Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

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Quanto hai lavorato per me, caro Fortuna! Lettere e amicizia fra Umberto Saba e Aldo Fortuna (1912-1944) a cura di RICCARDO CEPACH In occasione delle celebrazioni per il cinquantenario della morte di Umberto Saba con l’alto patronato del PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA comitato d’onore: FRANCESCO RUTELLI, ministro per i Beni e le Attività Culturali, RICCARDO ILLY,presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, GIOVANNI BALSAMO,prefetto di Trieste, LEONARDO DOMENICI, sindaco di Firenze, MARIA TERESA BASSA POROPAT,presidente della Provincia di Trieste, FRANCESCO PERONI,rettore dell’Università di Trieste LORENZO ORNAGHI,rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano © 2007 Comune di Trieste Assessorato alla Cultura Servizio Bibliotecario Urbano / MGS Press con la partecipazione di Rotary Trieste Nord assessore alla cultura: MASSIMO GRECO direzione: BIANCA CUDERI ricerche: RICCARDO CEPACH,FEDERICA MOSCOLIN,DAVIDE VETTA riproduzioni fotografiche: FRANCESCO DEL VECCHIO,FRANCO LEVI,DONATO PINEIDER ISBN 88-89219-XXXXXXXXXXXX MGS PRESS S.a.s. Via Sara Davis 101 – 34135 Trieste Tel.– Fax: 04044968 E-mail: [email protected] www.mgspress.com Direttore editoriale CARLO GIOVANELLA In copertina: ALDO FORTUNA, In complesso non mi posso lamentare. Disegno dal Taccuino delle guerra (1915) Grafica e impaginazione CLAUDIA OLIOSI e-mail: [email protected] Prima edizione novembre 2007 MGS PRESS 2007

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Quanto hai lavorato per me,caro Fortuna!

Lettere e amicizia fra Umberto Saba

e Aldo Fortuna (1912-1944)

a cura di RICCARDO CEPACH

In occasione delle celebrazioni per il cinquantenario

della morte di Umberto Saba

con l’alto patronato del PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

comitato d’onore:

FRANCESCO RUTELLI, ministro per i Beni e le Attività Culturali,

RICCARDO ILLY, presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia,

GIOVANNI BALSAMO, prefetto di Trieste,

LEONARDO DOMENICI, sindaco di Firenze,

MARIA TERESA BASSA POROPAT, presidente della Provincia di Trieste,

FRANCESCO PERONI, rettore dell’Università di Trieste

LORENZO ORNAGHI, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

© 2007 Comune di Trieste

Assessorato alla Cultura

Servizio Bibliotecario Urbano / MGS Press

con la partecipazione di Rotary Trieste Nord

assessore alla cultura: MASSIMO GRECO

direzione: BIANCA CUDERI

ricerche: RICCARDO CEPACH, FEDERICA MOSCOLIN, DAVIDE VETTA

riproduzioni fotografiche: FRANCESCO DEL VECCHIO, FRANCO LEVI, DONATO PINEIDER

ISBN 88-89219-XXXXXXXXXXXX

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Via Sara Davis 101 – 34135 Trieste

Tel. – Fax: 04044968

E-mail: [email protected]

www.mgspress.com

Direttore editoriale

CARLO GIOVANELLA

In copertina:

ALDO FORTUNA, In complesso non mi posso lamentare.

Disegno dal Taccuino delle guerra (1915)

Grafica e impaginazione

CLAUDIA OLIOSI

e-mail: [email protected]

Prima edizione novembre 2007

MGS PRESS

2007

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna(1912-1944)

a cura di RICCARDO CEPACH*

L’epistolario fra Umberto Saba e il suo amico fiorentino Aldo Fortuna è limitato pernoi alle 120 fra lettere e cartoline di Saba a Fortuna,amorosamente e molto ordinatamen-te conservate nei 140 fascicoli del fondo della corrispondenza Saba-Fortuna di proprietàdegli eredi di Aldo (e segnatamente del figlio Alberto Maria) nella bella casa di famigliaimmersa nella campagna toscana nei dintorni di Pontassieve.Si tratta di documenti chetestimoniano la profondità dell’amicizia fra i due, in un arco temporale molto lungo cheva dal 1912 al 1944.Mancano all’appello le lettere di Fortuna a Saba che mi rassegno adare per irreperibili in attesa che nuovi fatti mi smentiscano,come auspico.

I documenti del fondo Saba-Fortuna hanno avuto naturalmente l’attenzione privile-giata di coloro che si sono occupati di ricostruire l’esatta fisionomia dell’opera poeticasabiana, soprattutto in quella fase che conduce al Canzoniere del 1921 (e quindi in pri-mis Giordano Castellani per la sua edizione critica e Arrigo Stara per la sua edizionemondadoriana di Tutte le poesie). I frequenti invii, da parte di Saba, di versi manoscrittiall’amico,gli interventi correttorii sollecitati a Fortuna e quasi sempre accolti dal poeta,–cfr. la lettera del 3 settembre 1918, di seguito riprodotta: «Forse fra un mese riceverai ilCanzoniere con l'incarico di farci in margine le annotazioni linguistiche ed ortografiche(le artistiche saranno ugualmente gradite, ma...)» – le segnalazioni di ripensamenti evarianti comunicate per lettera sono dati imprescindibili di questa vicenda. Ma questonon è l’unico motivo di interesse di questa corrispondenza che al contrario, come hosegnalato nell’introduzione, riserva sorprese e spunti quasi ad ogni nuova carta.

Ciò nonostante la storia editoriale di queste lettere è stata abbastanza travagliata,come pare sia fatale per l’epistolario sabiano.Alcune sono state riprodotte con tanto diimmagine fotografica del testo da Alberto Maria Fortuna nelle sue Cronache Sabane,apparse in due puntate sulle pagine curatissime del “Giornale di bordo”: si tratta dellelettere e delle cartoline mandate da Saba a Fortuna nei primi anni della loro frequenta-

* Al lavoro di edizione hanno collaborato molto attivamente Davide Vetta che ha trascrittola grande maggioranza dei testi dagli originali manoscritti e redatto alcune delle note bio-grafiche e bibliografiche e Federica Moscolin che ha condotto in proprio diverse dellericerche più complesse tese ad acclarare i riferimenti degli ellittici cenni contenuti nellacorrispondenza di Saba.A loro la mia gratitudine e il riconoscimento che,senza i loro sfor-zi, questa edizione non sarebbe mai andata in porto.

pletamente.Tra gli uomini,Fortuna ha rappresentato per lui quell’eccezione che inveceè regola nella natura: non più la Domanda, magari sotto le vesti del desiderio, ma unadiretta affermazione di esistenza,la semplicità e la forza di una presenza.Fortuna è statoper Saba un punto di riferimento sicuro,l’incarnazione di una verità di cui il poeta peral-tro dubitava,e di cui sentiva la mancanza,il coraggio di chi cerca la purezza dove si ori-gina la corruzione,cioè nella parola – «ostile è la materia, | ma la parola è all’uomo.Unvago alone | mette intorno alla cosa»129. Non deve ingannare il fatto che ad un certopunto Saba e Fortuna abbiano allentato i loro rapporti.È testimoniata da parte di entram-bi la permanenza di quella che Nietzsche chiama “venerazione per l’amico”,cioè il con-trario dell’abbandono e,laddove per Fortuna tutto ciò si struttura nell’epifania dell’“ami-cizia stellare”, per Saba, oltre a questo, esso assume la paradossalità del segno affettivodell’assenza. Per Saba il fatto che l’amicizia fosse un rapporto privilegiato è da addursicome conseguenza del suo vissuto,dove i ruoli affettivi della sua infanzia hanno risenti-to di una variabilità e debolezza che certo hanno influito sul bambino e ragazzo. Delresto,nelle sue liriche è frequente il gioco di permutazione dei ruoli, la labilità del lega-me relazionale – non a caso l’hypérbaton è la figura di parola chiave nello stile poeticodi Saba. Questo in Saba ha degli effetti ontologici, con quel suo continuo “avere a chefare”con «lo spavento dell’ignoto»130.Segreto,vuoto,assenza,distanza,mancanza,trascen-denza indicano un senso che per Saba significa innanzitutto abbandono primario. Eallora quella che è stata chiamata dalla critica “ambivalenza di Saba” può essere vistacome il “va e vieni”di uno sfuggimento che ricade su di sé,di un dolore al quale egli devetornare.L’amicizia è vivere la separazione come un valore positivo,e questo anche quan-do essa, come è stato per Saba, non riesce a diventare mai «l’assoluta responsabilitàverso l’altro» di Emmanuel Lévinas.Il che vuol dire,parafrasando Nietzsche,che Saba haavuto il dono di avere buoni amici,piuttosto che quello di essere un buon amico.Questoè potuto accadere grazie alla mediazione della parola, alla sua essenza di «amicizia eospitalità»131,che nel Nostro ha avuto spesso il dono della più elevata ispirazione.Da ciòsi può infine comprendere come per Saba “scrivere una lettera”abbia costituito un biso-gno esistenziale, indipendente dal suo contenuto. In essa, l’infinita distanza dell’Altro siconfonde con quella tra segno e significato,il mistero etico in equivoco,malinteso.L’usoepistolare della parola scritta può quindi aver avuto per Saba il ruolo di mantenere unosfondo che da un lato celasse l’abisso e dall’altro mostrasse un mondo possibile, illumi-nato a tratti dal lavorìo splendido e disperato della sua catarsi poetica:

Tutto è sempre in un punto che pauro-samente circonda lo stesso infinito132.

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Mauro Caselli

129. Introduzione a Favole e apologhi, poesie “disperse” in TPo. p. 963.130. Vedi Prima fuga, in Preludio e fughe, in TPo, p. 368.131. Vedi Emmanuel Lévinas, Totalità e infinito: saggio sull’esteriorità, trad. di Silvano Petrosino,

Milano, Jaca Book, 1990 (1971), p. 314.132. Vedi Quinta fuga, in Preludio e fughe, in TPo, p. 375.

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lettore potesse ricostruire la realtà e le articolazioni del rapporto fra i due uomini chesono stati uniti da una così lunga amicizia.La soluzione non poteva pertanto essere uni-voca ed è consistita nel ripubblicare le lettere già apparse sul “Giornale di bordo”, neldescrivere brevemente il contenuto di tutti i fascicoli del fondo,nel presentare tutti i docu-menti ancora inediti e nel riassumere brevemente il contenuto delle lettere già apparsea stampa ad opera di Marcovecchio e Paoletti, ripubblicandone tuttavia diverse la cuiassenza avrebbe troppo impoverito il quadro che mi proponevo di dipingere.

Né l’edizione si è rivelata del tutto priva di difficoltà perché diversi problemi hodovuto affrontare,come accennato,nella datazione dei documenti: Saba spesso dimen-tica di segnare le date sulle sue lettere e il fondo Saba-Fortuna non conserva che in raris-simi casi le buste delle missive con i timbri postali.Per ovviare a questo inconveniente,fortunatamente, lo stesso Aldo Fortuna si era incaricato di ricostruire al meglio la cro-nologia dei documenti: risultano datati i dattiloscritti e date manoscritte a matita com-paiono sui margini degli originali manoscritti sabiani (annotazioni che Castellani ricon-duceva al figlio Alberto, e che lo stesso Alberto ha smentito nelle citate CronacheSabane, svelando che era stato lo stesso Aldo ad apporvele). Di conseguenza le diffe-renze che esistono fra queste due datazioni (sia pur non numerosissime e raramentecospicue) devono essere ricondotte al medesimo Aldo Fortuna e rappresentano un pro-blema.Mi sembra di poter dire con relativa sicurezza – ricostruendo la vicenda a parti-re dagli indizi intertestuali – che la prima fase del lavoro deve essere stata compiutadurante la predisposizione dei dattiloscritti per Linuccia e che poi Fortuna sia ritornatosui documenti ricostruendo nuovamente la cronologia (che in questa forma ha ricevu-to definitiva sanzione nella sistemazione del fondo nei fascicoli numerati compiuta dalfiglio Alberto): le date sui dattiloscritti sono più generiche e congetturali,mentre quellesegnate a matita sugli originali sono,generalmente,più precise.Nel caso delle cartolinepostali, in cui il timbro postale è presente,Fortuna spesso corregge la datazione impre-cisa dei dattiloscritti per Linuccia (“fine maggio”;“primi di febbraio”) con la data rica-vabile dal timbro,una modalità resa evidente dal più significativo caso di discrasia frale due datazioni (in cui però è da privilegiare,contrariamente alla generalità dei casi, ildattiloscritto).Nella lettera di seguito datata “11 settembre 1920”,è infatti quella del dat-tiloscritto (“primi di settembre”) la lezione più vicina a quella esatta: la successiva cor-rezione a matita sull’originale (“11 febbraio 1920”) scaturisce da una errata lettura deltimbro postale, poco leggibile (11.2.20 anziché 11.9.20), visto che il testo presentadiversi indizi che fanno propendere per settembre piuttosto che per febbraio (cfr.,qui diseguito,p.148).Altrove Fortuna corregge sulla base di richiami a sue lettere di rispostaa Saba (di cui, in taluni casi, vengono conservate le minute che rappresentano quindigli unici esempi in nostro possesso della parte dispersa del carteggio). Solo sulle lette-re e cartoline dei primi anni , infine,compaiono talvolta dei timbri in inchiostro blu che,pare di capire,devono essere stati apposti a loro volta da Fortuna e che potrebbero regi-strare la data di ricevimento.

Per altri versi non si può non notare che i passaggi subiti dai testi per la pubblica-zione sulla “Nuova Antologia” (dai dattiloscritti predisposti da Aldo Fortuna, attraversola mediazione di Linuccia Saba, all’edizione di Agliaia Paoletti) sono stati condotti daeditori estremamente accurati: non mi sono quasi mai accorto di errori o varianti nella

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

zione, quelli per i quali è possibile un confronto diretto con gli appunti del cosiddettoDiario di Aldo Fortuna. Quattro sono state riprodotte da Aldo Marcovecchio nella suaraccolta La spada d’amore (Milano, Mondadori, 1983). Numerose altre, infine – riferitea un arco temporale che va dal 1918 al 1922,il più fitto di scambi fra i due – sono statepubblicate in due lavori curati da Aglaia Paoletti per la “Nuova Antologia”, nel 1988 enel 1991 (un terzo lavoro di Paoletti sul carteggio di Saba, sempre del 1991 e sempresulla “Nuova Antologia” non comprende lettere a Fortuna). Il lavoro della Paoletti, concui ho avuto modo di parlare,non è stato tuttavia compiuto sugli originali manoscritti,ma su una serie di copie fotostatiche di dattiloscritti.Queste fotocopie,di cui ho potutovedere alcuni esemplari, devono essere riproduzioni dei dattiloscritti che Aldo Fortunaaveva predisposto per Linuccia Saba nei primi anni sessanta (quando la figlia delpoeta stava contattando tutti i corrispondenti del padre per raccogliere le testimonian-ze epistolari) e che sono stati prodotti,pertanto,nella stessa occasione in cui,come si èdetto, nasce il Diario di Aldo Fortuna. A questi dattiloscritti Linuccia ha in seguitoaggiunto alcune note in carte dattiloscritte allegate a parte (vi fa cenno Paoletti nel suosecondo intervento,cfr.ANNI-II,203;più difficile,se non impossibile,attribuire esattamen-te le correzioni a penna presenti, ammesso che la questione abbia davvero rilevanza)e li ha poi spediti insieme a molto altro materiale analogo (trascrizioni di lettere di Sabaad altri corrispondenti) a Giovanni Spadolini per la “Nuovo Antologia”; quest’ultimo,infine, li ha trasmessi alla curatrice Aglaia Paoletti.Non è dato sapere a chi si deve attri-buire la selezione dei documenti spediti alla “Nuova Antologia” rispetto agli originali –visto che Paoletti dichiara di aver pubblicati tutti quelli a sua disposizione – se a Fortunao a Linuccia; non escluderei, tuttavia,che Aldo Fortuna,sempre generoso e disponibile,avesse trascritto tutti i documenti in suo possesso (magari con l’esclusione di qualchebiglietto di minimo interesse) e che la selezione per la “Nuova Antologia”debba essereattribuita a Linuccia: lo suggerisce lo scrupolo di cui Fortuna dà prova nella lettera aLinuccia dell’8 aprile 1967, prontamente trascrivendole e spedendole una lettera diSaba ritrovata tardivamente (cfr.qui avanti, la descrizione del fascicolo 129,p.174)

Tutto ciò considerato,mi sono trovato nella necessità di compiere una scelta edito-riale difficile,per rispondere a diverse e talvolta contrastanti esigenze.Da una parte eranecessario valorizzare il nucleo di lettere inedite relative al periodo della guerra cosìcome quello della corrispondenza successiva al 1922 e delle altre mai apparse a stam-pa; dall’altra non si poteva non tenere conto della diffusione complessivamente ridottadella rivista “Giornale di bordo”e,quindi,del ridotto numero di lettori che i documenti iviapparsi potevano aver raggiunto; mi si imponeva poi l’esigenza di testimoniare la con-sistenza e l’articolazione del fondo Saba-Fortuna,sistemato,dopo la morte del padre,daAlberto Maria Fortuna, che è ricco, oltre che delle lettere di Saba, di un gran numero dipoesie autografe, di prime edizioni sabiane, di numeri di rivista e pagine di giornale, didocumenti autografi di altri corrispondenti e di qualche fotografia.Tutti documenti cheaiutano a riempire i vuoti della corrispondenza e hanno spesso interesse di per sé.Nelcorso del lavoro,poi,mi sono dovuto confrontare con alcune difformità fra i testi già pub-blicati e gli originali nella mia disponibilità, difformità che riguardavano sopratutto ladatazione,come si vedrà,e di cui bisognava rendere conto. Infine – ma è quanto più mipremeva – sentivo l’esigenza di strutturare il tutto come un percorso in base al quale il

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a cura di Riccardo Cepach

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Aldo Fortuna (1/5)FirenzeFermo in posta

Bologna, 30.12.1912 – 1

Caro Fortuna! Mi sono incontrato sulla porta di casa col postino che mi porta-va la sua cartolina.Vengo in questo momento da Trieste: e sono pieno di sonno:quindi scuserà se anche io le scrivo breve.

Ero sempre certo che Firenze avrebbe mortificato il suo umore. Faccia di por-tare un po’della sua allegria fiorentina a Bologna: a meno che questo non sia comevoler chiudere il sole in un cassetto.

Ò letto l’articolo di Cecchi, ma non saprei cosa dirle perché quell’articolo parlaben poco di me e nient’affatto dei miei versi2.Quello del Mazzucconi3 non l’ò avuto da

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

trascrizione degli originali che non possano essere ricondotti a comuni e ragionevoliscelte editoriali in favore della leggibilità e dell’uniformità del corpus.Da parte mia,lavo-rando sugli originali autografi, ho voluto dare un’edizione diplomatica dei testi, rispet-tando scrupolosamente le loro caratteristiche, riportando fedelmente anche le sviste,glierrori lessicali e sintattici, i vezzi interpuntivi (frequentissimo, come si vedrà, l’uso deltrattino dopo il punto fermo, di derivazione commerciale, posto non solo dopo le cifrema anche a chiusura di una frase). Non ho creduto di normalizzare neppure l’ampiacasistica degli stili nella registrazione delle date che è stata rispettata tanto per quelleautografe sabiane che per i successivi appunti a matita di Fortuna (solamente, in qual-che caso,ho isolato le date dal prosieguo del testo con degli “a capo”che non sono del-l’originale ma che aiutano il lettore – già affaticato, appunto, dalla varietà degli stili diregistrazione – a individuare le lettere,dati anche i frequenti rimandi interni); allo stes-so modo compaiono nel testo le sottolineature presenti negli originali.Non ho riprodot-to, invece, gli artifici grafici quali righi di riempimento, frecce di inserimento, parentesigraffe ecc. che sono state segnalate in nota, così come non ho riprodotto in un paio dicasi lunghi elenchi di cifre corrispondenti ad altrettanti numeri di cataloghi di librerieche,privi di tale riscontro,rimangono muti.Cancellature e correzioni non sono segnala-te in alcun modo tranne nei casi in cui è risultata evidente la loro rilevanza comunica-tiva.Ho integrato,infine,le frequentissime abbreviazioni utilizzate da Saba (tranne quel-le di uso più comune:“p. es.” per “per esempio”,“pag.” per “pagina”,“etc.”) aggiungendofra parentesi quadre le lettere mancanti per agevolare la lettura e ho omesso di segna-lare il vezzo di Saba di sfruttare la “A”maiuscola prestampata su molte cartoline posta-li, così che la lezione filologicamente ineccepibile – ma a mio avviso ulteriormente einutilmente complicata dal punto di vista della lettura – sarebbe stata, in molti casi:"[A]ldo Fortuna" e "[A]vv.Aldo Fortuna".

I testi sono corredati da un apparato di note esplicative e bibliografiche che aiutanoa districarsi nel complesso panorama della produzione poetica di Saba e in quello,a suavolta molto ricco dei personaggi e dei luoghi frequentati da Saba e Fortuna; in rari casi,debitamente segnalati, esse sono debitrici delle citate note che Linuccia Saba avevaaggiunto sui suoi dattiloscritti, riportate da Agliaia Paoletti nel suo lavoro.

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La prima cartella del fondo Saba-Fortuna conserva una serie di materiali bibliografi-ci sabiani anteriori e coevi alla data dell’incontro fra i due,nel novembre del 1912,proba-bile testimonianza di un attenzione di Fortuna per la poesia di Saba precedente alla lorofrequentazione personale, se stiamo alle parole del Diario che ci mostrano un AldoFortuna emozionato dalla semplice prospettiva di incontrare il poeta («Oggi ho sentito lavoce di Umberto Saba e uno di questi giorni lo conoscerò personalmente»,CS-I, 52).C’èuna copia della prima raccolta poetica di Saba, Poesie (Firenze, Casa Editrice Italiana,1911), il numero di febbraio 1912 de “La Riviera Ligure”(anno XVIII,4a serie,n.2) con lesue Poesie di tre strofe, quello di luglio (n. 7), con le liriche Il Molo, Dopo la tristezza eDopo una passeggiata, la pagina del 24 ottobre del “Resto del Carlino”che reca la novel-la Un uomo e quella del 15 dicembre con L’interpretazione.

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a cura di Riccardo Cepach

Ritratto di Aldo Valori (1908).

Archivio Fortuna

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[Trieste, luglio 1913]1

Caro Fortuna! Non posso essermi dimenticato di lei,e non dovrebbe averlo cre-duto. Solo sono stato molto ammalato, e non avevo la forza di carteggiare con gliamici. Dunque doppiamente la ringrazio delle sue cartoline.

Fra giorni passerò forse per Firenze.Lei ci sarà? Non credo.E Bernardini?2 Rispondasubito all’indirizzo: Umberto Saba – Firenze – Caffé delle Giubbe Rosse (Reininghaus)3

– dandomi anche l’indirizzo del suo amico,di cui voglio ammirare i quadri.La saluto da questa capitale dell’oriente balcanico, e l’abbraccio sperando di

presto rivedere a Bologna Fortuna capitatoci per mia sfortuna, e vestito da aspiran-te ufficiale calamaio. Suo U.

1. Il messaggio autografo in inchiostro nero appare in calce alla poesia Al caffé dei negozian-ti di cui Saba spedì a Fortuna una copia ottenuta da copialettere in inchiostro verde,che èdatata, appunto, «Trieste – luglio 1913». Il documento è apparso in CS-I, 9. Per la redazionedella poesia e le varianti cfr. Castellani, CANZ.21, LXV-LXVI e 290-2 (per la descrizione del-l’autografo,LXV).Nel medesimo fascicolo 005 del fondo Saba-Fortuna sono presenti anchedue foglietti autografi di Saba che riportano le liriche: I muratori (cfr. Castellani, CANZ.21,269 e 502) e Veduta di Collina (cfr.Castellani,CANZ.21,280 e 504; gli autografi sono entram-bi descritti a p. LXV).

2. Piero Bernardini (1891-1974), pittore, incisore ed illustratore. Amico storico di Fortuna, loritrasse in diverse occasioni.

3. Il Caffè “Giubbe Rosse”, fondato dai fratelli Reininghaus alla fine dell’Ottocento, fu il quar-tier generale dell’avanguardia fiorentina e luogo di ritrovo di moltissimi intellettuali e arti-sti in quegli anni e nei decenni successivi (fra gli altri Montale, Praz, Carocci, Bontempelli,Bilenchi, Ungaretti, Rosai, Pea,Vittorini, Gatto, Luzi).

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Nel fascicolo 006 una carta autografa reca il testo di Un pomeriggio (cfr.Castellani,CANZ.21,284 e 504) e un ritaglio del “Resto del Carlino”del 15 settembre1913 in cui appare la novella Alla guerra in sogno (cfr.TPr, 466-473).

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Aldo Fortuna FirenzeFermo in posta

Bologna 16 ottobre 1913 –1

Caro Fortuna! Bisogna che lei vada a nome mio da quell’antipatico diGiuseppe Prezzolini2 (via dei Robbia 42) e gli chieda se accetta o no per la Voce3 lapoesia “Cottalo”4 che gli ò spedita per la pubblicazione più di un mese fa. Si facciadare una risposta precisa, e me la comunichi subito. Se si sente dare un rifiuto, cer-chi di saperne i motivi.Cottalo è,dopo Coi miei occhi5, la poesia più bella che abbiascritto e me l’à ispirata un mimo d’Eroda. Gliel’avrei già mandata, se non fosse, chedesidero leggergliela io stesso,assieme ad alcune altre,al mio ritorno a Bologna,cheio affretto col desiderio, benché abbia un rimprovero da farle.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

nessuna parte, mi mandi lei una copia dell’Archetto4. E’ forse quel giornale satirico,dicui mi parlava? Qualunque sia stato il giudizio del Mazzucconi, lo saluti caramente.AValori5, scrivo a parte.Torni presto e meglio della prima volta: affettuosi saluti da

Umberto Saba

1. Cartolina postale manoscritta.Reca un timbro in inchiostro blu sul margine superiore: «13 DIC1912» (nella mia ipotesi secondo cui tali timbrature indicherebbero la data di ricevimento sipuò interpretare solo come un errore: «31 DIC 1912»). Il documento è già apparso in CS-I,60.

2. Emilio Cecchi (1884-1966),critico d’arte e critico letterario; nel 1919 sarebbe stato fra i fon-datori della rivista “La Ronda” di cui fu esponente di spicco; l’articolo citato è Liriche diUmberto Saba,“La Tribuna”,27 dicembre 1912 (ora in Id.,Letteratura Italiana del Novecento,a cura di Pietro Citati, Milano, Mondadori, 1972, vol. II, pp. 651-655).

3. Ridolfo Mazzucconi (1889-1959), giornalista fiorentino.4. “L’Archetto”, settimanale fiorentino; uscì per soli quattro numeri fra il novembre e il dicem-

bre del 1912; la recensione di Mazzucconi, intitolata“Co’ suoi occhi”di Umberto Saba, uscìsul terzo numero (7 dicembre) a p. 3.

5. Aldo Valori (1882-1965): giornalista e storico, cronista e critico letterario de “La Nazione”e del“Resto del Carlino”.Valori era amico di Fortuna fin dall’infanzia e, in seguito,cognato poiché idue amici avevano finito per sposare le due sorelle Rontini: Etre (Valori) e Nella (Fortuna).

***

[Bologna, prima del 23 aprile 1913]1

Caro Aldo Fortunal’aspettiamo questa sera a cena da noi. Le ò fatto preparare dei “caramai” fritti.Se porta una bottiglia di lambrusco ci fa doppiamente contenti.Venga verso le 6 1/2: nell’attesa correggeremo una novella.Buona fortuna alla finestra dal suoUmberto Saba

1. Biglietto senza data. Reca un timbro in inchiostro blu sul margine superiore sinistro: «24APR 1913» con correzione a matita della seconda cifra in “3”(23 aprile 1913). Il documen-to è apparso in CS-I, 79.

***

Nel fascicolo 004 del fondo è conservato un foglietto autografo di Saba recantela lirica Il bel pensiero (cfr.Castellani,CANZ.21,223 e 497; per la descrizione dell’au-tografo,LXV),riprodotto fotograficamente in CS-I,66. Insieme ad esso troviamo anchela prima edizione di Coi miei occhi del 1912 (cfr. Castellani, BIBL., 5), recante sulverso del foglio di guardia posteriore la lirica Una serata (cfr. Al Panopticum,Castellani, CANZ.21, 266-7 e 502) e una variante autografa alla lirica All’anima mia(cfr. Castellani, CANZ.21, 255 e CS-I, 74; per la descrizione dell’autografo, LXV); ilnumero 16 (anno XIX, 4a serie, aprile 1913) della “Riviera Ligure” che contienel’Appendice alla parte prima di Coi miei occhi, in cui è inserita,appunto,Una serata;infine un invito a stampa alla pubblica lettura che Umberto Saba tenne a Bologna il4 maggio 1913 presso la “Famiglia Artistica” (secondo la testimonianza del figlioAlberto è Aldo Fortuna ad aver cancellato con diversi freghi a penna l’intestazione ead avervi scritto accanto "Vanità artistica").

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a cura di Riccardo Cepach

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to dopo il suo nome a stampa,Umberto Saba, «prega di consegnare al latore le bozze e possi-bilmente il m.s.della mia novella Ferruccio,che verranno restituite in giornata.Distinti saluti eringraziamenti».Ancora nello stesso fascicolo copia del quotidiano triestino “La Vita di Trieste”del 7 novembre 1913 dedicato alla questione universitaria triestina,regalato da Saba a Fortuna.

2. Ernest Renan (1823-1892),filosofo,filologo e scrittore francese,autore della celebre Vita di Gesù.3. Come si evince dal biglietto allegato (nota 1), si tratta della novella Ferruccio, che sarebbe

stata pubblicata dal “Resto del Carlino” l’11 dicembre (ora in TPr, 775-783).

***

Aldo Fortuna Firenze(fermo in posta)

[Bologna, 23 dicembre 1913]1

Caro Fortuna!Aspetto che lei mi mandi “La Voce” ed anche, se può, uno o due numeri della

Nazione che portava l’articolo di Valori su “Coi miei occhi” (credo sia uscito versoil Natale dell’anno scorso)2.

Per ora non vado a Trieste, dunque mi scriva direttamente a Bologna.Stia bene e torni presto e scusi se non mi dilungo: ò una giornata cattiva.

Questa mattina ho preso parte con 1 poesia (senza il nome) a un concorso dei glo-meruli Ruggieri3. suo Saba

Il patriarca4

Nella collina che ammiro di faccia,seguo d’un vecchio l’operosa traccia.

Nella mia mente, d’altre vite carca,non è un agricoltore, è un patriarca

Mi rimanda il passato un mito, un vanto;il vecchio agricoltore à un nome santo

La sua forza al peccato non s’estingue;tien le radici nella zolla pingue;

nel forte figlio, nella bella nuora,in lui stesso: e con questo non ignora,

lo scaltro vecchio, che la vita è un male,che la vita è il peccato originale.

Un mondo nuovo à di sé fecondato,ne gode, e pensa: Felice il non nato!.

Umberto Saba

1. Cartolina postale manoscritta senza data.Timbro in inchiostro blu sopra l’indirizzo: «23 DIC1913» (sovrapposto a una timbratura precedente: «23 GEN 1913»). L’annullo postale, tutta-via,è del giorno successivo, il 24,e riconduce all’ufficio postale ferroviario di Bologna.Giàin CS-II, 22. Nel medesimo fascicolo 009 è conservato il numero 24 della “Riviera Ligure”(anno XIX, 4a serie, dicembre 1913) che pubblicava Al caffè dei negozianti.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Mi à fatto molto bene la sua cartolina d’approvazione a quella novella “la guer-ra in sogno”6 che tranne che a lei e ai Valori7 e a mia moglie non è piaciuta a nessu-no.Io tento a persuadermi che in nessun’epoca l’Italia abbia capito meno di poesiache in questa. O forse è che il mio temperamento non è italiano schietto, e quindiquanto dico non può essere inteso dagli italiani.

Un abbraccio dal suo amico Umberto Saba

1. Cartolina postale manoscritta.Sopra l’indirizzo,sul margine superiore sinistro della cartoli-na, compare un timbro in inchiostro blu: «17 OTT 1913». È apparsa in CS-II, 12.

2. Giuseppe Prezzolini (1882-1982), giornalista, scrittore ed editore. Fondatore delle riviste“Leonardo”e “La Voce”.

3. La rivista,nata sotto la direzione di Giuseppe Prezzolini a Firenze nel 1908, fu una delle piùimpostanti riviste letterarie del Novecento italiano.

4. Cfr.Castellani,CANZ.21,275 e 503: «Deve essere stata composta nell’estate del 1913,perchéspedita a G. Prezzolini per “La Voce” nel settembre seguente [...]. Come avverte il poeta innota la poesia è una rielaborazione del terzo dei sette mimiambi di Eroda (scoperti nelpapiro di Ossirinco nel 1891), intitolato Il Maestro di scuola [...]».

5. U.Saba, Coi miei occhi. Il mio secondo libro di versi, Firenze, Libreria della Voce, 1912 (cfr.Castellani, BIBL., 5-6).

6. Alla guerra in sogno.Apparve sul “Resto del Carlino” il 15 settembre 1913 e fu ripubblicatanell’“Illustrazione Italiana” il 10 settembre 1953; ora la si può leggere in TPr, 466-473.

7. Valori:Aldo (cfr. la lettera datata Bologna,30 dicembre 1912) ed Etre (cfr.,più avanti, la let-tera del 14 gennaio 1914).

***

[Bologna, 3 dicembre 1913]1

Caro Fortuna! Sono a letto ammalato, e devo avere la febbre, perché questanotte ero convinto di essere Gesù Cristo in croce: provavo quella sete intollerabile,quei mali di testa atroci, quei disturbi circolatori che Renan2 dice propri alla croci-fissione. Ma questo è nulla. Il male è che non posso correggere le bozze della mianovella3, e bisogna che carichi lei di questa fatica.

Bisogna che lei vada al Carlino e, presentando il biglietto che le accludo, se lafaccia consegnare, possibilmente assieme al m.s., e poi me la porti a casa mia, o, seproprio non può, la corregga lei,non so però come lo potrebbe fare poi che proba-bilmente il m.s. sarà già distrutto.

Creda che mi dispiace assai assai di darle questa noia,ma non ci vedo altra viad’uscita: già immagino cosa verrebbe fuori dalla novella senza che la corregga chine à un interesse personale.

Basta pensare alle molte (colpa mia!) correzioni e cancellature del m.s..L’aspetto a casa mia colle bozze, le darò anche il libro del Renan.Suo U. S.

Se le corregge da sé, stia attento in modo speciale ai capoversi.

1. Biglietto senza data. Annotazione a matita di mano di Aldo Fortuna sul margine superioredestro: «3/XII/1913».Già in CS-II,15.Nel medesimo fascicolo 008 del fondo Saba-Fortuna è con-servato anche il biglietto da visita di Saba allegato alla lettera su cui il poeta aveva vergato,subi-

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a cura di Riccardo Cepach

Page 7: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

lavoro di dialettica: e poi scritte così bene (come lingua e stile) che non posso cheinvidiarla.Ora vorrei che mi mandasse le risposte di quella gente che c’incita a canta-re “come fanno i somari di maggio”.– La prego di mandare una copia a Curio Mortari4

– Padova – via Gualchiere – palazzo Sinigallia 3 – Il Mortari fa una rivista – “Il sobbor-go”5 – che uscirà il 15 corr[ente] Io gli ò dato il suo indirizzo come possibile abbona-to (8 lire per un anno).Eventualmente può anche collaborarci; mandando i m.s.tantoal Mortari direttamente,quanto a me; esclusa però ogni speranza di ricompensa.

