Cardiopatia ischemica Causata da mismatch tra domanda di O 2/ offerta di O 2 La causa più comune di...
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Cardiopatia ischemica
•Causata da mismatch tra domanda di O2/ offerta di O2
•La causa più comune di diminuita offerta di O2 è l’aterosclerosi coronarica
NormaleStria
lipidica Placca fibrosa
Placca aterosclerotica
Rottura/fissurazione della placca e trombosi IM
Ictus ischemico
/TIA
Ischemia critica
degli arti inferiori Clinicamente silente
Morte cardiovascolare
Progredire dell'età
Angina stabile Claudicatio intermittens
Angina instabile
}ACSACS
ATEROSCLEROSI: UN PROCESSO GENERALIZZATO E PROGRESSIVO
ATEROSCLEROSIATEROSCLEROSI
E’ una malattia focale dello strato interno (tonaca intima) delle E’ una malattia focale dello strato interno (tonaca intima) delle arterie di medio e grande calibroarterie di medio e grande calibro
Può essere intesa come una malattia infiammatorio/fibrotica Può essere intesa come una malattia infiammatorio/fibrotica della parete interna arteriosadella parete interna arteriosa
La lesione elementare dell’aterosclerosi (capace di corrispettivo La lesione elementare dell’aterosclerosi (capace di corrispettivo clinico) è clinico) è l’ateroma o placcal’ateroma o placca, cioè una deposizione rilevata, , cioè una deposizione rilevata, focale, fibro-adiposa della parete arteriosafocale, fibro-adiposa della parete arteriosa
L’ateroma è costituito da un centro (L’ateroma è costituito da un centro (corecore) lipidico ) lipidico (prevalentemente colesterolo) circondato da un (prevalentemente colesterolo) circondato da un cappuccio cappuccio fibrosofibroso (cellule muscolari lisce, collageno, matrice (cellule muscolari lisce, collageno, matrice extracellulare)extracellulare)
Lo sviluppo dell’aterosclerosi è aggravato dai fattori di rischio Lo sviluppo dell’aterosclerosi è aggravato dai fattori di rischio (fumo, ipertensione, dislipidemia, diabete, ecc)(fumo, ipertensione, dislipidemia, diabete, ecc)
EPIDEMIOLOGIA DELL’ATEROSCLEROSIEPIDEMIOLOGIA DELL’ATEROSCLEROSI(Fonte: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2000)(Fonte: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2000)
1.1. Decessi per malattie Decessi per malattie
cardiovascolari nell’anno 1997: cardiovascolari nell’anno 1997: 242.473242.473
1.1. Decessi in persone >75 anni: Decessi in persone >75 anni: 178.019178.019
3.3. Decessi per malattie ischemiche Decessi per malattie ischemiche
del cuore: del cuore: 74.54574.545
Principali cause di morte nei paesi industrializzati (dati 1998)Principali cause di morte nei paesi industrializzati (dati 1998)
CausaCausa %% mil/morti mil/morti uomo uomo donna donna
CADCAD 13.713.7 7.387.38 11 11
IctusIctus 9.59.5 5.115.11 22 22
App. respir.App. respir. 6.46.4 3.453.45 33 33
HIV/AIDSHIV/AIDS 4.24.2 2.292.29 55 44
BPCOBPCO 4.24.2 2.252.25 44 77
ANDAMENTO DELLA MORTALITA’ ANDAMENTO DELLA MORTALITA’ CARDIOVASCOLARECARDIOVASCOLARE
0
20
40
60
80
100
120
140
160
UK Germany Denmark Nl Sweden Spain Italy France
Males
Females
INCIDENZA DI CARDIOPATIA ISCHEMICA IN INCIDENZA DI CARDIOPATIA ISCHEMICA IN EUROPAEUROPA
EPIDEMIOLOGIA DELL’ATEROSCLEROSIEPIDEMIOLOGIA DELL’ATEROSCLEROSI(Fonte: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2000)(Fonte: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2000)
Il numero di decessi per malattie cardiovascolari è in Il numero di decessi per malattie cardiovascolari è in discesa negli ultimi annidiscesa negli ultimi anni
Il numero di eventi cardiovascolari non fatali è in Il numero di eventi cardiovascolari non fatali è in aumentoaumento
Ciò è spiegabile con una insoddisfacente campagna Ciò è spiegabile con una insoddisfacente campagna sanitaria di prevenzione primariasanitaria di prevenzione primaria
