osservazioni per arrivare ad

    una conclusione, larticolo giornalistico

    parte dalle conclusioni e cerca di

    inserirle in un contesto che abbia

    senso per il pubblico cui destinata.

    Nei media laccento non posto su

    quale notizia comunicare, ma su comecomunicarla.

    2(Video, Giuliani: "Sono un coglione". L'intervista (II

    parte), 2009)3

    (Video, Gianpaolo Giuliani aveva previsto ilterremoto in Abruzzo DERISO DA STUDIO APERTO,2009)4

    Per la ricostruzione dei fatti stata scelta laversione sostenuta da Giampaolo Giuliani5

    Cfr. rassegna stampa allegata6 (Farruggia, 2009)7

    (Mangiarotti, 2009)8

    ibidem9

    (Video, Terremoto L'Aquila Caso Giuliani Visionarioo Profeta?, 2009)

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    Gli scienziati comunicanocontinuamente fra loro, in

    molti modi, anche informali,

    come rapporti, bozze di

    lavoro, scambi interpersonali.

    Una volta che il loro lavoro ha

    raggiunto un livello che viene

    considerato importante per la ricerca

    stessa, si rende per necessario il

    passaggio alla comunicazione formale.

    I risultati delle ricerche devono essere

    resi pubblici perch possano essere

    considerati patrimonio della

    conoscenza scientifica, e perch ci

    avvenga, devono essere registrati,

    comunicati formalmente.

    La comunicazione formale, avviene

    attraverso le riviste scientifiche che

    attuano il protocollo peer review,

    che un mezzo per attestare l

    attendibilit dei lavori scientifici

    pubblicati. Leditore che riceve

    larticolo, lo verifica per vedere se

    incontra i criteri editoriali della rivista,

    e lo sottopone alla revisione di altri

    scienziati del settore.

    La revisione tende ad assicurare che il

    lavoro contenga risultati significativi e

    originali, e che siano state utilizzate

    procedure corrette. Se non vengono

    sollevate obiezioni tecniche, lo studioviene pubblicato. In caso contrario,

    lautore pu sempre rivederlo,

    implementarlo e sottoporlo ad

    unaltra rivista, dove verr ripetuto il

    processo. A pubblicazione avvenuta

    sar la comunit scientifica ad

    accettare o confutare la ricerca.

    SCHEDAIL PROTOCOLLO: PEER REVIEW

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    ILRUOLODEIMEDIANELLA

    COMUNICAZIONESCIENTIFICA

    SCIENZAEGIORNALISMO:DUE

    CULTUREALIENE?

    Televisione, radio, stampa, sono imedia pi seguiti, quelli che

    diffondono la maggior parte delle

    notizie. In Italia, la quasi totalit della

    popolazione italiana (85,6%) ricorre al

    mezzo televisivo per informarsi, e

    poco pi della met legge

    abitualmente i quotidiani10.

    Questo fa dei media tradizionali, il

    canale di diffusione preferenziale per

    le notizie scientifiche destinate ad un

    pubblico di massa. Gli uffici stampa

    dei centri di ricerca, preparanocomunicati strutturati in modo da

    attrarre lattenzione dei media. Sia

    che cerchino la pubblicazione, sia che

    vogliano sollecitare la presenza dei

    media ad una conferenza stampa, non

    basta che il comunicato sia

    concettualmente coretto, deve ancheoffrire spunti interessanti per essere

    ripreso. Normalmente gli uffici

    stampa riescono nello scopo, tanto

    che proprio il comunicato la fonte

    della maggior parte degli articoli

    pubblicati.

    Se la copertura mediatica di

    televisioni e giornali ha il

    pregio di garantire

    unampia diffusione della

    notizia, la quasi totale

    assenza di redazioni

    scientifiche e di giornalisti

    scientifici, ha il difetto di

    non assicurare esattezza e

    precisione

    nellelaborazione dellanotizia. Le notizie

    scientifiche sono trattate

    dalla redazione cronaca e

    scritte da giornalisti

    generalisti, e questo limita

    fortemente la quantit e la qualit

    delle notizie diffuse.

    La scelta delle notizie da pubblicare

    viene fatta, non in base alla rilevanza

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    scientifica, ma in base a criteri

    commerciali. Si pubblicano le notizie

    che fanno vendere: quelle con

    caratteristiche di novit, quelleinteressanti per la maggior parte delle

    persone, che si prestano a mantenere

    alto linteresse per pi giorni, che

    promuovono cause, che orientano

    opinioni, che sostengono posizioni

    politiche, che attirano inserzionisti.

    Anche i quotidiani con un proprio

    inserto scientifico, tendono a

    pubblicare gran parte delle notizie

    scientifiche nelle pagine di cronaca

    piuttosto che in quelle dedicate,

    oppure tendono a sovra-

    rappresentare alcuni ambiti della

    scienza rispetto ad altri.

    I giornalisti generalisti raramente

    hanno una cultura scientifica e quasi

    sempre scrivono larticolo basandosisolo sul comunicato stampa, senza

    procedere a ulteriori verifiche della

    fonte11. Altre volte sufficiente che la

    fonte sia unistituzione o uno studioso

    autorevole perch il giornalista ne

    riprenda le dichiarazioni senza

    procedere ad ulteriori accertamenti

    sulla validazione degli studi. il caso

    degli esperti che partecipano ai

    programmi televisivi, e che spesso

    vengono intervistati su argomenti che

    esulano dalla loro area di

    competenza. La loro autorit

    considerata dai giornalisti e dai

    responsabili del programma,

    sufficiente garanzia di affidabilit.

    Non quindi infrequente, che gli

    articoli contengano inesattezze ed

    errori, o che si arrivi a una vera e

    propria disinformazione.