Adesso, Fortuna mio, devo dirle che forse non ritornerò più a Bologna: ò deiprogetti prossimi a realizzarsi per (ohimé) per Milano. Non mi dica nulla, la prego:bi[so]gnerebbe, per parlare, conoscere bene le mie condizioni! In ogni modo stiacerto che,o a Bologna,o a Firenze,o a Milano,o a Padova,o dove chessia ci rivedre-mo presto. Non permetterei mai che la nostra amicizia se ne andasse così! Mi scri-va a Trieste - L’abbraccio il suo Umberto

1. Cartolina postale manoscritta. Sotto l’indirizzo compare un timbro in inchiostro blu: «18GEN 1914». Già in CS-II, 24-25.

2. Aldo Fortuna, Contro il cosiddetto futurismo, Firenze, Stabilimento Tipografico A. Quattrini,1914.

3. Vale forse la pena di osservare che anche Saba aveva pensato, qualche anno prima, a unostudio sul futurismo che avrebbe dovuto mandate alla “Voce”, benché poi vi avesse rinun-ciato (cfr. Castellani, CANZ.21, XXVII, nota 2).

4. Curio Mortari (1892-1955),giornalista, inviato speciale de “La Stampa”e scrittore (soprattut-to di libri di viaggio).

5. “Sobborgo. Quindicinale del popolo giovane”. La rivista sopravvisse per soli 8 numeri: ilprimo uscì il 18 gennaio 1914, l’ultimo il 1 maggio. Sul “Sobborgo” appare l’articolo diAldo Valori Giudizio di una grande rivista sul nostro Umberto Saba Curio Mortari (n. 3, 15febbraio,p.3, firmato ELLEA),mentre Fortuna vi pubblicò la prima parte del suo Contro ilcosiddetto Futurismo (n.4,1 marzo,p.2); la pubblicazione avrebbe dovuto proseguire neinumeri successivi ma si interruppe subito.

***

SignorAldo FortunaBolognaFermo in posta

Trieste 14.01.141

Caro Fortuna! Volevo pregarla di dire alla signora Etre2, che l’articolo che le avevoscritto per le Storielle di Bracchetta non è stato accettato dal giornale di Trieste al qualel’avevo destinato3. Mi dispiace: certo dispiace più a me che a lei. La ragione del rifiutonon sono state le lodi che io faccio del suo libro ma il male che dicevo dellaGuglielminetti4, della Teresah5, e di tutta in genere la letteratura femminile che non sia,come il libro in questione,d’ispirazione materna.Questo era anche il nocciolo dell’ar-ticolo.Le faccia,la prego,assieme ai miei saluti, le mie scuse e le dica che le Storielle diBracchetta sono molto letti a Trieste, in casa dei miei amici che ànno bambini.

Saluti a lei e a Valori. U.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

2. Il passo richiama senz’altro il cenno contenuto nella lettera del 30 dicembre dell’anno pre-cedente in cui,per l’appunto,parla di recensioni a Coi miei occhi e aggiunge «A Valori, scri-vo a parte». Si tratta pertanto sicuramente di una recensione che aveva letto da poco.Tuttavia uno spoglio della “Nazione” di Firenze, il quotidiano cui Valori collaborava, deldicembre 1912, protratto a ritroso fino a settembre, non ha dato esito.

3. Nonostante approfondite ricerche non ci è stato possibile avere notizie su questo concorsoin particolare; tuttavia qualche ipotesi si può fare a partire dalla tesi di laurea di CinziaCangiotti,La pubblicità a Pesaro tra Ottocento e Novecento.Oreste Ruggeri e Gualtiero Federici(Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, relatore prof.Franco Mariani, a.a. 2004-05, per gentile concessione dell’autrice). Oreste Ruggeri, (1857-1912), industriale farmaceutico nato a Urbino e stabilitosi a Pesaro dopo il successo dei suoiprodotti farmaceutici - specialmente i “glomeruli”a base di solfato di ferro contro l'anemia -diffusi in Italia e all'estero da un originale e moderno battage pubblicitario da lui stesso idea-to, era una personalità poliedrica: architetto, appassionato di letteratura, dilettante di poesia,giornalista ed editore di periodici di politica,letteratura e medicina,animatore degli ambien-ti artistici e culturali della città di Pesaro insieme all’amico Pietro Mascagni.Amava organiz-zare piccoli concorsi letterari.L’occasione e il senso della comunicazione di Saba a Fortunasi cela, verosimilmente, nel fatto che Ruggeri, benché non ne risulti editore, era coinvoltonella redazione de “Il bianco e il nero. Rivista settimanale estiva” (uscì a Pesaro per soli 5numeri nel 1908) sulla quale aveva anche pubblicato, insieme al librettista Carlo Zangarini,sue poesie.Sulla stessa rivista, infatti,pubblicava delle non meglio identificate “corrisponden-ze” anche Aldo Fortuna (cfr., qui avanti, la nota “6” alla lettera del 10 febbraio 1914) che inquella occasione può essere entrato in contatto con Ruggeri e averne in seguito parlato aSaba. Quanto al concorso del dicembre 1913 si può ipotizzare che fosse stato organizzatodagli eredi e dagli amici letterati del suo circolo per onorarne la memoria,a pochi mesi dallasua scomparsa,avvenuta il 5 aprile dell’anno precedente.

4. Cfr. Castellani, CANZ.21, 282 e 504 (descrizione dell’autografo a p. LXVI).

***

Il fascicolo 010 conserva la prima pagine del “Piccolo della Sera”di Trieste del 1 gen-naio 1914,recante l’articolo di Silvio Benco La politica mondiale nel 1913.Saba ha spe-dito la pagina a Fortuna applicandovi semplicemente un francobollo e scrivendo l’indi-rizzo sul margine superiore («Signor Aldo Fortuna – Firenze – fermo in posta»); sul mar-gine inferiore,alla fine del pezzo,ha aggiunto «Affettuosi saluti da Saba»; il nome è statopoi cancellato da un rigo orizzontale e corretto scherzosamente in «Silvio Benco».

***

Sign.Aldo FortunaBolognaFermo in posta

Trieste 12.1.141

Caro Fortuna! mi arrischio a scriverle fermo in posta a Bologna,avendo smarri-to la busta col suo indirizzo di Firenze.

Dunque ò letto il suo opuscolo contro il Futurismo2,che mi giunge come un gra-dito colpo di fulmine.Benché a me non paia il caso di confutare con tanta serietà unmovimento reclamista e nient’altro3, le sue pagine mi sono sembrate un piccolo capo-

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a cura di Riccardo Cepach

Page 8: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Dalla parte IIa di “Coi miei occhi”Caffè Tergeste6

(Da leggersi tra “All’isoletta”e “Una serata”)

Caffè Tergeste, ai tuoi tavoli bianchi,ripete l’ubbriaco il suo delirio,ed io ci scrivo i miei più allegri canti.

Caffè di ladri, di baldracche covo,io soffersi ai tuoi tavoli il martirio,lo soffersi a formarmi un cuore nuovo.

Pensavo: - Quando pure avrò godutola morte, il nulla che in lei mi predico,che mi compenserà d’esser vissuto?

Di vantarmi magnanimo non oso,ma se il nascere è un fallo, io al mio nemico,sarei, per maggior colpa, più pietoso! –

Caffé di plebe, dove un dì celavola mia faccia, sereno oggi ti guardo,mentre concilî l’italo e lo slavo,

a tarda notte, lungo il tuo biliardo

Ieri le ò scritto (pure fermo in posta a Bologna) un’altra cartolina, l’ha ricevu-ta? Scriva a Trieste (Piazzetta S. Giacomo 2 – III)

1. Cartolina postale manoscritta. Sotto l’indirizzo compare un timbro in inchiostro blu: «18GEN 1914». Il documento è già in CS-II, 25-26.

2. Etre Valori (1889-1968), scrittrice; moglie di Aldo e cognata di Aldo Fortuna.3. Etre Valori, Storielle di Brachetta, Ostiglia, La Scolastica, 1914. L’articolo di Saba non è mai

riemerso dagli archivi (cfr. la nota di A. Stara in TPr, 1178).4. Amalia Guglielminetti (1885-1941), poetessa, commediografa e scrittrice.5. Térésah è lo pseudonimo di Teresa Corinna Ubertis Gray (1877-1964),poetessa, scrittrice e

giornalista.6. Cfr. Castellani, CANZ.21, 285 e 505 (descrizione dell’autografo a p. LXVI).

***

Umberto Saba – Milano – fermo in posta –

[Milano,] 1.2.141

Caro amico! Mortari mi scrive d’aver ricevuto il suo opuscolo contro ilFuturismo: dice che riporterà nel “Sobborgo” alcuni squarci, e fors’anche tutto2.Insomma gli è piaciuto il lavoro.– Ogni giorno,a Trieste,pensavo di scriverle; perchènon l’ò fatto? Ed ora mi è quasi impossibile: tanto sono stupito ed accorato dalnuovo ambiente: Milano non è una brutta città, ma a me pare (non lo dica allaLina3) pare che ci sia fra me e le cose che amo quella distanza irraggiungibile chec’è fra una stella e gli occhi che la contemplano.

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a cura di Riccardo Cepach

Senta,amico mio,bisogna che lei assista un po’ la Lina nel suo lavoro di sgombe-ro, soprattutto che sia presente quando sarà firmato il contratto con lo spedizioniere.Bisogna che sia chiaramente indicato che la somma s’intende franco di tutte le spese(compresa quella di sdoganamento) dal domicilio di Bologna a quello di Milano,chenon so ancora, con precisione ma che non occorre indicare (ò fatto così anche peril trasporto Trieste – Bologna.Al mio amico (cui è intestata questa lettera)4, il traspor-to è costato 13 lire al quintale da Trieste a Milano:per quello Bologna – Milano dev’es-sere dunque circa la metà:credo però che mia moglie abbia già trovato uno spedizio-niere che le fa queste condizioni.– So che domando molto alla sua amicizia: ma ò lacoscienza di quello che le devo,e le saprò dimostrare la mia affettuosa riconoscenzaquando verrà a trovarmi a Milano;che spero,Fortuna mio,sarà fra breve.Pensi che sonpoche ore: e che un italiano non può parlar male di Milano senza averlo prima vedu-to. Se non mi nasce qualche disgrazia, sono sicuro di farci qualcosa. Per ora, comeforse saprà dalla Lina, sono una specie di scrivano in una specie di Caffé Concerto5:ma,anche per il mio ufficio,avrò occasione di conoscere tutta Milano.

Ritratto di Etre Valori (1907) con

dedica «al mio maestrino di lettera-

tura» Aldo Valori. Per gentile con-

cessione di Valentina Tonelli Valori.

Page 9: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

La prego ancora di non dir troppo male alla Lina di Milano,anzi di darle buonesperanze: perchè dalle lettere sue che ricevo apparisce un tale sconforto,che la miamaggior sofferenza è il rimorso che provo verso quella creatura,dal giorno che l’hoavvicinata, rimorso che si è, in questi ultimi tempi, acutizzato6.

Mi mandi, la Gallina7,colle sue correzioni in margini,delle quali farò quel teso-ro che ò sempre fatto dei suoi consigli linguistici. E creda che io sono più spessocon lei di quanto pensi,e che ò un grande desiderio di rivederla.E sono sicuro cheavrò presto questo piacere. –

Dica alla Lina che vorrei fosse qui già Mercoledì.Saluti ai Valori:a lei un abbrac-cio dal suo Umberto Saba

1. Lettera manoscritta. L’intestazione manoscritta è a fianco dell’intestazione a stampa«Cesare Cantoni»,cancellata con un frego orizzontale a penna.La lettera è già stata pubbli-cata sia in CS-II, 27-28 sia in SdA, 73-75.

2. Cfr., qui sopra, la lettera del 12 gennaio 1914. Nelle sue Cronache Sabane (CS-II, 29), AlbertoMaria Fortuna riporta il testo di una cartolina di Mortari ad Aldo Fortuna: «Aldo Fortuna ! 66Mazzini 66 | Bologna | [Padova, 7 febbraio 1914] | Carissimo Aldo Fortuna, ho ricevuto la tuaamicizia insieme al libretto sul “Cosiddetto futurismo”. Ne parlerò nei libri ricevuti.Tu intantoprepara qualcosa,pur tenendo a mente che noi intendiamo,combattendolo,di non calcolareil futurismo come lo calcolano tutti i manichi di casseruole e i bachelier ès lettres d’Italia.Sottoun cumulo di sciocchezze esiste sempre una ragione. Bisogna che il sentimento del nuovo,diventi coscienza artistica, ciò che nei futuristi migliori non si è riscontrato. | Tentiamolo noi. |Sbucciare e sbucciare a trovar la verga umida e fresca.Ci occorre gran propaganda e abbona-menti contanti perché siamo senza denari. | O buon Fortuna aiuta,aiuta! | Tuo Curio Mortari».

4. Appunto Cesare Cantoni (1882-?), di origine triestina, già a Milano in quel 1914 (avrebbetrasferito ufficialmente la residenza appena nel 1923). Cfr. la lettera seguente.

5. Cfr. la lettera seguente.6. La parola è preceduta da un “molto”cancellato con un ghirigoro a penna.7. La novella era stata pubblicata su “La Tribuna” il 16 novembre 1913; evidentemente ciò che

Fortuna avrebbe dovuto inviare a Saba era una copia del giornale con delle correzioni a mar-gine di cui, si intuisce,Fortuna aveva segnalato la necessità in una precedente lettera a Saba.

***

UMBERTO SABA Milano – Fermo in posta

Tribuna – Riviera Ligure – Resto del Carlino. – (Segretario dell’impre- - sa Cabaret della Socie - tà Anonima Suvini – Zer - boni.)

Milano, 10 febbraio 1914 –1

Mio caro amico! La ringrazio della sua cartolina di ieri: essa m’à racconsolato ditrovarmi da tre giorni privo di notizie da casa mia.Sapevo che lei mi vuol bene (gli affet-ti sono sempre reciproci), e che à piacere della mia…felicità (!) benché questa siamolto diversa da quanto lei suppone.Ma lasciamo di ciò. Io spero, io sono convinto di

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a cura di Riccardo Cepach

Eden, Stabilini & Colombo, Spettacoli di varietà. Programma di Sala. Da Carletto Colombo,

Storia del teatro dialettale milanese, Milano, Provincia di Milano, 1981

Page 10: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

in CS-II, 9, vanno in un’altra direzione: «17 luglio 1913. La Spezia.Affare Nerbini. [...] stamani hoavuto una sua lettera, incrociatasi con la mia cartolina nella quale mi si apprende che il Balzacè tradotto male, e che tradurrei egualmente male il Casanova, se mi venisse affidato»). L’affareCasanova, tuttavia, non si chiuse lì (altra brevissima nota in CS-II, 11: «16 settembre 1913. DalNerbini.Affare Casanova») perché per l’editore fiorentino Fortuna pubblicò, entro quello stesso1913, un libretto, Giacomo Casanova e le sue Memorie, che contiene un rapidissimo riassuntodella materia dell’Histoire de ma vie casanoviana e introduce,appunto, la Prefazione alla nuovis-sima edizione delle Memorie di Giacomo Casanova, «artisticamente illustrate da Fabio Fabbi eintegralmente tradotte da G.Beccari», la cui imminente uscita il libretto annunciava.

3. L’Impresa Cabarets gestiva il “Teatro Eden” di via Cairoli, il primo elegante caffé-concertomilanese che proprio in quel 1914 aveva cambiato il nome (cfr. Domenico Manzella –Emilio Pozzi, I teatri di Milano, Milano, Mursia, 1971, p. 146: «l’Eden [...], nel 1914, cambiaaddirittura nome: diventa Taverna Rossa.Per la verità il proposito dei proprietari era quellodi imporgli un nome francese:“Cabaret Rouge”, in omaggio a Parigi allora capitale dellospettacolo.Contro quest’idea è insorto,dalle colonne del “Corriere della Sera”,con una let-tera al giornale,Luciano Zuccoli,deplorando la nuova provinciale esterofilia.Così divenneTaverna Rossa»).Al suo interno si formò la prima Compagnia Stabile di riviste in Italia,chesi chiamò appunto “Compagnia della Taverna Rossa”, e fu diretta da Alberto Colantuoni.

4. Cesare (cfr. la lettera precedente) ed Ettore Cantoni (1887-1927),erano due fratelli triestini cheavevano preso in gestione la “Taverna Rossa”e che avevano procurato a Saba il posto di segre-tario.Il secondo è ricordato in una lettera del 27 dicembre 1926 a Giacomo Debenedetti comeun «amico di giovanezza» verso il quale Saba sentiva di «avere avuto dei torti» e col quale avevain seguito concluso «una sudata pace» (Cfr.A.Paoletti,La crisi di una generazione nel carteggiodi Saba (1925-1926),“Nuova Antologia”,a.126 (1991), fasc.2180,p.451).

5. Scritta nel 1908 dal commediografo, regista e cronista teatrale veronese Renato Simoni(1875-1952).

6. Fortuna attese al lavoro di revisione che Saba qui gli prospetta, come si evince da unappunto del suo Diario riprodotto da Alberto Maria Fortuna in CS-II, 30: «13 febbraio |Revisione di una rivistaccia teatrale spedita dal Saba,per un teatro di varietà: le mie novel-le, le traduzioni,gli adattamenti per il mio editore Nerbini, le corrispondenze per il “Biancoe nero” son dei monumenti letterari in confronto. Povero Saba». Non scrisse mai, tuttavia,per il cabaret (cfr. la successiva nota del 15 agosto: «È escluso che io possa fare il soldato aMilano dove il Saba mi avrebbe trovato da lavorare. [...] Mi avrebbe fatto collaborare allacompilazione di copioni di riviste teatrali e mi sarei magari potuto sposare colla mia fidan-zata, che oggi diventa maggiorenne»; ivi, p. 38).

7. Giuseppe Carlo Paratico (1887-1928). Saba ricorda il suo «buono caro pazzo signorileParatico» nel suo “raccontino”A Bologna (ora in TPr, p. 89).

***

FirenzeAldo FortunaFermo in posta

Milano 4 aprile 1914 –1

Mio caro Fortuna! Due righe in fretta: per dirle che non l’ho dimenticata (comepuò parere) e che desidero immensamente di rivederla a Milano.Mi scriva lei: que-sta volta, parola d’onore, le risponderò. Un abbraccio

Dal suo Umberto SabaSpedisce:Umberto SabaMilano – via Ansperto 10.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

averla presto a Milano: e vi potremo parlare a bell’agio delle nostre anime.– Per ora ledico che Milano non è affatto la città che noi si supponeva;è migliore d’assai alla famache gode tra le persone intelligenti, ed a tutte le nostre previsioni.Almeno questa è lamia prima impressione: potrei, si capisce,aver sbagliato.

Quanto al lavoro che io spero di poterle affidare, non si tratta affatto di traduzio-ni2,per le quali bastiamo noi del Cabaret3,e che è un lavoro sempre faticoso e mal retri-buito. Non che, al caso, non farei il suo nome ai miei principali (i Fratelli Cantoni)4

anche a questi proposito:ma,per ora,ò in vista qualcosa di meglio,ed a cui lei mi sem-bra ben conformato da natura. Il Cabaret darà ogni sera una rivista d’attualità: credoche lei sappia di che si tratta,e forse avrà letto “Turlupineide”5 ed alcune Revue france-si: perché il genere è di pura importazione francese. Si sentirebbe lei di scriverne?Prossimamente gliene manderò una che è stata scritta quasi in famiglia ma che a mesembra fredda, stiracchiata, e tale in tutto da non farsi applaudire. Se lei vi profondes-se qua e là i tesori del suo spirito, mutando, aggiungendo, tagliando quando e dovecrede, darebbe un buon saggio della sua abilità ai signori Cantoni: ed io vorrei, se lesue correzioni ed aggiunte, fossero accettate,che lei ne venisse, in proporzione,ricom-pensato, anche per questo lavoro diremo così di saggio e di preparazione. Dopo, coltempo,e andando bene l’impresa,desi[de]rerei,come le ò detto,che ne scrivesse una,o più d’una tutta da sé: io mi offro di presentar bene la sua merce (qui è il caso di dirloe non dove lo fa lei a mio riguardo) e di curare i suoi interessi come fossero d’un fra-tello. Naturalmente il lavoro è sempre commissionato senza impegno da parte nostraper l’accettazione: io poi,come avrà visto dall’intestazione,non sono che il segretariodel Cabaret.Ed il mio si e il mio no,non potrebbero in alcun modo essere definitivi6.

Grazie, Fortuna carissimo, degli aiuti che si offre di dare alla Lina per lo sgom-bero. – E la prego anche di cercar di veder Paratico7, e di salutarlo molto caramen-te, e di dirgli che mi scusi se non gli ò ancora scritto.

Mi scriva subito. Saluti Suo Umberto

1. Lettera manoscritta. L’intestazione è dattiloscritta in inchiostro rosso; Già in CS-II, 29-30.2. Fortuna, in quegli anni, si manteneva agli studi grazie alle traduzioni dal francese commissiona-

tegli dall’editore fiorentino Nerbini, per il quale tradusse, sotto l’anagramma pseudonimo diRaoul Fandot,Nana di Zola, la Storia di Napoleone di Jacques De Norvins,due romanzi di LeonGozlan (La storia di centotrenta donne e Il capitano Maubert) e due di Alexandre Dumas padre(Ai piedi della ghigliottina e Vendetta Siciliana) e i Racconti facet”di Balzac; diverse di queste tra-duzioni vennero in seguito riprese e ristampate da altri editori (Vallecchi, Quintieri). Nel DiarioFortuna ricorda anche altri lavori di traduzione: Amleto, innanzitutto, di cui Fortuna scrive: «22novembre 1912. Mi ha scritto il Nerbini, il quale ha perso i primi due atti dell’Amleto e che èdisposto a pagarmeli dieci lire se glieli rifaccio...Traduzione dell’Amleto» (CS-I,55) e ancora allepagine seguenti fino alla nota del 26 novembre: «Finisce la traduzione dell’Amleto. Col Saba alCaffè San Pietro si parla anche della traduzione dell’Amleto,che ho finito e spedito al Nerbini,edei “Racconti faceti”del Balzac» (CS-I, 57) (nessuna edizione shakespeariana risulta pubblicatada Nerbini in quegli anni).Poi Germinal di Zola (CS-II,15-16) e,ancora,a p.21 – 21 dicembre 1913– in cui Fortuna,impegnato col libello Contro il cosiddetto Futurismo,dice che «Il Germinal è tra-scuratissimo», e a pag. 24, quando dice che il lavoro «è ancora addietro» nonostante che dueamici ne abbiano fatto un capitolo a testa.Nessuna nuova traduzione di Germinal esce in queglianni per Nerbini né per altro editore con la traduzione di Raoul Fandot o Aldo Fortuna).Non leMemorie di Casanova,come scrive il figlio Alberto (qui a p.20) che uscivano in quegli anni perNerbini ma con la traduzione di Gilberto Beccari (del resto le parole stesse di Fortuna,riportate

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a cura di Riccardo Cepach

Page 11: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

***

[Milano,] li 6 giugno 19141

Fortuna carissimo! Ho qui,sulla mia scrivania,due sole cose che non riguardano ilcaffè concerto: la sua cartolina e la storia di Leonardo. Sento con gratitudine che leipensa di fare il suo servizio militare a Milano:non credo necessario di dirle che farò tuttoil possibile perché un fantaccino, che è anche uno dei miei pochi amici, goda in casamia di tutto il conforto possibile; nelle ore di libera uscita riprenderemo le nostre con-versazioni e berremo del vino in qualche piccola osteria: troveremo insomma anche aMilano un cantuccio addatto [sic] alle nostre serate. Io credo necessario che un giova-ne italiano conosca,per un soggiorno di qualche mese,Milano.Può essere una città anti-patica,ma non trascurabile.Nei mesi di luglio e agosto la Taverna Rossa si chiude,ed iosarò,presumibilmente,in libertà:cercherò di trovarle del lavoro,e non escludo,che a set-tembre, per la riapertura, possa fare qualcosa per noi. In ogni modo ha già assicurato ilrancio,la branda,e un po’di superfluo tra quello che riceverà da suo padre e quello chepossiamo offrirle io e mia moglie che anch’essa sarà molto contenta di rivederla.Insomma io non voglio premere sulla sua decisione,ci possono essere delle forti ragio-ni perché lei preferisca Bologna o Firenze: sarebbe un dolore per me,ma non pensi cheai suoi propri interessi materiali e morali.Mi sappia dire la decisione definitiva.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

1. Cartolina postale manoscritta. Nell’indirizzo compare l’indicazione «Bologna», cancellatada un frego a penna e sostituita da quella riportata sovrascritta al nome.A fianco un tim-bro in inchiostro blu: «11 aprile 1914». Il testo della cartolina è già in CS-II, 32. Nel medesi-mo fascicolo 015 del fondo è conservata una pagina de “La Tribuna”, 13 aprile 1914, cheriporta la novella Ella gli fa del bene (cfr.TPr, 797-806 e la lunga nota di pp. 1328-1330).

***

Milano 23 aprile 19141

Caro Fortuna! Perché non mi scrive? Anzi perché non viene a trovarmi? Ci vuoltanto a montare in bicicletta e fare quei pochi chilometri che ci sono tra Milano eBologna? Lei è una delle poche persone che rivedrei volentieri: Dunque venga.

Ho voglia di parlare con lei, non di scriverle. Ò in animo di mandarle, a suotempo, la prima copia della “Prima parte del mio Canzoniere”2: vedrà nell’insiemeche sono stato sì, un poeta minore, ma il primo dei poeti minori.

Per ora mi scriva: e saluti i Valori.Mi succede con Bologna quello che mi è succes-so dieci anni fa con Firenze: capisco la città appena ora che ci sono lontano, e che soche non ci tornerò più. – Addio, mio carissimo amico: e a rivederci presto. Io vivo, gior-no e notte, in una tomba che si chiama “Taverna rossa”e sono contento di aver risoltoil problema di non vivere più con soddisfazione invece che con danno dei miei.

Dica a Paratico che gli scriverò,e che ò sempre nell’animo il profumo della suabontà.Vada espressamente a trovarlo per digli questo.

Suo Umberto Saba

Il mio indirizzo non è più: fermo in posta ma: U.Saba - Milano – Teatro Eden,miscriva a questo indirizzo. Di casa sto in via Ansperto 10 – I° p.

1. Lettera manoscritta su due cc. Già in CS-II, 32-33.2. Cfr. Castellani, CANZ.21, XXXVI.

***

Il fascicolo 017 ci porta tre liriche manoscritte su altrettanti fogli di carta intesta-ta dell’“Impresa Cabarets” (cfr. qui sotto la lettera del 6 giugno 1914); si tratta di: Ilciabattino (cfr,Castellani,CANZ.21,293 e 506),datata 12 maggio 1914 e recante,sulmargine destro, il commento autografo «Questa poesia è molto artificiosa nella sem-plicità,ed è più che altro una civetteria.– Saba»;Fortuna ha aggiunto a matita,sul mar-gine inferiore, «Da “La serena disperazione” – Canz. 167». Nostalgia (cfr. Castellani,CANZ.21, 283 e 504) cui Saba, sempre sul margine destro, ha aggiunto il commento«Questa poesia, che mi sono dimenticato di leggerle a Bologna,mi piace,ma non miè indispensabile Saba» e Fortuna, a matita, la data «12/V/1914» e, sul margine infe-riore,«Da “La serena disperazione”162».Oddone (cfr.Castellani,CANZ.21,279 e 504)che reca in calce la data autografa di Saba «Bologna – Decembre [sic] 1914. –» e ilsuo commento «questa poesia è pura come un profilo,e disperata come un cielo trop-po sereno. È anche la mia più bella poesia. Saba»; Fortuna ha aggiunto a matita, sulmargine inferiore, «Da “La serena disperazione” – Canz. 160». Gli autografi sonodescritti anche in Castellani,CANZ.21,LXVI.

98

a cura di Riccardo Cepach

Eden caffè ristorante birraria Stabilini & Colombo, via Cairoli – Largo Sempione, Milano.

Opuscolo pubblicitario. Civico Museo Teatrale “C. Schmidl”. Trieste

Page 12: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

mia, che m’è nuova: può vedermi in volto l’amico, il mal ridirmi che gli nuoce;

ma d’innanzi à un’immagine mentita;sorride, leva i miei occhi al suo viso,uno spettro quassù della mia vita.

Io dove giaccio, ò un sol pensiero, godosolo il pensiero d’esser morto, uccisoda me in sì strano, in sì felice modo,

che serbo ai cari miei la mia giornata,anzi più mossa, più fattiva ancora,a un bene che ciascuno ama ordinata;

ed a me la mia notte senz’aurora.

Umberto Saba

1. Lettera manoscritta su carta intestata “Impresa Cabarets”. La poesia e il breve messaggiosono già in CS-II, 36, ma considerati come poesia autografa recante una nota personaleanziché come lettera recante una poesia. Questione di interpretazioni.

2. Cfr. De Profundis, Castellani, CANZ.21, 296 e 507; l’autografo è descritto a p. LXVI.

***

SignorAldo FortunaFirenzeFermo in posta con preghiera, se non fosse a Firenze, d’inoltrargliela a dove si trova

Milano 9 luglio 1914 –1

Caro Fortuna! Oggi ò dato gli esami, in iscritto ed orali, per il segretariato delTiro a Segno: esami e Tiro a Segno m’ànno fatto pensare per tutto il giorno a lei. Òavuto tra i miei competitori avvocati, ufficiali, e fino un Professore d’Università, per-ché il posto,oltre ad essere ben retribuito,è uno dei più ambiti a Milano: quello chemi fa più paura è un ex ufficiale raccomandato, anzi imposto, dall’autorità militaree dal prefetto. Fra quattro o cinque giorni saprò qualcosa di positivo e glielo comu-nicherò,perché so che lei si rallegra del mio bene.Ora penso,Fortuna mio,che nien-te al mondo possa essere più bello che diventare segretario del Tiro a Segno, tranneil morire. Intanto ho avuto la soddisfazione che gli impiegati del Tiro sono andatidall’esaminatore, a esprimergli il loro vivo desiderio di avere il Saba per loro (nonrida!) per loro capo ufficio. Se fossi eletto (ma non lo sarò certamente), avrei nelmio programma anche il progetto di pubblicare una piccola Rivista del Tiro aSegno, e la pregherei di quando in quando, di farmi avere qualche articolo o corri-spondenza.Anche terrei delle conferenze di propaganda negli stabilimenti, scuoleetc: perché credo che il maneggio dell’armi e l’abito nella vita militare giovi a vin-cere nella vita…solo non credo più nella vita. Almeno per me. Mi scriva, perchédubito che lei riceva questa mia. Suo Umberto.

101

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Ha veduto l’articoletto che m’à messo a grandi caratteri il Corriere della Sera,in seguito ad una lettura dei miei versi tenuta al Lyceum da Amerigo Ribera? Nonsi poteva, in poche righe,dir meglio e di più.Non mi sarei mai aspettato tanto da unredattore del Corriere della Sera. L’à scritto Ducci: vuole che glielo mandi?2

C’è mancato poco, caro Fortuna, che, venendo a Milano, lei non mi trovi diret-tore d’un grande teatro! Ho dimostrato qualità amministrative che hanno meravi-gliato i soci dei miei amici: e spero di migliorare l’anno venturo la mia posizione.Anche ho concorso al posto di segretario del Tiro a Segno3: non ho ancora la rispo-sta,ma temo sarà negativa.Mi dispiace anche per lei che mi avrebbe riveduto volen-tieri rivestito di una carica così simpatica ai suoi occhi!

Saluti i signori Valori e riceva un abbraccio dal suo amico Saba.

1. Lettera manoscritta su due cc. Su carta intestata: «Impresa Cabarets | della Società AnonimaSuvini – Zerboni | sede:Teatro Eden – Milano | Telefono 745».La lettera è già apparsa in CS-II,35.

2. La lettura si tenne il 27 maggio 1914 presso il “Lyceum femminile” milanese. L’articolo cuiSaba fa riferimento compare sul “Corriere della Sera” del giorno successivo, a pagina 6(“Corriere Milanese”), in seconda colonna. Non è firmato.

3. Si tratta del “Tiro a Segno Mandamentale di Milano”, inaugurato nel 1904 nella zona dell'at-tuale piazzale Accursio dove ancora si trova (cfr. Gianni Carlo, Inaugurandosi il nuovocampo di Tiro a Segno in Milano, Milano, Officine Grafiche Romolo Ghirlanda, 1904).

***

Aldo FortunaBologna(Fermo in posta)

[Milano, 22 giugno 1914]1

Caro amico! Venga presto:sono certo che il soggiorno a Milano gioverà al suo avve-nire,La Tav.[erna] Rossa resta aperta anche quest’estate: potrà divertirsi colle Riviste. Ioresto il segretario del Teatro,benché (per questi due mesi) con nuovi padroni.

Venga suo Saba

1. Cartolina postale manoscritta non datata. La data è desunta dal timbro postale. Sopra l’in-dirizzo compare un timbro in inchiostro blu: «23 GIU 1914». Già in CS-II, 36.

***

[Milano,] 23 giugno 19141

Si faccia iscrivere al 7 Fanteria e avrò modo di farla raccomandare, ed anche,se preferisce, di farla mettere in segreteria

L’abisso2

Io vivo, eppure sono un morto: sonodentro un abisso; ed odo, ivi sepolto,la vita che tra voi s’agita, il suonodella mia vita che tra voi s’agita, il suono

della vita, ormai vano: odo la voce

100

a cura di Riccardo Cepach

Page 13: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

69 Regg. Fanteria: IIa

Compagnia: Costa San Giorgio. –

Milano 2 sett. 1914 –1

Caro amico! Ho avuto il suo vaglia e la sua cartolina: grazie di ogni cosa: ora leinon mi deve più nulla, perché io mi sono dimenticato di renderle quelle poche lireche le dovevo. Mi piace che lei faccia volentieri il soldato: io ò fatto domanda peressere ammesso agli esami di sottotenente, la domanda è stata, credo, accettata, madovrei prepararmi agli esami,ed ò assai poca voglia di studiare storia geografia mate-matica e geometria e altro sarebbe se lei fosse con me e potesse aiutarmi a ricordarequello che mi pare di aver già appreso sulle panche di una scuola austriaca.

Le dico la verità che le mie speranze per Tr.[ento] Tr.[ieste] sono quasi dilegua-te: la situazione non mi piace per nulla: noi assistiamo al tramonto dei popoli lati-ni, al meriggio della potenza teutonica; e all’alba slava. Lei sa del resto che l’alba eil tramonto sono le ore del giorno che mi piacciono di più:per la sera poi ò una pre-ferenza addirittura morbosa. – Alla Taverna Rossa si da [sic] da qualche sera unagraziosa revuette sulla conflagrazione mondiale: felice il paese che può, in questigiorni, scrivere ed applaudire delle revuette, e di quale argomento!2

Ò molta simpatia per la caserma di Costa San Giorgio: e mi ricordo che i solda-ti a Monte Oliveto3 si lagnavano di quel pezzo di riva che bisogna fare per giunger-vi: dicevano che, dopo le marcie [sic], fosse particolarmente gravosa: ora lei la staesperimentando di persona. Io sto meditando un viaggetto a Firenze, con un brevesoggiorno nella sua città.

