Castelvecchi Massoneria Al Potere

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Massoneria al potere

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Analisi uXX

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Fabio Zanello

La Massoneria al potere

ISBN: 978-88-7615-xxx-x

I edizione: xxx 2011© Alberto Castelvecchi Editore SrlVia Isonzo, 34 00198 RomaTel. 06.8412007 - fax 06.85865742www.castelvecchieditore.cominfo@castelvecchieditore.comCover: Studio Sandokan

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86500/2-647Documenti del Dipartimento di Stato e delle ambasciate degli

Stati Uniti raccolti da Edward Becker e Roberto Faenza e ora de-positati negli archivi della Fondazione Giangiacomo Feltrinellidi Milano. La sigla è comprensiva della serie (86500 = «affari po-litici dell’Italia») e della data (2 il mese, 6 il giorno, 47 l’anno).L’accesso a questi documenti è stato consentito dalla legge delFreedom of Information Act, approvata nel 1966 ed emendata nel1974. I documenti così contrassegnati in questo testo sono rac-colti da R. Faenza, M. Fini, Gli americani in Italia, Feltrinelli, Mi-lano, 1976.

NARA

Documenti provenienti da archivi dell’OSS (Office of StrategicService) e del SSU (Strategic Services Unit) rinvenuti e seleziona-ti da Mario J. Cereghino tra il 2002 e il 2003, conservati presso ilNational Archives and Record Administration (NARA) di CollegePark, Maryland, desecretati tra il 1999 e il 2000 dall’amministra-zione del Presidente Bill Clinton. I documenti così contrasse-gnati in questo testo sono raccolti da N. Tranfaglia (a cura di),Come nasce la Repubblica. La mafia, il Vaticano e il neofascismonei documenti americani e italiani, 1943-1947, Bompiani, Mila-no, 2004.

Sigle di documenti d’archivio

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CIA Central Intelligence AgencyCIC Counter Intelligence CorpsCOI Coordinator of InformationOSS Office of Strategic ServicesOVRA Organizzazione di Vigilanza

e Repressione AntifascistaPWB Psychological Warfare BranchSD Sicherheitsdienst (controspionaggio tedesco)SF Special ForcesSI Secret Intelligence Branch (ramo dell’OSS)SID Servizio Informazioni DifesaSIFAR Servizio Informazioni Forze ArmateSIM Servizio Informazioni MilitariSIS Secret Intelligence Service (britannico)SO Special Operation (ramo dell’OSS)X-2 Counterintelligence (ramo dell’OSS)

CREST

CIA Records Research Tool.

OSS, SSU, CIA, FBI, SIM, SIS

Documenti citati con la sigla e il numero corrispondenti allaclassificazione originale dei rispettivi archivi.

ACS

Archivio Centrale dello Stato. I documenti così contrassegna-ti in questo testo sono raccolti da S. Corvisieri, Il mago dei gene-rali. Poteri occulti nella crisi del fascismo e della monarchia, O-dradek, Roma, 2001, e da G. Casarrubea, M.J. Cereghino, Tangoconnection. L’oro nazifascista, l’America Latina e la guerra al co-munismo in Italia 1943-1947, Bompiani, Milano, 2007.

AGCA

Archivio Generale della Corte d’Appello di Roma.

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Sigle di servizi segreti militari e civili

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PARTE PRIMA

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Un oscuro preludio

Questa storia ha inizio nell’estate del 1934, quando l’italianoGiuseppe Cagliostro Cambareri, nato in Calabria nel 1901, giun-geva a Roma dopo un lungo periodo di emigrazione in AmericaLatina. La vita di Cambareri, ricostruita con dovizia da SilverioCorvisieri nel saggio Il mago dei generali, si può ben dire avven-turosa, dominata da un costante intreccio tra interessi esotericie politici, spregiudicate attività affaristiche e imprenditoriali, epotenti amicizie ottenute con sorprendente rapidità.

Emigrato all’età di dieci anni, Cambareri era in realtà tornatoin Italia già nel 1919, quando si era segnalato a fianco delle pri-me squadre fasciste nella repressione del «biennio rosso», perpoi ripartire per l’Argentina nel 1922. Le sue prime esperienzenel mondo degli affari sono quelle fortunose, durante gli anniVenti, di impresario teatrale e di commercio di film in Bolivia,Brasile e Uruguay. Ma è avvalendosi della suggestione del co-gnome Cagliostro ereditato dalla madre, che Giuseppe Camba-reri doveva cominciare in quegli anni ad avvicinarsi al rutilantemondo dell’occultismo brasiliano, entrando in rapporti con or-ganizzazioni di stampo esoterico come la Società Teosofica diHelena Blavatsky, e con figure di spicco della Massoneria di SanPaolo e Rio de Janeiro. In una lettera del 19301 dichiara di aver a-derito alla Massoneria di queste città. A segnare una svolta fu ilsuo incontro in Sudamerica con Arnold Krumm-Heller, studio-

