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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina I

IRAP

Niente Irap per il medico che resta nella convenzioneSole 24 Ore - Norme ETributi

09/11/15 P. 28 Giorgio Gavelli 1

BIOEDILIZIA

Tecnici al servizio della saluteItalia Oggi Sette 09/11/15 P. 47 Robert Hassan 2

SICUREZZA ICT

Cybercrime per le aziende un costo di 575 miliardiRepubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 1 Fabio Tonacci 3

A Chieti un server arti spie "Hacker a caccia di brevettiRepubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 8 Luca Lezzi 7

PARCELLE PROFESSIONALI

Parcelle dei professionisti scacco dalle grandi impreseRepubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 42 Paola Pilati 8

DDL CONCORRENZA

Il braccio di ferro sulle nuove norme sulla concorrenzaRepubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 42 10

AMBIENTE

Il futuro del Paese è la grande onda dell'innovazioneSole 24 Ore - Focus 09/11/15 P. 15 Ermete Realacci 11

ENERGIE RINNOVABILI

Accumulo, tecnologia vincente del futuroSole 24 Ore - Focus 09/11/15 P. 17 Nino Amadore 12

GREEN ECONOMY

L'energia verde ha già raggiunto gli obiettivi europeiSole 24 Ore - Focus 09/11/15 P. 17 Elena Comelli 13

FOTOVOLTAICO

Fotovoltaico con modello unicoSole 24 Ore - Norme ETributi

09/11/15 P. 33 Dario Aquaro 14

REATI AMBIENTALI

Ecoreati, si valuta la condottaItalia Oggi Sette 09/11/15 P. 4 Vincenzo Dragani 16

AMBIENTE

Energia, la svolta verde dei Big "Il clima un affare miliardario"Repubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 4 Luca Pagni 18

SOCIETÀ DI INGEGNERIA

Micoperi, da Suez alla Concordia e l'Onu diceva: "Eroi i vostri sub"Repubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 25 Jenner Meletti 21

RICERCA

L'Italia fa il pieno di brevetti grazie alle multinazionaliRepubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 21 23

Premio a scienziate under 35Sole 24 Ore 09/11/15 P. 13 Enrico Netti 24

NUOVE TECNOLOGIE

Le specialità del futuro sono già in corsoSole 24 Ore 09/11/15 P. 13 Alberto Magnani 25

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Pagina II

RICICLO

Economia circolare strada obbligataSole 24 Ore - Focus 09/11/15 P. 16 Elena Comelli 27

CATASTO

Scopri online i metri quadrati di casa tuaSole 24 Ore 09/11/15 P. 1 Cristiano Dell'Oste 30

DOPO EXPO

Messa: una scelta che rischia di scardinare il modello lombardoCorriere Della Sera 09/11/15 P. 9 Federica Cavadini 32

Rocca: bene pubblico-privato Subito una data, entro giugnoCorriere Della Sera 09/11/15 P. 9 Michelangelo Borrillo 33

L'Istituto di tecnologia: «La formula è la Boston area Sarà un sistema aperto»Corriere Della Sera 09/11/15 P. 8 Giovanni Caprara 34

«Milano resti al centro del dopo Expo»Corriere Della Sera 09/11/15 P. 8 Paolo Foschini 35

OCCUPAZIONE

Generazione Neet niente studio né lavoro in Europa siamo primi e non è un bel recordRepubblica 09/11/15 P. 22 Tiziana De Giorgio 36

CIG

Cigs, la comunicazione perde i criteri di sceltaSole 24 Ore - Norme ETributi

09/11/15 P. 31 Daniele Colombo 39

EDILIZIA

Bancarotta e miniabusi edilizi Entra in gioco la non punibilitàItalia Oggi Sette 09/11/15 P. 2 Antonio CicciaMessina

41

FORMAZIONE

GE investe nella formazioneItalia Oggi Sette 09/11/15 P. 47 43

FISCO

Bonus e immobili, ultimi ritocchi al 730Sole 24 Ore 09/11/15 P. 8 Cristiano Dell'Oste 44

PROFESSIONI

Per gli avvocati sono in arrivo 18 specializzazioniSole 24 Ore 09/11/15 P. 12 Benedetta Pacelli 46

NOTAI

Notai a confronto su diritto e sviluppoSole 24 Ore 09/11/15 P. 25 47

INPS

Il cantiere pensioni tra cassa, equità e vecchia politicaRepubblica 08/11/15 P. 22 48

INVESTIMENTI

Due gambe per i Fondo strategico targato CdpRepubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 5 Giovanni Pons 49

Banche, cantieri e tcl spuntano opportunitàRepubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 30 50

RICERCA

Gianotti, l'italiana che guida il Cern «Ragazzi,viaggiate e poi tornate»Corriere Della Sera 08/11/15 P. 18 Giovanni Caprara 51

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Pagina III

Versalis, M&G, Polynt la chimica in mano ai fondiRepubblica Affari Finanza 09/11/15 P. 21 Christian Benna 53

CCIAA

Cciaa, prove di aggregazioneItalia Oggi Sette 09/11/15 P. 14 Cinzia De Stefanis 55

COLAP

RIPARTE L'ITALIA con la Road Map del CoLAPRepubblica Speciale 09/11/15 57

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-Juttìve. Professionista del Servizio sanitario nazionale senza dipendenti

Niente Trap per il medicoche resta nella convenzioneGiorgio Gavelli

Non è soggetto alrap il medi-co in convenzione con il Serviziosanitario nazionale che usa lanormale dotazione strumentalee organizzativa prevista dallaconvenzione con l'Asl, anche inconsiderazione del fatto chel'ammontare dei compensi di-pende dal numero dei pazientiassistiti e non daimezzi a disposi-zione del professionista. In unadecisione articolata, perché ba-satasuunavviso di accertamentocontenente una pluralità di rilie-vi, la Ctr Veneto (777/29/2015,presidente Valmassoi, relatoreQuaglia) torna su un tema fre-quente nel contenzioso tributa-rio degli autonomi, sovvertendol'esito del giudizio di primo gradoe allineandosi alla giurispruden-za prevalente della Cassazione.

L'autonomia organizzativaoggetto di giudizio era quella di

un medico di famiglia che solomarginalmente svolgeva l'attivi-tà di odontoiatra, senza avvalersidi dipendenti, situazione che hafacilitato la decisione dei giudici.Infatti, qualora sia presente unasegretaria addetta alla "gestione"degli appuntamenti o una infer-miera, l'esito del contenzioso èmolto meno scontato, come di-mostrato anche dalla risposta delsottosegretario all'Economia al-l'interrogazione parlamentare n.5-05000 del 12 marzo scorso.L'esponente del Governo ha ri-chiamato a titolo di esempio

LAVICENDALa decisione della Ctr Venetoha riguardato un soggettoche utilizzava la dotazionestrumentale e organizzativaprevista dall'intesa con ilSsn

«l'impiego di beni strumentali odi lavoro altrui in misura ecce-dente a quanto necessario perl'esercizio dell'attività professio-nale del medico di base» tra glielementi che provano la presen-za di autonoma organizzazione eha affermato che «l'individua-zione di specifici ulteriori para-metri qualitativi e quantitativiper definire la sussistenza diun'autonoma organizzazionepuò avvenire solo con un even-tuale intervento normativo enonin via amministrativa».

Purtroppo, però, l'occasionedella legge delega non è stata col-ta, per cui il contenzioso è desti-nato a proseguire. Peraltro, alcu-ni documenti di lavoro finalizzatiai decreti attuativi della riformasembravano orientati a ricono-scere l'inesistenza del requisitosoggettivo ai medici dotati «del-lo standard previsto dalla con-

venzione» ovvero (per le attivitàintra-moenia) ai medici che per-cepiscono più del75%io del pro-prio reddito dall'attività svolta inconvenzione nell'ambito distrutture ospedali ere.

Quel che è certo (almeno nellagiurisprudenza della Cassazio-ne, sentenze 9692/2012 e16467/2014) è che la struttura cheassume rilevanza è quella predi-sposta dal professionistaenon daterzi (ad esempio nelle case di cu-ra). L'assoggettamento a Irapdell'attività svolta nell'ambitodella medicina di gruppo è statasottoposta al possibile vaglio del-le Sezioni unite dall'ordinanza6330/2015, data la peculiarità diquesta modalità organizzativa(sempre più frequente), che con-sente a più professionisti «di svi-luppare e migliorare le potenzia-lità assistenziali di ciascuno di es-si». A ogni modo, la disponibilitàdello studio non dovrebbe costi-tuire elemento rilevante (circo-lare 28/E/2010), anche nel caso incui siricevano i pazientiin due lo-cali distanti tra loro (Cassazione2967/2014).

0 RIP ROD DZION E RISERVATA

Irap Pagina 1

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Tra le figure più richieste in ambito sanitario anche gli esperti in terapie radianti

Tecnici al servizio della saluteAli ingegnere biomedico la valutazione dei dispositivi

Pagina a curaDi ROBERT HASSAN

ossiede conoscenzerelative ai metodi eagli strumenti propridell'ingegneria con le

competenze tipiche dell'ambi-to della medicina e della biolo-gia: sono i tratti caratteristicidell'ingegnere biomedico, unruolo emergente che si occupadi quantificare, controllare eottimizzare l'interazione trale tecnologie, i fenomeni biolo-gici e l'uomo. Nel dettaglio, lecompetenze di un ingegnerebiomedico operante all'inter-no di una struttura che eroghiprestazioni sanitarie possonoriguardare la valutazione deidispositivi medici da acquista-re e del rapporto costi/beneficilegati all'impiego di una deter-minata tecnologia, oltre allagestione dell'introduzione, del-la manutenzione e dell'even-tuale dismissione delle appa-recchiature in questione. Seinvece l'ingegnere biomedicosi trova a lavorare all'internodi un'impresa operante nellaproduzione di dispositivi o tec-nologie medicali, i suoi compitipossono contemplare la verifi-ca delle condizioni di utilizzo edi funzionamento di strumen-tazioni e impianti, valutan-done i rischi connessi all'uso,lo svolgimento delle funzionitecnico-scientifiche nella com-mercializzazione e nella produ-zione dei dispositivi medici. Unaltro profilo richiesto nel set-tore sanitario è il tecnico cheopera con tutte quelle figuremediche implicate nell'impiegodi radiazioni ionizzanti. Oltreche in centri di ricerca e strut-ture sanitarie, pubbliche o pri-vate, tale tecnico può trovarsia lavorare anche presso indu-

Nl a ns ioElB

Si occupa di quantificare, control-lare e ottimizzare l'interazione trale tecnologie, i tenonieni biologicie l'uon-ioPossiede conoscenze relative ainnetc>di e agli strurnenti propri

Competenze dell'ingegneria con le con-ipe-Lenzetipiche deii'anibito della medicinae della biologia

strie di produzione e agenziedi vendita operanti nel settoredella diagnostica per immaginie radioterapia. In ambito dia-gnostico, per esempio, il tecnicosanitario di radiologia medicaconduce le procedure per la for-mazione dell'immagine nellaradiologia tradizionale (radio-grafia, fluoroscopia, mammo-grafia), nella tomografia com-puterr-izzata (Tac), nell'imaginga risonanza magnetica (Rmn),in angiografia e nella medicinanucleare. In medicina nuclea-re, il tecnico prepara per ognipaziente anche la dose di ra-diofarmaco da iniettare per losvolgimento dell'esame che larenda necessaria, mentre inambito terapeutico conducele procedure per la terapiaradiante. In fisica sanitaria,questo ruolo collabora con iresponsabili dei servizi perla risoluzione di alcuni pro-blemi nell'impiego di sorgentidi radiazione. Recentemente,il tecnico sanitario di radiolo-gia medica ha trovato nuovacollocazione anche nella ge-stione dei sistemi informatividedicati alla radiologia, come,per esempio, amministratoredi sistemi Ris-Pacs. Il profes-

sionista sanitario che effettuaanalisi biomediche e biotec-nologiche a fine diagnosticonei laboratori di analisi e diricerca invece si occupa dipianificazione dell'interven-to diagnostico ai fini dellaprevenzione, della diagnosi,della cura e del follow up delpaziente, di effettuazione dianalisi biomediche e biotec-nologiche secondo i protocollidei diversi settori scientifico!disciplinari della diagnosticadi laboratorio, di valutazionedel rischio chimico e biologiconell'utilizzo delle metodologieanalitiche, oltre alla program-mazione e la messa in atto diricerche sperimentali. Le pro-fessioni legate al mondo dellasanità non devono solamenteaggiornare le loro conoscenzemedico-scientifiche o svilup-pare approfondite competen-ze trasversali. Cresce costan-temente l'importanza, infatti,della capacità di utilizzare almeglio dispositivi tecnologicie sistemi informativi in con-tinua evoluzione, sempre piùelaborati e decisivi nel forni-re una migliore qualità dellecure e incrementare l'efficien-za delle strutture sanitarie.

Bioedilizia Pagina 2

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Sicurezza ICT Pagina 3

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II braccio di ferro sulle nuove norme sulla concorrenza

Qui s upra. ti i'lmina'lie

del Ministerodel a Giustizia a Roma

Cosa contestar o iprofessionisti alla nuova leggesulla concorrenza attualmentein discussione? l notaisottolineano che sottrarrealoro, pubblici ufficiali, ilcontrollo su alcuni atti, esponea rischi, come s'è visto con laliberalizzazione dellacompravendita di auto, che hafatto proliferare le intestazionifittizie. Orasidispone che untipo di società (le srlsemplificaste) possano nascerecompilando un modulo, senzasigillo notarile: sicuri, dicono inotai, che siano in regala conl'antiricieIaggi o? Quanto agliavvocati, sulla possibilita,dimettersi in società conl'ingressoal 30 per cento di unsocio d i cap itali non deimestiere (peresempio una

bari ca ), il Cori siglio nazionaleforense ha detto no. purchéteme la perdita eli autonomiaavantaggio di chi mette !soldi(mac'eeli i,eomel'Associazione nazionaleforense, la vede comeopportunità di far nascere studimulti-professi oriali) _ 1commercialisti, infine, chegiastanno subendo sul loroterreno la concorrenza disocietà di emanazione dellebanche, si preoccupano perlenuove regolesullasen)pIificazione fiscalepreviste dalla legge di stabilitàper il 2016: ampliandola platea delle società chepossono ridurre gli obblighidi contabilità, una fettadi clienti scompnrira. ! +

DDL Concorrenza Pagina 10

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INTERVENTO

Ii futuro del Paeseè la grande ondadell'innovazione

di Ermete Realacci

l softpower che ha accom-pagnato l'Italia nell'Expodi Milano va ora messo in

campo per il successo dellaCop21, il summit mondiale sulclima di Parigi. Un'idea di eco-nomia, di società, di futuro for-te perché affonda radici nellarealtà. Ed è visibile per chi nonguarda il Paese con occhio pi-gro e distante, magari offusca-to dalle lenti delle agenzie dirating o del declinismo.

E quello che ha fatto in que-sti anni il rapporto di Fonda-zione Symbola e Unioncame-re sulla green economy italia-na. Greenltaly 2015 confermache ci sono le condizioni peraffrontare la crisi, contrastarei mutamenti climatici, dare unfuturo alla nostra economia.

Apatto di evocare le miglio-ri energie del Paese, di fare le-va sui talenti e sui territori. Apatto di incoraggiare un'eco-nomia che è più forte perchéha «alle spalle una rete robu-sta di solidarietà, un sistemadi imprese coscienti dellapropria funzione sociale, unretroterra di legalità, cono-scenze diffuse, passioni civi-li», come ha detto il presiden-te Mattarella.

A patto di puntare sulle ri-sorse più promettenti: l'inno-vazione e la ricerca, laRete, lagreen economy. Proprio leimprese che investono e con-tinuano a scommettere sullasostenibilità hanno risultatisorprendenti e garantisconoal Paese un positivo spreadgreen.

Un dato importante perchéla sfida a Parigi non è solo cli-matica ma anche tecnologica,economica, geopolitica. E so-ciale, come ha ricordato PapaFrancesco, autore quest'annodel documento più autorevo-le, visionario e concretosull'ambiente: l'enciclica Lau-dato sì. Una sfida che moltenostre imprese hanno già inparte accettato.

Durante la crisi (2008-2015)372mila imprese dell'indu-stria e dei servizi con dipen-denti hanno infatti investito inprodotti e tecnologie green.Un'impresa su quattro hapuntato sulla sostenibilità co-me antidoto alla crisi e levacompetitiva. Ed hanno coltonel segno: gli eco-investimen-ti si associano a un dinamismosui mercati esteri nettamentesuperiore al resto del sistemaproduttivo: il 18,9% di chi in-veste green esporta, a frontedel 10,7% di chi non investe.

Nella manifattura il 43,4%contro il 25,5%, e il 30,7% inno-va contro il 16,7% delle altreimprese. Mentre in agricoltu-ra vantiamo il primato mon-diale per i prodotti distintivi(Dop, Igt, e Doc), e insieme iprimati europei per numero diimprese biologiche, valore ag-giunto per ettaro e riduzionedelle emissioni di gas serra.

Per non parlare dell'occu-pazione. Nel 2015, il 14,9% del-le assunzioni previste (74.700posti di lavoro) riguarda pro-prio green jobs, che si tratti diingegneri energetici o agricol-tori biologici, esperti di acqui-sti verdi, tecnici meccatronicio installatori di impianti ter-mici a basso impatto: una cre-scita di 4 punti percentuali ri-spetto al 2009.

Nella ricerca e sviluppo siarriva al 67%, a dimostrazionedel legame sempre più strettotra green economy ed innova-zione. Se poi andiamo oltre losteccato dei green jobs pro-priamente detti e guardiamola richiesta di competenzegreen, vediamo che le assun-

zione con questi requisiti sono219.500. Messi insieme fanno294.200 occupati, il 59% delladomanda di lavoro.

Nonostante i tanti problemiaperti, queste imprese, inclu-se le Pini, hanno spinto l'interosistema produttivo nazionaleverso una leadership europeain molte performance am-bientali.

