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Centro Studi C.N.I. - 04 ottobre 2014

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 04 ottobre 2014

Pagina I

REDDITI PROFESSIONISTI

Per i professionisti redditi sempre più giùSole 24 Ore 04/10/14 P. 3 Federica Micardi 1

I disagi di un universo che la politica ignoraSole 24 Ore 04/10/14 P. 3 Maria Carla DeCesari

3

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Le Casse provano a correre ai ripariSole 24 Ore 04/10/14 P. 3 Giorgio Costa,Matteo Prioschi

4

SBLOCCA ITALIA

Sblocca-Italia, dubbi coperture. Arrivati 2.200 emendamentiSole 24 Ore 04/10/14 P. 9 5

EDILIZIA SCOLASTICA

Edilizia scolastica, 8xmille per ristrutturareItalia Oggi 04/10/14 P. 27 Beatrice Migliarini 6

SICUREZZA ICT

JP Morgan, attacco hacker ai clientiSole 24 Ore 04/10/14 P. 24 Marco Valsania 7

CONFINDUSTRIA

L'invito a lasciare Confindustria. Poste e Finmeccanica tentateCorriere Della Sera 04/10/14 P. 5 Roberto Bagnoli 9

COMMERCIALISTI

Anc: per gli scioperi «patti» con l'OrdineSole 24 Ore 04/10/14 P. 18 10

TRIBUTARISTI

Una bussola sulle tariffeItalia Oggi 04/10/14 P. 33 Lucia Basile 11

CONSULENTI DEL LAVORO

Nuova disciplina per i consulentiItalia Oggi 04/10/14 P. 32 Gabriele Ventura 12

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I dati delle Casse previdenziali indicanouna nuova flessione degli imponibili

Colpite tutte le categorie ma nel 2013notai e periti industriali invertono la rotta

Per i professionisti redditi sempre più ùDal 2008 perso il 15% del guadagni - Più penalizzati gli under 40 e le donne, con riduzioni fino al 20%

Federica MicardiNAPOLI. Dal nostro inviato

112013 perle professioni è sta-to un altro anno difficile con untendenziale calo dei redditi. Ne-gli ultimi sei anni la diminuzioneè stata superiore al 15 per cento.Questo quanto emerge sia dai da-ti 2013 di geometri, notai, com-mercialisti, ragionieri, consulen-ti del lavoro, infermieri, periti in-dustriali e giornalisti sia dalle an-ticipazioni di Cassa forense eInarcassa (ingegneri e architetti)che ancora non hanno reso noti idati definitivi. Segnali di ripresavengono registrati solo da notai eperiti industriali.

PerAndrea Camporese, presi-dente dell'Adepp, l'associazioneche rappresenta venti casse diprevidenza dei professionisti, sitratta di due segnali positivi in

LA PLATEADal 2007 gli iscrittiagli enti pensionisticisono cresciuti del 14,3%ma la domanda risentedella situazione economica

un contesto negativo: «I notai so-no un po' il polso del paese, maconsiderando quanto si è personegli ultimi anni, anche se qual-cosa si sta muovendo, ancoranon è abbastanza». Per Campore-se il calo del reddito resta moltopreoccupante e le leve su cui pun-tare sono i fondi europei, il welfa-re attivo e le risorse messe incampo con la Garanzia giovaniche possono stimolare assunzio-ni presso gli studi. «Sono leveche però vanno utilizzate in mo-do sinergico - sottolinea Campo-rese - noi abbiamo fatto la nostraparte investendo nel welfare 150milioni in un anno».

La libera professione, in questiannidi crisi, si è rivelata per moltineolaureati l'unica possibilitàper "tentare" di lavorare. E, infat-ti, dal 2007 a oggi gli iscritti alleCasse private sono aumentati di112mila unità (+14,3%). Se si entranel dettaglio del settore, quelloche registra la crescita maggioreè l'area giuridica (+23,6%), segui-

ta da quella economico-sociale

(+17,7%). Sotto la media invece le

professioni tecniche (+ 12,6%) e

sanitarie (+11,06%).

Cresce, quindi, l'offerta men-tre la domanda resta al palo. Intermini di reddito la perdita me-dia dal2oo5 al 2013 per gli iscrittialle Casse aderenti all'Adepp è di6mila euro, il reddito èpassato in-fatti da 36.822 a 30.878 con un ca-lo reale superiore al 15 per cento.Per i giovani sotto i4Oanni il red-dito è passato da una media di24mila euro se maschi e 21.050 eu-ro se femmine, a rispettivamente18.911 e 16.170 giuro. Se dal datomedio passiamo alle singole cate-gorie professionali, limitandociagli over 40, si rileva che un calosuperiore alla media interessa inotai, che hanno perso in setteannipiù del3o% (circa 5omila eu-ro), i geometri (- 24%, circa 6milaeuro), i consulenti del lavoro (-27%, circa 13mila euro).