CAPITOLO I

quellapiccola
Timbro
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nello Stato Maggiore dell’esercito messicano, nell’équipe del Pre-sidente Francesco I Madero. Nello stesso periodo, Krumm-Hellerconoscerà l’OTO, l’Ordo Templi Orientis di Aleister Crowley, e larosacrociana AMORC, l’Antico Mistico Ordine della Rosa-Crocefondata dall’Imperator Spencer Lewis. Non diventa membro dinessuno dei due ordini, e quindi, dopo essersi allontanato dall’A-MORC e aver ribadito la sua distanza da Crowley, fonda in Suda-merica, in una data imprecisata tra il 1910 e l’inizio della PrimaGuerra Mondiale, la Fraternitas Rosicruciana Antiqua. GiuseppeCambareri vi aderisce sul finire degli anni Venti, e di lì a poco i-naugura, in qualità di discepolo di Krumm-Heller, la Loggia del-la Augusta Fraternità Bianca Rosa Croce Antica a San Paolo (il 27febbraio 1933) e la Loggia Aula Lucis Cagliostro a Rio de Janeiro(il 27 luglio dello stesso anno). Sono le prime del circuito della FRA

negli ambienti spiritualisti di queste città.La Fraternitas si fondava, oltre che sull’ovvio fondamento cul-

turale spiritualista, sulla visione primaria di una nuova era del-l’umanità, l’Era dell’Acquario, subentrata a quella dei Pesci. In u-na cornice tipicamente millenaristica, il nuovo ciclo acquarianoveniva considerato portatore di un nuovo benessere, soprattuttosul piano spirituale: un più elevato e spontaneo grado di co-scienza era stato acquisito, e ora favoriva relazioni armonichefra gli individui e le sue comunità nel quadro globale del pianeta,con importanti conseguenze nell’ordine economico e politico.

Krumm-Heller, elevato quindi al 33° grado della Massoneriascozzese di rito antico e accettato, al 97°di quella dell’Antico e pri-mitivo rito orientale di Memphis e Misraim, al 3° della Massone-ria universale, diventa, a partire da questo momento, punto di ri-ferimento di una rete di relazioni fra circoli esoterici dell’Ameri-ca Latina. Insignito in Perù del simbolico nome di Huiracocha, dalui prende avvio un vasto sistema di organizzazioni consociate fracui, oltre la Fraternitas Rosicruciana Antiqua, la Scuola ErmeticaNordica, il Laboratorio Alchimista, la Tradizione Orientale Teo-sofica dei Toltecas, Quinché, Inca, nonché la rivista «Rosa-Cruz».

Nel 1920 Krumm-Heller ritorna in Germania, dove negli annisuccessivi approfondisce i suoi rapporti con Aleister Crowley e

so di esoterismo nato in Germania e trasferitosi in Messico. Erail fondatore della Fraternitas Rosicruciana Antiqua (FRA), con se-di sparse in tutta l’America del Sud e in rapporto con le principa-li organizzazioni dello stesso tipo allora in voga nel continentesudamericano e in Europa. Fra queste, in primo luogo quelle diHelena Blavatsky, di Gérard Encausse ed Eliphas Lévi, con le lo-ro scuole teosofiche e massoniche di rito egizio, e quella di LouisClaude de Saint-Martin, contrassegnata da un prevalente sim-bolismo esoterico cristiano.

Potrebbe sembrare incomprensibile la portata di questo citta-dino tedesco e del suo sconosciuto allievo Giuseppe Cambarerisugli eventi europei e in particolare italiani nel corso del secondoconflitto mondiale, se non fosse per una serie di precise connes-sioni, perlopiù trascurate dalla consueta storiografia, che fini-ranno per collocare soprattutto l’italiano al centro della transi-zione dal fascismo alla repubblica nella penisola.

Nel 1908 Arnold Krumm-Heller aveva partecipato alla Confe-renza spiritualista e massonica organizzata a Parigi da Papus,pseudonimo di Gérard Encausse, carismatica figura di occultistae massone. Qui aveva ricevuto l’incarico di coordinare il genericomilieu delle scuole esoteriche che avevano aderito alla Conferen-za in America Latina e Spagna. Il 13 marzo dello stesso anno, Pa-pus aveva insignito Krumm-Heller del titolo di delegato genera-le per il Cile, il Perù e la Bolivia dell’Ordine Martinista, mentreTheodor Reuss gli aveva affidato il ruolo di rappresentante gene-rale per il Messico del Supremo Tempio del massonico antico eprimitivo rito orientale di Memphis e Misraim. Questo rito eraconosciuto anche come Rito egizio di Cagliostro, perché si pen-sava che fosse stato elaborato proprio dal famoso alchimista.

Krumm-Heller, divenuto nel 1910 membro della Chiesa gno-stica, si stabilisce in Messico, dove comincia a studiare medicina.Entra nell’esercito come ufficiale medico, e inizia la sua scalataall’interno della società messicana. Quando riceverà l’offerta del-la cittadinanza americana, dopo essere entrato in contatto con ilgenerale Pershing, impegnato sul campo contro la ribellione diPancho Villa, rifiuterà preferendo assumere posizioni di vertice

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figlio, si iscrive alla scuola Napola, punta di diamante del regimeper la formazione dei nuovi quadri e improntata a forme di palesemisticismo, sotto la tutela dello stesso Himmler. Nei progetti delsuo fondatore, la Napola doveva costituire infatti il serbatoio di u-no speciale corpo mistico, sul modello dei monaci-combattenti eispirata a una mitica filiazione dall’ordine templare, con l’obietti-vo di configurare l’ideale nazionalsocialista dell’«uomo nuovo»,destinato a governare sull’Europa e sul mondo.

È a questo punto che Krumm-Heller si stabilisce a Marburgo,dove prosegue i suoi studi, mantiene i contatti con le sedi dellaFraternitas e con gli altri circoli esoterici da lui fondati in Suda-merica, e persiste nei suoi personali atti di resistenza passivacome, ad esempio, l’esposizione della bandiera messicana al po-sto di quella nazista all’esterno dell’abitazione, come sollecitatodalle autorità.

