Celebrare la domenica nelle case - San Vito al Giambellino · Il buon samaritano – Vincent Van...
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Celebrare la domenica nelle case
Il buon samaritano – Vincent Van Gogh - 1890
PRESENTAZIONE
In questi giorni la prossimità è stata messa alla prova. Anche ora che stiamo uscendo lentamente dal forzato isolamento, la distanziazione sembra il codice di comportamento necessario. Il prossimo è potenzialmente pericoloso. Lo abbiamo scoperto anche nella vicinanza: stare chiusi nelle case con coloro che ci sono più prossimi molte volte ha svelato il lato oscuro, perturbante, della vicinanza: il prossimo non è detto che sia amichevole, piacevole, facile da sopportare. Così il mondo ci appare come una casa difficile da abitare, pieno di pericoli, e la minaccia più insidiosa può venire proprio da chi ci si avvicina. Ma non è questo il disegno di Dio! Il creatore del mondo lo vuole come un giardino, come una casa dove regna la giustizia, e ha assegnato all’uomo il compito di custodire e coltivare questo giardino con il comando: “ordinò a ciascuno di prendersi cura del prossimo!” (Sir 17,14). Gesù riprende questo comando portandolo al suo compimento: “anche quando il prossimo ti è nemico, sembra una minaccia, si rivela un pericolo possibile, è tua responsabilità prendertene cura, addirittura amarlo!”. Senza quest’amore il mondo diventa invivibile e la distanziazione – oggi necessaria – porta all’isolamento, crea voragini di solitudine. Impariamo dal Padre a vivere da fratelli, riconoscendo una dignità, una immagine di Dio in ogni uomo, amico o nemico, giusto o peccatore. È così che oggi il Padre ci raduna: buoni o cattivi che siamo egli non ci rigetta. È così che il Figlio ci convoca: perché ci riconosciamo fratelli, sempre e con chiunque.
14 giugno 2020
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CELEBRAZIONE Introduzione
Voce guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Tutti: Amen
Voce guida: Il Signore sia con voi
Tutti: E con il tuo spirito.
(si accende la candela)
Lett. Continuamente costruiamo muri, barriere, e lasciamo che la paura
dell’altro ci divida. Per questo ti chiediamo perdono.
Tutti: Kyrie Eleison
Lett. Abbiamo tolto il saluto a coloro che ci hanno ferito o semplicemente
sentivamo diversi, e così l’indifferenza ha preso il posto della compassione.
Per questo ti chiediamo perdono.
Tutti: Kyrie Eleison
Lett. Selezioniamo facilmente le persone, ci lasciamo guidare dalle preferenze
e dai pregiudizi. Per questo ti chiediamo perdono.
Tutti: Kyrie Eleison
Voce guida: Dio che è grande nell’amore abbia misericordia di noi, perdoni i
nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
Tutti: Amen
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Ascolto della Parola
Lettura
✠ Lettura del libro del Siracide (Sir 17, 1-4. 6-11b. 12-14)
Il Signore creò l’uomo dalla terra e ad essa di nuovo lo fece tornare. Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito, dando loro potere su quanto essa contiene. Li rivestì di una forza pari alla sua e a sua immagine li formò. In ogni vivente infuse il timore dell’uomo, perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli. Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare. Li riempì di scienza e d’intelligenza e mostrò loro sia il bene che il male. Pose il timore di sé nei loro cuori, per mostrare loro la grandezza delle sue opere, e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie. Loderanno il suo santo nome per narrare la grandezza delle sue opere. Pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita. Stabilì con loro un’alleanza eterna e fece loro conoscere i suoi decreti. I loro occhi videro la grandezza della sua gloria, i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa. Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!» e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.
La Creazione – Sieger Koder - 1992
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Salmo Sal 103 (104)
Tutti: Benedici il Signore, anima mia!
Lett. Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto, tu che distendi i cieli come una tenda, costruisci sulle acque le tue alte dimore.
Tutti: Benedici il Signore, anima mia!
