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CARTA DEI VALORI DEL CREDITO COOPERATIVO

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CARTA DEI VALORIDEL CREDITO

COOPERATIVO

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CARTA DEI VALORI DEL CREDITOCOOPERATIVO

1. PRIMATO E CENTRALITÀ DELLA PERSONA IlCreditoCooperativoispiralapropriaattivitàall’attenzioneeallapromozionedellapersona. IlCreditoCooperativoèunsistemadibanchecostituitedapersonechelavoranoperlepersone. IlCreditoCooperativoinvestesulcapitaleumano-costituitodaisoci,daiclientiedaicollaboratori-pervalorizzarlostabilmente.

2. L’IMPEGNO L’impegnodelCreditoCooperativosiconcentra,inparticolare,nelsoddisfareibiso-gni finanziari dei Soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienzadeiprodottiedeiserviziofferti. ObiettivodelCreditoCooperativoèprodurreutilitàevantaggi,ècrearevaloreecono-mico, sociale e culturale a beneficio della comunità locale e “fabbricare” fiducia. Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nella relazionecon i Soci e clienti, l’approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costanteperchiamministraleaziendedelCreditoCooperativoeperchiviprestalapropriaattivitàprofessionale.

3. AUTONOMIA L’autonomiaèunodeiprincipifondamentalidelCreditoCooperativo.Taleprincipioèvitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel “sistema” del Credito cooperativo.

4. PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE IlCreditoCooperativopromuovelapartecipazionealpropriointernoeinparticolarequella dei Soci alla vita della cooperativa. IlCreditoCooperativofavoriscelapartecipazionedeglioperatorilocaliallavitaeco-nomica,privilegiandolefamiglieelepiccoleimprese;promuovel’accessoalcredito,contribui-sce alla parificazione delle opportunità.

5. COOPERAZIONE Lostilecooperativoèilsegretodelsuccesso.L’unionedelleforze,illavorodigruppo,lacondivisionelealedegliobiettivisonoilfuturodellacooperazionedicredito.Lacooperazionetralebanchecooperative,attraversolestrutturelocali,regionali,nazionalieinternazionaliècondizioneperconservarel’autonomiaemigliorarneilservizioaisocieclienti.

6. UTILITA’, SERVIZIO E BENEFICI IlCreditocooperativononhascopodilucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta cheguidalagestionedelCreditoCooperativo.Ilrisultatoutiledellagestioneèstrumentoperperpetuare la promozione del benessere dei Soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo. Esso è, altresì, testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell’efficienza or-ganizzativa, nonché condizione indispensabile per l’autofinanziamento e lo sviluppo della sin-golabancacooperativa.

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CARTA DEI VALORI DEL CREDITOCOOPERATIVO

IlCreditoCooperativocontinueràadestinaretaleutilealrafforzamentodelleriserve- in misura almeno pari a quella indicata dalla Legge - e ad altre attività di utilità sociale con-divise dai Soci. Ilpatrimonioaccumulatoèunbenepreziosodapreservareedadifenderenelrispettodeifondatorienell’interessedellegenerazionifuture. I Soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici in proporzione all’attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa.

7. PROMOZIONE DELLO SVILUPPO LOCALE IlCreditoCooperativo è legatoalla comunità locale che lo esprimedaun’alleanzadurevoleperlosviluppo. Attraverso lapropriaattivitàcreditiziaemediante ladestinazioneannualediunapartedegliutilidellagestione,promuoveilbenesseredellacomunitàlocale,ilsuosviluppoeconomico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un’attività imprenditoriale “a responsabilità sociale”, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell’economia civile.

8. FORMAZIONE PERMANENTE IlCreditoCooperativosiimpegnaafavorirelacrescitadellecompetenzeedellapro-fessionalità degli amministratori, dirigenti, e collaboratori, la crescita e la diffusione dellaculturaeconomica,sociale,civileneisocienellacomunitàlocale.

9. SOCI I Soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo svi-luppodellabanca lavorando intensamente con essa,promuovendone lo spirito e l’adesionepresso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianzadidiritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. Fedeli allo spirito dei fondatori, i Soci credono ed aderiscono ad un codice etico fonda-tosull’onestà,latrasparenza,laresponsabilitàsociale,l’altruismo.

10. AMMINISTRATORI GliAmministratoridelCreditoCooperativosiimpegnanosulproprioonoreaparte-cipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i Soci e lacomunità,adedicareiltemponecessarioataleincarico,acurarepersonalmentelapropriaqualificazione professionale e formazione permanente.

11. DIPENDENTI IdipendentidelCreditoCooperativosi impegnanosulproprioonoreacoltivare lapropriacapacitàdirelazioneorientataalriconoscimentodellasingolaritàdellapersonaeadedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito coope-rativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano.

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BILANCIO AL31 DICEMBRE 2009RELAZIONESULLA GESTIONERELAZIONE DELCOLLEGIO SINDACALE

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BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2009RELAZIONE SULLA GESTIONE

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Cassa Rurale ed Artigiana - Soc. Coop

Sede

700�0 - LOCOROTONDO (Bari)Piazza Marconi, �8

Filiali

7�0�4 - CISTERNINO (Brindisi)Via D. Cirillo, �7/�9

740�� - MARTINA FRANCA (Taranto)Via Leone XIII, ��

7�0�0 - FASANO Località PEZZE DI GRECO (Brindisi)Via Pastrengo, ��

Competenza territoriale anche nei comuni di

ALBEROBELLO - MONOPOLI - NOCICEGLIE MESSAPICA - OSTUNI - VILLA CASTELLICRISPIANO - GROTTAGLIE - MASSAFRA - MOTTOLA

Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo Cassa Rurale ed Artigiana - Soc. Coop Cod. Fisc. Partita I.V.A. e n. Iscriz. Reg. Imprese di Bari 00��94407�� - Albo Banche n. 4494 Albo Cooperative n. A��90�0 - Cod. ABI 8�07-4 Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia,Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo e al Fondo di Garanzia deiPortatori di Titoli Obbligazionari emessi da Banche appartenenti al Credito Cooperativo.

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AREA DI COMPETENZA

TERRITORIALE

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AREA DI COMPETENZATERRITORIALE

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ORGANISOCIALI

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ORGANI SOCIALI

ORGANI SOCIALI

Consiglio di Amministrazione

Presidente FUMAROLA GiovanniVice Presidente CROVACE LeonardoAmministratori BUFANO Francesco CALABRETTO Pietro CONVERSANO Eduardo Lucio CONVERTINI Donato CONVERTINI Paolo GIANFRATE Domenico MUTINATI Gianpiero PALMISANO Paolo PALMISANO Vittorio

Collegio Sindacale

Presidente BASILE CataldoSindaci Effettivi BACCARO Vita SISTO Antonio

Sindaci Supplenti GRASSI Osvaldo PINTO Donato

Collegio dei Probiviri

Presidente ZECCA Lorenzo

Membri Effettivi CONVERTINI Antonio SUMA Pasquale

Membri Supplenti SATALINO Francesco PETRELLI Angelo

Direzione

Direttore SETTE AntonioVice Direttore RODIO Vitantonio

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COMPAGINESOCIALE

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COMPAGINE SOCIALE

Soci dal �° gennaio �009 n. ��8�

Soci entrati n. 99

Soci usciti n. 47

Soci al �� dicembre �009 n. ����

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INDICE

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INDICE

AVVISO DI CONVOCAZIONE pag. ��

RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONESULLA GESTIONE pag. �7

BILANCIO- Stato Patrimoniale e Conto Economico pag. 70- Prospetto delle variazioni del patrimonio netto pag. 7�- Prospetto della redditività complessiva pag. 74- Rendiconto finanziario pag. 75- Nota Integrativa pag. 77

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE pag. ���

GRAFICI pag. ���

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AVVISO DICONVOCAZIONE

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AVVISO DICONVOCAZIONE

Avviso di convocazione di assemblea ordinaria

L’Assemblea ordinaria dei Soci è convocata per il giorno 30 aprile 2010, alle ore 9:00, presso la Sala Polifunzionale del Centro Polivalente dell’I.I.S.S. “B. Caramia – F. Gigante” di Locorotondo, in Via Cisternino n. 284, in prima convocazione, e per il giorno

02 maggio 2010, alle ore 9:00

in seconda convocazione, stesso luogo, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

1. Esame, discussione ed approvazione del bilancio (Stato patrimoniale, Conto economico e Nota Integrativa) al 31 dicembre 2009,

udita la Relazione degli Amministratori sulla Gestione e la Relazione dei Sindaci. Esame della proposta di destinazione dell’utile netto di esercizio e deliberazioni relative;2. Determinazione dell’ammontare del fido massimo che la società può concedere ad uno stesso

obbligato;3. Propostadimodificazionedellepolitichediremunerazioneaisensidell’art.30delloStatutoSociale

e deliberazioni relative; 4. Informativeall’AssembleaprevistedallanormativadiVigilanza,sull’attuazionedellepolitichedi

remunerazione; 5. Determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di Amministrazione e del

CollegioSindacaleedellemodalità di determinazione dei rimborsi spese sostenute per l’espletamento del mandato;6. Elezione del Presidente, del Vice Presidente e degli altri componenti il Consiglio di Amministrazione;

del Presidente e degli altri componenti il Collegio Sindacale; del Presidente e degli altri componenti il Collegio dei Probiviri.

Potrannoprendereparteall’Assembleatuttiisociche,alladatadisvolgimentodellastessa,risultinoiscrittida almeno novanta giorni nel libro dei soci.E’consentitocheilSociopossafarsirappresentaredaaltroSocio,conregolaredelegaanormadellevigentidisposizioni statutarie. I Soci possono prendere visione, presso la Sede Sociale del Bilancio e delle Relazioni neitempieneimodiprevistidallaLegge.ISociche,aisensidell’art.25delloStatuto,intendonoconferiredelega con autentica da parte del Presidente o, in caso di assenza, da parte del Vice Presidente, potranno recarsi presso la Sede Sociale dal lunedì al venerdì, il mattino dalle ore 9:00 alle ore 11:00 o il pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore17:00.

Locorotondo, 08 aprile 2010

Il Presidente: Avv. Giovanni Fumarola

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RELAZIONE DELCONSIGLIO

DI AMMINISTRAZIONESULLA GESTIONE

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

Signori Soci,

in conformità al quadro normativo di riferimento e quale importante occasione di “comunicazione” verso di Voi Soci e gli altri utilizzatori delle informazioni di bilancio, la presente relazione illustra la situazione dell’impresa e descrive l’andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui la Banca opera.

Come di consueto, esponiamo nella sezione introduttiva una rapida sintesi dell’evoluzione dello scenario macroeconomico, finanziario e bancario, con alcuni cenni al locale mercato di riferimento.

Illustreremo, inoltre, i criteri seguiti nella gestione per il conseguimento degli scopi statutari della Banca, ai sensi dell’art. � della Legge �� gennaio �99�, n. �9.

1. LO SCENARIO EVOLUTIVO DI RIFERIMENTO

Premessa

L’andamento dell’economia nel �009 è stato profondamente segnato dagli effetti della crisi scoppiata nell’ultimo trimestre dell’anno precedente. Tuttavia, dopo la recessione che si è protratta fino ai mesi estivi, gli andamenti congiunturali hanno mostrato un’inversione di tendenza dovuta anche all’efficacia delle politiche economiche e monetarie poste in essere dalle autorità governative e dalle Banche centrali. Il motore della crescita è stato rappresentato dalle economie emergenti, e tra queste in particolare la Cina, che hanno mostrato maggiore resilienza nella fase critica. Nei paesi economicamente avanzati si è verificata una forte ricomposizione della domanda, dalla componente privata a quella pubblica, che ha svolto un importante ruolo di supporto anticiclico.

Permangono gravi incertezze sulle prospettive del mercato del lavoro, che è stato già pesantemente colpito dalla crisi e che tipicamente risente con ritardo delle fasi negative del ciclo. Incertezze sussistono, altresì, sulla tempistica del percorso di rientro dalle politiche fiscali e monetarie espansive.

Ad esse si aggiungono nuovi timori in merito allo stato dei conti della finanza della Grecia, del Portogallo, della Spagna e dell’Irlanda.L’UE ha valutato criticamente l’opportunità di un eventuale piano di intervento per la Grecia. E al termine di forti contrasti, in particolare con la BCE, i paesi dell’Eurozona hanno varato un accordo che prevede il primario intervento finanziario del Fondo Monetario Internazionale, e in seconda istanza, qualora la Grecia non riuscisse a finanziare sui mercati il

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

suo fabbisogno stimato in complessivi �� miliardi di Euro, prestiti bilaterali volontari e coordinati, a tassi di mercato, da parte degli stati membri dell’Euro, sulla base delle rispettive quote di partecipazione al capitale della BCE. Intanto, gli spreads di rendimento tra i titoli di stato greci e quelli dei principali Paesi europei hanno registrato significativi incrementi, così come è significativamente aumentato il costo dei CDS (creditdefaultswap).

1.1 Il Contesto macroeconomico

Negli Stati Uniti, dopo la coda della recessione nella prima parte dell’anno, la crescita economica si è intensificata nel quarto trimestre.

La ripresa nella seconda metà dell’anno non ha potuto però compensare il notevole declino registrato nel primo semestre. Durante l’intero �009 il PIL è calato del �,4%. Si è trattato del più forte calo dal �94�.

Con riferimento ai prezzi, l’inflazione annua al consumo è salita al 2,7 per cento in dicembre, contro una deflazione media annua dello 0,4 per cento per tutto il �009.

L’economia dell’UE sta progressivamente uscendo dalla crisi, sebbene rimanga ancora esposta a venti contrari. Durante il terzo trimestre del 2009 il PIL ha ripreso a crescere, ponendo fine alla recessione più lunga e più profonda della storia dell’Unione. Le misure eccezionali messe in atto per far fronte alla crisi hanno svolto un ruolo importante nell’imprimere all’economia un’inversione di tendenza. Durante il quarto trimestre, tuttavia, vi è stato un rallentamento della crescita.

L’Area Euro ha beneficiato dell’inversione del ciclo delle scorte per progressivo esaurimento, della ripresa delle esportazioni, nonché dei significativi interventi di stimolo macroeconomico in atto e delle misure adottate per ripristinare il funzionamento del sistema finanziario. Il 2009 si è chiuso con una caduta del PIL del 4% nell’Eurozona. Tra i principali Paesi, Germania, Francia e Italia hanno chiuso il �009 con una diminuzione del PIL, rispettivamente, del 4,9, del �,� e del � per cento.

Il tasso di inflazione al consumo è ulteriormente aumentato nell’Area Euro, portandosi all’�,0 per cento annuo, dallo 0,9 di dicembre. Fra i principali Paesi, la crescita in Germania e in Francia (0,7 e 0,� per cento, rispettivamente) ha fatto seguito a quella già rilevata nel secondo trimestre.

Nel corso del �009, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto ripetutamente il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale: dal 2,50 per cento di inizio anno al � per cento, al �,�0 per cento, all’�,�� per cento

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

e all’� per cento, rispettivamente, con decorrenza �� gennaio, �� marzo, 8 aprile e �� maggio �009. Correlativamente, anche i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati ridotti all’�,7� per cento e allo 0,�� per cento.

Nel frattempo è ulteriormente diminuito il costo in termini reali del finanziamento esterno per le imprese, mentre ha continuato a ridursi l’inasprimento netto dei criteri applicati dalle banche per la concessione dei prestiti, come emerge dall’indagine sul credito bancario relativa all’ultimo trimestre del �009.

Nel terzo trimestre del �009, il PIL dell’Italia ha ripreso a crescere per la prima volta dalla primavera del �008, registrando un aumento dello 0,� per cento e dello 0,2 per cento nel quarto trimestre; su base annua, la flessione del Prodotto Interno Lordo è stata del � per cento. Fra i principali comparti produttivi, la crescita dell’industria in senso stretto ha più che compensato le perduranti flessioni rilevate nell’edilizia e nell’agricoltura; il settore dei servizi è rimasto stabile, dopo più di un anno negativo.

Tuttavia, nel quarto trimestre si è registrata nuovamente una flessione del PIL dello 0,� per cento, così che il �009 si è chiuso con una diminuzione del Prodotto Interno Lordo dell’Italia del � per cento.

Nel 2009 l’inflazione al consumo in Italia è scesa allo 0,7 per cento, dal 3,3 del �008. Dopo aver toccato un punto di minimo in luglio, la dinamica dei prezzi su base annua è tornata gradualmente a crescere e le previsioni per il 2010 lasciano intravedere una dinamica inflattiva superiore di circa 0,6 punti rispetto a quella dei principali Paesi di Eurolandia.

Lo scenario socio-economico continua a destare forti preoccupazioni. Numerose famiglie sono state colpite da una forte riduzione del potere d’acquisto, pur in presenza di una contenuta dinamica dei prezzi, a causa del calo dei redditi nominali. Si aggiungono i prolungati effetti della crisi sul mercato del lavoro: nel quarto trimestre del 2009 il tasso di disoccupazione è salito all’8,6 per cento, dal già pesante 6,7 per cento di fine 2008.

In Giappone l’economia ha sofferto fino a luglio per risalire leggermente negli ultimi mesi del �009. La produzione industriale è aumentata ripetutamente su base mensile, mentre i consumi privati sono cresciuti soprattutto nel segmento della spesa per beni durevoli. Il clima di fiducia dei consumatori è peggiorato, probabilmente anche a causa dei livelli persistentemente alti del tasso di disoccupazione. L’indice dei prezzi al consumo giapponesi è sceso nel mese di dicembre al - �,7 per cento, aprendo la strada a nuove pressioni del governo sulla banca centrale del Paese per combattere la deflazione e sostenere l’economia: forti sono le preoccupazioni delle autorità su un ritorno della recessione.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

Gli strumenti di politica monetaria a disposizione della Banca del Giappone, che nella riunione del �� gennaio scorso ha deciso di mantenere invariato allo 0,� per cento l’obiettivo per il callratesui depositi overnightnon garantiti da collaterale, sono ormai estremamente limitati.

In Cina l’attività economica ha accelerato in chiusura d’anno. Il PIL in termini reali è aumentato nel quarte trimestre del �0,7 per cento su base annua, contro l’8,7 per cento nell’insieme dell’anno. Le azioni di stimolo fiscale hanno continuato a rappresentare una determinante fondamentale dei risultati economici della Cina. Le esportazioni nette, invece, hanno contribuito negativamente per �,7 punti percentuali alla crescita del PIL nel �009.

Il rapido aumento dell’inflazione annua al consumo (da -1,8 a 1,9 per cento tra luglio e dicembre) ha determinato un graduale restringimento della politica monetaria. In particolare, a metà gennaio �0�0 l’obbligo di riserva delle banche commerciali è stato aumentato di 0,� punti percentuali.

La ripresa dalla recessione mondiale è proseguita nelle economie emergenti dell’Asia. Vi hanno contribuito le azioni di stimolo macroeconomico, l’efficacia delle azioni poste in essere per contrastare la disoccupazione e gli effetti derivanti dall’aumento dei corsi delle attività. In diversi paesi il recupero delle esportazioni si è ulteriormente intensificato e ciò ha trovato riflesso anche in una più rapida crescita della produzione manifatturiera. L’inflazione al consumo è tornata in territorio positivo in gran parte della regione.

In America latina l’attività economica continua a evidenziare segnali di rafforzamento, mentre gli andamenti dell’inflazione si confermano alquanto sostenuti, pur presentano differenze tra i diversi Paesi.

1.2 L’evoluzione dell’attività d’intermediazione del sistema bancario italiano nel 2009

Nel corso del �009 è proseguita l’attenuazione del tasso di espansione degli impieghi bancari in Italia già rilevata nel precedente esercizio.La variazione annua, al lordo dei crediti cartolarizzati, si è attestata a dicembre �009 al + �,� per cento, contro il 4,9 per cento del �008. Perdurano le differenze tra le diverse categorie dimensionali di banche: prosegue la flessione del credito erogato dai primi cinque gruppi bancari italiani (- 3,5 per cento sui dodici mesi a novembre), mentre i finanziamenti concessi da resto del sistema bancario, pur in rapida decelerazione, hanno continuato a espandersi (+ �,0 per cento a novembre).Dal lato dell’offerta di credito da parte delle banche italiane, sulla

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base dell’indagine campionaria Bank Lending Survey, emergerebbe un complessivo allentamento dei criteri adottati per la concessione di prestiti alle imprese rispetto al picco registrato alla fine del 2008, mentre i sondaggi condotti presso le imprese (l’inchiesta mensile dell’ISAE e l’indagine trimestrale svolta congiuntamente dalla Banca d’Italia e da Il Sole 24 Ore), a dicembre 2009 segnalerebbero l’acuirsi delle difficoltà di accesso al credito.

A causa della significativa immissione della liquidità nel sistema da parte della BCE e della connessa riduzione dei tassi interbancari, si è registrata un’accelerazione della caduta dei tassi praticati sui finanziamenti bancari. Durante il mese di dicembre �009, il tasso medio ponderato sullo stock degli impieghi bancari si è posizionato al �,77 per cento, �,�� punti al di sotto di quanto segnava nel dicembre �008.

Nel corso dell’anno è proseguito il deterioramento della qualità degli attivi bancari. Il flusso di nuove sofferenze rettificate (che tengono cioè conto della posizione del debitore nei confronti dell’intero sistema bancario e non soltanto di un singolo intermediario) in rapporto ai prestiti complessivi, ha raggiunto, alla fine del III trimestre del 2009, il 2,2 per cento, il valore più alto dal �998 �. L’aumento del tasso di ingresso in sofferenza è stato particolarmente marcato per i prestiti alle imprese (�,� per cento a settembre �009) e tra queste per le imprese del Mezzogiorno (4,� per cento, contro il �,8 per le imprese del Centro Nord). Le imprese manifatturiere e quelle delle costruzioni hanno mostrato, nel corso dell’anno, il deterioramento più marcato.Anche la qualità del credito concesso alle famiglie consumatrici, stabile nel corso del �008, ha fatto registrare un progressivo deterioramento nel corso del �009.A fine 2009 le sofferenze lorde e le sofferenze nette sono aumentate, rispettivamente, del 42,8 e del 65,9 per cento rispetto a fine 2008. In rapporto agli impieghi, le sofferenze lorde e le sofferenze nette risultano pari, rispettivamente, al 3,28 e al 2,02 per cento a fine 2009, in forte crescita dal 2,35 e dall’1,24 per cento di fine 2008. Gli incagli, in rapporto agli impieghi, risultano pari al �,7� per cento a settembre �009 (ultimo dato disponibile) rispetto all’�,8� per cento registrato a dicembre �008.Il rapporto sofferenze nette /patrimonio di Vigilanza è risultato pari all’11,23 per cento a dicembre 2009 (7,84 per cento a fine 2008).

Nel corso del �009, la raccolta diretta da residenti delle banche italiane è cresciuta del 9,� per cento; il basso livello dei tassi di interesse continua

� “Nelterzotrimestredel2009ilflussodinuovesofferenzesuiprestitialleimpresesuperavail3percento,ilvalorepiùelevatodegliultimidiecianni.Secondoprimeelaborazioni,ilpeggioramentodellaqualitàdelcreditosarebbeproseguitoanchenell’ultimapartedell’anno,conprobabilieffettisuirisultatieconomicidelquartotrimestredell’anno.L’aumentodiincaglieratenonpagateprefiguraunulteriorepeggioramentonei mesi a venire”. (Intervento del Governatore della Banca d’Italia M. Draghi al Convegno AIAF – ASSIOM – ATIC FOREX, Napoli 13 febbraio 2010).

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

ad associarsi a una rapida espansione dei conti correnti (+ ��,7 per cento) e a una forte contrazione dei pronti contro termine (- ��,9 per cento). Le emissioni obbligazionarie sono cresciute ad un tasso significativo (+ 11,2 per cento), seppur quasi dimezzato rispetto a quello registrato a fine 2008 (+ �0,4 per cento).Il tasso di interesse medio sui depositi da famiglie e imprese si è attestato durante il mese di dicembre �009 allo 0,�9 per cento, �,�0 punti base al di sotto del dicembre �008. Nello stesso mese, il tasso medio ponderato sullo stock della raccolta bancaria si è posizionato all’�,�� per cento, con una diminuzione di �,44 punti rispetto al dicembre �008.

Lo spread tra tasso medio di impiego e tasso medio di raccolta nel dicembre �009 si è attestato, pertanto, al �,�� per cento, in diminuzione di 88 punti base rispetto all’anno precedente. Nella media del �009, tale differenziale è risultato pari a 2,43 punti, in flessione di 76 punti base rispetto al valore medio del �,�9 per cento registrato nel �008. La raccolta indiretta, a settembre �009, ultimo dato disponibile, ha fatto segnare una diminuzione dell’��,4 per cento su base annua, con netta preferenza per il risparmio amministrato rispetto al risparmio gestito. Il rapporto raccolta indiretta / raccolta diretta si riduce al ��8,� per cento dal ���,7 per cento del settembre �008. Riguardo all’andamento reddituale, i conti consolidati dei cinque maggiori gruppi bancari indicano che nei primi nove mesi del �009 gli utili netti sono risultati inferiori del �0 per cento circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo il forte aumento delle perdite su crediti; il rendimento del capitale e delle riserve (ROE) è pertanto calato dal 9,0 per cento dello stesso periodo del �008 al 4,� per cento su base annua. Tutti i principali intermediari hanno registrato un calo del margine di interesse (- �,� per cento) e delle commissioni nette (- ��,� per cento) che ha neutralizzato il contributo positivo derivante dalla crescita degli utili dalle attività di trading e dalla riduzione dei costi operativi (- �,9 per cento). A fronte di un risultato di gestione sostanzialmente stabile, la diminuzione degli utili è stata determinata dall’aumento delle svalutazioni su crediti, che hanno assorbito oltre la metà del risultato di gestione (�� miliardi di Euro in valore assoluto), contro circa un quarto nei primi nove mesi del �008 ( � miliardi di Euro). La dinamica dei primi tre trimestri del �009 consente di rilevare, infine, una tendenza alla stabilizzazione dei risultati reddituali.I coefficienti patrimoniali sono migliorati nel corso del 2009: il coefficiente relativo al patrimonio di base (tier 1 ratio) e quello complessivo (totalcapital ratio) dei cinque maggiori gruppi sono pari, a settembre �009, rispettivamente al 7,9 e all’��,� per cento.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

1.3 L’evoluzione dell’attività d’intermediazione del sistema delle BCC-CR nel 2009

Nel corso del �009 le BCC-CR hanno continuato a sostenere l’economia reale con significativi flussi di finanziamento e favorevoli condizioni di accesso al credito.

Riguardo all’attività di intermediazione, nel corso del �009 si è assistito ad uno sviluppo significativo dell’attività di impiego delle BCC-CR e ad una crescita della raccolta in linea con la media del sistema bancario.

Con particolare riguardo all’attività di finanziamento, in un periodo in cui l’inasprirsi della crisi finanziaria e il sostanziale blocco del mercato interbancario hanno determinato un forte rallentamento dei finanziamenti al tessuto economico del paese, le BCC-CR, forti della loro capacità di conoscenza profonda della clientela, hanno continuato ad erogare credito quando le altre banche lo restringevano, per venire incontro alle esigenze dei loro soci e clienti in un momento di difficoltà generalizzata.

Gli impieghi economici delle BCC-CR sono cresciuti nel corso dell’anno del �,� per cento, tasso di sviluppo superiore di quasi tre volte a quello registrato per il sistema bancario complessivo (+�,� per cento), arrivando a superare a dicembre �009 il valore di ���,� miliardi di euro. Nel corso del �008 lo stesso aggregato relativo al sistema delle BCC-CR era cresciuto di oltre il �0 per cento.

I mutui delle BCC-CR hanno superato a dicembre �009 i 77,� miliardi di euro, con una crescita annua di oltre il �� per cento.

Il positivo differenziale di crescita degli impieghi delle BCC-CR rispetto alle altre banche, soprattutto quelle di maggiori dimensioni, testimonia la peculiare propensione delle banche della categoria a continuare ad erogare credito anche nelle fasi congiunturali avverse, svolgendo, di fatto, una funzione anticiclica.

Con riguardo ai settori di destinazione del credito, nel corso dell’anno è stata particolarmente significativa la crescita dei finanziamenti erogati alle famiglie consumatrici (+8,9 per cento), alle imprese artigiane ed alle altre imprese minori con più di �0 dipendenti (rispettivamente +�,7 e +��,7 per cento) ed alle istituzioni senza scopo di lucro (+��,9 per cento).

Con particolare riferimento ai finanziamenti alla clientela imprese, pari a fine 2009 a oltre 85,5 miliardi di euro, con una crescita annua del 5,6 per cento, si rileva una forte crescita dei crediti erogati ai rami di attività economica “agricoltura, silvicoltura e pesca”, “mezzi di trasporto” e “servizi”. Lo stock di finanziamenti erogati al ramo “servizi” ammontava a dicembre 2009 a quasi 44 miliardi di euro, oltre la metà dei finanziamenti complessivamente erogati dalle BCC alle imprese.

I finanziamenti all’edilizia sono cresciuti mediamente del 5,3 per cento nel corso dell’anno.

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A fronte dell’intensa attività di finanziamento descritta, l’analisi della rischiosità del credito delle banche della Categoria nel corso degli ultimi dodici mesi ha evidenziato l’acuirsi del deterioramento già evidenziato nel corso del precedente esercizio: i crediti in sofferenza sono cresciuti notevolmente in tutte le aree del Paese e le partite incagliate hanno segnato un ulteriore significativo incremento.

Nel dettaglio, i crediti in sofferenza delle BCC-CR risultano incrementati ad un ritmo superiore di cinque volte a quello degli impieghi economici (+��,4 per cento); per il sistema bancario complessivo il tasso di crescita dei crediti in sofferenza è stato superiore di oltre �9 volte a quello degli impieghi (+4�.8 per cento).

A dicembre �009 il rapporto sofferenze lorde / impieghi era pari per le BCC-CR al �,� per cento, in crescita di 8 decimi di punto percentuale rispetto allo stesso periodo del �008 (�,8 per cento a dicembre �008), mentre nel sistema bancario complessivo il rapporto si attestava a fine 2009 al 3,28 per cento (2,35 per cento alla fine dell’esercizio precedente).

La crescita dei crediti in sofferenza delle BCC-CR è stata particolarmente rilevante con riguardo ai prenditori di maggiore dimensione: per le imprese non finanziarie è stato pari al + ��,9 per cento, per le imprese minori con più di �0 addetti è stato pari al + 4�,4 per cento. La crescita risulta più contenuta con riferimento alle famiglie produttrici e consumatrici (rispettivamente + �8,� per cento e + ��,� per cento). Il rapporto sofferenze lorde / impieghi è risultato particolarmente elevato per imprese artigiane e altre imprese minori, con più di �0 addetti, per le quali superava a fine 2009 rispettivamente l’8,4 ed il �,4 per cento.

Con specifico riguardo alla clientela imprese, il rapporto sofferenze lorde / impieghi è cresciuto nel corso dell’anno di � punto percentuale, dal �,� al 4,1 per cento. L’indice di rischio a fine 2009 risulta particolarmente elevato nel comparto dei macchinari (�,� per cento, in crescita di �,� punti percentuali rispetto a fine 2008), della manifattura tradizionale e dell’edilizia (rispettivamente �,7 e 4,7 per cento, entrambi in crescita di �,� punti percentuali nell’anno).

A dicembre �009, le partite incagliate delle BCC-CR risultavano in crescita del �0,� per cento. Il rapporto incagli lordi / impieghi era pari nella media della categoria al 3,8 per cento (3,4 a fine 2008), con forte differenziazione a livello territoriale. Tale rapporto era superiore a quello dell’intero sistema bancario rilevato a settembre �009 (�,7� per cento).

Il tasso di decadimento degli impieghi delle BCC, infine, dopo una progressiva riduzione nel corso del triennio �000-�00� ed una successiva fase di stabilizzazione, è tornato a crescere a partire dalla metà del �007. A giugno �009 era pari all’�,4 per cento, in linea con il resto del sistema.

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La raccolta diretta complessiva delle BCC-CR (al netto della componente obbligazionaria) si è sviluppata negli ultimi dodici mesi ad un tasso estremamente significativo (+ 9,7 per cento), superiore alla media rilevata nel sistema bancario (+8 per cento).

Particolarmente rilevante è stata la crescita dei conti correnti (+�7,9 per cento) e dei depositi con durata prestabilita (+�8,4 per cento). Le emissioni obbligazionarie delle BCC-CR hanno fatto registrare, invece, una crescita modesta (+ �,4 per cento), inferiore a quanto rilevato nella media di sistema (+ ��,� per cento).

La raccolta diretta complessiva delle BCC-CR era pari alla fine di dicembre �009 a �47,4 miliardi di euro, composta per il 4� per cento da conti correnti e depositi a vista, per il 40 per cento da obbligazioni e per la restante quota da altre forme tecniche.

Il rapporto medio impieghi / raccolta per le Banche della categoria a fine �009 era pertanto dell’8�,� per cento.

Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a dicembre �009 l’aggregato “capitale e riserve” ammontava per le BCC a �8,� miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del �,� per cento a fronte del �,4 per cento rilevato nella media di sistema.

Il tier1ratio e il coefficiente di solvibilità, in crescita rispetto alla fine del �008, erano pari per le BCC/CR rispettivamente al �4,� ed al �4,9 per cento (13,8 e 14,6 per cento a fine 2008). Alla fine del III trimestre del 2009 il tier1ratio e il coefficiente di solvibilità dei cinque principali gruppi bancari, migliorati rispetto alla fine del 2008 anche a seguito del perfezionamento di un’operazione di ricapitalizzazione pubblica, erano pari rispettivamente al 7,9 ed all’��,� per cento.

1.4 La redditività comparata delle BCC-CR nel 2009

In ordine agli aspetti reddituali, dall’analisi delle risultanze alla fine del primo semestre del 2009 emerge una significativa riduzione del margine di interesse delle BCC-CR (- �� per cento), superiore a quella rilevata mediamente nel sistema bancario (- �,� per cento).

La crescita significativa delle commissioni nette (aumento del ��.� per cento) contro una diminuzione del 9.8 per cento della media di sistema) ha controbilanciato parzialmente la performance negativa della “gestione denaro” determinando una diminuzione contenuta del margine di intermediazione (- �.4 per cento contro il - �.7 per cento del sistema bancario nel suo complesso).

Sul fronte dei costi, si rileva una crescita significativa dei costi operativi delle BCC-CR (+ �.� per cento) a fronte di una riduzione rilevata in media

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nel sistema bancario (- 4,8 per cento).

Le spese per il personale sono cresciute del �,� per cento, contro una diminuzione significativa registrata nel sistema bancario complessivo (- 8,� per cento).

Il costincomeratio delle BCC-CR risulta in crescita rispetto alla fine del 2008 (dal ��,8 per cento al �7,� per cento), in controtendenza con la riduzione rilevata nella media di sistema (dal ��,� per cento al ��,� per cento).

L’utile d’esercizio, in calo sia per le BCC-CR (- �8,� per cento) che per il sistema bancario complessivo (- ��,8 per cento), era pari a giugno �009 a 4�9 milioni di euro per le banche della categoria.

Informazioni preliminari indicano una prosecuzione, nel secondo semestre, del trend rilevato nei primi sei mesi. Si stima, conseguentemente, una flessione dell’utile di esercizio non inferiore al 40 per cento nel corso dell’intero esercizio �009.

1.5 Gli aspetti strutturali del sistema del Credito Cooperativo

Non ha subito interruzione, nel corso dei dodici mesi terminati a settembre, il trend di crescita degli sportelli delle BCC-CR: alla fine del III trimestre �009 si registrano 4�� banche, con 4.�9� sportelli (pari al ��,� per cento degli sportelli bancari operanti in Italia). Gli sportelli sono ora diffusi in 98 province e �.�47 comuni. In �49 comuni la presenza bancaria era esclusiva e in altri ��� era associata a quella di un solo concorrente.

Gli sportelli delle BCC-CR sono aumentati del �,7 per cento, a fronte della sostanziale stazionarietà registrata per il resto del sistema bancario (+ 0,� per cento).

Il numero dei soci delle BCC-CR era pari a dicembre �009 a �.0�0.80� unità, con un incremento annuo del �,� per cento. Il numero complessivo dei clienti delle BCC-CR superava, a settembre, i �.�00.000, con un incremento annuo del 4,� per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il numero dei dipendenti all’interno della categoria continua anch’esso ad aumentare: i collaboratori del Credito Cooperativo (includendo le Federazioni Locali, le società del Gruppo Bancario Iccrea, le Casse Centrali e gli organismi consortili) approssimavano a dicembre le ��.400 unità, di cui ��.000 delle BCC-CR.

1.6 L’aggiornamento del contesto normativo e le iniziative di autoregolamentazione

E’ proseguita nel �009 la rapida evoluzione del contesto normativo che disciplina l’attività del sistema bancario e finanziario, ovvero in grado

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di produrre impatti sulla stessa. La Banca, inoltre, ha rivolto costante attenzione ad aderire alle iniziative poste in atto dal sistema bancario per venire incontro alle esigenze delle diverse categorie economiche nell’attuale difficile fase congiunturale. Si ritiene utile riportare di seguito una sintesi dei più significativi provvedimenti normativi e iniziative di autoregolamentazione, e delle connesse misure organizzative e procedurali adottate per il rispetto delle normative e accordi medesimi.

Compliance

Nel quadro della nuova disciplina prudenziale, la gestione del rischio di non conformità normativa assume un ruolo rilevante, soprattutto con riguardo a quelle componenti di rischio (operativa, legale e di reputazione) non direttamente quantificabili, ma che molto possono incidere sull’equilibrio economico della banca. L’evoluzione dei mercati ha infatti determinato una forte innovazione dei prodotti e l’insorgere di nuovi rischi, rendendo più complessi l’identificazione e il controllo dei comportamenti che possono originare violazione delle norme, degli standard operativi, dei principi deontologici ed etici nel contesto dei vari segmenti dell’attività di intermediazione. Esperienze recenti hanno inoltre evidenziato il carattere non facilmente identificabile, ma tuttavia reale, dei rischi legali e di reputazione.

Con l’emanazione delle Disposizioni di Vigilanza sulla Funzione di Conformità (Compliance) della Banca d’Italia del �0 luglio del �007 è stato sancito l’obbligo di costituzione della funzione di conformità nelle banche, deputata al presidio e controllo del rispetto delle norme. Tale funzione, inserendosi nel complessivo ambito del sistema di controllo interno, costituisce un ulteriore contributo alla salvaguardia del patrimonio sociale, all’efficienza ed efficacia delle operazioni aziendali, all’affidabilità dell’informazione finanziaria, al rispetto della legge.

La Banca, avvalendosi delle specifiche disposizioni normative, ferma la responsabilità degli organi di governo aziendale, ha esternalizzato la funzione alla Federazione Locale, formalizzando il relativo contratto in data 9 novembre 2009 e affidando al Riskcontroller il compito di referente interno della funzione. L’iniziale perimetro normativo di riferimento è costituito da:

Decreto Legislativo n. 231/2007 e succ. modifiche e integrazioni, e relativi provvedimenti attuativi emanati dalle competenti Autorità (cc. dd. “normativa antiriciclaggio”);

Legge n. 108/1996 e succ. modifiche e integrazioni, in materia di usura, e relative disposizioni di attuazione emanate dalle Autorità

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di settore (cc. dd. “normativa antiusura”);Decreto Legislativo n. 206/2005 e succ. modifiche e integrazioni,

e normative di recepimento della medesima disciplina (cc. dd. “Codice del Consumo”);

Disposizioni in tema di Trasparenza delle condizioni contrattuali, recate dal Decreto Legislativo n. �8�/�99�, Titolo VI, e succ. modifiche e integrazioni, e relativi provvedimenti emanati dalle Autorità creditizie e di Vigilanza (cc. dd. “normativa sulla trasparenza”);

Decreto Legislativo n. 196/2003 e succ. modifiche e integrazioni, in materia di protezione dei dati personali e relative disposizioni di attuazione e provvedimenti emanati dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali (cc. dd. “normativa sulla privacy”);

Disposizioni in tema di Disciplina degli intermediari, recate dal Decreto Legislativo n. 58/1998, Parte II, e succ. modifiche e integrazioni, e relativi provvedimenti attuativi emanati dalle competenti Autorità di Vigilanza (cc. dd. “normativa MIFID”);

Disposizioni in tema di Abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, recate dal Decreto Legislativo n. 58/1998, Parte V, Titolo I-bis, e succ. modifiche e integrazioni (cc. dd. “normativa market abuse”);

Sono destinate al successivo graduale inserimento nel perimetro normativo della funzione di Compliance esternalizzata:

Decreto Legislativo n. 231/2001 e succ. modifiche e integrazioni, in materia di responsabilità amministrativa degli enti, e provvedimenti attuativi (cc. dd. “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”);

Decreto Legislativo n. 81/2008 e succ. modifiche e integrazioni, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e relative disposizioni attuative (cc. dd. “normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro”);

Disposizioni in tema di intermediazione assicurativa, recate dal Decreto legislativo n. �09/�00�, Titolo X, in materia di assicurazioni private e succ. modificazioni e integrazioni, e relative disposizioni attuative (cc. dd. “Codice delle Assicurazioni”);

Decreto Legislativo n. 385/1993 e succ. modifiche e integrazioni (“Testo Unico Bancario”), e conseguenti Disposizioni di Vigilanza per le banche.

Disciplina della commissione di massimo scoperto

In ottemperanza a quanto disciplinato dall’art. � bis del D.L. �8�/�008

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“Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale” così come convertito in Legge n. � del �8.0�.�009, entrata in vigore il �9.0�.�009, che ha sancito la nullità delle clausole contrattuali aventi ad oggetto la commissione di massimo scoperto, qualora applicata in assenza di fido o su c/c con saldo debitore per un periodo continuativo di durata inferiore a �0 giorni, si è provveduto ad adeguare fogli informativi e contrattualistica, ed a recepire tempestivamente le nuove modalità di calcolo con decorrenza �° gennaio �009, rinunciando all’applicazione della disciplina transitoria.

Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari e correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti

In conformità a quanto previsto dalle “Disposizioni in materia di Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti” emanate da Banca d’Italia il 29 luglio 2009 con l’obiettivo di assicurare maggiore trasparenza e concorrenza nel mercato, sono stati effettuati, con il necessario supporto dell’outsourcer informatico, i necessari interventi procedurali e organizzativi per il recepimento delle nuove disposizioni. Trattasi diattivitàtuttoraincorso,finalizzataalrispettosemprepiùpuntualedellenuovedisposizioni.

Rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della legge sull’usura

Il �9.8.�009 è stato pubblicato il Comunicato di Banca d’Italia recante le nuove “Istruzioniperlarilevazionedeitassieffettiviglobalimediaisensidellaleggesull’usura”, unitamente all’aggiornamento delle istruzioni stesse. E’ stata assicurata, anche con riferimento a tale materia, il pronto recepimento della nuova normativa sia ai fini della rilevazione dei tassi effettivi globali medi, che ai fini della verifica del rispetto dei tassi soglia.