Quando gli americani, alla fine del conflitto, entreranno aMarburgo, sarà Krumm-Heller ad accogliergli. Verrà subito no-minato dagli Alleati direttore della Croce Rossa locale, associa-zione che non abbandonerà mai, tanto da essere cremato nel1949 con questa uniforme.

A questo punto sembrerebbe poco obiettivo associare sbrigati-vamente la figura di Krumm-Heller al nazismo e alla sua espe-rienza ideologica. Alcuni elementi di contatto, tuttavia, non van-no trascurati, come la comune matrice di un ovvio orientamentoantimaterialista, e il suo manifesto impegno anche in studi di ca-rattere più espressamente politico. In uno scritto destinato al gio-vane Cambareri, intercettato nel corso degli anni Trenta dalla po-lizia italiana, Krumm-Heller infatti esortava il fronte dei franchi-sti spagnoli a resistere contro i repubblicani, nel nome dell’unitàdei «fratelli rosacrociani contro il nemico comune», nel momen-to in cui questo significava combattere sotto un unico frontecompatto «la stessa lotta contro il materialismo»2. D’altra parteproprio questa lotta rappresentava, nelle parole di Krumm-Hel-ler, la premessa indispensabile all’avvento della nuova Era del-l’Acquario, la cui imminenza rendeva indispensabile un ciclo diconferenze che egli si preparava a tenere in Brasile sul tema dei

Rudolf Steiner. Nel 1925, cittadino messicano ma residente inGermania, Krumm-Heller stabilisce a Berlino il Sommo e Su-premo Santuario della FRA, e pubblica uno dei primi articoliscientifici in materia di bioritmica e biodinamica, scienza chepoi Steiner svilupperà con riconosciuti meriti nel campo dellabotanica. Proprio mentre si addensa l’oscuro milieu politico esociale con derive spiritualiste in cui il nazismo comincia a e-mergere, il fondatore della FRA si dedica anche alle applicazionipratiche dei suoi studi esoterici, analizzando il potere curativodelle rune e delle piante, dei profumi e dei mantra. Comincerà apubblicare articoli sul tema e a vendere prodotti per corrispon-denza, sebbene si dichiarerà sempre contrario all’accumulazio-ne di proventi derivanti da attività esoteriche. Tra queste pubbli-cazioni, sono significativi titoli come Piante Sacre, Chirologiamedica, Bioritmo, Logos-Mantra-Magia, La Rosa esoterica, Dal-l’incenso all’osmoterapia. Non tralascia poi tutti quegli aspetti o-rientali della magia sessuale e del tantrismo, che in Italia e in Eu-ropa avevano in Julius Evola uno dei più rinomati studiosi.

Nonostante potenziali convergenze tra i suoi studi e gli aspet-ti spiritualisti rintracciabili nel nazismo e nel suo protocollo, l’at-teggiamento di Krumm-Heller verso il regime hitleriano apparein questa fase orientato a una tenue disobbedienza passiva, ossiail massimo grado di dissidenza concesso per non venire depor-tati o messi a tacere brutalmente. Il suo raggio d’azione si spostaprogressivamente da Berlino a Marburgo, dove correnti prote-stanti non allineate al regime vengono ancora relativamente tol-lerate, grazie anche alla presenza della prestigiosa università.

Tra il 1936 e il 1937, uno dei tanti pamphlet antigiudaici, dal ti-tolo Der Juderkenner, aveva intanto preso a circolare in Germania:denunciava un complotto giudaico-massonico a opera di vari per-sonaggi, tra cui lo stesso Krumm-Heller e Theodor Reuss. Ma iltedesco naturalizzato messicano non sembra temere per la pro-pria vita, benché i nazisti decidano la confisca della sua bibliote-ca, che alla fine però non verrà distrutta. Dopo questa vicenda, de-ciderà comunque di partire per il Messico con il figlio, per fare ri-torno in Germania appena un anno pù tardi. Nel 1940 Parsifal, il

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Alla fine dell’estate del 1934, dopo l’apertura delle due loggedella FRA in Brasile, l’italiano Giuseppe Cagliostro Cambareri,membro recente della Fraternitas Rosicruciana Antiqua ma en-trato nella fiducia del suo fondatore con sorprendente rapidità,si incontrava a Berlino con Krumm-Heller. Qui riceveva l’incari-co di una personale missione da eseguire in Italia, dai connotatitanto ambigui quanto rilevanti, almeno sul piano della proget-tualità. Proprio durante quell’incontro, a cui partecipò anche A-leister Crowley, sospettato di collaborazionismo con i servizi se-greti sia britannici che tedeschi, Cambareri riceveva il grado del-l’Astra Argenteum di Crowley, ma soprattutto era protagonistadi due importanti esperienze mistiche, la visione di una luce di-vina e dei grandi maestri occulti dell’umanità, narrate nel detta-glio in alcuni suoi articoli4. A questo punto l’emigrante italiano,ufficialmente di ritorno in patria per ragioni di lavoro, era rite-nuto pronto per l’inizio della sua missione.

