Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

16

Click here to load reader

description

I Sentieri della Ricerca, n. 1, 2005, pp. 129-144.

Transcript of Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

Page 1: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

129

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

di Riccardo Cappelli

Introduzione

Questo articolo si basa in modo esclusivo sulla consultazione del fondoarchivistico denominato Comunità Protetta Profughi - che riguarda il centroaccoglienza profughi sito in Marina di Carrara - conservato presso l’ArchivioStorico e di Deposito della Giunta Regionale Toscana. Va sottolineato cheil fenomeno dell’assistenza ai profughi e sinistrati nell’Italia post bellica è unargomento finora poco trattato dagli studiosi. Questo saggio, lungidall’offrire un’analisi storica esaustiva e dettagliata, vuole solo fornire deglispunti di massima, oltre a descrivere quanto è possibile trovare in archivio.A questo proposito, farò uso esteso di citazioni dirette del materialedocumentario1, con l’obiettivo di «lasciar parlare le carte» (errorigrammaticali compresi) e rendere così l’atmosfera del tempo2.

Cenni storici

Alla fine del secondo conflitto mondiale si rese necessaria la creazione didiversi Centri Raccolta Profughi (CRP) per ospitare i sinistrati e iconnazionali costretti a rimpatriare. Questi ultimi erano dei residenti interritori sottratti all’Italia, come conseguenza di situazioni generali aventicarattere eccezionale da paesi europei ed extra europei, per i quali fosse statadichiarata l’esistenza dello stato di necessità da parte dello Stato italiano. Aiprofughi del secondo conflitto mondiale, provenienti per lo più dalle excolonie d’Africa, Egitto, Tunisia, Grecia e Jugoslavia, si sommarono via viaquelli prodotti dalle lotte di decolonizzazione africane (Angola, Algeria,ecc.) e, dal 1969, anche gli italiani in fuga dalla Libia.

I Centri, diffusi in tutta la penisola, dipendevano organicamenteprima dal ministero per l’Assistenza Post-bellica, poi dal 1947 del settore

Page 2: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

130

Riccardo Cappelli

dell’assistenza pubblica del ministero dell’Interno. La strutturaorganizzativa dei Centri non era rigida, ma vi erano, comunque, delleindicazioni di massima e provvisorie date dall’Alto commissariatoprofughi di guerra. Quest’ultimo suggeriva di creare un Ufficioamministrazione, un Ufficio registrazione e movimento, un Serviziomagazzino viveri e cucina, un Servizio sanitario e igienico, un Serviziotecnico manutenzione lavori, un Servizio di polizia e uno di assistenzareligiosa. Nel caso in cui il Centro ospitasse oltre 500 profughi, ildirettore (che era di nomina prefettizia) poteva richiedere anche un vicedirettore e una piccola segreteria per il disbrigo delle pratiche generali.Per i servizi e gli uffici del Centro si doveva cercare di utilizzare almassimo l’opera dei profughi (pagati con 30-90 lire giornaliere a secondadel sesso e delle mansioni svolte3), con l’esclusione delle mansioni cherichiedevano una certa continuità o comportavano responsabilitànotevoli4.

Archivio Storico e di Deposito della Giunta Regionale Toscana

Fondo Comunità Protetta Profughi

Elenco serie archivistiche:

PERSONALE: Personale impiegato, Personale salariato, Personale ausiliario, Presenze,

Varie (1945-1970) pzz. 10; AFFARI GENERALI: Leggi, Circolari, Verbali, Consegna (1945-

1975) pz. 1; DIREZIONE: Informazioni, Disposizioni, Varie (1945-1970) pzz. 4; Pratiche di

Segreteria (1945-1970) pzz. 5; REGISTRI: Protocolli della corrispondenza, Registri profughi,

Registri assistenza profughi, Registri prestazioni ambulatoriali, Inventario (1945-1972)

pzz. 93; RUBRICHE: Rubriche profughi e sinistrati (1945-1972) pzz. 9; Fascicoli profughi

(1945-1970) pzz. 93; Fascicoli profughi lavoratori (1945-1970) pzz. 4; UFFICIO STRALCIO:

Segreteria, Disposizioni, Rendiconti, Bilancio preventivo e libro cassa, Contratti, Fascicoli

personali, Inventario, Presenze, Sussidi sostitutivi mensa, Varie (1972-1984) pzz. 16.

Date estreme della documentazione: 1945-1984.

Consistenza: metri lineari 20, pezzi n. 235.

Strumenti d’accesso: elenco di versamento cartaceo.

