CAPITOLO 3 RAPPRESENTAZIONE ED ANALISI DEI RISULTATI...

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Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia CAPITOLO 3 RAPPRESENTAZIONE ED ANALISI DEI RISULTATI DELLA RICOGNIZIONE INDAGINE SUPPLETIVA PER L’AGGIORNAMENTO E L’INTEGRAZIONE DEI DATI DELLA RICOGNIZIONE 11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia

CAPITOLO 3

RAPPRESENTAZIONE ED ANALISI DEI RISULTATI DELLA RICOGNIZIONE

INDAGINE SUPPLETIVA PER L’AGGIORNAMENTO E L’INTEGRAZIONE DEI DATI DELLA RICOGNIZIONE

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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3.1 RAPPRESENTAZIONE ED ANALISI DEI RISULTATI DELLA RICOGNIZIONE

La ricognizione delle opere di adduzione, di distribuzione, di fognatura e di depurazione esistenti (art. 11, comma 3 della L. 36/94), attività propedeutica alla predisposizione del Piano ed alla definizione delle procedure e delle modalità, anche su base pluriennale, per assicurare il conseguimento degli obiettivi previsti dalla stessa legge è stata svolta dalla Sogesid nel corso degli anni 2000 e inizio 2001 sulla base di un programma predisposto dalla stessa Società ed approvato, sentita la Regione Calabria, con decreto del Ministro dei Lavori Pubblici contestualmente alla relativa convenzione di attuazione. La ricognizione in particolare ha riguardato:

strutture ed impianti risorse idriche gestioni esistenti.

Nell’Allegato n.1 – “Risultati della ricognizione. Rappresentazione ed analisi dei risultati della ricognizione” si riporta lo stato di consistenza del patrimonio infrastrutturale esistente.

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3.1.1 Disponibilità idropotabili

L’approvvigionamento idrico dell’Ambito è in parte garantito da fonti di produzione interne all’Ambito stesso, in particolare da sorgenti e acque sotterranee e dall’adduzione di risorsa derivata da corsi d’acqua esterna all’Ambito (gestita dalla Regione Calabria). Complessivamente, a livello di Ambito, sono stati prodotti nel 1998 circa 38,2 milioni di mc (il dato in questione, come alcuni altri dati relativi al bilancio idrico, è stato modificato sulla base di quanto dichiarato dai comuni in sede di indagine suppletiva per l’aggiornamento e l’integrazione dei dati della ricognizione;i dati aggiornati sono riportati nelle tabelle allegate al presente capitolo) di cui circa 1.9 milioni provenienti da ambiti limitrofi. Riguardo all’autoproduzione, 21,8 milioni di mc derivano dallo sfruttamento delle falde sotterranee (i 40 pozzi regionali hanno prodotto da soli 11,3 milioni di mc; i volumi rimanenti sono stati emunti da altri 101 impianti). Le sorgenti hanno invece prodotto 14.4 milioni di mc (di cui 9.6 derivati dalle 69 sorgenti gestite dalla Regione e i rimanenti volumi prodotti dalle restanti 114 sorgenti). Dei 20.9 milioni di mc prodotti dalla Regione Calabria da fonti interne all’ATO 4, circa 14,58 milioni sono stati venduti alle gestioni comunali dell’ATO e 2,17 all’impresa Restuccia. Inoltre, 1.5 milioni di mc prodotti all’interno dell’Ambito Vibo Valentia sono stati ceduti ad Ambiti limitrofi (Ambiti di Catanzaro e Reggio Calabria – valori da verificare con ambiti limitrofi).

Risorse idriche disponibili (mc/anno)

36.226.730

1.938.333

Volume prodotto internamente all'ATOVolume prodotto esternamente all'ATO

Risorse interne all'ATO (mc/anno)

14.388.698

21.838.032

Volume prodotto da sorgenti Volume prodotto da pozzi

Da un esame più puntuale delle risorse disponibili risulta che con riferimento alle sorgenti o gruppi di sorgenti: • Fra quelle gestite dalla Regione Calabria soltanto n. 9 sorgenti producono una portata

media superiore a 10 l/s per un volume complessivo di 4,3 Mmc/anno; 18 sorgenti hanno una portata media compresa fra 10 e 5 l/s per un volume complessivo di 3,5 Mmc/anno ed ulteriori 28 sorgenti hanno una portata media inferiore a 5 l/s con un volume medio annuo di 1.8 Mmc/anno (per n.9 sorgenti non è disponibile il dato);

• Fra quelle gestite direttamente dai comuni o dall’Impresa Restuccia la portata media più elevata è pari a 7 l/s, n.5 sorgenti sono superiori ai 5 l/s con un volume medio annuo di circa 1 Mmc e tutte le altre 104 sorgenti hanno una portata media inferiore ai 5 l/s con un volume complessivo di circa 3,7 Mmc/anno.

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Per quanto riguarda i pozzi o campi pozzi si segnala che: • Fra i pozzi regionali n.15 pozzi o campi pozzi prelevano una portata media superiore ai 5

l/s con un volume annuo di circa 10,6 Mmc e con un prelievo quasi continuativo; per 7 pozzi o campi pozzi la portata media risulta inferiore ai 5 l/s con un volume medio annuo di 0,6 Mmc. (per 4 pozzi non è disponibile il dato)

• Fra i pozzi gestiti dai comuni e dall’Impresa Restuccia 34 pozzi o campi pozzi hanno una portata media superiore ai 5 l/s con un volume prelevato annuo di circa 5,5 Mmc (periodo medio di funzionamento 180 gg); altri 67 pozzi hanno una portata media inferiore ai 5 l/s con un volume annuo prelevato di 5 Mmc (per n. 4 pozzi non si dispone del dato)

Risorse idriche disponibili (mc/anno)

36.226.730

1.938.333Volume prodottointernamenteall'ATO

Volume prodottoesternamenteall'ATO

Risorse interne all'ATO (mc/anno)

14.388.698

21.838.032

Volume prodottoda sorgenti

Volume prodottoda pozzi

Dotazioni nette per Comune

-

100

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Volumi prodotti internamente all’ATO

Volumi prodotti internamente all’ATO (anno di riferimento 1998)

Comuni da pozzi [mc/anno]

da sorgenti [mc/anno]

Totali prodotti [mc/anno]

ACQUARO 530.000 530.000ARENA 47.304 119.836 167.140BRIATICO 110.376 141.912 252.288BROGNATURO 0 3.608 3.608CAPISTRANO 0 0 0DASA' 0 0 0DINAMI 0 259.764 259.764DRAPIA 0 141.912 141.912FABRIZIA 61.758 138.954 200.712FILADELFIA 1.040.688 268.056 1.308.744FILOGASO 12.600 0 12.600FRANCAVILLA ANGITOLA 252.288 0 252.288FRANCICA 798.912 84.096 883.008GEROCARNE 126.603 126.603JOPPOLO 63.072 31.536 94.608LIMBADI 504.576 47.304 551.880MAIERATO 283.822 0 283.822MONGIANA 0 42.026 42.026MONTEROSSO CALABRO 125.468 125.468NARDODIPACE 94.608 170.294 264.902NICOTERA 157.680 409.968 567.648PARGHELIA 126.144 157.680 283.824PIZZO 126.144 126.144PIZZONI 0 236.520 236.520POLIA 0 373.382 373.382ROMBIOLO 709.560 15.768 725.328SAN COSTANTINO CALABRO 0 141.464 141.464SAN GREGORIO D'IPPONA 473.040 0 473.040SAN NICOLA DA CRISSA 0 0 0SANT'ONOFRIO 236.520 0 236.520SERRA SAN BRUNO 40.996 161.584 202.580SIMBARIO 0 31.536 31.536SORIANELLO 0 141.912 141.912SORIANO CALABRO 189.216 0 189.216SPADOLA 31.885 186.059 217.944SPILINGA 129.297 0 129.297STEFANACONI 78.840 63.070 141.910TROPEA 431.621 0 431.621VALLELONGA 0 37.637 37.637VAZZANO 0 64.650 64.650VIBO VALENTIA 1.189.296 0 1.189.296ZACCANOPOLI 110.376 31.536 141.912Totale Comuni 7.299.943 4.284.811 11.584.754REGIONE CALABRIA 11.300.466 9.630.847 20.931.313IMPRESA RESTUCCIA 3.237.623 473.040 3.710.663Totale generale 21.838.032 14.388.698 36.226.730

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3.1.2 Bilancio idrico e disponibilità attuali e future

Dall’analisi dei dati raccolti nel corso della ricognizione si può constatare in generale che la mancanza di misurazioni puntuali dell’acqua alle fonti di approvvigionamento, nei punti di immissione in rete e alle utenze finali in distribuzione, fa sì che in alcuni casi non si conoscano con esattezza i volumi idrici effettivamente in gioco. Spesso il dato più affidabile, o talvolta l’unico dato disponibile, è rappresentato dai volumi fatturati, anche se da un punto di vista tecnico esso si avvicina solo molto approssimativamente al dato dell’erogato, in considerazione del fatto che in alcuni casi i comuni applicano una fatturazione a forfait senza tenere conto dell’effettivo consumo mentre in altri casi nel volume fatturato è computato il minimo d’obbligo. Sulla base dei dati disponibili e di quelli ricostruiti laddove possibile, si ricava che complessivamente vengono immessi in rete circa 27 milioni di mc/a, di cui solo 12 fatturati. Il dato dell’immesso in rete è congruente con quello dei volumi captati complessivamente dalle risorse; considerando infatti una produzione totale di risorsa pari a circa 36,23 milioni di mc/a da fonti interne ed un acquisto di 1,9 milioni di mc/anno da ATO limitrofi, si ha un valore di perdite in adduzione intorno al 29%. Tale valore è riconducibile, oltre che ai difetti di tenuta delle condotte, ai volumi di acqua sfiorati dai serbatoi. Le perdite in distribuzione sono state computate come rapporto percentuale tra i valori dei volumi immessi in rete e i fatturati, poiché gli erogati sono risultati quasi ovunque non disponibili: tale valore rappresenta perciò una perdita che somma i volumi persi per cause fisico-tecniche e quelli non contabilizzati anche se arrivati effettivamente all’utenza. Valori molto alti delle perdite sono infatti per lo più imputabili alla vetustà e al cattivo stato delle reti, ma in molti casi incidono in modo sostanziale, a detta anche dei tecnici comunali, i prelievi abusivi ed i volumi di acqua non contabilizzata. Su tali basi la media delle perdite lorde a livello dell’Ambito si attesta intorno al 55 % del volume immesso in rete. È stata poi calcolata la dotazione media netta per abitante, dal rapporto tra la somma dei volumi fatturati e degli abitanti serviti . La dotazione media così calcolata è risultata di 193 l/ab/g. Le dotazioni si possono ricondurre in maniera piuttosto chiara in due classi: la prima con valori di dotazione procapite inferiore ai 150 l/ab/g (21 dei 50 Comuni considerati per una popolazione complessiva di 80.866 abitanti), la seconda con valori superiori ai 150 l/ab/g (29 Comuni per una popolazione di 89.469 abitanti).

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Dotazioni nette per Comune

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Prendendo in considerazione anche la presenza della popolazione fluttuante, stimata sulla base dei dati attualmente a disposizione, attribuendo ai fluttuanti un consumo pro-capite di 150 l/g per 90 giorni, le dotazioni nette scendono a 167 l/ab g. Una prima evidente considerazione è che prendendo in considerazione i volumi annui complessivi (non considerando quindi le possibili variazioni di disponibilità stagionale) le disponibilità idriche risultano ampiamente sufficienti a coprire i fabbisogni dell’ATO, mentre la percentuale dei volumi non fatturati o comunque persi per disservizi, incide in maniera sostanziale sulle effettive dotazioni civili. In considerazione del fatto che molte risorse presentano valori di portata estremamente esigui e quindi di non elevata affidabilità e che lo sfruttamento delle falde sotterranee presenta puntuali problematiche di inquinamento, si sono formulate alcune ipotesi prudenziali sulla disponibilità delle risorse a breve e lungo termine. In altri termini si è ipotizzato di non considerare quale risorsa disponibile, già a breve termine, le fonti di alimentazione di più modesta entità (le quali verranno eventualmente considerate come risorse di emergenza alternative) e di prevedere comunque, all’orizzonte temporale di piano, una riduzione complessiva dei prelievi da pozzi e sorgenti, ipotizzando l’introduzione di fonti integrative attraverso l’utilizzo di risorse superficiali.

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3.2 SERVIZIO IDROPOTABILE

3.2.1 Le forme gestionali attuali

Il servizio idropotabile dell’ATO 4 della Regione Calabria è caratterizzato dalla presenza di un gestore, la Regione Calabria, che opera esclusivamente nella produzione e adduzione della risorsa, con produzione sia interna che esterna all’ATO 4. La Regione Calabria fornisce risorsa idropotabile alla quasi totalità dei Comuni dell’ATO. Oltre alla presenza della Regione Calabria per ciò che concerne il servizio idropotabile di adduzione e distribuzione della risorsa è da rimarcare la presenza di una società privata, l’Impresa Restuccia, che ha la gestione di 8 comuni di cui gestisce sia l’adduzione che la distribuzione: Cessaniti, Filandari, Jonadi, Mileto, Ricadi, San Calogero, Zambrone, Zungri. Per il resto del territorio e per il servizio di distribuzione si registra esclusivamente la presenza di gestioni in economia da parte dei singoli comuni. Si possono ancora catalogare rispetto alla diffusione territoriale le seguenti tipologie di gestione: Gestioni interambito Sono caratterizzate dalla gestione di sistemi interambito costituiti dal complesso delle reti di adduzione e di opere connesse che recapitano l’acqua prodotta, sia all’esterno che all’interno dell’ambito, ai sistemi locali di distribuzione. Per ciò che riguarda la Regione Calabria, che come detto gestisce gran parte delle infrastrutture di adduzione dell’ATO 4, la consistenza delle opere è notevole: gestisce infatti 21 acquedotti, per un totale di circa 449 km di condotte adduttrici. La produzione di risorsa è pari a circa 23 milioni di mc, di cui quasi 21 milioni di mc prodotti internamente all’ambito attraverso l’utilizzo di 69 sorgenti e 40 pozzi, 2 milioni di mc prodotti esternamente, provenienti dalle attuali opere di derivazione dell’Acquedotto Alaco. Circa 1,5 milioni di mc sono ceduti ad Ato limitrofi (CZ e RC) La Regione gestisce inoltre un totale di 113 serbatoi e 23 impianti di sollevamento. Gestioni intercomunali L’unico gestore di servizi idrici intercomunali è, come detto, l’Impresa Restuccia, che gestisce 11 acquedotti per una lunghezza di adduttrici pari a circa 47 km, alimentando completamente o parzialmente 8 comuni. La produzione è pari nel 1998 a 3.7 Mmc ed avviene tramite 5 sorgenti e 34 pozzi, inoltre ha acquistato dalla Regione circa 2,1 Mmc. Gestisce n. 43 reti di distribuzione per una lunghezza complessiva di circa 166 km, 18 serbatoi e n.3 impianti di sollevamento. Gestioni locali Sono caratterizzate dalla gestione di impianti di adduzione locali e delle reti di distribuzione all’utenza, comprensive delle condotte idriche e delle opere complementari (pozzi, sorgenti, serbatoi e impianti di sollevamento). La totalità delle gestioni locali è costituita dai comuni.