Il sedicente giornalista e reporter internazionale GiuseppeCambareri si stabiliva quindi a Roma nel 1934, per ottenere i per-messi per l’apertura di una rivista di cinema, «Italia Cinemato-grafica». Dopo un anno dal suo arrivo poteva vantare già impor-tanti amicizie, tra cui Gamberale, segretario di Starace, e Galeaz-zo Ciano. Con la stessa facilità otteneva l’iscrizione al Fascio diRoma, retrodatata al 1932, e riusciva a entrare in stretti rapporticon Paolo Badoglio (secondogenito del Maresciallo). Quest’ulti-mo veniva nominato dallo stesso Cambareri presidente della TIE-SA, società di import-export cinematografico con il Sudamerica,che doveva garantire contatti, e anche profitti, con diversi setto-ri del regime. Sebbene non ci siano prove di un incontro con Ba-doglio precedente al ritorno di Cambareri in Italia, dobbiamo no-tare come entrambi si trovassero in Brasile nel 1925, anno in cuiil generale era stato ambasciatore italiano in quel Paese. In ognicaso, a partire da questo momento, l’inserimento di Cambarerinell’élite romana del regime fascista sembra non conoscere sosta:diventa intimo di Ferdinando Perrone, figlio di Pio e nipote di

misteri messicani, della teoria bioritmica, della gnosi, della rein-carnazione, quali future scienze della nuova era cosmica.

Di certo, nei rapporti col regime hitleriano, la figura di Krumm-Heller non è esente da una parziale ambiguità. Basti pensare allavicenda del figlio Parsifal, a partire dal nome per arrivare alla suaiscrizione alla scuola Napola. La scelta della scuola, sulle ragionidella quale non abbiamo precise indicazioni, non può tuttavia es-sere interpretata come una precisa volontà del padre, ma potreb-be celare, per motivi che emergeranno nel corso di questo libro,ben più complessi e occulti fini. E per quanto riguarda il nomedobbiamo sottolineare come, alla precisa domanda di AleisterCrowley sul perché di questa scelta, Krumm-Heller risponda cheil figlio era nato ai piedi del Montsalvat sui Pirenei, leggendariasede del Graal e teatro di una efferata missione dell’esercito nazi-sta dopo lo sbarco di Normandia, per tentare senza successo dirintracciare la reliquia e portarla al sicuro in Germania. La rispo-sta a Crowley mostra ancora una volta, con buone probabilità,l’attenzione di Krumm-Heller per un esoterismo fondato su unaautentica natura spirituale, non subordinato a considerazionid’ordine politico, sebbene da queste non disgiunto. Come si ap-prende dagli attuali discepoli della FRA3, Krumm-Heller era favo-revole al nazismo, al fascismo e al franchismo, nella misura in cuiperò soprattutto i primi due andavano corretti, e non combattu-ti, mantenendone viva la prioritaria opposizione ai concetti di co-munismoe di democrazia popolare, nel nome di una fusione di tut-te le forze politiche di ispirazione spiritualista, da traghettare nel-la nuova Era dell’Acquario.

In questa ottica si devono vedere le sue preoccupazioni per lalotta contro la minaccia del materialismo di matrice sovietica, iruoli istituzionali assunti accanto al Presidente messicano Ma-dero, e la scelta di rimanere in Germania. Ma soprattutto la spe-ciale missione che Krumm-Heller si preparava ad assegnare agliinizi degli anni Trenta al pressoché sconosciuto Giuseppe Ca-gliostro Cambareri, che di lì a poco sarebbe giunto in Italia nonsenza prima una tappa in Germania per un ultimo e significativoincontro con il suo maestro.

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lazzo Venezia con l’incontro personale tra Mussolini e lo stessoLewis. Si tratta di un evento che merita particolare attenzione,soprattutto considerato che la Massoneria era stata messa fuorilegge dal regime, che certo non era ben disposto verso gruppi esocietà di analoga ispirazione esoterica e settaria.

Corvisieri rintraccia in queste ambigue vicende, nascoste sot-to la coltre storica di avvenimenti più altisonanti, un disegno sot-terraneo. Secondo la sua ipotesi alcuni esponenti del rosacro-cianesimo mondiale avrebbero tentato di recuperare in un oriz-zonte conservatore e antimarxista internazionale il regime diMussolini, riportato ai princìpi della legalità sul modello anglo-sassone, e perciò sottratto all’orbita estremistica del nazionalso-cialismo e della sua preannunciata catastrofe. Dal punto di vistaculturale le organizzazioni rosacrociane angloamericane, di na-tura spiritualista e quindi distanti dalle suggestioni atee di stam-po marxista, potevano costituire un naturale trait d’union tra ilfascismo e alcuni settori della destra americana e inglese. Setto-ri che condividevano con l’Italia di allora i contenuti di base,compresi alcuni aspetti totalitari, ma erano del tutto alieni al de-lirio razziale e superomistico della Germania nazista. Recupe-rare la penisola al fronte delle nazioni conservatrici più modera-te avrebbe significato rafforzare la comune pregiudiziale anti-marxista. Sebbene non ci siano dati per ricostruire un simile di-segno, stupisce l’effettiva attenzione rivolta da Mussolini all’A-MORC e al suo leader, insieme alla concretezza dell’azione eserci-tata da Cambareri. Di certo l’AMORC annoverava fra le sue gerar-chie influenti esponenti massonici, come Dunstano Cancellieri,Gran Maestro di Rito scozzese, delegato nei primi anni Trentaalla organizzazione dell’AMORC proprio in Italia, e già inquisitocome «maestro della Carboneria» nel 1915. Cambareri, in que-sta prospettiva, apparirebbe quindi come l’uomo delegato a unanuova escursione di simili forze sul territorio italiano, ma pro-prio in concorrenza con l’AMORC di Spencer Lewis, da cui K-rumm-Heller si era separato fondando la FRA.