Per le donne le cose vanno an-

che peggio. La scomposizione

dei redditi per sesso fa emergere

uno spaccato di un paese dove la

donna viene pagata sensibilmen-

te meno del collega maschio. Inol-

tre la differenza di trattamento

tra i generi è praticamente rima-

sta invariata negli ultimi anni.

Non si tratta di una differenza

marginale e tendenzialmente in

calo. Il gap nel 2007 era del 13,8701

e nel 2013 è del 14,49% con punte

massime superiori a117-/,, di diffe-

renza nel2olo e nel 2011.

Se scorporiamo il dato per le

singole professioni la forbice uo-mini-donne in molti casi si aprenotevolmente. Sia dottori com-mercialisti che ragionieri com-mercialisti segnalano una dispari-tà di entrate tra uomini e donneintorno al 25% per gli under 40;forbice che si allarga ulteriormen-te tra gli over4o sia peri ragionie-ri, dove la differenza si attesta in-torno a1300io, sia peri commercia-listi dove supera il 45 per cento.La seconda professione, tra le ot-to analizzate, dove la disparità èintorno al 30% è quella dei peritiindustriali. Analoghe differenzeesistono tra i notai, dove la forbi-ce è del 32% a prescindere dallafascia di età. Una situazione me-no squilibrata interessa le donnegeometra (meno 20% rispetto aicolleghi maschi) e le giornaliste(- 16% tra le giovani e - 20% traquelle con più di4o anni). La pro-fessione infermieristica è quelladove lo stipendio non risentetroppo della differenza di gene-re; la forbice è del 9% fra chi hapiù di 4o anni. «È nota a tutti ladisparità di trattamento nel mer-cato dellavoro- commenta Cani-porese - ma non immaginavo cheil disequilibrio raggiungesse livel-li così alti tra i professionisti. t ne-cessaria una riflessione perché ledonne sono evidentemente pena-lizzate - conclude - e l'azione po-trebbe passare da iniziative diwelfare; non dobbiamo dimenti-care che le professioni sia in Ita-lia che in Europa si stanno forte-mente femminilizzando».

RIPRODUZIONE RISERVALA

Redditi professionisti Pagina 1

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Tutti i numeri dei redditi dei professionisti

L'andamento nel tempo e le differenze per età e per genere

REDDITI MEDI DEI LIBERIPROFESSIONISTIDati espressi in euro

LEGEbD0

Reddito medio nominaleliberi professionisti

Reddito media rr nliberi professionisti

DIFFERENZA DI GENERE

Femmine Maschi

Geometri-sa

Commercialisti

Ragionieri

Cassad ireUÌ derna

CNPR

Consulentidel lavoro

'sad irevidenzaENPAC,

Infermieri

Cassadi areviderzaENPAPI

Peritiindustriali

Giornalisti

(-,9d arevìdezaINPGIAGO

36.822

1.745

.35,r, 1,

3F -'5a

36.676

71 373

15.090

36117

.589

30.63] -59.097

'Rt12

`.120 . 73.368

92237.i7D

33333

31.907

v".n-Fr.n2 °..

ENUr.,etri

Cimrne cialìstr

Consuientì del In-JOro

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Periti ìndastrialì

11m rnzl"ri i;rpgi AGO

Efornallsti ! np„i er5

200ö 2006 2007 21X18 2009 2010 2011 2012 201, REDDITI DEI 004FES5IOFItSTI

2013 (dati in euro)

Reddito medio fino ai 40 anni Reddito medio sopra i 40 anni

16.739

3!; ars,a an, la es dgoa3-oua bmamrt

Differenza ii redditotra maschi e femmine

]7 i 2013

Unde-41. 0 40 i Urrls 0— 40

...........................................................................

L'analisi sui redditi di ottocategorie di professionisti(geometri, notai, dottoricommercialisti, ragionieri,consulenti del lavoro,infermieri, periti industriali egiornalisti) è stata condottadeflazionando i valori nominalidel reddito con l'indice deiprezzi al consumo con base2005 uguale a 100

Redditi professionisti Pagina 2

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Maria CarlaDe Cesari

. .

I a uni i erche polffica.

ignoraai dati sui redditi 2013dei professionistiemerge una realtà per

alcuni versi prevedibile: inuna situazione economicagenerale negativa, i "bilanci"degli studi professionalicontinuano a registrareriduzioni sia rispettoall'esercizio precedente sia,in particolare, rispetto al2008, l'anno-base permisurare il "grande freddo"sui conti. La crisi ha colpito,categoria per categoria, inmisura pesante. Se si guardapoi alla differenza di redditotra maschie femmineo aquella tra under 4o eprofessionisti più maturi siscopre che in questi anni ledisparità non si sono colmate.Nella lunga crisi, in lineagenerale, ha tenuto megliochi aveva situazioniconsolidate, i professionistiultraquarantenni. Per igiovani e le donne unmarketing di studio o unapolitica dei prezzi piùaggressivi sono statifunzionali solo alla difesadella trincea più arretrata.

