Catona Teatro 2004

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Catona Teatro 2004

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I Menecmidi Plauto

22 LUGL IO

con Lello ArenaAntonino MieleGiorgia MiglioreGiovanni CalòDora Romano

e con la partecipazione di Sebastiano Nardone

Scene Francesco ScandaleCostumi Silvia MorucciMusiche Giuliano Taviani

Regista assistente Sebastiano Nardone

Regia ed adattamento Lello Arena

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

I Menecmi è una libera elaborazione da Menecmo di Plauto, una delle piùfamose e, forse, come la definiscono alcuni, la commedia più plautina diPlauto. Pertanto, da questa considerazione l’intervento sul testo che hooperato cerca di accostarci a quelle che erano le caratteristiche e gliintendimenti dell’autore.

Un mercante aveva avuto due gemelli, Menecmo e Fosicle. Partito per unviaggio d’affari con il primo dei due, l’aveva perso in seguito ad un rapimentoed era morto di dolore. Il secondo ribattezzato Menecmo dal nonno, fattosiadulto, nel corso delle ricerche che sta svolgendo per ritrovare il fratello,giunge ad Epidanno.

Ed è proprio in questa città dai facili costumi, lussuriosa e decadente, chevive il primo gemello, il quale, benché sposato, si abbandona ad ogni formadi dissolutezza, potendo godere dei favori di una sgualdrina sua dirimpettaia.La presenza del secondo gemello darà luogo, come si può intuire, ad unaserie di equivoci e di errori in cui la comicità esploderà in maniera prorompentein tutte le scene dello scambio fra i due fratelli. Solo l’incontro finale porràfine al qui pro quo.

L’esuberanza verbale, il termine plebeo, il lazzo, sono mezzi attraverso iquali Plauto ottiene la risata crassa, il divertimento gioioso, la comicità.Questa voce autentica che si innalza al di sopra di qualunque banaleintellettualismo perde per noi, fruitori digiuni di latino, queste suefondamentali peculiarità.

Coerentemente la messa in scena, con Lello Arena protagonista, si affidaa coloriture dialettali che oltre a salvaguardare l’origine atellanica dell’arteplautina sono più vicine sia alla metrica musicale del tempo che alla grassezzapopolare voluta da Plauto. Nella trasposizione da me operata si puntadecisamente su quei caratteri di licenziosa, scurrile, lussuriosa comicità,consoni allo spirito dell’arte plautina.

NOTE D I REG IA

Prima Nazionale

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My Fair Lady

26 LUGL IO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

La più bella tempesta di sentimenti.Non capita a tutti i “classici” del Teatro musicale di poter essere sempre“giovani”. La fortuna di un musical spesso sta nel palmares del film o dellapiece da cui è tratto.Il musical My fair lady deve la propria “immortalità” a se stesso.A ciò che racconta, a come lo traduce in emozioni, ai sorrisi che fa scaturire,alla universalità del suo linguaggio musicale.…Cosa c’è di più sublime che colmare il dislivello che separa classe daclasse, anima da anima …così recita il Prof Higgins, il “pigmalione” cheaffida al modo di parlare il passepartout per il riscatto sociale di una rozzafioraia.Già, il modo di parlare … anche questo è un tema che di giorno in giornosi fa sempre più attuale. La perdita delle proprie radici culturali,l’omologazione e la globalizzazione della società contemporanea hannofatto svanire il rapporto tra l’essere umano e la propria cultura.Ecco allora che “My fair Lady” si impone come il sogno che non vuole svanire,come la favola “possibile”, rappresenta il lieto perdersi in una tempesta disentimenti.La “fair lady” Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un pò Pretty Woman,Mary Poppins, un pò Bella e un pò Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto,della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna ildesiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamentepartecipa sin dal primo momento alla sua avventura.Ma alla fine, e qui si impone in tutta la sua statura Gorge Bernard Shawispiratore col suo “Pigmalione” della versione musicale, anche la chiavemaschile della vicenda cede alla forza delle emozioni e dei sentimenti: solinon si è completi e anche un apparente “misogino e scapolo convinto” comeil Prof. Higgins o il collega di “sventura” Colonnello Pickering, o il cinico espietato padre di Eliza, Alfred Doolittle, si trovano costretti a svestire lamaschera della durezza e coprirsi con un velo di dolcezza.In un momento in cui sembra che il corto circuito dei rapporti umani abbiainterrotto il passaggio di energia tra le persone, My fair Lady si impone comeun “generatore di corrente elettrica” che concede una bella “scossa” allanostra anima.E adesso … lasciatevi travolgere anche voi dalla tempesta dei sentimenti…

