Centro Studi C.N.I. - 04 novembre 2015 · STP Sole 24 Ore 04/11/15 ... simulazione che Rete Imprese...

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Centro Studi C.N.I. - 04 novembre 2015

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Centro Studi C.N.I. - 04 novembre 2015

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 04 novembre 2015

Pagina I

STP

Nella Stp la regola dei «due terzi» vince nelle decisioniSole 24 Ore 04/11/15 P. 41 1

BUROCRAZIA

Senza la burocrazia inutile il Pil crescerebbe di 16 mldItalia Oggi 04/11/15 P. 35 Francesco Cerisano 2

DISSESTO IDROGEOLOGICO

Contro il dissesto idrogeologico via a 33 opere per 654 mlnItalia Oggi 04/11/15 P. 36 3

DDL CONCORRENZA

Legali, società aperte al capitaleSole 24 Ore 04/11/15 P. 41 Angelo Busani 4

START UP

Al via il nuovo portale per le start up italianeSole 24 Ore 04/11/15 P.23-29

Mara Monti 6

SICUREZZA STRADALE

Dal 2005 infortuni dimezzati: da 10,9 a 4,4 per milione di oreSole 24 Ore 04/11/15 P. 9 8

Sulle strade delle grandi città un morto su tre è un pedoneStampa 04/11/15 P. 12 Raphaél Zanotti 9

SICUREZZA SUL LAVORO

Sicurezza, la delega deve essere accettataItalia Oggi 04/11/15 P. 37 Daniele Cirioli 11

INNOVAZIONE

Droni, chip, laser e telemetrie. Apre l'autostrada intelligenteCorriere Della Sera 04/11/15 P. 33 Massimiliano DelBarba

12

PATTO DI STABILITÀ

Patto di stabilità 2015: pronto decreto sblocca-investimentiSole 24 Ore 04/11/15 P. 15 Massimo Frontera 14

MEZZOGIORNO

Pronto il Masterplan per il MezzogiornoSole 24 Ore 04/11/15 P. 13 Carmine Fotina 15

r r . Voto per «teste» o quote

ma, Nelle società tra professio-nisti (Stp) disciplinate dalla leg-ge 187/2011 (articolo io, commalo), l'impostazione statutaria delvoto e la composizione dellacompagine sociale devono esse-re tali da assicurare comunque lamaggioranza dei due terzi nelledecisioni dei soci. Le decisionidei soci , a loro volta, possono es-sere in qualunque modo organiz-zate (a seconda del tipo societa-rio adottato e delle scelte statuta-rie che, proprio in dipendenzadeltipo societario, siano compiu-te). Per esempio, ilvoto può esse-re immaginatoper"teste" (inipo-tesi: il voto favorevole di quattrosoci su sette), per quote di capita-le (in ipotesi: il voto favorevoledel65%i" del capitale sociale), perquote di utile, e così via.

La regola dei due terzi dei votiè sancita genericamente per tut-te le deliberazioni e decisioni deisoci, senza specificare la tipolo-gia di delibere e decisioni allequali essa debbaintendersiriferi-ta. In assenza di indicazioni in talsenso, la regola dovrebbe riguar-dare tanto le delibere assemblea-

Nella Stp la regoladei «due terzi»vince nelle decisioniri delle società di capitali e c oop e-rative, quanto le modifiche deipattisociali ele decisionidelleso-cietà dipersone, considerato chelanorma in esame sembra dover-si intendere nel senso che il legi-slatore limita la possibilità (per inon professionisti) di influiresulle scelte strategiche della so-cietà, al fine di evitare che i sociinvestitori possano incidere sul-lo svolgimento dell e prestazioniprofessionali.

A tal fine, assumono rilievo siale decisioni relative all'assunzio-ne delle regole organizzative e,quindi, le modifiche di statuti, atticostitutiviepatti sociali, sia quel-le relative ad operazioni che ri-chiedano una delibera assemble-are o una decisione sociale, comel'approvazione dei bilanci o lanomina degli organi sociali. Se,nel corso della vita della società,viene meno questo requisito del-la maggioranza dei due terzi nelledecisioni dei soci, ed esso nonvenga ripristinato entro sei mesi,lasocietàsiscioglie. Quindi,isociprofessionisti, purché abbiano i

due t erzi deivoti esprimibili nelledecisioni dei soci: a) possono an-che essere di numero inferiore aidue terzi dei soci ( ad esempio,può essere configurabile una so-cietà di nove soci con cinque solisoci professionisti ; oppure, sipuòipotizzareH casodiunaStp informa di società a responsabilitàlimitata in cui il professionistasottoscrive il ionio del capitale so-ciale e il non professionista il re-stante 9o%; oppure : b) possonoavere una quota di partecipazio-ne al capitale sociale inferiore aidue terzi dell'intero capitale so-ciale (ad esempio , può essereconfigurabile una società nellaquale i professionisti abbiano il40%io del capitale sociale).

Peraltro , non è richiesto che lariserva ai professionisti dei dueterzi dei voti sia anche un quo-rum determinante per l'adozio-ne delle decisioni dei soci. Adesempio, nelle società di perso-ne, salvo diversa disposizionestatutaria, per le decisioni dei so-ci occorre il loro voto unanime;quindi , se è socioun soggetto non

professionista, anche il voto diquest'ultimo è determinante, co-me accade nel caso diuna societàdi persone composta da tre soci,di cui due professionisti e un in-vestitore, nell a quale, se non vie-ne disattivata la regola dell'una-nimità dei consensi, ancorché iprofessionisti abbiano due terzideivoti, per formare una decisio-neènecessario anche il consensodel socio investitore.

In una società di capitali, se siipotizza una larga base sociale (equindi si ipotizzano rilevanti as-senzein assemblea) ilvotodelso-cio capitalista potrebbe essere -di fatto - determinante per Il rag-giungimento del quorum occor-rente per la decisione dei soci.D'altro canto, parrebbe legittimauna clausola statutaria che rendadeterminante, ove possibile, ilvoto dei soci non professionisti;mentre sarebbe d'altro cantoinammissibile che i soci non pro-fessionisti potessero assumeredecisioni prescindendo comple-tamente dalla volontà dei sociprofessionisti.

