Carta dei Servizi 2011

5/11/2018 Carta dei Servizi 2011 - slidepdf.com

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La Fenice Cooperativa Sociale a r.l. - ONLUS

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la fenice - cooperativa sociale a r.l. - onlus – sede legale: via cascione 58 – 18100 Imperia

codice fiscale e partita iva 01392350086

cell. 3356753832 – 3485559934 – tel. e fax 018361463

comunità educativa “casa alice” – corso Roosevelt 19 – imperia - cell. 3315826152

casa famiglia “l’isola che non c’era”- via palmoriere, 17 – frazione caramagna – imperia - cell. 3382579874

Carta dei Servizi

Anno 2011




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PremessaLa Comunità Alloggio ad Alta Intensità per Adolescenti “Casa Alice” viene rilevata a gennaio2007 ed è destinata agli utenti di sesso femminile.

La Casa Famiglia “L’Isola che non c’era viene rilevata a gennaio 2007 ed è destinata solo aduna utenza maschile. Per questa struttura è stata già chiesta la trasformazione da CasaFamiglia a Comunità Alloggio per Adolescenti ad Alta Intensità.

Dal 2008 le nostre strutture sono inserite nel Programma Nazionale Minori Stranieri nonaccompagnati – Progetto “Pantoufle”. Il Programma è promosso dal Ministero del Lavoro, dellaSalute e delle Politiche Sociali e realizzato dall’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia.

Tale Progetto prevede l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati vittime della tratta einseriti in un programma di protezione sociale ex art. 18 D.Lgs 286/98 e art. 13 L. 228/98.

Impostazione Generale del Progetto EducativoL’impostazione generale del lavoro è orientata verso:

la valorizzazione delle potenzialità di ciascun adolescente l’acquisizione di elementi di progressiva autonomia l’ampliamento delle possibilità relazionali degli adolescenti l’interazione attiva con il contesto del territorio l’interiorizzazione delle regole comunitarie

l’acquisizione dello stile di vita quotidiano della Comunità il graduale inserimento territoriale il favorire la presa di coscienza del concetto di “responsabilità” l’orientamento e l’inserimento scolastico, professionale e lavorativo degli adolescenti.

Ruolo Sociale ed EducativoLa definizione del ruolo sociale di una struttura che accoglie adolescenti è senza dubbiocondizionata, per certi versi, dalla specificità dei bisogni ai quali deve rispondere ma anche daltipo di rapporto che la struttura è in grado di stabilire con gli altri “attori” del territorio cheruotano intorno agli adolescenti (famiglia, scuola, lavoro, strutture ricreative, servizi sociali,ecc.)

Vi è la consapevolezza che la Comunità deve rappresentare, oggi, una risorsa all’interno di unarete complementare di servizi, capace, proprio per la sua interazione, di offrire ai propri ospitiadeguate e mirate risposte ai loro bisogni, in termini di coerenza globale e di specificità altempo stesso.In questo senso la caratteristica principale è, nella nostra prospettiva, il porsi come “ambientedi vita” dove, appunto, quotidianità ed attività si integrano. Ci pare centrale poter configurare la Comunità come struttura educativa dove la relazionequotidiana permette il manifestarsi di comportamenti diversificati ed autonomi, nel quadro diprogetti che investono la vita reale degli ospiti.




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La Comunità ripropone, quindi, esperienze di appartenenza e separazione, di autonomia edunione, in grado di sostenere affettivamente e materialmente il percorso di crescitadell’identità personale di ciascun adolescente. La Comunità, inoltre, è organizzata attorno all’obiettivo di attivare profondi “cambiamenti”,significativi per l’utente, sul piano delle relazioni, delle regole, delle abilità sociali, dellapersonalità, dell’equilibrio affettivo e, cosa per noi fondamentale, della propria

“autorappresentazione”.

DefinizioneLa Comunità per Adolescenti è una struttura educativa residenziale a carattere comunitariocaratterizzata dalla convivenza di un gruppo di ragazzi o ragazze con la presenza di operatoriprofessionali che assumono le funzioni di adulto di riferimento.La Comunità è inserita nel tessuto urbano ed è garantita la facilità di collegamenti con le sediscolastiche e/o lavorativa degli ospiti ed accessibilità ai servizi del territorio.

