Chi cavolo mi credo di essere? 3 - cosimomelle.it · Sono il copywriter che ti ha fatto innamorare...

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la mia storia in pillole

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la mia storia in pillole

Chi cavolo mi credo di essere? 3 .......................................................................

Una vita differente, oltre le otto noiose ore di lavoro 4 ...................................

Destinazione Milano: la capitale dei sogni infranti 5 ........................................

“Trovati un lavoro serio!” - mi dissero. E così feci 6 ..........................................

Cosa ho imparato facendo un mestiere che ho odiato 7 ...................................

Chi va con lo zoppo impara presto a zoppicare 8 .............................................

Quanto fa male cadere con le chiappe sul pavimento 9 ...................................

Londra e Rio De Janeiro: inizia il mio grande viaggio 10 .................................

Dalle stelle alle stalle: volo di andata e ritorno 11 ............................................

La lezione più importante che ho imparato nel business 12 ..............................

La pazienza: una dote che ben presto dovrai imparare 13 ..............................

La lezione più importante che ho imparato nella vita 14..................................

C H I C AVO L O M I C R E D O D I E S S E R E ?

Hai presente tutte quelle landing page, newsletter e pubblicità online che ti hanno preso, coinvolto e coccolato, invogliandoti a cliccare di tua spontanea volontà, perché sentivi di volerlo fare?

Beh! Probabilmente dietro una buona parte di quei testi carismatici e funnel di vendita ben progettati, c’era il mio zampino.

Tu mi conosci da sempre, anche se ancora non ci eravamo presentati: sono la penna silenziosa che dal 2007 ad oggi, ha portato al successo numerosi infomarketer e formatori italiani.

Sono il copywriter che ti ha fatto innamorare di molti nomi noti nel settore del benessere, del self help e della crescita personale.

In oltre 10 anni, ho scritto sales letter e funnel di vendita nelle nicchie più disparate. Ho redatto i libri, gli articoli, i testi e le campagne pubblicitarie di dottori, terapeuti, coach, consulenti, speaker, formatori e una buona parte degli infomarketer che oggi probabilmente segui e ami.

Ho creato persino i loro script video, le scalette dei loro corsi e quegli imbuti di marketing che alcuni di loro ancora oggi utilizzano, in quanto continuano a funzionare.

Ho lavorato con infomarketer con i controcazzi. Coloro che badavano prima alla sostanza e poi alla forma. L’esatto opposto di quel che vedo oggi.

Ed è per questo che ho aperto il blog: CosimoMelle.it , per raccontare la mia esperienza e tutto ciò che ho imparato, dietro le quinte dell’infomarketing italiano, per oltre 10 anni.

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U N A V I TA D I F F E R E N T E , O LT R E L E O T T O N O I O S E O R E D I L AVO R O

Sin da piccolo, il mio passatempo preferito è stato quello di osservare, analizzare e progettare nuove idee.

A 10 anni, quando i ragazzini della mia età giocavano a pallone, io avevo già la testa al business. Di nascosto da mia madre, andavo in bici fino al Tutto Mille del paese, compravo il pacco da 12 di tatuaggi removibili a 1000 e tornavo rapidamente sotto casa per rivenderli singolarmente a 200 lire. Ogni volta, c’era una fila di bambine vanitose, già con i soldi in mano e pronte ad acquistare.

Quella stessa estate poi, analizzando e osservando i gusti e le richieste del “mercato", iniziai a comprare il pacco da 8 del biscotto (simil Cucciolone) e li rivendevo a 1000 lire cadauno a tutti quei ragazzi che erano lì in piazzetta sotto casa.

Ero un piccolo imprenditore in erba che, senza nessuna formazione o esempio da seguire, aveva già capito la regola di base per fare soldi rapidamente con un’attività commerciale:

“DAI AL PUBBLICO CIO’ CHE GIA’ BRAMA DI AVERE.”

Ma vedi, io sono un gemelli, di segno e di fatto, con due personalità dentro di me ben distinte e separate, che si scontrano continuamente. Da una parte c’è questo mio animo commerciale che mi porta a inventare, creare e a guadagnare dalle mie idee. Dall’altro c’è il suo antagonista: l’eremita, colui che vivrebbe beatamente isolato dal mondo, lontano dall’ignoranza e la stupidità della gente.

Un continuo alternarsi di personalità, responsabile di una vita ricca di alti e bassi, in cui mi sentivo costantemente quello strano, fuori luogo, incapace di adattarsi agli schemi pre-impostati.

