«CHI NNANGIA QUESTO PANE VlvRÀ IN ETERNO» il · il Signore. tu solo I'Altissimo, cesù Cri-sto,...

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«CHI NNANGIA QUESTO PANE VlvRÀ IN ETERNO» \Chi ,nansia la qN e bae il nb sa,.s@ AUANTo sia imDortante avere una casa do- §ve ripararsieuna mensa alla quale nutrii, si ae lo dice la comune esperienza. L'Antico Testamento indica questa possibilità nel do- no della sapienza, che offte riparo e nutti, menio a quanti li desidetano, assicurando co- sì una vita sicuta (f rerr?rrd). Nel Nuovo Te- stamento tmviano la divina Sapienza incama- ta in Gesù; egli stesso ei insegna che è lui il vem cibo e la vera bevanda indispensabili per avere la yita etema e la stessa dsunezione. SoIo con questo nutrimento, che ci unisce a Gesù ,dmanendo in lui e lui in noi', è possibi, le avere quella vita che egli, it Figlio, condivi- de con Padre. L'umanità di oesù rimane 10 strumento attravelso il quale Dio si unisce a noi e noi ci uniamo a Dio (l/arrelo). San Paolo ci raccomenda di comporiarci da saggi, facendo attenzione al nostto nodo divivere: non petdere il controllo di sé. riem- phci dello Spirito, cercate di comprendete la volontà del Signore, fate frequen[e uso delle sacre Scritture e rendere grazie a Dio Padre nel nome del Signore nostro cesu Cristo {11 ,€lrrrd). Significativo il salmo 33 che ci inùta a lodare Dio e che può diventarc ùra ottima prc- ghiera dopo la Comùnioùe. Tercisio Shsoarc, osi a A a lolla ché contesta le sue parcle, Gesit non esita ad olftire il suo cotpo é il suo sangue come cibo e bevanda nel misterc eucadstico. Non si può pensarè un cistiano che non abbia fame di Cisto, che non viva della sua vita, che non dimod in lui. ANIIfONA D INGRESSo (soì83,10-lt) ìnpiedi O Dio, nostra diiesa, contempla il volto del tuo Crisio. Per me un giomo nel tuotempio è più che mille altrove. Celebrante - Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spùito Santo. Assemblea - Amen. C - ll Dio derla speranza. che ci riempie di ogni gloiae pace nella fede per la pot€nza dello Spi- lo Santo, sia cln luttivoi. A- E con il tuo spirito. AIIO PENITENZIAI.I C - Convocali alla mensa del Corpo e San- guè di Cristo per essere una cosa sola in lui, riconosciamo il pèccato che separa e invo- chiamo il perdono che riconcilia é unisce. (BÉve wusa di siteÈA. C - Signore. che hai preparato una mensa per nuldrci della tua Parola divita. abbi pieta di noi. A- Signor6, pietà. C - Cristo, che ti sei talo cibo e bevanda perali- mentare in noi la vita ssnza line. abbi pi6tà di nor. A - Cristo, pietà. C - Signore, che hai falto del banchetio èucarlsti- co il segno e il pegno della nostra presenza al banchoho delcieto. abbi pielà dinoi. A - Signore, pietà. C - Dio onnipotenté abbia mìsericordia di noi, perdoni i nostrj pèccati e ci conduca alla vita etema. A - Amen. GtoRlA A Dlo NELl'A[To DEI CIELI e pace in tera aglì uomini di buona volontà. Noiti lodiamo. ti benèdiciamo. tìadoriamo, ti glo- rifichiamo, ti rendiamo grazie per la lua Olo- ria immensa, Signore Dio, Re dèl cielo, Oio Padre onnipolente. Signore, Fiatio uni- genito. Gesù Cristo, Signorè Dio, Agnello diOio, Figlio del Padre,lu che toqliitecca, ti del mondo, abbi pietà di noi: tu che togti i peccati del mondo, accogli la nostra sup- plica;tu che siedi alla dèstra del Padre, abbi pieia di noi. Perché tu soto il Santo, tu soto XX DOMENICA DEL TEMPO OROINARIO - 15

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«CHI NNANGIA QUESTO PANE VlvRÀ IN ETERNO»