Requisiti FunzionaliLa Comunità Educativa per Adolescenti offre servizi volti a:

integrare le funzioni familiari temporaneamente compromesse accogliendo il minore inun contesto educativo che si adegua a lui favorendo la costruzione di relazionisignificative

migliorare la capacità di autonomia dei ragazzi accolti, attraverso una sempre maggioredistribuzione di proprie responsabilità nella gestione dei tempi e degli spazi dellastruttura

sostenere i minori nella prosecuzione degli studi o nell’inserimento lavorativo favorire, laddove indicato, gli incontri con genitori e familiari

Le strutture rimangono aperte 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno. Viene garantita lacompresenza di almeno uno o più educatori (a seconda del numero degli utenti e dellenecessità emergenti) 24 ore su 24.

Capacità RicettivaLa “Casa L’isola che non c’era” accoglie fino a 7 minori di sesso maschile di età compresa tra i13 e i 18 anni.

La “Casa Alice” di Imperia accoglie fino a 7 minori di sesso femminile di età compresa tra i 13 ei 18 anni.




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Struttura AbitativaLa Casa famiglia “L’Isola che non c’era” è un appartamento sito in una villetta semi -indipendente comprendente una cucina, due bagni (uno a piano terreno e l’altro al primopiano), tre camere da letto, una sala, due grandi terrazzi, una cantina.

La Casa Alice di Imperia è un appartamento comprendente una cucina, due bagni, tre camereda letto, una sala, un ufficio e un cortile.

Criteri di AmmissioneLe Comunità ospitano, nelle due strutture, minorenni di età compresa tra i 13 e i 18 anni, disesso maschile e femminile senza distinzione di nazionalità.L’inserimento in Comunità avviene solo attraverso invio da parte di un Servizio Pubblico.L’inserimento può essere dovuto sia a provvedimenti civili che penali, senza distinzioni. Non sono considerati idonei i soggetti affetti da patologie psichiatriche (quali psicosi, disturbi dipersonalità con prognosi negativa, ecc), da deficit intellettivi (lievi, medi e gravi), da deficit diautonomia personale e/o sociale e/o territoriale e soggetti tossicodipendenti (droga e alcool).E’ prevista la possibilità di riserva di posti per emergenze di inserimento, oltre ad un prontointervento 24 ore su 24 a seconda della disponibilità dei posti.

Modalità di InserimentoL’iter di inserimento segue queste modalità:

All’atto della richiesta di inserimento di un minore, occorre far pervenire alla strutturauna relazione dettagliata sulla situazione personale e familiare del soggetto.

Incontro preliminare del responsabile della struttura con il minore e, se possibile, visitadello stesso alla struttura.

Valutazione della richiesta da parte dell’equipe. Inserimento del minore in struttura per il periodo di un mese di osservazione. Incontro con i Servizi di riferimento per valutare l’eventuale inserimento stabile del

minore. Stesura del Progetto Educativo Individualizzato definitivo. Inserimento stabile del minore.

All’atto dell’inserimento, sarà cura del Servizio far pervenire alla struttura i seguentidocumenti:

determina dell’impegno di spesa assunto lettera di inserimento del minore da parte dell’ente proponente assenso dei genitori all’inserimento (nel caso questo sia consensuale) copia del decreto di affido del minore da parte del Tribunale dei Minorenni




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copia dell’atto di tutela da parte del Giudice Tutelare (nel caso che il minore sia statomesso sotto tutela)

dispositivo della sentenza da parte del Tribunale per i Minorenni nel caso diprovvedimenti penali (misura cautelare, messa alla prova, ecc.)

