Celim Bergamo nel mondo n.2 Giu-Ago 2011

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ALLA SCOPERTA DELL’ECUADOR Spedizione in Abbonamento Postale: comma 20/c - Art. 2 - Legge 662/93 Bergamo Giugno-Agosto 2011 Anno 15 Nr. 2 Nuovo progetto di cosviluppo nel Paese sudamericano dove non esistono il Nord e il Sud BERGAMO O.N.G. nel mondo ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE CRISTIANO

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Notiziario n. 2/2011 del Celim Bergamo

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ALLA SCOPERTADELL’ECUADOR

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Giugno-Agosto 2011 Anno 15 Nr. 2

Nuovo progetto di cosvilupponel Paese sudamericanodove non esistonoil Nord e il Sud

BERGAMOO.N.G.

nel mondoOrganizzaziOne di VOlOntariatO internaziOnale CristianO

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Si parte per la Bolivia! pag. 2

Cooperazione più viva che mai... anche senza soldi pag. 3

Il Mediterraneo interroga la politica pag. 5

In campo tra le Ande pag. 6- Produttori di latte a Cliza pag. 6-7- Eterazama, le confetture di frutta pag. 8

EVENTI CELIM pag. 9

ATTIVITà- L’abc dei diritti umani con l’educazione allo sviluppo pag. 10- Celim e Cmd: insieme per i Nats e i bambini di strada pag. 11- Il Celim Bergamo incontra pag. 11- Con/su/per/tra/fra culture pag. 11

L’ANALISII tagli allo sviluppo: la denuncia delle ong pag.12-13Il libro sulle ong pag. 13

Notizie Flash pag. 14

Nozze solidali con il Celim Bergamo pag. 15

Sostienici adesso! pag. 16

Direzione, redazione, amministrazione Via Conventino, 824125 Bergamotel. 035 459.85.00fax 035 459.85.01e-mail: [email protected]

Registrazione delTribunale di Bergamo: n° 13 del 29/4/1983

Direttore Responsabile:Elena Catalfamo

Proprietario pro-tempore:Presidente Celim Bergamo:Andrea Milesi

Hanno collaborato:Daniela Agazzi, Umberto Amadigi,Andrea Milesi, Giuliana Ubbiali

Trimestrale interno dell’O.N.G.Distribuzione gratuita fuori commercio

Stampa:Tipografia dell’IsolaTerno d’Isola (BG)

Garanzia e tutela dei dati personaliai sensi dell’art.13 D. Lgs n.196/03I dati personali vengono trattati solo in relazione alle finalità della nostra Orga-nizzazione, in particolare per la creazione di un indirizzario (invio del notiziario) e per informare sulle attività associative in genere.I dati non saranno comunicati a terzi o diffusi all’esterno dell’Organizzazione.

Si ParTE PEr La BoLiVia!Il corso di formazione per un’esperienza di volontariato in Bolivia, iniziato a febbraio, sta giungendo al termine. Nel mese di giugno gli ultimi due incontri, dopodiché si parte! Al corso hanno partecipato una decina di giovani, di cui due hanno deciso di partire accompagnati dalla nostra volontaria Sonia Mistrini per ben 3 settimane nel corso delle quali si avvicineranno concretamente ai progetti in loco del Celim Bergamo.

BERGAMOO.N.G.

nel mondoOrganizzaziOne di VOlOntariatO internaziOnale CristianO

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Editoriale

COOPERAZIONEpIù VIVA CHE MAI... ANCHE SENZA SOLDI

Dove va la cooperazione? Per chi ci segue da tempo questa non è una domanda nuova. Sa che nel nostro campo le incertezze e gli scenari difficili sono purtroppo all’ordine del giorno. E’ sufficiente

leggersi un libro appena uscito e scritto dal nostro segretario generale della Focsiv per avere un’idea abbastanza completa della travagliata storia delle ong nei poco più 50 anni di onorato servizio. La domanda prende spunto dalla considerazione del fatto che mai come ora il nostro caro Bel Paese ha traccia-to una bella croce su questo capitolo della propria politica estera. Non esiste altro Paese europeo con questa storia e questo atteggiamento se non la Gre-cia, per ovvi problemi che sono facilmente deducibili dalla precaria situazione in cui si trova. A tal riguardo il dubbio che ci sovviene è: o il nostro Paese vive la stessa congiuntura dei fratelli greci (ma lo stesso ministro Tremonti non spreca tempo per dire che così non è), o dietro questo svuotamento c’è una chiara e netta scelta politica.

Io oserei dire che più che scelta ci sia invece proprio una non scelta, un taglio trasversale che risponde solo a una logica contabile piuttosto che a una logica politica di gestione di questo importante capitolo. Le differenti crisi in-ternazionali che si avvicendano con una frequenza ormai preoccupante offrono uno scenario sconfortante per quan-to riguarda le risposte che il nostro Paese propone. Non è molto il tempo passato dalla recente crisi del Mediterraneo e delle pietose polemiche rispetto alla questione dell’immi-

grazione. La chiave di lettura di questo non può essere che una profonda in-capacità dei nostri governanti di leggere dietro a questi eventi un chiaro e inequivocabile fallimento nella gestione nelle relazioni fra il nostro Paese e i Paesi africani nostri vicini.

