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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 21 giugno 2018

Pagina I

CASSE PROFESSIONISTI

Investimenti agevolati per le Casse, limite del 5% incrementatileSole 24 Ore 21/06/18 P. 28 Alessandro Germani 1

SERVIZI DI INGEGNERIA

Scicolone (Oice): in calo servizi di ingegneriaItalia Oggi 21/06/18 P. 31 2

COMPETENZE PROFESSIONALI

Università e imprese: 8 sfide per l'innovazioneSole 24 Ore - Nova 21/06/18 P. 31 Antonio Larizza 3

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Un mutuo soccorso tra le CasseItalia Oggi 21/06/18 P. 28 Simona D'Alessio 5

AVVOCATI

CONTINUA LA CRESCITA DEGLI AVVOCATI (+0,4%)Sole 24 Ore 21/06/18 P. 28 MICARDI FEDERICA 6

CASSA FORENSE

Cassa forense, dal 1995 160 mila avvocati in piùItalia Oggi 21/06/18 P. 34 7

COMMERCIALISTI

I commercialisti danno i voti agli obblighi antiriciclaggioSole 24 Ore 21/06/18 P. 27 Giovanni Parente 8

SCENARI ECONOMICI

La stretta franco-tedesca e quel bivio (scomodo) di fronte a Conte e TriaCorriere Della Sera 21/06/18 P. 34 Federico Fubini 9

PRIVACY

SUL DECRETO PRIVACY LE CORREZIONI DELLA CAMERASole 24 Ore 21/06/18 P. 28 CHERCHIANTONELLO

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CYBER SICUREZZA

Prove nazionali di cybersicurezzaSole 24 Ore 21/06/18 P. 32 Giancarlo Calzetta 12

DIRITTI D' AUTORE

La Ue in difesa del diritto d'autore «Le piattaforme web paghino»Corriere Della Sera 21/06/18 P. 11 Massimo Sideri 14

EFFICIENZA ENERGETICA

Bonus in base alle opereItalia Oggi 21/06/18 P. 32 Luigi Chiarello, CinziaDe Stefanls

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INFRASTRUTTURE

Sblocca-investimenti, corsia per gli enti locali Ancora scontro su TavSole 24 Ore 21/06/18 P. 5 Gianni Trovati 17

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Investimenti agevolati per le Casse,limite del 5% incrementabile

PREVIDENZA

Il tetto si calcolasull'aumentodell'attivo patrimoniale

Detassazione estesaanche ai Pire al peer to peer lending

Alessandro Germani

Dopo la legge di Bilancio 2017, gli in-vestitori previdenziali di lungo termi-ne (casse di previdenza e fondi pen-sione) beneficiano di un collaudatoregime di detassazionequalorainve-stano nell'economia reale.

La misura è rivolta agli enti di pre-videnza obbligatoria del Dlgs 509/94e 103/96 e alle forme di previdenzacomplementare di cui al Dlgs 252/05,destinando somme fino al5% dell'at-tivo patrimoniale risultante dal rendi-conto dell'esercizio precedente.

Dal punto di vista oggettivo gli in-vestimenti sono stati amplificati, po-tendo riguardare direttamente azionio quote di imprese residenti in Italia oin Stati Ue o appartenenti al See pur-ché dotate di stabile organizzazionein Italia; indirettamente Oicrresidentiin Italia o in StatiUe o appartenenti alSee che investano prevalentementenegli strumenti finanziari precedenti;piani individuali di risparmio (Pir);dal 2o18 quote di prestiti, di fondi dicredito cartolarizzati erogati od origi-nati per il tramite di piattaforme diprestiti per soggetti finanziatori nonprofessionali, gestite da società iscrit-te all'articolo lob del Tub, da istituti dipagamento oda soggetti vigilati ope-ranti nel territorio italiano in quantoautorizzati in altri Stati Ue.

Perle Casse di previdenza obbliga-toria i redditi degli investimenti, adeccezione di quelli relativi a parteci-pazioni qualificate, sono esenti ai finidell'imposta sul reddito. Stesso di-scorsovale peri fondi pensione, per iquali, essendo i relativi redditi degliinvestimenti esenti, non concorrono

a formare labase imponibile soggettaalla sostitutiva del 20%. È previsto unholdingperiod di almeno cinque annie, in caso di cessione anticipata, i red-diti realizzati attraverso la cessione equelli percepiti durante ilperiodo mi-nimo di investimento sono assogget-tati ad imposta sostitutiva in misuracorrispondente a quella prevista dallenorme ordinarie (perle casse di previ-denza) oppure alla sostitutiva del 20%(per i fondi pensione), unitamenteagli interessi ma senza sanzioni. Incaso di rimborso o scadenza dei titoliprima dei cinque anni, il reinvesti-mento va effettuato entro 9o giorni.

Quanto al limite del5%, larelazio-ne allalegge di Bilancio 2o17ha speci-ficato che questo vale solo ai fini del-l'applicabilità dell'agevolazione manon pone alcun vincolo quantitativoagli investimenti. La circolare 3/E/18ha chiarito che, raggiunto tale limite,nell'esercizio successivo possono es-sere effettuati investimenti agevola-bili pari al 5% dell'incremento dell'at-tivo patrimoniale, mentre in caso didecremento non c'è spazio perinve-

stimenti agevolabili. La circolare hachiarito che i limiti di 3omila euro an-nui e 15omila eurovalgono solo periPir e non per questi investimenti.

Altro tema riguarda gli investi-menti effettuati prima dell'entrata invigore dell'agevolazione. Laposizio-ne dell'Agenziaè stata di chiusura, de-finendo agevolabili solo gli investi-menti acquistati o sottoscritti dal2017. Complessivamente, gli investi-menti agevolabili effettuati dagli in-vestitori istituzionali sono rivolti atutti gli ambiti. Infatti, all'origine eraagevolato il solo investimento inequity, sia diretto sia indiretto, manon anche ildebito. Successivamente,un'importante apertura c'è stata colD15o/17, che ha aggiunto fra gli inve-stimenti agevolabili per gli istituzio-nali anche quello nei Pir. Poiché i Pirsono rivolti sia all'equity sia al debito,la distorsione è stata superata. Infine,la legge di Bilancio 2018 ha aperto allenuove forme di peer to peer lending.A questo puntogli ingredienti per so-stenere l'economia reale ci sono tutti.

