Centri Sociali 2020 - l'identità, il futuro - Report

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Come immagini il ruolo del Centro sociale nel 2020? Il centro sociale come luogo attrattivo Titoli della proposta Sostenibilità di un progetto. Richiesta di semplificazione burocratica: esigenza di chiarezza e maggiore supporto all'iter degli eventi pubblici. Hanno partecipato Anna Cozzini – architetta di quartiere, Comune di Reggio Emilia Mara Garuti - Servizi di sportello per Imprese Commercio e Tutela Ambientale, Comune di Reggio Emilia Alfonso Corradini – Officina Educativa, Comune di Reggio Emilia Patrizia Pederzoli – Servizio Decentramento, Comune di Reggio Emilia Emilia Davoli – consigliera, centro sociale Carrozzone Enrica Bonacini – presidente, centro sociale Insieme Daniela Moretti – consigliera, centro sociale Orologio Giuliano Lasagni – consigliere, circo Arci Pieve (ha cambiato tavolo nel corso della discussione) si sono aggiunti: Davide Cocconi – presidente, centro sociale Stranieri Giovanni Guatelli – presidente, Centro D'Incontro Reggio Est Clima di lavoro Buono, collaborativo. Tutti i partecipanti sono intervenuti anche se a volte la discussione ha creato “gruppetti paralleli”. Azioni e obiettivi 1) Assistenza tecnica e strategica a un progetto: esigenza di individuare un referente dell'A.C. che possa individuare il percorso di sviluppo facendo rete con i servizi interessati. 2)Previo incontro con le associazioni (Ancescao – Arci) e servizi del Comune coinvolti (sicurezza – commercio - ecc...) per verifica percorso autorizzatorio ( attività rivolte a soli soci o aperte a tutti) individuazione di procedimenti amministrativi e modulistica semplificata. Monitoraggio, verifica degli spazi e strutture dei singoli Centri sociali e relative esigenze. La stesura della nuova convenzione dovrà recepire quanto emerso.

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Come immagini il ruolo del Centrosociale nel 2020?

Il centro sociale come luogo attrattivo

Titoli della propostaSostenibilità di un progetto.Richiesta di semplificazione burocratica: esigenza di chiarezza e maggiore supporto all'iter degli eventi pubblici.

Hanno partecipatoAnna Cozzini – architetta di quartiere, Comune di Reggio EmiliaMara Garuti - Servizi di sportello per Imprese Commercio e Tutela Ambientale, Comune di Reggio EmiliaAlfonso Corradini – Officina Educativa, Comune di Reggio EmiliaPatrizia Pederzoli – Servizio Decentramento, Comune di Reggio EmiliaEmilia Davoli – consigliera, centro sociale CarrozzoneEnrica Bonacini – presidente, centro sociale InsiemeDaniela Moretti – consigliera, centro sociale OrologioGiuliano Lasagni – consigliere, circo Arci Pieve (ha cambiato tavolo nel corso della discussione)si sono aggiunti:Davide Cocconi – presidente, centro sociale StranieriGiovanni Guatelli – presidente, Centro D'Incontro Reggio Est

Clima di lavoroBuono, collaborativo. Tutti i partecipanti sono intervenuti anche se a volte la discussione ha creato “gruppetti paralleli”.

Azioni e obiettivi

1) Assistenza tecnica e strategica a un progetto: esigenza di individuare un referente dell'A.C. che possa individuare il percorso di sviluppo facendo rete con i servizi interessati.

2)Previo incontro con le associazioni (Ancescao – Arci) e servizi del Comune coinvolti (sicurezza – commercio - ecc...) per verifica percorso autorizzatorio ( attività rivolte a soli soci o aperte a tutti) individuazione di procedimenti amministrativi e modulistica semplificata. Monitoraggio, verifica degli spazi e strutture dei singoli Centri sociali e relative esigenze. La stesura della nuova convenzione dovrà recepire quanto emerso.

Come immagini il ruolo del Centrosociale nel 2020?

Titoli della propostaTrasparenza - Maggiore responsabilità

Gruppo proposto da

Centri sociali: Orologio, Vasca Corbelli, Gattaglio

Hanno partecipato

Centro Sociale Fogliano: Silingardi Mauro e Iodice MatteoCentro Sociale Vasca Corbelli: Frizzi Gianni Centro Sociale Gattaglio: Collini Mauro

Clima di lavoro

Buono, anche se, visto il tema, il lavoro si è concentrato sulle criticità e non sulle proposte.

Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo

Azioni e obiettivi

I partecipanti hanno parlato di grandi difficoltà per la gestione ordinaria del centrosociale. Difficoltà dovute non solo al rapporto con il territorio circostante, alla carenzadi ricambio ecc… ma anche per una eterogenea e confusa conoscenza/consapevolezzadegli ambiti normativi entro cui un centro sociale può operare tranquillamente. A partequestioni basilari di abitabilità, sottolineato che un centro è stato multato (dalComune!!!), la partita più grossa sembra concentrarsi sul bar. La contraddizione di baseè che tutti sono consapevoli che dare il bar in gestione a un privato vuole dire introdurrecriteri di gestione tipicamente commerciali in un organismo che dovrebbe esserecaratterizzato da altro ma sembra che per la sopravvivenza del centro non se ne possafare a meno. Tranne qualche eccezione (Orologio, Primavera) per la maggioranza deicentri è difficile trovare il numero sufficiente di volontari per poter gestire il bar inmodo diretto. Inoltre, aspetto non meno importante, la presenza di questa gestione privata rendeancora più confuso il quadro normativo. A titolo esemplificativo, una questione di nonpoco conto: se un non socio consuma al bar del centro, le eventuali conseguenze sono incapo al gestore del bar o al presidente del centro? Ai fini delle future convenzioni, lagestione del bar affidato a privati sfugge dai contenuti dell'atto? E' un qualcosa d'altro

che riguarda la completa autonomia tra gestore e centro sociale? Se la convenzione tracentro sociale e Comune prevede “no slot machine”, il contratto tra centro sociale egestore bar può eludere quel vincolo?

Quali risorse?

Esperti del Comune e delle associazioni come è già avvenuto per iniziative congiunte (e a costo zero) con il terzo settore.

Da dove iniziamo? Quando e con chi? Da tutte quelle regole condivise che permettono al centro di aprirsi per qualificare le future convenzioni. Dal bilancio economico e sociale alle regole cui devono attenersi i centri in quanto associazioni. Si può partire in breve tempo con la partecipazione di Ancescao e Arci e anche i rappresentanti dei singoli centri. Il Comune può attivare le associazioni per mettere a punto, anche con la consulenza di un esperto, uno strumento che sia un “vademecum” per aiutare i centri a fare chiarezza su come comportarsi per non incorrere in sanzioni.

Come immagini il ruolo del Centro sociale nel 2020?

Tema della proposta Comunicare – cosa – come - a chi

Titolo della propostaCabaret informativo

Hanno partecipatoGraziana Bonvicini - Architetta di quartiere – Comune di Reggio EmiliaSara Ferri - funzionario Servizio Comunicazione – Comune di Reggio EmiliaNicoletta Levi – Dirigente Servizio Comunicazione – Comune di Reggio EmiliaFrancesca Ruozi - Architetta di quartiere – Comune di Reggio Emilia Ivo Tagliavini - consigliere Centro Sociale La Mirandola

Clima di lavoroBuono, collaborativo. Trattandosi di un gruppo piccolo c’è stato tutto il tempo per ascoltare ed esporre i propri pareri.

Cosa ci siamo detti/cosa proponiamoIl gruppo ritiene sia importante mantenere vivo un sistema di comunicazione tradizionale affiancato da quello costituito dai nuovi media per raggiungere le persone che non hanno superato il digital divide e che in generale, in quanto portatrici di bisognispecifici, non saranno in grado di superarlo. Si ritiene molto efficace la realizzazione di un momento informativo abbinato ai momenti ludici perché in queste occasioni si raccolgono molte più persone insieme che sono raggiunte dal messaggio che si vuole comunicare.

Azioni e obiettiviIn particolare la proposta si pone come obiettivo quello di comunicare l’offerta di servizidell’Amministrazione Comunale e delle attività organizzate dai centri sociali stessi per le persone maggiormente in disagio, cogliendo l’occasione di momenti ludici e di intrattenimento dove si raccolgono molte persone. Questo momento informativo deve essere fatto in tutti i centri sociali magari dalle persone stesse che realizzano lo spettacolo o i momenti di intrattenimento con la volontà di collaborare e non essere in competizione fra centri sociali.

