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Caro Corsista,
le indicazioni contenute in questo breve memorandum sono basilari per la
redazione di un elaborato in sede di esame.
Di seguito verranno fornite delucidazioni sulla redazione, sia sotto il profilo
logico – argomentativo che quello strettamente pratico, legato a tempistiche
e formalità da osservare.
Al termine della disamina saranno forniti consigli di ordine generale e brevi
schemi di redazione degli elaborati a titolo di esempio.
Buona Scrittura!
Schema per la redazione dell’elaborato.
Attività preliminari
Prima di iniziare la materiale redazione dell’elaborato è importante dedicare tempo ed
attenzione allo studio del testo del quesito e delle indicazioni dallo stesso fornite,
effettuando le seguenti operazioni:
1. Leggere con molta attenzione il testo della traccia.
2. Enucleare il fatto storico principale, tutte le norme astrattamente ricollegabili e,
successivamente, anche le informazioni secondarie.
3. Trascrivere il fatto/ i fatti principale/i individuato/i e le eventuali informazioni
secondarie su un foglio dedicato agli appunti.
La traccia deve essere esaminata in modo approfondito. Ogni informazione contenuta nel
quesito è una indicazione da tenere presente per affrontare il caso e tutte le tematiche
collegate.
È bene tenere la traccia sempre in primo piano durante la redazione dell’elaborato, per
confrontare lo svolgimento con i fatti descritti.
Può essere utile sottolineare sulla traccia i fatti rilevanti e quelli secondari, trascrivendoli
su un foglio a parte da usare come schema – guida.
Il fatto rilevante è il fatto storico principale fornito dalla traccia.
Secondario è il fatto delineato dalla traccia per fornire informazioni aggiuntive utili
all’approfondimento della questione giuridica. Queste ulteriori informazioni non devono
mai essere trascurate e richiedono una riflessione da parte del candidato sulle
conseguenze della loro applicazione al caso concreto.
Dedicare a questa fase preliminare un tempo di almeno 30 minuti.
Queste informazioni possono essere organizzate con la predisposizione di una articolata
scaletta, che, redatta in un momento in cui le idee sono ancora lucide e la mente fresca,
può essere di grande aiuto per conferire un ordine logico e sistematico alle proprie
argomentazioni.
Si può quindi passare all’inquadramento giuridico.
Inquadramento.
In questa fase è opportuno:
1. Consultare gli indici analitici dei codici non annotati con la giurisprudenza che
consentono una più facile individuazione e lettura delle norme, nonché di
verificarne l’inquadramento sistematico.
2. Individuare l’istituto/i giuridico/i rilevante/i e le norme applicabili al caso concreto
prospettato nella traccia; annotare la loro collocazione sistematica sul foglio degli
appunti in ordine di importanza o di opportuna conseguenzialità di trattazione.
Approfondimento e studio.
Si deve quindi passare ad una fase di approfondimento e di studio delle problematiche
giuridiche ed in particolare:
1. Approfondire la lettura della giurisprudenza annotata relativa agli istituti giuridici
scelti ed evidenziare le sentenze che siano applicabili concretamente al fatto storico
descritto nella traccia.
2. Continuare la lettura anche delle sentenze annotate sotto l’articolo di riferimento
che sembrano a prima vista non essere utili. Questa attività potrebbe dare un input
ulteriore nella scelta degli argomenti da trattare.
Questa fase è fondamentale per la corretta stesura dell’elaborato perché consente di
individuare esattamente il tema principale del quale la traccia richiede la trattazione,
evitando il rischio di dedicarsi ad argomenti generici e non pertinenti al quesito.
La normativa di riferimento deve essere letta con attenzione massima ai dettagli ed allo
sua ratio.
Deve essere esaminata tutta la giurisprudenza sul punto, sia (più rapidamente) quella
generale (di solito contenuta nel primo blocco di sentenze citate nei codici commentati),
sia quella più specifica per il caso da risolvere.