Page 3: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

131

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

Inizialmente, il sussidio previsto era di 5 lire al giorno, però questo venivatrattenuto in un fondo di riserva per i primi tre mesi di permanenza delprofugo e, successivamente, veniva versato solo per metà al profugo e l’altrametà andava sempre ad alimentare il fondo di riserva. Nel caso in cui ilprofugo, al momento del definitivo sfollamento o del trasferimento in altroCentro, non riconsegnasse gli oggetti dati in consegna provvisoria - coperta(540 lire), pagliericci (300 lire), gamella (58 lire), bicchiere (15 lire), piatto(45 lire), cucchiaio (12 lire) e forchetta (12 lire) - il loro importo venivadetratto dalla liquidazione della somma finale maturata.

Page 4: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

132

Riccardo Cappelli

Nel corso degli anni si sviluppò una copiosa attività normativa (e relativaproliferazione di circolari interpretative) riguardante la complessa questionedei rimpatriati. In particolare, numerosi furono gli interventi del legislatorevolti a regolare in maniera sempre più restrittiva i sussidi in denaro destinatiai profughi, a incentivarne il loro volontario sfoltimento (attraversol’assegnazione di una quota riservata di edilizia popolare e premi monetari)e, infine, a favorirne l’occupazione lavorativa esterna.

Solo con la legge n. 137 del 4 marzo 1952 venne regolata tutta la materiarelativa all’assistenza ai profughi e categorie assimilabili. Nello spirito lalegge tendeva a facilitare il ritorno alla vita civile e produttiva dei profughi,ma nella sua applicazione concreta incontrò molte difficoltà, soprattutto perle scarse risorse e la carente gestione dei Centri che mantenevano in unacondizione miserevole gli assistiti.

Il Centro Raccolta Profughi di Marina di Carrara

In Toscana il CRP aveva sede a Marina di Carrara presso la ex ColoniaVercelli di via Marina Cavaiola e si estendeva su una superficie di circa45.000 metri quadrati (v. mappa), con alloggi e servizi in grado di accoglierecirca 850 profughi e, in momenti di crisi, anche un migliaio. Sfogliando inmaniera sommaria le carte conservate in archivio, si trovano diversi prospettidelle presenze: nel settembre 1946 risultano presenti 1.000 profughi, nelmaggio 1949 853, nell’aprile 1950 811, nell’aprile 1952 805, nel giugno1955 806, nel settembre 1959 465, nel febbraio 1964 181 e nell’ottobre1967 57.

Oltre ai circa 6.000 fascicoli personali dei profughi, di particolareinteresse sono i faldoni della Direzione e Segreteria, i quali contengonocarteggio relativo alle questioni più disparate: segnalazioni di giovani in etàdi leva; richieste di sussidi, esenzioni, sconti postali e teatrali; ricezione diaiuti da associazioni di carità; questioni relative a permessi e assenze(giustificate o meno); richieste di danni di guerra; pratiche scolastiche;inventari; richieste di informazioni su parenti; corsi professionali;distribuzione di dolciumi, coperte, vestiario, ecc. Inoltre, sono numerosi itentativi d’inserire i profughi presso imprese. Le richieste d’informazioni daparte di queste ultime, sul singolo profugo aspirante, ottengonoinvariabilmente una risposta positiva da parte del direttore, che fa largo usodi aggettivi descrittivi quali «bravo», «zelante», «tranquillo», «operoso», ecc.

Page 5: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

133

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

Il direttore del Centro aveva certo i suoi grattacapi: infatti, dovevafronteggiare una situazione degradata sia per quanto riguardava lecondizioni di vita dei profughi, che per l’ordine pubblico. Ad esempio, lascarsa quantità e qualità del vitto - viveri che provocavano la diarrea, alimentiavariati, carne scadente, ecc. - causarono decine di lagnanze nel corso deglianni, tuttora conservate agli atti. Nel 1946 la tabella alimentare giornalieraper i profughi prevedeva grammi 325 di pane, 85 di pasta, 33 di zucchero,5 di concentrato, 100 di legumi, 10 di sale, 400 di carne o simili (allasettimana), 6,6 di olio, 50 di latte, 5 di surrogato5. Nel 1949 si decise diaumentare la razione giornaliera portandola a grammi 325 di pane, 200 dipasta e riso, 100 di legumi, 50 di carne fresca, 28 di olio, 33 di zucchero, 10di sale, 10 di conserva, 100 di latte fresco e, infine, lire 9,40 di patate eortaggi. Il valore medio della tabella giornaliera degli alimenti passava cosìdalle 113 alle 153 lire6. Ma le lamentele non cesseranno mai per tuttal’attività del Centro, dato che spesso il menù dipendeva da quello che siriusciva poi effettivamente a reperire sul mercato e non sempre questocoincideva con la tabella alimentare prevista. Inoltre, i profughi cercavanosempre di ottenere più cibo, anche ricorrendo a furberie:

Sino a Martedì 12 corrente il pane veniva distribuito sottraendo da ogni pesata unacerta quantità a titolo di sfrido, per compensare cioè quello che normalmente si perdenel taglio.Alcuni elementi della Commissione Interna, ritenendo di poter prendere in castagnagli incaricati della distribuzione, hanno disposto che lo sfrido non venisse più calcolato.In tal modo si sono persi circa 21 Kg. di pane. Da oggi pertanto ho disposto che si tornial vecchio sistema, in modo da non far torto a nessuno7.

