Che clima che fa?... - UdC

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Documentazione dell'Unità di competenza: “Che clima che fa?...” Istituto scolastico: 1° Circolo Empoli - plesso “Leonardo da Vinci” Destinatari: Classi 4 a A e 4 a B di Scuola Primaria Ore dedicate al percorso: 36 (comprensive del percorso sulla combustione, di quello più specifico sui cambiamenti climatici e di attività con esperti esterni)

Transcript of Che clima che fa?... - UdC

Documentazione dell'Unità di competenza:

“Che clima che fa?...”

Istituto scolastico:1° Circolo Empoli - plesso “Leonardo da

Vinci”

Destinatari:Classi 4aA e 4aB di Scuola Primaria

Ore dedicate al percorso: 36 (comprensive del percorso sulla combustione, di quello più specifico sui cambiamenti climatici e di attività con

esperti esterni)

Descrizione della genesi del percorso didattico Il 1° Circolo di Empoli fa parte da due anni del gruppo di scuole

aderenti al progetto “Laboratori del Sapere Scientifico”,

promosso e finanziato dalla Regione Toscana.

Uno dei percorsi previsti da tale progetto, e recepito nel

Curricolo Verticale di Circolo, è proprio quello sulla

combustione, che vede la sua naturale conclusione in attività

inerenti l’impatto che l’uso di fonti di energia non rinnovabili ha

sul pianeta.

Il progetto sui cambiamenti climatici si è, quindi, innestato su di

un preesistente percorso già collaudato, ma è stato costruito ex

novo dalle insegnanti tenendo conto delle loro competenze

professionali così come delle conoscenze pregresse degli alunni.

Le osservazioni e gli esperimenti proposti sono stati importanti nel

processo di concentualizzazione perché inseriti in processi più ampi

di conoscenza: non sono state, cioè, proposte attività sporadiche e

frammentarie ma bensì connesse ad altre esperienze, come un

grande puzzle in cui tutti i pezzi, alla fine, vanno a completare un

quadro d’insieme, prendendone e fornendogli significato.

Il percorso è stato progettato tenendo conto delle linee guida di

LSS:

– approccio fenomenologico- induttivo (né libresco, né sistematico-

deduttivo)

– percorsi su esperienze (non successione casuale di esperimenti)

– introduzione di elementi di teorizzazione (concettualizzazione)

Anche la metodologia adottata per lo svolgimento di ogni singola

esperienza ricalca quella utilizzata nei Laboratori dei Saperi

Scientifici:

– 1a FASE OSSERVAZIONE (i bambini osservano liberamente

un fenomeno senza che l’insegnante trasmetta

conoscenze già “confezionate”)

– 2a FASE VERBALIZZAZIONE SCRITTA INDIVIDUALE (ogni

alunno descrive sul proprio quaderno l’esperienza

vissuta)

– 3a FASE DISCUSSIONE COLLETTIVA (le produzioni

individuali vengono condivise e si apre una discussione)

– 4a FASE AFFINAMENTO DELLA CONCETTUALIZZAZIONE

(l’insegnante guida la classe ad individuare i concetti chiave suggeriti

dall’esperienza)

– 5a FASE PRODUZIONE CONDIVISA (produzione di un testo

collettivo che espliciti le conoscenze che

l’esperienza ha “rivelato”)

•Per definire i contenuti del percorso le docenti si sono avvalse

delle proposte di LSS e del CIDI (per quanto riguarda le attività

inerenti la combustione) ed hanno messo in atto un importante

lavoro di ricerca per reperire materiali idonei, conoscenze,

spunti per attività laboratoriali… relativamente alla parte sui

cambiamenti climatici. •Hanno redatto e realizzato il progetto le insegnanti delle due

sezioni delle classi quarte: Pina Fiandaca (referente)

Giovanna Renieri

Claudia Fabiani•Le insegnanti si sono avvalse della collaborazione di operatori

del “Laboratorio di Educazione Ambientale” del Museo

Civico di Paleontologia di Empoli, al fine di mettere in atto

strategie atte a consolidare, incrementare e verificare le

competenze acquisite dagli alunni.

•Il percorso trova piena rispondenza nel curricolo verticale

elaborato dal Circolo, laddove vengono esplicitate abilità e

competenze da sviluppare:COMPETENZE ABILITÀ

A. Con la guida dell’insegnante e in collaborazione con i compagni, ma anche da solo, l’alunno osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi, registra, classifica, schematizza, identifica relazioni spazio/temporali, misura.