NOTE D I REG IAPLANET MUSICALpresentaGaia De Laurentiis, Corrado Tedeschi

di Friederick Loewe e Alan J. Lernerda “Pigmalione” di Gorge B. Shaw

adattamento italiano diMassimo Romeo Piparo

con Gian nel ruolo di A. Doolittlee Andrea Giovannini nel ruolo di Freddy

scene Giancarlo Muselliluci Marco Policastrocostumi Angela Buscemisuono Luca Finotticoreografie Roberto Crocedirezione musicale Emanuele Friello

Regia Massimo Romeo Piparo

produzione esecutiva Carlo Buttò – Francesca Piparoorganizzazione Giacomo Farinaufficio stampa Guerini & Natalewww.myfairlady.it

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L’aria delcontinente

29 LUGL IO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

“Attenti a non cambiare il vecchio con il nuovo”, così recitava un anticoproverbio siciliano. Recitò bene, recitò male – personalmente nonsaprei dare una risposta: il passato mi affascina, il futuro mi attira.

Di una cosa sono certo, di questo “dilemma” Nino Martoglio ne trasse tantee tali, di situazioni, ora ironiche ora paradossali ma sempre straordinariamente“attuali”, da crearne un capolavoro, anzi il capolavoro del teatro tradizionalesiciliano: “L’aria del continente”. E io, che di capolavori della tradizione,assieme ai miei grandi compagni di viaggio del passato Michele Abruzzo,Turi Ferro, Umberto Spadaro, Ave Ninchi e tanti altri ne ho “visitati”, voglioora, assieme ai non meno importanti attori messinesi sia pure nel rispettodella storia e delle tradizioni, rinnovandone l’aria, solo per “questioni disalute”, continuare a respirare il capolavoro martogliano e lasciare alpubblico, dopo una serena e spensierata visione della commedia, la soluzionedel “dilemma”.

Miko Magistro

NOTE D I REG IA

di Nino Martoglioelaborazione in due tempi di Salvo Saitta

conMiko Magistro Don Cola DuscioAdele Spadaro Mara StellaSalvo Saitta LucinoEduardo Saitta MichelinoSilvana Barbaro Milla MilordMimmo Manca DelegatoCesare Campo TotòNicola Cannata SasàOscar Cartagenova FifìSaro Costantino LiborioFranco Di Vincenzo AlfioSalvatore De Leo TuriRosangela Mento ClementinaFranco Venuto Ricu

