L’angolo del campione: JESSICA ROSSIterprete del Ragionier Ugo Fantozzi, che ha di-chiarato «Le...

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Anno IV - n. 10 - Ottobre 2012 L’angolo del campione: JESSICA ROSSI Confsport Italia Confsport Italia Campionati Nazionali Campionati Nazionali di Ginnastica Ritmica di Ginnastica Ritmica e Artistica e Artistica Stabilite le sedi Stabilite le sedi

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Anno IV - n. 10 - Ottobre 2012

L’angolo del campione:

JESSICA ROSSI

Confsport ItaliaConfsport Italia Campionati Nazionali Campionati Nazionali di Ginnastica Ritmica di Ginnastica Ritmica

e Artisticae Artistica Stabilite le sedi Stabilite le sedi

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Notiziario della Confsport Italia Anno IV - N. 10 – Ottobre 2012

3 Editoriale

Ispirando una generazione di Orsola Alice Trevisan

6 L’angolo del campione

Jessica… una ragazza d’oro di Arianna Landi

9 Ginnastica

I verdetti di Londra 2012 di Luciano Montanari

11 Normative

Defibrillatori e certificazioni mediche di Paolo Borroni

16 Normative

Agenzia delle Entrate - Ravvedimento per omes se comunicazioni possibile fino al 31/12/2012 di Paolo Borroni

24 NEWS

Alcune foto della Cerimonia di Premiazione degli atleti azzurri medaglisti a Londra 2012

25 La Formazione E=SC²

Il movimento che previene la malattia di Antonello Siclè

26 La Formazione E=SC²

L’articolazione del ginocchio di Simone Cotini

28 Ginnastica Ritmica

Stage di Ginnastica Ritmica Confsport Italia di Orsola Alice Trevisan

29 Parlano i protagonisti

Intervista ad alcune ginnaste partecipanti allo stage di Ginnastica Ritmica di Orsola Alice Trevisan

31 Ginnastica

Stabilite le sedi per i Campionati Nazionali di Ginnastica Ritmica e Artistica di Orsola Alice Trevisan

In copertina: Jessica Rossi

  

Presidente Paolo Borroni

Segreteria di redazione

Orsola Alice Trevisan

Hanno collaborato Paolo Borroni Simone Cotini

Arianna Landi Luciano Montanari

Antonello Siclè Orsola Alice Trevisan

Fotografie

Archivio Confsport Italia

La collaborazione a questo notiziario è da considerarsi del tutto

gratuita e non retribuita

Confsport Italia Sede Nazionale

Via dell’Imbrecciato, 181 00149 Roma

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2 SOMMARIOSOMMARIOSOMMARIO

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3 L’EDITORIALEL’EDITORIALEL’EDITORIALE

Dal 29 agosto al 9 settembre si sono tenute a

Londra le Paralimpiadi 2012. Gli atleti italiani

hanno vinto complessivamente 28 medaglie: 11

di bronzo, 9 d’argento e 9 d’oro. Grazie alle me-

daglie conquistate, l’Italia si è collocata al tredi-

cesimo posto nel medagliere. Alle Olimpiadi di

agosto, l’Italia ha ottenuto lo stesso numero di

medaglie. Al primo posto, nel medagliere delle

Paralimpiadi, si è posizionata la Cina con 95 ori

(231 medaglie), seguita al secondo dalla Russia

con 36 ori (102 medaglie) e dalla Gran Bretagna

con 34 ori (120

medaglie).

La manifestazio-

ne ha avuto uno

s t r a o r d i n a r i o

successo di pub-

blico, le ipotesi di

incasso degli or-

ganizzatori sono

state abbondan-

temente supera-

te, ed un ottimo

share televisivo.

Siamo rimasti ba-

siti davanti alle

d i c h i a r a z i o n i

dell’attore Paolo Villaggio, indimenticabile in-

terprete del Ragionier Ugo Fantozzi, che ha di-

chiarato «Le Paralimpiadi? Non sono entusia-

smanti, sono l’esaltazione della disgrazia. Non si

dovrebbero fare. Non le guardo, mi fanno molta

tristezza… È crudele esaltare una finta pietà».

Noi della Confsport Italia non ci vediamo nulla

di pietoso anzi ….! Abbiamo visto nei visi esausti

degli atleti la gioia e la felicità di chi ha potuto

dire ”io c’ero!” Questo che si siano piazzati o me-

no.

La Confsport Italia, che da diversi anni organiz-

za eventi sportivi e culturali per i diversamente

abili, è testimone dell’importanza di queste atti-

vità. I sacrifici e la dedizione verso l’attività spor-

tiva, e non, è la stessa se non superiore di quella

profusa dai normodotati. Nessuna pietà, Ragio-

nier Fantozzi. Anche Lei nei suoi film, cercava di

non essere un “debole”, benché con scarsi risul-

tati. Al contrario questi atleti hanno invece di-

mostrato di avere una forza di volontà, dedizio-

ne e spirito di vita che molto spesso, purtroppo,

non troviamo negli atleti tanto osannati e cele-

brati.

Alex Zanardi, ex

campione di For-

mula 1 e ora

campione del

mondo di handbi-

ke, ha dichiarato,

anche in relazio-

ne alle parole di

Paolo Villaggio,

che «ciò che conta

nella vita non è

dove riesci ad ar-

rivare, ma quanta

strada hai fatto

da quando sei

partito». Ha detto di non poter sprecare

l’opportunità più grande che ha, vale a dire la

vita stessa, e di sentire il dovere di fare qualco-

sa, che sia nello sport, nello studio, nel lavoro,

nell’amicizia o negli affetti.

L’Handbike è una particolare bicicletta a tre ruo-te che si muove tramite delle manovelle mosse

dalle braccia dell’atleta, e quindi utilizzata da

persone che hanno disabilità alle gambe. Il no-

stro Alex, a questi Giochi, ha vinto la medaglia

d’oro nella gara contro il tempo sul circuito di 16

km di Brands Hatch, nella prova su strada di 64

Segue a pag. 4

Ispirando una generazioneIspirando una generazione di Orsola Alice Trevisan

Alex Zanardi

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4 L’EDITORIALEL’EDITORIALEL’EDITORIALE

km categoria H4, con il tempo di 2h00'32" e,

non domo, ha conquistato l’argento insieme a

Francesca Fenocchio e Vittorio Podestà nella

staffetta a squadre mista H1-4.

Come si può parlare di ghettizzazione, ci chie-

diamo, quando vediamo tanta soddisfazione e

felicità anche solo per essere presenti a una ma-

nifestazione di questa portata, la grinta di voler

a tutti i costi arrivare alla fine della competizio-

ne. Ma soprattutto Alex è la dimostrazione che si

può tornare a vivere dopo un dolore fortissimo.

E dare l’esempio, magari a persone che non rie-

scono a trovare la grinta per affrontare una vita

“diversa” dal canone di normalità che tutti noi

abbiamo.

Il leitmotiv dei Giochi Paralimpici 2012 era, in-

fatti, “Inspire a generation”, “Ispiriamo una gene-razione”. E guardando le foto di Beatrice

“Bebe” Vio, la fiorettista 15enne che ha fatto da

tedofora a Londra, e che non riesce a contenere

l’emozione per la sua futura partecipazione a Rio

2016. Nella cerimonia di inaugurazione ha in-

dossato, al posto delle protesi delle gambe, le

“lame” simili a quelle del velocista Pistorius e

proprio con queste ha percorso i "suoi" 200 me-

tri in un tratto tra Piccadilly Circus e Trafalgar

Square. Insomma, una ragazzina determinata e,

soprattutto “ispirata”.

Un’altra italiana delle protagoniste di queste Pa-

ralimpiadi, che si è distinta vincendo una meda-

glia di bronzo nei 1500 m T11-T12 (guidata da

Andrea Giocondi) e stabilendo il record del mon-

do della categoria non vedenti (le due atlete che

l'hanno preceduta erano della categoria ipove-

denti), è Annalisa Minetti, la cantante che nel

1998 trionfò al Festival di Sanremo con la can-

zone “Senza te o con te”.

Ricordiamo che esattamente un anno fa la no-

stra Arianna Landi intervistava la famosa can-

tante-atleta. Nell’intervista, pubblicata del nu-

mero di Ottobre 2011 del Notiziario Idea Sport,

Annalisa ci parlava dell’emozione con cui atten-

deva e si preparava per Londra 2012, incisa in

musica nella canzone dal titolo «Ai vostri posti»,

Cecilia Camellini

Annalisa Minetti

Segue a pag. 5

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5 L’EDITORIALEL’EDITORIALEL’EDITORIALE

Ci raccontò come iniziò la sua carriera da atleta

professionista, a 34 anni, e del suo immenso a-

more per la vita che la portava a tirare fuori una

determinazione capace di farla primeggiare in

molti ambiti. E soprattutto ci parlò di limiti, che

definì «una prigione per chi se li crea».

Anche Luca Pancalli, presidente del Cip è entu-

siasta per i risultati conseguiti dagli atleti azzur-

ri: «E' stato un trionfo. Londra segnerà uno spar-

tiacque nella storia delle Paralimpiadi. Si sono

affacciati alla ribalta atleti molto giovani, ma ab-

biamo visto anche straordinari campioni che

hanno fatto la nostra storia. Stiamo raccogliendo

i frutti del lavoro iniziato ancora prima di Pechi-

no: quattro anni fa le fondamenta erano già sta-

te posate, ma eravamo all'inizio. In Italia c'è un

grande impegno verso la disabilità, su tutti i

fronti, e lo sport è certamente un canale impor-

tante sul binario di sviluppo. Bisognerebbe capi-

re se in altri Paesi, accanto ai risultati sportivi,

esiste una politica di reale sostegno della disabi-

lità. Quando ho smesso i panni dell'atleta, ho

iniziato a sognare il Comitato Paralimpico del

futuro e ho fatto di tutto per arrivare a costruir-

lo. Ma nulla avrei potuto fare senza cuore e pas-

sione. L'avvocato Agnelli diceva una cosa saggia:

un uomo che non piange, non potrà mai fare

grandi cose. Ecco, io mi sono commosso spesso

durante queste Paralimpiadi».

A noi della Confsport Italia, tra Paolo Villaggio,

le centinaia di atleti che hanno partecipato ai

Giochi Paralimpici di Londra 2012 e i milioni di

persone che le hanno seguite con passione in

televisione da tutto il mondo, sembra che questi

limiti appartengano ad una persona sola.

Ecco i nomi dei 28 medagliati italiani:

Oro (9): Cecilia Camellini (nuoto, 100mt sl e

50mt sl), Assunta Legnante (lancio del peso),

Martina Caironi (atletica 100mt T42), Oscar De

Pellegrin (tiro con l’arco), Roberto Bargna

(ciclismo su strada C1-C3), Alessandro Zanardi

(ciclismo su strada handbike crono, handbike),

Luca e Ivano Pizzi (ciclismo su strada tandem).

Argento (8): Oxana Corso (atletica 200mt T35,

100mt T35), Pamela Pezzuto (tennistavolo), Alvi-

se De Vidi (atletica100mt T51), Elisabetta Mijno

(tiro con l’arco), Luca e Ivano Pizzi (ciclismo su

strada, tandem crono), Giorgio Farroni (ciclismo

su strada T2), Francesca Fenocchio, Vittorio Po-

destà, Alessandro Zanardi (ciclismo su strada,

team relay).

Bronzo (11): Federico Morlacchi (nuoto, 400mt

sl, 100mt farfalla, 200mt misti), Cecilia Camelli-

ni (100mt dorso, 400mt sl), Annalisa Minetti

(atletica 1500 mt), Matteo Betti (scherma in car-

rozzina, spada), Vittorio Podestà (ciclismo su

strada, handbike crono), Michele Pittacolo

(ciclismo su strada C4-C5), Alessio Sarri

(scherma in carrozzina, sciabola), Cecilia Camel-

lini (nuoto 400sl).

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6 L’ANGOLO DEL CAMPIONEL’ANGOLO DEL CAMPIONEL’ANGOLO DEL CAMPIONE

Se c'è una cosa che abbiamo potuto apprendere

dalle Olimpiadi di Londra è che in Italia lo sport

funziona, ed è più in forma di quanto avessimo

potuto immaginare. Forse proprio Londra ha sa-

puto togliere i paraocchi a tutti quelli che, fino

ad ora, avevano guardato in un'unica direzione

senza rendersi conto che il meglio dello sport

italiano, quello che il mondo ci invidia, lo aveva-

mo lasciato lì, dietro l'angolo, senza capire quan-

to fosse maturo per il raggiungimento di grandi

successi.

Molti sono gli sport che dopo queste ultime O-

limpiadi sono usciti allo scoperto ad iniziare dal

Taekwondo con Molfetta che regala, al nostro

paese, il primo oro in questa disciplina. Il Tiro

con l'arco sale, anch'esso, sul gradino più alto

del podio, il pugilato, l'artistica maschile, la gin-

nastica ritmica ci regalano medaglie e grandi e-

mozioni. Insomma a Londra hanno vinto quegli

sport su cui non puntavamo, mentre hanno de-

luso quelli più visibili al grande pubblico. Per

evidenziare meglio, se ce ne fosse ancora biso-

gno, quanto impegno ci sia dietro la conquista di

una medaglia, noi della Confsport Italia

abbiamo voluto mettere in luce una don-

na che è stata in questa Olimpiade il

chiaro segno della passione e della de-

terminazione, caratteristiche essenziali

per il raggiungimento dei grandi obietti-

vi.

