Cheerleader dicembre

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Anno I, numero 3 - Registrazione Tribunale di Torino n.ro 49/10 del 23 settembre 2010 - copia omaggio leader Ch ee r Buon compleanno

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Il quarto numero dell'unica rivista italiana che si occupa di cheerleading

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Buon compleanno

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Cheerleader 03

News corsi

LOMBARDIA (22)Appiano Gentile (VA), Binasco (MI), Bollate (MI), Brescia, Buccinasco (MI), Busto Arsizio (VA), Carugate (MI), Castellanza (VA), Cernusco sul Naviglio (MI), Como, Gaggiano (MI), Lacchiarella (MI), Legnano (MI), Lodi, Mariano Comense (CO), Milano, Pavia, Pieve Emanuele (MI), Tabiago-Nibionno (LC), Varese, Vidigulfo (PV), Vigevano (PV)

PIEMONTE (3)Gattinara (VC), Torino, Vercelli

LIGURIA (1)Genova

VENETO (6)Padova, Possagno (TV), San Giovanni Lupatoto (VR), Treviso, Verona, Vicenza

TRENTINO ALTO ADIGE (2)Bolzano, Rovereto (TN)

EMILIA ROMAGNA (8)Bologna, Fidenza (PR), Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Salsomaggiore Terme (PR), Soliera (MO)

TOSCANA (4)Firenze, Grosseto, Livorno, Siena

UMBRIA (2)Gubbio (PG), Perugia

LAZIO (6)Bracciano (RM), Ciampino (RM), Civitavecchia (RM), Ladispoli (RM), Roma, Santa Marinella (RM)

FRIULI VENEZIA GIULIA (3)Aviano (PN), Pordenone, Udine

ABRUZZO (1)Chieti

MARCHE (1)Serra San Quirico (AN)

PUGLIA (3)Bari, Brindisi, Gallipoli (LE)

SARDEGNA (1)Cagliari

SICILIA (4)Gela, Messina, Palermo, Venetico (ME)

7-8-9 gennaio 2011 - Palermo / Coach Internazionali 21-22-23 gennaio 2011 - Salsomaggiore Terme (PR) / Coach Internazionali 4-5-6 marzo 2011 - Salsomaggiore Terme (PR) / Coach Internazionali 15-16-17 aprile 2011 - Salsomaggiore Terme (PR) / Coach Internazionali

Corso di formazione Cheer Coach “PRO”

data da definire a febbraio - Bologna / Giudice Internazionale

Corso di formazione “Day Camp Giudice”

Città attive con corsi e team Cheers “READY TO START”

Vuoi laVorare con la Federazione? aVViare una cheer School? Per info sull’attività della Federazione: [email protected]

Direttore responsabileWalter PerosinoDirettore amministrativoMonica GiniRedazioneCorso Mediterraneo 67/TOFax 011 500008 / [email protected]

Hanno collaborato per i testi: Ilaria Corali, Omar Gattuso, Elisa Genesio

Contributo fotografico Archivio FIC, Giulio Busi,Lapo Novellini

Realizzazione graficaClaudia Rubiu, Talia Verlato

solomagazine Cheerleader è una produzione

Anno I, numero 4 DICEMBRE 2010Autorizzazione del Tribunale di Torino n.ro 49/10del 23 settembre 2010

I primi calci delle cheers - 10

Dal Giappone per Yoco - 15

Spazio regioni: Sicilia - 16

Le guerriere di Bologna - 18

Vita da Cheerleader - 24

Zanolo carica le Wildcats - 25

EuroMilano 2010 show - 28

Dal twirling con curiosità - 31

Modafferi, affari di famiglia - 35

Diamantini accende Gubbio - 38

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SommarioleaderCheer

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Un anno al massimoIl compleanno della Fic cade in un momento fondamentale per la storia del cheerleading in Italia. Il presidente Cavalieri è proiettato verso il futuro