Anche il riscaldamento invernale era soggetto a restrizioni e le distribuzionistraordinarie di legname dovevano essere autorizzate dal prefetto:

Dato il perdurare della stagione invernale e la grande percentuale di persone anzianeattualmente ospiti di questo Centro, si prega voler autorizzare una distribuzionestraordinaria di legna da ardere, per consentire di superare più facilmente questo periodo.Si precisa che gran parte degli assistiti hanno espresso tale richiesta e che per quantoconcerne il quantitativo esso sarà quello concesso dalle vigenti disposizioni in ragionedi Kg. 1,500 pro-capite e pro-die. Essendo la forza presente attuale di n° 181 personale,il quantitativo di legna da ardere occorrente sarà di Q.li 81,00 per una spesacomplessiva di L. 104.000 nel caso venga autorizzata una distribuzione per un mese edella metà se solo per una quindicina.

Page 6: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

134

Riccardo Cappelli

Per la disponibilità, si aggiunge che il quantitativo di legna da ardere fino ad oggidistribuito, è inferiore di non poco a quello preventivato all’inizio dell’esercizio8.

Altri problemi erano le periodiche invasioni di zanzare e parassiti, iliquami gettati nelle vicinanze del centro, le pessime condizioni igienichegenerali, ecc. Nel 1946 un’ispezione eseguita dalla Squadra Mobile d’Igieneportò ai seguenti rilievi:

1) Sarebbe utile riparare gli scarichi otturati degli orinatoi installati nei gabinetti degliuomini;2) necessità di mettere al più presto in funzione le docce del Centro;3) è urgente rimettere il chiusino ad una fogna della cucina;4) le scatolette di carne che appaiono rigonfie debbono essere sistematicamentedistrutte senza nemmeno esaminare il contenuto;5) i rifiuti della cucina e così le altre immondizie debbono essere depositate in recipientimetallici unti di lubrificanti usati e provvisti di coperchio;6) è necessario prendere gli opportuni accordi con chi di dovere per il periodicosvuotamento del pozzo nero in cui immettono le fognature del Centro, essendo logicoprevedere che questo dovrà essere svuotato con maggiore frequenza di quellasufficiente a quando gli edifici del Centro erano utilizzati come Colonia Marina;7) occorre costruire una base in muratura, provvista di scarichi, intorno alle vaschedella lavanderia per evitare gli allagamenti e l’inquinamento con larve di mosca delterreno circostante9.

Destava particolare preoccupazione lo stato dei bagni, tanto è vero chesi potevano leggere simili avvisi ai profughi:

Ho saputo ed ho constatato che le latrine sono tenute malissimo e sono spessoadoperate per un uso diverso a quello al quale son destinate.Nel Padiglione C è stata trovata la pelle di un coniglio nel gabinetto e non è statopossibile sapere da chi sia stato commesso tale abuso.Perché tutte le famiglie siano interessate a prevenire nel loro interesse tali fatti hodisposto che in occasione della paga a ciascun capo-famiglia venga ritirata, a titolo diammenda, la somma di L. 5 per ogni membro di famiglia.Nella latrina del Padiglione B sono state trovate varie posate nuove alcune usate e forbici:infliggo a tutte le famiglie del predetto padiglione la stessa ammenda di cui sopra.Nel gabinetto del Padiglione G è stato trovato rotto un vetro, il valore del quale saràrecuperato mediante ritenuta, proporzionale al numero dei membri di famiglia, che ilSignor Nicoli applicherà sulla prossima paga dei capi famiglia del predettopadiglione10.

Page 7: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

135

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

Grave era la scarsezza di acqua potabile (specie nella stagione estiva), unproblema ammesso anche dal Comune di Carrara il quale, in una letterainviata al prefetto e al direttore del Centro, affermava che:

L’approvvigionamento idrico del Campo Profughi, malgrado l’aumentato numero diserbatoi per accrescere la disponibilità di acqua potabile è insufficiente alle necessità deiprofughi ospitati.Considerato che l’acquedotto di Carrara non può dare una dotazione idrica sufficiente eche nemmeno il pozzo artesiano, data la sua modesta portata, non è capace di sopperirealla richiesta, si ritiene doveroso far presente la cosa per i provvedimenti del caso11.