e con la partecipazione diPippo Russo Maestro musica

Regia Miko Magistro

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TitusAndronicus

1 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

Titus Andronicus è una delle opere giovanili di Shakespeare. Appartienecioè a quell’area sperimentale entro la quale si andava affinando il suogrande mestiere teatrale. I riferimenti a Ovidio, a Seneca, o alla novellisticaitaliana coeva sono evidenti e testimoniano di una sua genesi elaborata.Che si tratti di un rifacimento di un’opera preesistente o che appartengadel tutto all’autore non ha molta importanza. Si avvertono, come scaglieluminose, tutti i motivi del suo genio drammatico.La terribile vicenda, e la esplicita incongruità dell’azione, recano i segnidegli stilemi tipici del teatro elisabettiano. Ma la genialità di molte scene,l’intensità passionale dei personaggi principali, il tono alto del linguaggio,recano senza dubbio l’impronta di Shakespeare.Titus Andronicus è come una immersione alle radici di una esperienzaumana. Una sorta di scandaglio lanciato in quel groviglio di sentimenti,sensazioni, motivazioni irrazionali che contribuiscono in maniera obliquama determinante a costruire l’esperienza stessa, immersa in un sistemasociale capace di assorbire al suo interno violenze collettive e malvagità,perfino legittimandoli talvolta in nome di una ragione politica. E’ da questascoperta delle radici profonde della violenza come pertinente alla condizioneumana che nasce la tragedia. Nel nostro tempo, per via analogica, in unperiodo storico dove il razzismo, la pulizia etnica e il genocidio trovanoancora uno spazio in cui attecchire, Titus dimostra come dalla corruzioneinsita nell’esercizio del potere nasca irrimediabilmente la tragedia. Il teatrocon il suo linguaggio metaforico, attraverso le parole di un grande classicopuò contribuire alla consapevolezza, far interagire sentimenti e passioni,appellarsi alla pietas, suscitare domande, proprio perché si aggira nell’ambitodell’umano facendoci partecipare all’esperienza della temporalità.Lo spettacolo esalterà il livello metaforico: un grande affresco visionario,dove anche l’atrocità più efferata, in apparenza inconcepibile, diventaplausibile evidenziandosi nel suo significato primordiale. Fra frastuoni diarmi, banchetti, rituali di corte, giuochi feroci, nella visionarietà dellagrande pittura rinascimentale e barocca, la tensione onirica sul crinaledell’incubo che dovrà sorreggere lo spettacolo aprirà dei varchi nelle zonesegrete dell’inconscio. Il tragico subirà degli smottamenti verso la derisionee il grottesco. Nello svolgersi dell’azione, l’assurdo dell’eccesso, l’orroreche non ha tregua, il ridicolo, il pathos, il grido, il gesto si amalgamano,come in una sorta di rituale scenico.

Roberto Guicciardini

NOTE D I REG IAPrima Nazionale

di William Shakespearecon Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini

Scene Piero GuicciardiniCostumi Lorenzo GhigliaMusiche Nicola Piovani

Regia Roberto Guicciardini

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The Bestof Momix

3 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

Conosciuta nel mondo intero per le sue opere di eccezionale inventiva ebellezza, MOMIX è una compagnia di ballerini-illusionisti, diretta dall’americanoMoses Pendetlon. La notorietà che ha accompagnato i MOMIX fin dal lorodebutto sui palcoscenici, si lega alla straordinaria capacità di evocareimmagini surreali utilizzando costumi, giochi di luce ed ombre, movimentidel corpo ed allusioni comiche. Un mix che ha il potere di coinvolgere glispettatori in atmosfere dai toni suggestivi, dove ritmo musicale si fonde ecompleta in modo del tutto naturale la perfezione coreografica deglispettacoli. E’ da un assolo ideato da Pendleton - allora direttore dei PilobolusDance Theatre - per i giochi olimpici invernali di Lake Placid nel 1980, chenasce il nome della compagnia, con tappe prestigiose fino all’affermazionedei nostri giorni. Molti i mutamenti ai quali sono andati incontro nel tempoformazione e dimensioni dei MOMIX, senza che tuttavia venissero a maimancare l’impegno di sviluppare l’arte della danza e di divertire il pubblico,caratteristiche che fanno del gruppo statunitense una squadra vincente.Nel 1992 MOMIX presenta “PASSION”, che diventa in breve tempo un successomondiale. Nello spettacolo, ballato sulla colonna sonora del film di MartinScorzese “L’Ultima Tentazione di Cristo”, composta da Peter Gabriel,sifondono in maniera esemplare la vena creativa del coreografo statunitensee dell’abile musicista inglese. Per ben 75 minuti, i cinque interpretiincarnano una breve storia dell’umanità in una successione di immagini avolte astratte a volte figurative, sullo sfondo dei quattro elementi proiettatisu di uno schermo traslucido posto nel centro del palco, dietro il quale simuovono i ballerini. Lo stesso anno la celebre squadra di Baseball “SanFrancisco Giants” affida a MOMIX la realizzazione di una coreografia perun’inaugurazione. Nasce così il nuovo dei MOMIX, chiamato,appunto”BASEBALL”(1994). Nel febbraio 1997 debutta a Milano lo spettacoloSUPERMOMIX. Nella primavera del 2000 il rinnovato “PASSION2000” effettuauna tournèe trionfale in Italia.Nel 2001 a Roma e Milano i MOMIX portano sulle scene italiane in primaeuropea “OPUS CACTUS”, ispirato alla flora del deserto dell’Arizona.Coreografie che simboleggiano tempeste di sabbia, rettili, uccelli, danzetribali con i ballerini che si destreggiano tra le fiamme di vero fuoco, sisusseguono durante tutto lo spettacolo.E’ un altro grande successo dei MOMIX, che conferma ancora una volta ilruolo di primo piano della compagnia statunitense nello scenario internazionaledel mondo della danza e dell’illusionismo.La compagnia ha spesso realizzato progetti speciali come pure televisivi.In Italia, MOMIX è apparsa in produzioni RAI trasmesse in mondovisione inoltre 55 Paesi- tra cui Russia e Cina. Ha inoltre partecipato al programma“Omaggio a Picasso” a Parigi ed è stata scelta per rappresentare gli USAal Centro Culturale Europeo di Delfi, dalla Iberia per la presentazione dellanuova classe “business” sui propri aerei Boeing 747 “Jumbo Jet”, da MarchesiFrescobaldi per la presentazione del nuovo vino “Danzante”.Nel luglio 1999, MOMIX, forte per la circostanza di ben 12 ballerini, haeffettuato una serie di spettacoli nel complesso del Lingotto a Torino, inoccasione delle cerimonie del Centenario di FIAT AUTO e della presentazionedell’auto “Nuova Punto”, con un programma interamente inedito.Oltre alle annuali apparizioni al Joyce Theater di New York, la compagniasi è esibita in tutto il mondo effettuando tournèes in Canada, Spagna, Italia,Grecia, Francia, Inghilterra, Austria, Svizzera, Irlanda, Olanda, Portogallo,Argentina, Brasile, Russia ed Australia. La Compagnia ha sede a Washington,nel Connecticut.

