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Periodico di informazione e prevenzione medica Anno VII - Luglio - Agosto 2017 Registraz. Tribunale Roma n. 214/2010 HEALTH MAGAZINE IN QUESTO NUMERO: · Chirurgia Vertebrale · Urologia · Assicurazioni: Previdenza Complementare · Psicoterapia · Oculistica · Associazione Alzheimer · Fitness · Residenza di Cura: Non ti scordar di me · Odontoiatria · Storia della Medicina Primo Piano Cellule Staminali, la “rivoluzione” del Professore Fernando Colao illustrata al Caffè della Versiliana. www.saluteplus.it

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Periodico di informazione e prevenzione medica

Anno VII - Luglio - Agosto 2017 Registraz. Tribunale Roma n. 214/2010

HEALTHMAGAZINE

IN QUESTO NUMERO:

· Chirurgia Vertebrale· Urologia· Assicurazioni: Previdenza Complementare· Psicoterapia· Oculistica· Associazione Alzheimer· Fitness· Residenza di Cura: Non ti scordar di me· Odontoiatria· Storia della Medicina

Primo Piano

Cellule Staminali, la “rivoluzione” del Professore

Fernando Colaoillustrata al Caffè della Versiliana.

www.saluteplus.it

3

EDITORIALE

SALUTEPLUS: Un successo editoriale nel campo della medicina

Nel 2010 nasceva “ Salutepiu” con

un preciso target: avvicinare il

mondo della medicina alle esigenze

della “persona” cercando di spiega-

re i meccanismi , le varie patologie

con un linguaggio più comprensibile

e popolare.

Nel mese di giugno dello stesso anno,

“Salutepiu” venne presentata al SANIT,

Forum Internazionale della Salute, ri-

scontrando subito un immediato inte-

resse da parte del pubblico presente,

ma soprattutto da parte degli addetti

ai lavori, notoriamente molto più esi-

genti. La controprova la ottenemmo

subito dopo nel corso dei nostri con-

tatti personali con i medici, manager

di strutture sanitarie, chirurghi operan-

ti nel pubblico e all’interno di cliniche

private e centri polospecialistici.

Dopo un anno la rivista “ Salutepiu”

cambia in “ Saluteplus”. La rivista nel

corso di questi anni è diventata una

realtà nel mondo della medicina. La

sua qualità la si deve principalmen-

te al grande ruolo professionale e

scientifico di tutti i medici specialisti e

strutture sanitarie che in questi anni

hanno collaborato e sostenuto la rea-

lizzazione del nostro progetto.

La capillare distribuzione effettuata a

Roma e in Provincia ha fatto il resto.

Nel 2016 nasce il portale “ saluteplus.

it” con lo scopo di diffondere la rivista

e tutte le informazioni mediche anche

fuori dalla regione Lazio. Sono così ini-

ziati contatti nazionali e internazionali

con scambio di informazioni nel cam-

po medico-sanitario. Per un obiettivo

sempre più sociale e popolare il por-

tale diventa anche servizio pubblico:

con il “pronto soccorso” si accede a

tutti gli ospedali del Lazio, che con

relativo “ clik”, in tempo reale e au-

tomatico H24, si possono consultare,

dal codice rosso al bianco, i dati di

entrata, tempi di attesa e dimissioni

dei pazienti.

Questa è la sintesi di sette anni di

duro lavoro fatto principalmente con

passione e alla professionalità di po-

chi ma valenti collaboratori: Cermen

Marini, direttore editoriale; Giuliano

Valeri, giornalista professionista; Ka-

tia Carlini, psicoterapeuta; Francesco

Randazzo, giornalista e docente di

lingue orientali; Anna Paladino, gior-

nalista; Jacopo Frascatani ingegneria

informatica.

Potevamo fermarci qui: i risultati sta-

vano dalla nostra parte, invece no.

Il desiderio di raggiungere altri impor-

tanti obiettivi ci hanno indotto a coin-

volgere nel nostro progetto di espan-

sione editoriale nuove forze sempre

più qualificate ed entusiaste.

Per questo ne abbiamo scelto una

che può considerarsi la sintesi di quan-

to illustrato nel mio editoriale:

La Dott.ssa Arianna Tarquini che conti-

nuerà in prima persona come Direttore

Esecutivo con la stessa professionalità

e passione che ci ha distinti.

di Roberto Scenna Biagioli

Le collaborazioni giornalistiche alla rivista sono da consi-derarsi ad esclusivo titolo gratuito, salvo accordi partico-lari con i singoli autori.Tutti i materiali giunti in redazione non verranno restituiti.E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da SalutePlus.

Direttore ResponsabileRoberto Scenna Biagioli

Direttore EsecutivoArianna Tarquini

Direttore EditorialeCarmen Marini

Hanno CollaboratoDott. Pouria Alijani

Dott. Pietro BrignardelloClaudio Carpentieri

Prof. Fernando Colao Dott. Marco De DominicisDott.ssa Sara Eba Di Vaio

Dott. Luca Testarelli Dott.ssa Gigliola Trombetta

RedazioneKatia Carlini

Francesco RandazzoGiuliano Valeri

Direzione e RedazioneVia Copenaghen, 10tel/fax 06. 31071777

327 3898756 - 349 [email protected]

Concessionaria PubblicitàReca Consulting srl

[email protected]. 349 8605535

Progetto e ImpaginazioneStudio Grossi339 6362591

TipografiaGraffietti Stampati snc

Montefiaschione (Viterbo)

EditoreRC

Via Tirana, 1400144 - Roma

Luglio/Agosto 2017Reg. Trib di Roma n.214/2010 del 23/05/2010

www.saluteplus.it

Luglio - Agosto 2017

Prof. Fernando Colao

som

mar

ioPRIMO PIANO

LE FRATTURE DEL DENTE DELL’EPISTROFEO ED IL LORO TRATTAMENTO

6

10

12 LA CALCOLOSIIntervista al Dott. Pouria Alijani

UROLOGIA

Dott. Pietro Brignardello

ASSICURAZIONI

14 PREVIDENZA COMPLEMENTARE

CHIRURGIA VERTEBRALE

OCULISTICA

LA CATARATTA NON FARA’ PIU’ PAURA CON IL CATALYS LASER SYSTEM.Intervista al Dott. Marco De Dominicis di Roberto Scenna Biagioli

di Arianna Tarquini

Cellule Staminali, la “rivoluzione”dell’Ortopedico dott. Fernando Colaoillustrata al Caffè della Versiliana.

