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12 TEATRO BONCI Piazza Guidazzi Cesena Tel. 0547 355911(portineria) TEATRO VERDI Via Sostegni Cesena TEATRO PETRELLA Longiano Referente Teatro Ragazzi Stefania Albertini Tel. 0547 355733 fax 0547 355720 E-mail: [email protected] TEATRO BONCI ERT Fondazione Via Aldini 22 47521 Cesena 1 CATALOGO CATALOGO PER LE SCUOLE SUPERIORI

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    TEATRO BONCI Piazza Guidazzi

    Cesena Tel. 0547 355911(portineria)

    TEATRO VERDI Via Sostegni

    Cesena

    TEATRO PETRELLA Longiano

    Referente Teatro Ragazzi Stefania Albertini Tel. 0547 355733 fax 0547 355720 E-mail:

    [email protected] TEATRO BONCI ERT Fondazione Via Aldini 22 47521 Cesena

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    CATALOGOCATALOGO

    PER LE SCUOLE SUPERIORI

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    Elenco spettacoli

    Compagnia titolo genere età luogo

    Teatro Perché/ Teatro Bonci

    In viaggio da Itaca

    Teatro d’attore 14 - 18 Teatro Bonci

    Teatro Dell’Archivolto

    Come un romanzo

    Teatro d’attore 14 - 18 Teatro Verdi

    Teatro CREST

    La strada della

    tartaruga

    Teatro d’attore 14 - 18

    Teatro Verdi

    Teatro del Carretto

    Amleto Teatro d’attore Dai 14 Teatro Bonci

    Teatro delle Briciole

    Scholè Teatro d’attore 14 - 16

    Teatro Verdi

    Movimenti Teatro della

    salute

    Super coro tragico show

    Teatro d’attore 14 - 18

    Teatro Verdi

    Arrivano dal mare

    Una recita straordinaria

    Teatro d’attore 14 - 18 Teatro Petrella Longiano

    Associazione Pietre Vive

    Il pianeta delle Dune

    Teatro d’attore 14 - 18

    Teatro Bonci

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    Pag. 10

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    Teatro Ragazzi 2011

    Referente

    Stefania Albertini tel. 0547 355733

    ( dalle ore 10 alle ore 13 )

    fax 0547 355720 e-mail:

    [email protected]

    TEATRO BONCI ERT Fondazione

    Via Aldini 22 47521 Cesena

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    Associazione Culturale “PIETRE VIVE”

    IL PIANETA DELLE DUNE Regia Claudio Sbrighi Coordinatore Gerardo Puccio Musical Durata 2 ore circa Età: 14 - 18 anni Luogo: Teatro Bonci Anno 10191. L’umanità non è ancora riuscita a trovare equilibrio, pace e armonia. Il genere umano si è organizzato in grandi casate, di memoria feudale, che si sono impadronite dei pianeti e lottano fra loro per la conquista del melange. Il melange è un spezia che rafforza l’animo e il corpo, dà salute e prolunga la vita. Il melange si trova solamente su Arrakis, conosciuto in tutto l’universo come Il Pianete delle DUNE. L’intera galassia attende l’avvento del predestinato, colui che saprà riportare ordine e giustizia: il Kwisatz Haderach. Il pianeta delle Dune è abitato da un popolo fiero, i Fremen, sfruttato per estrarre il melange da tutte le casate che hanno governato Arrakis. Un popolo che nelle lande desolate e desertiche di questo pianeta ha compreso l’importanza della conservazione e gestione dell’unica risorsa indispensabile: l’acqua. Anche le leggende dei Fremen dicono che un giorno arriverà il messia, colui che ricostituirà l’ordine e porterà la pace sul pianeta delle Dune: Muad’ib Il Barone Vladimir è il capo indiscusso della casata degli Arkonnen che ha sfruttato e sottomesso con violenza e crudeltà il popolo dei Fremen e che ha estratto una quantità spropositata di melange. Vladimir ripone tutta la sua fiducia nel malvagio nipote Feyd. Per tentare di ristabilire l’ordine nella galassia viene ordinato, agli Arkonnen, di abbandonare il pianeta delle DUNE.....