Le imprese italiane, per uni-tà di prodotto, sono secondetra i grandi Paesi europei perconsumo efficiente di materiaed energia, dopo il Regno Uni-to, che però ha un'economiapiù legata a finanza e servizi,mentre noi siamo un grandePaese manifatturiero.

La Germania in queste clas-sifiche arriva sempre dopo. E

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Economia circolare decisiva:un Paese trasformatoree privo di materie primecome il nostro deve puntaresu qualità e bellezza

ILS ITLa sfida alvertice Cop21in programma a Pariginon è solo climaticama anche tecnologica,

economica egeopolitica

siamo avanti nell'economiacircolare perché è nei nostricromosomi: per un Paese tra-sformatore e privo di materieprime come ilnostro, che pun-ta su qualità e bellezza, è deci-sivo. Siamo ad esempio leadereuropei nelriciclo industriale:recuperiamo 25 milioni di ton-nellate di materia ogni annosui 163 totali europei.

La Germania che ha un'eco-nomia più grande. Con un ri-sparmio di energia primaria dioltre 15 milioni di tep, e 55 mi-lioni di tonnellate di Co2 evita-te. Questo si un giacimento dacoltivare e da valorizzare.

La spinta green spostainoltre la nostra economiaverso una dimensione piùcollaborativa: dalla produ-zione diffusa dell'energiarinnovabile (oltre 8oo milaimpianti) alle nuove modali-tà di consumo -dal car sha-ring alle piattaforme legatealla sharing economy.

Non è certo la panacea per imali antichi del Paese: non so-lo il debito pubblico e la corru-zione, ma le diseguaglianzesociali, l'economia in nero equella criminale, il ritardo delSud, unaburo crazia inefficacee spesso soffocante.

E però la strada di un'Italiacoraggiosa, in grado di guar-dare avanti, un'Italia competi-tiva e innovativa su cui fare le-va: un'Italia che fa l'Italia.

Obama considera gli ac-cordi di Parigi parte impor-tante della sua eredità politi-ca. La Cina è finalmente incampo. L'Europa è chiamataa confermare una leadershipche rischia di appannarsi. Mala posta più importante è perla "famiglia umana": dimo-strare che su questo, come sualtri temi cruciali, è possibileun approccio multilaterale,collaborativo, pacifico. E chefunziona.

Dice Shakespeare nel Giu-lio Cesare: «C'è una mareanelle faccende degli uominiche colta al suo apice conducealla fortuna, una volta persatutto il viaggio della vita è de-stinato a miseria e avversità».L'Italia di Greenltaly può aiu-tare a cogliere questa marea.

presidente della Fondazione Symbola

Ambiente Pagina 11

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Invesfimentì. Inaugurato a Cataniai I primo impianto per stoccare energie rinnovabili

Accumulo, tecnologiavincente del futurodi Nino Amadore

i chiama storage e d è una bat-teria integrata con fonti rin-

L. i novabili da dove incamera econservare l'energia. Ed è in gradodi garantire più obiettivi: permet-te di aumentare laflessibilitàdi ge-stione e l'uniformità dei flussienergetici, riduce l'intermittenzache caratterizza spesso l'energiaprodotta da fonti rinnovabili nonprogrammabili.Ilprimo impiantodel genere in Italia è stato inaugu-rato alla fine di settembre a Cata-nia da Enel green power (Egp): sitratta di un sistema di accumuloda tMw/2Mw che è collegato al-l'impianto fotovoltaico da ioMwp Catania idi proprietà dellastessaEnel greenpower che è an-che presente all'ombra dell'Etnacon 3Sun, la più grande fabbrica dimoduli fotovoltaici del Paese alcui interno si trova anche un cen-tro di ricercain cui vengono testa-te le soluzioni più avanzate nelcampo delsolare. «Siamo entusia-sti di aver conseguito anche que-sto primato - dice Francesco Ven-

turini,a.d.di Egp-.Perlanostraso-cietà, l'integrazione attiva dellerinnovabili è un tema fondamen-tale ai fini dello sviluppo del setto-re». L'impianto di storage etneoutilizza la tecnologia Durathonsodiummetalhalide sviluppatadaGeneral Electric con cuiEgp ha si-glato un accordo di partnenariato

miliardi

Stima in dollariIl valore della tecnologiadell'accumuIone[ 2023

tecnologico che prevede attivitàsperimentali per aumentare l'in-tegrazione di generazione elettri-ca alimentati da rinnovabili nonprogrammabilí.

Ed è proprio questo uno deipunti cruciali di questa storia:l'impianto catanese, che è stato infase di sperimentazione fino amaggio 20i5,hapermesso di testa-

re, per la prima volta sul campo,l'utilizzo dell abatteria per ridurrelo sbilanciamento tra la previsio-ne e lareale produzione di energia.«L'accumulo - spiega Venturini -sarà una delle tecnologie vincentidel futuro. È un'onda che ancoranon monta ma arriverà presto enoi saremo giàpronti. È unmerca-to agli albori ma tra tre anni rite-niamo che saràunabuonafetta delnostro giro d'affari». I dati, del re-sto, parlano chiaro: secondo alcu-neprevisioni H mercato si preparaa crescere nei prossimi anni pas-sando daungiro d'affari di200 mi-lioni di dollari de12oi5 a iß,8 miliar-di didoll arientro i12o23. Vainque-sta direzione l'impianto di Egp diPotenza Pietragalla (in fase avan-zata di realizzazione): si tratta diun parco eolico dai8 Mw equipag-giato conbatterie Samsungagliio-ni di litio, da2Mw/2MWh. Quellodi Potenza è ilprimo impianto eo-lico in Italia integrato conunsiste-ma storage e connesso alla rete dialta tensione. Altro obiettivo diEgp è di trasferire il know-how ac-quisito in Italia ad altri suoi im-pianti all'estero: sono allo studiopossibili introduzioni di sistemistorage sia in Europa (Romania,Spagna) che in America Latina(Cile, Messico, Perù) e NordAmerica, e in altre aree del mondo(Sud Africa, Kenya).

C RI PRODDZION E RISERVATA

Energie rinnovabili Pagina 12

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Ilsettore. Il boom e le incognite

L'energia verdeha già raggiuntogli obiettivi europeiElena Comelli

L'Italia dell'energia è moltocambiata . Il Paese di EnricoMattei, che nel decennio scorsoalimentava il suo sistema elet-trico peril6o0io agas, oggi hacor-retto questa anomalia. Grazie alboom delle fonti rinnovabili,che ha visto il gas dimezzato afronte di un raddoppio dellaproduzione verde in soli cinqueanni, l'Italia ha già superato gliobiettivi energetici europei peril 2020, che fissavano al r7%io deiconsumi finali lordi la quota dienergia verde per il nostro Pae-se.Ilruolo delle rinnovabili elet-triche è stato essenziale per ta-gliare quel traguardo in antici-po: nel 2014 l'Italia ha prodottoii6terawattoradienergiapulita,una quantità pari al 43,30o delmix elettrico nazionale.

Apartel'idroelettrico, che c'èsempre stato , la quota delle nuo-ve rinnovabili (eolico e solare)raggiunge ormai il 16° dellaproduzione nazionale , con unaquota digenerazionesolareuni-ca al mondo. Questo boom, cheha rivoluzionato i parametri delsistema elettrico italiano, ha ge-nerato un settore interamentenuovo. «Considerando sia lerinnovabili elettriche che quelletermiche, siamo di fronte a unpanorama assolutamente im-pensabile fino a pochi anni fa»,scrive Gianni Silvestrini nelrapporto Greenitaly 2015. «So-no oltre 8oomila gli impiantipresenti in tutto il territorio na-zionale . Secondo dati recenti,tutti gli 8.047 i Comuni ospitanoalmeno un impianto solare, co-lico, idroelettrico , geotermico oa biomassa (erano solo 356 nel2005). In un numero elevato diComuni , 2.809, viene generatapiù elettricità di quella consu-mata localmente e 35 enti localisono autosufficienti sia sul ver-sante elettrico che su quello ter-mico», precisa Silvestrini. Ilproblema, ora, è assicurare unosviluppo futuro a questo setto-re, accusato da più parti dellepeggiori nefandezze, sia per laquantità di incentivi che harice-

vuto, sia per lo spazio che è ve-nuto a occupare nel paesaggiomentale degli italiani, ormai ab i-tuati ai grandi svincoli autostra-dali ma subito spaventati da unapala eolica sull'orizzonte.

«Non va dimenticato - fa no-tare il rapporto Symbola- che laStrategia energetica nazionaleha portato al 18-2o% la percen-tualedeiconsumilordidacopri-re con le rinnovabili entro il2020. Occorre quindi prosegui-re il cammino di de-carbonizza-zione del sistema energetico,anche perché gli obiettivi al2030 , 27%io dei consumi a livelloeuropeo, implicano unagenera-zione elettrica da rinnovabili at-torno al 5o°0». E invece l'Italia,

LE BARRIERE : : 1 -___7T _ ECrescono invece di calarele limitazioni all'utilizzo delfotovoltaico nei condominio all'installazione di batteriesugli impianti incentivati

come spesso accade, si è ferma-ta. «L'atteggiamento punitivo siè manifestato con l'introduzio-ne di una serie di misureretro at-tive che hanno fatto perderecredibilità al Paese», fa notareSilvestrini, tanto che Moody's,nel suo ultimo rapporto , ha clas-sificato l'Italia come il Paese apiù alto rischio normativo pergli investimenti nelle fonti rin-novabili, subito dopo la Spagna,soprattutto a causa dei tagli re-troattivi agli incentivi al foto-voltaico , con il controverso de-creto spalma-incentivi, oggettodi diversi ricorsi legali. Ma nonsolo. Le barriere normative, co-me le limitazioni all'utilizzo delfotovoltaico nei condomini oall'installazione dibatterie sugliimpianti incentivati, cresconoinvece di calare, proprio quan-do, grazie al calo dei prezzi, ladiffusione delle rinnovabili sa-rebbe molto più facile.

aâe(encome((iC ]PRODUZIONE RISERVATA

Green economy Pagina 13

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Procedura ridotta a due adempimenti verso il gestore della rete elettrica: la comunicazione di inizio e fine lavori

Fotovoltaico con modello unicoSemplificazione dal 24 novembre per gli impianti fino a 20 kW sui tetti degli edifici

Dario Aq uaro

Una procedura semplificata,più snella e veloce. Per realizza-re, connettere e avviare i piccoliimpianti fotovoltaici aderenti ointegrati suitetti degli edifici. Dal24 novembre si potrà utilizzare ilmodello unico, approvato dalministero dello Sviluppo econo-mico con il decreto del i9 maggio2015. Si tratta di una prima impor-tante razionalizzazione dell'iter,prevista dal Dlgs 91/14 e dedicataagli impianti installati pressoclienti finali già dotati di punti diprelievo in bassa tensione (dovenon ci sia ulteriore produzionefotovoltaica) e per i quali sia an-che richiesto l'accesso al regimedi scambio sul posto. Gli impian-ti devono avere potenza nomi-nale fino a 20 kw e comunquenon superiore a quella già dispo-nibile in prelievo.

Il modello è "unico" perché so-stituis c e tutti quelli eventualmen-te adottati dai Comuni, dai gestoridi rete e dal Gse, riducendo i di-versi adempimenti finora previstia due soli passaggi (com micazio-ne preliminare e di fine lavori),verso un'unica interfaccia: l'im-presa distributrice sulla cui reteinsiste ilpunto di connessione esi-stente. «Se ricorrono tutti i requi-siti previsti, l'utente dovrà ora dia-logare soltanto conilgestore dire-te, ad esempio, l'Enel - riassumeDavide Valenzano, responsabileaffari regolatori del Gse (Gestoredei servizi energetici) - sarà poiquest'ultimo a interagire con Co-muni e Regioni per quanto con-cerne l'iter autorizzativo, conTernaper laregistrazione anagra-fica dell'impianto sul portale Gau-di, e con il Gse per l'attivazione delservizio di scambio sul posto».

La semplificazione riguarda gliimpianti aderenti o integrati neitetti con la stessa inclinazione e lostesso orientamento della falda,

per i quali l'installazione - si leggenel decreto - «non è subordinataall'acquisizione di atti ammini-strativi di assenso, comunque de-nominati, ivi inclusa l'autorizza-zione paesaggistica». «Sono gliimpianti realizzati con le modali-tà previste dall'articolo 7-bis,comma 5, delDlgs 28/11 - specificaValenzano - cioè con interventi diedilizia libera o soggetti a denun-cia di inizio attività».

La proceduraIlmodello si compone di due partievatrasmesso online al gestore direte, che deve aggiornare il pro-prio portale entro il 24novembre.La prima parte, da inviare primadell'inizio dei lavori, contiene idati catastali e dell'impianto e idati anagrafici del richiedente(proprietario, titolare di altro di-ritto reale di godimento, ammini-stratore di condominio su man-

Lo scambio sul posto consenteal proprietario di un impianto diimmettere in rete l'energiaelettrica prodotta ma nonautoconsumata, per poiprelevarla in un momentodifferente da quello in cui avvienela produzione. Il meccanismo ègovernato dal Gse (Gestore deiservizi energetici), che erogaanche il contributo in contoscambio (Cs), cioè il rimborso diuna parte degli oneri sostenutidall'utente per il prelievo dienergia elettrica dalla rete

dato dell'assemblea, o altro dele-gato). Entro 20 giorni lavoratividalla ricezione, il gestore di reteverifica che la domanda sia com-patibile con le condizioni richie-ste e che perla connessione sianoprevisti lavori semplici, limitatiall'installazione del gruppo di mi-sura (contatore). L'esito positivocomporta l'avvio automatico del-l'iter. Il gestore informa a quelpunto il richiedente, che è tenutoa versare il corrispettivo per laconnessione: una quota fissa di100 curo (delibera Autorità ener-gia 400/2015/R/eel).

Al termine dei lavori va poi in-viata la seconda parte del docu-mento, che comprende dati tec-nici sull'impianto, la dichiara-zione di conformità dell'impian-to alle disposizioni normative diriferimento e la presa visione eaccettazione del regolamento diesercizio e del contratto di scam-bio sul posto con il Gse. L'impre-sa distributrice attiva la connes-sione entro 1o giorni lavoratividalla ricezione.

«Oltre a semplificare evelociz-zare la tempistica, il modello uni-co può evitare al proprietario an-che l'eventuale extra-costo ri-chiesto dall'installatore per il sup-porto amministrativo», osservaDamiano Cavallaro, ricercatoredell'Energy strategy group delPolitecnico di Milano. «Il corri-spettivo standard è inoltre conte-nuto. Tuttavia, nei casi in cuiperlaconnessione ci sia bisogno di la-vori complessi o lavori semplicinon limitati al gruppo di misura,pensiamo ad esempio a un colle-gamento alla rete non diretto, ilgestore informa il richiedente epredispone il preventivo per laconnessione. E si applicano tuttele tempistiche e le modalità defi-nite dall'Autorità in materia diconnessioni».

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I passaggi

Il modello unico è utilizzabileper l'installazione di impiantifotovoltaici di taglia ridotta,peri quali sia richiestol'accesso al regime di scambiosul posto. Gli impianti devonoessere aderenti o integrati suitetti degli edifici, e nonnecessitare di attiamministrativi di assenso(sono esclusi ad esempio gliedifici tutelati o nei centristorici); devono avere potenzanominale fino a 20 kW e nonsuperiore a quella giàdisponibile in prelievo

Una volta completati i lavori,va inviata la seconda parte delmodello, che contiene leinformazioni su marca emodello dei moduli, degliinverter, dei sistemi diprotezione interfaccia e deglieventuali sistemi di accumuloinstallati; la dichiarazione diconformità dell'impianto altedisposizioni normativedi riferimento, e di presavisione e accettazionedei regolamento di esercizio edel contratto di scambio sulposto con il Gse

Approvato con Dm Sviluppoeconomico del 19 maggio2015, il modello può essereutilizzato dal 24 novembre.Il nuovo documento riduce leinformazioni e i dati richiestiall'utente, consentendo dirivolgersi a un'unicainterfaccia: il gestore di rete.Sarà poi il gestore a interagirecon Comuni e Regioni per l'iterautorizzativo, con Terna perlaregistrazione anagraficadell'impianto, con il Gse perl'attivazione dei servizio discambio sul posto

Se, dopo l'invio della primaparte del modello, il gestore direte rileva che perlaconnessione c'è bisogno dilavori complessi odi lavorisemplici ma non limitatiall'installazione del gruppo dimisura (contatore), avvisa ilrichiedente, allegando ilpreventivo perla connessione,affinché possa approvarlo. Inquel caso non vale più l'itersemplificato, ma si proseguecon tempi e modi definitidall'Autorità per l'energia inmateria di connessioni

Il modello è costituito da dueparti (comunicazionepreliminare e di fine lavori) eva inviato online al gestore direte. La prima parte contiene idati del proprietario (odi chiha titolo per presentare lacomunicazione), i daticatastali dell'immobile e ladescrizione dell'intervento(allegatolo schemadell'impianto). Entro 20 giornidalla ricezione, dopo una seriedi verifiche, l'iter si avvia inautomatico. Il corrispettivo daversare è di 100 euro

Compatibile con lo scambio sulposto è la detrazione fiscaledel 50% sulle ristrutturazioniedilizie, che copre gliinterventi di risparmioenergetico (in particolarel'installazione di impiantibasati su fonti rinnovabili)realizzati anche in assenza diopere edilizie propriamentedette. La detrazione vieneprorogata a tutto il 2016 (conlimite massimo di spesaagevolabile di 96mila euro perunità abitativa) dal disegno dilegge di Stabilità

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La Corte sugli illeciti ambientali: sulla bilancia ravvedírner to e intertsita della colpa

Pagina a curaDI VINCENZO DRAGANI

n materia di reati am-bientali il ravvedimentodell'imputato, così comela regolarità della sua

pregressa condotta e l'appli-cabilità al fatto commesso delminimo edittale previsto, pos-sono far scattare, sussisten-do gli altri requisiti di legge,l'«esclusione della punibilitàper la particolare tenuitàdel fatto» prevista dal nuovoarticolo 131-bis del codicepenale. Arrivano con la pro-duzione giurisprudenzialedella Corte di cassazionedell'ultimo semestre i primiorientamenti operativi sulnuovo istituto introdotto daldlgs 28/2015 ed in vigore dal-lo scorso 2 aprile 2015. Chia-mata (in virtù del principiodel favor rei) a pronunciarsisull'applicabilità della nuovadisciplina a diversi procedi-menti in corso il giudice dilegittimità indica però anchegli elementi ostativi al rico-noscimento della «non puni-bilità», come la commissionedi reati della stessa indole eil profilo di rilevanza dell'ele-mento psicologico del reato.

