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CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO Norma Italiana Data Pubblicazione Edizione N O R M A I T A L I A N A CEI Classificazione Fascicolo Titolo Title CEI 7-10 1997-09 Prima 7-10 3349 H Conduttori di acciaio rivestito di rame a filo unico ovvero cordati destinati a linee aeree di telecomunicazione ed a linee di trasporto di energia Solid or stranded steel-copper conductors for electrical and telecommunication overhead lines APPARECCHIATURE ELETTRICHE PER SISTEMI DI ENERGIA E PER TRAZIONE NORMA TECNICA

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123

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CNR

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE •

AEI

ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA

COMITATOELETTROTECNICO

ITALIANO

Norma Italiana

Data Pubblicazione

Edizione

N O R M A I T A L I A N A C E I

Classificazione Fascicolo

Titolo

Title

CEI 7-10

1997-09

Prima

7-10 3349 H

Conduttori di acciaio rivestito di rame a filo unico ovvero cordati destinati a linee aeree di telecomunicazione ed a linee di trasporto di energia

Solid or stranded steel-copper conductors for electrical and telecommunication overhead lines

APPARECCHIATURE ELETTRICHE PER SISTEMI DI ENERGIA E PER TRAZIONE

NO

RM

A TE

CNIC

A

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Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti. È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.

SOMMARIO

La presente Norma danno prescrizioni sulle caratteristiche meccaniche ed elettriche e sulle modalità perl’ordinazione, la fornitura ed il collaudo di conduttori nudi di energia e di telecomunicazioni per linee aereecostituiti da fili e da corde di acciaio-rame.La presente Norma costituisce la ristampa con modifiche editoriali, secondo il nuovo progetto di veste

editoriale, della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 171).

DESCRITTORI

trasporto di energia; telecomunicazione; linee aeree; conduttori di acciaio rivestito di rame;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI

Nazionali

Europei

Internazionali

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI

Norma Italiana

CEI 7-10

Pubblicazione

Norma Tecnica

Carattere Doc.

Stato Edizione

In vigore

Data validità

1961-12-8

Ambito validità

Nazionale

Varianti

Nessuna

Ed. Prec. Fasc.

Nessuna

Comitato Tecnico

7-Materiali conduttori

Approvata dal

Presidente del CEI

in Data

1961-6-8

in Data

Sottoposta a Chiusa in data

Gruppo Abb.

3

Sezioni Abb.

B

ICS

CDU

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NORMA TECNICACEI 7-10:1997-09

Pagina iii

INDICE GENERALE

Rif. Argomento Pag

.

C A P I T O L O

1

GENERALITÀ

1

S E Z I O N E

1

OGGETTO E SCOPO DELLE NORME

1

S E Z I O N E

2

DEFINIZIONI

1

S E Z I O N E

3

ISTRUZIONI PER L’OFFERTA E L’ORDINAZIONE

2

C A P I T O L O

2

CARATTERISTICHE DEI FILI

2

C A P I T O L O

3

CARATTERISTICHE DELLE CORDE

5

C A P I T O L O

4

MODALITÀ DI FORNITURA

7

S E Z I O N E

1

CONDUTTORI A FILO UNICO

7

S E Z I O N E

2

CORDE

8

C A P I T O L O

5

MODALITÀ DI COLLAUDO

9

S E Z I O N E

1

ELENCO DELLE PROVE

9

S E Z I O N E

2

PRELEVAMENTO DEI CAMPIONI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI

10

S E Z I O N E

3

MODALITÀ DELLE PROVE SUI FILI

11

Fig. 1

.

...........................................................................................................................................................................................................

12

Fig. 2

Cilindro di vetro da litro tipo 1000 UNI -2343

.................................................................................................

14

S E Z I O N E

4

MODALITÀ DELLE PROVE SULLE CORDE

15

APPENDICE

A

METODO DEL TRASFORMATORE DIFFERENZIALE PER LA MISURA DELLA RESISTENZA IN ALTA FREQUENZA (FINO A 200 KHZ) DEI FILI DI ACCIAIO-RAME

16

Fig. 3

............................................................................................................................................................................................................

16

Fig. 4

Trasformatori differenziali

...............................................................................................................................................

16

APPENDICE

B

FILI DI ACCIAIO RIVESTITI DI RAME PER DEPOSITO ELETTROLITICO

18

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Pagina iv

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Pagina 1 di 20

C A P I T O L O

1

GENERALITÀ

S E Z I O N E

1

OGGETTO E SCOPO DELLE NORME

1.1.01

Oggetto e scopo delle norme

Le presenti norme danno prescrizioni sulle caratteristiche meccaniche edelettriche e sulle modalità per l’ordinazione, la fornitura e il collaudo di condut-tori nudi di energia e di telecomunicazioni per linee aeree costituiti:a) da fili di acciaio-rame come definiti in 1.2.01;b) da corde di acciaio-rame come definite in 1.2.02.

Le presenti norme valgono anche, in quanto applicabili, per conduttori acci-aio-rame analoghi a quelli sopra precisati, ma di altro tipo speciale (vedere Ap-pendice B) e per altri impieghi, come a es. i conduttori di guardia o di terra.

Le presenti norme si applicano anche a fili cilindrici di acciaio-rame componenticorde formate in parte con fili di acciaio-rame e in parte con fili di rame elettroli-tico. Non si danno tuttavia prescrizioni per dette corde.

S E Z I O N E

2

DEFINIZIONI

1.2.01

Fili di acciaio-rame

Sono fili cilindrici costituiti da un’anima di acciaio rivestita di un mantello dirame, ottenuti per trafilatura e nei quali il rivestimento di rame risulta saldamentecongiunto all’anima di acciaio.

Nelle presenti norme si considerano i fili dei quattro tipi seguenti:

L’indicazione conducibilità tipo 30%, ovvero tipo 40% indica che la conducibilitàa 20 ˚C in corrente continua del filo acciaio-rame è il 30% ovvero il 40% di quelladi un filo di rame avente la conducibilità del rame campione internazionale e lostesso diametro totale (e quindi la stessa sezione) del filo acciaio-rame. Su questivalori si applicano le tolleranze di cui in 2.1.08.

L’indicazione resistenza meccanica normale o superiore si riferisce ai valori di re-sistenza unitaria alla rottura per trazione di cui in 2.1.04.