Lei è Jessica Rossi, 20enne che oggi,

dopo l'oro vinto nella disciplina, il tiro al

volo, non ha certo bisogno di presenta-

zioni. Come nasce la tua passione per que-

sto sport?

Anche mio padre è tiratore e quindi da

quando ero bambina andavo sul campo

insieme a lui fino ad appassionarmi, e

all’età di 12 anni ho iniziato a fare le gare. Come si vive da donna in un ambiente quasi

totalmente maschile?

Si pensa sport maschile solo per il fatto che uti-

lizziamo un arma, ma vorrei precisare che l’arma

per noi è uno strumento che utilizziamo per fare

sport, come un tennista usa una racchetta, noi

utilizziamo un fucile. Oltretutto maneggiare un

arma ci rende molto responsabili, caratteristica

che si può notare in tutti i giovani che si avvici-

nano a questo sport. Comunque tante donne

frequentano il campo da tiro, al contrario di co-

me si pensi. Quali sono state le emozioni che hai provato

la prima volta che hai tirato, a sette anni?

Le emozioni non le ricordo molto bene, ma posso

sicuramente dire che avevo una grande passione

dentro, andavo a scuola con il gilet da tiro, e mi

caricavo da sola le cartucce pur di sparare. A 12 anni, della tua prima gara, che ricordi

hai?

Ricordo che ero un po’ arrabbiata perché avevo

sparato male rispetto come sparavo in allena-

Segue a pag. 7

Jessica… una ragazza d’oro!Jessica… una ragazza d’oro! di Arianna Landi

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7 L’ANGOLO DEL CAMPIONEL’ANGOLO DEL CAMPIONEL’ANGOLO DEL CAMPIONE

mento, ma alla fine ho vinto lo stesso!! Quando hai capito che questo sport non era

più un gioco, ma avevi potenzialità vere per

fare grandi cose?

Dalla prima convocazione in nazionale, avevo 15

anni, e non era mai successo che venisse convo-

cata una ragazza cosi giovane: il CT Albano Pera

credeva in me e io non volevo deluderlo, così ho

iniziato a lavorare seriamente e lo stesso anno

vinsi il Campionato del Mondo Juniores! Quanto ha inciso tuo padre nella tua carrie-

ra?

Mi ha regalato questa grande passione e mi ha

aiutato a imparare, poi da quando sono entrata

in nazionale ho preso una strada diversa dalla

sua che è un tiratore amatoriale. La prima immagine che ti viene in mente

pensando alle Olimpiadi di Londra?

L’ultimo piattello sparato!! Avresti mai immaginato di arrivare a vincere

l’oro?

Sapevo che potevo farlo, soprattutto VOLEVO

farlo, ho lavorato seriamente per anni per questo

importante risultato, non avevo lasciato nulla al

caso, e quando sono arrivata là ero serena per il

lavoro che avevo fatto, non mi mancava nulla. Quanto è stato impegnativo l’allenamento

che ti ha portato a vincere la medaglia più

importante e come si articola?

Ovviamente è stato un duro lavoro sia tecnico

che psicologico, è stato difficile da affrontare so-

prattutto a livello mentale, e ci sono stati tanti

sacrifici. Per potermi allenare meglio sono anche

andata a vivere nella provincia di Padova insie-

me al mio fidanzato, per avvicinarmi al campo

da tiro di Ponso: lì ho fatto buona parte

dell’allenamento, anche perché molto simile alla

struttura di Londra, sia lo sfondo che gli impian-

ti lanciapiattelli che la federazione ci ha messo a

disposizione per l’allenamento. Dove si trova la fermezza e l’equilibrio men-

tale che hai dimostrato di avere durante la

gara?

La mia sicurezza e serenità non erano altro che

la consapevolezza del lavoro che avevo fatto. Qual era l’atleta che ti faceva più paura, se ce

ne era una?

Per poter partecipare alle Olimpiadi è necessario

essersi qualificati e quindi aver ottenuto dei ri-

sultati, quindi tutte le partecipanti erano forti e

sapevo avrebbero dato il meglio di loro. D’altra

parte, nel mio modo di vedere le cose, non esi-

stono avversarie ma l’unico vero avversario è il

piattello. Quando sei arrivata a Londra eri nella catego-

ria Juniores e oltre a vincere l’oro hai con-

quistato un record Olimpico: come ci si sente

a 20 anni davanti a tali imprese?

L’anno scorso mi sono accorta che nel mio

palmares mancava la finale di coppa del mondo

e l’Olimpiade. Ho pensato che sarebbe stato bel-

lo poter vincere tutto all’età di 20 anni ovvero

nella categoria Juniores. Avere uno scopo è la

cosa più importante: anche dopo una medaglia

così prestigiosa con record del mondo, ho ancora

stimoli e obiettivi e quindi voglio guardare avan-

ti!

Segue a pag. 8

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8 L’ANGOLO DEL CAMPIONEL’ANGOLO DEL CAMPIONEL’ANGOLO DEL CAMPIONE

Come ti sei sentita dopo quel diciassettesimo

tiro sbagliato?

Credo sia stata l’emozione più bella della mia

Olimpiade, perché dagli spalti è partito un

“noohh” di sconcerto e dispiacere, seguito però

da un lungo applauso di un pubblico così nume-

roso,dove ognuno tifava per la propria nazione,

ma che in quel momento ho sentito tutto con

me, e ho sorriso!! Quanto ha inciso il tuo allena-

tore Albano Pera, su questa vit-

toria?

Moltissimo, anche lui ha vinto

una medaglia olimpica e quindi

ha saputo gestire benissimo

l’avvicinamento alla gara, cosa

per me più difficile dato che era la

prima Olimpiade. Quindi è stato

importante averlo accanto anche

per questo. Oltre ad aver vinto la medaglia

più importante, la tua impresa è sta-

ta quella di aver dato al tiro al volo

una visibilità che forse non aveva

mai avuto. Sei consapevole di questa

responsabilità? E come la vivi?

Sono felicissima di questo perché il no-

stro sport ne ha bisogno e se lo merita,

cerco di viverla serenamente!! Com’è vedere la tua figura su tutti i

giornali e sentirsi raccontare da es-

si?

Sicuramente mi dà un enorme piacere! Vinta la medaglia non hai dimentica-

to la tua terra, l’Emilia, anzi le hai

dedicato la vittoria…

Era doveroso, anche se io non ho vis-

suto il terremoto in prima persona ma

lo ha vissuto la mia famiglia. Volevo

regalare a tutti i terremotati delle emo-

zioni positive, ne avevano bisogno. Come è stato vivere nel villaggio O-

limpico a contatto con i campioni di

tanti sport e di tutte le nazioni del mondo?

Meraviglioso, è una cosa particolare e speciale

che solo chi la vive può sapere cosa significa. I tuoi prossimi progetti?

Avrò ancora qualche gara insieme alle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato di cui faccio parte, poi staccherò un po’ la spina per poi riprendere gli allenamenti a dicembre!

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9 GINNASTICAGINNASTICAGINNASTICA

I Giochi di Londra si sono lasciati alle spalle e-

mozioni e consensi. In termini di risultati, per

quanto riguarda la ginnastica, si sono avute

sentenze secche, in gran parte conferme. Come

la supremazia americana nel settore

dell’artistica femminile, con gli Stati Uniti meda-

glia d’oro sia nella gara a squadre che nel con-

corso generale con Gabrielle Douglas.

Gli asiatici si sono affermati nell’artistica ma-

schile, con Cina e Giappone che hanno confer-

mato le prime due posizioni d Pechino nel con-

corso per nazioni. Il secondo posto dei nipponici

è stato favorito dalla discutibile accettazione del

ricorso per l’esercizio di Kohei Uchimura al ca-

vallo con maniglie, decisione che sa un po’ di

sudditanza del Comitato Tecnico Maschile della

Federazione Internazionale verso il Paese del Sol

Levante: la FIG ha perso una grande occasione

per tutelare pubblicamente, e in diretta televisi-

va mondiale, oltretutto per un episodio abba-

stanza evidente, l’operato delle proprie giurie,

che, se pur accusate di solito di partigianeria o

incompetenza, a detta di molti nell’occasione a-

vevano espresso bene il loro giudizio.

Tornando al nostro discorso, a Londra proprio

Uchimura, già tre volte campione del mondo

consecutivamente, si è confermato il numero u-

no nell’individuale.

Nella ritmica, invece, abbiamo assistito alla con-

ferma della Russia, sia nell’all-around, con

l’imbattibile Eugenia Kanaeva, che nella gara di

squadra, dove ci si aspettava l’impresa delle az-

zurre, purtroppo non riuscita.

Dunque un panorama ben delineato, oltre che

per valori tecnici, anche a livello geografico, con

tre blocchi che negli ultimi anni l’hanno fatta

quasi sempre da padroni. Quasi, perché nella

ritmica l’Italia è riuscita per ben tre edizioni con-

secutive dei Mondiali a primeggiare contro quelle

che sono ormai divenute le grandi avversarie, le

russe. 

I verdetti di Londra 2012I verdetti di Londra 2012 di Luciano Montanari

Segue a pag. 10

Gabrielle Douglas

Kohei Uchimura

Eugenia Kanaeva

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10 GINNASTICAGINNASTICAGINNASTICA

Cosa si prevede per il futuro? Partendo proprio

dalla ritmica sembra difficile che si possa inter-

rompere la supremazia russa nell’individuale;

anche qui si ripete il discorso della sudditanza

con il Centro di Mosca, che spesso ospita le stel-

line delle nuove repubbliche, facendole crescere

e brillare di luce propria ma non al punto da po-

ter illuminare il firmamento internazionale. Nella

squadra si aspetta di vedere la nuova Italia.

Nella ginnastica artistica femminile, gli Stati U-

niti sono in grado di continuare a produrre nuo-

vi talenti a getto continuo e di alternarli sul pri-

mo gradino del podio, come racconta la storia

recente di Giochi Olimpici e Mondiali. La Russia

negli ultimi anni è cresciuta tanto,

giungendo finalmente, con Aliya Mu-

stafina, a conquistare per la prima

volta la corona di regina dopo lo sgre-

tolamento dell’URSS, ma poi, al mo-

mento che conta, cioè a Londra, ha

pagato i gravi infortuni occorsi lo

scorso anno alla stessa Mustafina e

alla Komova.

La Romania è sempre lì, come la Ci-

na, gran bella ginnastica ma incom-

piuta, almeno a livello di risultati.

Nella maschile difficile ipotizzare chi

possa competere alla pari, o supera-

re, Cina e Giappone. La loro sembra

una dinastia destinata a durare nel

tempo. Per i due titoli più prestigiosi,

a squadre e individuali, insomma,

non sembra esserci, a breve, spazio per possibili

outsiders, che invece possono e devono accon-

tentarsi di cercare gloria nelle singole specialità.

Speriamo che qualcuna di queste possa tingersi

d’azzurro, come avvenuto con Jury Chechi e Igor

Cassina, ma stiamo parlando di campioni che

hanno fatto scuola nel mondo…

   

 

  

 

 

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La squadra italiana

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11 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

Certificazioni mediche obbligatorie per le at-

tività sportive e l’utilizzo dei defibrillatori

per le società sportive professionistiche e di-

lettantistiche

Il cosiddetto “decreto sanità” del Ministro Bal-

duzzi, che contiene un passaggio relativo alle

certificazioni mediche obbligatorie per le attività

sportive e l’utilizzo dei defibrillatori per le società

sportive professionistiche e dilettantistiche, è

stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo

scorso 5 settembre.

Per quanto concerne i certificati medici, il prov-

vedimento ha come obiettivo la tutela della salu-

te dei cittadini che svolgono un’attività sportiva

non agonistica o amatoriale e prevede

l’introduzione di linee guida per il rilascio di ido-

nee certificazioni, nonché l’effettuazione di con-

trolli sanitari sui praticanti.

Il Ministro della Sanità Balduzzi ha recentemen-

te precisato che «chi pratica sport nel tempo libero, dovrà dunque munirsi di una “una cer-

tificazione analitica” che vada oltre il tradizio-

nale certificato di sana e robusta costituzione e

dica che in ordine a una specifica attività agoni-

stica o amatoriale c’è una condizione di salute

fisica adeguata dell’assistito. Non si cambiano le

regole sui certificati, ma si chiedono regole più

puntuali e precise».

Il Ministro Balduzzi ha inoltre chiarito che,

diversamente da quanto si potesse dedur-

re dalla prima formulazione inserita in u-

na bozza del decreto, la certificazione non

dovrà essere rilasciata da un medico spor-

tivo.

Quanto ai defibrillatori, la norma introdu-

ce l’obbligo per le società sportive profes-

sionistiche e dilettantistiche di essere do-

tate di tali apparecchi semi-automatici e di

altri eventuali dispositivi salvavita.