    Spesso gli errori sono dovuti ad

    imperizia del giornalista che, se privo

    di una formazione accademica

    scientifica, pu rischiare di

    confondere le ipotesi con le prove

    sperimentali. A volte nel tentativo di

    semplificare un linguaggio troppo

    tecnico, commette errori formali o

    concettuali, o interpreta i dati anzich

    riferirli. Altre volte lerrore dovuto

    ad una pubblicazione precoce della

    notizia, senza attendere le conclusioni

    del ricercatore, che potrebbero anche

    invalidare lo studio.

    Ma la correttezza informativa non

    lunico problema. La notizia scientifica

    anche se mediaticamenteinteressante, deve competere per lo

    spazio con altri articoli di cronaca. I

    criteri editoriali, tecnici, ma anche

    economici e politici, sono pi

    importanti dei criteri scientifici 12 .

    Sono le esigenze editoriali a

    determinare quali notizie verranno

    pubblicate, e accade che notizie

    rilevanti per la comunit scientifica,

    vengano ignorate dai media o, allo

    stesso modo, notizie di scarso

    interesse scientifico ottengano le

    prime pagine dei giornali.

    Il processo di peer-review che valida

    gli articoli scientifici, lungo e la

    notizia quando arriva alla stampa gi

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    vecchia. Deve essere allora

    attualizzata, resa interessante, deve

    contenere elementi di forte attrazione

    per il lettore. Per diventare la notiziadel giorno, deve far leva sulle

    emozioni del lettore, creare senso di

    attesa, deve essere una notizia che si

    possa raccontare come una storia,

    dove leroe (lo scienziato) cambier il

    mondo con la sua scoperta. La notizia

    contenuta nel comunicato stampa

    viene limata, semplificata, rielaborata,

    ricostruita, per dar vita un articolonon pi scientifico, bens di cronaca

    scientifica13.

    La propensione alla drammatizzazione

    la leva che cattura limmaginazione

    del lettore; la scoperta di cure

    miracolose o la minaccia di un virus

    killer sono notizie che fanno vendere i

    giornali. La drammatizzazione

    accettabile, anzi quasi indispensabile

    per rendere interessante la notizia

    scientifica, ma se si trasforma in

    sensazionalismo la notizia perde

    credibilit.

    IN UN MINUTO SI

    POSSONO DIRE DELLE

    SCIOCCHEZZE O DELLE

    GRANDI VERIT14

    Se il giornalista della carta stampata

    deve competere per lo spazio, quello

    televisivo deve competere per il

    tempo.

    La televisione il mezzo pi adatto a

    diffondere informazione, in ogni

    casa, ed guardata dalla maggior

    parte della popolazione, offre uninformazione snella, rapida, semplice,

    ricca di immagini. Ma quello che il

    punto di forza del mezzo, quando si

    manda in onda un notiziario, diventa

    un punto di debolezza se si deve fare

    comunicazione scientifica.

    Esprimere concetti complessi,

    semplificandoli, nel tempo limitato di

    un notiziario, o nel corso di una

    trasmissione a tema, rischia di

    banalizzare il messaggio. Soprattutto

    in quelle trasmissioni che si

    sostituiscono ai documentari, ai

    reportage, come i talk show, seguiti

    da un grande pubblico, ma spesso

    rispondenti pi ad esigenze

    commerciali o politiche, che di

    divulgazione scientifica.

    Sono trasmissioni che fanno leva sulla

    sensibilit del pubblico, dove

    facilmente il piano emotivo si

    confonde con quello scientifico15.

    LAGENTECOMUNEHACAPITO

    In questo contesto il caso Giuliani non

    sembra essere unanomalia. Gli

    elementi per passare la notizia ci sono

    tutti: un quadro drammatico, uno

    scienziato incompreso, deriso,

    contestato dagli altri scienziati, cui i

  • 8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD

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    10

    fatti (non il metodo) sembrano per

    dar ragione.

    Giuliani stesso, nel corso delle prime

    interviste, mantiene un profilo basso,

    spiega i fatti cos come si sono

    succeduti. Prima dimostra rispetto

    verso le istituzioni e il mondo

    scientifico, poi li attacca. Spiega che

    gli altri scienziati contestano i risultati

    delle sue ricerche perch non

    conoscono il metodo da lui applicato,

    e cerca di spiegarlo lui il suo metodo,

    agli italiani, attraverso stampa e

    televisione.

    SONO STATO

    DENUNCIATO PER

    PROCURATO ALLARME,

    MA LA GENTE COMUNE

    HA CAPITO CHE IL MIO

    METODO FUNZIONA. I

    SISMOLOGI UFFICIALI

    INVECE16

    Giuliani parla alla gente comune,

    quella che lha capito, e proprio

    perch lha capito gli crede. Li avverte,i sismologi ufficiali sono contro di lui,

    ma se solo gli lasciassero spiegare il

    suo metodo, se solo gli chiedessero

    informazioni, allora anche loro

    potrebbero capire.

    Il messaggio di Giuliani passa, gli

    italiani scoprono il radon, pensano

    che possa essere veramente correlato

    alla previsione dei terremoti.

    Dov lanomalia?

    Lanomalia sta nel fatto che la notizia

    scientifica non scientifica.

    Che Giuliani opera fuori dal

    protocollo, non ha pubblicato i suoi

    studi, non ha sottoposto i suoi

    risultati a verifica; li ha presentati a

    qualche convegno, vero, ma questo

    non sufficiente ad accreditare illavoro.

    Snobba il sistema della pubblicazione

    nelle riviste di settore, che potrebbe

    fornire un marchio di qualit alle sue

    ricerche, permettendo alle persone di

    prendere per date le sue conclusioni

    senza dover capire i dettagli, e

    preferisce spiegare direttamente lui i

    dettagli, a tutti quelli che sono

    disposti ad ascoltarlo. Agli altri, agli

    scienziati che operano allinterno del

    protocollo dice:

    MALEDETTI, SI

    CREDONO SUPERIORI,

    LORO.

    UN TERREMOTO NON SI

    PREVEDE, DICONO.

    BUGIARDI17.

    Chi ha torto e chi ha ragione?