DI WALTER pERoSIno

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Mesi di lavoro incessanti coronati da risultati importanti, la Federazione Cheerleading si appresta a festeggiare il primo anno di vita

con lo spirito di chi sa di aver fatto molto, ma non ancora abbastanza. Il percorso intrapreso nel di-cembre del 2009 dal direttivo guidato dal presidente Riccardo Cavalieri e dal direttore generale Alessan-dro Garuti rappresenta una scommessa già vinta. Il cheerleading in Italia non è più un'entità sconosciuta e spesso legata a stereotipi trasferiti in modo parzia-le dagli Stati Uniti, ma anzi sta conquistando con il passare delle settimane sempre più adepti grazie ai programmi di sviluppo e di promozione allestiti dal-la Fic. Un anno vissuto senza freni e senza respiro con un unico obiettivo: crescere e offrire all'universo sportivo italiano una proposta inedita e accattivante, una nuova disciplina che raccoglie nella sua anima concetti e valori come amicizia, spirito di gruppo e rispetto. I passi mossi dal cheerleading vanno in questa direzione, la crescita del movimento che ogni mese aggiunge una regione oppure un capoluogo, testimonia dell'alacre opera di Cavalieri e di coloro che sin dai primi giorni lo hanno affiancato.

Il 18 dicembre 2009 è la data segnata sul calendario, ma il “tarlo” cheerleading aveva cominciato a tor-mentare Cavalieri molti anni prima: «La gestazione è stata lunga e tormentata perché il progetto era chia-ro nella mia mente da tempo, ma poi lo avevo conge-lato in un cd, riposto in un cassetto. Non c'erano le basi, era necessario riunire tutti i tasselli per iniziare quando ci fosse un team che ci aiutasse a tradurre in pratica le nostre iniziative. Sono trascorsi degli anni, almeno sei, ma alla fine sono riuscito a coagulare

attorno a questa idea un gruppo di lavoro del quale ha subito fatto parte anche Alessandro. La nascita della Federazione è stata una conseguenza perché abbiamo scoperto che attorno al cheerleading non c'erano regole. Abbiamo così deciso di tracciare una strada che aiutasse il movimento a crescere secondo delle direttive precise e soprattutto chiare, secondo noi era indispensabile un riconoscimento unanime e un atteggiamento professionale».

Oggi la Federazione Cheerleading che comprende le due sezioni Acrobatic e Dance, si riconosce in un gruppo che Cavalieri punta ad allargare seguendo un criterio logico e nomine ad hoc sfruttando le pro-fessionalità acquisite in altri campi per il bene del movimento. Il passato del presidente aiuta: «Prima di buttarmi a capofitto in questa avventura ho lavo-rato nel mondo della musica. Ho iniziato come assi-stente di produzione e seguivo tutti i più grandi artisti del mondo, poi ho avviato una casa di management

discografico e mi sono occupato di concerti. Ma da due anni a questa parte il mio lavoro è solo questo, fare il presidente della Federazione di cheerleading. L'entusiasmo che mi accompagna deriva dai risul-tati, ogni giorno si attiva una squadra in una città di-versa, ogni giorno qualcuno ci chiede di diventare un coach. Non ci aspettavamo risultati così immediati e così grandi: a gennaio stileremo il primo censimen-to, ma parliamo di almeno 80 squadre o associazioni che sono nate in questo anno di vita. E dietro a que-ste ci sono corsi in avviamento. Senza dimenticare il rapporto con il Coni che ci sta dando una mano importante. Le scuole che ci appoggiano, le univer-sità che chiedono informazioni perché hanno rico-nosciuto che il nostro è un bel progetto che non ha controindicazioni. Tutti hanno capito che dietro alla nostra proposta di cheerleading ci sono valori puliti che niente hanno a che vedere con la nomea ameri-cana che ha dato un'immagine un po' sciocchina di questo sport».

La strada è tracciata e i continui contatti con il Coni sono proiettati verso quel riconoscimento che viene visto come passo fondamentale per un'affermazio-ne definitiva in tutta Italia. I successi di oggi, quin-di, rivestono un valore immenso proprio in vista di quelli che sono i piani per il futuro. Cavalieri ci tiene a sottolineare come in Italia ci sia bisogno di chiarez-za: «Oggi la Fic per il suo programma di sviluppo è l'unica federazione che porta avanti questo progetto a livello nazionale. Le nostre associazioni coprono

«oGnI GIoRno nASCE unA nuoVA SquADRA, L'EnTuSIAMo CHE CI CIRConDA CI Dà unA CARICA SuppLEMEnTARE»

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Un anno al massimo

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l'intero territorio, da Bolzano alla Sicilia, Sardegna compresa a conferma della globalità del nostro mo-vimento. Partendo dalla Lombardia, siamo riusciti a compiere grandissimi passi ramificando in 14 regioni le nostre iniziative. Ci sono comitati particolarmente attivi, vedi la Sicilia che ospiterà a gennaio il Cheer Coach, oppure l'Emilia Romagna che si appresta ad ospitare il primo grande evento tricolore. A livello in-ternazionale siamo stati contattati dall'Icu e dall'Ecu, cioè l'European e l'International Cheerleading Union per partecipare alle loro riunioni. Stiamo trattando per farne parte».