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3.2.2 Il grado di copertura

La ricognizione ha mostrato che il grado di copertura del servizio di acquedotto è mediamente pari al 99,76% della popolazione residente, maggiore (quasi 100%) nei centri e nuclei, minore (circa 97%) nelle case sparse.

3.2.3 Le infrastrutture

La Tabella 4.1 mostra i risultati della ricognizione per ciò che riguarda la consistenza delle infrastrutture acquedottistiche dell’Ambito. In essa vengono riassunti per ogni gestore la lunghezza delle reti adduttrici e di distribuzione, il numero delle risorse ripartite in sorgenti e pozzi), il numero dei serbatoi e dei sollevamenti.

Tabella 4/1

Gestore Rete tot. (km) Sorgenti (n) Pozzi (n) Serbatoi

(n) Sollevamenti

(n) Regione Calabria 448 69 40 113 24 Impresa Restuccia 213 5 34 18 3 Comuni in economia 1.407 109 67 85 9 Totale 2.068 183 141 216 36

Dai dati raccolti nella fase di ricognizione delle infrastrutture acquedottistiche è emersa una lunghezza della rete complessiva di circa 2070 km, di cui circa 657 di adduzioni e 1412 km di distribuzione. Con riferimento al sistema di adduzione esterna 448 km sono gestiti dalla Regione Calabria, 162 km dai comuni direttamente e circa 47 km dall’Impresa Restuccia. Il valore medio della lunghezza procapite risulta pari a 8,3 m/ab. Per quanto riguarda lo stato di conservazione delle reti di distribuzione, la ricognizione non ha evidenziato situazioni di grossa inefficienza legate alla vetustà delle tubazioni o al loro stato di conservazione. A livello di Ambito il 24% delle tubazioni presentano oggi un’età maggiore di 30 anni e soltanto un ulteriore 3% presenta uno stato di conservazione o una funzionalità insufficiente. Il grafico sotto riportato mostra la ripartizione delle reti per età.

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Distribuzione delle reti di distribuzione per età

5%19%

38%

26%

12% < 19501950-701970-801980-90> 1990

E’ completamente assente qualsiasi tipologia di potabilizzazione della risorsa all’interno dell’ATO. Sono stati inoltre censiti 216 serbatoi di cui 113 della Regione Calabria (serbatoi di linea o di testata) e 18 dell’Impresa Restuccia. I serbatoi interni alle reti di distribuzione dei gestori locali sono quindi 85 e presentano per ciascun comune volumetrie variabili da pochi metri cubi ai 3200 mc, con capacità normalmente inferiori ai 500 mc. Il volume complessivo dei serbatoi gestiti dai comuni è pari a 21.400 mc. I serbatoi regionali hanno invece volumetrie comprese tra i 50 e i 1000 mc, con 5 accumuli con volumetria superiore ai 1.000 mc. I serbatoi gestiti dall’Impresa Restuccia presentano volumetrie comprese tra 50 e 500 mc. Il volume totale dei serbatoi dell’Ambito è di 68.320 mc di cui solo il 38% gestiti direttamente 1dalle Aziende o dai Comuni; considerando le capacità di compenso dei serbatoi gestiti dalle Aziende o dai Comuni incrementata della capacità dei serbatoi di testata della Regione si arriva ad un valore totale di 54.000 mc, che rappresenta circa il 62% del volume medio giornaliero immesso nelle reti di distribuzione di tutto l’Ambito. Infine sono presenti 36 impianti di sollevamento (fuori pozzo) di cui 24 regionali. Per ciascuno di essi sono note alcune indicazioni riguardo alla potenza dell’impianto espressa in kW, l’anno della messa in funzione e lo stato di conservazione dell’opera secondo quanto dichiarato dall’ente gestore. 3.3 SERVIZIO COLLETTAMENTO E TRATTAMENTO REFLUI

3.3.1 Le forme gestionali attuali

All’interno dell’Ambito di Vibo Valentia non sono presenti sistemi di collettamento e depurazione comprensoriali o intercomunali.

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I sistemi fognari presenti sul territorio sono gestiti in prevalenza dai Comuni; l’Impresa Restuccia ha la gestione di 8 comuni di cui gestisce anche il servizio di adduzione e di distribuzione: Cessaniti, Filandari, Jonadi, Mileto, Ricadi, San Calogero, Zambrone, Zungri. Il segmento depurativo è gestito dalla Regione Calabria per tutti i Comuni dell’Ambito, ad esclusione di Mileto e Zungri, in cui opera l’impresa Restuccia.

3.3.2 Il grado di copertura

La copertura del servizio di fognatura dell’Ambito Vibo Valentia è mediamente del 97% della popolazione. Il servizio, in particolare, è presente per il 98,6 % della popolazione residente nei centri e nuclei (7 comuni presentano una copertura parziale compresa fra l’80 ed il 96 %) e per il 77% degli abitanti residenti in case sparse. Si è riscontrata in ricognizione una generalizzata carenza di dati disponibili riguardanti la lunghezza delle reti fognarie. Nei casi in cui i gestori hanno fornito i dati è stata calcolata la lunghezza pro-capite di rete di fognatura: il dato pur nella sua variabilità si inserisce nella media regionale e nazionale e risulta mediamente di 7 metri per abitante, con un massimo e un minimo rispettivamente di 44,6 e 2,2 metri per abitante. Lo sviluppo unitario dei collettori è di circa 1,3 m per abitante servito. La copertura del servizio di depurazione per l’Ambito 4 di Vibo Valentia è mediamente del 79% della popolazione residente; è da sottolineare comunque che molti degli impianti censiti sono in cattive condizioni o fuori servizio. La ricognizione ha evidenziato che gli impianti di depurazione presenti sul territorio servono attualmente 37 comuni, di questi in alcuni casi la popolazione residente è servita per intero ed in alcuni casi solo parzialmente. Si sono censiti complessivamente 87 impianti di depurazione sul territorio dell’ATO dei quali 42 sono risultati non funzionanti.

3.3.3 Le infrastrutture

La ricognizione ha rilevato la presenza sul territorio dell’Ambito di 174 reti fognarie per una lunghezza totale di rete dichiarata di 1165 km relativamente alle acque miste o nere e di 60 km relativamente alle acque bianche. Il sistema fognario è integrato da 213 km di collettori comprensoriali.

Le reti fognarie

Il complesso delle reti è caratterizzato da fognature di tipo misto che rappresentano il 60% delle lunghezze totali rilevate; le reti nere sono pari al 35% e quelle bianche il 5%.

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Reti fognarie - Materiali (dato pesato sui km)

cementizi10%

ferrosi8%

gres57%

pvc15% misti

10%

pvcmisticementiziferrosigres

Reti fognarie - Periodo di realizzazione

(dato pesato sui km)

1950-7025%

> 19904%

< 19502%1980-90

25%

1970-8044%

< 1950> 19901950-701970-801980-90

La tipologia del flusso in condotta è quasi totalmente a gravità. Il diametro medio ponderato sulle lunghezze delle condotte è risultato essere di circa 223 mm. Si tratta di condotte realizzate per lo più in gres (57%) e materiali plastici (15%), mentre non mancano tratti di condotte in materiali misti, cementiti e ferrosi. Le reti sono state costruite in gran parte (69%) nel ventennio che va dall’inizio degli anni ’70 alla fine degli anni ’90 ma sono ben il 25% quelle che risultano risalire al periodo 1950-70; l’età media è risultata di circa 26 anni Il giudizio sullo stato di conservazione di queste condotte è nel complesso soddisfacente. Il giudizio sullo stato di funzionalità nel complesso risulta anch'esso soddisfacente. Per entrambi i parametri infatti si presentano valutazioni insufficienti solo per il 4% della lunghezza complessiva. Questo dato è riconducibile essenzialmente ai tratti di età più avanzata, i quali ormai si trovano in cattive condizioni di tenuta e, a causa del mutato scenario urbano, si presentano spesso anche sotto–dimensionati.

Reti fognarie - Funzionalità (dato pesato sui km)

sufficiente77%

buono19%

insufficiente4%

buono

insufficiente

sufficiente

Reti fognarie - Stato di conservazione

(dato pesato sui km)

sufficiente78%

scarso4%

buono18%

buono

scarso

sufficiente

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I collettori

I 131 km di collettori (diametro medio ponderato 277 mm) hanno un funzionamento a gravità nella quasi totalità dei casi e una età media di 24 anni. Si tratta quindi di elementi di età media dove il 13 % è realizzato anteriormente al 1970, il 55% della lunghezza complessiva è stata realizzata tra il 1970 e il 1980 e un altro 31% nell’ultimo ventennio (figura 2.6). Da un punto di vista dei materiali circa 105 km sono costruiti in gres, 41 km in materiali cementizi, 31 km in materiali ferrosi e 34 km in materiali plastici (figura 2.5). Il giudizio sullo stato di conservazione dei collettori mette in luce una situazione congruente con l’età media dei collettori, rilevando solo un 6 % di valutazioni insufficienti. Le considerazioni per la funzionalità degli stessi registrano soltanto un 6% di funzionalità problematica.

Collettori - materiali (dato pesato sui km)

Gres/gres ceramico

49%

PVC16% Cementizi

20%

Acciaio - ghisa15%

Acciaio - ghisa

Cementizi

Gres/gresceramicoPVC

Giudizio sullo stato di conservazione dei collettori

(dato pesato sui km)

Buono15%

Scarso6%

Sufficiente79%

BuonoScarsoSufficiente

Impianti di depurazione

Sono stati censiti 87 impianti di depurazione, sui quali si dispone di informazioni limitate. Di questi impianti, 42 sono attualmente non in esercizio. Dei rimanenti 45, circa il 18% presenta uno stato di conservazione insufficiente, mentre in relazione all’anno di messa in esercizio degli impianti, quasi il 67% è stato attivato dopo il 1980.

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3.4 INDAGINE SUPPLETIVA PER L’AGGIORNAMENTO E L’INTEGRAZIONE

DEI DATI DELLA RICOGNIZIONE

I risultati della indagine ricognitiva sono alla base del lavoro di predisposizione del Piano; in fase di redazione del Piano si è proceduto comunque ad un ulteriore approfondimento rispetto ai risultati ottenuti dalla ricognizione che rappresentano di fatto una utile e fondamentale base di partenza. Più nel particolare è stata svolta nel corso del 2002 una indagine suppletiva presso tutte le Amministrazioni finalizzata, da una parte, alla verifica (aggiornamento) di dati già acquisiti durante la ricognizione ma ritenuti (per incongruenze rinvenute od atro) non utilizzabili per la stesura del Piano, recependo in particolare le osservazioni, correzioni e/o integrazioni espressamente indicate dai responsabili degli Enti locali, dall’altra, all’esecuzione di ulteriori approfondimenti, con acquisizione di dati aggiuntivi, su alcuni argomenti o temi di maggiore rilevanza ai fini dello sviluppo della pianificazione. In particolare le integrazioni hanno riguardato le informazioni di seguito riportate (anno di riferimento 2001), suddivise nei tre principali capitoli che costituiscono il lavoro di accertamento delle opere, degli impianti e del servizio di un ambito: Dati tecnici - descrizione del territorio in termini morfologici, idrogeologici e socio-economici; - caratterizzazione di quelle risorse idriche la cui gestione sarà competenza diretta

dell'ATO, anche relativamente all'affidabilità delle stesse sia in termini di quantità sia di qualità dell'acqua;

- ipotesi su composizione interna perdite totali; - stima utenze abusive (e incrocio con dati su utenze domestiche elettriche); - schede progetti istituzionali (ad es., in attuazione di ordinanze emergenziali); - Piani Stralcio per gli interventi urgenti, necessari all’adempimento degli obblighi

comunitari in materia di fognature, collettamento e depurazione (ex art. 141 comma 4 della legge 388/2000);

- Programmi di Ambito Territoriale Ottimale, azione 1.2.b e 1.2.c.; - verifica progetti segnalati dagli enti gestori; - analisi dell’andamento demografico dei residenti e previsioni di evoluzione della

domanda idropotabile al 2022; - analisi popolazione fluttuante ; - recupero dei dati relativi agli usi industriali attuali; - valutazione del riuso delle acque reflue depurate. Dati gestionali - personale in carico agli enti gestori, attribuibile al SII, per servizio, funzione, qualifica,

anzianità, percentuale di utilizzo e costo aziendale; - eventuali canoni di utilizzazione di acqua pubblica; - oneri per le aree di salvaguardia; - mutui in essere: ratei annui, scadenze del mutuo, piano di ammortamento, la verifica

sarà condotta sia presso i Comuni sia presso la Cassa Depositi e Prestiti; - ricavi in assenza di servizio depurativo, da verificare presso i Comuni.

