CENTRO DI MIATAI ALD PROTEZIONE CIVILE AMIATA VAL … · motosega generi di ... uso delle...
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C.I. DI P.C. AMIATA VAL D’ORCIA – NOVEMBRE / DICEMBRE 2016CENTRO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILEAMIATA VAL D’ORCIA
NOVEMBRE 2016 Luca Veltri
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Scenario di evento/Scenario di rischio
Scenario operativo “Ordinario”
Scenario operativo “Straordinario”
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FasediNormalitàediAttenzione‐ Scenariooperativo“Ordinario”CARATTERISTICHE Assenza di urgenza nell’operare Scenari e interventi da effettuare per lopiù noti Organizzazione delle attività (e relativaresponsabilità ) interna alla squadra
Possibilità di conoscere e valutare apriori i possibili pericoli e rischi Possibilità di prendere le adeguatemisure per eliminarli o ridurli al minimo Possibilità di definire in precedenzasquadre, responsabili e compiti
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FasediNormalitàediAttenzione‐ Scenariooperativo“Ordinario”Prevenzione e ripristino ambientale
Monitoraggio di situazioni a rischio locali Monitoraggio in caso di allerta meteorologica Ripristino di sentieri in ambiente boschivo Pulizia di alvei di torrente
Educazione nelle scuole Dimostrazioni pratiche uso attrezzatura Esercitazioni pratiche di evacuazione Lezioni teoriche e sensibilizzazione
Addestramento teorico‐pratico Logistica e montaggio tende
Utilizzo motoseghe e strumenti taglio Utilizzo motopompe e costruzioni argini
Utilizzo generatori Montaggio vasche raccolta acqua
Manutenzione attrezzatura
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FasediNormalitàediAttenzione– Scenariooperativo“Ordinario”Possibile Procedura
• Decisione ed analisi dello scenario intervento • Formazione squadra e designazione responsabile • Assegnazione compiti ai volontari • Preparazione attrezzatura e DPI • Eventuale messa in sicurezza della zona • Esecuzione intervento utilizzando DPI (se necessari) • Rientro, verifica e stoccaggio attrezzature • Relazione di servizio
Responsabili sicurezza • Legale rappresentante organizzazione
• Caposquadra o responsabile attività (se designati) • Volontario
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FasediPre‐allarmeeAllarmeScenariooperativo“Straordinario”
CARATTERISTICHE
Carattere di urgenza Non completamente notoscenario e compiti assegnati Organizzazione e responsabilitàinterna ed esterna
Difficoltà a trovare tra i volontaridisponibili al momento, quelli più idonei Impossibilità di valutare interamente apriori i possibili rischi Impossibilità di applicarecompletamente le misure di sicurezza
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Interventi operativi emergenza
Eventi atmosferici avversi Emergenza idrogeologica Frana o smottamento Alluvione ed esondazione Incidente grave (ferroviario, industria a rischio, tecnologico) Terremoto
Assimilabili all’intervento operativo d’emergenza
Ricerca persone disperse Assistenza popolazione per grandi eventi
Esercitazioni esterne (provinciali, regionali, etc.)
FasediPre‐allarmeeAllarmeScenariooperativo“Straordinario”
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Possibile Procedura
• Chiamata esterna con indicazione di massima di scenario e compiti • Formazione squadra e designazione compiti • Preparazione attrezzatura e DPI che si presumono necessari • Viaggio secondo indicazioni date • Esecuzione intervento secondo direttive date • Utilizzo attrezzature e DPI disponibili • Rientro e stoccaggio attrezzature • Relazione di servizio Responsabili sicurezza
• Responsabile dell’emergenza o dell’intervento • Caposquadra o responsabile attività (se designati)
• Volontario • Legale rappresentante organizzazione
(solo per le parti di competenza)
FasediPre‐allarmeeAllarmeScenariooperativo“Straordinario”
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La possibilità di danno associata al verificarsi dell’evento stesso; la probabilità che si verifichi in un certo tempo un evento con conseguenze dannose per le persone, le realtà economiche e l’ambiente.
Danni
Pe: la probabilità di accadimento dell’evento sorgente
Vte: vulnerabilità territoriale
Vtd: vulnerabilità territoriale al danno
Va: vulnerabilità del sistema antropico all’evento
Probabilità
Rischio
L’importanza della pianificazione
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Uno scenario è la descrizione della dinamica di un evento e si realizzaattraverso l’analisi, sia di tipo storico che fisico, delle fenomenologiecaratterizzanti l’evento stesso.