“Carta del Servizi” della Comunità debitamente datata, timbrata e firmata peraccettazione da parte del Responsabile del Servizio” proponente l’inserimento

carta di identità passaporto permesso di soggiorno certificato di nazionalità tesserino sanitario tesserino delle vaccinazioni libretto di lavoro copia dei titoli di studio posseduti dal minore nulla osta della scuola di provenienza all’iscrizione ad altra scuola elenco dettagliato del vestiario e degli oggetti personali portati in struttura eventuale documentazione medica (comprensiva di analisi complete) quant’altro in possesso dei Servizi e ritenuto idoneo a favorire il processo di inserimento

Criteri di Dimissioni Raggiungimento degli obiettivi del progetto individualizzato (da valutare con il Servizio

di riferimento) Compimento del 18° anno di età (esclusi i soggetti che devono completare il periodo di

messa alla prova disposto dall’autorità giudiziaria competente o soggetti per i quali èstato predisposto dall’ente inviante un progetto di autonomia territoriale)

Reiterato comportamento aggressivo nei confronti degli altri ospiti, degli operatori edella struttura

Reiterato comportamento di fuga dalla struttura Reiterato uso e/o introduzione di sostanze stupefacenti e alcoliche all’interno e

all’esterno della struttura Termine del periodo di messa alla prova (per gli ospiti con provvedimento penale) Insorgenza o disvelamento di eventuali patologie psichiatriche

Progetto Generale di ComunitàL’equipe ha elaborato un Progetto Generale indicante le principali linee guida, sulle fondamentadel quale verranno costruiti, assieme ai Servizi di riferimento, i Progetti EducativiIndividualizzati.

Il Progetto Generale prevede:




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Fase di Osservazione: i minori vengono accolti per un periodo di osservazione di almeno unmese, al termine del quale verrà valutato dall’equipe l’eventuale inserimento instruttura.

1a fase) Inserimento in Comunità e adattamento ai ritmi di vita comunitaria: i minori in etàscolastica avranno la possibilità di portare a compimento il proprio ciclo di studi; agliadolescenti che, invece, abbiano già concluso la scuola dell’obbligo e per i quali non siprospetti, per qualsiasi motivo, un’istruzione superiore, verrà prospettato un primoperiodo di lavoro al servizio della Comunità (gestione attiva della struttura insieme aglieducatori) e/o attività svolte all’esterno

2a fase) parziale inserimento esterno: gli ospiti, pur risiedendo ancora in Comunità,lavoreranno all’esterno di essa; verranno attivate, ove possibile, con i vari comuni di

appartenenza borse lavoro ed eventuali inserimenti in aziende locali o Cooperative ditipo B. Questa fase mira a far acquisire, oltre a tutte le regole, anche i normali ritmilavorativi

3a fase) graduale inserimento territoriale: in questa fase il giovane sarà aiutato a costruirepercorsi di vita investendo sulle proprie capacità; alla borsa lavoro, prevista dallaseconda fase, verrà proposto un lavoro vero e proprio che gli possa consentire un totalegrado di autosufficienza; alla Comunità si sostituirà gradualmente l’abitazione civile, ela presenza degli educatori e dello psicologo nella vita del giovane diminuiràgradatamente fino alla totale indipendenza

Progetto Educativo IndividualizzatoLa costruzione del Progetto Educativo Individualizzato prevede un lavoro di gruppo tra ilpersonale operante nella struttura e i Servizi di riferimento. Viene articolato al termine dellafase di osservazione e comprende:

gli obiettivi da raggiungere i contenuti e le modalità dell’intervento il piano delle verifiche

Nel corso dell’inserimento in Comunità il progetto può venire aggiornato e modificato aseconda delle risposte e dei bisogni dei minori.

MetodologiaLa filosofia che sta alla base del Progetto individuale vede l’educatore al centro dell’interventoe della relazione.A nostro avviso la Comunità deve assumersi tutte quelle funzioni affettive e materiali diriferimento (che hanno anche valenza cognitiva) proprie delle figure di riferimento familiari delragazzo. Inoltre, occorre saper utilizzare positivamente “l’anomalia istituzionale” attraverso lacostante azione di educatori coscienti ed “inquieti” (nel senso etimologico di “essere attenti”,

“volti alla cura”) e quindi capaci di offrire ai minori ospiti un ambiente ricco sul piano dellerelazioni, delle opportunità di attività e di lavoro, della vita quotidiana.




