Casa delle genti

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42 24 APRILE 2011 PAESI & CITTÀ LA DIFESA DEL POPOLO PADOVA Struttura di accoglienza e centro di servizi per il quartiere, «un luogo – re- cita lo slogan – per abitare, condividere e pensare»: tutto questo vuole essere la Casa delle genti, il nuovo fabbricato che sorgerà nel quartiere Palestro a Pa- dova, in via delle Melette dietro alla chiesa di San Girolamo. Il progetto sarà realizzato dalla fondazione La Ca- sa, in collaborazione con la camera di commercio, il comune di Padova e il Centro padovano della comunicazione sociale, proprietario dell’immobile. L’area prescelta è quella dell’ex centro schermografico dell’Ulss 16, che sarà interamente demolito per far posto a un nuovo edificio, progettato da un team guidato dall’architetto Gian Carlo Floridi, docente al politecnico di Mila- no. Il risultato atteso è un centro di ol- tre duemila metri quadrati, contenente una serie di servizi per il quartiere: bar e ristorante, centro per gli anziani, lu- doteca, un piccolo auditorium, una li- breria biblioteca e spazi per le associa- zioni. Non mancherà neppure un cen- tro per l’infanzia, dove sperimentare il servizio delle “mamme di giorno” o ta- gesmutter: una persona, adeguatamen- te formata, che educa e si prende cura dei bambini di altri; il servizio è molto diffuso in Europa, ma in Italia non è ancora adeguatamente conosciuto e potrebbe ovviare a una delle principali difficoltà che oggi le famiglie incontra- no. Una delle attività principali della Casa delle genti sarà comunque costituita dall’accoglienza, divisa nel breve, me- dio e lungo periodo: 130 posti letto di- visi tra camere a uso alberghiero (se- condo la formula degli alberghi sociali Case a colori, www.casaacolori.org) e tre appartamenti. Tutta l’area sarà oggetto di un’attività di riqualificazione urbanistica, che do- vrebbe partire entro l’anno per un in- vestimento totale di circa 8 milioni di euro, interamente forniti dal fondo “Veneto casa”. Si tratta di un fondo di investimento immobiliare etico gestito da Beni stabili gestioni spa, avviato nel 2008 su iniziativa di regione Veneto, fondazione Cariparo, fondazione di Ve- nezia e Banca Intesa, che vede tra i suoi advisor tecnici proprio la fonda- zione La Casa, Sinloc spa e le Ater ve- nete. Sul territorio padovano il fondo “Vene- to casa”, oltre a Casa delle genti, ha già approvato la costruzione di altri 60 al- loggi in nuovi interventi a Villafranca Padovana e a Padova; l’obiettivo è di attrarre capitali da investire nell’hou- sing sociale, di cui proprio la struttura di via delle Melette dovrebbe in futuro costituire un modello a livello italiano. servizio di Daniele Mont d’Arpizio QUARTIERE PALESTRO E NTRO L’ANNO PARTIRÀ IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA DELL’AREA IN VIA DELLE MELETTE Presto nascerà la Casa delle genti Accoglienza e housing sociale obiettivi dell’innovativo progetto L’INTERVISTA L’accoglienza è un investimento Maurizio Trabuio, direttore della fondazione La Casa lasse 1962, nato a Piove di Sacco, un passato da rappresentante e da dirigente commerciale in una grande azienda prima di lanciarsi nel volontariato e nel terzo settore, Maurizio Trabuio, oltre che una delle persone che operano da più anni a Padova nel campo dell’accoglienza e dell’immigrazione, è fin dalla sua creazione direttore della fondazione La Casa, ideatrice e principale promotrice della Casa delle genti. Perché questo nuovo progetto? «Perché crediamo che risponda alle esigenze della città e del quartiere. Le persone che vengono da fuori hanno bisogno di uno spazio per conoscere e vivere la città, così come la città ha bisogno di queste strutture, perché la storia ci