Lett. Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare. Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque. Hai fissato loro un confine da non oltrepassare, perché non tornino a coprire la terra.
Tutti: Benedici il Signore, anima mia!
Lett. Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti. Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra.
Tutti: Benedici il Signore, anima mia!
Vangelo
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo (Mt 5, 2. 43-48)
In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare e insegnava alle folle dicendo: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
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Commento
Il prossimo e il nemico
In questi giorni è stata messa alla prova la nostra prossimità. L’essere vicini è
diventata una esperienza complessa. A volte siamo stati troppo vicini: stare in
casa per tutto questo tempo, in certi casi ha portato i rapporti
all’esasperazione. C’è una vicinanza che rende il prossimo insopportabile,
fossero pure i tuoi figli, i tuoi genitori, il compagno o la compagna della tua
vita. Ma anche adesso che usciamo facciamo un’ulteriore esperienza difficile
della prossimità: non sappiamo mai se chi si avvicina è una persona affidabile o
un possibile contagio. Proviamo la gioia di tornare a vederci ma anche la paura
che spinge a tenere le distanze. Il prossimo è messo alla prova perché in realtà
non sappiamo bene chi sia, se sia un amico o un possibile nemico.
È anche vero il contrario: noi, le nostre relazioni, sono ogni volta messe alla
prova dalla prossimità. Al di là di ogni immagine ingenua e ideale dell’amicizia,
della familiarità, della fraternità, facciamo esperienza che il fratello, l’amico, il
vicino… possono rivelarsi dei “rompiscatole”. Prima o poi si rivelano come
perturbanti, fastidiosi, tutt’altro che facili da reggere. Uno pensa –
ingenuamente – che la comunanza di sangue nella famiglia, di idee
nell’amicizia, di fede nella religione, di spazio nel condominio, siano fattori di
spontanea vicinanza, di comunione, ma non è così. Dietro questa ingenua
immaginazione di prossimità c’è un pensiero nascosto che pensa il prossimo
come uno simile a me, e quindi assimilabile, riconducibile al mio desiderio. Alla
fine, al vicino io voglio bene, il più delle volte, perché è come me! E quando,
invece, scopro che il prossimo è il diverso, è “altro”, appare addirittura ostile,
nemico, non integrabile mai del tutto, si infrange il sogno di una facile
prossimità. Qui le nostre relazioni sono messe alla prova, noi stessi siamo messi
alla prova. Il virus, l’emergenza che stiamo vivendo, sta facendo emergere in
maniera più evidente questa prova che c’è da sempre: la prossimità è una sfida
impossibile! Si è rotta quella bolla di illusione con cui abbiamo pensato fosse
possibile estromettere la diversità, il tratto irriducibile dell’altro, chiudendoci
nelle nostre piccole enclave. Lo slogan “prima noi!” si è dimostrato un
boomerang, perché la vicinanza come criterio uniformante ed escludente
produce un isolamento mortale.
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Bisogna imparare ad affrontare il nemico: non c’è niente da fare, non si può
sfuggire alla prova. Dobbiamo fare i conti con il diverso, con l’altro da noi, con
il prossimo anche quando non appare come amico, consanguineo, facilmente
integrabile.
Gesù nella pagina evangelica riprende il comando antico a cui aggiunge il suo
“ma io vi dico”. In questo caso non è un “ma” avversativo; piuttosto intende
portare alla verità più profonda il senso del comandamento dell’amore del
prossimo. “Amerai il prossimo tuo, veramente, quando imparerai ad amare il
prossimo che ti è nemico”. Altrimenti l’amore per il prossimo rischia sempre di
essere sospeso ad una sua possibile perversione: “amo l’altro perché è come
me!”
I testi della Parola di Dio di oggi, inquadrano questa sfida della prossimità alla
luce della creazione. Matteo dice: “siate perfetti come perfetto è il Padre mio, il
quale mostra la sua paternità facendo piovere sui giusti e sugli ingiusti”. Il
Padre creatore si rivela come il principio sorgivo della vita che non fa
distinzioni: la vita, il bene, la benedizione, la pioggia, non sono qualcosa che
dobbiamo meritarci. Il Padre dona a tutti la vita, gratuitamente, perché tutte le
creature sono suoi figli, che siano buoni o cattivi, giusti o meno, permane
sempre in ciascun uomo la traccia indistruttibile dell’immagine di Dio.