Solo all’esito di questo approfondito esame giurisprudenziale, si possono selezionare le
sentenze più rilevanti per la fattispecie concreta.
Può essere utile annotare le sentenze selezionate sul foglio degli appunti seguendo un
ordine sistematico che sarà utile per la successiva fase di redazione.
Ultimate queste operazioni (cui sarebbe opportuno dedicare circa 1 ora e 30 minuti) si
può passare alla materiale redazione dell’elaborato.
Redazione dell’elaborato
Iniziare la stesura del parere o dell’atto in brutta copia. In particolare, risulta
conveniente scrivere una brutta copia che non sia eccessivamente confusionaria o
difficile da leggere.
Trascrivere sul foglio degli appunti gli elementi emersi nella fase precedente
secondo il seguente schema, che ripercorre quello già effettuato in fase di studio:
FASE PRELIMINARE: brevissima descrizione del fatto descritto nella traccia.
È opportuno iniziare il parere con un cenno al fatto storico, senza riportare
pedissequamente la traccia ma indicando solo quanto rilevante per individuare la
problematica giuridica. Già nelle premesse dell’elaborato si deve adottare una
scrittura “orientata”. È necessario, quindi, restare sempre aderenti al tema
principale della traccia ed evitare divagazioni inutili o periodi generici e superflui.
Tutto quanto si scrive in un elaborato d’esame deve essere strettamente funzionale
alla risoluzione del quesito.
Al fine di agevolare la comprensione di quanto appena illustrato, vi proponiamo un
metodo per l’organizzazione del lavoro per la redazione dell’elaborato.
Potrebbe essere utile, nelle prime esercitazioni in aula ed a casa, tenere a portata di mano
lo schema, per attenersi quanto più possibile alla varie fasi.
Successivamente, il corsista potrà farne a meno, avendo imparato come impostare il
proprio elaborato.
INQUADRAMENTO: Introduzione della problematica
Il Parere ed ancor di più l’atto devono essere motivati, cioè hanno il compito di prospettare una
soluzione finale (nel caso del parere anche più soluzioni finali). Tutte le tesi difensive devono essere
fondate su un corretto ragionamento giuridico e su una attenta valutazione del fatto.
Per queste ragioni, è necessario illustrare immediatamente al lettore l’inquadramento della
problematica centrale ed evidenziare il collegamento tra la normativa applicabile e il quesito
contenuto nella traccia.
N.B. Una corretta introduzione, oltre a facilitare il candidato nella stesura dell’elaborato in maniera
conseguenziale, permette al Commissario di verificare immediatamente la correttezza dell’inquadramento
normativo posto in essere dal candidato.
APPROFONDIMENTO: Individuazione del principio di diritto applicabile
Dopo aver introdotto il lettore alla disamina della normativa applicabile al caso concreto, è
opportuno individuare il principio di diritto enucleabile dalla giurisprudenza maggioritaria.
In questa fase è bene citare le sentenze della Corte di Cassazione più rilevanti per il caso in esame.
Le massime non devono mai essere citate per esteso (salvo il caso in cui la massima sia breve e
non si possa estrarne un contenuto indipendente).
È fondamentale imparare ad estrarre dalle massime il principio di diritto, farlo proprio ed
utilizzarlo spiegando la sua rilevanza ai fini dell’applicazione al caso concreto.
In questo modo il candidato mostra all’esaminatore la padronanza nell’affrontare le
problematiche giuridiche e riesce a “personalizzare” il proprio elaborato, evitando di appiattirsi
su concetti giuridici superficiali e scontati.
SVILUPPO DELL’ELABORATO: L’applicazione della “sussunzione”
Dopo aver esplicitato il fatto storico, la normativa di riferimento ed i principi di diritto applicabili
al caso, è necessario sviluppare un ragionamento logico, conseguenziale e giuridicamente corretto
che conduca lo stesso lettore alle conclusioni.