\Chi ,nansia la nù qN e bae il nb sa,.s@

AUANTo sia imDortante avere una casa do-

§ve ripararsieuna mensa alla quale nutrii,si ae lo dice la comune esperienza. L'AnticoTestamento indica questa possibilità nel do-no della sapienza, che offte riparo e nutti,menio a quanti li desidetano, assicurando co-

sì una vita sicuta (f rerr?rrd). Nel Nuovo Te-stamento tmviano la divina Sapienza incama-ta in Gesù; egli stesso ei insegna che è lui ilvem cibo e la vera bevanda indispensabili peravere la yita etema e la stessa dsunezione.SoIo con questo nutrimento, che ci unisce aGesù ,dmanendo in lui e lui in noi', è possibi,le avere quella vita che egli, it Figlio, condivi-de con iÌ Padre. L'umanità di oesù rimane 10strumento attravelso il quale Dio si unisce anoi e noi ci uniamo a Dio (l/arrelo).

San Paolo ci raccomenda di comporiarcida saggi, facendo attenzione al nostto nododivivere: non petdere il controllo di sé. riem-phci dello Spirito, cercate di comprendete lavolontà del Signore, fate frequen[e uso dellesacre Scritture e rendere grazie a Dio Padrenel nome del Signore nostro cesu Cristo {11,€lrrrd). Significativo il salmo 33 che ci inùtaa lodare Dio e che può diventarc ùra ottima prc-ghiera dopo la Comùnioùe. Tercisio Shsoarc, osi

a A a lolla ché contesta le sue parcle, Gesitnon esita ad olftire il suo cotpo é il suo sanguecome cibo e bevanda nel misterc eucadstico.Non si può pensarè un cistiano che non abbiafame di Cisto, che non viva della sua vita, chenon dimod in lui.

ANIIfONA D INGRESSo (soì83,10-lt) ìnpiedi

O Dio, nostra diiesa, contempla il volto deltuo Crisio. Per me un giomo nel tuotempioè più che mille altrove.

Celebrante - Nel nome del Padre e del Figlio edello Spùito Santo. Assemblea - Amen.

C - ll Dio derla speranza. che ci riempie di ognigloiae pace nella fede per la pot€nza dello Spi-lo Santo, sia cln luttivoi.

A- E con il tuo spirito.AIIO PENITENZIAI.I

C - Convocali alla mensa del Corpo e San-guè di Cristo per essere una cosa sola in lui,riconosciamo il pèccato che separa e invo-chiamo il perdono che riconcilia é unisce.(BÉve wusa di siteÈA.

C - Signore. che hai preparato una mensa pernuldrci della tua Parola divita. abbi pieta di noi.

A- Signor6, pietà.C - Cristo, che ti sei talo cibo e bevanda perali-mentare in noi la vita ssnza line. abbi pi6tà dinor. A - Cristo, pietà.C - Signore, che hai falto del banchetio èucarlsti-co il segno e il pegno della nostra presenza albanchoho delcieto. abbi pielà dinoi.

A - Signore, pietà.C - Dio onnipotenté abbia mìsericordia di noi,perdoni i nostrj pèccati e ci conduca alla vitaetema. A - Amen.

GtoRlA A Dlo NELl'A[To DEI CIELI e pace intera aglì uomini di buona volontà. Noitilodiamo. ti benèdiciamo. tìadoriamo, ti glo-rifichiamo, ti rendiamo grazie per la lua Olo-ria immensa, Signore Dio, Re dèl cielo,Oio Padre onnipolente. Signore, Fiatio uni-genito. Gesù Cristo, Signorè Dio, AgnellodiOio, Figlio del Padre,lu che toqliitecca,ti del mondo, abbi pietà di noi: tu che togti ipeccati del mondo, accogli la nostra sup-plica;tu che siedi alla dèstra del Padre, abbipieia di noi. Perché tu soto il Santo, tu soto

XX DOMENICA DEL TEMPO OROINARIO - 15

il Signore. tu solo I'Altissimo, cesù Cri-sto, con lo Spirilo Santo: nella Oloria di DioPadre- Amen

Co .ÉTIA . O Dio, che haiprèparato boni invi-sibilipercoloro chè tiamano, infondi in noiladolcezza deltuo amore, perché, amandoti inogniclsa è sopra ognicosa, ottèniamo i b6nidate promessi, che superano oqnidesiderio.Per il nostro Signore Gesu Cristò...