L'istituto . Il meccanismodi non punibilità previstodall'articolo 131-bis, del co-dice penale è applicabileconcorrendo due condizioni,ossia:

- il reato è sanzionato conpena detentiva non superiorenel massimo a cinque anniovvero con pena pecuniaria,sola o congiunta alla prima(dunque, sempre dentro ilpredetto periodo tempora-le);

- sussistano congiunta-mente i requisiti (da valuta-re ex articolo 133, c.p.) della«particolare tenuità dell'of-fesa» e della «non abitualitàdella condotta»; tali requisitisono poi dall'articolo 131-bisulteriormente ristretti, lad-dove la «particolare tenuità»deve considerarsi esclusa pergli illeciti commessi con cru-deltà, sevizie, commessi permotivi abietti o futili, appro-fittando della minorata difesadella vittima, o da cui sianoderivate la morte o la lesionegravissima di persone, e la«non abitualità» non sussi-stente, invece, in presenza diautore dichiarato delinquenteabituale, professionale o pertendenza, in caso di recidivao di commissione di reati cheabbiano ad oggetto condotteplurime, abituali e reiterate.

Ecoreati, si valutala condotta

Il requisito della «parti-colare tenuità dell'offesa».Con sentenza 19 ottobre 2015n. 41850 la Cassazione ha ri-tenuto soddisfatto il requisitoanche per l'aver il giudice dimerito applicato il minimoedittale previsto per il reato.

La fattispecie posta all'esa-me della Suprema corte ver-teva sulla cessione a titologratuito da parte del titolaredi una autofficina di rifiutipericolosi costituiti da mate-riali ferrosi (tra cui parti di

motore e marmitte di veicolifuori uso) a soggetto non au-torizzato.

In linea con tale pronuncia,la precedente sentenza 8 giu-gno 2015 n. 24358 della stessaCorte ha invece rilevato nonsussistente lo stesso requisi-to poiché nel giudizio di me-rito il fatto, sebbene ritenuto«modesto» con conseguenteapplicazione delle sola penapecuniaria (prevista in alter-nativa a quella detentiva),era stato comunque punitocon un ammontare superio-re al minimo edittale (dun-que, valutandolo di un certorilievo).

La fattispecie verteva inquesto caso sull'attività direcupero di rifiuti svolta inviolazione delle prescrizionidell'Ente competente, cheimponevano sia il preventivocontrollo dei residui gestitiche la realizzazione di opereinfrastrutturali preliminariall'avvio delle attività.

E utile ricordare (benché

relativa alla violazione dinorme sulla sicurezza sullavoro) che con sentenza 27maggio 2015 n. 22381 il giu-dice di legittimità ha altresìritenuto non sussistente ilrequisito in parola per l'es-ser l'elemento psicologico delreato, sebbene coincidentecon colpa non gravissima(espressamente esclusa ex131-bis dalla non punibili-tà), comunque di obiettivarilevanza, ostando dunquealla configurabilità dellaparticolare tenuità.

La fattispecie vertevasull'omessa fornitura da par-te del datore di lavoro deinecessari dispositivi di pro-tezione individuale al lavora-tore rimasto poi infortunatodurante lo svolgimento dellapropria attività.

Condannato ex articolo 590c.p., al datore di lavoro non èstata riconosciuta l'applica-zione del 131-bis c.p. essendole lesioni occorse al lavorato-re a causa di colpa comunque

«grave» (punite altresì nelgiudizio di merito, sebbenetramite la sola pena pecunia-ria, con il massimo edittaledella sanzione prevista).

La «non abitualità dellacondotta». Con la stessa ecitata sentenza 41850/2015in tema di gestione illecita dirifiuti, la Cassazione ha rite-nuto integrato il criterio sus-sistendo favorevoli elementi(rilevati nel giudizio di meri-to) quali la concessione delleattenuanti generiche, lo statodi incensuratezza del reo, laregolarità della sua pregressacondotta individuale e socia-le, l'essersi lo stesso soggettosuccessivamente alla con-testazione attivato per alli-neare la propria condotta aquella di legge (avviando acorretto smaltimento i residuiintercettati e restituitigli dal-le forze dell'ordine).

Con precedente sentenza30 giugno 2015 n. 27135 laCassazione ha invece ritenu-

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to non integrato il requisito inparola nel caso di condannaper due distinti reati della«stessa indole» (ossia, a men-te dell'articolo 101 del codicepenale, accomunati dai fattiche li costituiscono o motiviche li determinano).

Ciò in relazione ad attivi-tà (poste in essere, secondoil giudice del merito, anchecon elevata rimproverabilitàsotto il profilo dell'elementopsicologico) di gestione senzaautorizzazione di rifiuti peri-colosi (con concentrazioni diarsenico superiori al consen-tito) e di miscelazione deglistessi con altri rifiuti perico-losi e non pericolosi.

In particolare, erano sta-ti rinvenuti nel sito (sprov-visto di autorizzazione altrattamento) rifiuti in vetro

artistico e proveniente fa tubicatodici, accumulati insiemesenza alcuna precauzione perevitarne il mescolamento (ri-sultandone un depositato in-controllato) al fine di avviarlisuccessivamente a fonderieper creazione di materia pri-ma secondaria.

In tema è utile ricordare(sebbene non vertente inmateria ambientale) che consentenza 13 luglio 2015 n.29897 la Cassazione ha altre-sì escluso la soddisfazione delrequisito in caso di reati unitidal vincolo della «continua-zione» (ossia posti in esserecon più azioni od omissioniparte di un medesimo dise-gno criminoso, puniti conminor severità dall'Ordina-mento rispetto all'ordinarioconcorso materiale di reati).

L"applicabilità ai reatiambientali . Dal nuovo isti-tuto della «non punibilitàper la particolare tenuità»ex articolo 131-bis del co-dice penale restano ex legeesclusi, poiché fuori dallastretta cornice edittale dellesanzioni più sopra precisa-ta, i delitti di combustioneillecita di rifiuti pericolosi edi attività organizzata peril traffico illecito dei rifiutiex articoli 256-bis e 260 deldlgs 152/2006, così come inuovi delitti dolosi di «inqui-namento ambientale» doloso«disastro ambientale», traf-fico o abbandono materialead alta radioattività previ-sti dagli articoli 452-bis eseguenti del codice penale.

Tecnicamente rientran-ti nel range sanzionatorioprevisto dall'istituto appa-iono invece essere sia gli al-tri nuovi e «minori» delittiambientali ex codice penale,come l'impedimento di con-trolli ambientali e l'omessabonifica, che le più generalifattispecie di «getto perico-loso di cose» e «danneggia-mento» dello stesso Testo.Così come appaiono astrat-tamente non punibili exnuovo articolo 131-bis delcodice penale gli altri reatiex codice ambientale in ma-teria di Aia, Via, tutela disuolo, acque e aria, gestioneillecita di rifiuti.

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Le norme

L'istitut o Esclusione della punibilità.ex artico- 1. per reati sanzionati con pena detentiva non superiore nello 131-bis, massimo a 5 anni ovvero con pena pecuniaria, sola o con-c.p. giunta alla prima;

2. purché sussistano congiuntamente due requisiti:• «particolare tenuità dell'offesa» (esclusa ex lege per

crudeltà, sevizie, motivi abietti o futili, minorata difesadella vittima, morte o lesione gravissima di persone);«non abitualità del comportamento» (esclusa per autoredelinquente abituale, professionale o per tendenza; perrecidiva, commissione di reati con condotte plurime,abituali, reiterate)

La giurisprudenza della Corte di cassazione

Valutazione Elementi positivi:della «par - • applicabilità al fatto commesso del minimo edittale previstotitolare te - per reatonuità » (Sentenza 41850/2015 - Gestione illecita di rifiuti)

Elementi negativi:• applicabilità di pena superiore al minimo edittale, anche se

solo pecuniaria in alternativa a quella detentiva.(Sentenza 24358/2015 - Recupero di rifiuti in violazione prescri-zioni Autorità)

• obiettiva rilevanza della colpa, anche se diversa dalla «gra-vissima».

(Sentenza 22381/2015 - Violazione norme sicurezza sul lavoro)

Valutazione Elementi positivi:della «non concessione delle attenuanti generiche,abitualità » incensuratezza e regolarità vita individuale e sociale del

reo,• successivo allineamento della condotta a quella di legge.(Sentenza 41850/2015 - Gestione illecita di rifiuti)Elementi negativi:• condanna per reati della «stessa indole».(sentenza 27135/2015 - Gestione non autorizzata rifiuti pericolosi)

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Energia, la svolta verde dei Bi`Il clima un affare etili

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Micopeñ1 da Suez alla Concordial'Onu diceva: "Eroi i vostri sub"CON IL RL( : 11PEI;0 DELLACON( (1RL)l ALAS(TCIETR

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i

La prima operazioneri portare a gala

H Trieste nel 1946L iMicoperi-Minio

Coritivecchi Per Recuperi-nasce nel 1946 a Cagliari

per Il recupero del ferro dellenaviaffondate dalla guerra.

Sede a Milano, cantiere aOrtuna, Prirnu recupero:

l'incrociatore Triesteaffondato alla Maddalena

(viene raddrizzato conpalloni, rimesso irf

gaIreggiamento e vendutalraSpagna), La Micoperi si

specializza, oltre che neirecuperi, anche nelle

installazioni petrolifere, Nel1957, assieme alla Snaitolandese , partecipa alla

bonifica del canale di Suez.Agli inizi anni '80, causa la

crisi petrolifera, inizia ladecadenza. Lei 2.400

diperrrienti raggiuntiall'apice , ne restano 36.

Silvio Bartolotti acquistala Micoperi nel 1996, con

una spesa di 20 miliardidi lire da pagare in quattro

anni, grazie a finanziamentidelle banche,

Oggi la Mie operi srl conta1,500 dipendenti. 900 dei

quali in ltalia. Sedeamministrativa e

progettuale a Ravenna,cantiere e campus di ricerca

a Orrtona, un'altra sede inMessico. Fatturato massimo

ire[ 2013, con 400 milionidi euro. Per superare la crisi

dovuta al basso prezzo deIpetrolio, si sta mvestend,,

In nuove piale coliche e nelleiricerca molecolare, coli

alrevamento di microalghe

marine destinateafarniaceutica,

alimentazione umana e lottabiologica in agricoltura.

Qti so{a'a, Silvira

BartQIoettiil}

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Franco lGabrielli

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di Ronaa e cheda resl onsrit iisdclla ProtrzioncCivile niCoordinatailrucuperodollaCosta Conrrtirdia.II s ndacodell'isoladel Gi_l o SergioS)rtelli ; 3)

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Società di ingegneria Pagina 22

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L' Italia fa il pieno cli brevetti,i nnnnlu r L i t ÿ1-iL4l, l :rlil ;; L al;; I 1 1an+ tklll;rict c , 111ucno 11tI 1LtLc ,ui¡x;ili;lnlcenlct°

rll;niil_,li ;'co=ti t;rli _tnoi llllte'dc_1714 1lltlt.llLli 11 lllri;latllll '7 1(Lulli i_; llil IlUSfLI7 17 1

( i , r , n , J r L l i niuiliilu I1n2711;' [ ; l i ' c l _ 0 1 1 1 1 1cortli lil;cu-S etL i ' SLY.n l í S i 1 , 1 ci :ti 7 ( } t l r L l - - t F 1 t ( L l (,. Lar:,-pià In ]'at°ut (silie ctl iit niiuu 1t? ti(ulr;ntlc Ii;'¡t 1s ;ü La

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tljollrl tlillu,,uaa le 3.w1J Äïlltall se illit -iüLe ituli,satr iue

eallemultinazionaliun 7luail L I -1i1 I' ', I 1 0 1 L-11LI r 11 , CLu tLQ[ Ylii t rr;hul o 11anici l' i rl(1 r1;,.nilsi[ Il1L; f o 1111 .;tro tl' ^!'i; it Lìenliu 1;,-'ni t..nda a ll'(L.ii_t;1 r-ipprln ] (-isltlil

.U tie5 1n 1 o a!1 uistcr_iltilt i 't li;lui lit;ili_ li :i pCr,n e, -:iduCit 1 ] ; c[i í ccot nll i ` a 1 1 l 9 li p itlato '_LL tio t rtl-

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Ricerca Pagina 23

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Premioa scienziateunder35Enrico Netti

s,,,&s La quattordicesima edi-zione del premio «L'OréalItalia per le donne e la scien-za» promosso in collabora-zione con la Commissionenazionale italiana per l'Une-sco, vede un ritocco all'insùdelle cinque borse di studioofferte: l'importo per ciascu-na passa a 2omila euro dai15mila inizialmente previsti.Ampliato anche il ventagliodelle facoltà ammesse conl'aggiunta di ingegneria, ma-tematica e informatica.

Il premio vuole promuove-re lavocazione scientifica e ri-conoscere l'attività delle ri-cercatrici di tutto il mondo edè aperto a tutte le donne ricer-catrici under 35. La commis-sione scientifica è guidata dalprofessor Umberto Veronesie quest'anno si arricchiscedella presenza di Federica Mi-gliardo, biofisica che in passa-to havinto ilPremio nazionalenel2oo5 e la Borsa internazio-nale nel 2008.

Le candidature possono es-sere presentate sul sitoforwo-meninscience.com entro il 19gennaio 2016, mentre la ceri-monia di premiazione si terràa maggio 2016.

L'Oreal Foundation, p oi, or-ganizza questa sera «Pint ofscience», evento che collegatre capitali europee. In unabirreria di Roma (è la LocandaAtlantide), Parigi e Londra,gruppi di giovani ricercatriciparleranno in modo del tuttoinformale al pubblico dei lorostudi, delle loro esperienze edelruolo delle donnenel mon-do della ricerca.

[email protected]

91 E] PRO D UZIO NE RISERVATA

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TE .

Le specialità del futuro sono già in corsoStorytelling, content design, e-commerce: le competenze It rilanciano i lavori più tradizionali

A CU RA DI

Alberto Magnani

Si entra offline, si esceonline. Dalmarketing classicoallo story thinking, dai rudi-menti del web al pensierocomputazionale, dai vecchischemi dell'import-export al-le piattaforme e-commerceche volano su smartphone etablet. Benvenuti nelle pro-fessioni del futuro, le compe-tenze lavorative che inizianoad affacciarsi sul mercato ita-liano con anni di ritardo ri-spetto allatabella dimarcia in-ternazionale.

Digital Accademia, «animadella formazione» nell'incu-batore di start up H-Farm (aRoncade, provincia di Trevi-so), sta provando a divulgarlecon i suoi bootcamp: corsi in-tensivi, per durata e contenu-ti, su terreni in evoluzione co-me storytelling, computatio-nal thinkinge commercio digi-tale.I contenuti cambiano, mail modello didattico resta si-mile: pochi giorni di lezione,bilanciamento tra insegna-menti teorici e laboratori pra-tici, ampio uso di esercitazio-ni e case history per far assor-bire meglio concetti che -spiegano gli organizzatori -«sono più facili da impararefacendo. Insomma: learningby doing».

Proprio la scorsa settimanasi è svolto un "camp" sul pen-siero computazionale, con untema che può attrarre chiguarda all'evoluzione It dellesocietà: problem solving e co-ding. Il programma è duratopoco più ditre giorni, dal26 se-ra al 29 ottobre. Che cosa sipuò imparare nell'equivalen-te di un weekend?

Matteo Di Pieri, head of te-chnology di Digital Accade-mia, invita a riformulare la do-manda: non si parla di padro-neggiare un mestiere in72 ore,ma di «alfabetizzarsi» su unlinguaggio che sta entrando diprepotenza in tutte le aziendeinteressate dalla trasforma-zione digitale. «In sintesi, bi-sogna entrare nella mente diun programmatore» affermaDi Pieri. Ma è possibile senzaneppure un'infarinatura nel-l'Ict? «Tra i destinatari ci sonoproprio figure aziendali senzauna base tecnica, ma interes-

DigitalAccademia organizzamodelli didattici intensiviper durata e con il metododel «learning by doing»su temi in evoluzione

sate a comprendere di più illinguaggio del settore».

Il contatto è filtrato da eser-citazioni e prove pratiche,utili anche per il secondoobiettivo del bootcamp: tra-sferire aipartecipanti ilmeto-do di pensiero computazio-nale, armavincente quando siparla di risoluzione dei pro-blemi. «L'approccio alla riso-luzione dei problemi che han-no i programmatori - aggiun-ge Di Pieri - può essere utileanche in altri ambiti. E la com-petenza It sta diventando unmetro per valutare quello checi circonda».

Dalla razionalità alla creati-vità, sempre che i due fattorinon coincidano: è il caso dellostorytelling, espressione che

si fa sempre più diffusa nelmarketing. Il concetto di fon-do è «raccontare i prodotticome storie». Un esercizio difantasia, però, che non fasconti sul metodo. GiuliaPoz-zobon, head ofstory&contentdella Digital Accademia,spiega che la gran parte deipartecipanti arriva da risorseumane, comunicazione emarketing stesso. L'obiettivoè dare alla narrazione delpro-dotto una veste capace di re-stare a galla nell'era della mul-timedialità.

«Parlerei di content design -sottolincaPozzobon -, perchénon si parla solo di saper for-mulare uno slogan accatti-vante, ma anche di progettar-ne i contenuti. Tenendo con-to di elementi come storybo-ard e video: insomma, unaprogettazione in tutte le sueforme di espressione e il suopotenziale».