Non vengono date prescrizioni per quanto riguarda la qualità del rame del man-tello, la qualità e la composizione tipica dell’acciaio, nonché i metodi di lavora-zione per ottenere il conduttore finito.

1.2.02

Corde di acciaio-rame

Sono corde spiroidali formate con fili di acciaio-rame tutti dello stesso tipo.

1 2 3

Sigla Resistenza meccanica Conducibilità

N. 30N. 40S 30S. 40

normalenormalesuperioresuperiore

30%40%30%40%

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24

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1.2.03

Estremità di una pezzatura

Nelle presenti norme per estremità di una pezzatura si intendono i tratti di 50 mdai due capi della pezzatura stessa.

S E Z I O N E

3

ISTRUZIONI PER L’OFFERTA E L’ORDINAZIONE

1.3.01

Osservanza delle norme

Se l’offerta e l’ordinazione contengono la clausola che i conduttori devono essere con-formi alle norme CEI, essi devono soddisfare alle prescrizioni delle presenti norme.

1.3.02

Dati da indicare

Nelle offerte e nelle ordinazioni devono essere chiaramente indicati i seguenti dati:a) tipo del filo componente il conduttore a filo unico o le corde, secondo 1.2.01

e 1.2.02;b) diametro del filo per conduttori unifilari o composizione delle corde. Per con-

duttori unificati si può, in alternativa, far riferimento alla sezione nominale deiconduttori a filo unico o delle corde;

c) senso di cordatura delle corde (se diverso da quello indicato in 3.1.02);d) lunghezza delle pezzature se diverse da quelle normali (4.1.01 e 4.2.01);e) modalità di esecuzione delle prove di accettazione (se diverse da quelle indi-

cate al capitolo V);f) eventuale richiesta da parte dell’acquirente di esecuzione della prova di tipo

di cui in 5.3.10;g) modalità di imballo (4.1.02).

C A P I T O L O

2

CARATTERISTICHE DEI FILI

2.1.01

Generalità

I fili devono presentare, all’esame a vista, aspetto omogeneo e superficie liscia,cilindrica regolare, esente da rigature, paglie, screpolature, sbavature, ammanchidi materiale, inclusioni o altri difetti.

Non sono ammesse giunzioni sui fili di una pezzatura, salvo precisi accordi incontrario con l’acquirente.

2.1.02

Tolleranza rispetto al diametro teorico

Per i fili di diametro compreso tra 2,00 mm e 2,60 mm la tolleranza sul diametroè

±

0,04 mm; per i fili di diametro maggiore la tolleranza è

±

1,5%.

2.1.03

Massa volumica

Viene assunta convenzionalmente, per i tipi di filo qui considerati:

n

per conducibilità 30%....................................................................... 8,15 kg/dm

3

n

per conducibilità 40%....................................................................... 8,25 kg/dm

3

2.1.04

Caratteristiche di trazione

Per i fili di diametro da 2,00 a 5,20 mm il carico unitario minimo di rottura a tra-zione, riferito alla sezione effettiva misurata come in 5.3.01 e l’allungamento mi-nimo non devono risultare inferiori ai valori indicati in tabella.

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2.1.05

Caratteristiche di torsione continua

I fili di diametro teorico compreso da 2,00 e 5,20 mm devono sopportare senzarottura il numero minimo di 20 torsioni su di un tratto lungo 100 volte il diametroteorico.

Dopo tale numero di torsioni la prova di torsione può seguitare sino a rottura edurante tutta la prova non devono rivelarsi bave, butterazioni, fenditure o altreimperfezioni superficiali di sufficiente grandezza, tali far presumere difetti del filoo imperfetto collegamento tra il mantello di rame e l’anima di acciaio.

Anche nel punto di rottura non si deve manifestare separazione tra il mantello dirame e l’anima di acciaio.

2.1.06

Caratteristiche di piegatura

I fili di acciaio-rame devono sopportare, prima della rottura, il numero minimo dipiegature indicato nella seguente tabella, insieme al raggio delle ganasce da usar-si:

2.1.07

Caratteristiche di avvolgimento

I fili di acciaio-rame devono sopportare la prova di avvolgimento su mandrino didiametro uguale a quello del filo senza che si manifestino bave, butterazioni, fen-diture o altre imperfezioni superficiali di sufficiente grandezza tali da far presu-mere difetti del filo o imperfetto collegamento tra il mantello di rame e l’anima diacciaio.

2.1.08

Resistività equivalente in corrente continua

La resistività equivalente, cioè riferita alla sezione effettiva, a 20 ˚C, misurata incorrente continua, di una pezzatura di fili acciaio-rame non deve essere superiorea 0,0435 Ωmm2/m (e cioè conducibilità circa 39,7% rispetto al rame campione in-ternazionale) per filo di conducibilità tipo 40% e a 0,0580 Ωmm2/m (e cioè con-ducibilità circa 29,7% rispetto al rame campione internazionale) per il filo di con-ducibilità tipo 30%.

Su tali valori si ammette correntemente un aumento dell’8% per fili di conducibi-

1 2 3 4 5 6

Diametro teoricomm

Minimo carico di rotturain kg/mm2

Allungamentoin%

su 200 mmN. 40 N. 30 S. 40 S. 30

da 2,00 a 2,39» 2,40 » 2,79» 2,80 » 3,09» 3,10 » 3,49

1101009692

114109105101

120118115115

128125123123

1,31,51,52,0

» 3,50 » 3,99» 4,00 » 4,39» 4,40 » 4,79» 4,80 » 5,20

89858278

97939086

11010510095

118113108103

2,02,02,02,0

1 2 3

Diametro teoricomm

Numero minimo dellepiegature “n”

Raggio delle ganascemm

da 2,00 a 2,39» 2,40 » 3,09» 3,10 » 5,20

766

55

10

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lità tipo 40%, e dell’11% per i fili di conducibilità tipo 30% qualora il campionesia stato prelevato nei tratti di estremità e cioè a meno di 50 m da un estremo del-la pezzatura.

Nel caso che il filo risulti rivestito di rame per deposito elettrolitico, non si am-mette invece alcun aumento di resistività nei tratti terminali (vedere Appendice B).

Per l’effettuazione dei collaudi le resistività sono normalmente rilevate nei tratti diestremità: nel caso di dubbi, o comunque se il cliente lo desideri, la misura puòanche essere effettuata nei tratti centrali, secondo quanto indicato in 5.2.02 e5.2.03.