FISIOPATOLOGIA E CLINICA FISIOPATOLOGIA E CLINICA DELL’ATEROSCLEROSIDELL’ATEROSCLEROSI
Sviluppo dell’aterosclerosi
CelluleCelluleSchiumoseSchiumose
StrieStrieLipidicheLipidiche
LesioneLesioneIntermediaIntermedia AteromaAteroma
PlaccaPlaccaFibrosaFibrosa
Lesione/rotturaLesione/rotturacomplicatacomplicata
Disfunzione Disfunzione endotelialeendoteliale
Muscolo liscio Muscolo liscio e collagenee collagene
Prima decadePrima decade Dalla terza decadeDalla terza decade Dalla quarta decadeDalla quarta decade
Crescita dovuta principalmente all’accumulo di lipidiCrescita dovuta principalmente all’accumulo di lipidiTrombosi,Trombosi,ematomaematoma
Adattato da Stary HC et al. Adattato da Stary HC et al. CirculationCirculation. 1995;92:1355-1374.. 1995;92:1355-1374.
STRUTTURA DI UNA NORMALE PARETE VASALESTRUTTURA DI UNA NORMALE PARETE VASALE
PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI:PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI:La formazione della stria lipidicaLa formazione della stria lipidica
Rappresenta la prima alterazione della parete vasale nello sviluppo Rappresenta la prima alterazione della parete vasale nello sviluppo dell’aterosclerosi, ed è presente fin dalle prime decadi di vita. Si dell’aterosclerosi, ed è presente fin dalle prime decadi di vita. Si forma attraverso le seguenti tappe:forma attraverso le seguenti tappe:
1.1. Penetrazione di LDL nella tonaca intima della parete vasalePenetrazione di LDL nella tonaca intima della parete vasale
2.2. Ossidazione e condensazione delle LDL (ox-LDL e AGEs)Ossidazione e condensazione delle LDL (ox-LDL e AGEs)
3.3. Stimolazione delle cellule endoteliali e muscolari a produrre Stimolazione delle cellule endoteliali e muscolari a produrre citochine pro-infiammatorie che richiamano leucociti e monociti citochine pro-infiammatorie che richiamano leucociti e monociti attraverso molecole d’adesione (VCAM-1)attraverso molecole d’adesione (VCAM-1)
4.4. Penetrazione delle cellule mononucleate nell’intima richiamate da Penetrazione delle cellule mononucleate nell’intima richiamate da fattori chemiotattici (MCP-1)fattori chemiotattici (MCP-1)
5.5. Trasformazione dei macrofagi in cellule schiumose per azione Trasformazione dei macrofagi in cellule schiumose per azione dell’MCS-F (perdita dell’autoregolazione)dell’MCS-F (perdita dell’autoregolazione)
6.6. Formazione della stria lipidicaFormazione della stria lipidica
PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSIPATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI
PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI: PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI: dalla stria lipidica alla placca stabiledalla stria lipidica alla placca stabile
Se lo stimolo persiste la stria lipidica progredisce verso forme Se lo stimolo persiste la stria lipidica progredisce verso forme aterosclerotiche più complicate,aterosclerotiche più complicate, la placca fibro-lipidicala placca fibro-lipidica
• La trasformazione in placca è dovuta alla migrazione di cellule La trasformazione in placca è dovuta alla migrazione di cellule muscolari lisce che secernono matrice extracellulare e formano muscolari lisce che secernono matrice extracellulare e formano un cappuccio fibroso che separa il cuore lipidico dal lume vasale un cappuccio fibroso che separa il cuore lipidico dal lume vasale (PDGF, bFGF)(PDGF, bFGF)
IL-1 e TNF-> PDGF e bFGFIL-1 e TNF-> PDGF e bFGF
• Probabilmente stimoli meccanici (stress di parete) determinano la Probabilmente stimoli meccanici (stress di parete) determinano la secrezione da parte dei macrofagi e delle piastrine di sostanza secrezione da parte dei macrofagi e delle piastrine di sostanza che stimolano la crescita delle cellule muscolari lisceche stimolano la crescita delle cellule muscolari lisce