Prof. Fernando Colao

16

MEDITARE AL SUONO DELLE CAMPANE TIBETANE 15

PSICOTERAPIA

Dott.ssa Sara Eba Di Vaio

29

20Moving Roma:Scolpisci il tuo corpo

FITNESS

24

RESIDENZE DI CURA

Residenza AzheimerNon ti scordar di meAlzheimer Fest

Storia della Medicina 34° puntata1816: Un medico francese inventa lo “ STETOSCOPIO” Di Giuliano Valeri

ANTROPOLOGIA CULTURALE

LUG

LIO/AG

OSTO

2017

Intervista alla dott.ssa Gigliola Trombetta e Claudio Carpentieridi Roberto Scenna Biagioli

Intervista al Dott. Luca Testarelli

ODONTOIATRIA

L’UTILIZZO DEI COLLUTORI NELLA PRATICA CLINICA ODONTOIATRICA

di Arianna Tarquini

23

ASSOCIAZIONE ALZHEIMER ROMA ONLUS

ASSOCIAZIONEALZHEIMER ROMA ONLUS18

6 Luglio - Agosto 2017

Cellule Staminali, la “rivoluzione” del Professore Fernando Colao illustrata al Caffè della Versiliana.

ORTOPEDIA

invasivi per l’ impianto di protesi al

ginocchio o al l’anca è un proble-

ma che aff igge molt iss imi ital iani,

nonché un costo gravoso per la

sanità ital iana. Basti pensare che

ogni anno in Ital ia s i eseguono di-

verse migl iaia di artroprotesi e che

i l numero, visto i l chiaro prolungar-

s i del l’età, è in costante aumento.

Occorre r icordare che le patolo-

gie artrosiche sono polidistrettua-

l i . Colpiscono soprattutto anca

spalla ginocchio e cavigl ia. La fre-

quenza dopo i l 45/50 anno é del

67/70 per cento.

Ma ricorrere alla protesi oggi può non

essere più necessario, grazie all’im-

ponente e innovativo lavoro di ricer-

ca messo a punto dall’equipe ca-

pitanata dal Dott. Fernando Colao,

ortopedico di fama internazionale,

Professore di Chirurgia Ortopedica

all’Univesità di Roma e di Fisiokinesi-

terapia all’Università di Chieti.

M arina di Pietrasanta (LU) _

L’artrosi è una delle pato-

logie art icolari più diffuse tra la

popolazione e la conseguente ne-

cessità di r icorrere ad interventi

Le nuove frontiere della chirurgia ortopedica: evitare le protesi grazie alle cellule staminali

Prof. Fernando Colao

7Luglio - Agosto 2017

ORTOPEDIA

“Con l’applicazione delle cellule sta-

minali in soggetti di età compresa tra

i 40 e i 70 anni – ha spiegato il prof.

Colao di fronte al vasto pubblico del

Caffè della Versiliana nell’ambito di

un dibattito dedicato alla chirurgia

ortopedica – si sono ottenuti risultati

eccellenti e straordinari benefici per

i pazienti. Fino a poco tempo fa in-

fatti, i pazienti con patologie come

l’artrosi potevano solamente fruire di

una chirurgia sostitutiva articolare,

mentre oggi possono accedere ad

una chirurgia di tipo biologico, di mi-

nore invasività e rischio di complican-

ze, con minor sofferenza da parte del

paziente e non ultimo un’incredibile

riduzione di costi di degenza e suc-

cessiva riabilitazione.”

La tecnica attuata dal Prof. Fernando

Colao fortemente innovativa e anco-

ra poco praticata in Italia

prevede il prelievo dall’addome o

dalla cresta iliaca di cellule stami-

nali autologhe, quindi direttamente

prelevate dal paziente, e il reimpian-

to nello stesso tempo operatorio di

queste cellule all’ interno della cavi-

tà articolare interesse dell’ interven-

to chirurgico.

A supporto del Prof. Colao e della

sua equipe é presente in sala ope-

ratoria un ingegnere biomedico che

si occupa della centrifugazione ed

estrazione del tessuto nobile detto

crema staminale da impiantare nel-

lo stesso tempo operatorio. I siti di

applicazione più comuni sono l’ ar-

ticolazione del ginocchio, dell’ anca

della spalla e dei dischi vertebrali.

Queste cellule totipotenti consen-

tono all’ organismo di riparare se

stesso, stimolando la rigenerazione

di cellule cartilaginee e connettivali

in una fascia di popolazione scelta

laddove il danno articolare non sia

arrivato ad un’importante deforma-

zione articolare e sia ancora possi-

bile eseguire questo tipo di tecnica.

I tempi di impianto sono dai 4 ai 6

mesi e grazie alle moderne apparec-

chiature di RMN é possibile visionare

la ricrescita dello strato cartilagineo

trattato. I tempi di intervento sono

ridotti a circa 30 minuti. I rischi po-

stoperatori sono nettamente inferiori

8 Luglio - Agosto 2017

Prof. Fernando ColaoSpecialista in Ortopedia, Traumatologia, Protesistica

FirenzeVia Marsilio Ficino, 9, 50132

Tel: 333 64 26 510

E-mail: [email protected]: www.fernando-colao-chirurgia-ortopedica.it

care l’inizio del processo artrosico

senza arrivare a danni importanti

da deformzione articolare. L’impor-

tanza della novità tecnica è nel ral-

lentamento biologico dell’artrosi che

mediamente colpisce, come abbiamo

detto, tutti i soggetti sopra i 45/50 anni.

Ciò può permettere di abbattere

il numero delle protesi annue, con

una prevenzione precoce anche del

50% e comunque ritardarne il tratta-

mento in sala operatoria. Inoltre con

lo sviluppo di questa tecnologia fra

15/20 anni la anatomicità non sosti-

tutiva potrebbe diventare la regola

del golden standard e non più una

scelta opzionale.

Questa tecnica permette e soprattut-

to permetterà l’evasione dallo sche-

ma clinico tradizionale e soprattutto

un processo di rivoluzione nei tempi

di ripresa postoperatori.

Questa è la nuova frontiera alla qua-

le si é arrivati e dalla quale giunge-

re all’autoriparazione biologica, un

orizzonte medico in cui è lo stesso

organismo che ripara se stesso.

e la rapidità di ripresa molto rapida.

Fondamentale in questo processo di

diffusione di tecnica rivoluzionaria

è il ruolo di cerniera dei medici di

famiglia per far sì che il paziente si

avvicini quanto prima possibile alla

chirurgia e all’ attenzione degli spe-

cialisti aggiornati al fine di prevenire

erosioni articolari importanti e poter

praticare una chirurgia meno invasi-

va, più moderna e più risolutiva sen-

za dimenticare i notevoli benefici sui

costi sociali, ospedalieri e fisioterapi-

ci nettamente ridotti.

É chiaramente evidente la necessità

di vivere bene in “normopeso” e di

intervenire rapidamente per bloc-

ORTOPEDIA

9Luglio - Agosto 2017

OM EOPATIAORTOPEDIA

10 Luglio - Agosto 2017

LE FRATTURE DEL DENTE DELL’EPISTROFEO ED IL LORO TRATTAMENTO

La seconda vertebra cervica-

le (C2), chiamata anche epi-

strofeo, è caratterizzata dal

fatto che, sull’estremità superiore

del suo corpo, è impiantato un ri-

l ievo di forma grosso modo cil indri-

ca, che prende i l nome di dente. I l

dente dell’epistrofeo si articola con

l’arco anteriore della prima verte-

bra cervicale (C1), detta atlante,

e rappresenta l’asse attorno a cui

ruota l’atlante per permettere i mo-

vimenti di lateralità della testa.