Il coefficiente di temperatura da adottare nei calcoli per riportare a 20 ˚C la resi-stività misurata ad altra temperatura compresa tra 10 e 30 ˚C, viene condizional-mente assunto pari a 0,0038 ˚C-1.

2.1.09 Resistenza ad alta frequenzaEseguendo prove ad alta frequenza, l’aumento percentuale di resistenza elettricarispetto a quella ottenuta con prova a corrente continua, non deve superare iseguenti valori

2.1.10 Spessore minimo del mantello di rameLo spessore minimo del mantello di rame in qualsiasi sezione del filo non deveessere inferiore ai valori indicati nella seguente tabella:

Nel caso che il filo risulti rivestito di rame per deposito elettrolitico, lo spessoreminimo del mantello di rame in qualsiasi sezione del filo deve essere conforme aivalori della tabella riportata in Appendice B.

2.1.11 Assenza di discontinuità nel mantello di rame e resistenza alla corrosioneUn provino tolto da una delle estremità di una pezzatura presentata al collaudo,deve dare esito positivo alla prova di cui in 5.3.08.

La prova deve dare esito positivo anche se eseguita dopo un ciclo accelerato dicorrosione come in 5.3.09.

1 2 3 4 5 6 7

Diametro dei filimm

Aumento percentuale di resistenza

a 1 kHz a 50kHz a 150 kHz

tipo30%

tipo40%

tipo30%

tipo40%

tipo30%

tipo40%

da 2,00 a 2,39» 2,40 » 3,09» 3,10 » 4,00

101520

61015

354045

254055

5080

110

70130170

1 2 3

Diametro teoricodel filo

mm

Spessore minimo del mantello di ramemm

tipo 40% tipo 30%

da 2,00 a 2,39» 2,40 » 2,79» 2,80 » 3,09» 3,10 » 3,49

0,130,140,160,18

0,110,120,140,15

da 3,50 a 3,99» 4,00 » 4,39» 4,40 » 4,79» 4,80 » 5,20

0,210,240,270,29

0,170,200,220,24

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2.1.12 Modulo di elasticità e coefficiente di dilatazione termica linearePer il calcolo delle frecce, si consigliano i seguenti valori per il modulo di elasti-cità E e per il coefficiente di dilatazione termica lineare a:

E = 17000 kg/mm2 α = 0,000013 ˚C-1

C A P I T O L O

3 CARATTERISTICHE DELLE CORDE

3.1.01 GeneralitàI fili componenti la corda (1.2.02) e in particolare quelli dello strato esterno de-vono aderire bene tra loro, in modo da ottenere corde ben chiuse (che non pre-sentino rigonfiature o fiaschi) e rotonde.

I diversi fili elementari devono mantenersi naturalmente nella loro posizione nelconduttore completo; nel senso che tagliando il conduttore in una sezione qual-siasi (dopo averlo fortemente serrato a una distanza di circa 50 volte il diametrodella corda dalla sezione di taglio mediante opportuna legatura o morsetto) sipossa facilmente ripristinare a mano la posizione primitiva dei fili nello spezzonedi corda compreso tra il taglio e la legatura.

3.1.02 Senso di cordatura delle cordeSalvo accordi in contrario tra acquirente e fornitore, il senso di cordatura dei filidello strato esterno deve essere destro.

Due strati successivi devono essere sempre cordati in senso contrario.

Nota Una corda ha senso dietro cordatura, ovvero cordatura a Z, quando i fili componenti si ve-dono disposti come l’asta mediana della lettera Z.Una corda ha senso sinistro di cordatura, ovvero cordatura a S, quando i fili componenti si ve-dono disposti come la parte mediana della lettera S.

3.1.03 Passo di cordaturaLe prescrizioni del presente articolo valgono solamente per le corde spiroidalicon fili di diametro eguale.

Per le corde a 3 fili il passo di cordatura deve essere compreso tra 12 e 20 volte ildiametro esterno della corda.

Per le corde a 7 e sino a 19 fili, il passo di cordatura dei fili di ciascun strato puòvariare tra 10 e 16 volte il diametro esterno dello strato.

Per le corde oltre 19 fili il passo di cordatura dello strato esterno non deve esseresuperiore a 14 volte il diametro esterno dello strato; per gli strati interni vedere ilcapoverso precedente.

3.1.04 Saldature (giunzioni)Le corde di pezzatura normale (vedi 4.2.01) non devono presentare saldature.

Per le pezzature di lunghezza superiore alla normale dovranno essere presi fra leparti contraenti accordi speciali circa le eventuali saldature, la loro natura, il loronumero e il loro distanziamento. Si consiglia che le saldature siano limitate al nu-mero strettamente necessario, se possibile evitando più di una saldatura su diuno stesso filo e le saldature sui fili dello strato esterno. Due saldature non de-vono distare tra loro meno di 15 m sulla corda. La resistenza del filo nel punto disaldatura non deve risultare inferiore al 50% del carico di rottura di cui in 2.1.04.

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Il carico di rottura della corda contenente una o più saldature non deve risultareinferiore al valore prescritto in 3.1.06.

Nota Le prescrizioni dell’art. 3.1.05 derivano dal fatto che allo stato attuale non è possibile dare pre-scrizioni precise sulla esecuzione delle giunzioni (saldature) dei fili elementari agli effetti dellasicurezza contro le corrosioni.Si può solo indicare che per giunzioni mediante saldatura si intendono saldature eseguite a re-gola d’arte, autogene ovvero all’argento, con protezione contro la corrosione ottenuta conmezzo idoneo. Tale mezzo può essere un manicotto di rame o di lega di rame, che riveste lazona di saldatura e viene compresso su di essa o saldato agli estremi, e abbia quindi lunghez-za sufficiente e spessore, a giunzione completata, sufficiente ma non superiore al 5% del di-ametro del filo. In luogo del manicotto si può eseguire nella zona di saldatura un riporto diprotezione con adatta lega di rame: riporto che pure deve avere lunghezza e spessore sufficien-ti.La zona di saldatura potrà essere ricotta, per aumentare l’allungamento in tale zona, ed evi-tare quindi la eventuale rottura del filo saldato nella corda sottoposta a trazione.