Stp Pagina 1

Senza la burocrazia inutile il Pil crescerebbe di 16 mldLe piccole e medie imprese sopportano un quadriennio un aumento del Pii diogni anno oneri amministrativi per 31 un punto . In pratica, con 8 ,5 miliardi inmiliardi di euro , una cifra pari al 2% meno di oneri amministrativi sulle inni,del Pii . Di questi , almeno 8,5 miliardi il prodotto interno lordo crescerebbe disono inutili , nel senso che si tratta di una cifra quasi doppia: 16 miliardi.oneri «impropri», determinati cioè da Secondo il Cer, i maggiori investi-complicazioni e inefficienze burocrati - menti, derivando da un miglioramentoche che un programma «esogeno» dei bilanci delledi semplificazione con- imprese , «avrebbero natu-sentirebbe di evitare . ra interamente espansiva,Quindi potrebbero es- sarebbero cioè aggiuntivisere eliminati subito . Al e non sostitutivi di forzaprimo posto ci sono le lavoro». L'effetto previ-incombenze in materia sto sarebbe un calo delladi previdenza , seguite disoccupazione superioreda quelle in materia di 0,5 punti rispetto alloambientale e di priva- scenario attuale nel corsocy. A dirlo non sono le di un quadriennio. A de-imprese, ma la stessa terminare la crescita delFunzione pubblica in Pil di un punto sarebbe-un report che ha costi- Cario Sanaf ro tre diversi fattori, pertuito la base per una ciascuno dei quali il Cersimulazione che Rete Imprese Italia ha indica con precisione gli effetti sul pro-affidato all'istituto Cer (Centro Europa dotto interno lordo. Il Centro Europaricerche). Il risultato è stato che, con ricerche ipotizza in primis un effetto8,5 miliardi in meno sul groppone, le diretto sulle scelte di investimentoimprese potrebbero fare più investi- delle imprese stimato in 0,4 punti dimenti, anche in capitale umano (nuove maggiore Pil. Dell'eliminazione degliassunzioni), recupererebbero competi- oneri burocratici inutili beneficerebbe,tività e crescerebbero più velocemente. in secondo luogo, la stessa p.a. che do-Il tutto potrebbe generare nell'arco di vrebbe destinare una quota minore di

personale alla lavorazione di «praticheburocratiche improprie». Il risparmioatteso, in questo caso, è pari a 0,2 puntidi Pil. L'effetto di sistema, derivato dalprimi due, sulla produttività è stimatoin ulteriori 0,4 punti di maggiore Pil.«La cattiva burocrazia, quella che ge-nera complicazioni, tempi biblici, costiimpropri e nella quale, molto spesso,si annidano corruzione, illegalità, cri-minalità va eliminata», ha osservato ilpresidente di Rete Imprese Italia, CarloSangalli. «C'è bisogno, invece, di buo-na burocrazia: quella che facilita la vitadelle imprese e dei cittadini, tenendo inpiedi solo gli adempimenti e le proce-dure necessarie; quella che consente aun imprenditore di poter lavorare conpoche regole, semplici, chiare e certe.Senza dover impazzire per procedure eadempimenti complicati e costosi». «Seil governo vuole davvero valorizzare ilruolo delle imprese come motore diinnovazione e crescita», ha proseguitoSangalli, rivolto al ministro della pub-blica amministrazione, Marianna Ma-dia, intervenuta alla presentazione delrapporto, «allora dovrà anche favorirleattraverso una nuova e più moderna bu-rocrazia».

Francesco Cerïsano

Burocrazia Pagina 2

Contro il dissesto idrogeologico via a 33 opere per 654 minSta per entrare nella fase operativa il

piano contro il dissesto idrogeologico nellearee metropolitane. Gli interventi urgentiammontano a 33 per un importo pari a654,2 milioni, stanziati dalla deliberaCipe n. 3212015. Il governo oggi sottoscri-ve con le regioni e i sindaci gli «accordidi programma quadro» (di cui ItaliaOggianticipa i contenuti) per l'assegnazionedei fondi previsti dalla prima parte delpiano contro il dissesto idrogeologiconelle aree metropolitane, approvato condecreto del presidente del consiglio del15 settembre scorsa Presenti alla firmadegli accordi il ministro dell'ambiente,Gian Luca Galletti, il sottosegretarioalla Presidenza del Consiglio, ClaudioDe Vincenti, il coordinatore di Italiasi-cura della Presidenza del Consiglio deiMinistri, Mauro Grassi, il capo dellaProtezione Civile Nazionale, FabrizioCurcio, i presidenti e i rappresentantidelle Regioni (Emilia Romagna, Abruzzo,Liguria, Lombardia, Sardegna e Veneto),i sindaci delle città di Milano, Genova,Bologna e Venezia.

Dissesto Idrogeologico Pagina 3

Il Ddl è ora al Senato - I grandi studi punteranno sulla possibilità di creare una Spa

egali, società aperte al capitaleSi a soci non avvocati né professionisti e alle persone giuridiche

PAGINA A CURA DI

Angelo Busani

La società tra avvocati cheil "Ddl concorrenza", approva-to dalla Camera il 7 ottobrescorso (come Ddl3012) e quindiapprodato al Senato (Ddl2085),contiene, all'articolo 41, la nuo-va disciplina dell'esercizio informa societaria della profes-sione forense, e cioè della so-cietà tra avvocati.

La materia è attualmente disci-plinata dal solo Dlgs 96/2001,emanato in attuazione della di-rettiva 98/5/Ce, recante la nor-mativa finalizzata a facilitarel'esercizio permanente dellapro-fessione di avvocato in uno Statomembro diverso da quello in cui èstata acquisitala qualificaprofes-sionale. È infatti rimasta letteramorta la delega al Governo, con-tenuta nell'articolo 5 della legge31 dicembre 2012, n. 247, relativaalla riforma dell'ordinamento fo-rense, nel cui ambito ilParlamen-to detto i principi affinchè l'Ese-cutivo disciplinasse la società traavvocati. Il Ddl Concorrenza ri-prende ora diversi punti che era-no stati oggetto di detta delega.

La prima grande differenza trala società di avvocati del Dlgs96/2001 rispetto a quella ipotiz-zata nel Ddl Concorrenza è quel-la attinente la forma societaria:mentre nel Dlgs 96 si parlava diuna società professionale cheaveva la sua matrice nella societàin nome collettivo, ora invece nelDdl Concorrenza si allude a unasocietà che può essere indiffe-rentemente una società di perso-ne, una società di capitali oppureuna società cooperativa, così co-me d'altronde è previsto dallalegge 183/2011 in ordine alle so-cietà tra professionisti diverse daquelle tra avvocati.

Si apre quindi la strada alla so-cietà tra avvocati organizzata

nella forma della società perazioni: soluzione cui senz'altroambiranno i grandi studi legaliinternazionali operanti in Italiache, con ciò, acquisiranno il be-neficio della responsabilità limi-tata dei soci, la possibilità di am-bire a governance diverse (comeil sistema monistico di stampoanglosassone o il sistema duali-stico di stampo germanico) daquella "tradizionale" caratteriz-zata dalla presenza di un consi-glio di amministrazione con fun-zioni gestorie e da un collegiosindacale con funzioni di con-trollo. Forme di governance, insostanza, analoghe a quelle adot-tate dalle rispettive "case-ma-dri", per lo più basate in Inghil-terra, Stati Uniti e Germania.

