C’è un “trickle-down” nella ricerca sullo sviluppo sostenibile? Università, Ricerca e...
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C’è un “trickle-down” nella ricerca sullo sviluppo sostenibile?
Università, Ricerca e Educazione alla SostenibilitàSettimana UNESCO DESS “Educazione allo Sviluppo Sostenibile”
Roma, 24 novembre 2014
Claudio Cecchi
EuroSapienza – Studi europei, internazionali e sullo sviluppo
Di che cosa parlerò
Rispondo ai questi che ci sono stati posti dal punto di vista del Centro di Ricerca EuroSapienza. Una prospettiva (italiana) di studi economici e sociali. Lo faccio riflettendo:
1.sull’impegno degli studi economici e sociali per l’analisi dei problemi della sostenibilità
2.sull’informazione sui prodotti della ricerca
3.sui problemi che il trasferimento di conoscenza incontra nell’insegnamento
Concludo sottolineando i limiti del dibatto che segue all’emergere dei concetti di Economia verde e di De-crescita nei confronti dei problemi legati allo Sviluppo Sostenibile
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I quesiti
• Sei entrato in rapporto con la campagna “Educazione allo Sviluppo Sostenibile”?
• Quale “tasso di educazione” è contenuto nelle iniziative intese allo Sviluppo Sostenibile, cui hai partecipato?
• Quanto hanno contribuito all’educazione alla sostenibilità le iniziative a cui hai partecipato?
• Le iniziative rivolte alla sostenibilità cui hai partecipato si sono riflesse in un’educazione alla sostenibilità dei promotori?
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Le risposte ai quesiti
• Sei entrato in rapporto con la campagna “Educazione allo Sviluppo Sostenibile”?
– Soltanto in queste settimane
• Quale “tasso di educazione” è contenuto nelle iniziative intese allo Sviluppo Sostenibile, cui hai partecipato?
– Nessuno, direttamente. Soltanto come eventuale ricaduta
• Quanto hanno contribuito all’educazione alla sostenibilità le iniziative a cui hai partecipato?
– Pochissimo, direttamente. Come sopra
• Le iniziative rivolte alla sostenibilità cui hai partecipato si sono riflesse in un’educazione alla sostenibilità dei promotori?
– Se si intende “committenti”, la risposta è: in qualche caso.
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Perché un quadro così sconfortante?
• Perché l’università deve produrre ricerca, sia per propria iniziativa sia perché la società lo richiede
• Se non c’è ricerca l’università non ha risultati da comunicare
• Se non c’è ricerca l’università non ha problemi da sollevare
• …
• La “domanda” di ricerca dipende dalla maturazione dell’accademia, del sistema di governo, dalla sensibilità della società civile
Queste osservazioni mi spingono a riflettere
1. sull’impegno degli studi economici e sociali per l’analisi dei problemi della sostenibilità
2. sull’informazione sui prodotti della ricerca
3. sui problemi che il trasferimento di conoscenza incontra nell’insegnamento
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Qualche dato statistico sulla ricerca nell’accademia
Da Google Scholar:
Cerca “sostenibile”. Risultati Mondo 64.000
Risultati Italia 565 (0,8%)
Cerca “sostenibilità”. Risultati Mondo 33.700
Risultati Italia 591 (1,7%)
Cerca “sviluppo sostenibile”
Risultati Mondo 17.100
Risultati Italia 151 (0,9%)
Risultati confortanti?
(la popolazione italiana pesa per 0,9% sulla popolazione mondiale)
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La ricerca nelle scienze sociali
Abbondanza di green-washing. Esempi:
… competitività sostenibile del territorio
… felicità sostenibile
… stato sociale sostenibile
… gestione sostenibile delle risorse forestali
… modernità sostenibile
… design sostenibile
… commercio internazionale sostenibile
Nella maggior parte dei casi, si tratta dell’aggiunta del termine “sostenibile” ai soltiti temi di ricerca.
Le aree di maggior coinvolgimento virtuoso riguardano l’urbanistica, la pianificazione territoriale, le costruzione.
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L’informazione sui prodotti della ricerca
Cosa c’è da comunicare?
Qual è il rapporto fra università e società civile?
Quanto è capace l’università di formulare domande sui temi dello sviluppo sostenibile?