3.1.05 Massa e resistenza elettricaLa massa di una corda viene convenzionalmente calcolata in base alla massavolumica convenzionale dei fili (vedi 2.1.03), alla sezione teorica e alla lunghezzamaggiorata delle seguenti percentuali:

1,0% per corde a 3 fili

1,5% » » » 7 »

2,0% » » » 19 »

2,5% » » oltre 19 »

Sulla massa così calcolata è ammessa una tolleranza del 2% in più e del 3% inmeno, per tener conto delle tolleranze sui diametri.

La resistenza elettrica va convenzionalmente calcolata in base alle sezioni teorichedei fili componenti, alla loro lunghezza, che viene assunta come quella dellospezzone di corda sotto misura, maggiorata delle percentuali indicate al primo ca-poverso, e alle resistività precisate nel primo capoverso dell’art. 2.1.08. Sul valorecosì calcolato per la resistenza elettrica è ammessa una tolleranza del 2% in piùper tener conto della tolleranza sul diametro dei fili costituenti le corde stesse.

3.1.06 Carico di rotturaIl carico di rottura della corda non deve essere inferiore alla somma dei carichi dirottura minimi dei fili componenti (calcolati in base alla sezione teorica e al corri-spondente carico di rottura unitario minimo ammesso) moltiplicata per i seguenticoefficienti:

0,95% per corde da 3 a 6 fili

0,93% » » » 7 » 12 »

0,91% » » » 13 » 19 »

0,90% » » oltre 20 » 61 »

3.1.07 Modulo di elasticità e coefficiente di dilatazione termica linearePer il calcolo delle catenarie si consiglia di adottare i seguenti valori del modulodi elasticità:n 16000 kg/mm2 per le corde già assestaten 15000 kg/mm2 per le corde non assestate fino a 19 filin 14000 kg/mm2 per le corde non assestate oltre 19 fili.

Come coefficiente di dilatazione termica lineare si adotta il valore α = 0,000013 ˚C-1,eguale a quello dei fili.

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C A P I T O L O

4 MODALITÀ DI FORNITURA

S E Z I O N E

1 CONDUTTORI A FILO UNICO

4.1.01 Pezzature normaliLa massa di ogni pezzatura normale dovrà essere:n per fili di diametro da 2,00 mm a 2,39 mm

dalla massa minima corrispondente a 1000 m alla massa massima di 100 kgn per fili di diametro da 2,40 mm a 3,50 mm

da 55 kg a 100 kgn per fili di diametro da 3,51 mm a 5,20 mm

da 80 kg a 100 kg.

È ammessa una tolleranza del 3% sui valori estremi, salvo diversi accordi conl’acquirente.

È pure ammesso che il 10% delle pezzature possano avere massa inferiore aquelle sopra indicate, purché superiore alla metà di esse.

Per lunghezza di pezzatura o prescrizioni diverse da quelle normali sopra indi-cate, si devono prendere accordi tra l’acquirente e il fornitore.

I conduttori possono essere forniti in matasse o bobine.

Ogni matassa deve contenere una sola pezzatura.

Per fili avvolti su bobine, il numero delle pezzature di ciascuna bobina va stabili-to d’accordo, tra acquirente e fornitore: se in una bobina vi sono più pezzature,le estremità vanno riportate all’esterno.

4.1.02 ImballoOgni matassa deve essere protetta con carta catramata forte con sormonto. Perogni matassa devono essere eseguite almeno tre legature, circa equidistanti, confilo di rame ricotto, o con filo o corda non metallici. Se il fornitore desidera l’im-ballo con altri sistemi, deve dichiararlo all’atto dell’ordinazione. Il diametro inter-no delle matasse non deve essere inferiore a 35 cm.

Le bobine, devono essere di costruzione robusta e appropriata alla massa conte-nuta, e protette con uno strato di carta forte: se l’acquirente desidera la protezi-one con carta impermeabile o con doghe, deve indicarlo all’atto dell’ordinazione.

4.1.03 TarghettaOgni matassa o bobina deve essere contrassegnata all’esterno da una targhettaindicante:n tipo o sigla del materiale;n diametro del filo;n massa netta e lunghezza di ciascuna pezzatura, secondo l’ordine di svolgi-

mento delle pezzature avvolte;n indicazione del fornitore;

n contrassegno CEI se il materiale risponde alle presenti norme.

Nel caso di bobine deve essere pure indicata la tara della bobina.

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S E Z I O N E

2 CORDE

4.2.01 Pezzature normaliS’intendono normali quelle pezzature che hanno una lunghezza (tenuto contodel coefficiente di cordatura) non maggiore della lunghezza dei fili elementaricostituenti la corda (vedi 4.1.01).

È ammesso che il 5% delle pezzature di una fornitura possano avere lunghezzeminori di quelle normali, purché la loro lunghezza non sia minore di 300 m.

Se l’acquirente desidera pezzature diverse dalle normali, ovvero una particolareridotta tolleranza sulle lunghezze, deve prendere accordi con il fornitore all’attodell’ordinazione.

Se nulla viene indicato in tale sede sulla tolleranza delle pezzature, s’intende ac-cettata una tolleranza di ± 50 m fino a una lunghezza di pezzatura di 100 metri, edel ± 5% per pezzature di lunghezza superiore.

Le corde possono essere fornite avvolte in matasse o su bobine: di regola lecorde di 50 mm2 di sezione o di sezione superiore devono essere fornite solo subobine.

Ogni matassa deve contenere una sola pezzatura.

Le bobine possono portare diverse pezzature, purché non si sorpassi la massa di1500 kg per bobina.

4.2.02 ImballoIl diametro interno delle matasse non deve essere minore di 20 volte il diametroesterno della corda e comunque mai minore di 40 cm. Le matasse saranno pro-tette con carta catramata forte con sormonto e almeno tre legature, circa equidi-stanti, con filo di rame ricotto o con corde non metalliche. Sistemi di protezionedifferenti come juta o altro devono essere precisati dall’acquirente all’atto dellarichiesta di offerta e dell’ordinazione.

Le bobine di legno devono essere di costruzione robusta, con flange rinforzateda piastre di acciaio, portanti un foro che permetta il passaggio di un asse a sezi-one quadrata di 50 mm di lato o a sezione circolare di 60 mm di diametro. Leflange devono essere di diametro adatto al conduttore avvolto, in modo cherimanga un margine di almeno 5 cm dall’ultimo strato al bordo della flangia.

