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Dicembre 2013 COVER STORY Power 100 4 «O ggi la chiave per fa- re business in Africa è avere dei solidi al- leati locali con cui co-investire. Il cli- ma degli affari anche solo rispetto a dieci anni fa è cambiato completamente e l’ottica può essere solo quella di lungo periodo», ha spiegato a Mf International un imprenditore italiano delle costruzio- ni che l’Africa (mediterranea) la vive direttamente dalla fine degli anni ‘70, e dalle coste del Mare nostrum si è poi spinto sempre più a operare nelle re- gioni sub-sahariane. Se, quindi, il tema centrale per le aziende è quello delle al- leanze, i 100 personaggi che compaiono in queste e nelle pagine seguenti rap- presentano l’elite che può aprire molte opportunità in alcune delle economie più dinamiche del mondo. E questo va- le tanto per le imprese che frequentano quel continente da 50 anni come Eni e Saipem, alle piccole che stanno cer- cando oggi, magari per la prima volta, sbocchi commerciali e tecnologici in nuovi mercati. La scelta è stata ristretta guardando so- prattutto al mondo degli affari. Quindi tra questi volti non compaiono nè quelli dei capi di stato nè dei presidenti o ca- pi di istituzioni, come le banche centrali, che pure hanno ruoli determinanti nel- le strategie di sviluppo, ma rispondono soprattutto a logiche macroeconomiche. Nella scelta dei paesi, che questi perso- naggi rappresentano, l’ottica è stata quella del tasso di crescita degli ultimi anni per quanto riguarda l’Africa sub-sahariana, mentre compaiono tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo, per tradizione, storia e geografia, l’altra sponda dell’Italia. È ben noto che l’Africa e i suoi mercati sono la patria eletta dei mediatori d’af- fari, che per definizione guadagnano laddove domanda e offerta fanno fatica ad incontrasi, molto spesso per difetto di comunicazione. I personaggi scelti da Mf International con la consulenza del desk Africa dello studio legale DLA Piper evitano quel passaggio, spesso odioso, e vanno al cuore del problema: sono quelli che direttamente hanno co- struito fortune e portato lavoro, e che, pur essendo diventati potenti, hanno l’occhio attento ai nuovi contributi che dall’Italia possono arrivare ai loro Paesi in un’ottica di reciproco interesse. I 100 nomi più influenti Politici, imprenditori e manager, spesso formatisi in America o Europa, che muovono le leve dello sviluppo Isaad Rebrab (Algeria) Ceo, Cevital Manuel Dias Jr (Angola) Direttore, Ufficio ricostruzione Michel Losembe (RD Congo) Dg, Banque Biac Ali Haddad (Algeria) Ceo, Etrhb Haddad Sherif El Beltagy (Egitto) Presidente, Belco Co. Nassef Sawiris (Egitto) Ceo, Orascom Construction Kwesi Botchwey (Ghana) Presidente, Ghana Gas company James Mwangi (Kenya) Ceo, Equity Bank Álvaro Sobrinho (Angola) Presidente, Banco Espírito Santo Mihret Debebe (Etiopia) Ceo, Ethiopian electric power corporation Ato Kebour Ghenna (Etiopia) Pan-african chamber of commerce Amina Khalil (Egitto) Fashion designer, Amina K. Lakhdar Rekhroukh (Algeria) Presidente, Cosider Josè dos Santos (Angola) Presidente, Fundo Soberano de Angola Ishmael Yamson (Ghana) Private enterprise foundation foundation Samuel K. Macharia (Kenya) Ceo, Royal Media Services Naguib Sawiris (Egitto) ex Presidente Orascom Tlc Khaled Abubakr (Egitto) Presidente, Taqa Arabia Nourredine Boutarfa (Algeria) Presidente, Sonelgaz Josè de Lemos (Angola) Presidente, Sonango Raouf Claude Abdalla (Egitto) Ceo, Marmonil for Marble Co Manu Chandaria (Kenya) Presidente, Comcraft Christopher J. Kirubi (Kenya) Presidente, Dhl Kenya Knife Dagnew (Etiopia) Ceo, Metal & engineering Manuel Vicente (Angola) Vice Presidente, Angola Mohamed Loukal (Algeria) Ceo, Banque extérieure d’Algérie Abdelhamid Zerguine (Algeria) Ceo, Sonatrach Ahmed A. Hashima (Egitto) Presidente, Abou Hashima António M’Bakassy (Angola) Presidente, Mbakassy & filhos Azza Fahmy (Egitto) Presidente, Azza Fahmy Jewellery Djilali Mehri (Algeria) Presidente, Pepsi e Gimmo Isabel dos Santos (Angola) Imprenditrice Carlos José da Silva (Angola) Presidente, Banco Atlântico José Leitão da Costa (Angola) Presidente, gruppo Gema Moise K. Chapwe (RD Congo) Governatore, Katanga Omar Mohanna (Egitto) Presidente, Suez Cement Zemedneh Negatu (Etiopia) Partner, Ernst & Young M. H. Al Amoudi (Etiopia) Fondatore, Midroc Group Eyesuswork Zafu (Etiopia) Ceo, United insurance Toni Aubynn (Ghana) Ceo, Ghana Chamber of Mines INTERNATIONAL AFRICAI TALIA

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«Oggi la chiave per fa-re business in Africa è avere dei solidi al-leati locali con cui co-investire. Il cli-

ma degli affari anche solo rispetto a dieci anni fa è cambiato completamente e l’ottica può essere solo quella di lungo periodo», ha spiegato a Mf International un imprenditore italiano delle costruzio-ni che l’Africa (mediterranea) la vive direttamente dalla fine degli anni ‘70, e dalle coste del Mare nostrum si è poi spinto sempre più a operare nelle re-gioni sub-sahariane. Se, quindi, il tema centrale per le aziende è quello delle al-leanze, i 100 personaggi che compaiono in queste e nelle pagine seguenti rap-presentano l’elite che può aprire molte opportunità in alcune delle economie più dinamiche del mondo. E questo va-le tanto per le imprese che frequentano quel continente da 50 anni come Eni e Saipem, alle piccole che stanno cer-cando oggi, magari per la prima volta, sbocchi commerciali e tecnologici in nuovi mercati. La scelta è stata ristretta guardando so-prattutto al mondo degli affari. Quindi tra questi volti non compaiono nè quelli dei capi di stato nè dei presidenti o ca-pi di istituzioni, come le banche centrali, che pure hanno ruoli determinanti nel-le strategie di sviluppo, ma rispondono soprattutto a logiche macroeconomiche. Nella scelta dei paesi, che questi perso-naggi rappresentano, l’ottica è stata quella del tasso di crescita degli ultimi anni per quanto riguarda l’Africa sub-sahariana, mentre compaiono tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo, per tradizione, storia e geografia, l’altra sponda dell’Italia. È ben noto che l’Africa e i suoi mercati sono la patria eletta dei mediatori d’af-fari, che per definizione guadagnano laddove domanda e offerta fanno fatica ad incontrasi, molto spesso per difetto di comunicazione. I personaggi scelti da Mf International con la consulenza del desk Africa dello studio legale DLA Piper evitano quel passaggio, spesso odioso, e vanno al cuore del problema: sono quelli che direttamente hanno co-struito fortune e portato lavoro, e che, pur essendo diventati potenti, hanno l’occhio attento ai nuovi contributi che dall’Italia possono arrivare ai loro Paesi in un’ottica di reciproco interesse.

I 100 nomi più influenti della business AfricaPolitici, imprenditori e manager, spesso formatisi in America o Europa, che muovono le leve dello sviluppo

Isaad Rebrab (Algeria)Ceo, Cevital

Manuel Dias Jr (Angola)Direttore, Ufficio ricostruzione

Michel Losembe (RD Congo)Dg, Banque Biac

Ali Haddad (Algeria)Ceo, Etrhb Haddad

Sherif El Beltagy (Egitto)Presidente, Belco Co.

Nassef Sawiris (Egitto)Ceo, Orascom Construction

Kwesi Botchwey (Ghana)Presidente, Ghana Gas company

James Mwangi (Kenya) Ceo, Equity Bank

Álvaro Sobrinho (Angola)Presidente, Banco Espírito Santo

Mihret Debebe (Etiopia)Ceo, Ethiopian electric power corporation

Ato Kebour Ghenna (Etiopia) Pan-african chamber of commerce

Amina Khalil (Egitto)Fashion designer, Amina K.