Affettuosamente suo Saba

1. Cartolina postale manoscritta.Timbro in inchiostro blu sopra l’indirizzo: «3 – SET 1914».Giàin CS-II, 39.

2. Le fonti in materia purtroppo sono contrastanti e non permettono di identificare la rivistache Saba pur indica abbastanza precisamente. Gli Annali del teatro italiano (vol. I, 1901-1920,Milano,L'eclettica,1921,pp.298-300) elencano le riviste andate in scena alla “TavernaRossa”fra il 1914 e il 1916 ma alla data di settembre 1914 registrano San Michele di EnricoSerretta; il programma dei teatri milanesi della società anonima Suvini-Zerboni indica,viceversa, che tale pièce andò in scena il 10 di ottobre e la sinossi posta in calce lasciaintravedere che l’argomento non era quello indicato da Saba. Il già citato volume di D.Manzella ed E.Pozzi, I teatri di Milano,scrive: «L’eco del conflitto arrivava alla Taverna Rossaattraverso “couplets”d’attualità,ovviamente improntati a patriottismo e a fiducia nella solu-zione positiva. In una rivista dal titolo “I promessi sposi” Renzo era diventato bersagliere,Lucia raffigurava Trieste, Don Rodrigo il Kaiser», tuttavia tale Rivista non compare fra quel-le comprese nell’elenco degli Annali e,per altri versi,pare inverosimile che Saba avesse tra-lasciato di citare il riferimento a Manzoni se proprio questa fosse stata la pièce di cui scri-veva a Fortuna.

3. Presso la caserma di Monte Oliveto, alloggiata in un ex convento di Olivetani, Saba avevaprestato parte del suo servizio militare fra il 1907 e il 1908 (cfr.anche la lirica Monte Olivetoin Castellani, CANZ.21, 117-121).

***

103

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Saluti ai Sig.Valori

Spedisce Umberto Saba – Milano – Via Ansperto 12. –

1. Cartolina postale manoscritta.A fianco dell’indirizzo un timbro in inchiostro blu: «12 LUG1914». Già in CS-II, 36.

***

[Milano,] 7 agosto 19141

Caro Fortuna! Dunque l'aspetto per il giorno 14 a Milano!2 Si capisce che mangia e dorme in

casa mia.Sono riuscito – per un punto – a salvare gli interessi di mia zia3 dall'imminen-

te disastro austriaco. Ora tutti dicono che andremo a prendere Trieste e Trento.Il posto di segretario del Tiro a Segno, è stato dato al più inane dei concorren-

ti, prescelto in antecedenza dal Vice presidente Conti4.Anche questa volta ò sospi-rato invano.

Dica la verità, Fortuna, non le par di sognare? La conflagrazione europea! Oraascolti cosa resta da fare alla nostra generazione: le resta da fare o da subire anco-ra la rivoluzione sociale e poi morire.Beati i fanciulli che giocano per la via: essi tro-veranno il mondo rasserenato, e nessuno di loro comprenderà ed amerà, adulto, iltragico destino della generazione antecedente,ch'espiò anche per essi.Tutte le coseche io sento e sento mi sembrano appartenere ad un mondo già morto: e midomando,con angoscia,se quando la faccia dell'Europa sarà cambiata io saprò leg-gerci ancora. Noi siamo già tutti vecchi di settant'anni.

Mi scriva, con precisione, il giorno e l'ora del suo arrivo.Umberto

1. Lettera manoscritta su due fogli di carta intestata “Impresa Cabarets”. Già in CS-II, 37.2. Fortuna si mette in viaggio, in bicicletta,già il 12 e il giorno 13 agosto è già a Milano,come

si evince da una lettera alla fidanzata e da un appunto citati in CS-II, 38.3. La zia Regina, sorella della madre di Saba è nota, fra l’altro, per esser stata la prima e più

importante risorsa finanziaria di Saba in quegli anni.Fortuna annota nel suo Diario: «La zia[di Saba] è una vecchietta ebrea,che ha messo insieme un gruzzoletto a forza di privazio-ni e di fatiche insospettabili e che c’è, quindi, attaccata come un’ostrica allo scoglio. Ognivolta che il nipote le si presenta a Trieste per aver denari, succedono scene ridicolissime epietose, come pianti e giuramenti, inginocchiature e simili. L’ultima volta che il Saba ciandò si portò dietro una pistola scacciacani per impressionare quella povera vecchia col-l’idea di un suicidio, e così potè ottenere quanto gli bastava per pagar la nuova pigione dicasa e per campare ancora un mese» (CS-II, 6).

4. Si tratta del cav. Attilio Conti, ancora vicepresidente del “Tiro a Segno” nel 1915 secondo laGuida di Milano e provincia,Milano,Società editrice Savallo (tip.Pirola) di quell’anno (p.1112).

***

Soldato di IIa CategoriaAldo FortunaFirenze

102

a cura di Riccardo Cepach

Page 14: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

1. Biglietto manoscritto.2. Il poscritto è inserito in un rettangolo a penna sul margine inferiore sinistro.

***

Milano; 7 luglio 19151

Fortuna carissimo! Conoscevo appena il tuo povero fratello: mi dispiace ch’e-gli sia morto, non solo per lui, che ricordo gagliardo e desideroso di vivere, quantoper il dolore e l’impressione che puoi aver ritratto te dalla notizia della sua morte2.Non ti dico di farti coraggio: ti so pieno d’amore per l’Italia nostra e pieno d’odioper il suo nemico; e non dubito che ti farai onore.

Un mese fa sono stato a Firenze, ma per pochi giorni, e solo la sera prima diripartire ò saputo dal Mazzucconi ch’eri ancora in città.Ero molto preoccupato,e ticonfesso che non ò cercato di vederti.

Forse saprai che son stato richiamato: e già più d’un mese che faccio il sol-dato (III Categorie istruite): per adesso sono a Milano,ma giorno per giorno puòvenir l’ordine di partire. Faccio con lietissimo animo quanto e più di quantoposso: pensa che sono “andato sotto”con dolori reumatici lancilanti [sic],ora nesono quasi guarito, e non ò ancora marcato visita una volta sola. I miei compa-gni mi vogliono, fino ad oggi, molto bene, soprattutto da quando ò chiarito l’e-quivoco che mi faceva passare ai loro occhi per un volontario. La domanda cheò inoltrata mesi fa per ufficiale della M.R. è stata respinta dalla Prefettura, permotivi affatto insussistenti: la mia posizione finanziaria! Del resto sono assai piùcontento di essere un soldato che un ufficiale: sono in una compagnia tutta digiovani, e, meno qualche capoufficio o simili, di tutti buoni soldati, benché, que-sto si capisce, neutralisti nell’anima.

Addio, mio carissimo amico di Bologna, Una strana nuvola è discesa sulmondo: e siamo ritornati tutti soldati,come al tempo delle leve di Napoleone.È cosìstrano tutto ciò, che mi pare ancora un sogno!

Un abbraccio e un augurio dal tuoUmberto.

Scrivi al solito indirizzo.Mi dimenticavo di dirti che ora,se ti vedessi,dovrei fartiil saluto e mettermi sull’attenti. Se questo dovesse succedere, non avvalerti troppo,te ne prego, del tuo grado, e dammi presto il riposo. Io scherzo, Fortuna caro, comese fossi ancora un ragazzo: invece ò 32 anni e l’animo angosciato. Una stretta dimano, e i saluti di mia moglie.

1. Lettera manoscritta.Nello stesso fascicolo 026 del fondo Saba-Fortuna è conservato il n.43(anno XXI, 4a serie, luglio 1915) de “La Riviera Ligure” che pubblicava la lirica di Saba Ilfiglio lontano.

2. Il fratello maggiore di Aldo Fortuna, Alessandro, era stato dato per morto dai commilitoninel corso di un assalto alla baionetta. Era invece stato ferito, fatto prigioniero e tradotto alcampo di Mauthausen,destinato a triste fama nella seconda ma già attivo nella prima guer-ra mondiale. Solo molti mesi più tardi, attraverso la Croce Rossa internazionale era riusci-to a far sapere alla sua famiglia che era ancora vivo (fonte: Alberto Maria Fortuna).

105

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Bologna 29 marzo 1915 1

Mio caro Fortuna! Già domenica di Pasqua ò ricevuta la sua lettera: e creda mi àfatto molto piacere. Rimpiango davvero di non essere stato dei suoi compagni: avreigoduta ed espressa la loro stessa meraviglia se pure non con salti e grida inarticola-te. Se Dio e la mia ottima zia Regina mi aiutano, spero che non passeranno la prima-vera e l’estate senza che io possa studiare e godere in sua compagnia un poco alme-no della nostra cara patria. Non credo che il mio entusiasmo debba raffreddarsi, ma,quando torna a Bologna,ci pensi lei a tenerlo vivo,che nessuno può riuscirci megliodi un amico estremamente giovane e fiorentino,come il nostro caro Aldo Fortuna.

Intanto uno di questi giorni mi sono accorto che il mio viaggio in Italia, pote-va incominciare anche da Bologna. Sono andato qua e là a casaccio, ed ò scoper-to qualcosa di cui le parlerò al caffè o per strada. Non le pare che tutti gli italianinascono con un[a] piccola rendita? Certo, a vederli passeggiare o andare al lavorofanno tutti quest’impressione. Ò concluso che l’Italia fa bene ad accrescere i suoicommerci e le sue industrie, ma non più dell’indispensabile a campare e a nonlasciarsi troppo opprimere dalla concorrenza.È come un uomo di valore tutto pro-prio (artista o pensatore) che per accrescersi e svolgere liberamente la sua attività,non deve già pensare ad arricchire,ma solo ad assicurarsi il pane e il letto.Le pare?

Io non sono, come lei continua a chiamarmi (apparentemente per farmidispetto,e in realtà per lusingarmi) la miglior penna triestina.La miglior penna trie-stina è Silvio Benco2. Io sono un poeta minore italiano.

Affettuosi saluti a lei e alla sua fidanzata3

Umberto Saba

1. Lettera manoscritta su 2 cc. Sul recto della seconda carta, in alto al centro, annotazione amatita di mano di Aldo Fortuna: «[29/III/15]». Nello stesso fascicolo 024 del fondo la liricaCongedo (cfr. Decembre 1914 in Castellani, CANZ.21, 297 e 507; l’autografo dattiloscritto èdescritto alle pp.LXVI-LXVII); sul margine superiore Saba ha trascritto a penna i versi: «Oh,al bel mar di Trieste, al colle, agli animi, | volate, col nuovo anno, antichi versi italici! |Carducci – Saluto italico».

2. Silvio Benco (1874-1949), giornalista, scrittore, critico letterario; cfr. anche CS-II, 17 «11dicembre [1913] | Al Caffé Medica col Saba e il Paratico, a discuter calorosamente sullaciviltà italiana in genere e su Trieste. Secondo lui il più grande triestino è Silvio Benco, mami par che esageri».

3. Nella Rontini Fortuna (1893-1975).

***

Trieste, 14 aprile 19151

Caro Aldo Fortuna!Grazie e scusi del ritardo. Non posso scriverle oggi la lettera punitiva che le ò

promessa, ma lo farò certamente avanti di partire.Per oggi abbia i miei saluti e la preghiera di salutarmi caramente i Valori.Affettuosamente, il suoUmberto

Accluse 5 lire2

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a cura di Riccardo Cepach

Page 15: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

***

sottotenenteAldo Fortuna93o Fanteria, IV Battaglione- XVI CompagniaZona di Guerra

Casalmaggiore; 25 agosto 1915 –1

Mio caro amico! Io ti ò scritto già due volte; com’è che non ài ricevuto? –Eccoti, in breve, le mie notizie: Il mio battaglione di III Categorie Istruite è stato divi-so, a caso, in tre parti: due sono già al fronte, o molto vicino al fronte: io sono statomandato a Casalmaggiore, dove custodisco ed elenco e qualche volta interpreto isoldati austriaci,che i tuoi prodi compagni ànno fatto prigionieri nel Carso.Sto collabaionetta in canna tra gli austr.[iaci] da una parte e gl’italiani dall’altra: fanno imedesimi giochi e cantano all’incirca le stesse canzoni, su motivi molto simili. Oraso d’esser passato, assieme alla mia classe e categoria dalla milizia territoriale allamilizia mobile (se non fossi di III lo sarei sempre stato) e non credo di restare aCasalmaggiore per molti mesi ancora.

Ò scritto si delle nuove poesie (militari, come ben t’immagini!)2 ma esse trop-po lunghe ed imbarazzerebbero la censura: per questo non te le mando.

Ti ricordi i tuoi sogni di prendere parte ad una guerra contro l’Austria, perTrento e Trieste? Eccoti soddisfatto! Non faccio, caro Fortuna, dell’ironia, questaguerra io pure l’ò desiderata come nessuna cosa al mondo e so d’altra parte che seiun bravo ragazzo: pieno di spirito e di buona volontà: ò infine come un infallibilepresentimento che ne ritornerai sano salvo ed accresciuto. Per me invece, è comese a pochi passi da me vedessi un muro che limita la mia vita.Morirò probabilmen-te questo inverno, non di ferite ma di malattia.

Ti abbraccio come carissimo amico, e ti saluto come …superiore.Il tuo Umberto Saba

Soldato Umberto Poli – 200 Regg. M.T. Casalmaggiore (Pr. di Cremona)

1. Cartolina postale manoscritta. Già in SdA, 75-76.2. Si tratta delle prime poesie dei Nuovi versi militari, parzialmente accolte nel

Canzoniere del ’21 come Poesie scritte durante la guerra (cfr. Castellani, CANZ.21,XXXVIII-XXXIX).

***

Casalmaggiore, 3 sett. 1915 – 1

Mio caro Fortuna! Tu sei veramente gentile a ricordarti di me con costanza eda scrivermi con una certa regolarità nelle circostanze nelle quali vivi,e dal luogo incui ti trovi.Credi pure che te ne sono riconoscente,l’affezione che mi dimostri…allaprova del fuoco non cade in un cuore che pecchi d’irriverenza.Capisco il tuo statod’animo, capisco anche quello che non mi dici, sia riguardo al tuo interno, sia agliuomini ed alle cose che ti circondano.

107

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

106

a cura di Riccardo Cepach

Accampamento degli Allievi Ufficiali dell’84° Reggimento Fanteria. S. Piero a Sieve (1915).

Fotografia di Aldo Fortuna. Archivio Fortuna

Distruzione di un reticolato. Ca’ del Vescovo (1916).

Fotografia di Aldo Fortuna. Archivio Fortuna

Page 16: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

SottotenenteAldo Fortuna93 FanteriaZona di Guerra

[Casalmaggiore, 20 settembre 1915]1

Caro amico!,Accontentati per ora della mia fot.[ografia] “vestito da 1915”. Ne vorrei il con-

tracambio [sic]. Seguono i versi e lettera: oggi non ò tempo.TuoSaba

1. Cartolina postale manoscritta.Sul recto,una fotografia di Saba in divisa da fante attraversa-ta dalla firma autografa.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine inferiore: «20-IX-1915».Nello stesso fascicolo – il 029 – un numero della “Riviera Ligure”(anno XXI,4a serie,n. 46, ottobre 1915) recante le liriche Piazza Castello, Come di te potei scordarmi?, Il siga-raio della Taverna Rossa di Umberto Saba.

109

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Poi che desideri leggere i miei nuovi versi militari, eccotene appunto due,che esprimono abbastanza bene quello che senti verso i tuoi bravi soldati:

È Sancio Panza, che à messo le piume di bersagliere2.

Molto però può dipendere dal caso. Dall’essersi ritrovato per la prima voltaalla gran prova in una cattiva giornata e a capo di gente particolarmente stanca:ma la guerra, purtroppo, sarà lunga ed aspra, molto vedrai e soffrirai che nonpuoi aver veduto e sofferto ancora: l’entusiasmo ritornerà, sebbene per altrimotivi e sotto altra forma da quando l’immaginavi borghese e in tempo di pace,al caffè Medica3. E quando ritornerai dall’aver combattuto sull’Isonzo in primalinea, avrai moralmente e come esperienza un vantaggio irragiungibile [sic]sopra quelli che son restati lontani dal fronte. Per ora non ti sembri poco averveduto Trieste da un altura, illuminata dal sole al tramonto,essendo tu un ufficia-le italiano in mezzo a soldati italiani combattenti contro l’Austria: fai bene a direche vorresti dimenticare tutto il resto per non ricordarti che di questo. (questomomento della tua lettera mi à tanto commosso, tutta la tua lettera mi è tantopiaciuta che l’ò spedita subito a mia moglie, perché la legga anch’essa) – Mipare che l’eroismo in guerra non consista nel non aver mai paura (per ritrovar-si ad uno spettacolo simile senza nessuna impressione di sbigottimento bisognaessere di professione macellari) ma nell’agire come se non si avesse paura,que-sto almeno è l’eroismo nostro:

Aver forse paura e non fuggire,saper uccidere, saper morire,dio sa quest’arte, s’io l’apprenderò3.

Tu la stai apprendendo certamente,io dio lo sa se se l’apprenderò mai: chi puòdire,che non sia uno scolaro assolutamente refrattario! Certo,sono molto curioso diprovare. Un abbraccio dal tuo Umberto Saba

1. Lettera manoscritta. Già in SdA, 76-78.2. Cfr. Vita di guarnigione (Castellani, CANZ.21, 314), vv. 29-30; la poesia sarebbe stata pubbli-

cata su “La Brigata” il 1 giugno 1916.3. Storico caffè bolognese in cui Saba era solito incontrarsi con Aldo Fortuna e altri; sono

numerosi i passi del Diario di Aldo Fortuna che registrano tali incontri (cfr.CS-II, 63: «19gennaio | [...].Al Caffé Medica col Saba: birra £ 0,30; si parla di morte e suicidio, in teo-ria» e passim).

4. Ancora da Vita di Guarnigione, vv. 8-10. Come riferito nell’introduzione al volume,Fortuna registra il ricevimento di questa lettera ne suo Taccuino della guerra: «Come sipuò chiamare coraggioso chi non ha paura? Per me invece è coraggioso chi ha moltapaura e resta tuttavia al suo posto. Mi scrive poi il Saba la stessa cosa, aggiungendoviuna sua terzina: Aver forse paura e non fuggire, | saper uccidere, saper morire: | Dio sa,quest’arte, s’io l’apprenderò».

***

108

a cura di Riccardo Cepach

Ritratto di Saba in divisa con firma

autografa (1915).

Recto della cartolina del 20 settem-

bre 1915 da Casalmaggiore.

Archivio Fortuna. Fondo Saba

Page 17: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

SottotenenteAldo Fortuna93 Regg. FanteriaIV Battaglione / Zona di guerra

Casalmaggiore; 5 ott. 19151

Caro Fortuna! Ieri ti ò scritto una lettera dove ò accluso i versi che desideri leg-gere, e che anch’io desidero siano letti da te. E rispondo anche alla lettera tua.Questa non à altro scopo che avvisarti della fatta spedizione,perchè,se tu non rice-vessi nulla, me ne avvisi.Tuo Umberto

Spedisce sold. Poli UmbertoCasalmaggiore(Pr. Cremona)20° Batt.I Comp.2

1. Cartolina postale manoscritta.2. A fianco Aldo Fortuna ha scritto a matita «Milizia Territoriale».

***

Il fascicolo 032 del fondo Saba-Fortuna racchiude una cartolina postale dellamoglie di Saba; eccone il testo: «Sottotenente | Aldo Fortuna | Ospedale di Castello |Firenze | Milano 2-1-16 | Spedisco subito la sua cartolina a Umberto che sarà ben lietodi avere sue notizie, so che le desiderava.Si trova a Roma,al Ministero della Guerra,ufficio Matricole.– Contraccambio i suoi gentili saluti, e sarò sempre ben lieta di sen-tire sue buone notizie e augurandole tante cose la saluto Lina Poli»

***

[Roma, 2 febbraio 1916]1

Caro Fortuna! Mentre stavo per mandare questo sonetto alla Riviera Ligure, òricevuto la tua cartolina. Io da molto tempo, caro Fortuna, non sapevo più nulla dite, sapevo solo che non eri morto; ti ho scritto due volte dalla zona di guerra doveson stato per due mesi,ma senza aver alcuna risposta.E non ò ricevuto da te nessu-na lettera e cartolina.Adesso sono,come inabile alle fat.[iche] di guerra, scritturaleal Ministero della guerra: ma c’è ogni momento una maledetta visita medica, e miè passata ogni volontà di andare al fronte. Sono diventato un soldato come gli altrie desidero quello che desiderano tutti gli altri soldati.Essi sono,caro Fortuna, impa-gabili! I soldati sono la più grande emozione artistica, di quelle avute al vero. Pensache giorni sono son stato a Firenze: se avessi saputo che c’eri lì sarei venuto a tro-varti.Non puoi venire tu a Roma? Ma perché sei all’ospedale?2 Nulla,spero,di grave.Scrivimi subito, te ne prego.Tuo

Umberto

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

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Casalmaggiore; 4 ottobre 19151

Mio caro amico! Non so proprio cosa dirti: la tua ultima lettera mi à molto rat-tristato, tanto che ti rispondo subito subito, benché abbia un male alla testa cosìenergico che solo una vecchia amicizia come la nostra poteva cercare di superar-lo quanto è necessario per scrivere.

A quest’ora (voglio dire quando aprirai questa lettera) sarai certo di nuovotra i tuoi soldati: ma, in ogni modo, non perderti d’animo e cerca di persuaderechi ti sta d’appresso dell’errore in cui sembrano caduti. Io ti ò molto ben cono-sciuto,e so che il tuo sistema nervoso è ...a prova di trincea.Guarda,caro Fortuna,di non darti in preda allo scoraggiamento: pensa,nella peggiore delle ipotesi,chela guerra è uno stato transitorio.

Ti mando tre mie poesie2: non so se ti piaceranno: e sono forse le sole che ioabbia fatte e farò nella mia nuova vita militare. Probabilmente resterò aCasalmaggiore fino alla fine della guerra, e mi annoio così mortalmente, e il pen-siero di restare ancora qui mi sgomenta in tal modo, che tutto il mio impeto liri-co si è spezzato dopo i primi canti. Non si può scrivere da Casalmaggiore l’epo-pea della nostra guerra, epopea che (secondo i modi della mia arte, s’intende)avrei scritto di certo, se m’avessero mandato dove sono 43 dei miei compagni diPiazza Sicilia. Sono instupidito dalla noia: vorrei essere a Monfalcone o aCaporetto, là in diretto contatto coi soldati combattenti: dalla visione della guer-ra e dalle vittorie che vorrei ottenere su me stesso giorno per giorno,sarebbe natal’arte incominciata e che non spero ormai di portare a compimento, quando òscritto le tre poesie che ti accludo. –

Scrivimi subito: non sai il bene che mi fanno le lettere dei pochi e sceltiamici che si ricordano di me. Sono grato all’Alvaro3 per il bacio che m’à dato ineffigie: lo contracambio [sic] di cuore, tanto più che alcuni dei suoi versi citatidal Valori mi piaciono [sic], ma davvero e senza complimenti.

Aspetto che tu mi dica lo scioglimento dell’equivoco: e intanto ti saluto e tibacio.

TuoSaba

1. Lettera manoscritta.2. Allegate alla lettera 4 cc.La prima,dattiloscritta con una correzione autografa,riporta la liri-

ca La sveglia (cfr. Castellani, CANZ.21, 303-7 e 507), sul margine superiore sinistro annota-zione a matita di Aldo Fortuna «[4/X/15]»; la seconda, manoscritta sui due lati, Addio aicompagni di Piazza Sicilia (cfr.Addio ai compagni in Castellani,CANZ.21,308-312 e 508),sulmargine superiore sinistro annotazione a matita di Aldo Fortuna «4/X/15»; la terza e la quar-ta,dattiloscritte con una correzione autografa,Vita di Guarnigione (cfr.Castellani,CANZ.21,313-317 e 509); gli autografi sono descritti in Castellani, CANZ.21, LXVII.

3. Corrado Alvaro (1895-1956), scrittore, giornalista e poeta. Anche lui fu a lungo amico diAldo Fortuna che ritrasse nelle vesti di Attilio Bandi nel suo romanzo Vent’anni.

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a cura di Riccardo Cepach

Page 18: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

Del quale io t’ò parlato non per vanagloria o presunzione (figurati!) ma per l’affet-to che ti porto. Se non mi credi vuol dire che o non mi conosci più o non m’ài maiconosciuto. Aggiungo che ben altri errori di questo vanno perdonati a chi ha saputoritornare da questa guerra con uno stato d’animo quale mi sembra essere il tuo.

Mi piace molto il tuo modo di vedere i soldati.Voglio raccontarti che ieri a sera,tornando in caserma dopo una delle giornate memorabili della mia vita,con la sen-sazione di essere stato all’assedio di Troia (dalla parte dei greci) e all’assedio diGerusalemme (dalla parte degli ebrei),di esser veramente vissuto in tutti i luoghi ein tutti i tempi,d’aver racchiuso nel mio cuore,come Ippolito,tutta la giovinezza delmondo: rincasando così carico di pensieri gravi e soavi da fare della persona unmezzo arco di ponte, mentre facevo per entrare in camerata, due soldati, due stupi-delli di Dio, si divertirono per un cinque minuti ad impedirmi il passo, fingendo diparlare tra di loro, e spostandosi come mi spostavo io. Non ò mai sentito in me, pernessuna persona, tanto amore, tanta, direi, gratitudine.

Quando saprò che, sinceramente, non trovi più leggerino il son.[etto] delPrigioniero, ti manderò qualche altra cosa.

Saluta AlvaroVieni a Roma,scrivimi presto Tuo Umberto

1. Lettera manoscritta. Nel medesimo fascicolo 034 un dattiloscritto (opera di Alberto MariaFortuna) tratto dall’agenda del padre del 1916: «Marzo 18 sabato - | 0.41 Partenza daLivorno – Sonno profondo fino a Roma | 7.30 Piazza Venezia – Tevere – In San Pietro – AlMinistero della Guerra a cercare inutilmente il Saba [...]».

2. Aldo Fortuna aggiunge a matita «del 7, dall’Ospedale del Castello in Firenze».3. Accompagnando un prigioniero: cfr. la lettera precedente.4. Il Diario di Aldo Fortuna, alla data del 26 aprile 1913, registra: «Al caffè Medica col Saba. Si

parla delle lettere di Abelardo, della Barrett-Browning e “del rosso di pel Foscolo detto”colla solita perentorietà». (CS-I, 79).

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Milano 15.4.19161

Mio caro amico! Mia moglie t’à scritto a Roma per me,dicendoti che sono sem-pre in viaggio per il servizio militare: speravo che tu avessi letto la sua cartolina.Puoipensare con quanto piacere t’avrei riveduto. Se fossi nella matematica sicurezza ditrovarti a Firenze, non escluderei del tutto la possibilità di venirci per una giornata.Da Roma sono stato scacciato per brutta calligrafia e negligenza abituale nell’a-dempimento dei miei doveri, non ti dico con quanta mia soddisfazione: non nepotevo assolutamente più di fare il soldato scritturale: ora faccio invece il soldatodi scorta, e sono già stato in quasi tutti i paesetti occupati, e più in là. E’ una vitamolto, per me, faticosa, ma preferibile a quella dello scrivano.

Sento che presto ritorni al fronte,e che prima ti sposi.Che vuoi,che ti dica? Tu saiquello che io penso delle donne e del matrimonio,credo tuttavia che l’uomo deve spo-sarsi,è ancora la cosa migliore che possa fare2.Non ti faccio i soliti auguri:già lo sai chesentir buone notizie di te mi rallegra,e che ti desidero prosperità e guadagni.Non per-

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Dalla “Parentesi militare”Accompagnando un prigioniero3

La piazza del paese a mezzo il giornonitida come una stampa d’antico:io che cammino di scolta a un nemico,e i ragazzi, si sa, dietro e d’intorno

Dal caffè l’ozioso, esce dal fornoil panettiere: tra la piazza e il vicolascia il suono, la man ritrae il mendico.Così all’andata, così nel ritorno.

Mi fa il saluto, io glielo rendo: e vedoche gli occhi pone al deschetto e il pensiero,su cui, come Hans Sachs, non canta, io credo

vestito è un anno, armato a tanta offesa,vecchio buon ciabattino, prigionierodi guerra, foglia nel turbine presa.

Umberto Saba – Casalmaggiore agosto 1915

Indirizzo: sold.Umberto Poli – Ministero della guerra – ufficio matricole – Roma.–

1. Lettera manoscritta senza data. La datazione è ricostruita da Alberto Maria Fortuna che cosìrubrica la lettera nel fascicolo 033 del fondo Saba-Fortuna.Nell’angolo superiore sinistro com-pare un timbro in inchiostro blu: «5 – FEB 1916»; nel medesimo fascicolo un numero della“Riviera Ligure” (anno XXII, 4a serie, n. 50, 1 febbraio 1915) che reca non Accompagnando unprigioniero ma La Sveglia (cfr.,qui sopra, la lettera datata Casalmaggiore,4 ottobre 1915).

2. Secondo la testimonianza del figlio Alberto,Aldo Fortuna era stato ricoverato per terribilicefalee insorte in trincea prima all’ospedale di Palmanova e in seguito all’Ospedale diCastello a Firenze.

3. Cfr. Castellani, CANZ.21, 318 e 509; l’autografo è descritto a p. LXVII.

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Roma; 10.2.16 –1

Caro Fortuna! Anche per me è piacevole ricevere il più spesso possibile un tuoscritto2: quanto a scriverti io è un altro affare, conosci la mia pigrizia. Sono conten-to di saperti guarito e ora avrai,penso,una lunga licenza di convalescenza.Dici chemi sono accorto appena ora che i soldati sono impagabili: come puoi esprimerti aquesto modo, tu che mi conosci da tanti anni? Anche mi dispiace, non per me maper te, che trovi una poesia leggerina quella sul prigioniero austriaco3.

Ti sbagli, caro Fortuna. Ogni parola in quel sonetto è una pietra, che il temponon potrà demolire, tutto in lui è antico e pieno al tempo stesso del nostro tempo.Rileggiti quei quattordici versi mettendoti a cinquanta, a cent’anni di distanza,immagina un altro Fortuna che ne parli con un altro Saba nell’anno 2000,come noisi parlava al Caffè Medica dei sonetti per es.del Foscolo,e,se non ài smarrito il sensodell’arte, riconosci con me il tuo errore4.

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a cura di Riccardo Cepach

Page 19: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

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Milano, 29 giugno 1916 –1

Mio caro Fortuna! Nella mia vita così povera di avvenimenti e così solitaria ecorrucciata che non parlo più con nessuno, nemmeno si può dire con quelli dicasa,una lettera come la tua d’oggi è stata quasi una festa. Io ti voglio sempre bene,e ciò malgrado la tua retorica, la quale con gli anni diventerà – io temo – insoppor-tabile, ma che non à, fino ad oggi, deturpato la tua giovanezza piena d’ardore e disperanza.Ti sono grato d’esserti occupato così minuziosamente della mia Parentesimilitare2, che se penso quale avrebbe potuto essere e quale è mi si stringe il cuore.Sbagli però a credere che io sia vissuto coi territoriali,meno brevi periodi sono sem-pre stato con soldati giovani: non porto, come tu dici, le stellette al bavero del cap-potto,ma a quello d’una giubba grigio verde come la tua e come quella dei tuoi sol-dati. Egli è che, in tempo di guerra, l’esercito non è più composto di soli coscritti, iquali anzi,tra il gran numero di soldati anziani,spariscono o sono una gentile mino-ranza.Anche tu,caro Fortuna,come apparisci nella fotografia che m’ài mandata,seicon quella faccia piena di sole,una gentile eccezione.Se,in una delle prossime visi-

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

mettere,quando sarai borghese,che il matrimonio e l’avvocatura assorbano del tutto latua anima,serba sempre un cantuccio all’arte agli amici e al ricordo dei tuoi soldati.

Certo avrei preferito che tu fossi rimasto ufficiale (per me, se non fossi unpoeta,vorrei essere un soldato) ma ci sono forse delle difficoltà pratiche che te l’im-pediscono, e che io non so valutar bene. Saluti affettuosi a te e alla tua fidanzata,anche da parte di Lina.

Se tu mi facessi un’improvvisata a Milano, te ne sarei riconoscente.Ti abbraccia il tuo amicoSaba

1. Lettera manoscritta. Sul verso un timbro di prova dalla prima xilografia realizzata daFortuna come suo ex libris,che rappresenta S.Giorgio e il drago.Nello stesso fascicolo 035si trova un altro numero della “Riviera Ligure”(anno XXII,4a serie,n.53,1 maggio 1915) chestampa Accompagnando un prigioniero.

2. In data 21 gennaio 1913, il Diario di Aldo Fortuna registra: «Col Saba al Caffè Medica | Eccoquello che potei leggere nella Storia di Pendennis che mi tien compagnia un’ora la gior-no, prima di addormentarmi: (si parla del matrimonio che lo Thackeray approva incondi-zionatamente per chi sia ricco):“Se invece pensate che della gente, senza sussistenza assi-curata, ma con delle buone possibilità di ottenerla, con lo sprone della speranza, con lasalute ed una solida affezione, possano andar contro alla buona od alla cattiva fortuna, edividerne insieme il bene o il male, la suddetta bella teoria diviene in questo caso un’as-surdità e, peggio ancora d’un assurdità, diventa quasi una bestemmia e un dubbio nellaProvvidenza; e l’uomo che, per rendere felice la donna che ha scelto, aspetta di poterlacondurre in chiesa in una bella carrozzina a due cavalli,non val più di un vile o di un fur-fante, indegno ugualmente dell’amore o della fortuna”.Alla compagnia dello scetticissimoThackeray, si aggiunga quella del Saba,vittima delle speranze mancate e dell’amore illuso,e si sommi il tutto a tre ore al giorno di giurisprudenza ed a due ore di studio» (CS-II, 63).

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Milano 10 giugno 19161

Fortuna, mio caro! Ti mando in risposta alla tua cartolina, una nuova rivistauscita a Bologna “La Brigata”2 dove c’è, tra altro,una mia poesia,“Nino”3 che deside-ro tu legga. Nino era un coscritto del 95, mio vicino di casa, adesso è il tipo mediodel soldato italiano in questa guerra.

Se vieni a Milano mi fai un regalo.Ti abbraccio, tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta.2. La rivista era diretta da Francesco Meriano assieme a Bino Binazzi.In una lettera a Meriano

dell’8 febbraio 1916 – pubblicata da Aldo Marcovecchio in SdA,78 – Saba scrive: «Mio caroMeriano! Il momento è terribile per fondare nuove riviste: ma la gioventù è intrepida!Auguri! amico mio, e felicitazioni: benché sappia che è più facile conquistare una trinceadi montagna che mettere, come tu speri, le cose a posto nell’opinione degli italiani».

3. La lirica (cfr. Castellani, CANZ.21, 320-323 e 509-510) è pubblicata a p. 11 del numero 1 (giugno1916) della rivista:una copia è conservata nel fascicolo 037 (assieme agli altri numeri della rivistafino al numero 12 compreso,con la lacuna del numero 2).Le poesie pubblicate sulla “Brigata”sonoLa sveglia,Addio ai compagni di Piazza Sicilia,Vita di guarnigione, Il trombettiere della territoriale,Sera d’autunno,L’invasore,Nino.Solo alcune di queste liriche vennero ricomprese nel Canzonieredel 1921,nella sezione Poesie scritte durante la guerra (cfr.Castellani,CANZ.21,301-348 e XXXVIII).