B. L’alunno si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare a partire dalla propria esperienza, dai discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti; formula ipotesi, prospetta soluzioni e interpretazioni, prevede alternative, argomenta, deduce.

C. L’alunno analizza e racconta in forma chiara ciò che ha fatto e imparato, utilizzando linguaggi specifici e facendo riferimento in modo pertinente alla realtà e in particolare alle esperienze fatte in vari contesti; produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato.

D. Ha atteggiamenti di cura, che condivide con gli altri, verso l’ambiente scolastico in quanto ambiente di lavoro comune e finalizzato, e di rispetto verso l’ambiente sociale e naturale, di cui conosce e apprezza il valore.

6. Proseguire nell’osservazione di porzioni di ambienti vicini individuandone gli elementi che li caratterizzano ed in particolare alcune tracce riconducibili ad esseri viventi.

11. Proseguire l’osservazione e l’interpretazione delle trasformazioni ambientali, in particolare quelle conseguenti all’azione modificatrice dell’uomo

Dal curricolo della classe 4a

• Tutte le esperienze poste in essere hanno avuto ricadute in

molte disciplineScienze• Esplorare e descrivere oggetti e materiali.

• Osservare e descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana legati ai liquidi,

all’aria, al cibo, al calore.

• Individuare le proprietà di alcuni materiali.

• Iniziare a costruire, attraverso la riflessione su esperienze concrete osservate, il

concetto scientifico di combustione

• Cominciare a riconoscere regolarità nei fenomeni ed a costruire in modo

elementare il concetto di energia.• Riconoscere alcune funzioni vitali dell’essere umano e metterle in relazione con l’ambiente.

• Usare in modo corretto e consapevole le risorse, evitando sprechi d’acqua e di energia,

forme ingiustificate di inquinamento.

• Costruire, nell’osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici

• Proseguire l’osservazione e l’interpretazione delle trasformazioni ambientali, in particolare

quelle conseguenti all’azione modificatrice dell’uomo

Italiano•Interagire in modo collaborativo in una conversazione, in una discussione, in un

dialogo su argomenti di esperienza diretta, formulando domande, dando risposte e

fornendo spiegazioni ed esempi.

•Comprendere il tema e le informazioni essenziali di un’ esposizione.

•Formulare domande precise e pertinenti di spiegazione e di approfondimento

durante o dopo l'ascolto.•Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria

opinione su un argomento in modo chiaro e pertinente.

•Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un

argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere.

•Realizzare testi collettivi per relazionare su esperienze scolastiche e argomenti di studio.

•Arricchire il patrimonio lessicale

Matematica

•Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per

ricavare informazioni, formulare giudizi e prendere decisioni.

•In situazioni concrete, di una coppia di eventi intuire e cominciare ad argomentare qual è il

più probabile, dando una prima quantificazione, oppure riconoscere se si tratta di eventi

ugualmente probabili.

Geografia•Comprendere che il territorio è costituito da elementi fisici e antropici connessi e

interdipendenti e che l'intervento dell'uomo su uno solo di questi elementi si ripercuote

a catena su tutti gli altri.

•Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e

culturale, analizzando le soluzioni adottate e proponendo soluzioni idonee nel contesto

vicino. Competenze sociali e civiche

•Individuare, a partire dalla propria esperienza, il significato di partecipazione

all’attività di gruppo: collaborazione, mutuo aiuto, responsabilità reciproca.•Esprimere il proprio punto di vista, confrontandolo con i compagni.

•Rispettare l’ambiente e gli animali attraverso comportamenti di salvaguardia del patrimonio,

utilizzo oculato delle risorse, pulizia, cura.

Imparare a imparare

•Individuare semplici collegamenti tra informazioni reperite da testi, filmati, Internet

con informazioni già possedute o con l’esperienza vissuta.

•Individuare semplici collegamenti tra informazioni appartenenti a campi diversi

•Il percorso didattico relativo all’argomento dei cambiamenti climatici, è stato sviluppato a seguito di quello sulla combustione, riportato sommariamente in questa documentazione per motivi di spazio.