  • 8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD

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    11

    Sebbene scienza e giornalismo si

    basino entrambe sulla convinzione

    che le conclusioni vanno tratte sulla

    base dellevidenza, e che taleevidenza dovrebbe essere messa a

    disposizione di tutti, la verit

    scientifica diversa dalla verit dei

    media.

    La verit scientifica esiste

    relativamente al suo contesto, esiste

    allo stato attuale delle conoscenze.

    una verit che pu e deve essere

    rimessa in discussione, fatta di

    possibilit che portano a nuovi livelli

    di conoscenza.

    Non si pu gettare la croce su

    Bertolaso, ma neanche dare

    dellidiota a Giuliani. [..] al momento

    un sistema dallarme empirico non

    esiste, anche se quello del radon pu

    essere un indizio che va approfondito

    con attenzione18

    La verit mediatica, al contrario, non

    pu essere probabile, deve essere

    certa, anche se a volte questo

    comporta una cattiva interpretazione

    della realt dei fatti. La notizia un

    prodotto della nostra societ e, come

    ogni prodotto, confezionata perdare una rappresentazione di ci che

    si vuole sia capito dai lettori. I mass

    media non si limitano a comunicare

    una realt, la creano19.

    "Cos posso prevedere i terremoti

    in Abruzzo, ci sono 5 apparecchi20

    Cos la pseudoscienza si incunea nel

    divario esistente tra comunitscientifica ed opinione pubblica, lo

    dilata, crea illusione.

    10(Prunesti, 2009)

    11(De Semir, 2000)

    12(Nielsen, Jorgensen, Jantzen, & Bjerg, 2006)

    13(De Semir, 2000)

    14(Reale, 2005)

    15Ibidem

    16 (Giuliani, Avevo previsto la scossa ma nessunomi ha dato retta, 2009)17

    (Giuliani, E la "Cassandra" attacca: bugiardi,dovevano ascoltarmi, 2009)18

    (Bassi, 2009)19

    (De Semir, 2000)20

    Titolo ripreso da Repubblica del 6.4.2009

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    Nellaprile del 1998, cio pochi

    mesi fa, il Prof. Di Bella stato

    definito da un panel di esperti il

    personaggio pubblico con il pi

    alto grado di credibilit (31% dei

    voti) seguito da Giovanni Paolo

    II (12% dei voti). Questo risultato la

    dice lunga su come si sia creato il

    mito Di Bella. Sempre in tema di

    mito, sul motore di ricerca Internet

    Alta Vista, il sito Di Bella ha un

    seguito: luomo della speranza21.

    Sul piano della comunicazione

    mediatica, le similitudini tra Giuliani

    luomo dei terremoti e Di Bella

    luomo della speranza, sono

    moltissime. Entrambi attirano

    lattenzione dei media in seguito ad

    un evento casuale, dopo anni di studi.

    Vengono invitati a Porta a Porta erilasciano interviste a giornalisti poco

    preparati a fare informazione

    scientifica.

    I titoli fuorvianti dei giornali, le

    polemiche, la speculazione politica e

    l atteggiamento antisperimentalista,

    portano lopinione pubblica a

    schierarsi e obbligano le istituzioni ad

    un confronto.

    Ma la similitudine pi importante tra i

    due casi, quella che sfugge ad

    unanalisi sommaria, la quasi totale

    assenza di una divulgazione scientifica

    precisa. La comunit scientifica viene

    pregiudizievolmente considerata

    chiusa, snob, corporativa, e il suo

    apporto al dibattito viene filtrato

    attraverso questottica, diventando

    marginale. Non si discute, o lo si fa

    poco, di metodo, di prassi. Nella gara

    a chi grida pi forte per determinarechi detiene la verit scientifica, si

    tralascia di discutere di scienza.

    In entrambi i casi, non sono i prodotti

    della scienza, ad essere dibattuti,

    bens i prodotti dei media.

    21(Chiappe, 1998)

    CHEDAGIULIANI E DI BELLAUN PRODOTTO DEI MEDIA

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    13

    I media tradizionali pubblicano una

    notizia, solo per il breve lasso di

    tempo in cui mantiene il carattere di

    novit, vale a dire da uno a pochi

    giorni. Alla forte capacit di

    penetrazione del mercato

    dellinformazione, si contrappone la

    volatilit della notizia, che viene

    velocemente dimenticata.

    solo grazie al rapido sviluppo della

    tecnologia, che ha trasformato la

    natura dei media, e alle forme

    partecipative del web 2.0, che possibile allungare la vita media della

    notizia.

    Il nuovo ciclo di vita dellinformazione

    - rappresentato con il modello

    economico The long tail, ideato da

    Chris Anderson d spazio e visibilit

    a quelle nicchie informative troppo

    piccole per contare nel mondo offline,

    ma dotate di grande potenziale nel

    mondo on line. Si passa, da unalta

    percentuale di persone che ricevono

    passivamente l informazione da pochi

    media, secondo un modello uno a

    molti, ad una bassa percentuale di

    persone che hanno accesso, e cercano

    attivamente informazioni in molti

    media, secondo un modello

    partecipativo dove le informazioni

    vengono cercate, generate e

    scambiate tra gli utenti del canale

    internet.22

    22(Prunesti, 2009)

    SCHEDA LA CODA LUNGA DELLA COMUNICAZIONE

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    14

    WEB2.0

    Se la velocit con cui uninformazione

    viene passata dai media tradizionali,

    non permette n approfondimenti, ncorrezioni di inesattezze ed

    errori, questi aspetti trovano

    ampio spazio nel web. Qui le

    notizie archiviate sono

    sempre disponibili e una

    questione pu essere ripresa

    e continuata, anche a

    distanza di molto tempo, in

    microambienti comunicatividove, paradossalmente, si

    amplia il mercato dellofferta

    informativa e diminuisce

    quello della domanda23.

    Se stampa e televisione

    riescono a raggiungere

    anche un pubblico poco attento, nel

    web chi non interessato alla scienza,pu facilmente evitare di riceverne

    notizia. Solo persone motivate e

    veramente interessate, accedono

    allinformazione scientifica in rete24.