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L w emzsg s o

Casse professionisti Pagina 1

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Scicolone (Oice): in caloservizi di ingegneriaAndamento altalenante del mercatodei bandi di sola progettazione dainizio 2018 a maggio forte calo: sonostate bandite 199 gare (32 soprasoglia), per un valore di 20,8 milionidi euro (12,0 sopra soglia), rispetto alprecedente mese di aprile il numerocala del 27,1% e il loro valore del64,0%, rispetto a maggio 2017,-32,8% in numero e 62,1% in valore.Secondo l'Osservatorio Oice-Informa-tel, aggiornato al 31 maggio, neiprimi cinque mesi 2018 per tutti iservizi di ingegneria e architetturasono state bandite 2.248 gare per unimporto complessivo di 336,9 milionidi euro che, confrontati con i primi

cinque mesi del 2017, mostrano uncalo del 6,5% nel numero (-1,5%sopra soglia) e dell'1,9% nel valore(-16,1% sopra soglia). Per Gabriele

Gabriele Scicolone

Scicolone, presidenteOice, «è moltopreoccupante il calodi tutti i servizi diingegneria, forse ilmercato sconta ora imesi di incertezzaprecedenti la forma-zione del nuovo gover-no; così come andràtenuto sotto controlloanche il dato delnumero delle gare diprogettazione, in calonei primi cinque mesidell'anno».

Servizi di ingegneria Pagina 2

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Centri di competenza. Entra nel vivo la fase di negoziazione per il finanziamentodei primi Competence center approvati dal Mise. Modelli e proposte a confronto

Università e imprese:8 sfide per l'innovazione

Antonio Larizza bordo dei diversi centri di compe- sodi trasformazione digitale - po-

e università italiane che,con una visione di lungoperiodo, hanno investitorisorse e capitale umanoin attività di trasferimen-to tecnologico sono state

premiate.L'evidenza arriva da due classifi-

che distinte, accomunate però dalmedesimo ordine di arrivo. Da unaparte, la graduatoria del Mise con iprimi otto Competence center am-messi alla selezione per il finanzia-mento, per ognuno dei quali è stataindividuata un'università capofila.Dall'altra, la «top 5» degli uffici uni-versitari per il trasferimento tecno-logico (Utt) più attivi in Italia, pub-blicata ad aprile nell'ultimo rappor-to Netval (Network per lavalorizza-zione della ricerca universitaria). Inentrambi i casi, compaiono i Poli-tecnici di Torino e Milano, la ScuolaSuperiore Sant'Anna, l'Università diBologna e l'Università di Roma LaSapienza.

«La sovrapponibilità di questedue classifiche - spiega Andrea Pic-caluga, presidente Netval e profes-sore di Management dell'innova-zione presso la Scuola SuperioreSant'Anna - ci dice che il Piano Mi-se-Calenda sui Centri di competen-za rafforzerà ulteriormente e in mo-do mirato un sistema di relazioni trauniversità e industria che già esiste,e dove già oggi si fa ottima ricerca etrasferimento tecnologico». La no-vità, rispetto ad altre esperienzepassate, è che «il Piano mette le uni-versità al centro del processo di tra-sferimento tecnologico e le respon-sabilizza», aggiunge Piccaluga.

Sul piatto ci sono 73 milioni di

euro: ogni Centro ammesso sullabase dei requisiti dovrà ora avviarela fase di negoziazione con il Mini-stero, durante la quale saranno ana-lizzati i progetti, cui seguirà un de-creto di concessione dei fondi.

Le università capofila traineran-no anche gli atenei con meno tradi-zione sul fronte del trasferimentotecnologico, che però sono saliti a

tenza, come partner pubblici . «Que- trebbe dare la conferma che esistesti atenei potranno fare tesoro del- logico non catturata dalle statisti-

l'esperienza maturata dalle univer - che, perché il nostro manifatturiero

sità pioniere - nota Piccaluga - e ciò è molto frastagliato e ha la sua forza

potrebbe favorirà una aggregazione più nei processi e nello scambio di

su scalaregionale del trasferimento conoscenze , che nei prodotti.

tecnologico : grazie al Competence «È così - conferma il rettore del

center gli atenei saranno f elicemen - Polimi -. Non necessariamente il

te obbligati a lavorare insieme». Ac - trasferimento tecnologico produce

cade nel Nord-Est, nel network che startup o nuovi prodotti . Esiste un

si è aggregato intorno all 'Università valore che sfugge alle statistiche

di Padova . Oppure in Emilia Roma- perché intangibile , che è quello del-

gna,con al centrol 'UniversitàdiBo - la collaborazione con le imprese e

logna. Mentre a Pisa il network ha tra le imprese . Proprio perché il no-

estensioni anche extra -regionali , stro tessuto imprenditoriale è parti-

con soggetti aderenti provenienti da colare, questo legame va valorizzato

sette regioni diverse. La rilevanza e messo a sistema . Èin questa logica

regionale o nazionale aiuterà i cen- - ribadisce Resta - che si disegna iltri ad evitare i rischi del "locali- compito del Competence cen-

smo": a livello locale, infatti, non ter: dar vita a una struttura pensatasempre si riesce a favorire un incro- per supportare la trasformazione

cio tra la domanda e l'offerta . digitale delle aziende. Non labora-

Ancor più esteso l'orizzonte del- tori accademici , ma uno strumento

l'approccio scelto dal Politecnico di delle imprese e per le imprese».

Milano, che punta sull'internazio - Nei prossimo giorni il Polimi

nalizzazione e sul forte legame con convocherà a Milano i partner pub-le grandi imprese , anche straniere . blici e privati che daranno vita al

Questo anche per evitare che l'atti- centro battezzato «Made in Italy

vità del futuro Competence center 4.0». Convocazione che si è già te-entri in concorrenza con quella, già nuta a Pisa due giorni fa, quando

molto intensa , dell'ufficio per il tra- presso la Scuola Superiore Sant'An-

sferimento tecnologico del Polimi , na a Pontedera si sono ritrovati i

"luogo" deputato al passaggio dico- rappresentanti dei 13 enti universi-noscenze tra l'accademia e le impre- tari e di ricerca e dei 146 partner pri-

se. «Il Competence center che sor- vati che daranno vita al Centro di

gerà alla Bovisa - spiega Ferruccio competenza «Artes 4.0», focalizzato

Resta, rettore del Polimi - sarà un sulla robotica. «Già da questo primohub per far incontrare le imprese incontro - spiega Paolo Dario, di-con altre imprese . Pensiamo anche rettore dell'Istituto di BioRoboticaa dei "mirror", delle strutture satel- e coordinatore della proposta - ab-lite da creare vicino alle realtà indu - biamo avuto la conferma di poterstriali che ne avranno bisogno. An- contare su un grandissimo bacino diche all'estero , perché siamo convin- competenze e tecnologie da offrireti che la capacità di fare impresa del- alla crescita competitiva italiana».l'ingegneria made in Italy possa antonio.larizza@ ilsolea4ore.comessere esportata con successo».

