Carta & Cartiere - maggio giugno 2016

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“Carta & Cartiere” - Anno 27 numero 3 - Reg. Tribunale di Milano numero 8 del 13/1/1990 Organo Ufficiale Maggio / Giugno 2016

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Transcript of Carta & Cartiere - maggio giugno 2016

“Carta & Cartiere” - Anno 27 numero 3 - Reg. Tribunale di Milano numero 8 del 13/1/1990

Organo Ufficiale

Maggio / Giugno 2016

Cuscinetti per l’industria della carta: per velocità più elevate e nastri di dimensioni superioriNSK ha sviluppato cuscinetti appositamente concepiti per l’industria della carta e della cellulosa in grado di sopportare velocità e temperature elevate, umidità e fenomeni di contaminazione. Ad esempio, i cuscinetti radiali orientabili a rulli della serie TL di NSK rappresentano una soluzione affidabile e resistente anche in queste condizioni di esercizio. Il modo migliore per evitare fermi di produzione imprevisti. NSK è uno dei più importanti produttori mondiali di cuscinetti volventi e sistemi lineari. Un marchio di eccellenza dal 1916. Per maggiori informazioni, visitate il sito NSK www.nskeurope.it o telefonateci al numero +39 02 99 519 1

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Maggio/Giugno 2016 Anno 27 - N° 3 Reg. Tribunale di Milano No 8 del 13/1/1990

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REDAZIONE: Fabrizio Vallari

SEGRETARIA DI REDAZIONE: Veronica Rizzi

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Mensile di informazione tecnica per la produzione e trasformazione della carta e del cartone

Rivista Organo Ufficiale di

SommarioMaggio/Giugno 2016NEWS..........................................................................................................................................................................................................6CONVEGNI.............................................................................................................................................................................................. 14L’archeologia Industriale Cartaria

COMPANY.PROFILE..........................................................................................................................................................................18The Navigator Company, il primo player nel mercato europeo della carta

STRUMENTAZIONE.E.AUTOMAZIONE................................................................................................................................. 22Le PMI stanno adottando strategie di crescita vincenti

AMBIENTE............................................................................................................................................................................................26Alla scoperta delle elevate potenzialità dei residui dell’industria cartaria

REPORTAGE.E.CERIMONIA.DI.INAUGURAZIONE........................................................................................................... 30Buona la prima per i due eventi di Lucca dello scorso maggio

CONVEGNO.COMIECO.-.MIAC.RECOVERY.AND.RECYCLING.2016.........................................................................38Tracciabilità e qualità del macero: l’esperienza della nuova contrattualistica Comieco-Cartiere-Recuperatori

CONVEGNO.UNIRIMA.-.MIAC.RECOVERY.AND.RECYCLING.2016............................................48Il ruolo delle imprese del macero per il raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo in Italia ed in Europa

PROFILI:.SOFIDEL............................................................................................................................................................................ 58Gruppo Sofidel: 50 anni di crescita nel futuro

MARKET.FORECAST...................................................................................................................................................................... 64Voith Pursues Consistent Implementation of the Group

MOVIMENTAZIONE.........................................................................................................................................................................66Toccare con mano l’intralogistica di domani

COMMERCIO.......................................................................................................................................................................................68Controlli del commercio di legname

NOTIZIE.DALLE.AZIENDE.............................................................................................................................................................70

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6 Maggio/Giugno 2016

NewsLucart Group acquisisce Bokk Paper kft

Il 31 maggio, Lucart Group, attraverso la sua Holding Lucart spa, ha acquisito il 100% del capitale di Bokk Paper kft, la principale azienda indipendente ungherese nel mercato Away From Home (A.F.H.) dei prodotti in carta per l’igiene. L’azienda ha già assunto il nome Lucart kft.

L’ingresso dello stabilimento di Lucart kft (ex-Bokk Paper kft).

UPM sells its Schwedt mill to LEIPA Georg Leinfelder GmbH

UPM has signed an agreement to sell its Schwedt newsprint mill site and relevant assets to LEIPA Georg Leinfelder GmbH for the aim of a conversion into liner production. The entire personnel of Schwedt mill will transfer to LEIPA as old employees. The transaction price is EUR 70 million. The transaction is subject to customary third party approvals.

“Per oltre 10 anni abbiamo avuto un ottimo rapporto commerciale con Bokk Paper - ha dichiarato Massimo Pasquini, CEO di Lucart Group - e oggi, tenuto conto della sua posizione geografica,

della sua eccellente reputazione di mercato e della perfetta sintonia esistente tra la loro e la nostra stra-tegia di marketing nel settore A.F.H., riteniamo che questa acquisizione rappresenti l’ideale opportunità di espansione del nostro Gruppo nei mercati dell’Est Europa”. “Siamo convinti che l’acquisizione e l’integrazione di Bokk Paper in Lucart Group, ci permetterà di rafforzare la nostra presenza nei mercati A.F.H. del Centro-Est Europeo, permettendoci di offrire i migliori servizi e prodotti ai nostri attuali e potenziali nuovi clienti”.Zsolt Király, uno degli ex titolari di Bokk Paper, ha dichiarato: “Riteniamo che la vendita della nostra azienda a Lucart Group sia la soluzione migliore per dare continuità al nostro progetto imprenditoriale e per assicurare la futura crescita del business. Per questa ragione, io e il mio socio József Orlovits con-

tinueremo a ricoprire il ruolo di Managing Director dell’azienda al fine di assicurare una più semplice ed efficiente integrazione all’interno di Lucart Group”. l

Lucart kft (ex-Bokk Paper kft)Lucart kft è un’azienda ungherese con sede a Esztergom, a circa 50 chilometri a Nord di Buda-pest, che opera nel settore degli articoli in carta per l’igiene nel mercato Professionale. L’azienda ha 55 dipendenti e un fatturato di 7,5 milioni di euro. Più di un terzo del fatturato deriva dall’export con i Paesi dell’Est Europa. Circa l’80% delle vendite proviene dai prodotti a marchio Bokk Paper.

A s part of the transaction, the parties have agreed to enter into a contract manufactur-

ing agreement for newsprint for a transition period which would end latest at the end of 2017. The mill’s capacity is 280,000 tonnes of newsprint annually. LEIPA will convert the mill into liner production. The planned production capacity would be approximately 450,000 tonnes of liner annually. “With this transaction UPM and LEI-PA will have an improved opportunity to develop their businesses to meet the market needs. LEIPA is a solid and successful player in the liner busi-ness,” says Winfried Schaur, Execu-tive Vice President, UPM Paper ENA. “The negotiations with LEIPA have proceeded well and we believe that the transaction will bring ben-

efits to the employees in the form of future employment at a converted site,” says Schaur. UPM continues newsprint production at its Chapelle, Kaipola, Hürth, Schongau, Shotton and Steyrermühl mills. l

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8 Maggio/Giugno 2016

News

Axchem Italia ottiene la certificazione ISO 9001 2015

Dovendo effettuare la visita di ri-certificazione per il sistema di gestione della Qualità, Axchem Italia ha scelto di certificarsi secondo la nuova norma ISO 9001 pubblicata nel settembre del 2015.

Il cambiamento è sostanziale in quanto si richiede l’analisi dei rischi-benefici dell’attività dell’azienda per tutte le parti interes-sate e anche la leadership aziendale deve essere maggiormente coinvolta al fine di evitare gli scollamenti che spesso si notano tra chi gestisce la qualità e chi gestisce l’attività aziendale.Durante la visita di certificazione, l’auditor DNV ha potuto constatare come Axchem Italia abbia saputo applicare l’analisi rischi-benefici al fine di migliorare la propria organizzazione ed ha fatto i complimenti sia alla Direzione Commerciale che alla Direzione della Qualità per l’evidente collaborazione tra tutte le funzioni sono state coinvolte nel progetto. l

The Toscotec supplied AHEAD-1.5M tissue line came on stream on 29th April, 2016, well in advance to schedule at Syassky Pulp and Paper mill in Syasstroy, in the Leningrad region of Russia.

The delivery agreement of the tissue machine was signed by Syassky PPM and Toscotec

in December 2014. After the PM3 start up the Syasstroy’s site is actually one of the most efficient Russian paper mills, employing over 2000 people to make 110.000 tons a year - almost twice the productivity of many competitor mills. “The Toscotec AHEAD 1.5M tissue making line is designed to produce high quality tissue from dry and slush pulps, entailing a real reduction of the mill’s energy cost. That is important not only for us but also for our customers who realize the importance of sustainable industrial production. Toscotec has well understood our technological target as well as economical needs. Our partnership begun in 2009 with two new

rewinders and continued in 2012 with an AHEAD line (PM2) until this new successful cooperation”, says Irina Mozhaeva, the Chairman of the Board of Directors of Syassky PPM. Toscotec scope of furniture for the new PM3 included AHEAD-1.5M crescent former tissue machine with a single layer headbox, single press configuration with suction pressure roll TT SPR1045, a 12 FT diameter Steel Yankee Dryer TT SYD-12FT and a reel section TT Reel-P. The delivery also included the stock preparation plant, gas heated hood and steam & condensate sys-tem as well as electrification & control system. Engineering and services (erection supervision, commissioning & start up assistance, training) completed the package. l

JSC Syassky Pulp & Paper Mill starts up the Toscotec AHEAD tissue machine

About JSC Syassky Pulp & Paper Mill Founded in 1928 with the unique aim to cover the needs of the domestic mar-ket, in the last years Syassky PPM put in progress a huge investment process and has been reorganized as joint stock company with the result to be able to sa-tisfy the growing demand for domestic but also for export markets.

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10 Maggio/Giugno 2016

NewsLecta presenta il nuovo Rapporto Ambientale

La riduzione del proprio impatto ambientale e la trasparenza sono elementi chiave nell’impegno assunto da Lecta come azienda socialmente responsabile.

WEPA Lille has signed a contract with PMPower for TM#11 recovery boiler steam system delivery

In February 2016, WEPA signed a contract with PMPower for a recovery boiler system delivery of TM#11 in its Mill in Lille (France). PMPower is one of PMP’s (Paper Machinery Producer) divisions, responsible for energy solutions for both tissue and paper mills.

WEPAs TM#11 will be supplied with state-of-the-art new technological items provided by PMPower. The project driving force is modern technology that ensures energy savings solu-

tions following global trends. PMPower’s scope of delivery includes the delivery, installation and commissioning of a recovery boiler system for the TM#11. The new system will perform steam generation of 1,2 t/h and will guarantee a high level of availability and permanently adhere to the guaranteed performance values. The erection and start-up are scheduled for June 2016.WEPA can look back on over 65 years of history. With competence and reliabil-ity, the company has become the third largest hygiene paper manufacturer in Western Europe since the founding in 1948. The family owned group with eleven plants in five European countries is run from its headquarter in Arnsberg, Germany. More than 3,000 motivated employees produce approximately 720,000 tons of toilet paper, kitchen towels, hankies, facials, hand towels, napkins and industrial rolls each year. l

L ecta è una società deci-samente orientata verso

la sostenibilità, che svolge la propria attività imprenditoriale all’insegna di un atteggiamento del tutto rispettoso nei confronti dell’ambiente e della società con cui opera. In un mondo con un crescente

consumo di risorse naturali, la sostenibilità diventa un elemen-to chiave per il futuro. È in quest’ottica che prodotti come la carta, provenienti da materie prime naturali e rinno-vabili, e che con qualità uniche quali riciclabilità e biodegrada-bilità, apportano valore e un

elevato contributo alla società. Inoltre, nel caso di Lecta, un lungo percorso di buone prati-che e circa 120 milioni di Euro destinati dal 2006 a progetti di miglioramento ambientale han-no consentito notevoli riduzioni di tutti i parametri ambientali della propria attività, come vie-ne descritto nel Rapporto, con dati concreti e verificati da un ente indipendente. Oltre alla certificazione OHSAS 18001 per la sicurezza e salute sul lavoro, tutti i centri di produ-zione di Lecta dispongono delle più rigorose certificazioni di ge-stione ambientale - ISO 14001 ed EMAS -, di catena di custodia PEFC™ e FSC®, garantendo così l’origine sostenibile del legno e della cellulosa adoperati come materie prime. Gli stabilimenti Lecta dispon-gono inoltre della certificazione ISO 50001 sull’efficienza ener-getica e della certificazione ISO 9001 per la qualità. l

12 Maggio/Giugno 2016

NewsOggetti e sistemi sempre più interconnessi e intelligenti nella Smart Factory

ABB, gruppo leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione, è intervenuta nel convegno “Il futuro è già presente!”, a conclusione dell’edizione 2015-16 della Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

Il quadro delineato dall’Osservatorio attesta un’ulteriore e significativa crescita del mercato dell’Internet of Things (IoT) in Italia nel 2015, pari a 2 miliardi di euro, il 30% in più rispetto al 2014. Si amplia anche lo

scenario applicativo e si configurano nuove strategie di utilizzo dei dati resi disponibili dagli oggetti connessi. Il valore dell’accesso alle informazioni generate dalle applicazioni IoT è stato comprovato anche attraver-so il recente sondaggio condotto da ABB sulle maggiori utility di energia, acqua e gas nel mondo. L’in-terconnessione di Cose, Servizi e Persone (IoTSP, Internet of Things, Services and People), che l’azienda sviluppa da oltre un decennio con il suo portafoglio di sistemi di controllo dei processi, soluzioni di comu-nicazione, sensori e software, consentirà ai clienti di disporre di analisi di dati sempre più integrati, anche

grazie ai servizi cloud, con cui migliorare pianifica-zione, produttività e sicurezza della Smart Factory. “ABB è un protagonista della quarta rivoluzione industriale perché sta applicando le funzionalità abilitanti di IoTSP ai propri processi produttivi in tutto il mondo e perché, al tempo stesso, sta proponendo questo nuovo approccio ai propri clienti facendo leva sull’integrazione di prodotti, sistemi, software e servizi innovativi e consolidati” commenta Luca Zanella, Business Development Manager di ABB Italia. “Con le nostre proposte, lavoriamo in stretta partnership con i clienti per aumentare l’efficienza e migliorare la produttività in ogni settore industriale”. l

OCME collabora con Toyota per perfezionare i processi aziendali

D a sempre le priorità di OCME sono la sicu-rezza dei propri dipendenti, l’efficienza e

la qualità dei propri prodotti. Per questo motivo nel 2014 è nata la necessità di creare un sistema sostenibile attraverso: la riduzione degli sprechi; la definizione di standard efficaci ed efficienti; il miglioramento continuo dei processi produttivi; la valorizzazione delle persone per una crescita sia personale che di gruppo.Per queste ragioni OCME ha deciso di collabo-rare con Toyota ispirandosi al Toyota Production Systems per accrescere la cultura aziendale al rispetto di principi di base, sui quali costruire un percorso incentrato sul coinvolgimento di tutte le risorse e l’acquisizione di strumenti snelli ed

efficaci, in grado di sviluppare le competenze delle risorse alla definizione di soluzioni efficaci per l’ottimizzazione dei tempi di lavoro. È stato possibile ottenere grandi risultati come: Incremen-to di efficienza delle ore di montaggio; Riduzione dei tempi consegna macchine; Maggior ordine e organizzazione nei reparti produttivi; Riduzione degli ingombri e dei movimenti al montaggio. Questa integrazione ha portato alla nascita di OCME OPTIMUS, un metodo di organizzazione a lungo termine dei processi aziendali, con l’o-biettivo di concentrare gli sforzi di tutti noi verso l’obiettivo comune di soddisfare quanto prima le esigenze del cliente operando in un clima più organizzato, sicuro e ottimizzato. l

14 Maggio/Giugno 2016

Convegni

di: Fondazione G. Fedrigoni ISTOCARTA

Fabriano, come unica sede del Convegno “città della carta”, per antonomasia è ereditiera di un patrimonio archeologico industriale che affonda le sue

origini sin dal XIII secolo, sviluppandosi in industria, con le Cartiere Miliani Fabria-no dal 1782, che, acquisite nel 2002 dal Gruppo Fedrigoni, hanno assunto il nome di “FABRIANO”. Si è trattato del primo convegno in Italia sull’archeologia industriale cartaria, pro-mosso e fortemente voluto dalla Fondazio-ne G. Fedrigoni ISTOCARTA. Il Convegno è stato suddiviso in due giornate: la prima dedicata a “La produzione della carta in Italia tra storia e archeologia industriale: i quadri territoriali in una prospettiva di lungo periodo”; la seconda a “Siti di produzione della carta ed ecomusei: casi, schedature, proposte di valorizzazione”.Si è trattato di un programma ricco d’in-terventi, con autorevoli studiosi e docenti universitari provenienti da tutta Italia, al fine di ottenere una mappatura degli in-sediamenti cartari e del relativo patrimonio archeologico, approfondire la conoscenza della storia del passato e del presente indu-striale cartario, nonché sviluppare il tema di

“Il patrimonio industriale della carta in Italia. La storia, i siti, la valorizzazione”, questo è il titolo del Convegno che la Fondazione Gianfranco Fedrigoni, Istituto Europeo di Storia della Carta e delle Scienze Cartarie (ISTOCARTA) di Fabriano ha organizzato lo scorso 27 e 28 maggio all’interno del meraviglioso Oratorio della Carità.

