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1 notes n. 5/2018 Indic dic dic dic dicazio azio azio azio azioni nazio ni nazio ni nazio ni nazio ni naziona na na na nali li li li li e n e n e n e n e nuo uo uo uo uovi s i s i s i s i scena cena cena cena cenari Documento a cura del Comitato Scientifico Nazionale Poste Italiane S. P. A. Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB - Roma Direttore: Giuseppe Desideri - Direttore responsabile: Mariella Cagnetta Reg. Tribunale di Roma n. 8617 del 1962 - Quota annua di abbonamento euro 11,00 C. C. P. n. 37611001 Direzione - Redazione - Amministrazione - Stampa Clivo di Monte del Gallo, 48 00165 Roma Tel. 06634651-2-3-4 Fax 0639375903 [email protected] marzo 2018 I n questo numero 5 n. Questo numero di No- tes riporta il documento “Indica- zioni nazionali e nuovi scenari” e la nota di trasmissione che, il 22 febbraio scorso, sono stati presen- tati nella Sala della Comunica- zione del MIUR alla presenza del- la Ministra Fedeli. Il documento è stato predispo- sto dal Comitato scientifico nazio- nale per le Indicazioni nazionali della scuola dell’Infanzia e del pri- mo ciclo di istruzione, coordina- to dal professor Italo Fiorin. Nella nota di trasmissione del documento, il Miur propone al- cune azioni di accompagnamen- to per la realizzazione degli obiet- tivi mediante una pluralità di azioni ai vari livelli: formazione, raccolta di buone pratiche, indi- rizzo e orientamento. Il docu- mento propone alle scuole una ri- lettura delle Indicazioni nazionali attraverso la lente delle competen- ze di cittadinanza. Le scuole potranno utilizzare il documento per compiere una lettura mirata e approfondita del testo delle Indicazioni nazionali, emanate nel 2012, che sono il do- cumento di riferimento per la pro- gettazione del curricolo della scuo- la dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e fissano, in maniera prescrittiva, le finalità e i traguar- di che vanno garantiti a tutte le alunne e a tutti gli alunni. A più di cinque anni dalla loro pubbli- cazione, le Indicazioni vengono rilanciate e rilette dando maggio- re centralità e trasversalità al tema della cittadinanza che attraverse- rà tutte le discipline per offrire a studentesse e studenti le necessarie competenze per affrontare le sfide dell’oggi e del domani, dei cambia- menti in atto, attraverso la valo- rizzazione dell’educazione alla so- stenibilità, delle lingue, del pensie- ro matematico e computazionale, del digitale, delle arti. Il documento che è stato conse- gnato alle scuole del primo ciclo sarà messo alla prova e sarà ogget- to di consultazione con le istituzio- ni scolastiche statali e paritarie e con la comunità scientifica nazionale prima dell’adozione definitiva. Specifici finanziamenti sono stati destinati dal decreto n. 851/ 2017 all’implementazione delle Indicazioni nazionali.

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    notes n. 5/2018

    IIIIInnnnndicdicdicdicdicazioazioazioazioazioni nazioni nazioni nazioni nazioni nazionananananalililililie ne ne ne ne nuououououovvvvvi si si si si scenacenacenacenacenarrrrriiiii

    Documento a cura delComitato Scientifico Nazionale

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    Direttore: Giuseppe Desideri - Direttore responsabile: Mariella CagnettaReg. Tribunale di Roma n. 8617 del 1962 - Quota annua di abbonamento euro 11,00 C. C. P. n. 37611001

    Direzione - Redazione - Amministrazione - Stampa Clivo di Monte del Gallo, 48 00165 RomaTel. 06634651-2-3-4 Fax 0639375903 [email protected]

    marzo

    2018

    In questo numero

    5n.

    Q uesto numero di No-tes riporta il documento “Indica-zioni nazionali e nuovi scenari” ela nota di trasmissione che, il 22febbraio scorso, sono stati presen-tati nella Sala della Comunica-zione del MIUR alla presenza del-la Ministra Fedeli.

    Il documento è stato predispo-sto dal Comitato scientifico nazio-nale per le Indicazioni nazionalidella scuola dell’Infanzia e del pri-mo ciclo di istruzione, coordina-to dal professor Italo Fiorin.

    Nella nota di trasmissione deldocumento, il Miur propone al-cune azioni di accompagnamen-to per la realizzazione degli obiet-tivi mediante una pluralità diazioni ai vari livelli: formazione,raccolta di buone pratiche, indi-rizzo e orientamento. Il docu-mento propone alle scuole una ri-lettura delle Indicazioni nazionaliattraverso la lente delle competen-ze di cittadinanza.

    Le scuole potranno utilizzareil documento per compiere unalettura mirata e approfondita del

    testo delle Indicazioni nazionali,emanate nel 2012, che sono il do-cumento di riferimento per la pro-gettazione del curricolo della scuo-la dell’infanzia e del primo ciclo diistruzione e fissano, in manieraprescrittiva, le finalità e i traguar-di che vanno garantiti a tutte lealunne e a tutti gli alunni. A piùdi cinque anni dalla loro pubbli-cazione, le Indicazioni vengonorilanciate e rilette dando maggio-re centralità e trasversalità al temadella cittadinanza che attraverse-rà tutte le discipline per offrire astudentesse e studenti le necessariecompetenze per affrontare le sfide

    dell’oggi e del domani, dei cambia-menti in atto, attraverso la valo-rizzazione dell’educazione alla so-stenibilità, delle lingue, del pensie-ro matematico e computazionale,del digitale, delle arti.

    Il documento che è stato conse-gnato alle scuole del primo ciclosarà messo alla prova e sarà ogget-to di consultazione con le istituzio-ni scolastiche statali e paritarie e conla comunità scientifica nazionaleprima dell’adozione definitiva.

    Specifici finanziamenti sonostati destinati dal decreto n. 851/2017 all’implementazione delleIndicazioni nazionali.

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    MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCADIPARTIMENTO PER IL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

    Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

    INDINDINDINDINDIIIIICAZICAZICAZICAZICAZIOOOOONI NNI NNI NNI NNI NAZIAZIAZIAZIAZIOOOOONNNNNALIALIALIALIALIEEEEE

    NUONUONUONUONUOVI SCENVI SCENVI SCENVI SCENVI SCENARIARIARIARIARI

    DDDDDooooocccccumumumumumenenenenenttttto a co a co a co a co a cura deura deura deura deura del Cl Cl Cl Cl Cooooomimimimimitttttaaaaattttto So So So So Scienciencienciencientttttifififififico Nico Nico Nico Nico Nazioazioazioazioazionananananaleleleleleppppper le Ier le Ier le Ier le Ier le Innnnndicdicdicdicdicazioazioazioazioazioni Nni Nni Nni Nni Nazioazioazioazioazionananananali pli pli pli pli per ier ier ier ier il cl cl cl cl curururururrrrrricoicoicoicoicolololololo

    dededededelllllllllla sa sa sa sa scccccuououououollllla dea dea dea dea dellllllllll’’’’’infainfainfainfainfanzinzinzinzinzia e dea e dea e dea e dea e del pl pl pl pl prrrrrimimimimimo cico cico cico cico ciclo di ilo di ilo di ilo di ilo di issssstttttrrrrruziouziouziouziouzionnnnneeeee

    INDICEINDICEINDICEINDICEINDICE

    1. I nuovi scenari1. I nuovi scenari1. I nuovi scenari1. I nuovi scenari1. I nuovi scenari2. Il r2. Il r2. Il r2. Il r2. Il ruououououolo delo delo delo delo dellllllllll’’’’’eeeeeddddducucucucucazioazioazioazioazionnnnne ne ne ne ne nei nei nei nei nei nuououououovvvvvi si si si si scenacenacenacenacenarrrrriiiii3. L3. L3. L3. L3. L’’’’’eeeeeddddducucucucucazioazioazioazioazionnnnne ae ae ae ae alllllllllla cia cia cia cia cittttttttttadinaadinaadinaadinaadinanza e anza e anza e anza e anza e alllllllllla sa sa sa sa sososososostttttenienienienienibbbbbiiiiilililililitttttààààà4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia, competenza, cittadinanza4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia, competenza, cittadinanza4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia, competenza, cittadinanza4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia, competenza, cittadinanza4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia, competenza, cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza

    5.1 Le lingue per la comunicazione e per la costruzione delle conoscenze5.2 Gli ambiti della storia e della geografia5.3 Il pensiero matematico5.4 Il pensiero computazionale5.5 Il pensiero scientifico5.6 Le Arti per la cittadinanza5.7 Il corpo e il movimento

    6. Le competenze sociali, digitali, metacognitive e metodologiche6. Le competenze sociali, digitali, metacognitive e metodologiche6. Le competenze sociali, digitali, metacognitive e metodologiche6. Le competenze sociali, digitali, metacognitive e metodologiche6. Le competenze sociali, digitali, metacognitive e metodologiche7. L7. L7. L7. L7. La pa pa pa pa prrrrrogogogogogetetetetettttttazioazioazioazioazionnnnne dide dide dide dide didaaaaatttttttttticicicicica e la e la e la e la e l’’’’’aaaaammmmmbbbbbienienienienienttttte di ae di ae di ae di ae di apppppppppprrrrrenenenenendimdimdimdimdimenenenenentttttooooo8.La dimensione organizzativa e lo sviluppo professionale del personale scolastico8.La dimensione organizzativa e lo sviluppo professionale del personale scolastico8.La dimensione organizzativa e lo sviluppo professionale del personale scolastico8.La dimensione organizzativa e lo sviluppo professionale del personale scolastico8.La dimensione organizzativa e lo sviluppo professionale del personale scolastico

    9. Prospettive future9. Prospettive future9. Prospettive future9. Prospettive future9. Prospettive future

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    IIIIInnnnndicdicdicdicdicazioazioazioazioazioni Nni Nni Nni Nni Nazioazioazioazioazionananananali e Nli e Nli e Nli e Nli e Nuououououovvvvvi Si Si Si Si Scenacenacenacenacenarrrrriiiii

    1. N1. N1. N1. N1. Nuououououovvvvvi si si si si scenacenacenacenacenarrrrriiiiiSono trascorsi cinque anni dalla pubblicazione

    delle Indicazioni Nazionali per il curricolo dellascuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione,formalizzate con D.M. n. 254 del 13 novembre 2012.

    Le Indicazioni 2012 sono state accompagnateda tre anni di sperimentazione assistita dal Comi-tato Scientifico Nazionale e sostenuta da appositifinanziamenti, che sono confluiti, nell’ultima an-nualità, nell’accompagnamento al modello di cer-tificazione nazionale delle competenze.

    Le reti di scuole che hanno partecipato alla spe-rimentazione hanno riflettuto sul curricolo, suglistrumenti didattici, sugliambienti di apprendi-mento. I report naziona-li sulla sperimentazionehanno restituito una im-magine di vivace ricercae dibattito, uniti a virtuo-se esperienze di innova-zione. Hanno registrato,però, anche il perduraredi situazioni di disorien-tamento e incertezza e diresistenze ad abbandona-re modelli didattici tradizionali di tipo prevalente-mente trasmissivo. Anche dalle testimonianze rac-colte nei territori sono emerse esperienze signifi-cative, unitamente alla fatica di traghettare la di-dattica verso proposte, organizzazioni, ambienti diapprendimento che valorizzino l’autonomia e la re-sponsabilità degli allievi e siano capaci di sviluppa-re conoscenze e abilità significative e competenzedurevoli.

    Le misure di accompagnamento realizzate sisono inserite in un contesto culturale e sociale ca-ratterizzato dai molteplici cambiamenti già prefi-gurati nelle Indicazioni nazionali.