Non ti sto dicendo nulla di nuovo, ne sono certo. La grande maggioranza degli infomarketer conosce bene questa sensazione. In fondo, è proprio questo il motivo che spinge a chiedersi: “Cos’altro c’è di interessante in questo Mondo, oltre le solite 8 noiose ore di lavoro?”

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D E S T I N A Z I O N E M I L A N O : L A C A P I TA L E D E I S O G N I I N F R A N T I

Certe cose te le porti dietro per una vita intera e non c’è cosa più frustrante del non sentirsi parte della comunità in cui vivi, di sentire dentro di te che quello non è il tuo posto nel mondo.

A 16 anni, ho ideato un’intero gioco di carte collezionabili, in stile Magic The Gathering. Progetto che ho buttato nel fuoco per la rabbia, qualche tempo dopo, in quanto nessuno voleva finanziarmelo.

All’epoca non c’era internet, né gli incubatoi di start up. Se volevi un finanziamento dovevi alzare il culo e andare a chiederlo in banca.

Ora, te lo immagini tu un ragazzo di 16 anni che da solo va a chiedere un prestito in banca, ad insaputa dei suoi genitori, per finanziare il suo progetto “strabiliante”? Prova a immaginare la faccia del consulente che avevo davanti e soprattutto, quanto mi hanno coglionato i miei coetanei, quando l’hanno saputo?

Così, finita la leva militare partì subito per Milano con la valigia carica di speranze.

Una volta sbarcato nella città delle illusioni, cercai subito un posto dove poter giocare al mio gioco preferito: Magic The Gathering - ed è proprio qui che i miei sensi di imprenditore tornarono a funzionare (come quando avevo 10 anni).

Scoprii che c’era una comunità di ragazzi disposti a spendere anche fino a 100 e più euro, per le carte di cui avevano bisogno. Soprattutto prima di un’importante gara. Giocatori “professionisti”, i quali, non badavano a spese pur di diventare i più potenti maghi della Terra.

La mia mente inizio a far scintille. Iniziai a comprare e rivendere carte. Acquistavo occasioni su eBay e poi le rivendevo il sabato pomeriggio davanti al Goblin di Milano (negozio storico di giochi di carte e da tavolo). Questo fu il mio primo approccio a internet e al mondo del business online.

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“ T R OVAT I U N L AVO R O S E R I O ! ” - M I D I S S E R O . E C O S Ì F E C I

Vuoi l’affitto da pagare a fine mese, vuoi la “lieve” insistenza di genitori e parenti, alla fine mi convinsi anch’io che era arrivato il momento di “metter giudizio” e trovarmi un “lavoro serio”.

Abbandonai i miei sogni imprenditoriali del sabato pomeriggio (che purtroppo non pagavano l’affitto a fine mese), dedicandomi completamente alla ricerca di un lavoro che mi permettesse di mantenermi nella maledettamente cara Milano.

Fui chiamato per fare le selezioni in Esselunga, la più amata catena di supermercati dei milanesi e, ad esser sincero, ero parecchio confuso. Ad un certo punto iniziai a sospettare che si trattasse di un’organizzazione segreta mascherata da supermercato:

• 3 colloqui con 3 personaggi diversi molto particolari, nel giro di un mese e mezzo.

• Visite mediche super accurate.

• Ad un certo punto, mi mollarono in un bosco sperduto e mi dissero di non tornare fino a quando non avessi catturato una belva feroce a mani nude.

• Infine, dopo aver eliminato tutti i miei avversari rimasti nella Grande Arena, li convinsi finalmente ad assumermi e ho potuto così risolvere l’arcano mistero.*

Il mio lavoro consisteva nel riempire tutto il giorno gli scaffali, spiegare al solito imbecille che lo zucchero anche oggi era esattamente nello stesso punto di ieri ed utilizzare il muletto in magazzino per spostare i bancali. Beh sì, in effetti ha davvero senso fare una così accurata selezione per questo lavoro così altamente qualificato.

* Nota importante: i dati appena riportati potrebbero non essere aggiornati, ne tantomeno reali. L’autore non si assume alcuna responsabilità delle cazzate che ha appena sparato. Le modalità di assunzione, oggi, potrebbero essere cambiate, ma i principi fondamentali restano gli stessi. ;)

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C O S A H O I M PA R AT O FA C E N D O U N M E S T I E R E C H E H O O D I AT O

Quel giorno, indelebile nella mia mente, arrivai un’ora prima del mio turno e una collega stava stappando 2 bottiglie di Champagne per festeggiare la sua assunzione a tempo indeterminato.