Le bobine devono essere dimensionate in modo da poter sopportare tutte leusuali operazioni di carico, scarico, trasporto e rotolamento e permettere losvolgimento sotto un tiro massimo di 4 kg/mm2 di sezione della corda, e co-munque mai superiore a 400 kg. Il conduttore deve essere accuratamente avvoltoin spire ben serrate senza scavalcamento da uno strato all’altro, salvo per la pri-ma e ultima spira di ciascun strato.

Se l’acquirente lo richiede, il conduttore deve essere protetto, per la spedizione,con stecche di legno fissate sulle flange della bobina, o mantenute contro l’ulti-mo strato da nastro metallico.

4.2.03 Targhetta e contrassegnoLe matasse di corda o le bobine devono portare all’esterno le seguenti indicazio-ni in targhetta metallica:n tipo o sigla del materiale;n formazione e sezione della corda;n lunghezza della pezzatura o di ciascuna pezzatura avvolta secondo l’ordine di

svolgimento delle pezzature avvolte;

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n massa netta del conduttore avvolto;n tara della bobina;n indicazione del fornitore;

n contrassegno se il materiale risponde alle presenti norme.

C A P I T O L O

5 MODALITÀ DI COLLAUDO

S E Z I O N E

1 ELENCO DELLE PROVE

5.1.01 GeneralitàLe prove da eseguire si distinguono in:a) prove su conduttori a filo unico;b) prove su corde, che comprendono:

n prove da eseguire sui fili,n prove da eseguire sulla corda completa.

5.1.02 Prove sui conduttori a filo unicoDette prove si distinguono in:A) Prove di accettazione:

1)controllo dell’aspetto esterno,2)controllo del diametro e della sezione (5.3.01),3)controllo dei requisiti meccanici e cioè:

3a)caratteristiche di trazione (carico di rottura e allungamento)(5.3.02),

3b)caratteristiche di torsione (5.3.03),3c)caratteristiche di piegatura (5.3.04),3d)caratteristiche di avvolgimento (5.3.05);

4)controllo della resistività (5.3.06),5)controllo della efficienza del mantello protettore di rame, e cioè:

5a)controllo dello spessore del rivestimento di rame (5.3.07),5b)controllo della continuità del mantello (5.3.08),5c)controllo della resistenza alla corrosione (5.3.09);

B) Prove di tipo.

Nelle presenti norme, come prova di tipo, è considerata solamente la prova di re-sistenza elettrica ad alta frequenza (5.3.10).

5.1.03 Prove sulle cordePer le corde complete le prove di accettazione considerate sono le seguenti:a) controllo dell’esecuzione, formazione, diametro e sezione delle corde e del

passo di cordatura;b) controllo della massa (5.4.01);c) controllo del carico di rottura (5.4.02);d) controllo della resistenza elettrica (5.4.03).

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Le prove sui fili elementari sono valide solo se eseguite su fili prima della cor-datura e su di essi possono effettuarsi tutte le prove di cui in 5.1.02.

Le prove eseguite su campioni di fili ricavati dalle corde e accuratamente raddriz-zati prima della prova, hanno solamente valore indicativo, salvo per quanto siriferisce al controllo della resistenza elettrica della corda (5.4.03).

S E Z I O N E

2 PRELEVAMENTO DEI CAMPIONI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI

5.2.01 GeneralitàLe prove di accettazione sono di regola eseguite nelle officine di produzione. Ilfornitore deve mettere a disposizione dei collaudatori il personale, i campioni, gliapparecchi, gli utensili e tutti i mezzi adatti per l’esecuzione delle prove, o as-sumere il relativo onere qualora non disponga dell’attrezzatura necessaria.

Ogni singola prova di accettazione deve essere eseguita su di un provino che nonabbia subito in precedenza deformazioni o alterazioni dovute a precedenti prove.

Per quanto si riferisce alla prova di tipo, il fornitore deve esibire un certificato di-mostrante i valori ottenuti su di un conduttore di diametro approssimato e dellostesso tipo di quello ordinato. Se l’acquirente ha richiesto espressamente che siaeseguita la prova di tipo di resistenza in alta frequenza su campioni del condut-tore ordinato e qualora il fornitore non disponga di mezzi adeguati, la provadeve essere eseguita secondo le modalità dell’art. 5.3.10 da laboratorio adeguata-mente attrezzato.

Ogni fornitura deve essere divisa, agli effetti del collaudo, in lotti di 250 pezza-tture, se si tratta di fili, o di 50 pezzature, se si tratta di corde. Gli eventuali resi-dui fanno lotto a sé stante. Con accordo tra acquirente e fornitore, i lotti possonoessere formati in modo diverso.

Se l’acquirente intende effettuare le prove su fili elementari prima della cordatu-ra, ciò deve essere dichiarato all’ordinazione, e il fornitore deve invitare tempe-stivamente al collaudo l’acquirente quando ha approntato le pezzature di filo perun lotto.

Qualora l’acquirente rinunci a presenziare alle prove di accettazione, il fornitoreprovvederà direttamente sotto la sua responsabilità a eseguire dette prove suiconduttori a filo unico o sui fili elementari prima della cordatura, inviandoall’acquirente il verbale dei risultati ottenuti.

Per l’esecuzione dei collaudi, per quanto non specificato nella Sezione III e IVper le modalità delle prove, valgono le tabelle UNI sulle prove dei materiali me-tallici.

5.2.02 Conduttori a filo unico e fili non cordatiGli accertamenti dei requisiti relativi all’aspetto esterno e al diametro (2.1.01 e2.1.02), possono essere eseguiti su tutte le pezzature presentate al collaudo, macomunque su non meno del 10%, con un minimo di 10 se l’entità del lotto loconsente.

Se anche due soli campioni non corrispondono alle prescrizioni, l’intero lottodeve essere considerato non conforme alle presenti norme.

La prova di resistenza alla corrosione deve essere di regola eseguita su di un solocampione per lotto, e la prova di resistività al centro della pezzatura deve essereeseguita su una sola pezzatura per lotto, salvo il diritto dell’acquirente di ripeterlasu altra pezzatura, qualora le prove alle estremità della pezzatura abbiano a darluogo a dubbi sul valore della resistività al centro della pezzatura.

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Tutte le altre prove di accettazione vanno eseguite sul 10% delle pezzature dellotto con un minimo di 10 se il numero lo consente.