“Ecomuseo”, definito anche museo diffuso, attraverso quelle realtà cartarie italiane che hanno già concretizzato e sperimentato una forma di museo non convenzionale, non circondato da mura, ma che mira a tute-lare, valorizzare e promuovere ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico di un territorio.Il Convegno è stato aperto dal Presidente della Fondazione G. Fedrigoni ISTOCAR-TA, Alessandro Fedrigoni, seguito dai

rappresentanti degli enti collaboratori, Giovanni Luigi Fonta- na (Presidente dell’AIPAI) e Andrea Galli (Direttore CIRP).Anna-Grethe Rischel, Presidente dell’In-ternational Paper Historians (IPH) ha pre-sentato un rapporto sullo stato degli studi storici della carta in Europa con la relazione A status report on historical studies of European paper, mentre Ivo Mattozzi, Do-cente della Libera Università di Bolzano, ha presentato La formazione del patrimonio industriale della carta dal XVIII secolo.L’evento, riconosciuto di alto valore cultu-rale e di portata Nazionale, ha ottenuto, tra gli altri, il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Ad arricchire il programma, a conclusione della prima giornata di Convegno, c’è stata la presentazione del terzo tomo della prestigiosa collana di Storia della Carta “L’era del segno” edita nei suoi due volumi iniziali (Tomo 1 nel 2003 e Tomo 2 nel 2006) dalle Cartiere Miliani Fabriano - Fedrigoni Group, che oggi passano il testimone alla Fondazione G. Fedrigoni ISTOCARTA con quest’ultimo volume “LA FORMA. Formisti e Cartai nella Storia della Carta Occidentale” a cura di Giancarlo Castagnari (storico della carta), certamente unico nel suo gene-re in Italia per la tematica affrontata, la “forma” - strumento indispensabile per la produzione della carta a mano sin dal XIII secolo - raccontata nella sua dimensione Alessandro Fedrigoni.

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16 Maggio/Giugno 2016

Convegni

storica e tecnico-scientifica; e nato dal desiderio di far conoscere e valorizzare le preziose 2.295 “forme” filigranate (datate dal 1846) ereditate dalle storiche Cartiere Miliani Fabriano, recentemente restaurate e trasferite nello storico complesso ar-cheologico cartario fabrianese, sede della Fondazione G. Fedrigoni ISTOCARTA.Un’opera collettanea bilingue (italiano e

inglese) che accoglie monografie storiche sul tema e un album fotografico, curato da Livia Faggioni (coordinatrice della Fon-dazione G. Fedrigoni ISTOCARTA) con le immagini di alcune delle straordinarie “for-me” presenti nella collezione. Con la sua uscita, la Fondazione G. Fedrigo-ni ISTOCARTA ha ufficializzato, finalmente, i risultati di un lungo percorso di analisi e

sperimentazione che è stato condiviso con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) di Roma e la Soprintendenza dei Beni Storici Artisti ed Etnoantropologici delle Marche, per standardizzare il metodo di catalogazione Nazionale delle “forme” tra le varie realtà cartarie italiane che possiedono un patri-monio simile a quello fabrianese. l

NewsSu www.sofidelshop.com si potranno ordinare comodamente da casa tutti i prodotti più conosciuti del gruppo cartario lucchese, dai Rotoloni Regina agli Asciugoni passando per i fazzoletti Rinoactive e WWF Collection ai tovaglioli.

È stato lanciato il primo por-tale per lo shopping online

di Sofidel, il gruppo cartario con sede a Porcari (Lucca) tra i leader mondiali nella produ-zione di carta per uso igienico e domestico, noto in Italia in particolare per il marchio Regi-na. Un progetto pilota nato per rafforzare la notorietà e la visi-bilità del marchio e approfondi-re la conoscenza delle esigenze del consumatore attraverso il dialogo diretto. È un’altra delle strade percorse da Regina, da anni leader di mercato, per guardare alle nuove generazio-ni e ai nuovi stili di vita. E anche per ampliare i livelli di servizio al consumatore, con un’offerta a prezzi competitivi, la comodità

della consegna a casa con la formula abbonamento o acqui-sto singolo di tutti i prodotti e la garanzia, così, di non rimanere mai senza carta. Il varo del nuovo e-shop, con l’ingresso per Sofidel in un nuovo canale distributivo, risponde all’affermarsi di stili di consumo che vedono nella rete una risorsa di informazio-ne e di approvvigionamento, per un’esperienza di acquisto sempre più personalizzata. Sul mercato si registra una crescente domanda di prodotti online da parte dei consu-matori, anche a seguito dello sviluppo di servizi e mezzi di pagamento sempre più evoluti e sicuri. Secondo stime Nielsen,

il 10% degli italiani si dichiara disponibile ad acquistare online pro-dotti per la casa. L’acquisto elettronico di carta per uso igie-nico e domestico è un trend in crescita anche a livello internazionale: la ricerca The Future of Grocery, realizzata sempre da Nielsen, evidenzia che questa categoria rientra tra i driver di sviluppo dell’e-commerce, con il 25% degli intervistati in tutto il mondo che dichiara l’intenzione

di acquistare entro pochi mesi carta igienica su Internet.“Abbiamo appena celebrato i primi 50 anni di attività del Gruppo Sofidel, 50 anni di cre-scita nel futuro” - ha commen-tato Mario Matteucci, Chief Marketing & Sales Officer. “Il lancio del primo e-shop del Gruppo è un altro modo per rafforzare la visibilità del nostro marchio, incrementandone la conoscenza, e approfondire la relazione con i consumatori, andando incontro alle loro nuove esigenze e bisogni, così da far crescere ulteriormente la loro fedeltà nei confronti del brand Regina”. La possibilità di acquistare onli-ne i prodotti Sofidel è anche un’ulteriore prova della cen-tralità della sostenibilità nelle strategie e nelle operazioni del Gruppo, grazie all’abbattimen-to delle emissioni relative ai trasporti - sia dei consumatori verso i punti vendita retail, sia delle merci - e a un’ottimizza-zione della logistica. Sofidel è infatti la prima azienda manifatturiera italiana - e la pri-ma al mondo nel settore tissue - ad aver aderito nel 2008 al progetto WWF Climate Savers, abbattendo da allora le emis-sioni dirette di CO2 del 17,8% e approvvigionandosi di cellulosa da fonti certificate e controllate per il 99,97% del totale. l

Sofidel si apre all’e-commerce con il primo portale dedicato ai consumatori italiani

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One step aheadfor the paper industry

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18 Maggio/Giugno 2016

Company Profile

di: Federica Mariani

L a società, quotata in Borsa all’Euronext di Lisbona, è anche il più importante pro-duttore portoghese di energia rinnovabile da biomasse (The

Navigator Company genera il 50% dell’e-nergia da biomasse e il 5% dell’energia prodotta in Portogallo). Il gruppo ha chiuso il 2015 con €1,6 miliardi di fatturato, in cre-scita del 5,6% (pari a €85,7 milioni) rispetto al 2014. Il fatturato costituisce il 3% del totale dell’export portoghese e l’1% del PIL del Paese. La vendita di carta rappresenta il 75% del totale del fatturato, il resto si sud-divide tra energia (12%), pasta di cellulosa (9%) e carta tissue (circa il 3%). L’azienda esporta i propri prodotti in 130 Paesi nei cinque continenti, con un’attenzione parti-colare a Europa e Stati Uniti.Perseguendo la propria strategia di crescita, The Navigator Company ha acquisito AMS BR Star Paper, una cartiera portoghese di prodotti tissue - con l’obiettivo di diventare uno dei principali attori europei in questo

THE NAVIGATOR COMPANY, IL PRIMO PLAYER NEL MERCATO EUROPEO DELLA CARTAThe Navigator Company è il nuovo nome del gruppo portoghese Portucel Soporcel (il rebranding è avvenuto a febbraio 2016), la principale realtà in Europa e la sesta nel mondo nella produzione di carta per stampa e scrittura.

mercato - e sta avviando una fabbrica di pellet negli USA. L’azienda sta inoltre at-tuando un importante progetto forestale in Mozambico per la produzione di pasta di cellulosa in Africa.

L’Italia tra i mercati principaliL’Italia rappresenta uno dei mercati più importanti in Europa per il business dell’a-zienda. L’apertura della sede italiana è avvenuta nel 1991 (quest’anno ricorre il 25° anniversario). Nel corso degli anni, The Navigator Company ha aumentato la propria presenza nel Paese ed è ora uno dei principali player nel mercato della carta. Nel 2015 l’azienda ha venduto in Italia oltre 115.000 tonnellate di carta.

Autosufficienza energetica grazie alle biomasseLa possibilità di produrre energia rinnovabile da biomasse rende l’azienda autosufficiente dal punto di vista energetico e permette di ge-nerare un surplus che alimenta la rete elettrica portoghese (The Navigator Company genera il 5% dell’energia prodotta in Portogallo e il

50% dell’energia da biomasse del Paese). La biomassa, utilizzata nei tre siti industriali del Gruppo per produrre energia, proviene da sot-toprodotti e rifiuti della materia prima utilizzata nel processo di produzione (rifiuti derivanti da scortecciatura del legno e da operazioni fore-stali, come la segatura e dai residui di cippato, e dal liscivio nero, sottoprodotto della cottura del legno). Il Gruppo, inoltre, acquista altra biomassa forestale per le due centrali elettriche di Cacia e Setubal.L’energia viene prodotta negli impianti di co-generazione a biomassa e gas naturale (dove si generano elettricità e calore, che viene total-mente impiegato nel processo produttivo della carta e della pasta di cellulosa) e nelle centrali elettriche a biomassa (che generano elettri-cità destinata ad alimentare la rete elettrica nazionale del Portogallo). L’energia termica è fondamentale nell’industria della carta e della cellulosa. The Navigator Company si è quindi posta l’obiettivo di ricercare livelli sempre più elevati di efficienza energetica investendo in modo costante nella razionalizzazione dell’u-so dell’energia nel processo di produzione. Questo investimento, che si riflette nei piani We accept the challenge!www.andritz.com

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il foglio, ma raggiunge comunque un più alto grado di secco all’uscita presse rispetto alle presse convenzionali. Grazie al nuovo progetto di pressa ad efficienza energetica, che migliora la disidratazione e riduce la necessità di

essiccamento termico, la PrimePress XT Evo raggiunge importanti risparmi di energia. In alternativa, può essere raggiunto un incremento nella capacità di produzione. Per ulteriori informazioni, prego contattare: [email protected]

20 Maggio/Giugno 2016

Company Profile

di razionalizzazione energetica, ha permesso di ridurre il consumo energetico complessivo. Aumentando l’eco-efficienza dei processi di produzione per ridurre l’impatto ambientale, The Navigator Company è riuscita a contenere l’utilizzo di risorse naturali e il livello di emissio-ni. Nello specifico, la società è riuscita a: Ridurre il consumo di acqua per tonnellata di prodotto; Aumentare l’utilizzo di energia rinnovabile; Ridurre il consumo dei combustibili fossili; Ridurre le emissioni di CO2 per tonnellata di prodotto; Migliorare la gestione dei rifiuti.

Una produzione forestale all’avanguardiaViveiros Aliança, società sussidiaria di The Navigator Company, è un importante vi-vaio all’avanguardia che si occupa di piante forestali e ornamentali. Viveiros Aliança è in grado di produrre 12 milioni di piante cer-tificate all’anno, tra cui 30 diverse specie di piante forestali e oltre 130 varietà di piante e cespugli ornamentali. La produzione si divide tra le località portoghesi di Espirra, Caniceira e Ferreiras. Il 35% delle piante prodotte viene utilizzato per la produzione mentre il rimanente 65% viene venduto sul mercato. L’azienda può contare su 120.000 ettari di foresta certificata (il 73% coltivata a eucalipto). In Mozambico nel 2009 The Navigator Company ha costituito la società Portucel Moçambique, il cui obiettivo è sviluppare il più grande progetto integrato di silvicoltura per la produzione di pasta di cellulosa in Africa. Portucel Moçambique ha ottenuto una licenza di utilizzo del suolo per una superficie di 173.000 ettari nella provincia di Zambezia e di 18.000 ettari in provincia di Manica. Il vivaio creerà circa 7.500 posti di lavoro. l

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22 Maggio/Giugno 2016

Strumentazione e Automazione

di: G.I.S.I.

Nel corso dell’Assemblea Ge-nerale dei Soci di G.I.S.I.(l’As-sociazione Imprese Italiane di Strumentazione) tenutasi il 9 giugno nella rinnovata

sede dell’Associazione a Cinisello Balsamo (MI), il Presidente Sebastian Fabio Agnello ha illustrato le attività svolte dall’associazione nell’ultimo anno, con un particolare focus sui nuovi servizi e sulle iniziative caratterizzate da maggiore potenziale innovativo. Dopo aver dato il benvenuto ai numerosi nuovi soci, che consolidano un percorso di importante rafforzamento della compagine associativa, Agnello ha introdotto il Prof. Giampaolo Vitali dell’IRCrES, realtà che opera nell’ambito delle attività del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), per presen-tare i risultati della nuova indagine econo-mica condotta congiuntamente dall’Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sosteni-bile (IRCrES) e G.I.S.I. sul settore della stru-mentazione e dell’automazione industriale, di processo e di laboratorio, nonché delle infrastrutture industriali e di pubblica utilità (più brevemente SAIPL).Nel presentare i dati, Vitali ha sottolineato il ruolo di questo sistema nell’ambito dell’e-

LE PMI STANNO ADOTTANDO

STRATEGIE DI CRESCITA VINCENTIIn occasione dell’Assemblea Generale dei Soci G.I.S.I. sono stati resi noti i risultati della nuova indagine economica condotta congiuntamente da IRCrES-CNR e G.I.S.I. sul settore della strumentazione e dell’automazione industriale, di processo e di laboratorio, nonché delle infrastrutture industriali e di pubblica utilità.

conomia nazionale: “Dopo la crisi del 2009 il quadro economico appare profondamen-te mutato. In questo contesto le imprese che stanno producendo i risultati migliori sono quelle che, indipendentemente dalle dimensioni, hanno saputo adattare il loro modello di business”, ha spiegato Vitali. “L’elevato livello di innovazione che carat-terizza il settore SAIPL abilita l’aumento di efficienza e di produttività in tutto il sistema

produttivo nazionale, favorendone il mi-glioramento competitivo in un momento delicato caratterizzato dal rinnovamento delle produzioni tradizionali”.“Le aziende hanno dimostrato di saper re-agire a un periodo di grande difficoltà con il giusto mix di innovazione - carburante fondamentale per chi opera in questo settore - ed equilibrio, gettando le basi per una cre-scita sostenibile nel medio-lungo periodo”, ha commentato Agnello.L’Osservatorio è suddiviso in tre parti. La prima prende in esame i bilanci deposi-tati dalle società di capitale con fatturato compreso tra 1 e 50 milioni di euro e si riferisce al biennio 2013-2014. Le piccole e medie imprese, oggetto della rilevazione, mostrano buone performance e una buona struttura finanziaria nel periodo in esame, frutto quindi di strategie di crescita vincenti.La seconda parte dello studio IRCrES - G.I.S.I. prende in esame in dettaglio alcune famiglie di strumenti di misura e controllo vendute in Italia nel 2014 e il trend relativo al 2015. In particolare sono presi in consi-derazione regolatori di potenza, indicatori e intercettatori, regolatori di processo, termo-regolatori, registratori, misuratori di portata e contatori di calore, strumenti per misura di livello, pressione, temperatura, analizzatori Il Prof. Giampaolo Vitali dell’IRCrES.