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Ogni educatore è:un riferimento di “autorità-autorevole” (relazione) un facilitatore degli scambi psico-sociali (amplificatore)un riferimento affettivo e di sicurezza (contenitore)il creatore di occasioni per scoperte e nuovi rapporti spazio-temporali (mediatore)L’obiettivo di fondo di tutti gli interventi resta quindi quello di attivare “dei cambiamenti nellapersona attraverso l’acquisizione di nuovi modelli, di nuove forme di pensiero, di

comportamento, di auto-rappresentazione e relazione quotidiana”, per valorizzare in questomodo il senso duraturo di una struttura fondamentale “di transizione” come la Comunitàeducativa.I minori vengono accompagnati nell’evoluzione del progetto, oltre che dagli educatori

attraverso il costante rapporto con loro, anche dal personale psicologo presente in struttura,singolarmente o con occasioni di lavoro di gruppo (a seconda delle necessità di ciascuno),mediante colloqui di sostegno psicologico. Eventuali interventi psicoterapeutici vengonoconcordati con il Servizio di riferimento.

VerificheUn metodo di lavoro di questo tipo implica, evidentemente, una particolare attenzione per illavoro d’equipe e, più in generale, per il lavoro di gruppo. Le verifiche e le forme di valutazione collettive saranno quindi curate al fine di permettererealmente di intervenire “a misura di ragazzo”. Gli strumenti utilizzati sono:

le osservazioni sul campo le riunioni settimanali d’equipe le riunioni con i referenti dei Servizi di riferimento del minore le riunioni di supervisione

Formazione e Supervisione del PersonaleAl personale operante nella struttura viene assicurato un supporto formativo in grado digarantire il consolidamento di competenze

pedagogiche: per trasformare le relazioni in strutture coscienti di evoluzione psicologiche: per gestire la dimensione affettiva ed emotiva del lavoro sociologiche: per analizzare e costruire realistiche reti di intervento di animazione: per affrontare la relazione anche in termini di attività preventive: per impostare specifici interventi volti all’acquisizione di abilità personali e

sociali in grado di contrastare processi di deterioramento

Tale supporto formativo è fornito attraverso diversi strumenti privilegiati: la supervisione del servizio la supervisione del personale la continuità delle riunioni d’equipe e il coordinamento “sul campo” del lavoro la partecipazioni ad attività di formazione specifiche offerte all’interno della struttura




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la partecipazione ad iniziative di formazione e aggiornamento “esterne”.

Personale Operante nelle Strutture n. 10 Educatori n. 1 Coordinatore Educativo n. 1 Responsabile Amministrazione n. 1 Personale amministrativo

n. 1 Psicologo Supervisore con compiti di formazione permanente per il personale n. 2 Psicoterapeuti consulenti esterni n. 1 Direttore n. 1 Presidente della struttura cooperativistica

Organizzazione Quotidiana delle AttivitàLa permanenza in Comunità segue ritmi ben determinati. La quotidianità è scandita da unaserie di attività, distinte dal cadenzarsi della giornata. Il mattino è dedicato ai lavori di pulizia edi manutenzione della struttura, eseguiti dai ragazzi (non inseriti a scuola o nel mondo dellavoro) insieme al personale di turno (riordino delle stanze da letto, pulizia di tutti gliambienti). Il pomeriggio è dedicato alle attività educative e scolastiche (per i ragazzifrequentanti la scuola).Tra le attività pomeridiane individuate dall’équipe si segnalano:

laboratorio dell’informazione: questa attività prevede la lettura quotidiana di giornali

con commento e considerazioni degli articoli letti e dei fatti accaduti) laboratorio del cinema (visione di un film scelto dall’equipe a cui segue una discussione

sui temi emersi e sulle considerazioni riportate dai ragazzi) educazione fisica e attività sportive (palestra e piscina) uscite finalizzate sul territorio, prevalentemente il sabato pomeriggio e la domenica

Alla sera i ragazzi hanno la possibilità di scegliere fra diverse opzioni: visione di un filmproposto da loro, giochi organizzati, discussioni, ecc.

Regolamenti InterniAi fini di una maggior comprensione e di una corretta definizione delle regole della vitacomunitaria, è stato predisposto un regolamento interno che deve essere accettato e firmato

dai minori all’atto del loro inserimento:

- Casa Alice e Casa L’Isola che non c’era sono il luogo di convivenza di un gruppo diminori e di educatori. Sta all’educazione di tutti, soprattutto degli ospiti, il buonandamento della vita comunitaria.

- E’ permesso fumare solo nei terrazzi o nel cortile. E’ proibito farlo in tutti i localidell’appartamento.