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

60

Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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Dati amministrativi-commerciali - proprietà opere ed eventuali contenziosi; - concessione di derivazione e licenze di attingimento; l'indagine condotta presso la

Regione, il Genio Civile ed il Ministero dell'Ambiente. Approfondimenti sul titolo a prelevare la risorsa da parte del gestore;

- In caso di utilizzo plurimo di risorse (in particolare per gli invasi), verifica degli eventuali atti che regolano i prelievi ed i costi;

- concessioni, convenzioni, contratti di appalto di servizi e contenziosi (pre e post L. 36). Verifica degli estremi e la durata delle concessioni o comunque la presenza di altre tipologie di affidamento;

- verifica eventuale presenza di gestioni salvaguardate; - convenzioni/contratti per il trasferimento di acqua da risorse esterne all'Ambito; - delibere adottate dai comuni per canone di fognatura e depurazione (prima

dell'1/1/99); - consistenza del fondo vincolato ex art. 14, comma 1, della L. 36/94. I dati e le informazioni rinvenute in questa fase sono stati oggetto di ulteriori verifiche, anche attraverso il confronto con i dati della ricognizione; il dato emerso, a differenza di quanto accaduto con la ricognizione, è stato quello di un maggiore coinvolgimento da parte degli Amministratori e dei tecnici degli Enti Locali in merito al processo di trasformazione straordinaria che l’intero comparto dei servizi pubblici locali sta attraversando. Questa maggiore sensibilizzazione ha consentito una totale disponibilità degli Enti Locali a questa ulteriore richiesta di dati. Gli approfondimenti richiesti in questa fase per molti degli argomenti o temi ritenuti fondamentali ai fini di una corretta redazione del Piano costituiscono parte integrante del presente documento. Per quanto riguarda i dati recuperati nel corso dell’indagine suppletiva, si riporta nelle tabelle seguenti un quadro aggiornato dei dati più significativi.

Tab. 3.2.1 - Popolazione residente e fluttuante

Comune Abitanti residenti dichiarati

Abitanti fluttuanti dichiarati

Abitanti totali dichiarati

Popolazione residente (ISTAT 2001)

Popolazione fluttuante da modello

Popolazione totale

Acquaro 3010 500 3.510 3.046 648 3.694Arena 1913 500 2.413 1.799 796 2.595Briatico 4202 30.000 34.202 4.106 10.695 14.801Brognaturo 761 900 1.661 766 226 992Capistrano 1250 3.000 4.250 1.205 514 1.719Cessaniti (*) 3854 1.500 5.354 3.647 238 3.885Dasà 1347 500 1.847 1.308 526 1.834Dinami 3542 4.012 7.554 3.544 970 4.514Drapia 2217 2.000 4.217 2.193 4.192 6.385Fabrizia 2766 700 3.466 2.698 1.554 4.252Filadelfia 6281 18.500 24.781 6.283 2.205 8.488Filandari (*) 2096 1.000 3.096 1.839 598 2.437Filogaso 1400 500 1.900 1.377 398 1.775Francavilla Angitola 2670 3.500 6.170 2.354 254 2.608Francica 1.670 566 2.236 1.670 566 2.236Gerocarne 2650 1.000 3.650 2.498 1.124 3.622Jonadi (*) 2524 2.000 4.524 2.662 948 3.610Joppolo 2267 10.000 12.267 2.274 2.440 4.714Limbadi 3615 500 4.115 3.630 770 4.400Maierato 3015 5.600 8.615 2.256 470 2.726Mileto (*) 7850 4.000 11.850 7.157 3.915 11.072Mongiana 883 1.200 2.083 881 633 1.514Monterosso Calabro 2029 2.500 4.529 2.017 1.077 3.094Nardodipace 1475 537 2.012 1.477 558 2.035Nicotera 7087 20.000 27.087 6.778 10.449 17.227Parghelia 1400 7.000 8.400 1.377 3.659 5.036Pizzo 8750 15.000 23.750 8.602 11.066 19.668Pizzoni 1395 350 1.745 1.364 464 1.828Polia 1315 6.000 7.315 1.319 1.100 2.419Ricadi (*) 4200 50.000 54.200 4.429 24.543 28.972Rombiolo 5000 2.000 7.000 4.730 454 5.184S. Calogero (*) 4872 2.200 7.072 4.649 606 5.255Sant'Onofrio 3740 500 4.240 3.238 75 3.313S. Costantino Calabro 2.308 200 2.508 2.308 200 2.508S. Gregorio D'Ippona 2450 300 2.750 2.338 76 2.414S. Nicola Da Crissa 1600 1.000 2.600 1.599 688 2.287Serra S. Bruno 7.068 3.312 10.380 7.068 3.312 10.380Simbario 1000 300 1.300 1.082 754 1.836

Tab. 3.2.1 - Popolazione residente e fluttuante

Comune Abitanti residenti dichiarati

Abitanti fluttuanti dichiarati

Abitanti totali dichiarati

Popolazione residente (ISTAT 2001)

Popolazione fluttuante da modello

Popolazione totale

Sorianello 1679 100 1.779 1.589 376 1.965Soriano Calabro 3063 3.500 6.563 3.068 364 3.432Spadola 839 400 1.239 819 296 1.115Spilinga 1658 350 2.008 1.609 446 2.055Stefanaconi 2680 500 3.180 2.497 4 2.501Tropea 7021 53.000 60.021 6.836 8.184 15.020Vallelonga 837 1.500 2.337 759 364 1.123Vazzano 1258 1.000 2.258 1.231 94 1.325Vibo Valentia 35337 10.000 45.337 33.957 11.314 45.271Zaccanopoli 1050 200 1.250 888 324 1.212Zambrone (*) 2448 20.000 22.448 1.743 3.942 5.685Zungri (*) 2228 1.200 3.428 2.182 362 2.544Totale 177.570 294.927 472.497 170.746 119.831 290.577* Gestione Ditta Restuccia

Tab. 3.2.2 - Dati di bilancio idrico, dotazioni nette per abitante, perdite

Codice gestore Denominazione gestore

Popolazione residente

(ISTAT 2001)Volumi acquistati

Regione (mc/anno)Volumi prodotti

Comuni (mc/anno)Volumi immessi in

rete (mc/anno)Volumi fatturati

(mc/anno)

Dotazione attuale netta

(l/ab*d)

Perdite (% mc)

G0001 Acquaro 3.046 54.671 300.000 354.671 132.700 119 63%G0002 Arena 1.799 63.914 50.000 113.914 95.000 145 17%G0003 Briatico 4.106 902.352 200.000 1.102.352 200.000 133 82%G0004 Brognaturo 766 64.069 2.000 66.069 31.945 114 52%G0005 Capistrano 1.205 139.204 - 139.204 45.000 102 68%G0006 Cessaniti (*) 3.647 406.579 315.360 721.939 401.752 302 44%G0007 Dasà 1.308 116.136 - 116.136 54.000 113 54%G0008 Dinami 3.544 129.585 260.000 389.585 170.000 131 56%G0009 Drapia 2.193 261.514 150.000 411.514 188.000 235 54%G0010 Fabrizia 2.698 60.025 106.932 166.957 129.435 131 22%G0011 Filadelfia 6.283 358.728 1.072.224 1.430.952 555.980 242 61%G0013 Filandari (*) 1.839 95.689 136.510 232.199 171.830 256 26%G0012 Filogaso 1.377 116.963 33.000 149.963 120.000 239 20%G0014 Francavilla Angitola 2.354 114.722 125.000 239.722 100.000 116 58%G0015 Francica 1.670 31.536 883.008 914.544 475.563 780 48%G0016 Gerocarne 2.498 129.186 250.000 379.186 170.000 186 55%G0017 Jonadi (*) 2.662 - 226.000 226.000 145.000 149 36%G0018 Joppolo 2.274 315.696 3.000 318.696 189.000 228 41%G0019 Limbadi 3.630 219.985 450.000 669.985 173.060 131 74%G0020 Maierato 2.256 284.107 35.000 319.107 108.865 132 66%G0021 Mileto (*) 7.157 399.474 543.850 943.324 474.000 181 50%G0022 Mongiana 881 1.577 70.000 71.577 61.340 191 14%G0023 Monterosso Calabro 2.017 118.005 85.000 203.005 156.287 212 23%G0024 Nardodipace 1.477 18.913 49.493 68.406 58.406 108 15%G0025 Nicotera 6.778 1.000.405 470.000 1.470.405 503.640 204 66%G0026 Parghelia 1.377 181.440 51.520 232.960 128.800 256 45%G0027 Pizzo 8.602 1.664.953 126.144 1.791.097 1.039.224 331 42%G0028 Pizzoni 1.364 43.303 54.724 98.027 68.252 137 30%G0029 Polia 1.319 30.587 73.657 104.244 73.657 153 29%G0030 Ricadi (*) 4.429 676.058 420.000 1.096.058 843.000 521 23%G0031 Rombiolo 4.730 248.501 335.000 583.501 284.823 165 51%G0032 S. Calogero (*) 4.649 179.756 525.600 705.356 269.618 159 62%G0033 Sant'Onofrio 3.238 341.575 110.000 451.575 300.000 254 34%G0034 S. Costantino Calabro 2.308 203.420 141.464 344.884 347.500 413 -1%G0035 S. Gregorio D'Ippona 2.338 63.072 450.000 513.072 140.000 164 73%G0036 S. Nicola Da Crissa 1.599 200.356 - 200.356 83.659 143 58%G0037 Serra S. Bruno 7.068 433.070 202.580 635.650 221.790 86 65%G0038 Simbario 1.082 95.240 15.552 110.792 72.332 183 35%G0039 Sorianello 1.589 45.238 36.938 82.176 81.836 141 0%

Tab. 3.2.2 - Dati di bilancio idrico, dotazioni nette per abitante, perdite

Codice gestore Denominazione gestore

Popolazione residente

(ISTAT 2001)Volumi acquistati

Regione (mc/anno)Volumi prodotti

Comuni (mc/anno)Volumi immessi in

rete (mc/anno)Volumi fatturati

(mc/anno)

Dotazione attuale netta

(l/ab*d)

Perdite (% mc)

G0040 Soriano Calabro 3.068 43.536 158.202 158.202 141 0%G0041 Spadola 819 - 50.000 50.000 38.951 130 22%G0042 Spilinga 1.609 119.476 60.000 179.476 120.000 204 33%G0043 Stefanaconi 2.497 285.031 80.000 365.031 175.721 193 52%G0044 Tropea 6.836 818.056 431.621 1.249.677 450.000 180 64%G0045 Vallelonga 759 71.079 37.843 108.922 32.112 116 71%G0046 Vazzano 1.231 40.190 39.267 79.457 77.458 172 3%G0047 Vibo Valentia 33.957 5.121.618 300.000 5.421.618 1.697.949 137 69%G0048 Zaccanopoli 888 33.161 130.000 163.161 100.000 309 39%G0049 Zambrone (*) 1.743 270.106 288.291 558.397 176.508 277 68%G0050 Zungri (*) 2.182 144.715 315.360 460.075 127.489 160 72%

Totale 170.746 16.756.572 10.091.938 26.963.176 12.019.684 193 55%

* Gestione Ditta Restuccia

Tab. 3.2.3 - Gestioni del S.I.I.

Comuni Popolazione residente (ISTAT 2001) IDRICO FOGNARIO DEPURATIVO

Acquaro 3.046 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAArena 1.799 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIABriatico 4.106 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIABrognaturo 766 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIACapistrano 1.205 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIACessaniti (*) 3.647 RESTUCCIA RESTUCCIA REGIONE CALABRIADasà 1.308 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIADinami 3.544 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIADrapia 2.193 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAFabrizia 2.698 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAFiladelfia 6.283 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAFilandari (*) 1.839 RESTUCCIA RESTUCCIA REGIONE CALABRIAFilogaso 1.377 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAFrancavilla Angitola 2.354 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAFrancica 1.670 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAGerocarne 2.498 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAJonadi (*) 2.662 RESTUCCIA RESTUCCIA REGIONE CALABRIAJoppolo 2.274 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIALimbadi 3.630 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAMaierato 2.256 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAMileto (*) 7.157 RESTUCCIA RESTUCCIA RESTUCCIAMongiana 881 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAMonterosso Calabro 2.017 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIANardodipace 1.477 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIANicotera 6.778 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAParghelia 1.377 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAPizzo 8.602 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAPizzoni 1.364 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAPolia 1.319 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIARicadi (*) 4.429 RESTUCCIA RESTUCCIA REGIONE CALABRIARombiolo 4.730 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAS. Calogero (*) 4.649 RESTUCCIA RESTUCCIA REGIONE CALABRIASant'Onofrio 3.238 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAS. Costantino Calabro 2.308 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAS. Gregorio D'Ippona 2.338 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAS. Nicola Da Crissa 1.599 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIASerra S. Bruno 7.068 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIASimbario 1.082 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIASorianello 1.589 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIASoriano Calabro 3.068 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIASpadola 819 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIASpilinga 1.609 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAStefanaconi 2.497 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIATropea 6.836 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAVallelonga 759 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAVazzano 1.231 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAVibo Valentia 33.957 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAZaccanopoli 888 COMUNE COMUNE REGIONE CALABRIAZambrone (*) 1.743 RESTUCCIA RESTUCCIA REGIONE CALABRIAZungri (*) 2.182 RESTUCCIA RESTUCCIA RESTUCCIATotale 170.746* Gestione Ditta Restuccia

Tab. 3.2.4 - Dati economici. Importi fatturati ed incassati

Idrico fatturato Idrico incassato Fognario fatturato

Fognario incassato

Depurativo fatturato

Depurativo incassato Totale fatturato Totale incassato

(€/anno) (€/anno) (€/anno) (€/anno) (€/anno) (€/anno) (€/anno) (€/anno)