•Tale percorso di tipo laboratoriale, è stato svolto utilizzando una metodologia fenomenologico-induttiva attraverso le seguenti tappe:

− combustione della carta e successiva definizione del fenomeno; introduzione dei concetti di combustibile e innesco

− combustione dell’alcol e registrazione delle differenze fra le due esperienze− combustione di legnetti e carbone e successivo aggiornamento della

definizione del fenomeno− tentativo di far bruciare un sasso e successivo affinamento del concetto di

combustibile− la combustione e l’aria: esperienze di vario tipo per rendere “visibile” l’aria

onnipresente utilizzando l’acqua− l’aria come comburente attraverso l’esperienza delle candele accese sotto

vasi di diverse dimensioni e fuori dai vasi− elaborazione di una definizione definitiva di combustione.

LA COMBUSTIONE È QUELLA TRASFORMAZIONE CHE SI VERIFICA QUANDO UN MATERIALE, INNESCATO E IN PRESENZA DI ARIA, SI

CONSUMA EMANANDO CALORE E, GENERALMENTE PRODUCENDO UNA FIAMMA CHE DIFFONDE LUCE.

I bambini a questo punto hanno già acquisito il concetto di combustione, combustibile, comburente attraverso varie esperienze, seguendo un percorso.

Secondo te, il combustibile, che durante la combustione si consuma più o meno completamente, si consuma davvero o semplicemente non è più visibile e si trasforma in qualcos’altro?

Rispondo

Secondo me rimane qualcosa che non si vede ed è trasparente. Quindi non è più visibile e si è trasformato in un’altra cosa. (John Gabriel)

Secondo me si trasforma in qualcosa invisibile, in aria. (Audrey)

Secondo me metà residuo (cenere) di un combustibile (carta) rimane e l’altra metà si trasforma in qualcosa invisibile . (Faisal)

Secondo me si trasforma in qualcos’altro di invisibile. (Aurora)

Risposta collettivaRisposta collettivaSecondo noi il combustibile non si consuma davvero, ma si trasforma in

qualcos’altro che rimane anche se non si vede.

Il combustibile si consuma?

•A ciascun bambino viene domandato se secondo lui/lei il combustibile si consuma veramente.

•Quasi tutti affermano che il combustibile sembra sparire ma in realtà si trasforma in qualcosa che non si vede.

•Con la risposta alla domanda precedente (“Il combustibile si consuma davvero?”) i bambini sono riusciti ad andare oltre le apparenze e ad ipotizzare una realtà di cui non hanno avuto un’esperienza diretta. Non appare perciò inopportuno offrire loro una definizione più precisa di combustione oltre quella che loro stessi avevano elaborato, precisando però che questa è una definizione “da grandi” e che quella concepita da loro non è inesatta, ma solo fedele a quanto hanno potuto sperimentare.

LA COMBUSTIONE È QUELLA TRASFORMAZIONE (UNA REAZIONE CHIMICA) CHE SI VERIFICA QUANDO UN MATERIALE, INNESCATO,

SI COMBINA CON L’OSSIGENO E SI TRASFORMA IN SOSTANZE ANCHE GASSOSE (INVISIBILI) -IN PARTICOLARE ANIDRIDE

CARBONICA E VAPORE ACQUEO- PRODUCENDO CALORE E SPESSO LUCE, CIOÈ LIBERANDO ENERGIA.

Questa definizione è un po’ diversa da quella che avevamo costruito: è adatta a persone più grandi. Noi abbiamo scritto quello che abbiamo potuto osservare direttamente.

Cos’è l’energia?

Le nostre ipotesi:

•La definizione di combustione “dei grandi” si conclude con la parola “energia”. È la prima volta che questo termine entra nel vocabolario della combustione, perciò viene chiesto cosa esso significhi. La maestra scrive alla lavagna le varie ipotesi e i bambini le registrano sul loro quaderno.•Al termine di questa attività viene consultato il vocabolario per individuare l’ipotesi più corretta.

Consultiamo il vocabolario:ENERGIA= (dalle parole greche endentro - ergonforza) 1. Forza, vigore fisico 2. Capacità di un corpo di compiere un lavoro (movimento, luce, calore).

A cosa servono i combustibili?

Le nostre ipotesi: per fare luce con il fuocoper produrre elettricità per produrre energia per far muovere le macchine per cucinare per nutrirci e farci vivere…Dopo aver fatto alcune ipotesi, abbiamo chiesto anche a Internet di rispondere alla domanda: “A cosa servono i combustibili?” Abbiamo trovato la seguente risposta:

“I combustibili sono sostanze che, bruciando, producono ENERGIA sotto forma di calore”.