I Centri di competenza, una voltaa regime, dovranno essere dei sor-vegliati speciali, perché dall'analisidella loro attività potrebbe emerge-re una capacità di innovazione daparte delle imprese italiane che oggisfugge alle classifiche ufficiali. Ilmonitoraggio di questi poli, naticon una mission chiara - fornire ser-vizi alle Pini per favorirne il proces-

Competenze professionali Pagina 3

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IL NETWORK DELLE ECCELLENZE

SOGGETTOCAPOFILA

NOME DEL CENTRODI COMPETENZA

PUNTEGGIO

q1 Politecnicodi Torino

Manufacturing 4 0

[2 PolitecnicoA; M'I ano

Made in Italy 4.0 9

[3 Alma Mater StudiorumUniversità di Bologna

Bi-Rex 8

4 Scuola SuperioreSant 'Anna di Pisa

Artes 4.0 8

[5 Università degli Studidi Padova

Smact 7

Università degli Studidi Napoli " Federico II"

Industry 4.0 7

q7 Consiglio Nazionaledelle Ricerche

Start 4.0 6

Università degli Studidi Roma " La Sapienza"

Cyber 4.0 6

IN SINTESI

8I centri di competenzaSono otto i Centri ammessi sullabase dei requisiti ministeriali (perl'elenco si veda la tabella), cheaccederanno alla fase dinegoziazione per i finanziamenti

50%Contributi diretti alla spesaLe imprese potranno presentareprogetti di innovazione e ricercaindustriale che saranno agevolaticon contributi diretti alla spesanella misura del 50%. L'importomassimo per ciascuno progetto èpari a200milaeuro

Tecnologie abilitanti. Ricercatore al lavoro nei laboratori del PoliFAB, il centro perle micro e nano tecnologie del Politecnico di Milano

Competenze professionali Pagina 4

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PROFESSIONI/ Lo annuncia a Italia Oggi il presidente dell 'Adepp, Alberto Oliveti

Un mutuo soccorso tra le CasseFondo di solidarietà . Per aiutare gli enti in difficoltà

DI SIMONA D'ALESSIO

U

n «fondo intercate-goriale di solidarietà»fra le Casse di previ-denza professionali,

che possa esser utilizzato persupportare un Ente, in caso didifficoltà finanziaria. E, per rea-lizzarlo, si pensa di «proporre algoverno una defiscalizzazione, icui proventi possano costituire»una riserva per il mutuo soc-corso nel sistema pensionisticoprivato e privatizzato. A rive-larlo a ItaliaOggi il presidentedell'Adepp (l'Associazione cheriunisce le Casse) Alberto Oli-veti, annunciando che l'organi-smo ha deciso ieri di istituireuna commissione «ad hoc» peraffrontare il tema e individuarele forme per attuare il proget-to, una questione, ha dichia-rato, «che sollevavamo già datempo».

«Sappiamo che non è possibi-le stornare contributi previden-ziali versati obbligatoriamentedai singoli iscritti alle Gestionidi appartenenza, quindi, l'ipo-tesi della defiscalizzazione èquella allo studio», ha prose-

guito, tuttavia «occorre verifi-care che ci sia, innanzitutto, lavolontà politica dell'esecutivodi intervenire per ridurre lainiqua doppia tassazione (sulleprestazioni erogate e sui ren-dimenti da investimento, ndr)che grava sulle Casse. Il proble-ma, che oggi riguarda alcuneprofessioni intellettuali comequella dei giornalisti» associatiall'Inpgi, «è legata al concettodella proprietà intellettualeche, venendo a mancare, fa sìche si corra il rischio che pertali lavoratori saltino i flussicontributivi. L'ideale sarebbedisporre di un meccanismo chepossa veramente tutelare laproprietà intellettuale. So chein Europa si sta lavorando pertrovare una soluzione, e mi au-guro che anche le nuove tecno-logie possano fornire un aiutoconcreto in questa direzione»,ha sottolineato il numero unodell'Adepp.

Quel che è chiaro è che laproposta che uscirà dalla com-missione che verrà insediataall'interno dell'Associazionenon riguarderà un contributo«una tantum» che viene trasfe-

rito da un Ente all'altro, «sottoforma di mero sostegno assi-stenziale», perché «servirebbeun disposto legislativo che lopreveda» (e che l'iniziativavenga, perciò, accolta e con-divisa dai ministeri vigilantidel lavoro e dell'economia,ndr), ha aggiunto Oliveti. «Laquestione è complessa e, pertirare le somme, vi sarebberotre impostazioni da seguire: laprima è l'ipotesi di costituire ilfondo fra le Casse, però, se talefondo dovrà esser composto dacontributi dei professionisti,per quanto differibili in patri-monio, non so se potrà supera-re il vaglio di legittimità» deidicasteri vigilanti. La secondastrada è quella di usare laleva della defiscalizzazione, e«un'apertura legislativa, in talsenso, potrebbe prevedere cheuna quota parte delle risorsepossa esser destinata ad un ri-torno intercategoriale». Infine,a giudizio di Oliveti, per affron-tare globalmente la questio-ne, si potrebbe «definire unsalario che vada a tutelarela proprietà intellettuale».

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Previdenza professionisti Pagina 5

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D Sole28

0IS Pagina 28Foglio i

Continua la crescita degli avvocati (+0,4%)

IL CONVEGNO

Oggi a Roma l'incontroorganizzatodalla Cassa forense

Federica Micardi

La popolazione forense continua acrescere. Alla fine del 2017 gli iscrittiall'albo hanno raggiunto le 242.796unità. Certo il tasso di crescita èbasso, pari allo 0,4% (è stato del-l'1,9% nel 2016) un valore molto lon-tano dal picco del +1o% registratonel 1999. Il reddito medio, invece, si

contrae. Dal 1996 ad oggi è calato dicirca ilio%e oggi è pari a 38.437 cu-ro. Va aggiunto però che nel 1996 gliavvocati iscritti all'albo erano87mila.

In poco più di vent'anni la pro-fessione è cambiata molto e, percolpa o per merito delle tecnologie,è destinata a cambiare ancora.