• La placca, a differenza della stria, protude nel lume vasale La placca, a differenza della stria, protude nel lume vasale determinando un ostacolo al flusso coronaricodeterminando un ostacolo al flusso coronarico
RIMODELLAMENTO VASCOLARE IN CORSO DI RIMODELLAMENTO VASCOLARE IN CORSO DI ATEROSCLEROSIATEROSCLEROSI
PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI: PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI: dalla placca stabile alla placca instabiledalla placca stabile alla placca instabile
1.1. La instabilizzazione della placca è dovuta alla formazione di La instabilizzazione della placca è dovuta alla formazione di un trombo intraluminaleun trombo intraluminale
2.2. Tale trombosi si sviluppa in presenza di una lesione o Tale trombosi si sviluppa in presenza di una lesione o fissurazione della placca con conseguente esposizione fissurazione della placca con conseguente esposizione intravasale di materiale protrombotico ed attivazione intravasale di materiale protrombotico ed attivazione piastrinicapiastrinica
3.3. La lesione della placca è probabilmente dovuta ad una La lesione della placca è probabilmente dovuta ad una degradazione del cappuccio fibroso per rilascio di enzimi degradazione del cappuccio fibroso per rilascio di enzimi proteolitici (metalloproteinasi) da parte dei macrofagi proteolitici (metalloproteinasi) da parte dei macrofagi attivatiattivati
Galis ZS, Sukhova GK, Lark MW, Libby P.Increased expression of matrix metalloproteinases and matrix degrading
activity in vulnerable regions of human atherosclerotic plaques.J Clin Invest. 1994
Ruolo delle Metalloproteasi
La Placca Complicata:Placca Erosa e/o Fissurata
5Fibrinolytic therapy Clinical questions - a)Pathophysiology ManagementEpidemiology & costs - c)Fibrinolytic trials - d) - e)- b)
Myocardial infarction: Thrombosis superimposed upon atherosclerosisMyocardial infarction: Thrombosis superimposed upon atherosclerosis
Totally occluded coronary artery
Artery with lipid rich plaque
Normal artery
Thrombus
Pathophysiology
•Aterosclerosi CoronaricaAterosclerosi Coronarica
CLINICA DELL’ATEROSCLEROSICLINICA DELL’ATEROSCLEROSI
1.1. La instabilizzazione della placca non è correlata alle sue La instabilizzazione della placca non è correlata alle sue dimensionidimensioni
2.2. In realtà la maggioranza degli infarti si verifica su stenosi In realtà la maggioranza degli infarti si verifica su stenosi inferiori al 50% non emodinamicamente significative inferiori al 50% non emodinamicamente significative (essendo queste le più numerose)(essendo queste le più numerose)
3.3. Ciò spiega, sul piano clinico, i cosiddetti infarti a Ciò spiega, sul piano clinico, i cosiddetti infarti a ciel sereno ciel sereno cioè in assenza di angina precedentecioè in assenza di angina precedente
4.4. Sul piano terapeutico ciò significa che i farmaci che curano Sul piano terapeutico ciò significa che i farmaci che curano l’angina non sono necessariamente efficaci nel prevenire l’angina non sono necessariamente efficaci nel prevenire morte, infarto e ictusmorte, infarto e ictus
Le Sindromi Coronariche Acute originano spesso da placche non stenotiche
Falk, Shak, Fuster. Circulation 1995
Non-stenotic (<75%) plaques cause about 80% of deadly MI
LESIONELESIONE
1. STRIA 1. STRIA LIPIDICALIPIDICA
2. PLACCA2. PLACCA stabilestabile
3. PLACCA 3. PLACCA instabileinstabile
EQUIVALENTE EQUIVALENTE CLINICOCLINICO
nessunonessuno
nessuno, angina da nessuno, angina da
sforzo, ischemia sforzo, ischemia
silentesilente