“I combustibili sono sostanze che, bruciando, producono ENERGIA sotto forma di calore”.

•La domanda può sembrare banale o ripetitiva, ma per i bambini non è automatico associare il combustibile alla lampadina che si accende o all’auto che si muove. Per questo motivo l’insegnante guida un’animata discussione collettiva che porta all’individuazione di tre differenti utilizzi dei combustibili.

Il passo successivo è quello di mettere in relazione i combustibili con l’energia. Viene chiesto “A cosa servono i combustibili?” e l’insegnante torna ad appuntare alla lavagna le varie ipotesi che i bambini riportano sul quaderno.

1. I combustibili bruciano e noi ci riscaldiamo direttamente

2. I combustibili, bruciando, fanno muovere gli ingranaggi delle macchine.

3. I combustibili, bruciando, mettono in azione le dinamo delle centrali termoelettriche, come facciamo noi quando pedaliamo in bicicletta.

•Viene fatta una ricerca su Internet per rispondere in maniera certa alla domanda precedente, dopodiché ci si chiede in quali differenti modi i combustibili possano produrre energia.

•Per poter affrontare questo argomento, attraverso una discussione collettiva, si attinge all’esperienza che i bambini hanno delle dinamo delle biciclette per associarla al funzionamento delle centrali termoelettriche.

Visione su YouTube di un filmato che spiega il funzionamento della dinamo.

https://www.youtube.com/watch?v=nj__1u4ubCg

•Le affermazioni precedenti ai punti 2. e 3. sono emerse in maniera faticosa dalla discussione e probabilmente sono state in qualche modo “suggerite” dall’insegnante. Si è perciò presentata la necessità di confermarle con dati esperienziali: ci siamo avvalsi di un filmato su Internet che illustra in maniera molto semplice il funzionamento della dinamo. (Ci si ferma, ovviamente, al semplice dato di esperienza, senza andare a cercare spiegazioni che i bambini non sarebbero in grado di capire).

• Racconta cosa hai visto nel video che illustra la dinamo

Nel video c’era una signora che aveva una macchinetta di nome DINAMO che era fatta con una puleggia, una calamita e un filo di rame avvolto a un rocchetto. Tutto questo era collegato a una lampadina. Quando la signora girava la puleggia, la lampadina si accendeva. (Aurora)

Nel video ho visto una signora che aveva una macchina che si chiamava DINAMO che è stata costruita da Antonio Pacinotti. Ha un rocchetto che ha un filo di rame, con una calamita. La puleggia (ruota) girando fa accendere una lucina. Queste macchine si possono trovare anche nelle centrali termoelettriche, idroelettriche e eoliche .(Sara)

•Si torna a parlare di energia e di quanto essa sia importante nella vita di tutti i giorni. Dalla discussione scaturisce il concetto che non esiste attività umana che non richieda energia. Nella definizione di questi concetti l’insegnante preferisce saltare il passaggio della verbalizzazione individuale, in quanto i temi affrontati richiedono una capacità di astrazione che va oltre il dato ricavabile dalla pura osservazione.

•Viene chiesto ai bambini di ipotizzare come sarebbe la vita sulla Terra se venisse a mancare l’energia che fa muovere tutte le varie attività umane: i bambini immaginano un mondo tornato al tempo della preistoria, prima della scoperta del fuoco.

•Viene elaborata una brevissima storia di scoperte e invenzioni che hanno portato alla tecnologia attuale.

•Per poter capire la relazione fra calore derivante dai combustibili e movimento dei macchinari, viene visionato un filmato che mostra la riproduzione in vetro di un motore a vapore: i bambini non cercano di capire esattamente come funziona, ma osservano che realmente il calore mette in movimento gli ingranaggi e ne prendono atto.Visione su YouTube di un filmato che mostra il funzionamento di un meccanismo a vapore.

http://www.youtube.com/watch?v=73txXT21aZU

(testo collettivo)

Oggi abbiamo nuovamente parlato diOggi abbiamo nuovamente parlato di

Abbiamo capito che gli esseri umani hanno bisogno di energia per qualunque cosa: per camminare, per lavorare, per giocare, per alzarsi e per sedersi…

Nel nostro corpo c’è un continuo uso di energia anche quando dormiamo: per respirare, per produrre calore, per far funzionare i nostri organi.

