Catalogo Senato Milano

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Catalogo d'Arte

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LUIGI GROSSImostra personale

MILANOFEBBRAIO 2007

LA DIALETTICADEL COLORE

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La dialettica del coloreGalleria SenatoMilanofebbraio 2007

Testi:Nino D’AntonioIsabella Valente

Fotografia:Giosuè Scognamiglio

Ideazione:Stefano TornincasaProgetto grafico:Sara PolliniStudio Moratti

Info:[email protected]

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Ci fa piacere ospitare la personale di Luigi Grossi,dopo il ciclo di mostre che lo ha visto presente - conlarghissimo consenso - nelle maggiori sedi istituzio-nali di Napoli, da Palazzo Reale al Maschio Angioinoa Castel dell’Ovo. Il che, per chi conosce la città,significa negli spazi consacrati dai maggiori eventi diquesti anni.Grossi (che Aldo Masullo ha definito ”il filosofosenza filosofia”) è un pittore di particolare fascino,che affida al monopolio del colore contenuti carichidi interrogativi sull’uomo e i suoi incerti destini.Una ricerca in apparenza - e solo in apparenza -esclusivamente cromatica, dietro la quale però si celaun mondo di sentimenti e di speranze.

Galleria Senato

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Accade che i protagonisti di quella pittura genericamen-te definita non figurativa - e comunque lontana dal-l'immagine sia pure frantumata e dissolta - avvertano

di frequente il bisogno di accreditare la loro ricerca.Consapevoli, forse, di una certa difficoltà di approccio, maanche preoccupati di una lettura superficiale dell'opera, cheporta l’osservatore a non andare al di là di un coinvolgimentoemotivo e sensibilistico.Così - e il fenomeno si registra anche quando il fruitore è unaddetto ai lavori - matura nell’autore la decisione di fornirequalche chiave che agevoli l’accesso ai misteri del processocreativo.E’ un tentativo dagli esiti incerti e non privi di rischi.Perché spesso il progetto non trova riscontro nell'opera, o siritrova solo parzialmente, e quel coacervo di idee, letture,emozioni, esperienze, che pure l’artista si affanna a citare nonè andato oltre la fase embrionale.L’annotazione non è peregrina specie nel caso di Luigi Grossila cui pittura - in apparenza, ma solo in apparenza - si affidaal monopolio del colore. In realtà dietro le suggestive cromie -distribuite e fuse con una scaltrezza e una sapienza che hapochi riscontri nell’area della ricerca materico informale - c’èun urgere di contenuti, non solo profondi e controversi,

LA DIALETTICA DEL COLORE

Nino D’Antonio

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quanto irrisolti e attuali.Di qui la scelta di dar voci a questi suoi pensieri, che si fannodi volta in volta spunti di avvio e spinte tormentate all'inter-no della sua ricerca.“Si, delle mie opere piace soprattutto il colore. Anche la criti-ca ha sottolineato questa componente, definendola magica. Equesto mi lusinga. Perché un quadro deve anzitutto piacere.Lo scegli e lo tieni per sempre sotto i tuoi occhi solo se ti pro-cura una emozione. Ma penso che oggi questo non basti più.Forse è finita la stagione dell’arte intesa come puro fatto este-tico. Certo un bel paesaggio continua ad affascinarci, maall’artista oggi si chiede qualcosa di più…”Una pittura di contenuto? Un arte capace di conciliare le istanze della nostrasocietà con i valori estetici? In altri termini di trasfigurare le idee in immagini?”Si, ma partendo dalla crisi delle idee, o meglio delle ideolo-gie. Bisogna prendere atto che il pensiero politico di destra odi sinistra che sia è fallito. E di conseguenza sono entrati incrisi tutti gli organismi e le istituzioni che ad esso fanno rife-rimento. Dai partiti ai sindacati. Ma è in crisi anche il patri-monio religioso, la fede, la famiglia. Così l'uomo ha perso gliancoraggi più solidi, quelli ai quali ha affidato la sua sicurez-za ad sempre”.Un ritorno sull'uomo e il suo destino? Che è stato il tema centrale della tuaricerca, fin dal primo ciclo ispirato alle teste. Ricordo quei volti aggrediti e con-sumati dall'angoscia, prima ancora che dallo sfacimento fisico. E credo chequesta indagine abbia segnato tutta la sua ricerca. Anzi, l'ha spinta fino alleestreme conseguenze con Il vulcano è dentro di noi, e ancora di più conI colori del nulla.“E’ vero. Ma forse non sono ancora riuscito ad esprimeretutto quello che ho dentro a cominciare dal destino cui èchiamato l’uomo. Che cosa ci viene chiesto? E a chi va resoconto del nostro operare? Al di la della propria coscienza, c'èun codice di comportamento? E c’è un tribunale? O è tuttoun agitarsi, un crescente arrivare verso traguardi nobili?Spesso ho la sensazione che appena si raggiunga un obiettivo,

