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Che la forzasia con voi

Prontuario per giovani di spirito

Fede & Cultura

CHE LA FORZA SIA CON VOI

©Fede & Cultura

ISBN: 978-88-6409-419-9

eBook ISBN: 978-88-6409-420-5

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Prima edizione: settembre 2015

Ai giovanidi ieri, oggi e sempre

con amicizia

RINGRAZIAMENTI

Prima di dare alle stampe questo libro e vedere il nu-mero di copie vendute salire presto a quota un miliardo

ho pensa-to di ringraziare qualcuno.

Quel qualcuno però non sapevo bene chi poteva essere.Alla fine, siccome non mi piace essere troppo serio, ho ri-stretto la rosa dei candidati a uno solo: il mio zio Piero, vec-chio leone di Sicilia, passato qualche tempo fa a miglior vita.

bei momenti passati insieme. Forse ho imparato qualcosada lui, se ogni tanto riuscirò a farvi anche sorridere e ridere.

Un umorismo gagliardo, quello dello zio Piero. Comequando, alla stazione Termini di Roma, avvista una tren-tenne che mette male il piede, si sbilancia in avanti e si ri-prende per un pelo, e allora lo zio esclama con voce dirimprovero non

servito con un paio di fichi da un albero piantato nel belmezzo, vedendo un bambino a due passi, gli proponeva di

fico superstite, e intanto già abbassava ilramo per lui.

Ecco, volevo fare per voi, per te, qualcosa di simile: of-frirti un frutto che sa di sole e dirti magari due parolespiritose.

Il frutto sarebbe il libro. Beh, almeno la carta da un albero

splendere qualche raggio, puoi scoprirlo alle prossime pagine.

UNA PREMESSA

Caro o cara giovane che leggi (e tu meno giovane),

non ho piùmolto tempo da allora e mi sento più vicino a una di quelleetà che alla mia.

Però è meglio non dirlo troppo forte. Se mi sentisserocerti miei coetanei, qualcuno nel campo del lavoro (già,

del vicinato, potrebbero domandarsi che cosa mi frullanella testa.

ce al pensiero della giovinezza, di sentirmi ancora giovanee di rivolgere la mia mano tesa in modo speciale a chi ègiovane.

rismo, e invece rieccomi alla mia solita vena. Quasi quasivorrei assurgere al rango di cabarettista, magari però con

Volevo essere serio, o almeno provarci. E sulle cose se-rie lo sarò. Ma ora che ho dato il la (qualcuno direbbe la

da qualche parte tra le pagine successive.Come vogliamo definire la giovinezza? Che ne dici di

vani, comunque sia, non sopravvivono, ma vivono davvero.Anche quando soffrono, anche quando sono smarriti,

UNA PREMESSA 9

una fiamma, pura o meno pura, segno della forza interioreche è stata aiutata o sviata.

È la forza di chi ancora si affaccia sulla vita e non vor-rebbe essere mai tradito da quelli che gli hanno donato

ca amore e amicizia, anche quan-do non gli è stato fatto conoscere quel Gesù adorabile chedona la vita a te e a me, per riempirla del suo Amore e del-la sua Amicizia infiniti. Per riempirla della sua immensitàe incontrarti facendosi sentire con certezza dal tuo cuore,più reale e presente di qualsiasi persona in carne e ossa.

I giovani sono stati bambini, e agli uni e agli altri vienestrappato, con disprezzo, il bene più prezioso che hannoinsieme al dono di nascere: la loro innocenza, che è la lucedei lo

Già, qualche volta sono un umorista, ma mi piace pureessere indaffarato con le cose più belle, quelle che guardicon un sorriso più che con una risata. Fanno parte dei mieitesori.

E siccome ho abbastanza fede da sentire istintivamentete che leggi come uno dei miei tesori, ho deciso di condivi-dere con te quello che ho di più caro.

È un libro per la gioventù... quella degli anni e quelladel cuore. Avevo da lavorare, ma ho trovato tutto il tempoper scriverlo. Per la sopravvivenza, invece, non ho neppu-

Un abbraccio dal tuo

Isidoro

DOMANDE E RISPOSTE

Casa, dolce casa?

Senza una casa non si può vivere, e non tutti hanno unacasa, o un riparo. Ma non è questa la povertà più grande.