Restano comunque ancora alcuni nodi da

sciogliere su tale iniziativa del Governo, in

primo luogo sulla sua natura, ovvero sulla

possibilità che diventi, almeno in parte, disegno

di legge.

Il provvedimento, composto da 16 articoli (e non

dai 27 della prima bozza), è stato presentato dal

premier Mario Monti come un insieme di

«misure urgenti per innalzare il livello di salute

del Paese».

Ecco le 14 novità principali contenute nel de-

creto legge n. 158 del 13 settembre 2012 (c.d.

''decreto omnibus'' per la sanità), messo a punto

dal ministro della Salute, Renato Balduzzi e

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 214 del 13

settembre: 1) ASSISTENZA SANITARIA TERRITORIALE.

Si riorganizzano le cure primarie, nella consape-

volezza che il processo di de-ospedalizzazione, se

non è accompagnato da un corrispondente e

contestuale rafforzamento dell'assistenza sanita-

ria sul territorio, determina di fatto una impossi-

bilità per i cittadini di beneficiare delle cure.

Segue a pag. 12

Defibrillatori e certificazioni mediche: importanti Defibrillatori e certificazioni mediche: importanti

novità per lo sport introdotte dal “decreto sanità”novità per lo sport introdotte dal “decreto sanità” di Paolo Borroni

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12 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

I punti qualificanti del riordino delle cure prima-

rie sono: integrazione monoprofessionale e mul-

tiprofessionale per favorire il coordinamento o-

perativo tra i medici di medicina generale, i pe-

diatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoria-

li, secondo modelli individuati dalle Regioni an-

che al fine di decongestionare gli ospedali; ruolo

unico ed accesso unico per tutti i professionisti

medicine nell'ambito della propria area conven-

zionale al fine di far fronte alle esigenze di conti-

nuità assistenziale, organizzazione e gestione;

sviluppo dell'ICT quale strumento irrinunciabile

per l'aggregazione funzionale e per l'integrazione

delle cure territoriali e ospedaliere.

2) INTRAMOENIA. Si introducono, dopo più di

dieci anni, nuove norme in materia di attività

professionale intramoenia dei medici, al fine di

superare il regime provvisorio. Le aziende sani-

tarie devono procedere a una definitiva e straor-

dinaria ricognizione degli spazi disponibili per le

attività libero-professionali ed eventualmente

possono, con un sistema informatico speciale,

utilizzare spazi presso strutture sanitarie ester-

ne, ovvero autorizzare i singoli medici a operare

nei propri studi. Rilevante novità è che tutta l'at-

tività viene messa in rete per dare trasparenza e

avere tracciabilità di tutti i pagamenti effettuati

dai pazienti, rendendo anche possibile un effetti-

vo controllo del numero delle prestazioni che il

professionista svolge sia durante il servizio ordi-

nario, sia in regime di intramoenia. E' previsto

che parte degli importi riscossi saranno destina-

ti, oltre che per i compensi dei medici e del per-

sonale di supporto, anche per la copertura dei

costi sostenuti dalle aziende.

3) MEDICINA DIFENSIVA. Si regola la respon-

sabilità professionale di chi esercita professioni

sanitarie per contenere il fenomeno della cosid-

detta ''medicina difensiva'' che determina la pre-

scrizione di esami diagnostici inappropriati al

solo scopo di evitare responsabilità civili, con

gravi conseguenze sia sulla salute dei cittadini,

sia sull'aumento delle liste di attesa e dei costi a

carico delle aziende sanitarie. Nel valutare la re-

sponsabilità dei professionisti si terrà conto del-

la circostanza che essi abbiano svolto la presta-

zione professionale secondo linee guida e buone

pratiche elaborate dalla comunità scientifica na-

zionale e internazionale. Viene inoltre costituito

un Fondo per garantire idonee coperture assicu-

rative finanziato con il contributo dei professio-

nisti e delle assicurazioni, in misura percentuale

sui premi incassati, comunque non superiore al

4 per cento. 4) TRASPARENZA NELLA SCELTA DI DIRET-

TORI GENERALI E PRIMARI. Le nomine dei

direttori generali delle aziende e degli enti del

SSR (Servizio Sanitario Regionale) vengono sot-

toposte a una nuova disciplina che privilegia il

merito e tende a riequilibrare il rapporto tra in-

dirizzo politico e gestione delle aziende sanitarie.

Segue a pag. 13

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13 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

Le Regioni infatti dovranno provvedere alla no-

mina dei DG attingendo ad un elenco regionale

di idonei costituito a valle di una procedura se-

lettiva che sarà svolta da una commissione co-

stituita da esperti indipendenti, procedura a cui

potranno accedere solo coloro che documente-

ranno, oltre ai titoli richiesti, un'adeguata espe-

rienza dirigenziale nel settore. Saranno garantite

idonee misure di pubblicità, anche sul web, dei

bandi, delle nomine e dei curricula, oltre che di

trasparenza nella valutazione degli aspiranti alla

nomina. Per i primari (dirigenti, medici e sanitari

di strutture complesse) viene istituita una proce-

dura selettiva affidata a primari della stessa di-

sciplina, ma non della stessa Asl, sorteggiati a

livello nazionale. Il direttore generale dovrà sce-

gliere il primario necessariamente entro la rosa

dei primi tre candidati. Per consentire il sorteg-

gio, saranno costituiti entro tre mesi elenchi re-

gionali dei primari per singole discipline e l' e-

lenco nazionale sarà la sommatoria degli elenchi

regionali.

5) NUOVI LEA. Si aggiornano i Lea tenendo con-

to anche di nuove patologie emergenti con riferi-

mento prioritario alla malattie croniche, alle ma-

lattie rare e al fenomeno della ludopatia.

6) LIMITAZIONI VENDITA TABACCHI. Si arric-

chisce il quadro normativo inerente alla lotta al

fumo. E' vietata la vendita dei prodotti da fumo

ai minori di 18 anni (finora il limite era a 16 an-

ni) con sanzioni per gli esercenti da 250 a 1000

euro, che passano da 500 a 2000 euro con la

sospensione della licenza per tre mesi in caso di

recidiva. I distributori automatici di tali prodotti

dovranno possedere un sistema automatico di

accertamento dell'età degli acquirenti. 7) CERTIFICATI PER ATTIVITA' SPORTIVA

AMATORIALE. A tutela della salute dei cittadini

che svolgono un'attività sportiva non agonistica

o amatoriale, verranno predisposte linee guida

per idonee certificazioni mediche e l'effettuazione

di controlli sanitari sui praticanti e per la dota-

zione, nonchè l'impiego, da parte di società spor-

tive professionistiche e dilettantistiche di defi-

brillatori semi-automatici e di altri eventuali di-

spositivi salvavita.

8) LUDOPATIE. Sono state introdotte disposizio-

ni per: limitare la pubblicità dei giochi con vinci-

te in denaro con particolare riguardo alla tutela

dei minori; esplicitare le probabilità di vincita e

il rischio di dipendenza dal gioco; vietare l' ac-

cesso dei minori alle sale ovvero alle aree desti-

nate al gioco; effettuare controlli mirati per veri-

ficare il rispetto di norme a tutela dei minori;

rivedere, limitatamente alle nuove concessioni,

anche su indicazione dei Comuni la dislocazione

di punti di raccolta del gioco evitando la prossi-

mità a luoghi sensibili (scuole, università, noso-

comi, luoghi di culto). 9) SICUREZZA ALIMENTARE E SANITA' VETE-

RINARIA. Si introduce l'obbligo di avviso ai con-

sumatori, con appositi cartelli affissi nei punti

vendita, dei rischi connessi al consumo di latte

crudo e pesce crudo. Viene vietata, inoltre, la

somministrazione di latte crudo e crema cruda

nell'ambito della ristorazione collettiva, anche

scolastica. Sono previste misure sanzionatorie

nei confronti delle Regioni che sono in ritardo

nei programmi di contrasto alle malattie infettive

e diffusive del bestiame. Per le Regioni inadem-

pienti e' prevista la nomina di appositi commis-

sari. E' previsto che, fatta salva la verifica della

compatibilità comunitaria della misura, sia au-

mentato il contenuto di succo naturale di frutta

dal 12 al 20 per cento nelle bevande analcoliche

che utilizzano la denominazione della frutta me-

desima.

Segue a pag. 14

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14 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

10) FARMACI. Sono previste misure finalizzate

a garantire che i farmaci innovativi riconosciuti

dall'AIFA come rimborsabili dal SSN siano tem-

pestivamente messi a disposizione delle struttu-

re sanitarie di tutte le Regioni italiane.

Viene disposto l'aggiornamento del Prontuario

farmaceutico nazionale per eliminare farmaci

obsoleti e avere più spazio per i farmaci innova-

tivi. Si prevede la sperimentazione, da parte del-

le Regioni, di nuove modalità di confezionamento

dei farmaci per eliminare sprechi di prodotto e

meccanismi impropri di prescrizione e per facili-

tare la personalizzazione del confezionamento

stesso.

Viene completato il passaggio all'AIFA delle com-

petenze in materia di sperimentazione clinica dei

medicinali oggi ancora attribuite all'Istituto su-

periore di sanità, limitando contestualmente il

proliferare dei comitati etici, prevedendo una ge-

stione interamente telematica della documenta-

zione sugli studi clinici. Le regole sulle autoriz-

zazioni inerenti ai farmaci omeopatici sono pre-

cisate e semplificate, mantenendo le necessarie

garanzie di qualità e sicurezza.

11) EDILIZIA OSPEDALIERA. Vengono miglio-

rate le norme che regolano il partenariato pub-

blico-privato in materia di edilizia sanitaria am-

pliando la possibilità di collaborazione tra inve-

stitore privato e azienda sanitaria pubblica. Per

quanto attiene all'adeguamento della normativa

antincendio, viene previsto che una quota-parte

delle risorse statali dedicate all'adeguamento

strutturale e tecnologico dei presidi sanitari ven-

ga utilizzata specificamente per il rispetto della

stessa normativa antincendio, la quale viene an-

che semplificata per alcune tipologie di strutture

sanitarie. Viene inoltre accelerato e facilitato l'u-

tilizzo delle risorse, già destinate alla creazione

di strutture socio-sanitarie, per trasferire i pa-

zienti attualmente ospitati negli ospedali psi-

chiatrici giudiziari di cui e' stata recentemente

stabilita per legge la chiusura definitiva. 12) ISTITUTO NAZIONALE MIGRAZIONI E PO-

VERTA'. Viene definitivamente stabilizzata l'ope-

ratività di questo Istituto vigilato del Ministero

della Salute, con programmi d'intervento a ca-

rattere interregionale per operare nelle situazioni

di maggior disagio sanitario legato alla povertà e

ai fenomeni migratori.

13) RICERCA SANITARIA. Si stabiliscono nuo-

ve regole per il riconoscimento e la conferma de-

gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifi-

co. 14) ASSISTENZA AL PERSONALE NAVIGAN-

TE. Viene completato il processo di trasferimen-

to delle competenze per l'assistenza ai marittimi

e al personale dell'aviazione civile dal Ministero

della Salute alle Regioni.

Ogni anno in Italia le vittime dell'arre-

sto cardiaco sono 57.000, una ogni nove minu-

ti, e costituiscono il 10% della totalità dei deces-

si. L’'arresto cardiaco può colpire chiunque,

quasi sempre senza preavviso.

Se il ritmo cardiaco non viene ristabilito veloce-

mente, la morte sopraggiunge in pochi minuti e

danni cerebrali irreversibili possono manifestarsi

dopo appena 5 – 6 minuti. Vitale è intervenire

immediatamente utilizzando un defibrillatore,

che consente al cuore di riprendere un ritmo

cardiaco regolare.

L’utilizzo rapido e diffuso dei defibrillatori con-

venzionali è estremamente limitato dalla difficol-

tà di interpretare presto e bene una traccia elet-

trocardiografica, soprattutto in condizioni extra-

ospedaliere e da personale non medico.

Segue a pag. 15

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15 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

Molti studi hanno quindi confermato l’ampia af-

fidabilità dei defibrillatori semiautomatici (AED o

DAE) e l’utilità della loro adozione in quanto

consentono di anticipare sensibilmente la defi-

brillazione. Inoltre questi apparecchi sono dotati

di meccanismi che interpretano l’ECG e dati gli

alti livelli di specificità riscontrati garantiscono

una scarica adeguata alle necessità del momen-

to e possono essere utilizzati senza specifiche

referenze. Ridurre di un minuto il tempo fra

l’arresto cardiaco e la defibrillazione consente di

aumentare in modo non trascurabile la soprav-

vivenza. I defibrillatori semiautomatici sono in

grado di riconoscere automaticamente il segnale

elettrocardiografico e permettono l’ erogazione

della scarica solo quando viene riconosciuto un

ritmo defibrillabile. Oggi la defibrillazione è pos-

sibile anche in ambiente non ospedaliero. Sono

infatti disponibili defibrillatori cosiddetti

“semiautomatici”, ovvero apparecchi che, una

volta collegati opportunamente al paziente, effet-

tuano la diagnosi del ritmo cardiaco e si predi-

spongono ad erogare la corrente di defibrillazio-

ne qualora sia indicato; il compito dell’operatore

consiste nel controllare che l’operazione avvenga

in sicurezza per la vittima, per gli operatori e per

gli astanti e nell’erogare la scarica, se consiglia-

ta, attraverso il pulsante apposito.