Un anno di vita e una candelina da spegnere, ma in tutta fretta perché il 2011 ha già segnato sul calen-dario una data importante, quella degli Assoluti: «A maggio si disputeranno i primi Campionati Italiani che saranno ospitati a Modena. Il regolamento di gara sarà pronto il primo di gennaio, ci sta lavorando Yoco Miyamura (Supervisore Tecnico e Coach Inter-nazionale ICU, IFC, ICL, ndr) e da quel momento sa-ranno aperte le iscrizioni. La gara sarà suddivisa in 5/6 categorie per dare spazio sia ai team più esperti che a quello più acerbi, nessuna società potrà iscri-versi a più di due gare per permettere così a tutti di poter competere al massimo delle proprie possi-bilità. A febbraio terremo il primo corso per giudici

federali, un altro passo importante per dare regole certe a tutto il movimento e fissare dei parametri unici per tutti».

La Fic però non si sente appagata e rilancia verso un 2011 che, a questo punto, assume un valore im-portante in prospettiva. Il presidente Cavalieri ne è consapevole ed è pronto a vivere con tutto il direttivo un altro anno al massimo: «Abbiamo messo tasselli un po' ovunque, a livello di promozione e di sviluppo sportivo. In questo momento possiamo contare su tanti coach e team e abbiamo avviato sinergie con altre discipline sportive che ora dovremo soltanto affinare. Senza dimenticare le apparizioni in occa-sione di eventi internazionali come i Mondiali di vol-ley oppure i test match della Nazionale di rugby. Le

cheerleader italiane non sono più un fenomeno fine a se stesso, ma la punta di un iceberg che sta piano a piano crescendo con delle basi solide e costruttive. I nostri progetti dedicati alle scuole stanno incontran-do l'approvazione generale e questo ci conforta an-cora di più e, soprattutto, ci permette di guardare al futuro con l'ambizione di poter fare ancora meglio».

«oGGI LA FIC è L'unICA FEDERAZIonE CHE poRTA AVAnTI un pRoGETTo DI SVILuppo A LIVELLo nAZIonALE»

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Un anno al massimo

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Calcio e cheers una prima da brividoDI oMAR GATTuSo

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Warriorsla forza dell’unione

A Bologna le cheerleaders della squadra di football americano

stanno crescendo nel segno del Team Spirit

DI oMAR GATTuSo – FoTo GIuLIo BuSI

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cheeRleaDeRVITA DA

realizzare per lui pensierini incoraggianti. Questo era vero “school spirit”! Per la se-conda partita comprai un bicchiere di plasti-ca a tema football e lo riempii di caramelle varie e cioccolatini, il tutto accompagnato con una dolcissima card con dei pom-pom disegnati sopra. Ne ero proprio orgogliosa! Ma la parte più divertente arrivò con Hallo-ween! Proprio quel giorno si sarebbe svolta una partita e noi per cambiare un po’, inve-ce di metterci la solita divisa ufficiale, deci-demmo di travestirci da giocatori di football. Cosi quel pomeriggio del 31 ottobre ci tro-vammo tutte a casa di Alyssa, il capitano, e iniziammo a trafficare con elastici, trucco, lacca e quant’altro per prepararci al meglio, ed essere comunque tutte uguali e ufficiali. Alla fine dei preparativi eravamo una ban-da di ragazze con codini alti, fermati da due fiocchi oro, con ombretto blu, righe nere sotto gli occhi come i giocatori, e lucidalab-bra rosa. Indossavamo i nostri pantaloncini oro da allenamento e sopra il jersey blu da giocatrici, con il nostro numero e dietro il cognome, e per finire calze blu fino al ginoc-chio. Eravamo veramente splendide ed ori-ginali! Per quell’occasione sia io che la mia host sister Sierra, avevamo confezionato dei biscotti fatti da noi, con le forme tipiche di Halloween come streghe, gatti e fantasmi. Tutto era pronto, noi eravamo cariche e il nostro entusiasmo appena arrivate al cam-po sembrò contagiare tutti, giocatori e spet-tatori. Nonostante questo ed il nostro fanta-stico tifo, i football players giocarono come al solito, ma grazie al cielo a metà tempo scendemmo noi in campo per sorprendere tutti e risollevare gli animi con la nuova co-reografia! A fine partita consolammo un po’ i nostri giocatori incoraggiandoli per le par-tite future. Nonostante la sconfitta il morale generale non era poi così basso… la sera-ta che attendeva tutti noi teenager sarebbe stata una grandiosa consolazione!