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a cura di Riccardo Cepach

Ritratto di Aldo Fortuna con l’el-

metto con il quale venne ferito

(1916). Archivio Fortuna

Page 20: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

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Milano 23 ott. 1916;1

Mio caro sordomuto!2 Sono felice di saperti fuori della mischia,e in via di riac-quistare l’uso della parola e il senso dell’udito, se fosse possibile, e dovessi decide-re io tra una cosa e l’altra direi che tu perdessi definitivamente la parola e ti si raffi-nasse in cambio l’udito:questo per la paura che ò che tu sciupi come avvocato quelpo’ di bene che ài fatto come guerriero. Si, Fortuna mio, credo benissimo che ti seicomportato da uomo di valore: non ò mai dubitato che saresti stato un bravo uffi-ciale.Ma ora cerca di guarir bene: e speriamo che,nel frattempo,si concluda l’armi-stizio; con, si capisce,Trento e Trieste all’Italia.Ti sono molto riconoscente d’essertiricordato di me in posti e in circostanze dove solo una sincera amicizia non dimen-tica.E se non ti scrivo più a lungo e più spesso è solo per il mio stato d’animo.Facciouna vita alquanto stupida ed ò una visita medica al mese. E ci sono altre cose che

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

te, un medico di scarsa dottrina o di nessuna intuizione mi dovesse fare di nuovoabile alle fatiche di guerra,non è più a un battaglione di M.[ilizie] T.[erritoriali] maad un reggimento di fanteria che verrei assegnato.E può darsi che la Parentesi mili-tare non sia ancora chiusa, e riceva uno svolgimento inaspettato. –

Mi domandi cosa vuol dire la pedana d’un soldà.Vuol dire il passo greve d’unsoldato, ed è espressione della stessa mamma di Nino, e andava stampata in corsi-vo come “Podi minga!”3.

Ài forse ragione quando dici che io, del mio esser poco conosciuto, non risen-to che dolore.

Tanto più che penso che sia vero in quanto ricerco e leggo con soddisfazionela vita degli artisti fortunati; così ora leggo quella di Verdi4. – La sconoscenza chehanno di me i miei compatriotti à inaridito anche le sorgenti della mia ispirazione.Se penso che Soffici passa per un poeta: che un qualunque giovane italiano coltosa cosa è Zf+bf = chimismi lirici di Ardengo5, e, se pure sa il mio nome, mi qualificacome un…passatista qualunque, è impossibile che, a lungo andare, non ne risentacon l’uomo l’opera. Il successo troppo pronto e troppo copioso è un male,ma è unmale, a lungo andare, anche l’opposto. –

“E non è Vincitori o vinti?”Capisco il tuo stato d’animo. Ecco, a me pare che labattaglia nell’alto vicentino6 sia il fallimento di due piani,quello di Conrad7 che ten-deva alla pianura ed à dovuto retrocedere sui monti, quello di Cadorna che tende-va, data l’invasione, all’accerchiamento, mentre il nemico è riuscito a sfuggirgliquasi incolume. Con questo, Cadorna8 è un grande capitano e la fino ad oggi man-cata vittoria militare,è colpa di tutti fuori che di lui.Anche al Re voglio molto bene.Mi commuove la sua figura “austera malinconica benigna” quale m’è apparsa vici-no a Cervignano, di dentro l’automobile. Ma non si può ancora, come fanno quitutti,cantar vittoria: le nostre posizioni nel Trentino sono peggiori di quelle che tene-vamo prima dell’offensiva: speriamo in un prossimo comunicato straordinario.

Scrivimi, te ne prego, e ricevi un abbraccio dal tuo amico Umberto

Vieni a trovarmi a Milano, almeno un giorno.

1. Lettera manoscritta.2. Cfr. la lettera precedente.3. Nino, v. 40; dialetto milanese:“non posso”.4. Come si è visto, in una precedente lettera a Fortuna (6 giugno 1914), Saba riferiva di esse-

re impegnato nella lettura di una biografia di Leonardo da Vinci.5. Ardengo Soffici (1879-1964),poeta, scrittore e pittore,autore, tra l’altro,della raccolta di versi

BÏF/ZF+18.Simultaneità e chimismi lirici,Firenze,ed.della Voce,[1915],fu collaboratore de “LaVoce”e della “Riviera Ligure”e fondatore,assieme a Papini,della rivista “Lacerba”.

6. Nota anche come “Battaglia degli altipiani”, fu combattuta tra il 15 maggio e il 27 giugno1916 tra l'esercito italiano e quello austro-ungarico, impegnato in quella che Saba defini-sce qui “invasione” e che gli austriaci chiamarono Strafexpedition (spedizione punitiva:intesa a punire gli italiani per il tradimento della Triplice Alleanza).

7. Gen. Conrad von Hötzendorf (1852-1925), Capo di Stato Maggiore austro-ungarico.8. Gen.Luigi Cadorna (1850-1928),Capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano fino alla rotta

di Caporetto, quando il comando passò nelle mani del generale Armando Diaz.

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a cura di Riccardo Cepach

Aldo Fortuna, esercizi fonatori

del Taccuino della guerra.

Si tratta di appunti per la

logopedia cui Fortuna doveva

attendere per recuperare

l’uso della parola, dopo il

ferimento. Archivio Fortuna

Page 21: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

2. Cfr. Intermezzo quasi giapponese in Castellani, CANZ.21, 446-450 e 529. In una lettera aLinuccia Saba del 8 aprile 1967 (cfr. qui avanti la descrizione del fascicolo 129), AldoFortuna, annunciando il ritrovamento di una lettera di Saba e trascrivendone il testo, scri-ve: «Non dispero, dopo questo ritrovamento, che, un giorno o l’altro, possano venir fuori le“Poesie Giapponesi”, così come Alberto pretende».

3. Il testo fra parentesi, originariamente dopo la parola "ciascuna", viene fatto risalire permezzo di una linea di inserimento.

***

Taliedo; 5 / 7 / 1917 –1

Caro amico! Dopo le mie – Prime Poesie2 – sto raccogliendo le – Poesie fioren-tine3 – (1904-1907) che sono anch’esse quasi tutte inedite. In risposta alla tua lette-ra così gentile per me ed immeritata,e che m’à fatto tanto piacere solo perché vedoche c’è ancora qualcuno che mi vuol bene, ti trascrivo un brano d’una di questepoesie “Monte Oliveto”4] dove sono stato per la prima volta soldato (nel 1907)5, eche ti parlerà della tua città. Ecco il brano (la Poesia intera è molto lunga):

Ed al sommo dell’erma6

via del colle, onde a tratti un suon di squilliodono i campi attoniti e tranquilli,- chiara in oggi caserma –7

c’era un chiostro: del mondo anime stanche,v’ozïavano in bianchevesti gli olivetani

Di quei molti uno ancoraporta in lui del fallir d’Eva la pena:sul suo letto la “Cena”del Sodoma scolora;

e nella fredda e vanachiesa, ove Cristo fu pinto e laudato,ancor qualche villanaentra, e qualche soldato.

Saba

1. Lettera manoscritta.Taliedo: si tratta dell’“Aerodromo d’Italia”di Taliedo,primo campo d’avia-zione di Milano, sorto in seguito alla realizzazione, nel settembre del 1910, di una grandemanifestazione denominata “Circuito Aereo Internazionale di Milano”e in seguito acquisitodal Ministero della Guerra e utilizzato a fini militari durante la guerra. (cfr. Gianluca Lapini,L'aerodromo di Taliedo culla dell'aviazione milanese,in Officine del volo.Un progetto di NicolaGisonda: restauro di un'architettura industriale per nuove funzionalità, a cura di MariaAntonietta Crippa e Ferdinando Zanzottera, Cinisello Balsamo, Silvana, 2007). Saba vi eradistaccato in qualità di “collaudatore di legnami”presso le officine Caproni (cfr.anche la liri-ca Dalla trincea alle officine Caproni, in Castellani,CANZ.21,445 e 529).

2. Si tratta di un nucleo di poesie dell’adolescenza,già apparse nella citata prima raccolta diPoesie di Saba e ora recuperate e pubblicate sulla “Brigata” (n. 8, aprile 1917) col titolo Lemie prime poesie; cfr. Castellani, CANZ. 21, XXXIX-XLII. Una copia del numero 8 è conserva-ta insieme agli altri della rivista, come si è detto, nel fascicolo 037 del fondo.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

mi tolgono il sonno, fra le quali la Rumenia3. Vorrei, caro Fortuna, vorrei ma nonposso essere Europeo;con tutto quello che mi faccio dire dalla ragione riesco appe-na appena ad essere italiano, e qualchevolta [sic] perfino quadruplicista.

Ti mando,per i tuoi ozi di convalescente,alcuni sonetti molto “filtrati”4.Ad un redu-ce per la seconda volta dal fronte dovrei offrire di meglio: ma tutto si spiega quando sipensa che sono un soldato inabile alle fatiche della guerra,un soldato scritturale,e noncome uno di quei venti ai quali,dicono,dettasse Giulio Cesare.– Tuo

Umberto Saba

P.S.Vieni a trovarmi.Se ci saranno le licenze invernali verrò a vederti a Firenze.E non dimenticarti di scrivermi ora che sei con tua moglie,tu che mi ài sempre scrit-to quando eri con gli austriaci.

1. Lettera manoscritta.Nello stesso fascicolo 039 il primo numero della 5a serie della “RivieraLigure”(anno XXIII, 1 gennaio 1917) che reca le poesie di Saba L’innocente, Dopo la presadi Gorizia, In treno, Il soldato che va a Salonicco,La Felicità. Cfr., qui sotto, la nota n. 4.

2. Aldo Fortuna era stato gravemente ferito dallo scoppio di una granata il 10 ottobre 1916 aSan Grado di Merna,nei pressi di Gorizia,e aveva temporaneamente perso l’uso dell’uditoe la facoltà fonatoria.

3. Nell’ottobre del 1916 la Romania, alleato della Russia, subiva pesanti sconfitte da partedegli eserciti austro-ungarici in Transilvania.

4. Alla lettera sono allegati quattro autografi manoscritti: il primo reca la lirica L’innocente(cfr. Castellani, CANZ.21, 324 e 510), il secondo Dopo la presa di Gorizia (cfr. I soldati chehanno preso Gorizia, ivi, p. 326 e 510-11), il terzo Il Corpo (cfr. In treno, ivi, p. 443 e 528) e ilquarto Il soldato che va a Salonicco (ivi,p.327 e 511); in calce a quest’ultimo Saba aggiun-ge: «NB.Questo sonetto mi piace più ancora di quello “Accompagnando un prigioniero”.Alquale ti prego di correggere così i due primi versi: | La piazza del paese, al chiaro giorno, |come una stampa, pur nuova, d’antico: | io che cammino etc. etc. ...». La descrizione degliautografi è in Castellani, CANZ.21, LXVII-LXVIII.

***

[Torino, aprile 1917?]1

Caro Fortuna! Spero che questa mia ti trovi ancora a Bologna.Volevo dirti unacosa: io ò finito in questi giorni le mie “Poesie giapponesi”2 sono circa quaranta diuna strofa (tre o quattro versi)3 ciascuna e le pubblicherei volentieri.Tu che mi rim-proveri la mia collaborazione a certe Riviste sapresti indicarmene una, o forse unquotidiano, che le possa accogliere senza che ne restino insudiciate? Quando leavrai lette capirai (alla seconda o terza lettura: alla prima ti faranno impressione dicosa sciocca) perché io credo che esse sono il mio testamento artistico.Lo conoscitu questo giornale o rivista? E se non tu, lo conosce il sig.Valori? Io vivo fuori dellaletteratura contemporanea (se pure c’è, che – in Italia almeno – non credo) Ma tusei più al mondo. – Rispondimi; e ricevi un abbraccio, dal tuo amico

Umberto

1. Lettera manoscritta. Su carta intestata «Direzione Tecnica dell’Aviazione Militare – Torino»(non si tratta di un foglio da lettera ma di un "pro-memoria di servizio" prestampato). Sulmargine superiore destro compare un annotazione a matita di Fortuna: «[aprile 1917?]».Nel medesimo fascicolo 040 “La Riviera Ligure” del 1 giugno 1916 (anno XXIII, 5a serie, n.6) con A mia zia di Umberto Saba.

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a cura di Riccardo Cepach

Page 22: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

ti,quando mi rispondi,di darmi l’indirizzo della signora Etre2,alla quale mia moglievuol scrivere. E saluta al tempo stesso per me i sigg.Valori.

Tuo Saba

1. Lettera manoscritta.Non compare l’indicazione del luogo in cui è stata scritta ma,come èfacile evincere dal testo,deve trattarsi ancora del medesimo campo d’aviazione di Taliedoin Milano. Nel medesimo fascicolo 042 è conservato un foglietto autografo recante la liri-ca Canzonetta spalatina (cfr.Castellani,CANZ.21,67 e 478; la descrizione dell’autografo è ap. LXVIII).Ancora nello stesso fascicolo “La Riviera Ligure”di agosto-settembre 1917 (annoXXIII, 5a serie, n. 8/9) con le liriche di Saba Primavera del 1917, La Stazione, Dalla Trinceaalle Officine Caproni.

2. Etre Valori; cfr. la lettera datata Trieste, 14 gennaio 1914.

***

Il fascicolo 043 del fondo Saba-Fortuna contiene la lirica Sereno su manoscrittoautografo (cfr. Castellani, CANZ.21, 108-109 e 484) introdotta dalla formula «Dal“Canzoniere di un poeta minore”»; sul margine superiore destro Fortuna annota amatita: «unita alla lettera 14 giugno 1920?».Al dubbio risponde Castellani nella notadi descrizione dell’autografo (p. LXVIII) attribuendo però – come detto – la nota alfiglio Alberto: «In una nota,a matita,di A.M.Fortuna,ci si chiede se questa sia la poe-sia allegata alla lettera del 14 giugno 1920, che è invece Tutto il mondo, pubblicatacome si dice nel testo della lettera dalla “Nazione della Domenica”, e non conserva-ta nell’archivio Fortuna. [...] questa dovrebbe essere una poesia donata da Saba alFortuna in testimonianza dei lavori per il Canzoniere e come ricordo di Firenze, lacittà dell’amico. La definizione di se stesso come “poeta minore” inizia ad apparirenelle lettere del 1913 e ’14 ma entra nel titolo del Canzoniere solo nel 1918». Unacopia de “La Nazione della Domenica” con la poesia Tutto il mondo, viceversa, èattualmente conservata nel fondo Saba-Fortuna,al fascicolo 075.

***

Taliedo 1/6/1918 –1

Caro Aldo! Tu non ti ricordi più di me che per annunciarmi la nascita dei tuoifigli2. Ma essi sono il futuro: io vorrei sapere qualcosa del presente.Aspetto una let-tera che mi parli di te.Hai notizie di Paratico, il quale – mesi fa – era ufficiale d’arti-glieria a Firenze?

Saluti affettuosi dal tuo Saba

1. Biglietto manoscritto.2. Evidentemente Fortuna aveva scritto a Saba preannuciandogli l’imminente nascita del

figlio Elio, che venne al mondo il 18 giugno.

***

Nel fascicolo 045, un biglietto autografo di Aldo Valori a Fortuna del 30 agosto1918: «Caro Aldissimo | Sono contento delle buone notizie d’ogni genere che mi dai.Da Roma ho avuto recenti e ottime assicurazioni sul tuo conto. Credo che entro set-

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

3. Cfr. Castellani, CANZ.21, 77-114.4. Ivi, pp. 117-121 e 485-6.5. Cfr. la lettera datata Milano 2 settembre 1914.6. Saba antepone diverse tratti orizzontali paralleli a penna al primo verso a suggerire ulte-

riormente l’assenza di una cospicua sezione del testo poetico.Nella redazione del ’21 que-sti versi (con diverse varianti) corrispondono ai vv. 9-23.

7. Castellani registra erroneamente «- chiaro in ogni caserma -» (cfr.Castellani,CANZ.21,117)e al v. successivo non registra la variante interpuntiva (due punti dopo il lemma “chiostro”e, di conseguenza, lettera minuscola per la parola che segue, anziché il punto fermo e lamaiuscola).

***

[Taliedo,] 29 / 7 / 181

Mio caro Fortuna! O ti scrivo subito, o aspetto per risponderti l’autunno: ilcaldo mi fa soffrire assai. (sono dalla mattina presto alla sera tardi in una speciedi gabbiotto mal riparato, in mezzo ad un campo d’aviazione che è simile, per glieffetti,ad un Sahara) – sento con dolore che stai male,e voglio sperare che tu esa-geri con me i tuoi disturbi per il segreto pensiero che fra me stesso possa rimpro-verarti di non essere al fronte.Ma io,caro Fortuna,non ho mai pensato a ciò: primadi tutto se ti riconoscono ripetutamente inabile alle fatiche di guerra vuol dire chelo sei,e in secondo luogo alla guerra ci sei già stato se uno schrapnel ti è scoppia-to sull’elmetto fino a renderti quasi sordo. Nessuno quindi, ed io meno degli altri,può chiamarti imboscato.

Ed ora dovrei parlarti di me, ma preferisco non farlo per diverse ragioni, unadelle quali è che dovrei scriverti troppo. Non avertene a male, e credi che non tiprivo con ciò di novità allegre. Io non sono contento di me stesso: quale infelicitàpuò essere maggiore di questa? E non spero più nemmeno di poter ritornare nellamia città: e ciò è grave per un Europeo, che se da una parte il concetto di patria siè esteso per noi almeno a tutta l’Europa, si è ristretto dall’altra al luogo ove siamonati, il quale per te è Firenze,per me è Trieste.Ma io divago.– Meglio che ti trascrivaancora una mia poesia,molto “anteguerra”e che ti saluti affettuosamente,pregando-

120

a cura di Riccardo Cepach

Le Officine Caproni a Taliedo. Da Officine del volo, cit.

Page 23: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

***

Milano; 6 / 11 / 19181

Mio caro Fortuna.È impossibile lasciare senza risposta il gentile pensiero che hai avuto. Tu solo –

quando la mia città è stata liberata – ti sei ricordato di me,con quel telegramma che haprocurato a mia moglie un grande spavento.Ma poi subito,come mi ha raccontato, t’haringraziato di essermi così buon amico,e di volermi ancora e sempre bene.Ebbi la primanotizia che gli italiani erano sbarcati a Trieste da un piantone,mentre all’ospedale mili-tare (dove mi trovo ancora) stavo giocando a tombola con i feriti.Ho fatto l’atto di alzar-mi e di gridare, ma i soldati non trovarono che la notizia fosse tale da sospendere ilgioco: e mi trovai costretto, prima di chiedere schiarimenti, a terminare la partita. Dopopoche ore il giornale della sera me ne dava la conferma.Naturalmente ho pianto.

Ora ti dico perché sono all’ospedale.Appena ritornato da Firenze,lo svago di queipochi giorni e la compagnia di Schönbeck2 e la tua m’avevano un po’ rifatto e dato dinuovo la forza di vivere e di far servizio.Ma il sollievo fu di breve durata.La mia debo-lezza nervosa e la persona della quale ti ho parlato – che mi faceva due o tre scenateal giorno – mi costrinsero tra un viaggio e l’altro di scorta materiali, a marcar visita,chiedendo al medico d’esser inviato in osservazione,per avere una licenza (in tre mesiera la prima volta che marcavo visita). Ma per mandare un soldato in osservazionebisogna fare la diagnosi, e il medico del mio corpo, non essendo uno specialista, mimandò invece in cura, dicendo che i medici dell’ospedale m’avrebbero essi – se nelcaso – inviato in osservazione.Invece mi tengono in cura,cioè chiuso tra i malati,senzapoter mai uscire,e senza poter vedere nessuno che la Lina,attraverso una specie d’in-ferriata,e di contrabbando.Naturalmente peggioro di giorno in giorno.E di licenze nonse ne parla nemmeno. Tuttavia, se l’otterrò, e se non potrò andare a Trieste verrò aFirenze. A Trieste non avrei certo le accoglienze che vi ebbe p. es. Sem Benelli3, mavedrei con piacere i miei amici Giorgio Fano4 e Guido Voghera5,che spero vivi.

Queste sono, caro Fortuna, le notizie che posso darti di me. E la verità è anco-ra più triste. Ma pazienza! Fra sei mesi avrò forse il congedo: e non escludo che lalibertà e una compagnia a me adatta, potranno migliorare il mio stato d’animo.Attendo dunque il congedo.

Ti prego di salutare tua moglie e i tuoi buoni suoceri.Ti abbraccia il tuo riconoscenteSaba

1. Lettera manoscritta su due cc.Un ampio stralcio è già stata pubblicato in ANNI-I,381-2,nota 1.2. Virgilio Schönbeck è il vero nome del poeta e illustratore Virgilio Giotti (1885-1957), auto-

re di numerose raccolte poetiche in dialetto (fra cui il suo Piccolo Canzoniere in dialettotriestino,Firenze,Ferrante Gonnelli,1914).Giotti ebbe un lungo e a tratti contrastato rappor-to di amicizia con Saba.

3. Sem Benelli (1877-1949), poeta, scrittore e commediografo. Benelli all’epoca era capodell’Ufficio Politico del Comando in Capo della Piazza Marittima di Pola e aveva avutomodo di prendere parte allo sbarco dei bersaglieri a Trieste descrivendolo in un articolosul “Giornale d'Italia”del 5 novembre dal titolo Entrando a Trieste e dai toni molto enfatici:«Ho visto uomini e donne perdere i sensi configgendo gli occhi sulle navi nostre, bacian-do la nostra, la loro bandiera. Ho visto vecchi decrepiti, sostenuti dai parenti, cercare unsegno della nuova redenzione con la bocca tremante e gli occhi evanescenti. Ho visto

123

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

tembre ti sarà resa giustizia. | Vorrei che tu mi scrivessi subito l’indirizzo del Saba. Èpassato da Bologna in ora impossibile e, dato anche il cattivo tempo, non ho potutoandarlo a salutare allo scalo della Mascarella dove fermano le tradotte.Voglio scriver-gli. | Tutti vi abbracciamo, salutiamo ecc.Aff. | ALDO».Ancora secondo la testimonian-za di Alberto Maria Fortuna,il cenno alla “resa di giustizia”dovrebbe riferirsi al declas-samento della medaglia al valore attribuita a Fortuna che, in un primo tempo, erastata d’argento e in seguito era stata convertita – e così rimase – in bronzo.

***

SignorAldo FortunaFirenzevia Guelfa, 53. –

Milano; 3/9/18 –1

Caro Fortuna! Io sono sempre al solito posto.Prezzolini non ha potuto (o forsevoluto) giovarmi.

Mi ha detto che non riuscendo ad esitare “Coi miei occhi”2 – darà presto l'edi-zione al macero. (Ne sono contento).– Presto dovrò pregarti di un favore: richiede-re cioè la proprietà letteraria per “Coi miei occhi” – e – “Poesie”3: si può chiederlafino a 10 anni dopo la pubblicazione.

Se non l'ho comunicata l'ora del mio arrivo a Firenze, è stata per non incomo-dare te e tua moglie, facendoti alzare alle 6 di mattina.Tu del resto lo sapevi,e parlisolo perchè hai la bocca e perchè sei avvocato4.Altrettanto posso dirti riguardo l'ac-coglienza che m'hai fatta,e che sai benissimo quanto m'ha soddisfatto (tranne l'in-digestione che a viva forza m'avete fatto prendere una sera).

Gradirò moltissimo l'annunciata lettera di Valori5. – Forse fra un mese riceveraiil Canzoniere con l'incarico di farci in margine le annotazioni linguistiche ed orto-grafiche (le artistiche saranno ugualmente gradite, ma...)6

Se avrò la licenza invernale la passerò di nuovo a Firenze.Saluti a tua moglie,ai suoceri (che non si meritano proprio questo nomaccio);

a te una stretta di mano dal tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta.2. U.Saba, Coi miei occhi, cit.3. U.Saba, Poesie, cit.4. L’ultimo enunciato è stato aggiunto successivamente sotto il rigo e inserito per mezzo di

un’ampia parentesi graffa.5. Cfr. il biglietto di Valori precedentemente citato.6. Il passaggio testimonia forse di un ottimismo eccessivo di Saba rispetto alla conclusione del suo

lavoro di riordino della sua produzione poetica complessiva che conduce al cosiddettoCanzoniere del 1919 (testimoniato dal manoscritto conservato presso la Biblioteca Civica diTrieste: R.P.Ms 1-18).Giordano Castellani infatti,nell’introduzione alla sua edizione critica scriveche «il manoscritto,frutto di due anni di lavoro,è pronto all’inizio del 1919,probabilmente nellostesso mese di febbraio in cui, insieme col suo rientro a Trieste,Saba comunica al Meriano:“hofinito il Canzoniere; e forse lo pubblicherò entro l’anno”» (Castellani,CANZ.21,XLII).

122

a cura di Riccardo Cepach

Page 24: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

1. Cartolina postale manoscritta senza data. Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul marginesuperiore: «21/XII/18»,corrispondente all’annullo postale; la data topica si evince dal testo.

2. Cfr. Castellani, CANZ.21, 434 e 513.3. Cfr. la lettera datata Milano 10 giugno 1916.4. Cfr. Castellani, CANZ.21, 440 e 528.Vedi anche qui di seguito.

***

Nel fascicolo successivo del fondo (049) è conservato un autografo sabianomutilo nella parte inferiore che reca il testo della poesia Per la morte d’un volontario(Enrico Elia); sul margine superiore, a destra, un’annotazione di Aldo Fortuna:«[Posteriore al 21/12/18]». Castellani, al contrario, lo riconduce al 1916 (cfr.Castellani,CANZ.21,LXVIII).

***

Trieste, 30 ottobre 1919 –1

Caro Aldo.Scrivimi,e dammi tue notizie.Quanti figli hai e quante cause hai vinte.Io sono a Trieste struggendomi d’essere in qualunque posto fuori che a Trieste.

Faccio la reclame per i cinematografi della “Leoni-films”2 e gestisco, in società conGiorgio3,una libreria antiquaria.–4 Preparo infine la pubblicazione di un volumetto“La serena disperazione5”.

Saluti alla tua famiglia e a te dal tuo SabaVia Chiozza 56; II p.

1. Cartolina postale manoscritta. Già in ANNI-I, cit., p. 385.2. In base alla documentazione di uno dei registri del R.Tribunale commerciale e marittimo di

Trieste (Archivio di Stato di Trieste,Rg.B III 121), la Società anonima Leoni films viene fonda-ta a Milano il 10 marzo 1918 con un capitale di 60.000 lire e la seguente ragione sociale:«L'industria e il commercio cinematografici in ogni loro genere sia in Italia che all'estero epiù precisamente il commercio ed il noleggio di films cinematografiche, l'esercizio di cine-matografi, nonché la produzione di films cinematografiche».Tra i 14 soci fondatori figuranoi triestini residenti a Milano Guglielmo Just e Giuseppe Leoni,che ne è il consigliere delega-to. Il 6 gennaio 1919 il consiglio di amministrazione delibera l'apertura della succursale diTrieste la cui direzione viene affidata a Enrico Wölfler, fratello di Lina e cognato di Saba cheoccasionalmente scriveva i testi destinati ai manifesti pubblicitari delle pellicole.

3. Giorgio Fano; cfr. la lettera del 6 novembre 1918.4. La celebre Libreria Antica e Moderna che Saba rilevò in quell’anno dall’antiquario

Giuseppe Mayländer. Sull’attività di quest’ultimo e sui primi passi di Saba libraio è ora inuscita un volume di Stelio Vinci e Elena Bizjac, La libreria del poeta,Trieste, Hammerle ed. 5

5. Aglaia Paoletti (ANNI-I, 386) pubblica una lettera di Saba a Papini del 3 novembre 1919 in cuisi legge: «Virgilio Schönbeck, di ritorno da Firenze, m’ha detto che l’editore Vallecchi non si èdimostrato sfavorevole alla pubblicazione di un mio libro di versi; e questo lo si deve a leiPapini, presente per caso al colloquio. Grazie». Come si vedrà, le lettere di Saba a Fortuna del1919-20 testimoniano dei molti tentativi di Saba, ovviamente tramite Fortuna, e delle forti resi-stenze di Vallecchi a pubblicare la raccolta che alla fine venne rifiutata definitivamente dall’e-ditore nel 1921, dopo che Saba ne aveva corretto più volte le bozze. La Serena disperazione,secondo il primo progetto di Saba inizialmente accettato da Vallecchi, avrebbe dovuto com-prendere l’omonima raccolta, le Poesie scritte durante la guerra e gli inediti di Cose leggere evaganti (per La serena disperazione nel Canzoniere del ’21 cfr.Castellani,CANZ.21,259-299).

125

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

uomini e donne gettarsi in ginocchio a mani giunte,adorando,davanti ai soldati, fatti rozzie irsuti dalla lunga guerra,ma commossi come fanciulli,vergognosi quasi di non aver sapu-to prima che tanto amore era in fondo alle loro fatiche». Il cenno di Saba è quindi ironico.

4. Giorgio Fano (1885-1963), filosofo e linguista, altro grande amico di Saba.A lui è dedicatoil già ricordato Coi miei occhi. Il mio secondo libro di versi del 1912 e fu in società con luiche Saba si mise nel commercio dei libri antichi, come si legge anche nella lettera aFortuna del 30 ottobre 1919,qui di seguito.Per ulteriori notizie su Fano cfr.il recente Giorgioed io (Venezia, Marsilio, 2005), scritto dalla moglie,Anna.

5. Guido Voghera (1884-1959), insegnante di matematica e fisica, scrittore e padre dello scrit-tore Giorgio Voghera. La paternità del romanzo Il segreto (pubblicato come opera di“Anonimo triestino” nel 1961 da Einaudi con una prefazione di Linuccia Saba) gli è stataattribuita dal figlio Giorgio cui la generalità dei critici ha invece ricondotto l’opera.

***

SignorAldo FortunaFirenzevia Guelfa, 53. –

[Milano, 21 dicembre 1918]1

Due Ombre2

NB. Bisogna per comprendere questa poesia pensarla insieme a Nino3, e all’altrache forse tu non conosci: Per la morte d’un volontario; Enrico Elia4(dove ci sono questidue versi: Nessuno a tanto ti chiamava Elia – per solo amore ti sei messo in via.)

In una zona del Carso, al chiarorelunare, ho in sogno due ombre avvertite.Poi che in silenzio, di sotterra uscite,si ammirarono a lungo, con stupore:

“Chi sei?”con voce parlò di rancore,una di quelle parvenze di vite;l’altra che in testa aveva sue ferite,e sulle labbra un sorriso d’amore:

“Tu sei Nino”rispose. – “Ed innocentesono morto... Ma tu, tu così strano...hai gli occhiali... sei forse uno studente?”

- “E volontario”. – Or quando a lor silentem’appressava (a baciarti, Elia, la mano),dal sonno a un tratto mi svegliai piangente.

Caro Fortuna! Io sono ancora a Milano; e aspetto il permesso per andare aTrieste: posto che il governo ha aperte le porte dalla parte dell’Austria,e le ha chiu-se quasi ermeticamente da quella dell’Italia. – Se avessi fatto il sold.[ato] inAustr.[ia] a quest’ora sarei a Trieste già da qualche mese. – !! –

Vi auguro un buon Natale, e ti saluta il tuo Saba

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a cura di Riccardo Cepach

Page 25: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

Carlo Marx Il Capitale e altri scritti di sociologia di Engels, Lassalle ecc. ecc.Stecchetti e altre porcherieGozzano I colloquiPalazzeschi L’incendiarioPanzacchi,Giusti,Giovagnoli,Fusinato Trilussa e in generale poeti facili e cono-

sciuti (di Giusti non l’epistolario)Socialismo opere recenti del soc.[ialismo]Storia niente fuori che Momsen,Ferrero e autori contemporanei molto conosciutiTutto quello che tu comprendi essere di facile smercio o di assoluto valore lette-

rario; nel quale ultimo caso ne forzo io la vendita, come ho fatto per Il PiccoloCanzoniere Triestino di Giotti,del quale a viva forza ho venduto 10 copie in 3 giorni.

Prezzi: Bisogna offrire in blocco, sulla base dal 25 al 35% sul prezzo di coperti-na. Salgari un po’ di più.

Stato dei libri almeno mediocre: cose ottime anche in cattivo stato; le facciorilegare io.

Provvigione dell’acquirente (tua) 10% sul prezzo di compera.Non posso dare di più,e ti prego di non far storie per non ricevere nulla;perché in questo caso non voglio i libri.

Spedizione, in pacchi di 20 volumi almeno: all’indirizzo Libreria antica emoderna,Via S. Nicolò 30

Denaro Se entri in massima,scrivimi subito; e ti mando subito un primo impor-to di qualche centinaio di lire. E non prendere la cosa in scherzo, perché per me ècosa gravissima (la libreria è la mia ultima speranza finanziaria) e per te,ripetendo-si la cosa può essere piccolissimo ma non del tutto insignificante vantaggio. –

Sono il tuo amico Saba

Numismatica antica e modernaDì a Paratico che lo ringrazio della sua lettera. Non gli scrivo, e non vi mando

cose mie perché questa primavera Vallecchi pubblica un mio libro, di cui l’ultimaparte – Cose leggere e vaganti – vi sarà del tutto nuova2.

Divine Commedie, Bibbie illustrate specialmente e commentate. Bene perTasso – Manzoni etc.

P.S.Devi avere l’avvertenza di scrivere sui libri il prezzo d’acquisto,in matita noncopiativa. Questo per sapermi poi io regolare nella vendita.

1. Lettera manoscritta senza data.Timbro in inchiostro violetto «Libreria | antica e moderna |Trieste, via San Nicolo N. 30».Annotazione di Aldo Fortuna a matita sul margine superioredestro: «[Anteriore al 18/XII/19 “ti mando subito un primo importo”».Nello stesso fascicolo051 sono conservati inoltre:una prima edizione della raccolta di Giotti Il mio cuore e la miacasa, Trieste, Ed. La Libreria Antica e Moderna, 1920, con dedica ad Aldo Fortuna («inmemoria di Firenze | a un buon fiorentino | Virgilio Giotti | Trieste, nov. 1920».), e 5 paginedi rendiconti di Fortuna riguardanti il commercio dei libri con Saba dal 13 dicembre 1919al marzo 1923: oltre alla puntuale registrazione delle operazioni (che spesso consistononell’acquisto e spedizione di un singolo identificabile volume e che pertanto aiutano a leg-gere la corrispondenza successiva) con il relativo controvalore, il documento offre anchelumi sulla tecniche commerciali in uso da Saba. Sulle seconda pagina, a matita, Fortuna

127

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

***

[Trieste, prima del 18 dicembre 1919]1

Caro Fortuna.Posso darti una noia? Ho bisogno che tu comperi per la mia libreriaa Firenze libri usati che qui a Trieste,causa la carestia del tempo di guerra,non si trova-no che difficilmente. Il sistema che tu devi seguire è questo: mettere per una settimanadi seguito nel più diffuso giornale locale nei collettivi un avviso così concepito:

Libri usati compero ai migliori prezzi; eventualmente intere biblioteche. Ri-volgersi dalle... alle... ore da etc. etc.

Ora ti dirò all’incirca le opere delle quali abbisogno, lasciando al tuo criteriocommerciale e letterario di fare la scelta.