Avviso comune per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio

La Banca in data 8 settembre �009 ha aderito all’ Avviso comune per lasospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio, sottoscritto il � agosto �009 dall’ABI e dalle associazioni di rappresentanza delle imprese sotto gli auspici del Ministero dell’economia e delle finanze, con l’obiettivo di dare respiro finanziario alle imprese in difficoltà nell’attuale congiuntura. L’avviso prevede, con riferimento all’operatività della BCC e a determinate condizioni, la sospensione per �� mesi del pagamento della quota capitale dei mutui a medio e lungo termine e l’allungamento della scadenza delle anticipazioni su crediti fino al 270° giorno successivo alla data di formazione del credito anticipato. Sono stati conseguentemente

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realizzati i necessari presidi organizzativi e procedurali per l’attuazione dell’accordo. Pur essendo stata data tempestiva pubblicità di adesione all’Avviso, la clientela ha manifestato limitato interesse alle facilitazioni finanziarie prospettate, ragionevolmente a causa della onerosità per i maggiori interessi derivanti dalla sospensione.

1.7 Il contesto economico locale

Le difficoltà incontrate dal sistema economico locale nell’attuale avversa fase congiunturale non accennano a diminuire.

I settori che maggiormente subiscono i negativi effetti della crisi sono quelli delle confezioni di capi d’abbigliamento, dell’edilizia residenziale privata, dell’agricoltura e del commercio.

Il comparto delle confezioni d’abbigliamento ha visto scomparire un elevato numero di imprese, in particolare i cc. dd. “fasonisti”, fortemente dipendenti sotto il profilo commerciale, reddituale e finanziario, dalle imprese committenti, generalmente dedite in via quasi esclusiva alla progettazione dei campionari ed alla commercializzazione dei prodotti. Si è fortemente ridimensionato il processo di esternalizzazione delle produzioni in Cina, non in grado di assicurare adeguati standard qualitativi di produzione e si stanno consolidando le imprese che hanno investito nella creazione di propri marchi.

L’edilizia residenziale privata ha registrato un calo cospicuo delle compravendite, tuttavia in un contesto di prezzi solo lievemente flettenti. Le transazioni effettuate si riferiscono, prevalentemente, a formalizzazione di atti relativi a immobili già promessi in vendita prima dell’avvio della fase economica recessiva.

Il comparto dell’artigianato edile-impiantistico ha anch’esso subito gli effetti negativi della congiuntura, che hanno riguardato soprattutto un evidente allungamento dei tempi medi d’incasso e, in minor misura, una flessione dei prezzi e dei margini a causa dell’aumento della pressione competitiva per ridimensionamento della domanda.

L’agricoltura ha registrato gli esiti di un’annata particolarmente sfavorevole sotto il profilo dei prezzi, fortemente flettenti.

Nel fasanese, la stagione orticola è stata caratterizzata, soprattutto nella prima parte dell’anno, da una iperproduzione, a causa del clima primaverile che ha determinato la maturazione precoce di alcuni prodotti. A ciò aggiungasi il difficile assorbimento di prodotto da parte del mercato, visto che i consumi sono risultati in netta flessione. Ciò ha comportato un calo consistente dei prezzi per quasi tutti i prodotti, in alcuni casi anche

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del �0%, tali da incidere pesantemente sui margini di redditività per i produttori.

La qualità delle uve da vino si è rivelata ottima, ma anche in questo caso si è assistito ad una significativa caduta dei prezzi, associato ad un calo produttivo che a livello regionale è stato stimato nella misura del �� per cento.

Il calo dei prezzi delle uve è strettamente connesso ad analoga dinamica registrata per i prezzi dei vini prodotti nella zona di competenza della Banca, bianchi in particolare (tra i quali si distinguono il Locorotondo DOC e Martina Franca DOC), che – non riuscendo a competere con i “grandi” vini blasonati di altre aree del paese – subiscono la forte tensione che caratterizza i mercati internazionali, dove la diminuzione dei prezzi al consumo, cui si contrappone l’aumento dei volumi, ha fatto ulteriormente scivolare i prezzi unitari. Urgono interventi integrati di riqualificazione dell’intera filiera produttiva, a partire dai protocolli di coltivazione fino alle più avanzate tecnologie di trasformazione ed alla valorizzazione del prodotto nel mercato, così da contrastare la tendenza alla forte compressione dei margini.

La coltivazione tradizionale dell’olivo nel nostro territorio si caratterizza per gli alti costi, che oggi superano i prezzi di vendita dell’olio, almeno al netto dei sussidi UE, destinati a probabile scomparsa dopo il �0��. Da gennaio �0�0 è intanto partita la libera e legittima importazione di oli d’oliva a basso costo dal Sud-Mediterraneo in base agli accordi di Barcellona del �99�, con conseguente ulteriore caduta dei prezzi, già in precedenza assolutamente non remunerativi per i produttori.

In tale contesto, anche il commercio subisce gli effetti negativi derivanti dalla contrazione del reddito delle famiglie, soprattutto con riferimento alla domanda di beni alimentari e abbigliamento. Meno soggetta a contrazione è risultata la domanda di beni tecnologici (telefoni cellulari, apparecchiature digitali, ecc.), settore nel quale il calo dei prezzi correlato al rapido ciclo di maturazione del prodotto e la riduzione dei margini unitari derivante dall’elevata pressione competitiva impongono agli operatori elevate dotazioni patrimoniali e il perseguimento di volumi di scambio particolarmente significativi.

Il settore turistico nel territorio di nostra operatività sta vivendo una fase molto positiva, ma è caratterizzato da flussi fortemente stagionalizzati e, come noto, particolarmente concentrati nei mesi estivi. La stagione �009 si è chiusa positivamente, considerato anche il contesto economico generale. Pur caratterizzata da elevata frammentazione che rende difficile il perseguimento di adeguati ritorni reddituali, l’offerta ricettiva si sta progressivamente ampliando, con formule di soggiorno (B&B, agriturismi,

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case sparse nei centri storici, ecc.) che generano un indotto sulla rete commerciale locale.

Nell’ultimo scorcio del �009 è stato portato a compimento il progetto di costituzione del GAL “Valle d’Itria”, struttura consortile di cui fanno parte i Comuni di Cisternino, Locorotondo e Martina Franca, insieme a partner privati, tra i quali la nostra Banca, aziende e associazioni, che gestirà in via prioritaria, quale soggetto attuatore, il Piano di Sviluppo Locale (PSL) ossia un progetto che ha come obiettivo generale quello di promuovere lo sviluppo sostenibile ed integrato del territorio, favorendo l’integrazione di tutti i possibili attori operanti nei settori: agricoltura, turismo, prodotti tipici, ambiente, risorse culturali, servizi socio-assistenziali, ecc. La dotazione finanziaria del PSL presentato dal GAL Valle d’Itria ammonta ad oltre �0 milioni di Euro

Si segnala, infine, un’ulteriore iniziativa varata dalle istituzioni pubbliche locali con l’intento di contribuire al rilancio del territorio e alla crescita della capacità attrattiva di flussi turistici. All’inizio dell’anno in corso è stato sottoscritto tra i comuni di Alberobello, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca e Monopoli il verbale d’intesa che rende operativo l’Ecomuseo di Valle d’Itria. L’iniziativa vede il supporto della RegionePuglia che ha inserito l’Ecomuseo della Valle d’Itria nel PianoPaesaggisticoTerritorialeRegionale. Nel contesto economico locale così sinteticamente delineato, la BCC di Locorotondo, consapevole del suo ruolo di volano dell’economia locale, soprattutto nelle fasi di maggiore difficoltà, ha continuato a svolgere la sua funzione altamente anticiclica, già avviata nel �008, andando “controcorrente” rispetto alle politiche di restrizione del credito attuate dai principali competitors nazionali e dalle quali non è risultato indenne il nostro territorio.

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2. CRITERI SEGUITI NELLA GESTIONE PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI SCOPI STATUTARI DELLA SOCIETA’ COOPERATIVA AI SENSI DELL’ART. 2 L. 59/92 E RAGIONI DELLE DETERMINAZIONI ASSUNTE CON RIGUARDO ALL’AMMISSIONE DI NUOVI SOCI Signori Soci,

in assoluta continuità con il passato, le scelte gestionali compiute dal Consiglio di Amministrazione della Banca nell’esercizio sono state costantemente orientate all’effettivo perseguimento delle finalità mutualistiche nel rispetto dei principi ispiratori della mutualità a beneficio dei soci e delle intere comunità nelle quali essa opera, con prioritaria e costante attenzione alla salvaguardia dei principi di sana e prudente gestione dell’impresa bancaria, prerequisito ineludibile per assicurare condizioni di stabilità e continuità aziendale.

È proseguito il flusso costante di nuove domande per l’ammissione alla compagine sociale da parte di aspiranti soci residenti nei diversi comuni di operatività della Banca. Le domande, esaminate con la massima celerità, sono state integralmente accolte, così da assicurare concreta e costante attuazione al principio della cc. dd. portaaperta, tenacemente perseguito dal Consiglio di Amministrazione.

Il mantenimento del sovrapprezzo azionario, da ben 11 anni, ad € 1.546,79, nonostante il patrimonio della Banca sia quasi raddoppiato, conferma la volontà di favorire l’ingresso di nuovi soci. In tal modo, nel �007, nel �008 e nel �009 sono entrati a far parte della nostra compagine sociale, rispettivamente, �0, 77 e 99 nuovi soci. Ciò per effetto, sia di emissione di nuove azioni, che per trasferimenti tra vivi o successioni. Conseguentemente, al �� dicembre �009 la nostra compagine contava ben �.��7 soci, con un incremento di �� unità rispetto all’anno precedente.

Dei 99 nuovi soci ammessi nell’ultimo anno, �7 sono residenti nel comune di Locorotondo, 8 in Cisternino, �� in Martina Franca, �� in Fasano, 4 in altri comuni di competenza territoriale e � residenti fuori zona ma con interessi economici in zona.

Durante l’esercizio sono stati esclusi 7 soci per prolungata assenza di operatività con la Banca.

Al �� dicembre �009 la compagine sociale risulta così costituita territorialmente:

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COMUNE DI RESIDENZA Maschi Femmine

Persone giuridiche Totale

Locorotondo 728 265 23 1.016Cisternino 54 9 18 81Fasano 56 7 26 89Martina Franca 60 21 23 104Altri comuni 20 8 9 37Totale 918 310 99 1.327

La distribuzione della base sociale per fasce d’età è rappresentata nel prospetto che segue:

FASCE D’ETA’ DEI SOCI Maschi Femmine Totale

Fino a 28 anni 7 2 9Oltre i 28 fino a 45 anni 168 60 228Oltre i 45 anni fino a 55 anni 217 66 283Oltre i 55 anni fino a 65 anni 238 80 318Oltre i 65 anni 288 102 390Totale 918 310 1.228

La Banca manifesta costante attenzione all’instaurazione di rapporti bancari privilegiati con i soci, che costituiscono il patrimonio specifico della BCC.

Particolare attenzione è riservata al socio sotto il profilo del trattamento economico allo stesso riservato. Oltre ai tassi di miglior favore applicati ai soci rispetto alla restante clientela, con differenziali sui tassi che sono stati mantenuti invariati nonostante la forte flessione degli stessi così incrementando il vantaggio relativo rispetto agli interessi a carico della clientela non socia, ai soci correntisti è riservata l’assoluta gratuità delle operazioni regolate in conto corrente, la gratuità del servizio di internetbanking e sono applicate minime spese trimestrali di tenuta conto, che sono pari a un terzo di quelle corrisposte dalla restante clientela.

Vi assicuriamo, inoltre, che è sistematicamente rispettato il requisito dell’operatività prevalente con i soci, determinato in conformità alla normativa di vigilanza: al 31 dicembre 2009 le attività verso soci e “a ponderazione zero” rappresentavano il 7�,80 per cento delle attività di rischio della Banca; gli impieghi fuori della competenza territoriale della Banca rappresentavano lo 0,8� per cento degli impieghi complessivi.

Nel decorso esercizio, in armonico equilibrio con le risorse a disposizione, è proseguita la politica di concreto sostegno economico a beneficio di persone in grave stato di disagio e di bisogno, ma anche a favore di iniziative a tutela della salute, socio-culturali e ludico-sportive nelle comunità di

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Locorotondo, nonché in quelle di Cisternino, Martina Franca e Fasano.

Oltre alle spese di pubblicità e sponsorizzazione, nel loro complesso pari ad € 194.203, che hanno comunque inteso privilegiare quei soggetti e quelle iniziative culturali e ricreative maggiormente in grado di rispondere ai bisogni di coesione sociale delle popolazioni del territorio, l’impegno della Banca si è concretizzato in erogazioni di contributi a titolo di beneficenza e mutualità per € 299.072.

Tra i principali interventi, oltre alle erogazioni di beneficenza a privati in gravi difficoltà, si segnalano le erogazioni di borse di studio a figli di soci e correntisti diplomati o laureati con il massimo dei voti, la sponsorizzazione dell’A. S. Victoria Locorotondo, partecipante al campionato di calcio di Eccellenza, i contributi pubblicitari o di beneficenza e mutualità alla Società Unione Operaia di Mutuo Soccorso di Locorotondo, al ComitatoANT(AssociazioneNazionaleTumori) di Locorotondo, all’Associazione ARPUH di Locorotondo, al Gruppo UNITALSI di Locorotondo, alla società BenessereCommunity Care Srl di Locorotondo che gestisce la Domus Sancta Familia, all’Istituto Salesiano Sacro Cuore di Cisternino, alle Università della Terza Età di Locorotondo e di Martina Franca, alla Prisma Volley di Taranto, partecipante al campionato nazionale serie A� di pallavolo, alla Due Esse Basket di Martina Franca partecipante al campionato nazionale di pallacanestro serie B, alla Cooperativa Sociale Ideando di Cisternino, all’AssociazioneIlTreRuoteEbbro di Locorotondo, all’Associazione Pietre Che Cantano di Cisternino, al Consorzio per la tutela del Vino DOC Locorotondo, al Comitanto erigendaChiesadiFigazzano, alla Parrocchia Maria Ss. del Carmelo di Martina Franca, all’Associazione Culturale Noinsieme di Cisternino, all’Associazione TempoRitrovato di Pezze di Greco, all’A.S. Basket Peppino Todisco di Cisternino, all’A.S. Calcio Fasano, a tante altre associazioni sportive e culturali operanti nei diversi comuni d’insediamento e a diversi comitati feste patronali e parrocchie del territorio.

Significative sono state, altresì, le erogazioni a favore del Comune di Locorotondo per iniziative diverse, tra cui si segnalano la consueta rassegna estiva LocusFestival, la sponsorizzazione della sagra pirotecnica di San Rocco, il convegno Ecomusei, la NotteBianca.

Anche nel �009, quale partner de Il Sole 24 ORE, la Banca ha aderito a TELEFISCO, il noto incontro annuale sulle novità della Legge Finanziaria con gli esperti de Il Sole 24 ORE e dell’Agenzia delle Entrate, allestendo una sede locale a Locorotondo. All’incontro partecipa un numero sempre crescente di commercialisti e operatori aziendali del nostro territorio di operatività, riscuotendo successo sempre superiore alle attese.

La Banca il 4 dicembre �009 ha partecipato, con una sottoscrizione di una

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quota di € 10.000,00, alla costituzione del GAL Valle d’Itria, per l’elaborazione di un piano di sviluppo integrato del territorio dei comuni di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca, sul quale ci si è già soffermati.

Quale partner dell’Accordo di Programma per la realizzazione del progetto triennale “Recupero e valorizzazione della viticoltura nel comprensorio dei Trulli”, la Banca nel �009 ha erogato al Centro Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo la seconda tranche del contributo triennale deliberato nel �008 e ha nominato il proprio rappresentante nel Comitato di Coordinamento del Progetto.

Come riferitovi nella relazione al bilancio precedente, la Banca ha erogato nel 2009 il saldo del contributo di € 150.000 a copertura di una parte delle spese per il restauro della Chiesa Madre San Giorgio Martire di Locorotondo, che costituisce la massima espressione della tradizione religiosa e del patrimonio artistico e culturale della città, attingendo dal Fondo beneficenza e mutualità. Nel corrente esercizio è stato deliberata una ulteriore erogazione di € 75.000,00 per partecipare alle spese necessarie al completamento del restauro ed un contributo di € 22.000 per contribuire al restauro della Chiesa Antica di San Marco. Sostegno finanziario è stato riservato anche ad alcune iniziative editoriali locali, tra cui si segnala il periodico Paese Vivrai di Locorotondo, la rivista di documentazione storica “Cummerse”, il mensile Largo Bellavista, il mensile InLoco, il mensile PortaGrande di Cisternino, la rivista Murge di Locorotondo, le pubblicazioni Locorotondo ricorda (monografia su Aldo Moro) e CosìRidevamo, promosse dalla redazione di Paese Vivrai.

Costante apprezzamento riscuote la nostra rivista Locorotondo, della quale nel �009 sono stati pubblicati � numeri.

I criteri gestionali adottati dal Consiglio di Amministrazione sono costantemente orientati a valorizzare la funzione mutualistica della Banca. La mutualità è una caratteristica distintiva, qualificante ed irrinunciabile dell’essere BCC. Essa non soltanto ne permea l’identità, ma ne garantisce la competitività sul mercato, conferendole una autentica connotazione di “banca del territorio”.

Questo Consiglio di amministrazione crede profondamente nella irrinunciabilità e nella forte valenza della mutualità interna (quella tra e con i soci), della mutualitàesterna intesa come relazione di scambio con il territorio e nella mutualitàdirete ispirata dal principio di sussidiarietà efficiente.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

3. ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICA DEI PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI ED ECONOMICI 3.1 Le risorse umane e l’organizzazione

Durante il passato esercizio l’organico della Banca è aumentato di tre unità, per assunzione di un quadro direttivo e di due unità appartenenti alla terza area professionale.Al �� dicembre �009 l’organico era pertanto composto da �� unità, di cui �� uomini e �0 donne. Si riporta la distribuzione per inquadramento contrattuale:

Dirigenti 2Quadri direttivi 1^ e 2^ livello 6Quadri direttivi 3^ e 4^ livello 5QuaDri Direttivi 11Personale Delle aree Professionali 40

53

Le assunzioni effettuate si inseriscono in un più ampio progetto di rivisitazione dell’organigramma aziendale e della regolamentazione interna che, dopo aver registrato alcuni ritardi attuativi, si avvia alla necessaria definizione. Lo scorso 27 gennaio il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’approvazione del nuovo regolamento interno e del nuovo organigramma, che ha profondamente innovato l’organizzazione interna.

Le più significative innovazioni riguardano l’istituzione della nuova funzione di monitoraggio per il controllo andamentale del credito, la costituzione di una unità organizzativa dedicata in via esclusiva all’assolvimento della funzione di RiskControlling, la previsione dell’Area Mercato, la rivisitazione dei poteri di firma e delle misure di sicurezza per la custodia dei valori. Per la completa attuazione del nuovo assetto organizzativo, è stata selezionata una risorsa esterna da inserire a breve nell’organico aziendale, in possesso di specifiche competenze ed esperienze professionali in materia di controlli, e si procederà successivamente all’adeguamento quantitativo per la costituzione dell’unità organizzativa Area Mercato.

Successivamente, il �� febbraio �0�0 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo regolamento del processo creditizio. Le modifiche apportate a detto regolamento consentiranno di migliorarne efficacia ed efficienza: tra l’altro, sono stati più analiticamente disciplinati l’attività di monitoraggio delle posizioni d’impiego ed i controlli sulla gestione

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del rischio creditizio, sono stati semplificati alcuni processi istruttori ed è stata sancita la durata massima dell’iter istruttorio, deliberativo e di perfezionamento degli affidamenti, è stata definita la regola di preventivo convenzionamento dei legali cui affidare il recupero crediti, al fine di contenere e standardizzare i costi dell’attività di recupero e assicurare omogeneità degli impegni contrattuali, sono stati ridefiniti e ampliati i poteri delegati, in particolare alla Direzione Generale, con riferimento alla concessione del credito.

L’attività formativa degli addetti è stata realizzata in modalità interaziendale, attraverso �.4�0 ore di formazione prevalentemente presso la sede, ma anche presso la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Puglia e Basilicata, con l’ausilio di qualificate docenze esterne, presso l’ABI e altri qualificati enti di formazione. Diverse iniziative formative e di addestramento sono state realizzate in loco, attraverso il sistema della videoconferenza.

La Banca, coerentemente con la sua ridotta dimensione e struttura organizzativa, ha ormai da diversi anni esternalizzato alcune funzioni, tra cui principalmente quella informatica a Phoenix Informatica Bancaria S.p.A. di Trento e l’InternalAudit al Co.Se.Ba. S.c.p.A. di Bari. Recentemente, come innanzi riferito, è stata esternalizzata la funzione di Compliance alla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Puglia e Basilicata. Altre attività, senz’altro di profilo meno rilevante, sono pure esternalizzate, tra cui alcuni processi di data entry.

Il sistema di base è il SIB�000 di proprietà prevalente Phoenix, nel quale sono integrati altri pacchetti applicativi di terzi, e segnatamente, l’Estero2000 di Saitec S.r.l. (Roma), il “TesoreriaEnti” di Dedagroup S.p.A. (Gardolo – TN) e il sistema informativo direzionale “SID2000” di CSD S.r.l. (Palazzolo sull’Oglio – BS).

Completezza e flessibilità sono certamente i principali punti di forza del sistema informativo utilizzato. In particolare, è assicurata dall’outsourcer la pronta reattività per il recepimento di nuove disposizioni normative e/o regolamentari, attraverso la costituzione di gruppi di lavoro allargati a rappresentanti delle banche utenti. La costante manutenzione evolutiva è orientata, oltre che ai precitati adeguamenti, anche ad elevare il livello di sicurezza complessiva del sistema, suscettibile di ulteriore miglioramento. E’ ormai imminente il passaggio del SIB�000 ad una nuova piattaforma che utilizza un linguaggio di programmazione molto più evoluto e che assicurerà una più agevole ed efficiente manutenzione evolutiva del sistema per il prossimo futuro.

Durante il �009 è stato completato il piano di sicurezza relativo alle

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postazioni In-bank per la fruizione dei servizi di banca telematica. La quasi totalità del postazioni attive (ben �.0�4) è stata dotata di dispositivo token che, modificando le credenziali di identificazione ad ogni accesso, ne eleva significativamente il livello di sicurezza rispetto al rischio di eventuali accessi non autorizzati.

I volumi di incassi e pagamenti gestiti e veicolati dalla Banca sono ulteriormente aumentati e rappresentano essi stessi il gradimento della clientela per il livello di servizio, grazie anche alla costante attenzione prestata all’adeguamento tecnologico e, quindi, all’efficacia ed economicità dei servizi offerti.

Si rappresentano di seguito alcuni tra i più significativi indicatori dei volumi di attività svolta in tale ambito:

OPERAZIONI2009 2008

NumeroImporto

in migliaia di Euro

NumeroImporto

in migliaia di Euro

Bonifici eseguiti 46.688 128.432 41.969 125.242Bonifici ricevuti 71.697 226.527 62.716 227.012RIBA addebitate in c/c 52.147 114.590 53.020 113.424RIBA passive per cassa 7.748 5.673 8.727 6.103Addebiti RID 89.515 63.692 86.107 62.556MAV / RAV 6.391 2.683 5.846 2.149Bollette e deleghe fiscali in c/c 8.268 3.386 7.196 2.815Bollette e deleghe fiscali per cassa 15.831 3.545 15.623 3.777

Prelievi su propri terminali Bancomat 119.562 20.388 118.385 20.230

Transazioni su propri terminali POS 207.476 12.160 167.954 10.992

Prelievi con ns. Carte Bancomat 131.304 22.585 105.451 18.022

Pagamenti con ns. Carte Pagobancomat 29.203 2.307 36.943 2.880

Terminali Bancomat 6 6Terminali Pagobancomat 366 317Carte Bancomat 4.797 4.215Carte Credito “Carta BCC” 1.676 1.614Carte prepagate “Tasca” 437 342

La Banca, in occasione del passaggio alla tecnologia a microcircuito, ha dismesso l’emissione di proprie carte Bancomat / Pagobancomat, optando per la distribuzione delle carte emesse da Iccrea Banca (cc. dd. circuito “ABI 8000”); conseguentemente, le dinamiche dei prelievi e pagamenti con carte di nostra emissione va interpretata alla luce di tale scelta gestionale.

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Trattasi di un’attività, quella dei servizi di incasso e pagamento, profondamente ridisciplinata dal D. Lgs. n. �� del �7 gennaio �0�0 che recepisce nell’ordinamento italiano la Direttiva europea sui sistemi di pagamento (PSD).

Le profonde innovazioni normative, alcune entrate in vigore dal �° marzo scorso, ed altre prevalentemente destinate ad essere attuate entro il prossimo 5 luglio, comportano numerosi e diversificati impatti per la banca, che ha in corso la predisposizione dell’adeguamento dei prodotti, dei processi e dei sistemi, onde permettere alla clientela di beneficiare delle misure previste dai nuovi obblighi di legge, tra le quali la riduzione dei tempi di esecuzione, l’abolizione dell’applicazione di “stacchi valuta” sulla maggior parte delle operazioni, l’accollo di maggiori responsabilità da parte della Banca per le mancate o ritardate esecuzioni.

La Banca dovrà farsi carico di maggiori oneri per rispettare gli obblighi informativi in merito ai costi delle operazioni e agli effettivi tempi di esecuzione. Si prevede che non trascurabile sarà l’impatto negativo sul margine d’interesse della Banca, causato dalla precitata abolizione dei giorni valuta su bonifici e incassi commerciali.

Sotto il profilo della concorrenza di mercato, una delle principali innovazioni della PSD, che tenderà ad aumentare la concorrenza tra operatori, è rappresentata dalla regolamentazione degli IstitutidiPagamento: soggetti non bancari, quali ad esempio gli operatori di telefonia mobile e della grande distribuzione, che potranno offrire servizi di pagamento in concorrenza con le banche, compreso il credito finalizzato agli acquisti con rimborso previsto entro i �� mesi.

3.2 Il sistema dei controlli interni e gestione dei rischi

3.2.1 Il sistema dei controlli interni

La Banca ha posto in essere un sistema di controllo e gestione dei rischi nel quale è assicurata la separazione delle funzioni di controllo da quelle produttive, articolato sulla base dei seguenti livelli di controllo, definiti dall’Organo di Vigilanza:

I livello:

controlli di linea, effettuati dalle stesse strutture produttive che hanno posto in essere le operazioni o incorporati nelle procedure e

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diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni.

II livello:

controlli sulla gestione dei rischi, condotti a cura di una struttura interna (Funzione di Risk Controlling), contraddistinta da una separatezza dalle funzioni operative, avente il compito di definire le metodologie di misurazione dei rischi, verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificare il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali impatti economici.

Il rispetto dei limiti operativi fissati dal Consiglio di Amministrazione, con particolare riferimento all’esercizio delle deleghe in materia creditizia e di gestione del portafoglio titoli è sistematicamente monitorato dalla funzione di Riskcontrolling, il cui ufficio ha finora svolto anche la funzione “organizzazione” con compiti molto estesi, tra i quali la revisione della contrattualistica, dei fogli informativi e di tutta la documentazione necessaria al rispetto della normativa sulla trasparenza, e la gestione dell’impianto tabellare, oltre all’attività di help desk di I^ livello per la risoluzione di problematiche connesse all’utilizzo del sistema informativo da parte degli addetti.

Il controllo budgetario di filiale riguardo ai volumi di raccolta e impieghi distinti per forme tecniche, al margine finanziario e al margine di contribuzione consente di monitorare la dinamica dei principali aggregati patrimoniali ed economici della Banca. In considerazione delle relative risultanze e delle informazioni sul contesto competitivo, in corso d’anno è stato efficacemente e prontamente adeguato, nel rispetto della normativa sulla cc. dd. Trasparenza, il pricing delle diverse forme tecniche di raccolta e impiego.

controlli di conformità normativa, che – come in precedenza riferito - verranno svolti dalla Funzione indipendente all’uopo costituita nel corso del �009 presso la Federazione delle BCC di Puglia e Basilicata che, in collaborazione e stretto raccordo con il responsabile interno alla banca, ha il compito specifico di promuovere il rispetto delle leggi, delle norme, dei codici interni di comportamento per minimizzare il rischio di non conformità normativa e i rischi reputazionali a questo collegati, coadiuvando il RiskController, per gli aspetti di competenza, nella realizzazione del modello aziendale di monitoraggio e gestione dei rischi.

La funzione Risk controlling ha condotto nel continuo le verifiche sulla

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gestione dei rischi originati dai diversi processi bancari, avvalendosi anche della reportistica prodotta dalla funzione diInternalAudit.

Sono state altresì effettuate, da parte della funzione di conformità prevista dal Regolamento Congiunto Banca d’Italia / Consob del �9 ottobre �007, attribuita al responsabile dell’Ufficio Risk Controlling, Organizzazione e Legale, le verifiche sulla prestazione dei servizi d’investimento di cui alla normativa CONSOB.

III livello:

attività di revisione interna (Internal Auditing), volta a valutare l’adeguatezza e la funzionalità del complessivo Sistema dei Controlli Interni e a individuare andamenti anomali delle procedure e della regolamentazione. Tale funzione è stata esternalizzata al CO.SE.BA. S.c.p.a., società consortile tra le BCC di Puglia, Basilicata e Calabria, sulla base di apposito contratto di esternalizzazione.

L’attività di verifica svolta da detta funzione di auditing interno ha riguardato, nel �009, il processo “ICAAP 2008”, il processo “Contabilità,bilancioesegnalazioni” e i “riscontrisullaContinuitàoperativa”. A conclusione degli interventi sono emersi taluni aspetti suscettibili di miglioramento, peraltro in buona parte risolti ovvero allo studio della Direzione, è stato emesso il report sul processo “ICAAP 2008” e a breve verranno emessi quelli sugli altri processi esaminati. 3.2.2 La gestione dei rischi

La Banca nell’espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a diverse tipologie di rischio, come innanzi identificate, che attengono principalmente alla tipica operatività di intermediazione creditizia e finanziaria. A riguardo, specifiche informazioni di carattere qualitativo e quantitativo sono fornite nell’ambito della “Parte E” della Nota integrativa, dedicata alle “informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” alla quale si rimanda.

L’operatività in materia di controlli sulla gestione dei rischi è stata oggetto di recente revisione a seguito dell’introduzione della nuova disciplina prudenziale e l’attivazione del processo ICAAP. Nell’ambito dell’ICAAP, la Banca definisce la mappa dei rischi rilevanti che costituisce la cornice entro cui si sviluppano tutte le altre attività di misurazione, valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi stessi.

A tal fine, la Banca provvede all’individuazione di tutti i rischi relativamente

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ai quali è o potrebbe essere esposta, ossia dei rischi che potrebbero pregiudicare la sua operatività, il perseguimento delle proprie strategie e il conseguimento degli obiettivi aziendali. Per ciascuna tipologia di rischio identificata, vengono individuate le relative fonti di generazione (anche ai fini della successiva definizione degli strumenti e delle metodologie a presidio della loro misurazione e gestione)e le strutture responsabili della relativa gestione.

Nello svolgimento di tali attività la Banca tiene conto del contesto normativo di riferimento, della propria operatività in termini di prodotti e mercato di riferimento, e, per individuare gli eventuali rischi prospettici, degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione. In tale ambito sono stati presi in considerazione tutti i rischi contenuti nell’elenco regolamentare (Allegato A della Circolare Banca d’Italia ���/0�).

Sulla base di quanto rilevato dalle attività di analisi svolte, la Banca ha identificato come rilevanti, pur con valutazione di diverso grado di probabilità di accadimento, i seguenti rischi: rischio di credito; rischio di concentrazione; rischio di mercato; rischio operativo; rischio di tasso di interesse; rischio di liquidità; rischio strategico; rischio reputazionale; rischio residuo. Le valutazioni effettuate con riferimento all’esposizione ai cennati rischi e ai connessi sistemi di misurazione e controllo sono state oggetto di analisi da parte dei vertici aziendali.

Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la Banca, secondo le indicazioni contenute nella circolare di Banca d’Italia n. ���/0� (titolo III), utilizza le metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro (di credito, controparte, di mercato e operativo) e gli algoritmi semplificati indicati dalla cennata normativa per i rischi quantificabili rilevanti e diversi dai precedenti (concentrazione e tasso di interesse sul portafoglio bancario). Vengono utilizzati:

il metodo standardizzato per il rischio di credito; il metodo del valore corrente ed il metodo semplificato per il rischio

di controparte; il metodo standardizzato per il rischio di mercato; il metodo base per il rischio operativo; l’algoritmo del Granularity Adjustment per il rischio di

concentrazione; le linee guida illustrate nell’allegato C delle circolare ���/0� per

il calcolo del capitale interno per il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario.

Per quanto riguarda invece i rischi non quantificabili giudicati rilevanti, coerentemente con le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia nella citata

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normativa, la Banca ha predisposto adeguati presidi interni di controllo e attenuazione. Nell’ambito delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove di stress in termini di analisi semplificate di sensibilità riguardo ai principali rischi assunti.

La Banca effettua analisi semplificate di sensibilità relativamente al rischio di credito, al rischio di concentrazione sul portafoglio crediti ed al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, sulla base delle indicazioni fornite nella stessa normativa e mediante l’utilizzo delle suddette metodologie semplificate di misurazione dei rispettivi rischi. I relativi risultati, opportunamente analizzati, conducono ad una miglior valutazione dell’esposizione ai rischi stessi e del grado di vulnerabilità dell’azienda al verificarsi di eventi eccezionali ma prevedibili. Nel caso in cui l’analisi dei risultati degli stress test evidenzi l’inadeguatezza dei presidi interni posti in essere dalla Banca, viene valutata l’opportunità di adottare appropriate misure di presidio.

Per quanto riguarda gli adempimenti previsti dalla disciplina del cc. dd. Terzo pilastro Basilea �, il documento di informativa al pubblico è pubblicato sul sito Internet della Federazione delle BCC di Puglia e Basilicata all’indirizzo www.federpb.it. La prima pubblicazione è avvenuta con riferimento all’esercizio chiuso al �� dicembre �008.

3.3 Gli aggregati patrimoniali

L’intermediazione creditizia svolta nel passato esercizio mostra masse fruttifere in aumento del �0,�7%, grazie all’aumento della masse medie raccolte (+9,9�%) e del freecapital (+ ��,08%).

STATO PATRIMONIALE SINTETICO MEDIO(saldi medi liquidi in migliaia di Euro)

ATTIVO PASSIVOVoci 2009 2008 Voci 2009 2008

Attivo fruttifero 298.470 270.429 Passivo oneroso 239.143 217.497

Free capital 59.327 52.932

TOTALI 298.470 270.429 298.470 270.429

L’attivo fruttifero medio registra un incremento di € 28,4 milioni soprattutto per effetto dello switch di significative masse di raccolta indiretta a vantaggio della raccolta diretta.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

L’attivo medio fruttifero dell’esercizio risulta così composto:

AGGREGATI(saldi medi liquidi in migliaia di Euro) 2009 2008 Variazione

%a) Impieghi a clientela 130.911 122.591 +6,79%b) Investimenti in titoli 136.113 106.264 +28,09%c) Investimenti nell’interbancario 31.446 41.574 -24,36%

TOTALI 298.470 270.429 +10,37%

Il passivo oneroso è costituito esclusivamente da raccolta da clientela.

3.3.1 Gli impieghi a clientela

Gli impieghi a clientela a fine esercizio aumentano di € 5,1 milioni (+4,07%). Si evidenzia l’ammontare, la variazione e la composizione degli impieghi a clientela per forma tecnica:

IMPIEGHI(importi in migliaia di Euro) 31/12/2009 31/12/2008 Variazione

assolutavariazione

%Conti correnti 27.179 30.548 - 3.369 - 11,03%Anticipi Sbf 11.816 12.167 - 351 - 2,88%Mutui ipotecari di cui:

Attività cedute non cancellate71.088

063.003

0+ 8.085

0+12,83%

0%Mutui chirografari 6.183 5.570 + 613 + 11,01%Finanziamenti import / export 2.168 2.913 - 745 - 25,57%Altri finanziamenti 7.917 7.684 + 233 + 3,03%Attività deteriorate 5.216 4.534 + 682 + 15,04%TOTALE IMPIEGHI CLIENTELA 131.567 126.419 5.148 + 4,07%

L’importo indicato tra le “attività cedute e non cancellate” è nullo in quanto la Banca non ha fatto ricorso a cartolarizzazioni di mutui.

La composizione percentuale degli impieghi a clientela risulta essere la seguente:

IMPIEGHI 31/12/2009 31/12/2008 Variazione Conti correnti 20,66% 24,16% - 3,50Anticipi Sbf 8,99% 9,62% - 0,63Mutui ipotecari 54,03% 49,84% + 4,19Mutui chirografari 4,70% 4,41% + 0,29Finanziamenti import / export 1,65% 2,30% - 0,65Altri finanziamenti 6,01% 6,08% - 0,07Attività deteriorate 3,96% 3,59% + 0,37IMPIEGHI CLIENTELA 100% 100% --

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

Durante l’esercizio sono stati complessivamente erogati mutui per �0.��7 migliaia di Euro, mentre i rimborsi e altre variazioni ammontano a ��.��9 migliaia di Euro.

Oltre ai descritti impieghi per cassa, nella tipologia dei finanziamenti a clientela sono compresi anche gli impegni di firma, costituiti da fideiussioni di natura commerciale per 4.728 migliaia di euro e da fideiussioni di natura finanziaria per 1.333 migliaia di euro. A fine esercizio, tale tipologia di finanziamenti, per un ammontare complessivo di �.0�� migliaia di euro, rappresenta il 4,40% degli impieghi aziendali, rispetto al �,��% dell’esercizio precedente.

L’attività creditizia, grazie alla favorevole situazione tecnica della Banca ed al concreto orientamento del Consiglio di Amministrazione a sostenere le diverse categorie economiche, nessuna esclusa, operanti nell’area di competenza territoriale della Banca, non è stata interessata da problematiche di razionamento del credito. I destinatari sono stati soprattutto i soci, ma anche le diverse componenti delle comunità locali (soprattutto famiglie e imprese minori e piccole). Continua ad essere privilegiata l’attività “al dettaglio” verso una pluralità di soggetti, con costante attenzione al frazionamento del rischio.

Nell’esercizio, gli obiettivi di budget sono stati leggermente superati. In particolare, per gli impieghi al netto delle sofferenze, si registra rispetto al budget uno scostamento positivo del valore puntuale a fine esercizio di € 0,7 milioni (incremento del 4,4% contro un obiettivo del �,8%) e del volume medio di € 2,4 milioni (incremento del 6,7% contro un obiettivo del 4,8%).

In quanto banca locale con limitato territorio di operatività, la BCC nella propria attività creditizia non ha ritenuto privilegiare determinati settori e rami di attività economica, attesa la sua missiondi banca al servizio delle famiglie e dei piccoli operatori economici, senza esclusione di comparto, beninteso adeguatamente valutando i profili di rischio nell’erogazione e gestione del credito.

Per effetto della negativa fase congiunturale, la Banca fin dal novembre 2008 ha adottato nuove linee guida che attribuiscono maggior rilevanza, in fase concessoria, alle fonti reddituali, alle prospettive dell’attività del richiedente, al rapporto tra valore dei mutui fondiari e valore degli immobili e, quindi, al ruolo delle disponibilità proprie atte a fronteggiare per una quota accettabile l’acquisto dell’immobile. Particolare cautela è adottata in presenza di richieste di mutui per liquidità e, soprattutto, per consolidamento di esposizioni a breve verso altri istituti, così come maggiore prudenza viene adottata in sede di valutazione di domande di credito al consumo.

Gli impieghi verso clientela presentano la seguente suddivisione per vita residua: VITA RESIDUA 31/12/2009 31/12/2008

Fino a 12 mesi 40,34% 45,33%Da 1 anno a 5 anni 25,09% 26,06%Oltre i 5 anni 34,57% 28,61%

100,00% 100,00%

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

I finanziamenti con vita residua oltre i 18 mesi rappresentano il 28,44% della raccolta diretta.

In relazione al livello di concentrazione del rischio di credito, la politica creditizia della Banca si conferma molto attenta al necessario frazionamento, pur dovendo rilevare un aumento del ticket medio delle operazioni, in funzione della domanda espressa soprattutto dalle piazze di più recente insediamento e della volontà di soddisfare le esigenze creditizie del comparto edile attraverso mutui fondiari “costruttori”. Si segnala, tuttavia, che il rischio di concentrazione resta comunque contenuto e ampiamente fronteggiato dal patrimonio della Banca.

La tabella che segue fornisce una sintetica rappresentazione della distribuzione del rischio per cassa sulle prime 50 posizioni affidate:

GRUPPI DI POSIZIONI

31/12/2009 31/12/2008Importi lordi in migliaia di

Euro

Quota su impieghi

totali

Importi lordi in migliaia di

Euro

Quota su impieghi

totaliPrime 10 posizioni 14.756 10,99% 11.344 8,97%Prime 20 posizioni 22.740 16,94% 19.046 15,07%Prime 30 posizioni 28.892 21,53% 25.161 19,90%Prime 40 posizioni 33.994 25,33% 30.297 23,97%Prime 50 posizioni 37.751 28,13% 33.968 26,87%

Si riportano i settori e le branche di attività economica destinatari della maggior parte (81,52%) dei finanziamenti per cassa a clientela:

SETTORI / BRANCHE

31/12/2009 31/12/2008

Importi lordi in

migliaia di Euro

Quota % sul totale impieghi clientela

Importi lordi in

migliaia di Euro

Quota % sul totale impieghi clientela

Famiglie consumatrici 46.054 34,97% 43.982 34,90%Edilizia e opere pubbliche 29.652 22,52% 25.289 20,07%Servizi del commercio 21.643 16,43% 18.330 14,54%Prod. tessili, cuoio, calzature 5.171 3,93% 6.018 4,77%Servizi alberghi e pubbl. eserc. 4.839 3,67% 4.358 3,46%

Si riporta, infine, la ripartizione degli impieghi per filiale di radicamento dei rapporti:

2 Valori nominali lordi.3 Valori nominali lordi, escluse le sofferenze.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

IMPIEGHI NETTI PER SPORTELLO

(importi in migliaia di Euro)31/12/2009 31/12/2008 Variazione

assolutaVariazione

%

Locorotondo 62.062 60.779 + 1.283 +2,11%Cisternino 23.327 22.860 + 467 +2,04%Martina Franca 21.519 20.397 + 1.122 +5,50%Pezze di Greco 24.659 22.383 + 2.276 +10,17%

CREDITI VS. CLIENTELA 131.567 126.419 + 5.148 + 4,07%

Il rendimento medio degli impieghi a clientela, inclusi gli interessi incassati su sofferenze, è stato del �,9�% (del 7,��% nell’esercizio precedente) e, in particolare, del 8,0�% sui c/c, del 4,94% sui mutui, del �,��% sugli anticipi su crediti e del �,77% sullo sconto di portafoglio.