Un esempio di questo

andamento arriva dai

geometri: perdono di più gli

under 40 (oltre il 7%) rispetto

ai senior (6,5); in calo

sopratutto le donne più

giovani (6,5%io) rispetto alle

over 40 (5,3%io). L'eccezione è

rappresentata dal notariato,

dove le riduzioni, fino al 2012,

sono omogenee in tutti i

sottinsieme. Dal 2013 i redditi

degli studi notarili, come

detto anche nell'articolo

accanto, ritornano a crescere

in modo omogeneo e questo

può rappresentare un segnale

positivo per il futuro.

Tuttavia, il caso dei notai è

particolare in quanto la

categoria è caratterizzata da

un numero di iscritti limitato,selezionati con un concorsomolto severo, sedi di attivitàassegnate dal ministero.Tuttavia, anche tra i notai ledifferenze sono notevoli; trauomini e donne il gapreddituale è attorno al 32%,in leggera diminuzionerispetto al 2007.

Resta il fatto che il dato«prevedibile» vistol'arretramento generale deltessuto economico, vale adire la diminuzione deiredditi professionali, non puòessere trascurato. Certo,quando ripartità la macchinadella produzione e degli altriservizi i conti degli studimiglioreranno. Tuttavia, daormai sei anni, i professionistisi ritrovano con redditi indiminuzione. In questa fase,in molti hanno dovutotagliare le spese, anche quelleper il personale dipendente, ehanno dovuto subire lapressione dei clienti indifficoltà coni pagamenti.

Non basta confidare che laripresa trascinerà anche glistudi. Servono politicheattive, che consentano alsettore di riorganizzarsisecondo standard piùefficienti: non solo società,ma anche incentivi per crearenetwork e partnership, chesono forse più congeniali allamentalità professionale.Occorre incentivare, anchedal punto di vista fiscale, unaformazione che non sia larincorsa di crediti formali(anche attraverso convegniinutili). È urgente estendere isupporti e le agevolazioni chehanno gli altri datori di lavoro(perché negare la Cassa inderoga, a certe condizioni?).A quel puntosi potrannochiedere ai professionistimaggiori responsabilità. Apatto che la politica nonfaccia finta di niente rispettoalla realtà professionale.

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Redditi professionisti Pagina 3

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Dai contributi alle politiche peri giovani

Le Casse provano a correre a i ripariGiorgio CostaMatteo Prioschi

La contrazione dei redditidei professionisti ha ripercussio-ni sul fronte pensionistico, so-prattutto peri più giovani. Nel re-cente passato, per garantire la so-stenibilità dei bilanci a lungo ter-mine come richiesto dalla legge,la maggior parte delle Casse diprevidenza è passata, seppur conmodalità diverse, dal sistema re-tributivo a quello contributivo oaggiornato alcuni parametri sequest'ultimo era già in vigore.

Le strategieQuesto significa che, invia gene-rale, per garantirsi un assegnopensionistico adeguato è neces-sario versare contributi con co-stanza e in misura superiore alpassato. Non è, quindi, un casose le aliquote inferiori al iooi,> pre-viste per il contributo soggetti-vo siano un ricordo. Il io°i,> oggipuò essere considerato il valoreminimo, ma in più di un caso siversa il 12 0 14% del reddito pro-fessionale netto, con la prospet-tiva di salire ulteriormente neiprossimi anni. Inoltre, per garan-tire una pensione adeguata, piùdi una cassa sfrutta la possibili-tà, introdotta dalla legge Lo Pre-sti (la 133/2011), di usare partedel contributo integrativo, inprecedenza destinato ad altre fi-nalità tra cui la copertura dellespese di gestione o prestazioniassistenziali. Ciò significa cheuna quota di questa voce illegge può oscillare tra il 2 e il 5%del volume d'affari) viene dirot-tata a beneficio della futura pen-sione. La Cassa di previdenzadei dottori commercialisti, peresempio, retrocede un quartodell'integrativo, pari al 4%io delvolume d'affari (quindi l'M, al

montante contributivo, con unmeccanismo che prevede una ri-duzione della retrocessione conl'incremento dell'età. In questomodo il tasso di sostituzione del-la pensione passa dal 35 al 38Q% afronte di un contributo soggetti-vo al14Per cento.Altrapossibili-tà per incrementare il montantecontributivo messa a disposizio-ne degli iscritti da alcune Casseè innalzare l'aliquota del contri-buto soggettivo o versarne unoaggiuntivo.