Ne sono consapevoli ivertici del-la Cassa di previdenza della catego-ria, che hanno deciso di focalizzareil convegno che si svolge oggi a Ro-ma, al Grand hotel Plaza su « Il pre-sente e il futuro dell'avvocatura traItalia ed Europa», in programmadalle 8,3o alle 16,30.

Durante la giornata di studio sa-

ranno presentati i dati sulla catego-ria rilevati nel terzo rapporto Censissull'avvocatura italiana.

Una loro anticipazione era statagià data un mese fa a Milano, in me-rito al reddito, al volume di affaricomplessivo generato dagli avvoca-ti - che dal 1996 a oggi è triplicatofino a raggiungere la soglia del 13miliardi di euro- e all'effetto dellaconcentrazione: gli studi strutturatiregistrano un aumento della pro-duttività del 35% e un aumento delreddito del 25 per cento.

Oggi si farà il punto sullo stato disalute e sull'immagine della profes-sione, sui suoi punti di forza e sullesfide del futuro partendo dalle in-

terviste fatte alla categoria (sonostati sentiti 11.338 avvocati iscrittialla Cassa).

Durante il convegno ampio spa-zio verrà dato alle opportunità chearrivano dall'Europa e alle azionimesse in campo dall'ente di previ-denza per facilitare ai propri iscrittil'accesso ai fondi Ue.

Al dibattito, accanto ai rappre-sentanti della categoria, partecipe-rà anche il presidente del parla-mento europeo Antonio Taj ani,

È possibile assistere ai lavori delconvegno anche attraverso la diret-ta streaming sulsito della Cassa forense dalle 9,30.

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Avvocati Pagina 6

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Cassa forense, dal 1995160 mila avvocati in più

L'Avvocatura italiana ingrossa le fila (nel 1995 erano«83.090» gli iscritti agli Albi , cifra salita nel 2017 a«242.796»), vede aumentare le opportunità di incre-mentare il giro d 'affari (grazie all'uso dei fondi euro-pei, consentito anche ai liberi professionisti , a seguitodell'equiparazione alle Piccole e medie imprese, otte-nuta in Europa e «trasferita » nel nostro paese) e fa iconti con i mutamenti economico -sociali (come il di-vario elevato fra i redditi dei legali e quelli delle piùsvantaggiate colleghe). Occasione per riflettere sullo«stato di salute » della categoria (e proporre idee pergarantirle un futuro più solido) sarà il convegno pro-mosso oggi , a Roma , all'Hotel Plaza , a partire dalle 9:30,dalla Cassa nazionale di previdenza forense, impegnatain un percorso di sostegno nei confronti degli oltre 240mila associati , attraverso il cosiddetto «welfare inte-grato», un ventaglio , cioè, di interventi assistenziali abeneficio dell 'avvocato , della sua famiglia e della suaprofessione.Manuale per conoscere l'andamento della professionegiuridica sarà il «Rapporto annuale sull'Avvocatura ita-liana», elaborato dall 'Ente pensionistico in collabora-zione con il Censis (e giunto alla terza edizione), cheverrà presentato dal segretario generale e dal respon-sabile formazione e innovazione del Censis Giorgio DeRita e Andrea Toma, e dal presidente di Cassa forenseNunzio Luciano ; a discutere , poi, dei contenuti dellostudio (da cui , secondo alcune anticipazioni , emergeun progressivo calo degli studenti iscritti alla facoltàdi Giurisprudenza , a partire dal 2011 ) i rappresentantidelle principali istituzioni e associazioni forensi: Consi-glio azionale forense, Organismo congressuale forense,Associazione italiana dei giovani avvocati , Associazionenazionale forense, Unione nazionale camere civili. In-fine, il dibattito sarà incentrato sull 'impiego dei fondistrutturali e di investimento europei (alla presenza diassessori regionali e del presidente dell'EuroparlamentoAntonio Tajani), da cui sarà possibile stilare un bilanciosulla partecipazione ai bandi dei professionisti italiani.E, infine, verrà illustrato il portale Europa del sito webdi Cassa forense (con un 'apposita sezione dedicata allediverse forme di finanziamento Ue).

Simona D'Alessio

Cassa forense Pagina 7

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I commercialisti danno i votiagli obblighi antiriciclaggioPROFESSIONISTI

Questionario agli iscritticon 31 risposte da inviareagli Ordini territoriali

Giovanni Parente

Doppia mossa del Consiglio naziona-le deidottori commercialisti ed esper-ti contabili (Cndcec) sull'antiriciclag-gio. Con un'informativa (la 48/2o18)inviata dal presidente Massimo Miania tutti gli Ordini territoriali sono statidiffusi due documenti: il piano di for-mazione e il questionario che gliiscritti dovranno compilare. Quest'ul-timo consentirà agli Ordini territorialidi adempiere all'attività di vigilanzae controllo assegnata dall'articolo 11del Dlgs 231/2017, che è stato modifi-cato lo scorso anno dal decreto di re-cepimento della quarta direttiva co-munitaria in materia (Dlgs 90/2017).Come precisa l'introduzione del do-cumento messo a punto dal Cndcec, ilquestionario «deve essere compilatocon frequenza annuale e riguarda laraccolta di dati e informazioni riferiteall'anno solare precedente alla com-pilazione». In tutto si tratta di 31 do-

mande (il Cndcec si riserva di diversi-ficare i contenuti per gli anni successi-vi) declinate su cinque macro-argo-menti: organizzazione dello studioprofessionale e degli adempimentiantiriciclaggio; adeguataverifica del-la clientela; conservazione documen-tale; segnalazione delle operazionisospette; violazioni su contante e tito-li al portatore. Si svolgerà via Pec sial'invio del questionario agli iscritti siala trasmissione delle risposte (conan-nessa autorizzazione al trattamento

I DUE PILASTRI

i. II questionarioIl questionario antiriciclaggiosarà indirizzato agli iscritti viaPec dagli Ordini territoriali perconsentire loro di adempiereall'attività di vigilanza econtrollo

2. La formazioneIl piano di formazione sisvilupperà su due livelli diconoscenza delle norme ed èrivolto agli iscritti maancheacollaboratori e a dipendentidegli studi

dei dati). Unavolta ricevuto il questio-nario compilato e l'autodichiarazioneche i dati contenuti sono «vene reali»,l'Ordine territoriale competente con-trollerà il contenuto e se non rileveràirregolarità la accoglierà con esito fa-vorevole registrando l'assolvimentodegli obblighi. In caso contrario, inve-ce, «si apre laprocedurae confronto»con l'iscritto. Il questionario havalen-za interna e «non può essere esibito aterzi» come elemento di prova.