3.3.2 La qualità del credito

La qualità del credito verso clientela si conferma particolarmente elevata, come confermato dalle seguenti tabelle:

Voci 31/12/2009 31/12/2008 Variazione assoluta Variazione %

Sofferenze 1.161 1.490 - 329 - 22,08%Incagli 3.796 2.809 + 987 + 35,14%Esposizioni ristrutturate 0 0 0 0Esposizioni scadute 259 235 + 24 + 10,21%Totale crediti dubbi 5.216 4.534 + 682 + 15,04%Crediti in bonis 126.351 121.885 + 4.466 + 3,66%Totale crediti verso la clientela 131.567 126.419 5.148 + 4,07%

4 Le sofferenze lorde sono rilevate, in conformità ai principi contabili IAS, esclusivamente per linea capitale in quanto gli interessi di mora sono contabilizzati soltanto al momento dell’incasso.� Valori netti di bilancio.

4

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

Diminuiscono di 13 mila Euro gli incagli su crediti di firma, che così si attestano a ��� mila Euro, di cui ��� mila Euro assistiti da diritto di surroga in posizione garantita da ipoteca di I^ grado.

I settori e branche di attività economica che presentano, nell’ordine, una percentuale più elevata di sofferenze e incagli sono:

SETTORI / BRANCHE6

31 dicembre 2009 31 dicembre 2008

Rip

artiz

ione

soff

eren

ze e

inca

gli

Quo

ta so

ffer

enze

e in

cagl

i su

impi

eghi

al se

ttor

e / b

ranc

a

Rip

artiz

ione

soff

eren

ze e

inca

gli

Quo

ta so

ffer

enze

e in

cagl

i su

impi

eghi

al se

ttor

e / b

ranc

a

Prodotti tessili, cuoio,calzature 22,77% 32,30% 17,12% 18,82%

Edilizia e opere pubbliche 22,76% 5,69% 21,95% 5,90%Famiglie consumatrici 17,14% 2,77% 17,72% 2,74%Prodotti agricoltura,silvicoltura, ecc. 9,23% 20,06% 14,30% 29,31%

Prodotti alimentari,bevande, ecc. 7,04% 21,83% 10,54% 26,30%

Servizi del commercio 6,68% 2,31% 4,63% 1,73%Servizi degli alberghi epubblici esercizi 4,13% 6,12% 4,48% 6,63%

Altri prodotti industriali 2,98% 5,79% 2,96% 7,02%Altri 7,27% 7,38% 6,30% 3,19%Totale generale 100,00% 5,59% 100,00% 5,33%

Si osserva chiaramente un incremento della quota dello stock di sofferenze e incagli sul totale complessivo di sofferenze e incagli, per i settori di produzione abbigliamento e dei servizi del commercio, mentre si ridimensiona l’incidenza relativa del settore primario e della produzione di alimentari. I settori che presentano il maggior grado di rischiosità si confermano quelli della produzione di abbigliamento, della produzione di alimentari e dell’agricoltura; contenuta permane la rischiosità del credito alle famiglie consumatrici, con una quota di sofferenze e incagli sul credito alle stesse erogato del �,77%.

La dinamica delle sofferenze,7 degli incagli e dei pastdue, è il risultato della costante attenzione riservata alla valutazione del merito creditizio e alla gestione delle posizioni affidate, pur essendo ovviamente influenzata dalla congiuntura economica avversa.

6 Percentuali su valori nominali lordi, inclusivi degli interessi di mora maturati.7 LaBancanonhamaifattoricorsoacartolarizzazionedicreditinot performing.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

Si riportano di seguito i più significativi indicatori di rischiosità dei crediti della Banca alla data di chiusura dell’esercizio, che confermano, da una parte, la qualità del portafoglio crediti, dall’altra, una dinamica espansiva dei crediti anomali (con particolare riferimento agli incagli ed ai pastdue) fortemente fluttuante in quanto misurata su stocks di importo contenuto:

INDICATORI DI RISCHIOSITA’ 31/12/2009 31/12/2008Sofferenze lorde8 / Impieghi lordi 1,93% 2,28%Sofferenze nette / Impieghi netti 0,88% 1,18%

Incagli lordi / Impieghi lordi 3,18% 2,46%Incagli netti / Impieghi netti 2,89% 2,22%

Posizioni lorde scadute / Impieghi lordi 0,21% 0,22%Sofferenze nette / Patrimonio di bilancio 2,14% 2,96%

Tasso d’ingresso nuove sofferenze 13,35% 41,54%Variazione degli incagli lordi + 34,60% + 50,45%

Variazione delle posizioni lorde scadute + 2,86% - 47,27%

L’indicatore di incidenza delle sofferenze lorde sul totale impieghi clientela (1,93%), in flessione rispetto all’indice registrato alla chiusura dell’esercizio precedente, mostra, a conferma della qualità del credito della Banca, valori inferiori alla media del sistema bancario nazionale9 (�,�8%), delle BCC nazionali�0 (�,�0%), delle BCC federate di Puglia e Basilicata�� (�.84%) e del sistema bancario per le controparti residenti in Puglia�� (�,��%).E’ proseguita nel �009 da parte del Consiglio di Amministrazione la prudente politica di attenta e rigorosa valutazione delle sofferenze, così che, anche per effetto di complessive svalutazioni per oltre il ��% dell’aggregato lordo in linea capitale��, al �� dicembre �009 il rapporto sofferenze nette su impieghi netti si attesta allo 0,88%, ben al di sotto del �,0�% medio dell’intero sistema bancario�4, che pure si giova di ingenti operazioni di cartolarizzazione di crediti notperforming.L’indicatore degli incagli lordi su impieghi lordi al �� dicembre �009 (�,�8%) si posiziona ben al di sotto di quello medio della categoria�� (�,80%) e in linea con quello delle BCC federate di Puglia e Basilicata�� (�,�8%); la comparazione con quello medio del sistema bancario nazionale�7 (�,7�%) assume una significatività limitata in considerazione della circostanza che tale indice è riferito al �0/9/�009.8 Solo capitale. 9 Fonte ABI, dato riferito al 31 dicembre 2009.10 Fonte Federcasse, dato riferito al 31 dicembre 2009.11 Fonte Federazione BCC Puglia e Basilicata, dato riferito al 31 dicembre 2009.�2 Elaborazionesullabasedeidatireperitida“Statistichecreditizieprovinciali–Aggiornamentoa dicembre 2009”, sito Web Banca d’Italia, dato riferito al 31.12.2009.13 Gli interessi moratori vengono rilevati contabilmente solo al momento dell’eventuale incasso.14 Fonte ABI, dato riferito al 31 dicembre 2009.15 Fonte Federcasse, dato riferito al 31 dicembre 2009.�6 FonteFederazionedelleBanchediCreditoCooperativodiPugliaeBasilicata,datoriferitoal30 settembre 2009.17 Fonte ABI, dato riferito al 30 settembre 2009.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

3.3.3 La raccolta diretta

La raccolta diretta a fine esercizio aumenta di € 28,2 milioni (+12,24%). Si evidenzia l’ammontare, la variazione e la composizione della raccolta diretta da clientela per forma tecnica:

RACCOLTA DIRETTA(importi in migliaia di Euro) 31/12/2009 31/12/2008 Variazione

assolutavariazione

%

Conti correnti e depositi 210.949 164.486 46.463 + 28,25%Pronti contro termine passivi 0 1.462 - 1.462 - 100%Obbligazionidi cui: valutate al fair value

5.2490

10.2330

- 4.9840

- 48,71%0%

Certificati di deposito 42.509 54.319 - 11.810 - 21,74%TOTALE RACCOLTA DIRETTA 258.707 230.500 28.207 + 12,24%

La dinamica delle diverse forme tecniche di raccolta diretta esprime l’orientamento della clientela a privilegiare forme di deposito estremamente liquide nell’attuale fase di incertezza dei mercati.

La composizione percentuale della raccolta diretta da clientela risulta essere la seguente:

RACCOLTA DIRETTA 31/12/2009 31/12/2008 Variazione Conti correnti e depositi 81,54% 71,36% +10,18Pronti contro termine passivi 0% 0,63% - 0,63Obbligazioni 2.03% 4,44% - 2,41Certificati di deposito 16,43% 23,57% - 7,14TOTALE RACCOLTA DIRETTA 100,00% 100,00% -

Il costo medio della raccolta si è attestato all’�,�4% (nell’esercizio precedente 2,31%) e, segnatamente, all’1,17% sull’aggregato “c/c, depositi, certificati di deposito e pronti contro termine” e al �,9�% sui prestiti obbligazionari.

Si riporta, infine, la ripartizione della raccolta diretta per filiale di radicamento dei rapporti:

RACCOLTA DIRETTA PER SPORTELLO

(importi in migliaia di Euro)31/12/2009 31/12/2008 Variazione

assolutaVariazione

%

Locorotondo 178.818 159.919 + 18.899 +11,82%Cisternino 47.168 44.159 + 3.009 + 6,81%Martina Franca 16.699 13.540 + 3.159 +23,33%Pezze di Greco 16.022 12.882 + 3.140 +24,37%RACCOLTA DIRETTA 258.707 230.500 + 28.207 + 12,24%

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3.3.4 La raccolta indiretta da clientela

La raccolta indiretta a fine esercizio si riduce di € 28,9 milioni (-31,54%). Si evidenzia l’ammontare, la variazione e la composizione della raccolta diretta da clientela per forma tecnica:

Tipologie di raccolta indiretta18

(importi in migliaia di Euro) 31/12/2009 31/12/2008 Var.ne assoluta

Var.ne%

Fondi comuni d’investimento 7.436 8.145 - 709 - 8,70%Gestioni Patrimoniali 101 226 - 125 - 55,31%Titoli di Stato e obbligazioni 49.458 76.978 - 27.520 - 35,75%Titoli azionari 5.088 5.615 - 527 - 9,38%Prodotti assicurativo-finanziari e previdenz. 668 699 - 31 - 4,43%

RACCOLTA INDIRETTA 62.751 91.663 - 28.912 - 31,54%

mentre la distribuzione per filiale alla stessa data è sintetizzata come segue:

RACCOLTA INDIRETTA PER SPORTELLO

(importi in migliaia di Euro)31/12/2009 31/12/2008 Variazione

assolutaVariazione

%

Locorotondo 42.304 65.840 - 23.536 - 35,75%Cisternino 8.832 12.499 - 3.667 - 29,34%Martina Franca 3.715 5.598 - 1.883 - 33,64%Pezze di Greco 7.900 7.726 + 174 + 2,25%RACCOLTA INDIRETTA 62.751 91.663 - 28.912 - 31,54%

In ordine alla distribuzione tra risparmio amministrato e risparmio gestito, si osserva quanto segue:

Natura della raccolta indiretta19

(importi in migliaia di Euro) 31/12/2009 31/12/2008 Var.ne assoluta

Var.ne%

Risparmio amministrato 54.546 82.593 - 28.047 - 33,96%Risparmio gestito 8.205 9.070 - 865 - 9,54%RACCOLTA INDIRETTA 62.751 91.663 - 28.912 - 31,54%

Il risparmio amministrato, al �� dicembre �009, costituiva una quota dell’8�,9�% della raccolta indiretta (complementarmente, il gestito una quota del ��,08%).

Il risparmio amministrato costituito da Titoli di Stato italiani ammontava a 4�.��8 migliaia di Euro, e rappresentava il 74,�7% della complessiva raccolta indiretta, a conferma del contenuto profilo di rischio generalmente prescelto dalla nostra clientela.

18 Importi in migliaia di Euro, al costo di acquisto o sottoscrizione, ad eccezione delle GPM, valoriz-zate al mercato19 Importi in migliaia di Euro, al costo di acquisto o sottoscrizione, ad eccezione delle GPM, valoriz-zate al mercato

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

La raccolta netta di quote di fondi comuni d’investimento (gestiti da Aureo Gestioni S.G.R.p.A.) è stata negativa per 709 mila Euro, per effetto di nuove sottoscrizioni per 408 mila Euro e di rimborsi per �.��7 migliaia di Euro. Le GPM, prevalentemente a capitale protetto, sono gestite dalla stessa Aureo Gestioni S.G.R.p.A.

Lo shock dei tassi di mercato monetario, scesi a livelli ormai prossimi allo zero, registrato nel corso dell’esercizio ha provocato nella clientela una generalizzata disaffezione verso l’investimento in Buoni Ordinari del Tesoro (B.O.T.) e Certificati Zero Coupon (C.T.Z.), di fatto non rinnovati a scadenza, nonché in Certificati di Credito del Tesoro (C.C.T.), i cui rendimenti, come noto, sono indicizzati a quelli dei B.O.T. Peraltro, le perduranti incertezze sull’evoluzione dei tassi a medio-lungo termine hanno indotto la medesima ad avvicinarsi con estrema prudenza all’investimento in Buoni del Tesoro Poliennali (B.T.P.) e in obbligazioni corporate. In esito a tale scenario, si è verificato un sostanziale travaso di raccolta indiretta nella diretta, come innanzi illustrato costituita da forme particolarmente liquide e in grado di generare sicurezza nel risparmiatore.

3.3.5 La raccolta globale da clientela

La raccolta globale a fine esercizio è sostanzialmente stabile, come è dato rilevare dalla seguente tabella di sintesi:

RACCOLTA GLOBALE(importi in migliaia di Euro) 31/12/2009 31/12/2008 Var.ne

assolutaVar.ne

%Raccolta diretta 258.707 230.500 + 28.207 + 12,24%Raccolta indiretta 62.751 91.663 - 28.912 - 31,54%RACCOLTA GLOBALE 321.458 322.163 - 705 - 0,22%

Per effetto della dinamica innanzi descritta, il rapporto tra raccolta indiretta e raccolta diretta della banca si attesta al 24,25%, in flessione di 15,52 punti rispetto all’esercizio precedente. Permane lo strutturale divario rispetto alla media del sistema bancario (al �0 settembre �009, ��8,�%), e si rileva un sostanziale riavvicinamento al valore medio delle BCC.

3.3.6 La tesoreria e la finanza

Si riporta di seguito la composizione di portafoglio titoli alla data di chiusura dell’esercizio:

TITOLI DI PROPRIETA’ IN PORTAFOGLIO

(importi in migliaia di Euro)31/12/2009 31/12/2008 Var.ne

assolutaVar.ne

%

Titoli per negoziazione (HFT) 986 10.326 - 9.340 -90,45%Titoli disponibili per la vendita (AFS) 153.616 96.754 56.862 +58,77%TITOLI DI PROPRIETA’ 154.602 107.080 47.522 +44,38%

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

Le strategie di gestione del portafoglio titoli sono state finalizzate al sostanziale azzeramento del rischio di mercato del portafoglio di negoziazione, ridotto a livelli minimali, ed al contenimento del rischio di tasso generato dalla parte del portafoglio bancario costituito da titoli disponibili per la vendita (AFS).

I titoli di debito ammontano a complessivi ���.8�9 migliaia di Euro e rappresentano il 99,��% dell’intero portafoglio; gli stessi sono costituiti per il 98,�8% da titoli di Stato e la rimanente parte (�,��%) da titoli bancari. I titoli di capitale, in bilancio per 7�� mila Euro, pari allo 0,47% dell’intero portafoglio titoli di proprietà, sono costituiti per 7� mila Euro da azioni trattate su mercati regolamentati e per ��8 mila Euro da partecipazioni minoritarie in società ed enti, in prevalenza del sistema del credito cooperativo.

Non risultano impegnati titoli per operazioni di pronti contro termine.

Il portafoglio titoli della Banca esprime, al ��/��/�009, un rendimento a scadenza (YTM) dell’�,��%, una duration modificata pari a 1,53 e un VAR di �8� mila Euro. A chiusura dell’esercizio, la redditività complessiva del portafoglio titoli è risultata del 4,�0%, contro il budget annuale del 4,�7% e un risultato dell’esercizio precedente del �,90%.

La redditività di portafoglio determinata includendo la variazione, al lordo dell’effetto fiscale, della riserva relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, si riduce di soli � punti base, attestandosi al 4,�4% a conferma della competenza economica del risultato medesimo, espressione delle scelte gestionali dell’esercizio, e non certamente frutto di utili già a patrimonio iniziale.

A fine 2009, i crediti verso banche si attestano a 28.646 migliaia di Euro, con una diminuzione di ��.40� migliaia di Euro (- 4�,�7%) rispetto all’esercizio precedente. Gli stessi risultano costituiti da depositi a vista e in c/c per ��.��� migliaia di Euro, depositi in valuta per controvalore di ��� mila Euro e deposito vincolato per assolvimento obbligo di riserva obbligatoria per 4.9�4 migliaia di Euro.

Il rendimento medio del comparto è stato dell’�,07%, contro il 4,�8% dell’esercizio precedente. A causa del sensibile calo dei rendimenti sull’interbancario, durante l’esercizio è stata ottimizzata la gestione della liquidità, privilegiando maggiormente l’investimento in titoli di Stato quotati, in grado comunque di assicurare più elevata remunerazione e pronta liquidabilità in ipotesi di improvvise esigenze di liquidità della Banca.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

3.3.7 I derivati di copertura

Alla data di chiusura dell’esercizio la Banca aveva in essere un derivato di copertura contabile su un mutuo a tasso fisso per un valore negativo di �7 mila Euro esposto alla voce del passivo “60. Derivati di copertura” e quattro derivati di copertura gestionale su speculari mutui a tasso fisso per un valore negativo di 7 mila Euro, esposto alla voce del passivo “40. Passività finanziarie di negoziazione”. Le coperture sono state poste in essere al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di fairvalue dovute al rischio di tasso di interesse. I contratti derivati utilizzati sono stati del tipo “amortizinginterestrateswap”.

3.3.8 Le immobilizzazioni materiali e immateriali

Si riporta di seguito la composizione di dette immobilizzazioni alla data di chiusura dell’esercizio:

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI

(importi in migliaia di Euro)31/12/2009 31/12/2008 Var.ne

assoluta Var.ne

%

Terreni 103 103 - 0,00%Fabbricati 534 564 - 30 - 5,32%Mobili 54 94 - 40 - 42,55%Impianti e attrezzature elettroniche 280 348 - 68 - 19,54%Altre 7 10 - 3 - 30,00%Totale immobilizzazioni materiali 978 1.119 - 141 - 12,60%Licenze d’uso software 7 13 - 6 - 46,15%Totale immobilizzazioni immateriali 7 13 - 6 - 46,15%TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI 985 1.132 - 147 - 12,99%

Nell’esercizio la Banca non ha effettuato significative attività d’investimento in immobilizzazioni materiali e immateriali, per la cui movimentazione si fa rinvio alle corrispondenti tabelle di nota integrativa.

In considerazione dello sviluppo della Banca e delle connesse esigenze logistiche, durante l’esercizio è stato avviata la progettazione esecutiva del nuovo lay-out della filiale di Locorotondo e della sede. Si prevede a breve la consegna degli elaborati progettuali ed esecutivi, al fine di avviare la gara per l’affidamento dei lavori, al cui completamento la Banca potrà disporre di locali molto funzionali e in grado di soddisfare le aspettative dei soci e della clientela in genere, oltreché migliorare le condizioni di lavoro.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

3.3.9 I fondi a destinazione specifica: fondi per rischi e oneri

Si riporta di seguito la composizione dei fondi a destinazione specifica, di cui alla voce del passivo “120. Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi” esistenti alla data di chiusura dell’esercizio:

FONDI PER RISCHI E ONERI (importi in migliaia di Euro) 31/12/2009 31/12/2008 Var.ne

assolutaVar.ne

%Fondo beneficenza e mutualità 198 248 - 50 - 20,16%Fondo oneri per il personale 398 202 196 + 97,03%Controversie legali 17 17 - 0,00%TOTALE FONDI PER RISCHI E ONERI 613 467 146 + 31,26%

Il fondo oneri per il personale include la stima del premio di risultato e relativi oneri contributivi, spettante al personale dipendente delle � aree professionali e ai quadri direttivi in conformità alla contrattazione nazionale e integrativa in vigore, nonché l’onere stimato in conformità allo IAS �9 per premio di fedeltà che la Banca dovrà sostenere, negli anni futuri, in relazione all’anzianità di servizio del personale dipendente, anch’esso in forza della contrattazione nazionale e integrativa.

3.3.10 Il patrimonio netto e il patrimonio di Vigilanza

Il patrimonio netto contabile al ��/��/�009 ammonta a �4.�97 migliaia di Euro, che, confrontato col dato del ��/��/�008, risulta incrementato del 7,52% ed è così suddiviso:

PATRIMONIO NETTO(importi in migliaia di

Euro)31/12/2009 31/12/2008 Var.ne assoluta Var.ne

%

Capitale 16 16 - 0,00%Sovrapprezzi di emissione 805 710 95 + 13,38%

Riserve da valutazione 105 163 - 58 - 35,58%Riserve 49.174 46.498 2.676 + 5,75%Utile di esercizio 4.097 3.017 1.080 + 35,80%TOTALE PATRIMONIO NETTO 54.197 50.404 3.793 + 7,52%

Tra le “Riserve da valutazione” figura la riserva negativa relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, pari, al netto della fiscalità, ad euro 4 mila, nonché le riserve iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione pari a euro �09 mila. Il decremento rispetto al ��/��/�008 è connesso alle variazioni di fairvalue, al netto dell’effetto fiscale, delle attività finanziarie disponibili per la vendita, contabilizzate nell’esercizio 2009.

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

Le “Riserve” includono le Riserve di utili (riserva legale), nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle riserve da valutazione.

Il patrimonio netto di bilancio, per effetto dell’incremento conseguibile con l’utile d’esercizio che si proporrà di accantonare a riserva, della movimentazione della riserva da valutazione titoli disponibili per la vendita, e, in misura strutturalmente marginale, per effetto dell’intervenuto ingresso di nuovi soci, potrà attestarsi, con l’approvazione del bilancio e della proposta di riparto sottoposti all’odierna assemblea, a ��.8�4 migliaia di Euro e il patrimonio di Vigilanza si attesterebbe a ��.8�8 migliaia di Euro.

Il patrimonio di vigilanza risulta così composto:

Patrimonio di vigilanza(importi in migliaia di Euro) 31/12/2009 31/12/2008 Var.ne assoluta Var.ne

%

Patrimonio di base 53.709 49.888 3.821 + 7,66%Patrimonio supplementare 109 136 - 27 -19,85%Elementi da dedurre dal patrimonio di base e supplementare

- -

Patrimonio di vigilanza 53.818 50.024 3.794 + 7,58%

Quanto ai requisiti prudenziali di vigilanza, il coefficiente di capitale complessivo (total capital ratio) si attesta al 4�,�0% (rispetto al �8,�8% del 31/12/2008), valore di gran lunga superiore al coefficiente minimo di solvibilità dell’8% richiesto dalla regolamentazione di Vigilanza, mentre il rapporto tra patrimonio di vigilanza di base e il totale delle attività di rischio ponderate (tier1capitalratio) risulta pari al 4�,��% (rispetto al �8,�8% del ��/��/�008). L’eccedenza patrimoniale complessiva ammonta, pertanto, a 4�.8�� migliaia di Euro, a conferma dell’estrema solidità patrimoniale della Banca.

3.4 I risultati economici di periodo

3.4.1 Il margine di interesse

Si rappresenta di seguito la composizione del margine d’interesse, confrontata con quella dell’esercizio precedente:

Margine di interesse(importi in migliaia di Euro) 2009 2008 Variazione

assolutaVariazione

%10. interessi attivi e proventi assimilati 11.123 15.011 - 3.888 - 25,90%20. interessi passivi e oneri assimilati - 2.968 - 5.017 2.049 - 40,84%

30. margine di interesse 8.155 9.994 - 1.839 - 18,40%

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

La sensibile riduzione del margine d’interesse è determinata dalla drastica riduzione della forbice, cha passa dal �,��% al �,49%; tale aspetto è solo parzialmente compensato dal notevole incremento dei volumi intermediati.

Quanto alla forbice complessiva, si evidenzia che essa è negativamente influenzata dalla forbice clientela, che passa dal 4,84% al 4,67%, e dalla dinamica flettente del rendimento finanziario, che passa dal 4% al 3,61%. Più specificamente, come già in precedenza riferito, il rendimento del portafoglio titoli passa dal �,90% al 4,�0% e quello dell’interbancario dal 4,�8% all’�,07%.

3.4.2 Il margine di intermediazione

Di seguito la composizione del margine d’intermediazione, confrontata con quella dell’esercizio precedente:

Margine di intermediazione(importi in migliaia di Euro) 2009 2008 Variazione

assolutaVariazione

%30. margine di interesse 8.155 9.994 - 1.839 - 18,40%40. commissioni attive 1.939 2.089 - 150 - 7,18%50. commissioni passive - 319 - 361 + 42 - 11,63%60. commissioni nette 1.620 1.728 - 108 - 6,25%70 dividendi e proventi simili 9 59 - 50 - 84,75%80. risultato netto dell’attività di negoziazione - 84 - 1.581 + 1.497 - 94,69%

90. risultato netto dell’attività di copertura - 1 - 9 + 8 - 88,89%

100. Utili (perdite) da cessione oriacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita

2.751 1.209 + 1.542 + 127,54%

110. risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al

fair value - 1 - 3 + 2 - 66,67%

120. Margine di intermediazione 12.449 11.397 + 1.052 + 9,23%

Il margine d’intermediazione registra un significativo incremento, nonostante la descritta flessione del margine d’interesse, grazie al sensibile apporto della gestione titoli e, in particolare, per effetto della minor perdita da negoziazione, cha passa da �.�8� migliaia di Euro a 84 mila Euro, e del maggior utile da cessione di titoli disponibili per la vendita, cha passa da �.�09 migliaia di Euro a �.7�� migliaia di Euro. Marginale risulta la flessione delle commissioni nette, causata prevalentemente dalle minori commissioni attive da raccolta ordini, che si attestano a �4� mila Euro (- �4 mila Euro), dalle minori commissioni attive da mantenimento quote di fondi comuni d’investimento, che si attestano a 47 mila Euro (- �� mila Euro), dalle minori commissioni attive di gestione depositi a risparmio, pari

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a 97 mila Euro (- 40 mila Euro), flessione questa dovuta alla convenzione di addebito di spese su depositi a risparmio nei limiti degli interessi liquidati, con conseguente intangibilità del capitale, cui si contrappongono maggiori ricavi commissionali per intermediazione di contratti di leasing di Banca Agrileasing S.p.A. e di prestiti personali e finanziamenti diversi di Agos S.p.A., complessivamente pari a �� mila Euro (+ �� mila Euro).

Alla descritta dinamica concorre, altresì, la sensibile flessione delle commissioni attive su conti correnti, cha passano da 847 mila Euro a 7�� mila di Euro, per effetto della eliminazione della “spesa di gestione fido” con decorrenza �° gennaio �009.

Le commissioni passive beneficiano della cessazione del servizio di gestione del portafoglio di proprietà a tasso obiettivo delegata a Iccrea Banca S.p.A., cui per l’esercizio precedente era stata riconosciuta una commissione di �� mila Euro.

Per effetto della diversa struttura dei proventi operativi innanzi descritta, il rapporto margine di interesse / margine di intermediazione si attesta al ��,��%, contro l’87,70% dell’esercizio precedente.

3.4.3 Il risultato netto della gestione finanziaria

Risultato netto della gestione finanziaria

(importi in migliaia di Euro)2009 2008 Variazione

assolutaVariazione

%

120. margine di intermediazione 12.449 11.397 + 1.052 + 9,23%

130. rettifiche/riprese di valore per deterioramento di :

a) creditid) altre operazioni finanziarie

- 168- 7

- 861 - 115

+ 693+ 108

- 80,49%- 93,91%

140. Risultato netto della gestione finanziaria 12.274 10.421 + 1.853 + 17,78%

Il risultato netto della gestione finanziaria beneficia delle minori rettifiche nette per deterioramento di crediti e per passività potenziali su garanzie rilasciate.

In particolare, le richiamate rettifiche nette su crediti, complessivamente ammontanti a 168 mila Euro, accolgono complessive rettifiche analitiche di valore, incluse le perdite di attualizzazione, per 89� mila Euro, le riprese valutative, incluse le riprese derivanti da recuperi di attualizzazione, per �70 mila Euro e le riprese da incasso per ��7 mila Euro. Le stime sono state effettuate con i consueti criteri prudenziali e tengono conto dell’effetto di attualizzazione dei flussi di recupero attesi; le stime analitiche delle perdite

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su crediti hanno riguardato non solo le sofferenze e gli incagli, ma anche le posizioni caratterizzate da “inadempimenti persistenti” (cc. dd. pastdue).

Lo stanziamento su garanzie rilasciate è riferito alla stima analitica delle passività potenziali su crediti di firma appostati a incaglio.

3.4.4 I costi operativi

I costi operativi(importi in migliaia di Euro) 2009 2008 Variazione

assolutaVariazione

%

150. spese amministrativea) spese per il personaleb) altre spese amministrative

- 7.447- 4.716- 2.731

- 6.871- 4.180- 2.691

- 576- 536- 40

+ 8,38%+ 12,82%+ 1,49%

160. Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri - 293 - 140 - 153 + 109,29%

170. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali - 186 - 207 + 21 - 10,14%

180. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali - 6 - 4 - 2 + 50%

190. Altri oneri/proventi di gestione 625 565 + 60 + 10,62%200. Costi operativi - 7.307 - 6.657 - 650 + 9,76%

L’incremento dei costi operativi è sostanzialmente originato dalla dinamica del costo del personale e degli accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri, mentre pressoché stabili si presentano le altre spese amministrative al netto degli altri proventi di gestione, questi ultimi principalmente per recuperi di imposte, tasse, spese postali e diverse.

La dinamica del costo del personale è influenzata sia da incrementi delle spese per stipendi e relativi oneri contributivi, che si attestano a �.9�4 migliaia di Euro (+ �4,08%), cui concorre in prevalenza l’aumento di tre unità nell’organico aziendale, attuato tra gennaio e aprile �009, oltre ad avanzamenti di livelli retributivi, sia l’incremento degli altri benefici a favore dei dipendenti, complessivamente pari a ��7 mila Euro (+ �7,�4%), cui si contrappone la sensibile riduzione dell’accantonamento del trattamento di fine rapporto, nell’esercizio pari a 106 mila Euro, determinato con metodologia attuariale in conformità allo IAS �9 (- �8,7�%).

Nel costo del personale sono inclusi compensi agli amministratori per �90 mila Euro (+ 9,80%) ed ai sindaci per 8� mila Euro (+ �,�%).

Per una più chiara comprensione dell’andamento del costo del personale, si segnala che, diversamente dall’esercizio precedente, per una più corretta rappresentazione in bilancio, il costo del premio incentivante al personale

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delle tre aree professionali e quadri direttivi è stato iscritto tra i costi del personale, alla voce “150a. spese per il personale” anziché nella voce “160. accantonamentinettiaifondiperrischieoneri”, per un importo di �70 mila Euro (+ 21,43%). Inoltre, ai fini del puntuale rispetto del principio della competenza economica, l’onere stimato per premio di risultato spettante al personale delle tre aree professionali e quadri direttivi e il compenso riconosciuto ai quadri direttivi per prestazioni significativamente eccedenti il normale orario di lavoro sono stati imputati al conto economico dell’esercizio, rispettivamente, alla voce “160. accantonamentinettiaifondiperrischieoneri” e alla voce “150a. spese per il personale”, mentre fino all’esercizio precedente, in considerazione delle difficoltà del processo di stima, erano stati imputati al conto economico “per cassa”. Conseguentemente, il conto economico dell’esercizio accoglie tali emolumenti e connessi oneri contributivi, sia relativi al �008 (��� mila Euro) che al �009 (�4� mila Euro).

Nell’ambito di una sostanziale stabilità delle altre spese amministrative, si segnalano, quali più significative variazioni, l’aumento delle spese per servizi affidati a terzi (segnatamente, servizi di visure), complessivamente ammontanti a �0� mila Euro (+ ��,90%), l’aumento delle spese per manutenzioni, che si attestano a 9� mila Euro (+ 40%), l’aumento delle spese postali, telefoniche e di corriere che sono pari a ��� mila Euro (+ �8,8�%), cui si contrappone la diminuzione delle spese per pubblicità e sponsorizzazioni, complessivamente pari a �94 mila Euro (- �7,88%), sostenute, oltre che per la valorizzazione dell’immagine della Banca e dei suoi servizi, anche per la creazione di valore per il territorio.

Il rapporto cost/income ratio20 cifra il �9,8�% (a chiusura dell’esercizio precedente: 60,30%). Tale riduzione è stata conseguita grazie all’attenta politica di contenimento delle spese, ed assume particolare significatività se confrontato con il valore medio dell’indicatore per il sistema del credito cooperativo (�7,�% al �0 giugno �009, in aumento rispetto al ��,8% registrato dalla categoria a fine 2008).

3.4.5 L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte

Per effetto delle varie componenti reddituali finora descritte, l’utile dell’operatività corrente prima delle imposte si attesta a 4.9�7 migliaia di Euro, così registrando un incremento di �.�04 migliaia di Euro, quindi del ��%, rispetto all’esercizio precedente.

3.4.6 L’utile d’esercizio

L’esercizio si chiude con un utile netto di € 4.097.325, determinato dopo aver scontato imposte di competenza per € 869.857.

RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

20 Rapporto tra spese amministrative e margine di intermediazione.

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Il risultato reddituale così conseguito, in aumento del ��,79% rispetto all’esercizio precedente, permette alla BCC di Locorotondo di distinguersi rispetto all’andamento reddituale del resto del sistema bancario e del sistema delle credito cooperativo, che – sulla base delle prime indicazioni - starebbero chiudendo bilanci con utili mediamente in flessione del 50% rispetto al �008.

Il R.O.E. si attesta all’8,�8%, in aumento rispetto al �,�7% registrato nell’esercizio precedente.

Con grande soddisfazione rileviamo che si conferma vincente, anche in una fase congiunturale particolarmente delicata come quella attuale, l’equilibrato connubio tra la costante e concreta attuazione dei principi del mutualismo bancario, da una parte, e dei principi di sana e prudente gestione, dall’altra, che inscindibilmente connotano il nostro modo di fare banca.

RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

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3.5 Gli indicatori fondamentali di operatività

Si riportano di seguito i più significativi indici economici, finanziari e di produttività dell’impresa bancaria:

2009 2008 2007 2006

Indici di bilancio (%)Impieghiclientela/totaleattivo 41,14% 43,94% 42,23% 39,88%Raccoltadirettaconclientela/totaleattivo 80,90% 80,12% 79,84% 81,30%Impieghiclientela/raccoltadirettaclientela 50,86% 54,85% 52,90% 49,06%Raccoltaindiretta/Raccoltadiretta 24,25% 39,77% 43,38% 37,59%Raccoltagestita/raccoltaindiretta 13,08% 9,89% 13,72% 19,67%Raccoltaamministrata/raccoltaindiretta 86,92% 90,11% 86,28% 80,33%Patrimonionetto/totaleattivo 16,95% 17,52% 17,41% 16,52%Indici di redditività (%)Utilenetto/patrimonionettoalnettoutile(ROE) 8,18% 6,37% 8,61% 9,28%

Utilenetto/totaleattivo(ROA) 1,28% 1,05% 1,38% 1,40%Costioperativi/marginediintermediazione 58,70% 58,41% 56,16% 55,78%Speseamm.tive/margineintermediazione 59,82% 60,30% 57,05% 56,84%Margineinteresse/margineintermediazione 65,51% 87,70% 84,05% 83,89%Commissioninette/margineintermediazione 13,01% 15,16% 14,96% 15,92%Margined’interesse/totaleattivo 2,55% 3,47% 3,45% 3,22%Margined’intermediazione/totaleattivo 3,89% 3,96% 4,10% 3,83%Indici di rischiosità (%)Sofferenzenette/Creditivs.clientelanetti 0,88% 1,18% 1,16% 1,24%Sofferenzenette/Patrimonionetto 2,14% 2,96% 2,80% 3,00%Rettifichedivaloreaccumulatesucreditiinsofferenza/creditiinsofferenzalordi 55,24% 49,51% 52,88% 50,15%

Rettifichedivaloreaccumulatesucreditiincagliati/incaglilordi 11,20% 11,55% 9,88% 6,67%

Indici di produttività (Euro/000)Raccolta diretta per dipendente 4.881 4.610 4.256 4.437Raccolta globale per dipendente 6.065 6.443 6.102 6.104Impieghiaclientelaperdipendente 2.482 2.228 2.251 2.177Margine di interesse per dipendente 154 200 184 175Margine di intermediazione per dipendente 235 228 219 209Costo medio del personale 89 79 75 69Totale costi operativi per dipendente 138 133 123 117

RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

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4. INFORMAZIONI SULL’AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA AI SENSI DEL D.LGS N. 196 DEL 30/6/2003

La Banca, in ossequio a quanto previsto dal D.Lgs. �0 giugno �00�, n. �9�, Codice per la protezione dei dati personali, ha provveduto, nel corso dell’esercizio �009, all’aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza entro i termini di legge. Tale documento, in ossequio alla regola �9 dell’allegato B del citato decreto legislativo n. �9�/�00� contiene, tra l’altro, l’analisi dei rischi, le disposizioni sulla sicurezza dei dati e sulla distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell’ambito delle strutture preposte al trattamento dei dati stessi.

Inoltre, per quanto riguarda l’esercizio in corso, la Banca ha provveduto in data �� marzo �0�0 all’aggiornamento del predetto documento nei termini previsti dal menzionato Codice.

5. FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO

Non si ravvisano fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio.

6. ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO

Le attività di ricerca e sviluppo, considerate le ridotte dimensioni aziendali, sono precipuamente svolte dalle varie componenti del sistema del Credito Cooperativo, sia con riferimento a progetti di natura istituzionale, che a progetti commerciali per la realizzazione di nuovi prodotti e servizi distribuibili tramite la rete delle Banche di Credito Cooperativo.

Tra i progetti di natura istituzionale di indubbia rilevanza per i possibili impatti sul posizionamento della nostra BCC, si segnala la partecipazione del Sistema del Credito Cooperativo alla recente costituzione del Comitato promotore della Banca del Mezzogiorno S.p.A. Il Comitato promotore, costituito da �� componenti del sistema della cooperazione di credito, del sistema imprenditoriale e delle istituzioni, vede la partecipazione di 8 rappresentanti del Sistema del Credito Cooperativo, tra i quali è stato designato il Presidente, a conferma del ruolo riservato alle BCC meridionali nella realizzazione e gestione del progetto. La costituenda Banca, sulla base delle definite linee progettuali, opererà con la rete delle banche e delle istituzioni che aderiscano all’iniziativa e potrà stipulare apposite convenzioni con la società Poste Italiane S.p.A. Il ruolo della Banca del Mezzogiorno sarà, per almeno cinque anni, quello di istituzione finanziaria

RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

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di secondo livello, sostenendo progetti di investimento nel Mezzogiorno e promuovendo in particolare il credito alle piccole e medie imprese.

Di indubbia valenza strategica è altresì il progetto di sistema, sul quale abbiamo relazionato in occasione dei precedenti appuntamenti assembleari, relativo alla costituzione del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI), strumento concepito e realizzato secondo una visione e una metodologia mutualistiche, il cui avvio resta subordinato al completamento del complesso iter autorizzativo in corso.

7. PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico prospettico statunitense, pur con la necessaria prudenza suggerita dal perdurare di una crisi che può considerarsi tutt’altro che superata, sembra volgere al meglio, considerato che la Federal Reserve (Fed) ha recentemente rivisto al rialzo le aspettative di crescita, per i prossimi anni compresa tra + �,8 e + �,� per cento nel �0�0 e tra + �,4 e + 4,� per cento nel �0��. Contestualmente, alcuni indicatori congiunturali, tra i quali l’indice FED di Philadelphia, ad inizio del �0�0 sono stati migliori delle attese. Le misure di stimolo adottate dal governo continuano indubbiamente a fornire un sostegno determinante, anche se il recente aumento del tasso ufficiale di sconto da 0,50 a 0,75 per cento da parte della Banca Centrale americana è stato interpretato da molti operatori come un segnale di rientro anticipato dalla strategia di politica monetaria espansiva.

Stando all’ultimo aggiornamento da parte della Commissione europea, nel �0�0 il PIL dovrebbe crescere dello 0,7 per cento sia nella UE che in Italia e nell’intera Eurozona. Anche le proiezioni sull’inflazione restano in gran parte immutate all’�,4 per cento nell’UE e all’�,� per cento nell’area Euro, mentre per l’Italia è previsto un tasso d’inflazione più elevato, stimato all’�,7 per cento. Tuttavia, come risulta chiaramente dagli ultimi sviluppi sui mercati finanziari, tali proiezioni rimangono incerte. I dubbi esposti in premessa e riguardanti la crisi di Grecia, Spagna, Irlanda e Portogallo ed i costi del possibile intervento europeo e le possibili conseguenze sui mercati dei titoli di stato e dei cambi possono determinare una revisione al ribasso delle previsioni di crescita per il �0�0.

Dopo un difficoltoso 2009, il 2010 si presenta dunque come un anno comunque pieno di insidie e di problematicità di complessa soluzione. L’esplosione del caso Grecia che ripropone con forza il tema dell’indebitamento degli Stati sovrani, la contestuale necessità di sostenere la crescita economica, ancorché molto debole, l’implementazione delle strategie di exit strategy da parte delle banche centrali al fine di ridurre la liquidità sul mercato,

RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

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l’elevato livello di disoccupazione che sta rallentando l’andamento dei consumi, il livello dei tassi d’interesse ai minimi storici, che comprime inesorabilmente i margini del sistema bancario, sono tutti aspetti che rendono ardua qualsiasi ragionevole previsione.

In un clima d’incertezza non molto dissimile da quello attuale, il Consiglio di Amministrazione ha approvato nel luglio scorso il piano strategico triennale �009-�0��, ispirato da un approccio particolarmente prudente e conservativo.

In conformità a detto piano, per l’esercizio �0�0 prevediamo un aumento dei saldi medi degli impieghi a clientela del �,�%, della raccolta diretta del 3% e della raccolta indiretta del 5%. Sotto il profilo economico, il margine d’interesse è atteso in ulteriore flessione di oltre 500 mila Euro, né è possibile prevedere utili da gestione titoli in misura analoga a quella conseguita nel �009. In considerazione di tale scenario prospettico, andrà ragionevolmente rivista al ribasso la previsione di utile netto di �.8�4 migliaia di Euro formulata in sede di pianificazione strategica per l’esercizio in corso, che prevediamo possa attestarsi a circa �.�00 migliaia di Euro, in assenza di inversione della dinamica dei tassi di mercato e fatti salvi gli effetti di ricomposizione dell’attivo finanziario a favore di una duration più elevata rispetto a quella attuale. In tale ultima ipotesi, con una equilibrata politica di allungamento delle scadenze dei titoli attuabile nell’immediato futuro, l’utile netto si attesterebbe a circa �.7�0 migliaia di Euro.

Riteniamo che la Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo debba comunque confermare la sua strategia mirata a sostenere l’economia del territorio in cui opera, non facendo mancare, in funzione anticiclica, il suo supporto creditizio a favore dei piccoli operatori economici locali e delle famiglie, forte del proprio modello di prossimità che vuol dire percezione diretta dei bisogni e delle caratteristiche peculiari del suo territorio, maggiore efficienza nell’allocazione delle risorse, minor rischio.