Le fratture del dente dell’epistrofeo

vengono caratteristicamente sud-

divise in tre tipi , secondo la clas-

sif icazione di Anderson e D’Alonzo.

Dott. Pietro Brignardello

La diagnosi v iene ottenuta tra-

mite l ’esecuzione del la TAC, che

permette di v isual izzare bene

la componente ossea e la NMR,

che permette di ben evidenziare

le st rutture legamentose e le loro

eventual i rotture.

La f rattura di t ipo 1 è relat iva-

mente rara ed interessa l ’apice

del dente. La stragrande maggio-

ranza di questo t ipo di f ratture è

stabi le e non necess i ta di terapia

chirurgica.Solo nei casi , molto rar i ,

in cui per la presenza di numerose

les ioni dei l igamenti non s i otten-

ga la guar igione, v iene al lora pre-

sa in considerazione la soluz ione

chirurgica mediante una stabi l iz-

zazione poster iore C1-C2.

La frattura di t ipo 2 è la più f re-

quente ed interessa la base del

dente nel punto di attacco con i l

corpo vertebrale. In l inea genera-

le ,quando i l dente è dis locato di

olt re 6 mm dal la sua base la f rat-

tura è da considerare instabi le e

va considerato i l suo trattamento

chirurgico, mentre se la lussazione

è infer iore ai 6mm viene trattata

conservat ivamente mediante im-

mobi l izzazione esterna tramite ap-

posito col lare r igido.

La frattura di t ipo 3 interessa i l

corpo vertebrale e presenta una

elevata percentuale di guar igione

con trattamenti conservat iv i me-

diante immobi l izzazione esterna.

In caso di insuccesso viene tratta-

ta chirurgicamente mediante sta-

bi l izzazione poster iore C1-C2.

La stabi l izzazione chirurgica del la

f rattura di t ipo 2 può essere effet-

tuata mediante un approccio an-

ter iore oppure poster iore.

L’approccio anter iore rappresenta

la pr ima scelta. Viene effettuato

sotto costante control lo scopico

CHIRURGIA VERTEBRALE

11Luglio - Agosto 2017

Dott. Pietro Brignardello

Specialista in NeurochirurgiaMilano - Roma

Istituto Clinico Città Studi MilanoPoliambulatorio Anver Roma

Per informazioni e [email protected]

CHIRURGIA VERTEBRALE

intraoperator io in due proiezioni

( a n t e r o - p o s t e r i o r e e l a t e r a l e ) .

Si esegue una piccola incis ione

trasversale lungo una piega del

col lo al l ’altezza di C5-C6, quindi

s i scol lano i var i st rat i f ino ad ar-

r ivare sul piano vertebrale. A que-

sto punto s i inser isce un f i lo gui-

da sul l ’apice antero- infer iore del

corpo di C2, sul la l inea mediana

e , dopo aver lo col legato ad un

dr i l l , lo s i spinge f in dentro i l den-

te del l ’epist rofeo. S i r imuove i l dr i l l

lasciando in sede i l f i lo guida che

viene ut i l i zzato per inser i re pr ima

un maschiatore per preparare i l

t ragitto e quindi la v ite, che vie-

ne fatta arr ivare f ino al l ’apice del

dente. Una volta inser i ta la vite

s i r imuove i l f i lo guida e s i proce-

de al la chiusura. I l vantaggio di

questa tecnica consiste nel la sua

bassa invasiv i tà e soprattutto nel

r i spetto del la biomeccanica del-

la giunzione craniocervicale in

quanto viene r ipr ist inata la nor-

male funzione del dente con la

preservazione di tutt i i movimenti

del col lo.

L’approccio per v ia poster iore

consiste in una stabi l izzazione oc-

cipito-cervicale o C1-C2 e presen-

ta invece una maggiore invasiv i tà

e provoca una l imitazione dei mo-

vimenti del col lo e viene pertanto

ut i l i zzato solo quando l’approccio

per v ia anter iore non s ia prat ica-

bi le per quals ias i motivo.

controllo post-operatorio in antero-posteriore

controllo post-operatorio in laterale

12 Luglio - Agosto 2017

UROLOGIA

La Calcolosi

Intervista al Dott. Pouria Alijanidi Arianna Tarquini

I calcoli renali interessano circa il 5% della popolazione ogni anno, oltre 1 milione di casi all’anno, e sono circa l’1% delle cause di rico-vero, con un tasso di recidiva a 5 anni > del 30%. L’età più a rischio è quella compresa tra i 35 ed 55 anni con una prevalenza della popo-lazione maschile, il doppio, rispetto a quella femminile.

C o m e a v v i e n e l a f o r m a z i o n e

d e l c a l c o l o n e l r e n e ?

I l c a l c o l o s i f o r m a n e l r e n e e

p o i t e n d e a m u o v e r s i n e l l e v i e

u r i n a r i e l u n g o l ’ u r e t e r e , f i n o i n

v e s c i c a . I n p e r c e n t u a l e i c a l -

c o l i s o n o c o m p o s t i d a :

1 . C a l c i o n e l 6 5 - 7 5 % :

2 . F o s f a t o n e l 1 0 - 1 5 % :

3 . A c i d o u r i c o n e l 5 - 1 0 % :

4 . C i s t i n a n e l 1 - 3 % :

5 . S t r u v i t e ( s u b a s e i n f e t t i v a )

n e l 5 %

Q u a l i s o n o l e c a u s e d e l l a f o r -

m a z i o n e d e i c a l c o l i ?

N o n c i s o n o c a u s e c h i a r e n e l -

l a f o r m a z i o n e d e i c a l c o l i , m a

f a t t o r i s i c u r a m e n t e p r e d i s p o -

n e n t i . F r a i f a t t o r i p i ù c i t a t i :

- P r e d i s p o s i z i o n e f a m i l i a r e .

- R i d o t t o a p p o r t o d i l i q u i d i

- A t t i v i t à f i s i c a i n t e n s a ( s e n z a

a d e g u a t o a p p o r t o i d r i c o ) i n

quanto l’espulsione di molti l iqui

di t r a m i t e i l s u d o r e n o n c o n -

s e n t e u n a d i l u i z i o n e d e l f i l t r a -

t o r e n a l e .

- f r e q u e n t i i n f e z i o n i a l l ’ a p p a -

r a t o u r i n a r i o .

- m a l a t t i e p r e d i s p o n e n t i ( i p e r -

p a r a t i r o i d i s m o , p o s t u m i d i

f r a t t u r e o s s e e e c c . ) .