Il problema versamentiTutte queste misure adottate ne-gli ultimi anni devono, però, farei conti con la crisi che ha ridotto iredditi degli iscritti, tanto da faraumentare in misura consisten-te il numero dei professionistiche fatica a versare i contributiminimi, come emerso ieri a Bolo-gna nel corso di un convegnodell'_Anc (Associazione naziona-le commercialisti) dove si è di-scusso anche del futuro delle cas-se di previdenza. Mauro Scarpel-lini, docente di finanza previden-ziale, ha sottolineato come siasempre più difficile per gli entiprevidenziali incassare i contri-buti. «Secondo gli ultimi dati del-la Corte dei conti - ha affermatoScarpellini - circa 5omila avvoca-ti, più o meno un terzo degliiscritti all'Ordine, sono morosiverso la propria cassa di previ-denza che ha crediti per circa692 milioni di curo. Non megliostanno gli architetti con creditidi oltre 700 milioni».

I giovaniDunque, se a fatica si arriva aconferire all'ente di previdenzail 10 o il 14% del reddito, difficil-mente un giovane, che di normaha un volume d'affari contenuto

perché a inizio carriera, è dispo-sto a incrementare tale aliquota.Da qui la necessità di prevedereagevolazioni. La Cassa forense,per esempio, ha previsto che ipraticanti con abilitazione al pa-trocinio possono iscriveri suba-se volonaria e versare il contri-buto soggettivo al 5o% mentre aquello integrativo non si applicail valore minimo. Inarcassa (in-gegneri e architetti) applica unariduzione di un terzo dei contri-buti minimi nei primi cinque an-ni di iscrizione, ma con l'integra-zione figurativa a carico dell'en-te se si raggiungono i 25 anni dicontribuzione, in modo da nonpenalizzare l'assegno finale.Non mancano poi prestiti a con-dizioni agevolate per avviarel'attività professionale.

La demografiaOltre alla riduzione dei redditisi deve fare i conti con l'evolu-zione demografica, che determi-na un aumento dei pensionati inrapporto ai lavoratori attivi. Epoiché il nostro sistema previ-denziale prevede che le pensio-ni di oggi siano pagate con i con-tributi di chi versa ora (non conquelli accumulati nel tempo daogni soggetto) diventa semprepiù difficile bilanciare entrate euscite, tanto più che i già pensio-nati beneficiano interamentedegli effetti del sistema contri-butivo che svincola l'importodell'assegno da quanto effettiva-mente versato durante l'attivitàprofessionale. Le Casse sono in-tervenute anche su questo fron-te, aumentando i requisiti per ac-cedere alla pensione e introdu-cendo correttivi al sistema dicalcolo anche per chi è prossi-mo alla pensione. Correttiviche, come dimostra una recentesentenza della Corte di cassazio-ne nei confronti della Cassa ra-gionieri, rischiano di non supe-rare l'esame dei giudici.

Previdenza professionisti Pagina 4

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Servizio 7

Sblocca-Italia,dubbi copertureArrivati 2.200emendamenti

ROMA

Fiume di emendamenti incommissione Ambiente dellaCamera sul decreto sblocca-Italia: le proposte di modificapresentate dai gruppi sonocomplessivamente 2.194 e gliuffici sono al lavoro per mette-re ordine nella mole di emenda-menti arrivati. Ai diversi grup-pi il presidente della commis-sione, Ermete Realacci, chiede-rà di segnalare i temi prioritariper riuscire a sfoltire i faldoni.Non ci sono ancora gli emenda-menti del governo e del relato-re, Chiara Braga (Pd), che pos-sono presentare le proprie pro-poste in qualunque momentodella discussione.

Intanto il Servizio Bilanciodella Camera esprime dubbisu diversi aspetti delle copertu-re del decreto. Anzitutto, l'au-mento delle garanzie rilascia-te dallo Stato sulle esposizioniassunte dalla Cdp avrà degli ef-fetti finanziari che «andrebbe-ro valutati». Si fa riferimento,in particolare, alle norme che

estendono ai soggetti privatil'accesso ai finanziamenti del-la Cdp tramite le risorse dellagestione separata garantite dal-lo Stato e alle nonne che am-pliano le possibilità di conce-dere la garanzia dello Stato inrelazione ad esposizioni assun-te dalla Cassa. Nel testo attua-le, osservano i tecnici di Mon-tecitorio, non viene previsto«un corrispondente adegua-mento degli stanziamenti po-sti a fronte dei maggiori rischidi escussione delle predette ga-ranzie». Dubbi anche sulle nor-me relative allo «sblocco diopere indifferibili, urgenti ecantierabili». Secondo i tecni-ci infatti, visto l'utilizzo di fon-di già stanziati per altre infra-strutture, andrebbe specifica-to dove si prenderanno le risor-se quando queste dovranno es-sere rifinanziate, per esempioper l'autostrada del trattato ita-lo-libico e quelle per l'Autoritàportuale di Venezia. «Pur con-siderando quanto affermatodalla Relazione Tecnica circala non necessità nell'immedia-to delle risorse suddette, an-drebbe chiarito come si inten-da farfronte alla copertura del-le spese oggetto di definanzia-mento negli anni in cui le stes-se si renderanno necessarie».Infine il Servizio Bilancio chie-de di esplicitare che l'ammini-stratore delegato di Fs, Miche-le Elia, non prenderà alcun get-tone per il ruolo di commissa-rio sulle opere del Sud.