Al contempo, la forte fidelizzazione di soci e clienti impegnerà la Banca a qualificare ulteriormente il suo ruolo di facilitatore per l’assunzione consapevole di rischi finanziari da parte dei propri clienti, privilegiando l’offerta di prodotti di risparmio e finanziari a contenuto profilo di rischio.

RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

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8. CONCLUSIONI

Signori Soci,

siamo giunti al termine del nostro mandato. I positivi risultati patrimoniali e reddituali conseguiti ci confortano circa la validità delle strategie gestionali adottate. E il legame così profondo che Voi Soci dimostrate di avere con la Banca è la più gratificante testimonianza dell’apprezzamento del nostro operato. A Voi tutti, che avete collaborato all’ottenimento di così importanti risultati, vada la nostra più sincera gratitudine.

Un vivo ringraziamento vogliamo esprimere al Direttore e ai Funzionari della filiale Banca d’Italia di Bari, al Presidente, al Direttore e al Personale della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Puglia e Basilicata e del Co.Se.Ba., e alle strutture centrali di categoria per la disponibilità sempre dimostrataci e la fattiva collaborazione.

Ringraziamo il Direttore Generale e il Personale per i risultati conseguiti dalla Banca e il Collegio Sindacale per le attività effettuate nel rispetto dei propri compiti istituzionali.

Vi invitiamo, quindi, ad approvare – udita la presente relazione e quella del Collegio Sindacale - il Bilancio al �� dicembre �009, e ad approvare il seguente riparto dell’utile netto d’esercizio, pari a € 4.097.325, proposto in conformità alle norme di Legge e di Statuto:

- alla Riserva Legale € 3.724.405- al Fondo Mutualistico per lo Sviluppo

della Cooperazione € 122.920- al Fondo di Beneficenza e Mutualità € 250.000

Il Consiglio di Amministrazione

RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

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RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

BILANCIO

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STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31.12.2009 31.12.200810. Cassa e disponibilità liquide 1.567.491 2.170.20120. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 985.656 10.325.87530. Attività finanziarie valutate al fair value 112.425 137.04040. Attività finanziarie disponibili per la vendita 153.616.167 96.753.87660. Crediti verso banche 28.645.612 49.048.23070. Crediti verso clientela 131.454.368 126.281.611

110. Attività materiali 977.874 1.119.160120. Attività immateriali 6.688 12.651

di cui: - avviamento - -

130. Attività fiscali 377.174 571.710 a) correnti - 163.203 b) anticipate 377.174 408.507

140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 82.144 79.207150. Altre attività 1.953.639 1.177.919

Totale dell'attivo 319.779.238 287.677.480

Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2009 31.12.200810. Debiti verso banche - 76.03820. Debiti verso clientela 210.949.196 165.947.58830. Titoli in circolazione 47.758.569 64.552.21140. Passività finanziarie di negoziazione 7.290 6.80960. Derivati di copertura 66.675 52.13580. Passività fiscali 230.680 254.412

a) correnti 105.268 23.493 b) differite 125.412 230.919

100. Altre passività 4.106.485 4.168.730110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.849.926 1.748.342120. Fondi per rischi e oneri: 612.986 466.812

a) quiescenza e obblighi simili - - b) altri fondi 612.986 466.812

130. Riserve da valutazione 104.744 162.976160. Riserve 49.174.282 46.497.470170. Sovrapprezzi di emissione 804.736 710.382180. Capitale 16.344 16.244200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 4.097.325 3.017.331

Totale del passivo e del patrimonio netto 319.779.238 287.677.480

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STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO

CONTO ECONOMICO

31.12.2009 31.12.200810. Interessi attivi e proventi assimilati 11.123.452 15.011.15920. Interessi passivi e oneri assimilati (2.967.704) (5.017.157)30. Margine di interesse 8.155.748 9.994.00240. Commissioni attive 1.939.219 2.089.16550. Commissioni passive (319.469) (361.284)60. Commissioni nette 1.619.750 1.727.88170. Dividendi e proventi simili 8.884 59.24580. Risultato netto dell'attività di negoziazione (84.138) (1.581.037)90. Risultato netto dell'attività di copertura (623) (9.263)

100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 2.750.970 1.208.521 a) crediti - - b) attività finanziarie disponibili per la vendita 2.750.970 1.208.521 c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - d) passività finanziarie - -

110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (1.114) (2.511)120. Margine di intermediazione 12.449.477 11.396.838130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (174.981) (975.787)

a) crediti (168.457) (860.612) b) attività finanziarie disponibili per la vendita - - c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - d) altre operazioni finanziarie (6.524) (115.175)

140. Risultato netto della gestione finanziaria 12.274.496 10.421.051150. Spese amministrative: (7.447.234) (6.872.302)

a) spese per il personale (4.715.911) (4.179.772) b) altre spese amministrative (2.731.323) (2.692.530)

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (292.928) (140.000)170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (186.227) (207.349)180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (5.963) (3.674)190. Altri oneri/proventi di gestione 625.008 566.532200. Costi operativi (7.307.344) (6.656.793)240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 30 (1.714)250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 4.967.182 3.762.544260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (869.857) (745.213)270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 4.097.325 3.017.331290. Utile (Perdita) d'esercizio 4.097.325 3.017.331

Voci

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7�

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

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Acquisto azioni proprie

Distribuzione straordinaria dividendi

Variazione strumenti di capitale

Derivati su proprie azioni

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Esistenze al 31.12.2007

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Esistenze all' 1.1.2008

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Patrimonio netto al 31.12.2008

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Redditività complessiva esercizio 31.12.2008

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RENDICONTO FINANZIARIO

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

10. Utile (Perdita) d'esercizio 4.097.325 3.017.331Altre componenti reddituali al netto delle imposte

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita (58.232) 364.774110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (58.232) 364.774120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 4.039.093 3.382.105

31.12.2009 31.12.2008Voci

Nella voce "utile (perdita) 'esercizio" figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto economico

Nelle voci relative alle "altre componenti reddituali al netto delle imposte" figurano le variazioni di valore delle attivitàregistrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione al netto della fiscalità.

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7�

RENDICONTO FINANZIARIO Metodo indiretto

31.12.2009 31.12.20081. Gestione 5.757.788 3.949.378 - risultato d'esercizio (+/-) 4.097.325 3.017.331 - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) (10.358) (91.476) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (52.136) 12.907 - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 282.356 974.710 - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 192.191 211.022 - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 729.618 579.690 - imposte e tasse non liquidate (+) 99.706 - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - altri aggiustamenti (+/-) 419.086 (754.806)2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (33.115.086) (14.682.907) - attività finanziarie detenute per la negoziazione 9.413.346 65.812.343 - attività finanziarie valutate al fair value 23.893 22.542 - attività finanziarie disponibili per la vendita (57.066.674) (60.867.252) - crediti verso banche: a vista 20.659.105 (20.873.201) - crediti verso banche: altri crediti (265.371) 13.851.663 - crediti verso clientela (5.232.150) (12.597.522) - altre attività (647.235) (31.480)3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 26.790.707 11.713.520 - debiti verso banche: a vista (76.038) 76.038 - debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela 45.001.608 2.952.882 - titoli in circolazione (16.832.388) 10.507.852 - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività (1.302.475) (1.823.252)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (566.591) 979.991B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO1. Liquidità generata da 8.884 - - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni 8.884 - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d'azienda2. Liquidità assorbita da (48.937) (141.047) - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali (48.937) (131.207) - acquisti di attività immateriali (9.840) - acquisti di rami d'azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (40.053) (141.047)C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie 94.454 58.753 - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità (90.520) (112.637)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 3.934 (53.884)LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (602.710) 785.060

LEGENDA(+) generata(-) assorbita

RICONCILIAZIONE

31.12.2009 31.12.2008Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.170.201 1.385.141Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (602.710) 785.060Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambiCassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.567.491 2.170.201

A. ATTIVITA' OPERATIVA Importo

Voci di bilancio Importo

RENDICONTO FINANZIARIO

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NOTA INTEGRATIVA

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NOTA INTEGRATIVA

NOTA INTEGRATIVA

PARTE A - Politiche contabili

PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale

PARTE C - Informazioni sul conto economico

PARTE D – Redditività complessiva

PARTE E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

PARTE F - Informazioni sul patrimonio

PARTE G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

PARTE H - Operazioni con parti correlate

PARTE I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

PARTE L – Informativa di settore

IdaticontenutinelletabellediNotaIntegrativasonoespressiinmigliaia di euro.

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE A - POLITICHE CONTABILI

A.1 – PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio dell’esercizio �009 è redatto in applicazione dei principi contabili internazionali - International Accounting Standards (IAS) e International FinancialReporting Standards (IFRS) - emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell’International Financial ReportingInterpretationsCommittee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea e in vigore alla data di redazione del bilancio, in quanto omologati dalla Commissione Europea con i seguenti Regolamenti attuativi:

Reg. n. �7��/�00� del �9.9.�00�, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��� del ��.�0.�00�Reg. n. 707/�004 del �.4.�004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��� del �7.04.�004Reg. n. �08�/�004 del �9.��.�004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��� del 09.��.�004Reg. n. ����/�004 del �9.��.�004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �9� del ��.��.�004Reg. n. ���7/�004 del �9.��.�004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �9� del ��.��.�004Reg. n. ���8/�004 del �9.��.�004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �94 del ��.��.�004Reg. n. ���/�00� del 4.�.�00�, pubblicato sulla G. U. dell’Unione europea L 4� del ��.0�.�00�Reg. n. �07�/�00� del 7.7.�00�, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �7� del 08.07.�00�Reg. n. �7��/�00� del ��.�0.�00�, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �8� del ��.�0.�00�Reg. n. �8�4/�00� del ��.��.�00�, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �99 del ��.��.�00�Reg. n. �9�0/�00� dell’ 8.��.�00�, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �0� del �4.��.�00�Reg. n. ��0�/�00� del ��.��.�00�, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��7 del ��.��.�00�Reg. n. �08/�00� del ��.�.�00�, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �4 del �7.�.�00�Reg. n. 708/�00� del 8.�.�00�, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��� del 9.�.�00�Reg. n. ���9/�00� del 8.9.�00� pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �47 9.9.�00�Reg. n. ��0/�007 del �.�.�007 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �4� �.�.�007Reg. n. �004/�008 del ��.�0.�008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �7� ��.�0.�008Reg. n. ����/�008 del �.��. �008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��0 �9.��.�008Reg. n. ���0/�008 del �0.��.�008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��8 �7.��.�008Reg. n. ����/�008 del ��.��.�008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��8 �7.��.�008Reg. n. ����/�008 del ��.��.�008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��8 �7.��.�008Reg. n. ����/�008 del ��.��.�008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��8 �7.��.�008Reg. n. ��74/�008 del �7.��.�008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��9 �8.��.�008Reg., n. ��/�009 del ��.�.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �7 ��.�.�009Reg. n. �9/�009 del ��.�.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �� �4.�.�009Reg. n. 70/�009 del ��.�.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �� �4.�.�009Reg. n. ��4/�009 del ��.�.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 80 del ��.�.�009Reg. n. 4�0/�009 del 4.�.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��9 del �.�.�009Reg. n. 494/�009 del �.�.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �49 del ��.�.�009Reg. n. 49�/�009 del �.�.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �49 del ��.�.�009Reg. n. ���/�009 del ��.7.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �9� del ��.7.�009Reg. n. 8�4/�009 del 9.9.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L ��9 del �0.9.�009Reg. n. 8�9/�009 del ��.9.�009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L �44 del ��.9.�009

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NOTA INTEGRATIVA

L’applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al “quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (c.d. framework), con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell’informazione.

Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. ��� del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” 1° aggiornamento del �8 novembre �009, si è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IFRS in Italia predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.).

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla presente nota integrativa; è corredato dalla relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione della Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo.

I conti in bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale.

Il bilancio di esercizio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale e facendo riferimento ai principi generali di redazione di seguito elencati:

- competenza economica;

- continuità aziendale;

- comprensibilità dell’informazione;

- significatività dell’informazione (rilevanza);

- attendibilità dell’informazione (fedeltà della rappresentazione; prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica; neutralità dell’informazione; completezza dell’informazione; prudenza nelle stime);

- comparabilità nel tempo;

- divieto di compensazione di partite salvo quanto espressamente ammesso.

Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di compilazione di cui alla circolare della Banca d’Italia n. ��� del ��/��/�00�, �° aggiornamento del �8 novembre �009.

Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa.

Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di euro, mentre la nota integrativa, quando non diversamente indicato, è espressa in migliaia di euro. A fini comparativi gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrativa riportano anche i dati relativi all’esercizio precedente.

Con l’emanazione della citata Circolare ���/�00� sono stati introdotti obblighi informativi ai fini della redazione del bilancio del corrente esercizio.Nel più ampio contesto degli interventi di razionalizzazione e di semplificazione, rilevano quelli che introducono nella nota integrativa nuove tabelle e/o modifiche a quelle esistenti per assolvere gli obblighi informativi inerenti la cd. gerarchia del fairvalue e i trasferimenti degli strumenti finanziari tra i diversi portafogli contabili, con indicazione dei relativi effetti economici e patrimoniali.

E’ stato inoltre introdotto, ai sensi della revisione dello IAS �, il prospetto della redditività complessiva nel quale vanno presentate, oltre all’utile d’esercizio, tutte

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NOTA INTEGRATIVA

le componenti che contribuiscono alla performance aziendale (sostanzialmente attinenti le variazioni di valore delle attività imputate direttamente alle riserve di patrimonio netto).

I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto a quelli utilizzati per il bilancio dell’esercizio precedente, ad eccezione del criterio di stima e rilevazione di taluni costi del personale (prestazioni aggiuntive del personale appartenente alla categoria dei quadri direttivi e premio di risultato al personale appartenente alla medesima categoria ed alle Aree professionali), attribuiti per competenza al conto economico dell’esercizio e che, in precedenza, per difficoltà di stima, erano imputati al conto economico dell’esercizio di pagamento. Con attribuzione retrospettiva di tali oneri per competenza, il risultato economico dell’esercizio �009 sarebbe risultato superiore per Euro 245 mila, al netto dell’effetto fiscale.

Se i conti non sono comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono stati adattati; la non comparabilità, l’adattamento o l’impossibilità di procedere a questo sono specificamente indicati nella Nota integrativa.

A seguito di consultazioni a livello internazionale tra Regulators, Governi e Organismi preposti alla predisposizione ed all’interpretazione delle regole contabili, nel corso del mese di marzo �009 lo IASB ha approvato un emendamentoall’IFRS 7 al fine di migliorare l’informativa in materia di fairvaluemeasurement e rinforzare i precedenti requisiti di informativa in materia di rischio di liquidità associato agli strumenti finanziari. Tale emendamento trova applicazione a partire dal corrente bilancio d’esercizio (IFRS 7 44G). In estrema sintesi, con riferimento: ai criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, le modifiche introducono obblighi di informativa, sulla base di quanto già previsto nello SFAS ��7, in termini di gerarchia dei fairvalue su tre livelli determinati in base alla significatività degli input alle valutazioni;

al rischio di liquidità, è introdotta una nuova definizione dello stesso(come “rischio che un’entità abbia difficoltà ad adempiere alle obbligazioni associate a passività finanziarie che sono regolate attraverso la consegna di contante o di altre attività finanziarie”) nonché prevista una maggiore informativa anche di tipo quantitativo sulla modalità di gestione della liquidità di strumenti derivati.

La principale innovazione di cui all’emendamento all’IFRS 7 è l’introduzione del concetto di gerarchia dei fair value (Fair Value Hierarchy, nel seguito anche “FVH”) articolata su tre differenti livelli (Livello �, Livello � e Livello �), in ordine decrescente di osservabilità degli input utilizzati per la stima del fairvalue. La FVH prevede che vengano assegnati alternativamente i seguenti livelli:LIVELLO �: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti identici (cioè senza modifiche o repackaging).

LIVELLO �: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti, attività o passività simili oppure calcolati attraverso tecniche di valutazione dove tutti gli input significativi sono basati su parametri osservabili sul mercato.

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NOTA INTEGRATIVA

LIVELLO �: tecniche di valutazione dove un qualsiasi input significativo per la valutazione al fairvalue è basato su dati di mercato non osservabili.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazione da parte del Consiglio di amministrazione, avvenuta il �� marzo 2010, non sono intervenuti fatti che comportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rilevanza tale da richiedere una integrazione all’informativa fornita.

Sezione 4 - Altri aspetti

Il bilancio della Banca è sottoposto alla revisione contabile da parte del Collegio Sindacale al quale è stato conferito l’incarico per il triennio �007-�009 in esecuzione della delibera assembleare del �^ maggio �007.

La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.

L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.

Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non può quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio possano differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento del contesto valutativo.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte del Consiglio di Amministrazione sono:

la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie;

la determinazione del fairvaluedegli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di bilancio;

l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;

la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;

la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;

le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del bilancio

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NOTA INTEGRATIVA

d’esercizio.

Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa.

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NOTA INTEGRATIVA

A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Le modifiche della normativa contabile

Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 275 del �� ottobre �008, del Regolamento CE n. �004/�008, sono entrate in vigore le modifiche allo IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione“.

Tali previsioni sono sostanzialmente volte a concedere alcune limitate possibilità di riclassifica, in determinate condizioni, di strumenti finanziari classificati tra le “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (ovvero attività valutate al fairvalue con impatto delle variazioni a conto economico) in altre categorie IAS, al fine di non applicare la valutazione al fairvalue.

Più in dettaglio, l’amendment allo IAS 39 consente:

1. in rare circostanze, di riclassificare una qualsiasi attività finanziaria – diversa dagli strumenti derivati – dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (voce �0 dell’attivo patrimoniale) ad altre categorie di strumenti finanziari;

2. di riclassificare attività finanziarie, che hanno le caratteristiche oggettive per essere classificate nella categoria “Finanziamenti e crediti” (Loansereceivebles) e per le quali si ha l’intenzione di detenerle per un prevedibile futuro ovvero sino alla scadenza, dalla categoria “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” e dalle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” verso la categoria dei “Finanziamenti e crediti” (leggasi “Crediti verso banche” o “Crediti verso clientela” – rispettivamente voce �0 e 70 dell’attivo patrimoniale).

Sono inalterate le originarie previsioni dello IAS 39, che consentivano riclassifiche dalla categoria delle “Attività finanziarie detenute sino a scadenza” alla categoria delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” e viceversa.

La Banca, in sede di redazione del bilancio di esercizio, non ha proceduto ad alcuna riclassificazione degli strumenti finanziari posseduti.

Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio. L’esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell’attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi.

1- Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Si classificano tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari che sono detenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni dei prezzi degli stessi.

Rientrano nella presente categoria anche i contratti derivati connessi con la fair

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NOTA INTEGRATIVA

valueoption (definita dal principio contabile IAS 39 §9), gestionalmente collegati con attività e passività valutate al fairvalue, nonché i contratti derivati relativi a coperture gestionali di finanziamenti erogati alla clientela.

Sono invece iscritti tra i derivati di copertura, il cui valore positivo è rappresentato alla voce 80 dell’attivo, quelli designati come efficaci strumenti di copertura agli effetti della disciplina dell’hedgeaccounting.

Il derivato è uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche:

a) il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o altre variabili prestabilite;

b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale inferiore a quello che sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato;

c) è regolato a data futura.

Tra i derivati finanziari rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e valute, i contratti derivati con titolo sottostante e quelli senza titolo sottostante collegati a tassi di interesse, a indici o ad altre attività e contratti derivati su valute.

La Banca, nel rispetto del divieto statutario, non detiene strumenti finanziari derivati sottoscritti con finalità di negoziazione.

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento (settlementdate) per i titoli di debito, di capitale e le quote di OICR; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fairvalue; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico.

Se il fairvalue di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività finanziaria di negoziazione.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

I titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto non vengono stornati dal bilancio.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventi assimilati sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Alle medesime voci sono iscritti anche i differenziali e i margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi ai contratti derivati classificati come attività finanziarie detenute per la negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fairvalue (cosiddetta fairvalueoption).

Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fairvalue del portafoglio di negoziazione sono classificati nel conto economico nel “Risultato netto dell’attività di negoziazione”, così come l’effetto delle valutazioni al cambio di fine periodo delle attività e passività monetarie in valuta.

I profitti e le perdite relativi ai contratti derivati gestionalmente collegati con attività o passività valutate al fairvaluesono invece rilevati nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fairvalue”.

2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come “Attività detenute per la negoziazione” o “Valutate al fair value”, attività finanziarie “Detenute fino a scadenza” o “Crediti e finanziamenti”.

Gli investimenti “Disponibili per la vendita” sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d’interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Essa accoglie:

• i titoli di debito quotati e non quotati;

• i titoli azionari quotati e non quotati;

• le quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento e SICAV);

• le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo congiunto (c.d. partecipazioni di minoranza).

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento (settlementdate).

All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevate al fairvalue; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili.

L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie detenute fino alla scadenza” oppure, solo e soltanto in rare circostanze e comunque solamente qualora l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dal comparto “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”; in tali circostanze il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al momento del trasferimento.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fairvalue.

Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione a conto economico, nell’eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli.

Per i criteri di determinazione del fairvalue, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”.

Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di collegamento, sono state valutate al costo e non al fair value,poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS�9.

In sede di chiusura di bilancio le attività vengono sottoposte a verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore non temporanea (impairment test). L’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività finanziaria e il valore attuale dei flussi finanziari scontati al tasso di interesse effettivo originario.

Se una attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una diminuzione durevole di valore, la perdita cumulata non realizzata e precedentemente iscritta nel patrimonio netto è stornata dal patrimonio netto e contabilizzata nella voce di conto economico ”rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita”.

Per l’accertamento di situazioni che comportino una perdita per riduzione durevole di valore e la determinazione del relativo ammontare, la Banca utilizza tutte le informazioni a sua disposizione che si basano su fatti che si sono già verificati e su dati osservabili alla data di valutazione.

In relazione ai titoli di debito, le informazioni che si considerano principalmente

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NOTA INTEGRATIVA

rilevanti ai fini dell’accertamento di eventuali perdite per riduzione di valore sono le seguenti:

− esistenza di significative difficoltà finanziarie dell’emittente, derivanti da inadempimenti o mancati pagamenti di interessi o capitale;

− probabilità di apertura di procedure concorsuali;

− scomparsa di un mercato attivo degli strumenti finanziari;

− peggioramento delle condizioni economiche che incidono sui flussi finanziari dell’emittente;

− declassamento del merito di credito dell’emittente, quando accompagnato da altre notizie negative sulla situazione finanziaria di quest’ultimo.

Con riferimento ai titoli di capitale, le informazioni che si ritengono rilevanti ai fini dell’evidenziazione di perdite per riduzioni di valore includono la verifica dei cambiamenti intervenuti nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l’emittente opera.

Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione durevole di valore.

Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla sua rilevazione, vengono iscritte riprese di valore imputate al conto economico se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione durevole di valore viene effettuata a ogni chiusura di bilancio.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Per le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevati:

a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo, che tiene conto sia dell’ammortamento dei costi di transazione sia del differenziale tra il costo e il valore di rimborso;

a patrimonio netto in una specifica riserva, al netto dell’imposizione fiscale, i proventi e gli oneri derivanti dalla variazione del relativo fairvalue, sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore.

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NOTA INTEGRATIVA

Al momento della dismissione gli effetti derivanti dall’utile o dalla perdita cumulati nella riserva relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono rilevati a conto economico nella voce “utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita”.

3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, quotati su un mercato attivo (Livello �), che la Banca ha oggettiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza.

La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria.

4 - Crediti

Criteri di classificazione

I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso clientela”.

I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotate in un mercato attivo (Livello 2 e 3), che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili. Essi includono gli impieghi con clientela e con banche, erogati direttamente e che non sono stati classificati all’origine tra le Attività finanziarie valutate al fairvalue.

Nella voce sono inclusi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari e le operazioni di pronti contro termine.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario. Esso è pari all’ammontare erogato, comprensivo dei proventi e degli oneri direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso di titoli di debito l’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento.

Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni non di mercato, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa

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NOTA INTEGRATIVA

scontati ad un tasso di mercato. L’eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l’ammontare erogato è rilevata nel conto economico al momento dell’iscrizione iniziale, ad eccezione della “differenza” relativa ai mutui energia a tasso zero che, in considerazione della forte valenza non solo pubblicitaria ma anche mutualistica dell’iniziativa, al �0% è imputata a spese generali pubblicitarie e l’altro �0% a utilizzo del Fondo Beneficenza e Mutualità.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine sono iscritte in bilancio come operazioni di impiego. In particolare, le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione, diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo.

Il costo ammortizzato è diminuito/aumentato anche per la differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interessi, all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi ricondotti al credito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al valore nominale erogato. I proventi e gli oneri agli stessi riferibili sono attribuiti direttamente a conto economico.

Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

I finanziamenti oggetto di copertura tramite strumenti derivati rappresentati in hedgeaccounting sono iscritti al costo ammortizzato rettificato della variazione di fairvalue attribuibile al rischio coperto, intervenuta tra la data di decorrenza della copertura, ovvero dalla data dell’ultima verifica di efficacia, e la data di chiusura dell’esercizio.

Ad ogni data di bilancio viene accertata l’eventuale obiettiva evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in presenza:

a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore;

b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale;

c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, estenda al beneficiario

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NOTA INTEGRATIVA

una concessione che il finanziatore non avrebbe altrimenti preso in considerazione;

d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria;

e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie;

f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo.

Dapprima si valuta la necessità di rettificare individualmente le esposizioni deteriorate (crediti non performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia e alle disposizioni interne che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell’ambito delle seguenti categorie di rischio:

• sofferenze;

• esposizioni incagliate;

• esposizioni ristrutturate;

• esposizioni scadute.

Detti crediti nonperformingsono oggetto di un processo di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario.

I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione creditizia.

Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al fine di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto.

La rettifica di valore è iscritta a conto economico. La componente della rettifica riconducibile all’attualizzazione dei flussi finanziari viene iscritta per competenza secondo il meccanismo del tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo, ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto, che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.

I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve termine non

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NOTA INTEGRATIVA

vengono attualizzati.

Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengono meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa.

La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può, in ogni caso, superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Tra le riprese di valore sono inoltre ricompresi gli effetti positivi connessi al rientro dell’effetto attualizzazione derivante dalla progressiva riduzione del tempo stimato di recupero del credito oggetto di svalutazione.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, di norma i crediti inbonis sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito; le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, che consentono di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

La determinazione delle svalutazioni collettive sui crediti è effettuata utilizzando i parametri del modello di calcolo rappresentati dalla PD (Probability of Default - la probabilità che, su un determinato orizzonte temporale, il debitore vada in default) e dalla LGD (LossGivenDefault - rappresenta il tasso di perdita stimato in caso di default del debitore). Tale metodologia è stata applicata previa suddivisione del portafoglio crediti per settore e ramo di attività economica e per tipologia di garanzie acquisite (reali, personali, senza garanzie). E’ stata individuata come congrua, ai fini della determinazione di valori significativi ed attendibili per la valutazione collettiva, l’applicazione di detto metodo su un periodo temporale di � anni. Ai fini della determinazione della PD, considerata la scarsa rappresentatività della serie storica (ultimi � anni) di decadimento delle posizioni di credito della Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo, in quanto numericamente limitato il numero di passaggi a sofferenza, sono stati utilizzati i tassi di decadimento Italia meridionale pubblicati da Banca d’Italia. La LGD viene invece stimata con riferimento alle perdite subite dalla Banca rispettivamente su crediti assistiti da garanzie reali, personali, ovvero senza garanzie.

Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico.

Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti inbonis alla stessa data.

Criteri di cancellazione

I crediti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa è estinto, quando la cessione ha comportato il trasferimento in maniera sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito è considerato definitivamente irrecuperabile, dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate ovvero è stata valutata l’antieconomicità di avvio/prosecuzione delle azioni di recupero.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi derivanti da “Crediti verso banche e clientela” sono iscritti tra gli “Interessi attivi e proventi assimilati” del conto economico in base al principio della competenza temporale sulla base del tasso di interesse effettivo.

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce ��0 “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti” così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una migliorata qualità del credito, tale da far insorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir meno dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione della rettifica di valore.

Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio dei crediti.

5 - Attività finanziarie valutate al fair value

Criteri di classificazione

Sono classificate nella presente voce quelle attività che sono designate al fairvalue con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della fair valueoption prevista dal principio IAS �9 par. 9.

In particolare, la fairvalueoption è utilizzata quando consente di eliminare o di ridurre significativamente lo sbilancio contabile derivante dalla contabilizzazione non coerente di strumenti finanziari correlati tra loro (natural hedge), ovvero coperti da contratti derivati per i quali l’applicazione dell’hedgeaccounting risulta complessa e difficoltosa.

La fairvalueoption è inoltre impiegata in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito che soddisfa determinate condizioni, al fine di non procedere allo scorporo dello stesso dallo strumento ospite, valutando al fair value lo strumento finanziario nel suo complesso.

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da titoli di debito e di capitale avviene alla data di regolamento.

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da finanziamenti avviene alla data di erogazione.

All’atto della rilevazione iniziale, tali attività finanziarie valutate al fair valuevengono rilevate al fair value che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato ovvero all’ ammontare erogato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fairvalue.

Per i criteri di determinazione del fairvalue, si fa riferimento a quanto indicato per le attività finanziarie detenute per la negoziazione e nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto �7 “Altre informazioni”.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fairvalue” di conto economico.

6 - Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

Nelle operazioni della specie figurano i contratti derivati designati come efficaci strumenti di copertura, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fairvalue positivo o negativo.

In particolare, nel bilancio di cui la presente nota integrativa è parte, vi figurano i derivati di copertura di finanziamenti erogati alla clientela.

Le operazioni di copertura sono finalizzate a neutralizzare le perdite rilevabili su un determinato elemento (o gruppi di elementi) attribuibili ad un determinato rischio tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento (o gruppi di elementi) nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Le tipologie di coperture previste dallo IAS 39 sono le seguenti:

�. copertura di fair value (fair value hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione di fairvalue di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio;

2. copertura di flussi finanziari (cash flow hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione a variazione dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio. Alla data di riferimento, la Banca non ha in essere operazioni di cash flow hedge.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti al fairvalue e sono classificati nella voce di bilancio di attivo patrimoniale 80 “Derivatidicopertura” e di passivo patrimoniale �0 “Derivatidicopertura”, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fairvaluepositivo o negativo.

L’operazione è considerata di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento di copertura e i rischi coperti che rilevi gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificare l’efficacia della copertura. Inoltre deve essere testato che la copertura sia efficace nel momento in cui ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.

L’attività di verifica dell’efficacia della copertura si articola ad ogni data di reportingin:

- test prospettici: che giustificano l’applicazione dell’hedgeaccounting in quanto dimostrano l’attesa efficacia della copertura nei periodi futuri;- test retrospettivi: che misurano nel tempo quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

La copertura si assume altamente efficace quando le variazioni attese ed effettive del fair value o dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano in maniera significativa le variazioni dell’elemento coperto, vale a dire quando il rapporto tra le variazioni di fairvaluedei due strumenti finanziari si mantiene all’interno di un intervallo compreso fra l’80% e il ���%.

La contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta nei seguenti casi:

a) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace;b) il derivato scade, viene venduto, estinto o esercitato;c) l’elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato;d) viene revocata la definizione di copertura.

Criteri di valutazione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti e in seguito misurati al fairvalue.

Per i criteri di determinazione del fairvalue, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”.

Criteri di cancellazione

I derivati di copertura sono cancellati quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dell’attività/passività è scaduto, o laddove il derivato venga ceduto, ovvero quando vengono meno le condizioni per continuare a contabilizzare lo strumento finanziario fra i derivati di copertura.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

La Banca ha posto in essere esclusivamente alcune operazioni di copertura di fairvalue (fairvaluehedge)

Per tali coperture, la variazione di fairvalue dell’elemento coperto, riconducibile al rischio coperto, è registrato nel conto economico, al pari del cambiamento del fairvalue dello strumento derivato; l’eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, determina di conseguenza l’effetto economico netto, rilevato attraverso l’iscrizione nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”.

Qualora la relazione di copertura non rispetti più le condizioni previste per l’applicazione dell’ hedgeaccounting e venga a cessare, la differenza fra il valore di carico dell’elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è ammortizzata a conto economico lungo la vita residua dell’elemento coperto sulla base del tasso di rendimento effettivo. Qualora tale differenza sia riferita a strumenti finanziari non fruttiferi di interessi, la stessa viene registrata immediatamente a conto economico.

Se l’elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fairvalue non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico.

I differenziali e i margini dei contratti derivati di copertura vengono rilevati nelle voci relative agli interessi.

7 - Partecipazioni

La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo congiunto, così come definite e previste dai principi IAS27 e IAS�8.

8 - Attività materiali

Criteri di classificazione

La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e, ove presente, quelli detenuti a scopo di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.

Si definiscono “immobili ad uso funzionale” quelli posseduti per essere impiegati nella fornitura di servizi oppure per scopi amministrativi.

Rientrano invece tra gli immobili da investimento le proprietà possedute al fine di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni.

Gli immobili posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Banca.

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NOTA INTEGRATIVA

Ove presenti, sono compresi tra le attività materiali i beni utilizzati nell’ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica dei medesimi permanga in capo alla società locatrice.

Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relative ad attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non presentino autonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendano benefici futuri, sono iscritti tra le “altre attività” e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibile capacità di utilizzo delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione.

Al valore delle immobilizzazioni materiali concorrono anche gli acconti versati per l’acquisizione e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancora oggetto di ammortamento.

Criteri d’iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione, comprensivo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportano un incremento dei benefici futuri generati dal bene sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi.

Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l’ordinario funzionamento dei beni sono invece imputate al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenute.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvo quanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali perdite di valore accumulate.

Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono soggetti ad ammortamento:

- i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto considerati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizia di periti indipendenti per i soli immobili detenuti “cielo-terra”.

Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso.

Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore

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NOTA INTEGRATIVA

contabile potrebbe non essere recuperabile.

Il valore recuperabile di un’attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce “rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazione

Le attività materiali sono eliminate dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione o quando sono ritirate permanentemente dall’uso e, di conseguenza, non sono attesi benefici economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L’ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”.

Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva disponibilità all’uso del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio, l’ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dalla contabilità.

Nella voce di conto economico “Utili (Perdite) da cessione di investimenti” sono oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti materiali.

9 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche:

-identificabilità;

-l’azienda ne detiene il controllo;

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NOTA INTEGRATIVA

-è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività affluiranno all’azienda;

-il costo dell’attività può essere valutato attendibilmente.

In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare internamente l’attività immateriale è rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta.

Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale e le altre attività immateriali identificabili e che trovano origine in diritti legali e contrattuali.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, sostenuti per predisporre l’utilizzo dell’attività, solo se è probabile che i benefici economici futuri attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività stessa può essere determinato attendibilmente.

In caso contrario il costo dell’attività immateriale è rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita “definita” sono iscritte al costo, al netto dell’ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore cumulate.

Il processo di ammortamento inizia quando il “bene” è disponibile per l’uso, ovvero quando si trova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito e cessa nel momento in cui l’attività è eliminata contabilmente.

L’ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l’utilizzo pluriennale dei “beni” in base alla vita utile stimata.

Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva disponibilità del “bene”.

Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell’attività.

L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il suo valore recuperabile.

Criteri di cancellazione

Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Sia gli ammortamenti che eventuali rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività immateriali diverse dagli avviamenti vengono rilevati a conto economico nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un’attività immateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene ed iscritte al conto economico.

Nella voce “Utili (Perdite) da cessione di investimenti”, formano oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti .

10 - Attività non correnti in via di dismissione

In tale voce sono classificate le attività non correnti destinate alla vendita ed i gruppi di attività e le passività associate in via di dismissione, secondo quanto previsto dall’IFRS�.

Criteri di classificazione

Vengono classificate nelle presente voce le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione quando il valore contabile sarà recuperato principalmente con una operazione di vendita ritenuta altamente probabile, anziché con l’uso continuativo.

Criteri di iscrizione

Le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono valutati, al momento dell’iscrizione iniziale, al minore tra il valore contabile ed il fairvalue, al netto dei costi di vendita.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono valutati al minore tra il valore contabile ed il fairvalue al netto dei costi di vendita. I relativi proventi ed oneri (al netto dell’effetto fiscale) sono esposti nel conto economico in voce separata quando sono relativi ad unità operative dismesse.

Criteri di cancellazione

Le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

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NOTA INTEGRATIVA

11 - Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione e di iscrizione

Nella voce figurano le attività e passività fiscali (correnti e differite) rilevate in applicazione dello IAS��.

L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.

Le attività fiscali correnti accolgono i crediti d’imposta recuperabili (compresi gli acconti versati); le passività fiscali correnti, le imposte correnti non ancora pagate alla data di chiusura dell’esercizio.

Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheet liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali.

L’iscrizione di “attività per imposte anticipate” è effettuata quando il loro recupero è ritenuto probabile e, in particolare, si prevedano sufficienti imponibili fiscali futuri. Le “passività per imposte differite” vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabile che insorga il relativo debito.

Le “attività per imposte anticipate” indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a fronte di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica, mentre le “passività per imposte differite” indicano un futuro incremento dell’imponibile fiscale, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.

Criteri di valutazione

Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti.

Tra le imposte correnti sono compensati, a livello di singola imposta, gli acconti versati con il relativo debito di imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le “Attività fiscali a) correnti” o tra le “Passività fiscali a) correnti” a seconda del segno.

Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali applicabili, in ragione della legge vigente, nell’esercizio in cui l’attività fiscale anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta.

Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote.

Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale, a saldi aperti e senza compensazioni, nella voce “Attività fiscali b) anticipate” e nella voce “Passività fiscali b) differite”; esse non vengono attualizzate.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di rilevazione delle componenti economiche

Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito.

Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva.

12 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali (legali o implicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l’esborso di risorse economiche per l’adempimento dell’obbligazione stessa, sempreché possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare.

Quando non sussistono tali condizioni, ma la probabilità dell’esborso non è remota, bensì è possibile che si verifichi, è fornita adeguata informativa della passività potenziale nella parte E – Sezione 4 – RISCHI OPERATIVI Informazioni di natura qualitativa - della nota integrativa.

Criteri di iscrizione

Nella sottovoce “altri fondi” del Passivo dello Stato Patrimoniale figurano i fondi per rischi e oneri costituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezione delle svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, da ricondurre alle “Altre passività”.

Criteri di valutazione

L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio.

Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la miglior stima corrente. Quando a seguito del riesame, il sostenimento dell’onere diviene improbabile, l’accantonamento viene stornato. Per quanto attiene i fondi relativi ai benefici ai dipendenti si rimanda al successivo punto �7.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di cancellazione

Se non è più probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all’obbligazione, l’accantonamento deve essere stornato. Un accantonamento deve essere utilizzato unicamente a fronte di quegli oneri per i quali esso è stato iscritto.

Criteri di rilevazione delle componenti economiche

L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce “Accantonamentinettiai fondiperrischieoneri”. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti.

Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione, nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi impliciti nell’attualizzazione).

Qualora gli accantonamenti riguardino oneri per il personale dipendente, quali i premi di anzianità indicati al successivo punto �7, la voce di conto economico interessata è la ��0 “Spese amministrative a) spese per il personale”, ad eccezione del premio di risultato stimato e imputato a conto economico alla Voce ��0 – “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”.

13 - Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

Le voci del Passivo della Stato Patrimoniale “Debiti verso banche”, “Debiti verso clientela” e “Titoli in circolazione” comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, non classificate tra le “Passività finanziarie valutatealfairvalue”; le voci sono al netto dell’eventuale ammontare riacquistato. Sono inclusi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o dell’emissione dei titoli di debito.

Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fairvalue, normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, diminuito degli eventuali costi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi di carattere amministrativo.

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NOTA INTEGRATIVA

Il fairvalue delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è imputata direttamente a conto economico.

Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, è considerato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senza effetti a conto economico.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi.

L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce “Utili/perdite da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie”.

14 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce comprende il valore negativo dei contratti derivati a copertura di attività o passività di bilancio, rientranti nell’ambito di applicazione della c.d. “fairvalueoption”.

Criteri di iscrizione

I contratti derivati sono iscritti alla data di sottoscrizione e sono valutati al fairvalue.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito, di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti positive o negative di reddito relative ai contratti derivati classificati come passività finanziarie detenute per la negoziazione sono rappresentate dai differenziali e dai margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio; esse sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fairvalue e/o dalla cessione degli strumenti derivati sono contabilizzati nel conto economico alla voce “Risultatonetto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value” di conto economico.

15 - Passività finanziarie valutate al fair value

La Banca alla data del bilancio non ha in essere passività classificate in questa voce.

16 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall’euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell’euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate tra le poste non correnti).

Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevere o pagare, in ammontari di denaro fisso o determinabili.

Gli elementi non monetari si caratterizzano per l’assenza di un diritto a ricevere o di un’obbligazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in euro, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Criteri di valutazione

Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono valorizzati in euro come segue:

le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo;

le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data della operazione;

le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura del periodo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell’esercizio in cui sorgono, alla voce “Risultato netto della attività di negoziazione”; alla medesima voce sono iscritte le differenze che derivano dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura del bilancio precedente.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, le differenze cambio relative a tale elemento sono rilevate anch’esse a patrimonio netto.

Quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è parimenti rilevata a conto economico anche la relativa differenza di cambio.

17 - Altre informazioni

Costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi

I costi della specie sono stati allocati alla voce “Altre attività”, laddove non ricorrano i presupposti per essere iscritti tra le “attività materiali”, come previsto dalla normativa di Banca d’Italia (circ. n. ���/�00�).

I relativi ammortamenti sono stati ricondotti alla voce “altri oneri/proventi di gestione”. Essi sono ammortizzati secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua della locazione.

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NOTA INTEGRATIVA

Ratei e Risconti

I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su attività e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In assenza di rapporti cui ricondurli, sono rappresentati tra le “Altreattività” o “Altrepassività”.

Contratti di vendita e riacquisto (pronti contro termine)

I titoli venduti e soggetti ad accordo di riacquisto sono classificati come strumenti finanziari impegnati, quando l’acquirente ha per contratto o convenzione il diritto a rivendere o a reimpegnare il sottostante; la passività della controparte è inclusa nelle passività verso banche, altri depositi o depositi della clientela.

I titoli acquistati in relazione ad un contratto di rivendita sono contabilizzati come finanziamenti o anticipi ad altre banche o a clientela.

La differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d’acquisto è contabilizzata come interesse e registrata per competenza lungo la vita dell’operazione sulla base del tasso effettivo di rendimento.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il T.F.R. è assimilabile ad un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” (postemployment benefit) del tipo “Prestazioni Definite” (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base allo IAS �9, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale.

Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio è effettuata in base al metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method).

Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e probabilistiche, nonché in virtù dell’adozione di opportune basi tecniche demografiche.

Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo l’onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non più come onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data di bilancio.

La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario indipendente in conformità alla metodologia sopra indicata.