Acquaro 113.620,52€ 44.113,17€ 20.658,28€ 4.944,56€ 51.645,69€ 12.394,97€ 185.924,48€ 61.452,69€ Arena 36.261,99€ N.P. 5.218,28€ N.P. -€ N.P. 41.480,27€ -€ Briatico 140.844,51€ N.P. 18.075,99€ N.P. 49.063,41€ N.P. 207.983,91€ -€ Brognaturo 12.101,27€ 5.681,03€ 2.804,69€ 774,69€ -€ -€ 14.905,96€ 6.455,71€ Capistrano 38.269,46€ N.P. 4.138,89€ N.P. 11.967,34€ N.P. 54.375,68€ -€ Cessaniti (*) 94.806,64€ 30.708,89€ 2.642,24€ 624,69€ 44.166,36€ 10.426,23€ 141.615,24€ 41.759,82€ Dasà 28.786,15€ 28.827,02€ 3.442,42€ 3.445,60€ 16.140,39€ 16.157,95€ 48.368,97€ 48.430,57€ Dinami 63.551,31€ 52.511,89€ 11.940,48€ 10.054,95€ 28.110,75€ 23.855,69€ 103.602,55€ 86.422,53€ Drapia 88.534,13€ 44.984,94€ 7.359,40€ 3.549,62€ 21.645,23€ 13.574,27€ 117.538,76€ 62.108,83€ Fabrizia 47.460,33€ 41.159,55€ -€ -€ -€ -€ 47.460,33€ 41.159,55€ Filadelfia 56.692,43€ 47.552,16€ 3.849,17€ 3.227,85€ 11.321,08€ 9.494,98€ 71.862,68€ 60.274,99€ Filandari (*) 84.284,22€ 51.491,79€ 7.591,18€ 4.320,68€ 22.207,65€ 12.708,97€ 114.083,04€ 68.521,44€ Filogaso 28.783,18€ 24.424,43€ 3.969,54€ 3.351,24€ 3.969,54€ 3.351,24€ 36.722,25€ 31.126,91€ Francavilla Angitola 58.876,09€ 35.997,56€ 939,95€ 939,95€ 18.341,45€ 18.341,45€ 78.157,49€ 55.278,96€ Francica 85.425,07€ -€ -€ -€ -€ -€ 85.425,07€ -€ Gerocarne 68.172,31€ 18.794,90€ 7.332,66€ 1.529,75€ 17.252,24€ 4.272,65€ 92.757,21€ 24.597,29€ Jonadi (*) 77.984,99€ 30.987,41€ 9.812,68€ 4.338,24€ 30.470,96€ 13.427,88€ 118.268,63€ 48.753,53€ Joppolo 117.752,17€ -€ 1.032,91€ -€ 28.405,13€ -€ 147.190,22€ -€ Limbadi 87.986,13€ 48.656,13€ 15.194,16€ 7.545,81€ 47.979,10€ 23.375,30€ 151.159,40€ 79.577,24€ Maierato 65.393,26€ 21.942,14€ 9.558,07€ 3.640,40€ 26.339,30€ 10.445,44€ 101.290,63€ 36.027,97€ Mileto (*) 174.562,43€ 102.774,92€ 32.020,33€ 9.812,68€ 94.511,61€ 28.921,59€ 301.094,37€ 141.509,19€ Mongiana 17.077,39€ 15.208,85€ -€ -€ -€ -€ 17.077,39€ 15.208,85€ Monterosso Calabro 57.557,57€ -€ 10.284,21€ -€ 25.710,26€ -€ 93.552,04€ -€ Nardodipace 24.733,03€ 15.231,90€ -€ -€ -€ -€ 24.733,03€ 15.231,90€ Nicotera 247.012,72€ 92.176,47€ 11.656,93€ 1.137,75€ 27.116,67€ 2.767,10€ 285.786,32€ 96.081,32€ Parghelia 72.867,26€ 30.022,63€ 7.338,88€ 3.486,44€ 21.584,02€ 9.114,83€ 101.790,16€ 42.623,90€ Pizzo 227.102,63€ -€ -€ -€ -€ -€ 227.102,63€ -€ Pizzoni 39.662,43€ 28.844,10€ 3.522,63€ 2.810,22€ 17.613,17€ 17.482,16€ 60.798,24€ 49.136,48€ Polia 28.968,07€ N.P. 6.407,68€ N.P. 18.846,55€ N.P. 54.222,29€ -€ Ricadi (*) 184.891,57€ 131.735,71€ 13.406,99€ 9.414,73€ 39.250,72€ 27.691,39€ 237.549,28€ 168.841,83€ Rombiolo 141.772,66€ N.P. 8.634,53€ N.P. 43.172,67€ N.P. 193.579,87€ -€ S. Calogero (*) 160.311,47€ 60.813,12€ 17.741,70€ 5.925,65€ 30.457,23€ 16.695,08€ 208.510,41€ 83.433,86€ Sant'Onofrio 132.538,33€ 82.803,53€ 8.263,31€ 2.892,16€ 33.053,24€ 10.705,12€ 173.854,89€ 96.400,81€ S. Costantino Calabro 113.620,52€ -€ -€ -€ -€ -€ 113.620,52€ -€ S. Gregorio D'Ippona 50.713,06€ 11.994,12€ 9.719,38€ 2.297,67€ 28.586,41€ 6.737,18€ 89.018,85€ 21.028,97€ S. Nicola Da Crissa 100.313,92€ 12.693,23€ 5.625,07€ -€ 75.000,90€ -€ 180.939,89€ 12.693,23€ Serra S. Bruno 149.772,50€ -€ -€ -€ -€ -€ 149.772,50€ -€ Simbario N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. -€ -€ Sorianello 26.847,39€ 13.312,87€ 2.102,50€ 1.138,25€ 10.513,00€ 5.388,09€ 39.462,88€ 19.839,21€

COMUNE

Tab. 3.2.4 - Dati economici. Importi fatturati ed incassati

Idrico fatturato Idrico incassato Fognario fatturato

Fognario incassato

Depurativo fatturato

Depurativo incassato Totale fatturato Totale incassato

COMUNESoriano Calabro 127.605,93€ 52.318,12€ 15.371,58€ 6.302,32€ 36.169,33€ 14.829,03€ 179.146,84€ 148.737,29€ Spadola 10.083,30€ 9.573,56€ 3.223,20€ 3.223,20€ 9.480,08€ 9.296,22€ 22.786,58€ 22.092,98€ Spilinga 51.645,69€ 31.607,16€ 5.835,96€ -€ 17.043,08€ 13.272,94€ 74.524,73€ 44.880,10€ Stefanaconi 62.987,59€ 95.882,60€ 3.116,35€ -€ 31.163,53€ -€ 97.267,47€ 95.882,60€ Tropea 270.061,51€ 107.476,43€ 9.229,08€ 15.985,76€ 179.770,38€ 46.901,34€ 459.060,98€ 170.363,53€ Vallelonga 57.171,78€ 13.747,05€ -€ -€ -€ -€ 57.171,78€ 13.747,05€ Vazzano 28.629,02€ 25.788,51€ 6.415,66€ 5.820,58€ 19.021,49€ 17.119,35€ 54.066,18€ 48.728,43€ Vibo Valentia 1.054.914,14€ 437.450,47€ 113.999,27€ 53.984,18€ 438.458,74€ 206.836,99€ 1.607.372,15€ 698.271,64€ Zaccanopoli 12.911,42€ 9.296,22€ 10.329,14€ 7.230,40€ 11.362,05€ 7.746,85€ 34.602,61€ 24.273,47€ Zambrone (*) 103.117,95€ N.P. 6.215,37€ N.P. 18.280,51€ N.P. 127.613,83€ -€ Zungri (*) 82.318,12€ 34.365,27€ 8.268,87€ 2.590,03€ 24.320,21€ 9.770,33€ 114.907,20€ 46.725,64€

TOTALI 5.207.357,58€ ######### 454.289,62€ 186.340,03€ 1.679.511,47€ 623.102,60€ 7.341.158,66€ 2.827.680,33€

N.P. = Dato non pervenuto

Tab. 3.2.5 - Canoni relativi al servizio di fognatura e depurazione

Contat. Idrici

(lire/mc) (€/mc) (lire/mc) (€/mc) (n°) (£/anno) (€/anno)G0001 Acquaro 3010 500 3.510 500 0,26€ 170 0,09€ 1.354 -€ G0002 Arena 1913 500 2.413 0 -€ 170 0,09€ 1.104 L. 30.000 15,49€ G0003 Briatico 4202 30.000 34.202 500 0,26€ 170 0,09€ 3.270 -€ G0004 Brognaturo 761 900 1.661 500 0,26€ 170 0,09€ 444 -€ G0005 Capistrano 1250 3.000 4.250 500 0,26€ 170 0,09€ 580 -€ G0006 Cessaniti (*) 3854 1.500 5.354 500 0,26€ 30 0,02€ 1.927 L. 62.040 32,04€ G0007 Dasà 1347 500 1.847 500 0,26€ 100 0,05€ 760 -€ G0008 Dinami 3542 4.012 7.554 400 0,21€ 170 0,09€ 1.719 -€ G0009 Drapia 2217 2.000 4.217 500 0,26€ 170 0,09€ 1.462 -€ G0010 Fabrizia 2766 700 3.466 400 0,21€ 175 0,09€ 2.035 -€ G0011 Filadelfia 6281 18.500 24.781 500 0,26€ 170 0,09€ 3.000 -€ G0012 Filandari (*) 2096 1.000 3.096 400 0,21€ 120 0,06€ 1.028 L. 77.220 39,88€ G0013 Filogaso 1400 500 1.900 100 0,05€ 100 0,05€ 854 -€ G0014 Francavilla Angitola 2670 3.500 6.170 500 0,26€ 30 0,02€ 1.400 -€ G0015 Francica N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. 1.123 -€ G0016 Gerocarne 2650 1.000 3.650 500 0,26€ 170 0,09€ 1.218 -€ G0017 Jonadi (*) 2524 2.000 4.524 400 0,21€ 170 0,09€ 1.191 L. 64.800 33,47€ G0018 Joppolo 2267 10.000 12.267 450 0,23€ 155 0,08€ 1.274 -€ G0019 Limbadi 3615 500 4.115 500 0,26€ 170 0,09€ 1.817 -€ G0020 Maierato 3015 5.600 8.615 500 0,26€ 170 0,09€ 1.735 -€ G0021 Mileto (*) 7850 4.000 11.850 400 0,21€ 50 0,03€ 3.035 L. 33.480 17,29€ G0022 Mongiana 883 1.200 2.083 80 0,04€ 40 0,02€ 600 -€ G0023 Monterosso Calabro 2029 2.500 4.529 500 0,26€ 200 0,10€ 969 L. 15.000 7,75€ G0024 Nardodipace 1475 537 2.012 - -€ - - 1.039 L. 21.000 10,85€ G0025 Nicotera 7087 20.000 27.087 400 0,21€ 170 0,09€ 4.197 -€ G0026 Parghelia 1400 7.000 8.400 500 0,26€ 170 0,09€ 895 -€ G0027 Pizzo 8750 15.000 23.750 500 0,26€ 170 0,09€ 3.570 -€ G0028 Pizzoni 1395 350 1.745 500 0,26€ 170 0,09€ 997 -€ G0029 Polia 1315 6.000 7.315 500 0,26€ 170 0,09€ 1.123 -€ G0030 Ricadi (*) 4200 50.000 54.200 400 0,21€ 170 0,09€ 2.889 L. 99.750 51,52€ G0031 Rombiolo 5000 2.000 7.000 500 0,26€ N.P. N.P. 2.000 L. 57.600 29,75€ G0032 S. Calogero (*) 4872 2.200 7.072 400 0,21€ 120 0,06€ 2.211 L. 54.288 28,04€ G0033 Sant'Onofrio 3740 500 4.240 500 0,26€ 100 0,05€ 2.200 -€ G0034 S. Costantino Calabro N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. 1.460 -€

Abitanti totali dichiarati

CANONE IDRICOCANONE DEP. CANON FOG.ComuneCodice Gestore

Abitanti residenti dichiarati

Abitanti fluttuanti dichiarati

Tab. 3.2.5 - Canoni relativi al servizio di fognatura e depurazione

Contat. IdriciAbitanti totali

dichiaratiCANONE IDRICOCANONE DEP. CANON FOG.ComuneCodice

Gestore

Abitanti residenti dichiarati

Abitanti fluttuanti dichiarati

G0035 S. Gregorio D'Ippona 2450 300 2.750 500 0,26€ 170 0,09€ 1.070 -€ G0036 S. Nicola Da Crissa 1600 1.000 2.600 400 0,21€ 535 0,28€ 1.000 -€ G0037 Serra S. Bruno N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. 3.363 -€ G0038 Simbario 1000 300 1.300 N.P. N.P. N.P. N.P. 750 -€ G0039 Sorianello 1679 100 1.779 500 0,26€ 170 0,09€ 636 -€ G0040 Soriano Calabro 3063 3.500 6.563 500 0,26€ 170 0,09€ 1.401 -€ G0041 Spadola 839 400 1.239 - -€ - -€ 503 -€ G0042 Spilinga 1658 350 2.008 500 0,26€ 170 0,09€ 850 -€ G0043 Stefanaconi 2680 500 3.180 500 0,26€ 50 0,03€ 1.059 L. 85.890 44,36€ G0044 Tropea 7021 53.000 60.021 500 0,26€ 170 0,09€ 4.460 L. 50.000 25,82€ G0045 Vallelonga 837 1.500 2.337 500 0,26€ 175 0,09€ 535 -€ G0046 Vazzano 1258 1.000 2.258 500 0,26€ 170 0,09€ 958 -€ G0047 Vibo Valentia 35337 10.000 45.337 500 0,26€ 130 0,07€ 15.600 L. 54.000 27,89€ G0048 Zaccanopoli 1050 200 1.250 700 0,36€ 400 0,21€ 400 -€ G0049 Zambrone (*) 2448 20.000 22.448 500 0,26€ 170 0,09€ 1.208 L. 18.000 9,30€ G0050 Zungri (*) 2228 1.200 3.428 500 0,26€ 170 0,09€ 1.139 L. 96.000 49,58€

Totale 166.524 290.849 457.373 91.412

N.P. = Dato non pervenuto

Tab. 3.2.6 - Servizio idrico: n. contatori

COMUNEAcquaroArenaBriaticoBrognaturoCapistranoCessaniti (*)DasàDinamiDrapiaFabriziaFiladelfiaFilandari (*)FilogasoFrancavilla AngitolaFrancicaGerocarneJonadi (*)JoppoloLimbadiMaieratoMileto (*)MongianaMonterosso CalabroNardodipaceNicoteraPargheliaPizzoPizzoniPoliaRicadi (*)RombioloS. Calogero (*)Sant'OnofrioS. Costantino CalabroS. Gregorio D'IpponaS. Nicola Da CrissaSerra S. BrunoSimbarioSorianelloSoriano CalabroSpadolaSpilingaStefanaconiTropeaVallelongaVazzanoVibo ValentiaZaccanopoliZambrone (*)Zungri (*)TOTALE

SI 1.354SI 1.104SI 3.270SI 444SI 580SI 1.927SI 760SI 1.719SI 1.462SI 2.035

SI (SOLO DAL 2000) 3.000SI 1.028SI 854SI 1.400SI 1.123SI 1.218SI 1.191SI 1.274SI 1.817SI 1.735SI 3.035SI 600SI 969SI 1.039SI 4.197SI 895SI 3.570SI 997SI 1.123SI 2.889SI 2.000SI 2.211SI 2.200SI 1.460SI 1.070SI 1.000SI 3.363SI 750SI 636SI 1.401SI 503SI 850SI 1.059SI 4.460

SI 400

SI 535SI 958

91.412

ESISTENZA CONTATORI IDRICI N. CONTATORI

SI 1.208SI 1.139

SI 15.600

Tab. 3.2.7 - Addetti al S.I.I.

