CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE TREVISO 2 - CARCERE La scuola in carcere.

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CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE TREVISO 2 - CARCERE

La scuola

in carcere

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Riferimenti normativi• Regolamento generale degli stabilimenti carcerari 1891• Regio decreto n. 787 del 18 giugno 1931

Regolamento per gli istituti di prevenzione e pena(Stralcio - art. 136-137)

• Costituzione della Repubblica italiana (art. 27 e 34)• Legge n. 535 del 3 aprile 1958

Istituzione delle scuole elementari carcerarie• Legge n. 354 del 26 luglio 1975

Norme sull'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle misure privative e limitative della libertà(Stralcio - art. 19)

• Legge Gozzini 663/1986• Circolare ministeriale n. 253 del 6 agosto 1993 prot. n. 5379

Corsi di scuola elementare e corsi di scuola media presso gli istituti di prevenzione e pena

• Legge Smuraglia 193/2000• Decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 30 giugno 2000

Regolamento recante norme sull'ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà(Stralcio - art. 41-46)

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L’istituzione dei C.T.P.con l’O.M. n. 455/1997

L’Ordinanza Ministeriale n. 455 del 29/7/1997 del Ministero della Pubblica Istruzione istituisce i Centri Territoriali Permanenti per l’istruzione e la formazione in età adulta indicandoli come “luogo della concertazione tra scuola e soggetti pubblici e privati che si occupano di formazione”

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Ordinanza Ministeriale n° 455

• Art. 1 comma 2: “I Centri si configurano come luoghi di lettura dei bisogni, di progettazione, di concertazione, di attivazione e di governo delle iniziative di istruzione e formazione in età adulta, nonché di raccolta e diffusione della documentazione.”

• Art. 1 comma 6: “Il Centro assume altresì, d’intesa con gli istituti penali, iniziative per lo svolgimento di attività di educazione degli adulti nelle carceri…”

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Ordinanza Ministeriale n° 455

Art. 2 – Obiettivi e coordinamento dei Centri

Comma 1: “Ogni Centro predispone un servizio finalizzato a coniugare il diritto all’istruzione con il diritto all’orientamento ed al riorientamento e alla formazione professionale. In tale contesto si prefigurano pertanto, interrelati tra loro, obiettivi di alfabetizzazione culturale e funzionale, consolidamento e promozione culturale, rimotivazione e riorientamento, acquisizione e consolidamento di conoscenze e competenze specifiche, preprofessionalizzazione e/o riqualificazione professionale.”

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Ordinanza Ministeriale n° 455

Art. 3 – Attività dei Centri1. I Centri promuovono la domanda, la valutano e predispongono adeguate risposte ad essa. In un contesto che costituisca opportunità di interazione sociale, essi svolgono attività di:

- Accoglienza, ascolto e orientamento;- Alfabetizzazione primaria funzionale e di ritorno,

anche finalizzata ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e di formazione professionale;

- Apprendimento della lingua e dei linguaggi;

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Ordinanza Ministeriale n° 455

Art. 3 – Attività dei Centri (continua)- Sviluppo e consolidamento di competenze di base e di

saperi specifici;

- Recupero e sviluppo di competenze strumentali culturali e relazionali idonee ad una attiva partecipazione sociale;

- Acquisizione e sviluppo di una prima formazione o riqualificazione professionale;

- Rientro nei percorsi di istruzione e formazione di soggetti in situazione di marginalità.

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Direttiva n. 22 Ministero Pubblica Istruzione

del 6 febbraio 2001

Definisce i Centri Territoriali come “Centri di servizio del sistema d’istruzione deputati all’attuazione dell’offerta formativa integrata” e ribadisce la necessità di realizzare percorsi individualizzati di alfabetizzazione in quanto strumenti di promozione sociale destinati ai soggetti deboli, tra i quali i detenuti.

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Perché la scuola in carcere?