Gli impianti elettrici dei fabbricati abitati dai profughi nonfunzionavano a dovere e ciò fu l’oggetto di una relazione del vice-direttore:

In seguito alle ripetute lagnanze dei profughi per il cattivo funzionamentodell’impianto elettrico degli alloggi, ho fatto un’accurata visita a tutto l’impianto ed horilevato quanto segue:Inizialmente l’impianto venne eseguito in modo assai empirico, senza tener conto ditutte le misure di sicurezza indicate dalla tecnica.Le infiltrazioni d’acqua nei soffitti durante la stagione piovosa, hanno causatofrequenti danni, riparati male ed in fretta, sia per la mancanza di mezzi adeguati e dipersonale idoneo, sia per la necessità di ripristinare in fretta il servizio.Infine, il carico eccessivo delle linee, l’umidità dei soffitti, il deterioramento naturaledelle parti isolanti, e le frequenti manomissioni ed alterazioni effettuate dai profughi,hanno ridotto tutta la rete di distribuzione della illuminazione ad un tale stato dideterioramento che non è più possibile provvedere con i mezzi normali.Tale stato della rete, oltre che lasciare quasi ogni sera senza luce qualche padiglione, ècausa di una forte dispersione di corrente e della fulminazione di una grande quantitàdi lampadine, con conseguente notevole aggravio delle spese di illuminazione e dimanutenzione.Si rende pertanto necessario provvedere con la massima sollecitudine alla quasicompleta ricostruzione di tutto l’impianto elettrico.[...] Sarei infine del subordinato parere di usare lampadine elettriche con un marchioindelebile per evitare la possibilità di sostituzione delle lampadine efficenti con altrebruciate12.

Del resto, oltre che rubare le lampadine, alcuni profughi cercavano diottenere un’illuminazione migliore (così aggravando le condizionidell’impianto generale)13, perciò:

Si rinnova a tutti gli assistiti l’avvertimento che è fatto divieto di fare uso, nelle singoleabitazioni, di lampadine superiori ai 40 watt.

Page 8: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

136

Riccardo Cappelli

Tutti coloro che adoperano lampadine di maggiore potenza, sono invitati a sostituirleimmediatamente.Saltuari controlli verranno effettuati dal personale addetto che provvederà senz’altroal sequestro del materiale abusivamente adoperato14.

Tra l’altro il filo elettrico poteva servire anche a un altro scopo, lo sideduce da questa richiesta indirizzata all’Ufficio Economato del Comune diCarrara:

Siamo stati informati che nei depositi di codesto Ufficio esiste del filo elettricoamericano ricuperato nella zona.Dovendo noi come da autorizzazione del ns. ministero procedere alla costruzione deilettini a castello tipo militare, avremmo necessità di detto filo per poter effettuare unsistema di rete per i lettini stessi.Pertanto saremmo a pregare la Vs. cortesia di potercene fornire un quantitativo di 500o 600 Kg., certi che data l’opera a cui esso deve servire non mancherete di accettare lans. richiesta15.

Comunque, uno degli aspetti più preoccupanti rimaneva la criminalitàe l’ordine pubblico. I reati commessi dai profughi che compaiono nei verbalie promemoria redatti dal posto fisso di Pubblica Sicurezza (organico duepersone, una per turno) all’interno del CRP e dall’Ufficio vigilanza sono unasfilza: ubriachezza, stupri, furti, rapine, risse, alterchi (spesso dovuti a saltidi fila), calunnie, truffe, atti vandalici, prostituzione, introduzione dipersone non autorizzate, turpiloquio, ecc.

Il direttore cercava di reprimere i comportamenti devianti comminandodiffide, multe e penalità ai profughi, un’attività che gli comportava di essereoggetto di ripetute minacce (in un italiano incerto) da parte di alcuniprofughi turbolenti:

Egregio Direttore!In poche parole, gentilmente a lei si prega di fare ridare immediatamente il sussidioregolare a tutti i poveri profughi che lavorano e che è a loro stato sospeso il dettosussidio.Deve bene rammentarsi e essere cosciente, che questa povera gente non ha ne tetto neletto e se si guadagna qualche piccolezza, malefatta sospendersi il sussidio.Dunque sta a lei, e stia bene attento, che se non sarà risolta quanto prima la questione:le potrebbero succedere dei guai!Faccia come sa e silenzio16.