angina instabile, angina instabile, infarto, ictus, morte infarto, ictus, morte improvvissaimprovvissa
MECCANISMOMECCANISMO
stenosi vasale, stenosi vasale, riduzione del flusso riduzione del flusso miocardicomiocardico
trombosi, trombosi, occlusione completa occlusione completa del vasodel vaso
FISIOPATOLOGIA DELL’ATEROSCLEROSIFISIOPATOLOGIA DELL’ATEROSCLEROSI
NormaleStria
lipidica Placca fibrosa
Placca aterosclerotica
Rottura/fissurazione della placca e trombosi IM
Ictus ischemico
/TIA
Ischemia critica
degli arti inferiori Clinicamente silente
Morte cardiovascolare
Progredire dell'età
Angina stabile Claudicatio intermittens
Angina instabile
}ACSACS
ATEROSCLEROSI: UN PROCESSO GENERALIZZATO E PROGRESSIVO
DISFUNZIONE ENDOTELIALE E ATEROSCLEROSIDISFUNZIONE ENDOTELIALE E ATEROSCLEROSI
1.1. Nell’aterosclerosi il funzionamento dell’endotelio è Nell’aterosclerosi il funzionamento dell’endotelio è anormale, a causa di uno sbilanciamento tra sostanze anormale, a causa di uno sbilanciamento tra sostanze vasocostrittrici (vasocostrittrici (endotelinaendotelina) e vasodilatanti () e vasodilatanti (ossido nitricoossido nitrico) a ) a favore delle primefavore delle prime
2.2. Le coronarie aterosclerotiche rispondono in maniera Le coronarie aterosclerotiche rispondono in maniera paradossa, cioè contraendosi, agli stimoli vasodilatatori paradossa, cioè contraendosi, agli stimoli vasodilatatori (come l’acetilcolina) (come l’acetilcolina)
3.3. La disfunzione endoteliale gioca un ruolo rilevante nella La disfunzione endoteliale gioca un ruolo rilevante nella patogenesi dell’aterosclerosi e costituisce un fattore di rischio patogenesi dell’aterosclerosi e costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di eventi ischemiciper lo sviluppo di eventi ischemici
4.4. La disfunzione endoteliale si osserva in una serie di La disfunzione endoteliale si osserva in una serie di patologie e condizioni associate ad un aumento del rischio patologie e condizioni associate ad un aumento del rischio cardiovascolarecardiovascolare
0
5
10
15
Endhotelial Function
Normal Moderately Abnormal
Severely Abnormal
Ca
rdia
c A
dv
ers
e E
ve
nts
(%
)
pp < 0.05 < 0.05
RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI IN INDIVIDUI RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI IN INDIVIDUI APPARENTEMENTE SANI IN RELAZIONE ALLA APPARENTEMENTE SANI IN RELAZIONE ALLA
DISFUNZIONE ENDOTELIALE DISFUNZIONE ENDOTELIALE Al Suwaidi et al. Al Suwaidi et al. Circulation 2000Circulation 2000
71
72
81
82
Manifestazione cliniche della cardiopatia ischemica
Angina stabileIschemia silente
Angina instabileNSTEMI
STEMI (infarto miocardico acuto)
Morte improvvisa
Angina stabile
• dolore localizzato in regione retrosternale dovuto ad ischemia miocardica
• tipicamente precipitato da sforzo fisico o stress emotivo
• di breve durata
• alleviato dal riposo o TNG
• talora irradiato
Etiopatogenesi
• Aterosclerosi coronarica con alterazioni critiche
• Altre possibili cause: anomalie congenite stenosi aortica
cardiomiopatia ipertrofica crisi ipertensiva anemia severa distiroidismo febbre
tachicardia
Fisiopatologia
• discrepanza tra apporto di O2 e necessità del miocardio che genera ischemia transitoria e reversibile
1. Consumo di O2 aumenta di 5-6 volte durante l’esercizio fisico per:
• Incremento frequenza cardiaca• Inotropismo• Tensione parietale
2. A livello miocardico l’estrazione dell’O2 è già circa massimale in condizioni di riposo, pertanto un aumento delle richiestedipende solo da un incremento di flusso
3. Stenosi > 50% (del diametro)-75% (superficie) nella coronaria: la riserva coronarica è già in parte sfruttata in condizioni basali, pertanto sotto sforzo il vaso non potrà adeguare il proprioflusso alle richieste metaboliche.
