CASA DI RIPOSO Voce del... · 2015-12-17 · 4 L’ANGOLO DEI PROVERBI Dio, se chiude una porta,...
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Periodico della Casa di Riposo Monumento ai caduti in guerra
di San Donà di Piave
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SOMMARIO L’angolo dei Proverbi ……............…….…...……...…pag.4 L’angolo delle barzellette..............................................pag.5 Ricette di una volta ……...………………...…...….….pag.6 David Maria Turoldo…………...……….....................pag.8 Poesia..……………………..……………….........…..pag.11 Una canzone e la sua storia…………..…….…….….pag.12 Biblioteca della Casa di Riposo...................................pag.15 Calendario Servizio Educativo dicembre…...……….pag.22 Notizie dell’amministrazione…………….…..……...pag.24
Alcuni contenuti sono tratti da siti web
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L’ANGOLO DEI PROVERBI
Dio, se chiude una porta, apre un portone.
Disgrazia e osteria fanno la stessa via.
Dolci parole e tristi fatti ingannano savi e matti.
Dove c'è gusto, non c'è perdenza.
Dove ci son donne innamorate è inutile tener porte
serrate.
Dov'è l'innocenza non manca provvidenza.
E' ladro chi ruba e chi gli tiene il sacco.
E' meglio un magro accordo di una grassa sentenza.
Errare è umano, perseverare è diabolico.
Fa' il bene e scordati, fa' il
male e pensaci.
Fa più danno
l'apprensione che il
malanno.
Fare insegna a fare.
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L’ANGOLO DELLE BARZELLETTE
Un cliente arrabbiato chiama il cameriere del
ristorante e si lamenta del cibo:
-La bistecca è cattiva.
Il cameriere dice:
-Mi dispiace, provvedo subito.
Prende la bistecca e inizia a batterla gridando:
-Cattiva, cattiva, cattiva!.
Poi, rivolto al cliente aggiunge:
-Se le crea altri problemi me lo faccia sapere.
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RICETTE DI UNA VOLTA
ALBERO DI NATALE
L’impasto è preparato senza farina, al suo posto viene
usato il pangrattato con nocciole e mandorle tritate.
La crema per la ricopertura e la farcitura sono a base
di burro. Il tocco finale sono le decorazioni fatte con
glasse e palline di zucchero colorate dove potrete
sbizzarrirvi e arricchire il vostro dolce albero di
Natale come più vi piace.
Per l'impasto (per uno stampo da 41x24) Uova 12
Pangrattato 120 g Nocciole 140 g Mandorle 140 g
Zucchero 280 g Caffe 4 tazzine (per bagnare la torta)
Per la crema di farcitura
Burro 200 g Zucchero a velo 200 gr Uova 4 tuorli
Cioccolato fondente 180 gr Caffe 4 cucchiai
Per la crema di ricopertura
Burro 200 g Zucchero a velo 200gr Uova 4 tuorli
Cioccolato fondente 200 gr
Ingredienti
Zucchero a velo q.b. Acqua q.b. Coloranti alimentari
rosso e verde Codetta colorata e palline di zucchero
argento Mandorle petali q.b. Codetta di cioccolato
200 gr circa
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Preparazione Per prima cosa sminuzzate in un mixer
le mandorle e le nocciole. Poi sbattete molto bene i
tuorli delle uova con metà dello zucchero fino a farli
diventare un composto denso e cremoso, quindi
versateli in una ciotola. Aggiungete alle uova sbattute
la frutta secca tritata e amalgamate il tutto. Incorporate
poi il pangrattato, mescolate bene e poi aggiungete gli
albumi precedentemente montati a neve ferma con il
restante zucchero. Imburrate e infarinate lo stampo
dove andrete a cuocere la torta. Versate l'impasto
all'interno della tortiera e mettete in forno già caldo
per 45 minuti a 160 gradi. Nel frattempo che la torta
cuoce preparate le creme. Per la farcitura, fate
sciogliere il cioccolato, precedentemente tagliato
grossolanamente con un coltello in un pentolino a
fuoco molto dolce assieme al caffè. All’interno di un
mixer lavorate il burro, con lo zucchero a velo e i
tuorli. Quando il composto sarà omogeneo aggiungete
la dose di cioccolato (ormai tiepido) necessaria per la
crema e amalgamate il tutto. Procedete nello stesso
modo per preparare la crema di ricopertura facendo
attenzione al fatto che le dosi degli ingredienti sono
differenti. Quando la torta sarà cotta, tagliatela a metà
e bagnatela con il caffè che avrete preparato in
precedenza. Versate la crema per la farcitura e
spalmatela aiutandovi con la lama di un coltello.