Rimanendo sempre in mate-ria di amministrazione, la socie-tà di avvocati prevista dal DdlConcorrenza presenta una si-gnificativa differenza rispettoalle "normali" Stp e pure rispettoalla società tra avvocati di cui alDlgs 96/2001: infatti, nel DdlConcorrenza si parla di affida-mento dell'amministrazione so-lo a soci, mentre chi amministrauna Stp non deve necessaria-mente essere un socio; nel Dlgs96, invece, si prevede bensì chel'amministratore sia socio, ma sipermette allo statuto di permet-tere soluzioni diverse.

Un'altra notevole novità delDdl Concorrenza è quella ine-rente la qualità dei soci: si ipotiz-za infatti che soci delle societàtra avvocati dovranno essereper almeno due terzi del capitalesociale e dei diritti divoto, avvo-catiiscritti all'albo eprofessioni-sti iscritti in albi di altre profes-sioni; con la conseguenza che ilcapitale sociale delle future so-cietà tra avvocati potrà essereaperto alla sottoscrizione di sog-getti non avvocati e di soggetti

non professionali, ivi compresi isoggetti diversi dalle persone fi-siche. Nella società tra avvocatidi cui al Dlgs 96/2001 si parla in-vece solo di soci che abbiano laqualifica di avvocato.

Nelle "normali" Stp la situa-zione è ancora diversa: si posso-no anche qui avere soci di capita-li, ma con il limite che il numerodei soci professionisti e la parte-cipazione al capitale sociale deiprofessionisti deve essere tale dadeterminare la maggioranza didue terzinelle deliberazioni o de-cisioni dei soci. Pertanto, mentrenelle Stp il limite dei due terzi ri-servato ai soci professionisticoncerne solamente i diritti divoto, nelle società tra avvocati dicui al Ddl Concorrenza il limitedei due terzi riservato ai soci pro-fessionisti attiene, oltre che ai di-ritti divoto, anche alla partecipa-zione al capitale sociale.

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DDL Concorrenza Pagina 4

Il confronto : come sono oggi le norme e come potrebbero essere

Disciplinavi gente per lesoci età tra professionisti e per quelle tra avvocati e disciplina che si vuole introdurre per gli avvocati coni I Ddl concorrenza

- Dlgs 9612001 - Ddl concorrenza 2015 - legge 18312011

Società di persone, società di capitali e cooperativeTipo societario Società in nome collettivo Società di persone, società di capitali e cooperative (le cooperative devo no avere

un numero di soci non inferiore a tre)

Denominazione Il nome di u no o più soci e l'espressione "società"

Manca un'espressaprevisione normativa su!punto Deve contenere l'espressione "società tra"tra professionisti professionisti

OggettoEsclusivamente l'esercizio della professione Manca un'espressaprevisionenormativa su!punto L'esercizio in via esclusiva dell'attività professionaleforense da parte dei propri soci da parte dei soci

Amministrazione Spetta ai soci disgiuntamente (salvo diversanorma statutaria)enonpuòessereaffidataaterzi

Devono essere soci Manca un'espressaprevisionenormativa sulpunto

I soci, per atmeno due terzi del ca pitate sociale e dei Il numero dei soci professionisti e la partecipazione

Soci Solo avvocatidiritti di voto, devono essere avvocati iscritti all'albo al capitale sociale dei professionisti deve essere taleovvero avvocati iscritti all'albo e professionisti iscritti da determinare la maggioranza di due terzi nellein albi di altre professioni deliberazioni odecisioni dei soci

ioad altra

Partec ìpazìonedetàsoc io

consentita la partecipazione ad altra societàun'espressa previsionenormativa su(puntoManca

La partecipazione a u na Stp è incompatibile con la

profesprofes s ionale tra avvocati partecipazione ad altra società tra professionisti

NuovisociAmmessi solo con il consenso di tutti gli altri soci(salvo diversa norma statutaria)

Manca un'espressa previsione normativa sul punto Manca un'espressa previsionenormativasulpunto

Morte del socio Gli eredi sono liquidati, salvo che siano avvocati iquali vogliano essere (e siano) ammessi in società

Manca un'espressa previsione normativa sul punto Manca un'espressa previsionenormativasulpunto

Modifiche statutarie All'unanimità (o a maggioranza se lo statuto loconsente)

Manca un'espressa previsione normativasulpunto Manca un'espressa previsione normativasu/punto

Responsabilità Dei soci illimitatamente e detta società Dei soci e della società Manca un'espressa previsione normativasuIpuntoFallimento Non fallisce Manca un'espressa previsione normativa sul punto Manca un'espressa previsionenormativasu/punto

DDL Concorrenza Pagina 5

Nasce VentureUp

Al via il nuovo portaleper le start up italiane

Nasce VentureUp, il por-tale dedicato alle startup chevogliono entrare in contattocon i venture capitalist perproporre i loro progetti. Al-l'iniziativa, promossa dall'As-sociazione italiana del privateequity, venture capital e priva-te debt (Aifi) e dal Fondo Ita-liano d'investimento (Fii) han-no collaborato BonelliErede,Cdp, Invitalia e Kpmg. Ventu-

reUp intende essere uno stru-mento utile per tutti coloroche desiderano avviare unastartup e non sanno a chi rivol-gersi: informazioni, link, per-corsi di autovalutazione, vi-deo, chat online con esperti.L'interesse è forte: soltantonella giornata di ieri ci sonostati 36o incontri one-to-onetra startupper e investitori.

Mara Monti >

Start Up Pagina 6

M,, Iniziativa promossa da Aifi e Fondo Italiano d'Investimento

Al via il nuovo portaleper le start up italianePresentato VentureUp: un «tramite» fra imprese e finanziatori

VentureUp. E'stata presentataieri la primapiattaforma perle start up e ilventure capitaisponsorizzatada Aifi ,FondoItaliano diInvestimento,Cassa Depositi ePrestiti,BonelliErede,Invitalia e I<pmg

VentureUp (www.ventu-reup.it) ha una sezione deno-minata marketplace dedicata acoloro che vogliono proporreun loro progetto affinché possaesserevisto daunventurecapi-talist con cui iniziare insiemeun percorso di sviluppo. L'im-prenditore in "erba" cominciail viaggio con la fase di autova-lutazione: rispondendo a unaserie di domande sulla sua so-cietà e sui suoi obiettivi, vieneindirizzato sugli strumenti piùutili al suo profilo di rischio. Adesempio, gli "incubatori" in-trodotti dal Decreto Sviluppo-bis e che prendono spunto dal-l'esperienza americana e deglialtri paesi europei sono ritenu-ti un player di grande rilievonel panorama delle startup. Sulsito trovano spazio gli elenchidei parchi scientifici e tecnolo-gici, dei business angels, ovve-ro quegli investitori informaliprivati a sostegno della nascitae del primo stadio di sviluppodei progetti imprenditoriali.Ogni strumento, poi, è ripartitoper regione e presenta indica-zioni utili di contatto spessodifficili da reperire special-mente per chi è alle prime armi.Infine, i consigli su come defi-

nire un business plan utile dapresentare agli investitori. Ilsupporto legale è offerto dallalaw firm BonelliErede.