    Il rapido sviluppo tecnologico consente la di-sponibilità di una gran mole di informazioni e co-noscenze, facilmente accessibili a chiunque: tutta-via ciò genera nuove marginalità e nuovi rischi, so-prattutto in persone già interessate da altre fragili-tà (poveri, anziani, persone con scarsi mezzi cul-turali). Si tratta spesso di persone con bassa istru-zione, ma anche di giovani che non hanno ancoramaturato sufficiente esperienza e, non di rado, dipersone con elevata istruzione formale, ma prive

    di adeguati strumenti di accesso consapevole al-l’informazione e, in definitiva, dell’esercizio delpensiero critico.

    I veloci e drammatici cambiamenti in atto nelmondo, nell’economia, nella cultura e il perduraredella crisi economica hanno aumentato la vulne-rabilità, costringendo sempre più persone a rinun-ciare a servizi e beni primari, tra i quali le cure el’istruzione per bambini e giovani; l’instabilità po-litica in aree già “calde” del pianeta e le vecchie enuove emergenze ecologiche ed economiche pla-netarie (povertà, guerre locali, desertificazione, di-sastri ambientali…) hanno accresciuto le spinte

    migratorie verso i Paesidel mondo più ricchi,interrogando la scuolasui temi della conviven-za civile e democratica,del confronto intercul-turale e delle politiche diinclusione.

    Autorevoli e impor-tanti istituzioni sovra-nazionali – ONU, UE,Consiglio d’Europa –hanno raccolto le solle-

    citazioni provenienti dalla società, emanando do-cumenti che richiamano gli Stati ad un maggioreimpegno per la sostenibilità, la cittadinanza euro-pea e globale, la coesione sociale.

    2. Il r2. Il r2. Il r2. Il r2. Il ruououououolo delo delo delo delo dellllllllll’’’’’eeeeeddddducucucucucazioazioazioazioazionnnnne ne ne ne ne nei nei nei nei nei nuououououovvvvvi si si si si scenacenacenacenacenarrrrriiiiiDopo il primo quinquennio di vita delle Indi-

    cazioni Nazionali, è opportuno metterne in lucegli aspetti di fecondità, capaci di orientare l’educa-zione anche negli scenari sopra illustrati.

    È utile che i Collegi dei Docenti riprendano inmodo diffuso e sistematico la riflessione sul testodelle Indicazioni, sul senso dell’istruzione e del-l’educazione, sulle caratteristiche degli ambienti diapprendimento e sulle didattiche più adeguate aperseguire tali finalità.

    Sono numerosi i passaggi della Premessa delleIndicazioni 2012 che offrono spunti di riflessionedel tutto attuali sul ruolo della scuola nella societàe sul significato dell’istruzione per la formazionedella persona e del cittadino, suggerendo nel con-tempo modalità di progettazione e pianificazionedell’offerta formativa.

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    Nel capitolo "Cultura, scuola, persona", nelladescrizione de: “La scuola nel nuovo scenario”, silegge:

    “(...) la scuola non può abdicare al compito dipromuovere la capacità degli studenti di dare sensodare sensodare sensodare sensodare sensoalla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurreridurreridurreridurreridurrela frammentazione la frammentazione la frammentazione la frammentazione la frammentazione e il carattere episodico che ri-schiano di caratterizzare la vita dei bambini e degliadolescenti. (…)

    (...) la scuola è perciò investita da una doman-da che comprende, insieme, l’apprendimento e “iiiiilllllsssssaaaaappppper ser ser ser ser stttttaaaaarrrrre ae ae ae ae al ml ml ml ml mooooonnnnndddddooooo”(…)

    Inoltre l’orizzonte territoriale della scuola si al-larga. (...)

    Una molteplicità di culture e di lingue sono en-trate nella scuola. L’intercultura è già oggi il model-lo che permette a tutti i bambini e ragazzi il ricono-ricono-ricono-ricono-ricono-ssssscicicicicimmmmmenenenenenttttto ro ro ro ro reeeeecicicicicippppprrrrroooooccccco e do e do e do e do e deeeeellllllllll’’’’’iiiiidddddenenenenentttttiiiiitttttà dà dà dà dà di cii cii cii cii ciasasasasascucucucucunnnnnooooo.

    (...) sono presenti, al contempo, vecchie e nuoveforme di emarginazione culturale e di analfabeti-smo. Queste si intrecciano con analfabetismi di ri-torno, che rischiano di impedire a molti lllll’’’’’eeeeessssserererererciziciziciziciziciziooooodi una piena cittadinanzadi una piena cittadinanzadi una piena cittadinanzadi una piena cittadinanzadi una piena cittadinanza. (...)

    Dunque il “fare scuola” oggi significa mettere inrelazione la complessità di modi radicalmente nuo-vi di apprendimento con un’opera quotidiana diguida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ri-cerca multi-dimensionale. Al contempo significacurare e consolidare le competenze e i saperi dicurare e consolidare le competenze e i saperi dicurare e consolidare le competenze e i saperi dicurare e consolidare le competenze e i saperi dicurare e consolidare le competenze e i saperi dibase, che sono irrinunciabilibase, che sono irrinunciabilibase, che sono irrinunciabilibase, che sono irrinunciabilibase, che sono irrinunciabili perché sono le fonda-menta per l’uso consapevole del sapere diffuso e per-ché rendono precocemente effettiva ogni possibilitàdi apprendimento nel corso della vita. (…)

    In tale scenario, alla scuola spettano alcune fi-nalità specifiche: offrire agli studenti occasioni diapprendimento dei saperi e dei linguaggi culturalidi base; far sì che gli studenti acquisiscano gli stru-stru-stru-stru-stru-menti di pensiero necessari per apprendere a se-menti di pensiero necessari per apprendere a se-menti di pensiero necessari per apprendere a se-menti di pensiero necessari per apprendere a se-menti di pensiero necessari per apprendere a se-lezionare le informazionilezionare le informazionilezionare le informazionilezionare le informazionilezionare le informazioni; promuovere negli stu-denti la capacità di elaborare metodi e categorie chesiano in grado di fare da bussola negli itinerari per-sonali; favorire l’aaaaauuuuutttttooooonnnnnooooommmmmiiiiia da da da da di pi pi pi pi pensensensensensiiiiierererererooooo degli stu-denti, orientando la propria didattica alla costru-zione di saperi a partire da concreti bisogni forma-tivi.(…)

    La scuola realizza appieno la propria funzionepubblica impegnandosi, in questa prospettiva, peril successo scolastico di tutti gli studenti, con unaparticolare attenzione al sostegno delle varie for-particolare attenzione al sostegno delle varie for-particolare attenzione al sostegno delle varie for-particolare attenzione al sostegno delle varie for-particolare attenzione al sostegno delle varie for-mmmmme de de de de di di di di di diiiiiververververversssssiiiiitttttà, dà, dà, dà, dà, di di di di di diiiiisssssaaaaabbbbbiiiiillllliiiiitttttà o dà o dà o dà o dà o di si si si si svavavavavannnnntttttaaaaaggggggggggiiiiiooooo.

    (…) In entrambi i casi con la finalità sancita dalla

    nostra Costituzione di garantire e di promuovere ladignità e l’uguaglianza di tutti gli studenti “senzadistinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,di opinioni politiche, di condizioni personali e so-ciali” e impegnandosi a rimuovere gli ostacoli diqualsiasi natura che possano impedire “il pieno svi-il pieno svi-il pieno svi-il pieno svi-il pieno svi-llllluuuuuppppppppppo do do do do deeeeelllllllllla pa pa pa pa pererererersssssooooonnnnna ua ua ua ua ummmmmaaaaannnnnaaaaa”.

    3. L3. L3. L3. L3. L’’’’’eeeeeddddducucucucucazioazioazioazioazionnnnne ae ae ae ae alllllllllla cia cia cia cia cittttttttttadinaadinaadinaadinaadinanza enza enza enza enza ealla sostenibilitàalla sostenibilitàalla sostenibilitàalla sostenibilitàalla sostenibilità

    Il Consiglio d’Europa, in particolare con il do-cumento pubblicato nel 2016 “Competences fordemocratic culture. Living together as equals in cul-turally diverse democratic societies”1 indica le com-petenze, abilità e conoscenze che le persone do-vrebbero sviluppare nel corso della formazione dibase per consentire una corretta convivenza de-mocratica.

    Sono indicazioni del tutto coerenti con la Rac-Rac-Rac-Rac-Rac-comandazione del Parlamento Europeo e delcomandazione del Parlamento Europeo e delcomandazione del Parlamento Europeo e delcomandazione del Parlamento Europeo e delcomandazione del Parlamento Europeo e delConsiglio dell’UE del 18.12.2006Consiglio dell’UE del 18.12.2006Consiglio dell’UE del 18.12.2006Consiglio dell’UE del 18.12.2006Consiglio dell’UE del 18.12.2006, che presentale otto competenze chiave per l’apprendimento per-manente, assunte nelle Indicazioni Nazionali come“orizzonte di riferimento” e finalità generale delprocesso di istruzione:

    “Nell’ambito del costante processo di ela-borazione e verifica dei propri obiettivi e nel-l’attento confronto con gli altri sistemi scola-stici europei, le Indicazioni nazionali inten-dono promuovere e consolidare le competen-ze culturali basilari e irrinunciabili tese a svi-luppare progressivamente, nel corso della vita,le competenze-chiave europee.”Le otto competenze chiave, così come recita la

    Raccomandazione, “sono quelle di cui tutti hannobisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali,la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occu-pazione” e si caratterizzano come competenze perla vita. Costituiscono, dal punto di vista metodolo-gico, un framework capace di contenere le compe-tenze culturali afferenti alle diverse discipline e lecompetenze metacognitive, metodologiche e socialinecessarie ad operare nel mondo e ad interagirecon gli altri.

    Le competenze chiave sono assunte a riferimen-to non solo nelle Indicazioni 2012 ma, con diversiaccenti, anche in altri documenti di indirizzo cur-ricolare fin dal 2007: il D.M. 139/2007; i DPR n.87, 88, 89 del 2010; le Indicazioni Nazionali per iLicei; le Linee Guida degli Istituti tecnici e Profes-sionali.

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    Altro importante riferimento per l’educazionealla cittadinanza è la Raccomandazione del 23Raccomandazione del 23Raccomandazione del 23Raccomandazione del 23Raccomandazione del 23aprile 2008, sul Quadro Europeo delle Qualifi-aprile 2008, sul Quadro Europeo delle Qualifi-aprile 2008, sul Quadro Europeo delle Qualifi-aprile 2008, sul Quadro Europeo delle Qualifi-aprile 2008, sul Quadro Europeo delle Qualifi-chechechecheche che, illustrando il significato di competenza nelcontesto europeo, ne precisa la finalità per la con-vivenza democratica:

    “competenze: comprovata capacità di utilizza-re conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studioe nello sviluppo professionale e personale. Le com-Le com-Le com-Le com-Le com-petenze sono descritte in termini di responsabili-petenze sono descritte in termini di responsabili-petenze sono descritte in termini di responsabili-petenze sono descritte in termini di responsabili-petenze sono descritte in termini di responsabili-tttttà e aà e aà e aà e aà e auuuuutttttooooonnnnnooooommmmmiiiiia.a.a.a.a.”.

    L’agire autonomo e responsabile delle personecompetenti conferisce al concetto di competenzaun significato non solo cognitivo, pratico, metaco-gnitivo, ma anche e soprattutto etico.