A seguito dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al ��.��.�00� rimangono in azienda, mentre le quote che maturano a partire dal �° gennaio �007 sono state, a scelta del dipendente, mantenute anch’esse in azienda o destinate a forme di previdenza complementare.

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NOTA INTEGRATIVA

Queste ultime sono quindi rilevate a conto economico sulla base dei contributi dovuti in ogni esercizio.

Premio di fedeltà

Fra gli ”altri benefici a lungo termine”, rientrano nell’operatività della BCC anche i premi di fedeltà ai dipendenti. Tali benefici devono essere valutati in conformità allo IAS �9.

La passività per il premio di fedeltà viene rilevata tra i “fondirischieoneri” del Passivo. L’accantonamento, come la riattribuzione a conto economico di eventuali eccedenze dello specifico fondo (dovute ad esempio a modifiche di ipotesi attuariali), è imputata a conto economico fra le “spesedelpersonale”.

Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate da un attuario indipendente.

Valutazione garanzie rilasciate

Gli accantonamenti su base analitica relativi alla stima dei possibili esborsi connessi all’assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni assunti sono determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti per cassa deteriorati. Sono ritenuti assolutamente marginali i rischi di credito su crediti di firma relativi a posizioni inbonis, per le quali non si è proceduto ad effettuare accantonamenti su base collettiva.

Tali accantonamenti sono rilevati nella voce “Altrepassività”, in contropartita alla voce di conto economico “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie”.

Conto economico

I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti quando ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile.

I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.

I costi ed i ricavi, direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin dall’origine indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.

Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso.

Le commissioni sono generalmente contabilizzate per competenza sulla base dell’erogazione del servizio (al netto di sconti e abbuoni).

Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.

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NOTA INTEGRATIVA

Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari

Il fairvalue è definito dal principio IAS 39 come “il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti”.

Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi “bid” o, in assenza, prezzi medi) rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio.

Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più vantaggioso a cui l’impresa ha accesso.

Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercato alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recenti transazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricingdelle opzioni; tecniche di calcolo del valore attuale - discounted cash flow analysis; modelli di pricinggeneralmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi praticati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente e della classe di rating, ove disponibile.

I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fairvalue non sia determinabile in misura attendibile - secondo le metodologie più diffuse (in primo luogo la discounted cash flow analysis) - sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminuzioni significative di valore.

Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fairvalue è approssimato al valore contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore contabile.

Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche di valutazione attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di defaulte determinato con rifertimento al settore/ramo di appartenenza ed alla garanzia che assiste l’operazione.

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NOTA INTEGRATIVA

Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fairvalue.

Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fairvalue il prezzo di mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio.

Per i contratti derivati over the counter si assume quale fairvalue il marketvalue alla data di riferimento determinato secondo la seguente modalità, trattandosi di contratti su tassi di interesse: il marketvalue è rappresentato dal cosiddetto “costo di sostituzione”, determinato mediante l’attualizzazione delle differenze, alle date di regolamento previste, fra flussi calcolati ai tassi di contratto e flussi attesi calcolati ai tassi di mercato, oggettivamente determinati, correnti a fine esercizio per pari scadenza residua.

Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari, sulla base dei criteri sopra descritti, si articola sui seguenti livelli in funzione delle caratteristiche e della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione:

Livello 1: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo – secondo la definizione data dallo IAS39 - per le attività e le passività finanziarie oggetto di valutazione;

Livello 2: input diversi dai prezzi quotati di cui al precedente allinea, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato;

Livello 3: input che non sono basati su dati osservabili sul mercato.

I suddetti approcci valutativi devono essere applicati in ordine gerarchico. Le tecniche valutative adottate devono massimizzare l’utilizzo di fattori osservabili sul mercato e, di conseguenza, affidarsi il meno possibile a parametri di tipo soggettivo.

Nel caso di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, la collocazione all’interno della FVH deve essere definita considerando tra gli input significativi utilizzati per la determinazione del fairvaluequello che assume il livello più basso nella gerarchia.

Si rileva altresì come la FVH sia stata introdotta nell’IFRS 7 esclusivamente ai fini di informativa e non anche per le valutazioni di bilancio. Queste ultime, quindi, risultano effettuate sulla base di quanto previsto dai contenuti dello IAS �9.

Esposizioni deteriorate

Si riportano di seguito le definizioni di esposizioni deteriorate per le attività finanziarie classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia:

• sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca;

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NOTA INTEGRATIVA

• incagliate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo;

• ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) per le quali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali (ad esempio, nuovo scadenziamento dei termini, riduzione del debito e/o degli interessi) che diano luogo a una perdita;

• scadute: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.), diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di chiusura del periodo, sono scadute o sconfinanti da oltre 90/�80 giorni. Dette esposizioni possono essere determinate facendo riferimento alternativamente al singolo debitore o alla singola transazione.

Modalità di determinazione del costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di una attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata al momento della iscrizione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamento complessivo, determinato in applicazione del metodo dell’interesse effettivo, delle differenze tra valore iniziale e quello a scadenza ed al netto di qualsiasi perdita di valore.

Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale di una attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri o ricevuti sino alla scadenza o alla successiva data di rideterminazione del tasso.

Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per periodi temporali, i flussi di cassa futuri vengono determinati in base al tasso di interesse noto durante la vita dello strumento.

Per le attività o passività finanziarie a tasso variabile, la determinazione dei flussi di cassa futuri è effettuata sulla base dell’ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso, si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento finanziario, vale a dire sino alla data di scadenza.

Il costo ammortizzato è applicato per i crediti, le attività finanziarie detenute sino a scadenza, quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione.

Le attività e passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fairvalue, che normalmente corrisponde all’ammontare pagato od erogato comprensivo dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.

Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni attribuibili al momento di rilevazione iniziale dello strumento e non recuperabili sulla clientela.

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NOTA INTEGRATIVA

Tali componenti accessorie, che devono essere riconducibili alla singola attività o passività, incidono sul rendimento effettivo e rendono il tasso di interesse effettivo diverso dal tasso di interesse contrattuale.

Sono esclusi pertanto i costi ed i proventi riferibili indistintamente a più operazioni e le componenti correlate che possono essere oggetto di rilevazione durante la vita dello strumento finanziario.

Inoltre, non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbe sostenere indipendentemente dalla operazione, quali i costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione.

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NOTA INTEGRATIVA

A.3 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

A.3.1 Trasferimenti tra portafogli

La Banca non ha operato nell'esercizio in corso e in quelli precedenti alcun trasferimento tra i portafogli degli strumenti finanziari.Si omette pertanto la compilazione delle Tabelle previste.

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NOTA INTEGRATIVA

A.3.2 Gerarchia del fair value

A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività finanziarie misurate a fair value L1 L2 L3 L1 L2 L31. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 986 10.3262. Attività finanziarie valutate al fair value 112 1373. Attività finanziarie disponibili per la vendita 150.460 2.498 658 93.662 2.502 5904. Derivati di coperturaTotale 151.446 2.498 770 103.988 2.502 7271. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 7 72. Passività finanziarie valutate al fair value3. Derivati di copertura 67 52Totale - 74 - - 59 -

Legenda:L1 = Livello 1L2 = Livello 2L3 = Livello 3

A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3)

detenute per la negoziazione

valutate al fair value

disponibili per lavendita di copertura

1. Esistenze iniziali - 137 590 -2. Aumenti - 2 68 -2.1 Acquisti 682.2 Profitti imputati a: - 2 - -2.2.1. Conto Economico 2 - di cui plusvalenze 22.2.2. Patrimonio netto X X2.3 Trasferimenti da altri livelli2.4 Altre variazioni in aumento3. Diminuzioni - 27 - -3.1 Vendite3.2 Rimborsi 243.3 Perdite imputate a: - 3 - -3.3.1. Conto Economico 3 - di cui minusvalenze 33.3.2. Patrimonio netto X X3.4 Trasferimenti ad altri livelli3.5 Altre variazioni in diminuzione4. Rimanenze finali - 112 658 -

A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value livello 3

La Banca non detiene passività finanziarie valutate al fair value livello 3.

A.3.3 Informativa sul cd. "day one profit/loss"

31.12.2009 31.12.2008

ATTIVITA' FINANZIARIE

Non viene fornita alcuna informativa in merito al c.d. Day one profit / loss in quanto per la Banca non ricorrono lecondizioni previste dal IFRS 7, paragrafo 28.

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono compresi titoli di capitale "valutati al costo" , classificaticonvenzionalmente nel livello 3, riferibili ad interessenze azionarie in società promosse dal movimento del creditocooperativo o strumentali, per le quali il fair value non risulta determinabile in modo attendibile o verificabile.

Tra le attività finanziarie valutate al fair value figurano finanziamenti alla clientela oggetto di copertura designatial fair value (c.d. "fair value option") di cui allo IAS39.

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

AttivoSezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

a) Cassa 1.567 2.170b) Depositi liberi presso Banche Centrali

Totale 1.567 2.170

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le valute aventi corso legale, comprese le banconote e lemonete divisionali estere, e i depositi liberi verso la Banca d'Italia.

La sottovoce "cassa" comprende valute estere per un controvalore pari a 27 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

livello 1 livello 2 livello 3 livello 1 livello 2 livello 3A. Attività per cassa1. Titoli di debito 911 - - 10.266 - - 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 911 10.2662. Titoli di capitale 75 603. Quote di O.I.C.R.4. Finanziamenti - - - - - - 4.1 Pronti contro termine attivi 4.2 AltriTotale A 986 - - 10.326 - -B. Strumenti derivati1. Derivati finanziari - - - - - - 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri2. Derivati creditizi - - - - - - 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altriTotale B - - - - - -

Totale (A+B) 986 - - 10.326 - -

Voci/ValoriTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

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NOTA INTEGRATIVA

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

A. ATTIVITA' PER CASSA1. Titoli di debito 911 10.266 a) Governi e Banche Centrali 911 10.266 b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti2. Titoli di capitale 75 60 a) Banche 15 12 b) Altri emittenti: 60 48 - imprese di assicurazione - società finanziarie 9 9 - imprese non finanziarie - altri 51 393. Quote di O.I.C.R. - -4. Finanziamenti - - a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggettiTotale A 986 10.326B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche - - - fair value - valore nozionale b) Clientela - - - fair value - valore nozionaleTotale B - -

Totale (A+B) 986 10.326

Voci/Valori

I titoli di debito sono composti solo da titoli dello Stato Italiano.

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2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

A. ATTIVITA' PER CASSA1. Titoli di debito 911 10.266 a) Governi e Banche Centrali 911 10.266 b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti2. Titoli di capitale 75 60 a) Banche 15 12 b) Altri emittenti: 60 48 - imprese di assicurazione - società finanziarie 9 9 - imprese non finanziarie - altri 51 393. Quote di O.I.C.R. - -4. Finanziamenti - - a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggettiTotale A 986 10.326B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche - - - fair value - valore nozionale b) Clientela - - - fair value - valore nozionaleTotale B - -

Totale (A+B) 986 10.326

Voci/Valori

I titoli di debito sono composti solo da titoli dello Stato Italiano.

NOTA INTEGRATIVA

2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue

A. Esistenze iniziali 10.266 60 - - 10.326B. Aumenti 55.070 129 - - 55.199B1. Acquisti 54.933 103 55.036B2. Variazioni positive di fair value 17 17B3. Altre variazioni 137 9 146C. Diminuzioni 64.425 114 - - 64.539C1. Vendite 63.741 113 63.854C2. Rimborsi 500 500C3. Variazioni negative di fair value 6 6C4. Trasferimenti ad altri portafogli -C5. Altre variazioni 178 1 179D. Rimanenze finali 911 75 - - 986

Finanziamenti Totale Titoli di debito

Titoli di capitale

Quote di O.I.C.R.

Le voci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze registrate a conto economico alla voce 80. "risultato nettodell'attività di negoziazione".

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello31. Titoli di debito - - - - - - 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito2. Titoli di capitale3. Quote di O.I.C.R.4. Finanziamenti - - 112 - - 137 4.1 Strutturati 4.2 Altri 112 137

Totale - - 112 - - 137Costo - - 102 - - 126

Voci/Valori 31.12.2008 31.12.2009 Totale Totale

Nella presente voce figurano i finanziamenti alla clientela oggetto di copertura, designati al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") di cui allo IAS39. Detti finanziamenti risultano coperti gestionalmente per il rischio di tasso da contratti derivati finanziari, non quotati e senza scambio di capitali, su tassi di interesse stipulati con Banche/Istituti centrali di categoria.

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NOTA INTEGRATIVA

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Titoli di debito - - a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti2. Titoli di capitale - - a) Banche b) Altri emittenti: - - - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri3. Quote di O.I.C.R. - -4. Finanziamenti 112 137 a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 112 137

Totale 112 137

Voci/Valori

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NOTA INTEGRATIVA

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue

A. Esistenze iniziali - - - 137 137B. Aumenti - - - 2 2 B1. Acquisti - B2. Variazioni positive di fair value 2 2 B3. Altre variazioni -C. Diminuzioni - - - 27 27 C1. Vendite - C2. Rimborsi 24 24 C3. Variazioni negative di fair value 3 3 C4. Altre variazioni -D. Rimanenze finali - - - 112 112

Finanziamenti Totale Titoli di debito

Titoli di capitale

Quote di O.I.C.R.

Le sottovoci B2. e C3. includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze registrate a conto economico allavoce 110 "risultato netto delle attività e passività valutate al fair value".

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello31. Titoli di debito 150.460 2.498 - 93.662 2.502 - 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 150.460 2.498 93.662 2.5022. Titoli di capitale - - 658 - - 590 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 658 5903. Quote di O.I.C.R.4. Finanziamenti

Totale 150.460 2.498 658 93.662 2.502 590

Valore Valore % capitale Patrimonio Netto

nominale di bilancio posseduto società partecipata

( * )

206 201 0,02892% 586.303

15 15 0,00526% 383.219

136 136 8,74% 1.506

1 1 0,3425% 292

36 254 0,3914% 27.139

41 41 4,616% 880

1 1

10 10 6,410% 156Totale 446 659

( * ) - in base all'ultimo bilancio approvato

Totale

ICCREA HOLDING Spa - Roma

Società partecipata(caratteristiche nominali dei titoli)

31.12.2009 31.12.2008

( n. 5.440 azioni - valore nominale Euro 25,00)

FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI DEL CREDITO COOPERATIVO - Consorzio fra le Casse Rurali - BCC - Roma

Voci/ValoriTotale

( n. 3.989 azioni - valore nominale Euro 51,65)

BANCA AGRILEASING Spa - Roma

( n. 300 azioni - valore nominale Euro 51,65)

FEDERAZIONE DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO PUGLIA E BASILICATA - Soc.Coop. -

(n. 20 quota da Euro 500,00)

( n. 35.813 azioni - valore nominale Euro 1,00)

CO.SE.BA. S.c.p.a. - Bari

( n. 4.062 azioni - valore nominale Euro 10,00)

CONSORZIO CBI - Roma

(n. 2 quota da Euro 258,23)

PHOENIX INFORMATICA Spa - Trento

G.A.L. VALLE D' ITRIA S.c.a.r.l. - Locorotondo

(n. 1 quota da Euro 1.000,00)

Tra i titoli di capitale di cui al punto 2.2 sono ricomprese le partecipazioni detenute nel capitale di società promosse dal movimento del Credito Cooperativoe di società o enti comunque strumentali allo sviluppo dell'attività della Banca.Si espongono di seguito i dati maggiormente significativi delle medesime.

Le sopraelencate quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di collegamento, classificateconvenzionalmente nel livello 3, sono state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39.Per dette partecipazioni non esiste alcun mercato di riferimento e la banca non ha alcuna intenzione di cederle.

o

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NOTA INTEGRATIVA

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Titoli di debito 152.958 96.164 a) Governi e Banche Centrali 150.460 93.662 b) Altri enti pubblici c) Banche 2.498 2.502 d) Altri emittenti2. Titoli di capitale 658 590 a) Banche 15 15 b) Altri emittenti 643 575 - imprese di assicurazione - società finanziarie 202 143 - imprese non finanziarie - altri 441 4323. Quote di O.I.C.R. - -4. Finanziamenti - - a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti

Totale 153.616 96.754

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica

Voci/Valori

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica.

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NOTA INTEGRATIVA

4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

A. Esistenze iniziali 96.164 590 - - 96.754B. Aumenti 294.119 68 - - 294.187B1. Acquisti 290.682 68 290.750B2. Variazioni positive di FV 643 643B3. Riprese di valore - - - - - - imputate al conto economico X - - imputate al patrimonio netto -B4. Trasferimenti da altri portafogli -B5. Altre variazioni 2.794 2.794C. Diminuzioni 237.325 - - - 237.325C1. Vendite 193.936 193.936C2. Rimborsi 42.500 42.500C3. Variazioni negative di FV 137 137C4. Svalutazioni da deterioramento - - - - - - imputate al conto economico - - imputate al patrimonio netto -C5. Trasferimenti ad altri portafogli -C6. Altre variazioni 752 752D. Rimanenze finali 152.958 658 - - 153.616

Totale Titoli di debito

Titoli di capitale

Quote di O.I.C.R. Finanziamenti

Le sottovoci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze, al lordo del relativo effetto fiscale, registrate apatrimonio netto alla voce 130. "riserve da valutazione" dello stato patrimoniale passivo.

Nelle "altre variazioni" delle sottovoci B5 e C6 sono indicati, rispettivamente gli utili e le perdite derivanti dal rimborso/cessione diattività finanziarie disponibili per la vendita iscritte alla voce 100. b) "utili (perdite) da cessione/riacquisto" del conto economico,nonchè gli sbilanci per applicazione della metodologia del costo ammortizzato.

Nella colonna "Titoli di capitale B1. Acquisti" è indicato il costo sostenuto per la partecipazione all'operazione di aumento di capitaledi Iccrea Holding per 57 mila euro, la partecipazione alla costituzione della Società Cooperativa G.A.L. Valle d'Itria a r.l. per 10 milaeuro e la partecipazione al Consorzio C.B.I. per 1 mila euro..

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie classificate nella categoria in esame; pertanto, la presenteSezione non viene avvalorata.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

A. Crediti verso Banche Centrali - -1. Depositi vincolati2. Riserva obbligatoria3. Pronti contro termine4. AltriB. Crediti verso banche 28.646 49.0481. Conti correnti e depositi liberi 23.620 44.2882. Depositi vincolati 5.026 4.7603. Altri finanziamenti: - - 3.1 Pronti contro termine attivi 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri4. Titoli di debito - - 4.1 Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito

Totale (valore di bilancio) 28.646 49.048Totale (fair value) 28.646 49.048

6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura specifica.

6.3 Leasing finanziario

La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore.

Tipologia operazioni/Valori

In considerazione della prevalente durata a breve termine dei crediti verso banche, il relativo fair value viene considerato pari al valore di bilancio.

I depositi vincolati di cui al punto B.2. comprendono la riserva obbligatoria di 4.914 mila euro, assolta per il tramite diICCREA Banca Spa, depositi in valuta estera per un controvalore di 111 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Bonis Deteriorate Bonis 1. Conti correnti 27.179 1.642 30.5482. Pronti contro termine attivi3. Mutui 77.159 2.689 68.436

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5.313 8 4.9645. Leasing finanziario 6. Factoring7. Altre operazioni 16.587 877 17.8008. Titoli di debito - - - 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito

Totale (valore di bilancio) 126.238 5.216 121.748Totale (fair value) 136.805 5.216 121.748

11.816 12.1672.602 2.715

- 732.168 2.840

877 4.5341 5

17.464 22.334

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2009 31.12 Totale Tot

Altri Totale

31.12.2008

Finanziamenti per anticipi SBF Rischio di portafoglio Finanziamenti all' Import - valuta

Tipologia operazioni 31.12.2009

Finanziamenti Import / Esport Crediti deteriorati

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso la clientela allocate nel portafoglio "crediti"La Banca, con riferimento alle attività deteriorate del precedente esercizio, si è avvalsa della facoltà di esporle convenzionalmente nella sottovoce "altre operazioni".I crediti verso clientela sono esposti al netto delle rettifiche di valore derivanti da svalutazioni. L'ammontare e la ripartizione delle rettifiche di valore sono esposti nella parte E della presente Nota Integrativa.

La sottovoce 7. "Altre operazioni" comprende:

Le attività deteriorate comprendono le sofferenze, gli incagli e le esposizioni scadute secondo le definizioni di Banca d'Italia.Il dettaglio di tali esposizioni, nonchè quello relativo all'ammontare e alla ripartizione delle rettifiche di valore, vieneevidenziato nella Parte E della Nota integrativa - qualità del credito.

Deteriorate

4.534-

4.5344.534

2.2008tale

mente nell

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NOTA INTEGRATIVA

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate 1. Titoli di debito: - - - -a) Governib) Altri Enti pubblicic) Altri emittenti - - - - - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri2. Finanziamenti verso: 126.238 5.216 121.748 4.534a) Governib) Altri Enti pubblicic) Altri emittenti 126.238 5.216 121.748 4.534 - imprese non finanziarie 81.214 4.158 78.555 3.537 - imprese finanziarie 58 21 - assicurazioni - altri 44.966 1.058 43.172 997

Totale 126.238 5.216 121.748 4.534

Tipologia operazioni/Valori Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

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NOTA INTEGRATIVA

7.3 Crediti verso clientela oggetto di copertura specifica

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value: 993 1.083 a) rischio di tasso di interesse 993 1.083 b) rischio di cambio c) rischio di credito d) più rischi

2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: - - a) rischio di tasso di interesse b) rischio di cambio c) altro

Totale 993 1.083

7.4 Leasing finanziario

La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore.

Tipologia operazioni/Valori

In Tabella sono riportati i crediti oggetto di copertura specifica per i quali sono state applicate le regole di hedgeaccounting previste dallo IAS 39.I crediti sono indicati al costo ammortizzato, modificato per il fair value del rischio coperto.

Le coperture soddisfano pertanto i test di efficacia, retrospettivi e prospettici, previsti dalla disciplina dell'hedgeaccounting.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80

I derivati di copertura al 31 dicembre 2009 assumono valore negativo e sono pertanto esposti nella tabella relativa alla sezione 6- voce 60 del Passivo.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività finanziarie oggetto di copertura generica.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100

La Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole, di cui alprincipio IAS27 e IAS28.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110

11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà 978 1.119 a) terreni 103 103 b) fabbricati 534 564 c) mobili 54 94 d) impianti elettronici 280 348 e) altre 7 10 1.2 acquisite in locazione finanziaria - - a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre

Totale A 978 1.119 B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà - - a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in locazione finanziaria - - a) terreni b) fabbricati

Totale B - -Totale (A+B) 978 1.119

11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività materiali valutate al fair value.

Attività/Valori

Tutte le attività materiali della Banca sono valutate al costo, come indicato nella Parte A della Nota Integrativa.

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NOTA INTEGRATIVA

11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

A. Esistenze iniziali lorde 103 1.029 1.026 1.661 90 3.909A.1 Riduzioni di valore totali nette - 465 932 1.313 80 2.790A.2 Esistenze iniziali nette 103 564 94 348 10 1.119B. Aumenti: - - 1 45 - 46B.1 Acquisti 1 45 46B.2 Spese per migliorie capitalizzate -B.3 Riprese di valore -B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - - a) patrimonio netto - b) conto economico -B.5 Differenze positive di cambio -

B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento -B.7 Altre variazioni -C. Diminuzioni: - 30 41 113 3 187C.1 Vendite -C.2 Ammortamenti 30 41 113 3 187

C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a - - - - - - a) patrimonio netto - b) conto economico -C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - - a) patrimonio netto - b) conto economico -C.5 Differenze negative di cambio -C.6 Trasferimenti a: - - - - - -

a) attività materiali detenute a scopo di investimento - b) attività in via di dismissione -C.7 Altre variazioni -D. Rimanenze finali nette 103 534 54 280 7 978D.1 Riduzioni di valore totali nette - 495 943 1.451 83 2.972D.2 Rimanenze finali lorde 103 1.029 997 1.731 90 3.950E. Valutazione al costo - - - - - -

Grado di copertura dei fondi ammortamento

Totale 75% 71%Altre

Fabbricati

92%

Totale Terreni Fabbricati Mobili Impiantielettronici Altre

0%

% amm.to complessivo

89%

45%91%79%

% amm.to complessivo 31.12.2009 31.12.2008

48%Terreni

Classe di attività

0%

Impianti elettronici95%Mobili84%

Alle voci A.1 e D.1 "Riduzioni di valore totali nette" è riportato il totale del fondo ammortamento.

La voce E. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività materiali valutate inbilancio al fair value , non in possesso della Banca.

Il complessivo grado di ammortamento delle immobilizzazioni materiali risulta, pertanto, il seguente:

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NOTA INTEGRATIVA

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI DEI BENIai sensi dell' art. 10 della legge 19 marzo 1983 n. 72

Sede Sociale - Piazza Marconi 710 25 735

Totale 710 25 735

11.5 Impegni per acquisto di attività materiali

La Banca non ha contratto impegni di acquisto su attività materiali.

DESCRIZIONE Costo storico RivalutazioneL.72/83

Valore lordo di bilancio

La Banca non detiene attività materiali a scopo di investimento.

In ossequio alle disposizioni contenute nell' art. 10 della Legge n. 72 del 19/03/1983, viene fornito l' elenco dellerivalutazioni effettuate in passato per gli immobili tuttora in patrimonio:

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

A.1 Avviamento X X A.2 Altre attività immateriali 7 - 13 - A.2.1 Attività valutate al costo: 7 - 13 - a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività 7 13

A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - - a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività

Totale 7 - 13 -

Attività/Valori

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

Durataindefinita

Durata definita

Durataindefinita

Durata definita

La altre attività immateriali di cui alla voce A.2.1, a durata limitata, sono costituite prevalentemente da licenzed'uso di software e sono state ammortizzate, pro rata temporis, con il metodo delle quote costanti in ragionedella loro vita utile, stimata in tre anni.

Non sono iscritte attività immateriali generate internamente.

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NOTA INTEGRATIVA

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

A. Esistenze iniziali 48 48A.1 Riduzioni di valore totali nette 35 35A.2 Esistenze iniziali nette - - - 13 - 13B. Aumenti - - - - - -B.1 Acquisti -B.2 Incrementi di attività immateriali interne X -B.3 Riprese di valore X -B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - - a patrimonio netto X - - a conto economico X -

B.5 Differenze di cambio positive -B.6 Altre variazioni -C. Diminuzioni - - - 6 - 6C.1 Vendite -C.2 Rettifiche di valore - - - 6 - 6 - Ammortamenti X 6 6 - Svalutazioni - - - - - - + patrimonio netto X - + conto economico -C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - - a patrimonio netto X - - a conto economico X -

C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione -C.5 Differenze di cambio negative -C.6 Altre variazioni -D. Rimanenze finali nette - - - 7 - 7D.1 Rettifiche di valore totali nette 41 41E. Rimanenze finali lorde - - - 48 - 48F. Valutazione al costo - - - - - -

LegendaDEF: a durata definitaINDEF: a durata indefinita

12.3 Altre informazioni

In base a quanto richiesto dallo IAS 38 paragrafi 122 e 124, si precisa che la Banca non ha:

. costituito attività immateriali a garanzia di proprie passività;

. assunto impegni alla data del bilancio per l'acquisto di attività immateriali;

. acquisito attività immateriali per tramite di contratti di locazione finanziaria od operativa;

. acquisito attività immateriali tramite concessione governativa;

. attività immateriali rivalutate iscritte a fair value.

Totale

DEF INDEFDEF INDEF

Avviamento

Altre attività immateriali:generate internamente

Altre attività immateriali:altre

Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all’esterno e sono valutate al costo rettificato.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

In contropartita del conto economico

IRES IRAP Totale - - -

183 - 183

152 1 1535 - 5

81 - 8133 - 33

5 1 628 - 28

335 1 336

In contropartita dello stato patrimoniale

IRES IRAP Totale 28 13 4128 13 41

- altre - - -28 13 41

Descrizione

Descrizione

. Spese di rappresentanza

. Oneri del personale dipendente (fondo premio di fedeltà)

- riserve da valutazione:

Totale

- altre:

- perdite fiscali

. Accantonamenti netti a fondi rischi e oneri non dedotti (controversie legali)

. Accantonamenti netti a fondi rischi e oneri non dedotti (premio di risultato)

. minuvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita

. Rettifiche su garanzie rilasciate

- svalutazione crediti

Totale

Nella presente voce figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (correnti e differite)rilevate, rispettivamente, nella voce 130 dell'attivo e 80 del passivo.

Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "attività per imposte anticipate" riguardano:

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NOTA INTEGRATIVA

13.2 Passività per imposte differite: composizione

In contropartita del conto economico

IRES IRAP Totale 6 1 76 1 7

In contropartita dello stato patrimoniale

IRES IRAP Totale

107 12 119107 12 119

- altre - - -107 12 119

Descrizione

Descrizione

Totale

. plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita- riserve da valutazione

Totale. Storno fondo ammortamento terreni

Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "passività per imposte differite" riguardano:

Imposte differite non rilevate

Non si è dato luogo alla rilevazione di passività per imposte differite:. sulle riserve di rivalutazione monetaria in sospensione di imposta;. sulla riserve di utili costituita con accantonamenti non soggetti ad imposte sul reddito ai sensi dell'art. 12della L. 904/77.

Tenuto conto della indisponibilità delle riserve prevista dalla normativa di settore e dallo Statuto sociale, laBanca non ha assunto nè ritiene di assumere comportamenti idonei ad integrare i presupposti per la lorodistribuzione e, di conseguenza, per la rilevazione delle relative passività per imposte differite.

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NOTA INTEGRATIVA

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Importo iniziale 298 2592. Aumenti 116 2082.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 116 208 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 116 2082.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali2.3 Altri aumenti3. Diminuzioni 78 1693.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 78 169 a) rigiri 78 169 b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali3.3 Altre diminuzioni4. Importo finale 336 298

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Importo iniziale 15 192. Aumenti - -2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio - - a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali2.3 Altri aumenti3. Diminuzioni 8 43.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 8 4 a) rigiri 8 4 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre3.2 Riduzioni di aliquote fiscali3.3 Altre diminuzioni4. Importo finale 7 15

La fiscalità differita è rilevata a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile di una attività o di una passività e ilsuo valore fiscale.La rilevazione della fiscalità differita attiva e passiva è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente, ivi inclusele disposizioni del D.Lgs n. 38/2005. Le aliquote utilizzate per la rilevazione delle imposte anticipate/differite ai fini IRESed IRAP sono rispettivamente pari al 27,50% e al 4,82%.Lo sbilancio delle imposte anticipate rilevate/annullate nell'esercizio è stato iscritto a conto economico alla voce 260"imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", per 38 mila euro.Lo sbilancio delle imposte differite rilevate/annullate nell'esercizio è stato iscritto a conto economico alla voce 260"imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", per 8 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Importo iniziale 110 612. Aumenti 20 702.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 20 70 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 20 702.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali2.3 Altri aumenti3. Diminuzioni 89 213.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 89 21 a) rigiri 89 21 b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali3.3 Altre diminuzioni4. Importo finale 41 110

Le imposte anticipate rilevate nell'esercizio nella sottovoce "c) altre" per 20 mila euro sono a fronte dellesvalutazioni di titoli AFS effettuate nell'esercizio e non dedotte.

13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Importo iniziale 215 72. Aumenti 119 2152.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 119 215 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 119 2152.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali2.3 Altri aumenti3. Diminuzioni 215 73.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 215 7 a) rigiri 215 7 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre3.2 Riduzioni di aliquote fiscali3.3 Altre diminuzioni4. Importo finale 119 215

Le "Imposte differite rilevate nell'esercizio - c) altre" per 119 mila euro sono a fronte delle rivalutazionieffettuate nell' esercizio per i titoli AFS e non tassate.Dette movimentazioni hanno trovato come contropartita la rispettiva riserva di patrimonio netto.

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NOTA INTEGRATIVA

13.7 Altre informazioni

IRES IRAP

Impostasostitutivadi Ires e

Irap

TOTALE

Passività fiscali correnti (-) (475) (439) (4) (918)Acconti versati (+) 432 378 - 810Altri crediti di imposta (+) - - - -Ritenute d'acconto subite (+) 3 - 3Saldo a debito della voce 80 a) del passivo (40) (61) (4) (105)Saldo a credito della voce 130 a) dell' attivo - - - -

Composizione della fiscalità corrente

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NOTA INTEGRATIVA

14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

A. Singole attivitàA.1 Attività finanziarieA.2 PartecipazioniA.3 Attività materiali 82 79A.4 Attività immaterialiA.5 Altre attività non correnti

Totale A 82 79 B. Gruppi di attività (unità operative dismesse) B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazioneB.2 Attività finanziarie valutate al fair valueB.3 Attività finanziarie disponibili per la venditaB.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenzaB.5 Crediti verso bancheB.6 Crediti verso clientelaB.7 PartecipazioniB.8 Attività materialiB.9 Attività immaterialiB.10 Altre attività

Totale B - - C. Passività associate ad attività non correnti in via di dismissione C.1 DebitiC.2 TitoliC.3 Altre passività

Totale C - - D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione D.1 Debiti verso bancheD.2 Debiti verso clientelaD.3 Titoli in circolazioneD.4 Passività finanziarie di negoziazioneD.5 Passività finanziarie valutate al fair valueD.6 FondiD.7 Altre passività

Totale D - -

14.2 Altre informazioni

14.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto

La Banca non possiede partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto.

Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo

La voce A.3 si riferisce ad immobile residenziale sito in Ceglie Messapica, del quale la Banca è risultata aggiudicataria in esitoa procedura esecutiva da essa stessa avviata per recupero di posizione creditoria a sofferenza.Avendo ottenuto nell'esercizio la piena disponibilità dell''immobile è stata assunta delibera per pervenire nei tempi più rapidipossibili alla vendita.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 15 - Altre attività - Voce 150

15.1 Altre attività: composizione

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili 2 3

Altre attività 1.952 1.175Crediti verso Erario per acconti su imposte indirette e altre partite fiscali 1.347 726Crediti per fatture emesse, da emettere e diversi 90 71Partite in corso di lavorazione 320 238Effetti insoluti / protestati 118 92Anticipi e crediti verso fornitori 19 4Risconti attivi non riconducibili a voce propria 50 33Altre partite attive 8 11

Totale 1.954 1.178

Voci

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NOTA INTEGRATIVA

PassivoSezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Debiti verso banche centrali2. Debiti verso banche - 762.1 Conti correnti e depositi liberi2.2 Depositi vincolati 762.3 Finanziamenti - - 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti

Totale - 76Fair value - 76

1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati

1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati

1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica

1.5 Debiti per leasing finanziario

Tipologia operazioni/Valori

Alla data di riferimento del bilancio non risultano iscritti debiti verso banche. La presente tabella è fornita aisoli fini comparativi con l'esercizio precedente.

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso banche.

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti strutturati nei confronti di banche.

Alla data di riferimento del bilancio, non vi sono debiti verso banche oggetto di copertura specifica.

La Banca non ha in essere operazioni della specie.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Conti correnti e depositi liberi 145.220 103.6192. Depositi vincolati 65.729 60.8673. Finanziamenti - 1.462 3.1 Pronti contro termine passivi 1.462 3.2 Altri

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti

Totale 210.949 165.948Fair value 210.949 165.948

2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati

2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati

2.4 Debiti verso clientela: debiti oggetto di copertura specifica

2.5 Debiti per leasing finanziario

Tipologia operazioni/Valori

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso clientela.

Non sono presenti debiti strutturati verso clientela.

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere debiti verso clientela oggetto di coperturaspecifica.

Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica, diversi da quelliricondotti nelle voci 30, 40 e 50. Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizifinanziari.

Tra i conti correnti e depositi liberi figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 111 mila euro.

La Banca non ha in essere debiti per leasing finanziario

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3

A. Titoli quotati 1. obbligazioni 5.249 - 5.245 - 10.233 - 10.259 - 1.1 strutturate 1.2 altre 5.249 5.245 10.233 10.259 2. altri titoli 42.509 - - 42.509 54.319 - - 54.319 2.1 strutturati 2.2 altri 42.509 42.509 54.319 54.319

Totale 47.758 - 5.245 42.509 64.552 - 10.259 54.319

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica

Tipologia titoli/Valori

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

Fair value Valore bilancio

Fair value Valore bilancio

La sottovoce A.2.2 "Titoli - altri titoli - altri", comprende esclusivamente certificati di deposito a breve.

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere titoli in circolazione oggetto di copertura specifica.

La Banca non ha emesso titoli subordinati.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

L1 L2 L3 L1 L2 L3 A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche2. Debiti verso clientela3. Titoli di debito - - - - - - - - 3.1 Obbligazioni - - - - - - - - 3.1.1 Strutturate X X 3.1.2 Altre obbligazioni X X 3.2 Altri titoli - - - - - - - - 3.2.1 Strutturati X X 3.2.2 Altri X X

Totale A - - - - - - - - - -B. Strumenti derivati1. Derivati finanziari - 7 - - 7 - 1.1 Di negoziazione X X X X 1.2 Connessi con la fair value option X 7 X X 7 X 1.3 Altri X X X X2. Derivati creditizi - - - - - - 2.1 Di negoziazione X X X X 2.2 Connessi con la fair value option X X X X 2.3 Altri X X X X

Totale B X - 7 - X X - 7 - XTotale (A+B) X - 7 - X X - 7 - X

LegendaFV = fair valueFV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditiziodell'emittente rispetto alla data di emissioneVN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1L1 = Livello 2L1 = Livello 3

4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi "scoperti tecnici") di negoziazione: variazioni annue

Non vi sono passività finanziarie per cassa di negoziazione.

FV Tipologia operazioni/Valori

Totale Totale

VN

31.12.2009 31.12.2008

FV * VN FV * FV

Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione subordinate.

Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione relative a debiti strutturati.

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce gli strumenti finanziari derivati.

Le passività finanziarie di negoziazione indicate al punto B 1.1.2 della tabella, rappresentano il valore negativo di strumentiderivati (IRS), cui si rende applicabile la fair value option in quanto gestionalmente connesse (copertura naturale) a mutuiFVO, in accordo con le definizioni del principio contabile IAS n. 39 paragrafo 9.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50

Non sussistono passività finanziarie valutate al fair value .

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 6 - Derivati di copertura - voce 60

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

VN VN

L1 L2 L3 31.12.2009 L1 L2 L3 31.12.2008

A. Derivati finanziari: - 67 - 938 - 52 - 1.041 1) Fair value 67 938 52 1.041 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri B. Derivati creditizi: - - - - - - - - 1) Fair value 2) Flussi finanziariTotale - 67 - 938 - 52 - 1.041

LegendaVN = valore nozionaleL1 = Livello 1L2 = Livello 2L3 = Livello 3

FV 31.12.2009 FV 31.12.2008

I contratti derivati finanziari "1) Fair value" sono relativi a contratti di Interest Rate Swap per la copertura specifica dei rischi di tasso di interesse derivanti da mutui erogati alla clientela.

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NOTA INTEGRATIVA

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

rischio di tasso

rischio di cambio

rischio di credito

rischio di prezzo più rischi

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita X X X 2. Crediti 67 X X X X 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X X X X X 4. Portafoglio X X X X X X X 5. Altre operazioni X X

Totale attività 67 - - - - - - - - 1. Passività finanziarie X X X X 2. Portafoglio X X X X X X X

Totale passività - - - - - - - - - 1. Transazioni attese X X X X X X X X 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X X

Investim. esteriOperazioni/Tipo di copertura

Fair value Flussi finanziari

Specifica

Generica Specifica Generica

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 70

Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80

Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 13 dell'Attivo.

Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90

Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività associate ad attività in via di dismissione, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 14 dell'Attivo.

La Banca non ha posto in essere passività oggetto di copertura generica (macrohedging ) dal rischio di tasso di interesse.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

Debiti a fronte del deterioramento di: 122 115crediti di firma 122 115Altre passività 3.984 4.054Debiti verso enti previdenziali e fondi pensione esterni 215 142Debiti verso fornitori 392 359Debiti verso il personale 385 111Debiti verso l'Erario e altri enti impositori per imposte indirette dell'azienda 407 704Debiti verso l'Erario per l'attività di riscossione imposte e/o come sostituto d'imposta 269 238Debiti verso terzi per incassi e/o trattenute 6 9Partite in corso di lavorazione 561 551Risconti passivi non riconducibili a voce propria 3 5Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 1.100 1.152Somme a disposizione della clientela o di terzi 217 215Somme da riversare a Enti 10 6Depositi cauzionali infruttiferi ricevuti da terzi 40 15Mutui stipulati: importi erogati e ricevuti a cauzione 315 473Altre partite passive 64 74

Totale 4.106 4.169

Voci 31.12.2009 31.12.2008

Le "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" si riferiscono allo sbilancio tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere"del portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso il cui dettaglio è indicato nell'apposita Tabella in calce alle Altreinformazioni della parte B della presente Nota integrativa.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

A. Esistenze iniziali 1.748 1.611B. Aumenti 102 167B.1 Accantonamento dell'esercizio 102 167B.2 Altre variazioni - -C. Diminuzioni - 30C.1 Liquidazioni effettuate - 30C.2 Altre variazioni - -D. Rimanenze finali 1.850 1.748

Totale 1.850 1.748

11.2 Altre informazioni

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

Fondo iniziale 1.825 1.706Varizioni in aumento 149 149Variazioni in diminuzione - 30Fondo finale 1.974 1.825

Alla data di bilancio, la Banca si è avvalsa della facoltà di rilevare a Conto Economico gli Utili o le Perdite Attuariali chesi sono manifestati nell'esercizio, pertanto la Voce D. “Rimanenze finali” del fondo iscritto coincide con il suo ValoreAttuariale (Defined Benefit Obligation – DBO).

Fermo restando quanto sopra rappresentato, il Fondo di trattamento di fine rapporto, calcolato ai sensi dell’art. 2120 delCodice Civile, ammonta a 1.974 mila euro e risulta essere stato movimentato nell'esercizio come di seguito:

Nel corso dell'esercizio sono state destinate al fondo di previdenza di categoria quote di trattamento di fine rapporto per 66mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

1. Fondi di quiescenza aziendali - -2. Altri fondi per rischi ed oneri 613 467 2.1 controversie legali 17 17 2.2 oneri per il personale 398 202 2.3 altri 198 248

Totale 613 467

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

A. Esistenze iniziali - 467 467B. Aumenti - 628 628B.1 Accantonamento dell'esercizio 549 549B.2 Variazioni dovute al passare del tempo -B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto -B.4 Altre variazioni 79 79C. Diminuzioni - 482 482C.1 Utilizzo nell'esercizio 482 482C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto -C.3 Altre variazioni -D. Rimanenze finali - 613 613

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Totale

Voci/Valori

Fondi di quiescenza Altri fondi

Nelle presenti voci figurano le passività relative agli “Altri benefici a lungo termine”, riconosciuti contrattualmente alpersonale in servizio, ai sensi dello IAS19, e le obbligazioni in essere, per le quali la Banca ritiene probabile un esborsofuturo di risorse, per quanto previsto dello IAS37.