G. Sa.EO RIFRO DAZIO NE RISERVATA

Sblocca Italia Pagina 5

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Edilizia scolastica,8xmille per ristrutturare

Edilizia scolastica pronta a ricevere i fondi dell'8 permille. A fare richiesta , però, non saranno direttamen-te gli istituti ma i competenti uffici regionali. E perfarlo, i termini per la presentazione , già scaduti il 30settembre scorso , dovranno essere riaperti fino al 15novembre . Questo il contenuto del parere espressodalle Commissioni bilancio di Camera e Senato inmerito all'Atto del governo n. 109, recante modifichealla disciplina dell'8 per mille Irpef a diretta gestionestatale.

Si appresta , quindi, a trovare accoglimento defini-tivo l'iniziativa del governo, contenuta in un dpcm adhoc emanato alla fine di agosto dall 'esecutivo, voltaa far rientrare le ristrutturazioni di edifici scolasticitra le voci (conservazione beni culturali , calamità na-turali , assistenza ai profughi e contrasto alla fame nelmondo) che potranno beneficiare dei fondi dell'8 permille . «Per dare attuazione a questa misura , però», haspiegato a ItatiaOggi Giorgio Santini (Pd), relatoreal testo per la Commissione bilancio del senato, «ènecessario che il governo accolga le osservazioni inmerito alla riapertura dei termini per la richiesta finoal 15 novembre. Senza contare , poi, la precisazione inmerito al fatto che, per non rischiare di soccomberedi fronte alla mole di richieste che rischia di arriva-re, sarà opportuno che i competenti uffici regionalicensiscano le situazioni maggiormente critiche e chesiano questi ultimi a inoltrare le istanze . Non solo.Attraverso il parere», ha concluso Santini , «è statofatto presente al governo la necessità di valutarel'opportunità di introdurre anche la voce relativa agliedifici storico artistici tra i possibili destinatari dellerisorse». Il governo è, quindi , ora chiamato a recepirele modifiche richieste nel corso del prossimo Consigliodei ministri in modo da dare rapida attuazione allamisura prevista.

Beatrice Mïgliorini

Edilizia scolastica Pagina 6

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L'azienda ha assicurato che i depositi «sono al sicuro» - La caccia ai responsabili porta in Europa

organ, attacco hacker ai clïertViolati i dati di 76 milioni di conti privati e di sette milioni di imprese

Marco ValsaniaNEWYORK

ß,o, Èbastata una password ru-

bata al personal computer di

un dipendente per seminare il

terrore nel colosso della finan-

za americana e globale. Un'in-

nocente password di un funzio-

nario di JP Morgan, trasforma-

ta in grimaldello da hacker che

hanno forzato il loro ingresso

in oltre 8o milioni di conti, per-

sonali e aziendali. Sotto attac-

co sono finiti i c/c di due terzi

delle famiglie statunitensi, as-

sieme a schiere non meglio pre-

cisate di clienti internazionali

e di altre banche. Un abbordag-

gio, insomma, degno dei re-

cord della pirateria informati-

ca ai danni della Corporate

America e senza precedenti

contro un centro nevralgico

dell'alta finanza.

Alla fine, ha assicurato IPMorgan, i fondi dei clienti «so-no al sicuro». E l'infiltrazione èstata contenuta, limitata - si faper dire - a dettagli di "contat-to" qualinomi, indirizzi, telefo-ni ed e-mail. Niente codici iden-tificativi (il social security asse-gnato a tutti dal governo a finiprevidenziali) o numeri di con-to, date di nascita e passwordindividuali per ilogin nei depo-siti. «Non ci sono indicazioniche dati sui conti siano stativio-

lati, rubati o visionati», ha det-to la portavoce Patricia Wex-ler. Le barriere tecnologiche so-no state reinstallate. E in Borsail messaggio tranquillizzanteha permesso ieri al titolo digua-dagnare ile per cento.

Mala paura è stata tanta, den-tro e fuori la banca, davanti alledimensioni dell'assalto: 76 mi-lioni di conti familiari e 7 milio-ni di depositi di piccole impre-se. IP Morgan ha rivelato i det-tagli dell'azione dei pirati neidocumenti presentati alla Secal termine di oltre due mesi diindagini interne su una "brec-cia" nella sicurezza iniziata agiugno, scoperta in luglio eche, nelle prime versioni, erastata minimizzata a un milionedi conti. L'assalto, invece, haadesso fatto scattare un dram-matico allarme sullavulnerabi-lità alla minaccia degli hacker,oltre che di grandi aziendecommerciali, dell'intero siste-mafinanziario e dei suoi più so-fisticati protagonisti.