Lakhdar Rekhroukh (Algeria)Presidente, Cosider

Josè dos Santos (Angola)Presidente, Fundo Soberano de Angola

Ishmael Yamson (Ghana) Private enterprise foundation foundation

Samuel K. Macharia (Kenya)Ceo, Royal Media Services

Naguib Sawiris (Egitto) ex Presidente Orascom Tlc

Khaled Abubakr (Egitto)Presidente, Taqa Arabia

Nourredine Boutarfa (Algeria) Presidente, Sonelgaz

Josè de Lemos (Angola)Presidente, Sonango

Raouf Claude Abdalla (Egitto) Ceo, Marmonil for Marble Co

Manu Chandaria (Kenya)Presidente, Comcraft

Christopher J. Kirubi (Kenya)Presidente, Dhl Kenya

Knife Dagnew (Etiopia)Ceo, Metal & engineering

Manuel Vicente (Angola) Vice Presidente, Angola

Mohamed Loukal (Algeria) Ceo, Banque extérieure d’Algérie

Abdelhamid Zerguine (Algeria)Ceo, Sonatrach

Ahmed A. Hashima (Egitto)Presidente, Abou Hashima

António M’Bakassy (Angola)Presidente, Mbakassy & filhos

Azza Fahmy (Egitto)Presidente, Azza Fahmy Jewellery

Djilali Mehri (Algeria)Presidente, Pepsi e Gimmo

Isabel dos Santos (Angola)Imprenditrice

Carlos José da Silva (Angola)Presidente, Banco Atlântico

José Leitão da Costa (Angola)Presidente, gruppo Gema

Moise K. Chapwe (RD Congo)Governatore, Katanga

Omar Mohanna (Egitto)Presidente, Suez Cement

Zemedneh Negatu (Etiopia)Partner, Ernst & Young

M. H. Al Amoudi (Etiopia) Fondatore, Midroc Group

Eyesuswork Zafu (Etiopia)Ceo, United insurance

Toni Aubynn (Ghana) Ceo, Ghana Chamber of Mines

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I 100 nomi più influenti della business Africa

Robert W. Collymore (Kenya)Ceo, Safaricom

Arsénio Mabote (Mozambico)Presidente, National petroleum

Johann P. Rupert (Sud Africa)Presidente, Richemont

Bartholomew Nnaji (Nigeria)Ceo, Geometric Power

Moulay H. Elalamy (Marocco)Minister of Industry

Sam Amadi (Nigeria)Pr., Electricity commission

M. C. Ramaphosa (Sud Africa)Presidente, Shanduka Group

Wided Bouchamaoui (Tunisia)Union tunisienne industrie

Jamel Belhaj (Tunisia)Presidente, CDC

Luisa D. Diogo (Mozambico)Presidente, Barclays Bank Mozambique

Juliet Kairuki (Tanzania)Dg, Tanzania investment center

Sizwe E. Nxasana (Sud Africa) Ceo, First Rand

Marius J. Kloppers (Sud Africa)ex Ceo, Bhp Billiton

Mustapha Terrab (Marocco)Ceo, Chérifien des phosphates

Ahmed Fassi Fihri (Marocco) Direttore generale, Amdi

Ali Mufuriki (Tanzania)Presidente, Info Tech investment

Aziz Zouhir (Tunisia)Presidente, Group Sancella

Maria Ramos (Sud Africa)Ceo, Banca Absa Group

Michael Adenuga (Nigeria)Fondatore, Globacom

Nizar Baraka (Marocco)Presidente, Economic council

Salimo Abdula (Mozambico)Presidente, Vodacom

Sifiso Dabengwa (Sud Africa)Presidente, Mtn Group

Aziz Mebarek (Tunisia)Presidente, Tuninvest Group

Ahmed Karam (Tunisia)Ceo, Amen Group

Sipho Maseko (Sud Africa)Ceo, Telkom

M. B. El Andaloussi (Marocco) Aerospace industries ass.

Mohamed A. Tumi (Libia)Avvocato

Meriem B. Chaqroun (Marocco) Conf. générale des enterprises

Mahmud A. Diko (Nigeria)Dg, Infrastructure commission

Celso Correia (Mozambico)Presidente, Banco Comercial

Patrice T. Motsepe (Nigeria)Pr., African rainbow minerals

Husni Bey (Libia) Presidente, HB Group

Safura da Conceição (Mozamb.) Presidente, Spi

Nelson Ocuane (Mozambico)Ceo, Oil State Company

Aliko Dangote (Nigeria)Presidente, Dangote Group

Tony O. Elumelu (Nigeria) Presidente, Heirs Holding

Brian Joffe (Sud Africa)Ceo, Bidvest Group

Christoffel H. Wiese (Sud Africa)Ceo, Shoprite Group

Brian Dames (Sud Africa)Ceo, Eskom

Radhi Meddeb (Tunisia)Presidente, Comete

Reda Hamiani (Algeria), Presidente, Forum des chefs d’en-treprises. Dal 2000 è presidente della Confindustria algerina. Il biglietto da visita con cui si è presentato in Italia, in gennaio, sono i 286 miliardi di dollari stanziati dall’Algeria dal 2010 al 2014 per welfare, infrastrutture, formazione ed edilizia.

Tahar Khelil (Algeria), Presidente della camera di commercio e industria. È anche vicepresidente di Ascame, l’organismo che riunisce 200 camera di commercio di 22 paesi mediterranei.

Amara Ben Younes (Algeria), è l’attuale segretario generale dell’Mpa, il Mouvement populaire algérien ed è ministro per lo Sviluppo industriale e per la promozione degli investimenti.

Maria Luisa Abrantes (Angola), Presidente dell’ Agenzia Nazionale per gli Investimenti Privati, che offre analisi di settore e aiuta a identificare le opportunità d’investimento in Angola. Tramite l’agenzia, l’Angola ha firmato trattati bilaterali d’investimento con vari paesi, tra cui l’Italia.

General João Baptista de Matos (Angola), Ceo, Genius Mineira. Ex capo di Stato Maggiore delle forze armate dal 1992 al 2001, insieme a Mario Pizarro, ex governatore di Banco nacional de Angola, ha creato il gruppo Genius Mineira, impegnato nel settore minerario (diamanti, manganese e altre materie prime) e nello sviluppo di tlc ed energia elettrica. Yasser Gamal El-Din (Egitto), Vice Presidente di Alex Bank fondata dal governo egiziano nel 1957 e oggi quinta banca privata in Egitto con oltre 5 miliardi di euro di attivi nel 2012. Nel 2006 è stata acquisita da Intesa Sanpaolo

Ahmed Farag Saleh (Egitto), Presidente di Farag Leather Industry, azienda di famiglia, specializzata nella produzione di articoli di pelletteria di qualità, in due stabilimenti. Ashraf Rashed (Egitto), ambasciatore in Italia. Nella sua lunga carriera diplomatica, è stato segretario per gli affari africani, coordinatore per la cooperazione euro-mediterranea e segretario per le organizzazioni strategiche in Europa.

Mohamed El Sewedy (Egitto), fondatore di Elsewedy Electrics, che, partita dal commercio di apparecchiature elettrice è diventata una multinazionale con interessi nel settore cavi ed energia , filiali in tutto il Medio Oriente, in Africa e in Europa. Oggi ha 30 impianti produttivi situati in 15 paesi ed esporta in 110 paesi.

Arega Yirdaw (Etiopia), ceo di Midroc Technology, ingegnere, formatosi in 20 anni di lavoro negli Stati Uniti, guida un gruppo con 6.000 dipendenti e 300 milioni dollari di fatturato, impegnato nello sviluppo infrastruttu-rale del paese.

Azeb Mesfib (Etiopia), ceo di Effort, un fondo di investi-menti sociali. Vedova dell’ex primo ministro etiope Meles Zenawi, ricchissima (un patrimonio stimato di 3 miliardi di dollari), guida iniziative nel campo della sanità. Effort è controllato dal partito di governo ed è partner di grandi imprese in progetti di sviluppo.

Paul Victor Obeng (Ghana), Presidente della commissio-ne per lo sviluppo del Piano nazionale. È anche presidente di OB Associates, società di consulenza, e presidente del Ghana Agro and Food company.

Abdulnaser Ben Nataa (Libia), dirigente della Libyan Businessman Association la cui missione è facilitare l’accesso ai servizi per i nuovi imprenditori, fornendo le informazioni necessarie per assistere le imprese locali e internazionali con le loro attività di business in Libia.

Rogério Manuel (Mozambico), Ptresidente della Cta, Confederation of Business Associations, rappresenta il settore delle imprese nel dialogo e nelle trattative con il governo. L’obiettivo è proteggere e promuovere nuove opportunità di business attraverso la riforma della politica economica e creare un partenariato pubblico-privato.

John Peffer (Mozambico), presidente della filiale di Anadarko, braccio africano di una delle più grandi società indipendenti di produzione di petrolio e gas naturale, che, in Mozambico, ha scoperto due giacimenti di gas naturale, Golfinho e Atum, nel bacino di Rovuma.