NOTE D I REG IA

Direttore Artistico Moses Pendleton

conDanielle Arico, Craig Berman,Jane’l Caropolo, Karen Castleman,Michael Holdsworth, Djassi Johnson,Yasmine Lee, Steven Marshall,Kara Oculato, Brian Simerson

Direttore delle luci Corrado Verini

Direttore di palcoscenico Gianni Melis

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Tango delleore piccole

6 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

Tutto comincia con l’arrivo nel porto di Buenos Aires di una delle innumerevolinavi strabordanti di immigrati provenienti in larga parte dalle nostre regionidel sud, dal Veneto e dalla Liguria: queste misere orde di valigie di cartone,di sacchi di iuta adattati a borsoni, di coppole lacere, di guanti senza dita,subito fagocitate dai vicoli luridi dei bassifondi, dai bordelli maleodorantidi profumo a basso costo e dalla estrema vastità dei cicli bonarensi.E’ qui, sul molo, nell’attesa che la polizia sdogani le merci e gli uomini,come se fossero la stessa cosa, che per la prima volta i nostri canti popolari,le nostre tarantelle, le nostre dolci melodie, cominciano a confondersi conle note aspre e sensuali del tango.Da questo momento, attraverso Gardel saranno ripercorsi tutti quei luoghie quelle atmosfere, in una sorta di successione di fotogrammi e di chiaroscuri,che vanno dall’infima società delle chitarre e dei coltelli agli anni deldivismo, dagli ambienti dell’aristocrazia europea all’alta società di NewYork, dove champagne e cocaina non scarseggiano mai, tutto sempre scanditodal tango e dall’eros che nasce dal rincorrersi veloce e violento di ditasull’esigua tastiera del bandoncon.I personaggi della commedia popolano un universo fatto quasi esclusivamentedi creature vinte, di puttane e di magnaccia, di malate di tisi e di scanzonatipagliacci, di finti impresari e artisti veri, di finti artisti e di impresari veri,di donne toccate dalla fortuna e di uomini infettati dalla sifilide, di tradimentiperdonati e di ritorni al primo amore: un eterno gioco d’azzardo dove lavita vale meni di una fiches; un orgasmo di gambe che si incrociano dovela penetrazione è solo quella della melodia del tango che pervade i corpie stupra l’anima.Da Puig a Lorca, attraverso Borges e Casares: questo il Tango delle orepiccole.Questo lo spirito e la poetica di Carlos Gardel.