A partire dal 1938, la capacità di infiltrazione di Cambareri neigangli della società romana e del regime conosce nuovo impulso

Mario Perrone, proprietari delle officine Ansaldo e del «Messag-gero» di Roma, e di militari in relazione con Badoglio. Tra questi,i nomi dei colonnelli Vittorio Boghiani, Luigi Canu, VincenzoLanzone, Primo Sacropanti, del capitano Giuseppe Stroppa, deitenenti Raimondo Lanza e Alberti-Proia, oltre naturalmente aquello di Mario Badoglio, figlio primogenito del Maresciallo. A u-nirli in una comune passione, soprattutto l’esoterismo. Camba-reri si pone al centro della scena con una serie di incontri sul temanella sua villa a Rocca di Papa, diventando un personaggio am-mantato di un’oscura sapienza occulta che non poco fascino e-serciterà sui più alti gradi delle gerarchie militari.

La polizia politica dell’OVRA aveva comunque cominciato amostrare interesse per questo sconosciuto personaggio in odo-re di Massoneria e definito, nelle informative, membro di un am-biguo ordine rosacrociano. A questo primo periodo risalgonoanche le frequentazioni di Cambareri con Arturo Reghini. Insi-gne esoterista neopitagorico, è esponente della corrente «paga-na» dell’imperialismo fascista, ma soprattutto è amico di vec-chia data di Giuseppe Armentano, che si era trasferito anni pri-ma in Brasile, in dissidio con il regime mussoliniano, e in imme-diato contatto con logge e importanti dignitari massonici italia-ni allora residenti a San Paolo.

La cosa più sorprendente è però che nel 1936, in piena guerrad’Etiopia e ad appena due anni dal suo arrivo, Cambareri pro-getti di rivolgersi personalmente al Duce con un documento de-dicato ad alcune analisi sul commercio estero ma con significa-tivi passaggi sul rischio d’isolamento internazionale dell’Italia.Nel documento in questione spiccano le considerazioni sull’i-nopportunità dell’inasprimento della crisi con l’Inghilterra, e l’a-spirazione a proporsi come speciale consigliere economico del-lo stesso Duce. Sebbene lo scritto di Cambareri sia personal-mente consegnato a Mussolini da Roberto Farinacci, il progettonon raggiunge l’esito sperato. Ma certo colpisce la concomitan-za dell’iniziativa con il convegno a Roma, tenuto l’anno seguen-te, dei maggiori esponenti rosacrociani americani dell’AMORC

con a capo l’Imperator Harvey Spencer Lewis, culminato a pa-

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alchimista si era del resto già ispirata la loggia della FRA che Cam-bareri aveva fondato a Rio de Janeiro nel luglio del 1933).

È del 1939 la decisione di pubblicare la dottrina rivelata da Er-gos in un primo volume di 455 pagine, dal titolo Sapienza mondoAstrale con il nome di Ergos quale autore, edito dai fratelli Boc-ca, allora editori di rilievo. Le due Trinità, Le vie dello Spirito, Dal-l’universo all’atomo, Leggi cosmiche, Gli astri e il loro dominio e-volutivo, Il ciclo dell’uomo: spirito e materia, sono i titoli di alcunicapitoli, che danno un’idea della chiara impronta esoterica delcontenuto. Seguiranno altri libri dello stesso tipo, fra cui Eternasapienza e La suprema legge.

È interessante notare come, a partire da questo cenacolo, orapressoché permanente, il ruolo centrale dell’inviato di Krumm-Heller tra le alte gerarchie, soprattutto militari, che almeno in pri-vato erano dissidenti del fascismo, acquisisce sempre più spesso-re. Se da un lato i messaggi di Ergos invocavano la pace e il ravve-dimento di Mussolini da deleteri bellicismi, dall’altra Cambarericercava di organizzare incontri con personalità di spicco, come ilgenerale Sebastiano Visconti-Prasca, appassionato orientalista,il generale Di Giorgio, ma soprattutto Giacomo Carboni, genera-le di primo piano e di lunga data del SIM, il servizio segreto milita-re italiano. E intanto ad alcuni dei presenti alle riunioni, come ilgiornalista Gino De Sanctis, cominciava a venire il sospetto che lerivelazioni di Ergos derivassero da vere e proprie dettature deiservizi d’intelligence angloamericani. In questo modo gli Alleatiavrebbero fatto sapere ai vertici militari italiani i propri obiettivie le strade per possibili accordi trasversali.

A riprova di simili sospetti, nel settembre 1939, in occasione diun evento mondano a Napoli, Giuseppe Matarazzo, figlio del ce-lebre imprenditore Francesco Matarazzo – autore in Brasile diun’immensa fortuna industriale – presenta al console brasilianodella città partenopea Giuseppe Cambareri. L’inviato di Ergosrivela al console, senza sotterfugi, un messaggio segreto del ma-resciallo d’Italia Pietro Badoglio destinato al Presidente degliStati Uniti Franklin Delano Roosevelt, in cui egli dichiarava ilproprio impegno a evitare con ogni mezzo l’entrata in guerra

in seguito al suo incontro con Iole Fabbri. La nota medium si u-nisce presto a lui in un binomio indissolubile, che culminerà nelmatrimonio. L’incontro permette a Cambareri di dare vita a unvero e proprio cenacolo spiritista, che guadagna subito unagrande fama, in cui la Fabbri si fa portavoce di una presunta en-tità astrale, Ergos. Cambareri, invece, ne sarebbe l’inviato. I di-scorsi, pronunciati in stato di trance da Iole Fabri per conto diErgos, fanno espliciti riferimenti alla politica, sia nazionale cheinternazionale. Sebbene le scelte di Mussolini vengano rappre-sentate in tutta la loro avventatezza, a detta della misteriosa en-tità per il Duce c’è ancora una possibilità di ravvedimento: ossiala rottura dell’Asse con la Germania e il riavvicinamento all’In-ghilterra e all’America. Ai chiari riferimenti alle vicende politi-che si univano poi, per voce della Fabbri, e nelle interpretazionidi Cambareri, più ampi messaggi di fratellanza cosmica. Del re-sto il compito precipuo di Ergos rimane quello di preparare ini-ziati e discepoli all’avvento del terzo millennio, l’Era acquariana,ribattezzata anche «dello Spirito Santo».