CARTOGRAFIA
TIPOLOGIE DI RISCHIO
SISTEMA DELLEVULNERABILITA’
SISTEMA DELLE RISORSE
BERSAGLI
RISORSE
Costruzione degli SCENARI:•Dati normativi•Dati storici •Dati qualitativi •Dati quantitativi•Definizione di BERSAGLI e RISORSE
• Vulnerabilità territoriale
• Vulnerabilità antropica
Lo scenario di rischio
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RUOLO DELLA PERCEZIONE DEL RISCHIO
Attribuire significato ad una situazione rischiosa
VALUTAZIONE DEL GRADO DI RISCHIO DI UN EVENTO / ATTIVITA’
SOGGETTIVA
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L’individuo basa le proprie valutazioni di rischiosità non tanto suprevisioni statistiche (ad esempio il possibile numero di morti),quanto sulle caratteristiche qualitative, cioè sulle proprietàpercepite della fonte del rischio e della situazione.
Variabili di percezione del rischio
Controllato Non controllato
Familiare Sconosciuto
Temibile Poco temibile
Immediato Differito nel tempo
Latente Presente
Recuperabile Irreversibile
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Ogni individuo elabora uno specifico grado di disponibilitàall’esposizione al rischio che è frutto di:• Informazione e formazione ricevuta• Esperienza personale e condivisa con la propria rete di
relazione significativa• Proprie caratteristiche sociali e psicologiche
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Informazione e formazione ricevuta
La conoscenza dei fenomeni naturali: permette di sapere quanta insicurezza c’è attorno a noi; il bagaglio
di conoscenze e di informazioni riduce infatti la paura e i danni,aumentando la forza di reazione di una comunità.
Lamancanza di conoscenza: annulla la percezione dei pericoli e dei rischi, creando una
dimensione virtuale di sicurezza, e spesso trasforma eventi naturaliin disastri.
Conoscere significa anche… familiarizzare con il concetto di “rischioaccettabile”: sapere che esiste una probabilità che accada qualcosa,avere la certezza che il peggio non ci troverà più impreparati.
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Informazione e formazione ricevuta
Al cittadino qualunque serve per sapere cosa non deve fare, adesempio, in caso di alluvione: mai affrontare sottopassaggi, mairifugiarsi in cantina, mai partire in macchina per andare a controllarela campagna o gli animali, mai andare per strada per vedere l’effettoche fa, mai correre giù al molo per ancorare meglio la barca, mai saliresulla collina che sta franando per controllare lo smottamento.La maggior parte delle persone è morta così, per aver sottovalutatocomportamenti che in quei momenti possono sembrare i più naturalima che in taluni contesti diventano trappole mortali.
Strumenti fondamentali: i piani di emergenza e di autoprotezione, laformazione degli operatori e dei volontari, l’attività di informazione esensibilizzazione alla popolazione.
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Esperienza
Le paure legate alla percezione del rischio toccano in genere tutti gliaspetti della vita quotidiana e sono tanto superiori quanto più siriferiscono ad oggetti che vengono ritenuti contenere elementi diincertezza e su cui è difficile esercitare il proprio controllo, i qualihanno un impatto diretto sulla propria vita e dei quali si ha minoreconoscenza o esperienza.
Così, una percezione sottostimata del rischio si basa sul carattere dicontrollabilità dello stesso, oltre che alla sua associazione asituazioni familiari e a danni non permanenti ma recuperabili.
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Fattori psicologici e sociali
Hanno anch’essi il loro peso nella percezione del rischio. Sono infattile persone più ansiose e quelle che sono meno in grado diesercitare un controllo sulla situazione o di decodificarla (personeanziane, ecc.) o su cui gravita il maggior carico di cura di altri chesono più esposte ad un’alta percezione del rischio.
Percezionedelrischio
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Due ostacoli che fanno sì che il terrore paralizzi ogni volta che ilpericolo viene avvertito:• incapacità di guardare in faccia il rischio e di accettarlo per quello
che è• presunzione di potersela cavare in ogni caso, assuefazione alla
sciagura, inazione
Nessuno è X‐Men; non si sa come reagire perché non si è piùabituati ad avere paura dell’irrazionale.
Tecnologie e informatica mettono tutti in una condizione disicurezza apparente, al riparo da ogni catastrofe. Si presume di avereil controllo razionale su ogni cosa e si finisce per essere attratti dalrischio.
Percezionedelrischio– Lapaura
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Invece, la paura, come il rischio, fa parte di tutti.
È sano provarla, è sanissimo parlarne e condividerla, ma èancora più sana quella che dopo un evento non ignora le causee ne fa seguire accorgimenti e comportamenti adeguati; chenon segue, in breve, la catena grande emozione ‐ scarsamemoria ‐ continuità con pratiche precedenti.