Infine, l'e-commerce.Un'analisi JobPricing ha ap-pena registrato le medie - alrialzo - delle retribuzioni peresperti di commercio elettro-nico: 32.6oi euro per gli e-commerce specialist, 42.064euro quando si sale al grado dimanager. Il metodo del bo-otcamp? Avvicinare alle millevariabilidegli acquistiviawebcon esercitazioni (ed errori)dacasispecifici. Come spiega-no Moriella Kowalski ed Ele-na Crudo, del dipartimentoeducation, «il traguardo non èimparare a fare una piattafor-ma e-commerce, ma avalutar-la.E correggersi sul futuro».

Programmi e dettagli sonodisponibili sul sito internetwww.digitalaccademia.com.

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Nuove tecnologie Pagina 25

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Un occhioatdomani . Dallo story thinking at pensiero computazionale anche in Italia si stannotacendo largo le protessioni digitali

Le figure emergenti

Lfi manager del commercioelettronico. Pianifica le strategie divendita, coordina l'integrazionecon gli altri reparti dell'azienda,sceglie le piattaforme digitali piùadatte. Sue le responsabilità anchesu questioni "offline" come leconsegne e il coordinamento diteam di specialisti. Nel "bootcamp"di DigitalAccademia si sonoaffinate le competenze con lostudio attivo di casi e laricostruzione di un "customerjourney": il processo di acquistoonline del cliente. Lo stipendio?Secondo i dati di JobPricing, siparla di una retribuzione annualorda di 42.064 euro.

È il "responsabile dei contenuti"di un sito. Supervisiona l'interoprocesso di creazione,divulgazione e ottimizzazione diquello che appare su una paginaweb, dall'aggiornamento deitesti alla campagne dipromozione per aumentare ladiffusione del brand. Lo "storythinking" è l'arma in più per«raccontare con efficacia» ilprodotto, secondo una tecnicache trasferisce nel marketing iprincìpi del pensiero narrativo.L'ultimo rapporto JobPricingsulle professioni digitali registrauno stipendio annuo lordo di49.415 euro.

È l'anima più "social" dellacomunicazione aziendale. Studiai piani editoriali sulle variepiattaforme online, da Facebooka Youtube, con responsabilità digestione della community erilevazione a cadenza periodicadei risultati (per esempio:numeri di condivisioni di undeterminato contenuto, utenticonnessi, commenti). La figura ètanto più decisiva perle realtàche stanno tentando una primapenetrazione nella pubblicitàdigitale. La retribuzione annualorda stimata si aggira tra i30mila e i 35mila euro, conpossibilità di crescita.

Il web marketing manager sioccupa della "dimensione" onlinedi un'azienda, cioè presenza edefficacia di una società sui canaliofferti dal mercato digitale. Le sueresponsabilità sono l'incrementodi visibilità del marchio el'attrazione di nuovi clienti, dalposizionamento sui motori diricerca alla gestione dellecommunity online distribuite susocial network genera listi eprofessionali. Lo stipendio dibase registrato dallamultinazionale inglese dellaricerca personale Page Personneloscilla tra i 25mila e gli oltre35mila euro.

Nuove tecnologie Pagina 26

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Le po _ r. ` - dei ricci . La popolazione mondiale potrebbe toccare gli 11 miliardi alla fine del secolo dagli attuali 7,3 miliardi

Economia circolare strada obbligataÈ l'unica possibilità di rallentare la spoliazione delle risorse del pianeta

di Elena Comelli

onpiùusaegetta,mausaej ricicla. Dopo la rivoluzio-

ne dei prodotti monouso,partita dalle lamette Gilletteall'inizio del secolo scorso, quan-do le risorse del pianeta sembra-vano inesauribili, e oggi estesa avaste fette del mercato deibeni diconsumo, il pendolo torna indie-tro. La popolazione mondialecresce al ritmo di 8o milioni di in-dividui all'anno epotrebbe tocca-re gli n miliardi alla fine di questosecolo, dai 7,3 miliardi di oggi.L'ascesa sociale delle fasce piùpovere dell'umanità è ancora piùrapida: da qui al2o3oben 3 miliar-di di nuovi consumatori entre-ranno nella classe media e spin-geranno la domanda di beni e ser-vizi a livelli senza precedenti. Daqui, l'attualità crescente dell'eco-nomia c ircolare,l'unica po ssibili-tà di rallentare la spoliazione del-le risorse del pianeta.

«La produttività delle risorsenell'Ue è cresciuta del 20% nelperiodo 2000-2011», si legge nellacomunicazione della Commis-sione Ue «Verso un'economiacircolare», alla base della norma-tiva europea invia di definizione.«Se questa evoluzione si manter-rà costante, entro il 203o avremoun ulteriore aumento del 30%io,corrispondente a un incrementodel Pil quasi dell'ido e alla creazio-ne di oltre 2 milioni di posti di la-voro in più rispetto allo statusquo». Obiettivi ambiziosi, a cui ilsistema produttivo europeo de-ve prepararsi. Ma come superarele logiche lineari, che prevalgononell'attuale sistema di produzio-ne industriale? Nelle prime fasidel cerchio le resistenze sonochiare. Per quanto riguarda lascelta delle materie prime, a fareresistenza sono soprattutto lenormative, che innalzano barrie-re contro l'uso dell e materie pri-me seconde. Anche la cultura delconsumo incide molto: il recupe-ro delle materie prime seconde efrenato dalla difficolta di far ac-cettare al consumatore finaleprodotti con una performance

marginalmente inferiore rispet-to alle alternative tradizionali,fabbricate con materie primevergini. Per fortuna esistono an-che forze centripete che aiutanola circolarità, come ad esempio ilvantaggio per l'impresa di sot-trarsi allavolatilità dei prezzi del-le materie prime, iltaglio dei costiderivante dal risparmio energeti-co e le nuove opportunità di mer-cato legate allo sviluppo di pro-dottiverdi.

In Italia - in base al rapportoGreenltaly 2015 di FondazioneSymbola e Unioncamere - il set-tore economico del recupero deimateriali ha conosciuto una fortecrescita e diversificazione, a par-tire dagli anni Novanta. Da setto-re prevalentemente incentratosulla rottamazione dei metalliferrosi, il riciclo si è fortemente

DATI SIGNIFICATIVILa produttività delle risorsenella Ue è cresciuta del20%nel periodo 2000-2011Le imprese del ricicloda 2.283 a 3.105 in 10 anni.............................................................................

diversificato, con un crescentepeso della lavorazione della car-ta, delle plastiche, dei rifiuti di ap-parecchiature elettriche e elet-troniche, ma anche del recuperodegli inerti e delle biomasse. «Inun decennio, il numero delle im-prese è passato da 2.283 a 3.105,con una crescita del 39%, che nonsi interrompe neanche negli annidella recessione. Gli occupatinello stesso lasso di tempo sonoquasi raddoppiati, passando dacirca 13mila a oltre 25mila, con unincremento anche durante la re-cessione (+13%io trai12oo8 ei12o12).

A confronto con la media delsettore manifatturiero, il settoreindustriale del recupero materia-li emerge come uno dei settori piùbrillanti. In Italia - ed analoga opersino più marcata è latendenzain Europa - il recupero dei mate-riali in senso stretto è cresciuto aritmi ben superiori dell'industria

manifatturiera nel suo insieme.Tra il 2002 e il 2007, le imprese

italiane del riciclo sono cresciutedel 9,1%, afronte diunariduzionedel 7° del totale manifatturiero,mentre ilvalore aggiunto delrici-clo è cresciuto del 64%io (totalemanifatturiero +15%io) e gli occu-pati sono aumentati del 32% (to-tale manifatturiero -3,7%io). «Ma èsoprattutto nelperiod0 20o8-2on(e i dati provvisori sugli anni suc-cessivilo riconfermano), cioè nelmezzo dellapiùgraverecessionedell'economia italiana, che que-sto settore ha avuto prestazioniassolutamente in controtenden-za», si legge nel rapporto. È cre-sciuto ancora il numero delle im-prese (+-7°io), il valore aggiunto(+40%io) e gli occupati (+ii°io),mentre per l'insieme dell'indu-stria manifatturiera tutti i dati so-no in calo (-7°% le imprese, -2% ilvalore aggiunto, -n%io lavoratori).

L'industria del riciclo si ap-provvigiona principalmente dalcircuito dei rifiuti industriali«Ancora nel 2012, l'Italia è il se-condo Paese europeo, dopo laGermania, per quantitàriciclate econ il più alto riciclo industrialepro capite tra i grandi Paesi euro-pei», attestailrapporto.Madaquiall'economia circolare vera epropria, il passo è ancora lungo.

Circolarità non significa, in-fatti, riciclare i materiali di scar-to nelle diverse fasi di produzio-ne, ma evitare il più possibile gliscarti, riducendo così il flusso dimaterie prime e di risorse natu-rali in entrata nel sistema eco-nomico. Si tratta dunque di pen-sare i prodotti e i servizi in fun-zione di un efficace riutilizzo, apartire dal progetto iniziale,puntando a superare le perditedi efficienza causate dalla fuo-riuscita dal sistema produttivodi materiale potenzialmenteancora utile e valorizzabile. Pa-radossalmente, quando saremoarrivati a un'economia vera-mente circolare, il settore delri-ciclo comincerà a calare invecedi crescere. È una meta ancoramolto lontana.

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Plastica . Dopo il ferroèilsettorechedàpiùlavoro

L'industria del riciclo

Dimensione economica ed occupazionale dell'industria dal riciclo (2011)

Valore della produzione (migliaia di euro) Persone occu ateTotale Da rifiuti urbani Totale Da rifiuti urbani

Com ostaggio 253.000 241.505 2.929 2.641Digestioneanaerobica 37.000 295Ferro 20.734 .971 358.122 32.466 561Alluminio 4 .441.641 225.783 9.882 502Carta 3.071.542 1.469.313 7 .247 3.467Cemento 122.797 358Calcestruzzo 139.664 5.285 556 21Vetro 1.224.362 962.766 5.086 3.999Pannelli legno 399.230 143.093 2.892 1.036Plastica 4 .000.003 1.197.826 14 . 275 4.275Lubrificanti rigenerati 137.304 3.298 214 5Gomma e pneumatici 1.746.374 164 .702 7.208 680Piombo 365.345 80.620 508 112Zinco 141.215 197

Rame 2.070.632 1.700

0Ur ïi.l);iO 4.31)2. J 1i.2I-)I-)

Fonte : Fondazione Symbola, Unioncamere - Rapporto Greenitaly, 2015

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I numeri del riciclo

DURANTE LA CRISIAndamento del settore "recupero di materia"e dell'industria manifatturiera nel periodo 2008-2011. Valori %

Manifattura f Recupero materiali

% iiii ii iiii iiNumero Numero Valore Valore Investimenti Investimenti Occupati Occupati

imprese imprese aggiunto aggiunto lordi lordi

-7 7 -2 40 -33 -14 -il il

Nota: Iltotale dei rifiuti avviato riciclo, escluso "bad<filling" (cioè i riempimenti), include tutte le classi di rifiuto non pericoloso (urbani e speciali) ad eccezione

dei rifiuti "minerari o solidificati". Fonte: Fondazione Symbola, Unioncamere - Rapporto Greenitaly, 2015

BIG FIVE I SETTORI

Dimensioni del settore della preparazione al riciclo nei principali Paesi europei Riciclo rifiuti di imballaggio su immesso al consumo nel 2014

Milioni di tonnellate riciclate Valore produzione (min €)

Germania Italia Regno

Unito

Francia

Percentuale di riciclo Immesso al consumo (in migliaia di tonnellate)

Spagna Acciaio Alluminio Carta Legno Plastica Vetro

68,17 53,63 40,19 34,73 27,42

Fonte: elab. Fondazione Symbola su dati Istat ed Eurostat (Rapporto Greenitaly, 2015) Fonte Covai - Consorzi di filiera (Rapporto Greeritaly, 2015)

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Scopri online i metri quadrati di casa tuadi Cristiano Dell 'Oste è stata accantonata -perora -ma perficieappaia nelle visurecata- torio e negli sportelli catastali de-

l'agenzia delle Entrate ha prose- stali eseguite dai professionisti centrati dei Comuni. Il debutto èRicordate la promessa di pas- guito con lo sviluppo informatico con H portale Sister e dai proprie- previsto per oggi, salvo cambi di

saredaivanicatastali ai metri el'incrocio deidati, eadessotutto tari tramite Fisconline, oltre che programma dell'ultimo minuto.quadrati? La riforma degli estimi è pronto perché il dato della su- negli uffici provinciali del Terri- >

Catasto Pagina 30

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Scopri online i metri quadrati di casa tuadi Cristiano Dell'Oste

a novità riguardale unità immobilia-ri urbane a destinazione ordinaria

corredate da planimetria e iscritte neigruppi A (abitazioni e uffici), B (ufficipubblici, ospedali, scuole e così via) e C(box auto, cantine, laboratori, magazzi-ni e negozi). Per ognuna di queste unitàsarà indicatala superficie catastale, cal-colata al lordo degli spazi accessori se-condo le regole dettate dall'allegato CalDpr 138/1998, e la metratura ai fini del-l'applicazione dellaTari, cioèlatassasuirifiuti. Metratura, quest'ultima, che nelcaso delle abitazioni non comprendebalconi, terrazzi e aree scoperte perti-nenziali e accessorie, così come previstodalla legge di Stabilità per il 2014.

Attenzione, l'indicazione non avrà ef-fetti sulla consistenza catastale e sullarendita vera e propria, ma offrirà co-munque un'indicazione importante.

Detto diversamente, il numero dei vaniper le case e gli uffici continuerà a deter-minare larenditacatastale da cuidiscen-dono tral'altro l'Imu, laTasi, l'impostadiregistro sulle compravendite e ilredditofondiario degli immobili non locati. Népotrebbe essere diversamente, perchéper superare l'attuale sistema estimati-vo servirebbe la riforma del catasto, cheper ora è in stand-by.

D'altra parte, quella sulla superficiecatastale è comunque un'informazionedecisiva ai fini della tassa rifiuti e la pos-sibilità di fare un riscontro sarà utile an-che ai cittadini - e non solo ai Comuni,

:UFFICILa novità riguarda le unitàimmobiliari urbanea destinazione ordinariacorredate da planimetriae iscritte nei gruppi A, B e C

chegiàpossono consultare questo dato-per controllare la correttezza della baseimponibile della Tari. Anzi, proprio perpermettere agli interessati di avanzarele proprie osservazioni, saranno attivate"forme di comunicazione strutturata"tramite il sito istituzionale. Questo, na-turalmente, nel caso in cui laplanimetriafotografi correttamente la situazione difatto del fabbricatoesiastatocommessosolamente un errore di calcolo. Se inve-ce la planimetria è assente o è ormai su- €perata, diventa indispensabile ricorrereaun Docfa, presentato alle Entrate da ungeometra o da un altro tecnico abilitato.Potrebbe essere la situazione, per esem- '•.pio, del proprietario che nel corso deglianni ha realizzato una veranda in mura-tura sul balcone, cambiando la "forma"della casa senza aggiornare il catasto.

Per chi avrà la curiosità di confronta- €re i dati, la pubblicazione della superfi- :cie catastale farà emergere anche moltedelle iniquità del catasto. Per esempio, a :

parità di superficie e di tutte le altre va-riabili, un alloggio inunpalazzo costrui-to negli anni 30 può avere cinque vani,mentre la casa del vicino che abita in uncondominio realizzato negli anni 70può arrivare anche a sette od otto vani,con un aumento del valore catastale del5o-6o per cento.

Certo, da questa operazione-traspa-renza restano escluse le unità immobi-liari che non hanno una planimetria o nehanno una da cui non si può ricavare lasuperficie. Sono i casi delle abitazioniiscritte nei primissimi anni delnuovo ca-tasto, quando non era obbligatorio de-positare le planimetrie, o conunapianti-na abbozzata a mano, o senza scala, op-pure ancora conpiùplanimetrie riporta-te su un'unica scheda ma con scalediverse. A fine agosto il problema ri-guardava3,3 milioni di unità su 61, manelfrattempo il dato è migliorato perle ope-razioni di pulizia avviate dall'Agenzia.

Catasto Pagina 31

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19io al plano deiì(soverrto

Messa: una scelta che rischiadi scardinare il modello lombardo11 rettore della Bicocca: un errore partire con due binari in concorrenza tra loro

«Si poteva anche restare conuna rete virtuale e finanziarel'esistente ma è vero che avereun centro, fisico, è più facileperché diventa polo di attrazio-

di Federica Cavadini

Il piano del governo sul dopoExpo prevede un polo di ricercasulle «tecnologie umane» e af-fida la regia all'Iit di Genova.Cristina Messa, dal 2013 rettoredell'Università degli studi di Mi-lano Bicocca è «basita» per que-sta scelta. «Se questo nuovoprogetto non si integra con il si-stema che in Lombardia già c'è,funziona ed è molto ben valuta-to, finirà per entrare in compe-tizione su un piccolo territorioche è traino del Paese e potreb-be scardinarlo. Sarebbe unaperdita per tutti»

Spiazzata per il piano suldopo Expo con l'Istituto italia-no di tecnologia di Genova allaguida?

«Intanto non si capisce chefine farà il progetto dell'univer-sità Statale di Milano. Comun-que è un errore partire con duebinari in concorrenza fra loro».

Spieghi.«Va capito qual è il valore ag-

giunto di questo nuovo proget-to del governo rispetto al siste-ma che già esiste in Lombardiaed è molto avanzato su que-st'area della tecnologia per lamigliore qualità della vita».

Quali atenei sono impegna-ti in questo campo?

«Sono coinvolte tutte le tre-dici università lombarde che giàlavorano in rete ed è un networkcon istituti, enti di ricerca, irccse industria. Sono gruppi mistipubblico privato che la regioneLombardia ha promosso inqueste aree e stanno funzionan-do molto bene, sono infrastrut-ture virtuali già efficaci».

Non era necessario alloraun nuovo progetto sull'areaExpo?

ne».E' la scelta sull 'Iit che non la

convince?«L'istituto guidato da Cingo-

lani è molto buono ed è creatodal governo, quindi ha corsiapreferenziale . Sono capaci ehanno una struttura snella: lorosono più agili rispetto a univer-sità ed enti di ricerca».