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ne sorga uno nuovo. E così all'infinito. La vita diventa unacorsa incessante. E ancora: in che cosa credere? A chi rivolger-si quando la solitudine ti stringe come un nodo alla gola?Forse - ma è solo un illusione - un po’ di conforto può veniresolo dall’arte. Ma non tutti sono chiamati alla sua mensa…”Ma questa è una tematica dalla quale gli stessi filosofi si tengono rispettosa-mente alla larga. Sono interrogativi destinati ad non avere mai una risposta,ma solo un arco di ipotesi, in rapporto alle diverse scuole di pensiero. Un terre-no minato, insomma.“Sarà pure filosofia, ma come uomo prima ancora che comepittore io sono ossessionato da queste domande. Così affidoquesti mio tormento al colore. E’ il solo sfogo che ho. Oranella materia e nel pigmento di ogni mia opera ci sono imomenti di tristezza e di smarrimento, le paure, i flussi disperanza, il fugace balenio della fede.Questo spiega perché sono contento, ma allo stesso tempoinsoddisfatto, quando mi dicono che i colori dei miei quadrisono belli, che c’è tanta armonia, un felice equilibrio… . Miaccorgo di aver parlato troppo, anche se è stata una chiacchie-rata tra vecchi amici.”Qualcuno nei tuoi quadri vede squarci di paesaggio, lacerti di territorio inassonometria, letti di fiumi o fondi marini. Insomma una geografia di luo-ghi piuttosto improbabili.“Non lo so se alla fine ci sta anche questo. Per me sono sololuoghi dell’animo, dello spirito. E’ la mia testa, i miei senti-menti. Tutto quello che non riesco ad esprimere in altro modo.”

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Isabella Valente

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Ma chi è Luigi Grossi? Cinquantaseienne, Grossi si è impostoall’attenzione del pubblico e della critica solo nel 1999 con unamostra alla Galleria La Gioconda di Napoli. Nel 2001 fa seguito,

presso la stessa galleria, “Quando il pensiero si fa messaggio” che riuni-sce opere degli anni Novanta.La sua formazione avviene nella migliore scuola possibile, cioè nella fre-quentazione continua di artisti di grosso calibro del panorama contem-poraneo napoletano, accanto a Notte, Chiancone, Brancaccio e VincenzoMontefusco col quale è legato da un rapporto di vera amicizia. Dallaquotidiana frequentazione, il non ancora pittore Grossi segue, incame-ra, matura, medita, osserva e alla fine elabora una ricerca tutta sua, cheera però già in luce in lui, tanto da proporsi prepotentemente con opereforti sin dalla sua prima esposizione e non dopo una graduale dimostra-zione di sé come avviene nella maggior parte dei casi.Al rapporto con gli artisti si accompagna l’esperienza maturata col colle-zionismo e con le gallerie napoletane, come la Mediterranea e il Centro,oltre all’amicizia con Paolo Ricci: una rete di relazioni che lo portano aprendere sempre più coscienza della sua vena. Sono gli anni in cui arri-vano a Napoli le opere di Bacon, di Fontana. Ma è in particolare la lezio-ne di Raffaele Lippi che sembra interessarlo maggiormente per quantoriguarda le soluzioni formali.La mostra del 2001 ha già le dimensioni di un grande evento che si ponecome a metà del percorso artistico. Da allora la sua ricerca diviene prio-ritaria, continua, incessante, sempre vergine, in rapporto con la materia.“Dietro i miei dipinti c’è sempre un’idea ricorrente: quella sull’uomo e isuoi destini. A cominciare dal ciclo delle teste che registrano i segni deltempo, della vecchiaia, dello sfacimento fisico fino alla morte”. Eppureil ciclo delle “teste” che rappresentavano il fulcro della personale del2001 e che a detta dell’autore stesso era il concentrarsi dell’”idea ricor-rente: quella sull’uomo e i suoi destini”, già le teste, invece, appaiono