I defibrillatori semiautomatici hanno

una caratteristica essenziale: una

volta collegati correttamente alla

persona in arresto cardiaco, effet-

tuano la diagnosi del ritmo cardiaco,

esonerando da questo compito i soc-

corritori.

I defibrillatori analizzano automati-

camente l’attività elettrica del cuore

attraverso due elettrodi adesivi che

vengono posizionati sul torace del

paziente. Solo in presenza di fibrilla-

zione o tachicardia ventricolare, vie-

ne data l’indicazione di erogare la

scarica. Guide vocali e visive guida-

no il soccorritore nelle varie fasi. I livelli di ener-

gia sono preimpostati in accordo con le linee

guida.

La “salute” è sempre stato un obiettivo primario

della Confsport Italia. Da anni siamo impegnati

in campagne di sensibilizzazione ed in modo

particolare verso i giovani. Il nostro obiettivo è

sempre stato quello della “prevenzione”.

Per noi la salute è da considerarsi un bene pri-

mario nella vita della persona e della collettività.

Infatti, la sua perdita preclude qualunque op-

portunità e la qualità stessa della vita ne viene

seriamente compromessa.

Spesso dalla pagine di “Idea Sport” abbiamo in-

vitato i genitori a prestare molta più attenzione

verso i loro figli.

Non servono ne leggi ne decreti “prima di effet-tuare qualsiasi pratica sportiva occorre una

certificazione medica”. Non accontentiamoci,

però del certificato di “sana e robusta costituzio-

ne fisica”, cerchiamo di approfondire il più pos-

sibile le capacità o i limiti del nostro corpo e pe-

riodicamente effettuiamo un “tagliando”.

Abbiamo visto che molte volte queste visite non

sono risultate determinati a scoprire alcune pa-

tologie congenite. Plaudiamo quindi l’iniziativa

del Ministro Balduzzi anche se siamo consape-

voli che “la vita non ha prezzo”.

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16 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

L’art. 2, comma 1, del DL

16/2012 ha introdotto la possi-

bilità di sanare l’omissione di

comunicazioni che, per effetto

della legislazione di riferimento, sono necessarie

per la fruizione di particolari regimi fiscali. Ecco

che l’Agenzia delle Entrate, con la circolare 38/E

del 28 settembre 2012, si è pronunciata in meri-

to all’ambito applicativo di tale novità.

Tale innovazione ha come ratio la salvaguardia dei diritti del contribuente in buona fede, e, co-

me chiarito dalla Relazione illustrativa al DL

16/2012, presuppone che il contribuente abbia

tenuto un comportamento coerente con il regi-

me opzionale prescelto ovvero con il beneficio

fiscale di cui intende usufruire, “e abbia solo

omesso l’adempimento formale normativa-

mente richiesto, che viene posto in essere suc-

cessivamente”. In sede di prima applicazione

della norma, in considerazione dell’incertezza

interpretativa in merito all’individuazione del

dies ad quem entro il quale sanare l’adempimento omesso, l’Agenzia delle Entrate

ritiene che la regolarizzazione possa avvenire

entro il 31 dicembre 2012.

Ecco il Testo integrale della circolare OGGETTO: Remissione in bonis – Articolo 2, commi 1,

2, 3 e 3-bis, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16 (c.d. “Decreto semplificazioni fiscali e Decreto semplificazio-

ni tributarie”), convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44 – Primi chiarimenti

PREMESSA

Con il decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito,

con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44 (di seguito “decreto”), sono state introdotte disposizio-

ni di semplificazione degli adempimenti tributari, vol-

te ad assicurare una riduzione degli oneri ammini-

strativi per i cittadini e le imprese. La presente circo-

lare fornisce chiarimenti in merito ad alcune delle semplificazioni introdotte dall’articolo 2 del decreto

con riferimento a comunicazioni ed adempimenti fi-scali. In particolare, detto articolo:

1. consente, al comma 1, la fruizione di benefici di natura fiscale o l’accesso a regimi fiscali opzionali

anche nel caso in cui il contribuente non adempia, nei tempi previsti, agli obblighi di preventiva comuni-

cazione o a qualunque altro adempimento di natura formale previsto dalla legislazione vigente;

2. fa salve, al comma 2, le domande tardive di iscri-

zione negli elenchi dei soggetti che partecipano al ri-parto del cinque per mille dell’IRPEF, nonché le tardi-

ve integrazioni documentali;

3. modifica, al comma 3, il vigente articolo 43-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, aggiungendo la disposizione secondo

cui, in caso di cessione dell’eccedenza dell’IRES risul-

tante dalla dichiarazione dei redditi derivante dal consolidato, ai sensi dell’articolo 122 del decreto del

Presidente della Repubblica 1986, n. 917, (di seguito “TUIR”), la mancata indicazione degli estremi del sog-

getto cessionario e dell’importo ceduto non comporta l’inefficacia della cessione stessa;

4. fa salva, al comma 3-bis, l’efficacia giuridica dell’eventuale cessione, tra soggetti partecipanti alla tassazione di gruppo, di eccedenze utilizzabili in com-

pensazione realizzata in mancanza dell’indicazione degli estremi del soggetto cessionario, dell’importo

ceduto o della tipologia di tributo oggetto di cessione. 1 ARTICOLO 2, COMMA 1. REMISSIONE IN BO-

NIS. 1.1 Premessa

L’articolo 2, comma 1, del decreto introduce una par-ticolare forma di ravvedimento operoso (c.d. remissio-

ne in bonis) volto ad evitare che mere dimenticanze relative a comunicazioni ovvero, in generale, ad a-dempimenti formali non eseguiti tempestivamente

precludano al contribuente, in possesso dei requisiti sostanziali richiesti dalla norma, la possibilità di frui-

re di benefici fiscali o di regimi opzionali.

Segue a pag. 17

Agenzia delle Entrate Agenzia delle Entrate -- Ravvedimento per omesse Ravvedimento per omesse comunicazioni possibile fino al 31 dicembre 2012comunicazioni possibile fino al 31 dicembre 2012 di Paolo Borroni

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17 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

Ai sensi del citato articolo, infatti, “la fruizione di be-

nefici di natura fiscale o l’accesso a regimi fiscali op-zionali, subordinati all’obbligo di preventiva comunica-

zione ovvero ad altro adempimento di natura formale non tempestivamente eseguiti, non è preclusa, sempre

che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività am-

ministrative di accertamento delle quali l’autore

dell’inadempimento abbia avuto formale conoscenza, laddove il contribuente:

a) abbia i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento;

b) effettui la comunicazione ovvero esegua l’adempimento richiesto entro il termine di presentazio-

ne della prima dichiarazione utile; c) versi contestualmente l’importo pari alla misura mi-

nima della sanzione stabilita dall’articolo 11, comma

1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, secondo le modalità stabilite dall’articolo 17 del decre-

to legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modi-ficazioni, esclusa la compensazione ivi prevista”. Come chiarito dalla relazione illustrativa, la previsio-

ne in esame, in presenza di alcuni presupposti di na-tura sostanziale di cui si dirà oltre, intende

“salvaguardare la scelta operata dal contribuente che presenta la comunicazione ovvero assolve

l’adempimento richiesto tardivamente”, ed è

“strutturata in modo tale da sanare quei soli comporta-menti che non abbiano prodotto danni per l’erario,

nemmeno in termini di pregiudizio all’attività di accer-tamento”. La medesima relazione, nel precisare che la suddetta

previsione “intende salvaguardare il contribuente in buona fede”, esclude che il beneficio possa essere fruito o il regime applicato nelle ipotesi in cui il tardi-

vo assolvimento dell’obbligo di comunicazione ovvero dell’adempimento di natura formale rappresenti un

mero ripensamento, ovvero una scelta a posteriori basata su ragioni di opportunità. L’esistenza della

buona fede, in altri termini, presuppone che il contri-buente abbia tenuto un comportamento coerente con

il regime opzionale prescelto ovvero con il beneficio fiscale di cui intende usufruire (c.d. comportamento

concludente), ed abbia soltanto omesso

l’adempimento formale normativamente richiesto, che viene posto in essere successivamente. 1.2 Condizioni per la regolarizzazione

Per potersi avvantaggiare della regolarizzazione di cui

all’articolo 2, comma 1, è necessario, innanzitutto,

che la violazione “non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività am-

ministrative di accertamento delle quali l’autore dell’inadempimento abbia avuto formale conoscenza,

laddove il contribuente”. Ne consegue che soltanto in assenza di attività di accertamento avviate da parte dell’Amministrazione finanziaria e conosciute dal

contribuente è possibile porre in essere, ancorché tardivamente, gli adempimenti necessari al fine di

fruire del beneficio o del regime fiscale prescelto. Si ritiene, comunque, che l’inizio di un’attività di acces-

so, ispezione, verifica o di altra attività amministrati-va di accertamento che abbia ad oggettocomparti im-

positivi diversi da quello cui si riferisce il beneficio

fiscale o il regime opzionale non sia ostativo alla pos-sibilità di avvalersi dell’istituto in esame attraverso la

successiva trasmissione della comunicazione o l’assolvimento dell’adempimento fiscale richiesto (cfr.

circolare n. 180/E del 10 luglio 1998). Al fine di accedere alla “sanatoria” in esame, il contri-

buente deve, inoltre, possedere “i requisiti sostanziali

richiesti dalle norme di riferimento”. Tali requisiti, in particolare, devono essere posseduti alla data origi-

naria di scadenza del termine normativamente previ-sto per la trasmissione della comunicazione ovvero

per l’assolvimento dell’adempimento di natura forma-le propedeutici alla fruizione di benefici di natura fi-

scale o all’accesso a regimi fiscali opzionali.

Inoltre, il contribuente deve effettuare la comunica-

zione ovvero eseguire l’adempimento richiesto “entro

il termine di presentazione della prima dichiarazione utile”, da intendersi come la prima dichiarazione dei redditi il cui termine di presentazione scade successi-

vamente al termine previsto per effettuare la comuni-cazione ovvero eseguire l’adempimento stesso. Qualo-

ra l’adempimento omesso rilevi esclusivamente ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, il termine cui occor-

re fare riferimento è quello di presentazione della pri-ma dichiarazione IVA che scade successivamente al

termine previsto per effettuare la comunicazione ov-vero eseguire l’adempimento stesso.

Si precisa inoltre che, sulla base delle disposizioni del

decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, per “termine di presentazione” si inten-

de quello ordinario di presentazione del Modello UNI-CO, a nulla rilevando il “periodo di tolleranza” di 90

giorni previsto dall’articolo 2, comma 7, del medesi-

Segue a pag. 18

Page 18: L’angolo del campione: JESSICA ROSSIterprete del Ragionier Ugo Fantozzi, che ha di-chiarato «Le Paralimpiadi? Non sono entusia-smanti, sono l’esaltazione della disgrazia. Non

18 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

mo decreto secondo cui “sono considerate valide le

dichiarazioni presentate entro novanta giorni dalla scadenza del termine, salva restando l’applicazione

delle sanzioni amministrative per il ritardo”. Spirato il suddetto termine, la facoltà prevista dall’articolo 2, comma 1, non può più essere esercitata e, quindi, il

beneficio di natura fiscale o l’accesso a regimi fiscali opzionali deve ritenersi precluso.

Ai fini del perfezionamento dell’istituto in esame, i-noltre, contestualmente alla presentazione tardiva

della comunicazione o all’adempimento tardivo occor-re versare la sanzione in misura pari a 258 euro, os-

sia l’importo minimo previsto dal citato articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 471 del 1997.

Detta sanzione:

- deve essere versata tramite modello F24, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.

241, senza possibilità di effettuare la compensazione con crediti eventualmente disponibili;

- non può essere oggetto di ravvedimento ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre

1997, n. 472, dal momento che la sanzione rappre-senta l’onere da assolvere per aver diritto al ricono-

scimento dei benefici concessi dalla norma in esame. 1.3 Ambito oggettivo di applicazione

Come detto in precedenza, l’articolo 2, comma 1, del

decreto circoscrive l’ambito di applicazione del nuovo istituto alla fruizione di benefici di natura fiscale e

all’accesso ai regimi fiscali opzionali, subordinati all’obbligo di preventiva comunicazione o di altro a-

dempimento di carattere formale. Tanto l’obbligo di comunicazione quanto l’adempimento formale devono

essere previsti a pena di decadenza dal beneficio o dal regime opzionale. Ne consegue che la disposizione

in esame non trova applicazione con riferimento alle comunicazioni o agli adempimenti fiscali la cui non

tempestiva esecuzione assume natura di mera irrego-

larità (e dal cui mancato o tardivo adempimento di-scenda la sola irrogazione di sanzioni). Si pensi, ad

esempio, alla comunicazione che, a partire dal perio-do d’imposta successivo a quello in corso al 31 di-

cembre 2008, deve essere inviata all’Agenzia delle entrate per beneficiare della detrazione, pari al 55%,

delle spese sostenute per gli interventi di risparmio energetico (articolo 29, comma 6, del decreto legge 29

novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni,

dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2). L’omesso invio della suddetta comunicazione non determina la deca-

denza dall’agevolazione ma l’applicazione della san-

zione di cui all’articolo 11, comma 1, del decreto legi-slativo n. 471 del 1997 (cfr., sul punto, anche circola-

re n. 21/E del 23 aprile 2010). Ai fini di una corretta delimitazione dell’ambito appli-

cativo della norma in commento, occorre individuare il rapporto tra l’istituto in esame ed il regolamento

sulla disciplina delle opzioni di cui al decreto del Pre-sidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 442.

