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Notizie botaniche L a carota (Daucus carota L. var. sativus D.C.), appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, è ritenuta originaria dell’area del Mare Mediterraneo, anche se alcuni autori indicano l’Asia come luogo di provenienza, dal quale questa specie orti- cola sarebbe stata importata in Europa agli inizi dell’Era cristiana. I Greci e i Romani adoperavano la carota più per le sue proprietà benefiche che per scopi alimentari. La carota, oltre ad essere molto diffusa allo stato spon- taneo (var. typicus), viene coltivata (var. sativus) per la produzione della radice che è la parte commestibile, molto ricca di beta-carotene (vitamina A); la varietà spon- tanea è normalmente annuale ed è caratterizzata da una radice sottile e legnosa, mentre la varietà coltivata è biennale e presenta una radice più carnosa. Nel primo anno la pianta forma una rosetta di 10-15 foglie fittamente divise e una radice a fittone che rap- presenta un organo di riserva delle sostanze nutritive in eccesso. Durante il secondo anno, in primavera, la pian- ta forma uno stelo fiorale eretto, che può raggiungere i due metri d’altezza, le cui ramificazioni terminano con un’infiorescenza dalla forma ad ombrello. I fiori sono ermafroditi, piccoli e bianchi, tranne quello centrale che è purpureo e sterile. L’ingrossamento della radice, inizia nella parte alta della stessa e prosegue verso l’estremi- tà; le radici maturate, di forma variabile (cilindrica, coni- ca, sferica, più o meno allungata), sono carnose e pre- sentano una colorazione che va dal bianco-giallastro (varietà più adatte all’alimentazione animale) al rosso- arancione, in relazione al differente contenuto di carote- noidi. Le varietà coltivate sono numerose, anche per via della ricerca genetica, e differiscono principalmente per la forma, la lunghezza ed il colore della radice; le cultivar a radici semilunghe e cilindriche, dalle ottime caratteristi- che qualitative, sono le più diffuse, mentre quelle corte hanno sviluppo più precoce e vengono, quindi, coltivate come primizie. CAROTE COLTIVAZIONE Il colore della radice spiega la denomina- zione Daucus, derivante dal greco dukos che significa “io accendo ”. è la radice principale che si accresce fortemente, in diametro e lunghezza, rispetto alle radici secon- darie cultivar: pianta coltiva- ta nettamente distinguibile per uno o più caratteri che, attraverso la riproduzione o la propagazio- ne, mantiene le sue caratte- ristiche origi- narie DISCIPLINARE COMMERCIALE

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  • Notizie botaniche

    La carota (Daucus carota L. var. sativus D.C.),appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, ritenuta originaria dellarea del MareMediterraneo, anche se alcuni autori indicano lAsiacome luogo di provenienza, dal quale questa specie orti-cola sarebbe stata importata in Europa agli inizi dellEracristiana. I Greci e i Romani adoperavano la carota piper le sue propriet benefiche che per scopi alimentari. La carota, oltre ad essere molto diffusa allo stato spon-taneo (var. typicus), viene coltivata (var. sativus) per laproduzione della radice che la parte commestibile,molto ricca di beta-carotene (vitamina A); la variet spon-tanea normalmente annuale ed caratterizzata da unaradice sottile e legnosa, mentre la variet coltivata biennale e presenta una radice pi carnosa.Nel primo anno la pianta forma una rosetta di 10-15foglie fittamente divise e una radice a fittone che rap-presenta un organo di riserva delle sostanze nutritive ineccesso. Durante il secondo anno, in primavera, la pian-ta forma uno stelo fiorale eretto, che pu raggiungere idue metri daltezza, le cui ramificazioni terminano conuninfiorescenza dalla forma ad ombrello. I fiori sonoermafroditi, piccoli e bianchi, tranne quello centrale che purpureo e sterile. Lingrossamento della radice, inizianella parte alta della stessa e prosegue verso lestremi-t; le radici maturate, di forma variabile (cilindrica, coni-ca, sferica, pi o meno allungata), sono carnose e pre-sentano una colorazione che va dal bianco-giallastro(variet pi adatte allalimentazione animale) al rosso-arancione, in relazione al differente contenuto di carote-noidi.

    Le variet coltivate sono numerose, anche per via dellaricerca genetica, e differiscono principalmente per laforma, la lunghezza ed il colore della radice; le cultivara radici semilunghe e cilindriche, dalle ottime caratteristi-che qualitative, sono le pi diffuse, mentre quelle cortehanno sviluppo pi precoce e vengono, quindi, coltivatecome primizie.