A - Amen.Oppre la @tsna delNmo B, dd Mé§Éate t ed-, pag- 999-

C - O Dio della vita, che in questo giomo samo cifai tuoi amici e clmmensali, guarda la tua Chi€sache canta nel tempo h beala speranza della dsur-rezone finale, e donaci la certezza di parlecipareal fesloso banchètto del tuo rèano. Per il ndstroSignore Gesu Cristo... - A- Amen.

PRIMA tEllURA seduti

La sapienza di Dio, che ha guidalo il popolo eletto, inbandisce un banchetto nel quale othe panee vino, immaginé del suo insegnamento e del suon uli m e nb n ell' E ucei stie -Dal llbro dèi Proverbi (9,1-G)

rla sapienza si è clstruìta la sua casa, haintagliato le sue selte colonne. 2Ha ucciso ilsuo bestiame. ha preparato il suo vino e haimbandilo la sua tavola. 3Ha mandato le sueancelle a proclamare suipuntipiù alidella cit-ta:'.,Chi è inesperto venga qui!". A chiè pri-vo di senno ella dice: 3"Venìte, mangiate ilmio pané, bevele il Ùno che io ho preparato.oAbbandonate I'inesperienza e vivrèle, anda-te dirini per lavia dell'intelligenza".

A - Rèodiatrlo g.Éziè a Dio.

& Gustate e vedete com'è buono il Signore.

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-

Gu - sla -te e ve - de- te co-m'è

sALMo RISPoNSoRIALE 60t33/34,2-3 to-15)Con questo Salmo la Chiesa fianit'esk desicle-io di esserc lode perenne e vivente per il suo Si-gnorc- Per Westo cantiamo (o diciamo):

buo - no il Si - gno - re,

Benedirò ilSignore ìn ognìtempo, /su,la miabocca sempre la sua lode. / Io miglorio nelSi-gnore: / i poveri ascoltino e si ralleg.ino. &Temeie il Signore, §uoì santi: / nulla manca a

16 TEiIPO OEDINARIO

coloro che lo lemono. / I leoni sono miseri eaffamaù, /ma achicerca ìlSignore non man-ca alcun bene. BVenite, figli. ascoltalemi: / vi insegnerò iltimo-rè del Signore. / Chi è I uomo che desidera lavila / e ama i giorni in cui vodere Ìl bene? BCustodisci la lingua dal male, / le labbra daparole dì menzogna. /Sta'lontano dalmale efa il bene, /cerca e persegui la pace. B

SECOTIDA ITITUMll nùovo stile di vita dei credenti in Cristo è definiloda due afteggiamenti: dalla sapienza, pet discer-nere la volontà di Dio o dala euida dello SpiitoSanto, che lnsloma lulta la vila in un endinentodigrazie.

Dalla lettera di 8an Paolo apostoloagli Etesìni (5,15"20)

Fratelli, rsfale molla attonzjone al vostromodo di vivere, comportandovi non da stoltima da saggi, ,8racéndo buon uso del tempo,perché i giorni sono cattivi.'?Non siate perciòsconsiderati, ma sappiate comprendere qualè la volonta del Siqnore. !E non ubriacaievidivino, che fa perderé ilconlrollo di sé; sialeinvece ricolmi dello Spirito,'intrattenendovifravoi con salmi, inni, canti ispirati, cantandoe inneggiando al Signore con ilvosko cuore,irendéndo continuamenle grazie pèr oqnico-sa a Dio Padre, nel nome del Signore hostroGesir Crisio

B Allèlula, alleluia. Chi manoia la mia carnee beve il mio sangué, dice il Siònore, dmane inme e io in lui. E Alleluia, alleluia.

VANOETO

Dilronte alle obiezioni dei swi ascoltatoi, cesùchiaisce il suo insegnamento sull'Éucaistia: es-sa ci inl@dLEe e ci irmesta nefi'intinità del Siono-re Gesù, tleponendo in noì it germe atetla isùrre-zione e della vita etema.

A - Eendiamo grùié a Dio.