«L'Italia- ha affermato il pre-sidente di Aifi e Fü, InnocenzoCipolletta - è un paese votatoper le start up. Ha una grandeimprenditorialità, ottimi ricer-catori e un gran bisogno di cre-scere. Startup e venture capitalsono gli strumenti per una nuo-va era di sviluppo. Per questoabbiamo investito in questaoperazione che vuole portare ilventure capital dell'Italia al li-vello almeno degli altri Paesi(...), coinvolgendo anche i capi-tali dei fondi previdenziali».Per Gabriele Cappellini, ammi-nistratore delegato del Fondoitaliano di investimento, l'ini-ziativa «rappresenta un ulte-riore strumento attraverso cuiFondo Italiano vuole sopporta-re lo sviluppo di un contesto fa-vorevole alla crescita delventu-re capitai italiano, da noi già so-stenuto attraverso investimen-ti per oltre i4o milioni di euro eun fondo di fondi dedicato».Per Anna Gervasoni, direttoregenerale Aifi «in Italia il ventu-re capitai è un settore ancorapiccolo, pensiamo che con que-

sto strumento si creeranno lecondizioni per farlo crescere».

Laconfermadellepotenziali-tà di crescita viene dal direttoregenerale del Mise, Stefano Fir-po, secondo il quale nel registrodelle startup negli ultimi dueanni e mezzo si sono iscrittequasi 5 mila realtà. «Tre anni faquesta cosa sarebbe stata im-pensabile - ha detto Firpo - .L'avanzamento che il paese stafacendo su questi temi è signifi-cativo. Dobbiamo proseguiresu questa strada.Abbiamo biso-gno di domanda di innovazionenella pubblica amministrazio-ne. E anche nella grande e mediaimpresa italiana». La strada èquella giusta, ma ci sono «anco-ra molti passi da fare, ha com-mentato l'imprenditore MarcoCarrai «abbiamo davanti unagrande opportunità: ci sono tut-ti presupposti perché l'Italiapossa essere lacapofila in Euro-pa nel mondo delle startup. Noisiamo tra i Paesi nel mondo cheutilizzano di più il digitale equesto deve essere per noi ungrande stimolo, una grande op-portunità. Se è vero che questasarà l'eradell'industria4.o, l'Ita-lia non può non farne parte».

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Mara Monti

Nasce VentureUp, il porta-le dedicato alle startup che vo-gliono entrare in contatto con iventure capitalist per proporrei loro progetti. All'iniziativapromossa dall'Associazioneitaliana del private equity, ven-ture capital e private debt (Aifi)e dal Fondo Italiano d'investi-mento (Fii) hanno collaboratoBonelliErede, Cdp, Invitalia eKpmg. VentureUp intende es-sere uno strumento utile pertutti coloro che desiderano av-viare una startup e non sanno achi rivolgersi: informazioni,link, percorsi di autovalutazio-ne, video, chat online conesper-ti. L'interesse è forte: soltantonellagiornata di ieri ci sono stati36o incontri one-to-one trastartupper e investitori.

Oltre a una parte informati-va su tutto il mondo venture,

Start Up Pagina 7

. Imprese e Inail hanno siglato due accordi nel 2006 e nel 2013

Dal 2005 infortuni dimezzati:da 10,9 a 4,4 per milione di ore

Due accordi e infortuni pres-soché dimezzati. Gli accordi inquestione hanno come firmatariFederchimica e Inail: uno risaleal 20o6, l'altro al 2013. Entrambisono stati ispirati dalla culturadella sicurezza sul lavoro, ancheattraverso attività e progetti perla riduzione sistematica degli in-fortuni e delle malattie profes-sionali e confermano il ricono-scimento da parte dell'Inail del-l'efficacia del programma Re-sponsible care. I numeri sonoeloquenti: nelle imprese aderen-ti al programma, dopo gli accor-di Inail-Federchimica, gli infor-tuniper milione di ore lavorate sisono più che dimezzati, passan-do dailo,9 de12005 ai4,4 de12014.

Gli accordi sono un esempioconcreto di come sia possibilevalorizzare l'impegno delle im-prese perla sicurezza e la salute,attraverso un percorso con-giunto volto a diffondere la cul-tura della prevenzione. Nel te-

sto si legge che l'accordo è fina-lizzato a definire settori diinter-vento e piani operativi edidentificare prodotti, azioni esoluzioni in grado di incidereconcretamente sui livelli di sa-lute e sicurezza dei lavoratori edei luoghi di lavoro. A sviluppa-re e sperimentare buone prati-che, sia di carattere tecnico eprocedurale sia di tipo gestiona-le. Ad elaborare linee di indiriz-zo per l'implementazione di si-stemi di gestione per la salute esicurezza della filiera chimicaanche sulla base delle già esi-stenti linee guida del sistema digestione del programma re-

Il primo dicembreverrà celebratala giornata nazionaleper promuoveresalute, sicurezza e ambiente

sponsible care di Federchimica.Per la chimica, la salute e sicu-

rezza sono una priorità e il pro-gramma Responsible Care unmodello, al punto che viene cita-to anche nell'ultimo contrattodove c'è un capitolo sulla re-sponsabilità sociale e il welfare.Imprese e sindacati concordanonella necessità di rafforzare leiniziative per la diffusione delprogramma Responsible care,per agevolare e implementareattività formative e informative,per promuovere la presenza delrissa in ogni realtà produttiva,per diffondere buone prassi perilavori in appalto. Tra l'altro è sta-to deciso di realizzare ogni annonell'ambito della giornata nazio-nale ssauno specifico eventoperla promozione, la valorizzazio-ne eia diffusione del programmaResponsible care che quest'an-no si terrà l'i dicembre.

C.Cas.