E’ un dato di fatto che tra devianza e precedenti esperienze scolastiche fallimentari esista una stretta connessione e che il livello d’istruzione dei detenuti risulti mediamente basso.

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Devianza e istruzione

Sommando i dati relativi ai detenuti analfabeti, privi di titolo di studio e con licenza elementare e detraendo quelli relativi ai non rilevati, abbiamo una percentuale di detenuti che non hanno assolto all’obbligo scolastico pari al 37%. Fonte: DAP/Ministero della GiustiziaDati riferiti al 30 giugno 2006

1,50%

3,80%

20,60%

35,50%

1,80%

4,50%

1,00%

31,30%

0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00%

analfabeta

senza titolo

scuola elementare

media inferiore

scuola professionale

media superiore

laurea

non rilevato

analfabeta senza titolo scuola elementare media inferiore scuola professionale media superiore laurea non rilevato Totale922 2335 12606 21741 1113 2739 615 19193 61264

1,50% 3,80% 20,60% 35,50% 1,80% 4,50% 1,00% 31,30% 100%

Fonte: DIPARTIMENTO AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA Dati riferiti al 30 giugno 2006

SOGGETTI RISTRETTI NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI: DISTRIBUZIONE PER TITOLO DI STUDIO

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LA DIDATTICA MODULARE

Per le sue caratteristiche di flessibilità e formatività, essa rappresenta il modello di organizzazione didattica più adatta agli adulti, in quanto riconosce i crediti pregressi, anche informali o non formali.

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MOTIVAZIONE E FLESSIBILITA’

Il rientro nel sistema di istruzione degli adulti è determinato quasi sempre da un fattore primario ed essenziale: la motivazione intrinseca. Essa va promossa e sostenuta da un’offerta formativa adeguata ai bisogni e alle caratteristiche specifiche degli adulti, anzi delle diverse tipologie di adulti, realizzando un modello di formazione integrato modulare e flessibile, che consenta l’individualizzazione dei percorsi in base sia agli interessi e alle conoscenze pregresse dei singoli utenti, che alla loro disponibilità e capacità di apprendimento.

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L’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA MODULARE

L'organizzazione modulare della proposta di istruzione consente di perseguire, tra gli altri, i seguenti obiettivi, cruciali per il pieno sviluppo delle attività di formazione nelle società complesse:

• superare l'ambiguità dei giudizi valutativi e delle competenze sottese ai titoli di studio e attuare quindi, progressivamente, un sistema di certificazione delle competenze riconosciuto e condiviso a livello europeo;

• rendere praticabili i percorsi formativi propri di un Sistema Formativo Integrato (con passaggi e alternanze tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro) e rispondere così alle esigenze, già attuali, della Formazione Continua (Lifelong learnig).

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Regolamento sull’autonomia scolastica, organizzativa e didattica (DPR 275/1999)

L’articolo 4 del regolamento per l’Autonomia delle istituzioni scolastiche recita:

“Nell’esercizio dell’autonomia didattica le istituzioni scolastiche possono adottare:

• L’articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina

• L’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso

• L’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari

I criteri per il riconoscimento dei crediti sono individuati tenuto conto della necessità di favorire l’integrazione tra sistemi formativi e di agevolare le uscite e i rientri tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro.”

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Il MODULO: unità formativa autosufficiente

Alle nuove esigenze di ampliamento della formazione degli adulti, sembra rispondere quindi l'organizzazione modulare della didattica. Secondo la definizione di G. Domenici, "…il modulo rappresenta una unità formativa autosufficiente in grado di promuoveresaperi molari e competenze che, per la loro alta rappresentatività culturale, e quindi anche tecnico-pratica, nel settore specifico di riferimento, siano capaci di modificare significativamente la mappa cognitiva e la rete delle conoscenze precedentemente possedute da chi porta a termine l'impegno di studio, di attività e di esperienza richiesto dallo stesso modulo"[1]. [1] G. Domenici, Manuale dell’orientamento e della didattica modulare, 1998, p.129