Riserva coronarica
Classificazione dell’angina stabile (Canadian Cardiovacular Society)
I. Sforzi intensiII. Sforzi moderatiIII. Sforzi lieviIV. Qualunque attività, anche a riposo
Epidemiologia
• Più frequente nel sesso maschile
• Aumenta con l’età
• Prevalenza 2-5% a 5 anni 11-20% a 75-80 anni
Diagnosi
• Anamnesi: - qualità, durata, modalità di insorgenza e cessazione, irradiazioni del dolore
- equivalenti anginosi (dispnea, astenia, cardiopalmo e sincope)
- valutazione dei fattori di rischio (probabilità pre-test)
• Esame obiettivo: poco significativo!!! Segni di attivazione vagale o simpatica, 3o o 4o tono, soffio sistolico da insufficienza mitralica
Esami strumentali
ECG basaleECG da sforzoTest di Holter
Eco stressScintigrafia miocardica
Coronarografia
Esami strumentali
ECG basale: normale in >50% dei casi altrimenti: IVS BBS
BBD alterazioni tratto ST onde Q
Esami strumentali
ECG basaleECG da sforzoTest di Holter
Eco stressScintigrafia miocardica
Coronarografia
Esami strumentali
ECG da sforzo: sensibilità 56-81% specificità 72-96%
Semplice, poco costoso, offre anche informazioni funzionali
Esami strumentali
ECG basaleECG da sforzoTest di Holter
Eco stressScintigrafia miocardica
Coronarografia
Esami strumentali
Test di holter: utile per valutare il carico ischemico giornaliero e gli eventuali episodi di ischemia silente
Esami strumentali
ECG basaleECG da sforzoTest di Holter
Eco stressScintigrafia miocardica
Coronarografia
Esami strumentali
Eco-stress: documenta alterazioni della motilità regionale in corso di ischemia indotta da vari tipi di stressor (dobutamina, dipiridamolo, esercizio, pacing)
Esami strumentali
ECG basaleECG da sforzoTest di Holter
Eco stressScintigrafia miocardica
Coronarografia
Esami strumentali
Scintigrafia miocardica: la somministrazione di traccianti radioattivi indica la presenza di difetti di perfusione dovuti ad ischemia.
Esami strumentali
ECG basaleECG da sforzoTest di Holter
Eco stressScintigrafia miocardica
Coronarografia
Esami strumentali
Coronarografia: permette di identificare la sede anatomica, l’entità e la diffusione delle placche coronariche
Prognosi
Buona: mortalità 1.5-2% annua IMA non fatale 1% annuo
Fattori prognostici negativi: - disfunzione VS - malattia trivasale o TC
- instabilizzazione del quadro clinico
Terapia
1. Riduzione dei fattori di rischio (fumo, colesterolo, ipertensione, diabete, obesità…)
2. Farmaci: -antiaggreganti -beta-bloccanti -calcio-antagonisti -nitroderivati -ipolipemizzanti
3. Rivascolarizzazione -by-pass -PTCA