Era felice come una Pasqua ed il tutto durò all’incirca mezz’ora, prima di tornare tutti a lavorare. Non passarono neanche 10 minuti dall’inizio del turno, che già la vidi lamentarsi e imprecare sulle cose che non andavano in quel lavoro (e con le quali avrebbe dovuto convivere per 40 anni.)

Scattò dentro di me qualcosa di inspiegabile, una vocina che insistentemente ripeteva: “Vuoi davvero che sia questa la tua vita per i prossimi 40 anni?”

Tornai a casa stremato da una valanga di pensieri che mi bombardavano il cervello e passai la più lunga notte della mia vita. La mattina seguente, scrissi di pugno la lettera di dimissioni e mi licenziai all’istante.

Mi ritrovai solo, con tutti contro per la stupida decisione presa di licenziarmi all’improvviso, e un affitto da pagare a fine mese. Così accettai il primo lavoro che mi venne offerto e che ho odiato sin dal primo istante: il commerciale.

Il top credo di averlo raggiunto quando ho iniziato a vendere pacchetti Sky nei centri commerciali. Ce li hai presente quei luoghi stracolmi di gente, dove il solo pensare di andarci a fare la spesa la domenica pomeriggio, invece di farsi una bella passeggiata all’aria aperta, dimostra il livello medio di intelligenza al suo interno?

La verità è che quel mestiere, per quanto avessimo un rapporto di amore e odio, a me ha insegnato tanto. Oltre ad imparare a stare tra la gente, iniziai ad appassionarmi alle tecniche di comunicazione, persuasione e vendita.

Praticamente, stavo spianando la strada per ciò che poi sarei diventato.

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C H I VA C O N L O Z O P P O I M PA R A P R E S T O A Z O P P I C A R E

Nel mondo del Self Help e della Crescita personale si parla spesso della regola del gruppo dei pari: “Ama i tuoi cari ma stai con i tuoi pari.” - Mentre i guru della libertà finanziaria spesso affermano: “Osserva il reddito e i guadagni delle 5 persone con cui più hai a che fare e scoprirai qual è il tuo termometro della ricchezza.”

Beh! Quando penso ai miei primi 30 anni di vita, mi rendo conto di aver applicato alla lettera entrambi gli insegnamenti, solo che nel mio caso il tutto si sarebbe potuto ridurre ad una sola frase: “Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare!”

Mi facevo il culo dalla mattina alla sera e lo stipendio a fine mese non era per niente male per un ragazzo di 22/23 anni. Guadagnavo in media 2.500� al mese, ma per qualche strana e arcana ragione, il 15 del mese, regolarmente, non avevo più soldi in tasca.

Di giorno ero il promettente ventenne, capace di vendere ghiaccioli colorati agli eschimesi - un talento in erba che avrebbe potuto fare carriera commerciale - ma di notte… beh! Ne dobbiamo proprio parlare?

Tutto il mio tempo libero lo passavo in compagnia di una fidanzata estremamente sexy e brava a letto - quelle nottate… e chi se le dimentica! - l’unica pecca di questa wonder woman era il suo morboso e costoso attaccamento verso una certa polverina bianca.

E quando non ero con lei? Ovviamente ero con la mia “guida”, colui che per me è stato come un fratello maggiore.

Colui che mi ha fatto scoprire la perdizione notturna di questa città infame: uno dei massimi esperti di discoteche, night club e altri luoghi di cui neanche immaginavo l’esistenza, sparsi per tutta Milano. All’epoca Facebook non esisteva, ma oggi lui sarebbe sicuramente un influencer di tutto rispetto, nel suo ramo.

Immagina la fine che avrei fatto, da lì a poco…

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Q U A N T O FA M A L E C A D E R E C O N L E C H I A P P E S U L PAV I M E N T O

Ad un certo punto il buon Dio, decise di togliermi la sedia da sotto le chiappe ed io non smetterò mai di ringraziarlo.

La mia “guida spirituale”, nonché fratello di sangue, fu arrestata. E quella gran … donna della mia sexy fidanzata la beccai a letto con un altro.

Furono giorni davvero tristi.

La solitudine è davvero una brutta cosa, soprattutto quando inizi ad abbinarla a tanti cicchetti di vodka, tequila e sambuca.

Fu il momento in cui realizzai di non aver concluso un cazzo nella mia vita. Mi sentivo solo. Un idiota, buono a nulla. Con un lavoro che odiavo - ma maledettamente bravo nel farlo - e la prospettiva di vivere in una città che ormai mal sopportavo.

Senza una ragione ben specifica, iniziai a navigare su internet, comprai il mio primo eBook che prometteva di fare soldi online in una settimana (sì, sti cazzi, risparmiati quei soldi). Poi ne comprai un altro, poi un video corso e un altro ancora.