Casa, dolce casa: mi domando quanti di noi, e soprat-tutto i più giovani, conoscono questo detto.

ra, magari messe bene, magari tranquille, con il riscalda-

la nostra casa. Per farne un posto dove tornare e sentire

qualcuno lo chiamava.papà e di

una mamma che ti hanno voluto da sempre, che darebbe-ro la vita per te e per proteggerti da ogni male.

decidere quanti devono essere, perché ognuno di loro è untesoro prezioso.

more dello sposo e della sposa, che vivonoper i propri figli, quelli che solo Dio può decidere quanti de-

no la luce e la saggezza dei lorola riverenza dei più giovani. Anziani che nessuno pense-rebbe di buttare via in un ospizio come dei rifiuti inutili.

proprio perché tanti hanno deciso di non volerlo! Eppure

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molti, in duemila anni di storia cristiana, sono vissuti con

chi meno, ma quello era lo stile di vita. Forti nella fede enel cuore, sono riusciti a portare avanti le loro famiglie e leloro nazioni.

E i nostri giovani?

Se i giovani oggi soffrono tanto, se sono così smarritie nessuno osi disprezzarli! il motivo è che non sono stativeramente desiderati, accolti, amati, protetti, guidati.

Quando sento un adulto bestemmiare, inorridisco piùfacilmente. Ma la bestemmia e ogni parola crudele misuonano dalla bocca di un giovane come un grido di dispe-razione. È come se quel giovane, quel ragazzo o quella ra-gazza gridassero: mi hanno fatto nascere, ma non si sonopresi cura di me, non mi hanno amato, e anche quando ri-torno a casa non trovo mai quel calore di cui avrei tanto

Se almeno ci fossero nel nostro Paese molti sacerdoti e

tuale o una madre spirituale amorevoli, che ci amerebbero

questo libro. Ma purtroppo ne sono rimasti pochi, e lamaggioranza della Chiesa li perseguita.

immenso di tenerezza, di purezza, disogno di sentirsi desiderati, un bisogno che fa parte di noistessi, della nostra persona, perché tu e io siamo staticreati per essere pensati, voluti, amati, non per esseremessi da parte.

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Il dramma di oggi è che non esistono più famiglie, e chei potenti e quelli che li ascoltano odiano la famiglia. È unserpente che si morde la coda, un circolo vizioso di soffe-renza e cattiveria.

Le ultime generazioni sono cresciute sempre più spessocon un papà che non era un papà, con una mamma chenon era una mamma, con una famiglia che non era unafamiglia.

Quei bambini hanno smesso di guardare ai loro genito-ri nella speranza di essere rispettati, protetti e aiutati a

fede nel Dio infinitamente buono, perché loro la bontà

Molti bambini non hanno una vera famiglia e così, cre-scendo, cominciano a sentire odio per la famiglia, per ognifamiglia. Odio per quello di cui avevano e avrebbero tantobisogno, ma che gli viene negato.

Ecco il serpente che si morde la coda, ecco il circolo di

va anche contro la Chiesa, perché a vedere la sua maggio-ranza sembra che non sia capace di amare più nessuno,sembra matrigna più che Madre.

Ma la vita, mio caro, mia cara, non è nelle mani degliuomini, per quanto presumano. La vita è ancora e sempreun dono di Dio.

Qualcuno può aver avuto momenti difficili con il papà.Ma abbiamo ancora e sempre Dio per Padre, e che Padre!Dio è il Padre tenerissimo, Padre di ogni bontà, onnipo-

È quel Padre che nella parabola raccontata da Gesù, ilFiglio unigenito noi siamo i figli creature rimane in

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avvistamento aspettando il ritorno del figliol prodigo,quello che lo ha abbandonato dopo essersi già preso

di slancio dalla sua Casa e gli corre incontro, gli si gettacon le braccia al collo, lo bacia, lo riveste e dice a tutti difar festa per quel suo tesoro di figlio che è tornato.

O forse abbiamo avuto difficoltà con la nostra mamma?Ma la Madonna, che il Padre ha voluto come Madre perGesù e per noi, ci guarda e ci ama sempre, anche Lei nonsolo lassù in Cielo, ma là dove noi siamo, accanto a te, ac-canto a me.

stra Madre. È un Cuore invincibile, sul quale nessuna po-tenza del male e nessun richiamo delle tenebre ha mai po-tuto prevalere.

ae può sempre donarcele e ridonarcele senza misura, anchese la nostra famiglia è una desolazione.