    Gli utenti cercano attivamente

    linformazione, sia tra i siti web di

    testate giornalistiche, che tra i siti dei

    bloggers, ma con una spiccata

    tendenza a ricercare la notizia solo trale fonti che incontrano le loro

    convinzioni personali, o basate su

    esperienze che sono loro familiari.

    Ma non questo lunico scenario in

    cui internet enfatizza le difficolt della

    comunicazione scientifica.

    Internet s un canale che rende

    disponibili una serie di media, ma

    anche un canale dove chiunque pu

    diventare media. Una crescente

    quantit di notizie viene messa on-

    line non solo da scienziati che aprono

    un blog personale, ma anche, esoprattutto, da persone comuni che

    affrontano temi scientifici senza

    averne la competenza e senza che leloro affermazioni vengano verificate.

    IL PROBLEMA NON

    SONO TANTO LE

    SINGOLE NOTIZIE

    SENSAZIONALISTICHE

    QUANTO LA COSTANTEAZIONE QUOTIDIANA DI

    QUELLE PICCOLE E

    STUPIDE25

    I blog creano un dialogo con i lettori,

    e tra i lettori, coniugando linterazione

    on-line con la vita reale: raccontano

    fatti veri o presunti, riprendono

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    articoli della carta stampata,

    denunciano notizie manipolate dai

    media o dalla politica, scoprono

    complotti e diffondono profezie.

    In tutti questi casi il web ha il grande

    limite di non consentire una rapida

    verifica della fonte e di non subire

    alcun controllo di veridicit. Gran

    parte dellinformazione internet

    viene da fonti inattendibili, oppure

    prodotta da imprese, enti di ricerca,

    agenzie, politici, che creano blog per

    testare o catalizzare lopinione su

    temi dove il dibattito pubblico pu

    essere alimentato per servire altri

    scopi.

    I blog hanno tuttavia un aspetto

    interessante, che sta nella loro

    capacit di dare un volto umano al

    rigore della scienza. Nei blog tenuti da

    scienziati, la scienza viene raccontata

    da unangolazione pi personale. Non

    si discute solo di metodo e di scienza,

    ma anche di esperienze personali che

    aprono una finestra su un mondo che

    sembra lontano, asettico. Si pubblica

    la foto scattata al collega mentre

    mangia un kebab davanti alla gabbia

    di cavie, si racconta un aneddoto

    sullultima conferenza, si fa

    dellumorismo raccontando lultima

    barzelletta sugli scienziati.

    I lettori pi assidui del blog hanno la

    sensazione di conoscere

    personalmente chi scrive, e per

    questo credono a ci che dice, anche

    se non ne hanno verificato le

    credenziali, o non riescono a farlo. I

    consumatori dellinformazione

    diventano presto anche collaboratori

    attivi: raccolgono notizie,informazioni, le condividono con altri

    attraverso link e social media,

    aggiungono contenuti multimediali,

    commentano, attuano un vero e

    proprio passaparola (digitale). Il blog

    diventa una fonte, i cui criteri di

    attendibilit sono determinati dai

    feed degli altri utenti. Non utenti

    sconosciuti, ma amici, colleghi,professori, o addirittura di un altro

    blogger. Cos il blog, pur restando

    media di nicchia, acquisisce forti

    potenzialit di condizionamento

    dellopinione pubblica26.

    Il passaparola, la fiducia nella fonte, la

    convinzione che internet sia il

    dominio della libert, dove vengonopubblicate le notizie che i quotidiani

    ignorano, creano spesso lerrata

    percezione di internet come luogo di

    informazione libera ed indipendente.

    E quindi dove, se non in un blog,

    poteva riprendere vigore il caso

    Giuliani, dopo che i media avevano

    spento i riflettori sulla notizia.

    23(Prandelli & Verona, 2006)

    24(Bubela, Nisbet, Brunger, & Critchley, 2009)

    25(Goldacre, 2009)

    26(Far, 2006)

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    16

    SCHEDAGLOSSARIO:LEPAROLEDELWEB

    GLOSSARIO

    Blog Diario telematico, sia privato che di cronaca.Blogger Scrive nel blog. Pu essere un giornalista professionistaChat Sistema di comunicazione scritto, in tempo realeCrossmedia Comunicazione integrata, usa pi media allinterno di un unico progettoDigital

    Storytelling

    Narrazione attraverso elaborazioni digitali audio e video e sistemiinterattivi multimediali.

    Feed Unit di informazione usata per fornire agli utilizzatori una serie dicontenuti aggiornati di frequente

    Forum Spazio di discussione in differita, normalmente tematicoInternet Rete di computer di dimensioni mondiali, cui si collegano le reti locali.

    Viene definito anche La reteLink Collegamento tra documenti. Il link contiene lindirizzo di un altro

    documento. Lazione di collegamento definita linkare.Multimedia compresenza e interazione di pi mezzi di comunicazione in uno stesso

    supporto o contesto informativoNetwork Rete tra due o pi computer connessi tra loro che usano lo stesso

    linguaggioPost Commento. Da cui postare, ovvero inserire un commentoSito Web Insieme di pagine web, ovvero di documenti, gestito da un unico

    soggetto editorialeSocial media Tecnologie e pratiche che consentono interazioni sociali (blog, canali

    video e podcast, wiki)Social network gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami socialiTag Marcatore, individua un parte del testo e gli assegna un valore

    semantico. Da Tag, deriva il termine taggare che lazione diassegnare un marcatore, unetichetta a testo o immagini.

    Virale Attivit di diffusione delle informazioni con effetto moltiplicatore. Vienegenerata dal world of mouse, il passaparola digitale.