ORI PRO D DZIO NE RISERVATA

Sicurezza Stradale Pagina 8

Sulle strade delle grandi cittàun morto su tre è un pedone

Rapporto Istat-Aci: nel 2014 il costo sociale è stato di 18 miliardiIn calo incidenti e feriti, ma il numero delle vittime è rimasto stabile

T mmaginate un intero cortile,quello del Comune di Bolo-gna, pieno di scarpe da don-

na, da uomo, da bambino, vec-chie, nuove, eleganti. Immagi-nate che ogni paio rappresentiun pedone morto. Immaginateche ogni morto abbia una mo-glie, un padre, dei figli, una fami-glia. Quelle scarpe sono com-parse ieri, in occasione dellapresentazione del rapportoIstat-Aci sugli incidenti stradaliin Italia avvenuti nel 2014. Unrapporto che, tra le altre cose,conferma un dato preoccupan-te: l'indice di mortalità dei pedo-ni è quattro volte quello deglioccupanti di una vettura.

La sicurezza in cittàSiamo portati a pensare che gliincidenti gravi avvengano so-prattutto sulle autostrade, manon è così. Anzi, sono le più sicu-re. Volete un consiglio: massimaattenzione sulle strade extraur-bane. Hanno il più alto indice dimortalità (4,63 decessi ogni 100incidenti), mentre in città avven-gono i tre quarti del totale degliincidenti, anche se con conse-guenze meno gravi. Il numero èperò in aumento (+5,4% rispettoal 2013), un segnale d'allarme peri sindaci. Allarme rosso per il pri-mo cittadino di Messina che tra igrandi comuni ha l'indice di mor-talità più alto (1,6 decessi ogni 100incidenti), mentre Bari si classifi-ca città più sicura (0,3). La pro-vincia dove si sono verificati piùmorti è quella di Roma che con lesue 245 vittime è molto vicina alnumero di morti dell'intera To-scana (250). Il comune più vir-tuoso, dove si è registrata unaflessione del 43,8% tra il 2010 e il2014 è invece quello di Genova.

la della domenica. Sulle stradeabbiamo perso 62 bambini (trazero e 14 anni), di cui 24 sotto icinque anni.

II lento caloStatisticamente il rapporto se-gnala un miglioramento rispettoal 2013:-2,5% il numero degli inci-denti (177.031 nel 2014), -2,7% deiferiti (251.147 nel 2014) ma solo un-0,6% dei morti (3381 nel 2014).Una frenata, quest'ultima, nel ca-lo che tra il 2010 e l'anno scorsoaveva fatto registrare un -17,8%delle vittime. Flessione che ri-guarda soprattutto conducenti etrasportati e che dà conto del mi-glioramento della rete stradale edei progressi nella tecnologia enella sicurezza dei veicoli. Ciònon toglie che, anche nel 2014, gliincidenti stradali siano costati intermini economici (la perdita divite è incalcolabile) qualcosa co-me 18 miliardi di euro.

Strage di giovaniPurtroppo sia tra le vittime disesso maschile che tra quelle disesso femminile, il picco è tra i20 e i 24 anni. Si muore soprat-tutto di venerdì, sulle stradefuori città e la fascia notturnaconsiderata più a rischio è quel-

Pedone, mestiere rischiosoFare il pedone è sempre più peri-coloso. Nelle grandi città una vit-tima su tre era a piedi, mentre intotale nel 2014 sono state investi-te e uccise 578 persone (+4,9%).La maggior parte (87) aveva tragli 80 e gli 84 anni, mentre i pedo-ni feriti (1592) sono perlopiù don-ne tra i 75 e i 79 anni. In 6490 inci-denti la colpa è stata del condu-cente di un veicolo che non ha da-to la precedenza a chi attraver-sava sulle strisce, mentre la pri-ma causa di investimento dovutoal pedone è camminare in mezzoalla carreggiata (905 episodi). Sesi vuole andare a piedi la provin-cia peggiore dove farlo è Roma(2208 investimenti), mentre sevolete essere ragionevolmentesicuri meglio vivere nella provin-cia dell'Ogliastra: solo 2 pedoniinvestiti.

Sicurezza Stradale Pagina 9

PrecedenzaII mancato ri-spetto dei segna-le di precedenzae dello stop è trale principalicause di inciden-te. Nel 2014hanno provocatorispettivamente10.420 e 9781schianti per untotale di oltre20.000 incidenti

DistrazioneCome singolocomportamento,la guida distrattaè la principalecausa di inciden-ti. Ne ha provo-cati 23. 111 cau-sando 427 morti

f, 1F1710finlL[R0T,0(,F/U1fin

I numeriINCIDENTI E MORTI PER CATEGORIA DI STRADA MORTI PER TIPO DI UTENTE

e la bellezza di 9.14832.617 feriti (5%)

VelocitàPrincipale causadi incidentimortali (435vittime nel2014), l'eccessodi velocità haprovocato15.231 incidentimandando inospedale 23.589persone

TOTALE177.031

DELLA STRADA

273

(8%)TOTALE Ciclisti3.381 +8,8%*

816(24%)

Su due ruotea motore

-4,3%*

riSabato scorso

a Torino, inpiazza Crispi,

il52enneGianfranco

Costanza haperso la vita

in un inciden-te in moto

BrindisiDomenica alle3 del mattino

ill9enneAndrea De

Nigris è statotravoltoe ucciso

da un coeta-neo a Brindisi

mortiSulle strade

italianeil numerodei mortidell'anno

scorso è statodi 3381

In calo dello0,6% rispetto

all'annoprecedente

Sicurezza Stradale Pagina 10

INTERPELLO/1 Possibile il rifiuto del destinatario

Sicurezza, la delegadeve essere accettata

DI DANIELE CIRIOLI

L a delega di funzioni sulla sicurezzadel lavoro deve essere accettata daldelegato , altrimenti non è valida. Adifferenza del conferimento d'inca-

rico che implica l'impossibilità del rifiuto,infatti , la delega presuppone la possibilitàdella non accettazione da parte del desti-natario. Lo precisa la commissione per gliinterpelli sulla sicurezza del lavoro nellanota n. 7/2015.

La questione . La precisazione arriva arisposta di un quesito formulato dall'unionesindacale di base vigili del fuoco, in meri-to all'istituto della «delega di funzioni» di-sciplinato dall'art. 16 del dlgs n. 81/2008(T.u. sicurezza). Tale articolo, in particolare,prevede che la delega di funzioni da partedel datore di lavoro, ove non espressamenteesclusa, è ammessa con i seguenti limiti econdizioni:

a) che essa risulti da atto scritto recantedata certa;

b) che il delegato possegga tutti i requisi-ti di professionalità ed esperienza richiestidalla specifica natura delle funzioni dele-gate;

c) che essa attribuisca al delegato tuttii poteri di organizzazione, gestione e con-trollo richiesti dalla specifica natura dellefunzioni delegate;

d) che essa attribuisca al delegato l'auto-nomia di spesa necessaria allo svolgimentodelle funzioni delegate;

e) che la delega sia accettata dal delegatoper iscritto.