Qualsiasi nostra azione richiede energia.Qualsiasi nostra azione richiede energia.

Anche nella nostra vita di tutti i giorni c’è un continuo bisogno di energia: per scaldare l’acqua, per riscaldare le case in inverno, per accendere la luce, per raffreddare e conservare il cibo, per spostarsi con l’auto, il treno, l’aereo.

Senza energia l’uomo vivrebbe come nella PREISTORIA quando sapeva usare solo l’energia dei suoi muscoli. La vita dell’uomo cambiò quando imparò ad utilizzare il FUOCOFUOCO, , la prima fonte di energia.

Poi l’uomo imparò a sfruttare il vento e il movimento dell’acqua.

A partire dal 1800 sono state inventate macchine in grado di compiere lavori grazie al calore (es. macchina a vapore).

•Disegna alcuni macchinari che sfruttano l’energia elettrica e altri che utilizzano direttamente i combustibili

Inoltre si è cominciato a utilizzare un’altra forma di energia: L’ELETTRICITÀ. L’ELETTRICITÀ. Oggi il nostro modo di vivere ha bisogno di moltissima energia elettrica: è stato perciò necessario costruire molte centrali elettriche.La maggior parte di queste sono TERMOELETTRICHE, sfruttano,cioè, la TERMOELETTRICHE, sfruttano,cioè, la combustione di alcuni combustibili.combustione di alcuni combustibili.

Al termine della breve ricostruzione storica si torna a parlare di energia elettrica e di centrali termoelettriche. Viene chiesto ai bambini di individuare i macchinari che sfruttano direttamente i combustibili e quelli che utilizzano l’energia elettrica.

Al disegno sul quaderno fa seguito un cartellone costruito collettivamente.

L’uomo usa in grande quantità i COMBUSTIBILI FOSSILI: il petroliopetrolio e i suoi derivati (benzine, gasolio, cherosene,…), il carbonecarbone e il gas naturalegas naturale.I combustibili fossili vengono dalla trasformazione di sostanze organiche (piante e animali) avvenuta sottoterra nel corso di milioni di anni.

Le nostre ipotesiLe nostre ipotesi

• Perché ce n’è una grande quantità

•Perché producono tanta energia

•Perché si usano facilmente e velocemente

•Si possono estrarre con facilità

•Perché il loro uso non richiede fatica

•Perché non sono molto costosi

•Al termine di questa attività ci si chiede quali siano i combustibili più usati. Viene fatta una breve ricerca che porta ai combustibili fossili.•Viene chiesto ai bambini di ipotizzare le motivazioni dell’uso di tali combustibili.

Cerchiamo la risposta su Internet

“I combustibili fossili rappresentano attualmente la principale fonte di energia perché:

−una piccola quantità produce tanta energia;

−si immagazzinano facilmente;

−hanno un basso costo”.

FINIRANNO INQUINANO

•Dopo aver trascritto le varie ipotesi sul quaderno, si cerca la risposta definitiva su Internet.•I bambini scrivono sul quaderno gli aspetti positivi dell’uso dei combustibili fossili. Poi vengono interrogati su quali possano essere gli aspetti negativi. Ne vengono individuati due: sono inquinanti e finiranno.

• Ci si chiede che cosa sia l’inquinamento e, per definirlo, le parole dei bambini vengono integrate da quanto emerge da una piccola ricerca.

• Non ci accontentiamo, però, soltanto di leggere che esiste l’inquinamento ed ai bambini viene chiesto: “Ma sarà proprio vero che l’aria è inquinata?”

• Per rispondere a questa domanda viene approntato l’esperimento delle trappole cattura-inquinamento: vengono presi alcuni cartoncini bianchi su cui viene spalmata della vaselina filante. I cartoncini vengono posti in vari punti all’esterno della scuola. Un cartoncino-campione viene lasciato al riparo dentro un armadietto: a distanza di una settimana osserveremo i risultati.

• Poiché si parla di atmosfera, viene utilizzato un semplice schema presente sul libro di testo per ottenere informazioni.

• Viene poi concordato un testo collettivo che risponda alla domanda: “Cos’è l’atmosfera?”

• I bambini affermano che l’atmosfera è importante perché permette agli esseri viventi di respirare, ma alcuni ipotizzano anche altre funzioni (qualcuno parla di “scudo”).

• Non vengono, per il momento, fornite altre informazioni.