insegna che le persone che si muovono portano ricchezza, e non solo da un punto di vista culturale. Mobilità non significa del resto solo immigrazione, ma anche turismo, lavoro, cultura, salute, studio...» È possibile oggi fare accoglienza senza che la popolazione residente si senta penalizzata? «Se è vera accoglienza, fatta bene, non dà fastidio. In più di vent’anni abbiamo operato in una cinquantina di comuni nelle province di Padova, Venezia e Vicenza, e non ricordo nessuno scontro con la popolazione. Abbiamo sempre cercato di non scontentare nessuno, e credo che ci siamo riusciti. Del resto, qual è l’alternativa? Quella che stiamo vedendo in tv in questi giorni? Io credo che l’accoglienza sia un investimento, non un costo». Stiamo affrontando una nuova ondata migratoria dal Nord Africa. C’è un modo di gestire correttamente que- sto tipo di emergenze? «La soluzione non passa certo per l’ammassamento in grandi strutture. Quel che serve è la collaborazione, nella comune assunzione di responsabilità, tra tutti gli attori privati e pubblici presenti sul territorio, che in Veneto e in particolare a Padova costituiscono una rete di solidarietà molto forte e capace di offrire soluzioni serie. Poi però bisogna essere altrettanto chiari: chi viene deve osservare le regole, altrimenti non si fa vera accoglienza». Rispetto agli inizi fare accoglienza è oggi più difficile? «Per certi versi sì, perché fronteggiamo una situazione che prima non era nemmeno immaginabile. Quando ho iniziato nel 1987 potevo dire di conoscere tutti gli stranieri di Padova; adesso si parla di quasi 30 mila persone ufficialmente residenti nel solo capoluogo: il 14 per cento circa della popolazione. D’altra parte si può dire che oggi siamo più preparati: abbiamo professionalità e competenze più sviluppate e diffuse, strumenti legislativi migliori, per quanto migliorabili. Si continua però a immaginare che le migrazioni siano fenomeni risolvibili con la semplice rimozione. Ma la globalizzazione, che lo vogliamo o no, è comunque in atto, e comporta lo spostamento di persone verso i paesi ricchi. Accettarla per regolarla è un atto di realismo». C Fondazione La Casa, nata nel 2001, realtà di spicco a livello veneto Oltre 6 milioni di euro di risorse investite dal 2001 a oggi per dare risposte al disagio socio abitativo: da un decennio la fondazione La Casa onlus (www.fondazionelacasa.org), capofila del progetto Casa delle genti, lavora per fornire alloggi alle persone e alle famiglie, favorendone l’inserimento lavorativo nel tessuto economico produttivo padovano e veneto. Nata a Padova nel 2001 dalla volontà comune di una serie di soggetti pubblici e privati, tra cui la camera di commercio, le Acli e Banca Etica, a cui successivamente si sono aggiunte la regione Veneto e le province di Padova, Venezia e Rovigo, la fondazione è oggi il primo operatore del social housing privato in Veneto, oltre che uno dei maggiori a livello nazionale. L’assunto che sta alla base della nascita e dell’azione della fondazione è che la difficoltà di trovare una casa idonea non è solo un problema individuale, ma anche un grave svantaggio competitivo per il sistema paese, soprattutto per le imprese del Nordest che utilizzano in larga parte la manodopera immigrata. In dieci anni di attività questi sono i numeri che oggi La Casa onlus può vantare: più di 49 mila persone ospitate per una permanenza media di dieci giorni, con un totale di 491.062 presenze; strutture che assommano a 7.400 metri quadri di superficie per un totale di 403 posti letto, diffusi in 71 unità presenti in undici comuni nelle province di Padova, Venezia e Rovigo. Senza dimenticare lo spazio riservato alle famiglie, che corrispondono al 75 per cento dell’utenza.