Un tempo era forte il sogno che la cooperazione allo sviluppo potesse essere una risposta matura e capace di assicurare una relazione basata sul rispetto reciproco e sulla capacità di produrre uno sviluppo capace di com-prendere il lato economico, ma anche quello umano e culturale. Con questa scelta politica di svuotamento del capitolo della cooperazione, oggi ci dico-no che tutto questo non serve, che è ormai da archiviare. Forse hanno ragione loro o forse sono ancora troppo idealista nel pensare che non ci possono es-sere così grossi divari fra Nord e Sud del mondo senza conseguenti conflitti e negazione di diritti umani. Io penso che la cooperazione vada sicuramente ri-formata, ma che tutti quei cittadini che ancora credono in uno sviluppo umano sostenibile ed equo e che lo dimostrano con le proprie idee, il proprio tempo e le proprie risorse, hanno dal mio punto di vista una ragione in più.

Andrea MilesiPresidente del Celim Bergamo

“Il nostro caro Bel Paeseha tracciato una bella crocesu questo capitolo dellapropria politica estera”

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Fotonotizia

Improvvisamente, senza che nel mondo occidentale nessuno ne avesse sentore (forse colpevole disattenzio-ne?) in Tunisia, Egitto, Libia e poi Siria e nello Jemen del sud, il popolo, con un gran numero di giovani, è insorto chie-dendo libertà e democrazia. Non han-no resistito molto i regimi di Tunisi e del Cairo i cui capi, dopo una sanguinosa quanto inutile resistenza, sono fuggiti, mentre la durezza della reazione di Gheddafi ha fatto scattare, sia pure in ritardo, l’autorizzazione Onu ad inter-venire, ma solo con attività aerea, per difendere la popolazione dai massacri. In Siria si continua duramente a repri-mere gli insorti e attualmente anche nello Jemen.

Anche l’Italia, nell’ambito della Nato, sta facendo la sua parte e in più, nonostante i mal di pancia di una for-za di governo e l’inesistente sostegno dell’Europa, continua nell’opera di sal-vataggio e di accoglienza dei profughi provenienti, ora in particolare, dalla Li-bia. Una menzione positiva meritano i lampedusani che nonostante la scarsa attenzione iniziale che il governo ha avuto nei loro confronti non hanno le-sinato pazienza e sforzi per assistere ed aiutare tutti coloro che in qualche modo sono sbarcati.

E’ del tutto evidente che non esi-ste ancora una politica intermediterra-nea dell’Italia e dell’Europa. Ma alcuni italiani ed europei, volontari o meno, sono andati in questi anni nelle terre del Maghreb in atteggiamento di “ser-vizio”, dando il loro contributo per uno sviluppo di questi popoli non solo eco-nomico, ma umano e culturale. Alcuni di questi hanno pagato di persona la solidarietà e l’amicizia con i locali. Vit-torio Arrigoni, volontario, che è stato recentemente ucciso a Gaza, ci dimo-stra che testimoniare la libertà non solo a parole, ma con i fatti, ha un prezzo, che nel suo caso è stato addirittura quello della vita. Ma, diceva Tertulliano, “il sangue dei martiri è seme di altri cri-stiani”.

Umberto Amadigi Vicepresidente Celim Bergamo

IL MEDITERRANEOINTERROGA LA pOLITICA

“Si ringrazia Yuri Colleoniper la concessione della foto”

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Partiamo dalla novità: l’Ecuador. Di che progetto si tratta?Il progetto riguarda la formazione sui temi della sicurezza e della sovrani-tà alimentare e la loro applicazione pratica. Questo su due livelli. Uno, delle istituzioni locali, dal sindaco alle associazioni giovanili fino ai distretti della salute, in modo che a loro volta siano veicolo a livello organizzativo e politico. In questo senso c’è un dato molto importante, cioè che la nuova Costituzione politica dell’Ecuador del 2008 per la prima volta inserisce questi due concetti, che devono es-sere rispettati e realizzati attraverso leggi e regolamenti.

L’altro livello chi coinvolge?Riguarda direttamente le famiglie, con un’attenzione particolare ai bam-bini sotto i cinque anni denutriti e le donne incinte che soffrono di anemia.

Quante famiglie ecuadoriane ver-ranno coinvolte?Sono 35 comunità, 450 famiglie di-rettamente coinvolte e quindi circa 2.000 persone.

Quali sono le aree di intervento?Una è la parrocchia (le parrocchie

in Ecuador corrispondono ai munici-pi e sono un insieme di comunità in un territorio determinato), di Puerto Limòn, della diocesi di Santo Domin-go de los Tsàchilas. Si aggiungono anche due comunità rurali della dio-cesi di Latacunga, cioè le parrocchie di Pucayaca e di Guasaganda. Sono tutte zone rurali, con clima sub-tropi-cale che nel mese di marzo, periodo della missione, presenta temperature che superano i 30 gradi e raggiunge un tasso di umidità del 90%.