La proposta a chi è rivolta, chi ne beneficia?

La proposta si rivolge agli anziani in particolare, ma più in generale a tutti gli interlocutori che non sono raggiungibili diversamente che dalla comunicazione verbale diretta, cioè utenti per cui risulta spesso ancora poco incisivo anche il foglietto informativo o il volantino che si smarrisce facilmente o magari è difficile da leggere.

Quali risorse?

La condizione per poter attuare questo sistema di diffusione delle informazioni è soprattutto la rete fra i Centri Sociali e la rete di relazioni individuali che possono attuare un tam tam di chiamate al telefono e di passaparola per raggiungere amici e conoscenti o persone di cui si conosce un preciso bisogno che non hanno assistito al momento informativo pubblico. Relativamente alla pubblicizzazione degli eventi ludici in cui inserire il momento informativo, il cartellone estivo del RESTATE e il sito web delcomune costituiscono il canale per eccellenza di diffusione della notizia.

Da dove iniziamo? Quando e con chi?

Si prevede di iniziare ad attuare l’idea partendo dai progetti nati dalla collaborazione con l’architetto di quartiere sugli eventi estivi per cominciare a strutturare la rete dei CS. Occorre anche una stretta collaborazione con i poli sociali per essere aggiornati sulla mappa dei bisogni e dei servizi.

Come immagini il ruolo del Centrosociale nel 2020?

Tema della propostaCS luogo pubblico e di servizi per la cittadinanza - ascolto – coprogettazione – servizi

Titoli delle proposte1) Progetto Coviolo wi-fi2) Progetto nuova sede CS Pieve

Gruppo proposto da:Vezzosi Massimo - centro sociale Coviolo in FestaLasagni Giuliano – Circolo ARCI Pieve

Hanno partecipato:Vezzosi Massimo – Presidente centro sociale Coviolo in FestaLasagni Giuliano – Consigliere Circolo ARCI PieveLisa Baricchi – Servizio Decentramento e Partecipazione – Comune di Reggio EmiliaAlessandra Margini – Coordinatrice Progettazioni Sociali - Servizio Servizi Sociali Territoriali – Comune di Reggio EmiliaAndrea Panzavolta - Form_Attiva

Clima di lavoro buono

Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo1) Progetto wifi Coviolo: viene posta un’antenna wi-fi presso la sede del Centro Sociale, ed ogni

cittadino coinvolto è dotato di un mini ripetitore presso la propria abitazione. Il progetto doterà icittadini del servizio wi-fi diminuendo il costo del servizio stesso. Il progetto ad oggi è rivolto a circa100 soci del Centro Sociale. Il progetto è attuabile principalmente perché interessa un’area noncoperta da rete/servizio wi-fi.

Azioni e obiettiviIl Centro sociale offre 100 mega ad ogni aderente e li fornisce a 100 soci tramite latessera associativa (I soci che hanno aderito al progetto pagano con il tesseramento 75euro, la tessera normale è di 15 euro). Costo servizio wi-fi 5/6 euro mensili a persona. Ilprogetto è basato su 100 utilizzatori (ed ognuno avrà un’antenna del costo di 150/200euro). Verranno montati 7 ripetitori sul territorio del quartiere (non sono state ancorascelti i luoghi, devono essere luoghi alti). L’Assessorato Agenda Digitale e Partecipazioneha appoggiato il progetto ed ha presentato una domanda di finanziamento alla RegioneEmilia Romagna per beneficiare di fondi europei.

Il progetto ha come obiettivo di aumentare il numero di utenti e l’area servita.Se verranno concessi i fondi europei, il centro sociale organizzerà corsi di smarthphone etablet. Da valutare è la possibile collaborazione con il progetto“nonno bit” in cui iragazzi insegnano ad adulti ad usare le nuove tecnologie (ad es. a Orti di Montenero).Possibile collegamento con Officina educativa.Il progetto prevede anche di estendere le possibilità ad azioni di video soccorso: puòessere valutata anche una collaborazione con il Criba (centro regionale informazionesulle barriere architettoniche) e implementare questo progetto da punto di vista delladomotica. Per replicare il progetto si potrebbe far gravare il costo delle antenne collocate pressole residenze agli utilizzatori e il costo potrebbe essere ridimensionato ad un terzo/un

quarto. Da verificare se è fattibile replicare il progetto in altri contesti dove sono giàattivi i servizi degli operatori telefonici/internet.