    Web Insieme di documenti localizzati su computer diversiWeb 2.0 insieme di applicazioni online che permettono uno alto livello di

    interazione sito-utente

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    17

    INTERNETFORGIULIANI

    ILBLOGDIMESSORA:

    Claudio Messora, luomo

    che d voce a Giancarlo

    Giuliani, nel web. Lo fa

    attraverso il suo blog

    byoblu, perch come lui

    stesso mi ha scritto, il suo

    un blog di informazione

    libera che si trovato ad

    approfondire i temi di

    Giuliani solo perch, per

    l'appunto, l'informazione

    ufficiale non lo faceva.

    Lo fa in modo cos puntuale, con tantapassione, che molti lo scambiano per

    il portavoce ufficiale di Giuliani, cosa

    che peraltro, inizialmente ho fatto

    anchio.

    Messora monitorizza i media,

    raccoglie video, e tutte le informazioni

    utili a raccontare la storia di Giuliani,

    lo intervista pi volte e pubblica nelsuo blog oltre allaudio, anche le

    trascrizioni. Tutto minuziosamente

    documentato, ma solo se i fatti

    possono dare ragione a Giuliani.

    Messora un uomo che crede

    veramente in ci che fa, ma non n

    giornalista scientifico n scienziato,

    non indaga n il metodo, n con

    metodo. un blogger che ha valutatoi fatti, e sulla base dei fatti si

    schierato a favore di una delle

    possibili verit. Nel suo blog pubblica

    opinioni, non metodo, confondendo

    scienza e pseudoscienza. Ma le sue

    opinioni sono cos salde e credibili,

    che gli altri blogger le riprendono e

    iniziano a disseminare il web di linkal

    suo blog.

    Sempre di pi credo

    che linformazione

    scientifica oggi

    paradossalmente passi

    anche attraverso la rete

    dove le teorie, non

    soltanto quelle ufficiali

    e accreditate, vengono

    mostrate a tutti, in

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    18

    maniera che se ne

    possano seguire gli

    sviluppi e valutare

    autonomamente

    superando in questa

    maniera i colli di

    bottiglia di chi

    attaccato alle poltrone o

    ai centri, gli agglomerati

    di potere (C. Messora)27

    unaffermazione forte,

    antisperimentalista, quella di

    Messora, che tende a confondere

    libert di informazione con

    informazione scientifica, che vuole

    usare gli stessi strumenti per l

    informazione puntuale della rivistascientifica e linformazione mediatica.

    Valutare autonomamente la veridicit

    di una teoria non pu accreditare la

    ricerca. Una teoria verificata

    allinterno del metodo, con lonere

    della prova e della ripetibilit.

    Non si pu e non si deve valutare una

    teoria sulla base di opinioni personali,

    di interpretazioni soggettive dei fatti e

    delle informazioni disponibili. Bisogna

    saper distinguere tra la pubblicazione

    di idee, congetture, opinioni, teorie

    non ufficiali e la pubblicazione di

    ricerche scientifiche.

    Identificare il web come luogo di

    sperimentazione, o di accreditamento

    pericoloso e stolto, perch fornirecredibilit a teorie non sperimentate,

    rischia di generare false speranze, cos

    come successe con il metodo Di Bella

    e prima ancora, negli anni Cinquanta,

    con il siero Bonifacio28.

    27(Video, Tutte le balle di SuperQuark sul radon,

    2009)28

    Liborio Bonifacio, veterinario, prelevava dagliovini un composto sieroso, al quale attribuivapropriet anticancro.

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    Il 12 ottobre 2009, allUniversit di

    Teramo, si tenuto il seminario

    Comunicazione 2.0: il caso Giuliani.

    Grazie alla disponibilit di Attilio

    Falchi, docente di Sistemi ed

    elaborazione delle informazioni, e

    organizzatore del seminario, ho

    potuto seguire lintero evento in

    streaming. Relatori lo stesso Prof.

    Falchi, e il blogger Claudio Messora.

    La sua presenza aveva senso perch,

    come Falchi mi disse nel corso di una

    nostra conversazione telefonica,

    qualche giorno prima, Il messaggio

    di Giuliani passato grazie al lavoro di

    Claudio Messora nel suo blog.

    Il problema per, proprio questo:

    passato solo il messaggio di Giuliani,

    passato lopinionismo, sia nel web,

    attraverso il blog, che in ambito

    accademico, attraverso il seminario.

    Anche se era chiaro sin dalle prime

    battute che lo scopo del seminario era

    quello di illustrare metodi e

    strumenti della comunicazione webpartecipata con flussi generati dagli

    utenti, e il caso Giuliani era solo un

    esempio di come poteva essere

    condotto un piano di comunicazione,

    resta la sensazione che laccademia

    abbia perso loccasione di farsi

    portavoce di un pi ampio ambito

    comunicativo, dove lo scopo non

    sarebbe stato individuare chi ha tortoe chi ha ragione, non sarebbe stato

    schierarsi, ma piuttosto fornire gli

    strumenti per capire il metodo

    scientifico, approfittando del fatto che

    di un argomento scientifico si voleva

    dibattere.

    SCHEDAUNIVERSITADEGLISTUDIDITERAMO:

    LOCCASIONEMANCATA

  • 8/14/2019 CHI NON CONOSCE IL RADON ALZI LA MANO. IL DIBATTITO MEDIATICO SUL CASO GIULIANI, TRA SCIENZA E PSEUD

    22/34

    20

    Tutti noi viviamo di narrazioni,

    e la narrazione il modo pi

    sicuro e piacevole anche per

    trasmettere idee, valori e

    concetti complessi

    29

    La narrazione parte della

    nostra storia, della nostra cultura, ci

    appartiene da sempre. La narrazione

    una storia di storie30 il modo in cui

    ci raccontiamo, in cui raccontiamo gli

    altri, in cui diamo corpo alla memoria

    umana.

    Produciamo e consumiamo storie.Raccontiamo storie per sedurre, storie

    per convincere, ma soprattutto storie

    per essere creduti. E per essere

    creduti non pi importante solo

    cosa narriamo, ma come lo narriamo.

    Oggi grazie crossmedia e multimedia,

    immagini e suoni, veri o fantastici,

    non sono pi evocati dal ritmo delle

    parole, ma integrati nella narrazione.

