Che impegno essere mamma! Ve lo racconta una gallinella...
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le pagine dei ragazzi
Cari ragazzi, anche nel mondo animale i genitori hanno un
ruolo fondamentale nell’educazio-ne dei loro piccoli: insegnano loro come procurarsi il cibo, dove ripa-rarsi e come sfuggire alle insidie
dono in mille giochi: uno insegue una libellula, un altro vuole saltare imitando il ranocchio che ha visto sulla riva e Pallino, il più vivace, se ne va allo scoperto per osservare meglio una farfalla (2).
La mamma, sempre vigile, ri-chiama i figli all’ubbidienza e a gran voce urla di non allontanarsi mai dal canneto, di stare attenti ai pericoli che provengono dal cielo e dalle rive scoperte, perché il te-mibile falco o l’astuta volpe sono sempre in agguato.
Che impegno essere mamma! Ve lo racconta una gallinella...
che sono sempre in agguato. Leg-gete questo racconto e capirete co-sa voglio dire... buona lettura!
È una giornata come tante altre. Mamma gallinella d’acqua è nel nido, in attesa che si schiudano le sue uova (1): a uno a uno vengono alla luce tre vispi pulcini. Per lei adesso inizia un periodo davvero diffi cile: deve insegnare ai fi glioli le astuzie necessarie per evitare i pericoli.
I figlioletti, vispi e birichini, ascoltano poco la mamma e si per-
1-Che emozione, stanno per nascere i miei tre piccoli! È bellissimo essere mamma, ma è anche un grande impegno!
2-Mentre i miei fratelli giocano, io mi sposto un pochino per seguire una farfalla: sono un esploratore nato!
3-Venite con me, piccolini, vi porto al sicuro: c’è un’ombra minacciosa nel cielo!
4-Questa volta c’è stato solo un grande spavento: l’ombra minacciosa era quella di un aquilone...
72 VITA IN CAMPAGNA 10/2015
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© 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.
Proprio in quel momento un’ombra minacciosa, grande e scura viene proiettata sull’acqua. La mamma lancia un richiamo acuto e due fratellini si uniscono subito a lei che li guida veloce-mente al sicuro (3)... ma Pallino dov’è? Pallino, giocando con la farfalla, non si è accorto di essersi spinto così lontano dal canneto e solo ora capisce che è impossibile raggiungere in fretta la mamma e i fratellini.
L’ombra scende sempre più mi-nacciosa, poi a un tratto scompare tra le urla dei bambini festanti del-la fattoria vicina. Era solo un aqui-lone (4)!
Pallino si è reso conto del grave pericolo che ha corso e si precipi-ta dalla mamma che nel frattempo gli corre incontro (5).
«Hai ragione mamma» dice Pallino «d’ora in poi seguirò sem-pre i tuoi consigli e ti starò vici-no». Mamma gallinella è contenta ed è sicura che lo spavento è servi-to da lezione al suo fi gliolo più in-traprendente, che d’ora in poi non correrà più pericoli inutili.
Foto dell’autore Maurizio Bonora
L’intervista “impossibile”a un cane da pastore
Ciao bel cagnone, anche tu ti sei seduto
qui a guardare tutte queste pecore che
pascolano nel prato?
Sì, ma io non sto riposando, sto lavorando
per loro: sono il loro cane da pa-
store e le sto sorvegliando.
Allora sei il loro padrone?
No, il padrone è il pastore,
quell’uomo che vedi là dall’al-
tra parte del prato. È molto
bravo con le pecore, ma sen-
za di me non riuscirebbe a cu-
stodirle e soprattutto a spostarle da
un prato all’altro, ne perderebbe qualcuna per strada.
E tu come fai ad aiutarlo?
Quando il gregge si sposta, io corro continuamente avanti e indie-
tro per impedire alle pecore di disperdersi, di sbagliare strada o di
fi nire in qualche fosso o sotto le automobili. Quando ci fermiamo,
mi metto in un punto da cui riesco a vederle tutte e le sorveglio;
se occorre, le difendo anche dai malintenzionati: sai che da solo
faccio il lavoro di cinque uomini?
Che fatica! Ma come fai a sapere cosa devi fare?
Noi cani da pastore stiamo attentissimi anche al nostro pastore:
lui ci addestra bene fi n da piccoli a capire i suoi comandi e ci ba-
sta un fi schio, un gesto, una parola o anche solo uno sguardo o
un movimento della testa per capire da che parte vuole che gui-
diamo il gregge, oppure se è il momento di fermarsi, o se bisogna
recuperare qualche pecora che si è allontanata troppo.
Come fai a farti ubbidire dalle pecore?
Quando lavoro faccio un po’ come il lupo: mi avvicino da dietro
con gli occhi da cacciatore e loro, siccome faccio un po’ paura, si
muovono per allontanarsi da me. Se qualcuna è lenta a ubbidire,
abbaio, oppure, se non basta, le pizzico appena appena con i
denti le zampe di dietro. Quando le devo fermare, invece, mi piaz-
zo davanti a loro e le blocco con lo sguardo.
Perché viaggiate sempre? E dove andate?
Le pecore mangiano tantissima erba, quindi dobbiamo continua-
mente cercare nuovi prati.
Ma allora sei sempre occupato! E non hai una cuccia?
No, perché ci spostiamo tutti i giorni; ma per me è normale vivere e
dormire all’aperto, ho il pelo folto e lungo, e non soffro il freddo.
Sei davvero un cagnone in gamba! Vedo che il tuo pastore
si è incamminato: ora devi ripartire… buon viaggio!
Ciao Marta, sono contento di averti conosciuto, magari ci rivedre-
mo quando ripasseremo di qui fra qualche mese!
Marta
5-Pallino, io sono la tua mamma e sono qui per proteggerti, ma tu devi ascoltare le mie
raccomandazioni. Sono sicura che lo spavento che hai preso ti è servito da lezione...
VITA IN CAMPAGNA 10/2015 73
Foto:Daniela Perniceni
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