Jim Ovia (Nigeria), fondatore di Visafone communication, azienda di tlc con 4 milioni di abbonati e un fatturato di 400 milioni di dollari. È anche presidente della Quantum Luxury Properties, che possiede decine di immobili commerciali e residenziali di pregio a Victoria Island (Lagos). È stato tra i promotori di Nigeria internet group, organizzazione non profit che promuove la rete.

Brian Molefe (Sud Africa), ceo di Transnet, gruppo pubblico con interessi nelle ferrovie, porti e gasdotti. Nel 2012 ha registrato un fatturato di 3,6 miliardi di euro e un ebitda a 1,5 miliardi. Molefe è stato anche ceo di Public investment corporation e, prima ancora, fino al 2003, vice direttore generale presso il ministero del Tesoro.

Adelhelm Meru (Tanzania), direttore generale dell’Authority preposta alle zone economiche speciali incaricata di coordi-nare due grandi progetti di promozione di investimento. Finora ha raccolto l’adesione di 72 industrie di cui cinque italiane.

Lawrence Mafuru (Tanzania), presidente dell’associazione bancaria tanzaniana, che comprende una quarantina di banche e istituzioni finanziarie con l’obiettivo allineare l’attività della banca con la politica della banca centrale, volta allo sviluppo del Paese. Ha iniziato la carriera in Standard Chartered Bank nel 1998.

Hassine Doghri (Tunisia), presidente di Carte Assuran-ces, la prima compagnia di assicurazione e riassicu-razione privata, fondata nel 1976 da Bnp e dal gruppo Doghri, è leader sia nel vita che nei danni.

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ISAAD REBRAB Ceo, Cevital

Cevital è il più grande gruppo agro-alimentare algerino, che dal core business ha diversificato anche nell’automotive in Algeria rappre-senta i marchi Fiat), siderurgia e grande distribuzione. Rebrab, classe 1944, nato come commercialista,

cinque figli tutti impegnati nel gruppo, ha esordito con l’acquisto di un’azienda metallurgica, la So.Co.Mag. Nel 1995, i suoi impianti vengono distrut-ti da un attacco terroristico e Rebrab lascia l’Al-geria per tre anni. Al ritorno fonda Cevital che oggi conta 12.500 dipendenti e un giro d’affari da 2,25 miliardi di dollari.

DJILALI MEHRI Presidente, Pepsi Algeria e Gimmo

Classe 1937, sei figli, è uno dei sette magrebini più ricchi del mondo. Il Gimmo, Groupe d’investisseurs du Maghreb et du Moyen-Orient attivo nei settori industria, commercio, co-struzioni e servizi. Nel 1982 crea la fondazione Daouia per dare impulso

all’agricoltura e, nel 2005, insieme ad Accor, ha progettato di costruire 36 alberghi in tutto il Paese. In collaborazione con un’industria italiana, fonda Promojeunes, gruppo non profit con cui aiuta i gio-vani a fare impresa.

MOHAMED LOUKAL Ceo, Banque extérieure d’Algérie

La Banque extérieure d’Algérie,di cui è anche presidente, si occupa di finanziamenti a settori strategici, idrocarburi, siderurgia, trasporti, materiali da costruzione e servizi. La Bea è partecipata dalle italiane Intesa e Unicredit.

LAKHDAR REKHROUKHPresidente, Cosider

Lakhdar Rekhroukh, 54 anni, è con-siderato uno degli esponenti di spic-co della giovane economia africana. Cosider, azienda pubblica, è specia-lizzata in costruzioni e opere idrau-liche. L’anno scorso la società, che occupa 22 mila dipendenti, ha chiu-

so con un portafoglio ordini di 4,7 miliardi di eu-ro. Tre linee ferroviarie, una pipeline da 309 km, due dighe e ponti sono i grandi progetti su cui è attualmente impegnata.

NOURREDINE BOUTARFA Presidente, Sonelgaz

Laureato in fisica all’Università di Algeri e in ingegneria all’Algerian petroleum institute, Boutarfa è anch ceo di Aecom Technology Corpora-tion. In Sonelgaz ha incominciato la carriera nel 1974. Sonelgaz nel 2012 ha prodotto quasi 55 mila gi-

gawatt/ora di elettricità per 11 milioni di clienti e un giro d’affari di 440 milioni di euro. Ad aprile scorso Enel ha siglato un protocollo di coopera-zione con la società.

Algeria

Sessantatré anni, è a capo del più grande gruppo petrolifero in Africa, 14° maggior produttore di petrolio e gas del mondo, che contribuisce per il 30% al pil dell’Algeria, con i suoi 160 mila dipendenti, 100 tra aziende e filiali sparse in 15 paesi del mondo. In precedenza, Zerguine è stato numero uno di Samco, la controllata di Sonatrach per la commercializzazione del gas. Partner storico di Eni, il numero uno di Sonatrach ha ribadito, di recente, la propria stima nei confronti dell’azienda italiana. «Eni ha dimostrato efficienza e professionalità nel corso della sua storica presenza in Algeria», ha detto.

ABDELHAMID ZERGUINE, ceo, Sonatrach

Angola

Nata a Baku (Azerbaigian) nel 1973, la figlia maggiore del Capo dello Stato angolano, Josè Eduardo dos Santos, è laureata in ingegneria al King’s College di Londra. Isabel si è lanciata nel mondo degli affari con un ristorante a Luanda, il Miami Beach, aperto quando aveva 24 anni. Oggi ha partecipazioni in diverse aziende portoghesi, inclusa una tv via cavo. Col suo 25% valutato 160 milioni di dollari è tra i principali azionisti della banca angolana Bic e di Unitel, impresa di tlc. Detiene inoltre il 19,5% del Banco Português de Investimento (partecipazione valutata 465 milioni di dollari). Il suo patrimonio personale è stimato in un miliardo di dollari.

ISABEL DOS SANTOS, imprenditrice, Luanda

INTERNATIONAL

AFRICAITALIA

ALI HADDADCeo, Etrhb Haddad

Classe 1965, ha fondato la società nel 1987, trasformandola da impresa fa-miliare in un grande gruppo nel set-tore dei grandi lavori con oltre dieci-mila dipendenti e circa 100 milioni di euro di fatturato. È socio del gruppo Rizzani de Echer nella realizzazione

di un’autostrada a sei corsie. Haddad è ritenuto una delle 100 personalità più influenti d’Africa.

MANUEL VICENTE Vice Presidente della Repubblica, Angola

Vicepresidente dal 2012, 57 anni, ha alle spalle una lunga carriera nella Sonangol, la compagnia petrolifera di stato angolana, di cui è stato ceo. Intrattiene fitti rapporti con l’Italia, dove viene spesso in visita pri-vata. Con Eni, nel 2011, ha firmato tre accordi per la realizzazione di iniziative

minerarie di interesse comune in Angola e all’estero, e l’ese-cuzione di un progetto pilota di food & biodiesel. Viene indicato come il successore di Dos Santos alla presidenza.

JOSÈ FILOMENO DOS SANTOS Presidente, Fundo Soberano

Josè Filomeno, detto Zenu, 36 anni, figlio minore del presidente, è stato messo, l’anno scorso, dal padre a capo del Fundo soberano de Angola, che gestisce asset per 5 miliardi di dollari. Gli asset so-no investiti in titoli di stato, va-

luta pregiata, prodotti finanziari, immobili pub-blici e privati, e attività produttive in Africa, Europa e Asia. Filomeno dos Santos ha inten-sificato i rapporti con l’Italia, partner commer-ciale tramite Eni e interessata allo sviluppo dell’agricoltura.

JOSÈ M. FRANCISCO DE LEMOSPresidente, Sonangol

Dall’anno scorso, da quando è stato nominato presidente del consiglio d’amministrazione, è lui l’uomo nuovo di Sonangol (petro-lio e gas naturale). Già presidente della commissione per la costitu-zione del Fundo soberano de An-

gola è considerato una delle personalità più influenti, anche grazie ai risultati del gruppo che nel 2011 ha registrato una crescita dell’uti-le del 32% a 3,32 miliardi dollari.

ANTÓNIO MOSQUITO M’BAKASSY Presidente, Mbakassy & filhos

Il Gam, Grupo Antonio Mosquito, di cui è fondatore, controlla due doz-zine di aziende che operano nel pe-trolio, diamanti, costruzioni, auto-motive. Mosquito, 56 anni, è l’azio-nista di maggioranza (66%) del Grupo Soares da Costa (costruzioni

e infrastrutture) e ha partecipazioni dirette in tre banche: Banco Totta Caixa Geral de Angola (12%), Banco Sol (2,9%) e Banco Comercial do Huambo (20%). È l’importatore per l’Angola di Volkswa-gen e Audi.