Ma...«Sono molto forti per alcune

aree, per esempio sulla roboti-ca, ma non per tutte quelle elen-cate nel nuovo progetto».

Che prevede una collabora-zione con altri due centri, l'In-stitute for International Inter-change di Torino e la EdmundMach Foundation di Trento.

«Mai sentito, quello di Tori-no. Il Mach è un piccolo istitu-to, di qualità, ma non ha massacritica».

Mentre lei parla di un «si-stema» già esistente sul terri-torio di alto livello . Può fareesempi?

«Abbiamo il Centro europeodi nanomedicina che uniscepiù istituti di ricerca di base ericerca applicativa. C'è l'Istitutonazionale di genetica moleco-lare. E c'è l'istituto di neuro-scienze del Cnr che è uno deipiù forti del Paese. Perle tecno-logie abilitanti, che miglioranola qualità della vita, penso peresempio al controllo dell'anzia-no a domicilio, abbiamo uncluster regionale con i nostriatenei, in particolare con il Po-litecnico di Lecco, e con le in-

dustrie ict. Per le analisi socioeconomiche a Milano c'è laBocconi, per i modelli mate-matici gli atenei di Milano e diPavia. E sono soltanto alcuniesempi. Sull'alimentazione c'èil parco tecnologico padano ec'è la Statale con i suoi corsi.Mentre l'lit su quest'area non èpresente».

Non è questione di risultatio reputazione allora.

«Non direi proprio. Penso aibrillanti risultati ottenuti nel-l'assegnazione dei fondi euro-pei perla ricerca. La Lombardia,rispetto ai fondi versati dal no-stro Paese ha avuto un ritornosuperiore al 12%, mentre la ine-dia nazionale è dell'8%. Sicura-mente c'è un problema di go-vernance, di regia delle tante at-tività che facciamo. E gli istitutipiù grossi sono meno agili, piùdifficili da smuovere».

Quali rischi vede in questanuova scelta?

«Se il progetto non si lega alnostro sistema già presente eappunto ben valutato aumentala competizione sullo stesso ter-ritorio che è il traino dell'Italia e

Esiste giàun networknel qualesonocoinvoltetutte letrediciuniversitàche giàlavorano inrete conistituti, enti,irccs eindustria

Bicocca

CristinaMessa, 54 anni,è il rettoredell'UniversitàBicocca. Èprofessoressadi Diagnosticaper immagini evicepresidentedel Consiglionazionale delleRicerche

potrebbe scardinarlo, con per-dita per tutti».

Conseguenze?«I fondi sono sempre quelli e

sono sempre più esigui. Vorreisottolineare che non è difesadei confini perché quando arri-va un ente di buona qualità è co-munque uno stimolo a fare me-glio. Ma deve esserci un'intera-zione forte con il territorio evanno considerate le risorse giàpresenti. Oggi la ricerca si spin-ge con quella che chiamiamocopetition, collaborazione ecompetizione».

Prima non ha citato il suoateneo . Alla Bicocca vi occu-pate di più aree di studio fraquelle citate nel progetto "Hu-man Technopole Italy 2040".

«Guardi dico soltanto che iladicembre in occasione della ce-rimonia dell'anno accademicoinauguriamo a Monza un polodell'università, iomila metriquadrati, dedicati alla ricercabiomedica sulla nanomedicina.Inviterò Cingolani e anche Ren-zi, forse la nostra realtà non laconoscevano».

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Rocca: bene pubblico-privatoSubito una data, entro giugnoIl presidente di Assolombarda: un ruolo alla Statale, bisogna riempire l'hub di giovani

gia, della cui fondazione sonostato consigliere, penso che tra idriver di questo nuovo hub deb-ba esserci anche l'Università Sta-tale. L"'Human technopole" è

di Michelangelo Borrino

MILANO «In questa città occorreuna grande alleanza tra pubbli-co e privato per un piano strate-gico con al centro l'innovazio-ne». Soltanto qualche giorno fa,il 26 ottobre, Gianfelice Rocca,presidente di Assolombarda,aveva auspicato, durante l'as-semblea generale dell'associa-zione, un investimento di que-sto genere per il dopo Expo. El'«Human technopole. Italy2040», il progetto che il governoha preparato per dare un futuroall'esposizione universale mila-nese, va,proprio in questa dire-zione. «E un'ulteriore confermadell'impegno del governo perfare del dopo Expo un hub dellaconoscenza. E la tempestivitàcon cui l'esecutivo si è mosso -spiega oggi Rocca dopo l'antici-pazione del piano sul Corriere- dà il senso dell'urgenza del-l'intervento. E importantissimala rapidità, e per questo occorredarsi delle date. Expo aveva untraguardo temporale, per il do-po Expo dobbiamo darcelo. Iodirei che occorrono un master-plan - disegno urbanisticodell'area - e un business plan- fondi e mezzi - entro giu-gno dell'anno prossimo».

Presidente, che idea si è fat-to dei progetto «Human tech-nopole»?

«Premesso che ho molta sti-ma di un'eccellenza come quelladell'Istituto italiano di tecnolo-

pensato per occupare un'area di7omila metri quadrati, è quindiun tassello che pesa per ilio-15%sui 5oo-6oomila metri quadratiper i quali si sta cercando un fu-turo. La Statale può rappresen-tare circa il 5o% di quell'area. E laparte rimanente può essere de-stinata a iniziative private».

Come pensa che i privatipossano sostenere il piano?

«Per un progetto del genereservono gli investimenti, cheper Statale e lit sono capitalipubblici. Una volta che verrà fat-to un piano urbanistico e si de-ciderà quanto costerà a metroquadro l'aerea destinata alleaziende, potranno intervenire iprivati. Che nella mia visionepossono arrivare a un peso an-che del 40%. Adesso, però, oc-corre concentrarsi sui mezzi ne-cessari al piano e sulla gover-nance. E farlo presto».

Continua a insistere suitempi. Eppure Expo si è chiusada meno di lo giorni.

«Ë vero, come è vero che ilmondo è pieno di idee ma diidee realizzate ce ne sono po-chissime. Del resto la tempesti-vità del governo dà il senso del-l'urgenza. Il tema adesso diventaquello degli strumenti: serve,

MilanoL'UniversitàStatale di Milano,trai promotoridei pianodel dopo Expo

cioè, un management adeguatoe dotato di fondi e mezzi per unnuovo accordo urbanistico, peril masterplan e il business plan.Per questo è fondamentale darsiuna data».

Che interesse possono averei privati a sviluppare un pro-getto con il pubblico?

«In tutte le città in cui le uni-versità si proiettano nel mondo,il beneficio va anche alle azien-de: gli esempi di Boston, Chica-go e San Francisco lo dimostra-no. Quando si sviluppa l'econo-mia del sapere e dell'innovazio-ne, migliorano tutte le attività,anche quelle artigiane e com-merciali. Questo è il disegno difondo che fa dell'hub della co-noscenza un terreno di interes-se per le aziende. Poi ci sono igiovani».

In che senso?«È importante che quell'area

che rappresenterà il futuro diExpo sia piena di studenti, nonsolo di centri di ricerca. Solo co-sì sarà un luogo vivo. È arrivato ilmomento, a 100 anni dalla sceltache venne fatta di costruire laCittà degli studi nell'allora peri-

Servonoinvestimenti:una voltafatto il pianourbanistico,si decideràquantocosteràl'area permetroquadrato epotrannointervenire

anchei privati

t9 S+s"t'rda

GianfeliceRocca,67 anni,

presidente di

Assolombarda,

l'associazione

che raggruppa

circa

cinquemilaimprese:prioritàall'innovazione

feria, di trasferire l'universitànell'area Expo. Le infrastrutture,dall'Alta velocità a Malpensa,non mancano».

E il contributo delle aziendeper rendere "viva" quell'areaquale potrà essere?

«Quello di trasformare lascienza in tecnologia. Oggi laLombardia può contare sul 28%delle pubblicazioni scientifichead alto impatto e sul 3o% deibrevetti italiani. Ma se la produ-zione scientifica per abitante èdi poco inferiore a quella dellaBaviera, la produzione tecnolo-gica, misurata in brevetti perabitante, è solo il25io 30% diBa-den-Württemberg e Baviera.Non riusciamo a sfruttare il fat-to di avere ottimi ricercatori acosti competitivi per generarenuove imprese e rafforzare leesistenti».

E come pensa si possa im-primere una svolta?

«Con una Milano Steam: ov-vero scienza, tecnologia, engine-ering, arte e manufacturing. Ab-biamo stimato che una evolu-zione della città lungo questoasse possa generare un maggiorvalore aggiunto fra i 17 e i 24 mi-liardi di euro».

@MicBorrilloO RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Istituto di tecnologia:«La formula è la Boston areaSarà un sistema aperto»Cingolani: rete con i centri universitari, siamo tasse' di mosaico

spalle del nanotecnologo Cingo-lavi la governance dell'Istituto èformata da un comitato di ge-stione presieduto da Gabriele

---------------- Galateri e un consiglio con fun-

di Giovanni Caprara

«Nella cittadell a della scienzadel dopo Expo ci saranno tantiprotagonisti e, insieme, il lavoroda compiere avrà l'obiettivo dimigliorare la qualità della vita».Roberto Cingolani, direttorescientifico dell'Istituto italianodi tecnologia (Iit) chiamato allaguida del dopo Expo guarda allanuova sfida pensando innanzi-tutto a realtà che ben conoscesoprattutto negli Stati Uniti, manon solo. «La Boston Area, adesempio, - nota - è un luogoche riunisce in un solo puntotanti soggetti, da illustri Univer-sità come il Mit e Harvard a im-portanti iniziative produttive.Ma potrei citare pure l'area diBerlino e i Max Planck Institutesche seguono la stessa logica.Anche il nostro piano ha dueanime, quella scientifica e quel-la industriale».

L'Iit è diventato in questi anniun modello perla ricerca nel Pa-ese creando attorno al cuorecentrale di Genova undici centrispecializzati in campi diversi di-stribuiti nella Penisola. Alle

milionee centomila i metriquadratidell'area Expo

70milai metri quadratiche sarannodestinati alnuovo polo

zioni di guida e controllo con acapo Vittorio Umberto Grilli. «Ènecessario mettere insieme tut-to il meglio che già abbiamo -riprende Cingolani -. E il mioprimo passo sarà sedermi ad untavolo con i rettori della Statale edel Politecnico perché si devepartire proprio da ciò che Mila-no esprime con saperi e attivitàeccellenti soprattutto nell'areabiomedica. L'Iit, l'Isi di Torino eo la Fondazione Mach di Trentocoinvolti saranno tasselli delmosaico che comprenderà legrandi realtà che già esistono».

cos'è l'lit

L'Istituto

Italiano di

Tecnologia è

stato istituito nel

2003 con la

nascita della

fondazione.

Promuove lo

sviluppo

tecnologico del

Paese e l'alta

formazione

tecnologica,

favorendolo

sviluppo dei

sistema

produttivonazionale neisettori dallamedicina,industria,informatica,robotica enanobiotecnologie

Nelle prime proiezioni delpiano sono incluse aree di ricer-ca che includono dalla nutrizio-ne al cancro, dalla gestione delcibo al ciclo dell'acqua, dai nuo-vi sistemi all'ambiente.

«Nel delineare le scelte cidobbiamo chiedere che cosamanca all'Italia - sottolineaCingolani - e il nostro compitosarà di colmare le necessità pergarantirci uno sviluppo e com-petere sulla scena europea edextraeuropea. Dovremo darciregole molto elastiche nell'at-trarre i giovani anche dall'esterofornendo loro una base per cre-scere dopo cinque-sei anni ver-so le accademie».

«Sarà importante stringereaccordi internazionali - prose-gue il direttore dell'Iit - percreare una dimensione ampia emaggiormente ricca di prospet-tive. Però sarebbe inefficacepensare di riprodurre pedisse-quamente dei modelli stranieri.E sarebbe un errore prefabbrica-re una realtà nuova ignorandoistituzioni in grado di esprimere

Scienza e industria«II nostro piano ha due anime,quella scientifica e quella industrialeDovremo darci regole moltoelastiche per attrarre i giovani»

buoni risultati. Nel compierequesta operazione pensiamoinoltre ad un modello non cir-coscritto al luogo ma che, sefunziona, possa trasformarsi inun modello per lo Stato da repli-care in altre aree del Paese insettori diversi da quelli che se-guiremo nella cittadella milane-se. E' chiaro comunque - ag-giunge - che ciò che si riusciràa fare dipenderà anche dalle ri-sorse che saranno messe in gio-co e che speriamo ci siano».

L'altra anima del piano ri-guarda il mondo produttivo eindustriale. «In questa prospet-tiva - conclude -. Sosterremoin particolare la nascita e lo svi-luppo di nuove start-up e colti-veremo nuovi rapporti con leaziende per trasferire nuove co-noscenze ma si stringerannoanche accordi con gli ospedaliper garantire, pure nella pratica,ad esempio, con cartelle elettro-niche, una qualità della salutepiù rispondente alle necessitàdei cittadini».

RIPRODUZ IONE RISERVATA

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«Milano resti al centro del dopo Expo»Pisapia: una buona notizia creare un luogo dell'innovazione, complementare al progetto della StataleIl ministro Martina: capitale italiana della ricerca, valorizzando le proposte locali. Domani la presentazione

Missione 2040

I centro su l chboe l' I i iNel progetto «Human TechnopoleItaly 2040» c'è anche un centrosul cibo e l'alimentazione seguitodall'lit che studierà la produzioneagricola sostenibile e lo sviluppodi alimenti più sicuri e sani

L' r r ®.a® .ci , c..® ncervelloe dei

Un gruppo di matematici estatistici analizzerà anche losviluppo di nuovi algoritmi perl'analisi del genoma e del cervello.L'obiettivo è attrarre studiosi datutto il mondo

A

Gru.per nuovi farmacíCi sarà un centro sullaBioinformatica che si occuperàdi fare ricerche sperimentali sullabiologia dei sistemi, sulla ricercaclinica delle malattie esull'invenzione di nuovi farmaci

C -k°.e case 1 curaIl centro medico-genomico dell'lit,l'istituto italiano di tecnologia,studierà le malattie degenerativecoinvolgendo diversi ospedalie creando un vero e proprionetwork sulla neurologia

MILANO Ci fosse stata una mosca attacca-ta a quei dieci-dodici telefoni di Milanoche contano, e che ieri mattina si sonmessi a squillare tra loro prima delle ot-to con tutto che era domenica, avrebberegistrato quasi ovunque le stesse paro-le e in qualche caso parolacce: «E noi diMilano chi siamo?». Poi le ore sono pas-sate, molti han deciso di mordersi lalingua, mentre la linea pressoché co-mune degli altri è stata «progetto inte-ressante» e/o «importante», ora «at-tendiamo che di questo piano HumanTechnopole. Italy 2040 il premier Mat-teo Renzi venga a dirci i dettagli». Do-mani al Piccolo Teatro.

Tutto questo al netto della «sorpre-sa» non tanto per il contenuto del pro-getto - il centro tecnologico da i.6ooscienziati da realizzare dove è appena fi-nita l'Expo - quanto per l'ipotesi di af-fidarne la guida a tre realtà (Istituto ita-liano tecnologia di Genova, Institute forinternational interchange di Torino, Ed-mund Mach Foundation di Trento) ri-spetto a cui le «eccellenze» milanesiparrebbero venirsi a trovare perlomenoin seconda fila: a cominciare dall'uni-versità Statale che compie cento annigiusto oggi e il cui rettore Gianluca Vagoera stato il primo, dieci mesi fa, a lancia-re il polo universitario e di ricerca comeprogetto per il futuro dell'area Expo. Ineffetti quello di Vago è stato ieri, il silen-zio più rumoroso, come si dice.

1.600 ricercatoriSi chiama «HumanTechnopole Italy 2040»il progetto che potrebbecoinvolgere 1.600 ricercatori

Il piano è comunque una «buona no-tizia» per il sindaco Giuliano Pisapia:un «progetto importante, ulteriore im-pulso per la creazione di un luogo dedi-cato alla conoscenza a all'innovazione,complementare al Campus universita-rio proposto dalla Statale». E «idea mol-to interessante» la definisce StefanoBlanco, direttore della Fondazione delleuniversità milanesi, anche se «avrà cer-tamente spiazzato una certa Milano cheforse si aspettava annunci diversi».

Davide Rampello, l'autore di quel Pa-diglione Zero così amato all'Expo chetutti vorrebbero salvarlo ma non si saancora come, vuole ricordare che «èstato il presidente dell'Autorità anticor-ruzione Raffaele Cantone a ridefinireMilano capitale morale d'Italia. E "mo-rale" indica un sistema di valori da cuinon si può prescindere. Detto questoaspettiamo Renzi», conclude anche lui.

A rassicurare il tessuto milanese elombardo, in attesa del premier, arrivain serata il ministro bergamasco Mauri-zio Martina. Cioè quello il cui telefono,in mattinata, era stato forse tra i più ber-sagliati da molti nei toni di cui sopra.«Milano - scrive - può essere capitaledella ricerca italiana e proprio per que-sto l'investimento del governo nel postExpo sarà molto forte. L'eredità del-l'Esposizione si può giocare insieme suquesta frontiera. L'idea è quella di valo-rizzare al massimo le proposte emersefino a qui dall'Università di Milano, dal-le istituzioni locali e da alcune associa-zioni, interagendo con altre realtàscientifiche forti del Paese. Un progettointegrato fra diverse realtà, di caraturainternazionale, che solo a Milano si puòsperimentare con questa forza».