In particolare, tale decreto prevede, all’articolo 1,

comma 1, che “l’opzione e la revoca di regimi di deter-

minazione dell’imposta o di regimi contabili si desumo-

no da comportamenti concludenti del contribuente o dalle modalità di tenuta delle scritture contabili. La

validità dell’opzione e della relativa revoca è subordi-nata unicamente alla sua concreta attuazione sin

dall’inizio dell’anno o dell’attività. E’ comunque con-sentita la variazione dell’opzione e della revoca nel

caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di

nuove disposizioni normative”. Tale disposizione, quindi, per quanto concerne la validità di regimi di

determinazione dell’imposta e di regimi contabili di natura opzionale, dà rilevanza unicamente alla loro

concreta attuazione sin dall’inizio dell’anno o dell’attività, privilegiando, in altri termini, il compor-

tamento concludente del contribuente o le modalità

di tenuta delle scritture contabili. Del resto, ai sensi del successivo articolo 2, sebbene il contribuente sia

tenuto a comunicare l’opzione “nella prima dichiara-zione annuale IVA da presentare successivamente alla

scelta operata”, la violazione dell’obbligo di comunica-zione non preclude l’applicazione del regime di deter-minazione dell’imposta o del regime contabile, adotta-

to dal soggetto passivo, come espressamente statuito dal comma 3 del medesimo articolo 2. Ne consegue

che la disposizione introdotta dal decreto n. 16 del 2012 esplica la propria efficacia in ipotesi diverse da

quelle cui sono applicabili gli articoli 1 e 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 442 del 1997, vale

a dire in ipotesi:

- di benefici, agevolazioni o regimi opzionali, diversi da quelli di determinazione dell’imposta o dai regimi

contabili, di cui al medesimo decreto del Presidente della Repubblica n. 442 del 1997;

- di regimi di determinazione dell’imposta o di regimi contabili per i quali la normativa di settore, derogan-

do all’articolo 2 del decreto del Presidente della Re-pubblica n. 442 del 1997, preveda l’effettuazione di

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19 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

adempimenti di comunicazione o di altri adempimen-

ti formali, a pena di decadenza. 1.3.1 Le fattispecie sanabili: la relazione illustra-

tiva

La relazione illustrativa al decreto, a titolo esemplifi-

cativo, individua alcune fattispecie alle quali l’istituto

della remissione in bonis risulta applicabile. Tra que-ste vengono richiamate espressamente:

- il regime di tassazione per trasparenza nell’ambito delle società di capitali (articolo 115 e seguente del

TUIR e decreto ministeriale 23 aprile 2004); - il consolidato fiscale (articoli da 117 a 129 del TUIR

e decreto ministeriale 9 giugno 2004); - le disposizioni di favore introdotte per gli enti di tipo

associativo (articoli 148 del TUIR e 4 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633).

Il regime opzionale di trasparenza previsto per le so-cietà di capitali partecipate interamente da altre so-

cietà di capitali (articolo 115 del TUIR) e per le S.r.l. a

ristretta base proprietaria (articolo 116 del TUIR) consente di attribuire direttamente ai soci i redditi

prodotti, indipendentemente dall’effettiva percezione, secondo il modello tipico delle società di persone. Ai

sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto ministeria-le del 23 aprile 2004, l’opzione per la trasparenza fi-

scale deve essere esercitata in modo espresso sia dal-la società partecipata (sulla quale gravano gli obblighi

di comunicazione all’Agenzia delle entrate), che da ciascuno dei soci (tenuti a inviare raccomandata A/R

alla società partecipata contenente l’intenzione di av-

valersi del regime opzionale). In particolare, l’opzione deve essere esercitata dalla società trasparente, me-

diante presentazione del modello di comunicazione. Come previsto dal provvedimento del Direttore

dell’Agenzia delle entrate del 4 agosto 2004 che ha

approvato il modello, lo stesso “è presentato in via

telematica” e “la prova della presentazione è costituita

dalla ricevuta rilasciata in via telematica dall’Agenzia delle Entrate che attesta l’avvenuto ricevimento della

comunicazione”. L’esercizio dell’opzione deve avvenire entro il primo dei tre periodi d’imposta della società partecipata a

decorrere dal quale la stessa intende far valere il regi-me di trasparenza. Come chiarito dalla circolare n.

47/E del 18 giugno 2008, l’invio entro i termini della

comunicazione di avvio del regime è “condizione es-

senziale” per l’ammissione ai relativi benefici, essen-do a tal fine irrilevanti eventuali comportamenti con-

cludenti tenuti dal contribuente. Beneficiando della

remissione in bonis, il mancato esercizio dell’opzione è sanabile inviando il modello entro il termine di pre-

sentazione della dichiarazione dei redditi (UNICO) che scade successivamente al termine per l’esercizio

dell’opzione, versando contestualmente la sanzione di 258 euro. Così, ad esempio, se una società con eser-

cizio coincidente con l’anno solare intendeva esercita-

re l’opzione per il triennio 2011-2013, il modello do-veva essere presentato entro il 31 dicembre 2011.

Avvalendosi della remissione in bonis, il mancato in-vio del suddetto modello può essere sanato presen-

tando lo stesso entro il 1° ottobre 2012 (termine che, come chiarito al successivo paragrafo 1.4, è fissato,

in sede di prima applicazione della norma, al 31 di-

cembre 2012). Le medesime considerazioni valgono anche con riferi-

mento alla regolarizzazione dell’opzione per l’istituto del consolidato fiscale di cui agli articoli 117 e se-

guenti del TUIR. Al riguardo, si ricorda che il modello di comunicazione per l’esercizio dell’opzione per il

consolidato deve essere presentato, ai sensi

dell’articolo 119, comma 1, lettera d), del TUIR “entro

il sedicesimo giorno del sesto mese successivo alla

chiusura del periodo d’imposta precedente al primo esercizio cui si riferisce l’esercizio dell’opzione stessa”. Per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno so-lare, quindi, la comunicazione deve essere presentata

entro il 16 giugno dell’anno a partire dal quale

l’opzione ha effetto. Ad esempio, se una società con esercizio coincidente con l’anno solare intendeva e-

sercitare l’opzione per il triennio 2012-2014, il model-lo di comunicazione doveva essere presentato entro il

16 giugno 2012. Avvalendosi della sanatoria in com-mento, il mancato esercizio dell’opzione è sanabile

inviando il suddetto modello entro il 1° ottobre 2012 (termine che, come chiarito al successivo paragrafo

1.4, è fissato, in sede di prima applicazione della nor-ma, al 31 dicembre 2012).

La remissione in bonis può riguardare anche l’omesso invio del modello EAS, ossia della comunicazione dei dati fiscalmente rilevanti necessaria ai fini

dell’applicazione del regime fiscale agevolato previsto per gli enti associativi dall’articolo 148 del TUIR e

dall’articolo 4 del decreto del Presidente della Repub-blica n. 633 del 1972. A tal fine si ricorda che

l’articolo 30, commi da 1 a 3-bis, del decreto legge n. 185 del 2008 ha stabilito che, per beneficiare della

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20 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

non imponibilità, ai fini IRES e IVA, dei corrispettivi,

delle quote e dei contributi, gli enti di tipo associativo devono trasmettere, in via telematica, i dati e le noti-

zie fiscalmente rilevanti, mediante un apposito mo-dello, al fine di consentire gli opportuni controlli. Il

modello di comunicazione dei dati deve essere pre-sentato entro 60 giorni dalla data di costituzione

dell’ente. Beneficiando dell’istituto della remissione in

bonis, i contribuenti in possesso dei requisiti sostan-ziali richiesti dalla norma che non hanno inviato la

comunicazione entro il termine previsto possono frui-re comunque dei benefici fiscali inoltrando il modello

entro il termine di presentazione del modello UNICO successivo all’omissione, versando contestualmente

la sanzione pari a 258 euro. Così, ad esempio, un

ente, che si è costituito a gennaio 2012 e per il quale non sia stato inviato tempestivamente il modello EAS,

può inviare quest’ultimo entro il 1° ottobre 2012 (termine che, come chiarito al successivo paragrafo

1.4, è fissato, in sede di prima applicazione della nor-ma, al 31 dicembre 2012). 1.3.2 Altre fattispecie sanabili

Oltre alle fattispecie elencate nella relazione illustrati-

va, ad ulteriore titolo esemplificativo, si osserva che la disposizione in esame può trovare applicazione an-

che relativamente:

- all’opzione per l’adesione al regime di liquidazione e versamento mensile o trimestrale dell’IVA di gruppo,

previsto dall’articolo 73, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, così co-

me attuato dal decreto ministeriale 13 dicembre 1979. La scelta di avvalersi di detta procedura deve

essere manifestata mediante la presentazione dell’apposito modello IVA 26 entro il termine di liqui-

dazione e versamento dell’imposta relativa al mese di gennaio (ovvero, il 16 febbraio in base alle vigenti di-

sposizioni), ai sensi dell’articolo 3 del citato decreto

del 1979. Con la risoluzione n. 69/E del 21 aprile 1997, si è chiarito che la tempestiva presentazione

del modello IVA 26, entro il ricordato termine, costi-tuisce una delle condizioni cui è subordinata la facol-

tà di avvalersi del sistema di liquidazione “di gruppo” dell’imposta, con possibilità di compensazione tra

debiti e crediti. Pertanto, “l’omessa o tardiva presen-

tazione del modello stesso comporta, […], che le inter-venute compensazioni tra le società del gruppo debba-

no intendersi illegittimamente eseguite, con l’ulteriore conseguenza che gli Uffici di rispettiva competenza

dovranno riliquidare l’IVA periodica e di conguaglio,

nonché l’eventuale acconto d’imposta, separatamente per ogni società del gruppo (ivi compresa la società

controllante”, al fine di determinare sia l’imposta da recuperare nei confronti delle singole società sia la

base di commisurazione delle sanzioni applicabili. Così, ad esempio, se una società con esercizio coinci-

dente con l’anno solare intendeva avvalersi della fa-

coltà di effettuare le liquidazioni di gruppo per l’anno d’imposta 2012, la stessa doveva inviare l’apposita

comunicazione entro il 16 febbraio 2012. Avvalendosi della sanatoria in commento, il mancato invio del

modello IVA 26 è sanabile entro il 1° ottobre 2012 (termine che, come chiarito al successivo paragrafo

1.4, è fissato, in sede di prima applicazione della nor-ma, al 31 dicembre 2012);

- all’opzione per la determinazione dell’IRAP in base al bilancio. Al riguardo, si ricorda che, ai sensi

dell’articolo 5-bis, comma 2, del decreto legislativo n. 446 del 1997, le società di persone e gli imprenditori individuali in contabilità ordinaria possono avvalersi

della facoltà di determinare la base imponibile IRAP – in luogo del regime naturale fondato sulle disposizio-

ni del TUIR – secondo le medesime regole previste per le società di capitali (principio di derivazione dal bi-

lancio), utilizzando un apposito modello. Come chia-

rito con la circolare n. 60/E del 28 ottobre 2008, tale

modello deve essere inoltrato, “pena l’inefficacia

dell’opzione stessa”, all’Agenzia delle entrate entro il termine di 60 giorni dall’inizio del periodo d’imposta per il quale si intende applicare la disciplina in paro-

la. Così, ad esempio, se una società di persone non ha esercitato tempestivamente l’opzione per l’anno

d’imposta 2012, la stessa, avvalendosi della sanatoria in commento, può inviare l’apposito modello entro il

1° ottobre 2012 (termine che, come chiarito al suc-cessivo paragrafo 1.4, è fissato, in sede di prima ap-

plicazione della norma, al 31 dicembre 2012).

- alla tonnage tax. Tale regime si applica al reddito delle navi che presentano i requisiti di cui all’articolo

155, commi 1 e 2, del TUIR, così come integrato dall’articolo 6, comma 1, del decreto del Ministro

dell’Economia e delle Finanze del 23 giugno 2005. Inoltre, per ogni nave, è necessario adempiere

all’obbligo di formazione dei cadetti (ovvero imbarcare un allievo ufficiale o versare al fondo nazionale marit-

timi o istituzioni analoghe un importo determinato).