Da una estremità di ciascuna delle pezzature prescelte per il collaudo deve es-sere tolto uno spezzone di lunghezza sufficiente per eseguire tutte le prove: qua-lora una sola delle prove non sia soddisfacente, deve essere ripetuta detta provasu due tratti della pezzatura vicini al primo campione; se anche una sola diqueste due prove ha esito soddisfacente, la prova sulla pezzatura si considera diesito sfavorevole. Qualora più del decimo delle pezzature esaminate abbia datorisultato sfavorevole, l’intero lotto deve essere considerato non conforme allepresenti norme. Se invece soltanto il decimo o meno del decimo delle pezzatureesaminate non risulta soddisfacente, le prove devono essere ripetute su campionitolti da un numero di nuove pezzature doppio di quello precedente quando ilnumero delle pezzature presentate al collaudo lo consenta e in caso diverso sututte le pezzature. Se sul totale delle pezzature presentate in prima o secondaprova il decimo non risulta soddisfacente, l’intero lotto deve essere consideratonon conforme alle presenti norme.

Il fornitore deve ritirare le pezzature dichiarate non conformi alle presenti norme.

5.2.03 CordeIl controllo dei requisiti relativi alla formazione e aspetto esterno (art. 3.1.02,3.1.03, 3.1.04), viene eseguito di regola su ciascuna delle pezzature, presentate alcollaudo, componenti il lotto.

Se il 5% o più delle corde sottoposte a tale collaudo non corrisponde alle pre-scrizioni, l’intero lotto deve essere considerato non conforme alle presentinorme.

L’accertamento della massa cartacea, del carico di rottura e il controllo della re-sistenza elettrica devono essere eseguiti per ogni lotto su due campioni prelevatida distinte pezzature. Se anche una sola delle prove dà risultato sfavorevole, de-vono essere provati altri due campioni prelevati da altre pezzature. Qualoraanche uno solo di questi campioni dia risultato sfavorevole, l’intero lotto deve es-sere considerato non conforme alle presenti norme.

Le pezzature dichiarate non conformi alle presenti norme devono essere ritiratedal fornitore.

Qualora sia stata riscontrata da parte dell’acquirente la rispondenza alle normesulla resistività dei fili del lotto prima della cordatura, non è più necessarioeseguire la prova di resistenza elettrica delle corde.

S E Z I O N E

3 MODALITÀ DELLE PROVE SUI FILI

5.3.01 Controllo del diametro e della sezione dei filiIl controllo si esegue su diverse sezioni e su due o più diametri per ogni sezione.Il diametro misurato in qualsiasi punto non deve differire dal teorico di più dellatolleranza stabilita. La differenza tra due diametri, misurata in una stessa sezione,non deve superare il valore numerico risultante dall’art. 2.1.02 per la tolleranzasul diametro teorico.

Agli effetti della misura della sezione del filo si assume come valore del diametrola media delle letture fatte in diverse sezioni, e, per ciascuna di queste, in duedirezioni a 90˚.

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5.3.02 Resistenza alla trazione e allungamentoI campioni prima di essere provati devono essere se necessario raddrizzati, aven-do cura di alterare il meno possibile le loro proprietà fisiche. Il carico unitario atrazione è sempre riferito alla sezione riscontrata prima della prova.

La determinazione della resistenza a trazione viene eseguita su provini di circa500 mm, fissati su morsetti di tiro distanti circa 300 mm.

Il provino viene portato ad una sollecitazione di rica 1/10 del carico di rotturateorico, e sotto tale tensione viene segnata la lunghezza di riferimento di 200 mmper l’allungamento.

Lo sforzo viene quindi aumentato in modo uniforme, in modo che tra l’iniziodell’aumento del tiro di trazione e la rottura del provino intercedano almeno 30 s.

L’allungamento alla rottura è valutato sulla lunghezza di 200 mm, dopo aver accosta-to gli estremi. I valori ottenuti non devono essere inferiori a quelli indicati in 2.1.04.

Se non è stato raggiunto il carico di rottura ovvero l’allungamento di prescrizionee la rottura è avvenuta a distanza minore di 40 mm dai morsetti, ovvero fuori deltratto di riferimento per l’allungamento, ovvero a meno di 10 mm dagli estremi didetto tratto, la prova viene eseguita su di un altro campione.

5.3.03 Prova di torsione continuaIl provino deve essere raddrizzato, teso tra due morsetti coassiali, con una lun-ghezza di 100 volte il diametro tra i morsetti.

La velocità di torsione deve essere mantenuta uniforme e deve risultare sull’or-dine di 30 giri/min senza superare sensibilmente tale valore.

La prova deve essere effettuata sotto una sollecitazione di tensione iniziale di cir-ca 1 kg/mm2, e in ogni caso non superiore a 20kg.

Le torsioni vengono proseguite fino a rottura contando il loro numero: la provanon è valida se la rottura è avvenuta in un morsetto o in stretta prossimità di es-so, prima che si sia raggiunto il numero di torsioni prescritte (2.1.05).

5.3.04 Prova di piegaturaI fili serrati a una estremità tra ganasce di acciaio a orlo arrotondato col raggiospecificato nelle relative prescrizioni, vengono piegati a mano mediante appositoattrezzo (braccio di guida) di cui in fig. 1 è dato u esempio.

Le ganasce devono essere collocate sulla morsa come appare dallo schizzo, inmodo che in prossimità dell’angolo arrotondato vi sia 1/10 di mm di agio tra il filoe le ganasce, il braccio di guida deve essere distante 50 mm dal piano delle gana-sce per prove di fili sino a 2,50 mm di diametro e 75 mm per diametri superiori

Fig. 1 .

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Il foro del braccio di guida entro cui scorre il filo deve avere diametro almeno 1,5volte il diametro del filo. La prima piegatura che conta per una unità, corrispondea un angolo di 90˚; essa si esegue collocando il filo nel prolungamento del pianodi serraggio e poi piegandolo di 90˚ sulla faccia di una delle ganasce.

Le altre piegature corrispondono ad angoli di 180˚, e sono contate successiva-mente a partire dalla posizione presa dal filo dopo la prima piegatura. Le piega-ture di 180˚ devono essere eseguite con velocità uniforme, con un ritmo non su-periore a 30 piegature al minuto.