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PERCORSI MODULARI PER IL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA DI SCUOLA MEDIA

MODULI DIDATTICI PER IL SUPERAMENTO DELLA 5^ ELEMENTARE MATERIA N° MODULI E DURATA TOTALE ORE

Italiano 3 moduli da 80 ore 240 Matematica + Geometria 3 moduli da 30 ore 90 Storia/Ed. Civica 3 moduli 10 + 20 +20 ore 50 Geografia 1 modulo 20 Scienze 1 modulo 10 Informatica 1 modulo 28 Lingua straniera 1 modulo 20 Totale: 13 moduli 458

MODULI DIDATTICI PER AMMISSIONE ESAME DI LICENZA MEDIA MATERIE N° MODULI E DURATA TOTALE ORE

Italiano 2 moduli da 50 ore 100 Storia/Ed. Civica 2 moduli da 25 ore 50 Geografia 1 modulo 30 Matematica + Geometria 3 moduli 20 + 20 + 30 70 Scienze 2 moduli 20 + 30 ore 50 Informatica 1 modulo 28 Lingua straniera 2 moduli da 40 ore 80 Diritto/Economia 1 modulo opzionale 15 Totale: 14 moduli 408/423

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C.T.P. TV2 – CARCEREanno scolastico 2005/2006

Avvalendoci anche della collaborazione di sette insegnanti volontari e di una collaboratrice esterna a pagamento, nel corso dell’anno scolastico è stato possibile attivare:

• -         3 corsi (ridotti a 2 nel secondo quadrimestre) di scuola media,

• -         1 di diritto,• -         7 corsi di alfabetizzazione e scuola primaria,• -         8 corsi di informatica,• -         6 di lingua inglese,• -         3 di lingua francese,• -         1 di lingua spagnola,• -         2 di videoforum,• -         1 laboratorio di attività culturali,• -         1 laboratorio di lettura.

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Le richieste di partecipazione ai corsi pervenute alla scuola, e formalizzate con la compilazione di un apposito modulo d’iscrizione, sono state 212 (122 sezione “Penale”; 90 sezione “Giudiziario”)

Partecipazione ai corsi

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120

Licenza Media

Scuola Elementare

Laboratorio di lettura

Laboratorio di attività culturali

Lingua “Inglese”

Lingua “Francese”

Lingua “Spagnolo”

Lavoro ed Economia

Videoforum

Laboratorio di Informatica

Tipologia di corso Totale Sez. Penale Sez. Giudiziario Licenza Media 43 16 (3 uditori) 27 (6 uditori) Scuola Elementare 88 57 31 Laboratorio di lettura 7 / 7 Laboratorio di attività culturali 3 / 3 sez. “Isolati” Lingua “Inglese” 105 51 54 Lingua “Francese” 26 10 16 Lingua “Spagnolo” 17 17 / Lavoro ed economia (Diritto) 15 15 / Videoforum 44 25 19 Laboratorio di Informatica 88 52 36

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ETA’ E LIVELLO DI SCOLARIZZAZIONEal momento dell’iscrizione

Età di nazionalità italiana

di nazionalità straniera

Totale

15 27 42 Italiani con più di 8 anni di scolarizzazione =12 Italiani con meno di 8 anni di scolarizzazione =3

30 anni

Stranieri con più di 8 anni di scolarizzazione = 19 Stranieri con meno di 8 anni di scolarizzazione = 6 (dati non rilevati = 2 stranieri)

37 30 67 Italiani con più di 8 anni di scolarizzazione =34 Italiani con meno di 8 anni di scolarizzazione =3

> 30 anni

Stranieri con più di 8 anni di scolarizzazione = 22 Stranieri con meno di 8 anni di scolarizzazione = 7 (dato non rilevato = 1 stranieri)

Penale

Totale 52 57 109 Età di nazionalità

italiana di nazionalità

straniera Totale

8 21 29 Italiani con più di 8 anni di scolarizzazione = 6 Italiani con meno di 8 anni di scolarizzazione = 2