L a c o l i c a r e n a l e s i h a q u a n d o

l e d i m e n s i o n i d e i c a l c o l i s o n o

t a l i d a b l o c c a r e l e v i e r e n a l i

o l ’ u r e t e r e e s i m a n i f e s t a c o n

d o l o r e v i o l e n t o i n s e d e l o m b a -

r e i r r a d i a t o a n t e r i o r m e n t e l u n -

g o i l d e c o r s o u r e t e r a l e , i n o b l i -

q u o , f i n o a l l a v e s c i c a . S p e s s o

s i a s s o c i a n o a l t r i s i n t o m i c o m e

d i f f i c o l t à a d u r i n a r e , e m a t u r i a ,

v o m i t o e f e b b r e .

L a c o l i c a n o n è l e g a t a a l c a l -

c o l o , m a a l l ’ o s t r u z i o n e e q u i n -

d i a l l ’ i d r o n e f r o s i c h e d e t e r -

m i n a . P e r t a n t o u n p a z i e n t e

p o t r e b b e a v e r e m o l t i c a l c o l i ,

n o n o s t r u e n t i l e v i e u r i n a r i e , e

m a i c o l i c h e . Q u i n d i S o l o q u a n -

d o i l c a l c o l o s c e n d e n e l l ’ u r e -

t e r e o s t r u e n d o l e v i e u r i n a r i e ,

l a d i l a t a z i o n e e l a c o n t r a z i o n e

p e r f a v o r i r n e l a d i s c e s a c a u s a -

n o l a c o l i c a .

è p o s s i b i l e p r e v e n i r e l a f o r m a -

z i o n e d e i c a l c o l i r e n a l i ?

R i g u a r d o l a p r e v e n z i o n e c i

s o n o s t u d i c o n t r a s t a n t i c i r -

c a l ’ a l i m e n t a z i o n e , d i e t a c o n

l ’ a s s u n z i o n e o m e n o d i c a l c i o

o v i t a m i n a C .

L ’ u n i c a v e r a p r e v e n z i o n e , s u

c u i s o n o t u t t i c o n c o r d i , è l ’ a -

13Luglio - Agosto 2017

UROLOGIA

Dott. Pouria Alijani - Urologo Contatti

Casa di Cura Villa Betania Giomi: Via Pio IV, 42, Roma Tel: 06-399400

Centro Diagnostico Tiburtino: Via Tiburtina, 429 Roma Tel: 800-436436

Medicenter Group: Via Salaria, 187 A/B, Monterotondo Scalo Tel: 800436436

Medicenter Group: Viale Carlo Guglielmi, 45, TerniTel: 800-436436

Sanitas: Via Italo Belardi, 32, Genzano di Roma Tel: 06-9362666

Centro Medico Anteo: Via Antium, 1, Anzio, all’interno del Centro Commerciale Anteo (piano inferiore)Tel: 06-9874896

Med.I.Care: Via Vittorio Veneto, 2, Cerveteri Tel: 06-99551155

Email: [email protected]: 331-3956664

d e g u a t o a p p o r t o i d r i c o ; s i

c o n s i g l i a d i b e r e a l m e n o 2 , 5 - 3

l i t r i d i l i q u i d i a l g i o r n o .

Q u a l i s o n o g l i s t r u m e n t i p e r l a

d i a g n o s i d e l l a c o l c o l o s i ?

L ’ e s a m e d i p r i m a i s t a n z a n e l l a

d i a g n o s i d e l l a c a l c o l o s i è l ’ e -

c o g r a f i a d e l l ’ a p p a r a t o u r i n a -

r i o . N o n s e m p r e p e r m e t t e d i i n -

d i v i d u a r e i l c a l c o l o , m a d i c e r t o

è i n g r a d o d i v a l u t a r e l a d i l a t a -

z i o n e c a l i c o - p i e l i c a .

A l t r i e s a m i c o m e r x a d d o m e e d

u r o g r a f i a s o n o t u t t ’ o r a u t i l i z z a -

t i , m a s o n o s e m p r e p i ù i n d i s u s o .

I l g o l d s t a n d a r d n e l l a d i a g n o s i

d e l l a c a l c o l o s i è l a T c a d d o m e

c o m p l e t o s e n z a m . d . c . , c h e

p e r m e t t e d i v a l u t a r e c o r r e t t a -

m e n t e e v e n t u a l i c a l c o l i e l o r o

l o c a l i z z a z i o n e .

D i s o l i t o c o n t e r a p i a m e d i c a

p o s s o n o e s s e r e e s p u l s i c a l c o l i

f i n o a 5 - 6 m m .

M a s e d o p o 1 0 - 1 2 g i o r n i p e r -

s i s t o n o a n c o r a c a l c o l o e d i -

l a t a z i o n e s a r à n e c e s s a r i o

p r o g r a m m a r e u n i n t e r v e n t o

c h i r u r g i c o . P r e s s o l a c a s a d i

c u r a p r i v a t a - c o n v e n z i o n a t a

“ V i l l a B e t a n i a ” , c o n l e o p p o r -

t u n e t e c n i c h e e s t r u m e n t a z i o n i

d i u l t i m a g e n e r a z i o n e , e s e g u o

a b i t u a l m e n t e t e c n i c h e m i n i -

i n v a s i v e p e r l a f r a n t u m a z i o n e

e d a s p o r t a z i o n e d e i c a l c o l i .

C o m e v i e n e e f f e t t u a t o l ’ i n t e r -

v e n t o c h i r u r g i c o ?

F o r t u n a t a m e n t e o g g i c o n i n -

t e r v e n t i e n d o u r o l o g i c i , ( p e r

v i a n a t u r a l e e s e n z a t a g l i ) ,

g r a z i e a l l ’ a u s i l i o d i l a s e r d i u l -

t i m a g e n e r a z i o n e s i p o s s o n o

t r a t t a r e c i r c a i l 9 0 % d e i c a s i

d i c a l c o l o s i s i a u r e t e r a l e c h e

r e n a l e . S o l o i n c a s i d i c a l c o l i a

s t a m p o d i g r o s s e d i m e n s i o n i s i

u t i l i z z a l ’ i n t e r v e n t o d i l i t o t r i s -

s i a p e r c u t a n e a .

L ’ i n t e r v e n t o v i e n e e s e g u i t o i n

a n e s t e s i a g e n e r a l e e d h a l a

d u r a t a m e d i a d i 6 0 m i n u t i . I n

b a s e a l l ’ i n t e r v e n t o e s e g u i t o

s i d e c i d e d i l a s c i a r e o m e n o

u n o s t e n t i n t e r n o c h e v e r r à r i -

m o s s o d o p o c i r c a 2 s e t t i m a n e .

L ’ i n t e r v e n t o e s e g u i t o i n m a n i

e s p e r t e h a s c a r s e c o m o r b i d i -

t à , e d i n g e n e r e i l p a z i e n t e

v i e n e d i m e s s o a 2 4 o r e d a l l ’ i n -

t e r v e n t o n e l 9 5 % d e i c a s i e

p u ò r i p r e n d e r e d a s u b i t o l e

s u e n o r m a l i a t t i v i t à .