Page 9: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

137

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

Nel corso del 1946 il Centro, il cui servizio di vigilanza interna èassicurato da un capo-guardia e sette guardie, subì addirittura diversiattacchi armati e il carteggio tra il direttore e le autorità superiori rispecchiail clima di tensione esistente:

Portiamo a conoscenza all’Ecc.Vs., che questa mattina circa le ore una sconosciutiintrodottisi nel Centro scavalcando i reticolati che lo recingono nascostesi tra le piantee i cespugli della macchia hanno fatto fuoco contro la pattuglia di perlustrazioneformata dalle guardie: B.V. e B.U., i quali hanno immediatamente risposto con le armiin loro possesso.Il ripetersi di questi attacchi ci preoccupa vivamente in quanto le armi in possesso dei ns.Guardiani (fucili da caccia e pistole automatiche) sono di gran lunga inferiori alle armiche vengono usate dagli sconosciuti che s’introducono nel centro (fucili da guerra).Pertanto interessiamo, l’Ecc.Vs. perché ci vengano fornite delle armi adeguate perpoter controbattere questi attacchi che ormai si verificano a periodi abbastanza breviuno dall’altro17.Informo che oggi ore 15,30 gruppo persone armate appartenenti presumibilmente eda quanto riferito da guardie questo Centro at Federazione Anarchica Italiana habetfatto irruzione per ricercare profughi fascisti. Poiché tali atti est da ritenersiinopportuno et non legalmente autorizzato prego provvedere urgentemente atopportuni provvedimenti riguardo. Prego Signoria Vostra provvedere at rinforzoposto di Pubblica Sicurezza poiché popolazione Centro est allarmata. Qualora nonprovvedesi at quanto con presente richiesto declino responsabilità ordine pubblicointerno18.Dobbiamo segnare come ancora una volta il nostro personale, predisposto al serviziodi polizia, sia stato fatto segno di attacco con armi da fuoco da parte di sconosciuti.Nello spazio di 7 mesi è questo il 4° attacco che essi subiscono ed occorre assolutamenteprovvedere perché questi episodi siano eliminati o comunque metterci in grado diintervenire con mezzi adeguati.Fino dal 16/6 provvedemmo ad inviare alla Questura di Massa tutti gli incartamentioccorrenti per avere la nomina di guardie giurate interne al personale scelto (Reducie Partigiani) per tale servizio, ma fino ad oggi, solo due persone sono state chiamate aprestare giuramento per avere tale nomina.[...] A questo proposito Vi facciamo osservare che un servizio d’ordine, come si richiedein un Centro Profughi, non può essere assolutamente disimpegnato da profughiperché praticamente si renderebbe nullo, per ragioni facilmente comprensibili.[...] Inoltre si deve tenere presente che, malgrado le pratiche fatte, non si è ancorariusciti ad avere l’installazione di un telefono che possa collegarci con la Stazione deiCarabinieri, che dista circa 2 Km. dal Centro, che il Centro si trova in aperta campagna,come possono attestare Vostri Funzionari che lo hanno visitato, e quindicompletamente in balia di noi stessi19.

Page 10: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

138

Riccardo Cappelli

Da registrare nello stesso periodo una missiva dell’AssociazioneNazionale Antifascisti diretta alla Direzione del Centro, dalla quale si evincecon tutta probabilità il motivo dell’ostilità armata dei locali:

Ci viene riferito che in questi ultimi giorni, abbia preso alloggio costì una qualchefamiglia di certi elementi che hanno appartenuto alle brigate nere e che furono fra i piùviolenti fascisti della prima ora.Non intendiamo farne colpa per questo a Codesta Direzione, tutt’altro, masemplicemente desideriamo che sia informata di tutto ciò per il suo interesse e per lamaggiore sorveglianza.Quello che riflette la posizione di detti elementi è cosa che ce ne occuperemo noi pervedere come procedere nei loro confronti20.

Nel 1947 le guardie giurate hanno finalmente preso servizio e sonoaffiancate da sorveglianti disarmati:

Nei servizi di vigilanza notturna possono portare le armi soltanto quelle guardie chesono in possesso del decreto di nomina a guardia giurata e del permesso di portod’arma.Le guardie non giurate eseguiranno il servizio disarmate.Le guardie sorprendendo persone in atteggiamento sospetto, nel recinto del Centrointimeranno il «chi va là» e «l’alto là» e procederanno al loro fermo. Se le guardie fosserodisarmate richiederanno l’intervento di quelle giurate.Queste sole potranno far uso delle armi se fatte segno a colpi di arma da fuoco da partedegli aggressori, al solo scopo di difesa personale, come è consentito dalla legge21.