Ricordo la fame di conoscenza e la voglia di cambiare che cresceva dentro, giorno dopo giorno. Ormai non uscivo più. Di giorno lavoravo e poi di corsa a casa, al mio appuntamento fisso con la formazione.

Nel giro di 1 anno e mezzo circa, mi specializzai nel copywriting, iniziai ad avere i miei primi clienti e lasciai finalmente la triste e buia Milano: città della perdizione, ma anche della mia svolta.

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L O N D R A E R I O D E J A N E I R O : I N I Z I A I L M I O G R A N D E V I A G G I O

Ottobre 2009: biglietto per Londra acquistato. Solo andata.

Vivere a Londra era uno dei miei sogni da ragazzo e finalmente si era avverato. Ma le aspettative erano parecchio più grandi di quella che era poi la realtà.

Una città stracolma di italiani, dove è più probabile che tu apprenda il napoletano, molto più che l’inglese. Affascinante per certi versi, ma troppo cara e fredda per i miei gusti.

Così, dopo 3 mesi, tornai in Italia per festeggiare il Natale in famiglia e per annunciare ai miei cari un’importante novità: “Mamma, Papà, a febbraio parto per il Brasile e vado a vivere a Rio de Janeiro.”

Ebbene sì, una meta insolita e non molto ambita da coloro che oggi vengono chiamati "nomadi digitali”.

In passato, dai 17 ai 19 anni, prima di partire per Milano, ho praticato la capoeira e mi ero talmente innamorato di questa disciplina afro brasiliana, al punto da voler andare a vivere in Brasile già da diversi anni.

Vivevo tra la gente, con una compagna brasiliana, lontano da Ipanema, Copacabana e tutte le località turistiche. È così che a me piace viaggiare. Prediligo i viaggi lunghi e mi piace osservare silenziosamente la gente, i luoghi, la cultura locale. Insomma: cerco di vivere davvero quell’esperienza.

Stavo vivendo la vita che sognavo da anni.

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DA L L E S T E L L E A L L E S TA L L E : VO L O D I A N DATA E R I T O R N O

Avevo i miei clienti, un buon guadagno e la mia compagna provava a insegnarmi la samba (senza successo). Ero contento e fiero di me stesso.

Fino a quando, inaspettatamente, l’agenzia pubblicitaria con cui collaboravo, mia unica fonte di reddito, dichiarò fallimento ed il suo titolare svanì nel nulla (insieme ai 5.000� che mi doveva versare per l’ultimo mese di lavori che gli avevo consegnato.)

Giusto per aggravare la situazione, i 6 mesi di visto (3+3) stavano scadendo e dovevo tornare in Italia perché mia sorella si doveva sposare.

Mi ritrovai dal vivere la vita che sognavo ad avere a mala pena i soldi per tornare a casa dei miei genitori con la coda tra le gambe. Tornai in Italia e dopo un breve periodo di depressione, presi carta e penna e iniziai a scrivere. Nel giro di 3 mesi creai e pubblicai una serie di manuali digitali sul copywriting.

Fu un discreto successo per uno che stava morendo di fame: 4.800� di vendite in un mese e mezzo.

Furono i manuali più venduti nel settore per parecchio tempo. Tanto da scatenare l’invidia di parecchi miei “concorrenti”, di cui uno in particolare cercò di screditarmi in tutti i modi.

Probabilmente trovi ancora oggi la sua critica online cercando su Google: secondo la sua ridicola tesi, non essendo io laureato né in giornalismo, né in marketing, né in lettere, non avrei mai dovuto pubblicare un manuale che parla di copywriting, anzi non avrei mai dovuto fare questo mestiere.

Anni dopo ha cercato di avvicinarmi in tutti i modi per propormi diverse collaborazioni, beccandosi da parte mia dei vaffanculo grossi quanto una casa. ;-)

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L A L E Z I O N E P I Ù I M P O R TA N T E C H E H O I M PA R AT O N E L B U S I N E S S

Ormai ero tornato in Italia da diversi mesi. Le cose andavano di nuovo bene. Mi contattavano formatori, terapeuti e tanti aspiranti infomarketer. Volevano il mio supporto e pagavano bene per questo.

Ho scritto i loro best seller e le loro sales letter, ho progettato i loro funnel di vendita ed imbuti di marketing. Ho creato persino i loro script video e le scalette dei loro corsi.

Sorrido quando li vedo oggi, lì, a professarsi GURU di questo o di quell’altro. Ma la mia forse è solo invidia per non aver avuto anch’io quella stessa faccia tosta.