In relazione all'ultimo requisito, l'unione

sindacale ha chiesto di sapere «se esiste l'ob-bligo di accettazione della delega da partedel soggetto delegato individuato dal datoredi lavoro e se il soggetto delegato può rifiu-tare tale delegata».

Ammesso il rifiuto di delega . Il mini-stero spiega, innanzitutto, che la disposizio-ne (citato art. 16 del T.u. sicurezza) preve-de, per il datore di lavoro, la possibilità didelegare i propri obblighi a eccezione dellavalutazione dei rischi e relativo documentoe la designazione del responsabile del ser-vizio prevenzione e protezione (Rspp) adaltro soggetto dotato dei requisiti di pro-fessionalità ed esperienze che sono richiestidalla specifica natura delle funzioni dele-gate. Poi spiega che, affinché la delega siaefficace, è necessario che abbia «tutte» lecaratteristiche previste dalla norma (art.16), quali la forma scritta, la certezza del-la data, il possesso da parte del delegatodi tutti gli elementi di professionalità edesperienza richiesti dalla natura specificadelle funzioni delegate e, infine, la possibili-tà da parte dello stesso delegato di disporredi tutti i poteri di organizzazione, gestionee controllo richiesti dalla specifica naturadelle funzioni a lui delegate. In conclusione,a risposta del quesito, precisa che la delegadeve essere accettata dal delegato per iscrit-to. Infatti, aggiunge, «tra le caratteristicheindicate nell'art. 16, comma 1, il legislatoreha espressamente previsto, alla lettera e)del decreto, che la delega «sia accettata daldelegato per iscritto», elemento che la di-stingue dal conferimento di incarico, il cheimplica la possibilità di una non accettazio-ne della stessa».

Sicurezza sul Lavoro Pagina 11

Droni, chip, laser e telemetrieApre l'autostrada intelligenteNiente caselli sulla Pedemontana per evitare code e aiutare l'ambiente

Lunga e diritta correva lastrada. Poi però tutti fermial casello. Corsia gialla del

Telepass inclusa. Eccolo, l'in-cubo ricorrente dell'automobi-lista seriale: la coda in uscitadall'autostrada. Almeno finoallo scorso primo di novembre,quando in Italia è entrato infunzione il free flow system.

Otto di mattina. Cassano Ma-gnago, Varese. Sull'asfalto tira-to a lucido della nuova Pede-montana, di caselli e casellantinemmeno l'ombra. Da Lomaz-zo, provincia di Como, sonopochi minuti per coprire latrentina di chilometri della pri-ma autostrada intelligented'Europa: è il tratto aperto alpubblico dell'opera che, unavolta completata, collegheràcon il nome di A36 il pedemon-te lombardo da Bergamo a Va-rese. Tratto sul quale, appunto,dopo un periodo di gratuitàdurato dieci mesi, da domeni-ca scorsa è entrato in servizio ilnuovo sistema di pagamento.«Non abbiamo fatto altro cheeliminare le barriere che ral-lentano la mobilità e generanoinquinamento, sostituendole

con un'iniezione (Ii tecnolo-

strada Pedemontana Lombar-da.

In attesa l'auto senza guida-tore di Google passi da special-ty a commodity, lo spazio chesi sono meritate alcune startupgiovani ma con le idee moltochiare allo Smart Mobility Wor-

eliminando le pozzanghere dasotto le gomme semplicemen-te soffiandole via. Infine (ma lalista potrebbe continuare) lopneumatico intelligente dellaScuola Sant'Anna di Pisa, che èpiaciuto molto agli svedesi diScania perché sa compiereun'autodiagnosi sul suo statodi usura.

Tutti tasselli di un nuovomodo di viaggiare di cui Pede-montana, malgrado le perples-

sità sul meccanismo di aggiu-dicazione degli appalti solleva-te dal presidente dell'Anticor-ruzione Raffaele Cantone, èforse l'esempio finora più con-creto. «Niente vignette, comeinvece avviene in Austria e inSvizzera - prosegue Sarmi -,qui è un sistema di 1.5oo laser esensori posizionati sul traccia-to a riconoscere la targa del vei-colo e la sua classe d'apparte-nenza. Poi un cervellone cen-trale capace di elaborare centogigabyte di dati al giorno defi-nisce i pedaggi, che l'utentepuò pagare con Telepass, o au-tomaticamente con accreditosu conto e carta (sono già 15mila, a ieri, gli abbonati, ndr),oppure comodamente da casa,entro due settimane».

Benvenuto a bordo, futuroprossimo venturo.

Massimiliano Del [email protected]

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

ld di Monza appena conclusosiconferma come l'attenzionesulla mobilità intelligente an-che in Italia sia ormai alta. E ilcaso, ad esempio, di Data fromSky, un sistema che, attraversouna flotta di droni, è in gradodi analizzare in tempo reale iflussi di traffico con precisionescientifica e i tragitti alternativiin tempo reale. Oppure Roa-dchecker, un'app che sfrutta ilmodello di condivisione socialper rilevare, anche qui con in-fallibile tempismo, buche e ir-regolarità dell'asfalto. E, anco-ra, Easy Rain, startup friulanache ha brevettato un microsen-sore nascosto nel paraurti ingrado di evitare l'aquaplaning

« r »

La nuova A36 è gestitada un super-pc cheprocessa 100 gigabytedi traffico ogni giorno

Innovazione Pagina 12

SULLE STRADE DEL FUTURO

AR/1 ER V/2.

CH è

Massimo Sarmiè nato aMalcesine(Verona)67 anni fa.Ingegnereelettronico, èstato il primodirettore di Time nel 2002 èdiventato ad diPoste Italiane.Dall'ottobre2014 è addi MilanoSerravalledallo scorsogiugnoè presidentedi AutostradaPedemontanaLombarda

Innovazione Pagina 13

l . Il Dpcm libera 462 milioni per una spesa di 1,2 miliardi

Patto di stabilità 2015: prontodecreto sblocca-investimentiMassimo FronteraROMA

Domani, salvo imprevisti,la conferenza unificata darà ilvia libera al Dpcm che sbloccaspazi finanziari per oltre 462milioni di euro a favore di 14città metropolitane e relativeamministrazioni regionali. Ilvia libera riguarda il sola quotadi cofinanziamento relativa ainterventi inclusi nei pro-grammi europei del Fondo svi-luppo regionale (Fesr) e delFondo sociale (Fse). La possi-bilità riguarda prioritaria-mente la spesa del vecchio ci-clo 2007-2013, da effettuare ne-cessariamente entro fine 2015,ma potrà includere progettidel ciclo 2014-2020.