L’opzione per la determinazione forfettaria del reddi-

Segue a pag. 21

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21 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

to:

· deve essere inviata telematicamente all’Agenzia delle entrate entro tre mesi dall’inizio del periodo d’imposta

a partire dal quale si applica, utilizzando l’apposito modello (per le imprese neo costituite, il predetto ter-

mine decorre dalla data di costituzione); · va esercitata relativamente a tutte le navi aventi i

requisiti richiesti, conseguiti entro la chiusura del periodo d’imposta;

· può essere relativa ad una singola società di naviga-zione oppure relativa ad un gruppo d’imprese;

· è irrevocabile per 10 esercizi sociali e può essere

rinnovata, con le medesime modalità, entro 3 mesi dall’inizio del periodo successivo alla scadenza.

Come previsto dall’articolo 3, comma 3, del decreto del 23 giugno 2005 (e dalla circolare n. 72/E del 21

dicembre 2007), l’invio telematico della comunicazio-

ne è stabilito “a pena d’inefficacia”. Pertanto, l’omesso invio di detta comunicazione può essere re-

golarizzato avvalendosi della sanatoria in commento, al ricorrere di tutti i presupposti richiesti dall’articolo

2, comma 1, del decreto Ad esempio, se una società, con esercizio coincidente con l’anno solare, intendeva

avvalersi del regime della tonnage tax a partire dal periodo d’imposta 2012, la stessa doveva esercitare

l’opzione entro il 31 marzo dello stesso anno. Avva-

lendosi della sanatoria in commento il mancato eser-cizio dell’opzione è sanabile entro il termine di pre-

sentazione dell’UNICO 2012 ovvero entro il 1° ottobre 2012 (termine che, come chiarito al successivo para-

grafo 1.4, è fissato, in sede di prima applicazione del-la norma, al 31 dicembre 2012). 1.4 Decorrenza

Il decreto legge n. 16 del 2012 è entrato in vigore il 2

marzo 2012. In ossequio agli ordinari principi di effi-cacia delle leggi nel tempo, le relative disposizioni tro-

vano applicazione con riferimento alle irregolarità per

le quali, alla suddetta data di entrata in vigore, non sia ancora scaduto il termine di presentazione della

prima dichiarazione utile – nel senso sopra precisato – ai fini della regolarizzazione.

Poiché, peraltro, la fruizione del beneficio fiscale ov-vero l’accesso al regime opzionale trovano, di fatto,

compiuta rappresentazione solamente nella dichiara-zione relativa al periodo d’imposta in cui il contribu-

ente se ne è avvalso, in applicazione del principio di

legalità espresso dall’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, nonché in con-

siderazione della ratio della disposizione in esame, si

è dell’avviso che la remissione in bonis trovi applica-zione anche con riferimento alle irregolarità per le

quali, alla suddetta data di entrata in vigore, sia sca-

duto il termine di presentazione della prima dichiara-zione utile – nel senso sopra precisato – ma non sia

ancora scaduto quello di presentazione della dichia-razione riguardante il periodo d’imposta nel quale

l’adempimento è stato omesso. Si tratta, ad esempio, degli adempimenti omessi nel 2011 dai contribuenti

con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare. Peraltro, in sede di prima applicazione della norma,

in considerazione dell’incertezza interpretativa in me-

rito all’individuazione del dies ad quem entro il quale sanare l’adempimento omesso, si ritiene che, in at-

tuazione di principi di tutela dell’affidamento e della buona fede, il termine entro cui regolarizzare le omis-

sioni sopra individuate - compresi gli adempimenti omessi nel periodo d’imposta per il quale il termine di

presentazione della relativa dichiarazione è scaduto successivamente al 2 marzo 2012 - sia il 31 dicembre

2012. 2 ARTICOLO 2, COMMA 2. RIPARTO DEL CINQUE PER MILLE.

Oltre alla remissione in bonis, a carattere generale, di cui al comma 1, l’articolo 2, disciplina, al comma 2,

una forma di ravvedimento particolare per gli enti che non hanno assolto, in tutto o in parte, entro i termini

di scadenza, gli adempimenti richiesti per partecipare

al riparto del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Ai sensi del citato articolo, in-

fatti, “a decorrere dall’esercizio finanziario 2012 pos-sono partecipare al riparto del 5 per mille dell’imposta

sul reddito delle persone fisiche gli enti che pur non avendo assolto in tutto o in parte, entro i termini di

scadenza, agli adempimenti richiesti per l’ammissione

al contributo: a) abbiano i requisiti sostanziali richiesti dalle norme

di riferimento; b) presentino le domande di iscrizione e provvedano

alle successive integrazioni documentali entro il 30 settembre;

c) versino contestualmente l’importo pari alla misura minima della sanzione stabilita dall’articolo 11, com-

ma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, secondo le modalità stabilite dall’articolo 17 del decre-

to legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modi-

ficazioni, esclusa la compensazione ivi prevista”.

Segue a pag. 22

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22 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

Per potersi avvantaggiare di detta regolarizzazione i

soggetti che intendono partecipare al riparto del cin-que per mille e che non abbiano tempestivamente

eseguito gli adempimenti nei termini normativamente previsti devono:

- possedere i requisiti sostanziali richiesti dalle relati-ve disposizioni;

- presentare la domanda di iscrizione entro il 30 set-tembre;

- effettuare, entro la medesima data del 30 settembre, le successive integrazioni documentali;

- versare la sanzione in misura pari a 258 euro, ossia

l’importo minimo previsto dal citato articolo 11, com-ma 1, del decreto legislativo n. 471 del 1997, utiliz-

zando il codice tributo “8115” (cfr. citata risoluzione n. 46/E del 2012). Detta sanzione deve essere versa-

ta tramite modello F24, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, senza possi-

bilità di effettuare la compensazione con crediti even-tualmente disponibili. La sanzione non può, per le

ragioni già in precedenza evidenziate, essere oggetto di ravvedimento ai sensi dell’articolo 13 del decreto

legislativo n. 472 del 1997, dal momento che la stes-

sa rappresenta l’onere da assolvere per aver diritto al riconoscimento dei benefici concessi dalla disposizio-

ne in esame. Per maggiori approfondimenti circa l’ambito di appli-

cazione ed il possesso dei requisiti per l’ammissione al beneficio in esame si rinvia ai chiarimenti forniti

con la circolare n. 10/E del 20 marzo 2012. 3 ARTICOLO 2, COMMI 3 E 3-BIS. CONSOLIDATO: CESSIONE DELLE ECCEDENZE.

3.1 Premessa

L’articolo 43-ter del decreto del Presidente della Re-pubblica n. 602 del 1973 prevede, al comma 1, che

“le eccedenze dell’imposta sul reddito delle persone

giuridiche e dell’imposta locale sui redditi risultanti

dalla dichiarazione dei redditi delle società o enti ap-partenenti ad un gruppo possono essere cedute, in tut-

to o in parte, a una o più società o all’ente dello stesso gruppo, senza l’osservanza delle formalità di cui agli

articoli 69 e 70 del regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440”. Mentre, infatti, in base al regime ordinario previsto dalla legge sulla contabilità di Stato (di cui al

citato regio decreto n. 2440 del 1923) le cessioni rela-tive a somme dovute dallo Stato devono risultare da

atto pubblico o da scrittura privata autenticata da notaio e, ai fini della loro opponibilità, devono essere

notificate all’amministrazione cui spetta di ordinare il

pagamento, il citato comma 1 dell’articolo 43-ter con-sente alle società o enti appartenenti al gruppo di ef-

fettuare la predetta cessione mediante l’indicazione nella dichiarazione dei redditi. Nondimeno, ragioni di

tutela dell’amministrazione finanziaria rendono ne-cessaria l’osservanza di specifici adempimenti anche

in tale forma “semplificata” di cessione del credito. In

particolare, ai sensi del medesimo articolo 43-ter, comma 2, la cessione delle eccedenze “è efficace a

condizione che l’ente o società cedente indichi nella

dichiarazione [...] gli estremi dei soggetti cessionari e gli importi ceduti a ciascuno di essi”. Inoltre, ai sensi dell’articolo 2, comma 3, del decreto ministeriale 30 settembre 1997, n. 384 – con cui è stato approvato il

regolamento relativo alla cessione dei crediti d’imposta – anche il cessionario è tenuto ad indicare

nella dichiarazione dei redditi “l’ammontare delle ec-

cedenze ricevute, i soggetti cedenti e le date di effet-tuazione delle cessioni nonché, distintamente, la parte

delle eccedenze utilizzate per il versamento delle impo-ste cui la predetta dichiarazione si riferisce”. Con specifico riferimento all’ipotesi di cessione delle

eccedenze IRES nell’ambito del consolidato, prima delle novità introdotte dal decreto n. 16 del 2012, con

la circolare n. 35/E del 18 luglio 2005 era stato chia-

rito che “il meccanismo di cui all’articolo 43-ter (per le

particolari garanzie che fornisce) è […] l’unico strumen-to offerto al soggetto consolidante non solo per attribui-

re a soggetti terzi […] le eccedenze Ires emergenti dalla

dichiarazione consolidata, ma anche per compensare tali eccedenze con i propri debiti tributari e previden-

ziali”. Sulla base di quanto espresso nella richiamata circolare, ogni qualvolta, pertanto, la consolidante

intendeva utilizzare tali eccedenze emergenti dal con-solidato per la compensazione con propri debiti tribu-

tari e/o previdenziali, avrebbe dovuto indicare in di-

chiarazione i propri dati sia in qualità di soggetto ce-dente che in qualità di soggetto cessionario. L’omessa

indicazione in dichiarazione degli estremi della ces-sione avrebbe comportato il mancato perfezionamen-

to della stessa - sostanziandosi in capo alla consoli-dante l’utilizzo di una eccedenza IRES non disponibi-

le – e il conseguente disconoscimento della compen-sazione eseguita. 3.2 Le nuove disposizioni di cui all’articolo 2,

commi 3 e 3-bis

Come chiarito dalla relazione illustrativa al decreto n.

Segue a pag. 23

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23 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

16 del 2012, “al fine di attenuare gli effetti della man-

cata indicazione in dichiarazione dell’attribuzione dell’eccedenze d’imposta nel caso in cui questa venga

ceduta dal consolidato al soggetto consolidante per il pagamento di propri debiti tributari, l’articolo 2, com-

ma 3, del decreto, ha modificato l’articolo 43-ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del

1973, aggiungendo il comma 2-bis. Ai sensi di tale

ultima disposizione, “in caso di cessione

dell’eccedenza dell’imposta sul reddito delle società risultante dalla dichiarazione dei redditi del consolida-

to di cui all’articolo 122 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della

Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, la mancata in-dicazione degli estremi del soggetto cessionario e

dell’importo ceduto non determina l’inefficacia ai sensi

del secondo comma. In tale caso si applica la sanzione di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 18

dicembre 1997, n. 471, nella misura massima stabili-ta”. Prima della conversione del decreto ad opera della legge n. 44 del 2012, lo stesso prevedeva che la ces-

sione dell’eccedenza fosse efficace nei confronti

dell’Amministrazione finanziaria anche in assenza degli adempimenti formali di cui al comma 2

dell’articolo 43-ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973 solo quando il soggetto

cessionario dell’eccedenza fosse anche la società con-solidante. Per effetto della conversione tale previsione

è venuta meno, con la conseguenza che la cessione

dell’eccedenza è efficace anche quando la mancata indicazione degli estremi del soggetto cessionario e

dell’importo ceduto riguardi un soggetto diverso dalla consolidante.

Pertanto, la società capogruppo, che ha optato per il regime del consolidato fiscale, può validamente utiliz-

zare l’eccedenza IRES emergente dal modello CNM (eccedenza IRES di gruppo) per compensarla con i

propri debiti tributari, anche ove tale cessione non sia stata correttamente indicata negli appositi quadri

delle dichiarazioni dei redditi presentate dalla società

consolidante (modello CNM e modello UNICO SC). Analoghe considerazioni valgono nell’ipotesi in cui la

cessione dell’eccedenza avvenga nei confronti di so-cietà diversa dalla consolidante. La mancata indica-

zione degli estremi del soggetto cessionario e dell’importo ceduto, sebbene non infici la validità del

trasferimento del credito ed il suo utilizzo in compen-

sazione, comporta l’applicazione della sanzione di

2.065 euro (ossia la sanzione prevista dal citato arti-colo 8, comma 1, del decreto legislativo n. 471 del

1997 in misura massima), utilizzando il codice tribu-to “8116” (cfr. citata risoluzione n. 46/E del 2012).