Si tratta di un progetto appena ab-bozzato o è già delineato?è stato proposto dalla Pastoral So-cial Caritas Ecuador. La missione nostra, del Celim, è servita per ride-finire i termini, le aree di azione e la metodologia.

Che ruolo ha, quindi, il Celim Ber-gamo e com’ è stato coinvolto?Il nostro ruolo è di coprogettazione e di monitoraggio. Abbiamo conosciuto i partners attraverso un progetto fi-nanziato dall’Unione Europea, sulla sovranità alimentare. Abbiamo par-tecipato a diversi incontri, a settem-bre del 2010 in Ecuador e lo scorso febbraio a Roma. In Ecuador abbia-

IN CAMPO TRA LE ANDE

Primo Piano

Visita sul campo

GiuLiANA uBBiALi

Un mese, dal 16 marzo al 15 aprile, tra Ecuadore Bolivia. è la recente missione di Nicola Vitali,referente area progetti del Celim Bergamo,per verificare lo stato dei progetti in corsoe per avviare nuove collaborazioni. Mentre in Bolivia si chiudono con successo alcuni progetti in campo alimentare e agricolo, nel vicino Ecuador si affronta il tema della sovranità alimentare.

Il progetto di Cliza e Toco sulla produ-zione di latte ha raggiunto l’obiettivo, le comunità coinvolte sono in grado di continuare da sole, quindi il 31 maggio è stato chiuso. La produzione di latte è stata in costante crescita, passan-do da quattro litri di latte al giorno per animale a venti litri, sempre al giorno e sempre per ciascun animale. I soci dell’associazione sono 60 e produco-no complessivamente sugli 800 litri di latte al giorno, tanto da aver consolida-to la vendita di latte a Pil Andina, una multinazionale peruviana. Nel corso di quattro anni di progetto del Celim, la popolazione coinvolta ha potuto ac-quisire importanti conoscenze e abilità sulle diverse tecniche di produzione degli alimenti, sulla sanità animale,

ProDUTTori Di LaTTE a CLiZa

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mo conosciuto il vescovo di Santo Domingo e, indirettamente, quello di Latacunga. Sono contenti del ritorno del Celim, che già in passato aveva lavorato nella zona della diocesi di Esmeraldas.

in loco come verrà gestito?In Ecuador ci sarà un coordinatore Caritas locale, una sorta di supervi-sore, più altri due coordinatori, uno in ognuna delle due diocesi, quindi Santo Domingo e Latacunga. Non è quindi previsto l’invio di volontari dall’Italia perché già ce ne sono sul posto, locali, formati e preparati.

Sovranità alimentare, formazione e applicazione pratica, col coinvol-

gimento delle famiglie. Come avverrà nel concreto?Le famiglie verranno formate e so-stenute, anche con la dotazione di attrezzi e sementi, rispetto alla pro-duzione agricola e all’allevamento di piccoli animali, come polli e galli-ne, oltre che di pesci (Tilapia). Ci si concentrerà su che cosa produrre e come. Sarà infatti un sistema di pro-duzione integrale, con un orto che darà alla famiglia tutti gli elementi base per una corretta alimentazio-ne, quindi dagli ortaggi alla frutta, dal mais al grano. Inoltre sarà un tipo di coltivazione biologica. Atten-zione, non si pensi che non ci sia da mangiare in queste aree. Al contra-rio, sono rurali, quindi le famiglie già

IN CAMPO TRA LE ANDE

ProDUTTori Di LaTTE a CLiZasull’irrigazione, sul miglioramento e sulla diversificazione delle specie fo-raggiere, oltre che sul sistema di refri-gerazione del latte e sulla costruzione di piccole stalle. Tutto questo, attraver-so formazione e sperimentazione che nel corso degli anni hanno consolidato anche la capacità degli associati di la-vorare in un’ottica di gruppo. Il progetto si chiude, ma potrebbe aprirsi un’altra fase. L’associazione, infatti, proporrà al Celim un’attività di caseificazione. A sua volta il Comu-ne di Cliza, che ha sempre aiutato e appoggiato il progetti, presenterà una proposta di sviluppo agricolo. Si rima-ne quindi in attesa della documenta-zione per valutare.