La Banca non ha iscritto nel Bilancio fondi della specie.

La sottovoce B.1 - Accantonamento dell'esercizio - accoglie l'incremento del debito futuro stimato, relativo sia a fondigià esistenti che costituiti nell'esercizio.

La sottovoce B.4 - Altre variazioni in aumento - accoglie l' incremento dovuto alla perdita attuariale su "altri benefici alungo termine" a favore di dipendenti.

La sottovoce C.1 - Utilizzo nell'esercizio - si riferisce ai pagamenti effettuati.

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NOTA INTEGRATIVA

12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi

La voce “Altri fondi per rischi e oneri” è costituita da:

controversie legali:- stanziamenti che fronteggiano le perdite presunte sulle cause passive (17 mila euro). Nessuna movimentazione sè registrata nell'esercizio;

oneri per il personale:- premi di fedeltà (105 mila euro), pari all'onere finanziario stimato che la Banca dovrà sostenere, negli annifuturi, in favore del personale dipendente in relazione all'anzianità di servizio. L'incremento dell'esercizio, pari a42 mila euro, è determinato da perdite attuariali per 79 mila euro, da accantonamenti per 6 mila euro e dapagamenti per 43 mila euro;- stima del premio di risultato da riconoscere al personale delle 3 Aree professionali e quadri direttivi (293 milaeuro), inclusivo dei relativi oneri contributivi;- durante l'esercizio è stato utilizzato il premio incentivante stanziato nel precedente esercizio per il valore inizialedi 140 mila euro. Ai fini di una migliore rappresentazione contabile, il premio incentivante relativo all'esercizio2009 è stato rilevato tra le altre passività Voce 100 di S. P. in contropartita delle spese del personale Voce 150 a)di C.E.

altri:- fondo di beneficenza e mutualità, che inizialmente pari a 248 mila euro, è stato incrementato di 250 mila euro insede di riparto utile esercizio 2008 ed è stato utilizzato a fronte di iniziative diverse di beneficenza e mutualità per299 mila euro, attestandosi così a 198 mila euro a fine esercizio.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140

La Banca non ha emesso azioni rimborsabili.

Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

14.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al capitale e alle riserve della banca.

La Banca ha emesso esclusivamente azioni ordinarie in ragione del capitale sociale sottoscritto dell'importo unitariodi 2,58 euro (valore al centesimo di euro). Non vi sono azioni sottoscritte e non ancora liberate.

Non vi sono azioni proprie riacquistate.

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NOTA INTEGRATIVA

14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie AltreA. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 6.296 - - interamente liberate 6.296 - non interamente liberateA.1 Azioni proprie (-)A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 6.296 -B. Aumenti 163 -B.1 Nuove emissioni 61 - - a pagamento: 61 - - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre 61 - a titolo gratuito: - - - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altreB.2 Vendita di azioni proprieB.3 Altre variazioni 102C. Diminuzioni 124 -C.1 Annullamento 22C.2 Acquisto di azioni proprieC.3 Operazioni di cessione di impreseC.4 Altre variazioni 102D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 6.335 -D.1 Azioni proprie (+)D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 6.335 - - interamente liberate 6.335 - non interamente liberate

14.3 Capitale: altre informazioni

Variazioni della compagine sociale

Numero soci al 31.12.2008 1.283Numero soci: ingressi 99Numero soci: uscite 47Numero soci al 31.12.2009 1.335

Il numero soci indicato include n. 8 soci deceduti, per i quali pendono i termini per l'eventuale trasferimento agli eredi, ai sensi dell'art. 15 dello Statuto Sociale.

Le sottovoci B.3 e C.4 “Altre variazioni" si riferiscono ai trasferimenti azionari tra vivi e mortis causa. .

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NOTA INTEGRATIVA

14.4 Riserve di utili: altre informazioni

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

Riserva Legale 48.951 46.274Totale 48.951 46.274

Inoltre, la voce del passivo 160 - Riserve include

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

Riserva N.T.A. Ias/Ifrs 407 407Riserva F.T.A. Ias/Ifrs (184) (184)

Totale 223 223

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.

14.6 Altre informazioni

Non sussistono altre informazioni su strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.

Le riserve di utili sono costituite da:

La normativa di settore di cui all’art. 37 del D.Lgs. 385/93 e l'art.49 dello Statuto prevedono la costituzione obbligatoriadella riserva legale.

La riserva legale è costituita con accantonamento di almeno il 70% degli utili netti di esercizio.

Alla riserva legale viene inoltre accantonata la quota parte degli utili netti residui dopo le altre destinazioni previste dallalegge, dalla normativa di settore e dallo Statuto, deliberate dall'Assemblea.

La riserva legale risulta indivisibile e indisponibile per la Banca, ad eccezione dell'utilizzo per la copertura di perdite diesercizio, al pari delle altre riserve di utili iscritte nel Patrimonio, in ragione dei vincoli di legge e di Statuto.

Nella voce è inclusa anche la riserva da prima applicazione dei principi internazionali Ias/Ifrs per complessivi 223 milaeuro.

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NOTA INTEGRATIVA

Descrizione Importo Possibilità di utilizzazione

per copertura perdite per altre ragioni

Capitale sociale: 16

per copertura perdite e per rimborso del

valore nominale delle azioni

0 0

Riserve di capitale:

Riserva da sovrapprezzo azioni 805 per copertura perdite

e per rimborso del sovrapprezzo versato*

0 40

Altre riserve:

Riserva legale 48.951 per copertura perdite 0 non ammessi in quanto indivisibile

Riserve di rivalutazione monetaria 109 per copertura perdite 0 non ammessi in quanto indivisibile

Riserva FTA/NTA (per passaggio al regime contabile IAS/IFRS) 223 per copertura perdite 0 non applicabile

Totale 50.104

Utilizzi effettuati nei tre precedenti esercizi

importo

In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7-bis, cod.civ., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio netto dellaBanca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione dell'origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste.

* Importo riferito ai sovrapprezzi azioni versati dopo le modifiche statutarie intervenute a seguito degli adeguamenti introdotti dall'art.9 L. 59/92.

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NOTA INTEGRATIVA

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Importo Importo31.12.2009 31.12.2008

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 3.232 3.075 a) Banche 1.899 1.686 b) Clientela 1.333 1.3892) Garanzie rilasciate di natura commerciale 4.728 5.479 a) Banche b) Clientela 4.728 5.4793) Impegni irrevocabili a erogare fondi 8.653 5.072 a) Banche - 17 i) a utilizzo certo 17 ii) a utilizzo incerto b) Clientela 8.653 5.055 i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 8.653 5.055

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione

5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi 6) Altri impegni

Totale 16.613 13.626

Operazioni

Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanzie personali che assistonospecifiche transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti.Tra quelle di natura finanziaria, le garanzie personali che assistono il regolare assolvimento del servizio del debito daparte del soggetto ordinante.

Il punto 1.a) "Garanzie rilasciate di natura finanziaria - Banche" comprende:- impegni verso il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo per 1.860 mila euro;- impegni verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del credito cooperativo per 39 mila euro.

Il punto 3 "Impegni irrevocabili a erogare fondi" comprende:b) clientela - a utilizzo incerto- margini utilizzabili su linee di credito irrevocabili concesse per 8.653 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo31.12.2009 31.12.2008

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione2. Attività finanziarie valutate al fair value3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.5544. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza5. Crediti verso banche6. Crediti verso clientela7. Attività materiali

3. Informazioni sul leasing operativo

entro un anno tra uno e cinque anni oltre cinque anni

POS n. 366 50 25 - 72Totale 50 25 - 72

Portafogli

31.12.200931.12.2008Tipologia di bene

In particolare, nelle voci sono stati iscritti i valori nominali dei titoli costituiti a fronte di operazioni di pronticontro termine passive.

La Banca, in qualità di locataria, ha in essere operazioni assimilabili a leasing operativo relativo a terminali POS forniti incomodato agli esercenti. Gli impegni contrattuali per canoni dovuti al locatore sono così temporalmente distribuiti:

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NOTA INTEGRATIVA

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti - 1. regolati 2. non regolati b) Vendite - 1. regolate 2. non regolate2. Gestione di portafogli a) individuali b) collettive3. Custodia e amministrazione di titoli 266.416 a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) - 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 57.723 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 5.494 2. altri titoli 52.229 c) titoli di terzi depositati presso terzi 56.928 d) titoli di proprietà depositati presso terzi 151.7654. Altre operazioni 65.099

Le altre operazioni di cui al punto 4. comprendono:

1. Attività di ricezione e trasmissione di ordini: 57.023 a) acquisti 42.104 b) vendite 14.919

2. Attività di collocamento e offerta di servizi di terzi: 8.076 a) gestioni patrimoniali 101 b) prodotti assicurativi a contenuto finanziario 616 c) prodotti assicurativi a contenuto previdenziale 54 d) altre quote di Oicr 7.305Totale 65.099

Gli importi, di cui al punto 1, si riferiscono ai dati di flusso dell'esercizio relativi alle operazioni di raccolta etrasmissione ordini per conto della clientela.

Gli importi di cui al punto 2. si riferiscono invece alle consistenze di fine esercizio dei prodotti di terzi collocati. Legestioni patrimoniali e gli OICR sono esposti al valore corrente (prezzo ultimo giorno lavorativo 2009); i prodottiassicurativi sono invece esposti al valore di sottoscrizione.

Gli importi del punto 3. rappresentano le consistenze a fine esercizio espresse al valore nominale.

La sottovoce b) comprende anche titoli in deposito a garanzia per 2.184 mila euro, di cui 1.389 mila eurodepositati presso terzi.

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NOTA INTEGRATIVA

Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere

Importo Importo31.12.2009 31.12.2008

a) Rettifiche "dare": 25.298 27.910 1. conti correnti 3.426 3.778 2. portafoglio centrale 21.544 23.955 3. cassa 258 177 4. altri conti 70 -b) Rettifiche "avere" 26.398 29.062 1. conti correnti 9.220 12.058 2. cedenti effetti e documenti 17.178 17.004 3. altri conti - -

La Tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economiche applicate neidiversi conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relative all'accredito e all'addebito deiportafogli salvo buon fine e al dopo incasso, la cui data di regolamento è successiva alla chiusura del bilancio.

La differenza tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere", pari a 1.100 mila euro, trova evidenza tra le "Altrepassività" - voce 100 del Passivo.

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Totale Totale

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 91 91 2.408

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.955 2.955 2.057

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -

4. Crediti verso banche 335 335 1.7795. Crediti verso clientela 7.735 7.735 8.7576.

Attività finanziarie valutate al fair value 7 7 87. Derivati di copertura X X - 28. Altre attività X X - -

Totale 3.046 8.077 - 11.123 15.011

31.12.2008Altre operazioni

31.12.2009Titoli di debitoVoci/Forme tecniche Finanziamenti

Dettaglio sottovoce 4 “Crediti verso Banche”, colonna “Finanziamenti”:- conti correnti e depositi per 277 mila euro;- R.O.B. per 58 mila euro.

Dettaglio sottovoce 5 “Crediti verso Clientela”, colonna “Finanziamenti”:- conti correnti per 2.661mila euro, di cui 211 mila euro per "commissione di massimo scoperto";- mutui per 3.484 mila euro;- carte di credito/prestiti personali per 447 mila euro- anticipi Sbf per 595 mila euro;- portafoglio di proprietà per 161 mila euro;- interessi di mora (per le sofferenze, soltanto quelli incassati) per 274 mila euro;- altri finanziamenti per 113 mila euro.

Dettaglio sottovoce 6 “Attività finanziarie valutate al fair value”, colonna “Finanziamenti”:- mutui ipotecari per 7 mila euro.Trattasi di interessi su mutui fondiari oggetto di copertura gestionale a mezzo IRS.

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NOTA INTEGRATIVA

Importo Importo31.12.2009 31.12.2008

2

- 2

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Gli interessi attivi e proventi assimilati in valuta sono pari a 3 mila euro

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

La Banca non ha posto in essere operazioni attive di leasing finanziario

C. Saldo (A-B)

A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura

Voci/Valori

Le operazioni di copertura (Hedge Accounting) esprimono differenziali negativi pertanto viene compilata latabella 1.5 della medesima sezione. La presente tabella è evidenziata ai soli fini comparativi.

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��8

NOTA INTEGRATIVA

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Totale Totale

1. Debiti verso banche centrali X - -2. Debiti verso banche (1) X (1) (3)3. Debiti verso clientela (1.786) X (1.786) (3.108)4. Titoli in circolazione X (1.146) (1.146) (1.906)5. Passività finanziarie di negoziazione - -6. Passività finanziarie valutate al fair value (4) (4) -7. Altre passività e fondi X X - -8. Derivati di copertura X X (31) (31) -

Totale (1.787) (1.146) (35) (2.968) (5.017)

Debiti31.12.2009 31.12.2008

Voci / Forme tecniche AltreoperazioniTitoli

Nella sottovoce 2 “Debiti verso Banche”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su:- depositi vincolati in valuta per 1 mila euro.

Nella sottovoce 3 “Debiti verso Clientela”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su:- conti correnti per 1.169 mila euro;- depositi per 607 mila euro;- operazioni di pronti contro termine passive con clientela per 10 mila euro.

Nella sottovoce 4 “Titoli in circolazione”, colonna “Titoli” sono compresi interessi su:- obbligazioni emesse per 283 mila euro;- certificati di deposito per 863 mila euro.

Nella sottovoce 6 “Passività finanziarie valutate al fair value”, colonna “Titoli” sono compresi interessi su:- differenziali negativi su mutui oggetto di copertura naturale FVO per 4 mila euro.

Nella sottovoce 8 "Derivati di copertura" è ricompreso lo sbilancio negativo tra differenziali positivi e negativi realizzati sucontratti derivati classificati di copertura (Hedge Accounting) secondo lo IAS 39 per 31 mila euro.

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��9

NOTA INTEGRATIVA

Importo Importo31.12.2009 31.12.2008

(31)(31) -

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

Gli interessi passivi e oneri assimilati in valuta sono pari a 1 mila euro.

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

La Banca non ha posto in essere operazioni della specie.

C. Saldo (A-B)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci/Valori

A. Differenziali positivi relativi a operazioni di coperturaB. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura

Trattasi di differenziali negativi relativi a contratti di Interest Rate Swap per la copertura specifica (HedgeAccounting) dei rischi di tasso di interesse derivanti da mutui erogati alla clientela.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

Totale Totale

33 37

278 328

- -

14 16

48 74142 196

- -

74 421 31 3

17 1656 23

701 670

761 847166 207

Totale 1.939 2.089 j) altri servizi

9.1. gestioni di portafogli9.1.1. individuali9.1.2. collettive

9.2. prodotti assicurativi

h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione g) esercizio di esattorie e ricevitorie f) servizi per operazioni di factoring e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione

9.3. altri prodotti

8.2. in materia di struttura finanziaria

i) tenuta e gestione dei conti correnti

9. distribuzione di servizi di terzi

31.12.2009

3.2. collettive

1. negoziazione di strumenti finanziari2. negoziazione di valute

d) servizi di incasso e pagamento

8.1. in materia di investimenti

6. collocamento di titoli

3. gestioni di portafogli

8. attività di consulenza

4. custodia e amministrazione di titoli

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:

3.1. individuali

5. banca depositaria

7. attività di ricezione e trasmissione di ordini

2.1 Commissioni attive: composizione

a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti

31.12.2008Tipologia servizi/Valori

Le commissioni attive da "tenuta e gestione dei conti correnti" sono così composte:- commissione tenuta conto per 423 mila euro incluse le spese cu conti a canone forfettario mensile;- commissione di valutazione per passaggio a debito c/c non affidati per 61 mila euro;- commissioni unitarie ad operazione per 277 mila euro;

L'importo di cui alla sottovoce j) "altri servizi" è così composto:- commissioni per tenuta conto su depositi a risparmio per 97 mila euro;- altri servizi bancari, per 69 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Totale Totale

122 116

48 7474 42- -

- -

b) offerta fuori sede:

31.12.2009Canali/Valori 31.12.2008

3. servizi e prodotti di terzi

3. servizi e prodotti di terzi

a) presso propri sportelli:1. gestioni di portafogli2. collocamento di titoli

1. gestioni di portafogli2. collocamento di titoli3. servizi e prodotti di terzi

c) altri canali distributivi:1. gestioni di portafogli2. collocamento di titoli

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NOTA INTEGRATIVA

Totale Totale

(23) (55)(15) (17)

(4) (35)(4) (35)

(4) (3)

(273) (279)(23) (27)

Totale (319) (361)

1. negoziazione di strumenti finanziari2. negoziazione di valute3. gestioni di portafogli:

2.3 Commissioni passive: composizione

a) garanzie ricevute b) derivati su crediti

31.12.2009 31.12.2008Servizi/Valori

c) servizi di gestione e intermediazione:

3.1 proprie

d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi

3.2 delegate da terzi4. custodia e amministrazione di titoli5. collocamento di strumenti finanziari6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

DividendiProventi da

quote di O.I.C.R.

DividendiProventi da

quote di O.I.C.R.

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3 54B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 6 5C. Attività finanziarie valutate al fair valueD. Partecipazioni X X

Totale 9 - 59 -

Totale31.12.2009 31.12.2008

Voci/Proventi

Totale

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�74

NOTA INTEGRATIVA

Sezione 4 - Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80

17 304 (6) (399) (84)- 235 (6) (367) (138)

17 9 - (1) 25--

1.5 Altre 60 (31) 29- - - - -

-2.2 Debiti -2.3 Altre -

X X X X- - - - -- - - - -

- Su titoli di debito e tassi di interesse -- Su titoli di capitale e indici azionari -- Su valute e oro X X X X- Altri -

-Totale 17 304 (6) (399) (84)

1.2 Titoli di capitale1.3 Quote di O.I.C.R.

4.2 Derivati su crediti

1.4 Finanziamenti

2. Passività finanziarie di negoziazione2.1 Titoli di debito

3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio4. Strumenti derivati

4.1 Derivati finanziari:

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze(A)

Utili da negoziazione

(B)Minusvalenze (C) Perdite da

negoziazione (D)Risultato netto

[(A+B) - (C+D)]

1. Attività finanziarie di negoziazione1.1 Titoli di debito

Nella sottovoce "Attività finanziarie di negoziazione: Altre"sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazionedi valute.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale

A. Proventi relativi a:A.1 Derivati di copertura del fair valueA.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) 13 56A.3 Passività finanziarie coperte (fair value )A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziariA.5 Attività e passività in valuta

13 56B. Oneri relativi a:B.1 Derivati di copertura del fair value (14) (65)B.2 Attività finanziarie coperte (fair value )B.3 Passività finanziarie coperte (fair value )B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari B.5 Attività e passività in valuta

(14) (65)

C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (1) (9)

31.12.2008

Totale proventi dell'attività di copertura (A)

Totale oneri dell'attività di copertura (B)

Componenti reddituali/Valori 31.12.2009

Si riporta di seguito la composizione in maggior dettaglio delle evidenze di Tabella 5.1:

. Derivati di copertura del fair value - su finanziamenti a clientela: oneri 14 mila euro.

. Attività finanziarie coperte - finanziamenti a clientela: proventi 13 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100

Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto

1. Crediti verso banche - -2. Crediti verso clientela - -3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.794 (43) 2.751 1.209 - 1.209

3.1 Titoli di debito 2.794 (43) 2.751 1.209 1.209 3.2 Titoli di capitale - - 3.3 Quote di O.I.C.R. - - 3.4 Finanziamenti - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -2.794 (43) 2.751 1.209 - 1.209

1. Debiti verso banche - -2. Debiti verso clientela - -3. Titoli in circolazione - -

Totale passività - - - - - -

Passività finanziarie

Voci/Componenti reddituali

Totale attività

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2009 31.12.2008

Attività finanziarie

Totale Totale

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NOTA INTEGRATIVA

1. - - (2) - (2)1.1 Titoli di debito -1.2 Titoli di capitale -1.3 Quote di O.I.C.R. -1.4 Finanziamenti (2) (2)

2. - - - - -2.1 Titoli di debito -2.2 Debiti verso banche -2.3 Debiti verso clientela -

3.X X X X

4. 1 1

Totale 1 - (2) - (1)

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110

Perdite da realizzo (D)

Risultato netto[(A+B) - (C+D)]

Utili da realizzo (B)

Minusvalenze(C)Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A)

Derivati creditizi e finanziari

Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione

Attività finanziarie

Passività finanziarie

Nella sezione sono rappresentati i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite delle attività/passività finanziarie valutateal fair value e degli strumenti derivati gestionalmente collegati per i quali è stata esercitata la c.d. fair value option, inclusi i risultati delle valutazioni al fair value di tali strumenti.

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NOTA INTEGRATIVA

31.12.2009 31.12.2008

A B A BA. Crediti verso banche - - - - - - - - - - Finanziamenti - - Titoli di debito -B. Crediti verso clientela - (895) - 317 250 - 160 (168) (861) - Finanziamenti (895) 317 250 160 (168) (861) - Titoli di debito -C. Totale - (895) - 317 250 - 160 (168) (861)

LegendaA = da interessiB = altre riprese

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita.

Alla data di riferimento del bilancio ed in corso di esercizio la Banca non ha classificato alcuno strumento finanziario tra le attività finanziarie detenute sino a scadenza.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita:

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Specifiche

Can

cella

zion

i

Di portafoglio

Operazioni/ Componentireddituali

Specifiche

Diportafoglio

Altr

e

Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Rettifiche di valore(1)

Riprese di valore(2) TotaleTotale

Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Specifiche – Altre”, si riferiscono alle svalutazioni analitiche dei crediti.

Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna “ Specifiche – A”, si riferiscono ai ripristini di valore corrispondenti agli interessi maturatinell’esercizio sulla base dell’originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore.

Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna "Di portafoglio - B", si riferiscono alle riprese collettive.

Le riprese di valore, complessivamente pari a 727 mila euro, sono costituite da riprese valutative per 570 mila euro e da riprese da incasso per 157 milaeuro, di cui 11 mila euro su posizioni estinte.

31.12.2009 31.12.2008

A B A BA. Crediti verso banche - - - - - - - - - - Finanziamenti - - Titoli di debito -B. Crediti verso clientela - (895) - 317 250 - 160 (168) (861) - Finanziamenti (895) 317 250 160 (168) (861) - Titoli di debito -C. Totale - (895) - 317 250 - 160 (168) (861)

LegendaA = da interessiB = altre riprese

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita.

Alla data di riferimento del bilancio ed in corso di esercizio la Banca non ha classificato alcuno strumento finanziario tra le attività finanziarie detenute sino a scadenza.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita:

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Specifiche

Can

cella

zion

i

Di portafoglio

Operazioni/ Componentireddituali

Specifiche

Diportafoglio

Altr

e

Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Rettifiche di valore(1)

Riprese di valore(2) TotaleTotale

Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Specifiche – Altre”, si riferiscono alle svalutazioni analitiche dei crediti.

Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna “ Specifiche – A”, si riferiscono ai ripristini di valore corrispondenti agli interessi maturatinell’esercizio sulla base dell’originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore.

Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna "Di portafoglio - B", si riferiscono alle riprese collettive.

Le riprese di valore, complessivamente pari a 727 mila euro, sono costituite da riprese valutative per 570 mila euro e da riprese da incasso per 157 milaeuro, di cui 11 mila euro su posizioni estinte.

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NOTA INTEGRATIVA

A B A BA. Garanzie rilasciate (25) 18 (7) (115)B. Derivati su crediti -C. Impegni ad erogare fondi -D. Altre operazioni -E. Totale - (25) - - 18 - - (7) (115)

LegendaA = da interessiB = altre riprese

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Rettifiche di valore(1)

Riprese di valore(2)

Specifiche

Diportafoglio

Specifiche Diportafoglio

Operazioni / Componentireddituali

Can

cella

zion

i

Totale

Altr

e

Totale

31.12.2009 31.12.2008

Le "rettifiche di valore - specifiche - altre" di cui alla sottovoce "A. Garanzie rilasciate" sono riferite ad accantonamenti a voce 100 del Passivo -Altre passività, su crediti di firma deteriorati (fideiussioni rilasciate).Le "Riprese di valore - specifiche - B" di cui alla sottovoce "A. Garanzie rilasciate" sono riferite a riprese di valore a voce 100 del Passivo - Altrepassività, su crediti di firma deteriorati (fideiussioni rilasciate).

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale

(4.432) (3.911)a) salari e stipendi (3.106) (2.750)b) oneri sociali (808) (681)c) indennità di fine rapporto (66) (58)d) spese previdenzialie) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (106) (173)f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: - - - a contribuzione definita - a benefici definitig) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (119) (105) - a contribuzione definita (119) (105) - a benefici definitih) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimonialii) altri benefici a favore dei dipendenti (227) (144)

(12) (17)(272) (252)

Totale (4.716) (4.180)

Personale dipendente 53 a) dirigenti 2 b) quadri direttivi 11 c) restante personale dipendente 40Altro personale -

31.12.2009 31.12.2008Tipologia di spese/Valori

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

1) Personale dipendente

2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società

Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero di mesi lavoratisull'anno.

Nella sottovoce c) sono indicati convenzionalmente le quote relative al trattamento di fine rapporto maturato nell'esercizio edestinate al Fondo di previdenza di categoria, per 66 mila euro.

La sottovoce “e) accantonamento al trattamento di fine rapporto – Personale dipendente” è così composta:- valore attuariale (Service Cost – CSC) pari a 84 mila euro;- onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a 82 mila euro.- scarto positivo tra passività teorica e valore attuariale del Fondo TFR (Actuarial Gains – A G) pari a 64 mila euro.- imposta sostitutiva pari a 4 mila euro.

Nella voce 2) “altro personale in attività” sono comprese:- spese relative ai contratti di lavoro atipici, quali contratti di "lavoro interinale" per 12 mila euro.

Nella voce 3) "Amministratori e sindaci" sono compresi i compensi degli amministratori, ivi inclusi gli oneri previdenziali a caricodell'azienda, per 182 mila euro, del Collegio Sindacale per 82 mila euro e gli oneri sostenuti per la stipula di polizze assicurativeAmministratori e Sindaci per 8 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

(2.244) (2.196)prestazioni professionali (143) (143)servizio internal audit esternalizzato (30) (27)spese per servizi affidati a terzi (106) (78)contributi associativi (170) (171)pubblicità e promozione (194) (269)rappresentanza (92) (97)spese di formazione (10) (15)canoni per locazione di immobili (81) (79)altri fitti e canoni passivi (60) (46)elaborazione e trasmissione dati (570) (563)manutenzioni (91) (65)premi di assicurazione incendi e furti (43) (43)altri premi di assicurazione (24) (25)spese di vigilanza (134) (134)spese di pulizia (47) (47)stampati, cancelleria, pubblicazioni (113) (113)spese telefoniche, postali e di trasporto (221) (186)utenze e riscaldamento (57) (54)altre spese di amministrazione (58) (41)

(487) (495)imposta di bollo (353) (365)imposta comunale sugli immobili (ICI) (10) (9)imposta comunale sui rifiuti solidi urbani (42) (43)imposta sostitutiva DPR 601/73 (71) (59)altre imposte (11) (19)

(2.731) (2.691)Totale spese amministrative

Imposte indirette e tasse

Spese di amministrazione

9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

9.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia 31.12.2009 31.12.2008

9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: totale costi

La Banca non ha inscritto alla data di bilancio fondi della specie, in quanto i contributi dovuti in forza diaccordi aziendali vengono versati a un Fondo esterno.

La sottovoce “i) altri benefici a favore dei dipendenti – Personale dipendente” è così composta:1) premio di anzianità, cosi suddiviso: Valore Attuariale (Current Service Cost – CSC) pari a pari a 4 mila euro. Onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a 2 mila euro. Perdita Attuariale (Actuarial Losses – A L) pari a 79 mila euro.2) oneri per buoni pasto per 73 mila euro.3) erogazioni liberali per 1 mila euro.4) rimborsi piè di lista e indennità chilometriche per 29 mila euro.5) contribuzione Cassa Mutua Nazionale per 34 mila euro.6) premi assicurativi polizze vita mutui "prima casa" dipendenti per 5 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

a) controversie legali e revocatorie fallimentari -b) oneri per il personale (293) (293) (140)c) altri -

Totale (293) - (293) (140)

10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160

Riattribuzioni di eccedenze Accantonamenti

Accantonamento per stima del premio di risultato da riconoscere al personale delle 3 Aree professionali e quadri direttivi inclusivo dei relativi oneri contributivi.L'importo accantonato nell'esercizio ha natura differente da quello relativo all'esercizio precedente, riferito al premio incentivante nel presente bilancio allocato a voce 150 a) Spese del personale.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170

A. Attività materialiA.1 Di proprietà (186) - - (186) - Ad uso funzionale (186) (186) - Per investimento -A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - - Ad uso funzionale - - Per investimento -

Totale (186) - - (186)

11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Risultato netto(a + b - c)

Ammortamento(a)

Rettifiche di valore per

deterioramento(b)

Riprese di valore (c)Attività/Componente reddituale

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NOTA INTEGRATIVA

Ammortamento(a)

Rettifiche di valore per

deterioramento(b)

Riprese di valore(c)

Risultato netto (a + b - c)

A. Attività immaterialiA.1 Di proprietà (6) - - (6) - Generate internamente dall'azienda - - Altre (6) (6)A.2 Acquisite in leasing finanziario -

Totale (6) - - (6)

Attività/Componente reddituale

Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Le rettifiche di valore, interamente riferibili ad ammortamenti, riguardano attività immateriali con vita utile definita edacquisite all’esterno.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

Interventi Fondo di Garanzia dei Depositanti (5) (2)Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili (1) (29)Altri oneri di gestione - (3)

Totale (6) (34)

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

Recupero imposte e tasse 405 381Rimborso spese legali per recupero crediti 99 108Recupero spese trasparenza bancaria 55 27Recupero spese postali 63 62Altri proventi di gestione 9 21

Totale 631 599

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210

Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220

La Banca non detiene, nè ha detenuto durante l'esercizio, attività materiali e/o immateriali valutate al fair value.

Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230

La Banca non ha iscritto tra le sue attività alcuna voce a titolo di avviamento

La Banca non detiene, nè ha detenuto durante l'esercizio, partecipazioni in società controllate, controllatecongiuntamente e sottoposte a influenza notevole.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240

17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Totale Totale

A. Immobili - -- Utili da cessione- Perdite da cessione

B. Altre attività - (2)- Utili da cessione- Perdite da cessione (2)

Risultato netto - (2)

31.12.200831.12.2009Componente reddituale/Valori

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale

1. Imposte correnti (-) (914) (813)2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (2) 63. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - 194. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 38 395. Variazione delle imposte differite (+/-) 8 46. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (870) (745)

Riepilogo delle imposte sul reddito di competenza dell'esercizio, per tipologia di imposta

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

IRES (426) (353)IRES - Imposta Sostitutiva (4) -

IRAP (440) (392)Totale (870) (745)

31.12.2009 31.12.2008

Componente/Valori

Componenti reddituali/Valori

Nella presente voce figura l’onere fiscale – pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella differita – relativo alreddito dell’esercizio.

Ai fini IRES, le imposte correnti sono determinate tenendo conto delle disposizioni previste per le societàcooperative a mutualità prevalente, introdotte dalla L. 311/2004.

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NOTA INTEGRATIVA

Imponibile Imposta4.967

(1.366)

152 (42)Interessi passivi non deducibili 117ICI e altre imposte non deducibili 10Ammortamenti indeducibili 3Spese per vitto e alloggio indeducibile 25% 2Spese telefoniche indeducibili 13Spese non deducibili 7

(3.532) 971Quota di utile destinato a riserva legale in esenzione di imposta (2.868)Utile destinato al Fondo per lo Sviluppo della Cooperazione (123)Utilizzo del Fondo Beneficenza per Onlus, Enti Pubblici ed Enti di Culto (179)Dividendi portafoglio AFS, 95% non concorrente al reddito d'impresa (6)Quota forfettaria 10% IRAP pagata (40)Rettifiche art. 21 L. 449/97 (314)4% TFR annuale destinato alla previdenza complementare (2)

1.587(436)

82

(426)(4)

Imponibile Imposta4.967

(239)

(1.371)Riprese di valore su crediti (734)Altri proventi di gestione (632)50% Dividendi Incassati (5)

6.851Rettifiche di valore su crediti 903Spese per il personale 4.716Altri oneri di gestione 6Accantonamento a Fondo Rischi e Oneri 29310% Spese amministrative 27310% Ammortamenti 19Recupero spese, interessi indeducibili, 90% ICI e 90% lavoro occasionale 641

(1.314)Cuneo fiscale (1.321)Rettifiche su crediti di firma 7

9.133(440)(440)

(870)

Rettifiche imposta esercizio precedenteScarico fiscalità differita per riallineamenti ias/fiscale su TFR

IRES DI COMPETENZA (Voce 260 di C. E.)IRES - Imposta sostitutiva per riallineamento differenze Ias/fiscali su TFR (Voce 260 C.E.)

TOTALE IMPOSTE DI COMPETENZA (VOCE 260 DI CONTO ECONOMICO)

Imposte sul redito di competenza IRAP (aliquota ordinaria 4,82%)Imponibile fiscale

IRAP DI COMPETENZA (Voce 260 di C. E.)

Altre variazioni

- costi e oneri

- variazioni negative permanenti +

Voci non rilevanti nella determinazione dell'imponibile:- ricavi e proventi

IRAPUtile della operatività corrente al lordo delle imposte

- variazioni positive permanenti -

Imponibile fiscale

Onere fiscale teorico (aliquota ordinaria 4,82%)

Imposte sul reddito di competenza IRES

Differenze che non si invertiranno negli esercizi successivi:

IRES

Utile della operatività corrente al lordo delle imposteOnere fiscale teorico (27,50%)

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

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NOTA INTEGRATIVA

Nel corso dell'esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività.

Sezione 20 - Altre informazioni

Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280

Mutualità prevalente

Per quanto previsto dall'art. 5, comma 2, del D.M. 23 giugno 2004, si attesta che sussistono e permangono lecondizioni di mutualità prevalente.A tal fine, ai sensi del disposto dell'art. 2512 del Codice Civile e dell'art. 35 del D.Lgs. n. 385 del 1993 e dellecorrelate Istruzioni di Vigilanza, nel corso dell'esercizio 2009 la Banca ha rispettato i requisiti previsti in temadi operatività prevalente con i Soci.In particolare, per quanto richiesto dall'art. 35 citato, e così come risultante dalle segnalazioni periodicheinviate all' Organo di Vigilanza, si documenta che le attività di rischio destinate ai Soci o ad attività aponderazione zero sono state superiori al 50 % del totale delle stesse nel corso dell'anno. Alla data di bilancio, a fronte di attività di rischio complessive per 328.136 mila euro, 238.875 mila euro, parial 72,80% del totale, erano destinate ai soci o ad attività a ponderazione zero.

Si attesta inoltre che lo Statuto della Banca contiene le clausole richieste dall'art. 2514 Codice Civile e che taliclausole sono state rispettate nell'esercizio.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 21 - Utile per azione

I nuovi standard internazionali (IAS 33) danno rilevanza all’indicatore di rendimento - “utile per azione” –comunemente noto come “EPS – earning per share”, rendendone obbligatoria la pubblicazione, nelle dueformulazioni:- “EPS Base”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione;- “EPS Diluito”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenutoanche conto delle classi di strumenti aventi effetti diluitivi.

La Banca è una società cooperativa a mutualità prevalente. Si ritengono di conseguenza non significativedette informazioni, tenuto conto della natura della Società.

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE D - REDDITIVITA' COMPLESSIVA

PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 4.097Altre componenti reddituali

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (86) (28) (58) a) variazioni di fair value 506 163 b) rigiro a conto economico (592) (191) - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo (592) (191) c) altre variazioni

30. Attività materiali -40. Attività immateriali -50. Copertura di investimenti esteri: - - -

a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni

60. Copertura dei flussi finanziari: - - - a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni

70. Differenze di cambio: - - - a) variazioni di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni

80. Attività non correnti in via di dismissione: - - - a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni

90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti

100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - - - a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - - - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni

110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (86) (28) (58)120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 4.039

Voci Importo Lordo Importo nettoImposta sul reddito

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

SEZIONE � – RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

�. Aspetti generali

Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca riflettono in primis le specificità normative, (“mutualità” e “localismo”), che l’ordinamento bancario riserva alle Banche di Credito Cooperativo e sono indirizzati:

ad un’efficiente selezione delle singole controparti, attraverso una completa e accurata analisi della capacità delle stesse di onorare gli impegni contrattual-mente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito;al frazionamento del rischio di credito, individuando nei crediti di importo limitato il naturale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle esposizioni su gruppi di clienti connessi/gruppi di im-prese;alla diversificazione del rischio di credito per settore, nei limiti in cui esso è compatibile con la ristretta area di operatività della Banca;al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica, sia con un’attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano delle irregolarità.

La politica commerciale che contraddistingue l’attività creditizia della Banca è, quindi, orientata al sostegno finanziario della propria economia locale e si carat-terizza per un’elevata propensione ad intrattenere rapporti di natura fiduciaria e personale con tutte le componenti (famiglie, micro e piccole imprese, artigiani) del proprio territorio di riferimento, nonché per una particolare vocazione opera-tiva a favore dei clienti-soci.

In tale contesto, i settori delle famiglie, delle micro e piccole imprese e degli arti-giani rappresentano i segmenti di clientela tradizionalmente di elevato interesse per la Banca.L’importante quota degli impieghi rappresentata dai mutui residenziali, offerti secondo diverse tipologie di prodotti, testimonia l’attenzione particolare della Banca nei confronti del comparto delle famiglie.

Il segmento delle micro e piccole imprese e quello degli artigiani rappresenta un altro settore di particolare importanza per la Banca. In tale ambito, le strategie della Banca sono volte a instaurare relazioni creditizie e di servizio di medio-lungo periodo at-traverso l’offerta di prodotti e servizi mirati e rapporti personali e collaborativi con la stessa clientela.

Sotto il profilo merceologico, la concessione del credito è prevalentemente indi-rizzata verso i rami di attività economica maggiormente sviluppati sui territori

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NOTA INTEGRATIVA

di insediamento, rappresentati dall’edilizia, servizi,commercio, produzione abbi-gliamento.

Oltre all’attività creditizia tradizionale, la Banca è esposta ai rischi di posizione e di controparte con riferimento, rispettivamente, all’operatività in titoli e a quella in derivati OTC non speculativa.

L’operatività in titoli comporta una limitata esposizione della Banca al rischio di posizione in quanto gli investimenti in strumenti finanziari sono orientati verso l’emittente Stato Italiano (al ��.��.�009, tali titoli rappresentavano il 98,�0% circa dell’intero portafoglio) e per la differenza verso emittenti privati (intermediari finanziari e imprese non finanziarie) di elevato standing creditizio.

L’esposizione al rischio di controparte dell’operatività in derivati OTC non spe-culativa è molto contenuta poiché di ammontare assai modesto e poiché assunta esclusivamente nei confronti di Iccrea Banca S.p.A.

�. Politiche di gestione del rischio di credito

�.� Aspetti organizzativi

Nello svolgimento della sua attività la Banca é esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati, non siano onorati dai terzi debitori alla scadenza e, per-tanto, debbano essere registrate delle perdite dalla loro cancellazione, in tutto o in parte, in bilancio. Tale rischio è riscontrabile eminentemente nell’attività tradizio-nale di erogazione di crediti, garantiti o non garantiti, iscritti in bilancio, nonché in analoghe operazioni non iscritte in bilancio (ad esempio, crediti di firma).

Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità economica della controparte (mancanza di liquidità, insolvenza, etc..) e in misura marginale in ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali il rischio Paese e il rischio operativo.Le attività diverse da quella tradizionale di prestito espongono ulteriormente la Banca al rischio di credito. In questo caso il rischio di credito può, per esempio, derivare da:

compravendite di titoli;sottoscrizione di contratti derivati OTC non speculativi;

Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di insol-venza, mancanza di liquidità, deficienza operativa, eventi politici ed economici o per altre ragioni.

Il processo organizzativo di gestione del rischio di credito della Banca è ispirato al principio di separatezza tra le attività proprie del processo istruttorio e quelle di sviluppo e gestione dei crediti. Tale principio è stato attuato attraverso la costi-tuzione di strutture organizzative separate.

In aggiunta ai controlli di linea, quali attività di primo livello, le funzioni di con-

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NOTA INTEGRATIVA

trollo di secondo livello si occupano del monitoraggio dell’andamento delle po-sizioni creditizie e della correttezza e adeguatezza dei processi amministrativi svolti dalle strutture deputate alla gestione dei crediti.

L’intero processo di gestione e controllo del credito è disciplinato da un Regola-mento interno che in particolare:

individua le deleghe ed i poteri di firma in materia di erogazione del credito;definisce i criteri per la valutazione del merito creditizio;definisce le metodologie per il rinnovo degli affidamenti;definisce le metodologie di controllo andamentale e di misurazione del ri-schio di credito, nonché le tipologie di interventi da adottare in caso di rileva-zione di anomalie.

Attualmente la banca è strutturata in quattro filiali ognuna diretta e controlla-ta da un preposto, titolare di deleghe molto limitate in materia di erogazione del credito. Ciascuna filiale, attraverso il proprio ufficio consulenza fidi sotto la responsabilità e la supervisione del preposto, cura la relazione con il cliente ed acquisisce la domanda di affidamento, corredata dalla documentazione prevista, cura la preistruttoria e, sulla base soprattutto della conoscenza andamentale del cliente e del suo business, esprime un proprio parere.

La Segreteria Fidi è l’organismo centrale delegato al governo dell’intero processo del credito (Concessione e Revisione; Monitoraggio e Gestione del contenzioso). La ripartizione dei compiti e responsabilità all’interno di tale Unità Organizza-tiva è, quanto più possibile, volta a realizzare la segregazione di attività poten-zialmente in conflitto di interesse; laddove la dimensione contenuta della Banca impedisca tale segregazione sono individuate apposite contromisure dirette a mi-tigare i citati conflitti. In particolare, all’interno della Segreteria Fidi, nella quale allo stato attuale non vi sono risorse titolari di deleghe in materia di erogazione del credito, una risorsa cura il Controllo Andamentale Crediti, con il supporto dell’Ufficio Unità di Staff (Risk Controlling), ed è delegato al monitoraggio siste-matico delle posizioni ed alla rilevazione delle posizioni “problematiche”, non-ché al coordinamento e alla verifica del monitoraggio delle posizioni svolto dai preposti di filiale.

L’Unità di Staff (Risk Controlling), in staff alla Direzione Generale, svolge l’atti-vità di controllo sulla gestione dei rischi, attraverso un’articolazione dei compi-ti derivanti dalle tre principali responsabilità declinate nelle citate Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia (concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative; controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati).

�.� Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Con riferimento all’attività creditizia del portafoglio bancario, la Segreteria Fidi, come già detto, assicura la supervisione ed il coordinamento delle fasi operative del processo del credito ed esegue i controlli di propria competenza.