Comune Funzionari Operai generici Personale totale

Costi personale €/anno

N° Personale da traferire ente

gestore LSU/LPU

Acquaro 0 1 1 23.911,95€ 0 0Arena 0 2 1Briatico 0 0 0 0 0Brognaturo - 1 1 6.713,94€ 1 0Capistrano - - - 0 0Cessaniti(*) - - - * *Dasà - - - 0 0Dinami 0 0 0Drapia 0,75 1 1,75 44.931,75€ 1 0Fabrizia 0,35 1 1,35 36.169,03€ 1 1Filadelfia 1 1 2 23.093,06€ 3 0Filandari(*) - - - * *Filogaso 1 1 23.240,56€ 1 0Francavilla Angitola 1 1 2 60.224,04€ 1 0Francica 0 0 0Gerocarne - 2 2 49.098,52€ 1 0Jonadi(*) - - - * *Joppolo 0,2 1 1,2 9.296,22€ 0 1Limbadi - 0,6 0,6 16.425,99€ 1 0Maierato 0,2 1 1,2 23.460,73€ 2 0Mileto(*) - - - * *Mongiana 0,2 1 1,2 10.329,14€ 1 0Monterosso Calabro 0,4 1 1,4 35.755,86€ 2 0Nardodipace 0,3 0,4 0,7 14.211,34€ 1 0Nicotera 2,4 0 2,4 53.551,92€ 0 0Parghelia 0 0,6 0,6 11.036,43€ 0 0Pizzo 0 4 4 N.P. 0 0Pizzoni 1,1 0,6 1,7 17.879,58€ 0 0Polia 0 0,9 0,9 20.451,69€ 1 0Ricadi (*) - - - * *Rombiolo - 1 1 23.932,61€ 1 0S. Calogero (*) - - - * *Sant'Onofrio 0,25 0 0,25 6.972,17€ 0 3S. Costantino Calabro 0 0 0S. Gregorio D'Ippona 0,15 1 1,15 36.179,36€ 1 0S. Nicola Da Crissa 0 0,5 0,5 12.490,51€ 1 0Serra S. Bruno 0 0 0Simbario 0,5 1 1,5 26.358,61€ 0 0Sorianello - - - 0 0Soriano Calabro - 1 1 21.778,99€ 0 0Spadola - 0,33 0,33 7.746,85€ 1 0Spilinga - 1 1 17.378,77€ 1 0Stefanaconi 0,2 1,6 1,8 19.367,13€ 3 2Tropea - 6 6 109.720,24€ 0 0Vallelonga 0,6 0,5 1,1 24.454,23€ 1 0Vazzano 0,4 1 1,4 33.427,67€ 1 0Vibo Valentia + (**) 2 3,9 5,9 98.643,27€ 20 (di cui 9 della **) 5Zaccanopoli - 0,7 0,7 20.658,28€ 0 0Zambrone (*) - - - * *Zungri (*) - - - * *(*)Ditta Restuccia 2 9 11 75.851,38€ 11 0(**)Coop. Gestione Tributi 5 4 9 67.139,40€ Totale 19,00 52,63 71,63 1.081.881,24€ 40 13

N.P. = Dato non pervenuto

Tab. 3.2.8 - Mutui residui al 1.01.2003

COMUNE Rateo annuale (2003)

Mutuo residuo (al 1/01/2003)

ACQUARO 41.487,46€ 539.336,98€ ARENA 13.823,86€ 179.710,18€ BRIATICO 24.536,42€ 343.746,10€ CAPISTRANO 9.571,02€ 142.070,94€ CESSANITI 41.183,44€ 376.858,96€ DASA 21.661,84€ 281.603,92€ DINAMI 46.496,64€ 408.835,48€ DRAPIA 36.793,92€ 121.231,04€ FABRIZIA 57.519,70€ 747.756,10€ FILADELFIA 225.180,66€ 2.536.929,20€ FILANDARI 35.768,84€ 233.236,16€ FILOGASO 23.924,40€ 85.030,42€ FRANCAVILLA ANGITOLA 34.419,98€ 228.099,28€ FRANCICA 27.181,00€ 399.959,20€ GEROCARNE 40.006,92€ 231.006,86€ JONADI 34.058,32€ 442.758,16€ JOPPOLO 42.310,48€ 550.036,24€ LIMBADI 19.940,98€ 310.698,64€ MAIERATO 25.368,36€ 344.415,24€ MILETO 44.980,52€ 584.746,76€ MONGIANA 31.943,12€ 258.686,34€ MONTEROSSO CALABRO 8.748,50€ 17.497,00€ NARDODIPACE 18.399,80€ 55.199,40€ NICOTERA 69.234,72€ 900.051,36€ PARGHELIA 18.176,34€ 216.948,00€ PIZZO 21.636,14€ 293.177,06€ POLIA 24.698,84€ 269.861,34€ RICADI 100.061,56€ 1.580.610,24€ ROMBIOLO 38.285,94€ 289.594,80€ SAN CALOGERO 36.839,38€ 320.699,52€ SAN COSTANTINO CALABRO 15.031,62€ 195.411,06€ SAN GREGORIO D IPPONA 2.977,76€ 2.977,76€ SAN NICOLA DA CRISSA 2.189,40€ 39.409,20€ SANT ONOFRIO 34.607,96€ 509.630,52€ SERRA SAN BRUNO 52.238,74€ 710.844,70€ SIMBARIO 2.736,52€ 35.574,76€ SORIANELLO 29.048,62€ 377.632,06€ SORIANO CALABRO 31.333,50€ 247.791,02€ SPADOLA 853,42€ 3.056,30€ SPILINGA 184,38€ 1.475,04€ STEFANACONI 16.622,18€ 35.705,58€ TROPEA 32.704,68€ 425.160,84€ VALLELONGA 20.186,54€ 262.425,02€ VAZZANO 27.441,40€ 412.421,24€ VIBO VALENTIA 20.914,46€ 271.887,98€ ZACCANOPOLI 1.734,04€ 22.542,52€ ZAMBRONE 30.407,12€ 85.987,02€ ZUNGRI 8.177,94€ 102.475,76€ TOTALE 1.543.629€ 17.032.799€ Fonte: Cassa Depositi e Prestiti (anno 2003)

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CAPITOLO 4

CRITICITA ' E PIANO DEGLI INTERVENTI

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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4.1 DEFINIZIONE DELLE CRITICITA’ E DEGLI OBIETTIVI DI PIANO

4.1.1 Definizione delle criticità

La definizione dello stato attuale degli impianti, delle gestioni, della domanda e della risorsa, è basata su una serie di informazioni: • dati ottenuti nella fase di ricognizione, attraverso la compilazione delle schede di

rilevamento; • stato di funzionalità delle opere; • studio idrogeologico della risorsa; • risultati delle previsioni demografiche e delle idroesigenze future; • sopralluoghi diretti ed incontri con gli attuali gestori; • obblighi di legge e politiche di Ambito. Dal confronto tra i vincoli normativi presenti e la situazione attuale evidenziata dalla ricognizione, è possibile individuare, sulla base della letteratura esistente e dell’esperienza acquisita, una serie di indicatori di carattere tecnico-gestionale con cui confrontare lo stato attuale del servizio idrico al fine di determinare le aree critiche, sulle quali sarà data priorità di intervento in fase di elaborazione del Piano. L’impostazione adottata per l’individuazione delle aree critiche si articola in due fasi distinte: • Individuazione di criticità strutturali, funzionali e gestionali di reti ed impianti sulla base

del confronto tra i risultati della ricognizione e i livelli obiettivo di carattere ambientale, di qualità del servizio e di qualità della gestione;

• Individuazione di aree geografiche critiche alle quali sono collegati progetti di intervento definiti sulla base di studi di domanda della risorsa idrica o carenze infrastrutturali, o dei progetti previsti dalle gestioni attuali, in altre parole zone geografiche e/o tematiche dove gli impianti o le gestioni risultano essere carenti da un punto di vista infrastrutturale od organizzativo.

Le criticità analizzate possono essere classificate in tre gruppi distinti: 1. Criticità ambientali e di qualità della risorsa: sono temi collegati alla tutela

dell’ambiente (in particolare dei corpi idrici recettori degli scarichi) o alla tutela della salute umana. La gravità delle criticità evidenziate può essere quindi molto elevata, poiché potenzialmente connessa alla tutela sanitaria dell’utenza.

2. Criticità della qualità del servizio: sono temi correlati al soddisfacimento delle esigenze

dell’utenza, sia a livello quantitativo (estensione del servizio, dotazioni idriche, pressioni, ecc.) che qualitativo (interruzioni del servizio, ecc.).

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3. Criticità gestionali: si tratta di parametri connessi alla valutazione delle attuali gestioni in ordine alla loro capacità di condurre gli impianti, di pianificare le fonti di approvvigionamento e di garantire gli investimenti necessari per il conseguimento degli obiettivi di efficienza/efficacia.

Ciascuna criticità è localizzata geograficamente in funzione del livello di indagine adottato (singolo impianto per le opere maggiori, reti di distribuzione o di raccolta delle acque reflue, bacino idrografico, comune, ambito). Sulla base delle definizioni delle criticità sopra riportate si vuole giungere alla stesura di un elenco di aree critiche. Appare evidente come esista una notevole interconnessione fra le varie tipologie di criticità; ad esempio, il cattivo stato di conservazione di una condotta può provocarne la rottura o intensificare le perdite di rete, e queste dare luogo ad una riduzione di pressione e di portata nei confronti dell’utenza, nonché determinare un degrado della qualità dell’acqua trasportata. Uno stesso indicatore può essere utilizzato per evidenziare criticità di tipologia diversa: ad esempio lo “stato di conservazione” delle opere di acquedotto è insieme indice di qualità del servizio (un cattivo stato di conservazione presuppone numerosi interventi di manutenzione e conseguenti interruzioni del servizio) e di qualità della gestione (un cattivo stato di conservazione è sintomo di scarsa efficienza nella gestione). Per procedere in maniera schematica nella valutazione delle criticità da riscontrare nel territorio dell’Ambito, si prendono in considerazione alcuni parametri facilmente misurabili a partire dai dati raccolti nella ricognizione. La definizione del set di indicatori di riferimento e il loro numero dipende sia dal dettaglio al quale si vuole spingere lo studio che dalle informazioni disponibili dalla fase di ricognizione. Si individuano a questo proposito varie informazioni per tipologia di area critica: • Copertura dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione; • Stato di conservazione delle tubazioni (reti di distribuzione, adduttrici, reti di raccolta

fognaria, collettori); • Stato di conservazione delle opere di acquedotto e fognatura (opere di presa, serbatoi,

sollevamenti); • Protezione di pozzi e sorgenti; • Chimismo della risorsa sotterranea (pozzi e sorgenti): parametri in deroga al D.lgs. 31/01; • Stato di conservazione degli impianti di potabilizzazione e depurazione; • Potenzialità degli impianti di depurazione; • N. linee di trattamento degli impianti di depurazione; • Capacità di compenso dei serbatoi; • Dotazione giornaliera procapite; • Estensione della misura a contatore; • Continuità del servizio; • Presenza del telecontrollo. I parametri considerati sono solo alcuni degli indicatori potenzialmente utilizzabili; tuttavia l’esperienza acquisita nel settore dei servizi idrici evidenzia come attraverso le analisi

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derivanti dall’utilizzo di questi indicatori sia possibile individuare il 95% dei costi di investimento da sostenere per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

4.1.2 Definizione degli obiettivi

Dopo aver analizzato la situazione dell’Ambito in termini di domanda e di risorsa e dalle informazioni ricavate dalla ricognizione delle opere e dopo aver elencato gli indicatori che permettono di rilevare le criticità presenti sul territorio, occorre quantificare gli obiettivi da raggiungere nella durata ventennale del piano. Osservando i risultati di quanto è emerso dalla definizione delle aree critiche, è stato possibile avere un quadro complessivo della situazione attuale, in seguito alla quale, tenendo presente la normativa vigente, sono stati definiti gli obiettivi quantitativi e qualitativi in grado di essere soddisfatti nella durata temporale del Piano. L’operazione che prevede la quantificazione degli obiettivi è una fase molto importante e delicata nella stesura del Piano, in quanto occorre conciliare il raggiungimento dei livelli di servizio imposti dalla normativa, gli obblighi previsti per la tutela dell’ambiente e la situazione oggettiva dell’Ato 4 Vibo Valentia. In altre parole non può risultare sempre immediatamente possibile ottenere quei risultati che sarebbero auspicabili, ma occorre adeguarli alla realtà effettiva e alla concreta possibilità di intervento.

Dal punto di vista gestionale, non si è proceduto ad un’analisi dei livelli di servizio erogati attualmente all’utenza. Tuttavia, in questa sede, sono stati individuati degli indicatori su cui misurare i livelli di servizio e le conseguenze che il raggiungimento di tali obiettivi può avere sull’efficacia e l’efficienza della gestione.

Nella tabella 4.1 sono stati riepilogati gli obiettivi specifici, la variabile obiettivo, l’unità di misura e i valori perseguiti. In particolare: alla voce obiettivo specifico sono state riportate le motivazioni per cui si richiede un

intervento nelle aree critiche individuate; alla voce variabile obiettivo è stata indicata la variabile con cui si misura l’obiettivo

specifico; in alcuni casi tale grandezza non misura direttamente il problema cui si cerca di risolvere ma serve per valutarne le dimensioni;

alla voce valore obiettivo è stata quantificata la situazione desiderata che costituisce

l’obiettivo degli interventi per la durata del Piano. La differenza tra la situazione attuale e il valore obiettivo fornisce la misura degli interventi da realizzarsi e dei relativi costi di investimento per garantire gli standard desiderati. Per poter procedere alla stesura del Piano degli interventi e del Modello gestionale, è indispensabile individuare i nuovi standard cui il servizio dovrà rispondere.