Percezionedelrischio– Lapaura
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L’attività di previsione
Il piano di protezione civile, partendo da una analisi territoriale che tiene contodi elementi naturali e antropici (generati dalle attività dell’uomo), cerca didefinire gli scenari di evento e di identificare le procedure per una gestione deirischi presenti.L’attività di previsione in relazione ai rischi naturali e antropici devo poter darerisposta alla domande:•Dove•Quando•Come
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Rischi Naturali: Scenario di Rischio Idrogeologico
Elaborazione della Cartografata dello scenario di evento per rischio idrogeologico
Pericolosità Idraulica I3
Pericolosità Idraulica I4
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Rischi Naturali: Scenario di Rischio Sismico
Elaborazione della Cartografata delloscenario di evento per rischio sismico
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Rischi Antropici: Rischio Incendio Boschivo
Elaborazione della Cartografata dello scenario di evento per rischio incendio boschivo
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Rischi Antropici: incidente industriale
Elaborazione della Cartografata dello scenario di evento per rischio industriale
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Sicurezza non vuol dire quindi soltanto:
• FORMAZIONE
• ADDESTRAMENTO
Ma anche (e soprattutto):
DOTAZIONE ED EQUIPAGGIAMENTO ADEGUATO
IlVolontarioP.C &laSicurezza
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Dotazione ed equipaggiamento adeguatoDefinizioneInsieme di indumenti, attrezzature, materiali e mezzi necessari allosvolgimento di una determinata attività in determinate condizioni.
TERRITORIOSTAGIONE
METEO ATTIVITA’ STATO DI SALUTE
DURATAATTIVITA’ LONTANANZA
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Dotazione ed equipaggiamento adeguato
Quando devono essere impiegati
I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essereeliminati o ridotti in maniera sufficiente dalla prevenzione,dall’organizzazione del lavoro e dai dispositivi di protezionecollettiva.
La consapevolezza di essere esposti al rischio favorisce l’utilizzosistematico delle protezioni.
La protezione individuale garantisce maggior sicurezza al sistema.
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Dotazione ed equipaggiamento adeguato
Requisiti generali a norma di legge
possesso della marcatura CE e di tutte le certificazioni previste;
presenza di istruzioni di utilizzo chiare, in lingua italiana ocomunque in lingua comprensibile per chi li deve utilizzare;
adeguatezza del DPI al rischio da prevenire (si deve evitare, insostanza, che il DPI sia un rischio maggiore di quello che deveprevenire);
adeguatezza del DPI alle esigenze ergonomiche e di salute di chili utilizza.
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Dotazione ed equipaggiamento adeguato
Requisiti particolari
Requisiti informativi (notizie sulle protezioni fornite, limiti d’uso,tempo utile prima della scadenza, istruzioni per l’uso,manutenzione, pulizia)
Requisiti di sicurezza (efficienza protettiva, durata dellaprotezione, data di scadenza, innocuità, assenza di rischi causatidallo stesso DPI, solidità)
Requisiti economici (costo unitario, prevedibile durata edefficienza)
Requisiti prestazionali (disagio ridotto, limitazione effetti diimpedimento, funzionalità pratica, compatibilità con altri DPI)
Comfort (leggerezza, adattamenti alla morfologia, dimensionilimitate, portabilità, comfort termico)
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Dotazione ed equipaggiamento adeguato
Check List processo ideale per l’individuazione dei DPI
1. VALUTAZIONE DEGLI SCENARI DI RISCHIO
2. ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEL RISCHIO ALLA FONTE
3. IDENTIFICAZIONE DEL DPI NECESSARIO
4. IDENTIFICAZIONE DEI REQUISITI DI PROTEZIONE
5. IDENTIFICAZIONE DELLE TIPOLOGIE
6. IDENTIFICAZIONE DI EVENTUALI REQUISITI AGGIUNTIVI
7. SELEZIONE DEL MODELLO E DEI POTENZIALI FORNITORI
8. DOTAZIONE DI PROVA
9. VERIFICA, CONFERMA O RIPETIZIONE DELLA PROCEDURA
10. ACQUISIZIONE, CONSEGNA ED INFORMAZIONE AI VOLONTARI
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COLLETTIVOdi SQUADRA
INDIVIDUALE
AUTOMEZZIMOTOSEGAGENERI DI SOSTENTAMENTO TORRE FARO
ABBIGLIAMENTO GUANTI STIVALI CASCO
Dotazione ed equipaggiamento adeguato
IDROVOREMOTOSOFFIATORI CASSETTA PRIMO SOCCORSO
CARTINE/BUSSOLA BORRACCIA TORCIA RADIO
Dotazione di Protezione e Prevenzione
SICUREZZA
Dotazione di sostentamento e di comfort
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Sostentamentoecomfort
Dotazione di sostentamento e di comfort
ACQUAABBIGLIAMENTO
CIBO E GENERI DI CONFORTOMEDICINALI
INDUMENTI DIRICAMBIO
MATERIALE IGIENE PERSONALE
Dotazione ed equipaggiamento adeguato
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DPI– DispositividiProtezioneIndividuale«generali»
Dotazione di Protezione Prevenzione Sicurezza
ABBIGLIAMENTO AD ALTA VISIBILITÀ
CASCO O ELMETTO
GUANTICALZATURE ANTINFORTUNISTICHE
Dotazione ed equipaggiamento adeguato
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Dotazione di Protezione Prevenzione Sicurezza
Istruzioni lavaggio del capo
Taglia
ProduttoreModello articolo
Norme di riferimento
Tipologia di tessuto
Paese di produzione
Qual è il significato dei simboli?