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Primo Piano

Anche a Eterazama il bilancio è positivo e si aprono nuo-vi scenari. Per quanto riguarda la formazione nel centro di formazione professionale avviato nel Chapare, gli iscritti sono in aumento, tanto che è stato necessario costruire due nuove aule e un alloggio per i nuovi professori. Durante la missione di valutazione, è emerso che la diocesi di Cocha-bamba è disponibile ad appoggiare la continuità del proget-to, soprattutto per quanto riguarda l’attività produttiva e di trasformazione di alimenti. L’idea è proporre un’esperienza pilota che garantisca, oltre alla formazione di tecnici spe-

ETEraZama, LE CONFETTuRE Di FRuTTA

A sinistra Nicola Vitali

coltivano, ma si concentrano solo su alcuni prodotti, per venderli, come il cacao, la banana, il caffè o la canna da zucchero, con l’utilizzo di pesticidi dannosissimi.

i prodotti così coltivati verranno anche venduti?Sì, una parte. Inoltre, attraverso l’or-ganizzazione di piccole fiere, altre famiglie anche se non coinvolte nel progetto potranno vedere che cosa è stato fatto e seguirne l’esempio. Per questo motivo, la Caritas locale sta formando dei volontari, una cinquan-tina sulle due aree, una forza senza la quale sarebbe impossibile realiz-zare il progetto.

Come verrà finanziato?Dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana, dalla Caritas Spagnola e dal-la diocesi di Bergamo.

Quanto durerà?Il progetto si articola in tre anni.

Sei stato anche in Bolivia. Anche lì, oltre ai progetti in corso e in via di chiusura, ci sono altre novità per il Celim. Quali sono?Sono due. La prima, a Sacaba, è lo studio del progetto ambientale e di sviluppo agricolo con l’Associazione di irrigatori Laguna Laraty. Riguarda quattro aree di intervento, delle quali la prima e più importante è l’uso della risorsa acqua con miglioramentro del sistema di raccolta e di distribuzione. Sono allo studio sistemi diversificati

cializzati, la produzione di frutta diversificata per la vendita come prodotto fresco nei mercati locali, la trasformazione in prodotti di valore aggiunto (per esempio yogurt, succhi di frutta, marmellate e frutta sciroppata) sempre per l’immis-sione nei mercati locali e del commercio equo in Italia. Tutto questo con un valore enorme dal punto di vista sociale, dal momento che queste produzioni, come già quelle in corso, danno alle famiglie un’alternativa lavorativa rispetto alla pro-duzione di coca (foglie di coca).

di irrigazione a seconda delle diver-se colture. La seconda area riguarda lo sviluppo agricolo, in particolare la produzione di ortaggi, la terza la protezione dei suoli dall’erosione con attività di rimboschimento e agro-sil-vicoltura. Infine, la quarta riguarda lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti.

in questo caso il Celim Bergamo sarà presente con i propri volon-tari?Sì. A Cochabamba c’è già un’equipe di lavoro del Celim (coordinata da Marco Aresi) che sta studiando il pro-getto grazie anche all’appoggio di un consulente agronomo.

C’è anche una seconda novità in Bolivia, cioè un progetto che avrà nuovi sviluppi, insomma non ci si ferma.è vero. A Eterazama, dove è stato costruito un istituto tecnico superio-re con percorsi di studio in campo infermieristico, informatico e agro-in-dustriale nel cuore della regione dei cocaleros. Qui si sta già pensando al futuro (Vedi box sotto).

Giornalista e volontaria del Celim Bergamo

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APERITIVO CON IL CELIME pOI ALLA STRABERGAMO

Eventi Celim

Si avvicina l’estate e anche il Celim Bergamo ha voglia di godersi un po’ di sole e di vacanze. Ecco perché invitiamo tutti i soci, simpatizzanti, volontari e staff ad un aperitivo estivo in programma per fine giugno. Un momento per incon-

trarci, fare festa, conoscersi e soprattutto avvicinarsi ai progetti del Celim in Bolivia, Ecuador, Etiopia. Dopo la pausa estiva invece siamo pronti ad iniziare con tutte le energie: per il primo anno infatti saremo in marcia con la Strabergamo, la corsa della città giunta alla 34esima edi-zione e in programma il 10 e 11 settembre. Saremo presenti con i nostri striscioni e il materiale informativo e se hai voglia di darci una mano per far conoscere i progetti ti aspettiamo volen-tieri. Tutti i particolari su date e incontri li troverai sul nostro sito www.celimbergamo.org. Ti ricordiamo inoltre che è pronto e consultabile nella sede del Celim Bergamo il nuovo bilancio sociale e che ci troveremo a fine settembre per l’assemblea con i soci.

La Chiesa di Bergamo dialoga con il mondo del lavoro per un nuovo modello di sviluppo umano, a 30 anni dall’enci-clica sociale «Laborem exercens» di Papa Giovanni Paolo II e promuove per il 10 e 11 giugno il convegno ecclesiale

«Lavoro e sviluppo umano: il lavoro cambia e ci cambia». Il convegno, in collaborazione con Acli, Cisl, Confindustria Bergamo, Impresa e Territorio, Università degli Studi di Bergamo, Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, Compagnia delle Opere, verrà anticipato da incontri territoriali, svolti nel mese di maggio e aperti alla comunità. L’evento, promosso dal vescovo Francesco Beschi, sollecitato dalle riflessioni della lettera aperta scritta da Acli e Cisl provinciali sul tema del lavoro, vuole coinvolgere gli attori sociali, politici, le parrocchie, la comunità intera a leggere la prospettiva educativa del lavoro che merita «un approfondimento in società evolute, dove i diritti fondamentali non dovrebbero essere messi in discussione. Il convegno si propone di alimentare la presa di coscienza di ciò

che il lavoro rappresenta nella vita della persona umana e della conseguenza che questo comporta in direzione dello sviluppo economico sociale», scrive il vescovo nella lettera di risposta a tutta la comunità. Informazioni più dettagliate sul sito www.congresscenter.it o da quello della diocesi di Bergamo www.bergamo.chiesacattolica.it.