    Fin dal 2008, le norme nazionali hanno intro-dotto nei curricoli l’insegnamento di “CiCiCiCiCittttttttttadinaadinaadinaadinaadinan-n-n-n-n-za e Cza e Cza e Cza e Cza e Cososososostttttiiiiitttttuziouziouziouziouzionnnnneeeee”, associandolo all’area storico-geografica.

    Nel capitolo “La scuola del primo ciclo”, le Indi-cazioni 2012 riservano una particolare attenzionea “Cittadinanza e Costituzione”, ove si richiama lanecessità di introdurre la conoscenza della CartaCostituzionale, in particolare la prima parte e gliarticoli riguardanti l’organizzazione dello Stato.Questi aspetti di conoscenza della Costituzione,delle forme di organizzazione politica e ammini-strativa, delle organizzazioni sociali ed economi-che, dei diritti e dei doveri dei cittadini possono es-sere certamente affidati al docente di storia e com-prese nel settore di curricolo che riguarda tale di-sciplina. Tuttavia, le Indicazioni richiamano condecisione l’aspetto trasversale dell’insegnamento,che coinvolge i comportamenti quotidiani dellepersone in ogni ambito della vita, nelle relazionicon gli altri e con l’ambiente e pertanto impegnatutti i docenti a perseguirlo nell’ambito delle pro-prie ordinarie attività:

    “È compito peculiare di questo ciclo scola-stico pppppooooorrrrrrrrrre le le le le le be be be be basasasasasi pi pi pi pi per ler ler ler ler l’’’’’eeeeesssssererererercizicizicizicizicizio do do do do deeeeelllllllllla cia cia cia cia citttttttttta-a-a-a-a-dinanza attivadinanza attivadinanza attivadinanza attivadinanza attiva, potenziando e ampliando gliapprendimenti promossi nella scuola dell’in-fanzia.

    L’educazione alla cittadinanza viene pro-mossa attraverso esperienze significative checonsentano di apprendere il concreto pren-apprendere il concreto pren-apprendere il concreto pren-apprendere il concreto pren-apprendere il concreto pren-dddddererererersssssi cui cui cui cui currrrra da da da da di si si si si se se se se se sttttteeeeessssssssssi, di, di, di, di, deeeeegggggllllli ai ai ai ai allllltttttrrrrri e di e di e di e di e deeeeellllllllll’’’’’aaaaam-m-m-m-m-bientebientebientebientebiente e che favoriscano forme di coopera-forme di coopera-forme di coopera-forme di coopera-forme di coopera-zione e di solidarietàzione e di solidarietàzione e di solidarietàzione e di solidarietàzione e di solidarietà. Questa fase del proces-so formativo è il terreno favorevole per lo svi-

    luppo di un’adesione consapevole a valori con-divisi e di atteggiamenti cooperativi e collabo-rativi che costituiscono la condizione per pra-ticare la convivenza civile.

    Obiettivi irrinunciabili dell’educazione allacittadinanza sono la costruzione del senso disenso disenso disenso disenso dillllleeeeegagagagagallllliiiiitttttààààà e lo sviluppo di un’etica della respon-sabilità, che si realizzano nel dovere di sceglie-re e agire in modo consapevole e che implica-no l’impegno a elaborare idee e a promuovereazioni finalizzate al miglioramento continuodel proprio contesto di vita, a partire dalla vitaquotidiana a scuola e dal personale coinvol-gimento in routine consuetudinarie che pos-sono riguardare la pulizia e il buon uso deiluoghi, la cura del giardino o del cortile, lacustodia dei sussidi, la documentazione, le pri-pri-pri-pri-pri-me forme di partecipazione alle decisionime forme di partecipazione alle decisionime forme di partecipazione alle decisionime forme di partecipazione alle decisionime forme di partecipazione alle decisionicccccooooommmmmuuuuunnnnniiiii, le piccole riparazioni, l’organizzazio-ne del lavoro comune, ecc.

    (...) Parte integrante dei diritti costituzio-nali e di cittadinanza è il diritto alla parola(articolo 21) il cui esercizio dovrà essere prio-ritariamente tutelato ed incoraggiato in ognicontesto scolastico e in ciascun alunno, aven-do particolare attenzione a sviluppare le re-gole di una conversazione corretta. È attra-verso la parola e il dialogo tra interlocutoriche si rispettano reciprocamente, infatti, chesi costruiscono significati condivisi e si operaper sanare le divergenze, per acquisire puntidi vista nuovi, per negoziare e dare un sensodare un sensodare un sensodare un sensodare un sensopositivo alle differenzepositivo alle differenzepositivo alle differenzepositivo alle differenzepositivo alle differenze così come per preve-nire e regolare i conflitti.

    La lingua italiana costituisce il primoLa lingua italiana costituisce il primoLa lingua italiana costituisce il primoLa lingua italiana costituisce il primoLa lingua italiana costituisce il primostrumento di comunicazione e di accessostrumento di comunicazione e di accessostrumento di comunicazione e di accessostrumento di comunicazione e di accessostrumento di comunicazione e di accessoai saperi.ai saperi.ai saperi.ai saperi.ai saperi. La lingua scritta, in particolare, rap-presenta un mezzo decisivo per l’esplorazionedel mondo, l’organizzazione del pensiero e perla riflessione sull’esperienza e il sapere dell’uma-nità.

    È responsabilità di tutti i docenti garanti-re la padronanza della lingua italiana, valo-rizzando al contempo gli idiomi nativi e le lin-gue comunitarie. Così intesa, la scuola diven-ta luogo privilegiato di apprendimento e diconfronto libero e pluralistico.”

    Uno scenario del tutto coerente è delineato nei17 obiettivi enunciati dall’ONU nell’Agenda 2030per lo sviluppo sostenibile:

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    “L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibi-le è un prrrrrogogogogogrrrrraaaaammmmmmmmmma da da da da d’’’’’aziaziaziaziaziooooonnnnne pe pe pe pe per ler ler ler ler le pe pe pe pe pererererersssssooooonnnnne,e,e,e,e,il pianeta e la prosperitàil pianeta e la prosperitàil pianeta e la prosperitàil pianeta e la prosperitàil pianeta e la prosperità sottoscritto nel set-tembre 2015 dai governi dei 193 Paesi mem-bri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per loSviluppo Sostenibile – Sustainable Develop-ment Goals, SDGs – in un grande program-ma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o tra-guardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per loSviluppo Sostenibile ha coinciso con l’iniziodel 2016, guidando il mondo sulla strada dapercorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: iPaesi, infatti, si sono impegnati a raggiunger-li entro il 2030. Gli Obiettivi per lo Sviluppodanno seguito ai risultati degli Obiettivi diSviluppo del Millennio (Millennium Develop-ment Goals) che li hanno preceduti, e rappre-sentano obiettivi comuni su un insieme diquestioni importanti per lo sviluppo: la lottaalla povertà, l’eliminazione della fame e il con-trasto al cambiamento climatico, per citarnesolo alcuni. ‘Obiettivi comuni’ significa che essiriguardano tutti i Paesi e tutti gli individui:nnnnneeeeessssssssssuuuuunnnnno no no no no ne è ee è ee è ee è ee è essssscccccllllluuuuusssssooooo, n, n, n, n, né dé dé dé dé deeeeeve eve eve eve eve essssssssssererererere le le le le lasasasasascicicicicia-a-a-a-a-to indietro lungo il cammino necessario perto indietro lungo il cammino necessario perto indietro lungo il cammino necessario perto indietro lungo il cammino necessario perto indietro lungo il cammino necessario perportare il mondo sulla strada della sosteni-portare il mondo sulla strada della sosteni-portare il mondo sulla strada della sosteni-portare il mondo sulla strada della sosteni-portare il mondo sulla strada della sosteni-bbbbbiiiiillllliiiiitttttà.à.à.à.à.”””””2

    QQQQQUUUUUADADADADADRRRRRO 1O 1O 1O 1O 1

    I 17 OI 17 OI 17 OI 17 OI 17 OBBBBBIEIEIEIEIETTTTTTIVI DTIVI DTIVI DTIVI DTIVI DELL'AELL'AELL'AELL'AELL'AGENDGENDGENDGENDGENDA 2030A 2030A 2030A 2030A 2030

    Obiettivo 1. Porre fine ad ogni forma di po-vertà nel mondo;Obiettivo 2. Porre fine alla fame, raggiungerela sicurezza alimentare, migliorare la nutrizio-ne e promuovere un’agricoltura sostenibile;Obiettivo 3. Assicurare la salute e il benessereper tutti e per tutte le età;Obiettivo 4. Fornire un’educazione di qualità,equa ed inclusiva, e opportunità di apprendi-mento per tutti;Obiettivo 5. Raggiungere l’uguaglianza di ge-nere ed emancipare tutte le donne e le ragaz-ze; Obiettivo 6. Garantire a tutti la disponibi-lità e la gestione sostenibile dell’acqua e dellestrutture igienico-sanitarie;Obiettivo 7. Assicurare a tutti l’accesso a siste-mi di energia economici, affidabili, sostenibilie moderni;

    Obiettivo 8. Incentivare una crescita econo-mica duratura, inclusiva e sostenibile, un’oc-cupazione piena e produttiva ed un lavoro di-gnitoso per tutti;Obiettivo 9. Costruire un’infrastruttura resi-liente e promuovere l'innovazione ed una in-dustrializzazione equa, responsabile e soste-nibile;Obiettivo 10. Ridurre l'ineguaglianza all'in-terno di e fra le nazioni;Obiettivo 11. Rendere le città e gli insediamentiumani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;Obiettivo 12. Garantire modelli sostenibili diproduzione e di consumo;Obiettivo 13. Promuovere azioni, a tutti i li-velli, per combattere il cambiamento climati-co;* Obiettivo 14. Conservare e utilizzare inmodo durevole gli oceani, i mari e le risorsemarine per uno sviluppo sostenibile;Obiettivo 15. Proteggere, ripristinare e favori-re un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre;Obiettivo 16. Promuovere società pacifiche einclusive per uno sviluppo sostenibile;Obiettivo 17. Rafforzare i mezzi di attuazio-ne e rinnovare il partenariato mondiale perlo sviluppo sostenibile.”.

    *Riconoscendo che la Convenzione delle Na-zioni Unite sui Cambiamenti Climatici è ilprincipale forum internazionale e intergover-nativo per la negoziazione della risposta glo-bale al cambiamento climatico

    Il testo dell’Agenda in italiano è reperibi-le al sito: http://www.unric.org/it/images/Agenda_2030_ITA.pdf

    Gli obiettivi dell’Agenda (cfr Q1) riguardano, alivello sistemico, gli Stati e le organizzazioni politi-che nazionali e sovranazionali. LLLLL’’’’’ooooobbbbbietietietietiettttttiiiiivvvvvo co co co co chhhhhe pe pe pe pe piiiiiùùùùùdirettamente coinvolge la scuola è il n. 4direttamente coinvolge la scuola è il n. 4direttamente coinvolge la scuola è il n. 4direttamente coinvolge la scuola è il n. 4direttamente coinvolge la scuola è il n. 4, nelquale la scuola italiana è da sempre attivamente im-pegnata e per il quale però si richiede un impegnosupplementare proprio alla luce delle nuove emer-genze. L’istruzione, tuttavia, può fare molto pertutti gli obiettivi enunciati nell’Agenda, fornendocompetenze culturali, metodologiche, sociali perla costruzione di una consapevole cittadinanza glo-bale e per dotare i giovani cittadini di strumentiper agire nella società del futuro in modo da mi-gliorarne gli assetti.

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    Le sollecitazioni presenti nei documenti del-l’UE, del Consiglio d’Europa, dell’ONU e nelle In-dicazioni 2012 richiamano le comunità professio-nali delle scuole a organizzare il curricolo e le pro-poste didattiche in modo da inquadrarle nella cor-nice di senso e significato della cittadinanza.