15Luglio - Agosto 2017

Meditare al suono delle Campane TibetaneDott.ssa Sara Eba Di Vaio

PSICOTERAPIA

Dott.ssa Sara Eba Di VaioPsicoterapeuta

Presidente del centro inDivenire:Centro Integrato per la crescita ed il benesserepsico-corporeo

Info e contatti:cell: 3496843699mail: [email protected]

Molti credono erroneamen-

te che meditare corrisponda

a vivere “esperienze mistiche” di

estasi.

«Ad alti l ivell i di pratica è possibi-

le che si possano vivere esperienze

spirituali di forte impatto – spiega

la dott.ssa Sara Eba Di Vaio (Pre-

sidente del Centro Indivenire, che

organizza abitualmente incontri di

meditazione e di r i lassamento) –

più semplicemente per noi medita-

re vuol dire impegnarsi in pratiche

contemplative che hanno come fi-

nalità quella di svi luppare una mag-

giore attenzione, concentrazione e

consapevolezza verso se stessi».

A riprova di ciò, è interessante por-

tare l’attenzione sul fatto che la

parola tibetana corrispondente a

meditazione è “Gom”, i l cui signi-

f icato è semplicemente quello di

“Abituarsi” o “Familiarizzare”. Ele-

mento molto importante dell’atto

di meditare è quindi i l “prestarsi at-

tenzione”.

Uno strumento che favorisce la

concentrazione e che ha i l potere

di indurre uno stato di r i lassamento

profondo è la campana tibetana.

Le campane tibetane sono anti-

chissimi strumenti musicali originari

della cultura pre-buddista sciama-

nica che regnava nell’antivo T ibet.

Solitamente composte da una lega

bronzea, le più preziose e quelle

considerate migliori per quanto at-

tiene al suono sono quelle compo-

ste da una lega che comprenda i

sette metall i planetari:

1. Argento per la Luna,

2. Ferro per Marte

3. Mercurio per l’omonimo pianeta

4. Stagno per Giove

5. Rame per Venere

6. Piombo per Saturno

7. Oro per i l Sole.

Le campane tibetane, tipiche cam-

pane statiche o a terra, vengono

considerate l’aiuto alla meditazio-

ne per eccellenza: i l loro suono cor-

risponde ad una lunga vibrazione

poliarmonica. Questa caratteristi-

ca le ha rese molto usate per fini

religiosi, per i r it i e le meditazioni,

visto l’effetto “psicotropo” che i l

suono vibrante ha sulla mente uma-

na. Durante l’uti l izzo delle campa-

ne tibetane è stata ri levata l’emis-

sione di onde alfa, onde cerebrali

che sono caratterizzate da una fre-

quenza che va dagli 8 ai 12 Hertz,

t ipiche della veglia ad occhi chiusi

e degli istanti precedenti l’addor-

mentamento. Una delle caratteristi-

che delle onde alfa è la loro confi-

gurazione regolare e sincronizzata.

Le campane tibetane possono es-

sere uti l izzate per meditare e pos-

sono avere anche una valenza te-

rapeutica: i l cosiddetto massaggio

sonoro consiste nell’adagiare le

campane sul corpo della persona

da trattare, in corrispondenza dei

chakra, e provocarne la vibrazione.

I l principio è quello della risonan-

za/consonanza: i l suono si espande

con movimenti circolari, che agi-

scono sui blocchi energetici age-

volandone lo scioglimento.

In occidente si è registrato un cre-

scente interesse verso le campane

tibetane, a partire dagli anni ’80,

anche ad opera di Peter Hess, inge-

gnere e fisico austriaco, fondatore

dell’Istituto per il massaggio tera-

peutico con le campane e del musi-

cista tedesco Georg Deuter che ha

pubblicato due album con protago-

niste assolute le campane tibetane.

OCULISTICA

LA CATARATTA NON FARA’ PIU’ PAURA CON IL CATALYS LASER SYSTEM.

Intervista al Dott. Marco De Dominicis

D. Dott. De Dominicis prima di co-

noscere questo sistema innovativo

vorremmo che il lustrasse cos’è la

Cataratta e perché va operata

R. Anticamente si pensava che l’o-

pacizzazione della vista derivasse

da un velo disceso davanti agli oc-

chi, come acqua che cade. Con i l

termine cataratta l’oculista intende

la opacizzazione della lente interna

dell’occhio.

Tale opacizzazione causa una pro-

gressiva riduzione della vista.

La causa più comune è l’ invec-

chiamento, ma ci sono cataratte

congenite, presenti f in dalla nasci-

ta, forme che possono insorgere in

età giovanile. Forme così dette se-

condarie :un esempio sono quelle

opacità che insorgono in soggetti

diabetici, in seguito a prolungate

terapie con cortisonici o in con-

seguenza di malattie (esempio la

miopia elevata) o traumi oculari.

D. A che età va operata la Catarat-

ta e quali controlli periodici vanno

fatti?

R. Non esiste una età alla quale ci

si sottopone ad un intervento di ca-

taratta. L’indicazione viene in pri-

mis dai fastidi, intesi come appan-

namento della vista e/o la visione

doppia (diplopia) con un solo oc-

chio o più in uno rispetto al contro-

laterale.

I l primo controllo andrà eseguito

entro le 24 ore, i l secondo dopo cir-

ca sette giorni ed infine l’ultimo

ad un mese dall’ intervento.

D. Dott. De Dominicis, Catalys Preci-

sion Laser System, ci illustri questo si-

stema innovativo di cui tanto si parla.

R. Il Catalys Precision Laser System è

la novità concreta nell’ambito della

chirurgia della cataratta. Dal 2010 è

stato approvato dalla FDA (Food and

Drug Administration) cioè dal massi-

mo organo di controllo americano

sulla salute.

E’ un laser a Femtosecondi di ulti-

missima generazione che in maniera

estremamente veloce e precisa ese-

gue alcune importanti e cruciali fasi

dell’intervento di cataratta. Vediamo

In Italia ogni anno vengono eseguiti oltre 500.000 interventi di Cataratta. Ora, entrare in sala operatoria ed iniziare ad operare senza utilizzare il bisturi è come entrare nel futuro.Ciò è possibile grazie all’introduzione del laser a Femtosecondi. Così le fasi dell’intervento vengono programmate da chirurgo al computer. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo intervistato il Dott. Marco De Dominicis, specialista in oculistica.

di Roberto Scenna Biagioli

Dott. Marco De Dominicis

16 Luglio - Agosto 2017

OCULITICA

come funziona : ll laser a femtose-

condi focalizza in un punto l’energia

e vaporizza una micro porzione di tes-

suto.Con migliaia di microesplosioni

di bolle d’aria, una vicino all’altra, si

ottiene un taglio e la separazione di

tessuto.

Il Laser esegue una sorta di scanner in

tempo reale, LIVE, della forma e di-

mensioni delle strutture da operare,

permettendo un controllo costante

dell’azione del laser. I l Laser a Fem-

tosecondi rende veramente più

sicuro l’ intervento di cataratta in

quanto esegue in maniera estre-

mamente precisa e veloce i l taglio

corneale (senza l’uso del bisturi), la

capsuloressi (cioè la incisione della

capsula anteriore del cristall ino) a

frammentazione del nucleo in ma-

niera da facil itarne l’estrazione ed

accorciando la durata dell’atto

chirurgico.