    Lo narrazione diventa media, e il suo

    canale preferenziale YouTube. Uno

    dei motivi per i quali a distanza di

    sette mesi, Giuliani fa ancora notizia,

    nei microambienti della coda lunga

    della comunicazione, il gran numero

    di video che lo riguardano presente

    su YouTube. Video che a causa dellanatura virale del canale, vengono

    rivisti, commentati dagli utenti,

    inseriti nei blog. Sono video intervista

    dove Giuliani racconta in prima

    persona la sua storia (Volevano

    candidarmi al premio nobel), ma

    anche video-montaggi ad opera dei

    suoi simpatizzanti (Libert di

    informazione) e video testimonianzedi chi in Giuliani crede e vuole

    avvalorare la sua tesi (Stefania

    Pace), video verit che svelano

    complotti (7 giorni: la cassetta che

    uccide)31. Quale che sia il contenuto,

    la matrice del racconto sempre

    quella del dramma: un personaggio

    colpito da una serie di avversit, ma

    non si arrende e combatte fino allafine.

    Vincere o morire, la scelta riservata

    ai protagonisti dei drammi. Ma forse

    Giuliani sceglier unaltra via

    29(Bianucci, 2008)

    30(Fontana, 2009)

    31 Tutti i video sono contenuti nel cd allegato, ovisionabili su YouTube.com

    SCHEDADIGITAL STORYTELLING

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    AGGIORNAMENTORADON

    Il non-luogo di aggregazione di tutti i

    seguaci di Giuliani Facebook, uno

    dei sociaI network pi popolari. In

    questo spazio virtuale la comunit si

    aggrega in gruppi, partecipando,

    apportando contenuti e commenti,

    condividendoli con altri naviganti.

    Con il web 2.0 non sono cambiati solo

    i luoghi, ma anche gli strumenti e i

    partecipanti alla protesta.

    I sit-in, i cortei e le conferenze stampa

    che organizzavano i sostenitori di Di

    Bella, erano composti da personecoinvolte a vario titolo nella vicenda.

    Nel web, invece, le persone

    direttamente coinvolte nella

    manifestazione, sono solo una piccola

    parte, sono quelle che per prime si

    attivano, formando un gruppo, poi

    grazie al passaparola, si aggrega una

    grande variet di persone: da quelle

    che credono nella causa, a quelle che

    provano solo un interesse passeggero,

    a quelle che partecipano su invito di

    un amico.

    Non impegnativo

    partecipare, basta un click del

    mouse, e i gruppi aumentano

    e si moltiplicano per sposare

    nuovi aspetti della stessa

    causa. Su Facebook migliaia

    di persone offrono solidariet

    a Giuliani, o firmano una

    petizione virtuale perch la

    sua ricerca venga finanziata.

    Ma su Facebook ci sono anche

    i bollettini dello stesso

    Giuliani, che danno le

    previsioni radon.

    Giornalmente, Messora li comunica

    per conto del tecnico, agli utenti del

    social network.

    Sono solo numeri, numeri seguiti darassicurazioni o consigli di mantenere

    uno stato di vigile allerta, nel caso in

    cucina si sentissero tintinnare le

    stoviglie. Ma sono centinaia le

    persone che giornalmente si

    collegano per controllare

    laggiornamento radon, che chiedono

    notizie se il bollettino ritarda, che si

    preoccupano, che chiedonoPossiamo stare tranquilli? Persone

    che dipendono da quel bollettino per

    decidere se dormire in casa.

    Hanno credibilit queste previsioni:

    nella zona di Frosinone stata

    effettuata una raccolta privata di

    fondi per circa 200.000 euro, per

    poter installare nella zona rivelatori diradon.

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    TERREMOTO: GIULIANI RACCONTA IN

    UN LIBRO I SUOI ''ALLARMI

    INASCOLTATI''

    (ASCA) - L'Aquila, 12 nov - ''L'Aquila2009 la mia verit sul terremoto il

    titolo del libro di Giampaolo Giuliani

    che sar presentato il prossimo 18

    novembre (ore 11,30) presso l'hotel

    Nazionale di Roma, in piazza

    Montecitorio 131.

    E' ''La storia mai raccontata di un

    disastro annunciato, dell'uomo che

    avrebbe potuto salvare 300 vite

    umane e delle istituzioni che non gli

    hanno creduto.

    ''Il 6 aprile del 2009, in Abruzzo, si e'

    scatenata la furia del pi inquietante

    dei fenomeni naturali. Quel giorno

    nulla fu risparmiato dalla violenza del

    terremoto e [..] la regione venne

    annientata dal tremore della terra ma

    anche da un'inspiegabile ignavia - si

    legge in una nota della casa editrice,

    la Castelvecchi - che ha pubblicato il

    volume - la stessa colpevole

    negligenza che, dopo il disastro, ha

    parlato di cemento armato fasullo e

    perizie geologiche ignorate nel nome

    del profitto. In questo panorama

    desolante, Giampaolo Giuliani si e'

    distinto per la seriet con cui ha

    lavorato per realizzare un sogno:

    mettere a punto un metodo

    attraverso il quale riuscire a prevedere

    i terremoti e, di conseguenza,

    predisporre i relativi piani di

    evacuazione. Per questo, mentre

    l'Abruzzo veniva scosso da uno sciame

    sismico definito innocuo dagli

    ''esperti'', Giuliani, confortato dalle

    sue ricerche, cerc in tutti i modi di

    avvertire le autorit dell'enorme

    rischio che L'Aquila stava correndo:

    una previsione destinata ad avverarsi

    ma che e' costata al ricercatore una

    denuncia per ''procurato allarme'' e

    un trattamento degno di un criminale.

    iso/rg/rob

    SCHEDAILLIBRO(COMUNICATO STAMPA)

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    GIULIANICAMBIACANALE

    Una volta spenti i riflettori dei mass-media, si sono accesi quelli del web,

    ma se Giuliani, a stampa e televisione

    parlava sempre in prima persona, nel

    web si sempre servito della voce di

    un blogger.