IL LAVOROCONVEGNO IL 10-11 GIUGNO

Tocca un tema di estrema attualità il convegno aperto ai Cmd delle Chiese del Nord Italia promosso dal Centro mis-sionario diocesano di Bergamo: quello dei cristiani perseguitati. Si svolgerà dal 15 al 17 giugno a Clusone. Il convegno si aprirà alle 16,30 di mercoledì 15 giugno con l’intervento dell’arcivescovo di Smirne, monsignor Ruggero France-schini, presidente della Conferenza episcopale turca che introdurrà la “Geopolitica della persecuzione dei cristiani.

Uno sguardo al mondo”. Seguirà un dibattito su “Il pluralismo religioso e l’informazione. Quali notizie arrivano nelle nostre case?” con Giuseppe Frangi, direttore di Vita e Alberto Bobbio, caporedattore e inviato di Famiglia Cristiana. Giovedì in mattinata si affronta la “Persecuzione e il martirio nella Bibbia” con Roberto Vignolo docente di teologia sistematica e di teologia biblica presso la facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Seguirà la celebrazione in ricordo di don Sandro Dordi e di tutti i martiri missionari nella chiesa di Gromo. Sarà presieduta dal vescovo Francesco Beschi. Nel pomeriggio si prosegue con “I martiri e la missione” con Al-berto Melloni docente di storia del cristianesimo all’Università di Modena e Reggio Emilia e un intervento di Massimo Epis, docente di teologia fondamentale al Seminario di Bergamo sul

“Valore testimoniale dell’esperienza cristiana”. Venerdì 17 apre monsignor Maurizio Gervasoni, delegato vescovile per la pastorale con un intervento su “Persecuzione dei cristiani e azione pastorale del Cmd”. Chiude Gianni Cesena, direttore di Missio. Nella serata di mercoledì è in programma una rappresentazione sacra sul sagrato della basilica e giovedì il reporter Giorgio Fornoni parlerà dei suoi viaggi ai confini del mondo.

I CRISTIANIpERSEGUITATI NEL MONDO

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Attività

“Educare allo sviluppo - pre-mette Jennifer Dal Pian - significa creare una più diffusa consapevolezza sui

diritti dell’uomo, sulla valorizzazione del-le differenze e sul tema della cittadinan-za mondiale”. Ed è proprio nella mission del Celim Bergamo che occupa una po-sizione rilevante la promozione dei diritti dell’uomo, in particolare dei bambini e ragazzi.

Terre e TramePer rafforzare questo impegno, nel corso del 2010, è nata l’equipe Terre & Trame, un gruppo di lavoro che, come chiarisce Jennifer, è formato da realtà che opera-no per la promozione e la tutela dei diritti umani, la diffusione di una cultura della solidarietà, dell’uguaglianza, dell’inclu-sione, della cooperazione e della soste-nibilità ambientale, sociale, economica e culturale. Fanno parte dell’equipe: il Celim Bergamo, il Centro missionario diocesano, la cooperativa Ruah, l’Uf-ficio della pastorale dell’età evolutiva, il Segretariato Migranti, l’associazione Websolidale “Cambiare il mondo con un click”. Numerose le attività elenca-te da Jennifer che il gruppo ha previsto per l’anno 2011/2012: percorsi didattici, laboratori, percorsi di sensibilizzazione per giovani, mostre, concorsi, attività di scambio e conoscenza tra scuole e grup-pi italiani europei e del sud del mondo; sostegno alla progettazione educativa e alla stesura del Piano offerta formativa (POF) secondo la pedagogia dei diritti; attività di scambio e conoscenza con in-segnanti/educatori, europei e del sud del mondo; mostre e materiali didattici; in-contri di sensibilizzazione e formazione per genitori e famiglie; moduli misti per ragazzi, insegnanti/educatori e famiglie; percorsi di formazione, seminari e attività

L’ABC DEi Diritti umANiCon L’EDUCaZionE aLLo SViLUPPo

culturali per il territorio e la cittadinanza. Per il nuovo anno, continua Jennifer, si affronteranno varie tematiche che spa-ziano dai diritti umani, all’ambiente, all’intercultura, ai media e alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

L’impegno del Celim BergamoTra le altre attività, si prevedono incon-tri dedicati alla convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e alla convenzione sui diritti delle perso-ne con disabilità; nuovi percorsi, in vista del 2015, per approfondire la relazione tra diritti umani e obiettivi di sviluppo del millennio e infine, percorsi per l’educa-zione interculturale in collaborazione con l’equipe Terre & Trame, il Pandemonium Teatro – Teatro Stabile d’Innovazione e le associazioni di migranti.Si tratta di una proposta formativa molto

corposa che riflette l’impegno del Celim nei paesi del sud del mondo attraverso progetti di cooperazione allo sviluppo e la comprovata esperienza e professiona-lità in ambito educativo.