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MANUEL HÉLDER VIEIRA DIAS JÚNIORDirettore, Ufficio ricostruzione nazionale

Generale dell’esercito, noto con il so-prannome di Kopelipa, è uno dei più stretti collaboratori del presidente Dos Santos. Ministro di Stato, controlla il gruppo New Media che comprende la tv Zimbo, Radio Più, i settimanali O País, Semanario Económico e la rivista

Exame. Ha anche interessi nel settore petrolifero, nell’immobiliare ed è azionista del Banco Big in Por-togallo (10,19%). È considerato enormemente ricco.

CARLOS JOSÉ DA SILVAPresidente, Banco privado atlântico

Classe 1966, laureato in legge all’Uni-versità di Lisbona, dal 2009 è presi-dente di Atlântico, ex Banco privado atlântico, partecipata dalla compagnia petrolifera di Stato Sonangol. Nel 2009 ha fondato il Banco de Investimento Privado. È anche presidente di Intero-

ceanico Capital che, a sua volta, detiene l’1,95% di Millennium BCP, nominata l’anno scorso la miglior banca straniera in Angola. Mantiene stretti rapporti col gruppo Mota-Engil portoghese che sta facendo grandi investimenti in Angola. Vantando stretti legami con la chiesa cattolica.

ÁLVARO SOBRINHOPresidente, Banco Espírito Santo Angola

Fondatore del Banco Espírito Santo Angola (Besa), punta a espandersi in Sud Africa, Zambia, Tanzania, Bot-swana, Namibia e Repubblica Demo-cratica del Congo. Detiene partecipa-zioni in Gruppo Newshold, che con-trolla vari media in Angola e Portogal-

lo, nel settore immobiliare, nello Sporting Lisbona (calcio) e nel Banco Valor. È anche presidente di Pla-net Earth Institution.

JOSÉ LEITÃO DA COSTA E SILVAPresidente, gruppo Gema

Classe1951, laureato in giurisprudenza all’Università di Lisbona, è proprieta-rio del gruppo Gema, uno dei princi-pali azionisti di grandi fabbriche di birra del paese e, tramite la partnership con SABMiller in Coca-Cola Bottling Luanda. In pratica controlla il mercato

delle bevande angolano. Nel settore petrolifero, con Geminas, è in partnership con Petrobrás, Sonangol, Falcon Oil, mentre nel settore costruzioni è partner di Edifer, una delle più grandi imprese portoghesi del settore. Gema rappresenta General Motors, Peugeot e Honda. Dalla metà degli anni 80, ha lavorato a stret-to contatto con il presidente dos Santos.

MOISE KATUMBI CHAPWE Governatore del Katanga

Imprenditore e politico, 49 anni, è una delle poche figure di spicco nella RD Congo, dove suo padre di origine ebrea è arrivato proveniente da Rodi. Chapwe ha interessi nel settore minerario. Come governatore della regione più ricca del Paese si è impegnato a fondo nella lotta

all esportazioni illegali di minerali.

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Gli italiani d’Africa

Micael Anzon Business scouting, Uganda

Gianfranco Albertazzi Borini Prono, Nigeria

Paolo ArgentaTenova, Sud Africa

Giuseppe Agostinacchio Ice, Algeria e Tunisia

Francesco De Martino Danieli, Africa area manager

Ugo Cozzani Rizzani De Eccher, Algeria

Paolo GhirelliBonatti, Algeria

Giovanni Paolo Brosolo Studio Altieri, Algeria

Adriano Mongini Eni, area Nord Africa

Claudio Nucci Ansaldo Energia, Sud Africa

Giulio MulasIce, Sud Africa

Fabio Giomo Icam, Tanzania

Riccardo Fanelli Sace, Sud Africa

Vieri Veraldi Sace, Kenya

Giorgio Petrangeli Camera commercio, East Africa

Roberto Vercelli Alex bank, Egitto

Roberto CasulaEni, Direttore Africa

Gabriele VolpiIntelservices, Nigeria

Ciro Pagano Eni, area sub-sahara

Massimiliano Pio Sponzilli Ice, Egitto

Quello qui rappresentato è un nucleo autorevole degli italiani che, in piccole o grandi imprese, lavorano stabilmente con l’Africa. Sono imprenditori importanti come Gabriele Volpi o Paolo Ghirelli, i funzionari residenti di Ice o Sace, e i pendolari tra cui i responsabili di area delle big delle grandi commesse, come Eni, Saipem, Salini Impregilo e le tante aziende del gruppo Finmeccanica. Queste ultime sono tra i maggiori esportatori e investitori diretti, portando in Africa dagli elicotteri Agusta ai sistemi radar di Selex alle turbine di Ansaldo per le colossali dighe in costruzione. La squadra di Saipem è una delle più corpose, dal momento che la società di perforazione, engeneering e grandi trasporti controllata da Eni fattura nel continente circa 3 miliardi di euro, un quarto del totale, e impiega laggiù oltre 10 mila persone. Le operation africane nell’esplorazione sono guidate da tre manager, ciascuno responsabile di un’area: Fabio Pallavicini (Nord Africa), VitoTestaguzza (Africa centro-occidentale) e Moreno Bartolucci in Africa orientale. Accanto a loro lavorano gli esperti di perforazione: Alberto Gallegioni che si spende tra Algeria, Marocco, Libia Nigeria, Stefano Eusepi, che cura Angola e Congo, due aree più che mai strategiche, e Giuseppe Dogliani sui campi offshore in Egitto. I grandi business di Salini (scheda a pagina 47) sono seguiti da Andrea Scanzani, residente in Etiopia, che controlla anche l’Uganda, e Piero Capitanio, in Nigeria. Il gruppo Danieli si è invece organizzato con due area manager pendolari, De Martino per l’Africa australe, e Massimo Bianchi, per il Nord.

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MICHEL LOSEMBE Dg, Banque internationale du Congo

A 49 anni, questo banchiere, formatosi all’Istituto cattolico di studi economici a Bruxelles, figlio dell’ex ambasciatore del Congo, è diventato direttore genera-le della terza banca del Paese, dopo es-sere stato a Citibank, nella filiale dello Zaire e poi del Congo. È anche presiden-

te della locale associazione della banche per cui ha fir-mato l’anno scorso un accordo per il pagamento degli stipendi dei funzionari pubblici solo su conto corrente

KHALED ABUBAKR Presidente, Taqa Arabia Group

Dopo la laurea in ingegneria ha ma-turato 23 anni di esperienza nell’in-dustria petrolifera, come managing director di Taqa Arabia group, di cui è diventato presidente esecutivo dal febbraio scorso. È consigliere d’am-ministrazione di Suez Cement Com-

pany, azienda partecipata dalla Italcementi e co-presidente insieme a Mauro Moretti (FS) del Busi-ness Council Italia-Egitto.

AHMED ABOU HASHIMA Presidente e ceo, Balbaa Group

Balbaa group è uno dei maggiori operatori turistici e alberghieri. Pos-siede alcuni degli hotel e resort più frequentati dai turisti italiani. Tra questi, il Laguna Vista Beach resort e il Kahramana Hotel di Sharm El Sheikh, il Calimera Habiba beach

resort, il Kahramana Bech resort e il Sentido Kahra-maana park di Marsa Alam.

SHERIF EL BELTAGYPresidente, Belco Co.

Belco è una delle maggiori imprese egiziane di produzione ed esporta-zione di ortofrutta, fondata nel 1960, che opera su circa 60 ettari di serre e produce fagiolini, pomodori, ce-trioli e peperoni. Molto attivo nei rapporti con l’Italia, Beltagy ha fir-

mato un accordo commerciale con Covip, il Con-

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sorzio vivaistico pugliese, per avviare sulla Desert Road un vivaio sperimentale di pesche e albicoc-che. Un secondo accordo, prevede la fornitura di 25 milioni di piante di ulivo, l’80% destinate alla tavola, il resto alla produzione di olio.

AZZA FAHMYPresidente, Azza Fahmy Jewellery

Laureata in Interior design, è stata a bottega da Khan El Khalili, uno dei maestri della gioielleria, e nel 1969 ha costituito la sua società. Oggi, 44 anni dopo, è internazional-mente riconosciuta come la princi-pale designer di gioielli del mondo

arabo e primo designer dell’Egitto. La sua azien-da impiega oltre 200 persone tra progettisti, inge-gneri e settore marketing. Quest’anno ha costitu-ito l’Azza Fahmy design studio, joint venture con Alchimia, scuola contemporanea di design con sede a Firenze.