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riflessi e sperimentazioni sulla materia, una materia che tenta di prenderesempre più il sopravvento su ciò che vuole sembrare o rappresentare.Una materia che ha in sé un potato di tale forza e bellezza intrinseche,da spostare in secondo piano la significazione formale della “testa”. Ilrichiamo all’espressionismodi Lippi che dilata le forme modificandole etraducendole in maschere, memore anche della produzione di FrancisBacon, è fin troppo ovvio. E proprio per questo sembra più un suggeri-mento in quella direzione che altro.L’idea dell’uomo, la sua vita psicofisica, i suoi caratteri interni divengo-no ora fonte ispiratrice di un ciclo successivo dedicato al “vulcanesimo”.Il Vesuvio interno a ciascun uomo è il nerbo di una seconda esposizio-ne organizzata a Villa Bruno in San Giorgio a Cremano nel dicembre2002. Il ciclo dedicato al Vulcano comprende opere che abbracciano unarco di tempo relativamente breve (1999-2002). La bellezza della mate-ria erompe con forza e una energia che siamo in grado di percepireappieno. Assistiamo così a un’esplosione che è della natura e di noi stes-si, attimo dopo attimo, in un continuum davanti al quale rimaniamo insilenzio come per sentire anche i forti rumori di quell’impeto che idipinti evocano.I titoli sono superflui; è tutto chiaro. Il colore e la materia cromatica sifanno magma, lapilli, fumo, vapore, fuoco, fiamma, più vento, più ener-gia (Lapilli vesuviani, La folgore di Vulcano, Lapilli pompeiani), più forza(Fulgore di Zeus, L’officina di Vulcano). Ma è un’eruzione non distrutti-va; uno spettacolo da contemplare e nel quale immergersi. E’ quasiriduttivo chiamare il dipinto ad acrilico Verso la Solfatara (2001), untitolo che sa di paesaggismo ottocentesco. Quell’espansione di materiagialla verso l’alto, che va a lambire una stretta lingua di nero-vuoto, èquasi metafora della biografia artistica di Grossi: arte sopita, ma vivainternamente, e uscita poi con forza.Dopo il ciclo dedicato al vulcano, dove resiste ancora, anche se solo ver-balmente o intuitivamente, un legame con la natura e la vita, arriva latrilogia impegnata a dare forma, volume e colore al “nulla”, inteso comenihil o materia primordiale. Secondo il pensiero del filosofo Aldo Masullo,“I colori del nulla, dipinti da Luigi Grossi, non altro sono che i colori dell’a-nima, sensi di vita, delicata e forte poesia” (A. Masullo, I colori del nulla.Luigi Grossi, Napoli 2003).I colori del nulla <<non sono che i colori della vivente unità psiche-mondo nel suo originario insorgere, sensi vissuti al di qua di ogni conve-nuto significato, mistero di una poesia in cui “canta la castità della luce”>>(Masullo 2003)E’ come se l’eruzione vulcanica si fosse fermata, e i colori di quella ener-