CANTO AMNGEI0 (Gv6,56) in pi6di

Dal Vangelo secofldo Giovanni (6,51 -58)

A-Glo aale,oSignore.ln quellempo, Gesù disse alla folla: 5'"lo

sono il pane vivo. disceso dal ciélo. Se unomangia di queslo pane vivra in eterno e ilpane che io darò è la mia carne per la vitad€l mondo". *Allora i Giudei si misero a di-sculere aspramente fra loro: .Come Duò co-sluidarci la sua camè da manqiare?;. sce-sùr disse loro: "ln verita, in veiilà io vi dico:se non mangiate la carne del Figlio dell'uo-mo e non bevete il suo sangue, non avetein voi la vita. vohi manqia la mia carne e be-

ve il mio sangu€ ha la vita etema e io lo ri-susciterò nell'ultimo giomo. sPerché la miacameè vero cibo e ilmio sanguevera bevan-da.*Chi mangia la mia carne e beve il miosangue rimane in me e io in lui.

5'Come il Padre, che ha la vila, ha man-dato me e io vivo per il Padre, così anchecolui Che mangia me vivrà per me. sQue-sto è il pane disceso dal cielo; non è comequello che mangiarono i padd e morirono.Chi mangia questo pane vivrà in eterno,.

PROFESSIONE DI FEDE

A. Loda a té, o CrÈto.

in pied

CREDo lN UN S0t0 DlO, Padre onnipotente,creaiorè del cièlo e dèlla lerra, di tutte lecose visibili e invislbili. Credo in un solo Si-gnore, Gesar Crislo, unigenito FigliodiDio, na-to dal Padre prima ditutti i secoli: Dio da Dio,Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, gene-rato, non creato, della stessa sostanza del Pa-dre; per mezzo di lui tutte le cose sono statecreate. Pcr noi uomini e per la no§tra aal-vezza dlscese dal cielo, (si china il capg) eper opera dello Spirito Santo §i è incarnatonel seno della Vergine Maria è si è falto uo-mo. Fu crocilisso per noi sofio Ponzio Pila-to, mori elu sepolto.llterzo giomo è risusci-tato, secondo le Scritture, è salito al cielo,siede alla destra del Padre. E di nuovo ver-rà, nella gloria, pergiudicare i vivi e imorti, e ilsuo regno non avràfine. credo nello spiritoSanlo, che è Signoro s da h vita, e proce,de dal Padreedal Figlio. Con il Padre e ilFi-glio è adorato E glorificato, e ha parlato permezzo dei prcfèli. Credo la Chlèsa, una,santa, cattolica e apgslollca. Prolesso unsolo battèsimo per il perdono dei peccati.Aspelto la risurrezione dèi moni e la vitadél mondo che verrà. Amen.

PREGHIEM DEI FEOETI (si può odqllse)

C - Fratellie sorelle, Cristo è ilcibo e la bevan-da che il Padre ci ha donato per il noslrc eso-do verso l'etema cinà del cielo. Con questa fe-de invochiarho la foea che ci viene dall'alto.Lettore - Preqhiamo dicendo insieme:A - Signore, vieni in noatro aiuto.1. Perché la Chiesa. guidata dal Papa e daiVescovi, conlinuicon coraggio e perseveran-za l'opera di riconciliazione fra i popoli e le rcli-gioni, preghiamo.

2, Perché gli uomini comprondano la stolt€zzadiogniguena e si impegnino a superare ìe di-v€rgenze con il dialogo, preghiamo.

3. Perché cessino bsbagi ditanli innocedi e le per-

)O( DOMENICA 4S

seozioni per molivi ef ,ri e religiosi, preghiamo.

4. Perché ciascuno di noi diventi strumento deFla presenza e dell'azione misericsrdiosa di Dioper quanti condividono il nosko cammino quoti-diano, preghiamo.

I ntenzion i dell e comu nilà lòcel è.

C - Signore Dio, che maiabbandoni iltuo po-polo peregrlnante sulia terra, apri i nosiricuori alla tua Parola fatta carne perché maivèniamo meno nelcamminoche conduce al-la pìenezza della viia. Per Crisio nostro Si-

A- Ogni volla che mangiamo di questo pa-ne e beviamo a quesio calice, annunzlamola lua morte, Signore, nell'attesa della tuavenuta,

ANI|F0I{AAl.LA CoMUNlol{E - Dicè il Signorc:«lo sono il pans vivo disceso dal ci€lo: seuno manEia di questo pane, vivra in eler-noD. (Gv 6,51-52)

Pausa di ingruziamento alla Comunione.

gnore. A - Amen.

C - Pregate, fratellie sorelle..-, in piedi

Assemblea - ll Signore riceva dalle tue maniquesto sac ficio a lode e gloria del suo no-me, per il bene nostro e di luila la sua san.ta Chiesa.