La proposta a chi e’ rivolta, chi ne beneficia?Tutti gli abitanti che risiedono in un raggio di 5 km dal centro sociale (effettivi sonocirca 3 km).

QUALI RISORSE?Il progetto complessivo è stato proposto per un Bando di finanziamento europeo,supportato dalla Regione Emilia Romagna, per reperire i fondi necessari, e il CentroSociale è stato supportato anche dai tecnici del Comune per produrre la domanda e ladocumentazione necessari. Costo indicativo del progetto 100.000 euro, ma conaccorgimenti sui costi può costare un terzo (i costi variano molto dal posizionamentodelle antenne, quindi dipende dalla morfologia del terreno, più l’antenna è collocata inalto, più è estesa l’area che serve).

Da dove iniziamo? Quando e con chi?Il progetto è in attesa degli esiti della domanda di finanziamenti europei, in base aifinanziamenti si deciderà in che modo attuare il progetto.Si potrebbe provare a replicare il progetto nei Centri sociali in cui vi è già esperienzarispetto alle nuove tecnologie e che sono localizzati in aree non servite.

Cenni ad altre attività

- Il centro ha organizzato corsi di disostruzione pediatrica tramite un'associazionelombarda con cui avevano contatti personali: dato l'alto gradimento (circa 100partecipanti) e l'importanza di questi corsi, si suggerisce di attivare una collaborazionecon Croce verde che è presente sul territorio e con cui hanno già rapporti.- Sono interessati a collocare nella struttura un defibrillatore e formare i soci interessatial suo utilizzo; - il 5-6-7 Giugno si terrà la Festa a Villa Levi;- per l'estate è organizzato il campo estivo “Coviolo in festa” con l'associazioneArteingioco.

Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo

2) Progetto nuova sede CS Pieve: l'attuale Circolo ARCI di Pieve, che al momento è in unastruttura in affitto ed inadeguata per organizzare iniziative ed attività tipiche dei Centri Sociali,grazie all'attivismo dei soci e dei volontari, nel corso degli anni ha risparmiato una cifraconsiderevole (350.000 euro) da destinare alla realizzazione della nuova sede del futuro CentroSociale. Hanno già anche il progetto e la convenzione con il Comune, ma i lavori di realizzazionenon partono e la nuova sede dovrebbe essere consegnata entro dicembre 2015. La richiestaall'Amministrazione è di vigilare sulla ditta appaltatrice affinché siano rispettati i termini dellaconvenzione.

Azioni e obiettiviIl Circolo ARCI Pieve ha già dato 350.000 euro al Comune per la realizzazione della nuovasede, il cui costo finale ammonterebbe a 450.000 euro, ora hanno bisogno che l'Enterispetti la convenzione stipulata, anche perché ci sono molte famiglie in via Plauto cheusufruirebbero volentieri della nuova struttura posta all'interno del parco e potrebberoanche impegnarsi nella realizzazione delle future attività del Centro Sociale.L'obiettivo è quello di avere in breve tempo una nuova struttura adatta alle esigenze edorganizzare attività per la comunità.

La proposta a chi e’ rivolta, chi ne beneficia?

Tutti gli abitanti che risiedono nel quartiere.Il Circolo ARCI Pieve, a causa dei limiti funzionali dell'attuale struttura, non può offrireattività ed iniziative attrattive e quindi è in grossa difficoltà. Le nuove famiglie di viaPlauto potrebbero costituire un notevole bacino di utenza per la nuova sede previstaall'interno del parco, ed insieme al Comitato di via Plauto potrebbero essere realizzateiniziative ed attività che rivitalizzerebbero il futuro Centro Sociale.

Quali risorse?

La maggior parte delle risorse economiche necessarie le ha già versate il Circolo ARCIPieve, i progetti sono già stati approvati dagli uffici tecnici comunali ed è stata giàappaltata l'opera, ora devono partire i lavori edili.

Da dove iniziamo? Quando e con chi?Il progetto è in attesa di realizzazione. Successivamente si cercherà di attivarecollaborazioni con il Comitato di via Plauto, altre associazioni che vorranno parteciparealle attività del futuro Centro Sociale, e con altri Centri Sociali già molto attivi peravere un supporto in fase di progettazione e avvio delle nuove attività.