30 anni

Stranieri con più di 8 anni di scolarizzazione = 14 Stranieri con meno di 8 anni di scolarizzazione = 5 (dati non rilevati = 2 stranieri)

20 31 51 Italiani con più di 8 anni di scolarizzazione = 18 Italiani con meno di 8 anni di scolarizzazione = 2

> 30 anni

Stranieri con più di 8 anni di scolarizzazione = 27 Stranieri con meno di 8 anni di scolarizzazione = 4

Giudiziario

Totale 28 52 80

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NAZIONALITA’ DEGLI ISCRITTI

I dati relativi alla popolazione carceraria in Europa vedono da anni una forte crescita dei detenuti stranieri, con tutti i problemi connessi della integrazione culturale e linguistica.Nell’anno scolastico 2005/2006 gli stranieri hanno rappresentato circa il 60% dei detenuti iscritti ai nostri corsi, con una netta prevalenza di magrebini e cittadini dell’Europa orientale, seguiti da africani, asiatici e sudamericani.

NAZIONALITA'

0102030405060708090

100110120130140

italiana 56 30 86

straniera 66 60 126

Penale Giudiziario Totale

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LA FREQUENZA

Presenze settimanali degli allievi frequentanti la scuola C.T.P. sez. carceraria

67

96 95101 105 105

96 94

0102030405060708090

100110120

ott

ob

re

no

vem

bre

dic

em

bre

gen

na

io

feb

bra

io

ma

rzo

ap

ril

e

ma

gg

io

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I RISULTATI CONSEGUITINel corso dell’anno scolastico 2005/2006 sono stati rilasciati, come riportato nella

tabella, un certo numero di diplomi (licenza media), passaggi alla classe successiva (scuola elementare) e attestati di frequenza (corsi di informatica, lingua, lavoro ed

economia):

CORSI ATTIVATI

DIP

LO

MI

PR

OM

OZ

IO

NI

AT

TE

ST

AT

I

Sez.

“P

en

ale

Sez.

“G

iud

izia

rio

Licenza Media 13 7 6 Scuola Elementare 26 6 22 10

Laboratorio di lettura L’attività non prevede il rilascio di alcun attestato

Laboratorio di attività culturali

L’attività non prevede il rilascio di alcun attestato

Lingua “Inglese” 22 16 6 Lingua “Francese” Lingua “Spagnolo” 9 9 Lavoro ed Economia

(Diritto) 6 6

Videoforum L’attività non prevede il rilascio di alcun attestato

Laboratorio di Informatica 71 40 31

Totale: 13 26 114 94 59

Totale complessivo: 153 153

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CONCLUSIONI: GLI “SNODI PROBLEMATICI”• Abbattere le “resistenze” interistituzionaliAbbattere le “resistenze” interistituzionali• Sviluppare integrazione e sinergie tra gli interventi Sviluppare integrazione e sinergie tra gli interventi

dell’istituzione carceraria e i sistemi della formazione/lavoro e dell’istituzione carceraria e i sistemi della formazione/lavoro e dell’istruzionedell’istruzione

• Modularizzazione di tutta l’offerta formativa degli istituti con Modularizzazione di tutta l’offerta formativa degli istituti con corsi seralicorsi serali

• Definizione di modelli condivisi di accreditamento e Definizione di modelli condivisi di accreditamento e certificazione delle competenzecertificazione delle competenze

• Progettare e promuovere una verticalizzazione sostenibile Progettare e promuovere una verticalizzazione sostenibile dell’EdA mediante forme di gestione coordinata dell’offerta dell’EdA mediante forme di gestione coordinata dell’offerta formativaformativa

• Realizzazione di un sito internet degli istituti di istruzione e Realizzazione di un sito internet degli istituti di istruzione e delle agenzie formative che operano nelle istituzioni carcerarie delle agenzie formative che operano nelle istituzioni carcerarie della regionedella regione

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