RAOUF CLAUDE ABDALLACeo, Marmonil for Marble Co

L’azienda specializzata nella lavora-zione di marmo e granito, fondata nel 1963 nei pressi del Cairo, copre l’in-tero processo produttivo con 650 di-pendenti distribuiti fra i tre stabili-menti in Egitto e le fabbriche in Italia, Dubai e Stati Uniti. Il suo magazzino

da 38 mila metri quadrati è in Italia, a Carrara, pres-so il centro di produzione di pietra della regione. Sono italiane anche gran parte delle sue attrezzatu-re di estrazione nelle cave.

AMINA HESHAM MOSTAFA KHALIL Designer, Amina K.

Fashion designer, 24 anni, ha stu-diato fashion design e marketing a Londra. Nel 2009 ha fondato Ami-na K, marchio dedicato e ispirato all’Egitto, da cui provengono tutte le materie prime. Amina K colla-bora con Barakà, il principale oc-

chialaio egiziano, che gestisce la produzione in Italia per garantire la qualità di fascia alta men-tre Amina Khalil fornisce i disegni e le tematiche di marketing.

OMAR ABDEL AZIZ MOHANNAPresidente, Suez Cement

È l’uomo degli italiani, perché oltre al grup-po cementifero controllato da Italcementi, presiede anche Alexandria Tire Company, il più maggiore produttore di pneumatici per camion acquistata da Pirelli nel 1999 (1.200 dipendenti). Suez Cement nel 2012 a registrato ricavi per 435 milioni di euro

e ha cinque stabilimenti. Mohanna è anche presidente dell’American chamber of commerce in Egitto.

NAGUIB SAWIRISex Presidente, Orascom Telecom

Il figlio maggiore del capo dinanstia, Osni, a 59 anni ha scelto di dedicarsi alla poli-tica egiziana e agli investimenti dell’enor-me patrimonio accumulato cedendo ai russi di Vimpelcom l’impero nelle teleco-municazioni, di cui l’italiana Wind è uno degli asset importanti, che aveva creato

in poco più di 20 anni. Resta, da privato cittadino, uno degli egiziani più ricchi e importanti nel mondo.

ZEMEDNEH NEGATUManaging partner, Ernst & Young

Laureato in Economia alla Howard Univer-sity di Washington è il capo del Transaction advisory services per l’Africa Orientale. In Africa ha lavorato nel settore del trasporto aereo, contribuendo a rendere l’Ethiopian Airlines la più redditizia delle compagnie africane, nelle tlc e nell’agro-industria in

Nigeria, Ghana, Mozambico, Sudafrica e Togo. È consulen-te di diversi investitori del Medio Oriente sull’Africa.

ATO KEBOUR GHENNA Executive director, Pacci

Master in Analisi politica presso l’Univer-sità di New York, è stato presidente della Camera di commercio etiopica finché non è stato destituito nel 1998 per motivi anco-ra sconosciuti. La Panafrican chamber of commerce and industry (Pacci), organizza-zione di sostegno alle imprese africane per

favorire la crescita economica sostenibile, ha lo status di una organizzazione non governativa internazionale.

EYESUSWORK ZAFU Ceo, United insurance

Imprenditore, negli ultimi dieci anni si è dedicato con grande dedizione allo svi-luppo del settore privato. Come presiden-te della Camera di Commercio è stato il vero leader del settore privato oltre che uno dei protagonisti dello sviluppo del nascente settore bancario e assicurativo,

detenendo quote significative sia in United Bank che in United Insurance, di cui è l’ad.

KNIFE DAGNEW Gm, Metal & Engineering Corporation

Ex generale, è alla guida di un con-glomerato di società, che dipende-vano dal ministero della Difesa, costituito nel 2010 con un capitale di 400 milioni di euro. Metec è uno dei committenti della grande diga Grand Ethiopian Renaissance, il cui

Egitto

Master in BA all’Università di Chicago, 52 anni, è alla guida del gruppo di costruzioni più importante in Egitto dal 1998, quando le attività della famiglia Sawiris, fra cui quelle nelle telecomunicazioni, guidate dal fratello maggiore Naguib, si sono divise. Nassef è nel consiglio di Lafarge, leader mondiale nei materiali da costruzione, del Dubai International Financial Exchange (Nasdaq DIFC) e della holding NNS, un gruppo privato di investimenti. Nel gennaio scorso Orascom Construction, 3,5 miliardi di euro di fatturato nel 2012, ha raccolto 1,8 miliardi di dollari negli Stati Uniti, grazie a una emissione obbligazionaria a cui hanno partecipato un gran numero di investitori privati fra cui Bill Gates, soldi che andranno a finanziare la costruzione in Iowa di un enorme impianto di fertilizzanti. Sawiris punta a quotare Orascom in Olanda nei primi mesi del 2014.

NASSEF SAWIRIS, presidente, Orascom Construction

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progetto comprende anche la costruzione di zuc-cherifici e impianti per fertilizzanti. Metec sta in-vestendo anche in immobili: l’anno scorso ha ac-quistato l’Hotel Riviera di Addis Abeba.

MIHRET DEBEBE Ceo, Ethiopian Electric Power Corp.

Eepco sta investendo miliardi di dol-lari sulla produzione, trasmissione, distribuzione e vendita di energia elettrica mettendo soprattutto a frutto le risorse idriche ed eoliche. Nell’Adama Wind Farm, 168 giga-watt di generazione annua, sta inve-

stendo oltre 100 milioni di dollari e 1,5 miliardi nella diga Gilegel Gibe, in appalto alle italiane Sa-lini e Italcementi.

ISMAEL EVANS YAMSON Pr., Private enterprise foundation

Laureato in Economia all’Università del Ghana, è consulente di Serenge-ti Capital, creato nel 2007 per faci-litare gli investimenti in Africa e membro del Consiglio consultivo del presidente John Dramani Mahama. Fino al 2004, è stato ceo e presiden-

te per 18 anni, di Unilever Ghana, dopo essere stato responsabile di Regno Unito, Olanda e Afri-ca. È anche presidente e di Standard Chartered Bank Ghana.

KWESI BOTCHWEYPresidente, Ghana Gas company

Ex funzionario e docente universitario di Economia dello sviluppo presso la Fletcher School of Law and Diploma-cy della Tufts University, è stato mi-nistro delle Finanze del Ghana dal 1982 al 1995, per aiutare a stabilizza-re l’economia collassata della nazio-

ne. È anche laureato in legge all’Università del Gha-na e vanta un dottorato della University of Michigan Law School.

TONI AUBYNN Ceo, Ghana Chamber of Mines

Dall’ottobre del 2011 è ceo della principale associazione industriale, le cui associate producono oltre il 90% di minerale esportato. Nei primi sei mesi del 2012 la Camera ha avu-to entrate per 2,7 miliardi di dollari, in aumento del 19% rispetto all’anno

precedente. «La performance è stata in gran parte dovuta all’estrazione di oro e bauxite che ha bilan-ciato il tonfo dei ricavi da diamanti e manganese», ha spiegato Aubynn.

JAMES MWANGI Ceo, Equity Bank

Da contabile in Ernst & Young a ceo di Equity Bank. Laureato in Econo-mia, Mwangi ha trasformato la ban-ca in una delle più redditizie del Kenya, puntando molto sulla micro-finanza: con microprestiti da un mi-nimo di 500 scellini (5,8 dollari) a

16 mila (186 dollari) ha conquistato la metà dei kenioti (6,7 milioni di clienti) che utilizzano una

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Etiopia

È uno degli uomini più ricchi dell’Africa con un patrimonio, stimato, di 13,5 miliardi dollari. Lo sceicco etiope-saudita Al Amoudi, 68 anni, che si divide tra Addis Abeba e Riad è un imprenditore proprietario di un ricco portafoglio di partecipazioni in imprese nel settore del petrolio, minerario, agricolo, alberghiero, sanità, finanza raccolte sotto i marchi Corral petroleum e Midroc, che impiegano oltre 40 mila persone. È tra l’altro uno dei maggiori investitori esteri in Marocco e Svezia, nel settore delle raffinerie. Midroc Ethiopia Investment ha recentemente affidato al gruppo Danieli la costruzione in Etiopia del più grande impianto siderurgico dell’Africa orientale (400 milioni di euro).

MOHAMMED AL AMOUDI, fondatore, Midroc

banca. È uno degli uomini chiave del programma Vision 2030, che vuole assicurare al Kenya lo sta-tus di paese middle income.

MANU CHANDARIAPresidente, Comcraft of Companies

I Chandaria sono una dynasty ken-yota con radici indiane. La famiglia è composta da 65 membri: il più co-nosciuto è Manilal Premchand Chandaria, detto Manu, classe 1929, è proprietario di un gruppo da 2 mi-liardi dollari che produce acciaio,

plastica e alluminio in 45 paesi (16 in Africa) e impiega oltre 40 mila persone. In Italia Chandaria ha acquistato l’astigiana Metecno (sistemi isolan-ti) e la Mainetti di Castelgomberto (Vicenza), im-presa che sforna 4 miliardi di appendiabiti e fat-tura 400 milioni di euro.