In sede di conversione del decreto è stato aggiunto,

all’articolo 2 del decreto, il comma 3-bis, ai sensi del

quale “in caso di cessione di eccedenze utilizzabili in

compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modifica-

zioni, tra soggetti partecipanti alla tassazione di grup-po, la mancata indicazione degli estremi del soggetto

cessionario, dell’importo ceduto o della tipologia di tri-buto oggetto di cessione non determina l’inefficacia

della cessione. In tal caso, si applica la sanzione di cui

all’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 18 di-cembre 1997, n. 471, e successive modificazioni, nella

misura massima stabilita”. L’adesione al consolidato comporta oltre che una par-

ticolare modalità di determinazione del reddito da assoggettare ad IRES e di utilizzo delle perdite, anche

una particolare disciplina della cessione delle ecce-

denze e dei crediti d’imposta individuali, a favore del gruppo. Ai sensi, infatti, dell’articolo 7, comma 1, let-

tera b, del decreto ministeriale 9 giugno 2004

“ciascun soggetto può cedere, ai fini della compensa-

zione con l’imposta sul reddito delle società dovuta dalla consolidante, i crediti utilizzabili in compensazio-

ne ai sensi dell’art. 17 del decreto legislativo 9 luglio

1997, n. 241, nel limite previsto dall’art. 25 di tale de-creto per l’importo non utilizzato dal medesimo sogget-

to, nonché le eccedenze di imposta ricevute ai sensi dell’art. 43-ter del decreto del Presidente della Repub-

blica 29 settembre 1973, n. 602”. In altri termini, le società consolidate che intendono trasferire alla con-

solidante i propri crediti d’imposta debbono rispettare

i seguenti limiti: - i crediti possono essere trasferiti da ciascuna con-

solidata alla consolidante per un ammontare non su-periore all’IRES risultante, a titolo di saldo e di ac-

conto, dalla dichiarazione dei redditi del consolidato. Gli stessi crediti possono essere utilizzati dalla con-

trollante esclusivamente per il pagamento della pre-detta IRES;

- non possono essere trasferiti crediti utilizzabili in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto

legislativo n. 241 del 1997 di importo superiore al

limite di 516.456,90 euro (cfr. circolare n. 53/E del

Segue a pag. 24

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24 NORMATIVENORMATIVENORMATIVE

20 dicembre 2004).

Per effetto della previsione di cui al comma 3-bis dell’articolo 2 del decreto è fatta salva l’efficacia giuri-

dica dell’eventuale cessione di eccedenze utilizzabili in compensazione tra soggetti partecipanti alla tassa-

zione di gruppo anche quando la stessa sia stata rea-lizzata in assenza dei richiesti adempimenti di carat-

tere formale (indicazione degli estremi del soggetto

cessionario, dell’importo ceduto o della tipologia di tributo oggetto di cessione). Resta ferma anche in tal

caso l’applicazione della sanzione di cui all’articolo 8,

comma 1, del decreto legislativo n. 471 del 1997 nella

misura massima stabilita dalla norma, ossia 2.065,00 euro utilizzando il codice tributo 8116 (cfr.

citata risoluzione n. 46/E del 2012). **********

Le Direzioni regionali vigileranno affinché le istruzioni fornite e i principi enunciati con la presente circolare

vengano puntualmente osservati dalle Direzioni pro-vinciali e dagli Uffici dipendenti. IL DIRETTORE DELL’AGENZIA

Alcune foto della Cerimonia di

Premiazione degli atleti azzurri

medagliati a Londra 2012

Roma, 19 settembre 2012

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La Nazionale di ginnastica ritmica premiata dalLa Nazionale di ginnastica ritmica premiata dalLa Nazionale di ginnastica ritmica premiata dal Presidente della Repubblica Giorgio NapolitanoPresidente della Repubblica Giorgio NapolitanoPresidente della Repubblica Giorgio Napolitano

La Nazionale di pallanuoto aschile premiata dalLa Nazionale di pallanuoto aschile premiata dalLa Nazionale di pallanuoto aschile premiata dal Presidente della Repubblica Giorgio NapolitanoPresidente della Repubblica Giorgio NapolitanoPresidente della Repubblica Giorgio Napolitano

La consegna della bandiera dell’Italia alLa consegna della bandiera dell’Italia alLa consegna della bandiera dell’Italia al Presidente della RepubblicaPresidente della RepubblicaPresidente della Repubblica

Giorgio NapolitanoGiorgio NapolitanoGiorgio Napolitano

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25 LA FORMAZIONELA FORMAZIONELA FORMAZIONE

Gli italiani stanno diventando un popolo di se-

dentari: nella fascia di età che va dai 65 anni ai

74 il 31% degli uomini e il 51% delle donne non

svolge alcuna attività fisica. E con i bambini

purtroppo il trend non si inverte: infatti a fare

attività motoria sono solo il 53% della popolazio-

ne della scuola dell’obbligo.

Secondo i dettami dell’Organizzazione Mondiale

della Sanità un bambino dovrebbe trascorrere

almeno quaranta minuti al giorno in movimento

di qualsiasi tipo, per compensare le ore di se-

dentarietà passate sui banchi.

Inoltre il movimento durante l’infanzia non solo

migliora lo sviluppo influendo positivamente sul-

la crescita ma consente al bambino di introietta-

re le regole fondamentali che saranno il prototi-

po delle regole che incontrerà nella vita.

Le più importanti istituzioni sanitarie, tra le

quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si

sono fatte più volte propugnatrici della diffusio-

ne delle attività fisiche sottolineando come le

stesse contribuiscano a prevenire la naturale

involuzione senile, tanto da essere ritenute un

fondamentale strumento di miglioramento della

qualità della vita.

Il movimento ci accompagna anche da adulti

consentendoci di invecchiare bene, soprattutto

prevenendo l’insorgenza delle malattie cardiore-

spiratorie. E’ stato dimostrato che l’attività spor-

tiva in età adulta predispone il cuore a tollerare

meglio eventuali piccoli infarti.

L’allenamento ideale in età adulta consiste

nell’alternanza tra l’attività aerobica e attività

anaerobica legata alle specifiche fasce muscolari

che perdono con il passare del tempo. Inoltre il

movimento regolare, fatto un’ora per tre volte a

settimana previene il diabete e rafforza le difese

immunitarie.

Nella terza età, il movimento previene le patolo-

gie muscolo scheletriche e migliora l’equilibrio e

le funzioni recettoriali consentendo una migliore

qualità della vita.

Inoltre bisogna sapere che lo sport ha bisogno di

una alimentazione equilibrata fatta per il 60% di

carboidrati meglio se integrali, il 25% di grassi, il

12% di proteine e circa otto porzioni di frutta e

verdura, soprattutto a metà mattina e metà po-

meriggio, unite a due litri di acqua al giorno con

basso residuo fisso.

Quindi lo sport e l’alimentazione sono di fatto

due farmaci che possono donarci una qualità

della vita migliore. Importante è nella terza età

qualora si voglia praticare regolarmente un'atti-

vità fisica sottoporsi prima di iniziarla ad una

accurata valutazione del grado di efficienza dei

vari apparati al fine di evitare che questa pratica

si risolva in un danno per l'organismo.

Il movimento che previene la malattiaIl movimento che previene la malattia di Antonello Siclè

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L’articolazione del ginocchio è formata da due

articolazioni principali che sono la femoro-

rotulea e la femoro-tibiale. La prima ha come

superfici articolari la troclea femorale e la super-

ficie posteriore della rotula; la seconda, invece,

ha come superfici articolari i condili femorali e il

piatto tibiale. Sulla superficie superiore della ti-

bia sono disposti i menischi, che sono dischi fi-

brocartilaginei disposti sulle cavità glenoidi; il

menisco esterno ha una forma di O, mentre

quello interno ha forma di C.

Nel ginocchio si distingue un compartimento

mediale, dove troviamo il legamento collaterale

tibiale, un compartimento laterale, dove è inseri-

to il legamento collaterale fibulare o collaterale

laterale ed un versante posteriore, in cui trovia-

mo i legamenti poplitei.

Anteriormente troviamo la rotula, che è fissata

alla tuberosità anteriore della tibia dal tendine

rotuleo, che è un’espansione del tendine del

quadricipite. All’interno dell’articolazione femoro

-tibiale, sono presenti i legamenti crociati, che si

distinguono in: legamento crociato anteriore e

legamento crociato posteriore.

Il legamento crociato anteriore è il più breve tra i

due e si estende dalla superficie pre-spinosa del-

la tibia e raggiunge la faccia interna del condilo

laterale.

Il legamento crociato posteriore si estende dalla

faccia posteriore della tibia e raggiunge la faccia

interna del condilo mediale.

Il ginocchio permette i movimenti di flesso – e-

stensione, che avvengono secondo un’asse tra-

sversale che passa per i condili femorali, i movi-

menti di rotazioni sull’asse verticale, che però

sono modesti, come anche i movimenti di incli-

nazione laterale.

Nella flesso-estensione dell’articolazione femoro-

tibiale, il movimento è di rotolamento e scivola-

mento. Se ci fosse solo il movimento di rotola-

mento, il piatto tibiale risulterebbe troppo corto

in rapporto allo spostamento dei condili e si arri-

verebbe alla lussazione posteriore del femore.

Il rapporto tra i due movimenti è variabile; a

partire dalla estensione massima il condilo co-

mincia la fase di rotolamento alla quale si ag-

giunge quella di scivolamento che diventa la sola

componente negli ultimi gradi di flessione.

Data l’asimmetria dei condili, lo scivolamento si

effettua dapprima sul condilo interno e poi su

quello esterno, mentre il contrario avviene nel

rotolamento.

A ginocchio esteso, l’asse del femore delimita

con l’asse della gamba un angolo aperto lateral-

mente di 175°. Questo è il valgismo fisiologico

del ginocchio. L’escursione di flesso-estensione

massima è di circa 120°-140° con un movimento

spontaneo, qualora la flessione venga forzata si

può aumentare di circa 30°.

Il ginocchio può effettuare diversi movimenti, i

quali sono determinati dall’utilizzo di diversi

muscoli. Andremo ora ad analizzare tutti i movi-

menti e i muscoli interessati in ciascuno di essi.

I movimenti di flessione sono assicurati dai mu-

scoli: gracile, sartorio, semitendinoso, semimem-

branoso, bicipite, femorale, popliteo, gemelli, so-

leo e plantare.

Segue a pag. 27

LA FORMAZIONELA FORMAZIONELA FORMAZIONE

L’articolazione del ginocchioL’articolazione del ginocchio di Simone Cotini

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Il movimento di estensione del ginocchio è soste-

nuta dal muscolo quadricipite femorale con tutti

i suoi capi e dal tendine rotuleo.

Durante la pratica sportiva, il ginocchio è sotto-

posto a sollecitazioni dall’esterno molto intense.

Quando queste oltrepassano il limite di tollerabi-

lità variabile in funzione dell’intensità delle solle-

citazioni stesse e della resistenza interna offerta

dalle strutture articolari. La percentuale più alta

di lesioni si ha quando il trauma si applica al

ginocchio con una forza diretta, contemporanea-

mente, sul piano sagittale e frontale. Le solleci-

tazioni traumatiche distorsive più dannose per

l’articolazione del ginocchio avvengono in:

- valgismo, con ginocchio in atteggiamento di

flessione e tibia in rotazione esterna. Si tratta

di traumi tipici dello sci alpino e del calcio, nei

quali il compartimento interno è quello più inte-

ressato. Si può verificare una lesione del lega-

mento collaterale interno e, se il trauma è vio-

lento, anche del LCA e del menisco interno.

- varismo, con ginocchio in flessione e tibia

in rotazione interna. Questo tipo frequente

nelle torsioni del busto con piede fisso al suolo

durante un rapido cambio di direzione, non rare

nel calcio a cinque, nella pallacanestro, nella

pallavolo e nel calcio durante la ricaduta da un

salto su un piede solo. In questi casi, si ha spes-

so la lesione del LCA, associato o meno a quella

del collaterale esterno e del corno posteriore di

uno o entrambi i menischi.

- iperestensione forzata, meccanismo raro,

che può causare la rottura del LCA o del LCP.

- iperflessione forzata. Un tipico esempio è

quello dello sciatore che dalla posizione di mas-

sima velocità, per evitare una caduta contrae

bruscamente e con massima forza il quadricipi-

te, portando la tibia avanti rispetto al femore e

causando la rottura del LCA.

La rotula è un osso molto importante per il gi-

nocchio, in quanto, in caso di trauma con arti-

colazione in flessione, il danno a tutte le sue

componenti (ossa, legamenti e menischi) sareb-

be sicuramente maggiore.

La stabilizzazione della rotula è ottenuta trami-

te elementi attivi, rappresentati dai muscoli, e

da elementi passivi, rappresentati dai legamen-

ti. Sul piano frontale, cioè il versante esterno

della rotula, gli stabilizzatori sono rappresentati

dal muscolo vasto laterale e dai legamenti alare

esterno e menisco-rotuleo esterno. Sul versante

interno, dal muscolo vasto mediale e dai lega-

menti alare interno e menisco–rotuleo interno.

Gli stabilizzatori esterni conferiscono il “freno”

alle sollecitazioni esterne della rotula, mentre

quelli interni si oppongono alle sollecitazioni

che porterebbero la rotula verso l’interno. Inol-

tre, durante la contrazione muscolare del qua-

dricipite, il tendine quadricipitale tende a por-

tare la rotula verso l’alto mentre, nella flessione

del ginocchio, il tendine rotuleo la porta verso il

basso.

LA FORMAZIONELA FORMAZIONELA FORMAZIONE

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28 GINNASTICA RITMICAGINNASTICA RITMICAGINNASTICA RITMICA

Un anno iniziato alla grande per il settore Gin-

nastica Ritmica della Confsport Italia.

