Cause del dissesto - comune.luino.va.it 13 03... · Se la montagna viene da te e tu non sei...
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La sicurezza del territorio e l’importanza della componente geologica, idrogeologica e sismica de P.G.T. comunali ‐ Luino (VA) ‐ 13 marzo 2015 ‐ A.Dordi , G. Cusano
concentrazione e ristagno di parte dell’acqua raccolta da Via dei Lori verso la zona di scarpata franata;
Cause del dissesto
terreni con caratteristiche geotecniche o scadenti (riporto) o non compatibili con le condizioni idrogeologiche instauratesia causa delle precipitazioni intense e prolungate;
ristagno d’acqua nei pressi della sommità della scarpata;
Cause del dissesto
possibile rottura di un tubo di scarico presente sulla scarpata;
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probabile scalzamento della base del pendio per le forti variazioni del livello idrometrico del sottostante Fiume Tresa.
Cause del dissesto
presenza di una area in dissesto sul versante;
Ottobre 2009 Novembre 2014
Il Lago di Lugano è regolato, dal 1963, da uno sbarramentoubicato sul Fiume Tresa a Ponte Tresa. Il protocollo diregolazione prevede il rilascio minimo della portata cheviene sfruttata a scopi idroelettrici alla diga di Creva, postaa circa 5‐6 km dallo sbarramento. Oltre a garantire laportata da derivare, la regolazione del lago vieneeffettuata per contenere i livelli di piena del bacinolacustre e i conseguenti problemi di esondazione e dannialle sponde.
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• Rilievo geologico di dettaglio e integrazione indagini precedenti• Sondaggio a carotaggio continuo ( profondità 15 metri)
Indagini eseguite
CARTA GEOLOGICA DI DETTAGLIOUBICAZIONE INDAGINI
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• Rilievo geologico di dettaglio e precedenti indagini (2009)
Indagini eseguite
Profondità scavo (m): 2.90 da p.c.
Data: 21 ottobre 2009 Scavo n.: 1
Profondità da p.c. (m)
Descrizione litologica Note
0.00 - 0.50 Terreno humico-vegetale
0.50 – 2.90
Ciottoli, ghiaie e sabbiedebolmente limoseCiottoli eterogenei, dasubarrotondati adarrotondati, con diametromassimo di 60 cm.
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Depositi glaciolacustri I sedimenti in esamesono costituiti da alternanze di peliti e sabbiecon giacitura talvolta subverticale. Negli stratipelitici la laminazione e piano parallela; lesabbie presentano una granulometrica mediofine e in genere si mostrano ben selezionate;gli strati sono spesso lenticolari e a volte lalaminazione e obliqua. Frequenti sono lestrutture di deformazione, concompenetrazione reciproca di straterellisabbiosi e pelitici. Entro tali elementicompaiono spesso intercalati strati costituitida limi e ciottoli di varia dimensione, privi dilaminazione interna e di selezione dei clasti.
• Sondaggio a carotaggio continuo
Indagini eseguite
Sondaggio: S1Prove S.P.T. N colpi/piedeProfondità
(m)0 - 150 (mm)
150 – 300 (mm)
300 - 450 (mm)
N (60) SPT
3.00 R* R*4.50 34 R* R*6.00 40 R* R*7.50 45 R* R*9.00 28 R* R*12.00 R* R*15.00 R* R*
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CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEI TERRENI
Litologia Profondità (m) γ (Kg/m3) φ (°) c (Kg/cm2)Terreno humico-vegetale 0,00 – 0,50 1.500 - 1.600 24 - 26 -Ciottoli, ghiaie e sabbie 0,50 - 3,50 2.000 - 2.100 42 - 45 -Sabbie da debolmente limose a limose 3,50 - 15.00 2.000 - 2.100 35 - 37 0,2 - 0,5
Strato c(kg/cm²)
Fi(°)
G(Kg/m³)
Terreno humico-vegetale - 25 1.500,00Ciottoli, ghiaie, sabbie - 40 e 43 2.000,00
Sabbie da deb. limose a limose 0,15 35 2.000,00c: coesione; Fi: Angolo di attrito; G: Peso Specifico.