CHRISTOPHER J. KIRUBI Presidente, Dhl World Wide Express

È considerato il tycoon più sgar-giante del Kenya. Nato povero set-tanta anni fa, oggi possiede Inter-national house building, con un portafoglio di edifici a Nairobi, valutato 200 milioni di dollari. Ki-rubi possiede anche il 49% di Haco

tiger industries (prodotti di largo consumo) e ha una partecipazione di controllo in Centum in-vestment company, che gestisce 245 milioni di dollari e ricavi da 28,5 milioni. Possiede parte-cipazioni in Uap Assicurazioni e nella società di costruzioni Sandvik. È presidente del franchising Dhl in Kenya e di Capital FM, la stazione radio più popolare.

ROBERT WILLIAM COLLYMORECeo, Safaricom Limited

Safaricom è una delle principali so-cietà di comunicazione integrata in Africa. Con oltre 19 milioni di clien-ti, ha un fatturato di 1,4 miliardi di euro. Collymore vanta oltre 25 anni di esperienza nelle tlc, a partire da British Telecom dove, in 15 anni, ha

ricoperto una serie di incarichi tra settore marke-ting e commerciale. È stato ceo del gruppo Voda-com e, in precedenza, direttore di Vodafone per l’Africa, per cui mantiene l’attività di trasferimen-to di denaro in Tanzania e Kenya.

HUSNI BEYPresidente, HB Group

Classe1950, studi in Italia, all’Istituto nautico di Savona, guida la prima azienda export-import libica, che ha attività diversificate anche nel farma-ceutico e, più recentemente, nel turi-smo. In agosto scorso Bey ha dichia-rato di essere «interessato a portare in

Libia una società di distribuzione italiana di grandi dimensioni ». A marzo aveva portato in Libia il retai-ler francese Monoprix aprendo il primo supermerca-to di una catena di 52 punti vendita.

MOHAMED A. TUMILawyer & Political Activist

Laureato alla Scuola di diritto dell’Università del Cairo, Tumi vanta anche un master in diritto comparato ottenuto all’Università di Miami. Il suo studio legale a Tripoli, serve clienti internazionali del calibro di Foster Wheeler Italiana, Merloni Pro-

getti e Saipem. Con alle spalle 30 anni di esperienza nel diritto, Tumi è specializzato in oil & gas e dritto commerciale. Per cinque anni è stato Senior consul-tant di Agip Oil, membro dell’American society of international law ed è mediatore e arbitro al Centre de conciliation, d’arbitrage et d’expertise.

MUSTAPHA TERRABCeo, Office chérifien des phosphates

Master in ingegneria al Mit di Boston, dove ha anche insegnato, Terrab guida il più grande esportatore mondiale di fo-sfati e derivati prodotti in Marocco, con poco meno di 7 miliardi di euro di fattu-rato. Nel 2012, con un budget di 18 mi-lioni di euro ha lanciato il Fondo per

l’innovazione dell’agricoltura (Ifa) per promuovere gli investimenti nel settore agricolo e alimentare.

NIZAR BARAKAPresidente, Economic council

Classe 1964, laurea in giurisprudenza all’Università Mohammed V, nel 1996 ottiene i primi incarichi al ministero dell’Economia. Nel 2007 è delegato del Primo Ministro, incaricato degli affari economici. Nel 2012 in genna-io diventa ministro dell’Economia,

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ma si dimette in luglio per diventare presidente dell’Economic, social and environmental council. Ad aprile di quest’anno, Barak si è accorda col go-verno italiano per convertire 15 milioni di euro di debito marocchino in investimenti.

MOULAY HAFID ELALAMYMinister in charge of Industry

Presidente e fondatore di Saham Group, holding (un miliardo di dol-lari di fatturato) con interessi nella finanza, assicurazioni, dove con-trolla una delle più grandi compa-gnie, Cnia Saada, e credito al con-sumo. Altre attività includono call

center e cliniche. Nel 2013 Elalamy è stato no-minato ministro dell’Industria, commercio, in-vestimenti ed economia digitale. Laureato all’Università di Sherbrooke, in Canada, in si-stemi informativi, Elalamy ha iniziato qui la sua carriera come senior advisor del ministero delle Finanze del Québec.

MOHAMED B. EL ANDALOUSSI Presidente, Moroccan aerospace

«Quando hai successo nell’aerospa-ziale, puoi avere successo in tutti gli altri settori», usa dire El Andalous-si, che come presidente Moroccan aerospace industries association ha un ruolo di partner del governo nel delineare le strategie di sviluppo nel

settore aeronautico. È anche Presidente dell’In-stitut des metiers de l’aeronatique di Casablanca, centro di formazione del settore aeronautico, strategico per l’economia perché impiega quasi 10 mila marocchini che guadagnano il 15% in più rispetto al salario mensile medio

AHMED FASSI FIHRIDirettore generale, Amdi

Ingegnere industriale laureato al Politecnico di Grenoble, ha inco-minciato la carriera a Casablanca come direttore dei progetti speciali di Procter &Gamble. Ha lavorato per 10 anni anche nel settore pub-blico con diversi incarichi al mini-

stero dell’Agricoltura. Era direttore ad interim dell’importante agenzia governativa per l’attra-zione degli investimenti esteri, che ha sede anche a Roma, da febbraio 2012 ed è stato confermato in settembre.

Kenya

Nato nel 1943, oggi a capo di Royal media services, è tra le persone più ricche del Kenya. Il gruppo multimediale che ha fondato è una delle tre principali società che controllano i media in Kenya, dividendo il mercato con Kenya Broadcasting Corporation, controllata dallo Stato, e Nation media group che fa capo a Karim Aga Khan. S.K., come è più conosciuto, è a capo di un impero mediatico che vanta la principale tv kenyota (Citizen tv) e le 11 stazioni radio, con un fatturato stimato in1,3 miliardi di dollari, i cui utili sono stati via via reinvestiti in un ricco portafoglio di partecipazioni nel settore delle telecomunicazioni, bancario, agricolo, trasporti, assicurazioni e immobiliare.

SAMUEL K. MACHARIA, ceo, Royal Media Services

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SALIMO ABDULAPresidente, Vodacom Mozambico

Laureato in matematica, 47 anni, da giu-gno di quest’anno è presidente del consi-glio d’amministrazione di Vodacom Mo-zambico, controllata da Vodafone, secon-do operatore mobile col 45% del mercato. Abdula è anche ceo di Intelec Holdings, che si occupa di energia, servizi, pubbli-

cità, edilizia, turismo, tlc e servizi finanziari e presidente della Confederation of business associations. Schierato con il Frelimo, il partito al governo, è impegnato a pro-muovere i collegamenti tra parlamento e settore privato.

SAFURA DA CONCEIÇÃOPresidente Spi e ceo Movitel

È una delle donne manager africane più note. Con la Spi gestao e investimentos, fondata nel 1992, un giro d’affari di due milioni di dollari l’anno, opera nel cam-po degli investimenti diretti, della gestio-ne di partecipazioni sociali e della con-sulenza multisettoriale. Conceição è

anche ceo di Movitel che possiede il 70% delle infra-strutture di tlc del Paese. Entro il 2015, Movitel investi-rà oltre 460 milioni di dollari per costruire altre infra-strutture a Maputo. Come presidente del cda di Kdm si occupa anche di import/export di energia elettrica.

CELSO CORREIA Presidente, Banco BCI

È considerato l’astro nascente dell’im-prenditoria privata. In aprile è stato ri-confermato per un altro mandato come presidente del cda di Bci, Banco comer-cial e de investimentos. 35 anni, padre di due figlie, Correia ha studiato in Mozam-bico e in Sud Africa. Nel 2001 ha fonda-

to Insitec, di cui oggi è presidente, che nel 2011 ha ac-quisito Ceta, una delle più grandi aziende di costruzione del Paese. Correia è anche membro del National Business e del cda di Cimentos de Moçambique.

ARSÉNIO MABOTEPresidente, National petroleum inst.

La sua nomina a capo del nascente Istituto nazionale del petrolio, nel 2005, gli ha dato la possibilità di in-trodurre le attese riforme del settore energetico, determinanti per una pia-nificazione del settore. Mabote cita spesso, a questo proposito, i progetti

per la produzione di fertilizzanti e metanolo e l’uso di gas per generare energia elettrica, due soluzioni funzionali alla produzione energetica a favore dei consumatori del Nord del Paese.