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24 Maggio/Giugno 2016

Strumentazione e Automazione

di processo (per liquidi). Il mercato com-plessivo 2014 di queste famiglie è valutato in circa 450 milioni di euro.La terza parte si sofferma invece sui mercati di sbocco della produzione SAIPL valutan-do, per gli anni 2015 e 2016, tre fattori: l’impatto economico della variazione del cambio euro/dollaro, che determina una significativa svalutazione della nostra mo-neta e un rafforzamento del dollaro di pari intensità, con ripercussioni positive per le esportazioni e negative per le importazioni dagli Stati Uniti; il crollo del prezzo del pe-trolio, passato dai 100-140 dollari al barile del 2008 ai 30-50 dollari del 2016, con im-patto negativo per le imprese che operano nel settore Oil & Gas upstream e positivo per i settori ad alta intensità di energia; il rallentamento della crescita in Cina, il cui PIL non cresce più a doppia cifra. l

NewsAs a proven manufacturer of high quality coated speciality papers, Mitsubishi HiTec Paper continues to follow the path of innovation and investment. With increased activities in research and development, the implementation of new working methods and production processes and concentration on new products, the Bielefeld-based company has its sights set firmly on the future.

Mitsubishi HiTec Paper has been pursuing a policy of investment for many years. In

2014 and 2015 the technical production facilities and the energy processes at both mills were op-timized (Coating machine 3 Bielefeld: new roller dampening unit, Coating machine 21 Bielefeld: new process control system and cooling water sy-stem and optimization of the monitoring systems,

Paper machine 1 Flensburg: new process control system). This investment has led to significantly increased productivity, production flexibility and efficiency across both sites.“In addition to this, we have carried out intensive best practice analyses, implemented new working methods and adjusted the organizational structu-re,” said CEO Gerhard Schoon.

“Detailed market studies and an in-tensification of R & D were the basis for product diversification and the definition of new product areas”.As a direct consequence of this con-sistent corporate focus, Mitsubishi HiTec Paper is moving into a new business area offering BARRICOTE™: innovative and environmentally frien-dly barrier papers for food packaging. The totally paper-based products combine sustainability with effective barrier protection against water, grea-se and mineral oil migration. Field tests on BARRICOTE™ are currently being carried out with selected strategic par-tners. Interested visitors can obtain samples and more information from Mitsubishi HiTec Paper at Drupa 2016 (Hall 8B, Stand D24). l

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26 Maggio/Giugno 2016

Ambiente

di: Assocarta

Ciò significa che tali residui pos-sono essere recuperati o smaltiti senza rischi e in modo ambien-talmente sostenibile. La quota di residui inviati in

discarica è costantemente diminuita negli ultimi anni. Nella maggior parte dei Paesi Cepi si è osservato un ricorso a opzioni più efficienti sotto il profilo del recupero di risorse e sotto il profilo ambientale.L’impiego dei residui quale materia prima secondaria in altri comparti industriali è in aumento. Grazie alla loro omogeneità e alla composizione ben definita, i residui dell’industria cartaria vengono sempre più spesso utilizzati quale materia prima secon-daria in altri comparti industriali. I fanghi di disinchiostrazione, per esempio, vengono utilizzati come combustibile o come ma-teria prima nella produzione del cemento, dei mattoni e delle tegole. Anche le ceneri vengono utilizzate quali materie prime nella produzione di materiali da costruzione.

L’utilizzo sul suolo è affidabileI residui sono anche utilizzati come fondo nella costruzione delle strade e nei ripristini ambientali. Per fare un esempio, una parte significativa del fango da disinchiostrazio-ne è composta da carbonati e argilla che in pratica fungono da agente correttivo, regolatore dell’acidità, e da coadiuvanti in agricoltura. Le ceneri possono anche essere utilizzate per ripristini del terreno e come

ALLA SCOPERTA DELLEELEVATE POTENZIALITÀ DEI RESIDUI DELL’INDUSTRIACARTARIA

La maggior parte dei residui della produzione cartaria deriva dal legno, una risorsa naturale. La loro composizione è ben definita e immutabile, risultato di processi di produzione controllati, inoltre non sono pericolosi.

fertilizzanti utilizzati in più settori.Dato che questi residui sono in gran parte derivanti da legno, risultano ideali come combustibili in impianti di cogenerazione. E siccome il legno è una risorsa rinnovabile, i residui della produzione cartaria, grazie al recupero dell’energia, contribuiscono alla lotta contro il riscaldamento del pianeta.

Il ricorso alla discarica sta diminuendoLa quota di residui che finiscono in disca-rica è in continua diminuzione. Le ceneri derivanti dalla combustione dei residui, i

fanghi di disinchiostrazione e quelli da trat-tamento delle acque reflue, se non trovano impiego come combustibile e per ripristini ambientali, anche previo compostaggio, sono destinati a finire in discarica.La legislazione vigente purtroppo ancora penalizza i residui dell’industria cartaria e non consente un pieno sfruttamento delle elevate potenzialità di questa risorsa. Non tutti gli stati membri riconoscono che i residui della produzione cartaria sono fonte di energia rinnovabile. La «frazione di prodotto biodegradabile, di rifiuto e re-sidui derivanti dalle attività forestali e dalle

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NewsFavini, tra i leader globali nella realizzazione

di specialità grafiche innovative a base di materie prime naturali, comunica i dati finanziari del 2015 e del primo trimestre 2016.

Con un fatturato di 157,4 milioni di euro, +5% rispetto al 2014, Favini consolida nel 2015 il trend positivo degli ultimi anni, pro-seguendo il percorso di crescita avviato nel 2013. Confermata anche la vocazione internazionale del Gruppo, con un export pari a oltre il 70% del fatturato totale. L’EBITDA 2015 cresce a 15,6 milioni di euro, pari al 10% del fatturato, con un balzo del 20% rispetto al 2014.Ottima performance della divisio-ne Casting Release che realizza una crescita di fatturato del 10% rispetto al 2014. Nel settore delle Specialità Grafiche, si rafforza la

presenza di Favini nel packaging di lusso, sup-portata anche dal grande interesse generato dalle carte Crush e Remake, la prima ottenuta grazie all’utilizzo di residui agroindustriali in sostituzione della cellulosa, la seconda dai residui della lavo-razione del cuoio.Eugenio Eger, Amministratore Delegato del Gruppo dichiara: “Abbiamo realizzato un’ottima performance in tutte le nostre divisioni. Siamo cresciuti in fatturato e in redditività nonostante il costo delle materie prime che utilizziamo per la produzione, in particolare le cellulose, sia cresciu-to mediamente del 20% rispetto al 2014. Siamo particolarmente soddisfatti dell’andamento fi-nanziario del Gruppo: la posizione finanziaria net-ta è migliorata sensibilmente nel corso dell’anno. I dati complessivi del 2015 dimostrano la bontà delle scelte effettuate da Favini negli ultimi anni”.Il primo trimestre 2016 evidenzia dati in ulteriore miglioramento, con un fatturato in crescita del 6,2% e un EBITDA in crescita dell’11% rispetto ai corrispondenti dati del 2015. l

Favini: 2015 in crescita

28 Maggio/Giugno 2016

Ambiente

industrie della sua filiera» è fonte di ener-gia rinnovabile, almeno secondo quanto stabilito dalla vigente legislazione europea. Molti Stati membri, però, non promuovono i residui da produzione cartaria come fonte di energia rinnovabile. Non tutti i residui da produzione cartaria so-no riconosciuti quale combustibile adegua-to e pulito. Sebbene i residui da produzione cartaria dovrebbero essere riconosciuti quali fonti di energia rinnovabile, il loro uso viene ulteriormente limitato dall’inclusione di al-cuni di essi nella Direttiva europea 2000/76 inerente l’incenerimento dei rifiuti. Quale risultato di sempre più aspre e non necessa-rie limitazioni, molti residui, che potrebbero essere altrimenti utilizzati per il recupero di energia, vengono invece smaltiti in di-scarica. Il potere calorifico non rappresenta un parametro adeguato che permette la distinzione tra recupero energetico e smal-timento. Nonostante le indicazioni della Corte di Giustizia europea, che definiscono i limiti sul potere calorifico, un criterio non adeguato per distinguere tra recupero di energia e smaltimento, alcuni Stati membri continuano a utilizzarlo. In questo caso, la combustione dei residui cartari non viene classificata come recupero di energia a cau-sa dell’alto contenuto di umidità (il legno stesso è al 50% composto di umidità). Da ciò risulta un minor recupero dei residui car-

tari e porta a effetti di migrazione di rifiuti in altri Stati membri.

Requisiti di legge onerosiLa legislazione UE considera i residui cartari come rifiuti veri e propri. Conseguente-mente la loro gestione necessita di specifici permessi, rendendo spesso più semplice e conveniente lo smaltimento in discarica piuttosto che adeguarsi ai complicati adem-pimenti richiesti per il loro recupero.Il riciclo sottrae carte e cartoni biodegrada-bili alla discarica e, di conseguenza, con-tribuisce direttamente all’obiettivo fissato dalla Direttiva sulle discariche. Ad ogni modo, più carta viene riciclata, più alta risulta la percentuale di fibre già rici-clate nei prodotti cartari e maggiore sarà la percentuale di fibre che si perdono durante

il processo di produzione. Inoltre, un più elevato recupero di carta, ma soprattutto una crescente quota di carta proveniente dalla raccolta domestica comportano un maggiore livello di impurità e dunque una maggiore produzione di residui nel processo di riciclo. Pertanto, più onerose e complica-te sono le possibilità di smaltire i residui del processo di riciclo, più crescono i costi del riciclo stesso, riducendo così gli incentivi al recupero della carta.Alcuni Stati membri incoraggiano l’utilizzo dei residui cartari e dei fanghi di disinchio-strazione in agricoltura, viste le loro eccel-lenti caratteristiche funzionali al terreno.In molti Stati membri, invece, utilizzare i residui cartari in agricoltura è vietato o reso molto oneroso, rendendo questa opzione nei fatti inapplicabile. l

Eugenio Eger, amministratore delegato di Favini.

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30 Maggio/Giugno 2016

Reportage e cerimonia di inaugurazione

di: Fabrizio Vallari

La prima edizione di MIAC Recovery and Recyclicng, de-dicata alla promozione e com-mercializzazione delle carte da riciclare e allo smaltimento dei

rifiuti industriali, è stata organizzata dalla società Edipap Srl e patrocinata da Comie-co, Unirima e Assocarta. L’evento (riservato esclusivamente alle aziende espositrici e ai loro clienti) è stato organizzato per con-solidare rapporti lavorativi già esistenti e creare nuove opportunità di business e di aggiornamento professionale. Obiettivo della rassegna, infatti, è quello di promuo-vere il business tra gli attori della filiera cartaria nel settore delle carte da riciclare; valorizzare le attività degli operatori del

BUONA LA PRIMA PER I DUE EVENTI DI LUCCA DELLO SCORSO MAGGIO

Si sono svolti il 19-20 maggio scorso presso Lucca Fiere, due eventi in contemporanea riservati al settore cartario sotto il marchio del MIAC, il salone internazionale dedicato all’industria Cartaria: MIAC Business Point e MIAC Recovery & Recycling. A maggio del 2017 la seconda edizione!

recupero e smaltimento rifiuti industriali e promuovere un momento di aggregazione tra tutti i rappresentanti del settore. Duran-te i due eventi si sono tenuti anche quattro importanti Convegni, organizzati da Co-mieco e Unirima sul ruolo delle imprese del macero per il raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo in Italia ed Europa e sull’esperienza della nuova contrattualistica Comieco-Cartiere-Recuperatori.

La prima manifestazione sul riciclo cartario“È la prima volta che a Lucca si organizza una mostra sul mondo della carta riciclata,

grazie a Edipap, Comieco, Unirima e Asso-carta. E questo è un fatto molto importante per il territorio lucchese” - ha dichiarato all’apertura della Manifestazione Claudio

Claudio Romiti, Vice Direttore di Confindustria Toscana Nord, moderatore della Cerimonia di Inaugurazione.

La seconda edizione di

MIAC RECOVERY & RECYCLING

è in programmazione

a maggio 2017 a Lucca!

32 Maggio/Giugno 2016

Reportage e cerimonia di inaugurazione

Romiti, Vice Direttore di Confindustria To-scana Nord, intervenuto durante la cerimo-nia di apertura della Manifestazione. “La Provincia di Lucca impiega oltre un milione di tonnellate di carta da macero, pari a circa il 20% dell’intero utilizzo nazionale. Rispetto a molti anni fa in cui avveniva la raccolta degli stracci e della carta da parte di piccoli operatori e delle famiglie, oggi le aziende che operano nel settore sono cre-sciute e si sono organizzate fino a diventare parte di una filiera industriale che va dalla raccolta al riutilizzo della materia prima. Il mondo della carta - ha aggiunto Romiti - è un esempio storico di economia circolare e mi auguro che questa Manifestazione, al suo esordio, possa diventare un appunta-mento fisso per la città di Lucca”.

Il primato di Lucca nel settore cartario• Alessandro Tambellini, Sindaco di Lucca

Così come il MIAC si svolge ogni anno in ottobre, auspico che anche questa

Manifestazione vada a occupare uno spazio preciso del calendario fieristico lucchese. Nel nostro territorio il riciclo è un tema di altissima rilevanza proprio perché Lucca è una terra di cartiere da sempre: dai tempi in cui si fabbricava la carta moneta, diffusa in tutto il mondo, fino al primato dei giorni nostri nel settore delle carte per uso do-mestico e igienico-sanitario e del cartone ondulato. Oltre alle eccellenze cartarie, il settore ha sviluppato anche un comprenso-rio di attività collegate di primissimo piano

come la meccanica e i servizi alle imprese, che rappresentano un vanto del nostro territorio a livello mondiale.Lucca ha avviato la raccolta differenziata negli anni ’90 in maniera abbastanza accen-tuata, prima attraverso cassonetti dedicati e poi in forma più evoluta con la raccolta porta a porta. Bisogna riconoscere che proprio la carta è uno dei materiali che ci ha dato maggiori soddisfazioni in termini di raccolta, grazie anche al lavoro di Comieco che ha dato vita a un sistema di riciclo che rappresenta un fiore all’occhiello, non solo a livello locale ma su scala nazionale. Rin-grazio infine gli organizzatori della Fiera e mi auguro che il prossimo anno ci si possa

ritrovare per una nuova edizione di MIAC Recovery and Recycling.