Si considera che un filo sopporti “n” piegature quando si rompe, separandosi indue pezzi, durante la “n+1” piegatura. Il numero “n” così valutato non deve es-sere inferiore a quello indicato in 2.1.06.

5.3.05 Prova di avvolgimentoLa prova di avvolgimento viene eseguita avvolgendo per otto spirali consecutiveil provino sopra un mandrino di diametro eguale a quello del provino. Il filo vi-ene avvolto in modo che le spirali siano fra di loro serrate a contatto.

Il controllo della rispondenza del provino alle prescrizioni dell’art. 2.1.07 si ese-gue secondo quando indicato in 5.3.08.

5.3.06 Controllo della resistivitàLa determinazione della resistività si effettua in base alla misura della resistenzaelettrica, della lunghezza e delle sezione effettiva del provino.

La misura della resistenza viene effettuata con ponte doppio, ovvero con poten-ziometro. La lunghezza del provino, che deve essere posto su apposito tendifilo,dopo essere stato accuratamente raddrizzato, non deve essere inferiore a 500 mm.

La temperatura di prova deve essere compresa fra 10 e 30 ˚C.

La misura della lunghezza viene effettuata tra due prese di tensione: la sezione èdeterminata in base alla misura del diametro (5.3.01).

Il valore della resistività è riportato a 20 ˚C mediante la formula approssimata

Tale valore non deve superare quello indicato in 2.1.08.

Le prove alle estremità delle pezzature devono essere eseguite su spezzonitagliati dalle estremità; per la parte centrale esse devono essere eseguite sullapezzatura montata sopra un supporto isolante, sul quale le spire vengono allar-gate e fatte girare in modo che un tratto di conduttore possa essere misurato eportato sui morsetti del ponte (senza che si debba tagliarlo) per misurare la resi-stività.

5.3.07 Controllo dello spessore minimo del mantello di rameIl controllo deve essere effettuato esaminando una sezione del filo oppor-tunamente preparata, a mezzo di un microscopio con ingrandimento almeno 50,e la sezione deve essere esaminata in ogni punto. A tale scopo la sezione di filoviene montata su apposito supporto e il microscopio deve essere dotato di scalagraduata, in modo che si possa misurare lo spessore minimo del mantello dirame con approssimazione del 2,5%.

Le sezioni devono essere ricavate in vicinanza alla estremità dei campioni desti-nati alle prove di resistività.

Lo spessore così ottenuto non deve essere inferiore a quello prescritto in 2.1.10.

ρ20 ρt 1 0 0038,– t 20–( )[ ]=

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5.3.08 Controllo della continuità del mantello di rameQuesta prova viene effettuata:a) su filo di acciaio-rame che non ha subito altre prove meccaniche e sia ricava-

to da conduttore a filo unico o da corda (2.1.11);b) per controllo della prova di avvolgimento, su filo avvolto a spirale (secondo

2.1.07 e 5.3.05).

Per quanto in a): si determina la continuità e la compattezza del mantello medi-ante l’immersione di una lunghezza conveniente di filo in soluzione di ferroxyl dicui appresso.

Il provino deve essere di lunghezza sufficiente perché piegato a U con raggio dialmeno 2 diametri del provino possa essere immerso per una lunghezza di al-meno 100 mm nella soluzione restando gli estremi al di fuori (fig. 2).

Fig. 2 Cilindro di vetro da litro tipo 1000 UNI -2343

Prima della piegatura il provino deve essere accuratamente pulito con tetracloru-ro di carbonio o altro solvente di grassi e poi immerso per 10 secondi in unasoluzione all’8-10% di acido solforico, per eliminare depositi superficiali di metal-lo; infine accuratamente lavato.

Il provino piegato a U viene poi immerso per qualche istante nel reagente, che ècostituito da una soluzione di ferroxyl composta da:n 10 g di ferricianuro di potassio K3Fe (CN)6n 20 g di acido solforico (H2SO4) puro concentrato (66˚ Be) sciolti in 1 dm3 di

acqua.

La soluzione viene formata sciogliendo prima il ferricianuro di potassionell’acqua, poi aggiungendo lentamente l’acido solforico, e va mantenuta nonesposta all’aria, e deve essere preparata fresca per la prova.

La presenza di acciaio scoperto viene messa in evidenza da segni di colore bluscuro sul filo: la reazione è molto sensibile.

Per quanto in b): il provino avvolto a spirali ben serrate secondo 5.3.05 viene ac-

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curatamente sgrassato come in a), ripulito per immersione per 10 secondi nellaindicata soluzione di acido solforico, risciacquato e immerso nella soluzione diferroxyl, preparata come in a).

La presenza di fessurazioni, crepe o altre imperfezioni dovute alla prova di avvol-gimento viene rivelata da segni di color blu scuro sul provino (e particolarmentesulla parte esterna delle spirali), denotanti che parti di acciaio sono scoperte.

5.3.09 Prova di corrosione accelerataIl campione, sul quale non devono essere state effettuate in precedenza provemeccaniche, viene esposto alla fiamma ossidante di un becco Bunsen per un pe-riodo di tempo sufficiente a portarlo al colore rosso-ciliegia; esso viene quinditolto dalla fiamma e lasciato raffreddare all’aria. Lo spezzone viene poi immersoin una soluzione all’8-10% di acido solforico e ivi lasciato fino a che l’ossido nonsia completamente scomparso, infine lavato in acqua. Dopo aver ripetuto cinquevolte questo ciclo di operazioni, lo spezzone deve ancora sopportare la provacon la soluzione di ferroxyl descritta precedentemente (5.3.08).

Nota Con questa prova si cerca di simulare le condizioni del conduttore di acciaio rivestito di ramedopo un lungo periodo di esercizio, e di determinare l’efficienza protettiva del mantello dirame dopo tale periodo.

5.3.10 Controllo della resistenza ad alta frequenzaQuesta prova di tipo presenta difficoltà per ottenere risultati validi e viene di soli-to effettuata da laboratori adeguatamente attrezzati. I valori di resistenza non de-vono superare quelli indicati in 2.1.09.

In appendice viene indicato un metodo di prova detto «del trasformatore diffe-renziale»; esso porta risultati validi per tutta la gamma di frequenza fino a 200kHz, mentre altri metodi (a esempio il metodo a risonanza) possono essere validisolo per frequenze molto elevate.