I vantaggi di tale procedura sono :

• Massima precisione del taglio

• Estrema programmabilità e pre-

vedibilità

• Riproducibilità

• Pianificazione

• Impianto di lenti premium (lenti

per la correzione dell’astigmati-

smo e multifocali).

D. Operare con questo nuovo sistema

va bene per tutte le persone affette

da Cataratta? Quanto dura l’opera-

zione?

R. Tale sistema è sicuramente indica-

to per la maggior parte delle persone

affette da cataratta.

Tuttavia esistono delle controindica-

zioni all’uso del Femtolaser:

• Problemi posturali del pz. es. sco-

liosi molto pronunciate o pz. af-

fetti da claustrofobia

• Perdita della normale trasparen-

za della cornea

• Dislocazione del cristallino per

esempio in seguito a traumi

• Scarsa dilatazione della pupilla.

Ma al di là di tali limitazioni, che ri-

guardano un gruppo veramente esi-

guo di pz.,molti sono i vantaggi:

• Riduzione della quantità di ultra-

suoni di circa il 30%

• Cataratte dure

• Alterazioni dell’endotelio corne-

ale

• Riduzione degli spazi di manovra

chirurgici

Come abbiamo già detto in prece-

denza il Laser a Femtosecondi ci aiu-

ta nella esecuzione dell’intervento.

Tale aiuto si concretizza in una ridu-

zione della durata dell’atto chirurgi-

co che comporta una più rapida ri-

presa funzionale dell’occhio.

D. Oltre alla Cataratta il Catalys La-

ser System può intervenire per altre

patologia dell’occhio?

R. Il sistema Catalys precision Laser

System può effettuare delle incisioni

arcuate sulla cornea al fine di poter

correggere l’astigmatismo.

In conclusione fare la Cataratta con

il Catalys è come compiere un salto

nel futuro restando però con i piedi

ben piantati per terra.

Dott. Marco De Dominicis

Medico ChirurgoOculista

Per informazioni:tel. 06 43532994

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CATALYS LASER SYSTEM presso:

Casa di Cura Villa MafaldaRoma - Via Monte delle Gioie,5Tel. 06860941www.villamafalda.com

17Luglio - Agosto 2017

21

ATTUALITA’

Maggio - Giugno 2016

20 Luglio - Agosto 2017

21Luglio - Agosto 2017

23Luglio - Agosto 2017

RESIDENZE DI CURA

ALZHEIMER FEST

Gavirate, 1-3 settembre 2017 Alzheimer Fest, come l’Oktober Fest di Mo-naco di Baviera: forse con meno birra ma certo con più abbracci, cibi gustosi, buona musica, artisti, scrittori, malati, sani, familiari, solitari, operatori amorevoli, medici senza camici, esperti senza powerpoint.

Cos’è Un week-end lungo fatto di incontri, esperienze e (anche) dolce far niente. Un piccolo viaggio per chi raramente riesce a spostarsi. Una festa nazionale dell’Alzheimer. Primo appuntamento a Gavirate, sulle ri-denti sponde del lago di Varese, il primo we-ek-end di settembre 2017, con la speranza di farne un appuntamento itinerante in giro per l’Italia. Con la certezza che ciascuno porterà qualcosa, da ogni angolo di mon-do, e che ogni arrivo sarà un regalo per tutti. Con il Corriere della Sera a fare da media partner. Con l’Aip, l’Associazione Italiana di Psicogeriatria, come partner scientifico, e la società PLS a curare l’organizzazione. Con le opere di Maurizio Cattelan a fare da magni-fico apripista. E il simbolo inventato da Clet Abraham (il buffo Mister Alzeimer) che è lì a sorriderci e a ricordarci che dimenticare (l’H in una parola, un volto, una persona) non impedisce alla gente di continuare a vivere.

Incontro magico Nei colori dell’Alzheimer Fest c’è un incontro tra vari rami di un mede-simo albero: la cultura e la salute, il sociale e l’arte, la cura (in inglese “cure” e “care”) e la bellezza. C’è qualcosa di ogni festival che si rispetti: bei paesaggi, musica, teatro, arte, balli, cibo, letture, giochi, discussioni, labora-tori, scienza, medicina, preghiere... e tutto “l’altro” che riguarda la vita (non solo) di chi ha poca memoria.

Le motivazioni Attorno alla malattia di Alzhei-mer e alle altre demenze si discute da molto tempo in modo schematico, su argomenti tra loro separati, tra addetti ai lavori di ogni specie. Nel corso dell’Alzheimer Fest tutti co-loro che pensano, amano e soffrono attorno alle persone affette da disturbi della cogniti-vità si ritroveranno in un’atmosfera domina-ta dalla gioia dello stare insieme. Ciascuna competenza si mescolerà con le altre, senza barriere e preconcetti, ma nel rispetto di sa-peri e conoscenze che ritengono di miglio-rarsi se si integrano e si contaminano. Tutti saranno coinvolti, grandi artisti e imperfetti sconosciuti, perché è festa solo se nessuno si sente escluso. Il programma prevede molte voci, molti percorsi; ciascuno sarà libero di scegliere ciò che vuole, senza barriere di sa-peri e di esperienze.

Perché le persone con l’Alzheimer (o con un’altra forma di demenza) continuano a essere persone. Un esercito di persone: ol-tre un milione di malati, tre milioni di familiari solo in Italia. Con tanta angoscia ma an-che tanta voglia di vivere, gioire, staccare dalla routine, e perché no: andare a una festa. Persone vive anche se magari chiu-se in una brutta casa di riposo come Maria che a Roma, seduta su una sedia a rotelle legata a un termosifone, dice a chi la salu-ta: “Per vivere ci vuole calma e profumo”. Come Federico di Napoli, che guarda il de-clino a testa alta: “E’ vero, qualche cellula del cervello mi ha lasciato, ma che debbo fare: portare il lutto per ciascuna?”. Come Arturo della Val Pellice, che confonde i giorni della settimana ma tiene pronto lo zainetto sognando di partire per un viaggio sulla sua vecchia Bianchina. Come Albertina, che con la sua valigetta di cartone rosa vorreb-be prendere il treno e andare a Rosignano a mangiarsi un gelato con le amiche. Come Carla, di Mantova, che sapendo di avere l’Alzheimer ripete con forza ai suoi familiari: “Voglio continuare a fare tutto. Adesso bal-liamo?”.