Comunque gli addetti alla vigilanza possono fare poco in caso di rivolte,come accadde nel 1947, quando a Marina di Carrara i profughi dettero vitaa una violenta sommossa «tutta al femminile» (conclusasi con espulsioni etrasferimenti degli assistiti più riottosi):

In seguito ai disordini verificatisi nel Centro Assistenza Profughi di Marina di Carrarai giorni 23 e 24 Maggio 1947 il sottoscritto Direttore del Centro denuncia a codestoComando [Stazione Carabinieri], per i provvedimenti del caso, le persone qui di seguitonominate, tutte residenti nel Centro stesso, e ciascuna per i motivi a fianco segnati:[Nomi di sei donne] Per avere il giorno 23 Maggio incitato i ricoverati del Centro aviolenta rivolta. Per avere insultato e minacciato nello stesso giorno il Direttore delCentro, Pubblico Ufficiale, ed iniziato e incoraggiato un tentativo di lapidazione dellostesso a mezzo di ciottoli e scatole di carne. Per avere, il mattino del 24 Maggio,sobillato con ogni mezzo i ricoverati per provocare una nuova manifestazione, violato

Page 11: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

139

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

il domicilio privato del Direttore nel Centro, minacciando lo stesso Direttore conbastoni, insultandolo e giungendo a percosse con le mani, nel tentativo di sospingerloa viva forza in mezzo alla massa di dimostranti22.

In generale, a livello nazionale, proteste e rivolte accompagnavano leprogressive limitazioni dei diritti dei profughi (in particolare, l’esclusionedal sussidio per alcune categorie), limitazioni tese a convincere i profughi adabbandonare i Centri e a reinsediarsi. A questo proposito, uno degli anni più«caldi» fu il 1955 quando si prese atto che:

lo stato di disagio in cui versano ancora numerosi profughi non può imputarsi agliavvenimenti bellici, dopo tanti anni dalla fine della guerra e dopo l’avvenutaricostruzione, sicché non si giustifica la concessione di una particolare e più favorevoleforma di assistenza a favore dei profughi nei confronti delle altre categorie di indigenticomuni. Inoltre, il perdurare di tali benefici comporta al bilancio dello Stato ungravissimo onere.Nonostante tali considerazioni, questo ministero riterrebbe opportuno, per motiviintuibili, non cessare del tutto ed improvvisamente le provvidenze assistenziali di cuialla legge che sta per scadere, ma prorogarle limitandole: è perciò predisposto unoschema di legge per prorogare sino al 30 giugno 1956, solo alcuni interventiassistenziali in favore dei profughi.Precisamente – per le considerazioni succitate e per il fatto che la concessione troppoprolungata del sussidio giornaliero induce all’inerzia molte persone ancora idonee allavoro, le quali preferiscono accontentarsi del modesto aiuto elargito dallo Stato,anziché adoprarsi per trovare una qualsiasi sistemazione – il provvedimento di prorogacontiene numerosi restrizioni rispetto alle norme attuali in modo che verrà ad esseredi gran lunga ridotto il numero degli assistiti ed ad essere limitata la concessionedell’assistenza a casi veramente degni di considerazione23.

Perciò, nel 1955 la prefettura di Massa-Carrara giustamente sipreoccupava delle ricadute sull’ordine pubblico delle nuove disposizionirestrittive (disposizioni che provocheranno diverse sommosse in altri centriraccolta profughi):

Con circolare del 28.6.u.s. il ministero dell’Interno, Direzione Generale AssistenzaPubblica ha impartito nuove disposizioni sull’assistenza ai profughi. In base a talinorme verrà a cessare, con effetto immediato, la corresponsione del sussidio giornalieroa circa 450 profughi ricoverati presso il Centri di Marina di Carrara.Nella eventualità che il citato provvedimento possa avere qualche ripercussione neiconfronti di quanti vengono a trovarsi privati del beneficio di cui godevano, prego V.S.

Page 12: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

140

Riccardo Cappelli

di voler senz’altro disporre per quei provvedimenti cautelativi più opportuni edadeguati, onde prevenire ogni possibile turbativa alla normale vita del Centro24.

Oltre a coloro che abbandonavano in maniera volontaria il CRP persistemarsi altrove, vi erano anche profughi costretti a lasciare il Centro percause - per così dire - di forza maggiore come quelli incarcerati per reaticommessi all’esterno, o come il profugo U.C. che si dette alla fugaprecipitosa per:

sottrarsi alle minacce di un numeroso stuolo di creditori, che si ritenevano da luiraggirati.Costoro avevano fatto ricorso al Sig. Direttore Perone perché inducesse il C. asoddisfare ai propri debiti e sostavano minacciosi nei pressi dell’ingresso principale,alcuni armati di roncola e falcetto determinati, dicevano, uccidere il truffatore25.