    TEATRO DELLE SCUOLE

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    Teatro Bonci /Teatro Perché

    IN VIAGGIO DA ITACA Testi e Regia di Gabriele Marchesini Dacia Maraini scrive due testi originali per un'inedita Calipso amazzone Teatro d’attore Durata: 95 minuti Età: 14 - 18 anni Luogo Teatro Bonci

    Uno strabiliante viaggio sulle tracce di Ulisse: la sfida di 17 giovanissimi guidati da Gabriele Marchesini, riscrive l'avventura più celebre di tutti i tempi: l'Odissea. la storia di un gruppo di ragazzi che rivive, oggi, le mitiche vicende di Ulisse. Apre e chiude lo spettacolo (con due monologhi originali, affidati alla figura di Calipso) la scrittura raffinata di Dacia Maraini, una delle più celebri autrici contemporanee. Una modernissima scenografia virtuale catapulta lo spettatore nel cuore di un viaggio fantastico: dal porto di Itaca e all'isola dei Feaci, dentro il cavallo di Troia, nella grotta di Polifemo, nell'isola di Circe, e via via attraverso una serie di ambien-ti progettati del regista e disegnati dal fumettista Ugo Bertotti. La scena è realizzata grazie alla collaborazione con gli scenografi "in erba" del-l'Accademia di Belle Arti (sede di Cesena, coordinati dal professor Marcello Morre-si), mentre le musiche sono a cura del giovane compositore Dario Giovannini. Ideato per i ragazzi ma proposto anche al pubblico adulto, lo spettacolo rilegge il viaggio di Ulisse con occhi contemporanei, partendo dalla versione di Giovanni Pascoli, che immagina una seconda partenza dell'eroe, deciso a ritornare nell'iso-la di Calipso. È Telemaco, suo figlio, insieme a un gruppo di amici, a ricostruire, attraverso la memoria dei racconti di Ulisse, i principali episodi dell'Odissea. IN VIAGGIO DA ITACA si inscrive nel trentennale percorso attivato dal Teatro Bonci per la produzione di eventi dedicati alle giovani generazioni.

    PROGETTO TEATRO BONCI

    NOVITA’

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    Teatro dell’Archivolto

    COME UN ROMANZO Da Daniel Pennac Elaborazione drammaturgica Giorgio Scaramuzzino Regia Giorgio Gallione Con Giorgio Scaramuzzino

    Conferenza/ spettacolo Età: dai 14 anni Durata: 1 ora Luogo: Teatro Verdi Perché leggere? Chi leggere? Dove leggere? A chi leggere? Leggere sottovoce? Leggere in silenzio? Raccontare ciò che si è letto? Disprezzare un autore? Adorarne un altro? Maledire l’insegnante che ti costrin-ge alla lettura o benedirlo, dieci anni dopo aver concluso la scuola per averti insegnato a sfogliare con piacere le pagine di un libro? E cos’è un libro? Un libro può essere un universo o un abisso, un pieno o un vuoto, un obbligo o un dovere o – forse- un amore. C’è chi ama annusare le pagine di un libro appena acquistato, chi lo usa per riempire un vuoto imbarazzante nella libreria in salotto, chi fa le “orecchie” per tenere il segno, chi non presterebbe mai un libro neppure al suo migliore amico: piuttosto preferirebbe comprarglielo! Quanti mondi, quanti vizi, quante ossessio-ni rivela il lettore e quante paure, quanti pregiudizi, quante ragioni il non-lettore!

    Tutto questo si può ritrovare nel divertente saggio di Daniel Pennac che, oltre ad essere uno degli autori più amati degli ultimi anni, non ha dimenticato di es-sere un insegnante e in Come un Romanzo (Ed. Feltrinelli) affronta dal punto di vista di scrittore e di educatore il problema di come si possano stimolare i giova-ni non tanto alla lettura in sé, quanto al piacere di essa, cercando di proporre i libri come complici, come amici attraverso i quali si ampliano i propri orizzonti e si costruiscono mondi inediti. La conferenza/spettacolo che l’Archivolto presenta è soprattutto un percorso teatrale che, attraverso il gioco, l’ironia e la diretta partecipazione degli spettato-ri ci vuole ricordare che … “Il piacere di leggere non è andato perduto. Si è solo un po’ smarrito. E lo si può ritrovare facilmente.” L’attore entra in relazione con il pubblico. Usa il loro linguaggio, li provoca, li stimola, non permette che si trincerino nell’apatia, li costringe a stare al gioco. Mostra di comprendere e condividere le idiosincrasie indotte dalla prassi scola-stica.…e subito il monologo diventa dialogo: dapprima riluttanti, poi sempre più interessati, i ragazzi rispondono e intervengono.