L’inquinamento dell’aria (inquinamento atmosferico) avviene quando vi si immettono delle sostanze che danneggiano gli esseri viventi.L’aria è indispensabile alla vita, ma viene di continuo inquinata dai fumi emessi dai comignoli delle abitazioni, dalle ciminiere di fabbriche e di centrali termoelettriche, dagli scarichi dei mezzi di trasporto.

Ma sarà proprio vero che l’aria è inquinata?Per rispondere a questa domanda abbiamo preparato un esperimento.Trappole cattura-inquinamentoOccorrentefoglietti di carta bianca nastro vaselina filante•Descrivo l’esperienza

La maestra ci ha dato dei fogliettini con un buchino dove noi ci abbiamo infilato un nastro e spalmato sopra la vaselina. Poi su ogni fogliettino gli abbiamo messo un numerino. La maestra ha appeso un fogliettino bianco all’armadino. Dopo siamo andati ad appendere all’esterno di alcune finestre della scuola. Fra un po’ di giorni vedremo se nei foglietti c’è sporco. (Aurora)

•Poiché si parla di inquinamento atmosferico, appare opportuno dare una breve occhiata a che cosa si intende con il termine ATMOSFERA. L’osservazione di un’immagine presente sul libro di testo viene preceduta da una conversazione volta a far emergere quanto i bambini già conoscono o immaginano dell’argomento.

Cos’è l’atmosfera? Cos’è l’atmosfera? ((testo collettivo)

Proviamo a rispondere

L’atmosfera è come una coperta fatta di aria che circonda la Terra. È spessa circa 1000 Km ed è suddivisa in strati: la TROPOSFERA è la fascia più vicina al suolo, dove avvengono i fenomeni atmosferici (pioggia, vento, nuvole, neve,…) e dove viviamo noi.

L’atmosfera è importante perché permette agli esseri viventi di respirare, ma non solo.

•Viene presentata un’altra esperienza che porterà i bambini a sperimentare l’esistenza dell’effetto serra: vengono presi due termometri per ambienti e, dopo aver appurato che segnano la stessa temperatura, vengono posti sul davanzale della finestra al sole; uno dei due viene coperto con un contenitore trasparente. Dopo 15 minuti viene controllata la temperatura di entrambi i termometri: quello sotto il contenitore segna alcuni gradi in più.

•Viene chiesto ai bambini di descrivere individualmente l’esperienza e di provare a dare una spiegazione alla differenza di temperatura registrata.

Il termometro sotto il contenitore segna 34°

Il termometro fuori dal contenitore segna 30°

Il termometro coperto

Materiale occorrente:

•2 termometri

•1 recipiente trasparente

Descrizione dell’esperienza

Abbiamo preso due termometri e li abbiamo messi sul davanzale della finestra: segnavano entrambi 23°. Uno lo abbiamo coperto con un contenitore trasparente e abbiamo aspettato. Entrambi erano al sole. Dopo 10 minuti il termometro scoperto segnava 30°, mentre l’altro segnalava 34°.

Come mai questa differenza?Come mai questa differenza?

Le nostre ipotesiLe nostre ipotesi

Per me il termometro coperto segnava più gradi perché stando al chiuso aveva più caldo perché il contenitore gli faceva come una coperta che lo riscaldava, mentre l’altro non aveva niente. (Aurora)

Il recipiente con il coperchio segnava di più perché dentro non passava l’aria più fredda quindi faceva più caldo come noi in questa classe: quando le finestre e la porta sono chiuse sembra che siamo incendiati; invece il termometro di fuori segnava di mena perché l’aria più fresca passava di più. (Faisal)

Il termometro chiuso è perché c’entra l’aria calda e invece l’altro era scoperto e quindi c’era l’aria più fredda. (Elisa)

SpiegazioneSpiegazione

Non siamo riusciti a capire il perché della differenza di temperatura: ci siamo documentati.

““Il barattolo funziona come i vetri di una serra: si lasciano attraversare dalle Il barattolo funziona come i vetri di una serra: si lasciano attraversare dalle radiazioni solari che riscaldano il suolo, ma trattengono il calore impedendo radiazioni solari che riscaldano il suolo, ma trattengono il calore impedendo che si disperda”che si disperda”

Questo fenomeno si chiama .

Dalla discussione successiva alla lettura delle singole ipotesi, non emerge una spiegazione univoca e convincente. Si decide, pertanto, di fare una ricerca per trovare una spiegazione soddisfacente.