La rete dei partnerL’attività di educazione allo sviluppo del Celim non si ferma qui. Jennifer ci ri-corda gli altri partner con i quali la ong

collabora costantemente per tutto l’arco annuale: la Fo-csiv – Volontari nel Mondo (federazione di organismi di volontariato internaziona-le di ispirazione cristiana), il gruppo di educazione allo sviluppo di CoLomba (coope-razione Lombardia), il coordi-namento Portare un mondo a scuola, un gruppo scuola di ong lombarde, Italianats e Europanats, reti italiana ed europea di associazioni, ong, circuiti del commercio equo e solidale che promuovono i movimenti dei bambini e ado-lescenti lavoratori.

Insomma, quella dell’educazione allo sviluppo, è un’area importante del Ce-lim che, con tutte le sue attività, permet-te alla ong di essere presente e tenere uno stretto contatto con il territorio ber-gamasco concretizzando uno dei suoi principali obiettivi inerente al suo essere organizzazione di cooperazione interna-zionale: la promozione dei diritti fonda-mentali dell’uomo. Per chi volesse maggiori informazioni tempi, costi e modalità di adesione alle attività formative previste per il prossimo anno e ricevere il catalogo 2011/2012 può iscriversi alla newsletter del Celim Bergamo e dell’equipe Terre & Trame mandando una mail a [email protected] oppure visitare il sito www.celim-bergamo.org.

DANiELA AGAZZi Da anni collaboratrice del Celim Bergamo per l’area di Educazione allo sviluppo, Jennifer Dal Pian presenta le attività formativein cantiere da settembree per tutto il 2012.

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CELim E CmD:inSiEmEPEr i naTsE i BamBiniDi STraDa

Il Celim Bergamo e il Centro mis-sionario diocesano hanno rea-lizzato due mostre fotografiche: Nats – Bambini e Adolescenti La-voratori e MEU OLHAR – Bam-bini di strada di Paulo inaugurate l’11 maggio a Valnegra, in Alta Valle Brembana dove fino al 5 giugno saranno presenti in diver-se sedi aperte al pubblico. Le mo-stre sono realizzate su pannelli di 60x40cm stampate su carta foto-grafica e possono essere allestite presso parrocchie, oratori, istituti scolastici e comuni. Il contributo richiesto è di €70 che andrà a sostegno dei progetti della ong e del centro missionario. Celim e Cmd sono a disposizione per realizzare incontri di formazione con educatori e genitori, percorsi con bambini e ragazzi in contesti scolastici ed extra-scolastici e se-rate di sensibilizzazione sui temi oggetto della mostra.Per informazioni scrivere a: [email protected]

iL CELimBErGamoinConTraA giugno si conclude il ciclo di incontri sui Diritti Umani dei bambini e dei ragazzi rivolti a insegnanti, educatori e studenti universitari organizzato dal Ce-lim. Gli ultimi due incontri si ter-ranno il 16 giugno sul tema “Non solo numeri: bambini, ragazzi, nuove migrazioni” e il 17 giugno “L’educazione per l’integrazione, le nuove sfide interculturali”. Chi vuole partecipare deve inviare la richiesta di adesione entro il 14 giugno all’indirizzo [email protected]. Gli incontri si terranno dalle 16 alle 19 presso la sede del Celim Bergamo in via del Conventino 8 a Bergamo. La partecipazione agli incontri è gratuita. Per maggiori info: www.celimbergamo.org

Con/SU/PEr/Tra/Fra CULTUrEIncontri CON il teatro, SU temi interculturali, PER lo sviluppo della personalità, TRA i gio-vani, FRA le culture del mondo. Dal 27 giugno al 2 luglio, il Celim Bergamo incontra il Teatro Stabile di Innovazione per le Nuove Generazioni e partecipa al laboratorio teatrale organizzato in collaborazione con l’Istituto d’Arte di Bergamo. Il laboratorio è aperto a 25 studenti di scuole lombarde di cui 13 di origine straniera, provenienti da paesi non aderenti alla Comunità Europea.