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    Compagnia Teatrale “Arrivano dal Mare”

    UNA RECITA STRAORDINARIA Dai testi e dalle favole di Giovannino Guareschi Con Sergio Diotti, il Fulèsta e con Lorenzo Palmieri, burattinaio e narratore musiche dal vivo: Stefano Zuffi AlchemicOrchestra regia: Stefano Giunchi Tecnica: narrazione, burattini, oggetti e figure, immagini, musica dal vivo Età: 9 - 13 anni Durata: 1 ora Luogo: Teatro Petrella Longiano “Arrivano dal Mare!”, in occasione del centenario di Giovannino Guareschi, ha realizzato questo allestimento, che prende spunto dalle opere di Guare-schi scritte e illustrate durante la prigionia nei campi di concentramenti tra il 1943 e il 1945. Guareschi era stato internato , come molti ex-soldati e uffi-ciali dell' Esercito italiano che avevano scelto di non combattere o lavorare volontariamente per gli occupanti nazisti, ma riuscì a coinvolgere in molte letture poetiche e in questa rappresentazione teatrale, avvenuta alla vigilia di Natale del ’44, vari professionisti o dilettanti di musica e di canto tra cui il poeta Roberto Rebora e l’attore Gianrico Tedeschi. "Questa favola è nata in un campo di concentramento del nord-ovest germanico e le Muse che l'ispi-rarono si chiamavano Freddo, Fame e Nostalgia. La scrissi rannicchiato nella cuccetta inferiore di un castello biposto e sopra la mia testa c'era la fabbrica della melodia. Io mandavo su da Coppola (il maestro Arturo Cop-pola, compositore delle musiche originali) versi di canzoni nudi e infreddoliti e lui li rimandava giù rivestiti di musica soffice e calda come lana d'angora.” Nelle opere al centro di questa lettura animata e musicata l'Autore si chiede quale può essere il ruolo della Poesia, della Musica, dell'Arte e della Cultura in generale per lottare contro un fenomeno storico come l'Olocausto, e in generale contro tutte le guerre. E una possibile risposta ce la dà sempre Guareschi: la valorizzazione della memoria, la trasmissione di un'esperien-za tra generazioni: “Di qui l’idea di stampare la fiaba: il papà ex internato potrà così raccontarla al suo bambino, e da queste poche parole…il bambi-no capirà forse che il papà soffriva, lassù, nei desolati campi…E se non ca-pirà il bambino, capirà la mamma.” “ E se non v’è piaciuta – non vogliatemi male: ve ne dirò una meglio – il prossimo Natale, e che sarà una favola – senza malinconia; “C’era una vol-ta – la prigionia…”