Dopodiché copritela e dedicatevi alla ricopertura.
Spalmate la crema al cioccolato in superficie e,
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aiutandovi con una spatola dalle estremità appuntite
(in alternativa utilizzate una forchetta), disegnate delle
righe che simuleranno gli aghi dell’abete. Con la
glassa verde (preparata unendo zucchero a velo e
acqua bollente q.b. per ottenere un composto denso)
create qualche linea ripassando in qualche solco creato
con la spatola. Con la glassa rossa create dei piccoli
cerchietti che andrete a riempire con dello zucchero o
con dei confettini colorati. Sistemate i petali di
mandorla su tutta la superficie.
Cospargete i bordi della torta con delle codette di
cioccolato e con una sacca da pasticcere date il tocco
finale con dei ciuffetti di crema al burro tutt’intorno
alla torta.
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DAVID MARIA TUROLDO
Nato a Coderno (Udine), paese
della bassa friulana, il 16
novembre 1916, entrò
giovanissimo nell'Ordine dei Servi
di Maria e a soli ventiquattro anni
fu ordinato sacerdote. Laureatosi
poi in filosofia, visse nel convento
di San Carlo al Corso in Milano
gli anni della Resistenza, cui partecipò direttamente
anche fondando e dirigendo un foglio clandestino
antifascista, "L'Uomo".
Forti furono, soprattutto, la sua parola predicata in
duomo (dal 1943 al 1953) e l'azione di carità verso i
poveri. In questo contesto diede vita, insieme
all'amico e confratello Camillo de Piaz, al centro
culturale "Corsia dei Servi", crocevia delle istanze di
rinnovamento - anche religioso - negli anni precedenti
il concilio Vaticano II.
Dal 1963 la sua residenza abituale fu nel Priorato di
Sant'Egidio in Fontanella di Sotto il Monte
(Bergamo). Morì a Milano il 6 febbraio 1992 ed è
sepolto nel piccolo cimitero di Fontanella.
Le prime liriche apparvero nel dopoguerra (lo non ho
mani, 1948; Udii una voce, 1952; Gli occhi miei lo
vedranno, 1955).
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Una prima raccolta complessiva è del 1971. La
successiva, completa, è del 1990, O sensi miei..., e gli
valse l'ammirazione di illustri protagonisti della poesia
contemporanea, quali Andrea Zanzotto, Luciano Erba,
Giovanni Giudici.
Seguirono Canti ultimi (1991) e Mie notti con Qohelet
(1992): tutta una produzione poetica connotata da
forte religiosità, la stessa che si ritrova nei testi teatrali
- come Oratorio in memoria di frate Francesco ( 1981)
e Sul monte la morte ( 1984) - e in alcuni significativi
saggi sulla problematica religiosa ed esistenziale: Alla
porta del bene e del male (1978), Anche Dio è infelice
e Neanche Dio può stare solo ( entrambi del 1991 ).
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POESIA MENTRE IL SILENZIO FASCIAVA LA TERRA
di David Maria Turoldo
Mentre il silenzio fasciava la terra
e la notte era a metà del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e più’ alto silenzio.
La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.
E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest’unico Verbo
che ora parla con voce di uomo.
A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell’uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l’amore che canta in silenzio.