Invece, altri profughi erano oggetto degli interessi informativi delministero dell’Interno. A questo proposito, vi è una velina di risposta aldirettore dell’Ufficio provinciale assistenza post-bellica di Massa (cheillustra bene anche le miserie umane del CRP):

A seguito di quanto richiesto verbalmente dalla S.V. in data 16 u.s., in merito allaattività del Comitato Giuliano si precisa quanto segue:nessuna attività viene svolta dal Comitato in parola in questo Centro Raccolta, vi èsolamente un componente del Comitato Provinciale, nella persona del profugo T. avv.R., componente che non risulta essere stato eletto dalla comunità.Risulta ancora, da varie indiscrezioni, che lo stesso non è gradito alla maggioranza deiprofughi in quanto per ogni eventuale prestazione come domande varie, richiestedanni di guerra, denunce dei beni abbandonati, richiede equi compensi in denaro.Infatti, per la compilazione dei formulari relativi alla denuncia dei beni abbandonati,richiedeva somme varianti dalle 1.000 alle 1.500 lire.Questa Direzione, per ovviare il ripetersi di tali inconvenienti, ha messo a disposizionedei profughi un impiegato dell’ufficio Assistenza per il disbrigo delle pratichesopracennate26.

Tutta la vita nel campo era minuziosamente regolata e la visione diprogrammi televisivi non fa eccezione, così veniamo a sapere che si puòvedere la tv:

Per gli adulti: Ogni giorno della settimana dalle ore 20,30 alle ore 23,00Per i ragazzi: Ogni giorno della settimana dalle ore 17,00 alle ore 18,00

Page 13: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

141

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

La Domenica sarà trasmessa la partita di calcio dalle ore 18,45 fino al termine dellastessa27.

Inoltre, per evitare disdicevoli discussioni dei profughi:

Si ricorda che nei giorni di mercoledì e domenica nei programmi T.V. serali dovràessere data la precedenza alle trasmissioni sportive28.

Infine, non mancavano prescrizioni relative alla morale:

Per buona norma si tornano ad avvertire tutti i ricoverati che è fatto assoluto divietodi circolare nell’interno del Centro indecentemente vestiti. Pertanto mentre gli uominicureranno di non aggirarsi a petto nudo, le donne dovranno evitare di circolare inpantaloncini corti o addirittura in costume da bagno.Gli agenti di P.S. ed il personale dipendente, cureranno la massima osservanza delpresente avviso, segnalando a questa Direzione gli inadempienti per i provvedimentidisciplinari del caso29.

Comunque, ancora nel 1970 i profughi appena giunti dalla Libiadovettero trovare estremamente sgradevole la loro permanenza presso ilCentro di Marina di Carrara, tanto da rivolgere una perorazione alpresidente Saragat:

perché intervenga a sanare una situazione insostenibile, provocata dal vittoinsufficiente e talvolta immangiabile [e dalle] loro condizioni di assoluta indegenza atal punto, di non poter acquistare neppure una stringa per le scarpe o un dentifricio30.

Con decreto del ministro dell’Interno dell’11 agosto 1971 il CentroRaccolta Profughi si trasformò in Comunità Protetta Profughi di Marina diCarrara. Con il D.P.R. n. 9 del 15 gennaio 1972, le funzioni amministrativein materia di beneficenza pubblica furono trasferite dallo Stato alle Regioni.Nell’aprile del 1972 erano presenti 196 profughi, nel gennaio 1974 ne eranorimasti 30 che si ridurranno progressivamente a 5, quando la Comunità venneinfine soppressa con Legge regionale n. 15 del 7 aprile 1976, con attribuzionedelle residue competenze assistenziali all’ente locale e quelle amministrative alneo costituito Ufficio stralcio della Comunità Protetta Profughi.

Comunque, la «musica» non cambiò di molto anche nel periodo digestione regionale:

Page 14: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

142

Riccardo Cappelli

Ovviamente rientra nei compiti dell’Ufficio esercitare costante opera di persuasioneaffinché gli ospiti si inseriscano nella vita produttiva e sociale dello Stato dimettendosidalla Comunità. Ma poiché non tutti sono propensi affrontare, in modo autonomo,le oggettive difficoltà della vita, occorrono precise disposizioni se si deve intervenirecon maggior severità (facendo intervenire le autorità di P.S.), quando le pressioni e lediffide non danno il risultato sperato31.

Tra l’altro, le operazioni miranti allo sfollamento incontrano l’ostilità diambienti politici ben definiti, come denunciato dal dirigente regionaleBordigoni nella sua prima relazione annuale:

Malgrado il lavoro sia stato arduo a causa di una costante e pressante interferenza diforze politiche di estrema destra che con la chiusura della Comunità vengono a perdereil loro nucleo organizzato più numeroso ed importante della provincia (forse dellaRegione), la situazione nella Comunità è abbastanza soddisfacente32.