Sì, Carla, balliamo. In giro per l’Italia, dall’Al-to-Adige alla Sicilia, dalla Sardegna alle Marche, ci sono molte famiglie, molti centri e associazioni, che pur tra mille difficoltà e spesso in ordine sparso, con il sostegno di migliaia di operatori cercano di vivere il più possibile il tempo della demenza come UNA STAGIONE DI VITA. E’ una specie di Società Segreta Miracoli Quotidiani, i cui soci spesso non si conoscono e dunque non si incontra-no quasi mai. Una Società da riunire, e di cui andare fieri.L’Alzheimer Fest offre questa possibilità di in-contro e di orgoglio. Chiamatelo se volete Alzheimer Pride. Non è un convegno. E’ una festa in cui tutti possono essere protagoni-sti. Dove certamente si farà anche il punto su cure, ricerche, criticità, iniziative intorno alle quali aggregarsi, progetti da mettere in campo. Ma sempre con lo stile e nella corni-ce di una vera festa popolare.

Tutte le comodità Le persone con demenza e i familiari che vengono all’Alzheimer Fest possono contare su un’organizzazione che vede al primo posto il loro benessere. All’Al-zheimer Fest ci piace la vita bella (e dunque anche comoda). Servizio di bus navetta per gli spostamenti dall’albergo ai luoghi dove si svolgono gli eventi, centro “nursery” e “stanza della tranquillità” con medici e ope-ratori socievoli a cui rivolgersi per qualsiasi difficoltà, personale specializzato pronto a intervenire e risolvere problemi nei vari mo-menti/luoghi della manifestazione. Andare all’Alzheimer Fest non significa aggiungere un problema alla lista (già lunga) dei guai quotidiani. All’opposto: vuol dire aggiungere un po’ di serenità e tornare a casa con una carica in più.

E dopo? L’Alzheimer Fest non finisce il 2 set-tembre 2017. Continuerà la sua navigazione nei giorni e nei mesi successivi, usando innan-zitutto le vele del sito Internet in corso di alle-stimento: www.AlzheimerFest.com. L’idea è quella di essere una comunità (non solo) virtuale, una presenza di raccordo e di con-fine (meglio: di sconfinamento) tra mondi e realtà che si incontrano di rado. Uno spazio per comunicare, gioire, arrabbiarsi, propor-re, decidere, fare (come si dice) “massa cri-tica”, ritrovarsi. Un motore di testimonianza e di denuncia quando necessario. Un cro-cevia di tutto quel che di buono c’è (e ce n’è tanto), in Italia e altrove, per chi si trova a vivere il tempo della demenza, come “la signora degli orologi” raffigurata nell’opera di Maurizio Cattelan.

24 Luglio - Agosto 2017

Collutori, tutti uguali?

I collutori sono prodotti impiegati nelle

comuni procedure di igiene orale domi-

ciliare. Questi presidi vengono conside-

rati antisettici e anti-placca, ed hanno

come scopo quello di contribuire da un

lato, alla prevenzione di carie, gengivi-

ti e alito cattivo, dall’altro a favorire la

guarigione dei tessuti nel post-operatorio

(chirurgia parodontale, implantologia,

estrazioni dentarie, etc).

È tuttavia generalmente accertato che

l’uso di questi prodotti non elimini la ne-

cessità dell’utilizzo dello spazzolino e

del filo interdentale (presidi meccanici)

come ben evidenziato dalla American

Dental Association (ADA).I collutori veni-

vano utilizzati già nel periodo greco e ro-

mano e Ippocrate consigliava una mi-

scela di sale, allume e aceto.

Il Talmud ebraico, risalente a circa 1.800

anni fa, suggeriva una cura per disturbi del-

la bocca contenente “impasto di acqua”

e olio d’oliva.

Nel 1960 Harald Loe dimostrò che un com-

posto a base di clorexidina poteva impe-

dire l’accumulo della placca dentale. La

ragione dell’efficacia della clorexidina è la

sua caratteristica di forte aderenza alle su-

perfici della bocca, rimanendo così presen-

te in concentrazioni efficaci per diverse ore.

Professor Testarelli esiste una classifica-

zione per i collutori?

I collutori vengono comunemente classi-

ficati in due tipologie: collutori terapeu-

tici (reperibili in farmacia) e collutori co-

smetici (venduti liberamente).

I primi contengono come principi attivi

agenti chimici ad azione antibatterica e

cariostatica (principalmente clorexidina),

mentre i secondi per lo più principi attivi

quali oli essenziali con proprietà rinfre-

scanti, sbiancanti, lenitivi, etc.

La composizione dei collutori varia fra un

prodotto e l’altro?

Ovviamente si, in relazione alle indica-

zioni cliniche. È bene precisare che per

ogni singolo collutorio ci sono ingredienti

comuni.

L’acqua è la componente presente in

quantità maggiore 65-80%, l’alcool, se

presente (in concentrazioni variabili tra il

15 e il 30%), è utilizzato per migliorare la

solubilità degli oli essenziali ed ha una

lieve azione astringente. Gli oli essen-

ziali permettono di trasmettere l’aroma

nell’acqua senza sciogliersi (mentolo,

eucaliptolo, timolo, metil-salicilato), i co-

loranti eventualmente presenti, conferi-

scono un aspetto gradevole alla formu-

lazione, ma al tempo stesso non devono

alterare il colore dei tessuti orali.

In aggiunta ai componenti comuni trovia-

mo agenti specifici che caratterizzano la

natura del collutorio e quindi la sua azio-

ne. Tra questi possiamo elencare: agenti

L’UTILIZZO DEI COLLUTORI NELLA PRATICA CLINICA ODONTOIATRICAIntervista al Dott. Luca Testarelli

ODONTOIATRIA

di Arianna Tarquini

ODONTOIATRIA

Dott. Luca Testarelli

Prof. Associato Sapienza Università di Roma.DOTTORE DI RICERCA IN DISCIPLINEODONTOSTOMATOLOGICHEUOC Clinica OdontostomatologicaAzienda Policlinico Umberto I

Contatti:Via Pan 18 0683791591Via della Magliana 1322 [email protected]

ossigenanti, astringenti, lenitivi, antiacidi,

deodoranti, antimicrobici, antimicotici.

È vero che l’alcool può provocare tumori

del cavo orale?

Secondo uno studio recentemente pub-

blicato dall’Australian Dental Journal è

stato riscontrato un «aumento significa-

tivo» dell’incidenza del tumore alla boc-

ca in chi fa uso di collutorio con alcool,

aumento che arriva a cinque volte per

chi beve anche alcolici. Mentre il rischio

aumenta fino addirittura a nove volte se

si associa l’utilizzo di tabacco.

Questo perché? Secondo Michael Mc-

Cullough, coordinatore della ricerca, “gli

alcoli nei collutori, aumentano la perme-

abilità della mucosa, rendendo la boc-

ca molto più sensibile alle altre sostanze

cancerogene, a partire dai composti

della combustione del tabacco».

Fino ad oggi nessuno studio aveva messo in

dubbio la sicurezza dei collutori. Già in pas-

sato molti specialisti (Odontoiatri ed Igienisti

Dentali) consigliavano l’uso di prodotti privi

di alcool (in Italia non è obbligatorio segna-

lare per legge la quantità di alcool conte-

nuta, ma solo se vi sia contenuto alcolico o

meno). Prima di giungere a considerazioni

avventate, sarebbe opportuno rivolgersi

sempre allo specialista di riferimento ed ap-

profondire con ulteriori ricerche.

