Il sistema statistico, l’uso mediatico dei dati e il data journalism

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Il sistema statistico, l’uso mediatico dei dati e il data journalism. Di che cosa ci occuperemo?. Vogliamo analizzare l’uso delle statistiche economiche e sociali da parte dei media. - PowerPoint PPT Presentation

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Il sistema statistico, l’uso mediatico dei dati

e il data journalism

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Di che cosa ci occuperemo? Vogliamo analizzare l’uso delle statistiche economiche e sociali da

parte dei media. Pochi concetti fondamentali di teoria statistica; per approfondimenti

vedere la (prossima) bibliografia su http://www.donatosperoni.it/che-cosa-insegno/ , i numerosi corsi on line (i migliori sono in inglese) il sito http://www3.istat.it/servizi/studenti/valoredati e anche il mio blog statistico http://numerus.corriere.it/

Due testi brevi, facili e molto utili per i giornalisti: Statistiche come e perché di Alberto Zuliani (Donzelli) Cose da non credere – Il senso comune alla prova dei numeri di Dalla

Zuanna e Weber (Laterza) …oltre al classico ”Damned lies and statistics” di Joel Best.

Sul Data Journalism la Bibbia è Facts are sacred, il libro del Guardian

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La statistica che ci interessa La statistica è un aspetto della “numeracy”, l’“alfabetismo

numerico” molto carente in Italia. Anche i giornalisti che si occupano di moda o di sport hanno a che fare con i numeri.

Dobbiamo distinguere per tipo di fonte: Pubblica, la cosiddetta statistica ufficiale, sottoposta a controlli che

quando funzionano la rendono attendibile. Privata, che può essere di buona o cattiva qualità: dipende dai

metadati e dalle modalità di presentazione. …e per tipo di statistica:

Censimenti (cercano di rilevare la totalità) Indagini campionarie (la validità dipende dalla qualità del campione) Statistiche amministrative Sondaggi (rilevano opinioni, sensazioni soggettive)

Ma i “big data” cambieranno il modo di fare statistica!

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Le fonti della statistica ufficiale italiana

il Sistema statistico nazionale (Sistan)

E’ composto da tutte le fonti della statistica ufficiale: Istat, Ministeri, Regioni, EL, CdC ecc, esclusa Bankitalia. www.sistan.it

Si attiene ai principi fissati dall’Onu e alle metodologie di Eurostat. Il livello di autonomia dal potere politico è materia di discussione. In Italia, il potere politico interviene: nella nomina del presidente dell’Istat, nell’approvazione del Programma Statistico Nazionale, nel finanziamento dell’Istat.

La statistica ufficiale è sottoposta ai controlli della Commissione di Garanzia per l’Informazione Statistica, che funziona male.

L’uso mediatico dei sondaggi (di fonte privata) è regolato(maluccio) dall’Autorità per le Comunicazioni e, per i sondaggi politici, i metadati devono comparire sul sito della Presidenza del Consiglio www.sondaggipoliticoelettorali.it

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Diversi tipi di statistiche Censimenti: quando si censisce l’universo cioè la totalità

di un insieme Dati amministrativi: da ministeri, ospedali, carceri, moduli

fiscali, bilanci imprese ecc. Indagini campionarie: la qualità dipende dai criteri di

campionamento. I media non sono abbastanza attenti agli “intervalli di confidenza” che limitano il valore effettivo dei dati e che dipendono dal campione. L’intervallo di confidenza di un’indagine campionaria si allarga (e

quindi l’indagine è meno significativa) su campioni più ristretti: un dato regionale è quasi sempre meno attendibile di un dato nazionale.

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La comunicazione statistica ufficiale Le regole di rilascio dei dati sono comunque una

delle garanzie di autonomia: calendario prefissato rilascio contemporaneo metadati trasparenti accesso ai microdati nei limiti del rispetto della privacy.

Di norma la statistica ufficiale descrive i fenomeni ma lascia ad altri le interpretazioni e le proiezioni. Ma la situazione è cambiata con l’incorporazione nell’Istat dell’Isae che l’Istat ha dovuto gestire con una rigorosa separazione delle due attività.

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Donato Speroni - Corso di Open Data Journalism 2012 7

Le principali fonti on line delle statistiche internazionali ufficialio Onu: Unsd e almeno un centinaio di siti per argomentoo I Millennium Development Goals:

http://www.un.org/millenniumgoals/, dal 2015 Sustainable Development Goals

o Imf: statistiche finanziarie, ma anche quadri statistici di tutti i Paesi attraverso il Dissemination Standards Bulletin Board

o WB, ampio data baseo Ocse: www.oecd.org, le analisi più complete e

attendibili o Europa: Eurostat

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I cinque elementi di un grafico corretto per un giornale1. Titolo giornalistico2. Sottotitolo metodologico3. Grafico (istogramma, linea, torta o altro):

essere consapevoli degli effetti di distorsione!4. Legenda: gli elementi per interpretare il grafico5. Fonte (o: elaborazione su fonte…)Talvolta è anche necessaria una dida di spiegazione

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Data journalism può voler dire… I libri di Stella e Rizzo Infografiche sempre più interattive e movimentate tipo

http://www.linkiesta.it/infografiche I grafici in movimento. Il software di gapminder, usato anche dalla

trasmissione Num 3R1 di Rai2http://www.gapminder.org/videos/200-years-that-changed-the-world-bbc/

Grafici interattivi tipo http://www.nytimes.com/interactive/2012/01/15/business/one-percent-map.html

Accesso a banche dati di facile consultazione, come la banca dati I.Stat dell’Istat

I risultati del movimento open data Curation: human filtering and organizing - I siti interattivi dei giornali

anglosassoni Crowdsourcing e citizen journalism: quando i lettori collaborano

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Attenzione: data journalism non significa giornalismo neutrale La statistica ufficiale deve presentare i dati in modo neutro,

ma l’analisi è sempre opinabile Anche l’aggregazione dei contenuti non è neutra L’esempio di Num3R1: le opinioni opposte del Giornale

(“spiegano tutto senza additivi ideologici”) e dell’Espresso (“numeri tanti, profondità poca”)

Ma il DG garantisce una maggiore aderenza ai fatti: come afferma il manuale del Guardian “Facts are sacred”: data journalism is 80% perspiration 10% great idea, 10% output

L’attendibilità si può verificare sulla base dei metadati, che non sempre sono resi espliciti.

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Data journalism non sempre è open data

L’esempio delle Olimpiadi 2012: The key results data is locked up in lucrative deals

between the International Olympic Committee and major news organisations. So, those results tables on our site, the BBC, The Telegraph and so on were paid - The Guardian's is a feed from the New York Times and we were explicitly banned from releasing that feed as open data for you to download and explore with.

Parliamo di open data quando i dati sono non solo liberamente accessibili, ma anche possono essere rielaborati da soggetti terzi per una migliore analisi e comprensione

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In conclusione I media usano sempre più dati. Il trend

internazionale ci fa pensare che sui siti dei giornali avremo sempre più esempi di data journalism, anche interattivi.

Il movimento open data spingerà le amministrazioni pubbliche a rendere disponibili più e meglio le informazioni in loro possesso. I media impareranno a usare meglio questa ricchezza.

C’è però il rischio che… la moneta cattiva scacci quella buona o quanto meno non si distingua da essa. E’ necessario aprire un dibattito sulla qualità dei dati diffusi e creare un punto di monitoraggio anche sui dati diffusi dai privati.

Donato Speroni – Firenze Usci 7/9/2912 13