Carducci (possibilmente la sua raccolta completa di poesie)D’Annunzio (qualunque suo libro, meno quelli che si vendono sui carretti)Pascoli idemDa Verona idem (meno Immortaliamo la vita)Salgari idem (Verne pochissimo,e solo a prezzi eccezionalmente bassi,perché

non si vende più)Notari qualunque suo libroZucioli Pirandello etc non però nelle edizioni Bietti o Madella,che posso aver-

li nuovi a 80 ct.Pangini qualunque libroOpere scientifiche (filosofia, matematica, nautica etc etc.) però recenti;Barbousse qualunqueLaterza qualunque libro di edizione Lat[erza]: sopratutto Croce (non numeri

staccati della CriticaBocca edizioni; quasi qualunque: molto richiesto è “Sesso e carattere” di

Weininger, la vita di Nietzsche di Halevy e similiManuali Hoepli. ed altri se buoniNietzsche qualunque libro e in qualunque edizione; lingua italiana e tedescaAutori moderni conosciuti secondo il tuo discernimentoSerao Addio amoreLibri scolastici Niente (te ne offriranno molti; non prenderne per ora nessuno)Classici italiani eventualmente si [sic],ma pagarli assai poco e che siano buoni

e in buono statoEdizioni antiche e rare qui entriamo nel difficile.E’meglio se ti astieni del tutto;

a meno che tu non sii proprio certo del valore intrinseco dell’opera e dell’edizione.Pagarli in ogni caso come semplici libri usati: se hanno bellissime vignette un po’dipiù. P. es opere del marchese di Sade sono ricercate abbastanza; e in generale libridel 700 pornografici con vignette; ma questi sarà difficile che ti capitino fra mano.

Biblioteca universale SonzognoDiritto qualunque edizione recenteEdizioni della Voce, Papini Prezzolini Soffici; sopratutto Papini che va a ruba.

Anche altri (non Coi miei occhi)Dizionari italiani (sopratutto Petrocchi e Riguttini) tedesco solamente Riguttini Buhle

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a cura di Riccardo Cepach

Page 26: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

[Trieste, 23 dicembre 1919]1

Caro Fortuna! “Costumi di tutti i popoli del mondo,che tu mi offri a L.200.– l’hovenduto io a L. 15. – tutti gli 8 volumi. – Tutte le opere che mi offri non valgono laspesa di trasporto,e che prezzi! Roba che posso aver nuova per la metà.– Puoi com-perare 1 esemplare di

gemme d’arti italiane;ti faccio però osservare che difficilmente lo potrò vendere io a più di L. 5. – Saluti aff. tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta. Senza data. Appunto a matita di Aldo Fortuna sul marginesuperiore: «23/XII/’19», corrispondente al timbro postale. Timbro della Libreria Antica eModerna a fianco dell’indirizzo.

***

[Trieste,] 24 / XII / 19191

Caro Fortuna.Al tuo telegramma (tè-l’è-grama) d’oggi ho risposto così:Prima di fissare acquisto medicina 500 invia dettagliatissima lista2.Come t’ho già scritto bisogna andare estremamente cauti nell’acquisto di

opere che pretendono a rarità: nel dubbio astenersi; e in nessun caso pagarle più disemplici libri usati. Nella maggior parte dei casi queste opere valgono centesimi, enemmeno a prezzo di centesimi esse trovano un compratore. In questo caso parti-colare io ho un cliente che s’interessa ad opere vecchie di medicina del 1500.possoquindi sottoporgli la distinta, che desidero formulata così

Ti invio le liste speditemi a scopo di verificaTi ringrazio e ti saluto

Saba

P.S. Mi viene un orribile dubbio: che tu col tuo telegramma voglia dire tut-t’altro da quello che ho capito la prima volta, che cioè stavi per acquistare unabiblioteca di medicina del 1500.Forse invece volevi scrivere che chiedevi il miobenestare onde comperare per L. 500 – i libri della cui lista mi sono già delizia-to. Non ho dato per ora questa interpretazione al tuo telegramma; perché lacastroneria che saresti stato per fare mi pare troppo grande. Ma letti quei librinon valgono 10 lire; io ne ho la biblioteca piena e non li vuole nemmeno il

129

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

appunta a promemoria il sistema che Saba impose per prezzare i libri: una croce latinasulle cui braccia Fortuna doveva segnare: il costo del libro (nel quadrante superiore sini-stro), la richiesta per il cliente (nel quadrante superiore destro) e il minimo prezzo a cui sipoteva concludere la vendita senza rimetterci (in uno dei due quadranti inferiori).La prez-zatura non doveva contenere cifre ma simboli alfabetici secondo un codice molto sempli-ce che Fortuna annota a lato: u d t q c s +s o n d (u = uno, d = due ecc.).

2. Cfr. la lettera precedente alla nota 5.Cose leggere e vaganti verrà pubblicata,come si vedrà,nel 1920 per le edizione della Libreria Antica e Moderna (cfr. Castellani, BIBL, 7).

***

[Trieste,] 18/XII/19191

Caro Fortuna! In evasione alla tua del 16 corr.[ente]Sono più parecchi giorni che t’ho spedito a 1/2 vaglia L. 400. –; e spero che a

quest’ora le avrai ricevute.I libri di medicina offerti per 5000 lire2, non meritano 5 soldi; appartengono a

quel genere di opere che nemmeno il macero le vuole. Sappi che le opere scienti-fiche stampate prima del 1912 non valgono più nulla, tranne casi eccezionalissimi:per es.Darwin Qualche opera può avere valore storico o bibliografico; ma dev’esse-re del 4 o Cinquecento: ricercatissime e di valore internazionale sono per es.le tavo-le di medicina.Tuttavia trattengo per scrupolo la lista; onde farla vedere a un medi-co mio cliente.Puoi però comprare di questa partita (a 1/3 del suo prezzo) Fisica eChimica; editore Zanichelli. idem: Ferrari, La vita delle piante 19133

Il dizionario universale di cultura lo acquisterei alla terza parte del prezzo dicopertina 1914; piuttosto meno che più; e senza tener conto dell’aumento di guerra

I libri che ti sono stati offerti dal libraio,sono...a prezzi di libraio.Tuttavia acquistaN° 2 copie Documenti di storia dell’arte toscana a L. 5. – L 10. –“2”Forza e superstizione “ 2.50 “ 5. –Il Poema del Rosso non so che cosa sia: prendine 1 copia “ – 75 “ – 75 Cerca di avere uno sconto,promettendo ulteriori acquisti; e di [sic] pure che si

tratta di una comm.[issione] che eseguisci per un altro libraio, non fare però ne[sic] il nome del libraio, ne [sic] quello di Trieste.

Se non hai ricevuto vaglia, fanne ricerca.Aff. tuo Saba

P.S.Mi pare che tu abbia messo nel giornale un avviso a parte; che costa di piùe frutta di meno. Bisogna mettere l’annuncio nei collettivi, e per almeno 7 giorni.

1. Lettera manoscritta. La data è vergata a fianco del timbro della libreria, che funge da datatopica (Trieste).

2. Si tratta di un errore: cfr. la lettera del 24 dicembre qui di seguito.3. Quest’ultimo punto è aggiunto sul margine destro, in alto, e inserito tramite una freccia.

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

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a cura di Riccardo Cepach

N.divolumi

Titolodell’opera

Autore Editore Anno Legatura (se pergamena,tela etc)

se con o senzaillustrazionivignette etc.

Stato del libroSta attento chele opere sianocomplete e chenon ci manchi-no pagine.–3

Prezzo

Page 27: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

Affettuosi saluti tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta. Timbro della libreria in funzione di data topica (Trieste).Altro timbro della Libreria Antica e Moderna a fianco dell’indirizzo.

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste,] 14/1/19201

Caro Fortuna! È molto tempo che non so nulla di te: hai fatto qualcosa?Quando mi spedisci il primo pacco? O ti pare che il lavoro non possa andare, evuoi smettere?

T’avevo pregato di mandarmi “Il libro dei nobili veneti”2 che un libraio t’avevaofferto; mandamelo subito, ti prego; e dimmi di quante copie puoi disporre; cheeventualmente le prenderò tutte.

tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta.Timbro della libreria in funzione di data topica (Trieste).2. La prima pagina del rendiconto di Fortuna (cfr. la lettera datata Trieste, prima del 18

dicembre 1919, nota 1) registra l’acquisto del “Libro dei nobili” il 9 gennaio, al prezzo diuna lira e 40. La spedizione probabilmente venne fatta quello stesso giorno 14. Un’altracopia Fortuna acquista per Saba il 20 febbraio successivo e, come vedremo, addirittura30 copie il 10 marzo.

***

[Trieste]; 3 / 2 / 19201

Caro Fortuna. Povero me! Un Guicciardini (che io vendo a 10) comperato a15! –2 ma non fa caso; e ti ringrazio lo stesso, e desidero di ricevere presto ilprimo pacco. – La biblioteca giuridica non mi occorre, e non posso darti alcunconsiglio per la Collezione degli Annali; sono però opere che se si comperanobisogna averle per nulla; potresti darci3 (per tuo uso privato) un massimo di L.1.– il volume.

Prova a mettere nel giornale 2 avvisi economici, col testo seguenteIClassici italiani e stranieri tradotti; romanzi ed opere di letteratura compera a

buone condizioni4 – IISalgari, libri compera a buone condizioni –Ti saluto, tuoUmberto

131

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

macero. Chi è il ladro che ti ha chiesto 500 lire? Ebreo, o semplicemente fioren-tino? Che valore vuoi che abbia un libro di scienza anteriore al 1910? Digli duebuone insolenze e mandalo al diavolo: tu sapessi quanta gente ladra e sfaccia-ta io faccio fuggire precipitosamente dalla mia libreria!

Salute Saba

Bisogna che tu cerchi di avere libri moderni di facile smercio e a buon prezzo:non perderti dietro questi fondi di biblioteche.

1. Lettera manoscritta.Timbro della Libreria Antica e Moderna seguito dalla data.2. Nel fondo Saba-Fortuna (fascicolo 055) è conservato il telegramma, il cui testo recita:

«Prima Acquistare medicina 500 invia per benestare dettagliatissima lista – Saba».3. Inserito con una freccia.

***

Avvocato Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 29 dicembre 1919]1

Caro Fortuna. – Confermo la mia lettera e il telegramma di due giorni sono; eti prego di mandarmi subito

1 Copia “Il libro dei nobili veneti” sapendomi dire di quante copie disponi didetto libro, e segnandoci sopra il prezzo d’acquisto. –

Grazie, tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta. Senza data.Appunto a matita di Aldo Fortuna sul margi-ne superiore: «29/XII/’19». Il timbro postale, tuttavia, reca 23.12.1920. Per strano chepossa sembrare, i riferimenti alla precedente lettera accompagnata da telegramma(per quanto di quattro e non due giorni dopo) e quello contenuto nella cartolina del14 gennaio, qui di seguito, al volume dei “nobili veneti” incatenano il documento inquesta posizione. Deve essere sbagliato il timbro postale.Timbro della Libreria Anticae Moderna a fianco dell’indirizzo.

***

Avvocato Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste]; 7/1/19201

Caro Fortuna! La tua offerta per la libreria antiquaria (L. 1500. –) non mi con-viene. Bisogna che tu mi cerchi libri come quelli che trovi elencati nella primadistinta che ti ho spedita. –

130

a cura di Riccardo Cepach

Page 28: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

2. Cfr. la lettera del 24 dicembre 1919.3. Ancora nel 1925, in una lettera a Paratico del 2 novembre,Saba scriveva: «ormai comincia-

no ad offrirmi libri da molte parti, essendosi sparsa – pare – la voce che li pago più deglialtri» (cfr.A. Paoletti, La crisi di una generazione, cit., p. 413).

4. Cfr. la lettera datata «prima del 18 dicembre 1919».

***

AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste,] 16/2/201

Caro Aldo. Il tuo pacco non è ancora arrivato.Favorisci dirmi come l’hai spedi-to: in generale si spediscono i libri sottofascia raccomandati.

Mi dispiace che il pacco non sia ancora arrivato: soprattutto per il “Libro deinobili veneti”che il cliente ha già pagato.

tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta.Timbro della libreria in funzione di data topica (Trieste).

***

[Trieste,] 4/3/19201

Caro Fortuna.Nulla del pacco che tu dici avermi spedito: fa delle ricerche allaposta, e dimmi come l’hai spedito affinché possa cercarlo anch’io. Ho ricevuto date soltanto 1 libro dei Nobili Veneti, e basta.

Ti prego di acquistare tutte le copie esistenti di questo libro, e di spedirle 1/2sottofascia raccomandata alla

Libreria Veneziana Scolastica di G.Fuga Venezia; via Vittorio Emanuele N° 3844annotandoti quanto spendi per posta e imballo,e sapendomi dire quante copie haispedite e quanto hai speso per posta etc. Il mezzo più economico di spedizione èsottofascia raccomandato.

E dimmi qualcosa del pacco.TuoSabaIl libro dei Nobili Veneti non deve costare più di L.1.40.– Comperando tutti gli

esemplari cerca d’averli per meno2

1. Lettera manoscritta. Il timbro della libreria funge da data topica.2. Cfr. la lettera del 14 gennaio. Il citato rendiconto di Fortuna mostra che egli acquistò 30

copie del volume il 10 marzo per un importo complessivo di 43 lire (lire 1,43 ciascuno) eche li spedì a Venezia, ancora a mezzo corriere (cfr. la lettera successiva), il giorno stesso.Il poscritto è vergato a matita sul margine inferiore del foglio.

***

133

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Non occorre ti dica5 che vederti a Trieste mi farebbe molto piacere,accetto pertanto attivo anche il passivo…della tua retorica.

P.S.Mi occorrono sopratutto classici italiani (Manzoni,Leopardi,Foscolo,etc.) etrad. di Tolstoi, Dostoiewski Zola etc. etc. –

1. Lettera su foglio da computisteria marcato col timbro della Libreria Antica e Moderna; iltimbro, seguito dal punto e virgola e dalla data, funge da data topica (Trieste).

2. La prima pagina del rendiconto di Fortuna (cfr. la lettera datata Trieste, prima del 18dicembre 1919,nota 1) registra l’acquisto di un «Guicciardini – Opere inedite»,a lire 15,il 14 gennaio.

3. Alle ultime due lettere è sovrascritta una “e” minuscola a matita che corregge la lezio-ne in “dare”; potrebbe trattarsi di un ripensamento di Saba (anche il poscritto è verga-to a matita) o di una estensione ulteriore dell’attitudine correttoria di Fortuna verso itesti dell’amico.

4. Il poscritto è unito da una freccia a questo punto.5. È invece sicuramente di Saba il frego a penna che elimina il “che” prima del congiuntivo

(“che ti dica”).

***

[Trieste, dopo il 3 febbraio 1920]1

Caro Fortuna. Non ho ancora ricevuto il I pacco. Per l’ordinazione delle rima-nenti copie bisogna che veda gli esemplari.

Puoi comperare i libri segnati in rosso nell’acclusa lista: però a bassi prezzi,e non dimenticarti di segnare questi prezzi sulla copertina. Per alcuni ho fattouna riserva riguardante la data della pubblicazione. Molti altri libri ancora avreicomperati (specialmente di medicina) se avessero avuto segnata la data. Secredi, rimandami la lista con la data delle pubblicazioni; la quale, trattandosi diopere scientifiche è sempre necessaria. Già da ora ti dico che puoi comperare,se a modico prezzo, tutti i libri di malattie veneree di dopo il 1910.

I Salgari io li pago a Firenze da L. 1 a L. 2 (legati nuovi) e li vendo a 4.50 o5.Ti faccio sapere che io non so niente degli ebrei fiorentini2,ma che a Trieste iosono il libraio antiquario che paga i libri più di qualunque altro e che li vendepiù a buon prezzo: tutti lo sanno e lo dicono3. Sono l’opposto di uno strozzino:ma le condizioni variano da città a città,e Trieste non è, fortunatamente,Firenze.

Comperami belli e buoni libri. Questo è il meglio che tu possa fare.Meglio ancora fai se vieni a Trieste; affinché possa stare con te e leggerti,prima

di spedirlo a Vallecchi, il mio libro che tu non conosci:“Cose leggere e vaganti”4.

Tuo aff.Saba

1. Lettera senza data.Annotazione di Aldo Fortuna a matita in alto a destra: «Posteriore al3/II/20 per la “spedizione del primo pacco”, i Salgari,ed al viaggio del F.a Trieste».La let-tera è già in ANNI-I, cit., pp. 388-9 ma datata «[ant. 3 febbraio 1920]» (cfr. la nota intro-duttiva). Nello stesso fascicolo 060 del fondo Saba-Fortuna è conservato un ritaglio de“Il Nuovo Giornale” di Firenze, del 5 febbraio 1920 su cui è stato cerchiato in matitarossa l’annuncio: «Acquistansi libri ottime condizioni. Schiarimento rivolgersi avv.Fortuna Piazza Strozzi 5».

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a cura di Riccardo Cepach

Page 29: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

Moderna di cui si parla nel testo; il timbro seguito dal punto e virgola e dalla data funge dadata topica (Trieste). Altro timbro identico al precedente a fianco dell’indirizzo. Il testo ègià in ANNI-I, 389.

2. Il rendiconto di Fortuna, infatti, registra una spedizione “per pacco a mezzo corriere” il 29gennaio.

3. Cfr. la lettera del 3 febbraio e il biglietto seguente.4. Fortuna è a Trieste nella prima metà di aprile: lo testimoniano le riproduzioni di tre sue car-

toline (due da Trieste e una da Udine) alla moglie conservate nel fascicolo 67 del fondo.Nella prima datata Trieste, 11 aprile 1920, annuncia: «Sto godendo la redenzione di tuttoquesto ben di Dio», mentre in quella del giorno successivo parla di Saba: «[...] niente dinuovo: col Saba ci letichiamo da far paura a motivo di incompatibilità di carattere.Verrà aFirenze con la speranza di far grandi affari librari».

***

[Trieste, 20 marzo 1920]1

Caro Fortuna!Prendi due Guicciardini, opere inedite2.Ti rimando il catalogotuoSaba

1. Biglietto manoscritto senza data.Reca il nuovo timbro della libreria.Annotazione a matitadi Aldo Fortuna: «20-III-1920».

2. Cfr. la lettera del 3 febbraio e la cartolina precedente. In base al rendiconto Fortuna acqui-sta «due copie a posto» dell’opera il 24 per 30,30 lire; Saba ne accusa ricevuta nel bigliet-to del 6 maggio.

***

Saba scrive ancora a Fortuna un breve biglietto datato 29 marzo 1920 (cfr.ANNI-I,390,datato 25 marzo: Fortuna si corregge a matita sull’autografo in base al timbro posta-le) in cui gli chiede di procurargli un’antologia di poesia curata da Eugenia Levi.Nello stes-so fascicolo 066 compare anche una cartolina postale datata Bagni di Lucca, 30 marzo1920 in cui la sig.ra Maria Vincenzetti informa Fortuna di essere intenzionata a vendereuna biblioteca per la quale,evidentemente,erano in trattativa,solo in blocco.In una lungalettera del 3 aprile (cfr.ANNI-I,390-1) Saba dà istruzioni a Fortuna sull’acquisto di libri anti-chi e di pregio,consigliandogli di recarsi,nei casi dubbi,alla Biblioteca Nazionale per con-sultare i cataloghi «del Graesse e del Brunet».Di nuovo chiede all’amico di mettere annun-ci sulla stampa per sollecitare l’acquisto di libri «antichi e rari, e in generale libri usati» eaggiunge: «Povero e caro Fortuna quante seccature ti dò.E tutto questo serve a ben poco...Libri buoni non saltano fuori,e se anche avessi tutti quelli segnati nel Brunet,nel Graesse;e tutti i codici e tutti i manoscritti e tutte le più belle miniature... non per questo sarei piùfelice. Ma non entriamo nel noioso!». Conclude esortando Fortuna a recarsi dall’editoreVallecchi per chiedergli conto del ritardo nella pubblicazione de La serena disperazione(cfr.la lettera del 30 ottobre 1919) e ottenere da lui «una specie di impegnativa» che lo vin-colasse a far uscire il volume entro i successivi mesi di maggio-giugno: «scusa di questanuova briga; ma non è il libraio che te la chiede.Tuo Saba».

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste]; 8/3/19201

Caro Fortuna. In questo momento ho ricevuto dal corriere il pacco.Che stranaidea è stata la tua di spedirmi libri col corriere!2 I libri (a meno che non si tratti dipreziosità) si spediscono sottofascia raccomandati.

Sono abbastanza contento del Guicciardini3. Invece i documenti d’arte tosca-na si possono avere dall’editore Tarantola a L. 1,50.Ad ogni modo ti ringrazio.

Attendo nuove offerte. Attendo anche la tua avvocatesca facondia. Quandovieni a Trieste?4

Ti piace il nuovo timbro della mia libreria? E’ fatica particolare di Virgilio Giotti.La figura rappresenta San Giusto. –

Tuo affezionato Saba

Giorni fa ti ho dato un indirizzo al quale devi spedire _ sottofascia raccoman-data le copie ancora disponibili dei Nobili Veneti.Appena fatta la spedizione dimmiquante copie hai spedite.

Saluti.Saba

1. Cartolina postale manoscritta contrassegnata con il nuovo timbro della Libreria Antica e

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a cura di Riccardo Cepach

Cartolina [Trieste], 8 marzo 1920. Archivio Fortuna. Fondo Saba

Page 30: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

Di libri inglesi non parlarmi nemmeno,e meno ancora di libri che pesano 300quintali. – Pensa il lavoro di scelta, di scarto, e di riordino: roba da diventar matti!

Alla tua ultima ho trovato accluso un elenco di libri, alcuni dei quali mi fannogola. Non dice però né l’edizione né l’epoca: come faccio dunque a fare un’offerta!Sono forse Manuali Hoepli? In questo caso sappi che si possono acquistare a metà prez-zo di copertina in qualunque libraio antiquario2.Ti ho sottolineato con due righe quel-li che puoi prendere ad ogni modo salvo la convenienza del prezzo.– Quelli sottolinea-ti [con] una x puoi prenderli solo se l’epoca è molto recente (dopo il 1910).–

Quanto hai lavorato per me, caro Fortuna! Tuttavia mentre prima te n’ero appenariconoscente,pensando essere cosa naturale che gli amici si prestino l’un l’altro aiuto,orail tuo sacrificio mi comincia a pesare,di tanto quanto la mia amicizia per te è diminuitadopo il tuo passaggio al cattolicesimo.Perdonami la mia franchezza,e guardala come unultimo attestato di stima che io ti do.Anche mi dispiace d’averti fatto perder tempo,per-ché ho veduto che il tuo studio d’avvocato è ben altra cosa da quella che io pensavo.

Andrò domani subito dalla tua padrona di casa. – Saluti ai tuoi, a te gli augurimigliori dal tuo Saba

1. Lettera manoscritta senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine superio-re destro: «[posteriore al 6/V/20». Il documento è già in ANNI-I, 391-20 con la data «[primidi maggio 1920]» (cfr. la nota introduttiva).

2. Il 10 giugno il rendiconto di Fortuna registra ugualmente l’acquisto di «4 Hoepli».

***

AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste]; 12/ Maggio 20 –1

Caro Fortuna.– Ho incassato £.16.– e pagato £.80 – per il baule.La spedizioneverrà a costarti circa £ 40. – Se la spesa ti sembra troppo grande tengo volentieri ilbaule per me.

Sappimi dire subito se devo fare la spedizione.Affettuosi salutiSaba

1. Cartolina postale manoscritta. Reca il nuovo timbro della libreria in luogo di data topica(Trieste).

***

Altre due cartoline a Fortuna spedisce Saba da Trieste il 20 e il 23 maggio (cfr.ANNI-I,392 e 393,in cui la seconda è datata "[Trieste,fine maggio 1920]"): nella prima gli ripe-te in termini molto simili quanto già comunicato circa il baule con cui in seguito gli spe-dirà il materiale che Fortuna aveva lasciato a Trieste e lo incarica di una visita a TammaroDe Marinis per alcune commissioni («Solamente deve ricordarsi che io sono un libraio e

137

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

***

[Trieste,] 6 maggio [1920]1

Caro Fortuna – Non ho ricevuto ancora niente dei pacchi che hai spedito daFir.[enze] (miei acquisti) – Ho ricevuto invece il secondo pacco con le opere delGuicciardini. Grazie. Delle opere del Cat.[alogo] che ti mando in busta a parte nes-suna mi occorre.

Ti prego di andare subito dal Gonnella – Ferrante Gonnelli.Via Ricasoli 132; edi comperare per me le opere seguenti, in base al Cat.[alogo] N.° 76 (aprile 1920)che mi ha spedito […]3:

Digli che me le spedisca subito,col mezzo più economico;pagagli le spese di posta.Sono da due settimane solo in libreria causa lo sciopero4.Mandami estratto dei

n.[ostri] conti e ricevi saluti e ringraziamenti dal tuo Saba

1. Lettera manoscritta.A fianco della data autografa Fortuna ha aggiunto a matita «[1920».Ladata topica si ricava dal testo.

2. Saba qui confonde le due librerie Gonnelli allora operanti in Firenze: come conferma MarcoManetti,che ne è l’attuale proprietario,quella di via Ricasoli 13 era gestita non da Ferrante,madal fratello Aldo Gonnelli. La libreria di Ferrante Gonnelli, oggi non più attiva, apriva i battentinella medesima via ma al numero 53 (come testimonia una ricevuta di Ferrante Gonnelli adAldo Fortuna conservata nel fascicolo 089),prima di trasferirsi nella storica sede di via Cavour,e curava fra l’altro la pubblicazione di opere letterarie (fece uscire, come si è visto, il PiccoloCanzoniere in dialetto triestino di Giotti la cui stampa, tuttavia, deve essere stata pagata dallostesso Giotti: cfr.qui avanti la nota 1 relativa alla lettera datata [Trieste,prima del 30 novembre1920]).La libreria antiquaria di Aldo Gonnelli,nata nel 1875,affiancava al commercio librariouna significativa attività editoriale e il commercio di importanti opere d’arte figurativa (dipintidi Giovanni Fattori e di altri pittori “Macchiaioli”sono stati proposti in vendita presso la Salettaattigua alla libreria, che ha offerto mostre personali di alcuni dei più importanti artisti italianidel ‘900).Questo passo dimostra che l’oscillazione fra le due lezioni “Gonnella”e “Gonnelli”chesi incontra nelle lettere successive è intenzionale e scherzosa.

3. Segue un lungo elenco di cifre (le prime identificano i volumi in base al catalogo citato; afianco i prezzi). Il totale ammonta a lire 197,50 cui Saba applica uno sconto del 15%, evi-dentemente dovutogli in quanto libraio,ottenendo un totale di lire 167,88.Al centro dell’e-lenco Saba aggiunge una nota: «Se avesse alcune opere sole prendi quelle che ci sono».

4. In quei giorni del maggio 1920,mentre in Parlamento si consumava la crisi di Governo cheavrebbe portato Nitti a rassegnare le dimissioni il 9 giugno, il clima era incandescente intutta Italia e le iniziative di protesta dei braccianti nelle campagne (nel bolognese, aParma, in Carnia, in Piemonte ecc.) si erano ben presto trasformate in sciopero generale.

***

[Trieste, dopo il 6 maggio 1920]1

Caro Fortuna.Ti confermo la mia commissione per il Gonnella, dal quale spero ti sarai reca-

to subito.–Per la spedizione dei libri e delle fot.[ografie] fa come ti sembra utile e possibile. Il

conto che mi hai presentato mi desola,non per il valore dei libri e degli annunci,ma perquello delle spese postali,che semplicemente raddoppiano il prezzo dei libri.Capisco chenon è conveniente la compera dei libri in altre città, a meno che non si tratti di acquistiassolutamente eccezionali,di pochi libri e di molto valore.Mi dispiace che sia così.

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a cura di Riccardo Cepach

Page 31: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

***

[Trieste,] 14 giugno 1920 –1

Caro Aldo – Ho ricevuto dal mio ritorno da Fir.[enze] ad oggi 4 pacchi,dimmiquanti devo ancora riceverne.

Dei libri che mi hai ultimamente spediti sono abbastanza contento; i pacchi però –causa il cattivo imballaggio – mi sono giunti in così cattivo stato,che ho dovuto metterepiù di un libro fuori uso,ed altri passarne al legatore.– E “Gli Emblemi”dell’Alciato sonoun libro non solo male impaginato,ma mancante di più di venti pagine.– Se lo hai com-perato da un libraio,penso di rispedirtelo,affinché – se del caso – tu lo scambi con unaltro di ugual prezzo: questo si può fare però se il libraio non t’ha previa avvisato che ilvolume era scompleto.Anche il Plutarco ha un grave diffetto,due pagine sono mancan-ti di oltre metà dello stampato: infatti lo avevo già venduto,e mi è venuto di ritorno.–

I nuovi libri che mi annunci di aver comperato li hai pagati – mi sembra – trop-po cari. – il calcolo che tu devi fare quando comperi un libro è il seguente: molti-plichi la somma richiesta per 2 e vi aggiungi le spese di posta: se ti pare che possavenderlo al prezzo che ne risulta, il libro è comperato al suo valore giusto.Esempio

Libro 30. – Spese di posta 3. – (10%)Aggiunta 30. –

L.63. –2

La Libreria Giuseppe Frangini – Via Ricasoli 14 – mi manda il suo cat. N. 70. Diquesto ho scelto alcuni libri, e cioè

[...]3

Vorrei che tu dessi un occhiata a questi libri, e se sono in buono stato, dire alFrangini di spedirmeli contro assegno. –

Devi anche curare meglio l’imballaggio; non lesinare le spese sulla carta daimballo.Specialmente i libri di qualche valore,devono essere avvolti ciascuno in ungrosso foglio di carta,e poi tutti assieme devono essere involtati [sic] due o tre volte.– Così fa De Marinis. – Se poi tu mi dovrai una volta spedire libri veramente costo-si, sarà bene che tu assicuri il pacco (costa pochissimo). –

Sono spaventato all’idea che tu perda 1 ora al giorno per il mio commercio.Ma tipare che io possa chiedere questo a un uomo che ha non mi ricordo più se 4 o 5 figli,e un’azienda come la tua,alla quale non posso pensare senza fremere d’ammirazione?– No, caro Fortuna; tu non devi assolutamente far questo. – Basta che mi comperi diquando in quando qualche bel libro di un classico italiano del 500 figurato,o qualchelibro moderno assolutamente andante.E questo è già chiederti troppo.

Non mi ricordo il nome dello speditore del tuo baule.Lo chiederò a Graziano,e te lo scriverò qui sotto.

Ho spedito a De Marinis L. 415. – per libri suoi che [ho] venduti fino ad oggi.Se lo vedi pregalo di spedirmi quasi solamente classici figurati a buon prezzo italia-ni: e qualche vecchio libro tedesco.

Oggi stesso ti spedisco _ vaglia L. 300. – spedirti di più sarebbe – dopo quelloche t’ho detto – un incoraggiarti a spendere troppo tempo per me. –

139

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

non privato compratore. L’Ovidio l’ho rivenduto subito ma ci ho guadagnato poco (25lire).Puoi dirgli tutto questo e salutarlo per me»); in chiusura si lamenta di non aver anco-ra ricevuto da Vallecchi le bozze del suo libro.Nella seconda annuncia la spedizione delbaule, lamenta ritardi nell’arrivo dei pacchi con i libri e lo esorta a ricercargli «i 500 figu-rati». La chiusa è di nuovo sull’argomento che gli sta più a cuore: «Vallecchi non mi haancora spedito nemmeno le bozze.Ti pregherei di andare da lui; a farti dire cosa pensa.Mi aveva promesso le bozze per aprile, il libro per maggio». La lettera successiva, del 2giugno (cfr.ANNI-I,394: il documento è ivi datato al giorno successivo,il 3,sulla base delladata autografa apposta da Saba,ma la cartolina successiva,con timbro postale del 3.6.20e la frase «In appendice alla mia lettera di ieri» dimostrano che si è trattato di un erroredello stesso Saba,a meno di postulare un altro errore nel timbro postale!) si apre con unadichiarazione di entusiasmo: «Caro Aldo.Vorrei fossero già passati i cinque o sei giorniche mancano all’arrivo dei libri che mi annunci.Mentre leggevo la tua distinta mi batte-va il cuore. Finalmente hai fatto un buon acquisto. Non credere però che mi battesse ilcuore per il possibile guadagno; era per il desiderio di vedere così bei libri: poco mimanca oramai per diventare io stesso un bibliofilo;quel giorno probabilmente dovrò chiu-dere la libreria» (Saba si riferisce evidentemente a una serie di volumi registrati nel rendi-conto di Fortuna al 31 maggio fra cui un Petrarca,un Plutarco, e gli Emblemi di AndreaAlciato huomo chiarissimo dal latino nel vulgare italiano ridotti [etc.], stampato aPadova nel 1626,cui farà riferimento nella corrispondenza successiva); seguono alcunenote pratiche su spedizioni e pagamenti; alla fine un cenno che conferma che la richiestadi Saba contenuta nelle lettera precedente ha trovato ancora una volta Fortuna pronto egeneroso: «Grazie per il Vallecchi».

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 3 giugno 1920]1

Caro Fortuna – In appendice alla mia lettera di ieri:Non capisco con esattezza quanto hai speso per i tre pacchi di libri che mi

annunci.Hai speso forse £ 55.– per il primo blocco e £.130.– per il secondo? Alloracosa vuol dire che il Galilei l’hai segnato 35. – e il Dolce 30. –; il che per il primoblocco farebbe già 65? Non capisco quel segnato. Dimmi ti prego, ma subito, quan-to hai speso complessivamente (senza le spese di spedizione) per questi 3 pacchi.Mi basta l’importo complessivo.

Il baule l’ho spedito a Piazza Strozzi 5, 1/2 speditore; perchè, data la carenza aTrieste della mano d’opera, mi sarebbe costato di più farne la spedizione da me. –

Il Galilei al Papini l’ho pagato 50. – e rivenduto a 75. – Ma Papini aveva dato £.15. – al Gonnella. – tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margi-ne superiore destro: «3/VI/’20», corrispondente al timbro postale.

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a cura di Riccardo Cepach

Page 32: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

(una capretta,un alberello,un palloncino,un’Ebe,e forse una vedutina di Trieste).Credo chenon potrò venderla a meno di 30 lire;dimmi se vuoi prenotarne una copia.– Saluti

Saba

1. Cartolina postale manoscritta; reca il vecchio timbro della libreria in funzione di data topi-ca.(Trieste) Gia in ANNI-I, 396.

***

[Trieste,]14 Luglio 19201

Caro Fortuna. – Molti tuoi pacchi devono essere andati smarriti. Così dellefot.[ografie] Alinari2 che ho avuto la cattiva idea di comprare dal Gonnella ho rice-vuto solo le piccole. E le altre?

L’Alciati l’ho venduto per 10 lire.Il Plutarco te lo rimanderò.Se ha un altro Alciati inbuono stato che me lo spedisca.Quanto avevi pagato il Plutarco! (non Platone!!)

Oggi ho ricevuto da te1 Ariosto1 Amadigi del Tasso1 TerenzioTi prego di dirmi subito quanto hai pagato questi libri (partita mente) In gene-

rale scrivi sulla prima pag. di ogni libro a matita il prezzo d’acquisto.Se non ti serve il Brunet3, mandamelo. Se vuoi tenerlo tu mandami una

cart.[olina] (per uso d’un cliente al quale l’avevo promesso) una cart.[olina] nellaquale mi dici che l’hai venduto prima di ricevere la comm.[issione]

Hai fatto bene a pagare il Gonnella.Pagagli anche la sua ultima fattura: e man-dami un estratto dei n. conti4.

LetteraturaVallecchi non si fa vivo.

Sono contento che ti son piaciute “Cose leggere e vaganti”L’edizione compl.[eta] in 25 esemplari (grazie per l’acquisto) è in tip.[ografia] non

so quando sarà pronta: fra l’altro non sono ancora finiti i cliche di Virgilio Giotti.Forse chenella med.[esima] edizione (in 25 esempl. carta a mano. figure del Giotti) pubblicheròentro uno o due anni tutte le mie opere (Poesie dell’adolescenza – Voci dai luoghi e dallecose – Poesie fiorentine – Versi militari – Casa e campagna – Trieste e una donna – Nuoviversi alla Lina – La serena disperazione – Poesie scritte durante la guerra – Cose leggeree vaganti – Altre poesie – Novelle) 12 volumetti,estremamente curati per ogni aspetto,sialetterario che tipografico.Vorrei avere per far ciò almeno 15 abbonati, cioè 15 personedelle quali essere certo che comprerebbero i libri mano mano che escono.Il primo (Cosel.[eggere] e v.[aganti]) costerà 30 lire,gli altri forse un po’meno (facendo meno cliches).– Conosci qualcuno abbastanza amante dell’arte che possa abbonarsi? E’ certo che inItalia si troverebbero 100 persone che volentieri acquisterebbero tutta l’opera,ma io…ionon le conosco,ed anche conoscendole ho un’estrema ripugnanza a scrivere offerte.