NELSON OCUANECeo, Oil State Company

È l’uomo che, insieme a Arsenio Ma-bote, muove le pedine sullo scacchie-re energetico mozambicano. Ocuane punta ad aumentare la produzione di gas e di petrolio nel nord del paese, portandola dall’attuale 25 al 40% del totale, per sfruttare l’interesse di Ana-

darko Petroleum ed Eni nei nuovi giacimenti di gas off-shore.

LUISA DIAS DIOGOPresidente, Barclays Bank

Classe 1958, ex Primo Ministro dal 2004 al 2010 e ministro delle Finanze, fino al 2005, si è avvicinata recente-mente al settore privato, accettando la di Barclays Bank Mozambique, che nel 2005 aveva acquisito la maggio-ranza di Barclays Africa Group. Ha

studiato economia all’Eduardo Mondlane Universi-ty di Maputo, laureandosi nel 1983: nel 1992 ha conseguito un dottorato in economia finanziaria pres-so l’University of London.

TONY ONYEMAECHI ELUMELUPresidente, Heirs holding

Banchiere, investitore e filantropo, 50 anni, guida una holding con interessi pan-africani nella finanza, energia, im-mobiliare, alberghiero, agribusiness e sanità. Ha fondato e diretto United bank of Africa, gruppo bancario da due miliar-di di dollari di capitalizzazione e 12 mi-

liardi di asset under management. La sua fondazione è nata per promuovere le eccellenze nella leadership azien-dale e imprenditoriale africana. È una delle cento perso-ne più influenti in Africa.

BARTHOLOMEW NNAJICeo, Geometric power ltd

Scienziato, è uno degli inventori del con-cetto di e-design. Classe 1956, laureato in Fisica alla St John’s University di New York è stato direttore e fondatore del La-boratorio di Automazione e Robotica all’Università del Massachusetts. Nel 2000 ha fondato Geometric power, un

gigante da 250 milioni di dollari e 140 mw installati di potenza, la prima società nigeriana ad aver costruito un’impianto di erogazione di energia elettrica di emer-genza ad Abuja. Sta realizzando ad Aba un impianto elettrico da 486 milioni di dollari. Nel 1993 è stato mi-nistro per la Scienza.

MICHAEL ADENUGA JR.Fondatore, Globacom

Classe 1953, Adeniyi Agbolade Isho-la Adenuga, detto Mike, è conside-rato uno dei più ricchi neri del mon-do. Il suo gruppo, Globacom, è il secondo più grande operatore di te-lecomunicazioni della Nigeria con 25 milioni di clienti e 800 milioni di

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dollari di fibra ottica installata. Poi possiede par-tecipazioni in Equitorial Trust Bank e nella petro-lifera Conoil, una delle più grandi società indipen-denti di esplorazione (157 milioni di dollari di ri-cavi), con una capacità produttiva di 100 mila barili di petrolio al giorno.

MAHMUD AMINU DIKODG, Infrastructure commission

È stato il presidente della Nigeria in persona, Goodluck Jonathan, a nominare, l’anno scorso, Aminu Diko direttore esecutivo della In-frastructure concession regolatory commission, che ha attualmente in approvazione oltre 20 progetti,

dallo sviluppo dell’aeroporto Murtala Muham-med, agli interventi infrastrutturali sul Niger, allo sviluppo dell’agricoltura. Avvocato d’af-fari, Diko lavorato per 14 anni all’ufficio lega-le del gruppo Dangote e 10 anni nel settore bancario. È membro della International bar as-sociation.

SAM AMADICeo, Nigerian electricity commission

Avvocato esperto di iniziative stra-tegiche regionali e internazionali relative a istituzioni governative e non-governative, con un dottorato alla Harvard Law School di Cam-bridge (Massachusetts) è presidente e ceo di Nerc, Nigerian electricity

regulatory commission, organismo indipendente di regolamentazione del settore dell’energia elet-trica in Nigeria, istituita nel 2005 per la revisione delle tariffe elettriche.

SIFISO DABENGWA Presidente, Mtn Group

Con 9,8 miliardi di euro di ricavi e 190 milioni di clienti è il primo operatore mobile in Africa, con focus particolare in Nigeria e Sud Africa. Dabengwa ne è stato il ceo prima di diventare presidente nel 2011. Prima di entrare in Mtn,

è stato direttore di Eskom, il South Africa’s electricity generator, la utility che produce il 95% dell’elettricità usata nel Paese. Laureato in ingegneria elettrica all’Università dello Zimbabwe, nel 2004 è stato direttore di Impa-la platinum, holding di un gruppo di operatori minerari.

MARIUS JACQUES KLOPPERSCeo ad interim, Bhp Billito

Classe 1962, Kloppers è ad interim alla guida della più grande com-pagnia mineraria del mondo, nella quale ha trascorso quasi vent’anni di carriera. A maggio di quest’an-no ha però deciso di ritirarsi, la-sciando la responsabilità esecutiva

a Andrew Mackenzie, in arrivo dalla concorren-te Rio Tinto. Laureato in Ingegneria chimica all’Università di Pretoria, Kloppers ha un dot-torato al Mit di Boston. Dal 2008 è vice presi-dente dell’International council on mining and metals. Dal 2008 Bhp ha distribuito 36 miliardi di dollari, di cui 24 in dividendi.

INTERNATIONAL

AFRICAITALIA

BRIAN JOFFECeo, Bidvest Group

Bidvest Plc, uno dei più grossi gruppi al mondo nella gestione del trasporto merci, nei servizi di outsourcing, servizi industriali e commerciali, food, stampa, can-celleria, prodotti per ufficio, viag-gi, vendita al dettaglio di autovei-

coli . Fondata da Joffe insieme a Mervyn Chi-pkin nel 1988, Bidvest group nel 2012 ha regi-strato ricavi per quasi 10 miliardi di euro (+12,7%). Joffe, 30 anni di esperienza com-merciale locale e internazionale, è stato diret-tore di Shanduka Group, amministratore non esecutivo di Afrocentric Investment Corp. e di Tiger Wheels.

MATAMELA CYRIL RAMAPHOSAPresidente, Shanduka Group

Avvocato, attivista e sindacalista, ha contribuito a rendere l’Unione nazionale dei minatori, il più grande e potente sindacato suda-fricano. Di recente è stato critica-to per i suoi interessi commercia-li, tra i quali spicca il ruolo di

presidente esecutivo del Shanduka Group, da lui fondato, nel 2001, come holding di «pro-prietà nera», per investire nei settori delle ri-sorse energetiche, immobiliare, bancario, as-sicurativo, e tlc (con Seacom). È uno degli uomini più ricchi in Sud Africa con un patri-monio di 675 milioni di dollari.

CHRISTOFFEL H. WIESECeo, Shoprite

Classe 1941, padre di tre figli, la sua ricchezza vale 3,1 miliardi di dollari, accumulata con Shoprite, un gigante del commercio al det-taglio. Creata nel 1979 con otto supermercati a Città del Capo, nell’arco di trent’anni è diventata

una multinazionale da oltre 5 miliardi di euro di ricavi con 157 supermercati e oltre 150 ne-gozi affiliati. Wiese possiede anche il 44% di Pepkor, discount del Sud Africa fondato nel 1965, una riserva di caccia nel deserto del Ka-lahari e una tenuta Lourensford estate, dove produce vino.

JOHANN PETER RUPERTPresidente, gruppo Richemont

Figlio maggiore del magnate sudafricano Anton, Johann, 63 anni, è stato il creato-re di Richemont, azienda del lusso con sede in Svizzera, oltre 10 miliardi di eu-ro di fatturato nel 2012 e un risultato operativo da 2,4 miliardi. La sua carriera è incominciata alla Chase Manatthan

Bank e proseguita alla gestione del gruppo di famiglia Vendome. Nel 1988 è lui a separare il business delle miniere e dei tabacchi da quello del lusso, mettendo la sede della società a Ginevra e cambiandole il nome (in-ventato) in Richemont. È anche presidente di Compagnie financière Richemont e di Reinet investments manager.

MARIA RAMOSCeo, Absa group banks

Portoghese di Lisbona, 54 anni, trapian-tata in Sud Africa, dove si è laureata in Economia, prima di approdare alla guida della prima banca sudafricana, nel 2009, ha fatto carriera nel settore pubblico, co-me ceo di Transnet (ferrovie, pipeline e porti). Dal 1996 al 2003, è stata direttore

generale del ministero del Tesoro. Prima ancora ha la-vorato come direttore non esecutivo per Sanlam, Remgro e SABMiller. Nel 2011 è entrata nel cda di Richemont.

SIZWE ERROL NXASANACeo, FirstRand

La FirstRand Ltd. di cui è ceo dal 2009 ha chiuso l’esercizio 2013 a giugno con pro-fitti per 1,1 miliardi di euro confermando-si una dei più redditizi istituti finanziarie del Sud Africa. Dal 1998 al 2005, è stato ceo di Telkom South Africa e, ancora pri-ma, managing partner di Nkonki Sizwe

Ntsaluba Inc. Attualmente ricopre anche il ruolo di vice-presidente della South African revenue services board.