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gia avessero trovato un loro lento cammino orizzontale, un orizzontesereno su cui defluire. Questa volta i dipinti non hanno più titolo. Lospettatore assiste a questi cambi di fondale con colori magnifici che siestendono sul supporto senza avere inizio né fine. Onde di colori forte-mente evocative per una materia sempre protagonista. Per Grossi si tratta di una fase intermedia nella sua sperimentazione. Lamateria, elastica, flessuosa, deve ancora essere sottoposta a ulteriorimanipolazioni.Nel giugno 2004 è presentata nella Biblioteca Nazionale al Palazzo Realedi Napoli una nuova Mostra, I volumi del nulla. E’ la seconda tappa dellatrilogia. Un filo conduttore unisce i colori preziosi delle tele dell’esposi-zione precedente a un dialogo in bianco e nero di tagli, risolti ora in unrapporto di pieni e vuoti ora secondo una inequivocabile linearità. Sonoi bianchi e i neri del nulla e del tutto, immagini ecografiche di non volu-mi, di non pieni e di non vuoti. Vi si affiancano i volumi veri, le scultu-re: la colata di bronzo riempie ora il volume del nulla.Anche qui la tecnica e l’approccio non tradiscono la bellezza e il piacereinterni della materia. I lembi di bianco non creano inquietudine. Siamonuovamente di fronte a opere che si fanno sentire in tutto e per tutto e cheevocano in noi un’infinita gamma di sensazioni.Il suo linguaggio artistico è la risposta all’incessante interrogarsi sullavita e sull’uomo del “filosofo senza filosofia” (A. Masullo, I volumi delnulla, Napoli 2004), nel senso dell’uomo che si pone davanti alla vitaesterna e interiore interrogandosi, combinato con la curiosità dello spe-rimentatore; si produce una dimensione metafisica: “il nero come l’azio-ne modificatrice del bianco, l’operante potere di annullare: esso inghiot-te il bianco fino a renderlo a sua volta nulla” (Masullo 2004).La fase successiva, cui non sarebbe giunto senza le precedenti, è quellaodierna. Nelle “Coesioni cifrate e nei Dinamismi materici” il nesso linguisti-co con la natura è scomparso. Ora vive la materia nel suo protagonismoassoluto.E’ la terza tappa della trilogia del corpo “del nulla”.

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MOSTRE PERSONALIQuattro Situazioni, Galleria La Gioconda – NapoliQuando il pensiero si fa messaggio, Galleria La Gioconda - NapoliIl vulcano è dentro di noi, Villa Bruno, S. Giorgio a Cremano - NapoliI colori del nulla, S. Maria La Nova - NapoliI colori del nulla, Villa Campolieto - ErcolanoI colori del nulla, Palazzo Serra di Cassano - NapoliI colori del nulla, Chiostro S. Michele - AnacapriI colori del nulla, Galleria L’Indicatore - RomaI colori del nulla, Galleria Italarte - RomaI volumi del nulla, Palazzo Reale - NapoliI volumi del nulla, Sala Leopardi, Biblioteca Nazionale - NapoliI volumi del nulla, Centro Studi Caprese “I. Cerio” - CapriVibrazioni materiche, Castel Nuovo, Sala Carlo V - NapoliQuando l’idea diventa colore, Museo Archeologico Pithecusae, VillaArbusto, Lacco Ameno d’IschiaMomenti di ricerca, Galleria Le Muse - NapoliViaggiamo insieme, Ipogeo dell’Annunziata - Napoli“I volumi del nulla” Villa Bruno, S. Giorgio a Cremano - Napoli“Sprigionamenti” Castel dell’Ovo, Sala delle Carceri - Napoli La dialettica del colore, Gall. Senato, Milano

MOSTRE COLLETTIVEAssociazione artisti contemporanei “Giovani artisti” - Galleria Vega, Portici - NaAssociazione artisti contemporanei “Montefusco, Ceraldi, Autiero,Grossi”, Galleria Vega, Portici - Napoli“Montefusco, Grossi, Cianci”, Galleria Vega, Portici - Napoli “Peluso, Grossi”, Galleria Vega, Portici - Napoli“Arte Sacra”, Chiesa dei Miracoli - NapoliStudio d’Arte Ganzelli - Napoli“Disegni”: Cajati, Ceraldi, Grossi, Perez, Galleria d’Arte Toledo – Napoli“Piccolo formato”, Galleria Toledo - Napoli“Grafica”, Galleria d’Arte La Gioconda - Napoli“G.Matera, L.Coppa, R.Lippi, L.Grossi” galleria La Gioconda - Napoli“Quattro artisti”: Autiero, Ceraldo, Grossi, Marino, Galleria La GiocondaNapoli“L’arte in mostra”: L.Grossi, A.Picardi, V. Falcone, Villa Campolieto,Ercolano, NapoliU.C.A.I “Prima Quadriennale”, Istituto d’Arte F. Palizzi - Napoli“Il mare tra le terre del fuoco”, U.C.A.I - Napoli“Tracce espressione dell’Arte”, Villa Campolieto, Ercolano - Napoli“Sculture”, Galleria d’Arte Anacapri, Anacapri - Napoli“Nuovo Surrealismo visionario e fantastico”, Sede centrale dellaBanca di Roma - Roma