La cosa più importanteche tu, Aldo mio, possa fare in questo momento è leggere “Galera” di Tullio

Murri5, leggere il libro, e, per quanto puoi, agire in conformità: occuparti insomma

141

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Del cat.[alogo] che mi hai inviato poco o nulla fa per me. I libri migliori sonoquasi tutti venduti, li [sic] altri sono troppo cari. Di comperare in blocco non se neparla nemmeno: bisogna – per questa specie d’acquisti – essere più strozzini4 di menell’offerta, e più ordinati nello sfruttamento (Far Cat.[alogo] etc)

Ti mando una poesia mia stampata sulla Naz.[ione] della Dom.[enica]5 È unapoesia che un tempo ti piaceva, ora – non altro fosse per il contenuto – dovrebbedisgustarti. (Ma non ti credo; come si fa a crederti?). – Anche l’ultimo “Convegno”porta mie poesie “Cose leggere e vaganti”6 non tutte però; ne furono ammesse dalDirettore del Giornale alcune, le più…impudiche. – “Cose leggere e vaganti” saran-no capite dagli italiani verso il 1950 (forse).

Esse sono la mia migliore azione; quella che presenterò al Padre Eterno quan-do io, tu, la signora Valori, Aldo etc. ci ritroveremo per il giudizio nella valle diJosafatte. – Chi sa che tu non voglia allora essere il mio avvocato difensore?

Frattanto ti saluto e ti ringrazio

Saba

Il baule è stato spedito li 1/6 da A. Chiesa, speditore (Via Valdirivo 13)

1. Lettera manoscritta. Già in ANNI-I, 394-5. Nello stesso fascicolo 075 “La Nazione dellaDomenica”del 6 giugno 1920 con la poesia di Saba Tutto il mondo.

2. Cfr. anche la lettera a Giuseppe Carlo Paratico datata Trieste, 30 dicembre 1923 (in ANNI-II,221): «il difficile però è procurarsi a prezzi aumentabili almeno del doppio (che se no ilcatalogo non conviene) i libri deliziosi».

3. Nel testo segue un elenco di numeri corrispondenti ad altrettanti volumi del catalogo coni relativi costi a fianco, per un totale di L. 34,05 cui Saba applica lo sconto del 10% – vero-similmente applicatogli in quanto libraio – ottenendo un totale di L. 31,55.

4. «strozzini»: immediatamente prima nel ms.si legge «fiorenti[ni]»,cancellato da un rigo orizzon-tale; la cancellatura appena accennata autorizza il sospetto che Saba abbia voluto che il desti-natario decifrasse,con probabile riferimento alla lettera datata Trieste,dopo il 3 febbraio 1920.

5. Cfr.la nota 1;la poesia è dedicata all’amico Giorgio Fano (cfr.Castellani,CANZ.21,333-337 e 512).6. “Il Convegno. Rivista di letteratura e di arte”, Milano, a. 1, n. 4, maggio 1920 (cfr. Castellani,

CANZ.21, 349-375).

***

AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste]; 17 giugno 19201

Caro Fortuna – Hai ricevuto il baule? Lo speditore dice d’aver fatta lasped.[izione] già da molto tempo.

T’ho spedito £. 300. – Ti prego di pagare per me al Ferrante Gonnelli – quandolo vedi – £. 47.45 a saldo sua fat.[tura] 1 giugno 1920. –

AffettuosamenteUmberto Saba

Sto curando assieme a Virgilio Giotti una deliziosa edizione in 25 esemplari di “Coseleggere e vaganti”con poesie che non possono essere stampate altrove,e vignette di Virgilio

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a cura di Riccardo Cepach

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esser menato ancora per il naso. – Insomma cerca di avere una risposta definitiva,e mostrati pure risentito per il suo ingiustificato ritardo.

Rispondimi subito. – Aff. tuo Saba

Ho rimandato il Plutarco al Gonnella,che me n’ha dato ricevuta.– Quando vaida lui fatti dare in cambio libri del 500 con figure. –

1. Lettera manoscritta senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine superio-re destro: «[anteriore al 26/VII/20 ...le bozze di “Cose l. e v.”». Già in ANNI-I, 398.

2. Questa riga di testo è assente nel dattiloscritto di Fortuna,che ho avuto modo di controlla-re e, di conseguenza, dalla citata trascrizione di Aglaia Paoletti.

***

[Trieste, 26 luglio 1920]1

Caro Fortuna.Ho sbrigata la faccenda Lea Cuccagna;2 per la quale ti ho addebitato di L.154.

– (L. 152 date a lei; 3 e 2. – per il bollo)In busta a parte ti mando la ricevuta raccomandata. –4

Spedisci pure le fot.[ografie] – Le monotipie etc.non posso però prenderle chein conto commissione: ho capito che è estremamente difficile vendere a Triestecose d’arte.

Dimmi se hai pagato L. 39.60 alla Libreria Dante di Oreste Gozzini (V.Ghibellina 110) alla quale avevo fatto una commissione per il tuo 1/2. -– Se noti prego di farlo. –5

Ti ringrazio per la buona speranza che mi hai dai di trovarmi degli abbonatialle pubblicazioni dei miei versi e prose6.

Ti accludo un programma.Se vuoi,e se hai veramente qualche speranza di ven-derle, ti manderò in conto commissione 5 copie di Cose leggere e vaganti7, dellaquali ho avuto ieri le ultime bozze. Questo è veramente un atto d’amicizia: per meè cosa vitale poter pubblicare in perfetto ordine e in un’edizione estremamenteaccurata tutto quello che ho fatto fino ad oggi. – E credo che chi acquista uno dei25 esemplari fa certamente un buon acquisto (anche come bibliofilo). Del restovedrai da te.

Ti accludo (sapendoti raccoglitore, un originale dei disegni di Virgilio8 per“Cose l.[eggere] e v.[aganti]”. –

Aff. SalutiSaba

Alla sign Valori9 ho scritto…solamente il bene che penso del suo ultimo libro,ed ho taciute le mie apprensioni per il futuro.Vuoi che intavoli una discussione dimorale o di teologia con la sign.Valori?.. ne ho avuto abbastanza l’ultima volta chesono stato a pranzo da lei. –

Caro Fortuna10

Ecco il programma delle mie pubblicazioni:

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

dei poveri carcerati. Non aggiungo parola in questo argomento: ti dico solo che illibro del Murri m’ha messo la nostalgia dell’ergastolo.Mi pare cioè – benché la miavita sia già quasi l’estremo dell’infelicità umana – di non aver diritto di vivere e difare dell’arte – quando accadono nel mondo (e particolarmente in Italia nostra)fatti come quelli accennati dal Murri. – tuo Saba

1. Lettera manoscritta recante il nuovo timbro della libreria, opera di Giotti (cfr. la letteradell'8 marzo 1920) fra l'indicazione del mese e quella dell'anno.Già in ANNI-I, cit.,pp.396-7. Nello stesso fascicolo 077 una fattura autografa di Ferrante Gonnelli del 12 luglio 1920intestata a Fortuna per libri destinati a Saba.

2. Fondato nel 1852 e ancor oggi attivo, il “Fratelli Alinari”di Firenze è il più antico laboratoriofotografico del mondo.

3. Jacques Charles Brunet, Manuel du libraire et de l’amateur de livres… Dell’opera esistonodiverse edizioni, in 5 e 6 volumi; due ulteriori volumi furono aggiunti in un secondomomento a quella dell’editore parigino Firmin-Didot fra il 1870 e il 1878 (cfr. anche la let-tera del 3 febbraio 1921).Come si è visto Saba esortava Fortuna a consultare questo reper-torio già nella lettera del 3 aprile 1920.

4. Nel rendiconto di Fortuna figura un pagamento di lire 49 alla libreria Gonnelli il 12 luglio.5. Tullio Murri, Galera: romanzo, Milano, Modernissima, 1920; l’autore, figlio del celebre clini-

co socialista Augusto Murri,era noto per essere stato condannato nel 1905 nel processo peril delitto del conte Bonmartini, marito della sorella Linda. Il processo aveva suscitato unaspasmodica attenzione da parte dei giornali e in tutta l’opinione pubblica italiana soprat-tutto per l’aspra polemica della stampa cattolica che nel delitto aveva colto l’occasioneper attaccare il partito socialista accusando l’educazione anticonformista di Augusto Murriai figli di essere all’origine del crimine.Alla vicenda è dedicato il film di Mauro BologniniDelitti di gente perbene (1974).Tullio Murri aveva tratto dalla sua esperienza carceraria que-sto romanzo in cui denunciava le tristissime condizioni di vita dei detenuti.

***

Il 17 luglio 1920 (cfr.ANNI-I,398,con data «[Trieste,ant.al 17 luglio 1920]»: Fortunasi corregge sulla base del timbro postale) Saba scrive a Fortuna di voler occuparsi imme-diatamente della «faccenda Lea Cuccagna» (cfr. qui di seguito, la lettera del 26 luglio) elo prega di sospendere la spedizione di fotografie («Cose d’arte a Trieste non vanno dinessun genere»); lo informa di aver letto «con piacere» l’ultimo libro di favole di Etre Valori(Storie di bambini poveri,Roma,Mondadori,[1920]): «penso però con spavento a cosasaranno i prossimi suoi libri per bambini,con la morale che vorrà farci entrar dentro».

***

[Trieste, prima del 26 luglio1920]1

Caro FortunaVallecchi2

Mi dispiace di darti una nuova seccatura. Io sto molto in pensiero per il miolibro che deve stampare Vallecchi; e non voglio assolutamente prorogarne la pub-blicazione.Ti prego quindi di andare subito da lui, e di farti dare un impegno for-male (io lo vorrei in iscritto) che al più tardi entro settembre avrò le bozze e cheprima della fine dell’anno il libro sarà nelle vetrine dei librai. Fagli anche capireche, se è pentito dall’impegno preso, preferisco che lo ritiri senz’altro piuttosto che

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a cura di Riccardo Cepach

Page 34: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 13 agosto 1920]1

GuicciardiniTi prego di comperarmi, e di spedirmi a tuo comodo, ancora 1 Guicciardini,

Opere inedite (10 vol)2

tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta senza data. Timbro della libreria. Annotazione a matita diAldo Fortuna sul margine superiore destro: «13/VIII/20».

2. Fortuna registra l’acquisto il 22 agosto (lire 25).

***

Il fascicolo 083 del fondo Saba-Fortuna conserva una copia della prima edizio-ne di Cose leggere e vaganti (Trieste, Ed. La Libreria Antica e Moderna, 1920; cfr.Castellani,BIBL,7-8).

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Edizioni di esemplari numerati, in carta a mano, legati; curati e ornati daVirgilio Giotti:

Cose leggere e vaganti (che sarà pronto a giorni)

Poi:

Versi11 Poesie dell’adolescenzaVoci dai luoghi e dalle cosePoesie fiorentineIl sogno d’un coscritto e Versi militariCasa e campagnaTrieste e una donnaNuovi versi alla LinaLa serena disperazioneNudi di soldati

Il Bazar

Prose L’eterna lite (Novelle)Indici e note (forse, se sarà necessario)

Complessivamente 12 volumetti. Il primo “cose…”non posso farlo per meno di L.30.– (che è quanto viene a costare a me),gli altri spero di poterli fare qualcosa di meno.

Se ti pare necessario un programma stampato, dimmelo.Gli abbonamenti12 vanno intesi nel senso che il cliente si impegna moralmen-

te ad acquistare i volumetti mano mano che escono.

1. Lettera manoscritta. La data è manoscritta in inchiostro diverso sul margine superioredestro,verosimilmente da Aldo Fortuna.La lettera è già in ANNI-I,399-400.Nello stesso fasci-colo 081 del fondo Saba-Fortuna è conservato un disegno originale di Giotti per l’illustra-zione di Cose leggere e vaganti.

2. Secondo la nota di Aglaia Paoletti (la n.6 di p.398,verosimilmente fra quelle desunte dalleannotazioni di Linuccia Saba) si trattava di «Un’affittacamere triestina dalla quale ilFortuna aveva acquistato un baule per la spedizione dei libri».

3. La frase che precede presenta una sottolineatura a matita, probabilmente non autografa.4. La busta è conservata nel medesimo fascicolo 081 del fondo Saba-Fortuna e reca l’indica-

zione "raccomandata" scritta a mano da Saba accanto al timbro della libreria.5. La frase che precede presenta una sottolineatura a matita, probabilmente non autografa. La

libreria di Oreste Gozzini, aperta nel 1850 e tutt’ora in attività, è un’altra delle storiche librerieantiquarie di Firenze. All’epoca di Saba era gestita da Renato Chellini, genero di Gozzini.Secondo la testimonianza del figlio di Renato, Pietro Chellini, attuale proprietario dell’eserci-zio, Saba rifugiato a Firenze nel 1944 fu ospitato per qualche tempo nella loro casa di viaCarducci,13.Fortuna registra il pagamento sul suo rendiconto due giorni più tardi.

6. Cfr. la lettera del 14 luglio 1920.7. La frase che precede presenta una sottolineatura a matita, probabilmente non autografa.8. La frase che precede presenta una sottolineatura a matita, probabilmente non

autografa.Virgilio è naturalmente Giotti.9. Etre Valori, cfr. la lettera del 17 luglio 1920.10. Biglietto senza data conservato nel medesimo fascicolo 081 del fondo.Annotazione a mati-

ta di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «accluso alla lettera 26/VII/20».11. Una ampia graffa manoscritta lega i titoli che seguono fino a Il bazar compreso.12. Cfr. la lettera del 14 luglio 1920.

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a cura di Riccardo Cepach

Disegno originale di Virgilio Giotti per Cose leggere e vaganti. Archivio Fortuna. Fondo Saba

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Dei libri ricevuti oggi sono più contento. Peccato che al Livio manchi il fronte-spizio: ma capisco che per L. 20 – non si poteva avere di più. Quel Miroir de pas-sions4, è stato pagato esageratamente: tanto più che le fig[ure] non sono state colo-rate a suo tempo, e come si fa a colorarle oggi? Virgilio5 non vuol saperne, e io nonho altri a cui rivolgermi.

DiverseNon t’è possibile trovarmi a L. 4 Fantomas e poliziotti diversi, e Rocambole?E Salgari? Per la buona stagione guarda di trovarmi molti figurati,e classici italiani in edi-

zioni antiche (Dante, Petrarca,Ariosto,Tasso e altri che si leggono). – Mi farebbe molto piacere ricevere 5 pacchi, che contenesseroI pacco 100 Salgari a L. 2,50II “ 100 Fantomas 1.– III “ 100 Rocambole, Ben Wilson e simili a L. 1/2. –IV “ 50 bei libretti del 500 tutti figurati 10. –V “ 50 “ classici 500 a 600. – 10. –

Mi farebbe anche piacere:Una bella critica dei miei versi, che mettesse finalmente le cose al loro giusto

posto.Ho una tentazione di scriverla io, firmandola Umberto Giuliano (È il pseudo-nimo che avrei dovuto prendere; ma è tardi). –6

Altre cose che mi farebbero piacere… lasciamole stare.Ho rimandato a Vallecchi le prime bozze. – Aff. ti salutoSaba

1. Lettera manoscritta Già in ANNI-I, 401-2.2. Maria Chiara Cristiana, terza figlia di Aldo e Nella Fortuna, nata il 20 agosto 1920. In tale

occasione Saba mandò in regalo il manoscritto de L’amoroso diario (cfr. L’amorosa spinain Castellani, CANZ.21, 379-389 e 517-8); nella descrizione del manoscritto (ivi, LXIX: «volu-me in folio, cm. 37,5 x 26, legato in pergamena molle» etc.) Castellani stabilisce che taleredazione è anteriore a quella testimoniata da analogo volumetto donato a VirgilioDoplicher.L’aspetto che qui interessa è costituito dalla variante che riguarda il nome dellaprotagonista del poemetto («dopo Lina, la figura femminile più rilevante del Canzoniere»scrive Saba in Storia e cronistoria del Canzoniere; TPr, 182) che nell’autografo donato aFortuna è “Susetta” e diventa “Chiaretta” nell’altro testimone (poi eraso e corretto inGiulietta e poi restituito ancora “Chiaretta”nel Canzoniere del ’21 e nelle redazioni succes-sive). I Fortuna attribuiscono tale variante a un omaggio del poeta alla bambina.

3. Arturo Checchi (1866-1871), pittore.Anch’egli fu amico di Aldo Fortuna che ritrasse inpiù occasioni.

4. L’acquisto del volume (si tratta di Miroir des passions, ou La Bruyère des dames. Ornéde 12 têtes d'expression en couleur à la manière d'Isabey, Paris, L. Janet, [1819]) è regi-strato da Fortuna nel suo rendiconto in data 30 luglio, per un controvalore di lire 30.Al9 giugno risalgono invece gli acquisti del “Malmantile”(Lorenzo Lippi,Il Malmantile rac-quistato di Perlone Zipoli colle note di Puccio Lamoni e d'altri, In Firenze, nella stampe-ria Bonducciana sulla piazza di S. Apollinaire, 1788) e dell’Amadigi di Bernardo Tasso(del quale è impossibile identificare l’edizione) i quali, insieme a un non meglio iden-tificato “Ariosto” erano costati 110 lire.

5. Virgilio: Giotti.6. È il primo cenno al progetto di Storia e cronistoria del Canzoniere.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

***

[Trieste,] 2 sett. 20 [1]

Caro Fortuna

Maria Chiara Cristiana [2]

Congratulazioni, e auguri alla bambina (che sappia vivere come suo padre).

Fotografie Alinari42.80 ho pagate allo sped.[izioniere] Cose da agghiacciare il sangue. –Insieme alle fot.[ografie] Ho trovate acqueforti, monotipie etc. delle quali non so

il prezzo.Alcune hanno segnate L.60.– cosa vuol dire! L.60.– per me o per il pubblico?Ben inteso io non le prendo che in conto commissione;e sarà molto difficile che possavendere qualcosa a Trieste.Sappimi dire i prezzi esatti di vendita,dai quali va diffalcatoil 30% per me. – Avvisa i sign. pittori che a Strozinopoli (Trieste) tutto si vende 3 voltepiù che nelle altre città,meno le cose d'arte,che possono trovare qualche amatore solotra gli studenti più poveri;e che bisogna offrire 3 volte più a buon prezzo che nella cittàdei fiori etc.etc.Ti do un elenco di quello che ho ricevuto:

Casa solitaria (Orvieto) C. Celestonia (L. 350?)Un angolo di Orvieto “ 250Il giardino dei semplici “ 150Case di poveri “ 150Convento francescano “ 250

Checchi3 4 acqueforti senza prezzo

Castelli 3 a L. 601 401 80

Che cosa è quella figura dell’uomo che spezza le catene?E’ una delle mie Alinari?

Cose leggere e vagantiTi ho spedito in conto commissione 5 copie di C.[ose] l.[eggere] e v.[aganti] –Per un errore di calcolo le ho conteggiate a L.20.– l’una; in realtà costano a me più

di 25.– Non vuol dire; vendile a 20.– Qui è una processione di giovanetti che vengono achiedere:“La prego, la me dà quell’opuscolo,Cose leggere e vaganti?”Ed io, fingendo dinulla, lo metto in carta; e poi dico il prezzo come fosse la cosa più naturale del mondo.Bisogna vedere le faccie,[sic] e i retrofront.– Ti ho addebitato di L.100.– che mi rende-rai sia in danaro,sia in acquisti, sia in C.[ose] l.[eggere] e v.[aganti] invendute.

GonnellaIl Gonnella ha la specialità dei libri smarginati o senza frontespizio,oppure una

cosa e l’altra. C’è p. es. Il Lippi e il Tasso, (Amadigi) che per questo motivo non ven-derò mai più. Il Lippi era offerto in un Cat.[alogo] non ricordo più a quanto, macirca a 20 l., completo.Tu quanto hai pagato il mio? Lo riprenderebbe,e così pure ilTasso, scambiandoli?-

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a cura di Riccardo Cepach

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Marinis e, senza citarlo esplicitamente, la mediazione di Fortuna nel frammento Storia diuna libreria (cfr.TPr, 1026-28).

3. Recte Olschki; Leo Olschki (1861-1940), libraio antiquario ed editore. Nato nel territoriopolacco della Prussia Orientale,aveva fondato a Verona nel 1886 la sua attività libraria cheaveva in seguito trasferito a Venezia e a Firenze (1897),città in cui si era sviluppata e in cuiaveva avuto impulso sempre maggiore la parte editoriale.

4. Poscritto aggiunto sul margine superiore della cartolina.

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 14 settembre 1920]1

Caro Fortuna – Puoi trovarmi a buon prezzo uno o anche due cataloghiBrunet? O Graesse?2

Se vai da Vallecchi informati dell’indirizzo attuale di Papini. – Nel caso sia aFirenze dimmi lo stesso il suo indirizzo, perché l’ho dimenticato.

Sono assetato di libri antichi figurati e di classici italiani. –Saba

Fra i classici italiani mi sono dimenticato di sottolineare il Boccaccio

1. Cartolina postale manoscritta senza data. Annotazione a matita di Fortuna sul marginesuperiore destro: «14/IX/’20». Già in ANNI-I, 402-3.

2. Per il Brunet cfr. la lettera del 14 Luglio 1920; il “Graesse”è Johann Georg Theodor Graesse,Trésor de livres rares et précieux ou Nouveau dictionnaire bibliographique…Dresde,Kuntze,1859-1869, in 8 volumi.

***

Il 4 ottobre (ANNI-I, 403-4) si lamenta delle spese di imballo e spedizione epreannuncia un invio di denaro (300 lire) destinato a «buoni acquisti» visto che lastagione è ormai commercialmente propizia e che lui non si può muovere da Trieste«perché la bella stupidina che mi fa da libraria non vuol restare sola, e non so quan-do avrà imparato abbastanza» (Paoletti inserisce una lunga nota,evidentemente scrit-ta da Linuccia, sulle varie impiegate che si sono succedute, fra il 1920 e il ’24 nellalibreria e sul rapporto del poeta con esse).La lettera successiva ([Trieste,] 15 ottobre1920; cfr.ANNI-I,404-5) si apre con le parole: «Caro Fortuna.Ho ricevuto i tuoi quattropacchi. Io intendevo classici in edizioni antiche, e non vecchi libri come sono quelliche mi hai mandati.Ti ringrazio ugualmente, e con lo stesso animo che se mi avessimandato roba buona. In una parola, aggradisco l’intenzione».Aggiunge di aver rice-vuto molti libri «dal Gonnella» di via Ricasoli e chiede di dare a lui «un Cose leggeree vaganti in conto commissione, a condizione che lo metta nel prossimo catalogo[...]».Nella cartolina del 21 ottobre (ANNI-I, 405) dà a Fortuna ulteriori istruzioni peri rapporti con Gonnelli e lo prega di una ulteriore «capatina dal Vallecchi» cui scrivedi aver mandato «della carta a mano (la stessa di Cose leggere e vaganti) per tre

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi, 5

[Trieste, 11 settembre 1920]1

Caro Fortuna. Ho una mezza intenzione di mettermi presto in viaggio; ma nonso a chi affidare la mia libreria,che dopo aver agonizzato tutta l’estate,comincia len-tamente (assai lentamente) a rivivere.– Ti prego vivamente di trovarmi sollecitamen-te e di sollecitamente spedirmi altri libri figurati, molto figurati, come era p. es. ilLivio e l’Orazio (i tuoi due migliori acquisti fino ad oggi); e un Tasso, un Ariosto, unDante, un Petrarca, un Vasari, un Aretino, un Casanova in edizione antiche. Possibileche uno dei due Gonnella non li abbia?

E tutte le altre librerie che fioriscono a Firenze? Il De Marini2, p. es.Hai provato mai a passare da Olski?3 Alle volte i grandi librai sono meglio for-

niti e fanno condizioni migliori dei piccoli. – Prova a chiedere a Olski il prezzo dei4 classici che ti ho sottolineato; forse che può darteli anche in c[on]to commissio-ne; garantendo tu. E dal Macelli ci sei mai stato? Io, diffalcandoli [sic] il 50 %, hofatto pure con lui qualche discreto affare.

Ora che i bibliofili ritornano dalle cure antireumatiche, io non ho da offrir loroquasi nulla.

Ti raccomando di stare attento ai margini, che non siano tagliati; anche nelLivio erano tagliati ma in quel caso,dato che il buon prezzo del libro e le molte xilo-grafie, poteva andare.

E’ tornato De Marinis?Aff.Tuo Saba

È a Firenze Papini?4

1. Cartolina postale manoscritta senza data. Annotazione a matita di Fortuna sul marginesuperiore destro: «11/II/’20» (in base alla quale il documento è inserito nel fondo al fasci-colo 061).Come dichiarato nella nota introduttiva, l’annotazione è senz’altro dovuta a unascorretta lettura del poco leggibile annullo postale (11.2.20 per 11.9.20). Più preciso ben-ché generico,era stato Fortuna nel dattiloscritto predisposto per Linuccia Saba (testimonia-to da Aglaia Paoletti in ANNI-I, cit., p. 400-1): «[Trieste, primi di settembre 1920]». Lo dimo-strano pesanti indizi testuali: la frase «la mia libreria, che dopo aver agonizzato tutta l’esta-te comincia lentamente (assai lentamente) a rivivere» sembra senz’altro più appropriata alcontesto di settembre che a quello di febbraio; inoltre,come si vedrà,nella cartolina del 14settembre, la richiesta dell’indirizzo di Papini sembra richiamarsi al poscritto di questa. Eanche la cartolina del 4 ottobre 1920 sembra richiamare in qualche modo il testo in ogget-to poiché Saba si lamenta: «Ora è la stagione buona, ed io non ho quasi libri antichi [...]».

2. Recte De Marinis,come scrive correttamente Saba più avanti nel testo.Tammaro De Marinis(1878-1969),bibliofilo,mercante e collezionista di libri antichi,studioso insigne della storiadel libro,fu dapprima collaboratore di Leo Olschki e,nel 1904,aprì una propria libreria anti-quaria che aveva sede nello stesso palazzo in cui era collocato lo studio d’avvocato diFortuna (piazza Strozzi 5 come indica l’indirizzo). Saba ricorda la sua relazione con De

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a cura di Riccardo Cepach

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ottobre, ritornava sulla questione: «Non ho più potuto avere l’Emporium.La donna che melo aveva venduto,poi non me l’ha più portato,mandandomi a dire che per quel prezzo nonlo può lasciare. – Se tu hai proprio un interesse ad averlo dimmi il massimo che sei dispo-sto a dare per le 19 annate; manderò Virgilio da quella donna,perchè a me ripugna tornar-ci. –». Si tratta di “Emporium. Rivista mensile illustrata d'arte, letteratura, scienze e varietà”,edita a Bergamo che visse ininterrottamente dal 1895 al 1964.

6. Nella cartolina precedente (21 ottobre), Saba scriveva, oltre a quanto già riportato: «CaroFortuna! La signora si chiama Elda Luzzato,ed abita in via Cavana 15 – I°.Le è stata conse-gnata la tua lettera. Se credi disponi di me per il resto di questo affare».

***

Nel fascicolo 090 del fondo è conservata una copia del manifesto (cm 63 x 95,in rosso e nero con cornice rossa e nera) del film La tigre sacra (The Tiger's Trail,USA,1919,per la regia di Robert Ellis e Louis J.Gasnier,protagonisti Ruth Roland e GeorgeLarkin) di cui Saba ha scritto (e rivendica,attraverso il timbro della libreria e la firmaautografa appostivi) i versi promozionali: «LA TIGRE SACRA || La tigre sacra: | foscheventure | stragi, paure | drammi d’amor || La tigre sacra | vien di lontano: | n’è ameri-cano | il creator || La tigre sacra | fa palpitare | e spasimare | lo spettator || La tigresacra | fra lotte immani | di bianchi e indiani | spira terror || La tigre sacra | teme cia-scuno: | ma n’è ciascuno | l’ammirator». Il manifesto rivela inoltre che il film era pro-grammato presso «Il teatro Eden» ma non indica la città.Si deve essere trattato, tutta-via, dell’omonimo teatro e sala cinematografica triestina (ancora in attività, in vialeXX Settembre),piuttosto che della più volte citata sala milanese che «“saltò il fosso”,e divenne cinematografo» solo nel 1932 (D.Manzella – E.Pozzi, I teatri di Milano,cit.,p. 147).Probabilmente la pellicola veniva distribuita dalla citata Leoni Films.

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste], 2 Nov. [1920]1

Caro FortunaChe cosa fa Vallecchi?2

Sono contento delle tue ultime sped.[izioni] tranne che per il Cellini, che nonposso vendere senza farlo rilegare. – Anche dei Classici che mi hai mandati l’altravolta non sono così malcontento come pensavo; ma, se fai acquisti del genere, staattento che non sieno – come erano in parte queste ultime – edizioni nella loroepica integrità conservate,e ridotte (guarda eufemismo!) ad uso della studiosa gio-ventù.Gradirei assai qualche bella edizioncina di Dante,Boccaccio,(Decamerone)Vasari (completo); anche se non sono edizioni rare.

Cerca di regolare i conti coi 2 Gonnella; acquistando in cambio qualche bel libro.Dell’Emporium non c’è più nulla da fare3. Con le donne non si può fare che

figli; e in questa cosa tu riesci troppo meglio di me. – Hai ricevuto una mia reclame per il Cinematografo?4

151

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

copie del mio libro, pregandolo di non smarginarla, e di mandarmele appena stam-pate». Infine gli chiede di pregare De Marinis di una valutazione di un’Histoire duVieux et Nouveau Testament, stampata ad Amsterdam nell’anno 1700.

***

[dopo il 21 ottobre 1920]1

Caro Fortuna. Non occorre più che tu chieda al De Marinis il prezzo di Histoireetc…Anzi,se glielo hai già chiesto,e se il prezzo è più di 325 – lire non dirmi niente,perevitarmi una crisi di disperazione, come quella che ho sofferto l’altro giorno, quandomi sono accorto di aver venduto per 150 un libro pagato 30 e che valeva 900.

Oreste Gozzini2 (via Ghibellina 110) mi manda il Catalogo (n.68) di una bibliotecache andrà all’asta nella sua bottega nei giorni e all’ore che troverai segnate nel fogliorosa accluso.– Alcuni di questi libri m’interesserebbe molto averli,specialmente gli incu-naboli invenduti il giorno 10 nov[embre]; quelli ben inteso che ti ho segnati.– Come sideve fare? Che tu possa andare a tutte le 6 aste sarà difficile,e non posso chiederti tanto.Io ti ho scritto il prezzo di grida e quello massimo che pagherei (incluso in questo mas-simo il 10%3); tu va dal Gozzini, fatti dare una copia del Catalogo – agendo sempre anome mio – esamina i libri se sono in buono stato,e poi mettiti d’accordo con lui.Credoche,facendogli prezzi convenienti,Gozzini da [sic] i libri anche prima dell’asta; così miha detto Virgilio4. In questo caso puoi comperarli tutti in una sola volta,e farmeli addirit-tura spedire per pacchi postali. Se no,cerca di andare almeno all’ultima asta,e compe-rami gli incunabili [sic], in caso disperato anche a prezzo superiore a quello segnato,sempre in relazione allo stato del libro, sopratutto alla marginatura. Alla peggio puoidare l’accluso elenco al Gozzini e passargli la commissione.–

Cerca di liquidare il Plutarco e il Nani,quest’ultimo lo spedisco a te direttamente.Per l’ultima fatt[ura] di Ferrante Gonnelli ho pagato L.262.85;e più di 15 lire mi è costa-to il trasporto dalla stazione a casa.La mia fatt.[ura] era di L.237.70.– Il male ha consi-stito nel farmi la sped.[izione] 1/2 ferr.[ovia] invece che 1/2 pacchi postali.

Dell’Emporium la venditrice chiede oggi L.400.– non credo sia il caso di parlarne5.Ti ho già risposto riguardo alla sign. Elda Luzzatto6: dimmi se devo fare ancora

qualcosa. – Ti saluto affettuosamenteTuo Saba

1. Lettera manoscritta senza data col vecchio timbro della libreria. Annotazione a matita diAldo Fortuna sul margine superiore destro: «[posteriore al 21/X/1920]». Nel medesimofascicolo 089 si trova un biglietto di Ferrante Gonnelli a Fortuna del 22 ottobre in cui illibraio accusa ricevuta per 2 copie di Cose leggere e vaganti (cfr. la lettera di Saba del 15ottobre).

2. Cfr. la lettera del 26 luglio 1920.3. Si tratta della provvigione destinata a Fortuna;cfr.la lettera datata [Trieste,dopo il 18 dicembre 1919].4. Giotti.5. Nella lettera del 4 ottobre, Saba aggiungeva, alla fine, di aver acquistato per conto di

Fortuna «19 annate complete in buonissimo stato dell’Emporium» aggiungendo che «Sonomolto a buon prezzo: e prima di acquistarle ho voluto sentire il parere di Giotti, il quale miha assicurato che l’Emporium è la più bella rivista italiana d’arte». Nella successiva, del 15

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a cura di Riccardo Cepach

Page 38: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

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Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste,] 18/11/201

Caro Fortuna. Non so nulla di te, nulla di Vallecchi, nulla delle commissionidelle quali ti ho incaricato.

Scrivi; e dimmi se acquisti (Ed. della mia libreria: 200 esemplari numerati):Virgilio Giotti: Il mio cuore e la mia casa £ 10. – franco2

Ho molta roba d’arte, della quale ti parlerò dopo la tua risposta.Tante cose, tuoSaba

1. Cartolina postale manoscritta.Timbro della libreria (quello nuovo,opera di Giotti) in luogodi data topica (Trieste).Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro:«18/XI/’20».

2. Come detto, il fondo Saba-Fortuna ne conserva una copia con dedica autografa a Fortunanel fascicolo 051 (cfr. la lettera datata Trieste, prima del 18 dicembre 1919, nota 1), lo stes-so in cui si trova il rendiconto di Fortuna che in data 30 novembre 1920 registra un credi-to di Saba nei confronti di Fortuna di 30 lire «Per tre copie Giotti – “Il mio cuore e la miacasa”c. comm.».