•Dopo una settimana vengono controllate le trappole cattura-inquinamento. I bambini le confrontano con il cartoncino campione e notano che tutti i cartoncini sono diventati grigi e che su alcuni sono presenti anche granelli più o meno grandi di polvere e corpuscoli di vario genere.

Conclusione dell’esperimento “Trappole cattura-inquinamento”Le mie osservazioniSono passati sei giorni da quando abbiamo attaccato le “trappole cattura-inquinamento” e adesso possiamo vedere che cosa è successo, però purtroppo ci hanno strappato il sesto (foglietto n.d.r.) quindi ve ne mostrerò solo cinque: il primo era nella finestra del giardino ed è diventato tutto grigio, il secondo era nella finestra sopra alla strada ed è diventato un po’ meno grigio dell’altro ma c’erano tante briciole di sporco, il terzo era nel cancello del cortile e c’erano anche lì dei chicchi di sabbia, il quarto era nella finestra della mensa e quello era grigio con pochissimi granellini di sporco e infine il quinto che era nella finestra della mensa in cima alla strada e anche quello era molto grigio.(Giulia)

Testo collettivoAbbiamo recuperato le “trappole cattura-inquinamento” e le abbiamo osservate e confrontate fra loro e rispetto al foglietto campione. Tutti hanno cambiato aspetto: sono più grigi e alcuni hanno catturato molti granelli di polvere. Questi foglietti erano dalla parte del giardino. I fogli sulla strada sono grigi ma non hanno bruscolini: secondo noi hanno catturato polveri molto sottili e pericolose perché possono entrare facilmente nei nostri polmoni.

CONCLUSIONECONCLUSIONE

L’ARIA È SPORCA E C’È INQUINAMENTO ANCHE SE NON SI VEDE.L’ARIA È SPORCA E C’È INQUINAMENTO ANCHE SE NON SI VEDE.

campione

Anche sul cartoncino-campione è stata spalmata la vaselina.

•A questo punto i bambini hanno già sperimentato la presenza dell’effetto serra e dell’inquinamento: appare arrivato il momento di mettere i due fenomeni in relazione.

•Viene chiesto alla classe di fare un passo indietro e di recuperare quanto emerso dall’esperimento dei due termometri.

•Il concetto di effetto serra viene riferito a quanto avviene nell’atmosfera terrestre, riprendendo il termine “scudo trasparente” con cui qualcuno dei bambini l’aveva precedentemente definita.

•Dalla conversazione inerente l’esperimento e la sua traslazione nell’atmosfera terrestre emergono concetti riportati in un testo condiviso.

Facciamo un passo indietro Facciamo un passo indietro

e torniamo a parlare di e torniamo a parlare di

Testo collettivoCon l’esperimento del termometro coperto abbiamo capito che l’effetto serra è un fenomeno che accade quando i raggi del sole attraversano una copertura trasparente: insieme alla luce, portano calore che riscalda il suolo. Gran parte di questo calore rimane intrappolato al di sotto della copertura trasparente.

L’atmosfera è uno scudo trasparente e si comporta proprio come una serra: fa passare le radiazioni solari (ma non quelle dannose) e trattiene gran parte del calore in modo che non faccia mai troppo freddo.

L’EFFETTO SERRA È QUINDI POSITIVO.L’EFFETTO SERRA È QUINDI POSITIVO.

•Viene posto l’accento sul fatto che l’effetto serra è di per sé positivo: l’insegnante fornisce alcune informazioni su come sarebbe il clima se l’effetto serra non ci fosse (ricavate da ricerche fatte alla presenza dei bambini) volte alla comprensione di questo concetto.

Purtroppo abbiamo visto che nell’atmosfera c’è molto inquinamento a causa dei fumi (gas) immessi. Questi gas rimangono nell’atmosfera e formano una specie di cappa che impedisce al calore di uscire. Per questo motivo la Terra si sta riscaldando troppo, causando cambiamenti del clima e lo scioglimento dei ghiacci.

•Viene quindi introdotto l’altro dato derivante dalle esperienze precedentemente fatte: l’inquinamento.

•I bambini collegano facilmente la “copertura” derivante dai “fumi” inquinanti con il contenitore dell’esperimento e gli attribuiscono una maggiore azione di trattenimento del calore.

•Da questo concetto ne emerge consequenzialmente un altro: tale fenomeno non può non avere effetto sul clima terrestre.