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NOTA INTEGRATIVA

A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attiva-to procedure specifiche per le fasi di istruttoria/delibera, di rinnovo delle linee di credito e di monitoraggio del rischio di credito. In tutte le citate fasi la Banca utilizza metodologie quali•quantitative di valutazione del merito creditizio della controparte, supportate da procedure informatiche messe a disposizione dall’ou-tsoucer.

I momenti di istruttoria/delibera e di revisione delle linee di credito sono rego-lamentati da un iter deliberativo in cui intervengono le diverse unità operative competenti, appartenenti sia alle strutture centrali che a quelle di rete, in ossequio ai livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono supportate, anche al fine di utilizzare i dati rivenienti da banche dati esterne, dalla procedura PEF (Pratica Elettronica di Fido) del Sistema Informatifo bancario SIB �000, integrato con il Sistema di Con-trollo Direzionale SID 2000, che consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito) dello stato di ogni posizione già affidata o in fase di affidamento, nonché di ricostruire il processo che ha con-dotto alla definizione del merito creditizio dell’affidato (attraverso la rilevazione e l’archiviazione del percorso deliberativo e delle tipologie di analisi effettuate).

In sede di istruttoria, per le richieste di affidamenti di rilevante entità, la valu-tazione, anche prospettica, si struttura su più livelli e si basa prevalentemente su dati quantitativi e oggettivi, oltre che • come abitualmente avviene • sul-la conoscenza personale e sull’approfondimento della specifica situazione economico•patrimoniale e finanziaria della controparte e dei suoi garanti. Ana-logamente, per dare snellezza alle procedure, sono stati previsti due livelli di revisione: uno, di tipo semplificato e automatizzato con formalità ridotte all’es-senziale, riservato al rinnovo dei fidi di importo limitato riferiti a soggetti che hanno un andamento regolare; l’altro, di tipo ordinario, per la restante tipologia di pratiche.

Il controllo andamentale, consistente in una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate, è svolto dall’unità all’uopo preposta nell’ambito della Segre-teria Fidi.

In particolare, l’addetto delegato alla fase di controllo andamentale ha a dispo-sizione una molteplicità di elementi informativi che permettono di verificare le movimentazioni dalle quali emergono situazioni di tensione o di immobilizzo dei conti affidati.

La procedura informatica SID �000, adottata dalla Banca, consente di estrapolare periodicamente tutti i rapporti che possono presentare sintomi di anomalia anda-mentale. Il costante monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla procedura con-sente, quindi, di intervenire tempestivamente all’insorgere di posizioni anomale e di prendere gli opportuni provvedimenti nei casi di crediti problematici.

Le posizioni affidate vengono inoltre controllate utilizzando, in relazione alla loro na-tura e importo, le informazioni fornite dalla Centrale dei Rischi e da CRIF. Le posi-zioni affidate, vengono inoltre controllate, ove ne ricorrono i presupposti, attraverso i dati delle consistenze immobiliari e delle pregiudizievoli da Agenzie del territorio.

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NOTA INTEGRATIVA

Tutte le posizioni affidate sono inoltre oggetto di revisione periodica, con fre-quenza differenziata in relazione al relativo ammontare, svolto per ogni singola controparte (ovvero, gruppo economico di appartenenza) dalle strutture compe-tenti per limite di fido.

Il controllo delle attività svolte dalla Segreteria Fidi è assicurato dall’Ufficio Unità di Staff (Risk Controlling) in staff alla Direzione Generale.

La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è ogget-to di aggiornamento sistematico. In particolare all’inizio dell’esercizio �0�0, il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo regolamento del processo del credito. Gli aggiornamenti più significativi riguardano la sistematizzazione dell’attività di monitoraggio del credito attribuita a specifica funzione aziendale, i controlli sulla gestione del rischio creditizio e l’adeguamento delle deleghe nel comparto.A seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale, nonché de-gli approfondimenti e delle considerazioni sviluppate nell’ambito delle iniziative promosse dalla Categoria (a livello sia nazionale da parte di Federcasse con il Progetto “Basilea �”, sia regionale da parte della Federazione locale) a cui la ban-ca ha partecipato (acquisendo la documentazione nel tempo prodotta in relazione all’evoluzione dei lavori), il CdA della Banca con delibera del �� febbraio �008 ha • tra l’altro • deliberato di adottare la metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito (I Pilastro). Successivamente, con delibera del �0 maggio �008, il CdA della Banca ha adottato la metodologia dei rating esterni rilasciati dalla ECAI Moody’s, agenzia esterna di valutazione del merito di credito riconosciuta dalla Banca d’Italia, per la determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni ricomprese nei portafogli “Amministra-zioni Centrali e Banche Centrali” e – indirettamente – “Intermediari Vigilati”, “Enti del Settore Pubblico” e “Enti Territoriali”.

Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell’adeguatezza patri-moniale (ICAAP) previsto dal II Pilastro della nuova regolamentazione pruden-ziale, il CdA della Banca ha adottato il regolamento che definisce i principi guida, i ruoli e le responsabilità delle funzioni organizzative coinvolte nell’ICAAP, allo scopo di assicurare la regolare ed efficace esecuzione delle attività di valutazione del capitale complessivo relativamente alla sua adeguatezza, attuale e prospetti-ca, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali.

Con riferimento al rischio di concentrazione, il CdA della Banca ha deliberato di utilizzare l’algoritmo semplificato cd. Granularity Adjustment (Cfr. allegato B, Titolo III, Capitolo 1 Circ. 263/06) per la quantificazione del capitale interno a fronte del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi.Inoltre, per quanto concerne le prove di stress, ha individuato le relative meto-dologie di conduzione e dato incarico alla Direzione Generale della loro esecu-zione:

sul rischio di credito attraverso la determinazione del capitale interno neces-sario a fronte del nuovo livello di rischiosità individuato ridefinendo il por-

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NOTA INTEGRATIVA

tafoglio bancario sulla base del valore del rapporto tra l’ammontare delle esposizioni deteriorate e gli impieghi aziendali registrato nella peggiore con-giuntura creditizia sperimentata dalla Banca nel corso degli ultimi �� anni;

sul rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti con-nessi maggiorando del 30% i valori del coefficiente di Herfindahl, un forte incremento dell’EAD considerando l’incremento percentuale della stessa in ragione dell’utilizzo da parte della clientela dei margini disponibili sulle li-nee di credito per cassa nonché la completa erogazione dei mutui stipulati ma non erogati ed ipotizzando, infine, un incremento del tasso di ingresso a sofferenza rettificata caratteristico della Banca agendo sulla costante di pro-porzionalità C con più di un salto di classe.

Con riferimento all’operatività sui mercati mobiliari, sono attivi presso l’Area Fi-nanza della Banca momenti di valutazione e controllo sia in fase di acquisto degli strumenti finanziari, sia in momenti successivi nei quali periodicamente viene analizzata la composizione del comparto per classe di portafoglio Ias/Ifrs e per tipologia titoli, viene identificato il livello di rischio specifico oppure di contro-parte (analisi dinamica del rating) e verificato il rispetto dei limiti e delle deleghe assegnate.

�.� Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal CdA, le tec-niche di mitigazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca si sostanziano nell’acquisizione di differenti fattispecie di garanzie reali, finanziarie e non finan-ziarie, e personali.

Tali forme di garanzia sono, ovviamente, richieste in funzione dei risultati della valutazione del merito di credito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa.

Oltre l’8�% delle esposizioni a medio e lungo termine della Banca è assistita da garanzia ipotecaria (normalmente di �° grado).

Peraltro, una parte significativa delle esposizioni è assistita da garanzie personali, normalmente fideiussioni.

A dicembre �009 le esposizioni assistite da garanzie, reali e personali, rappresen-tano l’88% circa del totale dei crediti verso la clientela, di cui:

il ��% è coperto da garanzie reali eil 44% è coperto da garanzie personali.

Con riferimento all’attività sui mercati mobiliari, considerato che la composizio-ne del portafoglio é orientata verso primari emittenti con elevato merito crediti-zio, non sono richieste al momento particolari forme di mitigazione del rischio di credito.

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NOTA INTEGRATIVA

La principale concentrazione di garanzie reali (principalmente ipotecarie) è lega-ta a finanziamenti a clientela retail (a medio e lungo termine). Tuttavia, allo stato attuale, la Banca non valuta e gestisce il rischio di concentrazione con riferimento alle garanzie.

Garanzie reali

Per quanto concerne le forme di garanzia reale, la Banca accetta diversi strumenti a protezione del credito costituiti dalle seguenti categorie:

Garanzie ipotecarieipoteca su beni immobili residenziali;ipoteca su immobili non residenziali;

Garanzie finanziariepegno di titoli di debito di propria emissione o emessi da soggetti sovrani;pegno di denaro depositato presso la Banca;pegno di obbligazioni emesse da altre controparti bancarie;pegno su polizze assicurative;pegno su depositi a risparmio.

La Banca non ricorre a forme di protezione del rischio di credito e di controparte costituite da accordi di compensazione.

Tutte le tipologie di garanzia acquisibili dalla Banca sono inserite nel processo strutturato di gestione delle garanzie reali.

Con riferimento all’acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure, anche al fine di assicurare il soddisfacimento dei requisiti previsti dalla normativa per il loro riconoscimento ai fini prudenziali al momento della costituzione della protezione e per tutta la durata della stessa.

In particolare:sono state predisposte politiche e requisiti di ammissibilità con riferimento alle tipologie di strumenti di CRM utilizzati a fini prudenziali;sono adottate tecniche e procedure volte al realizzo tempestivo delle attività poste a protezione del credito;sono affidati alla Segreteria Fidi i compiti di controllo sui profili di certezza giuridica;sono state sviluppati e posti in uso standard della contrattualistica utilizzata;le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono chiaramente documentate e divulgate.

E’ stata inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita della garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivaluta-zione, realizzo).

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NOTA INTEGRATIVA

Le misure di controllo cui è soggetta la concessione del credito con acquisizione di garanzie reali sono differenziate per tipologia di garanzia.

Relativamente alle garanzie ipotecarie su immobili, le politiche e le procedure aziendali assicurano che siano sempre acquisite e gestite con modalità atte a ga-rantirne l’opponibilità in tutte le giurisdizioni pertinenti e l’escutibilità in tempi ragionevoli.

In tale ambito, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure interne con riguardo:

alla non dipendenza del valore dell’immobile in misura rilevante dal merito di credito del debitore;alla indipendenza del soggetto incaricato dell’esecuzione della stima dell’im-mobile ad un valore non superiore al valore di mercato; alla presenza di un’assicurazione contro il rischio danni sul bene oggetto di garanzia;alla messa in opera di un’adeguata sorveglianza sul valore dell’immobile, al fine di verificare la sussistenza nel tempo dei requisiti che permettono di be-neficiare di un minor assorbimento patrimoniale sulle esposizioni garantite;al rispetto del rapporto massimo tra fido richiesto e valore della garanzia (loan-to-value): di norma, l’80% per i prenditori persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo, ed il 70% per le imprese individua-li, società, enti. Qualora venga superato il limite previsto dalla normativa di vigilanza prudenziale, la parte eccedente non fruisce della ponderazione fa-vorevole attuabile con la CRM; alla destinazione d’uso dell’immobile e alla capacità di rimborso del debitore.

Il processo di sorveglianza sul valore dell’immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso l’utilizzo di metodi statistici. Al riguardo, l’attività di valutazione è effettuata:

almeno ogni � anni per gli immobili residenziali; annualmente per gli immobili di natura non residenziale.

Per le esposizioni rilevanti (ossia di importo superiore a � milioni di euro o al � per cento del patrimonio di vigilanza della Banca) la valutazione è in ogni caso rivista da un perito indipendente almeno ogni � anni.

Con riguardo alle garanzie reali finanziarie la Banca, sulla base delle politiche e processi per la gestione dei rischio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l’acquisizione delle stesse esclusivamente a quelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l’azienda è in grado di calcolare il fair va-lue con cadenza almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta esistano elementi che presuppongano che si sia verificata una diminuzione significativa del fair value stesso).

La Banca ha, inoltre, posto in essere specifici presidi e procedure atte a garantire i seguenti aspetti rilevanti per l’ammissibilità a fini prudenziali delle garanzie in argomento:

assenza di una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia fi-

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NOTA INTEGRATIVA

nanziaria e il merito creditizio del debitore;specifici presidi a garanzia della separatezza esterna (tra patrimonio del de-positario e bene oggetto di garanzia) e della separatezza interna (tra i beni appartenenti a soggetti diversi e depositati presso i terzi), qualora l’attività oggetto di garanzia sia detenuta presso terzi; durata residua della garanzia non inferiore a quella dell’esposizione.

Al fine di fronteggiare adeguatamente il rischio di incapienza della garanzia reale finanziaria in caso di escussione, rischio più elevato nei casi in cui il valore del bene in garanzia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio, la Banca applica uno scarto di garanzia compreso tra il �0% e il �0%, determinato in funzione della volatilità del valore del titolo.

La sorveglianza delle garanzie reali finanziarie, nel caso di pegno su titoli, avvie-ne attraverso la valutazione semestrale del fair value dello strumento finanziario a garanzia.

Garanzie personali

Con riferimento alle garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da imprenditori e partner societari correlati al debitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi a favore di imprese individuali e/o persone fisiche (consumatori e non), anche da congiunti del debitore stesso. Meno frequentemen-te il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre società (generalmente società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative.

Nel caso di finanziamenti in convenzione a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche (artigiani, commercianti, etc.) la Banca acquisisce specifica garanzia a prima richiesta prestata da una cooperativa di garanzia.

La Banca non ha posto in essere operazioni su derivati creditizi. Le suddette forme di garanzia, nella generalità dei casi, non consentono un’atte-nuazione del rischio di credito in quanto prestate da soggetti “non ammessi” ai fini della nuova normativa prudenziale.

Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l’istruttoria si estende anche a questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipo-logia di fido garantito ed all’importo, si sottopone a verifica e analisi:

la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consulta-zione delle apposite banche dati;l’esposizione verso il sistema bancario;le informazioni presenti nel sistema informativo della banca;l’eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva.

Normalmente l’indagine è estesa alla centrale rischi.

Se il garante è rappresentato da una società, e comunque quando ritenuto necessario in considerazione del rischio e dell’importo del finanziamento, oltre al riscontro delle

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NOTA INTEGRATIVA

informazioni prodotte dalle reti nell’apposito modulo riservato al garante, si procede allo sviluppo del merito creditizio del soggetto garante, con le stesse modalità previ-ste per il richiedente.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La Banca è organizzata con strutture e procedure informatiche per la gestione, la classificazione e il controllo dei crediti.

Coerentemente con quanto dettato dai principi contabili IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni attività finanziaria ovvero gruppo di attività finanziarie.

Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie di rischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni in una temporanea situazione di obiettiva difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per le quali la banca acconsente, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, ad una modifica delle condizioni contrattuali originarie. In seguito alla modifica delle disposizioni di vigilanza prudenziale, sono state incluse tra le esposizioni dete-riorate anche le posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90/180 giorni�. Questa modifica ha comportato l’introduzione di una specifica categoria contabile nella quale vengono classificate le posizioni con tali caratteristiche e l’inclusione dello sconfinamento continuativo tra gli elementi da considerare ai fini del monitorag-gio e della rilevazione dei crediti problematici per favorire la sistemazione del-l’anomalia anteriormente al raggiungimento dei giorni di sconfinamento previsti per la classificazione del nuovo stato.

La responsabilità e la gestione complessiva dei crediti deteriorati, non classificati a “sofferenza”, è affidata alla Segreteria Fidi. Detta attività si estrinseca princi-palmente nel: monitoraggio delle citate posizioni in supporto alle filiali alle quali competono i controlli di primo livello;

concordare con il gestore della relazione (Preposto di filiale) gli interventi volti a ripristinare la regolarità andamentale o il rientro delle esposizioni op-pure piani di ristrutturazione, da sottoporre alla Direzione Generale;determinare le previsioni di perdite sulle posizioni; proporre agli organi superiori competenti il passaggio a “sofferenza” di quel-le posizioni che a causa di sopraggiunte difficoltà non lasciano prevedere al-cuna possibilità di normalizzazione.

La metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico com-

1 Relativamente a tale ultima categoria di esposizioni, secondo quanto previsto dalla Circolare n. 272/08dellaBancad’Italia,perlebanchecheapplicanolametodologiastandardizzataperilcalcolodeirequisitipatrimonialiafrontedelrischiodicreditosiconsideranoesclusivamenteleesposizioniclassifica-tenelportafoglio“esposizioniscadute”cosìcomedefinitodallaCircolaren.263/06dellaBancad’Italia.Quest’ultimanormativa,pertalunecategoriediesposizioniefinoal3�dicembre20��,aifinidellaloroinclusione in detto portafoglio, prevede il termine di 180 giorni in luogo di 90 giorni.

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NOTA INTEGRATIVA

misurato all’intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio.

L’attività di recupero relative alle posizioni classificate a sofferenza sono gestite da specifica risorsa della Segreteria Fidi, che relaziona e propone le più opportu-ne iniziative alla Direzione Generale. Quest’ultima formula tempestivamente le sue proposte al Consiglio di Amministrazione. Anche in questo caso la metodo-logia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico.

Il ritorno in bonis delle esposizioni classificate tra quelle deteriorate avviene: per i crediti in sofferenza, quando, a seguito di accordi relativi a piani di rien-tro, gli stessi vengono regolarmente rispettati per un congruo periodo di tem-po (oppure, nel caso di crediti con originario piano di ammortamento, quan-do il debitore dovesse regolarizzare l’esposizione e riprendere con regolarità, alle relative scadenze, i normali pagamenti);per le partite incagliate, quando viene rimossa la temporanea situazione di difficoltà che ne aveva determinato la relativa classificazione;per le esposizioni scadute e/o sconfinanti, quando vengono meno le condi-zioni che ne avevano determinato la relativa classificazione.

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NOTA INTEGRATIVA

Informazioni di natura quantitativa

A. QUALITA' DEL CREDITO

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 911 911 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 152.958 152.958 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - 4. Crediti verso banche 28.646 28.646 5. Crediti verso clientela 1.161 3.796 - 259 126.238 131.454 6. Attività finanziarie valutate al fair value 112 112 7. Attività finanziarie in corso di dismissione - 8. Derivati di copertura -

Totale al 31.12.2009 1.161 3.796 - 259 308.865 314.081Totale al 31.12.2008 1.490 2.809 - 235 277.363 281.897

Totale Portafogli/qualità Altre attività Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate

Esposizioni scadute

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NOTA INTEGRATIVA

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - X X 911 911 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - 152.958 152.958 152.958 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - 4. Crediti verso banche - 28.646 28.646 28.646 5. Crediti verso clientela 7.157 1.941 5.216 126.933 695 126.238 131.454 6. Attività finanziarie valutate al fair value - X X 112 112 7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - 8. Derivati di copertura - X X -

Totale al 31.12.2009 7.157 1.941 5.216 308.537 695 308.865 314.081Totale al 31.12.2008 6.407 1.873 4.534 267.838 878 277.363 281.897

Portafogli/qualità

In bonis Totale

(esposizionenetta)

Attività deteriorate

Esposizione lorda

Rettifiche specifiche

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche di portafoglio

Esposizione netta

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NOTA INTEGRATIVA

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze X - b) Incagli X - c) Esposizioni ristrutturate X - d) Esposizioni scadute X - e) Altre attività 31.144 X 31.144

TOTALE A 31.144 - - 31.144 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate X - b) Altre 1.899 X 1.899

TOTALE B 1.899 - - 1.899TOTALE A + B 33.043 - - 33.043

A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Esposizione nettaTipologie esposizioni/valori Esposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di

portafoglio

Le esposizioni creditizie per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa esclusi i titoli di capitale e lequote OICR, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenutosino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione.

I crediti relativi alla voce in esame sono tutti in bonis ed esigibili: su di essi, pertanto, non si sono operate rettifiche divalore.

Non sono di conseguenze oggetto di compilazione le tavole relative alla "dinamica delle esposizioni deteriorate" ealla "dinamica delle rettifiche di valore complessive" su crediti verso banche, non risultando avvalorate.

Le esposizioni "fuori bilancio" si riferiscono a garanzie rilasciate di natura finanziaria verso il Fondo di garanzia deidepositanti del credito Cooperativo (1.860 mila euro) e verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del CreditoCooperativo (39 mila euro).

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NOTA INTEGRATIVA

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze 2.594 1.433 X 1.161 b) Incagli 4.275 479 X 3.796 c) Esposizioni ristrutturate X - d) Esposizioni scadute 288 29 X 259 e) Altre attività 278.416 X 695 277.721

TOTALE A 285.573 1.941 695 282.937 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate 550 122 X 428 b) Altre 14.164 X 14.164

TOTALE B 14.714 122 - 14.592

Esposizione nettaTipologie esposizioni/valori Esposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di

portafoglio

Le esposizioni creditizie per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa esclusi i titoli di capitale e lequote OICR, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenutosino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione.

Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate,impegni, derivati ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni(negoziazione, copertura, ecc.).

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NOTA INTEGRATIVA

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

A. Esposizione lorda iniziale 2.951 3.176 - 280 - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento 439 2.553 - 887 B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 320 2.436 885 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 74 101 B.3 altre variazioni in aumento 45 16 2 C. Variazioni in diminuzione 796 1.454 - 879 C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis 106 638 C.2 cancellazioni 270 C.3 incassi 526 1.300 114 C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 48 127 C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale 2.594 4.275 - 288 - di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

A. Rettifiche complessive iniziali 1.461 367 - 45 - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento 516 381 - 28 B.1 rettifiche di valore 499 367 28 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 17 14 B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione 544 269 - 44 C.1 riprese di valore da valutazione 202 202 7 C.2 riprese di valore da incasso 72 62 11 C.3 cancellazioni 270 C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 5 26 C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali 1.433 479 - 29 - di cui: esposizioni cedute non cancellate

Esposizioni scadute

Causali/Categorie

Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate

Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate

Esposizioni scadute

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NOTA INTEGRATIVA

A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E INTERNI

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 A. Esposizioni creditizie per cassa 151.409 31.374 132.031 314.814B. Derivati - - - - - - - -B.1 Derivati finanziari -B.2 Derivati creditizi -C. Garanzie rilasciate 7.960 7.960D. Impegni a erogare fondi 8.653 8.653

Totale 151.409 31.374 - - - - 148.644 331.427

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

Totale Classi di rating esterniEsposizioni Senza rating

Le classi di rischio per rating esterni indicate nella presente tavola si riferiscono a quelle utilizzate daMoody's.

La Banca svolge attività creditizia eminentemente nei confronti di micro e piccole imprese unrated.

La Banca non adotta sistemi di rating interni.

imprese unrated

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NOTA INTEGRATIVA

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NOTA INTEGRATIVA

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���

NOTA INTEGRATIVA

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela(valore di bilancio)

A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 1.161 1.433 A.2 Incagli 3.796 479 A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute 259 29 A.5 Altre esposizioni 277.591 695 130 Totale 282.807 2.636 130 - - - - - - - B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli 414 122 B.3 Altre attività deteriorate 14 B.4 Altre esposizioni 14.153 11 Totale 14.581 122 11 - - - - - - -

Totale al 31.12.2009 297.388 2.758 141 - - - - - - -Totale al 31.12.2008 242.726 2.863 52 3 - - - - - -

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni 31.144 Totale A 31.144 - - - - - - - - - B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 1.899 Totale B 1.899 - - - - - - - - -

Totale al 31.12.2009 33.043 - - - - - - - - -Totale al 31.12.2008 53.280 - - - - - - - - -

ASIA RESTO DEL MONDO

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NOTA INTEGRATIVA

B.4 Grandi rischi

Non sussistono posizioni di "grande rischio" così come definite dalla normativa di vigilanza.

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NOTA INTEGRATIVA

C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA'

C.1 OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE

Informazioni di natura qualitativa

La Banca non ha fatto ricorso ad operazioni di cartolarizzazione.

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NOTA INTEGRATIVA

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NOTA INTEGRATIVA

C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate

Passività/Portafoglio attività

Attività finanziarie

detenute per la negoziazione

Attivitàfinanziarie

valutate al fair value

Attivitàfinanziarie

disponibili per la vendita

Attivitàfinanziarie

detenute sino alla scadenza

Crediti verso banche

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1. Debiti verso clientela - - - - - - - a) a fronte di attività rilevate per intero - b) a fronte di attività rilevate parzialmente - 2. Debiti verso banche - - - - - - - a) a fronte di attività rilevate per intero - b) a fronte di attività rilevate parzialmente -

Totale al 31.12.2009 - - - - - - - Totale al 31.12.2008 1.462 1.462

C.3 Operazioni di Covered Bond

D. Modelli per la misurazione del rischio di credito

La Banca non utilizza modelli interni di portafoglio per la misurzione dell'esposizione al rischio di credito.

La presente tabella è illustrata ai soli fini comparativi con l'esercizio precedente.

La Banca non ha posto in essere operazioni di emissione di obbligazioni garantite.

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NOTA INTEGRATIVA

SEZIONE � – RISCHI DI MERCATO

�.� Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza

Ai fini della compilazione della presente sezione si considerano esclusivamente gli strumenti finanziari (attivi e passivi) rientranti nel “portafoglio di negoziazione di vigilanza”, come definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza sui rischi di mercato (cfr. Circolare n. ��� del �8 dicembre �99� “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali” emanata dalla Banca d’Italia). Di conseguenza, sono escluse even-tuali operazioni allocate in bilancio nel portafoglio di negoziazione (ad esempio, crediti o derivati scorporati da attività o passività valutate al costo ammortizzato, titoli emessi), ma non rientranti nell’anzidetta definizione di vigilanza. Queste operazioni sono comprese nell’informativa relativa al “portafoglio bancario”.

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

La Banca svolge attività di negoziazione in proprio di strumenti finanziari esposti al rischio di mercato (rischio di tasso e rischio di prezzo).L’attività di negoziazione riguarda prevalentemente titoli di debito esposti al ri-schio tasso interesse ed in maniera residuale strumenti di capitale esposti al ri-schio di prezzo.La strategia sottostante alla negoziazione in proprio risponde sia ad una esigenza di tesoreria che all’obbiettivo di massimizzare il profilo di rischio/rendimento degli investimenti di portafoglio in termini di rischio di tasso, rischio di credito della controparte e rischio di prezzo. La Banca non assume posizioni speculative in strumenti derivati come previsto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia e dallo Statuto della Banca stes-sa.In continuità con le scelte strategiche di ricomposizione del portafoglio di pro-prietà assunte nell’anno precedente, nell’esercizio �009 la Banca ha ulteriormente ridimensionato il portafoglio di negoziazione di vigilanza e, per esso, l’esposizio-ne ai relativi rischi di mercato.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo.

Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanzaCoerentemente con la regolamentazione prudenziale di cui alla Circolare n. ���/0� della Banca d’Italia, il CdA della Banca, con delibera del �� febbraio �008, tra l’altro ha statuito:

l’adozione della metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patri-moniali per i rischi di mercato (I Pilastro);l’utilizzo, nell’ambito della suddetta metodologia, del metodo basato sulla scadenza per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte del ri-schio di posizione generico sui titoli di debito;

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NOTA INTEGRATIVA

l’utilizzo, nell’ambito della suddetta metodologia, del metodo della “doppia en-trata” per convertire in posizioni nel sottostante i derivati e le altre operazioni “fuori bilancio” che dipendono in misura rilevante dai tassi di interesse.

In particolare, per i titoli di debito il “rischio generico”, ovvero il rischio di perdi-te causate da una avversa variazione del livello dei tassi di interesse, è misurato tramite il “metodo basato sulla scadenza” che prevede la distribuzione, distin-tamente per ciascuna valuta, delle posizioni in fasce temporali di vita residua di riprezzamento del tasso di interesse; le posizioni così allocate sono opportuna-mente compensate per emissione, fascia temporale e gruppi di fasce temporali. Il requisito è dato dalla somma dei valori delle posizioni residue e delle posizioni ponderate compensate.La gestione del rischio di tasso del portafoglio di negoziazione è effettuata dal-l’Area Finanza in base ai limiti e deleghe definiti direttamente dal CdA, mentre le attività di misurazione, controllo e verifica del rischio di tasso sono demandate all’Ufficio di Staff (Risk Controlling).La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione viene supportata da tecniche e modelli di Value at Risk e di Massi-ma Perdita Accettabile (Stop Loss) che consentono di determinare, con frequenza giornaliera, gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi di interes-se sul valore del portafoglio di negoziazione.In particolare, al fine di limitare l’esposizione della BCC a situazioni di criticità, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto di identificare il criterio con cui quan-tificare il livello di rischio massimo assumibile, congiuntamente, dai portafogli di strumenti finanziari detenuti per negoziazione (HFT) e disponibili per la vendita (AFS), al quale riferire le analisi e le assunzioni dei rischi di mercato, associate alle attività, passività ed eventuali operazioni di copertura poste in essere dalla Banca ed ha stabilito l’importo del rischio massimo di portafoglio HFT e AFS che potrà essere complessivamente assunto nell’ambito del processo Finanza, misurato con la metodologia VAR.Il rischio massimo di portafoglio HFT e AFS assumibile, misurato con il VAR giornalmente calcolato dall’applicativo a disposizione della Banca, non può su-perare la differenza positiva tra il �,00% dell’eccedenza della posizione patri-moniale (“patrimonio di vigilanza” meno i “requisiti patrimoniali totali” ) fine trimestre precedente e la sommatoria a valori assoluti:

dell’eventuale risultato netto negativo dell’attività di negoziazione (portafo-glio HFT) a carico del conto economico dell’esercizio in corso;delle eventuali perdite nette da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita (portafoglio AFS) a carico del conto economico dell’esercizio in corso;dell’eventuale risultato netto negativo di valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value a carico del conto economico dell’esercizio in corso;delle eventuali rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finan-ziarie disponibili per la vendita (AFS) imputabili al conto economico del-l’esercizio in corso; delle riduzioni nette di fair value di attività finanziarie disponibili per la ven-dita (AFS) in corso d‘esercizio, imputabili a decremento della riserva da va-lutazione.

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NOTA INTEGRATIVA

Il VAR (Value at Risk) è definito con un intervallo di confidenza pari al 99% e un periodo di detenzione (holding period) di dieci giorni lavorativi. Da evidenziare che il VAR considerato per la determinazione dei limiti è calco-lato non in base al solo rischio di tasso ma in relazione a tutti i fattori di rischio considerati, e quindi anche equity e cambio, nonché dell’effetto diversificazione.

Tale modello è stato gestito con l’applicativo MRGFI messo a dipsosizione da Ic-crea Banca, che genera reports consultabili dall’Area Finanza, dal Risk Controller e dalla Direzione Generale nel processo di gestione e misurazione del rischio di tasso e, più in generale, del rischio di mercato.

I risultati di tali analisi sono riportati alla Direzione Generale.

Il modello di misurazione del rischio di tasso del portafoglio non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento in-terno a supporto della gestione e del controllo interno del rischio.

Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanzaIl rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è monitorato sia tramite anali-si delle esposizioni sia attraverso la determinazione dell’esposizione per singolo mercato e per singolo emittente. La banca, inoltre, monitora costantemente gli investimenti di capitale al fine di assumere tempestivamente le decisioni più opportune in merito alla tempistica di realizzo.Gli investimenti riguardano azioni quotate.Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è gestito giornalmente dal-l’Area Finanza sulla base di deleghe che ne circoscrivono l’esposizione in termini di ammontare massimo investito, di mercati di quotazione, di paesi di residenza degli enti emittenti.Come riportato con riferimento al rischio di tasso del portafoglio di negoziazione, esiste anche un limite in termini di VaR, sebbene non specifico per tale fattore di rischio, ma riferito al portafoglio nel suo complesso. Il modello di misurazione del rischio di prezzo non è utilizzato per la determina-zione dei requisiti patrimoniali ma rappresenta uno strumento a supporto della gestione e del controllo interno.Rispetto all’anno precedente, la Banca ha mantenuto invariata ed a livelli trascu-rabili l’esposizione al rischio prezzo, grazie ad un sensibile contenimento del-l’ammontare dei titoli di capitale in portafoglio.

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NOTA INTEGRATIVA

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

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2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

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3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

- posizioni lunghe - posizioni corte

Valuta di denominazione: 242 Euro

Tipologia operazioni/Indice quotazione

- posizioni corte B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C. Altri derivati su titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte D. Derivati su indici azionari

Quotati Non quotati

A. Titoli di capitale - posizioni lunghe

Valori esposti al corso secco.

La Banca non utilizza modelli interni e metodologie alternative per l'analisi di sensitività.

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NOTA INTEGRATIVA

�.� RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO - PORTAFO-GLIO BANCARIO

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Rischio di tasso di interesse – Portafoglio Bancario

Principali fonti del rischio di tasso di interesseLe fonti del rischio di tasso di interesse a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente nei processi del credito, della raccolta e della finanza, essendo il portafoglio bancario costituito prevalentemente da crediti, da titoli disponibili per la vendita e dalle varie forme di raccolta dalla clientela.In particolare, il rischio di tasso di interesse da “fair value” trae origine dalle po-ste a tasso fisso, mentre il rischio di tasso di interesse da “flussi finanziari” trae origine dalle poste a tasso variabile.Tuttavia, nell’ambito delle poste a vista sono normalmente ravvisabili compor-tamenti asimmetrici a seconda che si considerino le voci del passivo o quelle dell’attivo; mentre le prime, essendo caratterizzate da una maggiore vischiosità, afferiscono principalmente al rischio da “fair value”, le seconde, più sensibili ai mutamenti del mercato, sono riconducibili al rischio da “flussi finanziari”.

Processi interni di gestione e metodi di misurazione del rischio di tassoLa Banca ha posto in essere opportune misure di attenuazione e controllo finaliz-zate a evitare la possibilità che vengano assunte posizioni eccedenti un determi-nato livello di rischio obiettivo.Tali misure di attenuazione e controllo trovano codificazione nell’ambito delle normative aziendali volte a disegnare processi di monitoraggio fondati su limiti di posizione e sistemi di soglie di attenzione in termini di capitale interno al supe-ramento delle quali scatta l’attivazione di opportune azioni correttive.A tale proposito sono state definite:

politiche e procedure di gestione del rischio di tasso d’interesse coerenti con la natura e la complessità dell’attività svolta;metriche di misurazione coerenti con la metodologia di misurazione del ri-schio adottata dalla Banca;limiti operativi e disposizioni procedurali interne volti al mantenimento del-l’esposizione entro livelli coerenti con la politica gestionale e con la soglia di attenzione prevista dalla normativa prudenziale.

Il monitoraggio all’esposizione al rischio di tasso di interesse sul portafoglio ban-cario avviene su base trimestrale. Per quanto concerne la metodologia di misurazione del rischio e di quantifica-zione del corrispondente capitale interno, il Consiglio di Amministrazione della Banca con la citata delibera del �� febbraio �008, ha deciso di utilizzare l’algo-ritmo semplificato descritto nell’Allegato C, Titolo III, Cap.1 della Circolare n. ���/0� della Banca d’Italia.

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NOTA INTEGRATIVA

Attraverso tale metodologia viene stimata la variazione del valore economico del portafoglio bancario a fronte di una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a �00 punti base.L’applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici.

Definizione del portafoglio bancario: costituito dal complesso delle atti-vità e passività non rientranti nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza.Determinazione delle “valute rilevanti”, le valute cioè il cui peso misurato come quota sul totale attivo oppure sul passivo del portafoglio bancario risulta superiore al 5%. Ciascuna valuta rilevante definisce un aggregato di posizioni. Le valute il cui peso è inferiore al �% sono aggregate fra loro.Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: sono definite 14 fasce temporali. Le attività e passività a tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quelle a tasso variabile sulla base della data di riprezzamento del tasso di interesse. Specifiche regole di classificazione sono previste per alcune attività e passività. Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le posizioni attive e passive sono compensate, ottenendo una posizione netta. La posizione netta per fascia è moltiplicata per il corrispondente fattore di ponderazione. I fattori di ponderazione per fascia sono calcolati come prodotto tra una approssimazione della duration modificata relati-va alla fascia e una variazione ipotetica dei tassi (pari a �00 punti base per tutte le fasce).Somma delle esposizioni nette ponderate delle diverse fasce: l’esposizione ponderata netta dei singoli aggregati approssima la variazione di valore attuale delle poste denominate nella valuta dell’aggregato nell’eventuali-tà dello shock di tasso ipotizzato.Aggregazione nelle diverse valute attraverso la somma dei valori asso-luti delle esposizioni ponderate nette per aggregato. Il valore ottenuto rappresenta la variazione di valore economico aziendale a fronte dello scenario ipotizzato.Determinazione dell’indicatore di rischiosità rappresentato dal rapporto tra il valore somma ottenuto e il valore del Patrimonio di Vigilanza.

Le disposizioni della citata normativa prudenziale che disciplinano il processo di auto-valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process) definiscono una soglia di attenzione del cennato indicatore di rischiosità ad un valore pari al �0%. Nel caso in cui tale indicatore assuma valori superiori alla soglia di attenzione, la Banca d’Italia approfondisce con la banca i risultati e si riserva di adottare opportuni interventi.La Banca effettua, inoltre, prove di stress, attraverso la citata metodologia e con-siderando un incremento di �00 basis points dello shock di tasso.La gestione del rischio di tasso del portafoglio bancario è effettuata dall’Area Finanza in base a limiti e deleghe definiti direttamente dal CdA, mentre le attività di misurazione, controllo e verifica del rischio di tasso sono demandate all’Ufficio Unità di Staf (Risk Controlling).Per quanto attiene alla gestione e alla misurazione del rischio di tasso di interesse

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NOTA INTEGRATIVA

del portafoglio bancario si fa rinvio a quanto già dettagliatamente esposto con riferimento al portafoglio di negoziazione di vigilanza (Sez.�, paragrafo �.�.B).La Banca ai fini dell’ottimizzazione del processo di gestione del rischio di tasso del portafoglio bancario e del rischio di liquidità, si avvale del servizio ALM (As-set & Liability Management) fornito da Cassa Centrale Banca – Credito Coopera-tivo del NordEst SpA e Phoenix Informatica Bancaria SpA.Tale servizio si estrinseca:

nella produzione, da parte di Phoenix, di reportistica mensile quale output del software applicativo ALM in licenza d’uso alla stessa Phoenix, adeguata-mente interfacciato con il sistema informatico gestionale;nella prestazione di un servizio consulenziale da parte di Cassa Centrale Ban-ca per l’ottimizzazione della gestione delle posizioni attive e passive da parte della Banca, in modo coerente con il profilo di rischio prescelto da quest’ul-tima.

Rischio di prezzo – Portafoglio BancarioIl portafoglio bancario accoglie particolari tipologie di investimenti in titoli di capitale aventi la finalità di perseguire determinati obiettivi strategici di medio/lungo periodo. In particolare, nel portafoglio bancario sono presenti per lo più partecipazioni che costituiscono cointeressenze in società appartenenti al sistema del Credito Cooperativo e/o in società e/o enti strumentali allo sviluppo dell’at-tività della Banca.Ad oggi, vista l’attuale operatività, non sono poste in essere operazioni di coper-tura del rischio di prezzo.

B. Attività di copertura del fairvalueLa Banca ha posto in essere limitate operazioni di copertura contabile e di coper-tura gestionale da variazioni del fair value.Hedge accountingL’attività di copertura del fair value ha l’obiettivo di immunizzare le variazioni di fair value di impieghi (mutui fondiari) causate dai movimenti della curva dei tassi d’interesse. La tipologia di derivati utilizzati è rappresentata da amortizing interest rate swap (IRS). Alla data di riferimento del bilancio l’unica attività co-perta, identificata in modo puntuale (copertura specifica), è rappresentata da un mutuo fondiario a tasso fisso.Coperture gestionali con FVOLa Banca ha posto in essere, in esercizi precedenti, limitate operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla cc.dd. Fair Value Option. La strategia adottata nel corso del-l’anno dalla Banca mira a contenere il rischio tasso. La tipologia di derivati utilizzati è rappresentata da amortizing interest rate swap (IRS). Alla data di riferimento del bi-lancio le uniche attività coperte, identificate in modo puntuale (copertura specifica), sono rappresentate da quattro mutui fondiari a tasso fisso.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture dell’esposizione alla variabilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanzia-ri a tasso variabile.

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NOTA INTEGRATIVA

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

da oltre 5 anni fino a 10 anni oltre 10 anni Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 64.469 52.798 96.332 8.443 52.404 23.070 15.462 12 1.1 Titoli di debito - 9.991 92.740 - 33.312 10.945 5.970 - - con opzione di rimborso anticipato - altri 9.991 92.740 33.312 10.945 5.970 1.2 Finanziamenti a banche 23.614 4.914 1.3 Finanziamenti a clientela 40.855 37.893 3.592 8.443 19.092 12.125 9.492 12 - c/c 27.179 164 1.332 5 - altri finanziamenti 13.676 37.729 3.592 7.111 19.087 12.125 9.492 12 - con opzione di rimborso anticipato 1.406 35.822 2.305 5.978 17.490 11.730 9.492 - altri 12.270 1.907 1.287 1.133 1.597 395 12 2. Passività per cassa 212.679 19.704 12.299 11.053 2.862 - - - 2.1 Debiti verso clientela 210.838 - - - - - - - - c/c 127.676 - altri debiti 83.162 - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 83.162 2.2 Debiti verso banche - - - - - - - - - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito 1.841 19.704 12.299 11.053 2.862 - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.841 19.704 12.299 11.053 2.862 2.4 Altre passività - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari - 1.073 33 67 544 363 - - 3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - - - Opzioni - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - 1.073 33 67 544 363 - - - Opzioni - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati - 1.073 33 67 544 363 - - + posizioni lunghe 1.040 + posizioni corte 33 33 67 544 363

Valuta di denominazione: 242 Euro

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NOTA INTEGRATIVA

Valuta di denominazione: 001 Dollaro USA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

da oltre 5 anni fino a 10 anni oltre 10 anni Durata

indeterminata

1. Attività per cassa - 111 - - - - - - 1.1 Titoli di debito - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 111 1.3 Finanziamenti a clientela - - - - - - - - - c/c - altri finanziamenti - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 111 - - - - - - - 2.1 Debiti verso clientela 111 - - - - - - - - c/c 111 - altri debiti - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - - - - - - - - - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari - - - - - - - - 3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - - - Opzioni - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - - - Opzioni - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte

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NOTA INTEGRATIVA

Valuta di denominazione: Valute residuali

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

da oltre 5 anni fino a 10 anni oltre 10 anni Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 7 - - - - - - - 1.1 Titoli di debito - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 7 1.3 Finanziamenti a clientela - - - - - - - - - c/c - altri finanziamenti - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa - - - - - - - - 2.1 Debiti verso clientela - - - - - - - - - c/c - altri debiti - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - - - - - - - - - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - - - - - - - - - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari - - - - - - - - 3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - - - Opzioni - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - - - Opzioni - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati - - - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

La Banca non utilizza modelli interni e metodologie alternative per l'effettuazione dell'analisi di sensitività.