    Proprio nel web, che gli ha garantito

    un nutrito seguito di fedelissimi,

    Giampaolo Giuliani assente. Messora a intervistarlo, a passare i

    suoi bollettini su Facebook, a cercare

    prove che sostengano le affermazioni

    di Giuliani e a comunicarle attraverso

    il suo blog. Messora che avvia la

    campagna Internet for Giuliani per

    realizzare un dvd che raccolga tutte le

    notizie sul caso. Ed a Messora che

    Giuliani detta la parola fine.

    Il 12 novembre 2009, i riflettori su

    Giuliani sembrano spegnersi. Non

    dar pi i bollettini radon, non vuole

    pi visibilit; come spiega a Messora,

    nel corso dellultima intervista che gli

    concede :

    Quello che vogliamo avere la possibilit di

    lavorare, di portare

    avanti la verit, di fare

    della ricerca, a questo

    punto di scrivere

    scientificamente tutto

    ci che pu essere

    scritto e deve essere

    scritto e impegnarci sul

    lavoro.

    La storia sembra concludersi, cos: n

    vincere, n morire, ma intraprendere

    la strada del metodo.

    Forse.

    O forse si apre solo un diverso

    capitolo di questa lunga storia, su un

    diverso canale mediatico.

    Nel corso della conferenza stampa per

    la presentazione del suo libro, a

    Roma, il 18/11/2009 Giuliani,ribadisce che i terremoti si possono

    prevedere con certezza, e aggiunge:

    Abbiamo pubblicato i risultati sul

    Journalof Geophysical Researchhttp://www.primadanoi.it/notizie/23639-Giuliani-a-

    PrimaDaNoiit-Protezione-Civile-10-anni-indietro-

    rispetto-a-me> ultimo accesso 19/11/09

    ma anche:

    Il tecnico ammette che finora non ha

    descritto il suo metodo su una rivista

    scientifica, ma aggiunge che si sta

    preparando a farlo: un lavoro stato

    inviato al Journal of Geophysical

    Research (non mi hanno ancora

    detto di no)

    http://www.ilcapoluogo.com/e107_plugins/content/content.php?content.21745 ultimo accesso 19/11/09

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    CONCLUSIONI

    Anno 2009, lanno delle

    commemorazioni: Galileo, Darwin,

    lallunaggio. Nel corso di questannoin tutta Italia sono state organizzate

    mostre, convegni, laboratori-gioco,

    eventi di divulgazione scientifica per

    tutti i gusti e per tutte le et.

    Ovunque, manifesti accattivanti,

    locandine di mostre, articoli di giornali

    ricchi di immagini seducenti,

    documentari televisivi.

    Nel web: blog, video, podcast, gruppi

    sui social network, impossibile non

    imbattersi, anche casualmente, in un

    contenuto scientifico.

    E anche solo per strada o in TV, chi

    non ha visto unimmagine di Galileo

    che punta il cannocchiale verso il

    cielo, chi non ha sentito parlare deldibattito tra creazionismo e

    darwinismo, chi non haricordato lApollo Undici,

    dicendo io cero?

    Questanno abbiamo

    rispolverato le nozioni

    imparate e scuola e ne

    abbiamo imparate di nuove,

    perch questanno di

    comunicazione scientificace n stata molta. Eppure

    non abbiamo imparato

    nulla sul metodo scientifico,

    non sappiamo come

    funziona la ricerca nel nostro Paese,

    non sappiamo nemmeno distinguere

    la ricerca scientifica dalla ricerca

    tecnologica. Usiamo abitualmente

    complessi telefonini multifunzione, cicolleghiamo a internet in piena

    mobilit, scattiamo centinaia di foto

    con la nostra fotocamere digitale, ma

    non abbiamo la pi pallida idea di

    quale sia il processo conoscitivo, di

    ricerca che ci ha portato a poter

    godere, oggi, di questi strumenti.

    Quando vogliamo dare forza ecredibilit a un concetto che

    esprimiamo, diciamo

    scientificamente provato che ,

    quando quello che gli altri esprimono

    non ci trova daccordo, diciamo che gli

    scienziati proteggono interessi di

    casta. Non ci chiediamo per quale sia

    il significato della prova scientifica, di

    quel metodo, che a piacimentochiamiamo in causa.

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    Non stupisce allora che

    parallelamente a tanta comunicazione

    scientifica, si sviluppi la divulgazione

    pseudoscientifica. Il 2009 stato

    anche lanno in cui si parlato di unallunaggio umano mai avvenuto, di

    catastrofiche profezie Maya, di

    devastanti esplosioni solari.

    Si parlato anche della possibilit di

    prevedere terremoti

    La comunit scientifica non afferma

    che i terremoti non si possono

    prevedere, anzi ammette una certacapacit previsionale32 ; la comunit

    scientifica afferma che allo stato

    attuale, non vi ancora prova che sia

    possibile prevedere, con lanticipo

    indicato da Giuliani, dove si

    verificher un sisma, quando e con

    che intensit. La comunit scientifica

    non esclude che il radon possa essere

    un indicatore, se valutato nel contesto

    dei protocolli e di tutti gli altri

    indicatori, ma asserisce che

    attualmente non esiste evidenza che

    lo sia, e soprattutto che sia lunico.

    Potremo in futuro prevedere con

    ragionevole certezza quando e dove si

    verificheranno le scosse sismiche, e

    con che intensit? Forse. Non escluso che in futuro la ricerca

    scientifica possa confermare

    lintuizione di Giuliani, o arrivare a

    una previsione in modo

    completamente diverso, ma la

    certezza che questo accade oggi, per i

    motivi gi detti, la scienza non la pu

    dare.

    Quando, come in molti frangenti

    avvenuto questanno, la

    pseudoscienza viene scambiata per

    scienza, con il sostegno dei media e

    lignoranza del metodo, allora giustificabile che anche persone

    intelligenti possano credere in cose

    stupide.