Complessivamente - consi-derando il contributo europeo- lo sblocco consente oltre 1,2miliardi di investimenti. Lastima tiene conto del fatto cheil cofinanziamento sbloccatoè pari al 25% in Regioni e cittàdel Centro-nord e al 75% nellearee del Sud.

Lo sblocco riguarda 462 mi-lioni cash in conto capitale cheRegioni (in misura prevalente)e città metropolitane hanno incassa ma che sono bloccate dalpatto di stabilità. Serviva ap-punto un Dpcm per autorizzarela spesa per investimento. Piùprecisamente, ilprovvedimen-to sblocca una spesa di 448,15milioni di euro in 14 regioni euna spesa di 14,8 milioni in seicittà metropolitane. La ciframaggiore, pari a poco più di 316milioni di euro, riguarda unadecina di Regioni e quattro cit-tà del Centro-nord. L'area delMezzogiorno è invece minori-taria: pari a cinque regioni e duecittà, per 146 milioni circa.

A fronte degli spazi finan-ziari concessi, le richieste sonostate però nettamente supe-riori. Lo schema di Dpcm rife-risce di richieste iniziali per ol-tre 3 miliardi di euro, che - tut-

tavia - dopo una interlocuzio-ne con le Regioni, si sono piùrealisticamente attestate a 1,77miliardi di euro.

L'aspetto paradossale èche, nonostante l'importo"verificato" sia stato com-plessivamente quattro voltesuperiore agli spazi finanziariconcessi, questi ultimi sareb-bero comunque potuti arriva-re fino al limite di 700 milioniconcesso dalla Finanziaria2014. Come mai non si è arri-vati a questa cifra? Il motivo èche la dote iniziale è stata ero-sa dal parziale drenaggio a fa-vore del Fondo per l'ammor-tamento dei titoli di Stato.Una condizione, quest'ulti-ma, prevista dallo stesso com-

LC _71 -3L'intesa sullo schemadi provvedimentoè attesa, salvo imprevisti,nella Conferenza unificataconvocata per domani

Gli spaziTotale degli spazi finanziari"nettizzati" rispetto al patto distabilità 2015

i 9.A

L'investimentoI n vesti m e n to tota le s b lo cca to,comprensivo di contributoeuropeo e cofi n a n zia mentoitaliano

Il piano PugliaLosbloccodi pattocomplessivamente concesso allaPuglia

ma 145 della Finanziaria 2015.Il volume di investimenti

complessivamente sbloccatonon è comunque irrilevante.E pari a poco meno del 1o"ß"dell'obiettivo di spesa di 13miliardi che il ministro delleInfrastrutture, GrazianoDelrio, aveva dichiarato a ini-zio di quest'anno per la pro-grammazione comunitarianelle Regioni.

Lo schema di Dpcm (dispo-

nibile sul Quotidiano digitale

Edilizia e Territorio) non

scende nei dettagli dei singoli

programmi regionali. Non è

pertanto possibile capire

quante risorse riguarderanno

la spesa legata alla vecchia

programmazione (2007-2013)

e quanta invece il prossimo ci-

clo 2014-2020. E tuttavia possi-

bile prevedere che perleregio-

ni del Sudè più probabile che la

spesa riguardi i vecchi piani, e

per il Nord i nuovi progetti.

Nulla vieta, inoltre, che Regio-

ni che hanno già anticipato ri-

sorse per vecchi programmi,

utilizzino ora questi spazi per

altri investimenti. Da qualsiasi

punto divista la siguardi,lami-

sura è comunque una concreta

spinta agli investimenti.

La Regione che havisto in as-soluto lo sblocco più elevato èlaPuglia, con72milioni, seguitadalla Campania con 62 milionie dalla Lombardia con quasi 48milioni. Le altre regioni "sbloc-cate" sono: Lazio (39,8 milio-ni), Piemonte e Calabria (con37,6 milioni), Veneto (34 milio-ni), Toscana (31), Basilicata (26,Abruzzo (18,2), Marche (16,8),Emilia Romagna (15,2), Umbria(5,2) e Liguria (3,6 milioni). Lagraduatoria delle città metro-politane vede nettamente inte-sta Firenze (con 8,4 milioni),seguita da Torino (2,4 milioni),Genova (1,4), Messina (1,2), Ca-gliari (525mila euro) e Venezia(265mila euro).

RIP ROD OZIONE RISERVATA

Patto di Stabilità Pagina 14

. Negli accordi con gli enti territoriali clausole anti ritardi: tempi certi sugli interventi e un responsabile dell'attuazione

Pronto il Masterplan per il MezzogiornoNel documento possibile super-Ace e «flessibilità» da 7 miliardi - Entro l'anno 15 Patti con Regioni e Città

Carmine FotinaROMA

L'accelerazione della spesa deifondi europei, la leva fiscale percapitalizzare le imprese, unpac-chetto di infrastrutture priorita-rie, l'aggregazione delle societàpartecipate. Sono i punti princi-pali del Masterplan per il Mez-zogiorno che il governo diffon-derà oggi e che sarà poi integra-to con il testo di 15 Patti da sotto-scrivere con Regioni e Cittàmetropolitane entro dicembre.

Politica industrialeIl Masterplan parte da un datoacquisito, il divario macroeco-nomico rispetto al Centro-Nord, ma mette anche in rilievocome elemento positivo le crisiaziendali risolte e qualche pri-mo seppure limitato segnale dirisveglio, come il +2,1"ßo per l'oc-cupazione nel secondo trime-stre contro +o,8"io della medianazionale. «Una realtà viva»,con punti di forza da valorizza-re soprattutto in settori qualiaerospazio, elettronica, side-rurgia, chimica, agroindustria,turismo. Il documento contie-ne soprattutto unavisione di in-sieme, demandando scelte ope-rative concrete ai Patti che sa-ranno coordinati dal sottose-gretario a Palazzo ChigiClaudio De Vincenti. Ma alcu-ne anticipazioni di politica in-dustriali già emergono. La levafiscale potrebbe tornare d'at-tualità: «Giocano un ruolo es-senziale anche le nuove regolefiscali che stiamo costruendo eche puntano a sostenere la capi-talizzazione delle imprese, co-me la cosiddetta Ace che inten-diamo rafforzare ulteriormen-te». Da vedere se con una misu-ra specifica o in chiavenazionale, ma è certo che nel

frattempo anche il dibattito sul-la legge di stabilità in Parlamen-to si sta accendendo su possibiliinterventi territoriali (ad esem-pio decontribuzione e taglioIres anticipato).