Paolo FoschiniRIPRODUZIONE RISERVATA

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" _ °, L'universitàCattolica di Milano fa la fotografiadi un fenomeno che conta in Italia

2,4 milioni di giovani non studenti disoccupati per scelta

ZI A E GIORGIO

MILANO. Non sono sui libri e non

hanno nemmeno un impiego.Quasi due milioni e mezzo di gio-vani vite sospese che non riesco-no a trovare un ruolo nel mercatodel lavoro, nella società. E in que-sto momento fanno fatica anchesolo a immaginarlo. L'Italia è la

più grande fabbrica diNeet in Eu-ropa. Ragazzi fra i quindici e i ven-tinove anni fuori da qualsiasi cir-cuito scolastico e lavorativo chedi fatto vivono ancora sulle spalledi papà e mamma. Molti non han-no mai finito le superiori. Ma den-tro quest'universo inerte finisco-no sempre più laureati che nonsono in grado di uscire di casa

nemmeno dopo anni dalla discus-sione della tesi.

Il termineNeet compare per laprima volta nel 1999 in un docu-mento della Social exclusion unitdel governo britannico ed è l'a-cronimo di "not in education, em-ployment or trading". Un indica-tore dalle braccia più larghe ri-spetto a quello sulla disoccupa-zione giovanile non solo perchési spinge fino alla soglia deitrent'anni, ma perché include an-che chi un impiego ha smesso dicercarlo o è finito fra le maglie

del lavoro nero. Fino al ventesi-mo secolo questa voce non esiste-va. Oggi è usata da tanti istitutidi ricerca per raccontare una de-riva talmente grande - anche intermini di perdite economiche edi spreco di capitale umano - daspingere più studiosi a parlare di"generazione perduta".

Nel nostro Paese i Neet erano1,8 milioni nel 2008. Nel giro disette anni se ne sono aggiunti al-tri 550mila e oggi toccano i 2,4milioni. Insieme potrebberoriempire una città grande quasiquanto Roma «Un livello allar-mante mai raggiunto nella sto-ria». A dirlo è una recentissimaindagine di Alessandro Rosina,

demografo e sociologo dell'uni-versità Cattolica di Milano: «Laquantità di giovani lasciati in ino-

perosa attesa era già elevata pri-ma della crisi - scrive nel volu-

me "Neet", edito da Vitae pensie-ro - ma è diventata una monta-gna sempre più elevata e siamouna delle vette più alte d'Euro-pa». li 2014 è stato l'anno in cui

l'Italia ha toccato il punto più bas-so di nascite ma il valore più altodiNeet: si muovono in questo labi-rinto il 26 per cento dei giovaniitaliani fra i quindici e i trent'an-

ni. La media europea è dei 17, dinove punti più bassa. Ma ci sonoPaesi come la Germania e l'Au-stria dove i ragazzi in questa con-dizione non superano il 10 per

cento.

Dietro questo acronimo si na-scondono storie e vite molto di-verse. Come quella di FrancescaRomeo. Ventenne, nata e cresciu-ta a Varese e un diploma di liceoartistico conquistato con faticadopo qualche brutto voto di trop-po che le ha fatto perdere un an-no. «Studiare non fa per me. Perquesto ho deciso di lasciare per-dere l'università». Dopo la matu-rità ha racimolato qualche soldolavorando nelle sere d'estate die-tro al bancone di un bar in un cir-colo culturale, «Ma hanno avutobisogno di me per poco». Così si èiscritta all'ufficio di collocamen-to e nel frattempo ha provato abussare alla porta dei negozi delcentro. Grandi catene di abbiglia-mento e di articoli sportivi, bouti-que di scarpe e profumerie, poicasalinghi, negozi di elettrodo-mestici. Il suo curriculum è sem-pre caduto nel nulla. «Chi appen-de cartelli per cercare personalenon manca. Ma non voglionome». Tutti chiedono un po' diesperienza alle spalle. «Io non neho nemmeno una. Così però ri-schio di andare avanti all'infini-

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to». Francesca è ferma da mesinella speranza che prima o poiqualche porta si apra. Non hamai vissuto in un posto diversodalla casa dov'è cresciuta e inquesto momento ha il timore cheil giorno in cui potrà mettere pie-de fuori casa non arriverà mai,Valentina Maddalena invece, 28anni, nella casa dei genitori ci ètornata dopo cinque anni di uni-versità e una laurea mai raggiun-ta. Aveva salutato FiumefreddoBruzio, nel cosentino, per trasfe-rirsi a Roma e iscriversi alla Sa-pienza. «Sono rimasta sui libri disociologia per quattro anni, poiho capito che non era la mia stra-da. La media dei 28 non significanulla: era un campo che non sen-tivo mio». Per un anno ha fattol'addestratrice cinofila, poi lacommessa. «Ero lontana anni lu-ce anche solo dal pagarmi l'affit-to». Così è tornata in Calabria. An-che qui ha trovato un posto dacommessa ma il negozio dodicimesi fa ha chiuso e un passo daitrent'anni bollette, spese e scon-trino alla cassa del supermercatovengono pagati solo grazie aglisforzi dei genitori : il papà vendelegna, la mamma lavora come do-mestica. «Va avanti così daun an-no. Loro capiscono la situazionema per me è pesantissimo».

Su dieci Neet, cinque sono di-plomati mentre quattro hannosolo la licenza di terza media. Co-me Enea Testagrossa, che vive in

provincia di Monza: ha lasciatogli studi in terza superiore e og-gi, a21 anni, lavora a titolo volon-tario in un asilo privato e non haentrate . Spesso all'origine di tut-to c'è un insuccesso a scuola oall'università. Il 10 per cento, pe-rò, ha in mano una laurea. E gira,come gli altri , a vuoto. In un'atte-sa che non finisce mai. E il caso diFrancesco Marando , 27 anni, lau-reato in Ingegneria civile. É unavita sospesa anche la sua daquando è tornato a Marina di Gi-nosa lonica dai genitori . «Io conti-nuo a inviare curriculum, ma peril nostro settore il momento èquello che è: quando va bene mirispondono "le faremo sapere"».E anche per lui, ritrovarsi a dor-mire nella camera di quand'erabambino non è semplice per nul-la.

Di casi come questi ce ne sonotanti. E non sono solo under tren-ta. Basta pensare che in Italia, se-condo l'Eurostat , quasi il 66 percento dei "giovani adulti" vive acasa con i genitori. Una percen-tuale di quasi venti punti superio-re rispetto alla media di tutti eventotto i Paesi Ue. Le loro storiesono legate dalle stesse paure,

Il 66% dei "giovaniadulti" vive a casacon i genitori : il 20%in più su media Ue

sottolinea Rosina: «Vagano sen-za meta, sempre più disincantati

e disillusi , con il timore di esseremarginalizzati e di dover rinun-ciare definitivamente a un futu-ro di piena cittadinanza».

La fetta più consistente deiNeet è costituita da chi in questomomento sta cercando ( più o me-no attivamente ) un impiego equindi dal disoccupati . Ma se perloro questo limbo dovesse dura-re troppo a lungo, il rischio piùgrande è che passino dalla partedei cosiddetti " inattivi": uomini e

donne che un impiego non lo cer-cano più. O che ingrossano le filadel lavoro nero. Gli ultimi datidell'Istat sulla disoccupazionegiovanile sembrano purtroppoandare proprio in questa direzio-ne. A settembre i senza lavorofra i quindici e i ventiquattro an-ni erano il 40,5 per cento . Il lorolieve calo dello 0,2 per cento ri-spetto ad agosto non suona peròesattamente come una buona no-tizia: nello stesso mese gli "inatti-vi" nella stessa fascia di età sonoaumentati dello 0 , 5 per cento.

3 RIVRGIJU<IONE RISER ATA

Il demografo AlessandroRosina: "Un livelloallarmante, mairaggiunto nella storia"

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I Neet

Nel Nel2008 2014............... ..................

M

Sud

Negli ultimisette annidi crisisono aumentatid 550.000 unità

del giovanifra 75 e 29 anni

IL DIVARIOFRA NORD E SUD

Nord

In Italia la 0 di Neetcambia molto nellediverse regioni,

ma è sempreoltre il 1700

Uniche eccezioni:

Altç, Ad1il9,'' 111,,

GLI ALTRI PAESI UE TITOLI DI STUDIO

DOVE VIVONO L'Italia è al primo 10% laureaCIRCA 2 MILIONI DI NEET posto in Europa

per numero 50%d'mploma

'•5¡s b.1 a,, di Neetsuperiori

40% licenzaaa _i';{-;•g;"'r'u L% r;ir media

(in questi ultimi due Paesivivono molti più giovani)

GLI STRANIERI

Sul totale dei Neetin Italia sono il 16°o

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Cambia l'informativa ai sindacati per la cassa integrazione straordinaria

Gigs, la comunicazioneperde i criteri di sceltaLe modalitàdi individuazionedei lavoratorinon vanno incluseDaniele Colombo

L'impresa che intende ri-chiedere il trattamento stra-ordinario di integrazione sa-lariale non sarà più tenuta acomunicare al sindacato i cri-teri di scelta dei lavoratori dasospendere né le modalità conle quali sarà applicata la rota-zione (ovvero le ragioni tecni-co-organizzative della suamancata adozione). I criteri discelta e le modalità di rotazio-ne, tuttavia, dovranno essereoggetto di esame congiuntotrale parti sociali (allapresen-za del competente ufficio in-dividuato dalla Regione o delministero del Lavoro): in que-sta sede si discuterà della si-tuazione aziendale.

È una delle principali novitàintrodotte con la riforma degliammortizzatori sociali in co-stanza di rapporto di lavoro, inattuazione delJobs act (artico-lo 24 del decreto legislativo 148del 14 settembre 2015, attuativodella legge delega 183/2014).

Ma vediamo meglio qualinovità ha introdotto la riformanella procedura per l'attiva-zione della Cigs.

Come cambia la proceduraL'azienda che intende chiede-re la cassa integrazione straor-dinaria per le causali di crisi eriorganizzazione aziendaledeve, in primo luogo, aprire untavolo di confronto con il sin-dacato attraverso una specifi-

ca comunicazione. Oggetto diquesta comunicazione sono:

le cause della sospensioneo di riduzione dell'orario dilavoro;

l'entità e la durata preve-dibile della sospensione o ri-duzione;

il numero dei lavoratoricoinvolti.

L'esame congiunto, secon-do l'articolo 24 comma3 del Dl-gs 148/2o15, deve avere a ogget-to anche icriteri disceltadeila-voratori da sospendere (coe-renti con le ragioni per le qualiè stato chiesto l'intervento) ele modalità attraverso le qualisarà messa in atto la rotazioneovvero i motivi tecnici orga-nizzativi c/o produttivi che neimpediscono l'adozione.

La giurisprudenzaLaprocedura prevista dal Dlgs148/2015 costituisce unanovitàrispetto a quanto già discipli-nato dalla legge 223/1991 (arti-C010 2, comma 7) e dal Dpr218/2ooo: in base alle vecchiedisposizioni, erarichiesto che icriteri di scelta e le modalità dirotazione fossero già oggettodi una comunicazione preven-tiva al sindacato.

Questa precisazione ave-va dato origine in passato aparecchie dispute giuri-sprudenziali.

L'omessa indicazione deicriteri di scelta dei lavoratorida sospendere ovvero dellemodalità di rotazione, infatti,comportava l'illegittimità del-l'intervento di cassa integra-zione straordinaria. Il vizioche inficiava la comunicazio-ne, poi, non poteva ritenersisanato neanche dall'accordosindacale raggiunto in un se-condo tempo, perché il sinda-

cato, a causa degli stessi vizi,

non era a conoscenza del con-

tenuto specifico dei dati da

trattare (si veda la sentenza

della Cassazione 4807 del 26

marzo 2012).

La giurisprudenza, inoltre,"sanzionava" le comunica-zioni di apertura che conte-nevano criteri di scelta gene-rici quali ad esempio «esigen-ze tecniche, organizzative eproduttive», ed «esigenzeprofessionali e funzionali»(Cassazione, sentenza 11254del io maggio 2010).

La specificità dei criteri discelta consisteva nella ido-neità degli stessi a operare laselezione tra lavoratori insenso oggettivo, eliminandocioè apprezzamenti discre-zionali del datore di lavoro

(Tribunale di Milano, senten-za del 6 dicembre 2010).

D'altra parte, invece, è stataritenuta legittima la scelta disospendere in Cigs i lavoratoriprossimi al raggiungimento

Sonoi criteri in base ai quali ildatore di lavoro individua i lavoratorida collocarein cassa integrazionestraordinaria. I l potere di scegliere ilavoratori da sospendere, purdiscendendo dall'articolo 41 dellaCostituzione, deve essere esercitatoindividuando criteri oggettivi,razionali e coerenti con lefinalità deltrattamento di integrazionesalarialeedei principi di non discriminazionee di correttezza e buona fede, e puòessere limitato da lle i ntese raggiuntecon le organizzazioni sindacali(Cassazione, sezioni unite,sentenza 302/2000).

dei limiti di età e di contribu-zione per fruire di un tratta-mento di quiescenza (Cassa-zione, sentenza 13691 del 7 di-cembre 1999). Questa illegitti-mitàpuò essere fattavalere dallavoratore in Cigs davanti algiudice ordinario per ottenereil pagamento della retribuzio-ne piena e non integrata.

Gli effetti delle modificheLa modifica introdotta nellaprocedura di richiesta dellaCigs dal decreto legislativo148/2015, quindi, eviterà chel'omessa o generica comuni-cazione dei criteri di scelta deilavoratori o delle modalità dirotazione comporti le conse-guenze che si sono verificatenegli anni scorsi. In ogni caso, icriteri disceltaelarotazione (oi motivi della mancata rotazio-ne) dovranno essere oggettodi esame congiunto, se richie-sto dal sindacato.

Risolto il problema formale,rimane da capire se e come sicomporterà la giurisprudenzadi fronte a due problemi di ca-rattere più sostanziale:

il caso in cui ci sia stato unesame congiunto che non ab-bia affrontato del tutto gli ar-gomenti;

il caso in cuile parti, pur con-frontandosi sulle questioni,abbiano poi raggiunto un com-promesso su criteri generici.

Su questo aspetto, tuttavia,non resta che aspettare chiari-menti amministrativi e giuri-sprudenziali.

C R I PRODU zIONE RISERVATA

Cig Pagina 39

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La procedura

LA COMUNICAZIONE INFORMATI VADeve farla l'impresa che voglia accedere alla Cigs per crisi aziendaleo per riorganizzazione (direttamente o tramite l'associazionedatoriale alla quale aderisce)

I I DESTINATARISono le Rsa o Rsu presenti in azienda e le articolazioni territorialidelle associazioni sindacali comparativamente più rappresentativesul piano nazionale

L'OGGETTOLa comunicazione deve spiegare le cause di sospensione o diriduzione dell'orario di lavoro, l'entità e la durata prevedibile, ilnumero dei lavoratori interessati

LA DOMANDAEntro tre giorni dalla comunicazione informativa, l'impresa o lerappresentanze/organizzazioni sindacali presentano domanda diesame congiunto della situazione aziendale all'ufficio competentedella Regione (al ministero per le aziende plurilocalizzate)

L'OGGETTOOggetti dell'esame congiunto saranno:• il program ma che l'i mpresa intende attua re, con d urata e nu mero

dei lavoratori coinvolti;• l'indicazione delle ragioni che non rendono praticabili forme

alternative di riduzioni di orario;• le misure previste perla gestione delle eventuali eccedenze di

personale;• i criteri di scelta dei lavoratori da sospendere (coerenti con la

causale dell'intervento);• le modalità della rotazione tra i lavoratori interessati o le ragioni

tecnico-organizzative della mancata adozione dei meccanismi dirotazione; la dichiarazione di non percorribilità del contratto disolidarietà tranne aziende edili

LETEMPISTICHELa procedura deve esaurirsi entro 25 giorni dalla data di richiestadell'esame congiunto (10 perle imprese fino a 50 dipendenti)

LA PRESENTAZIONELa domanda deve essere presentata entro sette giorni dalla data diconclusione della procedura di consultazione sindacale o dalla datadi stipula dell'accordo sindacale, contestualmente, in via telematicaalla Dg ammortizzatori sociali del Lavoro e alla Dtl competente (conl'elenco nominativo dei lavoratori coinvolti)

LE SOSPENSIONI (DAL 1 ° NOVEMBRE2015)Non possono decorrere prima del 30° giorno successivo allapresentazione dell'istanza

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Unprr"rrru bilcxnc,iu cieli cxpplicazïune della «lgar•trcvlare tenuità» rratruduttcz dal dl s 28/15

119 niabusi ediliziBancarotta e miEntra in gioco la non punibilità

Pagina a curaDI ANTONIO CICCIA

MESSINA

a particolare tenuitàè la via di uscita perun arcobaleno di reati.Anche quelli societari

ed edilizi. E pure per truffecontrattuali e per quelle ten-tate al supermercato. Stop,invece, al beneficio per gli in-fortuni sul lavoro. E quantodesumibile da un primissimobilancio dell'applicazione deldlgs 28/2015, dopo i primi seimesi di vigenza. Le senten-ze, soprattutto dei tribunali,stanno applicando a pieno rit-mo la speciale causa di nonpunibilità, che si applica nelcaso in cui il reato c'è, peròprovoca un danno tenue e lacondotta non è abituale. Que-sto anche a rischio di privaredella tutela penale, la perso-na offesa, che di fatto non hamolta voce in capitolo.

Ma la valutazione dei ma-gistrati si appunta sul livellominimale di offesa, quale ele-mento prioritario di valuta-zione. Come è successo in uncaso di reato fallimentare.

Bancarotta . Una delle pri-me applicazioni (sentenza n.280 del Tribunale di Torino,sezione IV penale, del 9 aprile2015) ha, infatti, assolto unasignora cui si imputava unabancarotta semplice docu-

mentale (articoli 217, comma2, e 224 Legge fallimentare),perché, quale socio accoman-datario di una società in acco-mandita semplice, dichiaratafallita, ometteva di tenere neitre anni antecedenti alla di-chiarazione di fallimento ilibri e le altre scritture con-tabili previste dalla legge, ein particolare il libro giornalee il libro inventari.

Il giudice ha assolto la si-gnora e ha considerato cheil fatto era di particolaretenuità: il tribunale ha valu-tato l'ammontare dei creditiinsinuati e l'attivo realizza-bile constatando di essere difronte a un deficit di modestaentità; tra l'altro anche il con-sulente della sas aveva consi-derato corretta prassi per leimprese in contabilità sempli-ficata quella di non istituire illibro giornale e il libro degliinventari.