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Per standard si intende l’obiettivo, sia esso di carattere strettamente impiantistico che più tipicamente gestionale, che i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione delle acque dovranno raggiungere una volta che sia dato in gestione il territorio dell’Ambito Ottimale ai sensi della legge 36/94. Essi rappresentano la qualità con cui il servizio è erogato agli utenti e il livello di protezione dell’ambiente che la comunità ha deciso di fissare. Lo stesso rapporto di contratto che legherà l’utente con il gestore sarà basato su tali standard, per cui la tariffa prevista avrà come corrispettivo un servizio con caratteristiche fissate in maniera chiara e possibilmente univoca. Gli standard si riferiscono a diversi aspetti: dotazioni idriche pro-capite, pressione in rete, portata minima all’utenza, qualità delle acque, caratteristiche delle reti fognarie, rapporto con l’utenza, ecc. E’ evidente che il raggiungimento di tali standard andrà in qualche modo cadenzato nel tempo, non essendo pensabile, nella maggior parte della situazioni reali, che ciò avvenga immediatamente con l’individuazione del nuovo soggetto gestore. Il piano degli investimenti ha come compito quello di portare i servizi idrici, in un arco temporale ragionevole, ai livelli minimi fissati dalla legge o dagli Enti di Ambito. Secondo la Legge 36/94 i livelli minimi di servizio che si intendono garantire con la realizzazione del Piano di Ambito, devono essere definiti, in modo esplicito all’interno della Convenzione di gestione stipulata tra l’Ente di Ambito ed il soggetto gestore. Le definizioni di tali livelli sono legati ad obblighi di diversa natura: esistono livelli di standard resi obbligatori dall’attuale normativa (come, per esempio, il

livello di qualità delle acque potabili definito dal D.lgs. 31/01 e dal D.Lgs. 152/99 e s.m.i.). Il raggiungimento e mantenimento di tali livelli, a meno di deroghe temporanee, sono obbligatori indipendentemente dall’intervento dell’Ente di Ambito e dalla Convenzione stessa. esistono livelli previsti da normative e regolamenti i cui tempi di attuazione devono essere

individuati nel programma degli interventi; questo è il caso dei livelli minimi di servizio previsti dal DPCM 4/3/96 per i quali non viene esplicitamente indicato alcun limite temporale di raggiungimento.

esistono poi livelli di servizio previsti dalla Carta del Servizio Idrico Integrato” che il

gestore dovrà raggiungere e mantenere. La Carta del Servizio Idrico Integrato dovrà essere redatta secondo le indicazioni del DPCM 29/04/1999 “Schema generale di riferimento per la predisposizione della carta del servizio idrico integrato”.

esistono infine livelli di servizio che possono essere fissati dall’Ente di Ambito, che

vengono individuati tenendo conto di particolari esigenze degli utenti e tali livelli devono essere “personalizzati” ed individuati in base alle esigenze di ogni singolo ambito.

E’ compito comunque del gestore ottemperare a tutti gli standard previsti dalla normativa ancorchè non indicati esplicitamente in sede di Piano.

Di seguito viene riportata la tabella con l’individuazione e la quantificazione degli obiettivi da raggiungere nei 20 anni del piano.

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Tabella 4.1 - Individuazione e quantificazione degli obiettivi per le criticità ambientali e di servizio

Obiettivo specifico Variabile obiettivo

Unità di misura Valore obiettivo

SERVIZIO DI ACQUEDOTTO Tutela della salute umana attraverso: • Protezione delle fonti di acque sotterranee; • presenza generalizzata degli impianti al fine di

garantire un efficace trattamento delle acque

Esistenza zona di tutela assoluta/protezione igienico-sanitaria

SI Presenza zona di tutela assoluta per tutte le fonti/controlli igienico-sanitari e trattamento di disinfezione per tutte le fonti

Soddisfacimento quantitativo dell’utenza: • estensione del servizio a frazioni ed in generale ai

Comuni con coperture molto al di sotto dello standard previsto;

Copertura del servizio

% serviti su totale residenti

Serviti = 100% residenti

Soddisfacimento quantitativo dell’utenza: • raggiungimento di dotazioni civili adeguate;

Dotaz. civili litri/ab/giorno Dotazione lorda e al netto delle perdite (25%) per classi di popolazione residente*:

Lordo Netto

< 5.000 260 l/ab/g 195 l/ab/g

5.000 – 10.00 280 l/ab/g 210 l/ab/g

10.000 – 50.000 300 l/ab/g 225 l/ab/g

50.000 – 100.000 320 l/ab/g 240 l/ab/g

> 100.000 340 l/ab/g 255 l/ab/g

fluttuanti presenza 90 gg/anno 200 l/ab/g 150 l/ab/g

(*) Saranno prese in considerazione dal gestore situazioni particolari legate al fenomeno del pendolarismo

Raggiungere e garantire adeguate pressioni in rete Carico idraulico al punto di consegna

Giudizio gestore/ATO

Carico idraulico = 5m relativo al solaio di copertura del piano abitabile più elevato; carico idraulico max rapportato al piano stradale non> 70m

Soddisfacimento quantitativo dell’utenza: • raggiungimento di livelli di funzionalità delle condotte

in grado di garantire pressioni di rete adeguate; • corretta conservazione delle reti al fine di limitare le

interruzioni di servizio;

Conservazione delle reti

- Età - giudizio gestore/ATO

Età < 50 anni e stato almeno sufficiente

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Obiettivo specifico Variabile obiettivo

Unità di misura Valore obiettivo

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Sostituzione condotte in cemento amianto

SI Sostituzione di tutte le condotte in cemento amianto nell’orizzonte temporale del Piano

Soddisfacimento quantitativo dell’utenza: • aumento della capacità di compenso per ovviare a

carenze di acqua in caso di interruzioni di servizio degli impianti di alimentazione e di potabilizzazione;

Volumetria serbatoi

mc mc disponibili >= 100% volume medio giorn. erogato

Abbattimento delle perdite: Perdita media reti di distribuzione

l/sec per Km %

0,25 l/s per Km di rete

(20 % di perdite)

Soddisfacimento qualitativo dell’utenza: • Estensione della rete di monitoraggio e telecontrollo

agli impianti per interventi più rapidi;

Copertura rete di telecontrollo

SI Installazione del sistema di telecontrollo a tutti gli impianti e le reti

Soddisfacimento qualitativo dell’utenza: • Corretta conservazione delle opere di presa al fine di

limitare le interruzioni di servizio;

Conservazione delle opere di presa

- Età - giudizio gestore/ATO

Pozzi: Età < 40 anni e stato almeno sufficiente; sorgenti: Età < 40 anni e stato almeno sufficiente

Soddisfacimento qualitativo dell’utenza: • Corretta conservazione degli impianti di disinfezione al

fine di limitare le interruzioni di servizio;

Conservazione degli impianti di disinfezione

- Età - giudizio gestore/ATO

Età < 10 anni e stato di conservazione almeno sufficiente

Soddisfacimento qualitativo dell’utenza: • Corretta conservazione dei serbatoi al fine di limitare le

interruzioni di servizio;

Conservazione dei serbatoi

- Età - giudizio gestore/ATO

Età < 50 anni e stato almeno sufficiente

Soddisfacimento qualitativo dell’utenza: • Corretta conservazione degli impianti di pompaggio al

fine di limitare le interruzioni di servizio;

Conservazione dei pompaggi

- Età - giudizio gestore/ATO

Età < 40 anni per le opere civili e di 10 per quelle elettromeccaniche e stato almeno sufficiente

Miglioramento qualitativo della gestione: estensione della misura a contatore per utenza

Misurazione dei volumi erogati

N. Contatori Ciascuna utenza dotata di un contatore

SERVIZIO DI FOGNATURA Soddisfacimento quantitativo dell’utenza: • Estensione del servizio a frazioni ed in generale ai

Comuni con coperture molto al di sotto dello standard previsto dal D.Lgs. 152/99;

copertura del servizio di fognatura

% serviti su totale residenti

Estensione servizio fognatura:

serviti = 100% dei residenti;

graduazione secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria:

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Obiettivo specifico Variabile obiettivo

Unità di misura Valore obiettivo

ab. eq. tra 2.000 e 15.000: 100% entro il 31/12/2005;

ab. eq. > 15.000: 100% entro il 31/12/2000;

ab. eq. > 10.000 in aree sensibili: 100%

Miglioramento qualitativo della gestione: • Raggiungimento di livelli di funzionalità delle condotte

in grado di garantire adeguatamente, per la durata del piano, il servizio a cui sono destinate;

Conservazione delle reti

- Età

- giudizio gestore/ATO

Età < 50 anni e stato almeno sufficiente

Miglioramento qualitativo della gestione: • Raggiungimento di livelli di funzionalità dei

sollevamenti in grado di garantire adeguatamente, per la durata del piano, il servizio a cui sono destinati;

Conservazione dei pompaggi

- Età

- giudizio gestore/ATO

Età < 40 anni per le opere civili e di 10 per quelle elettromeccaniche e stato almeno sufficiente

SERVIZIO DI DEPURAZIONE

Soddisfacimento quali-quantitativo dell’utenza:

copertura del servizio di depurazione

% serviti su totali residenti

100% abitanti serviti dal servizio di fognatura

Soddisfacimento quali-quantitativo dell’utenza: • Adeguamento degli scarichi;

livelli di trattamento

Abitanti equivalenti trattati

Estensione servizio depurazione: ab. eq. < 2.000 in acque dolci e < 10.000 in acque marine: trattamento appropriato; eq. > 2.000 in acque dolci e > 10.000 in acque marine: trattamento secondario secondo cadenze temporali di legge;

dove possibile trattamenti terziari al fine del riutilizzo irriguo delle acque reflue

Tutela dell’ambiente attraverso: • Miglioramento qualitativo degli effluenti dei depuratori

Qualità effluente dei depuratori

Limiti allo scarico Rispetto della qualità del corpo idrico recettore (D. Lgs. 152/99 e successive modifiche ed integrazioni)

Miglioramento qualitativo della gestione: • Raggiungimento di livelli di funzionalità degli impianti

Conservazione degli impianti

- Età

- giudizio Età < 25 anni e stato almeno sufficiente

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Obiettivo specifico Variabile obiettivo

Unità di misura Valore obiettivo

in grado di garantire adeguatamente, per la durata del piano, il servizio a cui sono destinati;

gestore/ATO

Miglioramento qualitativo e abbassamento costi della gestione: • Completamento della realizzazione degli schemi di

collettamento comprensoriale;

Grado di sfruttamento degli impianti

A.E. attuali/A.E. progetto negli impianti

90% <A.E. attuali / A.E. progetto > 100%

Miglioramento qualitativo e abbassamento costi della gestione: • Estensione della rete di monitoraggio e telecontrollo

sugli impianti di depurazione

Esistenza sistema di telecontrollo

SI Installazione del sistema di monitoraggio e telecontrollo a tutti gli impianti

ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO

Miglioramento qualitativo e abbassamento costi della gestione

Controllo della qualità dell’acqua

SI Utilizzo di un laboratorio di analisi autorizzato

Miglioramento qualitativo e abbassamento costi della gestione: • Raggiungimento di livelli di funzionalità del servizio di

segnalazione dei guasti, in modo di garantire un’adeguata operatività;

segnalazione di guasti

- ore Presenza del servizio 24 ore su 24

Miglioramento qualitativo e abbassamento costi della gestione: • Individuazione dei tempi massimi di intervento in

modo da garantire una risposta adeguata in caso di pericolo;

tempi massimi di intervento

- ore Prestazione di primo intervento con sopralluogo entro 2 ore dalla segnalazione; riparazione di guasti ordinari entro 7 ore dalla segnalazione per gli impianti, entro 12 ore per le tubazioni sino a 300 mm di DN, e entro 24 ore per le tubazioni di diametro superiore

Miglioramento qualitativo e abbassamento costi della gestione: • Consentire all’utente, attraverso una struttura ad hoc,

risposte alle richieste telefoniche di informazioni (la risposta automatica è ammassa solo di “ripiego”;

• Garantire la possibilità di effettuare pratiche per via

telefonica nei giorni feriali e il sabato;

informazioni telefoniche

pratiche telefoniche

SI

SI

Presenza di un operatore per almeno 10 ore nei giorni feriali e 5 ore il sabato;

Almeno 10 ore nei giorni feriali e 5 ore il sabato;

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Obiettivo specifico Variabile obiettivo

Unità di misura Valore obiettivo

Miglioramento qualitativo della gestione: • Garantire al pubblico un livello accettabile di accesso

agli uffici nei giorni feriali e il sabato;

• Garantire ad utenti particolari (es. portatori di handicap) facilitazioni di accesso al servizio;

• Identificare il tempo massimo di attesa degli utenti agli sportelli, attraverso la presenza di punti di contatto con l’utenza adeguatamente dimensionati;

accesso agli sportelli

facilitazioni di accesso al servizio

attesa massima agli sportelli

- ore

SI

- minuti

8 ore nei giorni feriali e 4 ore il sabato;

Istituzione numero verde/numero unico/altro* (*possibilità di garantire in ogni comune un collegamento telematico con il centro operativo al fine di ridurre al minimo gli spostamenti degli utenti

<= 30 minuti

Miglioramento qualitativo e abbassamento costi della gestione: • consentire all’utente l’acquisizione di preventivi entro

un tempo adeguato dalla richiesta documentabile;

Tempo massimo di preventivazione

giorni

- Immediato per prestazioni standard (attacchi, cambi, spostamenti del contatore o allacciamenti a tubazioni stradali esistenti);

- 15 giorni per altre richieste; Miglioramento qualitativo e abbassamento costi della gestione: • consentire gli allacciamenti di nuova utenza idrica

entro un tempo prestabilito dalla data di accettazione del preventivo da parte dell’utente;

• consentire la riattivazione della fornitura idrica entro un tempo prestabilito dalla definizione del contratto;

• consentire la cessazione della fornitura entro il un tempo prestabilito dalla richiesta dell’utente;

• consentire l’allacciamento alla fognatura pubblica entro un tempo prestabilito dalla richiesta documentabile dell’utente;

Allacciamento e attivazione nuova utenza idrica

riattivazione della fornitura idrica

Cessazione della fornitura

Autorizzazione di allacciamento

giorni

giorni

giorni

giorni

Entro 5 giorni

Entro 7 giorni

Entro 7 giorni

Entro 7 giorni

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Obiettivo specifico Variabile obiettivo

Unità di misura Valore obiettivo

dell’utente;

• prevedere il preavviso minimo in caso di sospensione della fornitura per morosità dell’utente;