Nelle ricostruzioni offerte,dalla banca e dagli esperti, i pi-rati hanno fatto ricorso a un sof-tware "malware" che, dall'ini-ziale Pc conquistato, si è fattostrada tra i siti Chase.com e IPMorganOnline.com e nelle lo-ro applicazioni mobili, fino ape-netrare in loo server del mag-

gior istituto di credito america-no per asset. L'obiettivo: impa-dronirsi di informazioni delica-te di clienti, ex clienti e anche dichi intrattenesse rapporti concorrentisti di IP Morgan. Gli in-gressi illegali sono avvenutiper periodi di un'ora alla voltatra metà giugno e metà agostoprima di essere fermati. Unamodalità che fa sospettare pira-ti russi o dell'Europa orientale,ma la cui pista, stando al NewYork Times, non esclude pas-saggi da paesi del Mediterra-neo, Italia compresa.

La debacle, di sicuro, rendesempre più urgenti contromi-sure. I pirati hanno fatto brec-cia anzitutto in operazioni dimarketing della b anca ma i ser-ver compromessi gestivano an-che investment banking, cartedi credito, prestiti e corporatebanking. Sul caso da mesi staormai indagando ancheWashington, con l'Fbi. E inCongresso sono state messe epunto nuove proposte di leggeper fermare i cyber-attacchidopo che, nell'ultimo anno, sisono moltiplicati: eBay ha vi-sto violati dati personali o fi-nanziari di no milioni di utentie i retailer Target e Home De-pot rispettivamente di no mi-lioni e di 56 milioni di clienti.

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Sicurezza ICT Pagina 7

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a

L'attacco . Tramite] P M orga n è stato violato i l c/c di due terzi delle fa mi glie Usa

I cyber-assalti

Gli account I clientiDi clienti privati e aziende ' Di un'altra società Usa, Home Depot,finiti nel mirino degli hacker spiati in un altro cyber-attacco

Sicurezza ICT Pagina 8

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Linvito a lasciare ConfindustríaPoste e FinmeccanicaIl pressing del leader pd sulle società controllate dal Tesoro

di Roberto Bagnoli

Roma Pressing di PalazzoChigi sul nuovo managementdelle società controllate dal Te-soro per avviare una possibileuscita da Confindustria, sullascia della Fiat di Sergio Mar-chionne. La questione non ènuova, ma carsicamente riaf-fiora, soprattutto quando i rap-porti tra governo e viale Astro-nomia si fanno tesi. In ballo cisono oltre 25 milioni di euro al-l'anno versati come contributida Eni, Enel, Poste, Fimnecca-nica e Ferrovie. Se ne parlò aitempi degli scontri tra i pastpresiden.t di Confindustria Lu-ca di Montezemolo ed EmmaMarcegaglia e gli esecutivi diSilvio Berlusconi e Mario Mon-ti. Il 3 ottobre del 2011, il «nu-mero uno» del Lingotto e pri-ma azienda privata del Paese,decise platealmente di lasciarel'associazione, anche se non leterritoriali, con la motivazioneche ormai gli interessi strategi-ci del gruppo erano fuori dalconfini nazionali.

La questione sarebbe rie-mersa nei giorni scorsi, forsenon per caso in occasione degli

ultimi viaggi internazionali diRenzi negli Usa, dove ha incon-trato Marchionne, e a Londra.Lì il premier si sarebbe rivoltoai «numeri uno» delle parteci-pate del Tesoro dicendo: «Per-ché non fate come Marchionneche è uscito da Confindu-stria?». Non è un mistero che irapporti tra il premier e vialeAstronomia si sono incrinatiquasi subito, quando ha rice-vuto il rifiuto da parte del diret-tore generale di ConfindustriaMarcella Panucci (concordatocon il presidente GiorgioSquinzi) ad assumere il ruolo

di ministro dello Sviluppo eco-nomico andato poi all'ex con-findustriale Federica Guidi. Imotivi di scontro si sono mol ti-plicati. Dall'altra parte si è con-solidato un inaspettato feelingcon Marchionne, concretizza-tosi pragmaticamente nei gior-ni scorsi con l'appoggio del su-permanager Fca all'idea del go-verno di monetizzare parte delTfr nella busta paga dei lavora-tori, mentre Confindustria fre-nava preoccupata dal maggioricosti di finanziamento per lepiccole e medie aziende. Aquesto va aggiunto anche il tie-pido appoggio al superamentodell'articolo 18.