Edilizia . La tenuità ha fat-to breccia anche nei reati edi-lizi. Il tribunale di Asti (sen-tenza n. 724/2015) ha assoltodal reato di abuso edilizio iproprietari e i costruttori diuna casa mobile, realizzatain un campo nomadi, previosbancamento di terreno uti-lizzati come cucina, soggior-no.

Il giudice ha consideratoche le opere realizzate eranodi ridotte dimensioni e non

comportavano una significati-va modificazione del territorioe che in ogni caso si trattavadi opere strettamente funzio-nali alle esigenze primariedella vita quotidiana (utiliz-zate come cucina-soggiorno).Nessun dolo, dunque, ma solol'esigenza di soddisfare biso-gni primari.

Inoltre il danno è stato valu-tato come minimo, trattando-si di costruzioni e provvisorie,realizzateall'internodell'areadel camponomadi eaddiritturaarmonicherispetto atutte le altregià presentinello stessoluogo.

Sicurezza lavoro. La te-nuità del fatto è frenata, in-vece, quando si parla di sicu-rezza sul lavoro. Prendiamola sentenza della Cassazionepenale, sezione IV, n. 22381del 17 aprile 2015.

In questa vicenda un datoredi lavoro è stato condannatoper lesioni personali colposeprovocate a un dipendente,effetto della violazione dellanormativa antinfortunistica.La colpa dell'imprenditoreè stata di non avere fornitoal lavoratore, impegnato in

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un'operazione di taglio di ar-busti, i mezzi di protezioneprevisti per l'uso di motose-ghe. In particolare non eranostati consegnati pantalonianti-taglio con copertura 360gradi, ma solo pantaloni co-prenti solo a 180 gradi utiliz-zabili per il taglio di arbustia parete, che, in ogni caso illavoratore infortunatosi nonaveva indossato. Durante iltaglio di un arbusto a terra,

Se si parla di sicurez-za sul lavoro i giudici

sono più restrittivi: perviolazioni antinfortu-nistiche e lesioni più

difficile la valutazionedi tenuità del fatto

il lavorato-re era statocolpito alpolpaccio dirimbalzo dauna partemetallicadell'appa-recchio, inuna zonache neppuresarebbe sta-

ta coperta dai pantaloni concopertura a 180 gradi.

La questione è approdatain Cassazione, davanti allaquale l'imprenditore ha chie-sto di essere dichiarato nonpunibile per effetto del dlgs28/2015.

La Cassazione ha confer-mato l'accertamento dellaresponsabilità del datore dilavoro e ha respinto la richie-sta di applicazione della nonpunibilità prevista dall'arti-colo 131-bis del codice penale(introdotto appunto dal dlgs28/2015).

Sul punto la Corte di cas-sazione ha, innanzitutto, ri-cordato che la declaratoria dinon punibilità per particolaretenuità del fatto è applicabileanche ai procedimenti in cor-so al momento dell'entratain vigore del dlgs 28/2015 e,quindi, anche a quelli pen-denti in Cassazione.

In questi casi la stessaCorte di cassazione è tenutaa verificare l'astratta applica-bilità dell'istituto, in relazio-ne ai limiti di pena del reato(non deve essere superiore acinque anni); in secondo luo-go, la Corte deve verificare siala particolare tenuità dell'of-fesa sia la non abitualità delreato.

Nel caso dell'infortunio, laCassazione ha valutato lagravità del fatto e ha ritenu-to questo un ostacolo alla di-chiarazione di non punibilità:è vero che, in sentenza, è stataapplicata la sola pena pecu-niaria (150 euro), e che sonostate concesse le attenuantigeneriche, ma la sanzione èstata applicata partendo dalmassimo edittale; inoltre, lacolpa addebitata al datoredi lavoro, consistente nellamancata fornitura ai lavora-tori dei mezzi di protezione,presenta di per sé profili del-le caratteristiche ostative allaastratta configurabilità dellaparticolare tenuità.

-ORiproduzione riservata

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GE investenella formazione

Ingegneri biomedici, tecnici, radiologi, ostetriche,infermieri: GE Healthcare investirà oltre 1 miliardo didollari nei prossimi cinque anni per lo sviluppo dellaformazione di queste figure. L'obiettivo è raggiungerepiù di 2 milioni di operatori sanitari in tutto il mondoentro il 2020, contribuendo a migliorare l'assistenzasanitaria dall'interno, attraverso programmi di forma-zione avanzati e soluzioni per medici. Questo progettosarà orientato a soddisfare le esigenze locali e inclu-derà nuove applicazioni cliniche e di prodotto, forma-zione e istruzione tecnica, nonché corsi per migliorarele capacità di leadership.

GE Healthcare fornirà formazione a distanza, onlinee sul campo soprattutto nel quadro di una partnershipcommerciale con i clienti, con l'obiettivo di contribuirea ottimizzare le competenze a cui gli operatori sanitaridovranno fare ricorso in situazioni cliniche quotidiane.

«Le sfide riguardanti la capacità di costruire, formarepersonale specializzato e innovare in ogni ambientespecifico sono fra i temi più importanti per molti si-stemi sanitari e per i ministeri della salute di tutto ilmondo», spiega John Flannery, presidente e ceo di GEHealthcare. «Continueremo a lavorare a stretto con-tatto con i governi locali, le istituzioni e i clienti perrispondere alle loro esigenze principali. In alcuni paesi,per esempio, questo significherà formare le ostetricheall'utilizzo di un nuovo ecografo o di un dispositivodi diagnostica portatile. In altri, vorrà dire sostene-

re le reti mul-ti ospedaliereper migliorarei risultati clini-ci e operativi»,aggiunge il pre-sidente.

GE Healthca-re Italia ha giàavviato diver-se modalità diformazione dimedici, tecnicie professioni-sti del settore

sanitario per formarli all'utilizzo delle proprie tec-nologie, per ottimizzare le loro competenze e poterassistere sempre meglio i pazienti. Sono stati avviaticorsi online condotti dagli esperti di GE, una formazio-ne interattiva che permette di conoscere al meglio letecnologie dell'azienda, interagendo con gli altri parte-cipanti e con gli esperti della società. Solo per l'utilizzodella risonanza magnetica, più di 1.000 professionistiin Italia sono stati coinvolti in sessioni di training nel2014. «Il nostro obiettivo è quello di sviluppare solu-zioni didattiche significative e rilevanti che aiutinoi professionisti sanitari a creare valore a lungo ter-mine e che abbiano un impatto positivo e misurabi-le», ha affermato Mario Lois, general manager-globaleducation services di GE Healthcare. «Gli operatorisanitari saranno in grado di sfruttare le nuove solu-zioni didattiche sviluppate da GE per formare meglioil personale, ottimizzare l'uso di attrezzature e, so-prattutto, migliorare la cura del paziente. Nel solco diquesto impegno formativo, GE Healthcare continueràa lavorare con gli operatori sanitari per definire pro-grammi strategici che possano anche includere servizitecnologici, finanziari e di consulenza, per contribuirea migliorare l'assistenza sanitaria e guidare il cambia-mento trasformazionale nel settore», ha concluso Lois.In economie sviluppate come gli Stati Uniti, l'Europae parte dell'Asia, i leader della sanità stanno cercandodi ottimizzare l'efficienza, l'integrazione dei sistemi el'analisi dei dati per raggiungere una maggiore produt-tività. Nelle economie emergenti, invece, la preoccupa-zione più pressante riguarda l'accesso a cure primariedi base a prezzi accessibili. I sistemi sanitari di tuttoil mondo si trovano di fronte a molte sfide impegna-tive: tutti potrebbero trarre beneficio da soluzioni diformazione e di didattica personalizzate, incentratesulle proprie particolari esigenze.

Formazione Pagina 43

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Fisco e íbuentíDlCHl....,

Secondo il CafAcli i dati su anagrafica,redditi e ritenute sono i meno «modificati»

Nei quadri su detrazioni, fabbricati e terrenisi concentra il grosso delle rettifiche

Bonus e immobili, ultimi ritocchi x1730Domani, 10 novembre, è l'ultimo giorno per inviare il modello integrativo con le correzioni

Cristiano Dell'Oste

Se l'esperienza della dichiara-zione dei redditi precompilatapuò insegnare qualcosa, ci sonodue grandi tipi di situazioni a cuifare attenzione in vista della sca-denza di domani per l'invio del-l'integrativa: gli errori nell'inseri-mento delle detrazioni fiscali e leimprecisioni nei dati sufabbricatie terreni (tipo di utilizzo, giorni epercentuale di possesso, paga-mento o meno dell'Imu e ammon-tare del canone percepito).

Domani - martedì io novem-bre - è l'ultimo giorno in cui gli in-termediari abilitati possono tra-smettere alle Entrate il modello730/2015 integrativo, per correg-gere gli errori fatti in precedenzae far scattare il rimborso in bustapaga, senza dover poi ricorrere almodelloUnico, che potrà, sì, esse-re presentato entro il 30 settem-bre 2016, ma che non offre il van-taggio di monetizzare subito ilcredito fiscale. Ecco perché di-venta importante ripercorrere leprincipali ragioni che hanno in-nescato le modifiche alle dichia-razioni reddituali precompilatemesse a punto dalle Entrate per20,4 milioni di lavoratori dipen-denti e pensionati. Gli errori di ie-ripotrebb ero essere quelli di oggi.

Il Caf Acli ha analizzato per IlSole 24 Ore un campione di oltreun milione di 730 trasmessi al fi-

Le dichiarazioni precompilateÈ il numero dei 730 predisposti dalfisco, di cui 1,4 inviati con il fai-da-te

sco dai propri uffici. I risultatimostrano che la frequenza di"modifiche" è più elevata nelQuadro E, quello in cui si riporta-no gli oneri deducibili o detraibi-li, e nel Quadro B, quello dei fab-bricati. Di fatto, però, le situazio-ni che possono aver condotto aun intervento sul modello predi-

sposto dal fisco sono almeno tre.Il dato non c'era e il contri-

buente l'ha aggiunto . È il caso,per esempio, delle spese medichedetraibili, che sono state inseritenel73%io delle dichiarazioni, e chesaranno precompilate dal fisconei modelli messi a punto nel 2o16(si veda l'articolo in basso).

Il dato c'era, ma le Entrate,anziché metterlo nel modello,l'hanno lasciato nel foglio in-formativo perché il contri-buente controllasse se era cor-retto . È la situazione, tra le altre,delle detrazioni sugli interessidei mutui e sui premi delle poliz-ze vita e infortuni: in entrambe lesituazioni, i bonus "aggiunti" so-no più numerosi diquelligiàinse-riti dal fisco nel 730.

Il dato era sì presente nel mo-dello, ma era sbagliato. Comenel caso dell'Imu dovuta sui terre-ni nel frattempo diventati esenti onel caso del «numero di giorni la-vorati» per chi nel 2014 ha avutodue contratti di lavoro, oppure èandato in pensione o è stato per

qualche tempo in mobilità o cassaintegrazione.

Tra i punti del modello chehanno richiesto meno modificheci sono invece i quadri sui datianagrafici del contribuente, sulleritenute e sugli accontiversati, suiredditi di lavoro o pensione, oltreai righi sulle detrazioni per lavoridi ristrutturazione o risparmioenergetico eseguiti fino al 2013:qui il "copia-incolla" delle rate giàindicate nei vecchi 730 ha funzio-nato bene, an che se è stato neces-sario inserire le spese sostenutel'anno scorso (ed è stata una mo-difica piuttosto frequente, com-plice il successo del 5000 sul recu-pero edilizio).

Comunque, anche gli errori - oalmeno alcuni di essi - possonorivelarsi un'occasione utile. È ilcaso delle informazioni inesattesugli immobili spesso contenutenel foglio informativo che le En-trate hanno allegato al modelloprecompilato. Osserva PaoloConti, direttore del Caf Acli:«Grazie al "foglio notizie" abbia-

mo ripulito la posizione di molticontribuenti che, per esempio,non avevano mai registrato la ri-soluzione di un vecchio contrat-to di locazione e si trovavano condue affitti in corso sullo stesso al-loggio. E lo stesso è successo an-che con alcune assicurazioni ab-binate alla Rc auto che abbiamoscoperto per la prima volta gra-zie alla precompilata».

Certo, scoprire (e sfruttare) aproprio vantaggio questi erroripotrebbe essere più complicatoper gli 1,4 milioni di contribuentiche hanno inviatoil73o alleEntra-te senza avvalersi di un interme-diario. E anche il tasso di modifi-che potrebbe rivelarsi diverso,perché alcuni di loro potrebberoaver preferito accettare senzava-riazioni il modello per mettersi alriparo da controlli formali in futu-ro (beneficio precluso a chi ritoc-ca il precompilato). Ma, di certo,la casistica delle modifiche piùfrequenti va a comporre una che-ck-list utile a tutti.

0 RIP ROD DZION E RISERVATA

Fisco Pagina 44

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I numeri

I QUADRI DELLA PRECOMPILATAla percentuale di quadri compilati nel modello 73012015 e il tasso di accettazione e modificada parte dei contribuenti, su un campione di dichiarazioni elaborate e trasmesse dal Caf Acli

n Dichiarazioni con dati precompilati dalle Entrante o inseriti dal contribuente (in % sul totale)Di cui modificate o compilate ex novo (in % su quelle con dati compilati)Di cui precompilate e accettate (in % su quelle con dati compilati)

..................................................................................................................................................................

100% ó IVV

Quadroanagrafica

Colonna 9 - lmu

Quadro 53,7% Colonna 4 - Giorni

familiari-

a carico 1 wt Colonna 5 - %

QuadroA 20,0% áColonna 2 - Titolo

Redditidei terreni -__ Colonna 6 - Canone

1Quadro B 73,9% 7 Colonna 2-UtilizzoRedditidei fabbricati

..........................................Colonna 3 - Giorni

d CQua ro 100% 11 Colonna 4Redditi di lavorodipendentee assimilati Colonna 12-1mu

3,2°u' IooColonna 6 - Ca none

Quadro DAltri redditi

C5 - Colonna 1/2i d di lPer o o avoro

88 9%Quadro E

,Oneri e spese

d F

F1 - Acconti

F3 - EccedenzeQua ro 19,5%1 iViiAcconti, ritenute,eccedenzee altri dati F4 - Eccedenze

IL DETTAGLIO DELLE AGEVOLAZIONIIl Quadro E, tra righi precompilati (accettati o modificati) e compilati dal contribuente o lasciati in bianco

Righi precompilati Rigo El - Colonna 2

di cui modificatidi cui accettati

Righi non precompilati

di cui compilati

di cui rimasti vuoti

Spese sanitarie

Rigo E21 Contributi Rigo E23 - Contributiprevidenziali per addetti ai servizied assistenziali domestici e familiari

Rigo E7 Interessi su Rigo E8/E12 - Codice 36mutui per l'abitazione Premi assicurazioni sullaprincipale vita e contro gli infortuni

Rigo E41/E44 Spese Rigo E61/E63 - Speseper interventi di recupero per interventi didel patrimonio edilizio risparmio energetico

Fonte: borazione Caf Acli

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Per gli avvocatisono in arrivo18 specializzazioniBenedetta Pacelli

Non più solo la toga. Solo di-versificando i settori di attività, equindi facendo della specializza-zione un fiore all'occhiell o, gli av-vocatiriusciranno auscireinden-ni (o quasi) dalla crisi. Oggi gliiscritti alla Cassa di previdenzasono saliti oltre quota 223mila,l'esame per l'accesso all'albo èognianno affollato,la conseguen-zaèunaconcorrenza agguerritaadanno di molti. Non è un caso, ri-leva la Cassa di previdenza, chemolti professionisti non più ingrado dipagareicontributiprevi-denziali minimi (circa2mila eurol'anno), siano stati costretti adau-tosospendersi dall'ordine percongelare il pagamento dei con-tributi previdenziali obbligatori.

Crisi aparte, la responsabilità-dicono gli addetti ai lavori - è inparte anche della stessa avvoca-tura. Secondo i numeri del primorapporto Censis sulla professio-ne,infatti,il7oo o degliavvocatire-sta ancorato alclassico studio sin-golo, si occupa solo diattivitàgiu-risdizionale e non considera atti-vità diverse come quella diconsulenza (svolta dal 3o%), dimediazione o di arbitrato (5°io).Così come non è stata capace diguardare oltre alle tradizionalimaterie: solo il3°io di legalisioccu-padidiritto societario e l'1% in di-ritto internazionale.

«Ora dobbiamo adeguarci almercato - ha spiegato ilpresiden-te di Cassa forense, Nunzio Lu-ciano - e possiamo farlo in duemodi: specializzandoci e asso-ciandoci. Ecco perché come Cas-sa di previdenza abbiamo lancia-to un'iniziativa per formare millegiovani avvocati di tutta Italia intre materie di sviluppo per lapro-fessione: il diritto fallimentare, lanegoziazione assistita e la legge

231. Bisogna creare una selezionedi qualità attraverso la specializ-zazione: penso al diritto europeo,a quello internazionale fino al di-ritto tributario. Tanti filoni che,per la loro peculiarità, sono la-sciatitroppo spesso ai grandi stu-di internazionali».

Dunque addio all'avvocatotuttofare, d'ora in poi sarà la spe-cializzazione a disegnare il pro-fessionista del futuro. Con nuoveregole già scritte nel decreto mi-nisteriale (144/2o15, di attuazionedella legge di riforma forense247/12) da seguire per chi vuolefregiarsi del titolo di specialista.Diciotto le aree di specializzazio-ne individuate dal decreto: dal di-ritto difamiglia alla proprietà, daldiritto industriale a quello falli-mentare fino al diritto dell'Unio-ne europea.