NOTE D I REG IA

di Manuel Puig – traduzione di Angelo Morino

conPersonaggi e interpreti (in ordine di apparizione):Marcelo Alvarez Maestro di balloAlessandra Puglielli PresentatricePino Buongiorno PepeFulvio Falzarano AurelioFranco Silvestri ImpresarioMassimo Venturiello CarlosTosca NadiaCarlos Valles SantiagoBarbara Tabita Madame IvetteIrma Ciaramella LiubaVictoria Di Pace Aniuska (I Prostituta)Alessandra Puglielli Katiuska (II Prostituta)Sabrina Amato III ProstitutaVictoria Di Pace CamerieraMarcelo Alvarez ScagnozzoPianoforte Fabrizio PieroniBandoneon Javier SalvinskyChitarra Eduardo NotricaContrabbasso Ermanno Dodaro

Scene Alessandro ChitiCostumi Marina Luxardotanghi di Carlos GardelSupervisione musicale Beppe VessicchioCoreografie Marcello Alvarezassistente alle coreografie Sabrina Amatodir. Musicale, pianoforte e arrangiamento Fabrizio PieroniAdattamenti e testi originali delle canzoni di Tosca Vincenzo Incenso

Regia Giovanni De Feudis

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Jesus ChristSuperstar

9 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

Un’orchestra in smoking e nell’aria i suoni e le atmosfere di un decenniofra i più felici del nostro secolo.Ogni sera si rinnova il magico rito che ci restituisce l’idea di un mito eterno.Il suo confronto con la stessa ragione di essere: da un lato il popolo, dall’altrochi lo governa. Tutti nel contempo artefici e vittime di un tradimentocommesso per amore da chi “vive per la morte” e il cui ruolo si compiràsolo quando, abbandonata la veste istituzionale di custode di un sodaliziodi vita, offrirà e procurerà per sé la morte.Un mito eterno per un popolo che ancora oggi non ha smesso di subire ilproprio martirio ma ha visto moltiplicarsi la serie di martìri diretti o indiretti:si continua a morire perché altrove, in questa terra, è deciso così. Noncercate di trovare segni in questa messinscena, né confronti con epoche,fasi storiche: c’è l’eterno, intramontabile senso di angoscia per una umanitàche da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea ipropri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamenterinnegarla.Mi piace dedicare questo lavoro alla memoria di Salvatore Romeo, che haispirato tutte le tappe della mia crescita personale e artistica.

Massimo Romeo Piparo

NOTE D I REG IA

di Tim Rice e Andrew Lloyd Webbersu licenza di Anfiteatro Musica per contoThe Really Useful Group – London

Egidio La Gioia (Giuda)Paride Acacia (Gesù)Olivia Cinquemani (Maddalena)

e conGiorgio Raucci (Pilato)Cristian Ruiz (Erode)Marco Bebbu (Simone Zelota)Francesco Regina (Caifa)Massimiliano Giusto (Annas)

Ballerini/popoloMaurizio Gibin – Roberto Filippello – Max Nardi – ElisabettaPignataro – Ursula De Nittis – Patrizia Quaranta – Sara SoldiLiana Severgnini – Stefano Francese – Alberto Marcone

OrchestraNicola Panebianco – Giuseppe Pullia – Massimo Pino –Giuseppe Aiello – Marco Macrì – Giovanni Abbiati – RobertoDaniel – Giacinto Livia – Enrico Ciullo – Enrico Giunta –Claudio Tripoli

Scene Giancarlo MuselliCostumi Santina FerroLuci Marco PolicastroSuono Luca FinottiCoreografia Roberto CroceDirez. Musicale Nicola Panebianco