L’ufficio stralcio terminava la propria attività il 31 dicembre 1984mettendo fine, una volta per tutte, anche alla triste esperienza toscana.

Note al testo

1 Il lavoro è basato sui documenti conservati nel fondo Comunità Protetta Profughi dell'ArchivioStorico e di Deposito della Giunta Regionale Toscana. Di essi si indica la collocazione nellarelativa busta.

2 Per gli interessati, si segnala un libro di memorie scritto da una ex profuga del Centro di Marinadi Carrara: M. BRUGNA, Memoria negata, Editore Condaghes, Cagliari 2002, pp. 296.

3 Nell’aprile del 1945 un capo squadra prendeva 90 lire al giorno; un operaio specializzato 75,80così come una guardia notturna; un operaio qualificato 70,75; un manovale comune 50,60; unaddetto alla pulizia 40,50 se uomo, 30,40 se donna; un impiegato dalle 55 alle 90 a seconda dellecompetenze e del titolo di studio e così via. Il compenso dovuto ai profughi era qualificato come«maggiorazione al sussidio» e, perciò, esente da ritenuta erariale e assicurazione sociale(Ministero dell’Assistenza post-bellica, Servizio Civili Vittime di Guerra, «Sussidi ai Profughiricoverati nei Centri di Raccolta», 2 ottobre 1945, busta 104).

4Alto Commissariato Profughi di Guerra, «Regolamento per il funzionamento dei servizipreposti all’igiene dei Campi e dei Centri di Raccolta e Smistamento dei Profughi di Guerra»,22 aprile 1945, busta 104.

5 «Avviso ai profughi», 19 agosto 1946, busta 110.

Page 15: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

143

Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

6 Ministero dell’Interno, Ufficio Provinciale dell’Assistenza Post-bellica, «Nuova tabelladietetica per i profughi assistiti nel Centro e fuori», 10 febbraio 1949, busta 105.

7 «Avviso ai profughi», 15 novembre 1946, busta 109.

8 Lettera al prefetto del 14 febbraio 1964, busta 108.

9 Il Sottosegretario di Stato (Ministero dell’Assistenza post-bellica, Ufficio Sanitario),«Deficienze e necessità del Centro Profughi di Marina di Carrara», 2 marzo 1946, busta 110.

10 «Avviso ai profughi», 5 novembre 1946, busta 109.

11 Missiva del 22 luglio 1960, busta 107.

12 Rapporto del 2 gennaio 1950, busta 110.

13 L’articolo 13 del Regolamento interno del CRP nel 1947 stabiliva: «È vietato l’uso dimateriale elettrico come fornelli, stufe, ferri da stiro, ventilatori, motorini ecc. Anche gliapparecchi radio sono vietati. In generale, il divieto è imposto dallo spreco di energia che l’usodi questi apparecchi comporta. Sarà concesso l’uso di un apparecchio radio in consegna allaCommissione Interna» («Regolamento interno», 12 gennaio 1947, busta 111).

14 «Avviso ai profughi», 15 marzo 1960, busta 110.

15 A. Perone all’Ufficio Economato del Comune di Carrara , 19 maggio 1946, busta 110.

16 1° luglio 1957, busta 106.

17 13 maggio 1946, busta 109.

18 21 luglio 1946, busta 109.

19 16 giugno 1946, busta 109.

20 11 giugno 1946, busta 109. La lettera è su carta intestata dell’Associazione NazionaleAntifascisti (con le seguenti subintestazioni: «Cittadini mai iscritti al Partito Fascista – Sestobraccio – L’A.N.A. non è un partito. È un movimento di purificazione»), ma in fondo reca iltimbro circolare «Unione Antifascisti Intransigenti».

21 31 marzo 1947, busta 110.

22 27 maggio 1947, busta 110.

23 Ministero dell’Interno, Direzione Generale Assistenza Pubblica, «Nuove normesull’assistenza a favore dei profughi», 28 giugno 1955, busta 111.

24 6 luglio 1955, busta 111.

Page 16: Centri Raccolta Profughi per gli italiani in fuga

144

Riccardo Cappelli

25 27 settembre 1946, busta 109.

26 21 gennaio 1953, busta 106.

27 «Avviso ai profughi», 5 maggio 1960, busta 110.

28 «Avviso ai profughi», 17 dicembre 1969, busta 110.

29 «Avviso ai profughi», 17 luglio 1961, busta 110.

30 «Al Capo dello Stato Giuseppe Saragat, 3 dicembre 1970, busta 105.

31 «Istruzioni sulla condotta della Comunità», 12 dicembre 1972, busta 1 (Ufficio Stralcio).

32 «Relazione», 2 luglio 1973, busta 1 (Ufficio Stralcio).