catalogo 2013

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2013 Salvio (Salvatore Loffredo) Mostra Personale Complesso Monumentale S.Severo al Pendino,Napoli

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Mostra 2013

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2013

Salvio (Salvatore Loffredo)

Mostra Personale

Complesso Monumentale S.Severo al Pendino,Napoli

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Salvatore Loffredo in arte Salvio è nato a Napoli e lavora tra Napoli e

Pavia-Milano Ha esposto a Napoli (nell'ambito di Maggio dei Monumenti e

successivamente alla Casina Pompeiana con il Patrocinio del Comune di Napoli),a

Locarno (Svizzera)Sant'Agata de Goti (BN),Torino(Patrocinio Regione

Piemonte),Canneto Pavese(PV),Santagiuletta(PV),Bologna(Galleria

18artecontemporanea)Piacenza(galleria Carini)

Bolzano(mostra Internazionale Kunstart)

www.loffredopittore.blogspot.it

Email :[email protected]

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“Zero”

Mista su tela di lino

73x95

2013

4

“Ecatombe”

Mista su tela di lino

73x95

2013

5

“Il pittore e la musa partenope”

Mista su tela di lino

65x110

2013

6

“Crepuscolare Arcaico”

Olio su tela juta

50x60

2013

7

“Scusate se da solo mi presento”

Olio su tela juta

50x60

2013

8

“Esercizi di Memoria”

Mista su tela di lino

51x65

2013

9

“Equilibrio supino”

Mista su tela di lino

73x73

2013

10

“La torre dei maestri del nulla”

Mista su tela juta

60x80

2008

11

“Attesa in stile Ri-nascimento”

Olio su tela di lino

73x73

2013

12

“Origin”

Mista su tela di lino

73x73

2013

13

“Scorcio Barocco”

Mista su juta

60x60

2008

14

“Stato di quiete di un cavaliere e di un falso cavallo”

Olio su tela di lino

50x50

2013

15

“Senza Titolo”

Mista su juta

60x60

2008

16

“Il pittore e i quattro punti cardinali”

Mista su tela di lino

73x95

2013

17

“Oltre Atrani”

Mista su sacco

73x95

2012

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“Legamenti”

Mista su Cartoncino su juta

73x95

2011

19

“E’ notte”

Mista su tela juta

30x40

2013

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“Riflessioni in versione balneare”

Mista su tela di lino

73x95

2013

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NOTE CRITICHE

Nato a Napoli, ha poi iniziato ad ampliare i propri contatti con varie città italiane e straniere e attualmente svolge la sua attività tra Napoli, Milano e Pavia. Al suo attivo figura pertanto un ampio curriculum, con mostre prestigiose tenute in svariate città.Artista di ricerca, Salvatore Loffredo pratica la sua pittura fortemente contemporanea nella quale confluiscono, mediate da forte personalità e da spunti assolutamente nuovi ed originali, memorie delle più conosciute avanguardie storiche e arte d’oltre oceano.Espressione intensa, quella dell’artista napoletano e certamente innovativa, ma che sa guardare con grande attenzione e interesse al passato e alla storia in un rapporto non conflittuale, ma di continuità e naturale evoluzione.Così nelle sue opere spesso compaiono frammenti di arte greca, collages o dipinti (busti, teste, figure) che poi, in parte, vengono coperti da colature, scritte e graffiti di grande effetto.Ultimamente le opere di Salvatore Loffredo hanno però evidenti richiami alla “Pop art”, come recita il titolo della mostra, con l’utilizzo di manifesti che vengono letteralmente raccolti e/o staccati dai muri per essere poi nuovamente ricomposti.Interessante opera di ri-collage o ricostruzione che segue l’inventiva e le idee guida dell’artista. Luciano Carini (Piacenza) 2008

Il senso di recupero della propria identità passa attraverso il gioco della fiction ed è simbolo di un passato che rischia di non esprimersi ma di rimanere semplice archeologia della nostra dignità d’arte e dell’impoverita esperienza. Il suo modo di far rivivere ciò che abbiamo abbandonato è quello di togliere ogni ambiguità dalla tradizione storica attraverso la sottile ironia dell’artista. Prof.Franchino Falsetti (Bologna) 2009

Salvatore Loffredo è un creatore d’immagini, le materializza con il colore, con la gestualità fisica della pittura.I suoi dipinti sono eseguiti con tecniche miste, smalto, sabbia, acrilico e olio su tela. Le superfici delle sue tele sono sature di colore, come per coprire un sentimento d’ horror vacui.Le tematiche possono essere diverse, ma fanno tutte parte di una stessa atmosfera, sono come tante frasi che vanno a comporre un unico discorso. Il discorso è quello sull’uomo, sulla natura, sull’enigma della vita. La sua pittura talvolta espressionista, persino fauves, è alternata da pause più malinconiche e riflessive vicine alla pittura metafisica. Anche nei dipinti di Salvatore Loffredo gli accostamenti sono improbabili, irreali, onirici. La scacchiera è un elemento presente in molte opere dell’artista. Può essere un semplice frammento di pavimento con mattonelle bianche e nere o bianche e blu, ma può anche evocare il gioco degli scacchi con tutte le molteplici valenze simboliche legate alla sorte, all’intelligenza umana, alla vittoria, alla sconfitta, al gioco della vita. Grande amante delle partite a scacchi fu il dadaista Marcel Duchamp che passò un lungo periodo della sua vita esclusivamente giocando a scacchi, quasi fosse un’unica, continua performance. Poi nel 1932 scrisse anche un libro, L’opposition et les cases conjuguées sont reconciliées, sul gioco, metafora delle fortune alterne. Elemento che compare, inoltre, nei

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dipinti di Salvatore Loffredo è la rete. La rete non sempre è integra, ma è forata, indice di desiderio di libertà, di superamento dei limiti, apertura dei confini.La rete per l’artista rappresenta il potere coercitivo, ma esiste anche la possibilità di liberarsi da un’oppressione, di recidere i vincoli.Nelle ultime opere alla tecnica mista aggiunge il collage.Le sabbie utilizzate nei suoi dipinti rendono i soggetti usurati, corrosi, consumati. Spesso nelle opere di Salvatore Loffredo traspare pessimismo e incertezza sul futuro. Non mancano temi legati alla solitudine, all’incompatibilità tra uomo e donna, alla sopraffazione. Ma alla fine trionfa il colore, la gioia delle tonalità calde che, secondo una ricca letteratura da Goethe a Kandinsky, suggeriscono sentimenti positivi, invitano all’allegria. Trionfa anche il piacere per la materia pittorica. Dott.ssa Elisabetta Tolosano (Torino) 2004 Nelle opere di Salvatore Loffredo,spesso domina il silenzio,un silenzio meridiano,fatto di sonno che s’impasta con l’oblio.La vita in esse è un ripiegamento di corpi piegati dalla miseria,dalla vergogna,da un sole che soffoca i colori e sembra scrutare le pieghe dell’anima,fotografando momenti allucinati.Salvatore da sempre ha cercato di difendere piccoli spazi interiori di vita,ed in questi spazi si è spesso aggirato con inquietudine e rabbia.Uno di questi spazi vive nei suoi quadri,spesso scorci che non si sa se siano gabbie o vie d’uscita.

Dott.Italo Nobile (Napoli) 2006