Il polo fieristico lucchese, valore per il territorio• Francesco Caredio,

Presidente Lucca Comics & Games

Fino allo scorso anno il polo fieristico di Lucca era di proprietà della società

Lucca Fiere & Congressi, poi il Comune tramite la sua capogruppo è intervenuto sulle partecipate e ha operato una fusio-ne per incorporazione di Lucca Fiere & Congressi all’interno di Lucca Comics & Games. Questa fusione comporta da un lato un maggior onere nel dover segui-re altre manifestazioni, oltre ai consueti avvenimenti di tipo culturale che si svol-gono all’interno della cerchia muraria, ma dall’altro apre nuove possibilità di utilizzare gli spazi fieristici per altri eventi di alto li-vello economico e sociale. In questo nuovo

scenario proprio la neonata Manifestazione MIAC Recovery & Recycling rappresenta una preziosa opportunità per far conoscere Lucca Comics anche all’interno di un setto-re business come il MIAC, oltre a far vivere il centro fieristico, a beneficio del territorio e della città di Lucca in particolare. Auguro quindi che negli anni futuri la Manifestazione si ripeta con crescente successo e infine vorrei sottolineare che Lucca ha una lunga tradizione nel riciclo. Ricordo i tempi in cui con la società par-tecipata Sistema Ambiente si fecero le prime stazioni ecologiche dove i cittadini potevano portare le raccolte differenziate, abbinate a tessere premianti con sconti sulla tariffa. Non fu semplice far accet-tare questa novità, ma gradualmente la

raccolta differenziata si è consolidata con successo fino a raggiungere valori superio-ri alla media nazionale.

Alessandro Tambellini, Sindaco di Lucca durante il suo discorso in occasione della Cerimonia di Inaugurazione.

Francesco Caredio, Presidente Lucca Comics & Games.

34 Maggio/Giugno 2016

Reportage e cerimonia di inaugurazione

Attività diversificate per sostenere la raccolta • Ignazio Capuano, Presidente Comieco

In Toscana si raccolgono circa 270 mila tonnellate di carta e cartone con una

media di 71 kg per abitante, un dato su-periore alla media nazionale che è pari a 52 kg/abitante. Un merito per la Toscana che nasce soprattutto dal fatto che vi sono numerose industrie che utilizzano la carta da macero e quindi hanno spinto in modo accentuato la raccolta. Comieco svolge una serie di azioni diversificate, ma tutte volte allo stesso fine: garantire la raccolta della carta e cartone. È composto da un gran numero di attori che operano lungo tutta la filiera e formano un sistema costituito da 350 piattaforme, 58 cartiere e centinaia di trasformatori. Un apparato industriale complesso che è riuscito a fare sistema e a

dare un contenuto economico importante a una filiera che è arrivata a un livello molto elevato di industrializzazione. Il Consorzio si impegna in molte attività per favorire la raccolta e il riciclo: per esem-pio nella formazione, con gli eventi del PalaComieco per far conoscere ai giovani il mondo della raccolta differenziata ma anche attraverso finanziamenti ai piccoli Comuni con il bando ANCI Comieco che ha stanziato tre milioni di euro rivolti ai progetti di comunicazione e alla fornitura di apparecchiature. Abbiamo messo a punto anche un piano per lo sviluppo al Sud dove c’è ancora molto spazio per far crescere la raccolta, che è pari a circa 30 kg/abitante e portarla a valori vicini al dato nazionale. Le sfide per il futuro saranno quindi da un lato di

aumentare ulteriormente la quantità rac-colta e dall’altro di migliorare la qualità del macero, un tema molto caro non solo alle cartiere ma a tutta la filiera.

Il ruolo centrale delle imprese del recupero e riciclo• Giuliano Tarallo, Presidente Unirima

In Italia lo scorso anno è stato riciclato circa l’80% degli imballaggi in carta e cartone

che sono stati immessi al consumo. Ma-teriale che è stato lavorato dagli operatori dell’industria del recupero e del riciclo che si trovano in mezzo alla filiera, tra chi opera sulla raccolta e le cartiere che impiegano il macero nei processi produttivi. All’interno della nostra categoria esistono storicamente

due figure, una legata alle attività di tratta-mento dei rifiuti all’interno degli impianti per produrre una materia prima standard utilizzabile nei processi produttivi e un’altra costituita da coloro che si occupano di col-locare sul mercato questa materia prima. Con la costituzione di Unirima nel settem-bre scorso le due categorie - che facevano capo rispettivamente a Unionmaceri e Federmacero - sono confluite all’interno di un’unica associazione. Unirima nasce dopo

Giuliano Tarallo, Presidente Unirima.

Ignazio Capuano, Presidente Comieco.

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36 Maggio/Giugno 2016

Reportage e cerimonia di inaugurazione

un lungo percorso di presa di consapevo-lezza da parte degli operatori del recupero sul loro ruolo così determinante nell’ambito della filiera e dal fatto che questa categoria non gode di un’adeguata rappresentazione in Italia. È difficile trovare anche a livello

istituzionale politici, amministratori o fun-zionari ministeriali che sappiano riconoscere il nostro ruolo, nonostante rappresenti un ingranaggio indispensabile della filiera a livello economico e industriale, formato da oltre 700 operatori in tutta Italia, di cui

circa 350 piattaforme Comieco. Dobbiamo quindi cercare di portate a termine questa sfida verso il pieno riconoscimento del no-stro ruolo da parte di tutti gli attori, anche rispetto all’obiettivo che si è data l’Unione Europea verso l’economia circolare.

L’importanza del macero per l’industria cartaria • Paolo Culicchi, Presidente Assocarta

La carta è un prodotto che ha tre prero-gative di base: è riciclabile, composta-

bile e biodegradabile. Nel momento attuale in cui tanto si parla di circular economy, non c’è nessun altro settore che possa vantare queste caratteristiche. Nel 2015 l’industria cartaria ha prodotto 8 milioni e 840 mila tonnellate di carta, utiliz-zando circa 4 milioni e 850 mila tonnellate di macero. Il macero è intervenuto quindi nell’ambito del processo produttivo cartario per oltre il 50% delle materie prime e ciò dimostra l’importanza delle fibre recuperate per l’industria cartaria. La raccolta di carta e cartone ha raggiunto in Italia circa 6 milioni e 350 mila tonnellate, con un aumento del 2% rispetto allo scorso

anno: un dato importante poiché dimostra che la raccolta differenziata è cresciuta anche in periodi di crisi. Il macero ha trovato anche una valvola di sfogo nell’export, che nel 2015 è stato pari a circa 1 milione e 820 mila tonnellate: la maggior parte viene esportato in Cina (circa 1 milione di tonnellate) e il resto in Europa, Paesi della cintura mediterranea e Paesi asiatici. Secondo le stime di Assocarta e degli anali-sti, la raccolta di carta e cartone continuerà ad aumentare anche nei prossimi anni così come aumenterà l’export italiano di macero che passerà complessivamente da 1,8 milio-ni a 2,5 milioni di tonnellate. A determinare questo andamento sarà soprattutto il trend positivo della domanda per il settore dell’imballaggio - il principale

utilizzatore di fibre recuperate, con un tasso di utilizzo del 95% - che avrà un aumento medio anno a livello mondiale del 2,2% fino al 2035. l

Paolo Culicchi, Presidente Assocarta.

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38 Maggio/Giugno 2016

CONVEGNO COMIECO - MIAC Recovery and Recycling 2016

di: Fabrizio Vallari

Da 30 anni Comieco garan-tisce che carta e cartone raccolti in modo separato seguano un percorso vir-tuoso e attraverso una rete

nazionale di piattaforme di selezione, car-tiere e cartotecniche si trasformino in nuovi imballaggi e molti altri prodotti. Grazie al contributo di tutti gli attori della filiera del riciclo, in Italia si è innescato un processo di crescita che dai suoi esordi ha visto triplicare la raccolta differenziata comunale di carta e cartone, passando da uno a tre milioni di tonnellate l’anno. A un anno dall’avvio dei nuovi contratti (cosiddetti “a tre” e “mps”) per l’avvio a

riciclo della raccolta di carta e cartone in convenzione, Comieco, recuperatori e car-tiere si sono incontrati durante la Manife-stazione fieristica di Lucca MIAC Recovery and Recycling 2016 per tracciare un primo bilancio e confrontarsi sull’applicazione de-gli accordi. Durante il Convegno Comieco sono stati presentati anche i dati relativi alla tracciabilità della raccolta e alle verifiche di qualità effettuate presso le piattaforme,

con contributi diretti dei rappresentanti dei comparti del recupero. “Un paio di anni fa ci fu la novità che bisognava rivedere i vari passaggi all’interno della filiera e emerse la necessità di fare un incontro a tre fra Comieco, cartiere e recuperatori per discutere dei punti di comune interesse”, ha sottolineato Piero Attoma, Vice Presidente di Comieco aprendo i lavori del Convegno. “Fu una trattativa che andò avanti per alcu-

TRACCIABILITÀE QUALITÀ DEL MACERO:L’ESPERIENZA DELLA NUOVA CONTRATTUALISTICA COMIECO-CARTIERE-RECUPERATORI

p Piero Attoma, Vice Presidente di Comieco. u La sala durante il Convegno Comieco.

Se oggi l’Italia è ai primi posti in Europa nella raccolta e riciclo di carta e cartone è grazie al lavoro di Comieco, delle cartiere, dei recuperatori, delle amministrazioni pubbliche, delle istituzioni e non da ultimo dei cittadini.

L’efficienza energetica che serve all’industria della carta.Le fasi produttive dell’industria cartaria sono caratterizzate dalla necessità di disporre in forma massiccia e continuativa di energia elettrica e termica. La cogenerazione rappresenta la risposta migliore alla domanda combinata di elettricità e di calore. AB è in grado di offrire soluzioni “chiavi in mano” competitive nelle prestazioni, modulari nella potenza e personalizzate nelle formule di service: un unico interlocutore, per avere tutto quanto la cogenerazione sa dare. www.gruppoab.com

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40 Maggio/Giugno 2016

CONVEGNO COMIECO - MIAC Recovery and Recycling 2016

ni mesi e bisogna dire anche sofferta, prima di arrivare alla stesura dell’accordo. La con-clusione portò alla novità importante della

contrattualistica a tre - Comieco, cartiere e recuperatori - aprendo una nuova stagione tra i soggetti che sono tutti allo stesso modo

protagonisti di una filiera che sta dando una serie di significativi risultati al sistema industriale del Paese nel suo complesso”.

I CONTRATTI DI LAVORAZIONE A VALLE DELLE CONVENZIONI• Roberto Di Molfetta

Recycling Manager Comieco

Gli obiettivi della riorganizzazione dei contratti si articolano in diversi ambiti.

Sul fronte della qualità, quello di garantire mps in uscita conformi alla specifica UNI EN 643; per quanto riguarda il punto di cessione è stata introdotta la distinzione del contratto in relazione al punto di presa in carico della raccolta da parte di Comie-co: convenzione in ingresso (IN) e in uscita (OUT). Per le convenzioni IN è stata legata la remunerazione della lavorazione alla qualità verificata in ingresso (corrispettivo aggiuntivo per FE sopra prima fascia quali-tà). Sono stati introdotti controlli in piatta-forma per verificare la lavorazione a fronte di FE in ingresso, mentre per la tracciabilità è prevista la trasmissione periodica dei dati dei FIR e DDT. In funzione della responsa-bilità delle parti, in convenzione IN si ha un contratto “a 3” di conto lavorazione sui rifiuti trasferiti da Comieco alla cartiera per il pagamento dei servizi di elaborazione dati e lavorazioni aggiuntive; in conven-zione OUT si ha un contratto “mps” tra Comieco e il convenzionato, che integra la

convenzione per il pagamento dei servizi di lavorazione post-raccolta resi direttamente dal convenzionato o tramite una piattafor-ma operante per suo conto. I punti comuni ai due contratti sono i requi-siti tecnici delle piattaforme; la lavorazione per ottenere mps a specifica in balle; il tra-sferimento a Comieco dei dati di dettaglio dei documenti di trasporto entro 5 giorni dal trasporto; l’obbligo di ritiro; la procedura

per l’accertamento e la gestione del mate-riale bagnato tramite peso di riferimento e i controlli qualità a destino presso la cartiera. I punti differenti invece sono che nel con-tratto a “tre”, su materiale di proprietà del destinatario della raccolta, la cartiera paga la lavorazione mentre Comieco i servizi sui dati e l’eventuale lavorazione aggiuntiva; nel contratto a 3 sono previste le analisi in ingresso e in uscita presso la piattaforma, che ha l’obbligo di consegnare tutta la raccolta ultimata la lavorazione, mentre nel contratto mps l’obbligo di consegna è regolato dalle previsionali di raccolta del convenzionato e alla consegna è legato il pagamento del corrispettivo di raccolta. Fino al maggio 2016 è stato formalizzato il 77% dei contratti a “tre”. La gestione tramite contratti deve diventare una consuetudine a tutela di tutte le parti e in mancanza di contratto non scattano i corrispettivi Comieco. Per quanto riguarda invece la trasmissione dei dati FIR e DDT, ad oggi meno del 50% compila in modo cor-retto secondo il contratto. L’upload dei dati è un’operazione importante e remunerata e in mancanza della loro compilazione non scattano i corrispettivi Comieco (ricordando

Roberto Di Molfetta, Recycling Manager Comieco durante il suo intervento.

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42 Maggio/Giugno 2016

CONVEGNO COMIECO - MIAC Recovery and Recycling 2016

che dal 1° gennaio 2017 il trasferimento dati FIR e DDT sostituirà il modulo B per la trasmissione dei dati).

Occorre quindi rafforzare l’assistenza, affiancando all’upload dei dati un collega-mento diretto con il gestionale.

ANALISI QUALITÀ DA “CONTRATTO A 3”• Davide Migliavacca

Area Manager Comieco

Il contratto a 3 norma le analisi qualita-tive in un’apposita sezione allegata al

contratto stesso e prevede due blocchi di analisi. Un primo blocco sono le analisi in ingresso, che già vengono svolte nell’am-bito dell’accordo ANCI Comieco definite dall’Allegato Tecnico e sono finalizzate a stabilire se il convenzionato conferisce una raccolta specifica in fascia 1, ovvero se conferisce una raccolta congiunta con uno scarto inferiore al 3%, oppure una raccolta selettiva con uno scarto inferiore all’1,5%. La novità prevista dal contratto a 3 è che a fronte di un fuori specifica si prevedono delle analisi in uscita fatte in piattaforma o in cartiera, per verificare l’effettiva lavorazione sul materiale entrato sporco e quindi per accertare in particolare che il macero in uscita abbia una percentuale di scarto inferiore all’1,5%, utilizzando il riferimento dato dalla norma 643. A questo punto gli scenari che si aprono sono due. O la piattaforma dimostra tramite le analisi di avere lavorato il materiale a specifica e

quindi Comieco può attivare il corrispettivo aggiuntivo verso la piattaforma, oppure il macero risulta non lavorato a specifica e si attiva il blocco del pagamento del corrispet-tivo di Comieco, che gira sulla piattaforma il costo dell’analisi sostenuta. Dal lato della cartiera invece si può attivare - in modo facoltativo - una penale pari a un euro a tonnellata con riferimento al materiale ricevuto dalla piattaforma, piuttosto che il blocco del pagamento del contributo per la lavorazione del macero (cartiera e piattafor-ma decidono di mantenere comunque attivi i riconoscimenti economici).Le analisi in ingresso sul rifiuto sono defi-nite da una tabella specifica dell’Allegato Tecnico che considera i flussi legati ai bacini del convenzionato e in funzione delle quan-tità stabilisce quante analisi devono essere fatte e con quale frequenza. È previsto co-munque che i soggetti interessati possano richiedere delle campagne di analisi in più rispetto a quelle previste.Il corrispettivo aggiuntivo viene riconosciu-to alla piattaforma a partire dal mese in cui è stata realizzata la campagna di analisi in ingresso, mentre l’eventuale penale viene

attivata dal mese in cui viene effettuata la campagna in uscita. Con riferimento infine ai risultati delle anali-si condotte, nel 2015 sono state sottoposte a controlli 62 piattaforme con 94 campagne di analisi OUT. Le piattaforme risultate con-formi alle specifiche sono state 50 (81%) e di queste 22 hanno potuto beneficiare del corrispettivo aggiuntivo. Nel periodo gennaio-aprile 2016 invece sono state sottoposte a controlli 109 piattaforme con 116 campagne di analisi. La percentuale di piattaforme conformi è aumentato all’85% e 46 di esse hanno beneficiato del contributo aggiuntivo.