SUTTE OITERTI

C - Accogli i noslri doni, Signore, in questo mi-sterioso incontrc ka la nostra poverta e la tuagrandezza: noi ti ollriamo le cose che ci haidato, e lu donaciÌn cambio te stesso. PerCri-sto nostro Signore. A- Amén.(Si suggedsc€ il Prclazjo délle Domeniche X: / giomo dél9gror€. M€ssal,a ll sd., pag.3,l4).

MISftNO DÉITA FEDE in ginocchio

DoPO tA COiIùNtOt'lE in piedi

C - O Dio, che in questo sacramento ci haifattipanecipi della vita dèl Cristo, traslormaci a im-magine del tuo Figlio, perché diventiamo coerè-di della sua gloria nel cielo. Per Cristo nostro Si-gnore. A - Amen,

PROPOSTE PEn I CANFI. da Repertoio na-zionale, Canti pet la Liturgia, ÉlleDici/Cei2009. lnizio: Cri.lo Gesù, Salvatore (273);Tu, fèsta della lucè (38O). Salmo responsoia-/e: M' J. Gelineau. Oryute: Rit. conane: Speronèl Slgnorc (336). Processione olfelodale: Tendola meno (304)- Comunione: Pane per noi spezzato1372); Mistero della cena (3&l). Congedoi Luce sutcammino (292).

Gli admali nels. Bibbio / I

"Cemo". iutÉtlwiorcdrAUN;do BmsioL, %14.

CERVO: bello e agile

f NSIEME allo srambecco, al daino. dtl'anrilupcl' p al camoscio, il cprvo (in cbraico anlal; ingreco clapìosì e ànnoveraro lra gli animal pu iè la sua (arne è ritenuta prelibata e lcciia damangiare (Dt 14,5; 15,22; Cft 1Re 5,3). Per tale

ngione il ceffo ri-corre nelle scenevenatorie (Cfr Pr

Dotato di $andesensibilità ed elegan-zs, il celvo fiuta dalontano i pericoli edè solito rifugi8rsicon i suoi piccoli inluo€hi solitari e tran-quilli. Nell'immagi-nario comune il(parto delle cefle,è ritenuto un feno-meno mistedoso no-to solo a Dio (Cft Gb39,1-2; Ger I4,5; Sal29,5-6).

La bellezza eI'agilità del ce o èdecantata nella be-

nedizione su l\eftali (Gcn 49,!l), in diversi salrni(Sal 18,34;42) è sopratrurro ne, ooema anorosodel Cantico dei Cantici, in cui ls sposa defhisce ilsuo sposo usimile a un cerbiatto, (Ct 2,8-9). BestapaxticolaJmente impressa neìla memoriÀ l'immagine della {cerya €he anela ai corsi d'acqua" (Sal42,2-3; 63,2), espressione dell'.nima che cerca Dio.

ci@lpe De Ullùio, ùiJiii,ra

ll Sontc RosorioY,/ O Dio ùeni a salvami.È/ Signor€, vieni presto in mio aiuto-0 Gesù, perdona le nosire coipe, Dresewaci dal fuocodell.n."mo, pofta ùì clelo i"rr" l" dnjne. sDeclalmenrele liu bisognose dela lua misericordia.

I }IISTIRI DELL{ CLORI{1. Gc§ùd§orge dalloÉe (Mt28,1-8)?. §t6ù a§.€ide al cielo (Lc 2a,50-52)J Lo Spini, Santo discende sullÀ Velqile

e 6utli Atostoli rirniii ml Cena4olo 1r' 1,1 41. MÀria è &§$rh in ÀninÀ € coroo Àl cielo.

tt.or iS 20 2Jl;. Marià è ineorcnata rc{ha del ciel0 0 dclia hns

fl-, I ro-49i

t a Lst"n dallo sitia (l u aerl t e sabotq, t n ;stpri det do-tM. ( ùurledi p t ?nfln, ): I Ì1ist"1-i detu orfin t nlerco-tadi e dommita); I a iÀia.i Ltetta twe knouedi j.

5r Pero.. r2!5 r A.m,a hr.tr r" 0rrreo.rrr.',0r73ho.a ccq6Ea o7.2o,t6-B@e'elo r a;I*;;;^-;;;;','; -^ppe' 5 @pÉr . redLrdrqi! olrbÉ,a sÉiÉ cèkina da siam.{ba (cN). F. d.: c€io Bd.ar 0is4nr c .rEvisai.