Regia Massimo Romeo Piparo

BROADWAY ITALIA presentauna produzionePlanet Musical – Blu Apple – Clear Channel

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La Bandadegli onesti

11 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

Così come negli anni ’50 TOTO’ si era accostato a Scarpetta, interpretandoper il cinema tre sue commedie (Il medico dei pazzi, Un turco napoletanoe Miseria e nobiltà) adesso uno Scarpetta, con un umile ma sincero omaggiosi accosta al grande principe della risata trascrivendo per la scena teatraleuno dei suoi più divertenti e famosi film.Mario Scarpetta, pronipote del grande commediografo e attore EduardoScarpetta, in occasione del centenario della nascita di Totò ebbe a dichiarare:“la cosa più difficile è stata quella di doversi dimenticare di Totò”.L’adattamento, realizzato da Scarpetta e autorizzato dagli autori dellasceneggiatura del film Age e Scarpelli, pur mantenendo praticamenteimmutata la struttura della sceneggiatura,presenta rispetto al film deglianni 60, alcune modifiche pratiche. “ho semplificato molto l’azione - ciracconta Mario Scarpetta - eliminando quando necessario alcune partie alcune situazioni, come nel caso della rinuncia alla figura di Cardone,il pittore, che nel film era interpretato da uno splendido Giacomo Furia.Da qui, e con lo stesso criterio, è stata realizzata la scelta scenograficadei luoghi deputati allo sviluppo dell’intreccio: la portineria e la tipografia:”Lo spettacolo fa ritornare questa volta in teatro le vicende di quel DonGennaro, portinaio con pochi soldi e molti sogni e Don Ferdinando non menosquattrinato e sognatore che insieme stampano un bel gruzzolo di banconotefalse. In occasione della prima agli inizi del 1998 Liliana De Curtis, figlia diTotò affermò: “Non era certamente facile mettere in piedi una versioneteatrale del film, ma Mario Scarpetta e i suoi attori ci sono riusciti benissimo.A loro va il mio applauso sincero: Sono convinta che a mio padre la commediasarebbe piaciuta”.Anche noi siamo convinti che con questo nuovo allestimento della Bandadegli onesti si continuerà a ridere come ci hanno abituati Scarpetta, Totòe Peppino.

NOTE D I REG IA

di Mario Scarpettadalla sceneggiatura del film di Age e Scarpelli

con Mario Scarpetta

e conEnzo Romano, Franco Pinelli, Roberta Serrano, Roberto Capasso,Mary Chiaravalle, Giampiero Schiano

Scene Massimiliano PintoCostumi Francesca FilardoMusiche Gianni Ferreri

Regia Mario Scarpetta

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L’Avaro

13 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

“… dietro il ricco usuraio tirannico e senza pietà, Molière mette in scenail tipo dell’avaro stilizzandolo per farne il modello estremo dell’avarizia:malato di sospetto, malato d’amore per il suo denaro, malato di solitudine,Arpagone sopravvive come il modello dell’avaro perché Molière ha spintoil suo difetto fino all’inverosimile e addirittura fino all’assurdo.”

G. Forestier

“… dunque Arpagone. La grande invenzione con cui il genio di Molière innovasulla tradizione è quella di avere fuso insieme nel protagonista dell’Avarole diverse caratteristiche dell’avaro e dell’usuraio; oppure-forse piùpropriamente- di aver fatto evolvere la figura tradizionale dell’avaro teatraleverso quella più moderna dell’usuraio, al punto che potremmo legittimamentechiederci se il titolo della commedia rispecchi davvero le caratteristichedel protagonista”.

Antonello Capodici

NOTE D I REG IA

da Molière riduzione e adattamento di Enrico Guarneri& Toni Musumeci

personaggi & interpretiArpagone Enrico GuarneriElisa, sua figlia Raffaella EspositoCleante, suo figlio Cosimo ColtraroValerio Carmelo CannavòAria, servo Amalia ContariniVacanti, servo Franco RannoGiacomo, servo Giuseppe CalaciuraFrosima, mezzana Giovanna CriscuoloMarianna Patrizia ScillaDon Anselmo Tino MazzagliaIl Commissario Vincenzo Volo

Regia Antonello Capodici

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Sette spose persette fratelli

16 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

Ambientato in Oregon nel 1850, Sette Spose per sette fratelli è la storiadi Adamo Pontipee, maggiore di sei fratelli, che va in città a cercare moglie.Trova Milly che, per un incredibile colpo di fulmine, lo sposa immediatamente.La felicità della novella sposa però svanisce quando scopre che deve prendersicura anche dei trascurati fratelli di Adamo, abituati ad una vita solitariatra le montagne. Decisa a far funzionare ugualmente il suo matrimonio,Milly elabora un piano per farli sposare, insegnando loro innanzitutto l’artedel corteggiamento. Ad una festa in città i sei fratelli e i giovani del luogosi scontrano in un’entusiasmante danza di sfida e in una gara di abilità; main breve il gioco si tramuta in rissa e si conclude con il bando dei Pontepeedalla città. I sei fratelli, allora, ispirati dal libro che Milly aveva letto loro,“Il ratto delle Sabine”, rapiscono le ragazze e le portano alla fattoria ma…..per arrivare al lieto fine c’è di mezzo un lungo, durissimo inverno!