Metodo di Janbu
{ }
i
ii
ii
αϕα
αϕ
tanWF/tantan1
sectan )X+bu- (W +bc =F
i
2
iiiii
×Σ×+
××Δ××Σ
VERIFICA DI STABILITÀ – Parametri utilizzati
Normativa NTC 2008Numero di strati 3,0Numero dei conci 10,0Grado di sicurezza ritenuto accettabile 1,1Analisi Condizione drenata
Superficie di forma circolare
Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno
Tangente angolo di resistenza al taglio 1,25Coesione efficace 1,25Coesione non drenata 1,4Riduzione parametri geotecnici terreno Si
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VERIFICA DI STABILITÀ
Le superfici con FS minore sono quelleriferite a 1,1 < FS < 1,3 quindi superficiconsiderate stabili.
Verifica con tutte le superfici calcolate.
Superfici con Fs < 1Superfici con 1 < Fs < 1,1Superfici con 1,1 < Fs < 1,3Superfici con Fs >1,3
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Condizioni di saturazione completa dei terreni; si rileva la presenza di una superficie con 1<FS<1,1,potenzialmente instabile, alla quale corrisponde un Fs = 1,09; la superficie non interessa l’abitazione.
Verifica di stabilità con superfici che hanno di 1< FS < 1,1
Superfici con Fs < 1Superfici con 1 < Fs < 1,1Superfici con 1,1 < Fs < 1,3Superfici con Fs >1,3
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Caso (A), ridotto l’angolo d’attrito dei terreni ghiaioso–sabbiosi a 40°
Superfici con Fs < 1Superfici con 1 < Fs < 1,1Superfici con 1,1 < Fs < 1,3Superfici con Fs >1,3
(A)
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Caso (B), viene introdotto il contributo di una falda superficiale.
Superfici con Fs < 1Superfici con 1 < Fs < 1,1Superfici con 1,1 < Fs < 1,3Superfici con Fs >1,3
(B)
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Conclusioni relazione geologica • L’abitazione di proprietà non presenta problemi di instabilità legati al
dissesto avvenuto sul versante sottostante;
• Il complesso versante-abitazione risulta stabile, fenomeni di instabilitàpotenziale possono riguardare porzioni superficiali di versante;
• Il ristagno e l’infiltrazione dell’acqua nei pressi della scarpata principaleo lo scorrimento sulla stessa, possono aggravare le condizioni didissesto, per cui per evitare possibili arretramenti del fronte bisogneràprovvedere ad interventi di sistemazione;
• Per procedere ad un progetto di sistemazione si dovrà predisporre unrilievo topografico a scala adeguata. In attesa della sistemazione delversante si consiglia un monitoraggio periodico della scarpata indissesto, dei terreni sulla sommità e adiacenti l’abitazione .
Agibilità edificio• Dall’esito della relazione geologica viene revocato il provvedimento di
inagibilità dell’edificio;
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Problematiche emerse• In caso di dissesto in assenza di informazioni il cittadino contatta i Vigili del
Fuoco e/o il Comune competente. Spesso ambedue le strutture non hanno lefigure professionali adeguate per valutare compiutamente il dissesto (geologo eingegnere);
• L’aspetto emotivo non è da trascurare, vista talvolta la gravità dell’evento: ilcittadino si sente spesso “abbandonato”;
• In molti casi tecnici e amministratori non conoscono la “Componente geologica,idrogeologica e sismica dei P.G.T. “ e il “Piano di Emergenza Comunale”.
Possibili rimedi e/o soluzioniReintroduzione delle figure professionali competenti nelle strutture preposte allevalutazioni in condizioni di emergenza e in tempo di pace;
Creazione di una struttura sovracomunale, visti gli eventi climatici sempre piùfrequenti, il “fragile” territorio italiano e la forte spinta antropica degli anni scorsi;
Maggior sinergia tra P.A. e Ordini Professionali (corsi di formazione, convegni,sostegno e aiuto nella vasta normativa in merito, ecc) .
……ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI…..
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