    I docenti sono chiamati non a insegnare cosediverse e straordinarie, ma a selezionare le infor-mazioni essenziali che devono divenire conoscen-ze durevoli, a predisporre percorsi e ambienti diapprendimento affinché le conoscenze alimentinoabilità e competenze culturali, metacognitive, me-todologiche e sociali per nutrire la cittadinanza at-tiva.4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia,4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia,4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia,4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia,4. La scuola dell'Infanzia: identità, autonomia,competenza, cittadinanzacompetenza, cittadinanzacompetenza, cittadinanzacompetenza, cittadinanzacompetenza, cittadinanza

    La scuola dell’infanzia è parte integrante delpercorso formativo unitario previsto dalle Indica-zioni 2012 e, soprattutto negli istituti comprensi-vi, contribuisce alla elaborazione del curricolo ver-ticale. In questo grado di scuola la centralità di ognisoggetto nel processo di crescita è favorita dal par-ticolare contesto educativo: è la scuola dell’atten-zione e dell’intenzione, del curricolo implicito – chesi manifesta nell’organizzazione degli spazi e deitempi della giornata educativa – e di quello esplici-to che si articola nei campi di esperienza. Questimettono al centro dell’apprendimento l’operare delbambino, la sua corporeità, le sue azioni, i suoi lin-guaggi. Nella scuola dell’infanzia non si tratta diorganizzare e “insegnare” precocemente contenu-ti di conoscenza o linguaggi/abilità, perché i campidi esperienza vanno piuttosto visti come contesticulturali e pratici che “amplificano” l’esperienza deibambini grazie al loro incontro con immagini,parole, sottolineature e “rilanci” promossi dall’in-tervento dell’insegnante.

    Tra le finalità fondamentali della Scuola dell'In-fanzia, oltre a “identità”, “autonomia”, “competen-ze” viene indicata anche la “cittadinanza”:

    “Vivere le prime esperienze di cittadinan-za significa scoprire l’altro da sé e attribuireprogressiva importanza agli altri e ai loro bi-sogni; rendersi sempre meglio conto della ne-cessità di stabilire regole condivise; implica ilprimo esercizio del dialogoprimo esercizio del dialogoprimo esercizio del dialogoprimo esercizio del dialogoprimo esercizio del dialogo che è fondatosulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione alpunto di vista dell’altro e alle diversità di ge-nere, il primo riconoscimento di diritti e do-primo riconoscimento di diritti e do-primo riconoscimento di diritti e do-primo riconoscimento di diritti e do-primo riconoscimento di diritti e do-veri uguali per tuttiveri uguali per tuttiveri uguali per tuttiveri uguali per tuttiveri uguali per tutti; significa porre le fonda-menta di un comportamento eticamente

    orientato, rispettoso degli altri, dell’ambientee della natura.”.Al centro del curricolo si colloca la promozio-

    ne delle competenze di base (cognitive, emotive,sociali) che strutturano la crescita di ogni bambi-no. Suggestive a questo proposito sono le osserva-zioni contenute nel campo di esperienza “il sé eil sé eil sé eil sé eil sé elllll’’’’’aaaaallllltttttrrrrrooooo” che prefigura la promozione di una citta-dinanza attiva e responsabile.

    (...) “I molti perché rappresentano la lorospinta a capire il significato della vita che licirconda e il valore morale delle loro azioni.Nella scuola hanno molte occasioni per pren-dere coscienza della propria identità, per sco-prire le diversità culturali, religiose, etniche,per apprendere le prime regole del vivere so-prime regole del vivere so-prime regole del vivere so-prime regole del vivere so-prime regole del vivere so-ciciciciciaaaaallllleeeee, per riflettere sul senso e le conseguenzedelle loro azioni (...)

    (...) Questo campo rappresenta l’ambitoelettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, delfunzionamento della vita sociale, della citta-dinanza e delle istituzioni trovano una pri-pri-pri-pri-pri-mmmmma “a “a “a “a “pppppaaaaallllleeeeessssstttttrrrrraaaaa””””” per essere guardati e affrontaticoncretamente.(...)

    (...) La scuola si pone come spazio di in-contro e di dialogo, di approfondimento cul-turale e di reciproca formazione tra genitori einsegnanti per affrontare insieme questi temie proporre ai bambini un modello di ascolto edi rispetto, che li aiuti a tttttrrrrrooooovavavavavarrrrre re re re re riiiiissssspppppooooosssssttttte ae ae ae ae alllllllllleeeeeloro domande di sensoloro domande di sensoloro domande di sensoloro domande di sensoloro domande di senso in coerenza con le scel-te della propria famiglia, nel comune intentodi rafforzare i presupposti della convivenzademocratica.(...)”.Questo campo ha come oggetto la ricostruzio-

    ne dell’ambiente di vita dei bambini, della loro espe-rienza e storia personale, da curvare verso la con-sapevolezza di una storia “plurale”, di regole tra-sparenti di convivenza, di costruzione di un futuroda vivere insieme (cittadinanza), nel delicato equi-librio tra “grammatiche comuni” (da condividere)e diversità (da riconoscere e rispettare). “Cittadi-nanza e Costituzione” si affaccia concretamentenella vita delle sezioni “colorate” e non solo neidocumenti curricolari.

    L’identità pedagogica della scuola dell’infanzia,oggi chiamata a confrontarsi anche con la prospet-tiva “zero-sei” può aiutare tutta le scuola di base(3-14 anni) ad affrontare con fiducia e convinzio-ne i compiti formativi a cui è chiamata dalle nuovecondizioni sociali e culturali.

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    5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanza5. Gli strumenti culturali per la cittadinanzaL’esercizio della cittadinanza attiva necessita di

    strumenti culturali e di sicure abilità e competen-ze di base, cui concorrono tutte le discipline. Diseguito si propongono alcuni spunti di riflessioneche emergono dalla lettura delle Indicazioni 2012in merito ai contributi che le varie discipline pos-sono offrire allo sviluppo delle competenze chiave.

    5.1 Le lingue per la comunicazione e per la co-5.1 Le lingue per la comunicazione e per la co-5.1 Le lingue per la comunicazione e per la co-5.1 Le lingue per la comunicazione e per la co-5.1 Le lingue per la comunicazione e per la co-struzione delle conoscenzestruzione delle conoscenzestruzione delle conoscenzestruzione delle conoscenzestruzione delle conoscenze

    Le Indicazioni 2012 in molti passaggi richia-mano alla necessità di dotare gli alunni di sicurecompetenze linguistiche, necessarie per la relazio-ne comunicativa, l’espressione di sé e dei proprisaperi, l’accesso alle informazioni, la costruzionedelle conoscenze e l’esercizio della cittadinanza.

    Nel capitolo “La scuola del primo ciclo”, nel pun-to relativo alla alfabetizzazione culturale di basealfabetizzazione culturale di basealfabetizzazione culturale di basealfabetizzazione culturale di basealfabetizzazione culturale di base,si legge:

    (…) “All’alfabetizzazione culturale e socia-le concorre in via prioritaria lllll’’’’’eeeeeddddduuuuucccccaziaziaziaziaziooooonnnnne pe pe pe pe plllllu-u-u-u-u-rilingue e interculturalerilingue e interculturalerilingue e interculturalerilingue e interculturalerilingue e interculturale. La lingua mater-mater-mater-mater-mater-nanananana, la lingua di scolarizzazionedi scolarizzazionedi scolarizzazionedi scolarizzazionedi scolarizzazione e le lingueeueueueueurrrrrooooopppppeeeeeeeeee, in quanto lingue dell’educazione,contribuiscono infatti a promuovere i dirittidel soggetto al pieno sviluppo della propriaidentità nel contatto con l’alterità linguisticae culturale. L’educazione plurilingue e inter-culturale rappresenta una risorsa funzionalealla valorizzazione delle diversità e al succes-so scolastico di tutti e di ognuno ed è presup-posto ppppper ler ler ler ler l’’’’’iiiiinnnnncccccllllluuuuusssssiiiiiooooonnnnne se se se se sooooociciciciciaaaaallllle e pe e pe e pe e pe e per ler ler ler ler la pa pa pa pa paaaaarrrrrttttte-e-e-e-e-cicicicicipppppaziaziaziaziaziooooonnnnne de de de de demememememooooocrcrcrcrcraaaaatttttiiiiiccccca.a.a.a.a.”.L’apprendimento di più lingue permette di por-

    re le basi per la costruzione di conoscenze e facilitail confronto tra culture diverse. La capacità di utiliz-zare più lingue garantisce la possibilità di comuni-care efficacemente, per capire e farsi capire nei regi-stri adeguati al contesto, ai destinatari e agli scopi.

    La lingua di scolarizzazione, termine comune-mente usato per descrivere la lingua prevalentenell'insegnamento, è per gli allievi essenziale persviluppare le competenze necessarie per il succes-so scolastico e il pensiero critico. La padronanzasicura della lingua italiana consente di prevenire econtrastare fenomeni di marginalità culturale, dianalfabetismo di ritorno e di esclusione.

    L’educazione linguistica è compito dei docentidi tutte le discipline che operano insieme per darea tutti gli allievi l’opportunità di inserirsi adeguata-

    mente nell’ambiente scolastico e nei percorsi diapprendimento, avendo come primo obiettivo ilpossesso della lingua di scolarizzazione. La nuovarealtà delle classi multilingui richiede che i docentisiano preparati sia ad insegnare l'italiano come L2sia a praticare nuovi approcci integrati e multidi-sciplinari.

    Nell’articolo 7 della Legge 107/2015 sono defi-niti come obiettivi formativi prioritari “la valoriz-zazione e il potenziamento delle competenze lingui-stiche, con particolare riferimento all’italiano non-ché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unioneeuropea, anche mediante l’utilizzo della metodolo-gia Content and Language Integrated Learning”.Viene quindi auspicata l’introduzione gradualedella metodologia CLIL in tutti i gradi e ordini discuola. Ad esempio, l’integrazione di una linguastraniera nell'insegnamento di un’altra disciplina(CLIL/EMILE), parzialmente o interamente puòoffrire occasioni di produttivi scambi tra insegnantidi lingua e specialisti delle diverse materie scolasti-che. Questa cooperazione tende a favorire l'appren-dimento e l’uso da parte degli alunni delle formelinguistiche necessarie all’acquisizione delle cono-scenze.

    5.2 Gli ambiti della storia e della geografia5.2 Gli ambiti della storia e della geografia5.2 Gli ambiti della storia e della geografia5.2 Gli ambiti della storia e della geografia5.2 Gli ambiti della storia e della geografiaL’insegnamento e l’apprendimento della storia,

    secondo il testo delle Indicazioni 2012 “cccccooooonnnnntttttrrrrriiiiibbbbbuuuuui-i-i-i-i-ssssscccccooooonnnnno ao ao ao ao allllllllll’’’’’eeeeeddddduuuuucccccaziaziaziaziaziooooonnnnne ae ae ae ae al pl pl pl pl paaaaatttttrrrrriiiiimmmmmooooonnnnniiiiio cuo cuo cuo cuo cullllltttttuuuuurrrrraaaaallllle e ae e ae e ae e ae e allllllllllaaaaacittadinanza attivacittadinanza attivacittadinanza attivacittadinanza attivacittadinanza attiva. I docenti si impegnano a farscoprire agli alunni il nesso tra le tracce e le cono-scenze del passato, a far usare con metodo le fontiarcheologiche, museali, iconiche, archivistiche, a farapprezzare il loro valore di beni culturali. In tal modol’educazione al patrimonio culturale fornisce uncontributo fondamentale alla cittadinanza attiva.In particolare, gli insegnanti metteranno in eviden-za i rapporti tra istituzioni e società, le differenze digenere e di generazioni, le forme statuali, le istitu-zioni democratiche”.