In primo luogo, è importante comprendere che non è assolutamente corretto giungere ad una
conclusione non avendo prima esplicitato il ragionamento che l’ha originata. È fondamentale,
infatti, illustrare sempre tutti i passaggi logico-giuridici che conducono alle conclusioni prescelte.
Nello specifico, occorre spiegare la configurabilità degli istituti giuridici evidenziati nelle fasi
introduttive precedenti.
In altre parole, è opportuno illustrare la coincidenza tra il caso concreto descritto nella traccia e la
fattispecie astratta prevista dalle norme (o i principi di diritto contenuti nelle sentenze di
legittimità).
Questa modalità di esplicitare il ragionamento posto in essere dal candidato è definita come
Metodologia della sussunzione
Mediante la sussunzione si evidenzia la possibile rispondenza del caso concreto con la previsione
normativa generica.
Più semplicemente, si possono effettuare i seguenti passaggi:
1. Evidenziare la normativa applicabile o il principio di diritto contenuto in una Massima;
2. Illustrare brevemente le peculiarità dell’istituto (o del reato) regolato dalla suddetta
normativa;
3. Illustrare le ragioni in virtù delle quali la normativa o la sentenza si possa applicare al caso
concreto, evidenziando i punti di contatto.
Qualora sia necessario affrontare la trattazione di più istituti giuridici (o reati) sarà indispensabile
ripetere l’attività sopra descritta nel corso della trattazione, legando i periodi dello scritto sempre
in maniera conseguenziale.
LE CONCLUSIONI:
La parte finale dell’elaborato deve necessariamente contenere una conclusione.
Le conclusioni devono essere ispirate a principi differenti a seconda del tipo di elaborato che si deve
redigere.
Infatti, nel parere l’approccio alle conclusioni deve essere molto cauto e improntato all’equilibrio.
In particolare, devono essere analizzate le soluzioni percorribili e tra queste deve indicarsi quella più
favorevole all’assistito, facendo attenzione ad evidenziare anche le possibilità meno favorevoli ove
ipotizzabili.
Dunque, l’atteggiamento del candidato nelle conclusioni del parere deve essere improntato
all’equilibrio ed alla cautela, al fine di fornire una panoramica più ampia possibile sui risvolti della
vicenda.
Nell’ambito delle prospettazioni affrontate e illustrate nel corpo dell’elaborato, il candidato dovrà
indicare in primo luogo la soluzione più favorevole e, successivamente, le soluzioni meno favorevoli,
fino ad arrivare a quelle sfavorevoli.
Diversamente, la logica della redazione delle conclusioni dell’atto è più simile a quella applicata nello
svolgimento di atti per l’attività forense vera e propria.
Anche in questo caso, le conclusioni , seppur redatte in maniera molto più teorica ed estrinseca di
quanto si faccia negli atti che giungono innanzi all’Autorità Giudiziaria, devono seguire lo scopo
precipuo dell’atto vero e proprio e cioè la difesa degli interessi dell’assistito all’interno del
procedimento.
Dunque, è importante che le conclusioni dell’atto siano redatte in ordine di importanza/capacità di
produrre benefici sulla posizione processuale dell’assistito.
Inoltre, l’equilibrio tra le tesi contrapposte - che ispira la redazione delle conclusioni del parere - deve
lasciare in questo caso il posto alla tutela degli interessi della parte assistita.
Pertanto, nelle conclusioni dell’atto è consigliabile non evidenziare le soluzioni sfavorevoli
all’assistito e dare massimo risalto a quelle più favorevoli, sempre scegliendo all’interno di una rosa
di ipotesi plausibili.
Per la redazione delle conclusioni è opportuno:
1. Utilizzare periodi brevi e riassuntivi di quanto esposto nello svolgimento dell’elaborato;
2. Predisporre una illustrazione schematica, coerente con l’ordine seguito nello svolgimento,
delle soluzioni proposte.