IL RECUPERO DEL MACERO IN ITALIA DA NORD A SUD• Enzo Scalia

Managing Director Gruppo Benfante

Quello del recupero in Italia è un mondo variegato e frammentato. Le piatta-

forme dedicate in maniera prevalente al recupero di carta da macero sono 530, alle quali si aggiungono realtà che fanno molte altre cose, dotate di pressa, che fanno salire a oltre 700 il numero di operatori. La media di carta da macero trattata da ogni singola piattaforma - considerando circa 6 milioni di tonnellate raccolte - oscilla da 9 a 14 mi-la tonnellate a seconda delle diverse aree geografiche del Paese. Un valore esiguo se confrontato ai livelli degli altri Paesi europei. In Spagna a esempio operano 40 magazzini di recupero sotto l’insegna di SAICA Natur e 105 piattaforme indipendenti che trattano in media circa 31 mila tonnellate ciascuna,

a fronte di una raccolta totale pari a 4,5 milioni di tonnellate. Se poi si considera il milione e mezzo di tonnellate del portafoglio Comieco e lo si divide fra le 326 piattaforme sull’intero territorio, si ottiene una media di circa 4600 tonnellate/anno di macero, fonte Comieco, lavorate in ogni singola piattaforma. Assu-mendo inoltre che 27 euro/tonnellata sia la media dei ricavi generati in piattaforma, si ottengono circa 125 mila euro di ricavi complessivi annui. Ricavi con i quali bisogna pagare il personale, la corrente, lo stoc-caggio, l’aria, i consumi diretti e arrivare a quella qualità che è una delle precondizioni del negoziato nel contratto a 3. La presenza delle grandi Public Utilities nel settore rifiuti è un caso tipico italiano e il tema del contratto si inserisce in un quadro più ampio che è quello delle aste

Davide Migliavacca, Area Manager Comieco.

Enzo Scalia, Managing Director Gruppo Benfante.

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44 Maggio/Giugno 2016

CONVEGNO COMIECO - MIAC Recovery and Recycling 2016

Comieco. Dal 2012 a oggi la quota di non amministrato messo all’asta è di circa 600 mila tonnellate/anno, con un valore di circa

47 milioni di euro generati per Comieco che portano a 78 euro/tonnellata il ricavo medio dalle aste. Considerando i soggetti

aggiudicatari, il fenomeno in ascesa è la partecipazione sempre più agguerrita delle cartiere, direttamente o in forma aggregata, mentre le piattaforme che partecipano alle aste sono sempre meno. La concentrazione sta diventando sempre più significativa: le cartiere che partecipano alle aste negli ulti-mi 5 anni sono passate da 18 a 6, i broker da 4 a 2 mentre i magazzini da 42 a 15. In conclusione, occorre attivare una vera sinergia di filiera, dando risposte più chiare e condivise al tema dell’assimilazione sel-vaggia. Con l’ultimo contratto sono stati introdotti dei meccanismi di correzione, ben lontani però dall’essere realmente incisivi. Inoltre le differenze territoriali sono tali per cui bisogna prevedere un cambio di approc-cio di Comieco che dovrebbe assumere un ruolo sistematico di sussidiarietà in alcune aree del Paese. Infine, dopo 5 anni di aste Comieco occorre rivedere le regole, con una separazione tra chi riceve materiale in regime amministrato e in asta, favorendo la competizione sul territorio.

OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ: LE PECULIARITÀ DEL MEZZOGIORNO• Gianluca Bertazzoli

Di Gennaro Spa

Nel 1997 l’allora Ministro dell’Ambien-te Edo Ronchi, con l’emanazione del

Decreto Legislativo n. 22/97 fece una cosa “buona e giusta” contemplando tutte le attività riconducibili al mondo dei rifiuti tranne quella del recupero, che non venne definita e normata. Il Decreto ignorò infatti la realtà del recupero, sia come fase di va-lorizzazione intermedia che come categoria portatrice di interessi. Oltre a questo primo “peccato originale” si commisero altri errori di fondo. In primo luogo il Decreto partì dal presupposto che in Italia non si fosse mai riciclato nemmeno un etto di materiale, ma ciò evidentemente non è vero. Il riciclo, se pensiamo alla carta o ai metalli, esisteva già prima del Decreto Ronchi. Ci troviamo quindi di fronte a un quadro normativo che nasce con delle anomalie che si sono manifestate nel corso del tempo e che al Sud hanno avuto effetti ancora più pesanti. Il primo problema nasce dalla difformità degli obiettivi tra chi raccoglie (Comuni) e gli altri attori (piattaforme e cartiere in pri-mis). Inoltre il sistema oggi si colloca a metà strada tra una struttura dirigistica e una di mercato e ciò genera un conflitto culturale tra il mondo delle imprese - che ragiona con

logiche semplici e di mercato - e il mondo dei Consorzi che hanno invece esigenze di forte regolamentazione, tracciabilità e trasparenza. Un sistema complesso con soggetti che parlano linguaggi differenti e a volte faticano a dialogare tra loro.Il Sud per molti versi è l’Italia al quadrato, ovvero le criticità che si riscontrano me-diamente nel nostro Paese, nel meridione diventano esasperate. Esiste un problema di efficienza delle pubbliche amministra-zioni e di carente capacità di adattamento alle regole. A ciò si aggiunge una fragilità

economica e finanziaria che cresce con la crisi e una dinamica concorrenziale tra le imprese che assume spesso caratteri patologici. La concorrenza al Sud diventa una forma di masochismo distruttivo da parte dell’impresa che, pur di far dispetto al concorrente, finisce per danneggiare anche se stessa. Un fenomeno che ha male abituato i convenzionati e i Comuni che si sono trovati delle imprese disposte a tutto pur di prendere il materiale, anche a costo di praticare delle condizioni non sostenibili. Al Sud ci si muove in un contesto in cui la raccolta differenziata è considerata la pana-cea di tutti i mali. Non viene vissuta come l’input di un sistema industriale, ma come un fattore salvifico atto a risolvere tutti i problemi, dai bilanci comunali all’occupa-zione, all’ambiente. Inoltre l’enfasi nel voler fare i numeri a tutti i costi, aumentando la quantità raccolta fatalmente porta a un peggioramento della qualità e spesso al Sud il materiale che arriva in piattaforma si trova in condizioni pessime. Per risolvere molte di queste problematiche occorre che le piattaforme assumano una compiuta dimensione industriale in modo tale da disporre di una stima precisa dei costi delle attività di valorizzazione. Le car-tiere invece devono concordare preventi-vamente tipologia e condizioni economiche

Gianluca Bertazzoli, Di Gennaro Spa

I relatori del Convegno Comieco che si è tenuto il 19 maggio presso la Sala Convegni della Manifestazione MIAC Recovery and Recycling 2016.

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46 Maggio/Giugno 2016

CONVEGNO COMIECO - MIAC Recovery and Recycling 2016

delle operazioni che la piattaforma deve svolgere. Dovrebbero anche rendersi conto che hanno a che fare con un materiale che non arriva in condizioni certe e predefinite, accettando di essere parte di un sistema di

approvvigionamento anomalo rispetto alle normali logiche industriali. Infine Comieco dovrebbe mettere in atto uno sforzo ulte-riore per svolgere campagne straordinarie di verifica qualitativa; assicurare il supporto

economico per l’adeguamento tecnologico delle piattaforme e infine porre la qualità e la tracciabilità al centro del rapporto con i convenzionati, non solo a livello di penaliz-zazione economica.

STANDARDIZZARE I SISTEMI DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ• Guido Vigorelli, Head of Procurement &

Logistics Reno De Medici

Rispetto all’accordo Comieco Union-maceri del vecchio contratto di man-

dato, il contratto a 3 nasce con una logica win-win tra cartiere e piattaforme, dove sostanzialmente si introduce una logica di redistribuzione delle risorse rispetto all’o-biettivo comune dell’avvio al riciclo. Viene consentito quindi al Consorzio di riallocare risorse economiche dal convenzionato alla piattaforma attraverso una serie di analisi qualitative a tappeto senza preventivo avviso, rispetto a quella che l’Allegato Tec-nico carta e quindi l’accordo ANCI Conai prevede come fascia base di ingresso. Poiché l’obiettivo dell’avvio al riciclo è tra-sformare il rifiuto in qualcosa di riciclabile - secondo il fondamentale postulato che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma - si è discusso per diversi mesi con le associazioni di categoria per stabilire un parametro di riferimento economico che potesse permettere alle piattaforme di lavorare al fine di garantire un materiale in

uscita mps conforme alle norme UNI-EN.È semplicistico affermare che le piatta-forme - per quanto riguarda il materiale ricevuto in convenzione - lavorino per 27 euro/tonnellata perché questo valore può diventare anche 57 euro, a seconda delle fasce di qualità in ingresso rilevate con le analisi merceologiche. Poiché per le cartiere l’unico materiale ricevibile è l’mps - quindi con una percentuale di frazioni estranee inferiore all’1,5% - la piattaforma deve svolgere il ruolo essenziale di trasformare la raccolta differenziata sfusa in un mate-riale non solo imballato, ma anche epurato di frazioni estranee. Poiché il macero è un materiale statisticamente omogeneo ma puntualmente molto difforme, per le car-tiere la necessità unica e primaria rimane la qualità. Anche sulla base dell’esperienza di altri Paesi europei, come Assocarta stia-mo cercando di standardizzare i sistemi di monitoraggio della qualità attraverso un sistema che possa omogeneizzare il metodo e la frequenza con cui analizzare il materiale in ingresso in cartiera. Una procedura au-tomatica che possa fornire delle statistiche

giornaliere o mensili, a seconda dei volumi ritirati dalla cartiera, in modo da stabilire quali piattaforme effettivamente svolgono l’attività di selezione oltre che di riduzione volumetrica e quali invece non riescono a farlo. In conclusione credo che il nuovo contratto abbia posto le basi perché le cose possano migliorare, nella prospettiva di favorire un aumento della qualità nella raccolta differenziata.

IL RUOLO PROPULSIVO DI COMIECO• Carlo Montalbetti

Direttore Generale Comieco

Uno degli obiettivi della nuova contrat-tualistica è di creare le condizioni per

migliorare la qualità nella fase di raccolta e di lavorazione. A questo proposito occorre ricordare che il nuovo accordo ANCI Conai non ha più ritenuto valide le cosiddette analisi pre-concordate e che oggi tali ana-lisi avvengono a discrezione del Consorzio. L’applicazione dei nuovi contratti sta ge-nerando inoltre una maggiore tracciabilità del macero, un fatto significativo che in prospettiva può rendere ancora più fluido ed efficiente il mercato. Il ruolo sussidia-rio di Comieco sarà ancora più spinto e il Consorzio opererà con sempre maggiore determinazione nelle aree meridionali del

Paese. Ricordo che il Cda di Comieco ha stanziato 7 milioni di euro a sostegno della diffusione e rafforzamento delle raccolte al Sud, di cui 3 milioni sono già stati investiti concretamente. In particolare cito il caso di Napoli che negli ultimi tre mesi ha avuto un incremento del 32% nella raccolta dif-ferenziata, un dato non banale e legato agli investimenti fatti. Quando siamo partiti come Comieco negli anni ‘90 le raccolte differenziate viaggia-vano intorno a 500-600 mila tonnellate/anno mentre oggi siamo a oltre 3 milioni di tonnellate, numeri che testimoniano il ruolo propulsivo che ha avuto il Consorzio soprat-tutto in alcune aree del Paese. Il Consorzio oggi può svolgere un ruolo di facilitatore molto importante non solo dal punto di vista del dialogo tra le diverse componenti

ma proprio nel processo di industrializza-zione del Paese, con interventi che possano favorire un nuovo sviluppo anche dal punto di vista tecnologico. l

Guido Vigorelli, Head of Procurement & Logistics Reno De Medici.

Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco durante il suo intervento.

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48 Maggio/Giugno 2016

Convegno Unirima - MIAC Recovery and Recycling 2016

IL RUOLO DELLE IMPRESE DEL MACERO PER IL RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

DI RECUPERO

E RICICLO IN ITALIA

E IN EUROPA

Il mercato del macero verso una maggiore concorrenza: per UNIRIMA serve promuovere il confronto tra le imprese attive nella raccolta e riciclo della carta e le Istituzioni, al fine di individuare possibili soluzioni per un mercato più concorrenziale, anche alla luce degli orientamenti europei.

di: Fabrizio Vallari

Il nuovo pacchetto europeo sulla Circular Economy e le relati-ve proposte di direttive pongono ambiziosi obiettivi di riciclo e recupero che vanno coniugati con il mercato e l’operatività delle imprese della filiera. Per incentivare la transizione verso un’economia circolare occorre rafforzare il ruolo delle impre-

se di recupero, spesso indebolito da un’arbitraria estensione della privativa comunale che limita gli spazi per la concorrenza e provoca un aumento dei costi per i cittadini.

Di questi temi si è parlato nel corso del Convegno promosso da UNIRIMA (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Mace-ri di FISE UNIRE) nell’ambito della Rassegna MIAC Recovery & Recycling tenutasi il 19 e 20 maggio scorso a Lucca. Un’occasione di approfondimento sullo stato dell’arte del settore per tutta la filiera (dalla raccolta alla selezione e alla commercializzazione del macero, fino alla produzione della carta) e un momento di dibattito per individuare con gli operatori e le Istituzioni le possibili soluzioni per un mercato più concorrenziale, esaminando criticità e nuove sfide alla luce degli orientamenti europei sulla Circular Economy.