    Lo studio della storia, attraverso “quadri di ci-viltà”, permette di indagare come l’umanità, nel tem-po e nello spazio, ha affrontato e risolto i problemidi convivenza, di organizzazione sociale, di approv-vigionamento delle risorse, di difesa; come in fun-zione di tali soluzioni ha sviluppato la cultura, l’eco-nomia, la tecnologia, le arti e la letteratura. Attra-verso l'analisi delle “strutture” politiche, economi-che, sociali, culturali, tecnologiche, permette di ri-levarne le costanti e le differenze nel tempo e nello

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    spazio, di apprezzarne le evoluzioni, di compren-dere meglio il presente e di pianificare le scelte fu-ture alla luce degli avvenimenti del passato.

    Senza forzare l’insegnamento della storia ver-so una impropria utilizzazione strumentale, nonc’è dubbio che tale disciplina offra uno specificocontributo alla formazione di una cittadinanza na-zionale, europea e mondiale. Per quanto riguardala dimensione nazionale si presta in modo privile-giato ad educare alla memoria, con una attenzionetutta particolare alle vicende del Novecento, com-prese le pagine più difficili della nostra storia na-zionale. Particolarmente significativo risulta il ri-cordo delle lotte di liberazione e del successivomomento di concordia nazionale che ha consenti-to di elaborare e poi di consolidare la nostra Costi-tuzione.

    Le Indicazioni 2012 propongono però all’inse-gnamento della storia un orizzonte molto più am-pio di quello nazionale, in una prospettiva di con-tinuo dialogo tra presente e passato:

    (…) “In particolare la conoscenza dei di-versi e profondi legami, dei conflitti e degliscambi che si sono svolti nel tempo fra le gentidel Mediterraneo e le popolazioni di altre re-gioni del mondo, rende comprensibili questio-ni che, altrimenti, sarebbero interamenteschiacciate nella dimensione del presente. I dueI dueI dueI dueI duepppppooooollllli ti ti ti ti tememememempppppooooorrrrraaaaallllli, di, di, di, di, deeeeel pl pl pl pl prrrrreeeeesssssenenenenenttttte e de e de e de e de e deeeeel pl pl pl pl pasasasasassssssaaaaatttttooooo, d, d, d, d, de-e-e-e-e-vono avere entrambi il giusto pesovono avere entrambi il giusto pesovono avere entrambi il giusto pesovono avere entrambi il giusto pesovono avere entrambi il giusto peso nel cur-ricolo ed è opportuno che si richiamino conti-nuamente. È tuttavia evidente che proprio l’at-tenzione alle vicende complesse del presentechiamino in causa le conoscenze di storia ge-nerale, articolate nell’arco del primo ciclo, sullabase della loro significatività ai fini di unappppprrrrriiiiimmmmma ca ca ca ca cooooommmmmppppprrrrrensensensensensiiiiiooooonnnnne de de de de deeeeel ml ml ml ml mooooonnnnndddddooooo”.Tra gli effetti della globalizzazione vi è, nella

    sua problematicità, una interazione stretta e con-tinua tra persone e popoli di diverse radici, storie,culture. Un punto di vista solo nazionale o ancheeurocentrico non è adeguato a leggere la comples-sità della società planetaria del XXI secolo, comeben ricordano le Linee Guida per l’Educazione glo-bale, del Consiglio d’Europa (2008), o come sotto-linea il documento Educazione alla cittadinanza glo-bale. Temi e obiettivi di apprendimento, dell’UNE-SCO (2012)3 – prodotto all’interno del progettoGEFI (Global Education First Initiative) – così in-trodotto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite

    Ban Ki-moon:“L’educazione può farci comprendere in

    profondità che siamo tutti legati in quantocittadini di una comunità mondiale e che lesfide che dobbiamo affrontare sono intercon-nesse”.La geografiageografiageografiageografiageografia, si legge nelle Indicazioni 2012,

    rappresenta una “cerniera” tra le discipline umani-stiche e quelle scientifiche. Molti strumenti, lin-guaggi, metodi, alcuni ambiti di indagine la acco-munano alla matematica, alle scienze e alle tecno-logie; tuttavia essa spiega l’interazione tra l’uomoe il proprio ambiente di vita, le scelte delle comu-nità, le migrazioni, i flussi di materie prime e dirisorse e ciò la accomuna all’ambito antropologicoe sociale:

    (…) “La geografia studia i rapporti dellesocietà umane tra loro e con il pianeta che leospita. È disciplina “di cerniera” per eccellen-za poiché consente di mettere in relazioneconsente di mettere in relazioneconsente di mettere in relazioneconsente di mettere in relazioneconsente di mettere in relazionetemi economici, giuridici, antropologici,temi economici, giuridici, antropologici,temi economici, giuridici, antropologici,temi economici, giuridici, antropologici,temi economici, giuridici, antropologici,scientifici e ambientaliscientifici e ambientaliscientifici e ambientaliscientifici e ambientaliscientifici e ambientali di rilevante impor-tanza per ciascuno di noi.

    In un tempo caratterizzato dalla presen-za a scuola di alunni di ogni parte del mon-do, la geografia consente il cooooonnnnnfffffrrrrrooooonnnnnttttto so so so so suuuuulllllllllleeeeegrandi questioni comunigrandi questioni comunigrandi questioni comunigrandi questioni comunigrandi questioni comuni a partire dalla co-noscenza dei differenti luoghi di nascita o diorigine famigliare. (...)

    La geografia è attenta al presente, che stu-dia nelle varie articolazioni spaziali e nei suoiaspetti demografici, socio-culturali e politico-economici. L’apertura al mondo attuale è ne-cessaria anche per sviluppare competenzesviluppare competenzesviluppare competenzesviluppare competenzesviluppare competenzerelative alla cittadinanza attivarelative alla cittadinanza attivarelative alla cittadinanza attivarelative alla cittadinanza attivarelative alla cittadinanza attiva, come laconsapevolezza di far parte di una comunitàterritoriale organizzata. (...)

    (…) La conoscenza e la valorizzazione delpatrimonio culturale ereditato dal passato, coni suoi “segni” leggibili sul territorio, si affiancaallo studio del paesaggio, contenitore di tutte lememorie materiali e immateriali, anche nellaloro proiezione futura. Tali percorsi consento-no sintesi con la storia e le scienze sociali, concui la geografia condivide pure la progettazio-ne di azioni di salvaguardia e di recupero delpatrimonio naturale, affinché le generazionifuture possano giovarsi di un ambiente sano.(…) lotta all’inquinamento, sviluppo delle tec-niche di produzione delle energie rinnovabili,tutela della biodiversità, adattamento al cam-

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    biamento climatico: sono temi di forte rilevan-za geografica, in cui è essenziale il raccordo conle discipline scientifiche e tecniche. (…) La pre-senza della geografia nel curricolo contribuiscea fornire gli strumenti per formare personeautonome e critiche, che siano in grado di as-sumere decisioni responsabili nella gestione delterritorio e nella tutela dell’ambiente, con uuuuunnnnncccccooooonsnsnsnsnsaaaaapppppeeeeevovovovovollllle se se se se sggggguuuuuaaaaarrrrrdddddo ao ao ao ao al fl fl fl fl fuuuuutttttuuuuurrrrrooooo”.

    5.3 Il pensiero matematico5.3 Il pensiero matematico5.3 Il pensiero matematico5.3 Il pensiero matematico5.3 Il pensiero matematicoLa matematica fornisce strumenti per indaga-

    re e spiegare molti fenomeni del mondo che ci cir-conda, favorendo un approccio razionale ai pro-blemi che la realtà pone e fornendo, quindi, uncontributo importante alla costruzione di una cit-tadinanza consapevole.

    I Traguardi delle Indicazioni 2012, non soloquelli connessi agli ambiti dei Numeri e di Spazio eFigure, ma ancor più quelli relativi a Funzioni erelazioni e Dati e previsioni, suggeriscono signifi-cativi contesti di lavoro riferiti alla scienza, alla tec-nologia, alla società. La statisticastatisticastatisticastatisticastatistica, ad esempio, comedisciplina che si serve della matematica per spiega-re fenomeni e tendenze della natura, del mondo edella società, può essere utilizzata come efficace“cavallo di Troia” per avvicinare gli alunni alla ma-tematica e alla sua potente capacità di spiegare einterpretare il mondo, con spirito critico e con ilsupporto di dati alle opinioni.

    La matematica, tuttavia, permette anche di svi-luppare competenze trasversali importanti attraver-so attività che valorizzano i processi tipici della di-sciplina:

    “In particolare, la matematica (…) con-tribuisce a sviluppare la capacità di comuni-care e discutere, di argomentare in modo cor-retto, di comprendere i punti di vista e le ar-gomentazioni degli altri”.Tali competenze sono rilevanti per la forma-

    zione di una cittadinanza attiva e consapevole, incui ogni persona è disponibile all’ascolto attento ecritico dell’altro e a un confronto basato sul riferi-mento ad argomenti pertinenti e rilevanti. In par-ticolare l’educazione all’argomentazione può costi-tuire un antidoto contro il proliferare d’informa-zioni false o incontrollate.

    Il laboratorio di matematica rappresenta uncontesto naturale per stimolare le capacità di argo-mentare e stimolare il confronto fra pari:

    (…) “In matematica, come nelle altre di-

    scipline scientifiche, è elemento fondamentaleil laboratorio, inteso sia come luogo fisico siacome momento in cui l’alunno è attivo, for-mula le proprie ipotesi e ne controlla le conse-guenze, progetta e sperimenta, discute e argo-menta le proprie scelte, impara a raccoglieredati, negozia e costruisce significatinegozia e costruisce significatinegozia e costruisce significatinegozia e costruisce significatinegozia e costruisce significati, portaa conclusioni temporanee e a nuove aperturela costruzione delle conoscenze personali ecollettive.”Alla luce della descrizione che ne viene data

    nelle Indicazioni 2012 il laboratorio può costituireanche una palestra per imparare a fare scelte con-sapevoli, a valutarne le conseguenze e quindi adassumersene la responsabilità, aspetti anche que-sti centrali per l’educazione a una cittadinanza at-tiva e responsabile.

    5.4 Il pensiero computazionale5.4 Il pensiero computazionale5.4 Il pensiero computazionale5.4 Il pensiero computazionale5.4 Il pensiero computazionaleLingua e matematica, apparentate, sono alla base

    del pensiero computazionalepensiero computazionalepensiero computazionalepensiero computazionalepensiero computazionale, altro aspetto di ap-prendimento che le recenti normative, la legge 107/2015 e il decreto legislativo n. 62/2017 chiedono disviluppare. Attività legate al pensiero computazio-nale sono previste nei Traguardi delle Indicazioniin particolare nell’ambito della Tecnologia, tutta-via se ne possono prevedere in ogni ambito del sa-pere.

    Per pensiero computazionale si intende un pro-cesso mentale che consente di risolvere problemidi varia natura seguendo metodi e strumenti spe-cifici pianificando una strategia.