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Il primo a raccontare cosa sta succedendo è Giangi Milesi, presidente del Cesvi, che si oc-cupa da anni di bisogni sociali

con progetti di cooperazione inter-nazionale: «I fondi governativi del ministero degli Affari esteri sono una parte importante del nostro bilancio, che però è destinata a sparire perché i fi-nanziamenti della co-siddetta cooperazio-ne italiana si stanno via via azzerando. Il motivo è ovviamente la crisi economica, ma questo va in con-trotendenza con le scelte dell’Eu-ropa e del resto dell’Occidente».

importante essere presentiSono pochissimi i Paesi che hanno ridotto i finanziamenti alla coopera-zione internazionale, oltre all’Italia ci sono solo la Grecia, l’Irlanda e la Spagna, comunque con una dif-ferenza notevole perché si tratta di Paesi che destinano lo 0,53% del loro Pil mentre l’Italia è ferma allo 0,15%. Siamo il Paese che dà meno di tutti e per il Cesvi, come

per le altre organizzazioni non governative, questa mancanza di finanziamenti significa in futuro do-ver rinunciare a un ruolo importan-te nei Paesi in via di sviluppo. «è importante essere presenti ? con-tinua Milesi ?. Questi Paesi sono

teatri importanti, dove si gioca il destino dell’uma-nità, ecco perché credo sia fonda-mentale esserci». Non nasconde la sua forte pre-occupazione per questo drastico taglio dei fondi il

presidente del Cesvi. Dalle sue pa-role emerge chiaramente un futuro nebuloso aggravato anche dal fat-to che negli ultimi anni in Italia si è assistito ad una continua erosione degli investimenti italiani nei Pae-si poveri e a una scarsa conside-razione per le Ong che adesso si sentono lasciate sole. E ad aggra-vare la situazione non c’è solo la questione dei tagli ai finanziamenti ma anche i crediti mai saldati alle Ong. «Ci siamo trovati oltretutto con finanziamenti già concordati

con il ministero degli Affari Este-ri che non sono mai stati erogati, mettendo così a rischio progetti in fase di avvio - continua -. Per fortu-na dopo il nostro appello ai parla-mentari bergamaschi, che ci han-no aiutato a fare pressione perché almeno una parte dei nostri crediti venissero onorati, siamo riusciti a limitare i danni. Ma non possia-mo continuare ad andare avanti in questo modo. Si parla tanto di Europa, ma noi siamo il Paese che impedisce all’Europa di realizzare gli obiettivi».

«Periodo drammatico»La situazione pare davvero critica tanto che Andrea Milesi, presiden-te del Celim Bergamo, altra Ong, fa una vera e propria denuncia: «Questo è un periodo drammatico perché l’aiuto pubblico allo svilup-po ha subito una forte riduzione con la scusa della crisi economica. Lo stato in questo momento sta facendo una scelta molto precisa che è quella di non puntare sulla cooperazione internazionale e tut-te queste crisi del mediterraneo denotano chiaramente che c’è una difficoltà politica di gestione delle

C’è chi dice che la crisi economica stia finendo,chi pensa invece che ne avremo ancora per un po’,fatto sta che adesso sono le Ong (Organizzazioni non governative) a lanciare il grido d’allarme.

L’analisi

i tAGLi ALLO SViLuPPOLa DEnUnCia DELLE onG

FRANCESCA MASSEROLi

«Ci siamo trovati oltretut-to con finanziamentigià concordati con ilministero degli Affari Esteri che non sono mai stati erogati, mettendo così a rischio progettiin fase di avvio»

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relazioni con questi Paesi. La situazione di relazione con i paesi in via di svilup-po prevede degli investi-menti, ma lo stato ha scelto di svuotare questo capitolo. Ad oggi vedo solo risposte legate all’emergenza mo-mentanea, ma non delle vere e proprie strategie a lungo termine.Queste crisi sono il risulta-

to di una non politica, di una visione miope e ristretta delle questioni internazionali. D’ac-cordo con il taglio dei fondi, d’accordo che decidano di destinarli a qualche cosa d’altro, ma fatemi capire quale è il ruolo della politica che non sia solo ar-miamo qualche nave e costruiamo qualche

tendopoli in più». Dalle Ong arrivano parole come que-ste, testimonianze che arri-vano da organizzazioni che non sono solo mere esecu-trici di azioni, ma laboratori di riflessione culturale che meritano maggiore consi-derazione.

“L’Eco di Bergamo”

del 16 maggio 2011

«Questo è un periodo drammatico perché l’aiuto pubblico allo sviluppo ha subito una forte riduzione con la scusa della crisieconomica. Lo statoin questo momento stafacendo una scelta molto precisa che è quella di non puntare sulla cooperazione internazionale»

iL LiBro SULLE onGIn questo momento così delicato per il futuro della coo-perazione internazionale Sergio Marelli, presidente della Focsiv, riflette sulla storia delle Ong in un libro “Ong: una storia da raccontare. Dal volontariato alle multinazionali della solidarietà”, edito da Carocci.Entrando nelle pieghe della storia delle Ong italiane, da protagonista, l’autore ne ricostruisce le dinamiche, ne approfondisce le problematiche e ne svela tanti retro-scena: dalle origini del volontariato fino alla globalizza-zione delle Ong e alle multinazionali della solidarietà, passando per l’avvio della cooperazione governativa negli anni ’60; l’era dei finanziamenti pubblici, il Fai e la legge 49/87 negli anni ’70 e ’80; l’arrivo di “mani pu-lite” alla Farnesina e l’inizio della burocrazia soffocante per le Ong negli anni ’90; la definizione nel 2000 degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite e la svolta dell’11 settembre 2001 che ha segnato in modo irreversibile il paradigma dello sviluppo. L’autore cerca poi di leggere il presente e gli scenari futuri del volontariato internazionale. “Oggi in Italia tra le sfide più urgenti per l’intero sistema della cooperazione vi è quello di fare chiarezza tra le diverse identità e anime del non governativo, e di non tradire il cosiddetto modello italia-no, vincente in altri settori, basato sulla valorizzazione delle specificità e del radicamento nei territori dei suoi attori” dichiara Marelli.