• prevedere il tempo massimo di ripristino della fornitura in sospensione per morosità;

alla fogna pubblica

Preavviso sospensione fornitura per morosità

Ripristino fornitura sospesa

giorni

giorni

>=60 giorni

<= 2 giorni

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4.2 IL PIANO DEGLI INTERVENTI NEL SETTORE ACQUEDOTTO

4.2.1 Premessa

Il servizio di acquedotto è svolto all’interno dell’Ambito secondo modalità e soluzioni impiantistiche differenziate, sia per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico che la distribuzione dell’acqua all’utenza. Tali differenziazioni trovano spiegazione, in primo luogo, nelle diverse forme di gestione, con evidenti diseguali capacità di programmazione e intervento sul territorio. Ciò ha comportato, per questo studio, una difformità nella quantità e nella qualità dei dati in origine che ha reso necessario un’attenta validazione degli stessi. In talune circostanze le informazioni disponibili sono rimaste incomplete e frammentarie, e hanno richiesto un lavoro di interpretazione che può contenere ancora margini di incertezza. L'analisi di seguito formulata ha avuto quindi come prima esigenza quella di ricondurre ad un’omogeneità di approccio le eterogeneità presenti, salvaguardando ovviamente gli aspetti specifici e caratteristici di ciascun sottosistema. Si è cercato, ove possibile, di tenere come punto di riferimento la programmazione degli interventi già previsti, confrontandola con gli standard di servizio prefissati. A quanto premesso deve sommarsi una parziale indeterminatezza dovuta all’attuale momento di transizione per ciò che concerne la gestione delle grandi infrastrutture acquedottistiche, passate, come già accennato nella Premessa al Piano, dalla competenza regionale alla società mista denominata Sorical, così come delineato nella Legge Regionale n. 10 del 3 ottobre 1997. In tale legge si autorizza la Giunta Regionale “a costituire una società mista a prevalente capitale pubblico, al fine di garantire su tutto il territorio regionale un equilibrio del bilancio idrico e la priorità negli usi della risorsa”, e a cui si affidava la gestione di tutte le opere idriche regionali. Tale società dovrà “curare la realizzazione e la gestione delle ulteriori opere idriche di integrazione e le necessarie riconversioni, ivi compresi l’esecuzione ed il completamento di invasi, di adduttori e di ogni altra opera diversa da quelle espressamente indicate nell’art. 27 della Legge Galli.” I documenti programmatici esistenti, e disponibili al pubblico, relativi a questo nuovo assetto organizzativo, non sono nella maggior parte dei casi esaurienti; non potendo disporre di piani di sviluppo e relativi costi di investimento dettagliati in ogni loro parte, non è materialmente possibile avere ad oggi un quadro completo e definitivo della situazione dell’ambito. Tale indeterminazione comporta, ai fini della predisposizione del Piano d’Ambito, la necessità dell’assunzione di alcune ipotesi, di carattere economico e gestionale, che potrebbero, al loro variare, comportare ripercussioni sul piano degli interventi, sui costi di gestione, ribaltandosi in maniera proporzionale sul piano economico finanziario e la tariffa da esso scaturente.

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Risulta quindi necessario evidenziare in tale contesto le assunzioni che i tecnici preposti all’elaborazione del Piano hanno effettuato:

• La gestione delle grandi infrastrutture di competenza regionale, e i relativi interventi di completamento (rif. Art. 10 L.R. 10/97) , non sono stati considerati di pertinenza dell’ATO, mantenendo in ogni caso valida l’ipotesi di una gestione “superambito” degli stessi. Un eventuale trasferimento, anche parziale, di tali competenze ai singoli ATO comporterebbe una ridefinizione degli interventi complessivi, una variazione dei costi operativi, dipendenti dall’applicazione o meno di una voce relativa all’acquisto dell’acqua “grezza”, nonché una ridefinizione della struttura stessa del soggetto gestore, sia da un punto di vista di solidità economica che di staff (per numero e competenze) adibito al servizio idrico integrato.

• Sulla base della prima ipotesi, e quindi della gestione separata del servizio di

adduzione (a meno dei piccoli schemi acquedottistici già di competenza comunale) e di distribuzione, è necessario sottolineare la difficoltà operativa in cui potrà trovarsi il futuro soggetto gestore dell’ATO, che dovrà garantire elevati livelli di servizio, relativi in particolare alla continuità, alla dotazione minima e alla qualità dell’acqua, senza avere il controllo delle risorse, né tantomeno di buona parte dei serbatoi di compenso.

Sarebbe inoltre ipotizzabile ai fini dell’ottimizzazione del servizio, il trasferimento da parte della Regione agli ATO almeno dei principali serbatoi e di tutti i piccoli schemi acquedottistici di carattere locale, attualmente in fase di passaggio di competenza dalla Regione alla Società mista. In ogni caso, nel computo delle capacità di compenso attualmente disponibili per ogni comune, nell’ottica del raggiungimento dell’obiettivo di assicurare almeno una disponibilità pari alla portata media giornaliera, sono stati tenuti in considerazione anche i serbatoi regionali, evitando così la realizzazione di un numero sconsiderato di infrastrutture di accumulo. In considerazione di quanto precedentemente detto in merito alla titolarità e alla gestione di tali opere, non sono stati considerati nei costi operativi dell’ambito quelli relativi alla manutenzione ordinaria e/o straordinaria di tali opere, né contabilizzato il personale necessario per la loro gestione.

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4.2.2 Criteri utilizzati per il raggiungimento degli obiettivi di piano

Sulla base dello stato degli impianti rilevato nella fase di ricognizione, si è ipotizzato un piano di interventi volto al conseguimento e al mantenimento degli standard di servizio attraverso il raggiungimento degli obiettivi descritti nel paragrafo 4.1. In particolare, gli interventi sulle opere possono essere distinti in due tipologie prevalenti: - Interventi di “raggiungimento degli standard”; - Interventi di “mantenimento degli standard”. Nel primo gruppo rientrano quegli interventi che hanno lo scopo di adeguare ai livelli di servizio le opere idrauliche esistenti, attraverso la ricostruzione di quelle oramai al di là della propria durata funzionale o in cattivo stato di conservazione, così come la costruzione di nuove opere necessarie per il raggiungimento degli standard prefissati. Gli interventi di mantenimento degli standard hanno invece lo scopo di mantenere in stato di efficienza le opere esistenti, attraverso un’adeguata manutenzione programmata. L’individuazione degli interventi da eseguire è stata principalmente basata sulle indicazioni fornite direttamente dai comuni/gestori, e dall’analisi dei parametri tecnici rilevati (anno di messa in opera, tecnologia dell’impianto, volumetria dei serbatoi, ...). In altri termini gli interventi definiti nel Piano sono il risultato congiunto di una programmazione a livello generale svolta su scala di ATO, e di una risposta ad esigenze prettamente locali evidenziate a scala di singolo comune. E’ stata inoltre analizzata tutta la progettualità presentata dai comuni nell’Ambito del bando pubblicato dalla Provincia di Vibo Valentia per l’assegnazione dei fondi del POR Calabria 2000/2002, Misura 1.2 “Programmi di Ambito Territoriale Ottimale”, Azione 1.2.b “Interventi di recupero, ammodernamento ed ampliamento delle reti idriche”. Dei 47 progetti presentati, i primi otto della graduatoria finale pubblicata dalla Provincia di Vibo non sono stati inseriti nella programmazione di Piano in quanto già in fase di appalto o esecuzione dei lavori, al momento della elaborazione del presente documento. I rimanenti sono stati invece inseriti nel Piano degli Interventi del settore idrico, dopo opportuna rimodulazione dei costi sulla base dei criteri utilizzati per gli altri interventi. Nella predisposizione del piano finanziario, sono stati però decurtati dal valore degli investimenti complessivi relativi alle reti idriche 6,4 milioni di Euro, che non graveranno quindi sulla tariffa d’ambito, poiché si tiene conto del finanziamento pubblico, relativo alla misura 1.2.b del POR, per il periodo 2003-2006. Il dettaglio degli interventi per i quali si prevede la copertura finanziaria dai suddetti fondi POR è riportato nell’Allegato 4 (Programma triennale degli interventi). Nella definizione delle criticità e degli interventi relativi alle nuove opere, si è sostanzialmente seguita la traccia indicata dagli attuali gestori, consistenti nella maggior parte dei casi nelle amministrazioni comunali. Si ritiene infatti che, soprattutto nel primo periodo di applicazione del piano, deve essere data priorità agli interventi che gli attuali gestori hanno identificato come urgenti per soddisfare il fabbisogno infrastrutturale e le carenze del servizio.

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A tal fine è stata condotta una analisi conoscitiva con il coinvolgimento di ogni comune; tale indagine ha consentito di acquisire quanto di loro conoscenza in relazione ai fabbisogni precipui nei tre segmenti del servizio idrico integrato. Più specificatamente sono state richieste tutte le informazioni disponibili relative a:

• Localizzazione di aree non servite da reti idriche e fognarie e loro carico demografico; • Localizzazione di scarichi non collettati; • Carenze depurative; • Necessità di interventi di ripristino e/o adeguamento delle infrastrutture esistenti; • Eventuali progetti esistenti presso i singoli comuni.

L’analisi puntuale dei fabbisogni ha permesso di individuare un primo livello di interventi necessari a sanare le criticità evidenziate, interventi solitamente a scala comunale, volti essenzialmente al superamento di situazioni critiche locali.

In relazione alla richiesta di realizzazione di nuove infrastrutture di approvvigionamento, è stata valutata l’attuale disponibilità idrica comunale, calcolata come sommatoria dell’acqua prodotta tramite risorse proprie e di quella attualmente fornita dalla Regione, e solo nei casi in cui l’offerta risultava sottodimensionata rispetto alla domanda massima, sulla base delle dotazioni procapite fissate negli obiettivi di piano, tali interventi sono stati inseriti all’interno del Piano d’Ambito. Tale criterio di selezione concorda con le ipotesi fissate nell’analisi delle disponibilità idropotabili a lungo termine, che prevedono la progressiva dismissione delle fonti di alimentazione di più modesta entità (che verranno eventualmente considerate come risorse di emergenza alternative), principalmente a carattere locale, e, all’orizzonte temporale di piano, una riduzione complessiva dei prelievi da pozzi e sorgenti, in considerazione del fatto che tali risorse presentano spesso non elevata affidabilità, costi di gestione elevati, e che lo sfruttamento delle falde sotterranee presenta puntuali problematiche di inquinamento. Tutti gli interventi identificati a scala comunale hanno subito una parziale rimodulazione, sia per tener conto della programmazione a livello intercomunale, sia per uniformare i costi relativi ad ogni singola categoria di opera in maniera omogenea su tutto l’ambito. Per poter giungere invece ad una stima soddisfacente degli investimenti necessari sulle opere esistenti, si è cercato di schematizzare le varie componenti acquedottistiche secondo la loro tipologia prevalente e la durata media della vita delle stesse. Per ciascun gestore è stata effettuata la seguente suddivisione: - Adduzioni e reti di distribuzione; - Serbatoi; - Impianti di potabilizzazione; - Opere di presa; - Impianti di sollevamento. - Altro (contatori, aree di protezione, telecontrollo, ecc.) All’interno di ciascuna categoria sono state fatte ulteriori suddivisioni:

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Le reti di adduzione e distribuzione sono state suddivise per diametro, materiale, anno di messa in opera, lunghezza e popolazione servita. I serbatoi sono stati censiti ciascuno con la rispettiva volumetria e tipologia (pensili, seminterrati o interrati). Gli impianti di potabilizzazione, essendo unicamente presenti piccoli impianti di disinfezione, sono stati distinti in base al tipo di trattamento operato e alla tipologia di fonte trattata. Le opere di presa sono state suddivise in sorgenti e pozzi: le prime sono state distinte in funzione della portata derivata; i pozzi invece sono stati classificati in base alla loro profondità e al loro diametro. Gli impianti di sollevamento sono stati, infine, suddivisi in base alla potenza. In questo modo è stato possibile procedere ad un’analitica stima del valore di ricostruzione delle opere basata sull’insieme dei dati precedentemente indicati. La valutazione dei costi di investimento è stata effettuata ricorrendo a curve di costo medie, già utilizzate in altre realtà (Regione Lombardia), funzione di parametri dimensionali degli impianti, con opportune correzioni per adattarle alla realtà regionale locale, nei casi in cui risultavano disponibili informazioni dettagliate ricavate da un campione esaustivo di interventi realizzati negli ultimi anni per le singole infrastrutture di interesse. Per la valutazione dei costi di ricostruzione, è stato considerato un valore medio pari circa all’80 % del relativo costo di costruzione dell’opera a nuovo. Tale riduzione è stata introdotta valutando, in alcuni casi, la possibilità di riutilizzare parti già esistenti dell’impianto o sfruttando tecniche di ricostruzione non distruttive. Un tipico esempio è quello delle reti in cui è talvolta possibile operare con tecniche che non prevedono la sostituzione totale ma un selezionato intervento di ripristino.

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4.2.3 Interventi di mantenimento della capacità produttiva degli impianti attuali

a) Situazione attuale

Le strutture impiantistiche censite presentano caratteristiche molto differenziate che comportano disomogenee esigenze di intervento quindi di investimento. Per quanto riguarda lo stato di conservazione delle reti di distribuzione idrica, la ricognizione ha evidenziato situazioni di grossa inefficienza legate sia alla vetustà delle tubazioni che al loro mediocre stato di conservazione. A livello di Ambito il 24% delle tubazioni, rispetto ai dati forniti e riportati nell’Allegato 1 “Rappresentazione ed analisi dei risultati della ricognizione”, presenta già oggi un’età maggiore di 30 anni o uno stato di conservazione mediocre; tale dato è in parte confermato anche dai valori delle perdite, anche se è già stato precedentemente evidenziato come le perdite lorde non rappresentino solamente le “perdite di rete”. Rispetto al totale dei serbatoi censiti, la capacità totale risultante è di circa 68.320 mc a livello dell’intero Ambito (che rappresenta il 62% circa del volume medio giornaliero immesso nelle reti di distribuzione dell’ATO), dei quali circa 42.000 mc sono relativi ai serbatoi regionali e 26.000 circa ai serbatoi comunali. I serbatoi interni alle reti di distribuzione dei gestori locali sono 85 e presentano per ciascun comune volumetrie variabili da pochi metri cubi ai 3200 mc, con capacità normalmente inferiori ai 500 mc. Il volume complessivo dei serbatoi gestiti dai comuni è pari a 21.400 mc. I serbatoi regionali hanno invece volumetrie comprese tra i 50 e i 1000 mc, con 5 accumuli con volumetria superiore ai 1.000 mc. La potabilizzazione della risorsa prodotta dai gestori locali (esclusa quindi quella fornita dalla Regione) è legata alla presenza non generalizzata di semplici disinfezioni con ipoclorito di sodio; è completamente assente qualsiasi tipologia di potabilizzazione della risorsa all’interno dell’ATO.

b) Interventi previsti

L’individuazione degli interventi sulle opere esistenti ha preso come base di riferimento prevalente la loro età e il loro stato di conservazione; tale dato è stato poi confrontato con la loro durata funzionale prevista, secondo quanto indicato in tabella 4.3.