Il Masterplan, dal canto suo,cita processi di aggregazionedelle aziende di servizio pub-blico, investimenti nella scuolae riqualificazione dei lavorato-ri con i Programmi operativinazionali "Per la scuola" e "Si-stemi di politiche attive perl'occupazione", infrastrutturestrategiche. Tra quest'ultimaspicca la banda ultralarga, ac-canto a quelle "materiali": Altavelocità sugli assi adriatico etirrenico e sulla Napoli-Bari-Taranto, ammodernamentodel sistema ferroviario in Sici-lia e Sardegna, Piano della por-tualità, Piano aeroporti che raf-forza le linee da e per il Sud,dorsale gas Sud-Nord.

Un ruolo chiave sulla politicaindustriale, inoltre, potrà esseresvolto da Cassa depositi e pre-stiti e Bei, sfruttando la leva delpiano Juncker.

Risorse e governanceIl governo cita i miglioramentisulla spesa della programma-zione2007-2013 efaunaricogni-zione generale dei fondi già at-tualmente a disposizione delMezzogiorno. In tutto quasi 95miliardi tra fondi strutturali eu-ropei - 56,2 miliardi 2014-2020 dicui 32,2 europei e 24 nazionali -,fondi di cofinanziamento nazio-nale per 4,3 miliardi, Fondo svi-luppo e coesione (39 miliardi sul2014-2020) a disposizione fino al2023. La chiave divolta, secondoil documento, saranno le nuoveregole per la capacità di spesa ela clausola investimenti attivatain sede europea con la legge di

stabilità. Quest'ultima, per il2016, mette a disposizione unospazio di bilancio di 5 miliardiper spendere risorse nazionalidestinate acofinanziamento deifondi strutturali o di investi-menti sopportati dal Piano Jun-cker. «L'effetto leva potenzialeè in grado di mettere in gioco nelsolo 2016 investimenti per oltren miliardi, di cui almeno 7 per ilMezzogiorno».

Tra la teoria e la pratica passaperò la capacità di spesa. E qui ilgoverno promette una nuovagovernanc e. Arriverà finalmen-te la cabina di regia Stato-Regio-ni del Fondo sviluppo e coesio-ne, che si avvarrà del Diparti-mento perle politiche dicoesio-ne, dell'Agenzia perla coesioneterritoriale e di Invitalia.

I PattiLa strategia generale del Ma-sterplan andrà concretizzatacon 15 Patti per il Sud (conAbruzzo, Molise, Campania,Basilicata, Puglia, Calabria, Sici-lia, Sardegna, Napoli, Bari, Ta-ranto, Reggio Calabria, Paler-mo, Catania, Cagliari). L'obiet-tivo che si dà il governo è sotto-scriverli entro dicembre inmodo che il Masterplan sia ope-rativodali° gennaio 2o16.Ognu-no dei Patti sarà strutturato inquattro capitoli: la «visione»condivisa da Regioni-Città e go-verno (ad esempio su aree di in-dustrializzazione, agricoltura,infrastrutture); gli «strumenti»(interazione tra Pon e Por, ac-cordi di programma, contratti disviluppo); gli «interventi prio-ritari» (con tempi precisi su cuibisognerà impegnarsi); la «go-vernance» con l'individuazionedi un responsabile chiaro del-l'esecuzione del Piano.

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Mezzogiorno Pagina 15

I punti del piano

A disposizione 95 miliardi dieuro da qui a12023Il governo ha calcolato in circa 95miliardi gli euroa disposizioneda qui a12023 per politiche disviluppo: Fondi strutturali (FESRe FSE) 2014-20 pari a 56,2miliardi di euro, di cui 32,2miliardi di euro europei e 24miliardi nazionali, cui siaggiungonofondi elicofinanziamento regionale per4,3 miliardi di euro,e FondoSvi lu ppo e Coesione, per i l q ua lesono già oggi disponibili 39miliardi di eurosullaprogrammazione 2014-20. Perl'esecutivo è la capacità eliutilizzare questi fondi che èmancata perdecenni, cometestimonia il ritardo accumulatofino al 2011 nella spesa dei Fondieuropei e ilfatto che a tutt'oggi ilFondo Sviluppo e Coesioneabbia una disponibilità residuarelativa ai cicli diprogrammazione 2000 - 2006 e2007 -2013 per circa 17 miliardi

56,2 Iüilial di

Stanziamenti che diventanospesa effettivaCon la legge di stabilità 2016 ilGoverno ha attivato in sedeeuropea la clausolainvestimenti che mette adisposizione nel 2016 unospazio di bilancio di 5 miliardidi euro utilizzabili perspendere le risorse nazionalidestinate a cofinanziamentodei Fondi strutturali odiinvestimenti nelle reti dirilevanza europea odiinvestimenti suppostati dalPianoJuncker. L'effetto levapotenziale è in grado dimettere in gioco nel solo 2016investimenti per oltre 11miliardi di euro, di cui almeno7 per interventi nelMezzogiorno. L'obiettivo ècreare gli spazi di bilancioaffinché gli stanziamentidiventino spesa effettiva,risorse realmente adisposizione del Mezzogiornonel 2016.

7miliardi

L'obiettivo del governo:sottoscriverti entro dicembreCon 15 Patti perilSud(conAbruzzo, Molise, Campania,Basilicata, Puglia,Calabria,Sicilia, Sardegna, Napoli, Bari,Taranto, ReggioCalabria,Palermo, Catania, Cagliari)anclràconcretizzata la strategia generaledel Masterplan. L'obiettivochesidà ilgovernoè sottoscriverli entrodicembre in modo che ilMasterplan sia operativo dal1° gennaio2016.Ognuno dei Pattisarà strutturato in quattrocapitoli:la «visione» condivisa cla Regioni-Città e governo (aci esempio suaree di industrializzazione,agricoltura, infrastrutture); gli«strumenti» (interazionetra Pon ePor, accordi di programma,contratti di sviluppo); gli«interventi prioritari» (con tempiprecisi su cui bisogneràimpegnarsi); la «governance» conl'individuazioneeli unresponsabile chiarodell'esecuzione del Piano

Recuperare il ritardonell'utilizzo dei fondi 2007-13Il governo punta sul recuperodel ritardo nell'utilizzo deiFondi strutturali stanziati nelciclo di programmazioneeuropea 2007-13: lapercentuale di utilizzo deiFondi lasciata in eredità dalGoverno Berlusconi era solodel 15% al31dicembre2011,cioè alterminedel quinto annodel periodo programmatorio;al 30 giugno scorso è statoraggiunto l'80% e si stalavorando con Ministeri eRegioni responsabili deiprogrammi per arrivare al100% di utilizzo dei Fondientro la scadenza del31dicembre 2015. D'accordo conla Commissione Europea, èstata costituita una task-forcededicate per ognuna delleRegioni in ritardo e si stasollecitando e supportando leRegioni egli Enti Locali adaccelerare l'utilizzo dei fondi.

80%

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