4 - segueSarei stata la secret cheer di un giocatore,

ma mi aspettava un'amara sorpresa...

Ilaria Corali

Rubrica

LA NOVITà era sconvolgente e fuori da ogni mia immaginazione! Il giorno dopo la par-tita, alla fine degli allenamenti la coach ci fece sedere in cerchio e, cosa che non le avevo mai visto fare prima di allora, con aria complice si sedette insieme a noi e ini-ziò a bisbigliare; ad ognuna di noi 18 della squadra sarebbero stati assegnati uno o due giocatori di football ai quali ad ogni partita avremmo dovuto confezionare un piccolo re-galino con un bigliettino di buona fortuna o di auguri per l’imminente partita. Ma il fatto più interessante era che non avremmo do-vuto firmare con il nostro nome, ma come “your secret cheerleader”. Quindi loro non avrebbero saputo chi sarebbe stata la fan-ciulla che li avrebbe incoraggiati durante la stagione, ma lo avrebbero scoperto al falò di primavera, quando sarebbe stato ognuno di loro a fare un regalo alla sua cheerleader. Dopo la notizia già mi immaginavo il fanta-stico ragazzo che mi sarebbe stato assegna-to, fantasticavo sul nostro futuro insieme… quando i miei sogni furono bruscamente spezzati dal suo nome… Victor. NO! Era un ragazzo del primo anno, ed io ero all’ultimo, che non potevo sopportare, e che a dirla tut-ta non era propriamente il mio tipo ideale! Ma non ero l’unica sfortunata, e appresi che non avrei potuto assolutamente discutere sulla decisione della coach e che nonostan-te tutto avrei dovuto impegnarmi a fondo per

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Dalla Nazionale di ginnastica artistica alle Wildcats

di Gattinara con un obiettivo chiaro: «Vogliamo arrivare

pronti alle competizioni nazionali del 2011»

Silvia Zanolo è un volto noto nel mondo della ginnastica artistica. A 4 anni comincia a muo-vere i primi passi sulle pedane del suo paese,

Prato Sesia. Da qui subito a Biella, nella Società Gin-nastica La Marmora, per allenarsi tutti i giorni, a 30 chilometri da casa. A 6 anni comincia a gareggiare a livello nazionale e a 9 si trasferisce a Brescia, in-sieme alla mamma Stefania, per entrare a far parte della Brixia, una delle società più titolate d’Italia. Se-guita dal coach Enrico casella, si allena tutti i giorni, per sette anni, 30 ore alla settimana. Ma il gioco vale la candela, perché il curriculum è di tutto rispetto:

tra gli altri, 5 scudetti di squadra, dal 2004 al 2007; la prima convocazione in Nazionale, nel 2004, a Morta-ra, contro la Romania, con il 7° posto assoluto; l’an-no dopo, contro la Spagna, a Città di Castello è prima individuale e prima di squadra; la partecipazione agli Europei di Volos, in Grecia, chiusi al 4° posto asso-luto; i campionati del mondo, a Stoccarda nel 2007, 4° di squadra. E poi tante trasferte intorno al mondo, Bangkok, Parigi, Graz. Fino alla convocazione per le olimpiadi di Pechino: quando pare tutto pronto e il suo nome è sulla lista del Coni, il destino è partico-larmente crudele. Una settimana prima della parten-

DI oMAR GATTuSo

Zanolouna vita

in palestra