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“Nuovo Surrealismo visionario e fantastico”, Galleria Senato - MilanoCollettiva di artisti contemporanei, Galleria d’Arte Anacapri, Anacapri - NapoliLa Quadreria d’Arte Conte, Istituto Statale d’Arte F. Palizzi - Napoli“Disegni”, Galleria Terzo piano – Napoli“Prospettive surreali”, Rassegna d’Arte contemporanea – Gaeta“Cinque artisti alla ProArt: L. Grossi, Elio, Luigi e Rosario Mazzella,A. Scotto, ProArt - Napoli“Pensando a Gaber”, Circolo Artistico Politecnico – Napoli“Pensando a Gaber”, Libreria Tombolini - Roma“Pensando a Gaber”, Libreria Bocca – Milano“Interferenze Espressionistiche Napoletane”: Lippi, Cajati, Grossi,Villa Campolieto - Ercolano, Napoli“Ricordando Gaber con arti visive”, Museo Civico del Torrione – Forio d’IschiaMonumento di Nasseria - RomaExpo Arte Mediterranea, Cosenza

OPERE PUBBLICHEBanca d’Italia, sede di NapoliConsiglio Regionale della CampagnaAzienda Autonoma di Soggiorno Cura e Turismo, NapoliVilla Campolieto, ErcolanoComune S. Giorgio a CremanoTeatro Augusteo, NapoliABI, Associazione Bancaria ItalianaMuseo d’Arte Moderna, F. Palizzi, NapoliPalazzo Reale, Biblioteca Nazionale, NapoliCaffè Greco, RomaPrefettura di NapoliMuseo Archeologico Pithecusae, Villa Arbusto, Lacco Ameno-IschiaTerme Regina Isabella, Lacco Ameno d’IschiaConsolato Generale d’India, Napoli

OPERE IN PERMANENZAGalleria L’Indicatore, RomaGalleria Italarte, RomaGalleria Senato, MilanoGalleria Anacapri, CapriGalleria Riccione, RiminiArchipendolo, NapoliGalleria Morra, Napoli