“Si ringrazia Yuri Colleoniper la concessione della foto”

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Notizie flash

In occasione del prossimo Referendum Day del 12 giugno 2011, ci dovremo esprimere su quattro quesiti. E’ indispen-sabile ricordare che, per legge, affinché i referendum abbiano effetto, occorre che la percentuale dei votanti raggiunga

il 50% più uno degli aventi diritto al voto (il cosiddetto quorum). Si tratta poi di referendum abrogativi: si dice sì all’abolizione del decreto-legge. Il primo quesito riguarda il “legittimo im-pedimento”, cioè l’istituto giuridico che permette all’imputato in un processo di giustificare, in alcuni casi, la propria assenza in aula. Il secondo quesito, particolarmente lungo e articolato, presentato sempre dall’Italia dei Valori, punta ad abrogare la norma per la realizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione nucleare. E’ il cosiddetto “referendum sul nucleare”, tema oggi giorno particolarmente scottante, dopo quanto accaduto a seguito del terremoto in Giappone. Gli ultimi due quesiti si occupano della privatizzazione dell’acqua: uno in particolare riguarda le modalità di affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economi-

ca. Il quarto e ultimo quesito riguarda in particolare la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene chiesta una parziale abrogazione della norma.

REFERENDUM SULL’ACQUAIL 12 GIUGNO

Per la prima volta l’universo del Terzo Settore si incontra a Torino. Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversa-rio dell’Unità d’Italia, dell’Anno europeo del volontariato 2011 e di Esperienza Italia 150 la prima capitale italiana diven-terà per un giorno il centro della solidarietà, ospitando il 25 giugno, in piazza San Carlo, un grande evento dedicato al

mondo non profit. La manifestazione “Non c’è futuro senza solidarietà” aprirà il 24 giugno con l’accoglienza dei partecipanti provenienti da tutta Italia e la partecipazione sia a eventi collate-rali realizzati da diverse organizzazioni nazionali sia alla Festa Patronale della Città di Torino. Il 25 giugno piazza San Carlo sarà il centro, fisico e ideale, di migliaia di gruppi di volontariato, della cooperazione sociale, delle associazioni di promozione sociale, di ong, di onlus che ope-rano nel vivo del tessuto sociale. Saranno allestiti 60 gazebo che documenteranno le “Storie di solidarietà”, appositamente selezionate per rappresentare l’impegno dell’associazionismo ita-liano. La giornata proseguirà con momenti di intrattenimento e dialogo a cura di personaggi noti

appartenenti al mondo della musica, della cultura, dello spettacolo e dello sport. Gli eventi collaterali si chiuderanno il 26 giugno. Sono on line il sito internet www.unitaitaliasolidale.it e una fan page su Facebook dell’evento.

TORINO, CITTà DELLA SOLIDARIETàIL 25 GIUGNO

L’Assemblea dei 63 organismi soci della Focsiv riunita a Roma ha approvato una mozione sulla crisi in Nord Africa. La rete di ong di volontariato cristiano si impegna ad attivare tutte le iniziative opportune per chiedere al Governo italiano: che ogni azione politica, diplomatica, di intervento di polizia internazionale sia sotto l’egida delle Nazioni Unite

per la soluzione positiva delle crisi; una più incisiva iniziativa presso l’Unione Europea per un rafforzamento dell’azione di “Frontex” nel Mediterraneo, nonché per destinare risorse adeguate alla gestione dell’emergenza profughi e per richiamare il dovere degli Stati membri alla con-divisione dello sforzo richiesto per il superamento dell’emergenza. Focsiv invita a porre atten-zione sulla vigilanza sui rimpatri e il rispetto delle garanzie previste dalla normativa in materia di respingimento ed espulsioni, sottolineando la totale assenza di fondamento giuridico delle pratiche sommarie di respingimento e di rimpatrio forzato di massa con le quali si sta cercando

di allontanare verso la Tunisia (paese tra l’altro con Governo provvisorio) alcune centinaia di cittadini di quel paese; lo stanziamento di risorse adeguate per la realizzazione urgente di progetti di cooperazione nei Paesi dell’area finalizzati a sostenere attività di sviluppo che possano offrire ai residenti opportunità di vita e di lavoro atte a prevenire flussi migratori incontrollati, e a rafforzare le organizzazioni di società civile locali nei loro percorsi di democratizzazione e i partenariati tra queste e le ong italiane.

FOCSIVMOZIONE pER I MIGRANTI DALL’AFRICA

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