    CAROTECOLTIVAZIONE

    Il colore dellaradice spiegala denomina-

    zione Daucus,derivante dalgreco dukosche significa

    io accendo . la radice

    principale chesi accresce

    fortemente, indiametro elunghezza,

    rispetto alleradici secon-

    darie

    cultivar: pianta coltiva-ta nettamente

    distinguibileper uno o picaratteri che,attraverso la

    riproduzione ola propagazio-

    ne, mantienele sue caratte-ristiche origi-

    narie

    D I S C I P L I N A R E C O M M E R C I A L E

  • Il clima

    La carota un ortaggio che richiede climi temperatie freschi; si adatta ad un ciclo autunno-invernale alSud e ad uno primaverile-estivo al Nord. La tempe-ratura minima per la germinazione di 6C mentre quellaottimale, compresa tra 20 e 27C, favorisce lemergenzadella piantina in circa 5 giorni. Dopo lingrossamento, laradice tollera anche temperature di -3C. Il caldo eccessi-vo e la siccit compromettono le propriet organolettichedel prodotto e lattivit vegetativa, che cessa al di sopra dei35C

    Scelta e preparazione del terreno

    La carota richiede terreni in pianura, tendenti al sabbioso,di medio impasto o sciolti, ben drenati e ricchi di sostanzeorganiche e di calcio. Sono sconsigliati i terreni soggetti aristagno idrico e a formazione di crosta perch possonoostacolare la penetrazione della radice.

    La preparazione di un buon letto di semina richiede: unaratura a 25-40 cm di profondit a seconda del tipodi terreno; un buon affinamento del terreno; il livellamento del terreno; uneventuale rullatura se il terreno troppo soffice.

    I semi devono essere piantati ad una distanza di circa 4,5-6,5 cm.

    Irrigazione

    Durante tutto il ciclo colturale, ma in particolaredurante le prime fasi di crescita, bisogna prestareparticolare attenzione al fattore irrigazione cheinfluisce sensibilmente sulla qualit e quantit della produ-zione. La carota, infatti, molto sensibile agli stress idrici:un eccessivo adacquamento pu provocare fenomeni dimarcescenza e spaccature delle radici, fino allarresto delloro allungamento, mentre la mancanza dacqua causamalformazioni delle stesse.E generalmente consigliabile unirrigazione con volumimodesti dacqua e con somministrazioni in 3-4 turni.

  • Concimazione

    Prima di predisporre un accurato piano di fertilizza-zione opportuno conoscere il livello di fertilit delterreno e la sua composizione chimica. Occorreprestare molta attenzione alla concimazione azotata poi-ch un uso inadeguato pu danneggiare la carota: uneccesso di azoto, infatti, oltre ad aumentare la sensibilitai marciumi radicali, stimola lo sviluppo delle foglie a sca-pito delle radici, con conseguente riduzione della resaquantitativa; una carenza di azoto causa, invece, il rallen-tamento dello sviluppo fogliare, la decolorazione dellefoglie giovani e lingiallimento di quelle adulte. Il fosforo, ilpotassio e il calcio sono gli altri elementi indispensabili peruna crescita equilibrata delle piantine. Per favorire la for-mazione di clorofilla, inoltre consigliabile integrare il ter-reno con fertilizzanti a base di magnesio.

  • Glossario

    Fittone: radice principale che si accre-sce fortemente, in diametro e lunghez-za, rispetto alle radici secondarie.

    settembre/novembregiugno/luglio

    marzo/maggio

    GerminazioneGerminazione

    Emergenza foglieEmergenza foglie

    Sviluppo radiceSviluppo radice

    Ingrossamentototale fittoneIngrossamentototale fittone

    MaturazioneMaturazione

    Fasi fenologiche

    - il sistema di produzione integrata persegue l'obbiettivo della

    ottimizzazione quali-quantitativa delle produzioni, intervenen-

    do su tutte le tecniche colturali, salvaguardando lambiente e

    privilegiando la sicurezza alimentare. I principi di base sono

    rappresentati dalla razionale scelta di materiale vivaistico e

    cultivar meno suscettibili ai parassiti, dalladeguata prepara-

    zione del terreno, dalluso di portinnesti idonei e dallimpiego

    minimo e controllato di fitofarmaci e concimi basato sulleffet-

    tivo fabbisogno della coltura.

    - il sistema di produzione biologico prevede una serie di vincoli

    per garantire la conservazione dellambiente e prevenire alla

    radice qualsiasi rischio per chi coltiva e per chi consuma.Tale

    metodo infatti prevede:

    - 2 anni di conversione dei terreni per essere certi che non ci

    siano contaminazioni da culture precedenti;

    - divieto assoluto delluso di prodotti chimici di sintesi, quali fer-

    tilizzanti o fitofarmaci;

    - ubicazione dei terreni lontano da potenziali fonti di

    inquinamento.

    Oltre alle metodiche di produzione convenzionale, con-formi alle disposizioni normative comunitarie e naziona-li, si devono tenere in considerazione le tecniche di pro-duzione integrata e di produzione biologica.

    Le fasi fenologiche, sopra illustrate, si riferiscono alle aree di produzione meridionali