La versione cinematografica di “Sette spose per sette fratelli” risale al 1954e fu magistralmente diretta da Stanley Donen, già reduce da precedentisuccessi come “Singin’ in the Rain” del 1952. La magica fusione tra lasceneggiatura, le musiche e le straordinari coreografie ne fecero uno deimusical più divertenti del grande schermo: le musiche vinsero un Oscar eil film ottenne quattro nominations per il miglior film, la miglioresceneggiatura, la migliore fotografia e il miglior montaggio.

La versione italiana del musical, prodotta dalla Compagnia della Rancia,firmata da Saverio Marconi, con le coreografie e la regia associata di FabrizioAngelini, ha mantenuto intatto lo spirito spettacolare che ha resoindimenticabile il film, grazie alla presenza di sorprendenti effetti visivi,realizzati con oltre trenta cambi scena, brillanti canzoni eseguite dal vivo,incredibili coreografie acrobatiche e grandi numeri di danza spettacolare,il tutto integrato in un perfetto evento teatrale, che ha fatto di questospettacolo una grande favola per divertire e far sognare spettatori di tuttele età.

NOTE D I REG IA

Il Musical

Testo di Lawrence Kasha, David e Landay, liriche Johnny Mercermusica Gene De Paul canzoni aggiunte Al Kasha e Joel Hirschhorbasato sul film della MGM e su “The Sobbin’ Women” di StephenV. Benet

traduzione Michele Renzullo

adattamento Saverio Marconi

con GIANFRANCO VERGONIScene ALDO DE LORENZOCostumi ZAIRA DE VINCENTIISDirezione musicale GIOVANNI MARIA LORILuci RAFFAELE PERINSuono FERDINANDO NICCIProduzione MICHELE RENZULLOAmministrazione BRUNO BORRACCINIComunicazione MASSIMO ZENOBI

regia SAVERIO MARCONICoreografie e regia associata FABRIZIO ANGELINI

Compagnia della Rancia “Musical”in collaborazione con Fondazione Teatro Verdi Triestepresenta MICHELE CARFORA - VALERIA MONETTIin

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Non c’è problema

18 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

Lo spettacolo “Non c’è problema” riunisce alcuni tra i personaggi creati da

Antonio Albanese con dei monologhi corrosivi, surreali e grotteschi. Questi

personaggi incarnano le nevrosi, l’alienazione, il soliloquio nei rapporti

umani e lo scardinamento affettivo della famiglia, l’ottimismo insensato e

il vuoto ideologico.

Albanese, con la partecipazione di Nicola Rignanese, porta in scena gli

Ottimisti che sintetizzano il loro pensiero cantando “bene, tutto bene”,

l’Analista delle gestioni integrate che non sa che lavoro fa, Ivo Perego e suo

figlio Manuel uno dei modelli di famiglia dei nostri giorni, il Professore, un

insegnante represso e il sindaco Cetto La qualunque che ai suoi elettori

promette un mondo fantastico. Un mondo popolato da personaggi

contemporanei, dal pensiero contemporaneo tradotto da una dirompente

fisicità che traduce il tutto in “non c’è problema”.

NOTE D I REG IA

con Antonio Albanesecon la partecipazione di Nicola Rignanese

testiAntonio Albanese, Michele Serra, Andrea Salerno,Piero Guerrera, Enzo Santin

Regia Giampiero Solari

Scene e costumi Elisabetta Gabbioneta

Page 13: Catona Teatro 2004

Il soldatospaccone

20 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

“Il soldato spaccone” di Plauto, è certamente il lavoro teatrale che ha subito

più rielaborazioni nell’intera storia del teatro.

Nel capolavoro plautino c’è una ragione essenziale: il duello tra la sbuffoneria,

che sarebbe la potenza elevata al ridicolo e l’astuzia che sarebbe la miseria

celebrata dall’intelligenza.