    In queste circostanze, lecito pensare

    che la comunicazione scientifica non

    assolva al suo compito, che non riesca

    a farsi interprete della comunicazione

    tra due realt: quella del mondo

    scientifico e quella dei comuni

    cittadini. Sembra avere lunica

    funzione di ricevere informazioni

    complesse e rielaborarle rendendole

    intellegibili ai pi, magari ricorrendo

    allausilio di attivit ludiche.

    Eppure la comunicazione scientifica

    dovrebbe spingersi oltre per

    comunicare efficacemente, dovrebbe

    non solo comunicare il prodotto della

    scienza, ma anche quella realt

    intermedia della ricerca, che ormai

    diventata fattore di sviluppo sociale.

    Il mondo della scienza ha bisogno di

    comunicare per orientare il consenso,

    per ricevere risorse. Il mondo dei

    fruitori della scienza ha bisogno dicomunicare per capire, per trovare le

    risposte ai temi quotidiani, senza

    cadere in false illusioni.

    Abbiamo gi visto che la

    comunicazione scientifica deve

    competere con gli spazi della cronaca,

    deve rientrare in modelli comunicativi

    che siano presupposto di economicitper lazienda mediatica, deve

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    confrontarsi con lassenza di redazioni

    scientifiche, o di giornalisti con una

    preparazione scientifica.

    Laddove questi limiti vengono a

    mancare, come nel web, la

    comunicazione scientifica deve

    comunque confrontarsi con un

    pubblico di nicchia, con la difficolt

    della verifica delle fonti, con la scarsa

    visibilit.

    Ma un passo avanti pu essere fatto

    per dare una risposta scontata e nota

    non solo alla domanda Chi non

    conosce il radon alzi la mano , ma

    anche a quella Chi non conosce ilmetodo, alzi la mano.

    32 il caso dei protocolli gi definiti, come le

    mappe che individuano le aree a rischio sismico.

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    RASSEGNASTAMPA

    Rassegna di articoli pubblicati su quotidiani, giornali on-line e blog

    Periodo ottobre 2008 novembre 2009

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    24.03.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Donnedemocratiche.com

    01.04.2009 Prevedo un terremoto. E un ricercatore scatena la psicosi tra LAquila

    e Sulmona, Corriere della Sera.it

    06.04.2009 Lesperto denunciato per il suo allarme Confermo lo si poteva

    prevedere, Corriere della Sera.it

    06.04.2009 Polemica sul mancato allarme. Bertolaso Impossibile fare previsioni, la

    Repubblica.it

    06.04.2009 Cos posso prevedere i terremoti. In Abruzzo ci sono 5 apparecchi, la

    Repubblica.it

    06.04.2009 La previsione dei terremoti con la tecnica del radon, Il Sole24ore.com

    06.04.2009 Giampaolo Giuliani: da Boschi e Bertolaso vorr le scuse per tutti i morti

    che ci sono stati, Affaritaliani.it

    06.04.2009 colpa delluomo non dellanatura. Lintervista a Francesco Stoppa,

    docente di vulcanologia, Affaritaliani.it

    06.04.2009 Italys earthquake: could tragedy have been avoided?, Time

    06.04.2009 Italian earthquake: experts warning were dismissed as scaremongering,

    Telegraph.co.uk

    06.04.2009 Allarmi ignorati, polemiche sul sisma: da due mesi sciame sismiconellAquilano, Panorama.it (Blog)

    06.04.2009 Si possono prevedere i terremoti? , Gravit Zero (Blog)

    06.04.2009 Earthquake warning was removed from internet, The New York Times

    News (Blog)

    07.04.2009 E la Cassandra attacca: bugiardi, dovevano ascoltarmi, Corriere della

    Sera

    07.04.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Il Giornale07.04.2009 Giuliani come Galilei, il Tempo.it

    07.04.2009 Scienziati divisi sulle previsioni, Il Sole24ore.com

    07.04.2009 Il metodo Giuliani e le pubblicazioni scientifiche, Affaritaliani.it

    07.04.2009 Problemi di comunicazione nei media, Affaritaliani.it

    07.04.2009 Italian officials reject claims of early earthquake warning, The

    Guardian.co.uk

    07.04.2009 Giampaolo Giuliani, lhomme qui avait prdit le sisme, CourrierInternational.com

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    07.04.2009 Il terremoto era prevedibile? Il popolo del web si divide sul caso Giuliani,

    Panorama.it (blog)

    08.04.2009 Gli atenei credono nel radon: previsioni possibili, Corriere della Sera

    09.04.2009 Un sisma pu essere previsto?, Il Mattino di Padova

    09.04.2009 Giuliani non va insultato, Libert

    10.04.2009 Ferrara: una scossa se la meriterebbe la rete, Panorama.it (blog)

    15.04.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Byoblu (blog)

    16.04.2009 Terremoto prevedibile? La tifoseria di Facebook sostiene in massa

    Giuliani, Panorama.it (blog)

    17.04.2009 After the quake, in search of the science or even a good prediction,

    Science

    17.04.2009 Intervista a Stefania Pace, Byoblu (blog)

    24.04.2009 Il satellite aveva previsto il sisma, La Nazione/ Umbria

    27.04.2009 Psicosi terremoto, fabbriche evacuate, Corriere della Sera.it

    28.04.2009 Abruzzo, nuovo allarme per un video di Giuliani. La Repubblica

    26.06.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Byoblu (blog)

    06.10.2009 Sette giorni. La videocassetta che uccide, Byoblu (blog)

    12.11.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Byoblu (blog)

    18.11.2009 Giuliani, 7 mesi dopo ancora occhio al radon, Radio LAquila (blog)

    19.11.2009 Intervista a Giampaolo Giuliani, Prima Da Noi.it

    19.11.2009 Presentato a Roma il libro di Giuliani: confronto tra lautore e

    Sciocchetti, Il Capoluogo.com

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