Come immagini il ruolo del Centrosociale nel 2020?

Tema della propostaCentro sociale come centro di comunità, luogo per la vita del quartiere – associazioni –scuole – famiglie – biblioteche -rete tra i centri sociali

Titolo della proposta

Come aprire le porte del centro sociale ai nuovi cittadini e alle associazioni, ripensandole funzioni e lavorando in rete.

Gruppo proposto da:

Maria Grazia Malvini – consigliera addetta all'amministrazione – centro sociale BucoMagicoAlessandra Donelli – operatrice progettazione Polo sociale territoriale Sud

Hanno partecipatoMaria Grazia Malvini – consigliera, addetta all'amministrazione – centro sociale BucoMagicoIleana Confetti – volontaria – centro sociale Rosta NuovaAlessandra Donelli – operatrice progettazione – Polo sociale Sud del Comune di ReggioEmiliaLina Cilloni – consigliera ed ex presidente – centro sociale Rosta Nuova

Annamaria Fabbi – dirigente Officina Educativa – Comune di Reggio EmiliaMaria Teresa Villa – funzionaria Servizio Decentramento e Partecipazione – Comune diReggio E.Paolo Tamagnini – Architetto di quartiere – Comune di Reggio Emilia

Clima di lavoroAbbastanza buono

Cosa ci siamo detti/cosa proponiamoIl gruppo ritiene sia urgente rilanciare il centro sociale come principale punto diriferimento “civico” dei cittadini di ciascun quartiere. È pertanto utile implementarel'attività di ogni centro sociale facendo fronte alle necessità della cittadinanzaattraverso un processo di inclusione che preveda percorsi di consultazione econdivisione delle priorità da risolvere. In questo modo i cittadini di ogni etàpotrebbero essere inseriti in prima persona nella gestione di buone pratiche dicittadinanza attiva dentro e fuori il centro sociale.

Azioni e obiettiviIl centro sociale deve diventare un fondamento importante della vita e dell'impegno“civico” del quartiere, focalizzandosi sui bisogni “attuali” dei cittadini di tutte le età, inparticolare delle fasce della popolazione più “lontane”: giovani e “nuovi” abitanti.Il gruppo ha proposto, perciò, un iter che preveda un'analisi dei bisogni del luogo in cuiha sede il centro sociale coinvolgendo sia l'assemblea dei soci e il direttivo del circolo,sia tutti gli abitanti del quartiere. Questo processo deve essere affiancato da uno studioattento dei dati socio-demografici di ogni specifico contesto territoriale. Riguardo ai successivi passaggi, il gruppo è dell'idea che occorra stilare un quadro dipriorità condiviso con la cittadinanza per fare emergere il tema forte su cui rilanciare ilcentro sociale, a costo anche di sacrificare attività consolidate (slotmachine, tv per lepartite, giochi vari…).Ogni cambiamento strutturale del centro sociale dovrà ovviamente essere avallatodall'assemblea dei soci e dal direttivo ma – come è stato ribadito da più parti – «bisognaogni tanto anche rischiare, senza avere paura del futuro».

La proposta a chi è rivolta, chi ne beneficia?La proposta è rivolta principalmente ai soggetti che vivono o operano nel bacinoterritoriale del centro sociale, cioè nel quartiere o nella frazione che ospita il circolo.Questi, assieme al centro sociale, ne sarebbero altresì i primi beneficiari. I soggettiposso essere: i singoli cittadini; i gruppi informali di cittadini o di volontari;l'associazionismo organizzato (aps, coop sociali, enti morali, parrocchie, gruppi e soc.sportive); tutti coloro che prestano il loro servizio verso strutture pubbliche e privatedel territorio: scuole, biblioteche, parchi, centri civici e sportivi, servizi sociali,educativi e culturali, ecc.; realtà commerciali e produttive della zona.