Per quasi tutti, Plauto è un autore di farse, anzi l’autore delle farse più e

meglio ancora di qualsiasi altro, compreso Molière.

Plauto è l’uomo che ha scelto la risata come arma eccellente per proporre

i suoi pensieri e su questi pensieri provocare la riflessione, la fulminea

meditazione dello spettatore.

“Il soldato spaccone” è un capolavoro comico in assoluto.

Nel riscoprirlo, noi dopo infiniti altri, siamo stati mossi da due idee: anzitutto

una volgarizzazione intesa nel senso più giusto e quindi più culturale del

termine, cioè una riproposizione in dialetto cercando quanto più possibile

di adeguare, riscoprire addirittura il dialetto siciliano.

In altre parole la possibilità del dialetto di essere uno strumento di comicità

secondo Plauto.

Idee essenziali che ritrovano una perfetta riproposizione del nostro tempo,

soprattutto attraverso i personaggi di Palestrione, l’astuzia, cioè la miseria

aguzzata dalla intelligenza, e Sceledro, cioè la vita umana che diventa

schiavitù e in questo suo destino, accettato, trova la sua condanna, ma

anche la sua parte di poesia.

Una morale per il nostro tempo che vede tanta gente vivere dentro la libertà

e tuttavia non rendersene conto e quindi continuare a vivere da schiavi.

NOTE D I REG IA

di T.M. Plauto

con Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Marcello Perracchio

Scene e costumi Giuseppe Andolfo

Musiche Pippo Russo

Regia Romano Bernardi

Page 14: Catona Teatro 2004

Renzo Arbore eL’Orchestra Italiana

24 AGOSTO

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15Non è consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

E’ severamente vietata l’introduzione e l’utilizzo di macchine fotografiche e videocamere.

Renzo Arbore: Artista eclettico, critico musicale, dj, showman, regista,autore, attore, musicista e compositore di canzoni, Renzo Arbore passa confacilità dalla radio alla televisione, dall’attività di giornalista a quella dimusicista.Con L’ORCHESTRA ITALIANA Arbore realizza un sogno (1991): fondareun’orchestra di 15 musicisti, tutti grandi solisti del proprio strumento(chitarre, mandolini, fisarmonica, pianoforte, tamburi, tamburelli e voci)per valorizzare e rilanciare la Canzone Napoletana in Italia e all’Estero,attraverso la rilettura dei classici partenopei, repertorio che rischiava divenire da tutti considerato come parte di un passato da dimenticare.Recuperato quindi il suono dei mandolini, Arbore parte dal modello un pònaif delle orchestre napoletane dei primi del secolo, dove le voci ricche dipathos dei cantanti si sposavano con i ritmi e i suoni coinvolgenti dellestrade di Napoli.Nascono quindi nuovi arrangiamenti di canzoni più o meno famose, maautentiche, quasi un nuovo genere musicale: a volte la melodia tradizionalesi fonde con influenze rock, blues, soul, country, tex-mex, reggae, dandovita ad accattivanti misture ritmiche e sonore; altre volte lo spirito el’intenzione originali della canzone non solo vengono rispettati, ma se neesalta tutta la potenziale carica di suggestione e di godibilità. Viene cosìriproposto il meglio di quello che ci ha lasciato in eredità il nostro passatomusicale con i suoni e le tendenze di oggi. A circa un anno dal debuttointernazionale avvenuto al MONTREAUX JAZZ FESTIVAL (Luglio ’91),presentatore d’eccezione Quince Jones, Renzo Arbore mette a punto laformazione definitiva dell’Orchestra Italiana e da avvio così, nell’ottobredel ’92 al progetto discografico e di spettacolo, dal titolo emblematico“NAPOLI. PUNTO E A CAPO”, che riscuote sin dall’inizio un notevole successodi pubblico e di critica. Brani come “COMME FACETTE MAMMETA?”, “LUNAROSSA”, “MALAFEMMENA”, “MARUZZELLA”, “REGINELLA” etc. etc. spingonol’album “blu” in testa alle classifiche di vendita per molti mesi, tanto cheancora oggi, consolidatosi insieme a quelli successivi come un disco da“catalogo”, rappresenta il punto di partenza per un nuovo modo di sentireed interpretare la Canzone Napoletana Classica.

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