È la sua paternità che ci consegna l’altro come il fratello, il prossimo: potrà
anche essere un nemico, un rompiscatole, potrà essere insopportabile, ma
rimane sempre un fratello, in cui è iscritta l’immagine del Padre. Per questo
non possiamo escluderlo, non possiamo odiarlo, non possiamo eliminarlo. Anzi:
non possiamo fare a meno di lui! Senza di lui non possiamo vivere il nostro
essere figli. Alla fine, dovremo addirittura amarlo! Non sarà un amore
sdolcinato, un amore spontaneo all’acqua di rosa, un amore senza dolore,
senza fatica. Sarà un duro lavoro, quello di amare il prossimo quando ti è
nemico! Ma sarà una forma dell’amore che molto somiglia a quello di Gesù,
che ci ha amato quando ancora eravamo nemici, e quando si è trovato di
fronte agli avversari – che erano proprio quelli della sua razza, della sua stessa
religione – li ha comunque amati come fratelli, fino alla fine, perché non
poteva salvarsi senza di loro.
Don Antonio
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Preghiere di invocazione
Voce guida: La nostra preghiera ora si fa intercessione per tutti.
Lett. Ti affidiamo Signore i nostri legami familiari. Non sempre sono rapporti facili, e conoscono ferite e divisioni. Custodisci ogni famiglia con il tuo amore. Per questo ti preghiamo. Tutti. Ascoltaci Signore.
Lett. Ti affidiamo Signore le nostre amicizie. Tu che ci hai chiamati amici, rendici attenti e solleciti nei confronti dei compagni di vita. Per questo ti preghiamo. Tutti. Ascoltaci Signore
Lett. Ti affidiamo Signore i nostri nemici, le persone che sopportiamo con fatica, quelle che sembrano a noi lontane e fastidiose. Tu che ci insegni il perdono rendici capaci di amare anche quelli che sono a noi ostili. Per questo ti preghiamo. Tutti. Ascoltaci Signore.
Lett. Ti affidiamo Signore la nostra città, il nostro paese, la nostra terra, e tutte le nostre convivenze che a volte sono difficili e complicate. Rendici segni di comunione e di fraternità. Per questo ti preghiamo. Tutti. Ascoltaci Signore
(Libere intenzioni di preghiera)
Voce guida: Ora ci diamo la mano, e uniti in Gesù, formando una sola famiglia
con tutti i credenti in Cristo, preghiamo come lui stesso ci ha insegnato.
Tutti:
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
Amen
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Preghiera di ringraziamento e benedizione finale
Lettore
Tu e io, uniti e lontani
Felice il momento in cui saremo seduti, tu e io, differenti nella forma e nel viso, ma avendo un’anima sola, tu e io.
I colori del bosco e i canti degli uccelli, ci conferiranno l’immortalità.
Quando entreremo nel giardino, tu e io, le stelle del cielo verranno a guardarci: mostreremo loro la luna, e la sua luce, tu e io.
Tu e io, liberati da noi stessi, saremo uniti nell’estasi, pieni di gioia e senza vane parole. Gli uccelli del cielo avranno il cuore divorato dall’invidia, in quel luogo dove cammineremo così beatamente, tu e io.
Ma la grande meraviglia, è che tu e io, rannicchiati nel medesimo nido, ci troveremo in quel momento, uno in Irak e l’altro in Korrasan, tu e io.
(Jalal Al-Din Rumi, mistico persiano)
Voce guida: Il Signore ci accompagni e ci benedica, ci doni la pace e ci
custodisca nella prova, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen
Voce guida: Facciamo festa perché il Signore è con noi
Tutti: Rendiamo grazie a Dio!
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Domenica 14 giugno 2020