Quali risorse?Tutti i partecipanti al tavolo hanno convenuto sul ruolo di coordinamento che dovrebbeassumere il Comune. L'amministrazione comunale e i suoi Servizi preposti dovrebberoaffiancare questi percorsi di inclusione e di apertura all'“esterno” fungendo dafacilitatori dei processi e da dispensatori di dati e conoscenze utili alla individuazionedelle priorità. Stessa cosa potrebbero fare gli altri centri sociali, mettendo adisposizione e condividendo in rete le loro conoscenze specifiche a seconda dellamateria e della “policy” da affrontare. Il Comune dovrebbe quindi fornire il personale egli strumenti comunicativi per governare queste fasi. In seguito, dovrebbecompartecipare al finanziamento dei progetti proposti.L'obiettivo rimane, tuttavia, quello di valorizzare e implementare il centro sociale“aggiornandolo” all'oggi e facendolo diventare il luogo di tutti e non soltanto di unaparte minoritaria del quartiere.

Da dove iniziamo? Quando e con chi?

Il Comune, di comune accordo con l'associazione cui il centro sociale è affiliato,potrebbe prendere a modello un centro sociale di riferimento (ad es. il Buco Magico ouna realtà che ne ha impellente necessità) e provare a sperimentare le proposteemerse. I tempi potrebbero essere dettati dai circoli che abbisognano di un'urgenzamaggiore nel definire quale conformazioni darsi, viste anche le difficoltà in cui versano.Si può iniziare coinvolgendo sin da subito il centro sociale e i cittadini e in un secondotempo associazioni e altre realtà.

Come immagini il ruolo del Centrosociale nel 2020 ?

Tema della proposta Il verde e gli spazi pubblici - cura – gestione - uso

Titoli della propostaGestione spazi sportivi adiacenti ai centri sociali Nuove infrastrutture adiacenti ai centri sociali

Hanno partecipato Domenico Savino – direttore “Fondazione per lo sport”Daniela Pivetti - funzionaria servizi di manutenzione – Comune di Reggio EmiliaRaffaele Malinconico -funzionario servizi di manutenzione – Comune di Reggio EmiliaElisa Ferretti - architetta di quartiere – Comune di Reggio EmiliaElena Pedroni - funzionaria servizio decentramento e partecipazione – Comune di Reggio Emilia

i rappresentanti dei Centri sociali : Sassi - CarrozzoneSalvarani - Laghi di Reggio Cigarini - Laghi di Reggio Iemmi - MonteneroMontermini - PrimaveraSimonini - Coviolo in festaOrlandini A. - CarrozzoneDallai - MirandolaBaracchi - Buco magico

Clima di lavoro:Buono - molta discussione

Cosa ci siamo detti/cosa proponiamo:

Tra tutti i centri sociali si potrebbe creare un collegamento per fasce d'età su tutto il territorio – come ad esempio progetto di motricità per anziani – cercando di agevolare lefunzioni degli spazi.E' necessario un censimento delle offerte delle associazioni sportive e dei bisogni dei centri sociali per saturare al massimo l'utilizzo degli impianti. Emerge l'esigenza di verificare le risorse in rete per dare servizi al territorio.Verificare quello che c'è – al fine di coprire i fabbisogni del territorio, come modo virtuoso di gestire il bene pubblico.Infatti se ogni gestione singola di un servizio ha un costo, la multipla sicuramente meno.

Progetti di collaborazione vanno valutati anche relativamente anche investimenti. Questo consente di programmare e guardare al futuro.

Relativamente alla gestione verde la buona pratica emersa è che il prato vada sfalciato più frequentemente. In questo modo si avrà un risparmio sul carburante. Sembra una contraddizione ma tenendo l' erba più bassa, si spreca meno benzina e meno tempo.

Azioni e obiettiviFare rete con società sportive e parrocchie del territorio-massimo utilizzo delle infrastrutture limitrofe al centri sociali.È importante partire con una mappatura capillare degli impianti sportivi “secondari” - non gestiti da Fondazione Sport, al fine di effettuare un preciso censimento delle offerte /dei bisogni.Attraverso la saturazione massima di utilizzo degli impianti sportivi si soddisfano le esigenze della collettività.

La proposta a chi e’ rivolta, chi ne beneficia?Centri sociali; società sportive; parrocchie.La rete serve a tutti. Le società sportive potrebbero avere un “premio” con il requisito della collaborazione col territorio in sede di aggiudicazione impianti (nuove convenzioni).

Quali risorse? Investimenti per nuove strutture sono difficilmente pensabili. Meglio salvaguardare e mettere in sicurezza il patrimonio esistente.Attraverso, ad esempio, le operazioni di pulizia parco, potatura piante, sfalcio corretto è possibile rendere l'ambiente più godibile a tutti.