- Gli ospiti hanno diritto ad effettuare una telefonata alla settimana della durata di 5minuti ai familiari o ai numeri autorizzati dal proprio servizio di provenienza. L’orario




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per telefonare è dalle 19.00 alle 21.00 eccetto casi eccezionali da concordare comunquecon l’equipe e il Responsabile. Le telefonate in entrata hanno una durata di 10 minuti.Le telefonate si ricevono dalle 19.00 alle 21.00. Non è ammesso l’uso e il possesso delcellulare privato. Questo verrà concesso solo a progetto avanzato e concordato coiservizi di riferimento.

- Eventuali richieste di telefonate ai servizi di riferimento, dovranno pervenire alresponsabile, tramite gli educatori, con adeguata motivazione. Il responsabileprovvederà a contattare il servizio e a concordare la modalità della telefonata.

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- Possono uscire da sole solo le persone autorizzate dal servizio e dall’equipe. Le uscite sieffettuano nella modalità concordata con gli educatori.

- Pulizia e riordino dell’appartamento: ogni ospite deve provvedere ad avere cura della

propria stanza e del suo spazio. Ogni giorno bisogna pulire le proprie stanze e i luoghicomuni (salotto, bagni, terrazzi, cucina, scale) secondo turni stabiliti settimanalmentedagli educatori. Tutte le volte che si usano i locali comuni, al termine devono esserelasciati puliti e in ordine.

- Lavanderia e stireria: tutti gli abitanti della casa devono a turno attaccare la lavatrice,stendere, ritirare e stirare la propria biancheria e quella dei compagni.

- Preparazione pasti e uso cucina: tutti devono partecipare a turno con l’educatore allapreparazione dei pasti. Non sono concesse variazioni sul cibo se non per motivi disalute. La cucina durante il giorno viene lasciata aperta ma non si può accedere aigeneri alimentari e al frigorifero senza aver chiesto l’autorizzazione all’educatore inturno.

- TV Radio: dopo le 22.00 la radio e la televisione devono essere tenute a basso volume.

La TV potrà essere accesa durante il giorno solo dopo pranzo e comunque dopo averterminato tutte le faccende quotidiane.

- Alla sera il rientro in stanza è previsto entro le 23.30 durante i giorni feriali e alla 00.30il sabato o giorni festivi. Potranno essere fatte eccezioni in caso di uscite seraliorganizzate.

- Al mattino entro le 08.30 bisogna essere in piedi, la colazione si potrà fare entro e nonoltre 09.00. La domenica mattina la sveglia sarà entro le 10.00, la colazione si potràfare entro e non oltre 10.30

- La doccia potrà essere fatta tutti i giorni ad orari concordati con gli educatori e nondovrà superare la durata di 15 minuti. Il bagno si potrà fare solo una volta allasettimana.

- Tutti gli ospiti, fatta eccezione per chi lavora, ogni settimana riceverà una paghetta pari

a Euro 13,00. In tale importo è compreso l’acquisto delle sigarette e tutto ciò chenecessità per il mantenimento settimanale delle uscite sia soli che con gli educatori.Sono esclusi da tale importo i biglietti e gli abbonamenti dei mezzi pubblici per glispostamenti. Per gli ospiti che svolgono un’attività lavorativa, all’inizio del lavoro verràconcordato un budget mensile a sua disposizione. In determinati casi, la paghetta e lesigarette potranno venire gestiti dal personale educativo.

- Nella casa bisogna avere un comportamento decoroso e civile. Avere rispetto di tutti gliospiti, degli educatori e delle cose altrui. Eventuali danni alla struttura e agli accessori




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in genere, verranno addebitati agli ospiti detraendo la somma dalla paghetta o dal lorostipendio.

- Nella casa si dovrà essere sempre vestiti con abbigliamento decoroso; è assolutamentevietato girare con indosso solo abbigliamento intimo; è assolutamente vietato dormiresenza vestiti.

- Non saranno assolutamente accettati atteggiamenti irrispettosi e maleducati neiconfronti degli educatori e degli altri abitanti della casa e di eventuali visitatori dellastessa.

Imperia, 1 gennaio 2011Il Presidente della Cooperativa

Dr. Lino BIANCO

Carta dei Servizi 2011

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