BRIAN DAMESCeo, Eskom

Laureato in Fisica all’Università del Western Cape e con un diploma in management della Stamford Uni-versity americana, Dames ha pro-gettato, costruito e ristrutturato il settore elettrico del Paese. Eskom è il fornitore di elettricità del 95%

Marocco

A 49 anni è stata la prima donna a diventare, nel 2012, presidente di Cgm, la Confédération générale des enterprises du Maroc. Figlia di Abdelkader Bensalah, figura di spicco nella lotta per l’indipendenza e fondatore di Holmarcom group, la signora Chaqroun è ceo della holding fondata dal padre che ha partecipazioni nel settore assicurativo, bancario, agroalimentare, immobiliare e della grande distribuzione, con un giro d’affari di 350 milioni di euro nel 2012. Da 24 anni Bensalah Chaqroun, laureata all’Ecole supérieure de commerce di Parigi, dirige Les eaux minérales d’Oulmès (coi marchi Sidi Ali, Oulmés, Bahia), quotata in borsa dal 1943, leader in Marocco nella produzione e distribuzione di acqua minerale, con un giro d’affari di oltre 100 milioni di euro.

MERIEM BENSALAH CHAQROUN, presidente, Cgm

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della popolazione sudafricana. La società ha sof-ferto ultimamente di un gap di capacità, che ha importo14 miliardi di euro di investimenti urgen-ti per scongiurando il ripetersi di blackout tipo quello che, nel 2008, ha costretto alla chiusura di miniere e fabbriche. Dames è anche direttore dell’Electric power research institute.

SIPHO MASEKOAmministratore esecutivo, Telkom

È di quest’anno la nomina di Si-pho Maseko a ceo di Telkom, uno dei principali gruppi di telefonia del Sud Africa. A marzo di quest’anno l’azienda ha contato circa 3,8 milioni di linee telefoni-che in servizio che hanno fruttato,

nell’esercizio chiuso a marzo, ricavi consoli-dati da oltre 2,3 miliardi di euro. Prima di en-trare in Telkom, Maseko è stato ad della con-corrente Vodacom. Laureato in giurisprudenza, dal 1997 ha lavorato in BP Southern Africa, in cui ha ricoperto il ruolo di amministratore de-legato dal 2008 al 2012.

PATRICE TLHOPANE MOTSEPEPresidente, African rainbow minerals

Nato a Soweto, 51 anni fa, ha fon-dato e presiede African rainbow minerals, che ha forti interessi nell’oro, nei metalli ferrosi, in quel-li di base e nel platino. Siede anche in diversi consigli d’amministrazio-ne tra cui quello di Harmony Gold,

un’altra grande compagnia mineraria, ed è vice presidente di Sanlam. Nel 2012, Motsepe è stato dichiarato l’uomo più ricco del Sud Africa, con una fortuna stimata di 2,4 miliardi dollari, che ha impegnato per metà in beneficenza unendosi al Giving Pledge.

JULIET KAIRUKI Direttore, Tanzania investment center

Juliet Kairuki è il nuovo direttore esecutivo di Tic, Tanzania in-vestment centre, l’agenzia del go-verno creata nel 1997 e responsa-bile del coordinamento e della promozione degli investimenti in Tanzania. Secondo Kairuki, la Tan-

zania, insieme al Kenya, è l’unico paese dell’Africa orientale a essere incluso nella lista delle prime dieci destinazioni per gli investimen-ti. Italia e Tanzania hanno firmato nel 2001 un accordo bilaterale di protezione e promozione degli investimenti.

ALI MUFURIKI Ceo, InfoTech investment Group

InfoTech investment, con sede a Dar es Salaam, è la principale in-vestment company del Paese. Tra l’altro controlla M&M Communi-cations, una delle più importanti agenzie di pubblicità tanzaniaane e IIG Retail, il franchising che di-

stribuisce Levi’s. Laureato in ingegneria mecca-nica in Germania, attualmente è anche respon-sabile dell’agenzia che riunisce gli amministra-

INTERNATIONAL

AFRICAITALIA

tori delegati delle prime 50 aziende tanzanesi. Infine è presidente della compagnia di bandiera Air Tanzania.

RADHI MEDDEBPresidente, Comete engineering

Laureato in Ingegneria nel 1975 all’Ecole polytechnique di Parigi, Meddeb, 59 anni, ha fondato Co-mete nel 1987 per operare nei set-tori ingegneria, consulenza e im-mobiliare nel Maghreb e nell’Afri-ca sub-sahariana ha incominciato

la carriera nel 1977 presso la Compagnie des Phosphates de Gafsa, prima di unirsi al gruppo d’investimenti Development company Arabia. Nel 2011 ha fondato Action et développement solidaire.

JAMEL BELHAJPresidente, Caisse dépôts consignations

È uno dei personaggi chiave nel-la strategia di rilancio dell’eco-nomia perché la Cdc, con circa 2 miliardi di asset disponibili, ha come mission di partecipare agli investimenti da realizzare insie-me ad investitori privati. Coin-

volta in quattro fondi, Cdc ha finora investito 50 milioni di euro in progetti industriali sul territorio.

WIDED BOUCHAMAOUIPresidente, Utica

Bouchamaoui, 52 anni, dal 2011 presidente di Utica, l’Union tuni-sienne de l’industrie du commerce et de l’artisanat, è la padrona dei padroni tunisini. Nipote e figlia d’arte ha sempre difeso lo sviluppo dell’industria privata incentivando

il dialogo con partner internazionali. Utica so-stiene il rinnovo di fondi nazionali di agevola-zione per gli investimenti che garantiscono dieci anni a tasso fiscale zero e poi un livello fiscale ridotto del 50%.

AZIZ MEBAREKPresidente, Tuninvest Group

Laureato in Ingegneria all’Ecole Nationale des Ponts et Chaussées, Mebarek, 47 anni, ha lavorato nel gruppo siderurgico Tunisacier-Ilva Maghreb, di cui ha curato la ri-strutturazione finanziaria. Nel 1994, dopo la privatizzazione

dell’Ilva in Italia, Mebarek ha lasciato l’azienda, di cui era ad, per partecipare alla creazione di Tuninvest-Africinvest, specializzata in private equity e financial advisory. Attualmente gestisce undici fondi azionari che investono in Tunisia, Nord Africa e Africa sub-sahariana con 600 mi-lioni di dollari di asset in gestione.

AZIZ ZOUHIRPresidente, Group Sancella

Classe 1953, ex giocatore di tennis e leader di Esperance Sportive de Tu-nis, dal 1995 guida il gruppo di So-tupa, Société tunisienne de panse-ments associata al conglomerato svedese Sca e appartenente a Sancel-la, produttore e distributore di prodot-

ti per l’igiene nel Maghreb e in Africa. Il gruppo Sancella è uno dei leader nel mercato tunisino e mantiene partnership con grandi investitori esteri.

AHMED KARAMDirettore generale, Amen Group

Amen è una delle principali istituzio-ni bancarie private , creato nel 1971,con l’acquisizione del Crédit foncier et commercial de Tunisie, rinominata nel 1995 Banca Amen e della compagnia di assicurazioni Comar, Compagnie méditerranéenne

d’assurances et de Réassurances, nel 1973. Nell’ar-co degli anni il Gruppo Amen ha rafforzato la sua posizione di leadership nel settore finanziario e oggi controlla una cinquantina di aziende suddivi-se in cinque settori: agro-food e hotel, bancario, assicurazioni e salute, commercio e servizi finan-ziari specializzati.

Nigeria

Alhaji Aliko Dangote, classe 1957, è l’uomo più ricco d’Africa, con un patrimonio stimato di oltre 16 miliardi di dollari. È fondatore e maggiore azionista di Dangote Group, che ha quattro società quotate alla borsa nigeriana: fondato nel 1977 oggi gestisce la più grande raffineria di zucchero del continente e la terza nel mondo, capace di 800 mila tonnellate di zucchero l’anno. Il gruppo Dangote si occupa anche di cemento (Dangote cement) e trasporto merci. Nel 2007 Dangote ha acquistato la raffineria di Kaduna per farne un impianto di raffinazione (400 mila barili al giorno di greggio), uno stabilimento di fertilizzanti e un complesso petrolchimico. Il contratto per la fabbrica di fertilizzanti è stato assegnato a Saipem, già presente in Nigeria. Nel campo delle tlc Dangote ha iniziato la produzione di 14 mila chilometri di cavi in fibra ottica con cui cablare l’intera Nigeria.

ALIKO DANGOTE, presidente, Dangote Group