50 Maggio/Giugno 2016

Convegno Unirima - MIAC Recovery and Recycling 2016

“Dal momento che si parla molto in questi ultimi tempi di economia circolare - ha di-chiarato il Presidente di UNIRIMA, Giuliano Tarallo - dobbiamo essere tutti consapevoli che l’Italia può vantare un’eccellenza per quanto riguarda il riciclo degli imballaggi in carta. Il nostro Paese infatti ricicla media-mente ogni anno circa l’80% degli imbal-laggi che sono stati immessi al consumo. En-trando nel merito di quest’attività di riciclo, dei circa 4 milioni di tonnellate di imballaggi immessi al consumo, 3,5 milioni vengono avviati a riciclo. Di questi ultimi, 2,2 milioni circa sono riciclati in impianti italiani e il resto viene riutilizzato in cartiere al di fuori del ter-ritorio nazionale, in Europa, Cina ed Estremo Oriente. All’interno della nostra categoria - ha aggiunto - vi sono numerosi operatori. Da una parte le aziende che effettuano la raccolta sia presso i Comuni che presso le attività commerciali e industriali, dall’altra ci sono realtà che trasformano il materiale raccolto negli impianti per renderlo un pro-dotto standard che possa essere riutilizzato dall’industria e sempre al nostro interno ci sono una serie di operatori che si occupano di collocare questo materiale sul mercato ita-liano e mondiale”. Il Presidente di UNIRIMA si è soffermato anche sulla necessità di intro-durre maggiore concorrenza in un settore che, in assenza di una specifica normativa di attuazione, è sempre più compresso da un’eccessiva assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani che sottrae risorse e beni al mercato e comporta costi più elevati per i cittadini, come in più occasioni rilevato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. “Ciò rende necessario - ha precisato Tarallo - emanare criteri di assimilazione che ne definiscano in modo certo il perimetro ed eliminino l’attuale discrezionalità dei Comuni in materia e inol-tre rivedere le modalità di affidamento del servizio di raccolta privilegiando le gare”. L’intervento durante il Convegno di Emma-nuel Katrakis, Segretario Generale EuRIC (European Recycling Industries Confede-ration), ha offerto una prospettiva europea sul tema prendendo in esame gli indirizzi in materia di recupero e riciclaggio presenti nel pacchetto di proposte europee sulla Circular Economy, mentre l’intervento dell’Avvocato Luigi Gili dello Studio Legale Bausardo Gili si è focalizzato sulle criticità vissute dalle imprese private del settore tra assimilazio-ne, tassa rifiuti, public utilities e riforma dei servizi pubblici locali. Al Convegno ha fatto seguito una tavola rotonda moderata dall’Avvocato Tiziana Ronchetti di UNIRIMA sul ruolo dei recu-peratori e riciclatori nella filiera cartaria. “UNIRIMA è l’associazione dei recuperatori di recente costituzione, nata il 24 novem-

bre 2015. Seppur giovane - ha sottolineato Tiziana Ronchetti - porta con sé la storia di Unionmaceri e di Federmacero, le due as-sociazioni che storicamente hanno sempre rappresentato la categoria dei recuperatori anche se sotto profili diversi: Unionmaceri come rappresentante prevalentemente della categoria delle piattaforme, Federmacero invece dei commercianti. Questa divisione, che in realtà costituiva un limite per la categoria, è stata finalmente superata con la costituzione di UNIRIMA e il merito di questo lo dobbiamo attribuire soprattutto a Giuliano Tarallo, che oltre a essere il primo Presidente dell’Associazione è anche colui che per primo ha colto l’im-portanza di superare questo limite all’interno della categoria”. Alla tavola rotonda hanno preso parte Filippo Bernocchi (Delegato politiche ambientali ANCI), Piero Capodieci (Componente CdA CONAI/COMIECO), Massimo Medugno (Direttore generale As-socarta), Amelio Cecchini (Vice Presidente Assografici), Filippo Brandolini (Vice Presi-dente UTILITALIA). Alle le conclusioni del dibattito sono invece intervenuti il Senatore Stefano Vaccari, rela-tore in Commissione Territorio, Ambiente e Beni ambientali al Senato sulle proposte di Direttive europee in materia di rifiuti e imbal-laggi e l’Onorevole Stella Bianchi, membro della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, che hanno evidenziato il ruolo di fondamentale importanza del nuovo

pacchetto di norme europee sull’economia circolare per il settore del riciclo dei rifiuti e il rilevante contributo che il nostro Paese può fornire per raggiungere gli obiettivi in esso previsti. Sui prossimi fascicoli della rivista Carta & Cartiere verrà riportato un sunto degli interventi della Tavola Rotonda.

L’Avvocato Tiziana Ronchetti di UNIRIMA, moderatore del Convegno.

Giuliano Tarallo, Presidente di UNIRIMA durante il suo intervento al Convegno che si è svolto in occasione della prima edizione di MIAC Recovery and Recycling.

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52 Maggio/Giugno 2016

Convegno Unirima - MIAC Recovery and Recycling 2016

Il recupero e il riciclaggio nel pacchetto di proposte europee sulla Circular Economy• Emmanuel Katrakis, Segretario Generale EuRIC

La Confederazione dell’industria del riciclo europea EuRIC è stata fondata nel 2014 allo scopo di unificare tutte le associazioni sul

riciclo a Bruxelles. Rappresenta circa 20 associazioni in Europa che comprendono circa 5500 aziende e oltre 300 mila lavoratori che ogni anno riciclano 150 milioni di tonnellate di rifiuti e generano complessivamente un fatturato annuo di circa 95 miliardi di euro. La sua missione è di portare una voce sola al parlamento di Bru-xelles per promuovere gli interessi delle filiere del riciclo dei diversi materiali presso le istituzioni, organizzando anche incontri e semi-nari sull’economia circolare, condividendo informazioni e dando assistenza agli associati.EuRIC ritiene che il modello economico attuale non sia più soste-nibile nel futuro e crede che l’economia circolare e in particolare la componente della raccolta e riciclo dei rifiuti sia una giusta risposta per far fronte ai limiti dello sviluppo e delle risorse disponibili. Da questo punto di vista la Confederazione si è impegnata nel formulare una proposta alla Commissione Europea, pubblicata nel dicembre 2015 e ora in fase di discussione tra tutti gli Stati membri che si sono riuniti sotto la presidenza olandese. Al centro di questa proposta ci sono 4 punti chiave individuati come priorità: rendere obbligatoria ovunque la raccolta differenziata, ac-celerare lo sviluppo del mercato del riciclo, ridurre gli adempimenti burocratici per l’industria del riciclo e infine promuovere un modello di libera competizione sul mercato.

Si stanno facendo tutti gli sforzi per arrivare al momento in cui la carta non verrà più conferita in discarica e questo porterà a una mag-gior fornitura di ma-ceri per l’industria. Allo stesso modo dovremo imple-mentare delle misu-re per cercare di far crescere la domanda e sviluppare questo importante settore dell’economia. Abbiamo proposto per esempio di adottare l’eco-design industriale per fare in modo che i prodotti siano più facili da riutilizzare e da riciclare al termine del loro ciclo di vita e anche di avere dei benefici per il riciclaggio dei materiali che non siano dei sussidi ma degli incentivi sotto forma di detrazioni fiscali o misure simili che possano premia-re gli sforzi che vengono fatti per la protezione dell’ambiente. In Francia ad esempio è stato proposto di inserire nelle gare d’appalto pubbliche una percentuale di acquisti di almeno il 40% di prodotti realizzati con materiali riciclati entro il 2020. Il settore infine ha bi-sogno di una competizione libera e senza ostacoli, con una buona distinzione tra rifiuti urbani e rifiuti speciali.

Assimilazione, tassa rifiuti, public utilities e riforma dei servizi pubblici locali• Luigi Gili, Studio legale Bausardo Gili

Per inquadrare il tema dell’assimilazione dal punto di vista giu-ridico occorre fare riferimento alla Deliberazione del Comitato

interministeriale del 27 luglio 1984, adottata in forza dell’allora vigente art. 4 del Dpr 915/1982 concernente lo smaltimento dei rifiuti (a norma del quale spettava allo Stato definire “i criteri ge-nerali per l’assimilabilità dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani”, nonché la definizione delle norme tecniche per lo smaltimento di rifiuti tossici e nocivi separatamente da ogni altra materia o residuo) e dell’art. 5 dello stesso Decreto che demandava l’esercizio delle predette funzioni alla competenza del Comitato Interministeriale di cui all’art. 3 della l. 319/1976. L’assimilazione qualitativa avviene quindi applicando la Delibera interministeriale del 1984, mentre l’assimilazione quantitativa, che richiede dei dati tecnici di pesatura, spesso viene applicata richiamando i coefficienti Kd (kg/mq anno) del d.P.R. n. 158/1999 e risulta limitata a quelle tipologie che pos-sono essere più onerose per il gestore da servire. Il Codice ambientale inoltre (d.lgs. n. 152/2006) assume un ruolo decisivo nel definire competenze e ambiti del Comune. In particolare l’articolo 195 comma 2 del Codice dell’ambiente stabilisce che i Co-muni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appo-siti regolamenti che stabiliscono l’assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri di cui all’articolo 195, comma 2, lettera e), ferme restando le definizioni

di cui all’articolo 184, comma 2, lettere c) e d). Di fatto in questa situazione in bilico tra diritto statico e realtà dinamica i Co-muni, per perseguire interessi peraltro legittimi di aumen-tare le possibilità di imposizione e di concorrere sul mer-cato con le imprese private, hanno ampliato le occasioni dell’assimilazione che viene considerata come un canale amministrativo che serve ad ampliare la privativa (monopolio) del Comune, unico soggetto che può svolgere il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati. Ciò viene sottolineato anche dall’Autorità per la concorrenza e il mercato che ha condotto una serie di analisi sul settore e le sue di-namiche tra cui l’Indagine Conoscitiva (IC-26) dedicata al mercato dei rifiuti di imballaggio, conclusasi con provvedimento n. 18585 del 3 luglio 2008, il Provvedimento AS922 (Criteri di assimilabilità dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani) del 29 marzo 2012, le segnalazioni AS988 del 2 ottobre 2012 e AS1137 del 4 luglio 2014 (proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato

Luigi Gili, Studio legale Bausardo Gili.

Emmanuel Katrakis, Segretario Generale EuRIC.

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54 Maggio/Giugno 2016

Convegno Unirima - MIAC Recovery and Recycling 2016

e la concorrenza anni 2013 e 2014) e infine l’Indagine Conoscitiva (IC-49) sul mercato dei rifiuti urbani, conclusa con il provvedimento n. 25823 del 10 febbraio 2016. Benché le recenti sentenze sul tema da parte della giurisprudenza amministrativa riconoscano la legittimità dell’assimilazione, secon-do l’AGCM un’assimilazione spinta risulta creare un doppio effetto negativo su recuperatori e selezionatori. L’estensione dell’ampiezza della privativa comunale sottrae attività al mercato sia in senso verticale (gestione integrata) che orizzontale (assimilazione). Pertanto occorrerebbe evitare la gestione integrata della raccolta e delle attività a valle ed eliminare la discrezionalità dei Comuni

nell’assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani. Bisognerebbe incre-mentare inoltre il numero dei sistemi di gestione degli imballaggi in concorrenza, dando piena responsabilità finanziaria e gestionale della RD urbana di imballaggi ai sistemi di gestione. In conclusione, prima di riformare la Pubblica Amministrazione e affidare alla nuova Autority per l’Energia anche il settore dei rifiuti e prima di intervenire con il Decreto ministeriale sulla cosiddetta tariffa puntuale, sarebbe utile occuparsi della norma sostanziale di riferimento per l’individuazione dei criteri quanti-qualitativi per l’assimilazione, delle aree soggette a tariffa e dei rifiuti interessati dalla tariffa stessa.

L’Economia Circolare del riciclo della carta tra mercato libero e mercato assistito• Maria Ioannilli, Docente Università Tor Vergata

Con l’entrata in vigore del Decreto Ronchi nel 1997 e poi con l’avvio del sistema CONAI (1999) i soggetti che operano

nella filiera sono aumentati, con inevitabili intersezioni nella loro operatività. L’ingresso del Sistema Consortile, sostenendo la RD comunale, ha certamente generato un incremento della raccolta complessiva dei rifiuti a base di cellulosa, modificando i relativi rapporti tra raccolta amministrata e raccolta gestita in regime di mercato libero. Tuttavia, la produttività del sistema del riciclo degli imballaggi non è aumentata con l’ingresso del Sistema Consortile, il quale si è semplicemente sovrapposto a un’infrastruttura produttiva già da tempo operante con elevati livelli di efficienza. Il Sistema Consortile ha infatti assunto un carattere di sussidiarietà rispetto alla tradizionale filiera gestita dagli operatori privati.Il meccanismo che più è in grado di condizionare l’equilibrio tra i modelli di gestione è senza dubbio quello dell’assimilazione

dei rifiuti speciali a quelli urbani opera-ta dai Comuni. L’as-similazione è infatti capace di spostare quantità ingenti di materiali che, in linea di principio, potreb-bero essere gestiti a l l ’ interno del le filiere indipendenti. Secondo l’AGCM (IC26-2011) “l’as-similazione produce una grave erosione degli ambiti operativi in cui risultava eserci-tabile un’attività in regime di libera concorrenza che coinvolgeva gli operatori privati specializzati nella gestione dei rifiuti speciali di

Maria Ioannilli, Docente Università Tor Vergata, Assessore all’Ambiente, Sviluppo sostenibile, Mobilità del Comune di Tivoli.

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56 Maggio/Giugno 2016

Convegno Unirima - MIAC Recovery and Recycling 2016

provenienza agricola/artigianale/commerciale sulla base di rapporti bilaterali stipulati con i soggetti privati interessati”. Essa inoltre limita la possibilità, per i produttori e gli utilizzatori di imballaggi, di gestire in forma autonoma, e in linea di principio economica, i propri rifiuti, possibilità pure prevista dalla norma nazionale (DLgs 152/2006 e successive modifiche e integrazioni). Essendo nella disponibilità dei Comuni la possibilità di disciplinare, nell’ambito di un proprio regolamento, l’assimilabilità dei rifiuti derivati da attività agricole, artigianali, commerciali e di servizi, nonché da ospedali, istituti di cura e affini, sia pubblici che privati e l’applicazione della relativa tassazione, si sono generate a livello territoriale delle forti sperequazioni legate agli specifici orientamenti delle diverse amministrazioni rispetto al tema dell’assimilazione. Si assiste così a situazioni limite in cui singoli Comuni hanno deciso di assimilare tutti i rifiuti non pericolosi prodotti all’interno del proprio territorio ai rifiuti urbani. I Comuni sono favorevoli all’assimilazione per una serie di motivi. In primo luogo perché consente di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e le RD di rifiuti speciali garantiscono percentuali di intercettazione maggiori. In secondo luogo le attività commerciali, terziarie, di servizio e artigianali assimilate agli utenti domestici sono sottoposte a tassazione completa del servizio di raccolta dei rifiuti, ampliando in tal modo la base imponibile. Inoltre il corrispettivo per la raccolta differenziata, percepito dai Comuni da parte del sistema

consortile, è quantificato principalmente in funzione della quantità di rifiuti da imballaggio conferita al sistema stesso. Gli imballaggi provenienti dai cicli di utilizzazione domestica (pri-mari) sono difficili da intercettare e nella maggior parte dei casi costituiscono una frazione delle raccolte congiunte (la loro valoriz-zazione economica implica un costo per l’ente pubblico), mentre gli imballaggi speciali sono, al contrario, selezionati a monte e di più semplice acquisizione. Gli Enti locali però non valutano una serie di elementi, per esem-pio che la raccolta differenziata dei rifiuti comporta dei costi di servizio messi a carico della collettività, tanto maggiori quanto più la raccolta è selettiva. Dovrebbero considerare anche che la raccolta dei rifiuti assimilati grava sul servizio pubblico di gestione (raccolta e selezione) dei rifiuti e che i corrispettivi provenienti dal sistema consortile coprono solo in parte tali costi (residua sempre un extracosto messo a carico della collettività mediante la Ta.Ri). In conclusione, si può dire che la possibilità di continuare a garantire una gestione autonoma dei propri rifiuti da parte dei produttori di rifiuti speciali, rappresenti un’opportunità per i produttori, i quali potrebbero in tal modo realizzare delle economie (a volte molto consistenti) sulla Ta.Ri. Rappresenta inoltre un’opportunità per sostenere e ampliare il comparto economico del recupero e riciclo e una condizione indispensabile per poter realizzare un modello di libera concorrenza nel mercato. l

NewsA Celli Paper, specializzata nella fornitura di impianti tissue chiavi in mano ad alta tecnologia

ha recentemente finalizzato un importante ordine di rebuilding con Essel Selüloz ve Kâğıt Sanayi Tic. A.ş., azienda turca che già nel 2005, inaugurando il primo dei suoi due stabilimenti, riconobbe nell’azienda di Lucca un fornitore di eccellenza in grado di sostenere la propria crescita.Grazie infatti all’impianto A.Celli nel sito di Caycuma, Essel Kagit produce quasi trenta mila tonnellate di carta all’anno. Decine e decine di tonnellate di carta di ottima qualità che ogni

giorno viene prontamente trasformata in oltre 600 tipolo-gie di prodotti tissue, destinati al mercato turco e non solo.L’intervento di rebuilding sulla tissue machine, finalizzato a migliorare la formazione e il consumo energetico della linea, prevede la fornitura di uno Yankee in acciaio da 12 piedi e una nuova cassa d’afflusso. Tutto questo offre l’opportunità a Essel di ripianificare la propria crescita e porsi nuovi obiettivi di business in termini di qualità ed efficienza produttiva.A.Celli Paper si conferma fornitore fedele, un partner in gra-do di costruire rapporti di lunga durata basati sul rispetto, la crescita continua e la condivisione degli obiettivi in termini di tecnologia e performance. l

Uno steel Yankee in Turchia per ESSEL®

Essel Cellulose and Paper Industry Trade Co.