Dal 3 al 7 settembre 2012, dalle ore 8,30 alle ore

17,00, si è svolto presso la palestra dell'Istituto

La Salle di Roma uno Stage di ripresa e aggior-

namento di Ginnastica Ritmica, tenuto dalla Di-

rettrice Tecnica Nazionale della Confsport Italia,

Giulia Innocenzi, dalla Direttrice Nazionale di

Giuria della Confsport Italia, Fabiana Lalli e

dalla Coreografa Elena Mannacio.

Le ginnaste partecipanti sono state circa 40, dai

6 ai 17 anni, appartenenti alle società A.S.D.

Wellness & Beauty di Casalbordino (CH), A.S.D.

Agorà di Casoli (CH), Polisportiva Città Futura e

A.S.D. Wibe di Roma.

Sono stati cinque giorni all'insegna di stretching,

potenziamento, studio delle difficoltà corporee,

maestrie d'attrezzo, lezioni di danza ma anche...

conoscenza, allegria, divertimento, pranzi e tanti

tuffi in piscina.

Oltre alla didattica per le ginnaste partecipanti,

è stato un momento di scambio di informazioni e

approfondimenti sui programmi della Confsport

Italia di questo nuovo anno sportivo 2012-2013.

Ora ci attende il primo Campionato in program-

ma per la nuova stagione sportiva e quindi non

ci resta che darci appuntamento il 15 e 16 di-

cembre 2012 a Norcia (PG) per il Campionato

Nazionale a Squadre di Specialità.

In bocca al lupo a tutte le ragazze!!

Stage di Ginnastica Ritmica Confsport ItaliaStage di Ginnastica Ritmica Confsport Italia  

di Orsola Alice Trevisan 

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29 PARLANO I PROTAGONISTIPARLANO I PROTAGONISTIPARLANO I PROTAGONISTI

Abbiamo posto qualche domanda a quattro gio-

vani ginnaste, a Maria Lisa Ianieri dell’ASD Ago-

rà, a Sara Lombardi dell’A.S.D. Wellness & Be-

auty di Casalbordino, a Sara Rogantoni

dell’A.S.D. Wibe e Valentina Brandi della Poli-

sportiva Città Futura. Quanti anni hai e da quanto tempo pratichi

questo sport?

Maria Lisa Ianieri: Ho 11 anni e da 7 anni prati-

co la ginnastica ritmica.

Sara Lombardi: Io ne ho 10 e faccio ginnastica

da 6 anni.

Sara Rogantoni: Ho 16 anni, ho cominciato 4

anni fa.

Valentina Brandi: Ho iniziato 7 anni fa, ora ho

13 anni. Cosa ti piace della ginnastica ritmica?

Maria Lisa Ianieri: è uno sport che mi appassio-

na, amo la sensazione che mi dà.

Sara Lombardi: Mi piace molto essere così sciol-

ta.

Sara Rogantoni: la grazia dei movimenti; inoltre

ti costruisce bel corpo e ti permette di stare in

compagnia delle amiche!

Valentina Brandi: da quando, da piccola, ho vi-

sto per la prima volta Hilary, un cartone anima-

to sulla ginnastica ritmica, mi sono innamorata

di questo sport. Quante ore alla settimana ti alleni? E come

riesci a conciliare sport, scuola e tempo libe-

ro?

Maria Lisa Ianieri: 5 ore e mezzo. Non ho molto

tempo libero per uscire, però cerco di fare tutte e

due le cose, i compiti e la ginnastica.

Sara Lombardi: 2 ore al giorno. Non ho per nien-

te tempo libero perché a scuola faccio i compiti

vado in palestra da mia mamma, poi in palestra

mia e finisco alle 20.00.

Sara Rogantoni: 7 ore. Riesco a gestire tutto con

molta organizzazione: forse rinuncio ad alcune

cose da adolescente, ma essendo un’attività che

amo non mi pesa.

Valentina Brandi: 4 - 5 ore. È molto difficile ave-

re tempo libero, devo sempre sbrigarmi a fare i

compiti. Chi ti ha avvicinato a questo sport?

Maria Lisa Ianieri: mia cugina

Sara Lombardi: mia mamma.

Sara Rogantoni: mia sorella più piccola.

Valentina Brandi: nessuno, o meglio Hilary

(ride).

Intervista ad alcune ginnaste partecipanti allo Stage di Intervista ad alcune ginnaste partecipanti allo Stage di 

Ginnastica Ritmica Confsport ItaliaGinnastica Ritmica Confsport Italia  di Orsola Alice Trevisan 

Segue a pag. 30

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30 PARLANO I PROTAGONISTIPARLANO I PROTAGONISTIPARLANO I PROTAGONISTI

Qual è il tuo attrezzo preferito?

Maria Lisa Ianieri: il cerchio.

Sara Lombardi: la palla.

Sara Rogantoni: le clavette.

Valentina Brandi: il cerchio. Come vedi il tuo futuro sportivo?

Maria Lisa Ianieri: non andrò certo alle olimpia-

di, ma continuerò a praticare la ginnastica ritmi-

ca con tanta passione.

Sara Lombardi: vorrei continuare per tanti tanti

anni ancora, finché ce la farò!

Sara Rogantoni: vorrei rimanere nell’ambito del-

la ginnastica ritmica, fare il giudice o

l’allenatrice.

Valentina Brandi: voglio senz’altro continuare,

magari migliorando! Quali sono le emozioni prima della gara?

Maria Lisa Ianieri: soprattutto tensione e paura

di sbagliare; dopo la gara invece, se non sbagli,

il nodo che avevi ti si scioglie e va via.

Sara Lombardi: prima di entrare in pedana sono

un po’ tesa: però quando entro dentro faccio tut-

to bene e ne esco felice.

Sara Rogantoni: prima di entrare in pedana

l’emozione è tanta, ma con il tempo ho imparato

a controllarla e dosarla.

Valentina Brandi: all’inizio ti assale l’ansia di

entrare in pedana da sola; alla fine però una vol-

ta che inizi a eseguire l’esercizio ti senti come se

stessi facendo allenamento e ti rilassi. Com’è il tuo rapporto con l’allenatore?

Maria Lisa Ianieri: Tranquillo, soprattutto se mi

incoraggia.

Sara Lombardi: ho due allenatrici: una è mia

madre e con l’altra sto benissimo.

Sara Rogantoni: conoscendola da tanto tempo è

diventata come una seconda madre: Passiamo

un sacco di tempo insieme in palestra, mi ascol-

ta, sento un legame stretto con lei.

Valentina: anche io sento un legame molto forte

con la mia allenatrice. A quale campionato Confsport Italia parteci-

perai quest’anno?

Maria Lisa Ianieri: Campionato a squadra con la

palla.

Sara Lombardi: farò tante gare, mi dovrò impe-

gnare moltissimo.

Sara Rogantoni: Gare di squadre e individuali.

Valentina Brandi: Campionato di Serie A.

E allora un grande in bocca al lupo alle nostre atlete, che sia un anno pieno di soddisfazioni per loro!

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31 GINNASTICAGINNASTICAGINNASTICA

È ufficialmente iniziato l’autunno, le scuole e

con loro le attività della Confsport Italia. Stiamo

organizzando gare per tutti i gusti e tutti i livelli,

vi assicuriamo che nessuno rimarrà a bocca a-

sciutta!

I numerosi campionati di Ginnastica Artistica e

Ginnastica Ritmica che abbiamo previsto per

l’anno 2012-2013 seguiranno i nuovi programmi

tecnici predisposti dalle bravissime Responsabili

Nazionali, Eleonora Marmorè e Patrizia Crico per

l’artistica, Fabiana Lalli e Giulia Innocenzi per la

ritmica: si stanno tenendo in questo periodo riu-

nioni tecniche regionali proprio per illustrare al-

le società i cambiamenti inseriti dalle nostre tec-

niche.

Anche quest’anno la manifestazione che aprirà i

giochi del settore Ginnastica Ritmica sarà il Campionato Nazionale a Squadra di Specialità

che si svolgerà nel palazzetto di Norcia il 15 e il

16 dicembre 2012. Scenderanno in pedana le

categorie, Giovanissime, Allieve, Junior e

Master. Per tutte le categorie è previsto un eser-

cizio di squadra per 4/5 ginnaste: la Categoria

Giovanissime a corpo libero, la Categoria Allieve

e Junior con 4/5 palle e la Categoria Master

8/10 cerchi. Le categorie uniche, invece, saran-

no così organizzate: I Categoria (riservata a Gio-

vanissime e Allieve) esercizio di squadra per 5/6

ginnaste con 3 cerchi e 2/3 funi; II categoria

(riservata a Junior e Master) esercizio di squadra

per 5/6 ginnaste con 3 cerchi e 2/3 nastri. Ap-

puntamento a Norcia prima di Natale allora, e

buon lavoro a tutte le ginnaste e alle loro ise-

gnanti! Questo il calendario nazionale della Ginnasti-

ca Ritmica:

15/16 dicembre 2012 - Campionato a Squadre

di Specialità - Norcia;

25/26/27/28 aprile 2013 - Campionato Serie

B e Campionato Serie C di Specialità - Norcia;

10/11/12 maggio 2013 Campionato Serie A di

Specialità e Campionato Gold - Spoleto;

24/25/26 maggio 2013 - Campionato Grand

Prix delle Società - Lucera;

16 giugno 2013 - Torneo Internazionale - Spo-

leto. Questo il calendario nazionale della Ginnasti-

ca Artistica Femminile e Maschile:

31 maggio/1 e 2 giugno 2013 Campionato Se-

rie A, Campionato Serie B, Campionato Gold -

Rimini;

8/9 giugno 2013 - Trofeo Arcobaleno e Cam-

pionati Maschili - Civitavecchia;

Stabilite le sedi per i Campionati NazionaliStabilite le sedi per i Campionati Nazionali  

di Ginnastica Ritmica e Artistica della Confsport Italiadi Ginnastica Ritmica e Artistica della Confsport Italia  di Orsola Alice Trevisan 

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La Confsport Italia è iscritta nel Registro Regionale (Lazio) delle Associazioni di Promozione Sociale –

Det. n. D4535 del 14/12/06

 

La Confsport Italia, Forum Europeo della

Associazioni Sportive, Culturali e del Tempo Libero,

è un ente di promozione sociale e sportiva che ha come scopi istituzionali la promozione,

l’organizzazione e la diffusione delle attività sportive

amatoriali e dilettantistiche. L’Ente promuove e

realizza manifestazioni sportive, culturali, pedagogiche e sociali aventi come fine la crescita e

la maturazione personale e civile di ognuno. Il

principio ispiratore della Confsport Italia,

impegnata da sempre nelle grandi tematiche della

promozione sportiva, è quello di disegnare l’attività di ogni disciplina intorno a ciascun individuo: il

cittadino, le donne e gli uomini di ogni età, la

famiglia, i diversamente abili, i ragazzi, gli anziani,

ognuno con le proprie motivazioni e le proprie realtà. Infatti lo sport, oltre ad essere un diritto di

ognuno di noi, dovrebbe essere un riferimento

immediato ad una nuova qualità della vita da

affermare, giorno per giorno, non solo negli impianti sportivi tradizionali, ma anche e soprattutto in

ambienti naturali, sui prati, sulle spiagge, nei cortili

e negli spazi all’aperto di piccole e grandi città dove

si possa respirare appagamento e complicità

onorando l’antico detto: “Mens sana in corpore sano”. In questa visione, la Confsport Italia, ha

sempre sostenuto i valori della solidarietà umana,

del rispetto reciproco e i valori etici e morali nella

società civile. Tecnici e Dirigenti altamente qualificati costituiscono l’asse portante della

Confsport Italia. Le nostre Associazioni affiliate e i

nostri soci tesserati possono usufruire di numerosi

servizi. Attraverso il nostro Centro Europeo

Ricerche e Studi sulle Attività Motorie - E=SC2 - Education, Sport & Culture, si organizzano, a livello

provinciale, regionale e nazionale, Corsi di

Formazione Professionale, Seminari e Convegni

aventi per obiettivo il miglioramento della conoscenza culturale della società, con particolare

riferimento alla condizione dei portatori di

handicap, degli anziani e di quanti vivono un

disagio. 

I SERVIZI DELLA CONFSPORT:

Consulenza legale, assicurativa e scolastica in

favore delle società affiliate per territorio e per tramite dei

Comitati Periferici.

Collaborazione con la famiglia, la scuola e le

strutture sociali.

Organizzazione di corsi in diverse discipline sportive:

Calcio e Calcetto;

Danza Moderna e Classica;

Danze Orientali;

Hip-Hop, Funky;

Ginnastica Artistica F/M;

Ginnastica Ritmica;

Nuoto;

Nuoto Sincronizzato;

Nuoto per salvamento;

Acquafitness;

Acquagoal-Pallanuoto F/M;

Arti Marziali;

Pallavolo;

Pallacanestro;

Sport Diversamente abili;

Atletica Leggera;

Vela;

Surf;

Tennis;

e tanto altro ancora!!!