11 manager più sensibile allarichiesta di Renzi di lasciareConfindustria sembra sia il«numero uno» di Finmeccani-ca Mauro Moretti, che già aitempi delle Ferrovie aveva mo-strato una certa insofferenzaalle liturgie confindustriali. Nelsuo staff non si fa mistero che èin corso un ripensamento. AllePoste guidate da Francesco Ca-io si precisa che il tema del-l'uscita non è all'ordine delgiorno ma si ammette che pro-getti e obiettivi relativi alla par-tecipazione in Confindustriavanno rivisti. Più complicata eimbarazzante la situazione perEnel ed Eni. Il gruppo elettricofino a maggio scorso è statoguidato dall'ex vicepresidentedi Confindustria, Fulvio Conti,mentre l'attuale presidente del-la holding petrolifera è l'ex lea-der degli imprenditori EmmaMarcegaglia, che non vorrebbedi sicuro passare alla storia co-me colei che ha fatto uscirel'Eni da viale Astronomia.

II caso Fiat

Con unaletteraindirizzata

all'allora

presidente

Emma

Marcegaglia il

30 giugno

2011 l'ad

Sergio

Marchionne

annuncia

l'uscita della

Fiat da

Confindustria a

partire dal 1

gennaio 2012.

«Fiat- scrisse

Marchionne-

è impegnata

nella

costruzione di

un grande

gruppo

internazionale

con 181

stabilimenti in

30 Paesi, non

può

permettersi dioperare in Italiain un quadro diincertezze»

25i milioni versatia Confindustria

ogni anno dalle

società del

Tesoro

Confindustria Pagina 9

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c: per gli scioperi«patti» con l'OrdinePrudenza a maneggiare losciopero da parte dei dottoricommercialisti anche se lamisura è colma sotto ogniprofilo. Il monito arriva daBologna dove si è svolto ieri ilconvegno nazionale dell'Anc(Associazione nazionalecommercialisti). «Finalmente- ha detto il presidente Anc,Marco Cuchel - l'astensionesarà possibile ma proclamarlanon sarà una cosa banale,anche perché dovrà inqualche modo essereconcordata con il Consiglionazionale che ha il controllodeontologico sugli iscritti». Aquesto proposito si è svolto ill'ottobre scorso un primoincontro tra sindacato eConsiglio nazionale.

Commercialisti Pagina 10

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La conclusione di uno studio condotto dall 'ufficio legale Lapet

Una bussola sulle tariffeTariffario Lapet utile indirizzo per i clienti

Pagina a curaDI LucIA BASILE

1 ' 1 tariffario è legittimo eapplicabile e non viola lenorme sulla concorrenza(si veda ItaliaOggi del

12 luglio 2014 ). Queste leconclusioni a cui è giunto lostudio condotto dall'Ufficiolegale Lapet sulla base dellasopravvenuta normativa cheha apportato notevoli inno-vazioni in materia ( legge n.4/2013; art. 9, dl 1/2012: Sonoabrogate le tariffe delle pro-fessioni regolamentate nelsistema ordinistico).

A fronte di tali considera-zioni, l'Associazione, ritenen-do che il tema dell'idoneitàdel tariffario a costituire lostrumento che consente diottenere il decreto ingiuntivoex art. 636 c.p.c., meriti unulteriore approfondimento,è tornata a riaccendere i ri-flettori sulla validità di que-sto strumento , indirizzo utileper il consumatore, adeguatomisuratore della prestazioneprofessionale.

«In conformità alle Diret-

tive comunitarie , nonché ai

rilievi mossi dalla Autoritàgarante della concorrenza edel mercato, il nostro tariffa-rio professionale ha valore diguida per il consulente in ma-terie contabili, fiscali e tribu-tarie, ai fini della richiesta diun compenso equo e decorosoin relazione alla prestazionesvolta», ha chiarito il presi-dente nazionale tributaristiLapet Roberto Falcone.

Sebbene la legge n. 4/2013non prevede, in capo alle As-sociazioni dei professionisti,delle quali ha cura di precisa-re la natura , l'organizzazionee le funzioni specifiche, alcunpotere tariffario, neppureenuncia un divieto paralleloa quello già sancito per le pro-fessioni ordinistiche; divietoche pur avrebbe potuto porsiin presenza di tariffari nor-malmente adottati , nel corsodegli anni, dalle associazioniesistenti . «La mancanza ditale divieto potrebbe spiegarsicon il fatto che le tariffe degliordini, in quanto connotatedalla generalità dell'applica-zione per l'appartenenza ne-cessaria del professionista,dall'obbligatorietà e dai vinco-li, contengono già quelle carat-teristiche che le pongono comeun monopolio ostativo alla li-bera concorrenza ; una sorta dipratica scorretta di mercatoistituzionalmente legalizzatadalla natura pubblicistica de-gli ordini e da poteri , appunto,pubblicistici», ha aggiunto ilpresidente . «Per contro, le ta-riffe elaborate dalle Associa-zioni, in quanto non aventi lecaratteristiche di generalità,obbligatorietà e vincolo, nonsono in se stesse ostative allalibera concorrenza, tant'è cheil tariffario professionale haesclusivamente valore di indi-rizzo per il consulente».