E.har abb.iafr e t@s@ù§ I s 4

La tu sapiznzat o Din, ta$l,tlntt il mmdo e rbmn-ùo ogni cos.1, Dona?i lo q a ùl @tB pot di$ dw-p ta lM Mbnt{, Sentiatu l'anruàon? dtt Mt" p ;L pe-n dplLl tuùzogtul. Noi, pm, uogl;ita .nrars tn oo$;tt t?, tig..arc, e li rrfeohwmo di .ustodirc i nostri obrt1,i s1lla via dPl hw

,O( SETITMANA DEL ITMPo Of,I)INARIO(17.22 ag.§to) Litursil\ d.e .e On: N Sqxituma

I 7 t Ricòrd*i di nol Signorr. per amor. del mo pol,o.lo. La via che .ondu." alla vila eterna non e altrà (hel'osserv.ùza dei comàndanenti di Dio. Ma chi wol eseft perfeiro è iwitato a rinrncìarc a tutti i suoi beni.,9.Cniaru dzl,la Cmce; S. Oioùanna Dehtu:,u.e; S. M,irùne.Gdc 2,11-1gj Saì 105,35-37.39-40.43 44; Mt 19,16-22.

18 ]l ISigor"ri miqlaloce!€I ilsopololo. Lara{iia rinunzia del gi)We dcco alt invilo di ceq ofre al Maestro I'occasione di aflJnonire che Ie fin hea $no un san.

Panla Vrnlaui ùlr 6,ll ?h, Sal84B.l i.14! Vt 19J3.10.

l9 ll Siglorc. il re gioisae dpus rus poknza. La parabo.ta delpadrone dFlla vigna monm che iìsalario $aDililoda Dio é dono libcro p Sral uro della suà misfricordia. S.@wan^i E dts lìii.l.)t S. Si.Lo lll: B OtariÌa. Gdt9,6 15; Sal 20,2'7i Mi 20,1-16.

20 a S. Bohanla, abata. MeillLoria (àu?rg). Ecco, Sisìcre. io venSo per lÀre h rua volonh La parabola dFl ban.rheito mesrlanico irceAìa .he Der enùee nel reano e ne-cessario un minimo di conislondenza. occone indoss&tIabiro nunarè dplla glàzra..S Sam@k praleta; S. Fili.,air. Gdc 11,29-99ai Sal 30,5.710i Mi 22,I l,t.2r 1 S A;D -& ?o"d. Memoria (Ò?r,?cr). Irda il Sienore,adDs mir. Anarc Dio .on lllfto il .uore e il pmssim0 .o.m. no,siesiè il cuore dplìiisegmnenr, contenuto n.tìa reìicionp, di(c Cesu. S. C;nacdr S. Pnùarr. Arr,1.3-6.14b-r6.22; Sal 145,5-10; Mt 22,&i40.225 8. V. Maia Resm, Memoria (r?allro). BenedcnoI'uoDo che r€me il SiÉlor6. Gesir ( ondaMa Ia condorraipmrila déi capi del giudaismo F iÌviB i diyepoli allo spr-nco d i umiltr e di s€ ryiao. .', Iil ;Dra P'et izt S. FabrianRt 2,1-3.8-11i 4,lr-17; Sal 127,1-5; Mr 23,1-12.'23bXfl Dameni.a dBl T.O. / RIS Èosada Li a)cs24,I-2.1s.17.18: Sal 33.2-3.16.23: Ef 5.zl-32; Cv 6,60 691.

''CAPACI DI §VEGLIARE IL MONDO"l9 asosro - San Giowrni Eudeg

Sar Giolanni Eudes nacque il 14 V1601 a Ri (Nor-mand4 hancia) e mod 19/84680 a Caen. Sidedicò per molti ùuìi slla !rcdic€rione nelìe pamffhie etu prcmolore deua deyozione e del cDlto lituGico ai§a.ri Ctrori di Grrì) e di Maria.PoriòhùrÌaar@aain-n2 di kslt a Maria (Dudisti), Dsr Ia formazlone delclem nei seminni e ltr Ie mbsioni al Inpolo, e I'opÈra di Nosha Signora della CaIit del Rilusio, da cuideriw il'Buon PatoF', che tanto oDeò p€r il rccu-pem d€lle donne lenitenti.

Iùigt Giov§Iùi§rp