L'altro pilastro dell'informativa èrappresentato dal piano di formazio-ne sull'antiriciclaggio indirizzato aiscritti, ma anche a collaboratori e di-pendenti degli studi. Gli Ordini terri-toriali dovranno organizzare in unanno eventi formativi di durata noninferiore atre ore ciascuno garanten-do un'offerta sia sul primo livello fina-lizzato alla conoscenza di base dellenorme antiriciclaggio sia sul secondolivello relativo alle regole tecnichedell'organismo di autoregolamenta-zione. Spazio anche alla formazioneinterna allo studio: per ogni eventodovrà essere redatto un verbale, chedovrà essere conservato a cura del ti-tolare nel fascicolo antiriciclaggio peressere messo a disposizione degli or-gani di vigilanza in caso di richiesta.

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Commercialisti Pagina 8

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La stretta franco-tedescae quel bivio (scomodo)di fronte a Conte e TriaGli effetti della proposta di Merkel e Macron

Lo scenario

di Federico Fubini

Uno strano destino ha riser-vato a Giuseppe Conte e Gio-vanni Tria, due uomini lontanidalla politica fino al mese scor-so, una scelta che può segnarea fondo l'Italia per molti anni. Ilpresidente del Consiglio e ilministro dell'Economia devo-no compierla entro pochi gior-ni ed entrambe le strade da-vanti a loro sono piene trappo-le: se prendono la prima, met-tendo un veto alla propostafranco-tedesca di riforma del-l'area euro emersa martedì, ri-schiano di innescare una cate-na di eventi che porterebbe allasostituzione di Angela Merkelcon un cancelliere tedesco an-cora meno disposto a compro-messi. Ma se imboccano la se-conda, accettando quella bozzafranco-tedesca al vertice Ue difine mese, le conseguenze pos-sono essere almeno altrettantosgradevoli: un governo del-l'unione monetaria nel quale ilBundestag conquista di fattoun potere speciale di indirizzosulle politiche economiche ditutti e conquista le basi giuridi-che per poter guidare presto otardi l'Italia verso un eventuale«default», più o meno ordina-to, alle prossime tensioni suldebito.

Nessuna di queste opzioni èappetibile, ma sono le sole ri-maste. Lo sono perché la situa-zione che ha portato fin qui

non ne lascia altre. Non solo frai conservatori tedeschi, ma an-che fra alleati di Berlino comel'Olanda o la Finlandia, la can-celliere è sotto accusa per le ti-mide concessioni fatte al presi-dente francese Emmanuel Ma-cron: un «bilancio della zonaeuro» (da quantificare, ma pic-colo) «per promuovere la com-petitività, la convergenza e lastabilizzazione dell'area euro»a partire dal 2021. Per l'Italia re-spingere quell'accordo franco-tedesco significa bloccare an-che questa parte e soprattuttosconfessare la cancelliera, ri-schiando di perderla e poi rim-piangerla come interlocutore.

Eppure accettare il pattofranco-tedesco è altrettanto in-sidioso, perché la parte di essovoluta da Berlino è pensata persubordinare anche giuridica-mente l'area euro al Bundestage aprire una strada che puòportare l'Italia alla ristruttura-zione del debito: una ferita chesegnerebbe a fondo un'interagènerazione e infliggerebbedanni molto gravi all'intero si-stema finanziario. Questa partedell'accordo fra Merkel e Ma-cron presenta infatti, dietro unlinguaggio accuratamente va-go, assonanze evidenti con ilpiano che aveva già presentatol'allora ministro delle Finanzeuscente Wolfgang Schäuble su-bito prima di lasciare (vedi«Corriere della Sera», io otto-bre 2017).

In primo luogo infatti il co-municato franco-tedesco dimartedì inserisce un nuovo at-tore politico nel governo del-l'euro: il fondo salvataggi

(Esm), al quale ora si voglionodare poteri di sorveglianza sul-le scelte economiche e di bilan-cio dei Paesi della moneta uni-ca. L'Esm, si legge, «dovrebbeavere la capacità di valutare lasituazione economica degliStati membri, contribuendo al-la prevenzione delle crisi». Se-gue un richiamo al ruolo deiparlamenti nazionali in questavigilanza. Questo è un passo si-gnificativo verso la subordina-zione di fatto dei Paesi dell'areaal Bundestag, dunque agliumori dell'opinione pubblicatedesca, dato il sistema di go-verno interno dell'Esm stesso.Il fondo salvataggi può infattiprendere decisioni in due mo-di: nei casi più delicati all'una-nimità del consiglio (dove sonorappresentati gli azionisti, cioèi governi dell'euro) e negli altricon una maggioranza con al-meno l'8o% dei diritti di voto.Dunque solo Germania e Fran-cia hanno di fatto un veto indi-viduale su ogni decisione, per-ché solo loro hanno quote so-pra i1 20%. Così l'Esm in questaproposta vigila su tutta l'areaeuro, in competizione con unorgano sovrannazionale comela Commissione Ue, ma nonpuò fare nulla che il Bundestagnon approvi: un'evidente viola-

zione del principio di ugua-glianza fra Stati alla base del-l'Unione europea.

Anche più delicato per l'Ita-lia è poi il secondo aspetto, per-ché all'Esm si propone di con-ferire il potere di fare «analisidella sostenibilità del debito»dei Paesi in difficoltà e di «faci-litare» il dialogo fra questi Statie gli investitori privati. È un se-gno che il Bundestag difficil-mente approverà salvataggiche non prevedano il sacrificiodi questi ultimi, in modo da ri-durre le somme da prestare. Èil principio del bail-in bancarioapplicato ai titoli di Stato. Ed èpensato, senza dirlo, soprattut-to per procedere a tempo debi-to a un rinvio di anni delle sca-denze sui bond sovrani di Ro-ma. Per Merkel, è un modo dicontenere l'ansia dell'opinionepubblica tedesca di dover paga-re per il debito italiano. E amaggior ragione diventa im-portante per il governo giallo-verde controllare il deficit, inmodo da non rimettere in gio-co la fragile tregua che Tria haconquistato sui mercati.