    È un processo logico creativo che, più o menoconsapevolmente, viene messo in atto nella vitaquotidiana per affrontare e risolvere problemi.L’educazione ad aaaaagggggiririririre coe coe coe coe connnnnsssssaaaaapppppeeeeevvvvvooooolmlmlmlmlmenenenenenttttteeeee tale stra-tegia consente di apprendere ad affrontare le si-tuazioni in modo analitico, scomponendole nei variaspetti che le caratterizzano e pianificando perognuno le soluzioni più idonee. Tali strategie sonoindispensabili nella programmazione dei compu-ter, dei robot, ecc. che hanno bisogno di istruzioniprecise e strutturate per svolgere i compiti richie-sti. Tuttavia, nella didattica, si possono proficua-mente mettere a punto attività legate al pensierocomputazionale anche senza le macchine. Ognisituazione che presupponga una procedura da co-struire, un problema da risolvere attraverso unasequenza di operazioni, una rete di connessioni dastabilire (es. un ipertesto), si collocano in tale am-bito, a patto che le procedure e gli algoritmi siano

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    accompagnati da riflessione, ricostruzione meta-cognitiva, esplicitazione e giustificazione delle scelteoperate.

    Sostanzialmente, si tratta di un’educazione alpensiero logico e analitico diretto alla soluzione diproblemi. Impiegandolo in contesti di gioco edu-cativo (es. la robotica), dispiega al meglio le pro-prie potenzialità, perché l’alunno ne constata im-mediatamente le molteplici e concrete applicazio-ni. Ciò contribuisce alla costruzione delle compe-tenze matematiche, scientifiche e tecnologiche, maanche allo spirito di iniziativa, nonché all’affina-mento delle competenze linguistiche.

    Nei contesti attuali, in cui la tecnologia dell’in-formazione è così pervasiva, la padronanza del co-ding e del pensiero computazionale possono aiu-tare le persone a governare le macchine e a com-prenderne meglio il funzionamento, senza esser-ne invece dominati e asserviti in modo acritico.

    Questi aspetti ed altri connessi allo sviluppotecnologico, sono considerati dalle Indicazioni2012 nel paragrafo dedicato alla Tecnologia:

    (…) “Quando possibile, gli alunni potran-no essere introdotti ad alcuni linguaggi di pro-grammazione particolarmente semplici e ver-satili che si prestano a sviluppare il gusto perl’ideazione e la realizzazione di progetti (sitiweb interattivi, esercizi, giochi, programmi diutilità) e per la comprensione del rapporto chec’è tra codice sorgente e risultato visibile”.

    5.5 Il pensiero scientifico5.5 Il pensiero scientifico5.5 Il pensiero scientifico5.5 Il pensiero scientifico5.5 Il pensiero scientificoIn ambito scientifico, è fondamentale dotare gli

    allievi delle abilità di rilevare fenomeni; porre do-mande; costruire ipotesi; osservare, sperimentaree raccogliere dati; formulare ipotesi conclusive everificarle. Ciò è indispensabile per la costruzionedel pensiero logico e critico e per la capacità di leg-gere la realtà in modo razionale, senza pregiudizi,dogmatismi e false credenze.

    Per il conseguimento di questi obiettivi è indi-spensabile una didattica delle scienze scienze scienze scienze scienze basata sullasperimentazione, l’indagine, la riflessione, la con-testualizzazione nell’esperienza, l’utilizzo costantedella discussione e dell’argomentazione.

    (…) “La ricerca sperimentale, individualee di gruppo, rafforza nei ragazzi la fiducia nelleproprie capacità di pensiero, la disponibilità adare e ricevere aiuto, l’imparare dagli erroripropri e altrui, l’apertura ad opinioni diversee la capacità di argomentare le proprie”.

    5.6 Le Arti per la cittadinanza5.6 Le Arti per la cittadinanza5.6 Le Arti per la cittadinanza5.6 Le Arti per la cittadinanza5.6 Le Arti per la cittadinanzaLe discipline artistichediscipline artistichediscipline artistichediscipline artistichediscipline artistiche sono fondamentali per

    lo sviluppo armonioso della personalità e per la for-mazione di una persona e di un cittadino capace diesprimersi con modalità diverse, di fruire in modoconsapevole dei beni artistici, ambientali e culturali,riconoscendone il valore per l’identità sociale e cul-turale e comprendendone la necessità della salva-guardia e della tutela. Il testo delle Indicazioni 2012,ad esempio, richiama il valore della musica e dellearti per lo sviluppo integrale della persona e per laconsapevolezza ed espressione culturale.

    (…) “La musicamusicamusicamusicamusica, componente fondamen-tale e universale dell’esperienza umana, offreuno spazio simbolico e relazionale propizioall’attivazione di processi di cooperazione e so-cializzazione, all’acquisizione di strumenti diconoscenza, alla valorizzazione della crea-valorizzazione della crea-valorizzazione della crea-valorizzazione della crea-valorizzazione della crea-tività e della partecipazionetività e della partecipazionetività e della partecipazionetività e della partecipazionetività e della partecipazione, allo sviluppodel senso di appartenenza a una comunità,nonché all’interazione fra culture diverse”(...)

    (…) “La familiarità con immagini di qualità edopere d’aaaaarrrrrttttteeeee sensibilizza e potenzia nell’alunno lecapacità creative, estetiche ed espressive, rafforza lapreparazione culturale e contribuisce ad educarlo auna cittadinanza attiva e responsabile. In questomodo l’alunno si educa alla sssssaaaaalllllvavavavavaggggguuuuuaaaaarrrrrdddddiiiiia e aa e aa e aa e aa e alllllllllla ca ca ca ca cooooon-n-n-n-n-servazione del patrimonio artistico e ambientaleservazione del patrimonio artistico e ambientaleservazione del patrimonio artistico e ambientaleservazione del patrimonio artistico e ambientaleservazione del patrimonio artistico e ambientalea partire dal territorio di appartenenza. La familia-rità con i linguaggi artistici, di tutte le arti, che sonouniversali, permette di sviluppare relazioni intercul-turali basate sulla comunicazione, la conoscenza eil confronto tra culture diverse”.

    5.7 Il corpo e il movimento5.7 Il corpo e il movimento5.7 Il corpo e il movimento5.7 Il corpo e il movimento5.7 Il corpo e il movimentoAnche l’educazione fisica si caratterizza come

    altra disciplina di “cerniera” tra gli ambiti scientifi-co (conoscenza del proprio corpo, del suo funzio-namento, fisica del movimento, stili di vita corret-ti, ecc.), comunicativo ed espressivo, di relazione edi cittadinanza. Questi aspetti sono puntualmenteconsiderati nelle Indicazioni 2012:

    (...) “Le attività motorie e sportive forni-scono agli alunni le occasioni per riflettere suicambiamenti del proprio corpo, per accettarlie viverli serenamente come espressione dellacrescita e del processo di maturazione di ognipersona; offrono altresì occasioni per riflette-re sulle valenze che l’immagine di sé assumenel confronto col gruppo dei pari. L’educazio-

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    ne motoria è quindi l’occasione per ppppprrrrrooooommmmmuuuuuo-o-o-o-o-vere esperienze cognitive, sociali, culturalivere esperienze cognitive, sociali, culturalivere esperienze cognitive, sociali, culturalivere esperienze cognitive, sociali, culturalivere esperienze cognitive, sociali, culturalie affettivee affettivee affettivee affettivee affettive.

    Attraverso il movimento, con il quale sirealizza una vastissima gamma di gesti chevanno dalla mimica del volto, alla danza, allepiù svariate prestazioni sportive, l’alunno po-trà conoscere il suo corpo ed esplorare lo spa-zio, comunicare e relazionarsi con gli altri inmodo adeguato ed efficace.

    La conquista di abilità motorie e la possi-bilità di sperimentare il successo delle proprieazioni sono fonte di gratificazione che incen-tivano l’autostima dell’alunno e l’ampliamen-to progressivo della sua esperienza, arricchen-dola di stimoli sempre nuovi.”

    (...) L’attività sportiva promuove il vavavavavalllllooooorrrrreeeeedel rispetto di regole concordate e condivi-del rispetto di regole concordate e condivi-del rispetto di regole concordate e condivi-del rispetto di regole concordate e condivi-del rispetto di regole concordate e condivi-sesesesese e i valori etici che sono alla base della con-vivenza civile. I docenti sono impegnati a tra-smettere e a far vivere ai ragazzi i principi diuna cultura sportiva portatrice di rispetto persé e per l’avversario, di lealtà, di senso di ap-partenenza e di responsabilità, di controllo del-l’aggressività, di negazione di qualunque for-ma di violenza”.

    6. Le competenze sociali, digitali, metacogniti-6. Le competenze sociali, digitali, metacogniti-6. Le competenze sociali, digitali, metacogniti-6. Le competenze sociali, digitali, metacogniti-6. Le competenze sociali, digitali, metacogniti-ve e metodologicheve e metodologicheve e metodologicheve e metodologicheve e metodologiche

    Le Indicazioni 2012 non offrono una declina-zione dettagliata delle competenze digitali, meta-cognitive, metodologiche e sociali come invece av-viene per le competenze culturali connesse alle di-scipline. Di esse si rintracciano, comunque, riferi-menti nella Premessa, nei paragrafi dedicati all’am-biente di apprendimento, in diversi traguardi dellevarie discipline.

    I curricoli dovrebbero prevedere precisi riferi-menti ad esse, in termini di risultati di apprendi-mento, evidenze, percorsi didattici, criteri di valu-tazione, poiché alimentano quattro competenzechiave irrinunciabili: competenze sociali e civiche,competenze digitali, imparare ad imparare, spiritodi iniziativa e imprenditorialità. Senza queste com-petenze non sono possibili né una corretta e profi-cua convivenza né un accesso consapevole e criti-co alle informazioni né si possiedono gli strumentiper affrontare e risolvere problemi, prendere deci-sioni, pianificare e progettare, intervenire sulla re-altà e modificarla.

    Sulle competenze sociali e civichecompetenze sociali e civichecompetenze sociali e civichecompetenze sociali e civichecompetenze sociali e civiche l’intera Pre-

    messa delle Indicazioni 2012 offre molti spunti esuggerimenti, in particolare nei passaggi riferiti allacittadinanza nella comunità di vita, nazionale, eu-ropea, planetaria.

    Tutti gli apprendimenti devono contribuire acostruire gli strumenti di cittadinanza e ad alimen-tare le competenze sociali e civiche. Un ambiente diapprendimento centrato sulla discussione, la comu-nicazione, il lavoro cooperativo, la contestualizza-zione dei saperi nella realtà, al fine di migliorarla,l’empatia, la responsabilità offrono modelli virtuosidi convivenza e di esercizio della prosocialità.

    Le regole che verranno definite e condivise dainsegnanti e alunni all’interno delle comunità sco-lastiche, così come le riflessioni sulle norme cheregolano le relazioni nella comunità più ampia,devono sempre trovare riferimento nella Costitu-zione. In questo modo, la Legge fondamentale di-spiegherà, agli occhi dei ragazzi, la concretezza, lavitalità, la profondità che le sono proprie e che nonsempre possono essere colte limitandosi ad una let-tura e commento asettico degli articoli che la com-pongono.

    La nostra Costituzione, le Raccomandazionidell’Unione europea, i documenti del Consigliod’Europa e dell’ONU richiamano tutti ad un com-portamento etico verso le persone, verso l’ambien-te e il pianeta da praticare nei comportamenti e nellerelazioni quotidiane. Lo studio delle scienze, dellastoria, della geografia, delle arti, deve contribuire acostruire questa responsabilità globale.

    Le pratiche di cittadinanza attiva non riguar-dano, però, solo la declinazione del curricolo neidiversi aspetti disciplinari. L’insegnante, in quantoeducatore di futuri cittadini, ha una specifica re-sponsabilità rispetto ai destinatari della sua azioneeducativa: le sue modalità comunicative e di ge-stione delle relazioni in classe, le sue scelte didatti-che potranno costituire un esempio di coerenzarispetto all’esercizio della cittadinanza, oppure cre-are una discrasia fra ciò che viene chiesto agli al-lievi e quello che viene agito nei comportamentidegli adulti. Il curriculum implicito che informa lescelte didattiche può, ad esempio, andare nella di-rezione della promozione dell’autonomia, della co-struzione di rapporti sociali solidali nel gruppo clas-se oppure può concorrere a stimolare passività ecompetizione; sviluppare pensiero critico, oppureappiattire gli allievi su un apprendimento esecuti-vo/inconsapevole/acritico.