L’Azienda è stata fondata nel 2005 a Zonguldak Çaycuma. In questo sito è operativo l’impianto A.Celli Paper che produce 70 tonnellate di carta al giorno. Il secondo impianto è stato fondato nel 2015 a Osmaniye. Essel produce moltissime tipologie di prodotti tissue, rotoli e piegati, solo in pura cellulosa in varie grammature. La qualità della materia prima per realizzare ottimi prodotti a prezzi competitivi in grado di soddisfare il mercato rappresenta da sempre la linea guida di Essel.

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58 Maggio/Giugno 2016

Profili: Sofidel

di: Fabrizio Vallari

Si è svolto a Milano all’interno del multi-experience store Replay The Stage di Piazza Gae Aulenti, nel centro del moderno quartiere di Porta

Nuova, l’evento di apertura delle cele-brazioni per i 50 anni del Gruppo Sofidel, secondo player in Europa e sesto nel mondo

Da azienda della provincia lucchese a multinazionale presente in 13 Paesi, in Europa e negli USA, con un fatturato di 1.809 milioni di euro e oltre 5.500 dipendenti. Una realtà italiana che ha saputo interpretare il futuro con una visione che unisce crescita e sostenibilità.

per la produzione di carta per uso igienico e domestico. Un’azienda con 50 anni di crescita alle spalle che guarda al futuro con l’ottimismo di chi ha saputo coniugare la crescita economica e del business a un’idea di sviluppo responsabile e che ha fatto della sostenibilità una leva competitiva fonda-mentale, senza mai dimenticare le radici del territorio lucchese da cui tutto è partito. Di proprietà delle famiglie Stefani e Lazza-

reschi, il Gruppo Sofidel di Porcari (Lucca) è oggi presente in 13 Paesi (Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Belgio, Germania, Svezia, Polonia, Ungheria, Grecia, Roma-nia, Turchia e Stati Uniti). Con un fatturato consolidato di 1.809 milioni di euro nel 2015 (triplicato rispetto ai 608 milioni di eu-ro di dieci anni fa) e oltre 5.500 dipendenti, occupa la seconda posizione in Europa per capacità produttiva nel settore (1.058.000 tonnellate/anno nel 2015 a fronte delle 426.000 del 2005). La produzione si articola in differenti linee di business, sulla base del mercato servito (consumer o business) e delle politiche di marca (brand/private label) ed è divisa in quattro linee di business, al cui interno confluiscono i diversi marchi di riferimento: Brand - Prodotti per il mercato consumer

destinati alle famiglie nei segmenti carta igienica, asciugatutto, tovaglioli e fazzoletti. Private Label - Prodotti per il mercato

consumer commercializzati con la marca della Grande Distribuzione Organizzata o

GRUPPO SOFIDEL: 50 ANNI DI CRESCITANEL FUTURO

60 Maggio/Giugno 2016

Profili: Sofidel

con altri marchi appartenenti al Gruppo. Away-From-Home - Prodotti pensati

appositamente per l’utilizzo fuori casa, dagli alberghi alla ristorazione, dalle stazioni di servizio agli edifici pubblici e ospedali. Bobine - Prodotti semilavorati destinati

al mercato della trasformazione.

Il percorso di sviluppo industrialeLo sviluppo industriale di Sofidel ha portato l’azienda prima a consolidarsi sul mercato nazionale e a aprirsi ai mercati europei (1966-1990) e, dalla fine degli anni No-vanta, a implementare una strategia di internazionalizzazione - partita dalla Francia - volta a portare la produzione sui mercati di riferimento, per seguire meglio le esigenze della grande distribuzione internazionale, abbattere i costi logistici e ottenere signi-ficative economie di scala. Una strategia attuata in due fasi: la prima - quella degli investimenti greenfield - concretizzatasi ne-gli anni pre-crisi (1990-2007) e nei mercati ad alto tasso di crescita; la seconda - carat-terizzata da acquisizioni di brand e impianti produttivi esistenti, praticata a partire dal 2008, in una situazione in cui l’aggiunta di capacità produttiva sui mercati avrebbe

determinato un eccesso di offerta. E pro-prio negli anni più duri della crisi, Sofidel ha saputo rilanciare con nuovi investimenti sbarcando nel 2012 negli USA: oggi, a quattro anni di distanza, il Gruppo vanta negli States una capacità produttiva di 200

mila tonnellate e ha recentemente avviato un investimento greenfield a Circleville (Ohio), per quello che sarà il centro della produzione nordamericana di Sofidel.

Le origini a Porcari La storia del Gruppo Sofidel nasce nel giugno del 1966 per merito di Emi Stefani e Giuseppe Lazzareschi, che avviano in quell’anno la loro prima cartiera, la Stefani & Lazzareschi. Nel 1969 a Porcari, in una zona ricca d’acqua, destinata a divenire uno dei distretti cartari più importanti al mondo, Stefani e Lazzareschi fondano la nuova car-tiera Fine Paper, dove inizia la produzione di carta a doppio velo. Gli anni Settanta, anche a seguito dell’au-mento dei consumi interni e l’avvio della collaborazione con i grandi distributori, sono gli anni del consolidamento, con l’a-zienda che inizia a guardare con interesse agli impianti di trasformazione attraverso i quali poter offrire il prodotto finito. Na-scono così le prime imprese cartotecniche italiane, con Soffass nel 1972 e Delicarta nel 1979. La fine degli anni Settanta vede anche l’inizio dell’espansione sui mercati europei, con l’esportazione di prodotti finiti in Francia e Germania, Paesi vicini geografi-camente e allo stesso tempo simili all’Italia per abitudini e modelli di consumo.Negli anni Ottanta vengono poste le basi per un’ulteriore crescita produttiva attraver-so investimenti ingenti in nuovi stabilimenti. Nel 1988 l’azienda rivede anche la propria struttura interna con la nascita di Sofidel, acronimo delle tre aziende (Soffass, Fine Pa-per e Delicarta) che si occupa di coordinare

Emi Stefani, Presidente del Gruppo Sofidel e Luigi Lazzareschi, AD del Gruppo Sofidel.

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62 Maggio/Giugno 2016

Profili: Sofidel

le strategie delle altre società del Gruppo e di fornire servizi centrali.

L’internazionalizzazione e la fase delle acquisizioni La costituzione di Delipapier, azienda fran-cese del Gruppo Sofidel, segna nel 1997 un cambiamento strategico: l’avvio della produzione direttamente nei mercati di sbocco, per aumentare la qualità del servizio ai clienti e contenere i costi logistici grazie a una strategia di prossimità (stabilimenti localizzati a una distanza di 350/400 km dai clienti). Questa strategia viene replicata nei primi anni Duemila in tutta Europa, con investimenti greenfield in Polonia, Gran Bretagna, Spagna e Germania, grazie all’in-tensificarsi dei rapporti commerciali con i grandi players della GDO internazionale.Per raggiungere un presidio ottimale dell’in-tero continente, generando significative economie di scala e vantaggi logistici, oltre ad acquisire rapidamente quote di mercato, a partire dal 2008 il processo di internazio-nalizzazione procede attraverso acquisizioni mirate di brand e impianti produttivi in tutta Europa. La crisi, infatti, si fa sentire e i con-sumi salgono meno: non vi è spazio per l’in-sediamento di nuova capacità produttiva. Dopo le acquisizioni tra il 2008 e il 2010 dei brand Softis (Germania), Sopalin e LeTrèfle (Francia) e di LPC Group, gruppo cartario con stabilimenti in Gran Bretagna, Svezia, Belgio e Francia, Sofidel diventa il secon-do player europeo nel tissue. Sempre nel 2010 il Gruppo acquisisce Swedish Tissue AB, società di Kisa in Svezia, dotata di un processo produttivo di carta tissue comple-tamente integrato cha va dalla produzione delle bobine madri alla realizzazione del prodotto finito. Nel gennaio 2014 vengono implementati importanti lavori di potenzia-mento dello stabilimento che si concludono nel mese di giugno dell’anno successivo e che rendono il sito il più automatizzato del Gruppo grazie a soluzioni innovative del processo produttivo che hanno permesso all’azienda di risparmiare circa il 40% di spazio. Chiusa la stagione delle acquisizioni, in Europa il Gruppo adotta una nuova stra-tegia di crescita organica, volta al consolida-mento degli impianti e dei presìdi esistenti e ad acquisizioni mirate nelle aree scoperte.

Lo sbarco e la crescita negli USANel 2012 Sofidel decide di allargare ulterior-mente i propri confini, sbarcando negli Stati Uniti d’America per espandere il proprio business al mercato nordamericano, il prin-cipale del mondo per consumo pro-capite.

Qui acquisisce la società Cellyne (rinomi-nata Sofidel America) attiva nel mercato Away-From-Home con tre stabilimenti. A soli due anni di distanza Sofidel intensifica ulteriormente la presenza nell’area, apren-do un impianto di trasformazione a Tulsa, in Oklahoma, e potenziando quello in Ne-vada, mentre l’anno successivo acquisisce dalla società Green Bay Converting Inc. un impianto di trasformazione in Wisconsin (ancora a Green Bay) e un fabbricato in Mississippi (Hattiesburg), di lì a poco de-stinato a ospitare un nuovo stabilimento converting. Dopo queste operazioni il Gruppo è presente in 7 Stati americani, con una capacità produttiva negli USA di 200 mila tonnellate.

L’attenzione alla sostenibilitàSofidel è stata tra le prime aziende in Italia a aver fatto della responsabilità sociale d’impresa un elemento centrale del suo sviluppo. Membro del Global Compact e del WWF Climate Savers, il Gruppo considera la sostenibilità un fattore stra-tegico di crescita ed è impegnato nella promozione di uno sviluppo socialmente e ambientalmente responsabile. Attraverso il programma WWF Climate Savers in par-ticolare, è stata la prima azienda italiana e del mondo nel settore del tissue ad aderire al progetto internazionale del WWF volto alla limitazione degli impatti ambientali. “Se i primi 50 anni di Sofidel sono stati segnati da risultati positivi, lo si deve anche a una costante attenzione al futuro. Oggi ciò vuol dire per noi impegnarsi ancora di più per essere un’impresa responsabile, che vuole confrontarsi con mercati, prodotti, tecnolo-gie e stili di vita in costante cambiamento. Essere un’azienda che, nel garantire igiene e benessere a tutti i suoi interlocutori, vuole

dare risposte alla crescente domanda di un’ecologia integrale che va diffondendosi nel mondo” - ha dichiarato Luigi Lazzare-schi, Amministratore Delegato del Gruppo Sofidel. “Consapevoli come sempre che da soli si fa poco, e che i risultati ottenuti fino ad oggi si devono anche a compagni di strada - dai collaboratori, ai fornitori, dai clienti, ai consumatori e ai competitor - che ci hanno permesso di porci sempre nuovi orizzonti e di dare il meglio di noi stessi”.

La collaborazione con WWFInterpretando la crescente diffusione della sensibilità per l’ambiente, Sofidel ha messo in atto politiche ambiziose per il conteni-mento dell’impatto ambientale dei propri prodotti e processi, ottenendo risultati importanti. Fra il 2008 e il 2015 le emis-sioni dirette di CO2 in atmosfera sono state ridotte del 17,8% grazie a investimenti sull’efficienza energetica, all’impiego di impianti di cogenerazione e all’utilizzo di energie rinnovabili. Inoltre l’applicazione di rigorose politiche di approvvigionamento della materia prima di origine forestale ha portato il Gruppo ad avere nel 2015 il 99,97% della cellulosa utilizzata da fonti certificate e controllate secondo i principali schemi di catena di custodia forestale (FSC, PEFC, SFI). È in quest’ambito che rientra la stretta collaborazione con WWF: a suggello della collaborazione tra Sofidel e WWF, Luigi Lazzareschi è stato di recente nominato Ambasciatore del WWF nell’ambito di una cerimonia tenutasi nell’aprile scorso per il 50mo anniversario di WWF Italia presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, alla presenza del Presidente Pietro Grasso e dei vertici mondiali del WWF. l

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Market forecast

64 Maggio/Giugno 2016

by: Voith Group

Voith has also steadily pressed on with its strategic refocus-ing on its technology and engineering competence for the digital age. Voith’s Digital

Solutions Group Division, with which Voith aims to operate its business with Industrie 4.0 applications in the future, was launched on-schedule on April 1, 2016. The sale of a majority shareholding in technical in-dustrial services provider, Voith Industrial Services, to the financial investor Triton was another planned milestone in the transformation of the Group. The sale was agreed upon and announced in May 2016. “Despite the challenging economic climate in the current fiscal year, we remain on course and are continuing to implement on a step-by-step-basis our program as announced. We are also making good progress in our operative divisions, all of which performed well in a somewhat difficult environment with weak economic momentum,” de-clared Hubert Lienhard, President and CEO. In the first six months of the fiscal year (October 2015 to March 2016), the Voith Group and its continuing operations (ex-cluding Voith Industrial Services) received orders worth a total of €2.16 billion. This

VOITH PURSUES CONSISTENT IMPLEMENTATION OF THE GROUP

The Voith Group is making good progress with its transformation: in the first half of fiscal year 2015/16, Voith positively maintained its operative business in important industries despite a consistently subdued investment climate.

is equal to an increase of 19 percent com-pared to the same period last year. Orders on hand rose to €5.49 (5.29) billion com-pared to the end of the previous fiscal year. Voith recorded nearly stable sales by continuing operations of €2.04 billion compared to the previous year. Around half of the slight decline of three percent compared to the previous year is due to negative currency effects. Total profit from operations of the Group Divisions was up slightly from the previous year. Owing to one-time valuation effects for certain for-eign currency effects on foreign currency items at the holding level, the Group’s profit from operations fell, however, year after year from €120 million to €97 million. The Group net result improved significantly in the half year period from minus €131 million to minus €48 million, in part owing to the elimination of high restructuring costs. Without the impairment charges of €71 million, including on securities, the Group would have posted a net income for the half-year period of €23 million. “Apart from the non-recurring effects occurring in the first half of the year, our Group-wide success program Voith 150+ is having an impact. The Voith Group’s fundamental earnings power is noticeably improved,” said Lienhard, explaining the

development of the overall Group during the first six months.

All three Group Divisions robustThe three continuing Group Divisions, Hydro, Paper and Turbo, developed suc-cessfully in the first six months. Owing to weaker project business, orders received and sales in the Voith Paper Group Division were lower than in the very strong previous year, but stabilized in a persistently difficult market at a satisfactory level.Voith Group expects the difficult economic setting to remain throughout the remainder of the year. Voith expects global economic development to remain fragile and the general setting to remain difficult for in-vestment goods in particular. At the end of the first half of the fiscal year in which all three Group Divisions showed themselves to be in robust form, Voith nonetheless confirmed its projections for sales and orders received. Voith sets standards in the markets for ener-gy, oil & gas, paper, raw materials, transport & automotive. Founded in 1867, Voith employs around 20,000 people, generates €4.3 billion in sales and operates in over 60 countries around the world.And Voth Group is one of the largest fami-ly-owned companies in Europe. l

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La generazionedel futuro

fi rst in intralogistics

Movimentazione

66 Maggio/Giugno 2016

di: Linde Material Handling

“Il nostro mondo ha una nuova architettura. L’architettura dei dati”, sintetizza Massimiliano Sammartano, Vice President Sales & Service, Marketing & Operations. Nel futuro prossimo ci troveremo a gestire

quantità di dati che oggi sembrano enormi, dati che hanno un impatto non solo sulla nostra vita quotidiana, ma influenzano anche il modo in cui le merci vengono movimentate.