11 fondoSulle decisioni dell'Esmsolo Germania eFrancia hanno di fattoun veto individuale

Scenari Economici Pagina 9

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La scelta

• L'Italia devedecidere qualelinea tenere invista dei verticeeuropeo deicapi di Stato edi governo deiprossimi 28 e29 giugno

• L'Italiapotrebbemettere unveto allapropostafranco-tedescadi riformadell'area euro.In questo mo-do, però,rischierebbe difavorire lasostituzione diAngela Merkelcon uncancellieretedesco ancorameno dispostoa compromessi

• Accettandol'ipotesi diaccordo francotedesco sipotrebbe aprirela strada a ungovernodell'unionemonetaria conun poterespeciale delBundestag

MinistroII ministro delleFinanzetedesco OlafScholz, 60 anni.Fa parte deipartitosocialdemo-cratico di cui èstato anchesegretario.In precedenzaè stato ancheministro deiLavoro

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D Sole28

0IS

Sul decretoprivacyle correzionidella Camera

IL PARERE

Le sollecitazioni:maggiore chiarezzae meno oneri

Antonello CherchiROMA

Maggiore chiarezza e minori onerisu cittadini e imprese, in particola-re piccole e medie. Sono, in sintesi,le indicazioni che la commissionespeciale della Camera ha dato alGoverno con il parere votato ieri amaggioranza (Pd e Fi si sono aste-nuti) sul decreto privacy. Si trattadel provvedimento che deve dire,alla luce del regolamento europeodiventato operativo il 25 maggio,quale parti della vecchia normativaitaliana in materia di protezionedei dati sono ancora compatibilicon le nuove regole europee.

Sul testo inviato da Palazzo Chi-gi le valutazioni di Montecitoriosono articolate in diversi punti cri-tiche. «L'auspicio - sottolinea Ros-sana Boldi (Lega), relatrice del pa-rere - è che il Governo ne tengaconto e sfrutti gli spazi concessi dalregolamento europeo per rendereil decreto di facile applicazione emeno afflittivo, evitando che perinterpretarlo sia necessario ricor-rere al consulente, perché anchequesto per l'azienda è un onere».

Anche il Garante della privacypuò - secondo il parere - fare la suaparte di semplificazione in sede dipredisposizione linee guida. Al-l'Autorità si chiede, inoltre, di esse-re, nei primi otto mesi della nuovaprivacy, conciliante.

Sulle sanzioni penali - introdot-te dal decreto - la Camera racco-manda di mantenerle solo in pre-senza di violazioni gravi, evitandola sovrapposizione conle sanzioniamministrative.

RIPRCUUZ'.CNE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo dei destinatario, non riproducibile.

Pagina 28Foglio i

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neÌizuzìoneTurismo,Arte e Cukura

Privacy Pagina 11

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La Ue in difesa del diritto d'autore«Le piattaforme web paghino»Primo ok dell'Europarlamento ad una tassa per l'utilizzo delle notizie online

di Massimo Sideri

E un fatto che la riforma eu-ropea in difesa del copyrightonline sia stata approvata ieridalla commissione giuridicadell'Europarlamento con unamaggioranza non plebiscita-ria (14 voti a favore contro g).Ma non chiamiamola link tax,una tassa sui link, come è sta-ta furbamente battezzata dachi non la vorrebbe. La que-stione è molto più complessaproprio perché riguarda il di-ritto ad essere informati,quello di cronaca e anche, inmaniera più ampia, la demo-crazia. Nessuno vuole tassarei link che potranno continua-re ad essere condivisi libera-mente: per restare in tema diinformazione sul web se qual-cuno scrive questo sta divul-gando una fake news. L'arti-colo n della legge che, ricor-diamolo, parte nel 2015 dallaCommissione Ue, è quello più

discusso insieme all'articolo13. Il primo introduce l'obbli-go da parte delle piattaformecome Google e Microsoft(proprio ieri è stato lanciato ilservizio di Microsoft News) dipagare per l'utilizzo non deilink ma delle notizie, anchesotto forma di snippet, l'ante-prima formata da titolo, som-mario e immagini che i moto-ri di ricerca catturano auto-maticamente formando dei«propri» giornali. Purtroppola disabitudine alla lettura de-gli articoli e la velocità dellacircolazione online delle in-formazioni tende a soddisfarecon questi pochi elementimolti lettori. Lo sanno bene lepiattaforme online. Eppureanche fare correttamentequeste sintesi è un lavoro cherichiede professionalità (le fa-mose «5 W» inglesi: chi, cosa,perché, dove e quando). In-somma, si tratta di pagare illavoro. Senza il rispetto del di-ritto d'autore il rischio è che la

L'iter

Ceo Sundar Pichai, amministratore delegato di Google (Getty)

e Il votoIeri lacommissioneparlamentareAffari legali delParlamentoeuropeo haapprovato ipiani perl'aggiorna-mento dellenorme Ue sulcopyright per ilmondo online.II 2 lugliol'Assembleaplenaria siesprimerà sultesto mageneralmenteviene rispettatal'indicazionedellaCommissione

percentuale di fake news giàdiffuse come un virus in Reteaumenti, perché si mina ilmodello di business dei gior-nali (che non vivono di fondipubblici: i principali quoti-diani nazionali non ricevonosoldi dallo Stato). «La riformaavrebbe potuto essere fattameglio, in accordo con tuttigli stakeholder e gli Internetprovider - sottolinea uno deipadri del diritto all'oblio, il fi-losofo Luciano Floridi che in-segna all'Università di Oxford- ma in questo caso mi pareche l'istanza di fondo non siasbagliata. Il problema dell'in-formazione online esiste.Inoltre c'è una risposta per chifa notare che la Spagna e laGermania hanno già provato aintrodurre il pagamento perl'uso degli articoli e che Goo-gle semplicemente ha lascia-to questi mercati. Questo nonè un buon argomento: la dife-sa del copyright non funzionaa livello nazionale perché ci

• Il testoLe misure sonopiù restrittiverispetto aquelle propostedallaCommissioneUe e dagli Statimembri perchécolpisconoanche icontenutiindividuali checontengonoimmagini omusichecoperte dacopyright comeun video dellevacanze conuna hit famosa

• Il ConsiglioOra si aprono inegoziati con ilConsiglioeuropeo dovesi giocherà lapartita decisivaper la riformadefinitiva deldiritto d'autore

troviamo di fronte a dei gi-ganti».

Più intricata è la questionedell'articolo 13 che riguardaanche gli utenti che caricanocontenuti protetti su piatta-forme come YouTube. In que-sto caso la riforma introducel'obbligo per il provider diadottare filtri per bloccarel'operazione. In effetti questopunto può essere miglioratoin quanto non si parla diaziende come nel caso del-l'Art. n ma di utenti. E, in ognicaso, un filtro anche algorit-mico non saprebbe distingue-re tra, per esempio, un videodi sana satira e una pura diffu-sione di contenuti protetti. Ilpercorso non è ancora conclu-so - manca il voto in plenariadel 2 luglio che generalmenterispetta l'indicazione dellacommissione e il passaggio inConsiglio europeo - e questolascia presagire altre code po-lemiche. E scontri.