A questo scopo, Cambareri e la Fabbri decidono di rendere no-ta ufficialmente la fondazione della Fratellanza Bianca Univer-sale dell’Arcangelo Michele (FBUAM), una sorta di consociata del-la FRA. In realtà l’associazione era già stata istituita il primo giu-gno del 1934 da Ferdinando Perrone e da alcuni degli uomini chepoi convergeranno proprio nel gruppo raccolto intorno a Cam-bareri a Rocca di Papa5. Iole Fabbri, consacrata sacerdotessa diErgos, viene ribattezzata con l’esoterico nome di Anael, angeloplanetario del sole e primo dei sette angeli in corrispondenza deisette pianeti tradizionali. Lo schema seguito ricorda quello del ri-tuale della Massoneria egizia di Cagliostro, che per primo avevaintrodotto l’uso di un medium, che poteva essere di entrambi isessi, posizionato nel tabernacolo del tempio, con il compito di ri-cevere messaggi dai sette angeli planetari per poi riferirli. A ulte-riore prova di questa ascendenza, il gruppo ora raccolto intorno aCambareri e Iole Fabbri andava a impiantarsi su un precedentesodalizio esoterico nella capitale romana, denominato, dal 1912al 1929, Fratellanza Ermetica di Cagliostro (e al nome del famoso

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una serie di alte cariche dell’esercito aderenti alla Massoneria,fra cui, secondo Bellomo, lo stesso Pietro Badoglio8.

Il gruppo di piazza delle Muse si accresce ora con l’adesione deifratelli Giuseppe ed Edoardo Stolfi, esponenti di una ricca fami-glia di imprenditori, di Anna del Buttero, segreteria dell’ex-Mini-stro delle Finanze Alberto De Stefani, e del giornalista e scrittoremembro del MINCULPOP Giuseppe Stroppa. In seguito al ripiega-mento nei Balcani, Cambareri ha l’occasione di entrare in rap-porti più stretti con Badoglio. Se da un lato è facilitato dalla so-cietà aperta con il figlio Paolo, dall’altro ha l’astuzia di far perve-nire al Maresciallo le bozze di un violento articolo contro Fari-nacci, che ha appena accusato Badoglio di avere gravi responsa-bilità nella disfatta greca. Questo gli vale un attestato di stima eun personale incontro con l’ex-capo di Stato Maggiore. Ed è inquesti giorni del 1941 che la trama ordita da Cambareri prende amanifestarsi su un piano più tecnicamente politico, con la prefi-gurazione di un progetto che sarebbe sfociato di lì a poco nellaformazione di Unione Democratica, raggruppamento certo nondi massa nell’ambito delle nascenti organizzazioni clandestineantifasciste, che però si sarebbe adoperato con rilevanza nei gior-ni romani dell’armistizio, dell’occupazione tedesca e della suc-cessiva Liberazione. Aderenti erano militari e civili ben inseritinel sistema di potere dell’Italia fascista, ma ciò che più conta è l’o-riginale ideologia della formazione, di cui Corvisieri fornisce unsignificativo ritratto. Si rappresentava una specie di «terza via»,né fascista né antifascista, dai connotati estremamente vaghi maben decisa a sbarrare il passo ad ogni rivincita degli antifascisti ead ogni affermazione di un movimento socialista e comunistacon obiettivi rivoluzionari. Dalle testimonianze di uomini comeBellomo e De Sanctis è possibile cogliere tessere sparse di un mo-saico politico-ideologico fondato su un nuovo ordine mondialeguidato da rappresentanti di confederazioni continentali di Sta-ti nazionali, e basato su liberismo economico, promozione di éli-te di alto profilo tecnico-morale, regolazione pacifica dei contra-sti internazionali. Ai vertici, una sorta di fratellanza di «iniziati»

dell’Italia a fianco della Germania, e la disponibilità a spingersifino al rovesciamento di Mussolini e a una pace separata6. Alla fi-ne dello stesso anno, l’originale duo Cambareri-Fabbi si trasferi-sce improvvisamente in un lussuoso appartamento dei Parioli,nell’edificio di piazza delle Muse 7, seguito dai suoi adepti. Nellostesso palazzo ha la residenza Vittorio Mussolini, e frequenti so-no le visite del Duce in persona al figlio, perlopiù in borghese e inassenza di particolare scorta.