Una spinta alla specializzazio-ne assecondata anche dall'an-nunciato restylingdeifuturi corsidi laurea in giurisprudenza, fermidal 20o5 al ciclo unico di cinqueanni. Due le strade per la futuraformazione accademica: da unaparte con un tradizionale model-lo del "3+2" in cui scenderà il nu-mero dei crediti formativivinco-lati dalle previsioni nazionali e sicreeranno ambiti più ampi all'in-terno dei quali lo studente potràcostruire il proprio percorso distudi, dall'altra con un modellodel "4+1" finalizzato all'iscrizioneagli albi professionali appunto,con un numero programmatoprevisto per l'ultimo anno.

91 RIPRO U OZIO NE RISERVATA

APPROFONDIMENTO ONLINE

Da oggi un approfondimentosettimanale sugli sbocchi e laformazione dei professionistiwww.scuo[a24.ílso[e24ore.com

Professioni Pagina 46

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Il congresso a Milano

Notai a confrontosu diritto e sviluppo

econda giornata del 5o°congresso nazionale delnotariato, in corso da ieri a

Milano presso il Mi.co. (ilcentro congressi in viaGattamelata 5). Dopo la sezioneistituzionale di ieri, oggi alcentro del dibattito c'è il temacentrale della manifestazione,intitolata «Il valore economicodella sicurezza giuridica: qualediritto per lo sviluppo?». Sonoprevisti gli interventi delministro della Giustizia AndreaOrlando e del presidente delConsiglio nazionale delnotariato Maurizio D'Errico.

All'assemblea pomeridianaci sarà invece la relazione delpresidente della Cassanazionale del notariato MarioMistretta.

Dalle 18.30 di oggi è inprogramma poi l'aperitivo di«Larancia.org»: un incontroper i ragazzi dell'università connotai, giovani imprenditori edesperti del mondo delle start-up per avere consigli utili sucome fare impresa.

Il congresso è anchel'occasione per presentare laguida «Abitare e fare impresain Italia», realizzata dalnotariato e tradotta in 13lingue: una mappa delle normeda conoscere per acquistare unimmobile, accendere un

mutuo o avviare un'impresa inItalia, con la sintesi delleprincipali forme di società adisposizione e con un focus suiregimi patrimoniali deiconiugi in u Paesi.

Il congresso si chiudedomani. Sia oggi (9-19), siadomani (9-17), resta aperto lospazio informativo«Testamento solidale», peravere informazioni econsulenza gratuita suilasciti e su come fare untestamento solidale.

91 E] PRO D UZIO NE RISERVATA

Il programma

(31 1 OGGITavole rotonde su «Il valoreeconomico della sicurezzagiuridica » e «Quale dirittoper lo sviluppo». Interventidel ministro della GiustiziaAndrea Orlando e delpresidente del Consiglionazionale del notariatoMaurizio D ' Errico

02 1 DOMANIAssemblea e dibattito,discussione e votazione diordini del giorno, conclusionidel presidente D'Errico

Notai Pagina 47

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Il piano dell'Inpspunta a eli inaredefinitivamente lestorture di sistema

iere• •

cassa

il cant pensionitra equità'

. ..

e vecchìa politicaI sistema pensionistico tocca tutti ma è incomprensibile ai più

(sottoscritto compreso ): monopolio di mandarini e fonte inesau-ribile di slogan politici, è un cantiere aperto dal' 95, e non se ne ve-

de la fine. Più che apprezzabili dunque i tentativi dell'Inps di propor-re un piano ("Non per cassa, ma per equità") per chiudere il cantie-re e documentarne le storture. Ma anche il piano è materiale permandarini. Un linguaggio più comprensibile sarebbe più convincen-te. Comunque, quattro i punti principali.

Flessibilità. Logica economica e buonsenso indicano che è megliolasciare libero il cittadino di scegliere quando smettere di lavorare,posto il vincolo che il debito previdenziale non cambi. Semplifican-do, secondo la proposta se vado in pensione con dieci annidi vita at-tesa e 10 giuro l'anno, il debito di 100 per lo Stato non cambia se vadoin pensione tre anni prima con 7,7 giuro. La proposta trascura dueelementi. Il primo è che il concetto di valore attuale del debito pen-sionistico (la cosiddetta equivalenza Ricardiana) in pratica non va-le: conta solo l'andamento del debito nell'immediato futuro, che èdifficile da stimare. Con la flessibilità, lo Stato fissa un unico "prez-zo' del tempo libero: nell'esempio, tre anni in più "valgono" 2,3 giuroin meno per il resto della vita. Però ogni individuo ha un proprio valo-re del tempo libero: se il "prezzo" è troppo basso, moltissimi opteran-no per la pensione anticipata; oltre non considerare che il valore deltempo libero a 64 anni è più alto che a 85. L'impatto sulle finanzepubbliche è quindi incerto. Ma se una riforma strutturale è valida, imercati la capiscono e non ci si deve preoccupare dell'aumento deldebito. Se Bruxelles rimane fissata col deficit, si può mercanteggia-re con qualche taglio o imposta per salvare la faccia.

Una volta introdotto il principio della flessibilità, perché applicar-lo solo alle ex-pensioni di anzianità (42anni di contribuzione), e solo all'indie-tro?Andando verso il contributivo gene-ralizzato, perché non generalizzare uncriterio tipo -2 e +3 anni per tutti? Chi ha67 anni, a prescindere dai contributi ver-sati, o 42 anni di contributi, può andarein pensione 2 anni prima o 3 anni dopo,con un costo/premio basato sulla spe-ranza di vita e contributi versati che sta-bilizzi il debito previdenziale.

Contributivo. La riforma del '95 intro-dusse il contributivo, senza estenderlo

Il contributivoper tutti è o aiun obbligo chenon si può piùrinviare

però a tutti lavoratori e pensionati, mafacendo pagare la riforma solo ai giova-ni. Via via si è allargata la platea. Se capi-sco bene, si propone ora di convergererapidamente al contributivo per tutti, ri-calcolando le pensioni in essere e i dirittiprevidenziali, anche per unificare i trat-tamenti della miriade di gestioni conflui-te nell'Inps e per spazzare via lo scanda-lo dei vitalizi di politici e sindacalisti.Una proposta che rasenta l'ovvio. Mamanca, come da 20 anni, la volontà poli-

La previdenzanon deve piùessere un

surrogato

dell'assistenza

tica. L'Inps lo riconosce implicitamente, e pecca di timidezza propo-nendo la riforma solo per i pochi trattamenti oltre i 5.000 euro (e gra-duale da 3.550). Se anche passasse, dunque, non sarebbe la chiusu-ra del cantiere.

Accorpamento. In media l'Inps paga 4 pensioni ogni 3 pensionati:un'assurdità. Ovvia la proposta di accorpamento, che andrebbe pe-rò estesa alla Gestione Separata: una vergogna che, col pretesto del-la pensione per tutti, è stata usata come strumento per tassare e pe-nalizzare il lavoro atipico e a tempo determinato.

Pensioni, non assistenza. Il punto più importante. L'uso del siste-ma pensionistico come surrogato dell'assistenza sociale (vedi abu-so dei prepensionamenti) ha generato tante storture. Gli esodati so-no una di queste. Chi rimane disoccupato a 55 anni fa molta fatica atrovare un qualsiasi nuovo lavoro, e non ha reti di protezione. L'Inpspropone un reddito minimo agli over 5 5, slegato dalla pensione. Laflessibilità in entrata delle pensioni è poi un'opzione in più per il lavo-ratore scoraggiato. Così si separano pensioni e mercato del lavoro.Condivisibile. Ma perché non andare un passo oltre? Fermo restan-do reddito minimo e flessibilità, in cambio dell'abolizione del reinte-gro e maggiore libertà di licenziamento individuale e collettivo, per-ché non prevedere un indennità crescente con l'anzianità e inversa-mente agli anni che mancano alla pensione per gli aver 5 5, con l'ob-bligo di incorporare nell'indennità anche i contributi mancanti alminimo perla pensione? Si aumenterebbero flessibilità del mercatoed efficienza: gli over 55 non sono necessariamente costi da elimina-re e i prepensionamenti sarebbero una libera scelta delle parti, facili-tando la ristrutturazione dei tanti settori in crisi o con capacità in ec-cesso che rallentano la ripresa.

3 RICftO[JULONE NIíHNATA

INPS Pagina 48

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Banche cantieri e tclspuntarlo oppoi

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Gianolti, l'italiana che guida il CereRag r ,viaggiatc e poi tornate»

La scienziata: si alle esperienze all'estero, iI nostro Paese deve attrarre di più«Il piacere più nobile è la

gioia della conoscenza». A Fa-biola Gianotti piace citare Leo-nardo da Vinci perché rispec-chia la passione con la qualeparla del suo mondo infinita-mente piccolo nascosto in unatomo. Dal primo gennaio saràlei a guidare i quasi 12 milascienziati del centro europeodi Ginevra, il più importante almondo grazie al super accele-ratore Lhc entrato in funzionenel 2010. «Con questa macchi-na dopo aver scoperto nel 2012il bosone di Higgs che ha por-tato al Premio Nobel gli scien-ziati che lo avevano previstocinquant'anni fa - ricordaGianotti - ora affronteremoaltre questioni fondamentalicome la materia oscura cheriempie il 25 per cento del-l'Universo e di cui ignoriamo lacostituzione. 11 nostro compitoè indagare che cosa sia accadu-to dopo il Big Bang, il grandescoppio che ha trasformatol'energia in materia. E con l'ac-celeratore Lhc riusciremo ascrutare in quei momenti dovesi nascondono le nostre radicie gli indizi del nostro futuro».

La grande scienziata che ha

guidato i tremila ricercatoridell'esperimento Atlas dove si è«visto» il fatidico bosone, conle sue parole proiettate nellafantastica avventura della fisicaha chiuso al Teatro Dal Vermedi Milano i sei mesi di incontriorganizzati dalla FondazioneEdison in parallelo ad Expo.Accanto a lei c'erano il direttoredella Fondazione Marco Fortis,il vicepresidente dell'Accade-mia dei Lincei Alberto QuadrioCurzio e il direttore del Corrieredella Sera Luciano Fontana.

Il teatro era affollatissimoper ascoltarla e correva l'emo-zione, perché Fabiola racconta-va delle sue esplorazioni con lasemplicità e la profondità dichi ha capito il valore del co-municare il fascino e l'impor-tanza della scienza. E ricordavacome l'Italia sia da sempre pro-tagonista nella frontiera dellafisica al Ceni nato con il contri-buto di Edoardo Amaldi, diret-to in passato dal Nobel CarloRubbia e Luciano Maiani, e do-ve ora lavorano 1500 scienziatidell'Istituto nazionale di fisicanucleare.

«La ricerca di base è fonda-mentale per l'avanzamento del-

la conoscenza ma anche per ilprogresso della tecnologia. Ilweb è stato inventato al Cern,con la tecnica degli acceleratorisi è sviluppata l'adroterapia checombatte i tumori senza dan-neggiare le cellule sane e il Gpsesiste grazie alla teoria della re-latività di Einstein» ha spiegatorispondendo alle domande deldirettore del Corriere, sottoli-neando come, con il costanteapporto dei governi, oggi l'Eu-ropa sia all'avanguardia nellaricerca fisica attirando al Ceri1500 americani. «I giovani de-vono compiere esperienze al-l'estero - ha aggiunto -. Ilproblema per il nostro Paese èche non c'è un giusto equilibriofra uscite ed entrate. Cioè i ri-cercatori stranieri non vengo-no da noi perché non si dedica-no risorse sufficienti e sonobloccati dalla burocrazia».

Quattro saranno i pilastri suiquali Fabiola Gianotti fonderàla sua direzione del Ceni: «la ri-cerca di base, lo sviluppo tec-nologico, la formazione deigiovani e il mantenimento delruolo di facilitatore di pace cheil centro europeo ha sempreavuto attirando scienziati diogni Paese».

Giovanni Caprara

Chi é

© RPRODUZIOfd= RSERVA'A

Sono i membridell'Organizza-zione europeaperla ricercanucleare (Cern)che fu fondatonel 1954

FabiolaGianotti (fotosotto) è nata aRoma nel '60.Laureatasi infisica è entrataa far parte deiCern nel 1987;nel novembre

dei 2014diventadirettrice dellaprestigiosaorganizzazioneÈ diplomata inpianoforte

II 4luglio

2014 è toccato

a lei

dall'auditoriumdel Cernannunciare laprimaosservazione diuna particellacompatibile coibosone diHiggs

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II laboratorio di Ginevra

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Vers M&G, Po1ynD

llICa in mano aiIL P1tl_',I(i(;f;tJPPti1T\I 11NC}D_J,,-LhIiJ Ë- Tlh()11CSOI1\'dII \ DI IPl T ). LLI-' LN I L

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A oggi 28 enti camerali si sono i® si in e titácPagina a cura

DI CINZIA DE STEFANIS

primi accorpamenti sisono già realizzati: 28enti camerali si sono fusi

® in 12 entità. Sono statesoppresse a oggi 16 cameredi commercio. Nel dettaglio,le Camere di commercio chesono già aggregate riguar-dano la regione Abruzzo,Piemonte, Liguria, Toscana,Friuli-Venezia Giulia, Vene-to, Molise, Calabria, Sicilia.Ma dobbiamo ricordare chetra le grandi regioni che an-cora non hanno provvedutoagli accorpamenti cameralici sono la Lombardia, il La-zio, la Campania, la Pugliae la Sardegna.

Le Marche (Ascoli Piceno,Fermo e Macerata) e la Ba-silicata (Matera e Potenza)hanno invece già deliberatogli accorpamenti camerali.Questo è quanto emerge dalreport elaborato da Union-camere sul processo di au-toriforma delle Camere dicommercio.

Ricordiamo che il 28 ago-sto scorso è entrata in vigo-re la legge 7 agosto 2015, n.124, ossia la legge che de-lega il governo al riordinodegli enti camerali. Entro12 mesi il governo dovràemanare un decreto legisla-tivo di riforma dell'organiz-zazione, delle funzioni e delfinanziamento delle Cameredi commercio. Che dovrebbeportare il numero delle Ca-mere di commercio da 105a 60 (si veda altro articoloin pagina).

Camere aggregate, Aoggi, nel dettaglio, le Ca-mere di commercio che sisono aggregate sono Biellae Vercelli in Piemonte (de-creto ministero dello svilup-po economico del 6 agosto2015); La Spezia, Savona eImperia in Liguria (decre-to ministero dello svilup-po economico dell'1 aprile2015); Grosseto e Livorno inToscana (decreto ministero

dello sviluppo economicodel 6 agosto 2015); Triestee Gorizia in Friuli-VeneziaGiulia (decreto ministerodello sviluppo economicodel 6 agosto 2015); Vene-zia e Rovigo, da una parte(decreto ministero dellosviluppo economico del 23ottobre 2014) e Belluno eTreviso (decreto ministerodello sviluppo economicodell'i aprile 2015) dall'al-tra, in Veneto; Campobassoe Isernia in Molise (decre-to ministero dello svilup-po economico del 4 marzo2015); Catanzaro, Crotonee Vibo Valentia in Calabria(decreto ministero dello svi-luppo economico del 6 agosto2015); Palermo ed Enna dauna parte (decreto ministe-ro dello sviluppo economicodel 17 marzo 2015), dall'al-tra Caltanissetta, Agrigentoe Trapani (decreto ministe-ro dello sviluppo economicodel 21 marzo 2015); e infineCatania e Ragusa e Siracu-sa (decreto ministero dellosviluppo economico del 25settembre 2015) in Sicilia.

E ancora, l'accorpamen-to di Chieti e Pescara inAbruzzo siglato con il decre-to ministero dello sviluppoeconomico del 25 settembre2015.

Fra 12 mesi il quadro do-vrà essere necessariamentepiù chiaro. Ricordiamo cheil comitato esecutivo diUnioncamere, nella sedutadel 23 luglio 2014, ha vara-to l'operazione di riordinodel sistema camerale ita-liano che, attraverso pianidi accorpamento definiti inambito regionale, porteràa regime il numero totaledelle Camere di commer-cio dalle attuali 105 a nonpiù di 60. Gli accorpamentitendono a creare realtà lo-cali con un bacino pari adalmeno 75 mila imprese,realtà nelle quali si vuoleconiugare sostenibilità eco-nomica e valorizzazione deiterritori.

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Abruzzo (decre?-o nìinisterodello sviluppo economico

del 25/9/2015)

Calabria (decreto nninisterodello sviluppo economico

del 6/8/20-15)

Friuli-Venezia Giulia (decrelonnpnistero dello sviluppo econonìico

dei 6/8/2015)

Liguria (decreto n-iinisterodello sviluppo economico

dell'1'4/2015)

Molise (dec.reto nEinisterodello sviluppo econornico

del 4/3/2015)

Piemonte (decreto ministerodello sviluppo ec.onon-ricci

dei 6;:'8/2015)

Sicïiia; otro accorparnenti camerali

Toscana (decrel:o ministerodello sviluppo economico

del 6/8/2015)

Veneto quattro Camere accorpate

BasilicataMatera e Potenza!

Marche (.Ascoli Piceno,Ferrno e Macerata)

Accorpati gli enti camerali di Chieti ePescara

Aggregate tre Camere di commercio:Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia

Due aggregazioni di CcEaa: TriesteGorEzEa

Ire gli enti camerali che si sono accor-pati: p-a Spezia, Savona e Imperia

Accorpate due Camere: Campobassoe Isernia

Le Camere di commercio che si sonoaggregate sono Bella e Vercelli

Palermo ed Enna (decreto ministero del-lo sviluppo economico dei 1?¡`3:'2015)

Caltanissetta. Agrigento e Trapani (de-crel.o ministero dello sviluppo economi-co del 21/3/2015)

Catania e Ragusa e Siracusa (decretoministero dello sviluppo economico del2 }/9''201. ),

Due gli enti canierali coinvolti nelí`aggregazione: Grosselo e Livorno

Venezia e Rovigo (decreto ministero dellosviluppo economico del 23/10/201.4)

Belluno e -Treviso (decreto ministero del-lo sviluppo economico (Ieil'-1-¡4/2015)

Delibera Cciaa Matera del 26/2/201.5, n. 3

Delibera Cc.iaa Potenza del 299'2014, n. 20

Delibera Cciaa Macerata dell'11/12/2014, n. 2

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