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Le nuove normeLa tassa sulle notizie (Art. 21) --La legge prevede l'introduzione di una tassa sullenotizie. Gli editori riceveranno un compensoper la pubblicazione di un estratto o del riassuntodel contenuto di un articolo

GM snippet -Tutte le anteprime degli articoli createautomaticamente dai social network e dagliaggregatori di notizie dovranno essere tassate

L'eflmieaztonedeitatti luü ;lecitiSe si verifica una violazione del dirittod'autore alla piattaforma viene ordinatodi eliminare il contenuto illecito, esattamentecorne avviene per i contenuti illegali

-- -Il filtro automatico (Art 13)Le piattaforme dovranno dotarsidi filtri automatici per verificare che i contenuti

tagli utenti non violino il diritto d'autoren l'effetto di censurare molte notizie

Il danno per gli editoriRidimensionare gli aggregatori dì notizie potrebbe danneggiaregli editori, soprattutto I più piccoli, che non verrebberopiù trovati sui motori <ti ricerca

( NUMERI

147le organizzazioni europee che loscorso aprile hanno firmato una letteraagli ambasciatori Ue degli Stati membriper chiedere dì rallentare il processodella riforma visti i tanti possibiliproblemi legali

14il votifavorevoii alla riforma nellacommissione Affari legali delParlamento europeo, nove i voticontrari

17 ,gli anni passati dall'ultimalegge sul copyright

i ricercatori che hanno firmatoun appello contro le nuove normetra cui Tim Berners Lee, uno degliinventori del Web, e Jimmy Wales,cofondatore di Wikipedia_

delta S

YouTube

Google

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In Gazzetta Ue la nuova direttiva sull'efficienza energetica degli immobili

Bonus in base alle opereIncentivi sugli edifici legati ai lavori effettuati

DI LUIGI CHIARELLO

E CINZIA DE STEFANLS

D

al nove luglio ci saran-no nuove regole in Eu-ropa per la prestazioneenergetica degli edifici

pubblici e privati . Obiettivo: lacostruzione di immobili a con-sumo di energia prossimo allozero, entro il 2050. Gli incentivisaranno legati alla qualità deilavori svolti. E un indicatoredi predisposizione degli edificiall'intelligenza dovrà misurarela capacità degli stessi di usarele tecnologie dell 'informazionee della comunicazione, ma an-che i sistemi elettronici, peradeguare il funzionamentodegli immobili alle esigenzedegli occupanti . La novità ècontenuta nella nuova diretti-va Ue 2018/844 del 30 maggio2018, anticipata da ItaliaOggiil 20/04/2018 e pubblicata sul-la Gazzetta Ufficiale dell'Ue,L 156, del 19 giugno 2018. Lanuova normativa Ue modificala direttiva 2010/31 sulla pre-stazione energetica nell'edi-lizia, e la direttiva 2012/27sull'efficienza energetica.

Una banca dati opzionaleper gli attestati di presta-zione energetica . Gli attualisistemi indipendenti di control-lo degli attestati di prestazio-ne energetica potranno essereusati per verificare la conformi-tà degli immobili, ma, secondola nuova normativa comunita-ria, andranno rafforzati per ga-rantire la qualità degli attesta-ti. Se il sistema indipendentedi controllo degli attestati diprestazione energetica saràcompletato da una banca datiopzionale, andando anche ol-tre i requisiti dettati dalla vec-chia direttiva 2010/31/UE, percome viene modificata dallanuova, questo sistema, diceva-mo, potrà essere utilizzato perverificare la conformità e perprodurre statistiche sui parchiimmobiliari regionali o nazio-nali. Serviranno dati di elevataqualità sul parco immobiliare,che potranno essere fornitisolo in parte, dalle banche datiper gli attestati di prestazioneenergetica, la cui costituzionee gestione è in corso in quasitutti gli Stati membri.

Il misuratore d'intelligen-

za. Nella direttiva si prevede lamessa a punto di un indicatoredella predisposizione degli edi-fici all'intelligenza; questo indi-ce, una volta messo in campo,ha l'obiettivo di sensibilizzare iproprietari e gli occupanti l'edi-ficio al valore dell'automazionedegli immobili e al monitorag-gio elettronico dei sistemi tecni-ci per l'edilizia, In più, dovrebberassicurare gli occupanti circa irisparmi reali delle nuove fun-zionalità implementate. L'uti-lizzo del sistema per valutarela predisposizione degli edificiall'intelligenza sarà, però, fa-coltativo per gli Stati membri.Che potranno anche decideredi non implementarlo nel mer-cato immobiliare.

Qualità dei lavori . Per ga-rantire che le misure finanzia-rie relative all'efficienza ener-getica siano applicate nel modomigliore nella ristrutturazionedegli edifici, la direttiva dispo-ne che le agevolazioni sianoancorate alla qualità dei lavoridi ristrutturazione; anche allaluce dei risparmi energeticiperseguiti o conseguiti. Que-ste misure di incentivazione

saranno, dunque, legate:- alla prestazione dell'appa-

recchiatura o del materiale uti-lizzato per la ristrutturazione;

- al livello di certificazione oqualifica dell'installatore;

- a una diagnosi energetica;- al miglioramento ottenuto

grazie alla ristrutturazione, cheva valutato confrontando gliattestati di prestazione ener-getica, prima e dopo la ristrut-turazione stessa, ricorrendo avalori standard o adottandoun altro metodo trasparente eproporzionato.

Infine, nei nuovi edifi-ci diventerà obbligatorioinstallare, se tecnicamenteed economicamente fattibile,dispositivi autoregolanti checontrollino separatamente latemperatura in ogni vano o,quando giustificato, in unadeterminata zona riscaldatadell'unità immobiliare. Negliedifici esistenti, invece, l'in-stallazione di questi dispositiviautoregolanti sarà richiesta almomento della sostituzione deigeneratori di calore, laddovesia tecnicamente ed economi-camente fattibile.