Per scegliere correttamenteun DPI occorre essere preparati.
Marcatura CE
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Normediriferimento Dotazione di Protezione Prevenzione Sicurezza
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Normediriferimento Dotazione di Protezione Prevenzione Sicurezza
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DPI– DispositividiProtezioneIndividuale«specifici»
Dotazione di Protezione Prevenzione Sicurezza
Lavori in quota Antincendio boschivo
Uso delle motoseghe
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Dotazione di Protezione Prevenzione Sicurezza
Se il Volontario utilizza
l’imbracatura di sicurezza anticaduta
gli otoprotettori(cuffie o tappi etc.)
occorre che sia opportunamente FORMATO e ADDESTRATO al loro corretto utilizzo
Dotazione ed equipaggiamento adeguato
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Dotazione ed equipaggiamento adeguato
Obblighi dei Volontari
devono utilizzare i DPI messi a loro disposizione, in base allemodalità fornite nel corso di formazione, informazione edaddestramento;
devono avere cura dei DPI, senza modificarne le caratteristiche dipropria iniziativa;
devono segnalare prontamente al Responsabiledell’Organizzazione di Volontariato qualunque rottura o difettodei DPI messi a loro disposizione;
devono attenersi alle procedure riguardo al ritiro e la riconsegnadei DPI.
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Alcuneindicazionisu“ComeComportarsi”incasodi……Emergenza!!
In questi interventi deve essere trovato un giusto compromesso tra garantire ilservizio (dovere primario) ed operare in completa sicurezza.
Valutare sempre le reali condizioni operative, analizzare adeguatamente il rischioultimo momento
Utilizzare al meglio le attrezzature e dispositivi di protezione individualedisponibili
In caso di difficoltà segnalare al responsabile che valuterà la situazione e decideràil da farsi
Essere sempre razionali per non trovarsi in situazioni di rischio inutili.
Non mettersi nelle condizioni di passare da soccorritore a bisognoso di soccorso
Mantenere sempre la calma, chiedere aiuto in caso di bisogno o difficoltà
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Etica in attività operativa
Valori fondanti del volontariato: solidarietà, democrazia, partecipazione
Prestare la propria opera in modo personale, spontaneo, gratuito esenza fini di lucro, anche indiretto, ed esclusivamente per fini disolidarietà.
Etica della responsabilità: responsabilità verso la collettività,consapevolezza del proprio ruolo sociale, della necessità dioperare nel rispetto delle comunità soccorse, coniugandol’interesse dei singoli e della collettività.Il volontario si fa carico del bisogno che vede, si prende cura di.Il senso di responsabilità si esercita a 360 gradi, nei confrontidella persona, della società, del territorio, dell’ambiente, dei beniculturali.
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Etica in attività operativa
Etica del dono: la gratuità è il segno distintivo di ognivolontario, il dono è la qualifica morale della sua azione. Ilvolontario dona il suo tempo, le sue competenzeprofessionali, le sue attitudini umane e relazionali, senzaalcuna aspettativa di ricompensa. L’obiettivo finale è ilrecupero dell’autonomia e autosufficienza della persona, làdove è possibile, e più in generale della sua libertà.
Etica del servizio: collaborazione e apertura verso i propricollaboratori, in modo da incentivare la mediazione e lanegoziazione. Competenza, efficacia e rigore nell’eseguire ipropri compiti. Imparzialità, equità ed indipendenza rispettoa qualsiasi fattore esterno.
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Essere volontario
L’azione del volontario è … un concentrato di:
… capacità tecniche:‐ conoscenza tecniche e metodi di intervento‐ capacità di dialogo con l’unità operativa‐ esperienze e competenze in campo sanitario e assistenziale
… e caratteristiche personali e relazionali:‐ capacità di ascolto‐ abilità nel mantenere la calma‐ abilità nel gestire le emozioni.
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QueSiTe srlweb site: www.quesite.it
Grazie per l’attenzioneLuca Veltri