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Presto nascerà a Padova una nuova struttura di servizi e accoglienza. Articolo apparso sulla Difesa del popolo.

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42 24 APRILE 2011 PAESI & CITTÀ LA DIFESA DEL POPOLO

PADOVA

■ Struttura di accoglienza e centro diservizi per il quartiere, «un luogo – re-cita lo slogan – per abitare, condivideree pensare»: tutto questo vuole essere laCasa delle genti, il nuovo fabbricatoche sorgerà nel quartiere Palestro a Pa-dova, in via delle Melette dietro allachiesa di San Girolamo. Il progettosarà realizzato dalla fondazione La Ca-sa, in collaborazione con la camera dicommercio, il comune di Padova e ilCentro padovano della comunicazionesociale, proprietario dell’immobile.L’area prescelta è quella dell’ex centroschermografico dell’Ulss 16, che saràinteramente demolito per far posto aun nuovo edificio, progettato da unteam guidato dall’architetto Gian CarloFloridi, docente al politecnico di Mila-no. Il risultato atteso è un centro di ol-tre duemila metri quadrati, contenenteuna serie di servizi per il quartiere: bare ristorante, centro per gli anziani, lu-doteca, un piccolo auditorium, una li-breria biblioteca e spazi per le associa-zioni. Non mancherà neppure un cen-tro per l’infanzia, dove sperimentare ilservizio delle “mamme di giorno” o ta-gesmutter: una persona, adeguatamen-te formata, che educa e si prende curadei bambini di altri; il servizio è moltodiffuso in Europa, ma in Italia non èancora adeguatamente conosciuto epotrebbe ovviare a una delle principalidifficoltà che oggi le famiglie incontra-no.Una delle attività principali della Casadelle genti sarà comunque costituitadall’accoglienza, divisa nel breve, me-dio e lungo periodo: 130 posti letto di-visi tra camere a uso alberghiero (se-condo la formula degli alberghi socialiCase a colori, www.casaacolori.org) etre appartamenti. Tutta l’area sarà oggetto di un’attivitàdi riqualificazione urbanistica, che do-vrebbe partire entro l’anno per un in-vestimento totale di circa 8 milioni dieuro, interamente forniti dal fondo“Veneto casa”. Si tratta di un fondo diinvestimento immobiliare etico gestitoda Beni stabili gestioni spa, avviato nel2008 su iniziativa di regione Veneto,fondazione Cariparo, fondazione di Ve-nezia e Banca Intesa, che vede tra isuoi advisor tecnici proprio la fonda-zione La Casa, Sinloc spa e le Ater ve-nete.Sul territorio padovano il fondo “Vene-to casa”, oltre a Casa delle genti, ha giàapprovato la costruzione di altri 60 al-loggi in nuovi interventi a VillafrancaPadovana e a Padova; l’obiettivo è diattrarre capitali da investire nell’hou-sing sociale, di cui proprio la strutturadi via delle Melette dovrebbe in futurocostituire un modello a livello italiano.

servizio di Daniele Mont d’Arpizio

QUARTIERE PALESTRO ENTRO L’ANNO PARTIRÀ IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA DELL’AREA IN VIA DELLE MELETTE

Presto nascerà la Casa delle gentiAccoglienza e housing sociale obiettivi dell’innovativo progetto

L ’ I N T E R V I S T A

L’accoglienzaè un investimento

Maurizio Trabuio, direttore della fondazione La Casa

lasse 1962, nato a Piove di Sacco, un passato darappresentante e da dirigente commerciale in una grandeazienda prima di lanciarsi nel volontariato e nel terzo settore,Maurizio Trabuio, oltre che una delle persone che operanoda più anni a Padova nel campo dell’accoglienza edell’immigrazione, è fin dalla sua creazione direttore dellafondazione La Casa, ideatrice e principale promotrice della

Casa delle genti.Perché questo nuovo progetto?