***

Nella cartolina del 24 novembre 1920 (già in ANNI-I, 406) c’è la prosecuzionedegli affari di cui alla corrispondenza precedente: quello dell’“Emporium”:«L’Emporium è stato venduto in giornata sopra il prezzo a cui l’avevo in commissio-ne; sono contento per me, mi dispiace per la signora» e quello del “Gozzini”: «Vedoche avrei fatto meglio a lasciarti carta bianca per l’asta Gozzini. Ma io ho vedutosegnati prezzi così bassi,che pensavo d’aver aumentato già molto (Devi pensare chesono affatto inesperto di aste). – Non hai potuto acquistare proprio niente di buono!Nessun incunabolo? Aspetto con impazienza (relativa) i pacchi». Infine c’è un nuovocapitolo della “questione Vallecchi”: «Con assoluta impazienza aspetto invece il miolibro. Rinuncio, benché a malincuore, all’ed.[izione] in carta speciale, che dovevanoessere 3 esemplari,uno per me, l’altro per Giotti, il terzo per te.Non riesco a capire ladifficoltà tipografica: forse marginando la carta sarebbe possibile? E pagando di miatasca qualche ora straordinaria? – In ogni modo non voglio ritardare la pubblicazio-ne del libro». La questione viene ulteriormente svolta nella lunga lettera successiva:«Vallecchi | Questo è quello che più mi preme.Io non capisco più l’uomo,e non credopiù alle sue promesse.– Ti prego di fargli capire che,se non può stampare il libro,nonl’avrei affatto con lui per questo,ma voglio una risposta franca precisa ed impegnati-va. Mi ha fatto già perdere più di un anno. – Aspetto con impazienza la tua risposta.–». Il documento consta di due carte distinte (una cartolina postale manoscritta checontiene la parte su Vallecchi e un biglietto che dettaglia una ulteriore richiesta di

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Ti raccomando le aste del Gozzini, per le quali t’ho scritto diffusamente. –5

Tanti saluti dal tuo Saba

In questo momento l’ho ricevuto in c.to deposito di lire 4206.

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria su entrambi i lati.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «2/XI/’20».Già in ANNI-I,405-6.

2. La domanda vergata con calligrafia sensibilmente più grande, a tutta pagina, risulta assen-te dalla citata pubblicazione di Paoletti,ma a differenza di quanto detto per la lettera data-ta Trieste, prima del 26 luglio1920, la riga di testo è presente nel dattiloscritto di Fortuna.

3. Cfr. la lettera precedente.4. Saba si riferisce evidentemente al citato manifesto della “Tigre Sacra”.5. Cfr. la lettera precedente.6. Frase aggiunta in un secondo tempo in inchiostro rosso con una linea di inserimento che attra-

versa la metà inferiore del foglio e la riconduce alla riga «Dell’Emporium non c’è più nulla dafare» etc.

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a cura di Riccardo Cepach

Cartolina [Trieste], 2 novembre

[1920]. Archivio Fortuna.

Fondo Saba

Page 39: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

[Trieste, prima del 30 novembre 1920]1

Caro Fortuna – Sono 4 libri di Virgilio; uno con dedica dell’autore per te (gratuitamente)2 li

[sic] altri 3 in c[on]to comm.[issione] a £ 10. – il volume.Ti ho quindi addebitato di £ 30 –Aff. tuoSaba

1. Biglietto senza data. Il testo suggerisce che abbia viaggiato in un plico di libri.La datazio-ne è ricostruita in base al rendiconto di Fortuna che registra l’addebito delle 30 lire perle tre copie di Il mio cuore e la mia casa in quella data (cfr. la lettera del 18 novembre1920, nota 2). Nello stesso fascicolo 095 del fondo, forse per una prima errata interpreta-zione del testo,è conservata invece una copia del Piccolo canzoniere in dialetto triestino,priva di dedica ma con 2 varianti autografe (p.11: i versi «de le burasche,che li ga sbatui| sui muri,che ghe ga zucà le piume» sono sottolineati a matita e marcati da un esponen-te “1”che rimanda alla variante apposta, sempre a matita, sul margine destro, in verticale:«de le burasche che ghe ga zucado | le piume, che li ga sbatui sui muri.»; analogamenteper i vv. «ghe xe dei giorni, de le meze ore, | che volaria tornar putel», contrassegnati dal-l’esponente “2” e variati da «ghe xe dei giorni scuri, de le meze | ore che volaria tornarputel»).Ancora nello stesso fascicolo una lettera manoscritta senza data, autografo giot-tiano, a Ferrante Gonnelli: «Preg. e caro Gonnelli | mi faccia il piacere di consegnare alsig. Aldo Fortuna tutto quanto rimane del deposito di quel mio libretto. PiccoloCanzoniere. Io non so preciso quante copie ci devono essere. Se però crede 2 o 3 o 4copie se le tenga, chi sa (non è raro?) che un giorno non le venda. | Arrivederci caroGonnelli, stia sano lei e i suoi! Virgilio Schoenbeck | N.B. Ho incaricato lo stesso Fortunadi restituire a lei certe 5 lire prestatemi l’altr’anno. Grazie.». Infine la cartella conserva unritaglio con contrassegno dell’“Eco della Stampa” con l’articolo di Anita PittoniL’avventura di Giotti su “Il Mondo”del 26 gennaio 1965.

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[Trieste, 22? dicembre 1920]1

Caro Aldo – La spedizione la fa il sign.De Marinis.Vorrei però che tu compera-si la cassa: mi faresti certamente spender meno. Non so se conviene una o duecasse: te lo dirà il sign. De Marinis.

È estremamente importante che tu avvisi il sign. De Marinis che desidero assi-curare la spedizione per £. 10.000 – Io me ne sono dimenticato.

Accludi pure nella cassa i Canzonieri.Dacci un’occhiata che la spedizione sia fatta subito: questo mi preme moltissimo.Avendo molto bisogno di danaro contante vorrei liquidare con te il conto dei

libri.Se vedrai qualcosa che ti sembrerà possa fare per me,comperala ugualmente,io ti rimborso al momento, qualunque sia l’importo. –

Ho comperato 2 libri, che mi piange il cuore di non averteli potuti far vedere.Sono il tuo riconoscente Saba

1. Biglietto manoscritto senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine supe-riore: «[22? / XII / 1920]».

***

155

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

valutazione – questa volta si tratta di un volume del ‘600 – che Fortuna avrebbe dovu-to girare a De Marinis).Agliaia Paoletti, sulla base del dattiloscritto di Fortuna, li pub-blica di seguito come frammento “a” e “b” datandoli «[Trieste, fine novembre 1920]»(cfr.ANNI-I, 407). E che i documenti debbano essere intesi come parti di una medesi-ma corrispondenza è ribadito dalla scelta di conservare le due carte nel medesimofascicolo 080 del fondo Saba-Fortuna e dal fatto che la cartolina è priva di indirizzodel destinatario e di timbro postale,ciò che fa supporre che i due documenti abbianoviaggiato insieme, inseriti in una medesima busta oggi scomparsa. Le annotazioni amatita sugli originali, tuttavia, sono ancora una volta difformi poiché sul marginesuperiore destro della cartolina si legge «10 (?)/XI/20», mentre su quello della lette-ra compare «[Posteriore al 17.VIII.20».Anche in questo caso appare più convincentela datazione derivante dai dattiloscritti (e quindi la lezione di Paoletti),perché la col-locazione al 10 novembre inserirebbe il documento in mezzo a una serie (2 novem-bre – 24 novembre) che appare invece omogenea per argomenti e consequenzialità.Lo stesso crescente scetticismo di Saba rispetto alle “promesse”di Vallecchi fa propen-dere per la datazione più tarda.Non è possibile tuttavia datare con maggior precisio-ne il documento che si è scelto,pertanto,di inserire in questa posizione per dare con-tinuità alla querelle sabiana con l’editore fiorentino.

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Sign.Aldo FortunaAvvocatoFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 26 novembre 1920]1

Caro Fortuna – Ho ricevuto oggi da te 2 pacchi. Ti prego di dirmi a qualiprezzi hai acquistati i libri all’asta Gozzini, se al massimo da me indicato o sottoquesto massimo: se col 10% al Gozzini o senza. In generale ti prego di scrivermisempre a matita sull’ultima pag. il prezzo d’acquisto senza il quale mi trovo ingrande imbarazzo.

Nei pacchi c’erano ancheJo Baptistae Ferrarii etc.De Florum Cultura Baedeker Suisse (che vai a com-

prare!)Farfalloni – De gli antichi storici (altro impiastro)Favorisci dirmi quanto mi costano questi ultimi 5 libri.Ringraziamenti e salutituoSaba

1. Cartolina postale manoscritta senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margi-ne superiore destro: «26/XI/’20» conforme al timbro postale.

***

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a cura di Riccardo Cepach

Page 40: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

forme al timbro postale ma in disprezzo della data manoscritta. Nel medesimo fascicolo099 biglietto manoscritto di Aldo Fortuna recante un estratto del suo rendiconto relativoad acquisiti di luglio e agosto 1920 per un totale di 90 lire.

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Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 3 febbraio 1921]1

Caro Aldo. Ho ricevuto il Brunet, ma quattro invece di cinque volumi. Mancauno (L-N)2 – la sped.[izione] è stata fatta _ sign. De Marinis. – Il libro dunque o lohai ancora tu,o è rimasto da D.M.– Volevo pregarti anche,per sped.[izioni] di sem-plici pacchi postali di non rivolgerti a D. M. ma di farle tu stesso. –

Ti pare che sia il caso di far causa a Vallecchi per la non pubb.[licazione] delmio libro?

Affettuosi salutiSaba

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria, senza data.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «3.2.21».

2. L’edizione in parola, pertanto, non può essere quella parigina di Firmin-Didot (1860-1865,in 6 volumi), più diffusa, ma deve essere quella in 5 volumi stampata a Bruxelles (Societébelge de librairie,Hauman et Comp.; Meline,Cans et Comp,1838-1845); cfr.anche la letteradatata [Trieste,]14 Luglio 1920.

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AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste,] 15/3/211

Caro Aldo.Ti prego di pagare per me all’Istituto Bibliografico italiano (Firenze.– Via dei servi 51) L. 4.03, a saldo fatt. 28/2. –

Ho venduto il La Sage. Ti devo la metà dell’importo incassato (L. 140. –); chesono L. 75. –; per le quali ti prego di addebitarmi, assieme alle L. 4.03 suddette. –

Scrivimi; tuoSaba

Hai veduto Guido Voghera?Ti prego di pagare anche a Luigi Battistelli editore, Firenze;Villa Gelsomino 20

L. 14.10 a saldo sua fattura n. 5409.

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria in funzione di data topica(Trieste). Vecchio timbro della libreria anche sull’altro lato, a fianco dell’indirizzo. Nellostesso fascicolo (101) una ricevuta manoscritta con timbro di intestazione «I.B.I – IstitutoBibliografico Italiano» per le “L. 4,03 suddette” e la fotocopia di una lettera di Corrado

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

SignorAvvocato Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Bologna, 23 dicembre 1920]1

Caro Fortuna –Nel pacco di De Marinis non dimenticare il Brunet. –Ho saputo che il dolce Paratico era a Firenze!!Sono stato da Aldo Valori, ma anche lui è partito per Firenze. – SalutaliRingraziamenti e saluti

Tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margi-ne superiore destro: «23/XII/20». La data topica si ricava dall’annullo postale «Bologna –23.12.1920» e dal testo (la visita a Valori).

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Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 6 gennaio, 1921]1

Caro Aldo[Cioppi] ha saldato –Aff. salutiSaba

1. Cartolina postale senza data. Datazione desunta dall’annullo postale. La lettura del nomedel debitore solvente è incerta.

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Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste,] 11 / 1 / 1921–1

Caro Aldo – Nelle casse di De Marinis non ho trovato – purtroppo – il Brunet.Desideroche tu mi usi la cortesia di mandarmelo,perchè l’ho promesso formalmente a un Cliente,al quale ho prestato,fino all’arrivo del tuo,il mio Brunet. Io ne sono quindi privo.–

Tante cose dal tuoSaba

1. Cartolina postale manoscritta. Nuovo timbro delle libreria in funzione di data topica(Trieste).Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro «12/I/’21» con-

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a cura di Riccardo Cepach

Page 41: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 29 settembre 1921]1

Caro Fortuna. Eccoti l’indirizzo di un tuo possibile corrispondente Dott. Cav.Gualtiero L. Levi Viola – Trieste – Via S. Spiridione 1.– scrivigli a nome mio. –

Hai mandato i Canzonieri a Valori? E quei due per Papini e Prezzolini li hai spe-diti all’indirizzo che ti ho scritto?2 E [sic] partita la corsa.

Rispondi a tutto, perché sono in dubbio per tuttoTuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria, senza data.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «29/IX/’21», corrispondente al timbropostale.Altro timbro identico al precedente sul lato dell’indirizzo.

2. Cfr. la lettera precedente.

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Chiariss.Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 19 ottobre 1921]1

Caro Fortuna – Ho ricevuto le casse. – Gradirei sapere la cifra esatta deln.[ostro] conto; desidero però che tu non mi spedisca il danaro, perché fra brevedovrò fare un pagamento a Firenze; per il quale mi tornerà comodo il dep.[osito]che ho presso di te. Solo mi occorre sapere l’importo, senza spiegazioni e senzacommenti, dei quali non saprei che farmene.

ti saluto affettuosamente, tuoSaba

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria, senza data.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «19/X/21».Altro timbro identico al pre-cedente sul lato dell’indirizzo.

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AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 22 ottobre 1921]1

Caro Aldo! Nelle 364.80 sono comprese le ultime 200.– ? Le due guide sono unpiccolo regalo. – Non credo di poter collocare le tue stampe.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Alvaro a Fortuna (l’originale è conservato nel fondo Alvaro-Fortuna dell’archivio Fortuna,con numero identificativo 143) datata 3 maggio 1921 in cui lo scrittore calabrese riferiscedi una sua visita a Saba: «A Trieste ho veduto il Saba,anzi fui a pranzo da lui il giorno dellasua pasqua.Conobbi la signora e la bambina.Mi fece anche conoscere qualche suo amico,tra cui il Giotti. Mi pare che il Saba stia meglio di quando lo vidi a Firenze. Ci ho passatoinsieme delle buone ore».

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 19 luglio 1921]1

Caro Aldo. – A sett.[embre] riceverai il mio Canzoniere2 (un Bodoni perstampa). –

Non ho nulla di nuovo. La mia povera madre è morta dopo un’agonia stra-ziante.

Se anche non ti scrivo sono sempre il tuo Saba

Ti cercherò, benché con estrema ripugnanza, un avvocato di tuo gusto.

Rispondi3

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria, senza data.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «19/VII/21». Già in ANNI-I, cit., p. 408,datata «[Trieste,20 luglio 1921]».Altro timbro identico al precedente sul lato dell’indirizzo.

2. U. Saba, Il Canzoniere 1900-1921,Trieste, Libreria Antica e Moderna, 1921(Cfr. G. Castellani,BIBL, 8-11). Nel fondo Saba–Fortuna è conservata una copia del volume con dedica auto-grafa: «All’avvocato Aldo Fortuna, | per quando era studente | a Bologna | Umberto Saba».

3. Il poscritto è vergato a matita, sotto il timbro della libreria, sul lato dell’indirizzo.

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[Trieste, prima del 29 settembre 1921]1

Caro FortunaTi prego di mandare subito a Valori raccomandate 10 copie del mio

Canzoniere, escluse due che ho già dedicate a Papini e a Prezzolini, e che ti pregodi mandare tu stesso quello a Papini a Pieve Santo Stefano (raccomandata) e quel-la a Prezzolini a Roma (Trinità dei Monti 18) raccomandata pure.

Ti raccomando che i miei libri partano subito. –Tuo Saba

1. Lettera senza data. Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro:«[Anteriore al 29/IX/21]». Già in ANNI-I, cit., p. 410, datata «[Trieste, fine settembre 1921]».

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158

a cura di Riccardo Cepach

Page 42: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

Scusami,ma gli affari in completa stasi mi obbligano a far tesoro di tutti i miei crediti.Dimmi anche come potrei fare per farmi dare L. 100 – che mi deve Corrado

Alvaro per un Machiavelli completo che gli ho venduto.Vuoi scrivergli te? Al casopuò rendermi l’opera, che sono contento di riprendere allo stesso prezzo. –3

Hai visto com’è stato trattato dalla critica il mio Canzoniere? Tutti i poetinid’Italia ci hanno pisciato sopra.

Appena avrò la tua risposta ti manderò un poemetto “La fanciulla egoista”4,cheperò dev’esser letto solo da te o da … adulti scelti da te

Scusami ancora una volta, carissimo amico; tuo Saba

1. Lettera con il vecchio timbro della libreria. Già in ANNI-I, cit., p. 411.2. Si riferisce ai due documenti precedenti, del 31 ottobre e 9 novembre 1921.3. Cfr., più avanti, la lettera datata Trieste, dopo il 2 maggio 1922 e quella datata Trieste, prima

del 10 febbraio 1923 (nota 1).4. Cfr.Tpo, 945-950 e 1142.

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Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 3 marzo 1922]1

Caro Aldo – Ti ringrazio per l’assegno.La crisi a Firenze è (a quanto mi dicono) uno scherzo al paragone di quella che sta

devastando Trieste.A Firenze,o prima o poi,torneranno i forestieri;da Trieste stanno scap-pando…perfino i meridionali. – La mia libreria da 300 d’incasso giornaliero è scesa a100.– il che vuol dire perdita quotidiana (Ho 60 lire al giorno di spese).–

Ti manderò oggi o domani il poemetto2.Bada che è la mia cosa più felice; ma non devi lasciarlo per i cassetti a casa

tua.Vuoi che lo pubblichi,e che poi ti nomini mio difensore? Dico,sai,per ischerzo:non lo pubblico appunto perché non si possa sospettare una speculazione, dovenon ho messo che cuore ed ispirazione.

Forse verrò a Firenze: ci sarei già venuto se i clienti che mi devono soldi miavessero pagato.

Tuo Saba

Il tuo incarico (sign. A.F.) mi riesce particolarmente ripugnante. Perché maivuoi perseguitarlo. Farò per amicizia e per debolezza di carattere.

Saba

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria, senza data.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «3/3/22». Già in ANNI-I, cit., p. 412 (ladatazione è data per autografa).

2. La fanciulla egoista; cfr. la lettera precedente.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Verso la fine dell’anno devo regolare i conti con De Marinis.Allora,se ti farà como-do,verserai il sudd.[etto] importo a sue mani: quanto,ben inteso, io ti avrò scritto.

tuoSaba

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria, senza data.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «22/X/21».Altro timbro identico al pre-cedente sul lato dell’indirizzo.

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Sign.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 31 ottobre 1921]1

Caro Fortuna –- Tu devi sempre dire qualche parola di troppo. Cosa c’entrano gli interessi?La tua lettera sarà consegnata a Ricoboni2. – tuoSaba

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria, senza data.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «31/X/21».

2. Forse Alberto Riccoboni (1894-1973) architetto, restauratore del Castello di Miramare, arti-sta e, di lì a poco, editore triestino (nel ’22 avrebbe fondato le edizioni Parnaso).

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Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 9 novembre 1921]1

Caro Aldo – Ho bisogno dell’indirizzo di Corrado Alvaro.Tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria su entrambi i lati, senzadata. Il documento è conservato nel fondo Alvaro-Fortuna dell’archivio Fortuna (n.149) edè presente nel Fondo Saba insieme alla cartolina precedente (fascicolo 107) in forma difotocopia su cui è stata manoscritta a penna la data.

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[Trieste,] 1 marzo 19221

Caro Fortuna – Sono cinque mesi (credo) che non so nulla di te.T’ho scrittoun paio di cartoline2 ma non ho avuto risposta.

Dimmi qualcosa della tua vita, è [sic], in via secondaria, dimmi anche se puoisaldare la pendenza di L. 364.80 che hai con me.

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a cura di Riccardo Cepach

Page 43: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

Non comperare il Boccaccio,che non val nulla,e andrà a 100 lire.Nemmeno ilBenco mi conviene.

Tuo Saba

1. Cartolina postale manoscritta senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margi-ne superiore destro: «2/V/22». Già in ANNI-I, cit., pp. 413-4.

2. Nel citato saggio di Paoletti (ANNI-I, 314) compare questa nota,verosimilmente riconduci-bile a Linuccia Saba: «Rita Franckel, e poi sua sorella Malvina, furono per un breve perio-do,impiegate di Saba.Le due sorelle:Rita bella e chiusa,Malvina brutta,intelligente e dolcefinirono, a pochi mesi di distanza, suicide».

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AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, dopo il 2 maggio 1922]1

Caro Aldo – I prezzi non sono quelli che ho fatto a te,Ti prego di controllare.Desidero assolutamente che Alvaro paghi il suo debito2, ti prego di scrivergli. –Non ho che due o tre copie del Canzoniere, al Cicognani3 puoi prestare il tuo.Sono molto arrabbiato, caro Aldo, questo ti spiega il tuono di questa mia. Ma

non sono arrabbiato con te solamente.Bobi è contento di averti accontentato, e ti saluta.Tante cose dal tuoSaba

1. Cartolina postale manoscritta senza data, col vecchio timbro della libreria su entrambi ilati. Il documento originale non è presente nel fondo Saba-Fortuna, in cui è sostituito dauna fotocopia,ma è conservata nel fondo della corrispondenza di Aldo Fortuna con Alvaro(fascicolo 156). Nel fondo Saba-Fortuna la riproduzione è conservata nel fascicolo 112,assieme alla cartolina del 10 maggio 1922 qui di seguito.Tale fatto,unito al cenno alla spe-dizione di materiale effettuata da Bazlen a Fortuna suggeriscono la datazione.

2. Cfr. la lettera del 1 marzo 1922 e quella datata Trieste, prima del 10 febbraio 1923 (nota 1).3. Bruno Cicognani (1879-1971); romanziere e drammaturgo.

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AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 10 maggio 1922]1

Caro Aldo – Ho speso per la spedizione del tuo pacco ferroviario L.11.– Mi deviquindi L. 86. –

Fammi sapere quando hai ricevuto il pacco. – Affettuosamente, tuoSaba

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

***

[Trieste, 27 aprile 1922]1

Caro Fortuna. Il signor Roberto Basler, detto Bobi2, è mio ottimo amico, e si reca aFirenze per istruzione e diletto.Egli desidera conoscerti,ed io lo accontento con questalettera,certo come sono che anche tu conoscerai uno dei miei migliori amici di Trieste.

Tuo Saba

1. Biglietto senza data.Già in ANNI-I,cit.,p.413,datata «[Trieste,aprile 1922]».Sull’autografo noncompare la consueta annotazione a matita di Fortuna.Tuttavia nel medesimo fascicolo delfondo Saba-Fortuna (110) è conservato un biglietto da visita manoscritto dallo stesso Bazlenche recita: «dalla libreria dei matti,27 aprile 22.Caro Fortuna, le ho cercato riproduzioni chelei probabilmente non avrà. Spero che le convenga anche il prezzo visto che ci sono più di750 ripr, in modo da non sorpassare il segnato limite massimo di cent 10. Cordiali saluti “ilsignor Bobi”»; sul recto,recante a stampa il nome "Roberto Bazlen" ha aggiunto: «Pel momen-to non c’è altro che le convenga».Appare ragionevole,pertanto,autorizzare la congettura cheil biglietto di Saba sia stato scritto contestualmente a quello di Bazlen.

2. Recte Roberto Bazlen (1902-1965);“bracco letterario”, consulente editoriale, critico e scrit-tore. In quegli anni Saba compiaceva il desiderio di Bazlen di essere introdotto presso tuttii suoi contatti letterari: innanzitutto Papini,come si legge nella lettera indirizzata a quest’ul-timo il 24 febbraio 1923 (pubblicata da ANNI-I, 411): «Caro Papini. Il latore, Roberto Bazlen(ma lei lo può chiamare, come noi: Bobi) è uno di quei repugnanti triestini, dei quali miparlò l’ultima volta che sono stato a Firenze. Il caso suo è anche più grave; in quanto stu-dia scienze commerciali: doppio o triplice controsenso.Ma è anche un giovane di sensibi-lità e d’intelligenza assai rara dalle nostre parti; e avendolo io,per queste sue qualità,caris-simo,non posso rifiutargli il solo piacere che fino ad oggi mi ha chiesto,cioè di fargli cono-scere personalmente Lei e Aldo Palazzeschi, la prima volta che verrebbe a Firenze». Poi,appunto, Palazzeschi (cfr. la lettera dello stesso giorno in ANNI-II, 210). L’anno seguente lointrodurrà presso Giacomo Debenedetti (cfr. la lettera del 25 aprile 1924, ivi, pp. 227-8).

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AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 2 maggio 1922]1

Bobi ti ha scelto un pacco di guide,cataloghi,riviste etc.e te lo ha spedito.CostaL. 75. – più le spese del pacco ferroviario, che non so ancora a quanto ammonti.Tiho fatto prezzi minimi,è tutta roba sulla quale io perdo: del resto i prezzi per te li hamessi Bobi; bada che non sono quelli segnati sui libri. Le sole 2 annate della rivistaolandese sarebbero costate per un altro L. 60. –

Col prossimo amico che verrà a Firenze ti rimanderò le stampe.Non posso con-trattare sui prezzi che tu hai segnati: e non ho clienti per questo genere.

Ti scrivo poco e male,perché sono ammalato.La mia signorina si è uccisa,duegiorni dopo il mio ritorno a Trieste.Era una ragazza ben singolare,ch’io ebbi il tortodi nemmeno vedere fin ch’era viva,ma il modo come s’è uccisa m’ha fatto accortod’aver avuto accanto per sei mesi una creatura che avrei dovuto ammirare e cura-re. Era cugina di mia moglie: ti parlerò di lei quando ritornerò a Firenze2.

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a cura di Riccardo Cepach

Page 44: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

1. Lettera senza data con il vecchio timbro della libreria.Annotazione a matita di Aldo Fortunasul margine superiore destro: «1922»; un altra annotazione sul margine destro all’altezza deltesto «Il 3 numero di Primo Tempo, Rivista Torinese»: «[15 luglio]»; dimostra che la datazioneviene compiuta a partire dalla data di uscita della rivista. Già in ANNI-I, cit., pp. 415-416 (data-ta «[Trieste, fine sett.-ott.1922]») e in SdA,82-84 (datata «[Trieste, luglio 1922]»).Nel medesimofascicolo 113, la copia della rivista che Fortuna deve aver acquistato «per due lire da unlibraio» (“Primo Tempo – Rivista letteraria mensile”,1a serie,numero 3,15 luglio 1922).

2. Giuseppe (e non Giovanni,come annotano Marcovecchio e Paoletti) Orioli (1884-1942); inte-ressante figura di libraio ed editore (pubblicò fra l’altro, nel 1928 a Firenze ma con la falsaindicazione “Imprimée en Allemagne”,la prima edizione di Lady Chatterley’s Lover dello scrit-tore inglese D.H.Lawrence che aveva conosciuto e frequentato nel corso di un lungo soggior-no londinese). Dopo il rientro dall’Inghilterra, alla fine della prima guerra mondiale, avevaaperto una libreria antiquaria, in Lungarno delle Grazie. Fra le sue diverse, interessanti fre-quentazioni e amicizie con scrittori e letterati va citata quella con Eugenio Montale cui forseora si può aggiungere quella con Saba.Cfr.anche la lettera del 21 settembre 1922.

3. «Parola illeggibile» nell’edizione di Marcovecchio,“fassione” è termine tecnico giuridicoelusivo per quanto riguarda le fonti (è assente dalla generalità dei dizionari italiani, storicie moderni) ma,verosimilmente,di uso abbastanza comune.Propriamente indica una sortadi autodenuncia della rendita catastale (attestata, per esempio, in Trentino nel ‘600, quan-do l’imperatore Leopoldo I «rimise in auge il discusso e datato meccanismo della fassio-ne, facendo consegnare a tutti i possessori (almeno a quelli dichiarati) agili formulari pre-stampati e minacciando in caso di inosservanza il ricorso a misurazioni d’ufficio»,Marcello Bonazza,La misura dei beni: il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocen-to,Trento,Comune di Trento,2004,p.54). In unione con “imposte”,nell’esempio di Saba,e inassenza di rimandi alla proprietà terriera – che del resto si faticherebbero a ricondurre allabiografia del poeta – fa pensare a un equivalente della odierna “dichiarazione dei redditi”.

4. Per Preludio e canzonette, cfr.Tpo, 223-251.5. Il “volumetto” uscirà effettivamente l’anno seguente: U. Saba, Preludio e Canzonette, Torino,

Edizioni di “Primo Tempo”,1923 (cfr.G.Castellani,Bibl.,11-12).Il fondo Saba-Fortuna ne conser-va una copia nel fascicolo 121,assieme alla lettera del 13 agosto 1923 (vedi qui di seguito).

6. Cfr. Tpo, 255-269. Prima della pubblicazione in volume, che si avrà con Figure e Canti,Milano,Treves,1926, i sonetti vengono stampati nuovamente da “Primo Tempo”nel numero9-10 uscito senza data (ma del 1924), conservato nel fascicolo 121 del fondo.

***

AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 21 settembre 1922]1

Caro Aldo – Ti prego di informarti e di rispondermi subito (magari a mezzoespresso) se il Signor Orioli è ritornato a Firenze. – È quell’antiquario che è statoanche in studio da te,ed à la libreria sul lung’Arno Acciaioli2. Informati possibilmen-te senza far sapere che sono io che lo chiedo.

Credo che ci rivedremo assai presto: dipende anche in parte dalla rispostache mi darai.

Affettuosi saluti dal tuoSaba

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

1. Cartolina postale manoscritta col nuovo timbro della libreria, senza data. Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «10/V/22».

***

[Trieste, dopo il 15 luglio 1922]1

Caro Aldo – Non credo di poter venire a Firenze prima di Natale: ci sarei venu-to ora se Orioli2 fosse stato costà.Tu mi dici che non c’è, io invece ho ricevuto ieri ilsuo Cat.[alogo]: sei sicuro che non sia ritornato?

Quando verrò ti riporterò le tue stampe. Io avrei tentato di venderle, ma i prez-zi ne sono così ridicolmente esagerati,ch’io non ho nemmeno tentato di farti dellecontroproposte. Ho vendute in questi giorni acqueforti e monotipie originali perprezzi variabili dalle 15 alle 40 lire al massimo. – Posso fare ancora un tentativo:dimmi, su queste basi, per quanto potresti lasciarmele tutte, in blocco. – Trieste nonè l’Eldorado; è anzi la città più povera e più squallida d’Italia; e non si riesce facil-mente a concludere delle vendite, e più difficile è ancora riscuotere il denaro diqueste scarse vendite: io, p. es. sono fuori con quasi 10000 lire: ecco anche uno deimotivi per i quali non ho ancora potuto mettermi in viaggio.Nessuno dei miei clien-ti, la maggior parte dei quali è di milionari, mi paga; ed io non posso vincere ilribrezzo che m’ispira entrare nello studio di uno dei tuoi colleghi. Sono così lonta-ni dagli uomini che amo,come un modulo per la fassione delle imposte3 è più brut-to di un’acquaforte del Piranesi o del Canaletto.

Il 3 numero di Primo Tempo, Rivista Torinese, uscito il 15 luglio porta per intero ilmio nuovo libro Preludio e Canzonette4.Puoi acquistarlo con 2 lire da un libraio.Io nonne ho che la mia copia.La stessa rivista sta facendo delle stesse poesie un volumetto5.

Ma Preludio e Canzonette, e tutto quello che ho scritto prima, non è che un palli-do riflesso vicino ai quindici sonetti dell’Autobiografia6, che in pochi giorni ho comin-ciati e finiti.Un fulgore mi sopravvenne dall’alto (non saprei esprimerti altrimenti quel-lo che mi accadde) e in uno stato d’animo che mi ha lasciato ammalatissimo,incomin-ciai e terminai il racconto e la redenzione della mia vita.Per parecchi giorni dopo ter-minato il lavoro,non sapevo resistere all’immagine di quello che avevo fatto: desidera-vo solo di morire:desideravo che un trabocchetto mi si aprisse sotto i piedi per inghiot-tirmi.No,neanche tu,quando li avrai letti,saprai cosa quei sonetti sono:in principio nonti appariranno molto diversi dagli altri miei versi: e [sic] solo un po’ alla volta che essiverranno compresi e stimato il loro valore artistico e spirituale.

Quanto a me mi sento appena degno di averli scritti. Dei miei amici di qui(tranne il buon Bobi) uno,dopo averli ascoltati,mi disse di aver tremato per tutto iltempo della lettura,un altro mi confessò di aver ricevuto da essi la più grande emo-zione della sua vita, un terzo rimase affatto senza parola. Ho riguardo di andare alCaffè la sera, per non sentirmi dire in faccia parole che non posso ascoltare senzaimbarazzo.Li ho mandati alla Nuova Antologia,ci ho scommesso con gli amici unacena che non verranno accettati dall’antica rivista, benché essi stessi sieno moltoantichi, anzi remoti.

Ti saluto; tuoSaba

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a cura di Riccardo Cepach

Page 45: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

1. Biglietto senza data. Già in ANNI-II, 209-210, datato «[Trieste, primi di febbraio 1923]».Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «deve essere primadel 10.2.1923», con riferimento a un altro documento conservato nel medesimo fasci-colo del Fondo Saba – Fortuna (116), la copia carbone di una lettera dattiloscritta par-zialmente illeggibile e mutila nella parte inferiore di Aldo Fortuna a Saba: «10 feb 1923.Caro Saba. Il tuo sonetto è perfetto; ma mi è rimasto a mente che gli altri dell’autobio-grafia sono dei migliori di tutta la letteratura italiana e quello che è peggio lo sonoanche andato a dire.Li hai pubblicati? Ti prego di mandarmene una copia.Fu a Firenzel’Alvaro che rimase commosso a sapere che ti eri occupato di lui perché il Papini met-tesse nella nuova edizione dell’Antologia anche i tuoi versi. Appena potrà ti manderàil saldo delle sue debito [sic]; ma è in cattive condizioni.Aspetto per restituire le stam-pe dei miei clienti ed amici possibilmente prima della [tua ve]nuta a Firenze.».Ancoranello stesso fascicolo altre due lettere a Fortuna. La prima di Giuseppe Carlo Paratico(Galeata, 27 gennaio 1923), molto interessante per le critiche pungenti che Paraticomuove al regime fascista e a Mussolini, contiene il seguente riferimento a Saba: «Hainotizia di Saba? A me non scrive da due mesi, ed io che temo averlo indispettito conl’ultima mia, non voglio annoiarlo, ma vorrei sapere di lui». La seconda è la riproduzio-ne fotostatica di una lettera di Alvaro a Fortuna tratta dal corrispondente fondo dellafamiglia Fortuna (Roma, 4 marzo 1923). In essa Alvaro aggiorna Fortuna sulla messa inscena di alcuni suoi lavori teatrali e gli annuncia l’imminente chiusura del quotidiano“Il Mondo” presso il quale era impiegato.A questa lettera risponde una ulteriore missi-va datata 14 marzo 1923 – anch’essa presente qui in forma di fotocopia dell’originaledattiloscritto conservato nel fondo della corrispondenza con Alvaro – in cui Fortuna loragguaglia sulle pretese economiche di Saba: «Il Saba è stato a Firenze una decina digiorni ed ha vivamente protestato perché tu non gli rispondi. Dice che si contenta chetu gli rimandi il libro se non glielo puoi pagare; non so perché se la rifà col sottoscrit-to come se si dovesse fare a mezzo.Tuttavia non ha voluto accettare che gli pagassi ioper te. Aspetto a gloria che tu abbia riscosso dalla B.I.S. e che tu mi mandi dei soldi.Sono quanto mai preoccupato e imbarazzato e mi aiuteresti infinitamente...». Infine undattiloscritto tratto dal “Notes di Aldo Fortuna. 1 trimestre 1923”riguardante un soggior-no di Alvaro a Firenze fra il 3 e il 6 febbraio 1923.

2. Adolfo Franci (1895-1954), giornalista, critico drammatico, letterario e cinematografico;utilizzava gli pseudonimi “Il servitore di piazza”,“Il buon corsaro”,“Pierrot fumiste”, col-laborò alla “Gazzetta del Popolo” e, nel secondo dopoguerra, all’“Illustrazione italiana”.Autore di diversi volumi di biografie collettive (sugli attori e su altre celebrità italiane estraniere) e di narrativa negli anni ’30, fu apprezzato sceneggiatore e soggettista neglianni ’40 e nei primi ’50, collaborando assiduamente con Vittorio De Sica e firmando, fragli altri, le sceneggiature de I bambini ci guardano (1944), Sciuscià (1946), Ladri di bici-clette (1948), Miracolo a Milano (1951).