    La responsabilità è l’atteggiamento che conno-

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    ta la competenza digitale. Solo in minima parte essaè alimentata dalle conoscenze e dalle abilità tecni-che, che pure bisogna insegnare. I nostri ragazzi,anche se definiti nativi digitali, spesso non sannousare le macchine, utilizzare i software fondamen-tali, fogli di calcolo, elaboratori di testo, navigarein rete per cercare informazioni in modo consape-vole. Sono tutte abilità che vanno insegnate.

    Tuttavia, come suggeriscono anche i documentieuropei sulla educazione digitale, le abilità tecni-che non bastano. La maggior parte della compe-tenza è costituita dal sapere cercare, scegliere, va-lutare le informazioni in rete e nella responsabilitànell’uso dei mezzi, per non nuocere a se stessi eagli altri.

    Imparare ad imparareImparare ad imparareImparare ad imparareImparare ad imparareImparare ad imparare, nella società delle in-formazioni, è la capacità di accedere ad esse sapen-dole adeguatamente selezionare, organizzare, met-tere in relazione, utilizzare per gestire situazioni erisolvere problemi. In particolare, per quanto ri-guarda le possibilità offerte dal web, ma non solo,è necessario che i giovani imparino a ricercare leinformazioni nei siti affidabili e autorevoli, che con-frontino fonti diverse – non solo reperite in rete,ma anche sui libri, sui documenti e mediante te-stimonianze – da interpretare criticamente.

    Rientrano in questa competenza le abilità distudio e ricerca, che debbono essere insegnate findai primi anni di scuola in modo sistematico da tuttii docenti. Ne fanno parte l’autoregolazione, la ca-pacità di governare i tempi del proprio lavoro, lepriorità, l’organizzazione degli spazi e degli stru-menti, l’autovalutazione rispetto ai propri limiti,risorse e possibilità e modalità di pensiero.

    Individuare e risolvere problemi, prendere de-cisioni, stabilire priorità, assumere iniziative, pia-nificare e progettare, agire in modo flessibile e cre-ativo, fanno parte dello spirito di iniziativa e im-spirito di iniziativa e im-spirito di iniziativa e im-spirito di iniziativa e im-spirito di iniziativa e im-prenditorialitàprenditorialitàprenditorialitàprenditorialitàprenditorialità. È evidente che tali competenzenon possono essere sviluppate che in un contestoin cui si collabora, si ricerca, si sperimenta, si pro-getta e si lavora.

    Le competenze chiave di cui si è parlato in que-sto paragrafo si perseguono in ogni ambito di sa-pere e momento del lavoro scolastico e tutti ne sonoresponsabili.

    7. L7. L7. L7. L7. La pa pa pa pa prrrrrogogogogogetetetetettttttazioazioazioazioazionnnnne dide dide dide dide didaaaaatttttttttticicicicica e la e la e la e la e l’’’’’aaaaammmmmbbbbbienienienienienttttte die die die die diapprendimentoapprendimentoapprendimentoapprendimentoapprendimento

    L’integrazione delle discipline per spiegare lacomplessità della realtà, la costruzione di conoscen-

    ze e abilità attraverso l’analisi di problemi e la ge-stione di situazioni complesse, la cooperazione el’apprendimento sociale, la sperimentazione, l’in-dagine, la contestualizzazione nell’esperienza, lalaboratorialità, sono tutti fattori imprescindibili persviluppare competenze, apprendimenti stabili e si-gnificativi, dotati di significato e di valore per lacittadinanza.

    Tutto ciò richiede l’adozione di un curricolo diistituto verticale, che assuma la responsabilità del-l’educazione delle persone da 3 a 14 anni in modounitario e organico, organizzato per competenzechiave, articolate in abilità e conoscenze e riferitoai Traguardi delle Indicazioni.

    Le proposte didattiche e le modalità di verificae valutazione dovrebbero essere coerenti con laprogettazione curricolare, evitando di frammenta-re la proposta didattica in miriadi di “progetti” tal-volta estemporanei e non collegati tra di loro e conil curricolo.

    I percorsi didattici messi a punto dovrebberoessere formalizzati in modelli che li documentino,consentano la verifica e la valutazione e la trasferi-bilità ad altre classi, nonché la capitalizzazione pergli anni successivi, razionalizzando così le risorse ecostruendo progressivamente intenzionali, coordi-nate e condivise pratiche di istituto.

    Le caratteristiche dell’ambiente di apprendi-mento funzionale allo sviluppo delle competenzesono ben descritte nelle Indicazioni 2012, proprionella parte ad esso dedicata, nel capitolo: "La scuo-la del primo ciclo":

    (…) “Una buona scuola primaria e secon-daria di primo grado si costituisce come uncontesto idoneo a promuovere apprendimen-promuovere apprendimen-promuovere apprendimen-promuovere apprendimen-promuovere apprendimen-ti significativiti significativiti significativiti significativiti significativi e a garantire il successo for-mativo per tutti gli alunni.

    A tal fine è possibile indicare, nel rispettodell’autonomia delle scuole e della libertà diinsegnamento, alcuni principi metodologiciche contraddistinguono un’efficace azione for-mativa senza pretesa di esaustività.

    L’acquisizione dei saperi richiede un un un un un usssssooooofffff llllleeeeessssssssssiiiiibbbbbiiiiillllle de de de de deeeeegggggllllli si si si si spppppaziaziaziaziazi, a partire dalla stessaaula scolastica, ma anche la disponibilità diluoghi attrezzatiluoghi attrezzatiluoghi attrezzatiluoghi attrezzatiluoghi attrezzati che facilitino approcci ope-approcci ope-approcci ope-approcci ope-approcci ope-rativi alla conoscenzarativi alla conoscenzarativi alla conoscenzarativi alla conoscenzarativi alla conoscenza per le scienze, la tec-nologia, le lingue comunitarie, la produzionemusicale, il teatro, le attività pittoriche, lamotricità.(…)

    Valorizzare l’eeeeesssssppppperererereriiiiienzenzenzenzenza a a a a e le conoscenze de-

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    gli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti. (…)Attuare iiiiinnnnntttttererererervenvenvenvenventtttti ai ai ai ai adddddeeeeeggggguuuuuaaaaattttti ni ni ni ni nei rei rei rei rei riiiiiggggguuuuuaaaaarrrrr-----

    di delle diversitàdi delle diversitàdi delle diversitàdi delle diversitàdi delle diversità, per fare in modo che nondiventino disuguaglianze. (…)

    Favorire l’eeeeesssssppppplllllooooorrrrraziaziaziaziaziooooonnnnne e le e le e le e le e la sa sa sa sa scccccooooopppppererererertttttaaaaa, alfine di promuovere il gusto per la ricerca dinuove conoscenze. (…)

    Incoraggiare l’aaaaapppppppppprrrrrenenenenendddddiiiiimmmmmenenenenenttttto co co co co cooooollllllllllaaaaabbbbbooooorrrrra-a-a-a-a-tttttiiiiivovovovovo. Imparare non è solo un processo indivi-duale. La dimensione sociale dell’apprendi-mento svolge un ruolo significativo. (…)

    Promuovere la consapevolezza del pro-onsapevolezza del pro-onsapevolezza del pro-onsapevolezza del pro-onsapevolezza del pro-prio modo di apprendereprio modo di apprendereprio modo di apprendereprio modo di apprendereprio modo di apprendere, al fine di “impa-rare ad apprendere”. (…)

    Realizzare attività didattiche in formaattività didattiche in formaattività didattiche in formaattività didattiche in formaattività didattiche in formadddddi li li li li laaaaabbbbbooooorrrrraaaaatttttooooorrrrriiiiiooooo, per favorire l’operatività e allostesso tempo il dialogo e la riflessione su quel-lo che si fa”. (…)Le caratteristiche dell'ambiente di apprendi-

    mento descritte nelle Indicazioni 2012 rappresen-tano una condizione imprescindibile per lo svilup-po delle competenze degli allievi e pertanto si ca-ratterizzano come una “prescrittività” implicita.

    8. La dimensione organizzativa e lo sviluppo8. La dimensione organizzativa e lo sviluppo8. La dimensione organizzativa e lo sviluppo8. La dimensione organizzativa e lo sviluppo8. La dimensione organizzativa e lo sviluppoprofessionale del personale scolasticoprofessionale del personale scolasticoprofessionale del personale scolasticoprofessionale del personale scolasticoprofessionale del personale scolastico

    Il perseguimento delle finalità delle Indicazio-ni 2012 richiede una organizzazione unitaria delcurricolo, più facilmente perseguibile nell’istitutocomprensivo che, peraltro, è la forma organizzati-va ormai più diffusa nel primo ciclo di istruzione.

    L’esperienza testimonia, però, che l’organizza-zione amministrativa non sempre si traduce inunitarietà delle culture e delle pratiche didattiche.

    La lettura critica delle Indicazioni 2012 e la ri-flessione sulle finalità dell’istruzione ai fini dell’edu-cazione alla cittadinanza e dello sviluppo delle com-petenze chiave condotta in gruppi di lavoro e com-missioni miste di docenti dei diversi gradi di scuo-la; la progettazione di percorsi didattici comuni, ilconfronto delle esperienze e il dialogo professio-nale potrebbero facilitare il processo di integrazio-ne interno agli istituti.

    Le esperienze virtuose delle attività di ricerca/azione condotte dalle reti di scuole, che in questianni hanno lavorato alla diffusione delle Indica-zioni, testimoniano che la formazione tra pari, losviluppo condiviso di pratiche e culture generanoproficui risultati e durevole cambiamento.

    Si auspica pertanto che venga incoraggiata,anche nella pianificazione delle reti di ambito, la

    formazione tra pari mediante unità formative diricerca/azione che vedano il concorso di docenti digradi di scuola diversi del primo ciclo ed, eventual-mente, anche del secondo.

    È necessario, inoltre, potenziare le occasioni dilavoro collaborativo (scambi, “prestiti professiona-li”, attività comuni, ecc.) all’interno delle istituzio-ni scolastiche; ciò, pur nella consapevolezza dei li-miti posti dai diversi stati giuridici del personale edai vincoli contrattuali.9. Prospettive future9. Prospettive future9. Prospettive future9. Prospettive future9. Prospettive future

    Questo documento pone al centro il tema dellacittadinanza, vero sfondo integratore e punto diriferimento di tutte le discipline che concorrono adefinire il curricolo. La cittadinanza riguarda tuttele grandi aree del sapere, sia per il contributo of-ferto dai singoli ambiti disciplinari sia, e ancora dipiù, per le molteplici connessioni che le disciplinehanno tra di loro.

    Si tratta di dare una ancor più concreta rispo-sta all’istanza già presente nelle Indicazioni 2012,quando affermano che è “decisiva una nuova alle-anza fra scienze, storia, discipline umanistiche, artie tecnologia, in grado di delineare la prospettiva diun nuovo umanesimo”.

    Non si tratta di ‘aggiungere’ nuovi insegnamen-ti, semmai di ricalibrare quelli esistenti. Per questaragione appare propedeutico ed opportuno proce-dere gradualmente, dialogando sia con la comuni-tà scientifica, gli esperti di diversi ambiti e le asso-ciazioni professionali, sia con le scuole, al fine dicondividere e interpretare le sollecitazioni di que-sto testo che propongono una rilettura mirata edapprofondita delle Indicazioni 2012 nella prospet-tiva dello sviluppo di competenze per la cittadinanzaattiva e la sostenibilità.