Ho sempre preferito lavorare dietro le quinte perché sono un’eremita, te lo ricordi? Se posso evitare di avere a che fare con la gente, lo faccio volentieri. E poi, ad essere sinceri, all’epoca il silenzio era ben retribuito e lavoravamo molto più sulla qualità che sulla quantità.

Gli infomarketer con cui ho avuto a che fare, badavano parecchio alla sostanza, mentre l’infomarketing oggi, è 10% contenuto e 90% forma. E se qualche guru ti dice il contrario per sembrare una persona più “etica”, sappi che ti sta mentendo spudoratamente:

Oggi nel business online, vince e fa più soldi, chi fa il marketing migliore.

Punto. Fine della storia.

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L A PA Z I E N Z A : U N A D O T E C H E B E N P R E S T O D OV R A I I M PA R A R E

Un po’ per amore, un po’ perché mi piace la vista del mare, ad un certo punto ho deciso di rimanere in Puglia. Iniziai a fare il mio mestiere con gli imprendivendoli sul territorio ed il maestro di ballo della scuola che frequentavo, mi commissionò la creazione del sito web ed il marketing.

Ricordo bene il duro lavoro che abbiamo dovuto fare per far diventare quella scuola di ballo la più numerosa e ricercata della zona.

Il sito web era ben posizionato: chiunque cercava una scuola di ballo caraibico (salsa e bachata) a Taranto, San Giorgio Ionico e Sava, trovava subito noi in prima posizione, con il nostro sito web, la pagina Facebook e Google My Business.

Insomma un lavoro davvero ben riuscito e un ottimo caso studio di cui vantarmi con gli altri clienti. Finché un bel giorno non scopro che quel “genio” del mio ex maestro di ballo, decise di cambiare il nome della scuola.

Cercai di fargli capire l’importanza del lavoro che avevamo fatto e che avrebbe perso tutto se non mi avesse ascoltato. Ma lui niente. Fece scadere il sito web posizionato in prima pagina di Google (un sacrilegio), chiuse la pagina Facebook, YouTube e Google My Business.

Commissiono al suo fedele assistente il nuovo sito web, costruito con Winx (no comment) e non è certo un segreto dalle mie parti che oggi quella scuola sta per chiudere i battenti, per questa e per tante altre scelte azzardate fatte dal suo titolare.

Gente così purtroppo, ne passerà parecchia sotto il tuo capezzale, fattene una ragione. L’unica cosa che posso dirti, è che io l’ho risolta così: “PAGAMENTO ANTICIPATO. SEMPRE!!!”

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L A L E Z I O N E P I Ù I M P O R TA N T E C H E H O I M PA R AT O N E L L A V I TA

La cosa più importante in una relazione? Andare nella stessa direzione. Non ho dubbi.

Una delle cose che mi ha fatto innamorare di lei, oltre il suo sorriso, i suoi occhi e la sua dolcezza smisurata, fu la condivisione di intenti che avevamo. Entrambi sognavamo di vivere con vista sul mare. Volevamo viaggiare, esplorare posti nuovi e scoprire culture differenti. E condividevamo una visione olistica della vita e dell’alimentazione.

L’unica differenza - che purtroppo ho compreso quando ormai ero cotto - è che io mi stavo adoperando, giorno dopo giorno, affinché ciò si avverasse. Mentre per lei erano solo piacevoli pensieri su cui fantasticare.

Inutile prendersi in giro, se in una coppia entrambi non vanno nella stessa direzione, è come essere legati da una corda invisibile. E mentre uno tira a destra e l’altro a sinistra, nessuno dei due riesce ad arrivare dove vuole, ed entrambi sono contenti solo a metà.

Per un po’ ho mollato la presa, in fondo l’amavo e forse era arrivato il momento di stabilirmi e metter su famiglia, mi ripetevo senza troppa convinzione.

Fu l’anno più disastroso della mia vita. Non mi sono mai ammalato così tanto e, di conseguenza, anche il lavoro fu un disastro. Quello non era il mio posto nel mondo. Non era ciò che sarei voluto diventare da grande. Ed inevitabilmente, ad un certo punto, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che ci stavamo solo facendo del male.

La vita non è facile, c’è sempre qualche lezione da imparare. Oggi, ho deciso di seguire sempre ciò che mi suggerisce il cuore. Studio molto e mi aggiorno costantemente.

Sto vivendo una vita perennemente in viaggio - in alcuni periodi più con il corpo, in altri più con la mente - per soddisfare la mia voglia di scoprire, osservare, creare.

Questa è la mia vita oggi. Questa è la storia in pillole di come sono diventato il copywriter degli infomarketer.

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