Tendenze futureChe cosa significa per l’intralogistica uno scenario in cui tutti i processi sono parte di una rete intelligente? La risposta a questa domanda è allo stesso tempo anche la risposta alla questione relativa a quali prodotti e servizi saranno richiesti nel magazzino del futuro. Sammartano è convinto che “le merci comunicheranno con gli operatori e contribuiranno, quindi, alla gestione dell’intero flusso di movimentazione”. I carrelli elevatori agiranno in modo sempre più autonomo, anche la manutenzione e l’assistenza saranno coinvolte: non ci saranno più guasti. Al tempo stesso i carrelli elevatori si adat-teranno in modo variabile e personalizzato sia in base all’operatore che alle mansioni concrete da svolgere. “Automazione” e “individualizzazione” sono ulteriori tendenze future a cui Linde è già preparata e per le quali sta sviluppando altri modelli e idee per i prossimi decenni: già oggi Linde è in grado di automatizzare in diversi modi una grande varietà di carrelli elevatori.Anche l’energia sarà in futuro una questione di primaria importan-za. “Il consumatore diventerà produttore,” prevede Sammartano, “ci sono innumerevoli possibilità di produrre energia durante i pro-cessi; e in molti casi questa viene generata come effetto collaterale

naturale”. Risulta fondamentale la questione riguardante la fonte di energia utilizzata. Anche in questo ambito Linde è già in grado di fornire delle risposte, essendosi concentrata sulle tecnologie di trazione con batteria agli ioni di litio ed a celle combustibili.

“World of Material Handling”: sperimentare virtualmente il futuro“La percezione spaziale con ologramma 3D rende tutto molto reale e di grande effetto” afferma Sammartano. “Ci si immerge nel mondo di domani e ci si ritrova proprio al centro”. World of Material Handling è allo stesso tempo anche una possibilità per intavolare con i clienti un dialogo su come immaginano il futuro in riferimento alle proprie esigenze specifiche ed alle esigenze concrete che de-vono essere soddisfatte. È chiaro che non si tratta semplicemente del futuro dei carrelli elevatori, ma del futuro dell’intralogistica. “Non abbiamo in programma solo piccoli cambiamenti, stiamo pianificando una nuova era” sostiene Sammartano.

Intralogistica del futuro: WoMH presenta una moltitudine di idee e soluzioniCon il motto “Linked Perspectives”, World of Material Handling fornisce risposte alle grandi questioni del futuro dell’intralogistica: automazione, connettività, personalizzazione e sistemi energetici. Su uno spazio di 12.000 m2 si trovano aree espositive, forum di esperti, dimostrazioni di prodotti e prove pratiche. Si può andare alla scoperta dei contenuti individualmente o tramite visite guidate di gruppo. “Dopo l’evento di due anni fa, ci concentriamo ora sulle quattro aree di competenza principali che rivestiranno un’importanza vitale per i nostri clienti nel prossimo futuro” afferma Manfred Höhn, Head of Marketing Communication & Branding. l

TOCCARE CON MANO L’INTRALOGISTICA DI DOMANI

Merci che si muovono autonomamente. Carrelli elevatori che durante il loro lavoro producono più energia di quella consumata. Un deposito merci completamente in rete come tecnologia di logistica “ad alveare”. Fantascienza? Sì, se consideriamo “scienza” nell’accezione di sapere tecnico. Grazie alle competenze, ai prodotti e ai progetti concreti su cui può contare, Linde Material Handling getta lo sguardo sul futuro.

68 Maggio/Giugno 2016

Commercio

di: APP

Il Gruppo Asia Pulp & Paper (APP) è pienamente favorevole all’annuncio del Presidente indonesiano Joko Wi-dodo, di Jean-Claude Juncker, Pre-sidente della Commissione Europea

e di Donald Tusk, Presidente del Consiglio Europeo, annuncio che sancisce l’impegno di Unione Europea e Indonesia per la rea-lizzazione dello schema denominato Forest Law Enforcement, Governance and Trade (FLEGT), ossia l’applicazione delle norma-tive, della governance e del commercio nel settore forestale. È la risposta dell’Unione Europea al problema mondiale del taglio illegale di legname e del commercio dei prodotti ad esso associato. La lotta alla raccolta e al commercio illegale di legname, nota appunto come FLEGT, è una materia di particolare rilievo per la difesa delle foreste presenti nel mondo.Questo importante annuncio si basa sulla valutazione congiunta che l’Indonesia è pronta ad attuare l’accordo volontario di partenariato (VPA), una forma di accordo commerciale bilaterale al quale si è giunti grazie al Piano d’azione del Forest Law En-forcement, Governance and Trade (FLEGT). L’accordo VPA con l’Indonesia ha l’obiettivo di garantire che i prodotti in legno esportati

CONTROLLI DEL COMMERCIODI LEGNAME

Asia Pulp & Paper accoglie con favore il momento storico tra Unione Europea e Indonesia nell’ambito dei controlli del commercio di legname.

dall’Indonesia verso i Paesi UE provengano da fonti legali. Proprio a questo scopo, nell’ambito del VPA, l’Indonesia ha messo a punto il sistema di certificazione SVLK, il Sistema di Verifica di Legalità del Legname dell’Indonesia, per assicurare che i prodotti in legno esportati dal Paese siano legali e tracciabili presso punti di origine legittimi, e da parte sua l’Unione Europea ha accettato di ricevere solo materiali d’importazione in-donesiani autorizzati con tale certificazione.Una normativa correlata, ossia il Rego-lamento Europeo per la prevenzione del commercio di legname illegale (European Timber Regulation, EUTR) ha lo scopo di ridurre il disboscamento illegale assicurando che nessun legno o prodotto di legname illegale possa essere venduto nel mercato UE, ponendo la responsabilità del control-lo attraverso due diligence sulle aziende europee. Una volta a pieno regime, il VPA autorizzerà il sistema di verifica indonesia-no SVLK, a emettere delle certificazioni di conformità con il VPA che permettano alle imprese europee di dimostrare automatica-mente di essere conformi al Regolamento EUTR. L’avvio del piano FLEGT rappresenta una pietra miliare nello sviluppo di una campagna globale contro il disboscamento illegale, il cui commercio illegale è costato alla sola Indonesia circa 9 miliardi tra il 2003

e il 2014. Le aziende di export indonesiane avranno un vantaggio competitivo signifi-cativo sugli altri paesi tropicali produttori di carta grazie alla conformità automatica con il Regolamento EUTR. L’avvio del piano FLEGT dimostra quanto il commercio globale possa intervenire a supporto della legalità chiudendo il mercato al disboscamento illegale. Aida Greenbury, Managing Director Su-stainability e Stakeholder Engagement di APP ha commentato questo importante momento per il settore: “APP accoglie con favore l’accordo di cooperazione tra Indo-nesia e UE su commercio e sostenibilità, una partnership che potrebbe ridefinire le aree di collaborazione tra i paesi su sostenibilità e protezione delle foreste. Per la prima volta consumatori di legname, fornitori, società civile, ONG e governi di tutto il mondo si sono seduti allo stesso tavolo per creare un accordo commerciale dedicato a preservare le foreste, elemento cruciale per evitare cambiamenti climatici catastrofici. L’avvio del piano FLEGT è una grande opportunità e un tributo al lavoro di tutta l’industria, delle istituzioni e delle ONG di Europa e Indonesia. APP continuerà a sostenere l’Unione Europea e il governo indonesiano nel loro percorso per lo svilup-po economico sostenibile e commerciale cercando di supportare pratiche forestali sostenibili ai livelli più alti”. APP è stato il primo gruppo industriale in-donesiano a ricevere la piena certificazione SVLK nel novembre del 2012. l

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70 Maggio/Giugno 2016

Notizie dalle aziende

Cleanpac® 350 EZ™ hydrocycloneThe GL&V newly developed Cleanpac® 350 EZ™ hydrocyclone cleaner is the second cleaner series in our EZ-line. The GL&V EZ line of hydrocyclones and its parts have been developed in order to simplify the maintenance of your cleaner plant. The lower cone can now be accessed faster and the runnability is improved due to the two angle reject chamber. By utilizing the patented wing cone it is also possible to see a decrease in fiber losses while improving the cleanliness of the stock.

The new innovation Cleanpac® 350 EZ™ technology is a further devel-

opment of the old Cleanpac 350 family of cleaners. Maintenance of the cleaner plant will now be easier and more time efficient. The lower cone can be quickly accessed by removing two plastic nuts between the upper and lower cone and between the reject chamber and hose connection. If the patented wing cone is utilized, the fiber losses will be reduced and the performance improved. With the introduction of a reject chamber and a two angled reject outlet the risk of plugging is greatly reduced. l

IBS focusing the future in paper making

The patented IBS iTABLE offers con-trolled dewatering and stock activity

in the formation area to the papermaker. Adjustable dewatering elements in combi-nation with vacuum and moisture control enables to control the sheet structure, giving benefits like improved formation, improved strength properties, improved paper surface, reduced fibre costs, reduced chem-ical costs, reduced energy consumption and others. The system solution is avai-lable in manual and fully automatic mode, gives typical ROI values below 12 month and is meanwhi-le proven in more than 70 installations worldwide.The IBS safetyMASTER is a traversing measurement device for doing moisture and permeability profiles in the press section without crossing the paper machine. It consists of a stainless steel beam and a shuttle which can carry all on the market available measurement devices. The shuttle is fully autonomous, no connections to power, air or water needed. Various beams can be placed in all critical positions and served by one shuttle. Benefits for the papermaker: Safety first, as there is no need any more to pass the paper machine in cross direction. 100% repro-ducible measurements, independent of the felt supplier. Beams can be placed where so

far no measurements were possible due to missing walkways.The IBS iPRESS is an individual system solution to improve the press section per-formance. Depending on the project targets and a comprehensive machine audit IBS combines products like our perforated press cover pressMASTER, uhle boxes, the auto-

matic valve EPB+, the flow measurement flowMASTER, doctors, showers with PMS rubynozzles, the traversing cleaning unit fabriCARE, JAKOB steamboxes, JUD guides & tensioners etc. to a tailor-made solution - on request packed in automated control loops. Typical benefits for the papermaker are improved dryness into the drying sec-tion, improved felt life time, improved run ability, improved profiles, reduced energy consumption, downsized vacuum plant, improved process transparency or less water consumption. l

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72 Maggio/Giugno 2016

Notizie dalle aziende

New Archroma “Advanced Whitening” concept provides papermakers with truer whites and customizable formulationsArchroma, a global leader in color and specialty chemicals, has developed a new concept that gives papermakers the ability to produce truer, cleaner whites with improved print contrast and appearance while reducing consumption of optical brightening agents (OBAs) by up to 20%.

Five years in development, this new, patent-pending concept - called “Ad-

vanced Whitening” - allows users to opti-mize both OBA and shading components when producing their printing, writing and office papers. The new concept features a two-component package that combines Archroma’s Cartawhite XL liq - a surface shading solution - with its Leucophor® optical brightening agents. By allowing the separate dosing of these two components, “Advanced Whitening” provides paper-makers with the means to reduce their whiteness costs across all grades. Archroma had already raised the bar a few years earlier when it developed its innovative Leucophor XL whitening sys-tem. This range allowed papermakers to break through their whiteness ceiling to reach previously unattainable levels. The Leucophor XL range improved whiteness

build-up without destroying bright-ness for coated and uncoated papers and board. Now, notes Archroma, its new “Advanced Whitening” process retains these benefits while providing even more advantages, including: Good compatibility with size-press and coating systems; Reduced two-sided-ness compared with 100% pigment shading systems; Comparable light-fastness to conventional whiteness solutions; and REACH-compliance.“The new concept can save costs across all grades while retaining the advantages of the original whitening approach, not to mention the reduced OBA dosage which means less chem-icals in the process and a reduced environ-mental footprint,” says Andrew Jackson, Global Head Product Management OBA for Archroma. “We’re excited to bring

ADVANCED WHITENING to the global market, and provide papermakers with levels of flexibility they have never seen before,” said Jackson. l

New Archroma “Advanced Whitening” concept provides papermakers with truer whites and customizable formulations.

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74 Maggio/Giugno 2016

Notizie dalle aziende

SKF prolunga l’accordo globale con la ValmetLa collaborazione di lunga data tra SKF e Valmet continua con la fornitura di soluzioni di cuscinetti e sistemi di lubrificazione.

Contratto europeo strategico tra STEF e Toyota Material Handling Europe

Da sinistra a destra: Matthias Fischer, Presidente di Toyota Material Handling Europe, e Jean-Pierre Sancier, Direttore generale di STEF.

SKF ha siglato un accordo che pro-lunga la sua collaborazione di lunga

data con Valmet. SKF fornirà cuscinetti, unità e sistemi di lubrificazione a Valmet, fornitore globale di tecnologie, soluzioni di automazione e servizi per il settore cartario e per quello energetico.Erik Nelander, President, Industrial Sales Europe and MEA, spiega: “Collaboriamo con Valmet da oltre 60 anni. Il nostro impegno ad adottare un approccio che mira a ottimizzare il rapporto progettazio-

ne-costi per le nostre attività di sviluppo prodotto aiuta anche Valmet ad aumen-tare al massimo l’efficienza dei propri investimenti nello sviluppo tecnologico. Le nostre strutture di produzione e di ri-cerca e sviluppo (R&D) in Finlandia, Svezia e Cina assicurano a Valmet l’assistenza locale e i brevi tempi di reazione di cui l’azienda ha bisogno. Grazie alla combinazione delle nostre competenze in ambito di alberi rotanti, gli utilizzatori finali possono aumentare

al massimo il tempo di disponibilità dei loro macchinari”. Le soluzioni di cuscinetti e unità personalizzate di SKF sono state messe a punto con l’obiettivo di ridurre i costi di progettazione e produzione per Valmet e i costi di gestione per i proprietari e gli operatori di macchine.I sistemi a ricircolo di olio Flowline bre-vettati da SKF offrono una lubrificazione di precisione, riducendo, al contempo, la quantità di olio necessaria e, di conse-guenza, i costi e l’impatto ambientale.  l

Jean-Pierre Sancier, Direttore generale di STEF, e Matthias Fischer, Presidente di Toyota Material Handling Europe, hanno siglato un accordo europeo, della durata di quattro anni, per la gestione del 100% del parco carrelli di STEF.

STEF ha avviato un progetto su vasta scala per ridefinire il pro-prio modello di gestione dei mezzi di movimentazione a livello

europeo. E’ stata Toyota Material Handling ad aggiudicarsi questo appalto grazie alla propria eccellente e innovativa offerta di servizi, volta a migliorare le condizioni di lavoro, la produttività dei mezzi e la loro manutenzione. Toyota Handling Material darà un contributo importante anche dal lato risorse umane per accompagnare STEF nella gestione del proprio parco carrelli.Jean-Pierre Sancier: “Gestire la movimentazione in maniera più efficace è fondamentale per migliorare la nostra performance glo-bale. STEF ha deciso di collaborare con Toyota Material Handling, numero 1 mondiale in mezzi e attrezzature di movimentazione, per la sua vision, il suo impegno e le sue soluzioni (servizio e manuten-zione) efficaci, innovative e adatte alle nostre aspettative”.Matthias Fischer: “STEF è un’azienda specializzata nella logistica del freddo, il che richiede un servizio di altissimo livello dal punto di vista dei mezzi di movimentazione. In questi ultimi anni, abbiamo lavorato a stretto contatto con STEF e siamo fieri di essere stati scelti come fornitore unico per i prossimi 4 anni”. l