    Il Documento è stato elaborato dal Comitatoscientifico nazionale per l’attuazione delle Indicazio-ni nazionali e il miglioramento continuo dell’insegna-mento di cui al D.M. 1/8/2017, n. 537, integrato conD.M. 16/11/2017, n. 910, composto da: Italo Fiorin(coordinatore), Maria Patrizia Bettini, Giancarlo Ce-rini, Sergio Cicatelli, Franca Da Re, Gisella Langé,Franco Lorenzoni, Elisabetta Nigris, Carlo Petracca,Franca Rossi, Maria Rosa Silvestro, Giorgio Ventre,Rosetta Zan. Daniela Marrocchi come referente del-la Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici ela valutazione del sistema nazionale di istruzione.

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    UUUUUnnnnno so so so so scenacenacenacenacenarrrrrio cio cio cio cio cuuuuulllllttttturauraurauraurale cle cle cle cle chhhhhe ine ine ine ine inttttterererererpppppeeeeelllllllllla la la la la la sa sa sa sa scccccuououououolllllaaaaaSi trasmette, affinché ne sia data la più ampia

    diffusione tra le scuole del primo ciclo statali e pa-ritarie, il documento di lavoro elaborato dal Comi-tato Scientifico Nazionale (CSN) per l’accompa-gnamento delle Indicazioni Nazionali per la scuo-la dell’infanzia e il primo ciclo (DM n. 254/2012).Il testo è stato predisposto su specifico mandatodella Ministra dell’istruzione, dell’università e del-la ricerca per sottolineare l’urgenza di alcuni temiculturali e pedagogici che investono oggi la scuoladi base.

    A cinque anni dall’emanazione delle Indicazio-ni Nazionali si è sentita, infatti, l’esigenza di rilan-ciare il testo dando maggiore centralità al tema dellacittadinanza, vero sfondo integratore e punto di ri-ferimento di tutte le discipline che concorrono adefinire il curricolo della scuola dell’infanzia e delprimo ciclo di istruzione in una prospettiva verti-cale. Cittadinanza che riguarda tutte le grandi areedel sapere, sia per il contributo che possono offrirei singoli ambiti disciplinari, sia, e ancora di più, perle molteplici connessioni che le discipline hannotra di loro.

    Ci si riferisce, in particolare, all’educazione alrispetto e alla cittadinanza consapevole, ad una piùsicura padronanza delle competenze di base da par-te di tutte le alunne e tutti gli alunni (comprese lecompetenze linguistiche e quelle digitali), all’in-contro con saperi e discipline che rispondono al-l’esigenza di uno sviluppo orientato alla sostenibi-lità.

    Questi temi sono già presenti nel testo program-matico del 2012, che mantiene intatto il suo valoreculturale, pedagogico e giuridico, ma richiedonoulteriori attenzioni e approfondimenti che vengo-

    MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCADIPARTIMENTO PER IL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

    Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

    OgOgOgOgOggggggetetetetetttttto: To: To: To: To: Trararararasmismismismismissssssiosiosiosiosionnnnne dee dee dee dee del dol dol dol dol docccccumumumumumenenenenenttttto di lo di lo di lo di lo di laaaaavvvvvooooorrrrro “o “o “o “o “IIIIInnnnndicdicdicdicdicazioazioazioazioazioni nazioni nazioni nazioni nazioni nazionananananali e nli e nli e nli e nli e nuououououovvvvviiiiissssscenacenacenacenacenarrrrriiiii”””””. Azio. Azio. Azio. Azio. Azioni di acconi di acconi di acconi di acconi di accommmmmpppppaaaaagggggnananananammmmmenenenenentttttooooo.....

    no affidati alla ricerca e alla elaborazione currico-lare delle scuole e degli insegnanti.

    Si tratta di dare una ancor più concreta rispo-sta all’istanza, già presente nelle Indicazioni na-zionali, quando affermano che è “decisiva una nuo-va alleanza fra scienze, storia, discipline umanisti-che, arti e tecnologia, in grado di delineare la pro-spettiva di un nuovo umanesimo”.

    In questo modo va letto tanto il richiamo – con-tenuto nel documento del CSN – all’importanzadella statistica, del pensiero computazionale, delladimensione della cittadinanza digitale, quanto il ri-chiamo alla centralità di una sicura padronanzadella lingua italiana e alla consapevolezza dei pro-blemi dell’attuale condizione umana come, adesempio, il tema della sostenibilità in tutte le suedimensioni.

    La diffusione del documentoLa diffusione del documentoLa diffusione del documentoLa diffusione del documentoLa diffusione del documentoLe scuole potranno utilizzare il documento per

    compiere una lettura mirata e approfondita del te-sto delle Indicazioni 2012, soprattutto di quelleparti che aprono prospettive di integrazione tra lediscipline di studio, di scelta di metodi didattici ef-ficaci e operativi, di predisposizione di ambienti diapprendimento coinvolgenti e partecipati. A tal finepotranno essere utili momenti di formazione inservizio, iniziative di ricerca-azione, forme di dia-logo sociale sui compiti formativi della scuola dibase.

    Da parte sua il CSN, il cui mandato è stato rin-novato fino al 2019 (DM 1.8.2017, n. 537), si im-pegna a organizzare specifici momenti di confron-to con le comunità scientifiche e professionali, conle associazioni dei docenti, con il mondo della scuo-la, per raccogliere gli elementi che scaturiranno da

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    questa azione corale, anche in previsione di even-tuali aggiornamenti del testo attuale delle Indica-zioni 2012, così come è previsto dall'art. 4 del D.M.254/2012.

    Non si tratta di ‘aggiungere’ nuove discipline,semmai di ricalibrare il testo per renderlo effetti-vamente in grado di ispirare scelte didattiche e cur-ricolari coerenti con l’impostazione pedagogica eculturale presente nelle Indicazioni.

    Le innovazioni che coinvolgono oggi il sistemaeducativo (come le modalità di valutazione forma-tiva e di certificazione delle competenze, il ricon-fermato valore dell’inclusione, l’apertura dello sce-nario “zerosei” per qualificare l’educazione fin daiprimi anni di vita, l’attenzione all’orientamento el’impegno contro la dispersione e l’insuccesso for-mativo) richiedono una consapevole partecipazio-ne dei docenti all’elaborazione del Piano dell’offer-ta formativa, avvalendosi pienamente degli stru-menti messi a disposizione dalla legislazione vigente(in particolare dalla legge 107/2015 e dai relatividecreti legislativi).

    Le nuove modalità di formazione iniziale deidocenti, il rafforzamento della formazione in ser-vizio, le forme di autovalutazione e di rendiconta-zione sociale, lo sviluppo dell’autonomia organiz-zativa, didattica e di ricerca rappresentano altret-tanti spazi operativi per realizzare il miglioramen-to dell’istruzione pubblica nel nostro Paese, attra-verso la partecipazione attiva, la condivisione, l’im-pegno di tutti gli operatori scolastici.

    Misure di accompagnamentoMisure di accompagnamentoMisure di accompagnamentoMisure di accompagnamentoMisure di accompagnamentoLa realizzazione di obiettivi così impegnativi ri-

    chiede una pluralità di azioni ai vari livelli.Si segnala, innanzi tutto, la necessità di rende-

    re pienamente operativa la funzione degli Staff re-gionali per le Indicazioni, in modo da realizzareefficaci azioni di coordinamento, iniziative di for-mazione, consulenza alle scuole, monitoraggi qua-litativi, nel dialogo costante con le istituzioni sco-lastiche del primo ciclo.

    Specifici finanziamenti sono stati destinati daldecreto ministeriale n. 851/2017 (Fondi per l’am-pliamento dell’offerta formativa) all’implementazio-ne delle Indicazioni Nazionali del primo ciclo, inquesto contesto di rilancio nel mondo della scuola.

    In particolare, i fondi destinati a una scuola poloper ciascuna delle tre aree geografiche Nord, Cen-tro e Sud, potranno essere destinati a:

    -attivare progetti di ricerca-azione mediante la

    costituzione di reti di scopo finalizzate all’innova-zione didattica, all’esplorazione di nuovi contenutidisciplinari, alle connessioni trasversali stimolatedal richiamo alle competenze chiave e di cittadi-nanza;

    -promuovere la formazione di figure “sensibi-li” (tutor, facilitatori, formatori) scegliendoli tra lemigliori professionalità presenti nel territorio, percostituire una rete di esperti in grado di fornireconsulenza e supporto alle scuole impegnate neiprogetti di innovazione didattica;

    - organizzare momenti formativi, seminariali,eventi, attraverso i quali costruire una maggioresensibilità sui temi oggetto di riflessione;

    - raccogliere, organizzare, documentare i mi-gliori esiti del lavoro delle scuole, anche come con-tributo allo sviluppo, all’integrazione e al rilanciodelle Indicazioni Nazionali.

    Si richiamano anche le evidenti connessioni conle iniziative ordinarie di formazione in servizio chepossono essere promosse nell’ambito sia del PianoNazionale di Formazione di cui al DM n. 797/2016,recentemente rifinanziate con nota n. 47777 dell’8-11-2017, sia da quanto previsto dall'art. 33 del DMn. 851/2017. Tra le priorità del Piano ricadono al-cune linee di lavoro (Innovazione didattica e me-todologica, valutazione, cittadinanza globale, ecc.)che possono alimentare il lavoro formativo dellescuole. Risulta pertanto necessaria una forte azio-ne di coordinamento per evitare sovrapposizioni emantenere un livello elevato di qualità delle inizia-tive.

    Le azioni nazionaliLe azioni nazionaliLe azioni nazionaliLe azioni nazionaliLe azioni nazionaliSul piano nazionale la Direzione Generale per

    gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del si-stema nazionale di istruzione assicurerà funzionidi indirizzo e di orientamento alle misure di ac-compagnamento, tramite momenti di confrontocon i rappresentanti degli Staff regionali, avvalen-dosi della collaborazione del CSN. Saranno previ-ste anche presenze locali dei componenti del CSNin occasione di incontri di approfondimento semi-nariali, di formazione e sensibilizzazione, secondomodalità che saranno concordate congiuntamen-te.

    Per alimentare l’elaborazione culturale e valo-rizzare l’esperienza e la produzione innovativa del-le scuole, il MIUR procederà ad organizzare neiprossimi mesi alcuni seminari nazionali (o inter-regionali) dedicati ai temi dell’attuale dibattito,

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    notes n. 5/2018

    come evidenziati nel Documento. Gli ambiti tema-tici si riferiranno a Cittadinanza e Costituzione, Cit-tadinanza digitale, Cittadinanza e sostenibilità. Gliincontri consentiranno di mettere a confrontoesperti e rappresentanti del mondo universitario eprofessionale con docenti e dirigenti delle varie re-gioni italiane che abbiano realizzato esperienze si-gnificative relative alle diverse tematiche.

    Sarà inoltre compito dell’Amministrazione de-finire le modalità di raccolta delle esperienze piùsignificative per costituire un archivio dinamico del-le innovazioni metodologiche e didattiche, comebase utile per alimentare la ricerca sul curricolo, laformazione in servizio e l’evoluzione delle Indica-zioni.

    Infine, il Documento sarà messo alla prova “sulcampo”, nella didattica quotidiana.

    La scuola di base italiana rappresenta un ele-mento qualificante del sistema scolastico naziona-le, anche grazie all’impegno costante di tanti ope-ratori. Le Indicazioni nazionali costituiscono unpunto di rif