CONSIGLI UTILI
Copia in bella e tempistica.
Dopo aver terminato la stesura dell’elaborato è indispensabile procedere ad una attenta rilettura,
magari dopo aver osservato una breve pausa.
La brutta copia deve essere compiuta e completa di tutte le argomentazioni e le formalità
necessarie.
È opportuno lasciarsi un congruo tempo per la copiatura “in bella” dell’elaborato.
In prossimità della quinta ora, quindi, sarebbe bene giungere alla conclusione dell’elaborato, che in
ogni caso dovrà essere completo e logicamente corretto per evitare di apportare poi correzioni,
richiami o cancellature alla copia “in bella”.
Esempi di costruzioni utilizzabili nella redazione del parere.
L’elaborato può essere costruito con infinite modalità sintattiche; in questa sede abbiamo ritenuto
utile fornire alcuni esempi che possano ausiliare il corsista:
- Fase dell’introduzione -
Come già spiegato, è opportuno introdurre il parere con l’inquadramento della problematica
centrale (ovvero la problematica di maggiore importanza) proseguendo con una breve spiegazione
sul motivo per cui si esamina il prescelto istituto giuridico (o reato). Tale spiegazione sarà il primo
collegamento tra la normativa indicata ed il quesito proposto.
Esempio n. 1
Al fine di redigere motivato parere in ordine alla fattispecie esposta nel quesito, si ritiene doveroso esaminare
brevemente il reato di lesioni personali colpose, cagionate nell’ambito della circolazione stradale di cui al
comma 3 dell’art. 590 c.p.
La suddetta norma, per quello che interessa, prevede che …
Tizio, infatti, a causa della propria condotta ha cagionato lesioni gravi a Caio..
Esempio n. 2
Ai fini della soluzione del quesito, è necessario in primo luogo esaminare quali possono essere le norme
civilistiche cui ricondurre la fattispecie descritta.
Risulta, quindi, utile un previo esame dell’istituto disciplinato dall’art…., secondo cui…..
La condotta posta in essere da Tizio sembra infatti riconducibile a tale previsione normativa, posto che lo
stesso ha…
- Fase centrale della disamina -
Successivamente, sarà necessaria una disamina della fattispecie di reato ovvero della ratio e delle
particolarità degli istituti, eventualmente corredata da giurisprudenza esplicativa e aderente al
caso concreto.
Esempio n. 1
Secondo il costante e consolidato orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte di
Cassazione…(citare la fonte), affinché sussistano l’elemento soggettivo/oggettivo previsti astrattamente
dalla norma posto che…
Esempio n. 2
Al riguardo si deve sottolineare che la giurisprudenza ravvisa…. ogni qualvolta…
Appare allora evidente che…
- Fase dell’approfondimento del fatto storico -
Dopo avere terminato la stesura della fase precedente, si deve sviluppare il caso concreto
attraverso l’indicazione delle singole problematiche individuate.
Tale indicazione consiste nel riportare le particolarità del fatto storico illustrato nella traccia.
Esempio n. 1
Si deve comunque rilevare che, nel caso di specie, è evidente che Tizio ha …
Esempio n. 2
Appare ora necessario illustrare alcune circostanze specifiche che si apprendono dalla traccia. Ci si riferisce al
fatto che …
Potrebbe allora ritenersi, in linea con un consolidato orientamento giurisprudenziale, l’applicazione della..
- Fase conclusiva -
Esempio n. 1
Alla luce di quanto sopra esposto, può sostenersi che …
Pertanto, sarà opportuno considerare che..
Quindi, è possibile concludere..
Esempio n. 2
In ultimo, si evidenzia che..
Ne consegue che..
Esempio n. 3
Ebbene, dalla lettura della normativa/principio di diritto giurisprudenziale evidenziata/o, può sostenersi che..