3. Cfr.TPo, 271-287.4. Cfr. Tpo, 275. Le varianti sono minime e solo di natura interpuntiva; la lezione a stampa

riporta: punto fermo in chiusura del v. 1 e conseguentemente prima lettera maiuscola al v.2; "Gaudioso" senza dieresi al v. 3; punto fermo in chiusura del v. 6 e conseguentementeprima lettera maiuscola al v.7; punto fermo in chiusura del v.9 e conseguentemente primalettera maiuscola al v. 10; virgola in chiusura del v. 10.

***

[Trieste, primi di marzo ? 1923]1

Caro FortunaMi dispiace molto, ma io non sono un riscuotitore. Come, del resto, potrei

presentarmi ad un uomo che non conosco, facendogli di necessità comprende-

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

1. Cartolina postale manoscritta, senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margi-ne superiore destro: «21/IX/22».

2. Come si è detto la libreria di Orioli aveva il suo recapito in Lungarno delle Grazie.

***

AvvocatoAldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 12 ottobre 1922]1

Caro Aldo –Vorrei sapere qualcosa di te. – Scrivimi.Ti abbraccio, tuoSaba

1. Cartolina postale manoscritta col vecchio timbro della libreria, senza data.Annotazione amatita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «12/X/’22».

***

[Trieste, prima del 10 febbraio 1923]1

Caro Aldo – I due Canzonieri acclusi sono uno per Cicognani ed uno perFranci2; puoi portarli tutti e due a Cicognani che è amico del Franci.

Io non ti ho scritto per apatia,e non perché tu mi sii dispiaciuto.Così pure per que-sta apatia non ti ho ancora mandate le stampe,che riceverai uno di questi giorni.–

Dall’altra parte di questo foglio trascrivo uno dei 7 sonetti “I Prigioni”3, e sperodi rivederti presto a Firenze. – Anzi la tua cartolina mi ha ricordato che da moltotempo non vendo più nulla perché non ho più nulla di nuovo. –

Ti saluta il tuo Saba

L’Accidioso4

La vita. non so bene in che, m’offese;ed io non chiedo più a lei che le coseche son simili a morte. Gaudïoseio dico l’ore in cupi sonni spese.

Nasce l’uomo alla gloria, ad alte imprese,a militare in schiere sanguinose;reo disgusto che in me Natura posetale, nel fiore degli anni, mi rese,

che far del giorno notte è il mio pensiero:ho in odio fin l’amorosa tenzone;ed in occulto mi corrompo solo.

Fissa mia moglie in me il suo occhio nero,dove sta scritta la mia dannazione;e pietoso mi guarda il mio figliolo. –

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a cura di Riccardo Cepach

Page 46: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

[Trieste, prima del 4 aprile 1923]1

Caro e buon AldoLa Rivista napoletana Cimento2 mi manda la cartol.[ina] che ti accludo3, e

dalla quale comprenderai il genere di ricatto di cui si tratta. Sono irritatissimo,non per le 25 lire, ma per l’idea di doverle pagare a un truffatore napoletano. Io,come scrittore, ricevo continuamente riviste in omaggio, e nessuno mai me nechiede il pagamento. Dimmi tu, subito, cosa devo fare; se mi conviene pagare ose posso, al caso, contare su di te. Ma non credo ne valga la pena.

Quel libraio che ha sempre tutta la bottega in disordine,e che sta nei pressi deltribunale (io non ne so il nome)4 aveva promesso di mettermi da parte cose cheriguardano Trieste, Istria etc. Passa da lui

E cerca di combinare e chiedigli scusa se sono ripartito senza ripassare.Contratta molto.

Ti mando 2 libri di E. Elia, [5] uno è per te, l’altro è per il Franci, al quale daraipure l’acclusa rivista. –

Ti abbraccio, tuo Saba

1. Biglietto senza data. Già in ANNI-I, 211, datato «[Trieste, primi di aprile 1923]».Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro: «Prima del 4.4.23»;l’annotazione si basa sulla lettera di risposta di Fortuna datata, appunto, 4 aprile 1923,di cui il fascicolo 119 conserva una minuta dattiloscritta: «Caro Saba.Per la rivista napo-letana mi pare che tu sia tenuto al pagamento se non hai ricevuto altri numeri conespressa dichiarazione che erano a titolo di omaggio; sebbene questo modo di procu-rarsi degli abbonamenti sia addirittura piratesco. Se credi di agire come si meritano tupuoi del resto dire a lei di non aver mai ricevuto nessun numero della rivista; saràimpossibile che dimostrino di avertele mandate. Naturalmente questo modo è piùdegno di loro che di te.Ti prego caldamente di volermi rimandare le famose stampeconvenientemente protette avendo urgente necessità d’incassare. Ho mandato alFranci gli scritti del’Elia. Mi hanno fatto l’effetto di una grande fonderia di monumenticlassici.Ti prego di richiedere al signor Bobi di spedirmi qualchecosa [sic] per la miacollezione. Hai qualche guida della Dalmazia e dell’Istria? Ti saluto affettuosamente».

2. “Cimento. Rivista Illustrata di Belle Arti”, nata nel 1922.3. Il documento non è stato conservato nel fondo.4. Sul margine destro della lettera si legge un’annotazione a matita di Fortuna:

«Francini».5. Quasi sicuramente Scritti di Enrico Elia, Milano, Caddeo, 1922. Una prima edizione degli

scritti di Elia era infatti stata pubblicata senza data dallo stesso Saba (Enrico Elia, Tentativid’arte,Trieste, Libreria Antica e Moderna) alla fine degli anni ’10 o all’inizio degli anni ‘20,ma in seguito lo stesso Saba l’aveva giudicata «una tale indegnità tipografica» (U.Saba,Unmorto sul Podgora,Enrico Elia, in “L’Era Nuova”,18 luglio 1922) che l’aveva fatta ritirare dalcommercio e distruggere.

***

[Trieste,] maggio 19231

Caro Aldo.Ti mando I prigioni che ho finito la settimana scorsa. – Ti pregodi leggerli e di farli leggere a Cicognani, che saluterai assai caramente assiemealla sua signora e a suo figlio.

169

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

re che è a mia conoscenza i furti commessi da suo figlio? Inoltre tu non mi hainemmeno mandato una fattura saldata, o altro documento in ordine. Alle voltefai delle cose strane; e quest’ultima è la più strana di tutte. – Ho cercato di per-suadere ad occuparsi della cosa un riscuotitore di professione; ma anche lui siè rifiutato. Inoltre Rozzol2 è assai lontano, e avrebbe dovuto perdere per andarciuna mezza giornata. – Ti rendo quindi la lettera per il signor R[...]3.

La mia venuta a Firenze è questione di giorni; appena avrò riscosso un creditoper cui mi peno da mesi, verrò a farci i soliti acquisti, e a chiacchierare con te. –

Sono il tuoSaba

1. Biglietto senza data. Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine superiore destro:«1923?». La data topica si evince dal contesto. Il biglietto è già in ANNI-II, 221-222, con data«[Trieste, 1923]». Il biglietto potrebbe situarsi ai primi di marzo in base al testo («La miavenuta a Firenze è questione di giorni») e agli appunti del “Notes di Aldo Fortuna” che siriferiscono al soggiorno di Saba a Firenze nella prima metà del marzo 1923 (cfr.,qui sotto,la descrizione del fascicolo 118).

2. Quartiere periferico di Trieste che sorge sul ciglio dell’altipiano carsico, in posizione domi-nante rispetto alla città; all’epoca era un sobborgo isolato dalla città.

3. Il testo riporta il cognome per intero. Si omette per tutela.

***

Nel fascicolo 118 del fondo Saba-Fortuna troviamo un dattiloscritto cheAlberto Maria Fortuna ha tratto dal Notes di Aldo Fortuna (I trimestre 1923) in cuila presenza del poeta a Firenze è attestata: «6 marzo, martedì | a pranzo daGiovacchino col Saba | Alle Giubbe Rosse col Saba e il Ricci, solite dispute inmateria di fede | 7 marzo,mercoledì | A pranzo dalla Bianca col Saba | Alle GiubbeRosse col Saba e lo Scara(velli) | 8 marzo, giovedì | A pranzo al Giotto col Saba |[...] | 21. A casa Cicognani col Saba e i coniugi Levasti | 9 marzo, venerdì | ColSaba al Polit(eama) Nazionale | Comp.Niccoli = Bucciolini “Giocondo Zappaterra| 10 marzo,sabato | Col Saba e Piero (Bernardini) a pranzo al Bologna | Col Saba,Cicognani e l’Agnoletti dal Gilli | Col Saba al Niccolini.Compagnia Musco:“Il rattodelle Sabine” | 11 marzo, domenica | Con Piero (Bernardini) e il Saba a cena da“Alfredo” ed al caffé Gambrinus | 12 marzo, lunedì | A cena al “Giotto” col Saba.Col Saba al Polit. Nazionale. “Regina di S. Friano del Novelli. Comp. VernacolaNiccoli | Collo Scara(velli) ed il Franci alle Giubbe Rosse col Saba |Accompagnamo alla stazione il Saba».Nello stesso fascicolo c’è anche un bigliet-to, manoscritto su una busta da lettera stracciata, di Bruno Cicognani a Saba chedeve essere di venerdì 9: «Caro Saba, Pancrazi starà fuori a Camucia domani eDomenica, ma lunedì torna, e ella gli farà un piacere grandissimo se va a trovar-lo. | Da Papini non posso venire perchè alle 3 debbo essere alla Pretura!!! | alle17,1/2 ci troveremo lei,Aldo e io da Gilli inVia Calzaioli a prendere il tea.A [paro-la illeggibile]! Cicognani».

***

168

a cura di Riccardo Cepach

Page 47: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

Il fondo Saba-Fortuna,a questo punto, conserva tre telegrammi di Saba (fascico-lo 122) relativi a una sua visita a Firenze: il primo,del 2 novembre dice «Arrivo dome-nica 23/45 pregoty attendere stazione e alloggio una notte. – Saba»; il secondo, delgiorno successivo.«Sospeso arrivo domenica,Saba»; il terzo,del 5,«Arrivo oggi ore 20– sii stazione Saba». I telegrammi trovano corrispondenza in un foglio dattiloscrittocompreso nel fascicolo in cui Alberto Maria Fortuna ha scritto: «Nel notes di AldoFortuna si trova una sola annotazione relativa a questo soggiorno fiorentino di Saba.È di sabato 10 novembre 1923: “A cena a casa col S. e il Saladini (Plinio). 24=Accompagno il Saba in partenza. Disturne al Caffè”». Segue, cronologicamente, l’ulti-ma delle cartoline pubblicate da Agliaia Paoletti (ANNI-II, 418-9), del 3 dicembre1923: Saba chiede a Fortuna, al solito, una commissione consistente nel difendere lasua onorabilità presso un avvocato fiorentino cui aveva spedito del denaro per lette-ra non raccomandata «che fu asportata o smarrita», e che gli aveva scritto in meritouna dura cartolina: «ti prego,e ti prego di farlo subito,di dirgli qualcosa sul mio riguar-

171

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

Ti abbraccio, tuoSaba

P.S. Ho incominciato Il Paradiso2.

1. Lettera manoscritta col vecchio timbro della libreria. Già in ANNI-II, 212. Nello stesso fasci-colo 120 del fondo è conservato un dattiloscritto in 16 cc. numerate da 1 a 15 a penna (laprima carta, recante il titolo «I PRIGIONI» e l’elenco dei sonetti è numerata «29» sul margi-ne superiore sinistro).Rispetto all’edizione di “Primo Tempo”(il già ricordato numero dop-pio 9-10 del 1924 di cui il successivo fascicolo 121 del fondo comprende una copia: cfr., lasuccessiva lettera del 13 agosto) e a quella di TPo,271-287 vi sono diverse varianti di cui miriprometto di dare notizia in altra, più adatta, sede.

2. Si tratta di 15 sonetti che Saba viene componendo in quei mesi con qualche difficoltà (cfr.la lettera a Soffici del 9 dicembre, in ANNI-II, 219, in cui dice di scrivere i sonetti «assai len-tamente perché il paradiso è un posto dove chi vive può andarci assai di raro»). Di fatto,quasi tutti furono in seguito rifiutati dall’autore che conservò esclusivamente quel Sonettodi paradiso che nel Canzoniere del ’45 apre Cuor morituro (cfr.TPo, 305).

***

Avv.Aldo FortunaFirenzePiazza Strozzi 5

[Trieste, 13 agosto 1923]1

Caro Aldo – Il signor Accorinti non ha più da molto tempo il magazzino cheaveva in via dell’Istituto 22.Da allora il magazzino ha cambiato quattro volte di pro-prietario, e nessuno ha saputo darmi alcuna informazione sul tuo cliente, che nonsi sa dove abitasse quando aveva là il magazzino. – Di più non posso dirti, se nonche ho eseguito il meglio possibile la tua, fastidiosissima, commissione legale.

Tempo fa ti ho mandati i Prigioni (15 sonetti) li hai avuti?2 Ti prego di corregge-re un verso sbagliato, l’ultimo della II quart.[ina] Dell’ultimo sonetto:

“puoi, tu che in me come in aperte carte.”Come lo aveva dattilografato Voghera3 non tornava. Non ho nessuna copia dei

sonetti dell’Aut.[obiografia] che sono sempre da Primo Tempo. Dicono che frabreve la rivista si prenderà le mie pubblicazioni, e te li manderò il giorno stesso.

Sono il tuo affezionato Saba

1. Cartolina postale manoscritta senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margi-ne superiore destro: «13-VIII- 1923-». Già in ANNI-II, 214-5. Il medesimo fascicolo 121com-prende una copia del numero doppio 9-10 di “Primo Tempo”, s.d. [ma 924] e un esempla-re dell’edizione di “Primo Tempo”di Preludio e canzonette (cfr. la lettera del 15 luglio 1922e Castellani, BIBL, 11-12).

2. Cfr. la lettera precedente.3. Verosimilmente ancora Guido Voghera, ma potrebbe trattarsi anche del figlio Giorgio, allo-

ra quindicenne.

***

170

a cura di Riccardo Cepach

U. Saba, Preludio e canzo-

nette, Torino, ed. di “Primo

Tempo”, 1923.

Archivio Fortuna. Fondo Saba

Page 48: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

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Trieste, li 25 ottobre 19261

avv.Aldo Fortuna Firenze

Num. 28 Cataloghi stampe 30. – I Saba, il Canzoniere 12. –

Posta e bollo 42. – 3.10

L. it. 45.10.–

Caro Fortuna.Mando a te,e segno nel tuo conto,anche il Canzoniere per il tuosostituto. Salutalo, benché non abbia il piacere di conoscerlo, e ringrazialo.Acclusoal pacco troverai anche il mio ultimo catalogo, che dici di non aver ricevuto. Ma tusei sempre fra i miei indirizzi,benché il mio impiegato abbia voluto più di una voltaradiarti, come…infruttifero.

Ti saluto anche a nome di mia moglie, che ha la bontà2 di ricordarti ancora, econ simpatia.Affettuosamente, tuo Umberto Saba

1. Fattura commerciale della libreria.Prestampato dattiloscritto con firma autografa.Reca un“logo”della libreria ancora diverso,benché raffigurante sempre la cattedrale di San Giusto.

2. La parola è sottolineata con un tratto a matita in corrispondenza del quale, sul marginedestro, vi sono tre punti esclamativi in successione.

***

Avv.Aldo FortunaPiazza Strozzi 5Firenze

Trieste, 3 decembre [sic] 1926 –Caro Fortuna. Ti offro un album di fotografie (splendide, in grande formato,

epoca circa 1890) di Napoli e Sicilia, leg.[ati] in t.[utta] pelle. Esse riproducono(oltre a vedute di luoghi) opere di architettura, pittura, scultura, vasi ecc.; e sono,come fattura, molto migliori e più espressive delle fot.[ografie] moderne, anchedelle più raffinate. L’ho preso per te: ne chiedo £. 50. – più la posta. Le fot.[ografie]sono in numero di 120.

Affettuosi salutiUmberto

1. Cartolina della Libreria Antica e Moderna che riproduce a stampa il timbro di Giotti.Annotazione a matita sul margine superiore "Arch. SAB[A]".

***

[Trieste, 1926]1

Czro [sic] Fortuna.– Ho esaminato attentamente la tua offerta di libri.Ci sono si [sic]alcune opere che m’interessano,ma credo più conveniente per te rivolgerti ad un libraio

173

Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

do, affinché si ricreda sul conto mio. E dammi subito una risposta tranquillante: ioposso, per una cosa simile, non dormire due notti». A partire da questo momento lacorrispondenza fra i due amici tende a diradarsi progressivamente.

***

Trieste, 20 giugno 1924. –1

A mezzo pacco postale ti rimando il libro del De Marchi al quale tanto ci tieni,non essendoci alcun motivo per aggravare le valigie di tuo padre2. – Io non sonovenuto a Firenze perché quest’anno ho potuto fare provviste altrove; ma spero rive-derti questo autunno. – Affettuosamente ti saluto, tuo Saba

1. Biglietto dattiloscritto con firma autografa.Nel medesimo fascicolo 124 del fondo Saba-Fortunaè conservata una pagina a stampa della lirica La vetrina.Vi si trova inoltre una lettera manoscrit-ta di Giuseppe Carlo Paratico (Bologna, 6 luglio 1924) in cui lo scrivente, dopo aver felicitatoFortuna per la nascita della quinta figlia, Cecilia, nata il 2 luglio, e averlo ragguagliato sulla suasituazione tutt’altro che prospera, aggiunge: «Ho riveduto un mese fa Saba, tuttavia abile adacquistare e rivender libri,ed ho conosciuto,venuto a Bologna insieme a lui,Guido Voghera,per-sona veramente interessante». La conclusione è di nuovo di critica al fascismo (cfr, la letteradatata [Trieste,prima del 10 febbraio 1923],nota 1): «Poi leggo i giornali,dai quali credo anchea te verrà l’ultima prova della totale perniciosità del Benito e socii per l’Italia sventuratissima».

2. Secondo Alberto Maria Fortuna il passo si può spiegare con il fatto che il padre di Aldo,Giovanni Fortuna, a riposo, spesso si prestava a viaggi e commissioni per conto del figlio.

***

Il fascicolo 125 reca la raccolta di Saba L’uomo (Trieste,s.e.,1926; cfr.Castellani,BIBL,13-14),che in seconda di copertina ha la dicitura a stampa «Prima stampa, tira-ta in venticinque copie, per solo uso degli amici. Questo esemplare è offerto a» cuiSaba ha aggiunto a penna «Aldo Fortuna».Come scrive Castellani,«La dizione “primastampa”significa che il poeta intendeva far uscire il componimento in altra sede,cosache avvenne due anni dopo,quando “Solaria”dedicò un numero di omaggio a Saba»(cfr.qui avanti la descrizione del fascicolo 130). Insieme a questa prima edizione,nelfascicolo 125 si trova un ritaglio dal “Corriere della Sera” del 25 giugno 1926 con larecensione di Pietro Pancrazi a Figure e canti, intitolata Poeta in versi.

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[Trieste,] 21 ottobre 19261

Caro Fortuna.Ti offro, se possono interessarti, per la tua collezione d'arte:

Num.28 cataloghi delle vendite di stampe,avvenute a Parigi,all’“Hotel Druort”,tra il 1911 ed il 1912.Essi contengono molte riproduzioni,soprattutto di stampe fran-cesi del XVIII e XIX secolo. Conservazione ottima. Franco di posta L. 30. –

Tanti saluti dal tuo Umberto Saba

1. Lettera dattiloscritta con firma autografa su carta intestata della Libreria Antica e Modernache riproduce a stampa il timbro realizzato da Giotti di cui alla lettera del 8 marzo 1920.Un grande «179» a matita rossa sul margine superiore destro.

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a cura di Riccardo Cepach

Page 49: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

di costà. In una parola esse non mi pare francherebbero la spesa della spedizione, tantopiù che prima di decidermi all’acquisto dovrei,come faccio sempre,vedere le opere.

Scusa la fretta, tuo aff. cugino2

Umberto

1. Biglietto dattiloscritto con firma autografa, senza data. Sul margine superiore sinistro, ininchiostro rosso, la nota non autografa «Arch. no 179»; sullo stesso margione superiore, alcentro e sulla sinistra, a matita rossa: «1926» e «SABA«, sul rigo inferiore: «Albani«.

2. A fianco, in matita rossa, «?». Per una spiegazione dell’appellativo di “cugino”, cfr. la succes-siva descrizione del fascicolo 129.

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Il biglietto che precede è conservato nel fascicolo 129,insieme alla minuta di una let-tera dattiloscritta di Aldo Fortuna a Linuccia Saba dell’8 aprile 1967: «Gent.ma Sig.ra |Linuccia Saba | Spero che non siano finite fruttuose ricerche per rintracciare altra corri-spondenza di Suo padre.Trovo oggi questo biglietto scritto a macchina,che testualmenteLe trascrivo,e che si trovava in una pratica relativa ad una mia cliente: la vedova dell’ul-timo Console d’Austria in Firenze,da me assistita nel 1926,per recuperare qualcosa delleattività che le erano state sequestrate all’inizio della guerra.(Non ha data) “[segue la fede-le trascrizione del biglietto]”| Probabilmente il biglietto doveva essere scritto per mostrar-lo alla signora Albani,venditrice,e non si voleva far sapere o sospettare gli interessi eco-nomici fra noi, che non c’erano: questo spiegherebbe il “cugino”.Comunque è certamen-te suo. | Non dispero, dopo questo ritrovamento, che un giorno o l’altro, possano venirfuori l” [sic] “Poesie giapponesi”, così come Alberto pretende. | Le ricordo che sono sem-pre in attesa,con mio figlio.delle Prose in volume,che Ella ci promise e che ci farà avere,certamente, insieme all’autografo di Carlo Levi. | Cordiali saluti". Dopo la chiusa è statoaggiunto a matita,verosimilmente da Alberto Maria Fortuna: «[Aldo Fortuna]».Per quan-to riguarda le Poesie giapponesi, cfr. Intermezzo quasi giapponese in Castellani,CANZ.21,446-450 e 529. Il fascicolo successivo, il 130,contiene – oltre al biglietto del 23dicembre 1928 riportato di seguito – il numero 5 del maggio 1928 (anno III) della rivista“Solaria”,“numero dedicato a Umberto Saba”che pubblica il poemetto L’uomo (cfr.anchela descrizione del fascicolo 125 qui sopra) insieme a contributo critici,fra gli altri,di SilvioBenco,Eugenio Montale,Sergio Solmi,Giacomo Debenedetti.

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Aldo FortunaPiazza Strozzi 5Firenze

[Trieste, 23. dic. 1928]1

Caro Aldo. La Revue des Deux Mondes è un pezzo troppo duro a vendersi.Sono ricercate alcune annate fra le prime;ma non so bene quali.Io la compero solose assieme ad altre opere che m’interessano di più (biblioteche). Il tuo amico potràcollocarla meglio,inserendo o facendo inserire un avviso nel giornale delle librerie,che va anche in America. E’ il mezzo migliore.

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a cura di Riccardo Cepach

Ti spedisco il mio ultimo catalogo. Il tuo indirizzo dev’essere stato tolto,senza mio ordine dal mio impiegato, perché non ordinavi mai nulla. Auguri esaluti affettuosi

Umberto Saba

1. Cartolina della libreria manoscritta. La data è apposta con un timbro sul margine superio-re sinistro.

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[Trieste], 29 luglio 19291

Caro Fortuna.Ti ringrazio della tua offerta. Io non conosco l’opera del Fattori2,non so il suo prezzo d’emissione, se è esaurita ecc. ecc. Così, ad occhio, il prezzo diL.4500.– mi sembra però assai alto.Quello che potrei fare sarebbe inserirla nel mioprossimo catalogo (Settembre) per conto del tuo cliente: in caso di vendita il 30%a mio favore. Spese di invio a carico del tuo cliente: l’eventuale restituzione a miocarico: il rischio, sia per la spedizione d’invio che per quella di ritorno, a carico deltuo cliente.Per inserirla in catalogo,dovrei averla in libreria.La probabilità di vendi-ta sono tanto maggiori quanto minore è il prezzo. Non conoscendo il valore libra-rio dell’opera, non posso dare consigli. Da un anno a questa parte non ho scrittoassolutamente nulla.

Oggi vado per qualche giorno a Milano; non ho nessuna nostalgia di rivedereFirenze: dove probabilmente capiterò ugualmente verso la fine dell’anno.

Affettuosi saluti, anche da parte di mia moglie.Saba

1. Lettera dattiloscritta con firma autografa su carta intestata della libreria.2. Giovanni Fattori (1847-1908); pittore, caposcuola della corrente dei “macchiaioli”.

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[Trieste,] 6 agosto 19291

Caro Aldo.Conosco molto bene Fattori,ma non conosco il valore librario dellesue acqueforti. E’ un genere che io tratto poco.Ad ogni modo ti ripeto la mia offer-ta: sono disposto ad inserirle nel mio prossimo catalogo (Settembre),al prezzo chevorrà il tuo cliente; col 30% a me in caso di vendita.

Ti rimando oggi stesso l’elenco.Affettuosi salutiSaba

avv.Aldo Fortuna Firenze

1. Lettera dattiloscritta con firma autografa su carta intestata della libreria.

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Il fascicolo 133 contiene una copia di Umberto Saba, Ammonizione ed altrepoesie (cfr.Castellani,BIBL,16-18),«edizione di 600 esemplari N.» cui Saba aggiungea penna «70 all’Avv.Aldo Fortuna | Saba».

Page 50: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

al manoscritto della lettura radiofonica conservato nel successivo fascicolo 137,in cui,comevedremo,Saba ricopia,ma eliminando dei versi e con qualche variante minima (se si eccet-tua il cambiamento del titolo) la lirica Il Chiu. Nello stesso fascicolo 130 del fondo Saba-Fortuna è conservata una pagina de “La Nazione del Popolo” del 9 ottobre 1944 sulla qualecompaiono le liriche Avevo e Teatro degli artigianelli (Cfr.TPo,509-511 e 512).

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Il fascicolo 137 ci offre il manoscritto di una lettura radiofonica fatta da Saba aRadio Firenze l’8 novembre del ’44: si tratta di 8 cc. autografe manoscritte in inchio-stro verde in cui Saba ha scritto il testo che poi lesse alla radio e le poesie che recitò.Sul margine superiore destro del primo foglio, a fianco della numerazione autografache contrassegna ciascuna carta da 1 a 8, un’annotazione a matita di Aldo Fortuna:«[7-XI-1944]». Il testo è pubblicato in TPr, 891-893,col titolo redazionale Lettura diHeine,Foscolo e altri subito prima di quello di un’altra lettura radiofonica dello stes-so periodo e contesto: Lettura di “Ça Ira”di Carducci (TPr, 894). Nella chiusa di que-sto interessante documento che, come nota Stara nel suo commento, costituisce «unsegnale, se non altro, che,dopo la bufera appena attraversata,dopo una lunga costri-zione al silenzio, non soltanto per la sua poesia, ma anche per la sua prosa, si stavaper aprire una nuova stagione» (TPr, 1368), pur con la elementare prudenza di noncitarsi esplicitamente Saba inserisce la sua Notturnino: una versione – ridotta verosi-milmente per esigenze radiofoniche – della lirica Il Chiù del Canzoniere rispetto allaquale si nota una cospicua variante (vv. 7-8: «Strinse il cuore un rimpianto | di te; tichiesi dell’oblio perdono» in luogo di «Strinse il cuore un rimpianto | di te, del tempobuono»).La lirica è introdotta come segue: «Chiuderemo il quarto d’ora che il turbinedel mondo concede alla poesia con una breve lirica che un giovane che allora abita-va Firenze compose,or sono quarant’anni,passeggiando una notte per la campagnatoscana. S’intitola Notturno». Dopo l’ultimo verso il poeta ha aggiunto «Ho detto.Grazie e buonasera».Sul margine inferiore del foglio Aldo Fortuna ha vergato a mati-ta Lettura di versi fatta da Umberto Saba alla stazione radiotrasmittente di Firenze ildi 8 novembre 1944.Manoscritto donatomi il 7 novembre, in Piazza Pitti».Piazza Pitti14, era, come si è detto, l’abitazione di Anna Maria Ichino, che, secondo un ricordo diCarlo Levi ripreso da Arrigo Stara in TPo,1063, fu l’ultimo dei «suoi undici volte cam-biati domicili» a partire da agosto.

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Firenze; 13 Dec. [sic] 19441

Caro Aldo. Ecco l’autografo per tua figlia. E’ una poesia (bella o brutta non soancora) che ho fatta in questi giorni. Gliela mando in 2 copie; la prima con le cor-rezioni, la seconda messa (relativamente) in netto.

Per quanto riguarda il lavoro di copiatura,ho capito che le difficoltà erano trop-pe.Non mi sentivo di caricarla,senza rimorso,di un altro lavoro: lungo e pesante.Mirivolgerò – appena la cosa mi sarà possibile, e spero sia presto – ad una copisteria.

I miei ossequi alla tua segretaria e a te un affettuoso saluto dal tuoSaba

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

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[Trieste], 27 decembre [sic]19331

Caro Fortuna.Ti ringrazio per la tua lettera e per l’indirizzo del Dott.DomenicoPomello, al quale invierò i cataloghi regolarmente.

Anch’io non so più nulla di te da molto tempo. Cosa vuoi fare? La vita uniscee poi divide; è la vicenda.

Ti saluto affettuosamenteSaba

1. Lettera dattiloscritta con firma autografa su carta intestata della libreria.

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Fascicolo 135: una copia di Parole, Milano, R. Carabba editore, [1934] (cfr.Castellani, BIBL, 20-21), con dedica «Ad Aldo Fortuna | Umberto Saba». Insieme adessa la minuta di una lettera dattiloscritta,senza firma,di Fortuna a Saba: «Firenze,20luglio 1935 | Caro Saba, | avrei molto piacere di vederti o di avere tue notizie.Da piùdi un anno non ricevo neppure il tuo catalogo:evidentemente mi hai cancellato anchedalla lista dei clienti. | Ti prego di mandare i tuoi cataloghi ai seguenti indirizzi diamici ai quali può interessare:| Avv. Domenico Pomello – piazza Vitt. EmanueleBolzano | Tosca Pieraccini via Folco Portinari 7 Firenze | Il Pomello mi diceva che ilmercato librario a Bolzano, sia di libri antichi che moderni è assolutamente trascura-to e che vi sarebbe molto da fare. | Se non ti è di grave incomodo, avrei piacere chetu mi facessi mandare ancora i cataloghi. | Affettuosi saluti». Nello stesso fascicolo sitrova una cartolina della libreria con un dattiloscritto con firma autografa di CarlettoCerne: «Trieste, 3 agosto 1935 | Egregio signore.Abbiamo ricevuto il Suo vaglia di L.8. – Il volume di versi di Umberto Saba, Le verrà spedito appena, lo stesso sarà ritor-nato a Trieste.Distinti Saluti | p. Libreria Umberto Saba | Cerne».

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[Firenze, 30 ottobre 1944]1

Caro Aldo. – Avrei bisogno per qualche giorno del CANZONIERE. Sono stato acercarti ma non ti ho trovato. Come si fa? Puoi lasciarlo nel tuo studio (o in quellodell’avvocato Lattes); io verrei a prenderlo domani mattina.

Grazie infinite un saluto affettuosoSaba

1. Biglietto senza data.Annotazione a matita di Aldo Fortuna sul margine inferiore: "30 ottobre1944". Il biglietto si inquadra nel periodo in cui Saba,dopo l’8 settembre ‘43 si era rifugiato aFirenze. La necessità che Saba aveva del suo Canzoniere va sicuramente messo in relazionecon la struttura del manoscritto , poi dattilografato per la tipografia (cfr. anche la lettera del13 dicembre 1944.qui sotto) del Canzoniere del ’45 che,scrive Castellani «fu steso a Firenze,negli ultimi mesi del 1944,mentre sotto la minaccia di essere avviato con la famiglia ai campidi sterminio Saba si nascondeva nella casa di Anna Maria Ichino (G. Castellani, Il“Canzoniere” di Saba. Note di Bibliografia e questioni testuali. Proposte per una nuova edizio-ne,“Studi di filologia italiana”, XL, 1982, p. 303). Ma nell’immediato si deve ricollegare anche

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a cura di Riccardo Cepach

Page 51: Cepach - Lettere Saba - Fortuna-libre

1. Lettera manoscritta in inchiostro verde. In calce alla lettera si legge una annotazione apenna blu: «Si parla della Chiara Fortuna, di Aldo, che si era offerta di copiare le poesie diUmberto Saba e che aveva chiesto al poeta un autografo.U.Saba donò allora le due copieoriginali della poesia “In visita”. Alberto M. Fortuna 1 ottobre 1957». Nello stesso fascicolo138 del fondo Saba-Fortuna sono conservate due redazioni manoscritte del testo; le varian-ti rispetto al testo inserito come ultima lirica del Canzoniere del ’45 col titolo variato in Lavisita (cfr.TPo, 524-5) sono numerosissime, a partire dal titolo che non è Si fa notte, comeannota Arrigo Stara (ivi, p. 1063) poiché questa prima lezione è chiaramente rifiutata nelprimo degli autografi, quello che Saba definisce “con le correzioni” con un doppio fregoorizzontale in favore, appunto, di In visita.Anche di questi interessanti documenti mi pro-pongo di dare edizione in un prossimo lavoro.

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Nel fondo Saba-Fortuna non ci sono altri documenti autografi.Gli ultimi due fasci-coli del fondo sono il 139 e il 140. Il primo raccoglie diversa pubblicistica di argomen-to sabiano dal 1946 al 1957 (Umberto Saba poeta della sofferenza e dell’amore diRenato Venturini da “La Patria” del 2 settembre 1946; Poesie di Saba di Anna MariaChiavacci da “Il Mattino” del 20 febbraio 1952, Breve antologia dell’ultimo Saba diVittorio Sereni da “L’approdo”del luglio-settembre 1952, Il pungente fantasma triestinodi Franco Vegliani da “Il Tempo” del 3 marzo 1955, Gli imprevisti di Saba di GiuseppeDe Robertis da “Il Tempo” dell’ 11 aprile 1957, una recensione di Ricordi – Raccontisiglata G.C.da “La Nazione Italiana”del 3 maggio 1957) e un articolo di Enzo Fabianisulla rivista “Gente” del 30 maggio 1980 (pp. 149-154) dal titolo Caro vescovo, mi sui-cido,dedicato alle lettere di Saba al vescovo mons.Giovanni Fallani,che uscivano allo-ra (Lettere a un amico vescovo, a cura di Rienzo Colla,Vicenza,Ed.La Locusta,1980)e alle questioni del complesso senso religioso di Saba, soprattutto in riguardo all’ulti-mo periodo della sua vita.Alla stessa materia si riferiscono i documenti compresi nel-l’ultimo fascicolo del fondo, il 140, che comprende la minuta di una lettera del 17 set-tembre 1957 di padre Filippo Maria Fortuna al «Rev.mo Padre Cappellano della Clinica“San Giusto”– Gorizia», la clinica in cui si spense Saba,e la lettera di risposta del cap-pellano, don Sebastiano Ganzini, datata 23 settembre. Il proprietario del fondo,AlbertoMaria Fortuna,si è detto contrario a diffonderne il contenuto.

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Lettere di Umberto Saba a Aldo Fortuna

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a cura di Riccardo Cepach

In visita. Manoscritto autografo. Archivio Fortuna. Fondo Saba