È in questo momento che ha inizio, nel nuovo appartamento diCambareri, l’incessante andirivieni di un ancor più cospicuo nu-mero di generali e ufficiali, in gran parte del SIM, tra cui il colon-nello dei servizi Raffaele Perfetti e il suo attendente, conte e te-nente Bino Bellomo, destinato a diventare uno degli uomini di fi-ducia di Cambareri nei giorni più difficili della caduta del fasci-smo. Raffaele Perfetti, appassionato di induismo, esoterismo emetafisica, merita particolare attenzione. Leggendo lo scritto au-tobiografico di Bellomo sulla sua partecipazione a queste vicen-de (Sotto il segno di San Michele Arcangelo), si intuisce che Perfet-ti doveva avere accesso agli archivi dell’Ordine di Malta7. Perso-nalità indipendente e con forti interessi culturali ed economici inFrancia e negli Stati Uniti, Perfetti aveva tutte le caratteristiche diun conservatore moderato alieno all’estremismo nazifascista. Dilui Bino Bellomo riferisce di un viaggio in India di tre anni, uffi-cialmente per perfezionarsi nelle lingue indoeuropee e asiatiche.Nel corso della sua carriera da ufficiale, Perfetti non trascura cer-ti affari personali nel campo dell’ingegneria aeronautica e deltraffico d’armi, riuscendo a porsi come mediatore tra l’alta finan-za americana e il governo italiano fino alla vigilia del conflitto.

La figura di Perfetti è quindi degna di attenzione per la sua ca-pacità di coniugare il suo interesse per l’esoterismo all’attivitàspionistica e di rappresentante di potenti lobby del capitalismoangloamericano. Soprattutto, però, va considerata la testimo-nianza di Bino Bellomo che con insistenza, nelle sue memorie, sidichiara convinto che Perfetti fosse membro di vertice di un or-ganismo massonico sovranazionale, e centro di collegamento di

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fettivamente a Cambareri una funzione di rappresentante di po-tenti organizzazioni esoteriche inglesi e non solo.

Era evidente che i progetti di Cambareri, le voci sul suo ruoloeffettivo o presunto, l’ampiezza delle relazioni maturate nell’e-stablishment, non potevano più passare inosservati, né ridursialle utopie di un avventato circolo occulto chiuso nei vagheggia-menti del proprio salotto. Il 18 marzo 1942 Cambareri e altrimembri di Unione Democratica, tra cui si erano infiltrati im-mancabili spie e doppiogiochisti, vengono arrestati dall’OVRA, lapolizia politica del regime. Da questo episodio si possono intuirenuovi aspetti di Cambareri e dei suoi rapporti con figure impor-tanti del sistema politico. Colpisce innanzitutto la leggerezzacon cui gli interrogatori degli arrestati vengono da subito con-dotti, e il depistaggio messo in opera da membri della stessa OVRA

al fine di sgonfiare l’accusa in una trama farsesca condotta dapersonaggi in sostanza estranei a Cambareri. Ma ancor più si-gnificativo, nella testimonianza del giornalista De Sanctis10, èl’atteggiamento di Cambareri nel corso degli interrogatori in cuigli uomini dell’OVRA gli chiedevano ragione dell’incessante viavaidi alti ufficiali nel suo appartamento. Come potevano infatti ge-nerali del calibro di Di Giorgio, Visconti-Prasca e Anacleto Bron-zuoli, senza contare uomini come Raffaele Perfetti e membridella famiglia Badoglio, dedicare parte del loro tempo, in pienaguerra, ad ascoltare le rivelazioni di una oscura entità astrale?

L’incoerenza delle spiegazioni che Cambareri esponeva agliinquirenti con apparente candore a proposito di Ergos e di com-plesse dottrine iniziatiche fu ulteriore pretesto per chiudere l’in-chiesta in un nulla di fatto. Se a questo aggiungiamo la linguaquasi incomprensibile che parlava Cambareri, a metà tra l’ita-liano, lo spagnolo e il portoghese, capiamo come il risultato fos-se di gettare ancora più in confusione gli ispettori della poliziafascista. Non ci fu mai chiara risposta al perché persone tantoimportanti rischiassero a legarsi a una figura discussa e ambi-gua come l’inviato di Ergos. Ma vi è da dire che, nei fatti, tale fi-ducia si era dimostrata ben riposta, se la vicenda si risolse, dopoun momentaneo periodo di detenzione di Cambareri al carcere

in grado di condurre per mano l’umanità attraverso una combi-nazione di paternalismo autoritario e di «gioco democratico»9. Inapparenza, una sorta di via di mezzo tra i programmi della futuraCarta Atlantica su un piano internazionale, e quelli dei fronti li-berali moderati in ambito nazionale, ammantata dall’utopia diun governo di saggi capace di assicurare pace, prosperità e be-nessere. Nei fatti si tratta della tipica veste di un progetto che ha lasua genesi in ambienti esoterici e massonici, in cui l’idea di unitàe armonia politica è trasfusa da quella metafisica dell’ente divinoriconosciuto, le cui parti, al di là delle divisioni apparenti, si inte-grano in modo organico, ciascuna nell’adempimento della pro-pria specifica funzione rispetto all’intero.

È in questa chiave che il gruppo di Cambareri si pone tuttavial’obiettivo di una vera e propria congiura armata, potenzial-mente facilitata dal contatto con l’influente generale GiacomoCarboni. Il più influente generale italiano dei servizi affermasenza mezzi termini, nelle sue Memorie segrete, di sapere cheCambareri era legato ad ambienti americani e britannici, nonsoltanto per affari commerciali più o meno chiari, ma anche at-traverso le reti di un’organizzazione di tipo universalistico si-mile alla Massoneria, che lui definisce la «Società dei Rosa-Cro-ce». Le relazioni con l’estero di Cambareri potevano quindi, inquel momento, giovare all’Italia.