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    MOVIMENTI Teatro della Salute Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna A.U.S.L. Cesena SUPER CORO TRAGICO SHOW La Compagnia è formata da giovani utenti del Centro Salute Mentale di Cesena coordinata da Corrado Bertoni (regista) e si avvale della collaborazione di Milko Merloni (musicista) e di Giuseppe Viroli (attore) Teatro d'attore con musica dal vivo Durata: 50 minuti Età: dai 14 anni Luogo: Teatro Verdi Attraverso la lettura (e a volte la parodia) delle tragedie greche abbiamo iniziato il nostro viaggio nella condizione umana, utilizzando il teatro. Le tragedie ci hanno insegnato che questa nostra condizione è fatta di luci e di ombre, di sole e di notte e che, come dice Sofocle, nulla è più misterioso e tremendo dell’uomo. Il teatro greco ci ha insegnato anche che la cura non cerca la guarigione ma la verità, ma, come dicono i poeti, “la verità è sempre triste”: meglio allora riderci un po’ sopra come facevano anche i greci che, dopo tre tragedie, chiudevano la giornata sacra dedicata al teatro, con una farsa, suggerendoci forse che la vera catarsi non è nel rivivere il destino tragi-co degli eroi ma nel riderci sopra. Leggendo questi testi mirabili abbiamo anche imparato che gli uomini vivono su una superficie sottile che li separa dall’Ade. . Comunque sia, dagli antichi poeti e sapienti, abbiamo imparato che il nostro modo di sostare su questa Terra, per essere sopportabile, deve imparare molto dagli eroi e dai saltimbanchi, come del resto non smette mai di insegnarci anche Shakespeare: esseri eccentrici, bizzarri, popola-no l’inconscio: il teatro permette di incontrarli, riconoscerli, dialogare con loro nel tempo presente della scena. Lo spettacolo è una antologia di testi tratti dalle tragedie greche ma sia il Coro che i Monologhi degli Eroi, sono rivissuti dalla Compagnia con lo spirito del presente, con la noncuranza, a volte, di chi ha un sacco di problemi quotidiani da risolvere. 5

    Teatro CREST

    LA STRADA DELLE TARTARUGHE testo e regia Maria Maglietta con Elena Giove, Paolo Gubello, Daniele Lasorsa, Sandra Novellino, Annabella Tedone, Luigi Tagliente Testro d’attore Età: dai 14 anni Durata: 1 ora Luogo: Teatro Verdi Lo spettacolo racconta di Michele e di altri tre giovani, Vito, un amico d’infan-zia, Sara, la ragazza di cui Michele è innamorato, e Luli, un giovane albanese conosciuto per una rissa in discoteca. Quattro esistenze, quattro inquietudini, il bisogno di sfidare il mondo e attraversare, rischiando tutto, la maledetta so-glia della giovinezza. L’amicizia, i progetti, l’amore, le delusioni sembrano es-sere intrappolati nello scorrere di un tempo quotidiano, affollato di modelli che troppo in fretta perdono la loro maschera seduttiva, e disegnano un orizzonte stretto, a volte vuoto, dai contorni sfuggenti. Fosca, donna dal passato misterioso, gestisce un’officina di riparazione moto-rini con annesso un piccolo bar. Il bar di Fosca diventa luogo di ritrovo, un posto dove incontrarsi, parlare, dove scoprirsi diversi, dove sognare la possi-bilità di tracciare strade oltre la linea dell’orizzonte. Ma le strade sono confuse, si sovrappongono, sbandano fino a portare i gio-vani viandanti verso un vicolo cieco, dove ci si gioca in un sol colpo tutta la partita del cambiamento e dell’esistenza. La strada sembra correre verso un precipizio e starà a ciascuno di loro trovare un modo per saltare il baratro e salvarsi o definitivamente perdersi. Le “gioventù bruciate” sono sempre esistite, e a volte l’impeto giovanile ha spinto ad un mutamento radicale della società. Se oggi l’estremismo di certi comportamenti sembra porre in discussione valori etici di fondo, come la vita, la dignità, il rispetto del-l’altro, la convivenza, allora bisognerebbe chiedersi quando l’intera società ha comin-ciato a perdere terreno su questi temi e perché. Indagare il disagio giovanile è dunque sempre un doloroso e non scontato indagarsi e farsi domande. Vorrei con questo spet-tacolo mettere un piede leggero nel territorio incerto di questo mondo giovanile e per-mettere alle storie, ai conflitti, alle incertezze, agli smarrimenti, ma anche ai sogni, alle speranze, di emergere, di raccontarsi. Vorrei col mio teatro essere in mezzo al caos e non guardarlo da fuori. Maria Maglietta

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    Teatro del Carretto

    AMLETO Da William Shakespeare

    Adattamento e regia Maria Grazia Cipriani Attori Gabriele Gallinari, Elsa Bossi, Giacomo Vezzani, Giacomo Pecchia, Nicolò Belliti, Carlo Gambaro, Jonathan Bertolai