«Perché crediamo che risponda alleesigenze della città e del quartiere. Lepersone che vengono da fuori hannobisogno di uno spazio per conoscere evivere la città, così come la città habisogno di queste strutture, perché lastoria ci insegna che le persone che simuovono portano ricchezza, e non solo daun punto di vista culturale. Mobilità nonsignifica del resto solo immigrazione, maanche turismo, lavoro, cultura, salute,studio...»

È possibile oggi fare accoglienza senza che lapopolazione residente si senta penalizzata?

«Se è vera accoglienza, fatta bene, non dà fastidio. In più divent’anni abbiamo operato in una cinquantina di comuninelle province di Padova, Venezia e Vicenza, e non ricordonessuno scontro con la popolazione. Abbiamo semprecercato di non scontentare nessuno, e credo che ci siamoriusciti. Del resto, qual è l’alternativa? Quella che stiamovedendo in tv in questi giorni? Io credo che l’accoglienza siaun investimento, non un costo».

Stiamo affrontando una nuova ondata migratoria dalNord Africa. C’è un modo di gestire correttamente que-sto tipo di emergenze?

«La soluzione non passa certo per l’ammassamento in grandistrutture. Quel che serve è la collaborazione, nella comuneassunzione di responsabilità, tra tutti gli attori privati epubblici presenti sul territorio, che in Veneto e in particolarea Padova costituiscono una rete di solidarietà molto forte ecapace di offrire soluzioni serie. Poi però bisogna esserealtrettanto chiari: chi viene deve osservare le regole,altrimenti non si fa vera accoglienza».

Rispetto agli inizi fare accoglienza è oggi più difficile?«Per certi versi sì, perché fronteggiamo una situazione cheprima non era nemmeno immaginabile. Quando ho iniziatonel 1987 potevo dire di conoscere tutti gli stranieri diPadova; adesso si parla di quasi 30 mila personeufficialmente residenti nel solo capoluogo: il 14 per centocirca della popolazione. D’altra parte si può dire che oggisiamo più preparati: abbiamo professionalità e competenzepiù sviluppate e diffuse, strumenti legislativi migliori, perquanto migliorabili. Si continua però a immaginare che lemigrazioni siano fenomeni risolvibili con la semplicerimozione. Ma la globalizzazione, che lo vogliamo o no, ècomunque in atto, e comporta lo spostamento di personeverso i paesi ricchi. Accettarla per regolarla è un atto direalismo».

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Fondazione La Casa, nata nel 2001,realtà di spicco a livello veneto

■ Oltre 6 milioni di euro di risorse investite dal 2001 a oggi per darerisposte al disagio socio abitativo: da un decennio la fondazione LaCasa onlus (www.fondazionelacasa.org), capofila del progetto Casadelle genti, lavora per fornire alloggi alle persone e alle famiglie,favorendone l’inserimento lavorativo nel tessuto economicoproduttivo padovano e veneto.Nata a Padova nel 2001 dalla volontà comune di una serie di soggettipubblici e privati, tra cui la camera di commercio, le Acli e Banca Etica,a cui successivamente si sono aggiunte la regione Veneto e leprovince di Padova, Venezia e Rovigo, la fondazione è oggi il primooperatore del social housing privato in Veneto, oltre che uno deimaggiori a livello nazionale.L’assunto che sta alla base della nascita e dell’azione dellafondazione è che la difficoltà di trovare una casa idonea non è soloun problema individuale, ma anche un grave svantaggio competitivoper il sistema paese, soprattutto per le imprese del Nordest cheutilizzano in larga parte la manodopera immigrata.In dieci anni di attività questi sono i numeri che oggi La Casa onluspuò vantare: più di 49 mila persone ospitate per una permanenzamedia di dieci giorni, con un totale di 491.062 presenze; strutture cheassommano a 7.400 metri quadri di superficie per un totale di 403posti letto, diffusi in 71 unità presenti in undici comuni nelle provincedi Padova, Venezia e Rovigo. Senza dimenticare lo spazio riservatoalle famiglie, che corrispondono al 75 per cento dell’utenza.