Ma di quali relazioni con l’estero Cambareri poteva nel con-creto avvalersi? È ancora Bino Bellomo, nelle sue memorie, a e-sporre la netta convinzione che Cambareri fosse allora un agen-te del SIS britannico, mentre di lì a poco lo sarebbe diventato an-che del neonato OSS americano, la nuova agenzia di spionaggiovoluta da Roosevelt alla vigilia dell’ingresso in guerra degli Sta-ti Uniti. Va anche rilevato come, in questa fase, proprio il gene-rale Giacomo Carboni appaia il principale referente di Camba-reri, secondo quel modello di paternalismo autoritario espressonei programmi di Unione Democratica. Carboni, altissima figu-ra dell’establishment militare del regime nell’ambito dei servizisegreti, appartenente alla Massoneria e assai sensibile alle tema-tiche esoteriche che si intrecciano alla politica, riconosceva ef-

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L’armistizio dell’8 settembre 1943 decreta l’uscita di scena diCarboni, fatto che consente a Cambareri, apparso come uomo difiducia di Carboni, di porsi come punto di riferimento in una si-tuazione ormai senza controllo: il SIS inglese e l’OSS americano a-vevano puntato sull’Italia come tassello debole dei Paesi dell’As-se. È in questa congiuntura di eventi che Cambareri, entrato inclandestinità a capo di un proprio gruppo con lo pseudonimo diElio, appare ora esplicito referente, e in buona sostanza agente,dei due servizi segreti delle potenze alleate.

Nello stesso mese di settembre del ’43 Cambareri si reca di per-sona nel Sud del Paese con l’obiettivo di un incontro con Badoglioe con il generale americano Taylor, estimatore di Carboni e quin-di immediatamente propenso ad accordare al suo collaboratoredisponibilità e fiducia. L’incontro avviene e, al ritorno a Roma,Cambareri è contattato da Montezemolo in persona a nome delFMCR (Fronte Militare Clandestino di Resistenza) per una alleanzalogistico-militare. Cambareri non si lascia sfuggire l’opportunità,che viene sancita con un temerario incontro a piazza del Popolofra i due e i rispettivi uomini, armati e disseminati nella piazza.

È così che, in modo anche fortunoso ma seguendo instanca-bile le linee di un progetto, l’inviato di Krumm-Heller si consoli-da, nella capitale occupata, punto di snodo dei principali polidella resistenza antitedesca, ovvero i badogliani moderati, lecomponenti di sinistra del CLN (Comitato di Liberazione Nazio-nale), gli agenti del SIS inglese filobadogliano e monarchico e del-l’OSS americano. Il fine di quest’ultimo consisteva nell’afferma-zione di una sotterranea egemonia americana sul futuro assettodel Paese, a discapito della concorrenza inglese.

Ulteriore passo decisivo, per Cambareri, è la nomina a collabo-ratore di fiducia del generale Roberto Bencivenga, che nel marzo1944 il governo Badoglio ha indicato come capo politico-milita-re nella Roma occupata. Roberto Bencivenga è massone di palaz-zo Giustiniani, protagonista della secessione dell’Aventino, anti-fascista liberale di vecchia data. Assai più operativo dell’anzianogenerale, l’agente Cambareri alias Elio finisce per essere, a questo

di Regina Coeli, in un progressivo insabbiamento. La condanna,assai mite, fu stabilita a tre mesi di confino. La motivazione fu ilfatto di aver dato credito a figure di basso livello sociale, addita-te sbrigativamente come responsabili di una truffaldina congiu-ra a danno di figure dell’alta borghesia di regime.

Gli eventi della Storia si fanno incalzanti, e l’anno 1943 segnala deposizione di Mussolini da parte del Gran Consiglio del fa-scismo, lo sbarco delle truppe americane in Sicilia, la fuga del re,la divisione del Paese tra Sud alleato e Nord nazifascista, l’occu-pazione di Roma e delle altre città, progressivamente liberate.Cambareri moltiplica il suo impegno, e si candida a divenire unodei punti di riferimento della resistenza romana e non solo, seb-bene sia abitualmente ignorato dalla storiografia. Dopo aver ten-tato sin dall’inizio dell’anno, tramite De Sanctis, un diretto con-tatto con il colonnello Giuseppe Cordero di Montezemolo, futu-ro protagonista della resistenza romana, Cambareri procede, instretta collaborazione col generale Umberto Di Giorgio, alla ste-sura di un piano più che ambizioso, imperniato sul sequestropersonale di Mussolini e la consegna del potere ai militari. DiGiorgio dal 1942 era comandante della difesa di Roma, e quindiin un ruolo nevralgico per qualsiasi ipotesi golpista. Ma l’ambi-gua defenestrazione di Mussolini il 25 luglio 1943 per opera con-giunta del re e del Gran Consiglio fa saltare il progetto.

È qui che l’azione di Cambareri si fa però ancora più incisivasulle sorti italiane. Consolida il precedente rapporto col generaledei servizi segreti Giacomo Carboni, che del resto da tempo nu-triva a sua volta personali ambizioni in trame golpiste, per unriallineamento dell’Italia alla politica alleata. Cambareri, diven-tato ora collaboratore del generale, ha la possibilità di frequenta-re liberamente e assiduamente il comando centrale del SIM. Fat-to questo che, se da una parte mostra la debolezza del regime, dal-l’altro fa sorgere nuove domande su una figura che, in Italia dapochi anni, dalle oscure origini e senza nessun precedente con-tatto sul territorio, si era stabilita nella capitale e aveva assuntopericolose posizioni politiche, godendo di una sorta di immunità.

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