•La prima cosa che viene in mente ai bambini è che, se la temperatura si alza, i ghiacci si sciolgono.

•Quanto è stato fin qui detto e compreso viene riassunto in uno schema esplicativo.

EFFETTO SERRA E EFFETTO SERRA E CAMBIAMENTI CLIMATICICAMBIAMENTI CLIMATICIAbbiamo capito che se l’uomo continua così il clima cambierà.

Le nostre previsioni:Le nostre previsioni:

farà più caldo

i ghiacci si scioglieranno

il mare si alzerà e inonderà le terre

si verificheranno tempeste, trombe d’aria, acquazzoni…

i deserti aumenteranno

i boschi e le foreste cambieranno

le malattie, come l’influenza per esempio, aumenteranno

•I bambini vengono successivamente invitati a produrre delle previsioni di quello che accadrà se non saranno presi provvedimenti adeguati.

•Le previsioni di ciascuno vengono discusse e vagliate collettivamente e quindi scritte alla lavagna.

Le nostre proposteLe nostre proposte usare meno automobili

usare fonti di energia non inquinanti (sole, acqua, vento)

non usare mezzi di trasporto inquinanti

aumentare le foreste

mangiare meno carne (le mucche, ad esempio, producono gas serra)

mettere filtri alle fabbriche per ripulire i fumi

•Dopo aver registrato le previsioni, viene chiesto ai bambini di produrre delle proposte per poter cambiare la situazione.

•Attraverso la conversazione e discussione collettiva vengono individuate varie proposte.

•Emergono vari suggerimenti anche facendo riferimento a notizie che erano state incontrate durante l’attività di ricerca e documentazione e che erano state al momento tralasciate ( es. la produzione di gas serra da parte del bestiame).

•A questo punto del percorso vengono chiamati ad operare nelle classi esperti esterni del “Laboratorio di Educazione Ambientale” del Museo Civico di Paleontologia di Empoli al fine di consolidare e incrementare le competenze acquisite dagli alunni.

•È stato messo a punto un progetto apposito articolato in tre momenti diversi:

una lezione introduttiva sul clima e i suoi cambiamenti utilizzando slides e filmati

un’attività laboratoriale in classe

una “caccia al tesoro” nel giardino della scuola con indovinelli e domande inerenti il tema trattato

Laboratorio sui cambiamenti climatici

“Il mondo in una bacinella”

Ricostruzione del pianeta in una bacinella, posizionando vari oggetti a rappresentare i diversi elementi: terre emerse e non, esseri viventi, acqua, ghiaccio, calore.

Laboratorio sui cambiamenti climatici

“Il sasso e l’acqua: chi si riscalda prima?”

Partendo dalla diversa composizione della sostanza acqua e pietra, si va a scoprire chi si scalda prima, chi si raffredda prima e cosa comporta questo fenomeno.

Caccia al tesoro sui cambiamenti climatici

I bambini sono stati divisi in squadre ed hanno ricevuto una serie di domande inerenti il clima a cui rispondere per poter ottenere gli indizi necessari a poter proseguire. L’attività è stata un bel momento di verifica giocosa a conclusione di tutto il percorso.

Caccia al tesoro sui cambiamenti climatici

“Copione” per la caccia al tesoro.

Risultati ottenutiGli alunni hanno risposto molto positivamente a tutte le attività proposte e la metodologia adottata ha fatto sì che gli apprendimenti raggiunti fossero effettivamente significativi. I bambini hanno dimostrato interesse e curiosità per le attività eseguite e l’apprendimento è stato sostenuto dal loro continuo agire in prima persona e dalla riflessione individuale e collettiva su quanto osservato e «scoperto». Le insegnanti li hanno osservati in itinere attraverso una griglia di rilevazione che analizzava il loro modo di porsi relativamente a 4 punti: la partecipazione alla fase dell’osservazione, la verbalizzazione scritta, gli interventi nella discussione e l’esposizione orale.Oltre a questo sono state somministrate prove di verifica scritta che hanno dato, generalmente, risultati molto positivi. È da tener presente che le due classi sono formate prevalentemente da bambini stranieri che, pur essendo quasi tutti di seconda generazione, manifestano difficoltà nel corretto uso della lingua italiana. La metodologia utilizzata si è dimostrata fortemente inclusiva e capace di far superare quasi completamente lo svantaggio derivante dalla situazione sopra descritta.