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NOTA INTEGRATIVA

�.� – RISCHIO DI CAMBIO

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Il rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite sulle operazioni in valuta per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere.Sulla base di quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia, le BCC-CR nell’esercizio dell’attività in cambi non possono assumere posizioni speculative e devono contenere l’eventuale posizione netta aperta in cambi entro il �% del patrimonio di vigilanza (Cfr. Circ. ��9/99 Titolo VII, Cap. �). Inoltre, per effetto di tale ultimo vincolo normativo sono escluse - anche secondo la nuova regolamentazione prudenziale - dalla disciplina relativa al calcolo dei requisiti patrimoniali per tale tipologia di rischio.La Banca è marginalmente esposta al rischio di cambio per effetto dei richiamati vincoli normativi. L’esposizione al rischio di cambio è determinata attraverso una metodologia che ricalca quanto previsto dalla normativa di Vigilanza in materia.La sua misurazione si fonda, quindi, sul calcolo della “posizione netta in cambi”, cioè del saldo di tutte le attività e le passività (in bilancio e “fuori bilancio”) rela-tive a ciascuna valuta, ivi incluse le operazioni in euro indicizzate all’andamento dei tassi di cambio di valute.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L’attività di copertura del rischio cambio avviene attraverso un’attenta politica di sostanziale pareggiamento delle posizioni in valuta rilevate.

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NOTA INTEGRATIVA

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

DollariUSA Sterline Yen Dollari

canadesi Franchi svizzeri

Altre valute

A. Attività finanziarie 111 3 - 2 2 - A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche 111 3 2 2 A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività 4 11 - - 11 C. Passività finanziarie 111 - - - - - C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela 111 C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - - - - - - - Opzioni - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati - - - - - - + posizioni lunghe + posizioni corte Totale attività 115 14 - 2 13 -Totale passività 111 - - - - -Sbilancio (+/-) 4 14 - 2 13 -

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Valute Voci

La Banca non utilizza modelli interni e metodologie alternative per analisi di sensitività.

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NOTA INTEGRATIVA

2.4 GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

A. Derivati finanziari

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi

Over the counter

Controparticentrali

Over the counter

Controparticentrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri3. Valute e oro - - 17 - a) Opzioni b) Swap c) Forward 17 d) Futures e) Altri4. Merci5. Altri sottostanti

Totale - - 17 -Valori medi - - 74 -

La presente tabella è fornita ai soli fini comparativi con l'esercizio precedente.

Attività sottostanti/Tpologie derivati

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

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NOTA INTEGRATIVA

A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi

A.2.1 Di copertura

Over the counter

Controparticentrali

Over the counter

Controparticentrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse 938 - 1.040 - a) Opzioni b) Swap 938 1.040 c) Forward d) Futures e) Altri2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri3. Valute e oro - - - - a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri4. Merci5. Altri sottostanti

Totale 938 - 1.040 -Valori medi 989 - 1.089 -

Attività sottostanti/Tpologie derivati

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

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NOTA INTEGRATIVA

A.2.2 Altri derivati

Over the counter

Controparticentrali

Over the counter

Controparticentrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse 102 - 126 - a) Opzioni b) Swap 102 126 c) Forward d) Futures e) Altri2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri3. Valute e oro - - - - a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri4. Merci5. Altri sottostanti

Totale 102 - 126 -Valori medi 114 - 137 -

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio la Banca non detiene derivati finanziari con fair value positivo.

Attività sottostanti/Tpologie derivati

Totale Totale31.12.2009 31.12.2009

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NOTA INTEGRATIVA

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Over the counter

Controparticentrali

Over the counter

Controparticentrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza - - - - a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) AltriB. Portafoglio bancario - di copertura 67 - 52 - a) Opzioni b) Interest rate swap 67 52 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) AltriC. Portafoglio bancario - altri derivati 7 - 7 - a) Opzioni b) Interest rate swap 7 7 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri

Totale 74 - 59 -

La Banca non detiene strumenti derivati della specie.

La Banca non detiene strumenti derivati della specie.

A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione

Portafogli/Tipologie derivati

Fair value negativoTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

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NOTA INTEGRATIVA

Contratti non rientranti in accordi di compensazione

Gov

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Altr

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blic

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Ban

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Soci

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Soci

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ziar

ie

Altr

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getti

1) Titoli di debito e tassi d'interesse - - 974 - - - - - valore nozionale 1.040 - fair value positivo - fair value negativo (74) - esposizione futura 82) Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura3) Valute e oro - - - - - - - - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura4) Altri valori - - - - - - - - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura

La Banca non detiene strumenti derivati della specie.

A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione.

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NOTA INTEGRATIVA

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 annoOltre 1 anno

e fino a 5 anni

Oltre 5 anni Totale

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza - - - -A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse -A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari -A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro -A.4 Derivati finanziari su altri valori -B. Portafoglio bancario 133 544 363 1.040B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 133 544 363 1.040B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari -B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro -B.4 Derivati finanziari su altri valori -

Totale al 31.12.2009 133 544 363 1.040Totale al 31.12.2008 143 537 503 1.183

A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario - Modelli interni

B. Derivati Creditizi

La Banca non detiene derivati creditizi.

La Banca non adotta modelli interni per la misurazione del rischio di controparte.

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NOTA INTEGRATIVA

C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti

La Banca non detiene contratti derivati finanziari "Over the counter " rientranti in accordi di compensazione.

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NOTA INTEGRATIVA

SEZIONE � – RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Si definisce rischio di liquidità la possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) e/o di vendere proprie attività sul mercato (asset liquidi-ty risk), ovvero di essere costretta a sostenere costi molto alti per far fronte a tali impegni. Le fonti del rischio di liquidità cui la Banca è esposta sono rappresentate princi-palmente dai processi della Finanza/Tesoreria, della Raccolta e del Credito.La gestione della liquidità è affidata all’Area Finanza, in conformità ad appo-sita regolamentazione interna. Detta regolamentazione prevede che la liquidità minima complessiva della BCC non sia inferiore al �0,00% della raccolta a vista (inclusi i D/R vincolati a tre mesi), maggiorata del �0% dei margini disponibili sulle diverse linee di credito accordate alla clientela. Tale liquidità è costituita in misura non inferiore al �0% da liquidità primaria (crediti e disponibilità a vista presso Banche) e, per la differenza, da liquidità secondaria (crediti verso banche e titoli di Stato, con vincolo o vita residua non superiore a sei mesi). Il controllo del rischio di liquidità viene effettuato dal Risk Controller, sulla base del calcolo degli sbilanci (gap) periodali e cumulati della maturity ladder elabo-rata nell’ambito del Progetto di Categoria “Basilea �”. Anche per la gestione, misurazione e controllo del rischio di liquidità, così come per la gestione del rischio di tasso del portafoglio bancario, la Banca si avvale del servizio ALM (Asset & Liability Management) di cui si è riferito nella precedente sezione � – paragrafo �.�, parte E, della presente Nota Integrativa.L’obbiettivo è quello di garantire l’economico mantenimento di riserve di liqui-dità sufficienti ad assicurare la capacità a far fronte ai propri impegni finanziari nel breve termine.In considerazione della specifica situazione tecnica, la Banca è esposta in misura assolutamente marginale al rischio di liquidità.

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NOTA INTEGRATIVA

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: 242 Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a7 giorni

da oltre 7 giorni a 15 giorni

da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata

indetermininata Attività per cassa 50.996 945 2.423 3.749 22.414 11.425 12.822 156.208 58.736 - A.1 Titoli di Stato 8.144 5.525 1.183 119.753 17.826 A.2 Altri titoli di debito 21 20 2.500 A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 50.996 945 2.423 3.749 14.270 5.879 11.619 33.955 40.910 - - banche 23.614 4.914 - clientela 27.382 945 2.423 3.749 9.356 5.879 11.619 33.955 40.910 Passività per cassa 212.144 480 1.606 3.384 13.368 12.860 11.102 4.159 - - B.1 Depositi 210.949 - - - - - - - - - - banche - clientela 210.949 B.2 Titoli di debito 1.195 480 1.606 3.384 13.368 12.860 11.102 4.159 B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" - - - - - - - - - - C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziari rilasciate 522 811

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: 001 Dollaro USA

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a7 giorni

da oltre 7 giorni a 15 giorni

da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata

indetermininata Attività per cassa - - 111 - - - - - - - A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - - 111 - - - - - - - - banche 111 - clientela Passività per cassa 111 - - - - - - - - - B.1 Depositi 111 - - - - - - - - - - banche - clientela 111 B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" - - - - - - - - - - C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziari rilasciate

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NOTA INTEGRATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Valute residuali

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a7 giorni

da oltre 7 giorni a 15 giorni

da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata

indetermininata Attività per cassa 7 - - - - - - - - - A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 7 - - - - - - - - - - banche 7 - clientela Passività per cassa - - - - - - - - - - B.1 Depositi - - - - - - - - - - - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" - - - - - - - - - - C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziari rilasciate

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NOTA INTEGRATIVA

SEZIONE 4 – RISCHIO OPERATIVO

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio ope-rativo.

Natura del rischio operativoIl rischio operativo, così come definito dalla nuova regolamentazione pruden-ziale, è il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfun-zione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Tale definizione include il rischio legale, ma non considera quello reputazionale e strategico.Il rischio operativo, in quanto tale, è un rischio puro, essendo ad esso connesse solo manifestazioni negative dell’evento. Tali manifestazioni sono direttamente riconducibili all’attività della Banca e riguardano l’intera sua struttura (governo, business e supporto).

Principali fonti di manifestazioneIl rischio operativo, connaturato nell’esercizio dell’attività bancaria, è generato trasversalmente da tutti i processi aziendali. In generale, le principali fonti di ma-nifestazione del rischio operativo sono riconducibili alle frodi interne, alle frodi esterne, ai rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro, agli obblighi professionali verso i clienti ovvero alla natura o caratteristiche dei prodotti, ai danni da eventi esterni, alla disfunzione dei sistemi informatici e all’esecuzione e gestione dei processi. Rilevano, in tale ambito, i rischi connessi alle attività rilevanti in out-sourcing.

Struttura organizzativa preposta al controllo del rischioIl Regolamento Interno della Banca definisce segregazioni funzionali, compiti e responsabilità delle diverse unità organizzative aziendali, finalizzate al presidio del rischio in esame.In particolare, il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell’istituzione e del mantenimento di un efficace Sistema di Misurazione e Controllo del Rischio Operativo.La Direzione Generale, in coerenza con il modello di business ed il limitato livello di esposizione al rischio della specie definito dal Consiglio di Amministrazione, predispone le misure necessarie ad assicurare l’attuazione ed il corretto funzio-namento del sistema di monitoraggio e gestione del Rischio Operativo. In tale ambito, gestisce le problematiche e le criticità relative agli aspetti organizzativi ed operativi dell’attività di gestione del Rischio Operativo.Il Collegio Sindacale, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali di sorve-glianza, vigila sul grado di adeguatezza del sistema di controllo interno per i pro-fili connessi alla gestione di tale rischio, sul suo concreto funzionamento e sulla rispondenza ai requisiti stabiliti dalla normativa.Nella gestione e controllo dei rischi operativi sono poi coinvolte trasversalmente le diverse unità organizzative, chiamate a rispettare le procedure definite nel-l’ambito delle attività nelle quali i rischi in argomento si possono manifestare.La funzione di Risk Controlling è responsabile nel continuo dell’analisi e valuta-

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NOTA INTEGRATIVA

zione di ogni disfunzione attuale o potenziale che possa alimentare rischi opera-tivi, garantendo un’efficace e puntuale valutazione dei profili di manifestazione relativi.La funzione di Internal Audit, altresì, nel più ampio ambito delle attività di con-trollo di propria competenza, effettua sui rischi operativi specifiche e mirate ve-rifiche. Sempre con riferimento ai presidi organizzativi, assume rilevanza l’istituzione della funzione di Conformità, deputata al presidio ed al controllo del rispetto delle norme, che fornisce un supporto nella prevenzione e gestione del rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, di riportare perdite rilevanti conseguenti alla violazione di normativa esterna (leggi o regolamenti) o interna (statuto, codici di condotta, codici di autodisciplina). In tal senso, la Banca, av-valendosi delle specifiche disposizioni normative, ferma la responsabilità degli organi di governo aziendale, ha esternalizzato la funzione alla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Puglia e Basilicata, cui la stessa aderisce, for-malizzando il relativo contratto in data 9 novembre 2009 e affidando al Risk con-troller il compito di referente interno della funzione.

Sistemi interni di misurazione, gestione e controllo del rischio operativo e valuta-zione delle performance di gestione.Con riferimento alla misurazione regolamentare del requisito prudenziale a fron-te dei rischi operativi, la Banca, non raggiungendo le specifiche soglie di accesso alle metodologie avanzate individuate dalla Vigilanza e in considerazione dei propri profili organizzativi, operativi e dimensionali, applica il metodo base (Ba-sic Indicator Approach – BIA).Sulla base di tale metodologia, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi opera-tivi viene misurato applicando il coefficiente regolamentare del 15% alla media delle ultime tre osservazioni su base annuale di un indicatore del volume di ope-ratività aziendale, individuato nel margine di intermediazione. Il requisito è calcolato utilizzando esclusivamente i valori dell’indicatore rilevan-te determinato in base ai principi contabili IAS e si basa sulle osservazioni dispo-nibili aventi valore positivo.Per la gestione ed il controllo del rischio operativo, la banca monitora l’esposizio-ne a determinati profili di insorgenza di tale rischio anche attraverso l’analisi ed il monitoraggio di un insieme di “indicatori di rilevanza”. La Banca adotta un sistema di raccolta e storicizzazione dei dati sui rischi opera-tivi c.d. “data loss collection”.Detto modello prevede, per ciascuna categoria di evento, l’indicazione del pro-cesso operativo interessato dall’evento (credito, finanza, incassi e pagamenti, ecc.), della stima di perdita presunta, delle perdite subite e dell’ammontare di eventuali recuperi.Il CdA ha approvato il Piano di Continuità Operativa, di cui è parte integrante il piano di Disaster Recovery dell’outsourcer informatico. Il PCO è volto a tute-lare la Banca a fronte di eventi critici che possono inficiarne la piena operatività. In tale ottica, si è provveduto ad istituire le procedure operative da attivare per fronteggiare gli scenari di crisi, attribuendo, a tal fine, ruoli e responsabilità dei diversi attori coinvolti. Al fine di tutelare le informazioni aziendali contro accessi non autorizzati, la Banca rivede con sistematicità i profili abilitativi di accesso al sistema informatico

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NOTA INTEGRATIVA

aziendale, nell’ottica di migliorarne la segregazione funzionale.Adeguati controlli automatici sono previsti dal sistema informatico con conse-guenti differenziati livelli autorizzativi, recentemente razionalizzati anche a se-guito delle osservazioni pervenute dall’O.d.V. in esito alla recente visita ispettiva, nel rispetto dei fondamentali principi di supervisione e separazione dei compiti. I controlli manuali, finalizzati a limitare i rischi operativi, sono disciplinati da un corpus di disposizioni operative nel tempo emanate. Ogni filiale è presidiata da almeno 3 operatori. Le policy di sicurezza sono defini-te dal Consiglio di Amministrazione nel Regolamento Interno e nel Documento Programmatico sulla Sicurezza.La contrattualistica, predisposta sotto il coordinamento della Funzione Organiz-zazione utilizzando gli “schemi-tipo” trasmessi dalla locale Federazione, sono previamente validati dalla Direzione Generale per la messa in produzione, e sono successivamente acquisiti in buona parte a Sistema Informatico, per la stampa automatica in sede di apertura dei rapporti.Idonee coperture assicurative sono stipulate per fronteggiare le principali tipolo-gie di manifestazione di rischi operativi. Con specifico riferimento al rischio legale (il rischio di subire perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrat-tuale ovvero da altre controversie), la Banca è consapevole della necessità, anche alla luce dell’importante evoluzione del quadro normativo e regolamentare di riferimento, di confermare l’impegno sinora profuso per mantenere una cultura aziendale improntata a principi di onestà, correttezza e rispetto delle norme in-terne ed esterne all’azienda, approntando specifici presidi organizzativi volti ad assicurare il rigoroso rispetto delle prescrizioni normative e di autoregolamenta-zione.

Pendenze legali rilevanti e indicazione delle possibili perdite

Non sussistono procedimenti giudiziari a carico della Banca, di rilevanza apprez-zabile.Con riferimento alle irregolarità operative di una dipendente in danno di un limi-tato numero di clienti della Banca, emerse nel �007 e già riportate nella medesima sezione della nota integrativa ai bilanci dei precedenti esercizi, si registra la chia-mata in causa della Banca quale responsabile civile nell’ambito dei due connessi procedimenti penali avviati, ovvero la presentazione di generiche istanze risarci-torie da parte dei clienti medesimi. Le possibili perdite connesse alla vicenda innanzi richiamata restano subordinate all’esito dei citati procedimenti penali e non sono allo stato quantificabili; si con-ferma che le medesime possono, comunque, ragionevolmente considerarsi non significative in relazione alla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca.

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NOTA INTEGRATIVA

Pubblicazione dell'informativa al pubblico

Le previste tavole informative (risk report) necessarie per fornire la “Informativa al Pubblico” introdotta dal c.d.“Pillar III” di Basilea 2 saranno pubblicate entro 30 giorni dal deposito del presente bilancio, sul sito internet dellaFederazione delle Banche di Credito Cooperativo di Puglia e Basilicata: www.federpb.it

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. Informazioni di natura qualitativa

Una delle consolidate priorità strategiche della Banca è rappresentata dalla consistenza e dalla dinamica dei mezzipatrimoniali. L'evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita dimensionale, marappresenta un elemento decisivo nelle fasi di sviluppo. Per assicurare una corretta dinamica patrimoniale in condizioni diordinaria operatività, la Banca ricorre soprattutto all'autofinanziamento, ovvero al rafforzamento delle riserve attraverso ladestinazione degli utili netti. La Banca destina infatti alla riserva legale la quasi totalità degli utili netti di esercizio.

Il patrimonio netto della banca è determinato dalla somma del capitale sociale, della riserva sovrapprezzo azioni, dellariserva legale, delle riserve da valutazione e dall'utile di esercizio, per la quota da destinare a riserva, così come indicatonella Parte B della presente Sezione.

La nozione di patrimonio che la banca utilizza nelle sue valutazioni è sostanzialmente riconducibile al Patrimonio diVigilanza, nelle due componenti “di base” (Tier 1) e “supplementare” (Tier 2). Esso costituisce il presidio di riferimentodelle disposizioni di Vigilanza prudenziale, in quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite prodottedall'esposizione della banca ai rischi tipici della propria attività, assumendo un ruolo di garanzia nei confronti didepositanti e creditori.

L'attuale consistenza patrimoniale presenta ampie eccedenze rispetto ai requisiti minimi di adeguatezza patrimonialeprevisti per tutte le Banche e consente il rispetto delle regole di Vigilanza prudenziale dettate per le Banche, nonchè quellespecifiche dettate per le Banche di credito cooperativo.

In base alle Istruzioni di vigilanza, infatti, il patrimonio della banca deve rappresentare almeno l'8% del totale delle attivitàponderate (total capital ratio ) in relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle contropartidebitrici, alla durata, al rischio paese ed alle garanzie ricevute. Le banche sono inoltre tenute a rispettare i requisitipatrimoniali connessi all'attività di intermediazione, oltre a quelli a fronte del c.d. “rischio operativo”.

Per le banche di credito cooperativo sono inoltre previste differenti forme di limitazione all'operatività aziendale quali:

- il vincolo dell'attività prevalente nei confronti dei soci, secondo il quale più del 50% delle attività di rischio deve esseredestinato a soci o ad attività "prive di rischio";

- il vincolo del localismo, secondo il quale non è possibile destinare più del 5% delle proprie attività al di fuori della zona dicompetenza territoriale, identificata generalmente nei Comuni ove la banca ha le proprie filiali ed in quelli limitrofi.

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NOTA INTEGRATIVA

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Importo Importo31.12.2009 31.12.2008

1. Capitale 16 162. Sovrapprezzi di emissione 805 7103. Riserve 49.174 46.498 - di utili 48.951 46.275 a) legale 48.951 46.275 b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 223 2234. Strumenti di capitale5. (Azioni proprie)

6. Riserve da valutazione 105 163 - Attività finanziarie disponibili per la vendita (4) 54 - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Copertura dei flussi finanziari - Differenze di cambio - Attività non correnti in via di dismissione

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - Leggi speciali di rivalutazione 109 109

7. Utile (Perdita) d'esercizio 4.097 3.017Totale 54.197 50.404

Voci/Valori

Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al patrimonio della banca

Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di 2,58 euro (valore al centesimo dieuro).Ulteriori informazioni sono fornite nella precedente Sezione 14 - Parte B del passivo del presente documento.

Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili (riserva legale), nonché le riserve positive e negativeconnesse agli effetti della transizione ai principi contabili internazionali Ias/Ifrs.

Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, comprese nel punto 6, sonodettagliate nella successiva tabella B.2.

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B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Importo Importo31.12.2009 31.12.2008

1. Capitale 16 162. Sovrapprezzi di emissione 805 7103. Riserve 49.174 46.498 - di utili 48.951 46.275 a) legale 48.951 46.275 b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 223 2234. Strumenti di capitale5. (Azioni proprie)

6. Riserve da valutazione 105 163 - Attività finanziarie disponibili per la vendita (4) 54 - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Copertura dei flussi finanziari - Differenze di cambio - Attività non correnti in via di dismissione

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - Leggi speciali di rivalutazione 109 109

7. Utile (Perdita) d'esercizio 4.097 3.017Totale 54.197 50.404

Voci/Valori

Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al patrimonio della banca

Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di 2,58 euro (valore al centesimo dieuro).Ulteriori informazioni sono fornite nella precedente Sezione 14 - Parte B del passivo del presente documento.

Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili (riserva legale), nonché le riserve positive e negativeconnesse agli effetti della transizione ai principi contabili internazionali Ias/Ifrs.

Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, comprese nel punto 6, sonodettagliate nella successiva tabella B.2.

NOTA INTEGRATIVA

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Riserva positiva

Riserva negativa

Riserva positiva

Riserva negativa

1. Titoli di debito 164 (168) 452 (398)2. Titoli di capitale3. Quote di O.I.C.R.4. Finanziamenti

Totale 164 (168) 452 (398)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

1. Esistenze iniziali 542. Variazioni positive 878 - - -2.1 Incrementi di fair value 6432.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - - - da deterioramento - da realizzo2.3 Altre variazioni 2353. Variazioni negative 936 - - -3.1 Riduzioni di fair value 1373.2 Rettifiche da deterioramento3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive : da realizzo 5923.4 Altre variazioni 2074. Rimanenze finali (4) - - -

31.12.2009 31.12.2008

Finanziamenti

Totale Totale

Attività/Valori

Titoli di debito Titoli di capitale

Quote di O.I.C.R.

Le riserve "positiva" / "negativa" esprimono l'importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari che,nell'ambito della categoria considerata, presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value, rispettivamente, superiore /inferiore al costo ammortizzato.

Gli importi indicati sono riportati al netto del relativo effetto fiscale.

La sottovoce 2.3 "Altre variazioni" include:- aumenti di imposte anticipate per 20 mila euro;- diminuzioni di imposte differite per 215 mila euro.

La sottovoce 3.4 "Altre variazioni" include:- aumenti di imposte differite per 118 mila euro;- diminuzioni di imposte anticipate per 89 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza

2.1 Patrimonio di vigilanza

A. Informazioni di natura qualitativa

Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultatoeconomico determinati con l'applicazione della normativa di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRSe tenendo conto della disciplina della Banca d'Italia sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali.

Il patrimonio di vigilanza viene calcolato come somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualitàpatrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità della Banca, al fine di poterle utilizzare nelcalcolo degli assorbimenti patrimoniali.

Esso, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, è costituito dal patrimonio di basee dal patrimonio supplementare al netto di alcune deduzioni; in particolare:

Patrimonio di base (Tier 1) Il capitale sociale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, costituiscono gli elementi patrimoniali diprimaria qualità. Il totale dei suddetti elementi, previa deduzione delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali,nonché delle eventuali perdite registrate negli esercizi precedenti ed in quello in corso, costituisce il patrimonio di base.

Patrimonio supplementare (Tier 2) Le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate costituiscono gli elementipositivi del patrimonio supplementare, ammesso nel calcolo del patrimonio di vigilanza entro un ammontare massimo pari alpatrimonio di base; le passività subordinate non possono superare il 50% del Tier 1.

Da tali aggregati vanno dedotte le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi dipatrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie.

Patrimonio di terzo livelloLa banca non fa ricorso a strumenti computabili in tale tipologia di patrimonio.

Le "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali" sonofinalizzate ad armonizzare i criteri di determinazione del patrimonio di vigilanza e dei coefficienti con i principi contabiliinternazionali. Elemento caratterizzante dell'aggiornamento normativo è l'introduzione dei cosiddetti "filtri prudenziali", daapplicare ai dati del bilancio IAS, volti a salvaguardare la qualità del patrimonio di vigilanza e di ridurre la potenzialevolatilità indotta dall'applicazione dei principi stessi. In linea generale, l'approccio raccomandato dal comitato di Basilea edal Committee of European Banking Supervisors (CEBS) prevede, per le attività diverse da quelle di trading, la deduzioneintegrale dal patrimonio di base delle minusvalenze da valutazione e il computo parziale delle plusvalenze da valutazione nelpatrimonio supplementare (c.d. approccio asimmetrico). Sulla base di tali raccomandazioni sono stati applicati dall'Organodi Vigilanza i seguenti principi:

- Attività disponibili per la vendita: gli utili e le perdite non realizzate, al netto della relativa componente fiscale, vengonocompensati distinguendo tra "titoli di debito" e "titoli di capitale"; la minusvalenza netta è dedotta integralmente dalpatrimonio di base, mentre la plusvalenza netta è inclusa al 50% nel patrimonio supplementare.

- Immobili: le plusvalenze derivanti dalla rideterminazione del costo presunto (deemed cost ) degli immobili (sia ad usofunzionale che per investimento), verificatesi in sede di prima applicazione degli IAS/IFRS, sono integralmente computatenel patrimonio supplementare.

- Fair value option: le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione sono interamente computate nel patrimonio di base.

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NOTA INTEGRATIVA

B. Informazioni di natura quantitativa

Totale Totale31.12.2009 31.12.2008

A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 53.713 49.888 B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: (4) - B.1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+)B.2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) 4C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 53.709 49.888 D. Elementi da dedurre dal patrimonio di baseE. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 53.709 49.888 F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 109 163 G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: - (27)G. 1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+)G. 2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) 27 H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 109 136 I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementareL. Totale patrimonio supllementare (TIER 2) (H-I) 109 136 M. Elementi da dedurre dal patrimonio di base e supplementareN. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 53.818 50.024 O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 53.818 50.024

La Banca non ha emesso strumenti ibridi di patrimonializzazione nè passività subordinate.

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NOTA INTEGRATIVA

2.2 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

La Banca d’Italia con l’emanazione della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per lebanche”) e successivi aggiornamenti, ha ridisegnato la normativa prudenziale delle banche e dei gruppi bancari recependo le direttivecomunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale degli intermediari finanziari: Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale (cd.”Basilea 2”).

La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre Pilastri:- il Primo attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiarealcune principali tipologie di rischi dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi); a tal fine sonopreviste metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di complessità nella misurazione deirischi e nei requisiti organizzativi di controllo;- il Secondo richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale(ICAAP), attuale e prospettica, evidenziando l’importanza della governance quale elemento di fondamentale significatività anche nell’otticadell’Organo di Vigilanza, a cui è rimessa la verifica dell’attendibilità e della correttezza di questa valutazione interna;- il Terzo introduce specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e lecaratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo.

I coefficienti prudenziali sono determinati secondo la metodologia prevista dall’Accordo sul Capitale – Basilea 2, adottando il metodoStandardizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito, controparte e mercato, e quello Base per il calcolo delrischio operativo.

In base alle istruzioni di Vigilanza, le banche devono mantenere costantemente, quale requisito patrimoniale in relazione ai rischi di perditaper inadempimento dei debitori (rischio di credito), un ammontare del patrimonio di Vigilanza pari ad almeno l’8 per cento delle esposizioniponderate per il rischio (total capital ratio ).Le banche sono tenute inoltre a rispettare in via continuativa i requisiti patrimoniali per i rischi generati dalla operatività sui mercatiriguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci. Con riferimento ai rischi di mercato calcolati sull’intero portafoglio di negoziazione,la normativa identifica e disciplina il trattamento dei diversi tipi di rischio: rischio di posizione su titoli di debito e di capitale, rischio diregolamento e rischio di concentrazione. Con riferimento all’intero bilancio occorre inoltre determinare il rischio di cambio ed il rischio diposizione su merci.

Per la valutazione della solidità patrimoniale assume notevole rilevanza anche il c.d. Tier 1 capital ratio , rappresentato dal rapporto trapatrimonio di base e le complessive attività di rischio ponderate.

Come risulta dalla composizione del patrimonio di vigilanza e dal seguente dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un rapportotra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) pari al 43,11% (38,18% al 31.12.2008) ed un rapporto trapatrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderate (total capital ratio) pari al 43,20% (38,28% al 31.12.2008) superiore rispetto alrequisito minimo dell’8%.

Inoltre, a causa della diminuzione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito e controparte, della riduzione del requisito per irischi di mercato, determinata dal sensibile contenimento del portafoglio titoli di negoziazione, e del modesto aumento del requisito a frontedel rischio operativo (pari al 15% della media del margine di intermediazione del triennio 2007-2009), il totale dei requisiti patrimonialirisulta complessivamente diminuito del 4,67%.

Al miglioramento dei ratio s patrimoniali (in particolare del Total Capital Ratio) ha contribuito in maniera prevalente l’incremento delpatrimonio di vigilanza.

Al netto della quota assorbita dai rischi di credito, dai rischi di mercato e dai rischi operativi, l’eccedenza patrimoniale si attesta a 43.852mila Euro.

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NOTA INTEGRATIVA

B. Informazioni di natura quantitativa

31.12.2009 31.12.2008 31.12.2009 31.12.2008 A. ATTIVITA' DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 327.064 290.425 101.907 108.219 1. Metodologia standardizzata 327.064 290.425 101.907 108.219 2. Metodologia basata sui rating interni - - - - 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte 8.153 8.657 B.2 Rischi di mercato 63 156 1. Metodologia standardizzata 63 156 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1.750 1.641 1. Modello base 1.750 1.641 2. Modello standardizzato 3. Modello avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi del calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali 9.966 10.454 C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA 124.575 130.675 C.1 Attività di rischio ponderate 124.575 130.675 C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 43,11% 38,18% C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 43,20% 38,28%

Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Sezione 3 - Rettifiche retrospettive

Nel corso dell’esercizio la Banca non ha effettuato operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda

Dopo la chiusura dell’esercizio e fino alla data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio diAmministrazione la Banca non ha perfezionato operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Compensi ai Dirigenti

Importi455

- Oneri sociali 131 - Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro 26

Compensi agli Amministratori

Importi190

- Benefits -

Compensi ai Sindaci

Importi82

- Benefits -

- Stipendi e altri benefici a breve termine

- Benefici a breve termine

- Benefici a breve termine

I gettoni di presenza agli amministratori e sindaci e gli onorari si sindaci sono stati determinati con deliberadell' Assemblea ordinaria del 1° maggio 2007.Le indennità di carica agli amministratori sono state determinate con delibera del Consiglio di Amministrazionedel 26 giugno 2007.

Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16 sui dirigenti con responsabilità strategica,intendendosi come tali coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione econtrollo, nonchè le informazioni sui compensi riconosciuti agli amministratori e ai sindaci della Banca.

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NOTA INTEGRATIVA

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Rapporti con parti correlate

Amministratori, Sindaci e Dirigenti 660 1.160 33 - 26 16Altre parti correlate 427 308 16 - 31 2

Totale 1.087 1.468 49 - 57 18

Ricavi CostiAttivo PassivoGaranzie e

impegnirilasciati

Garanzie e impegniricevuti

Le altre parti correlate sono rappresentate da entità soggette al controllo o all'influenza notevole diAmministratori, Sindaci o Dirigenti, ovvero dai soggetti che possono avere influenza o essere influenzati daimedesimi.

I rapporti e le operazioni intercorse con parti correlate non presentano elementi di criticità, in quanto sonoriconducibili all'ordinaria attività di credito e di servizio.Durante l'esercizio non sono state poste in essere operazioni di natura atipica o inusuale con parti correlate che,per significatività o rilevanza di importo, possano aver dato luogo a dubbi in ordine alla salvaguardia delpatrimonio aziendale.

L'iter istruttorio relativo alle richieste di affidamento avanzate dalle parti correlate segue il medesimo processodi concessione creditizia riservato ad altre controparti non correlate con analogo merito creditizio. Per quantoriguarda le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo dellaBanca trova applicazione l'art. 136 del D.Lgs. 385/1993 e l'art. 2391 del codice civile.

Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato e comunque sullabase di valutazioni di convenienza economica e sempre nel rispetto della normativa vigente.In particolare:- ai dirigenti vengono applicate le condizioni riservate a tutto il personale dipendente;- agli amministratori vengono praticate le medesime condizioni riservate agli altri soci della Banca.

Il margine di interesse relativo ai predetti rapporti ammonta a 39 mila euro; il margine di contribuzione a 46mila euro.

Nel bilancio non risultano accantonamenti o perdite per crediti dubbi verso parti correlate. Sugli stessi vienepertanto applicata esclusivamente la svalutazione collettiva.

Nell'esercizio sono stati riconosciuti ad Amministratori compensi professionali, determinati in misura coerentecon le ordinarie condizioni di mercato, per complessivi 3 mila euro.

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRISTRUMENTI PATRIMONIALI

La Banca non ha "accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" .

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NOTA INTEGRATIVA

PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE

La Banca non è tenuta a compilare la parte in quanto intermediario non quotato.

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NOTA INTEGRATIVA

RELAZIONE DELCOLLEGIO SINDACALE

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RELAZIONE DELCOLLEGIO SINDACALE

RELAZIONE DI REVISIONE LEGALE DEL COLLEGIO SINDACALE AL BI-LANCIO DELL’ESERCIZIO CHIUSO AL �� DICEMBRE �009

La presente relazione si compone di due parti: la prima relativa alla revisione legale del bilancio esercitato da questo Collegio Sindacale in ossequio a quanto previsto dal 2409-bis del c.c. modificato dall’art. 14 del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39; la seconda rilasciata ai fini previsti dell’art. 2429 del codice civile.

PARTE PRIMARelazione ai sensi dell’art. �4 del Decreto Legislativo �7 gennaio �0�0, n.�9

Signori soci, il Collegio Sindacale ha svolto la revisione legale del bilancio di esercizio chiuso alla data del �� dicembre �009, costituito dallo Stato patrimoniale, dal conto eco-nomico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla relativa nota integrativa.

La responsabilità della redazione del bilancio compete agli Amministratori della Banca. Ricade in capo al Collegio Sindacale la responsabilità del giudizio profes-sionale espresso sul bilancio e basato sulla revisione legale dei conti. Il suddetto bilancio d’esercizio è stato preparato in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea.

Il nostro esame è stato condotto secondo i principi statuiti per la revisione legale dei conti.

In conformità ai predetti principi, la revisione legale è stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio di esercizio sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile.

Il procedimento di revisione legale comprende l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenute nel bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli Amministratori.

Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione del nostro giudizio professionale. Il bilancio di esercizio presenta ai fini comparativi i dati corrispondenti dell’eser-cizio precedente predisposti in conformità ai medesimi principi contabili. Per il giudizio relativo al bilancio dell’esercizio precedente si fa riferimento alla relazione del Collegio Sindacale emessa in data ��/04/�009. A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio della Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo – Cassa Rurale ed Artigiana Soc. Coop. al �� dicembre �009 è con-forme agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Eu-ropea; esso, pertanto, nel suo complesso è redatto con chiarezza e rappresenta in

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RELAZIONE DELCOLLEGIO SINDACALE

modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato eco-nomico, le variazioni del patrimonio netto e i flussi di cassa della Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo per l’esercizio chiuso a tale data.

Infine, abbiamo esaminato la relazione sulla situazione della società e sull’anda-mento della gestione.

La responsabilità della redazione della relazione sulla gestione in conformità a quanto previsto dalle norme di legge compete agli amministratori della Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo -Cassa Rurale ed Artigiana Soc. Coop.. E’ di nostra competenza l’espressione del giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio, come previsto dalle vigenti norme statutarie. A tal fine, abbiamo svolto le procedure indicate dal principio di revisione n. PR 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Con-tabili e raccomandato dalla Consob. A nostro giudizio la relazione sulla gestione è coerente con il bilancio d’esercizio della Banca di Credito Cooperativo di Loco-rotondo Cassa Rurale ed Artigiana Soc. Coop. al ��/��/�009.

PARTE SECONDARelazione ai sensi dell’art. �4�9 del codice civile

Signori soci,il bilancio della Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo al ��/��/�009 in-sieme alla relazione sulla gestione sono stati messi a nostra disposizione dal Con-siglio di Amministrazione nei termini previsti dall’art. �4�9 del Codice Civile.Il progetto di bilancio che è composto da sei distinti documenti: lo Sta-to patrimoniale, il Conto economico, il prospetto della redditività comples-siva, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il rendiconto finan-ziario e la nota integrativa, può essere riassunto nelle seguenti risultanze:

Stato patrimonialeAttivo € 319.779.238Passivo € 265.581.807Capitale Sociale € 16.344Riserve € 50.083.762Utile d’esercizio € 4.097.325

Conto economicoUtiledell’operativitàcorrenteallordodelleimposte € 4.967.182Impostesulredditodell’eserciziodell’operativitàcorrente € 869.857Utile dell’esercizio € 4.097.325

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RELAZIONE DELCOLLEGIO SINDACALE

Prospetto della redditività complessiva

Utile (Perdita) d’esercizio € 4.097.325Altre componenti reddituali al netto delle imposteAttivitàfinanziariedisponibiliperlavendita € (58.232)Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte € (58.232)Redditività complessiva € 4.039.093

La nota integrativa contiene, oltre all’indicazione dei criteri di valutazione e delle informazioni dettagliate sulle voci di stato patrimoniale e di conto eco-nomico, anche le altre informazioni richieste al fine di esporre in modo veritie-ro e corretto la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca.

Unitamente al bilancio �009 sono riportati i dati patrimoniali e di conto econo-mico al �� dicembre �009 anch’essi determinati applicando i principi contabili internazionali.Nel corso dell’esercizio abbiamo partecipato a n°4� riunioni del Consiglio di Am-ministrazione. In tali interventi abbiamo potuto verificare come l’attività del sud-detto organo sia improntata al rispetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio della Banca.

Nel corso dell’anno 2009 abbiamo operato n° 30 verifiche collegiali ed individua-li, nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione della struttura dei controlli interni, dei responsabili delle filiali e dell’ufficio contabilità generale della Banca.

Dalla nostra attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi tali da richiedere la segnalazione alla Banca d’Italia.

Ai sensi dell’art. 2403 del codice civile il Collegio:

�) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento del-la gestione e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanziario e patrimoniale;2) in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da compromettere l’integrità del patrimonio; �) ha vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta amministrazione; 4) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di propria competenza, sull’ade-guatezza dell’assetto organizzativo della Banca anche tramite la raccolta di infor-mazioni dai responsabili delle funzioni e a tal riguardo non vi sono osservazioni particolari da riferire; �) ha rilevato l’adeguatezza sostanziale del sistema dei controlli interni della Ban-ca anche attraverso informazioni acquisite in specie dall’internal audit;

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�) ha valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema amministrativo e contabile nonché sull’affidabilità in concreto di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti, gli atti e le operazioni di gestione, anche a seguito delle specifiche informa-zioni ricevute dai responsabili delle rispettive funzioni .

Vi informiamo, infine, che al Collegio Sindacale non sono pervenute denunce di fatti censurabili, ex art. �408 del codice civile o esposti di altra natura.

Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. � Legge n. �9/�99� e dell’art. ��4� cod. civ., comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperativo della società e dettaglia-ti nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi Amministratori. In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’ap-provazione del bilancio dell’esercizio chiuso al �� dicembre �009 e concorda con la proposta di destinazione del risultato economico di esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione.

Locorotondo, �4-aprile-�0�0 Il Collegio Sindacale

Presidente: Dott. Cataldo Basile ________________________________

Sindaco Effettivo: Dott.ssa Vita Baccaro ________________________________ Sindaco Effettivo: Dott. Antonio Sisto _________________________________

RELAZIONE DELCOLLEGIO SINDACALE

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GRAFICI

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GRAFICI

ANDAMENTO PATRIMONIO DAL 1999 AL 2009( dati in migliaia di euro )

10 .000 15 .000 20 .000 25 .000 30 .000 35 .000 40 .000 45 .000 50 .000 55 .000 60 .000

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

ANDAMENTO UTILI D'ESERCIZIO DAL 1999 AL 2009( dati in migliaia di euro )

0

5 0 0

1 .0 0 0

1 .5 0 0

2 .0 0 0

2 .5 0 0

3 .0 0 0

3 .5 0 0

4 .0 0 0

4 .5 0 0

1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9

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GRAFICI

ANDAMENTO DELLA REDDITIVITA' SUL PATRIMONIO NETTO ( ROE ) DAL 1999 AL 2009

( dati percentuali )

0 ,0 0 %

1 ,0 0 %

2 ,0 0 %

3 ,0 0 %

4 ,0 0 %

5 ,0 0 %

6 ,0 0 %

7 ,0 0 %

8 ,0 0 %

9 ,0 0 %

1 0 ,0 0 %

1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9

ANDAMENTO IMPIEGHI DAL 1999 AL 2009( dati in migliaia di euro )

2 0 .0 0 0

4 0 .0 0 0

6 0 .0 0 0

8 0 .0 0 0

1 0 0 .0 0 0

1 2 0 .0 0 0

1 4 0 .0 0 0

1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9

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GRAFICI

Portafogliocommerciale,

f inanziario, agrarioe artigiano

Portafoglio s.b.f.

Aperture di creditoin c/c

Mutui chirografari eipotecari

Prestiti personali ecarte di credito

Attività deteriorate0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

IMPIEGHI PER FORMA TECNICA

2008

2009

Locorotondo

Cisternino Martina Franca Pezze di Greco

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

IMPIEGHI PER "SPORTELLO"

2008

2009

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GRAFICI

Depositi arisparmio

Conti correnti

Certif icati dideposito

Obbligazioni Pronti controtermine con

clientela

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

SUDDIVISIONE RACCOLTA DIRETTA

2008

2009

Locorotondo

Cisternino

Martina Franca Pezze di Greco

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

RACCOLTA DIRETTA PER "SPORTELLO"

2008

2009

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GRAFICI

Locorotondo

Cisternino

Martina FrancaPezze di Greco

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

RACCOLTA INDIRETTA PER "SPORTELLO"

2008

2009

ANDAMENTO RACCOLTA DIRETTA ED INDIRETTADAL 1999 AL 2009

( dati in migliaia di euro )

20.00040.00060.00080.000

100.000120.000140.000160.000180.000200.000220.000240.000260.000280.000300.000320.000340.000

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

RAC. DIRETTA RAC. INDIRETTA TOT. RACCOLTA

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