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BIBLIOGRAFIAN. D’Antonio, “Quattro situazioni”, in cat. mostra Galleria “LaGioconda”, Napoli 1999G. Catuogno, “Tornano due opere”, Roma, 23 dicembre 2000T. Boniello, “Spunta l’opera d’arte”, Il Mattino,31 dicembre 2000N. D’Antonio, “Le paure dell’uomo”, Galleria La Gioconda, Napoli2001W. Memmolo, “Una mostra annunziata”, Galleria La Gioconda,Napoli 2001P. Carillo, “L’arte in mostra nelle Ville”, Il Mattino, 4 maggio 2002C. Ruju, “Il vulcano è dentro di noi”, Villa Bruno, S.Giorgio aCremano, dicembre 2002G. Caroli, “Genius loci” in cat. mostra, Villa Bruno, S. Giorgio aCremano, dicembre 2002W. Memmolo, “Quasi un ritratto”, in cat. mostra, Villa Bruno,S.Giorgio a Cremano, dic. 2002G. Ippolito, “L’occhio di Empedocle”, in cat. mostra, Villa Bruno,S.Giorgio a Cremano, dic. 2002G. Improta, “Luigi Grossi espone in Villa Bruno...”, in cat. mostra,L’Aquilone, S.Giorgio a Cremano, dicembre 2002 A. Masullo, “I colori del Nulla”, Ed. Pro Art, Napoli, giugno 2003A. Masullo, “I colori del Nulla”, le forme dell’anima, Il Denaro,Napoli, 3 giugno 200A. Masullo, “Luigi Grossi”, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici,Napoli, 5 giugno 2003A. Masullo, “I colori del Nulla”, Chiostro S. Michele, Anacapri, 7luglio 2003A. Pepe, “La pittura di Grossi”, Roma,17 ottobre 2003W. Memmolo, “Il pittore Luigi Grossi...”, L’Aquilone, S.Giorgio aCremano, n°8, ottobre 2003A. Masullo, “I Volumi del Nulla”, Ed. Pro Art, Napoli, giugno 2004M. Giancaspro, “L’annullamento del colore”, Ed. Pro Art, Napoli,giu. 2004R. Notte, “L’occhio e l’infinito”, Ed. Pro Art, Napoli, giugno 2004M. Guida, “Il buio diventa pittura nei quadri di Grossi”, Corrieredel Mezzogiorno, 16 giugno 2004A. Pepe, Grossi celebra le nozze tra il bianco e il nero nei suoi rarefattie scarnificati, “Volumi del nulla”, giugno 2004W. Memmolo, “I Volumi del nulla”, L’aquilone, San Giorgio aCremano, n°6-7, giu.-lug. 2004N. D’Antonio, “Le Incisioni di Grossi”, Edizioni Pro Art, Napoligiugno 2004

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P. Purificato, Luigi Grossi, in “Nuovo Surrealismo visionario e fantastico”,Galleria Senato, Milano, maggio-giugno 2004 P. Purificato, Luigi Grossi, in “Nuovo Surrealismo visionario e fantasti-co”, Italarte, Roma 2004A. Faillace, “Luigi Grossi”, L’Espresso napoletano, n°15, Napoli, aprile 2005E. Molea, “Luigi Grossi”, Qui Napoli, n°5, maggio 2005A. Masullo, “Il visibile e l’invisibile”, in cat. mostra, Vibrazioni materiche,Galleria Senato, Milano, 2005M. Giancaspro, “Informi totem”, in cat. mostra, Vibrazioni materiche,Galleria Senato, Milano, 2005I. Valente, “Coesioni cifrate e dinamismi materici”, in cat. mostra,Vibrazioni materiche, Galleria Senato, Milano 2005V. Trione, “Dinamismi Materici di L. Grossi, tra informe e geometria”,Il Mattino, Napoli, 15 maggio 2005A. Ziccardi, “Una vicenda artistica sul destino dell’uomo”, Roma, 8 maggio2005W. Memmolo, ”Vibrazioni materiche”, L’Aquilone, San Giorgio aCremano, n°5, a.2005G. Simongini, “Quando l’idea diventa colore”, in cat. mostra,Villa Arbusto, settembre 2005W. Memmolo, “Luigi Grossi espone a Lacco Ameno”, L’Aquilone,San Giorgio a Cremano, n°8-9, a.2005G. Agnisola - R. Pinto, “Prospettive surreali”, Artisti & PubblishingCompany, Città di Gaeta, 2005A. Pepe, “Luigi Grossi, un pensiero sulla tela”, Roma, novembre 2005V. Papa, “Luigi Grossi, la personale al centro d’arte Le Muse”, IlBrigante, novembre 2005“Viaggiamo insieme”, Il Mattino, febbraio 2006M.R di Virgilio, “Un opera ai caduti...di Luigi Grossi”, marzo 2006“Pensando a Gaber”, aprile 2006“I volumi del nulla”, Il Mattino, 18 novembre 2006“Sprigionamenti per la libertà”, Corriere del Mezzogiorno, 18 dic. 2006A. Ziccardi, “L’uomo e i suoi destini nelle opere di Grossi tra gli “sprigiona-menti” di Castel dell’Ovo, Roma, 19 dicembre 2006T. Tricarico, “Grossi, la metafora degli sprigionamenti” Il Mattino, 9 gen. 2007

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