Efficienza energetica Pagina 16

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VERSO IL PRIMO DECRETO LEGGE

Sblocca-investimenti,corsia per gli enti localiAncora scontro su Tav

Allo studio norma perconsentire lo sblocco degli«avanzi di amministrazione»

Gianni Trovati

ROMA

Ci sono Regioni ed enti locali in primafila nel tentativo di rilancio degli inve-stimenti pubblici che rappresenta lachiave divolta del programma enun-ciato martedì dal ministro dell'Eco-nomia Giovanni Tria alla Camera.Dalle amministrazioni locali, del re-sto, passagran parte della spesapub-blica in conto capitale, e lì di conse-guenza si concentra larga parte dellacrisi che ha caratterizzato questavocenegli ultimi anni.

Afar salire le quotazioni dell'inter-vento nel cantiere del primo decretolegge del governo Conte è il lavorotecnico che si è sviluppato dopo chedue sentenze della Corte costituzio-nale (la 247 del novembre scorso e so-prattutto 1o1 di marzo 2018) hannocolpitole regole del pareggio di bilan-cio degli enti locali. Al centro delleobiezioni costituzionali c'è l'effetto diblocco che i meccanismi contabiliproducono sull'«avanzo di ammini-strazione», cioè sui "risparmi" che leamministrazioni riportano dagliesercizi precedenti. Sul piano tecnicola soluzione c'è, e passa dal ritorno alpareggio di bilancio originario (de-creto legislativo 118 del 2011) che chie-de di chiudere l'esercizio con unvalo-re non negativo nel saldo fra entratee spese finali. Da un punto di vistapo-litico, la mossa aiuterebbe a passaresubito ai fatti sulla ripresa degli inve-stimenti pubblici, e questo spiega ilfavore con cui la guardano gli espo-nenti di punta di M5 S e Lega al mini-stero dell'Economia. In questo pas-saggio, il decreto ripescherebbe quin-di un lavoro tecnico portato avantinell'ultima fase del governo Gentilo-ni: ma è stato lo stesso ministro Tria,del resto, a spiegare ieri che «le sfidecondizionate dallaparticolare situa-zione economica dovranno essere af-frontate nel segno della continuitàcon le politiche adottate nel passatoper gestire al meglio il presente».

Sugli investimenti nazionali, inve-ce, ai nodiburocratici e contabili si af-fiancano le incognite politiche conti-nue. Ieri il ministro delle Infrastruttu-re Danilo Toninelli è tornato sullaquestione, ribadendo ieri alla Cameranel suo primo question time l'obietti-vo di «riesaminare in tempi brevi lediverse grandi opere» e di «ridiscute-re integralmente il progetto dellaTavTorino-Lione», annunciando anche«ulteriori valutazioni costi-benefici»sul Terzo Valico dei Giovi. Le parole diToninelli riaccendono le polemichecon i governatori, dal Sergio Chiam-parino che da uno stop alla Tav vedeil rischio di «accrescere l'isolamentoo la marginalizzazione del Piemonte»al ligure Giovanni Toti secondo cui ilTerzo valico «non si può fermare».

Tornando agli enti locali, sulvaloreeffettivo in termini di investimentisbloccabili, i numeri restano tutti dadefinire. Le cifre sugli avanzi "blocca-ti" nei conti degli enti territoriali sonostate elaborate dall'Ufficio parlamen-tare di bilancio, e sono cifre enormi: intutto si tratta di quasi un punto di Pil,16,2 miliardi, divisi fra regioni (10,8miliardi) ed enti locali (5,3 miliardi, 3,7dei quali nei Comuni). Il cambio di re-gole, però, non libererebbe in un colposolo tutti questi fondi accantonati,perché gran parte delle risorse reste-rebbero comunque «vincolate» aun'opera specifica, che va progettatainvia definitiva, messa a bando e av-viata. Per capire l'energia potenziale"nascosta" nei bilanci, allora, è più uti-le partire dalle richieste di spazifinan-ziari avanzate dagli enti locali peri va-ri bandi "pro-investimenti" messi inpista dall'ultima legge di bilancio: iComuni hanno chiesto bonus per 1,15miliardi di euro, e su questa base gliamministratori locali stimano unosblocco potenziale intorno agli 1,5 mi-liardi di euro. I numeri che contano,anche per pesare il possibile impattodella norma sui saldi di finanzapub-blica e quindi le esigenze di copertura,saranno quelli della Ragioneriagene-rale dello Stato.

Per quel che riguardale Regioni c'èpoi da distribuire il miliardo in dueanni messo adisposizione dei loro in-vestimenti dall'ultima manovra. La

tabella con le cifre assegnate per re-gione per regione è pronta, era stataallegata a un emendamento presen-tato in commissione speciale al decre-toAlitaliama era caduta per incompa-tibilità di materia. Il decreto legge incostruzione offre quindi il primo tre-no utile per una norma che non ha co-sti aggiuntivi, perché il miliardo indue anni è già calcolato nei tendenzia-li di finanza pubblica.

Da questa doppia mossa, in ognicaso, potrà arrivare solo una primaspintaperun cambio di rotta sugli in-vestimenti pubblici che habisogno diun lavoro più complesso.

A certificare l'entità del problemaci sono i numeri. I più aggiornati sonoquelli dell'ultima trimestrale di cassadella Ragioneria generale, che nel pe-riodo gennaio-marzo di quest'annomostraunaflessione del12,7%nei pa-gamenti per «investimentifis si lordi»nella Pa rispetto allo stesso periododell'anno scorso. E quella fotografatadallaRagioneriaè solol'ultimatappadi una parabola discendente che con-tinua da anni. Nel 2017, spiegano i datidi competenza del Dei, gli investi-menti sono scesi del5,6%rispetto al-l'anno prima, e del9,6%se il confrontosi allarga al 2o15. Nel 2017, ogni Zooeuro di spesa pubblica solo 7,8 sonoandati al conto capitale.

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«TORINO-LIONEVA RIDISCUSSA»

Toninelli alquestion time

conferma: analisicosti-benefici

sull'opera

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Infrastrutture Pagina 17

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La flessione

Gli investimenti fissi lordi pagati dalle pubbliche amministrazionenei primi tre mesi dell ' anno . Dati in milioni

TOTALE 4.261 4 .382 3.825

evidenziali

centrale

VARIAZIONE

2018/17 -12,7%.....................................2018/16 .. `C), á

2018/17 +4,5%...............................................2018/16 -124,251o

2018/17 -18,0%..............................................2018/16 -5,ú2ót.

Pa locale 3.268

2016

3.180

2017

2.809

2018

2018/17 -11,7%.................................2018/16 -14,O%

Fonte: Ragioneria generale dello Stato - Trimestrale di cassa

Infrastrutture Pagina 18