S E Z I O N E

4 MODALITÀ DELLE PROVE SULLE CORDE

5.4.01 Controllo della massaLa verifica della massa si deve fare su uno spezzone lungo almeno 3 m. I valoririscontrati devono rispondere a quanto indicato in 3.1.05.

5.4.02 Controllo del carico di rotturaSalvo accordi diversi tra acquirente e forniture, le prove per la determinazionedel carico di rottura a trazione di corde devono essere eseguire su una lunghezzatra i morsetti di almeno 4 m per le corde sino a 40 mm2 di sezione, e di almeno 8m per le corde di maggior sezione; i morsetti di amarro devono essere di gradi-mento tanto del fornitore, quanto dell’acquirente.

I valori riscontrati devono corrispondere a quelli indicati in 3.1.06.

5.4.03 Controllo della resistenza elettrica delle cordeLa verifica della resistenza elettrica viene effettuata misurando (5.3.06) la resisten-za dei singoli fili componenti il campione in esame, e considerando la resistenzaofferta da tutti detti fili messi in parallelo, tenendo conto della loro effettiva lun-ghezza (3.1.05).

La resistenza deve rispondere a quanto indicato in 3.1.05.

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A P P E N D I C EA METODO DEL TRASFORMATORE DIFFERENZIALE PER LA MISURA DELLA

RESISTENZA IN ALTA FREQUENZA (fino a 200 kHz) DEI FILI DI ACCIAIO-RAME (1)

La misura si esegue su uno spezzone della lunghezza di circa 20 m, disposto inmodo da formare una spira rettangolare, delle dimensioni di circa 10 × 0,20 m2,di resistenza Rsx e induttanza Lsx chiusa in corto circuito, che viene concatenatacon i nuclei toroidali di due trasformatori T′ e T″, usati per l’alimentazione e larivelazione (fig. 3 e 4).

Fig. 3

I trasformatori T′ e T″, muniti di schermo elettromagnetico, portano ciascuno altridue avvolgimenti, rispettivamente di spire N′2c, N″1c ed N′2j, N″j, che vengonocollegati fra di loro, i primi attraverso una resistenza campione variabile e i se-condi attraverso una capacità campione variabile (schema di fig. 4).

Fig. 4 Trasformatori differenziali

(1) Il metodo è stato elaborato dall’I.E.N.G.F. (per dettagli vedi Alta Frequenza - N. 2 - Aprile 1959 B. Lavagnino e B. Alby. Il tra-sformatore differenziale per misure di resistenza e frequenze elevate).

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Gli avvolgimenti collegati dei due trasformatori devono avere resistenza interna ereattanza di dispersione trascurabile, rispetto alle impedenze campioni variabili.

Il trasformatore di alimentazione T’ (fig. 3) induce nella spira formata dal condut-tore in esame, una f.e.m. E, che fa circolare la corrente:

e contemporaneamente fornisce (fig. 4):a) la f.e.m. N’2c E, che fa circolare nella resistenza campione variabile Rpc la cor-

rente:

b) la f.e.m. N’2j E che fa circolare nel condensatore campione variabile Cpc la cor-rente:

L’avvolgimento secondario di rivelazione del trasformatore differenziale permettedi verificare le condizioni di flusso nullo e perciò il confronto, in tali condizioni:1) tra la componente in fase della corrente Ix che circola nella spira concatenata

con entrambi i trasformatori e la corrente IR che fa circolare nelle N″1c spiredel trasformatore differenziale, avvolte in senso opposto alla spira in esame:

2) tra la componente immaginaria della corrente Ix e la corrente Ic che si fa cir-colare in N”1j spire del trasformatore differenziale, avvolte in senso concordecolla spira in esame:

Dalla combinazione delle due formule si ricava la resistenza del conduttore:

IxE

Rsx j ω Lsx+--------------------------------

E Rsx

Rsx2 ω2

Lsx2

+------------------------------ j

E ω Lsx

Rsx2 ω2

+ Lsx2

-----------------------------–==

IR

N ′2c E

Rpc----------------=

Ic j N= ′2 j E ωC pc

ERsx

Rsx2 ω2Lsx

2+

----------------------------N ″1c N ′2c E

Rpc-------------------------------=

EωLsx

Rsx2 ω2Lsx

2+

---------------------------- N ″1 j N ′2 j EωCpc=

Rsx

Rpc

N ″1c N ′2c

-------------------------1

1 ω2Cpc

2Rpc

2 N ″1 j N ′2 j

N ″1c N ′2c----------------------------

2+

------------------------------------------------------------------------------⋅=

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A P P E N D I C EB FILI DI ACCIAIO RIVESTITI DI RAME PER DEPOSITO ELETTROLITICO

Per questo tipo speciale di filo di acciaio rivestito di rame per deposizioneelettrolitica, recentemente entrato in produzione, sono ammesse le seguenti va-rianti alle presenti norme:

variante 2.1.08. Resistività equivalente in corrente continua.

Nessun aumento della resistività nei tratti terminali della pezzatura.

variante 2.1.10. Spessore minimo del mantello di rame.

Inoltre la massima differenza ammessa fra lo spessore massimo e lo spessoreminimo in una qualsiasi sezione del filo è la seguente:

Il controllo dello spessore minimo e della differenza degli spessori in una qual-siasi sezione deve essere effettuato a mezzo di un microscopio, secondo le mo-dalità dell’articolo 5.3.07.

Diametro teoricodel filo

mm

Spessore minimo del mantello di ramemm

tipo 40% tipo 30%

da 2,00 a 2,39» 2,40 » 2,79» 2,80 » 3,09» 3,10 » 3,49

0,150,170,190,21

0,130,140,160,17

da 3,50 a 3,99» 4,00 » 4,39» 4,40 » 4,79» 4,80 » 5,20

0,250,280,310,33

0,190,220,240,26

Diametro teoricodel filo

mm

Differenza massima ammessa fra spessoremassimo e spessore minimo, mm

tipo 40% tipo 30%

da 2,00 a 2,39» 2,40 » 2,79» 2,80 » 3,49» 3,50 » 4,39» 4,40 » 5,20

0,050,060,070,080,09

0,050,060,070,080,09

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NORMA TECNICACEI 7-10:1997-09Totale Pagine 24

La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.

Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprioAutorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956

Responsabile: Ing. E. Camagni

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