Gesù è il più degno Figlio del Padre eterno, è Dio come

to Santo.È anche il Figlio più amorevole e più umile, che per ri-

parare i nostri peccati e commuovere il nostro cuore haaccettato di vivere poveramente e di andare di città in cittàin Israele, perseguitato, fino al momento del Calvario, an-

re immenso di Dio per i suoi figli.Ma ha vinto la morte con la Resurrezione e ha mandato

noi credenti ad annunciare il Vangelo.Se cerchi un amico, comincia da Gesù. Lui è il vero

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grande di questo: da Gv

per noi.Ma a Gesù non basta aver donato la sua vita sulla croce,

con accanto quasi solo la Madonna e il discepolo predilet-to. Gesù vuole donarsi interamente a te e venire ad abitarenel tuo cuore, nella tua anima. E tu potrai portare Gesù aituoi amici e a ogni altra persona.

Qui stanno la forza e la consolazione: anche se nonpossiamo vedere Dio e la Madonna, possiamo avere la cer-tezza del loro Amore, possiamo ospitarli dentro di noi finoa sentire la loro presenza e, in un certo modo, la loro vocenel nostro intimo. Allora nessuno e niente potranno maipiù separarci da Loro, se non il peccato mortale.

Tutto questo però non vuol dire che dobbiamo disprez-zare i nostri genitori o qualcun altro. Dio vede il male, mavuole riconquistare il cuore di chi oggi lo commette. Dionon ha creato nessuno per abbandonarlo, ma desidera chequel figlio impari a credere, ad amare, a sperare e che unosplendido sorriso torni a illuminare il volto del figlio nonpiù peccatore.

Allora diamoci da fare, rialziamoci noi ma aiutiamo an-che i nostri familiari e tutti a rialzarsi. Offriamo per loro aDio preghiere e sacrifici fatti con grande amore, prima ditutto il sacrificio di sopportare le offese senza restituirle.Facciamo come Gesù, che ha offerto al Padre a nostro fa-vore il Sacrificio dovuto alle nostre offese.

Coraggio, siamo vicini a un traguardo meraviglioso! È

tutti i nostri sogni e desideri saranno coronati. Lo vedre-

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mo quando ci sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Ma-ria, annunciato a Fatima e in molte altre apparizioni.

Nelle pagine che seguono ti parlerò di come vivere unitiberazione,

seminando la gioia senza fine del domani nei giorni di sof-ferenza che ancora rimangono.

PILLOLE DI PASSATO, PRESENTE E FUTURO

traanima, perché Gesù, il Signore della Vita, in un certo sensoha pure a che fare con il passato. Gesù è Dio e rimanesempre con noi, ma si è fatto uomo nella storia, duemila

ereditata e imparata da quelli che ci hanno preceduto, dalgiorno del primo Natale fino a oggi.

Era iniziata una nuova civiltà. Molte nazioni hanno co-nosciuto il vero Dio e hanno accolto almeno in parte la sua

Basta con la legge del taglione (occhio per occhio), viaquella religione vuota dei farisei, non più disprezzo per ladonna, non più rovina delle famiglie e delle speranze deifigli con il divorzio, non più peccati contro la purezza. Stacon noi un Dio che si è fatto uomo e diventa il nostro cibonella Comuniil Sacrificio del Calvario con il suo valore infinito e, comediceva Padre Pio, è più facile per il mondo stare senza ilsole che senza la Messa.

quello di amare e adorare Dio con tutto noi stessi e quellodi amare il prossimo come noi stessi. Ma è Gesù che ci ha

donandoci tutto se stesso. Vido un comandamento nuovo: come io vi ho amato, cosìamatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti saprannoche siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli al-

(Gv 13,34-35).

INDICE

Ringraziamenti ................................................................. 7Una premessa ................................................................... 8Domande e risposte ........................................................ 10Pillole di passato, presente e futuro ................................ 16Chiesa, chi è costei? ....................................................... 27Amicizia e amore............................................................ 37Uniti, cuore a Cuore ....................................................... 58Guardaroba e violini ....................................................... 68Tra pescecani e pellicani ................................................ 79Dalle Marche al paradiso................................................ 85Una lista della spesa ..................................................... 102Sete di siti ..................................................................... 106