Si sente parlare spesso di clorexidina.

Cosa ci può dire?

La clorexidina è l’agente antibatterico

più utilizzato per disinfettare il cavo ora-

le. È efficace contro i batteri gram posi-

tivi e gram negativi responsabili delle più

comuni problematiche parodontali. In

odontoiatria, la clorexidina rientra nella

formulazione di collutori, dentifrici e gel.

È utilizzata a percentuali maggiori (0,12-

0,2%) per la cura di gengiviti e parodontiti

acute e come ausilio pre e post- chirurgi-

co. In questo caso il collutorio deve esse-

re utilizzato sotto prescrizione dello Spe-

cialista per evitare di incorrere in effetti

collaterali (alterazione del gusto, altera-

zione del colore dei denti, della lingua e

delle ricostruzioni, sensazione di bruciore

delle mucose).

A concentrazioni inferiori (0,05%) solita-

mente associato al fluoro, offre un’azione

antiplacca e remineralizzante, proteg-

gendo smalto e gengive. In questo caso

possono essere utilizzati quotidianamen-

te, sempre chiedendo al proprio Odon-

toiatra o Igienista Dentale.

Oltre alla clorexidina esistono altri principi

attivi per indicazioni cliniche specifiche:

prodotti antimicotici (a base di nistatina

o miconazolo), per stomatiti ed afte (a

base di aloe vera, acido ialuronico), so-

stituti salivari per pazienti con secchezza

della bocca (xerostomia).

Per concludere esiste un collutorio mi-

gliore degli altri?

Direi di no. Consiglio di associare alla pu-

lizia meccanica del cavo orale (spazzoli-

no, filo interdentale, scovolino), l’impiego

di collutori ad utilizzo quotidiano (possi-

bilmente senza alcool) per migliorare la

salute generale della bocca e la sensa-

zione di freschezza.

Per quanto riguarda i collutori medicali

devono essere utilizzati solo sotto prescri-

zione dello Specialista.

In conclusione, non esiste un collutorio

migliore in assoluto, ma uno specifico

collutorio per le esigenze del singolo pa-

ziente da individuare insieme all’Odonto-

iatra e all’Igienista Dentale.

29

ANTROPOLOGIA CULTURALE

Al medico francese Renè-Thèophile-Hyacinthe Laennec al suo “imbarazzo” provato nel poggiare direttamente il

suo orecchio sul seno di una sua bella e procace paziente presente , ( pratica non consentita ufficialmente) dobbiamo “ l’invenzione dello STETOSCOPIO” ( dal greco stètos, petto e skopèin, osservare, esplorare. Renè Thèophile Hyacinthe Laennec Nacque a Quimper nel 1781 e, fin dal’’età di 14 anni, inizio a studiare per passione medicina, probabilmente ispirato dallo zio medico titolare di uno studio a Nantes. La sua

passione, le sue doti non passarono inosservate tant’è che il famoso Corvisart, medico di Napoleone lo volle come suo al-lievo. Con Convisart, Laennec apprese i principi della percus-sione e della diagnostica per poi approfondirli e perfezionarli successivamente all’università insieme ai settori dell’anatomia patologica e della medicina clinica generale.

Dica…33! E’ risaputo che, dal Medioevo e fino a tutto il 1800, era impensabile per il medico far spogliare una donna e visi-tarla!Proibitissima poi con inevitabili interventi dell’inquisizione, la pratica di poggiare direttamente da parte del medico il suo orecchio sul “ nudo seno della paziente” per ascoltare i battiti del cuore. Ovvio era che, mancando questi presupposti, la diagnosi che ne scaturiva risultava imprecisa nel 90% dei casi. ( A meno che la donna non consentiva una “deroga” sco-

prendo il seno e facendo così contento il medico).Ma a Renè Laennec poggiare l’orecchio sul petto coperto e/o scoperto delle sue pazienti, non bastava. Lui era un per-fezionista, e nello stesso tempo un “inventore a sua insaputa”. Lui voleva auscultare con chiarezza i rumori interni del corpo umano con vestiti o senza, ma soprattutto “ localizzare” quel-li prodotti dal cuore in corrispondenza delle diverse valvole cardiache. Non solo. Per completare le sue diagnosi, doveva auscultare con chiarezza i rumori interni provenienti dai pol-moni e dall’apparato respiratorio, compresi quelli prodotti da un bambino nel grembo materno ( rumori prodotti dall’aria circolante nelle varie cavità).

Il pudore di Renè LaennecCosì quel famoso giorno del 1916 il gracile medico francese, vuoi per le ragioni di cui sopra e/o per evitare di poggiare il suo orecchio sul prosperoso seno della sua paziente, entrò nei libri di medicina come “ l’inventore dello stetoscopio”.Infatti prese dei fogli di un quaderno che aveva sul tavolo e, dopo averli arrotolati a cilindro ( come di fa con un cannocchiale destinato ai bambini), posò il tubo così ottenuto sul petto del-la paziente poggiando contemporaneamente il suo orecchio all’estremità opposta.

Era nato così il primo Stetoscopio della storia della medicina. I suoni auscultati, ma soprattutto i battiti del cuore, risultarono così forti e nitidi che Laennec capì di aver fatto centro inizian-done quasi subito il perfezionamento della sua “imprevista invenzione”. Infatti parliamo dei primi modelli artigianali rea-lizzati con tubi di legno di cedro o ebano lunghi 30 centimetri con un canale interno non più largo di 5mm.

Il 1818: presentazione all’Accademia delle ScienzeDue anni dopo, vincendo ogni residuo dubbio e spronato dai suoi amici ( pochi per la verità), Laennec si decise a presen-tare la sua “ creatura all’Accademia delle Scienze di Fran-cia pubblicando quasi contemporaneamente il suo “ Trattato sull’Auscultazione Mediata”, opera fondamentale per la me-dicina dell’Ottocento, ancora molto indietro nel campo delle strumentazioni diagnostiche.

Nel trattato di Laennec, ad esempio, viene descritto con do-vizia di particolari e per la prima volta, il famoso “ Triangolo di Auscultazione”, ovvero quella parte toracica libera dal rive-stimento osseo della scapola e ricoperta soltanto da sottile muscolatura: il punto ottimale per sentire il respiro del pazien-te. Ma Laennec il fatto di aver contribuito in maniera deter-minante alla precisa classificazione delle malattie polmonari da quelle cardiache non lo hanno salvato da quella che ne avrebbe causato la sua fine prematura: la tubercolosi che lo portò alla tomba nel 1826 a soli 45 anni.

La “ beffa”Pur essendo stato inventato da Laennec, il brevetto del primo modello di Stetoscopio commerciale venne poi riconosciuto all’americano Nathan Marsh di Cincinnati nel 1851.

Storia della MedicinaDi Giuliano Valeri

34° puntata

1816: Un medico francese inventa lo “ STETOSCOPIO”

René Laennec

Luglio - Agosto 2017

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