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UNA CANZONE E LA SUA STORIA ANCHE QUEST'ANNO È GIÀ NATALE
A. Mingardi - M. Tirelli
Anche quest'anno è già Natale
potremmo essere più buoni
Sono le promesse sono le
speranze
che ancora battono nei cuori
Scegliere il bene e non il male
vivere insieme
Se no che Natale è
Anche quest'anno è già Natale
e io son qui che guardo il cielo
per favore regalami un amico
e un amore, un amore vero
La neve è alta più di me
la pace nel mondo
Se no che Natale è
Vedo le luci
di tutte le vetrine
Le stelle adrenaline
Sugli alberi
Sento le voci
di questi mille anni
che stanno andando via
ho bisogno di una magia
ho bisogno di una magia
Se no che Natale
Se no che Natale è
Auguri e baci e buon Natale
E tutto passa in un momento
Come le promesse come le
speranze
che poi si perdono nel vento
E chi sta bene e chi sta male
Vivere insieme
se no che Natale è
Vedo le luci di tutte le vetrine
Le stelle adrenaline
Sugli alberi
Sento le voci
Di questi mille anni
Che stanno andando via
Ho bisogno di una magia
Ho bisogno di una magia
Se no che Natale
Se no che Natale è
Che Natale è
Se no che Natale è
Che Natale è
Se no che Natale è
ANDREA MINGARDI
Nasce a Bologna nel 1940, da padre bolognese e madre
siciliana. Inizia la sua carriera come cantante di rock and
roll: già alla fine del 1959 è il leader dei "Golden Rock
Boys". Il gruppo è costituito, oltre che da Mingardi (che
canta e suona la batteria), dal bassista Beppe Federici, dal
pianista Antonio Corsello e da Paolo Guarnera alla voce e al
sax, che presto lascia il gruppo per entrare nei Gatti (dove
suonano Francesco Guccini e Victor Sogliani). Mingardi
debutta con il 45 giri Lentement dans la nuit/Si je pouvais,
nel 1962; nello stesso anno entra come cantante nella Rheno
Jazz Gang (gruppo dove al clarinetto suona il futuro regista
Pupi Avati), con cui incide il secondo disco sul lato B della
versione di Ballata di una tromba, successo di Nini Rosso.
Crea diversi gruppi, lavorando intensamente in quelle che
erano vere fucine di musica: le discoteche, ben diverse da
quelle che conosceremo negli anni '80 e nel 2000. Il suo
gruppo, composto da Lauro Molinari, Giuseppe Martini e
una bella squadra ben amalgamata, produce un ottimo
Rithm & Blues, inserito in un repertorio vastissimo, dal
quale sfuggivano pochissimi brani classici della grande
musica americana, sino al twist. al rock, al beat. Nel 1976
ottiene un discreto successo di vendite con la canzone
Datemi della musica (anni dopo riproposta da Mina).
Crea il gruppo Andrea Mingardi Supercircus. Passa dunque
a comporre canzoni in dialetto bolognese dal contenuto
ironico e divertente, a volte al limite del demenziale, ma con
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influenze musicali decisamente funky e blues. Pus, del
1978, si può ascrivere appieno nel genere demenziale. Nel
1984 partecipa alle varie tappe del Festivalbar, compresa la
finale all'Arena di Verona, con il brano Un boa nella canoa,
prodotto dalla Cruisin' Records e che si rivela essere uno dei
tormentoni di quell'estate. Nel 1988 partecipa alla
realizzazione dell'album Dalla/Morandi apparendo
nell'album come corista. Debutta al Festival di Sanremo nel
1992 con Con un amico vicino, in compagnia di Alessandro
Bono. Segue una serie di nuove partecipazioni: nel 1993
con Sogno, nel 1994 con Amare amare, nel 1998 con Canto
per te e nel 2004 con È la musica (insieme con la Blues
Brothers Band). Del 2006 è il duetto con Mina nella
canzone Mogol e Battisti (contenuta nell'album di lei Bau),
che segna l'inizio della collaborazione di Mingardi come
autore per la grande cantante (sua anche Amiche mai per il
duetto Mina-Ornella Vanoni). È fra i fondatori della
Nazionale cantanti. Nell'estate 2011 scrive il brano Gaetano
e Giacinto che segna la sua prima collaborazione in veste di
autore per gli Stadio da sempre amici del cantautore.
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per la prima volta, mi sono messo addirittura a
piangere!"
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NOTIZIE DELL’AMMINISTRAZIONE
Sono iniziati i lavori per la costruzione di nuovi
spogliatoi per il personale nei piani interrati di via
Dante;
Sono stati affidati, ed inizieranno a breve, i lavori
straordinari di rifacimento della copertura
dell’immobile che ospita la lavanderia;
E’ partito il servizio di portineria gestito dal
personale interno,
Il rapporto di lavoro con i Lavoratori Socialmente
Utili, che ha prodotto ottimi risultati per la
struttura, continua fino a marzo 2016.