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Dalla ricerca alla didattica (qualche premessa)
•Lo sviluppo sostenibile è per sua natura un tema multidisciplinare– Scienze ambientali
– Scienze sociali
– Scienze economiche
•La multidisciplinarità è difficile da praticare?– No, se si pensa di poter segmentare il problema
– Si, se si pensa che sia monolitica
•La multidisciplinarità dello sviluppo sostenibile si scontra con la multidisciplinarità consolidata
– Esistono i corsi di laurea in Economia e commercio (economia, diritto, metodi quantitativi) Scienze politiche (diritto, storia, scienza della politica, sociologia)
– Perché non pensare alla sostenibilità?
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Dalla ricerca alla didattica
Che cosa trasferire? Come farlo? In quale contesto?
•Che cosa trasferire? • Nozioni (prodotti di ricerca)
• Metodo (riflessioni sulla relazione fra problemi e risultati)
•Come farlo? • Pretendendo l’unitarietà e la pervasività In ogni insegnamento
• Accettando la segmentazione (il risultato compare soltanto ricomponendo i segmenti)
•In quale contesto?• A tutti i livelli di formazione universitaria
• Formazione permanente e ricorrente• Corsi di Laurea• Codi di laurea magistrale (master)• Programmi di dottorato
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Dalla ricerca alla didattica (un piccolo inventario)
Si insegna la sostenibilità?
Secondo il Formez:
•Nei corsi di laurea, qualche insegnamento disciplinare•Master di primo livello: Bari, Bologna, Firenze•Laurea magistrale: Politecnico di Torino, Bologna, Ancona, Pescara•Master secondo livello: Luiss di Roma, Tor Vergata
Formez http://www.formez.it/print/notizie/studiare-la-sostenibilità-ambientale-ecco-tutti-i-corsi-iscriversi.html
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Dallo Sviluppo sostenibile all’Economia verde e alla De-crescita
C’è relazione fra ricerca e “progresso”?
In generale si postula che se la ricerca c’è, allora i suoi prodotti vanno a vantaggio di tutti.
– La ricerca è poca (molti temi ambientali …)– Lo “sgocciolamento” funziona molto raramente e solo in situazioni molto
particolari– I vantaggi accademici vanno a chi svolge a ricerca (pubblicazioni e fama)– Alla ricerca dell’originalità (economia verde, degrowth, mimicry, steady
state economy, circular economy …)
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Dallo Sviluppo sostenibile all’Economia verde e alla De-crescita
Sappiamo chi studia lo sviluppo sostenibile?
Non c’è informazione sistematica.
– Ci studia l’Economia verde studia la sostenibilità?– La De-crescita nega la sostenibilità– Lo sviluppo sostenibile è una “disciplina” molto vasta– La multidisciplinarità si scontra con la incomunicabilità– La multidisciplinarità può sconfinare nella “tuttologia”– La specializzazione disciplinare crea comparti non comunicanti– Il lavoro in team pluri-disciplinari è poco praticato
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Dallo Sviluppo sostenibile all’Economia verde e alla De-crescita
In che modo e quanto insegniamo sullo sviluppo sostenibile?
La formazione accademica è palesemente carente.
Qualche studente ha sentito parlare di limiti dello sviluppo
– Certamente la sostenibilità non percorre trasversalmente gli insegnamenti– Gli insegnamenti specifici non trovano sostegno nella categoria– I corsi specialistici non sembrano avere sbocchi professionali – Lo spazio della formazione permanente e ricorrente non sembra
praticata.
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Dallo Sviluppo sostenibile all’Economia verde e alla De-crescita
Concludo constatando:
La ricerca sulla sostenibilità è carenteLa ricerca sulla sostenibilità si confonde con altri approcci emergenti (Green economy e De-crescita)L’informazione sui prodotti di ricerca sulla sostenibilità è nascosta e confusa dal green-washingL’informazione sui prodotti di ricerca sulla sostenibilità è ideologica o commercialeIl trasferimento della ricerca nella formazione è limitato dalla incomunicabilità fra i diversi livelli dell’istruzioneIl trasferimento della ricerca nella formazione richiede la produzione di risultati migliori, più efficaci e più convincenti
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C’è un “trickle-down” nella ricerca sullo sviluppo sostenibile?
Grazie per l’attenzione
Università, Ricerca e Educazione alla SostenibilitàSettimana UNESCO DESS “Educazione allo Sviluppo Sostenibile”
Roma, 24 novembre 2014
Claudio Cecchi
EuroSapienza – Studi europei, internazionali e sullo sviluppo