    Teatro d’attore Età 14 - 18 anni durata: 1ora e 45’ senza intervallo Luogo: Teatro Bonci Note di regia: A p p u n t i p e r u n a m e s s a i n s c e n a Proveremo a leggere il testo nella prospettiva del protagonista, con le altre figure, fantasmatiche o reali, filtrate dalla sua sensibilità o dalla sua immagi-nazione: proiettando il dramma come in un sogno… in una riscrittura che attraverso spostamenti, cesure e montaggi caratterizzi una struttura che pur dal taglio quasi cinematografico, metta in evidenza o infranga ogni conven-zione teatrale, sempre sovrapponendo moto tragico a moto comico e che lasci l'interpretazione psicanalitica come quella politica visibili in trasparenza, per mettere in luce il dramma dell'uomo oppresso da pensieri sul senso del-l'esistenza: solo con i fantasmi, il dubbio, l'essere o non essere… D a l l a c r e a z i o n e i n c o r s o La scena è rotta da pannelli purpurei, un rosso che risucchia e risputa un bianco di personaggi, ne svela dalle morbide fessure frammenti improvvisi o insinuanti, al ritmo disarmonico di una mente turbata… Alle spalle di Amleto un canto di Gertrude e un ghigno di Re, davanti a sè un teatrino in miniatura con i personaggi del dramma che vanno svanendo ad ogni colpo mortale, e lo Spettro dentro… il Principe galleggia in un presente dilaniato tra misfatto subìto e ingannevole follia… "fragilità, il tuo nome è femmina" Irrompe un frastuono lussurioso all'eco lontana di festini e battaglie, perso-naggi ebbri di vita si spengono nella loro nudità ai fianchi della scena… En-trano gli attori, accade la pantomima, turbamento e divertimento, odore di vendetta che si fa strada e che non verrà consumata… Pioggia di petali che ingoia Ofelia, danza di scheletri, preludio al duello finale, climax in scala di marionette che irrompe in dramma su scala umana…

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    Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti

    SCHOLÉ, O DEL LENTO TEMPO CHE FA DELL`UOMO LA CIVIL PERSONA Progetto Politoi testo e regia Letizia Quintavalla, Bruno Stori con Agnese Scotti, Bruno Stori Teatro d’attore Età 14 -16 anni Durata: 1 ora Luogo: Teatro Verdi Il Progetto `Politoi, l’essere o il divenire cittadini autentici`, attraverso spetta-coli come I Grandi Dittatori e Siamo qui riuniti o della democrazia imperfetta, ha esplorato il tema della politica in senso alto, con il rigore della ricerca stori-ca e la profonda leggerezza del riso e dell’ironia. Scholé un nuovo spettacolo che mette al centro la relazione circolare tra inse-gnare e imparare, tra Allievo e Maestro. Il termine scholé in greco significa riposo, quiete, tempo libero. La scuola degli antichi era quel tempo libero dalla preparazione atletica e dalla guerra, nel quale ci si dedicava alla conoscenza di poesia, musica e matematica. L’opera da realizzare e da portare a compimento siamo noi stessi: un “ozio” per renderci migliori. Ecco dunque la storia di un maestro che considera il suo allievo competente: non un contenitore da riempire, ma un sapere da liberare. Le fasi di apprendimento dell’Allievo sono forzatamente accelerate nel tempo concentrato dello spettacolo: la vita di A, così si chiama l’Allievo, potrebbe andare poeticamente dai sei ai sedici anni. Un esserino buffo che cresce, si trasforma ed infine se ne va infervorato, lasciando la scuola dell’obbligo, dopo aver percorso un viaggio che si snoda tra sapere, persona e cittadinanza e giungendo a disegnare la scuola della nostra Costituzione attraverso il vero significato dell’educare. Nello spettacolo c’è una consapevolezza di fondo in merito alla situazione attuale della scuola e vi si fa cenno con sottile ironia: le ore di scuola che ca-lano, le nozioni che si memorizzano e non si vivono, gli alunni in classe che aumentano, l’attacco alla scuola pubblica e il processo di privatizzazione… Ma lo spettacolo è soprattutto storia di crescita e formazione: di un Maestro e di un Allievo...