Oggi quindi , ai sensi dell'ar-ticolo 2233 , il compenso nonpuò essere più determinatosecondo le tariffe solo per leprofessioni ordinistiche, men-tre può continuare a esserloper le professioni non ordi-nistiche . Per tali professionile tariffe professionali hannol'idoneità attuale di costituireil parametro del compenso alquale il giudice deve attener-

si nel giudizio ordinario dicognizione ; idoneità venutameno per l'appunto per le pro-fessioni ordinistiche . Peraltrol'abrogazione delle tariffe èstata volutamente limitatadal legislatore alle sole tariffedelle professioni ordinistiche,lasciando sopravvivere la di-zione tariffe dell'articolo 2233per la residua vigenza delletariffe delle professioni nonordinistiche . «Alla luce dellalegge n. 4/2013 , visto che essarichiede specifici requisiti or-ganizzativi e strutturali incapo alle associazioni stessee attribuisce loro funzioni pre-gnanti di controllo dell 'opera-to del professionista e di ga-ranzia dei clienti/consumatorie una vigilanza ministeriale,tali tariffe assumono una ve-ste di assoluta legittimità», hachiosato Falcone.

E opportuno rimarcare cheil professionista , al quale lalegge n . 4/2013 impone di fareriferimento in ogni rapportoscritto con il cliente e in ognidocumento, agli estremi del-la legge stessa , dovrà ancherichiamare espressamente,

nei rapporti con il cliente,l'Associazione di propria ap-partenenza e il tariffario daessa elaborato quale fonte dideterminazione del compen-so. È qui che entra in gioco eassume particolare rilevanzail mandato professionale sug-gerito dalla Lapet.

«Tariffario e mandato pro-fessionale sono , presso i nostriassociati , prassi consolidategià da svariati anni e con-corrono , insieme , a garantirel'equità e la trasparenza delcorrispettivo per prestazione,fermo restando il principiodella libera contrattazione»,ha spiegato Falcone.

A curadell'Ufficio Stampa dellaASSOCIAZIONE NAZIONALE

TRISUTARISTI LAPET

Associazione legalmentericonosciuta

Sede nazionale:Via Sergio 132

00165 RomaTel. 06-6371274

Fax 06 [email protected]

Tributaristi Pagina 11

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Al via i consigli nazionale e territoriali

Nuova disciplinaper i consulentiDI GABRIELE VENTURA

ra libera al nuovo re-golamento dei Con-sigli di disciplina deiconsulenti del lavoro.

Lo ha approvato il Consiglionazionale il 25 settembrescorso a seguito del parerefavorevole del ministero dellavoro previa intesa con ilministero della giustizia. Neldettaglio, è previsto che il con-siglio di disciplina territorialesia composto da un numero diconsiglieri pari ai consiglieridell'ordine, nominati dal presi-dente del tribunale competen-te. Ai consigli territoriali sonoaffidati i compiti di istruzionee decisione delle questioni di-sciplinari che riguardano gliiscritti all'albo di riferimento.È regolamentato poi (Capo II)il consiglio di disciplina nazio-nale, che è composto invece dacinque membri nominati dalConsiglio nazionale dell'ordine.I membri possono essere sceltitra i consiglieri nazionali e tragli iscritti che abbiano un'an-zianità di almeno otto anni. Ilconsiglio di disciplina nazio-nale ha competenza sui ricorsipresentati avverso le decisioniadottate dai consigli territoria-li e le sue decisioni possono es-sere impugnate entro 60 giornidalla notifica, mediante ricorso

al giudice amministrativo. Èprevista poi la formazione delcollegio di disciplina nazionale,composto invece da tre mem-bri, ovvero il presidente delconsiglio di disciplina e dueconsiglieri. Il presidente delconsiglio di disciplina, seguen-do il criterio della rotazionetra i componenti del consiglio,nomina il collegio indicando ilrelatore. Il collegio è presiedu-to dal presidente del consigliodi disciplina, mentre funge dasegretario il membro del col-legio con minore anzianità diiscrizione all'albo. Quanto allefunzioni, invece, il regolamentoprevede che ai componenti delconsiglio di disciplina nazio-nale, che rivestono la carica diconsiglieri dell'ordine nazio-nale, sia inibita ogni funzioneamministrativa all'interno delconsiglio nazionale stesso. Par-tecipano invece alle riunionidel Cno, possono intervenirecon ruolo consultivo e possonopartecipare a tutte le commis-sioni del Consiglio nazionale.Infine, i consigli provincialidevono provvedere, entro 60giorni dalla pubblicazione delregolamento, a comunicareal presidente del tribunalel'elenco dei nominativi pari aldoppio del numero dei consi-glieri da eleggere nel consiglioterritoriale.

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Consulenti del lavoro Pagina 12