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Tabella 4.3 - Durata funzionale delle opere

Categoria delle opere Durata funzionale [anni] (*) Reti idriche 50 Serbatoi 50 Pozzi ed opere di presa in generale, opere civili di acquedotti; 40 Impianti di disinfezione; 10 Opere elettromeccaniche. 10

(*) La durata funzionale delle opere ha evidentemente un valore indicativo medio basato su di una manutenzione corretta delle opere.

La valutazione dei costi di investimento è stata effettuata ricorrendo a curve di costo medie in funzione di parametri dimensionali caratteristici degli impianti. Anche in questo caso per definire tali curve sono stati utilizzati parametri desunti da altre realtà (Regione Lombardia) con opportuni aggiornamenti e correzioni per adattarle alla realtà locale. Per quanto riguarda le reti di adduzione e distribuzione, è stato previsto di sostituire tutte quelle tubazioni la cui età funzionale risultava maggiore di 30 anni o quelle con uno stato di conservazione insufficiente, indipendentemente dall’età della messa in posa. Per quanto riguarda i materiali delle tubazioni esistenti, essi sono risultati molto variabili: largamente diffuso è l’utilizzo di acciaio e ghisa, mentre sono presenti in misura subordinata i materiali plastici e il cemento-amianto. Oggi le tubazioni in cemento-amianto non sono più utilizzate e sono in corso valutazioni sulla necessità del loro controllo e sostituzione, diventando quest’ultima obbligatoria nel caso in cui queste determinino alterazioni dei parametri qualitativi dell’acqua distribuita; per questo motivo è stato ritenuto opportuno prevedere una loro sistematica sostituzione anche in virtù della loro limitata estensione e del loro cattivo stato di conservazione. Nella stima dei costi sono state identificate condizioni di cantiere standard in aree a forte urbanizzazione con normale accessibilità, normale incidenza per rallentamenti e costi dovuti a vicinanze di altri servizi, presenza di acqua, di manufatti o di roccia da demolire. Le profondità di posa delle condotte sono state considerate comprese tra 1 e 1.5 metri con rinterri e ripristini completi della superficie del suolo e maggiorazioni dovute alle opere accessorie. Per quanto riguarda i serbatoi è stata loro attribuita sia la funzione di accumulare i volumi d’acqua necessari ad assicurare un adeguato rifornimento idrico nei periodi di carente fornitura, sia di compenso delle fluttuazioni dei consumi. E’ stata prevista la loro sostituzione qualora l’età dell’opera risultava maggiore di 50 anni, oppure veniva evidenziato uno stato di conservazione o una funzionalità non sufficienti. Per quanto riguarda la potabilizzazione è stato previsto di continuare con le modalità attualmente in uso in considerazione della qualità dell’acqua e quindi unicamente con piccoli sistemi di disinfezione con ipoclorito di sodio. A causa della loro breve durata funzionale, è stata prevista la sostituzione degli stessi due volte nell’arco dei 20 anni dello schema di piano.

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Per quanto riguarda le opere di captazione, quelle da sorgente sono state valutate con costi di ricostruzione in funzione della portata captata, comprensivi di tutte le opere civili ed idrauliche, dei manufatti di presa e regolazione, escludendo i costi degli eventuali impianti di sollevamento e delle condotte adduttrici valutati separatamente. I pozzi, che rappresentano la quota parte più consistente come valore delle opere di presa attuali, sono stati valutati con costi dipendenti linearmente dallo sviluppo in profondità. Per quanto riguarda i sollevamenti, operata la distinzione fra impianti in pozzo e fuori pozzo, è stata adottata, per gli impianti fuori pozzo, una curva di costo di tipo polinomiale relativa all’impianto completo di tutte le opere accessorie civili ed elettromeccaniche che vede il costo per KW di potenza idraulica utile decrescere all’aumentare della potenza installata. In relazione invece all’età media di vita dei contatori, a causa della loro non lunga durata funzionale, è stata prevista la sostituzione dell’intero parco nell’arco dei 20 anni di durata di piano, includendo nella sostituzione sia quelli attualmente esistenti che quelli installati alle nuove utenze. I costi sono stati valutati considerando il costo a lavoro finito, comprensivo cioè di materiali, manodopera, spese generali, ecc. Sono stati esclusi dai costi di investimento i nuovi allacci in quanto tale voce sarà imputata direttamente all’utente. Per il costo del sistema di telecontrollo è stata considerata una sostituzione parziale, pari a circa un terzo dell’intera strumentazione, nell’arco di applicazione del piano. Oltre ai costi di ricostruzione sopra citati, sono stati calcolati i costi di mantenimento degli standard degli impianti attraverso una adeguata manutenzione programmata, considerando un costo annuo di manutenzione proporzionato alla tipologia ed al valore dell’opera.

4.2.4 Interventi di carattere generale per il raggiungimento degli standard

a. Estensione della copertura del servizio di acquedotto nelle aree attualmente sprovviste

Al fine di garantire una copertura totale del servizio per i centri e i nuclei come individuato negli obiettivi di Piano, è stata considerata, nell’arco dei 20 anni, la realizzazione di ulteriori 120 Km – circa - di rete di distribuzione, relativi principalmente alle aree di nuova urbanizzazione. Tale stima è stata realizzata sulla base delle necessità evidenziate da ogni singolo comune. In alcuni casi è stato possibile localizzare geograficamente l’area scoperta, e la popolazione gravante sull’area che beneficierà del servizio.

b. Trattamento dell’acqua prima della distribuzione

Al fine di garantire una qualità dell’acqua sempre in linea con gli obiettivi prefissati, si è ipotizzato l’inserimento di impianti di disinfezione in tutti serbatoi comunali i cui nodi di valle corrispondono a reti di distribuzione cittadine, per un numero totale di 103 impianti di disinfezione da realizzare.

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Il costo unitario utilizzato è di 10.330 Euro (20.000.000 di Lire) per un impianto finito e attivato.

c. Capacità di compenso dei serbatoi

Oltre agli interventi per il mantenimento in efficienza dei serbatoi esistenti, è stata inoltre prevista, per ciascun comune, una riserva minima e una capacità di compenso pari, in totale, al fabbisogno medio giornaliero . Il calcolo è stato condotto sulle previsioni di consumo al 2020, differenziato per i diversi centri serviti in funzione della popolazione e della loro vocazione turistica. L’analisi della capacità di compenso ha permesso di identificare quei casi in cui non appare sufficiente la volumetria dei serbatoi esistenti nella rete di distribuzione al fine di effettuare una corretta regolazione dei volumi attualmente prodotti. d. Estensione della misura a contatore per utenza Per quanto riguarda i contatori, si deve tenere presente che il controllo e la misurazione dei volumi di acqua erogata all’utenza e la relativa fatturazione è uno dei presupposti su cui si basa il corretto funzionamento del SII. Alcuni comuni non hanno sistemi certi di contabilizzazione del consumo delle utenze per la parziale assenza dei contatori; altri ne dispongono di un certo numero, a volte non a norma ma a volte nuovi, per i quali però manca un servizio di letturazione, per cui la fatturazione continua ad avvenire a ‘forfait’. Sono inoltre diffusi i fenomeni di abusivismo, ovvero di consumatori non certificati. In una situazione così eterogenea, è stata operata una stima del numero complessivo di contatori mancanti, sia come integrazione del parco contatori per quelle utenze già censite ma mancanti degli strumenti di misura, sia per i consumatori attualmente non registrati, ovvero “abusivi”. Per quanto riguarda la cosiddette ‘’ utenze abusive ’’ , che si approvvigionano dall’acquedotto pubblico senza che risultino definite come utenze e quindi senza ricevere alcuna fatturazione dei volumi consumati, è stata svolta un’indagine che ha permesso di identificare il loro numero, anche se in via approssimativa. Per far ciò si è ricorsi al calcolo del rapporto tra le utenze ed i relativi abitanti serviti in aree dove si presuppone esista un controllo maggiore nella fatturazione: tale rapporto è stato riapplicato alle rimanenti gestioni e confrontato con il numero di utenze dichiarate. Tale verifica ha permesso di individuare circa 5000 utenze che dovranno essere regolarizzate con l’installazione del contatore di misura dei volumi erogati, considerando in questo numero sia gli utenti attualmente senza contatori che quelli abusivi. Tali costi saranno però direttamente imputati all’utente, e non incidono sulla tariffa.

d. Protezione di pozzi e sorgenti

In ottemperanza a quanto prescritto nel Decreto Legislativo n. 152/99 e s.m.i., per le captazioni e le derivazioni dovrà essere prevista una zona di tutela assoluta, adeguatamente protetta e adibita esclusivamente ad opere di presa e ad infrastrutture di servizio.

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Per tutte le opere di presa che sono risultate prive di una protezione che ne garantisse la tutela assoluta, è stata prevista una recinzione che delimita la presa e le opere di captazione e conduzione in superficie, dove possibile, per un raggio di 10 metri dal punto di captazione includendo, nel costo totale, sia il costo della recinzione che eventuali oneri di esproprio. Sempre il D.Lgs. n. 152/99 individua come “zona di rispetto” quella porzione di territorio circostante la zona di tutela assoluta che deve essere sottoposta a vincoli e limitazioni d’uso tali da tutelare qualitativamente e quantitativamente la risorsa idrica trattata. A questo scopo sono stati considerati gli oneri per le servitù per una fascia di 200 m dal punto di captazione secondo i correnti prezzi di mercato in uso nella Regione Calabria.

e. Sistema di monitoraggio

E’ stata prevista l’estensione del monitoraggio per le principali reti ed impianti. Per la determinazione del costo è stato ricavato un costo per abitante residente.

4.2.5 Individuazione delle priorità di intervento

Nonostante il presente studio si prefigga come obiettivo quello di un orizzonte temporale di lungo termine tipico delle grandi programmazioni nel settore dei servizi idrici, è stato scelto di individuare gli interventi previsti anche nel breve periodo secondo una priorità di intervento frutto dell’analisi delle criticità esistenti. Ciò permette di valutare le necessità strutturali e gestionali sostanzialmente sulla base delle attuali carenze. D’altra parte l’inserimento della pianificazione di breve periodo in una più ampia pianificazione che tenga conto dell’evoluzione del servizio risulta essere fondamentale soprattutto in riferimento al raggiungimento degli standard obiettivo del servizio. Il poter collocare gli interventi di breve termine all’interno di una pianificazione ventennale permette di distribuire gli investimenti e i traguardi in maniera più uniforme e coerente con un possibile impatto tariffario sostenibile da parte dell’utenza. In particolare, nell'ambito delle priorità individuate, particolare rilevanza è stata assegnata agli interventi da realizzare nel Comune di Vibo Valentia, che in termini di popolazione residente rappresenta il 20,1% dell'intero ATO. In particolare per il servizio di acquedotto è stata data priorità di intervento a: 1) Interventi su infrastrutture acquedottistiche del Comune di Vibo Valentia. 2) Estensione della rete di distribuzione per l’allacciamento degli abitanti residenti in centri e

nuclei di quei comuni che presentano un minor grado di copertura della popolazione residente.

3) Interventi di sostituzione e manutenzione straordinaria di parte delle reti di distribuzione il cui stato di conservazione risulta essere mediocre per una lunghezza pari ad almeno il 70% della sua estensione.

4) Sostituzione dei contatori esistenti ma che risultano essere vetusti, non a norma e/o in cattivo stato di conservazione.

5) Realizzazione di nuovi serbatoi o ampliamenti di serbatoi esistenti per aumentare la capacità di compenso e di riserva all’interno delle reti di distribuzione a partire dai comuni a forte vocazione turistica e da quelli più popolosi.

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6) Ricostruzione e manutenzione straordinaria dei serbatoi esistenti all’interno delle reti di distribuzione per quei serbatoi il cui stato di conservazione è attualmente pessimo e/o insufficiente.

7) Installazione di nuovi impianti di disinfezione a ipoclorito di sodio per il trattamento dell’acqua nei serbatoi prima della distribuzione.

8) Ricostruzione e manutenzione delle opere di presa (pozzi e sorgenti) considerate strategiche, che permettono l’alimentazione di gran parte della popolazione dell’ambito.

9) Ricostruzione e manutenzione straordinaria delle opere elettromeccaniche degli impianti di sollevamento in stato di conservazione insufficiente.

10) Installazione di un sistema generalizzato di telecontrollo per il monitoraggio delle opere di acquedotto.

11) Realizzazione delle aree di salvaguardia come previsto dal D.Lgs. n. 152/99.

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4.3 IL PIANO DEGLI INTERVENTI NEL SERVIZIO FOGNARIO E DEPURATIVO

Lo scopo del programma degli investimenti nel settore fognario e depurativo è di individuare gli interventi che nell’arco di tempo considerato permetteranno di portare i servizi ai livelli qualitativi indicati dalle leggi vigenti, tra cui in particolare il decreto legislativo 152/99 e s.m.i., e di stimare i costi di tali interventi. La stima degli investimenti si basa pertanto da una parte sulla definizione dei costi necessari per il mantenimento qualitativo delle opere esistenti e di cui si prevede la continuità di esercizio, dall’altra sulla valutazione dei costi di realizzazione delle nuove opere. Per entrambe le tipologie di investimento è stata svolta un’attenta analisi dei documenti programmatici esistenti, attraverso il recepimento di quanto già approvato a livello ufficiale, e la necessaria integrazione laddove risultassero delle carenze rispetto all’obiettivo di conseguimento degli standard indicati dal decreto legislativo 152/99, nell’arco temporale di applicazione del Piano d’Ambito. Si fa in particolare riferimento al Piano Stralcio per l’adeguamento degli obblighi comunitari in materia di fognatura, collettamento e depurazione di cui agli articoli 27, 31 e 32 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e successive modificazioni, redatto dall’Ufficio del Commissario Delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della Regione Calabria Il Piano Stralcio elaborato dalla struttura Commissariale risponde a quanto previsto dall’art. 141, comma 4, della L. 388/00 (legge finanziaria per l’esercizio 2001) ed implica l’individuazione, la progettazione e la realizzazione, nell’intero territorio regionale, degli interventi di tutela della qualità delle acque, di risanamento ambientale ed igienico sanitari, atti a sanare il mancato adempimento degli obblighi comunitari, con scadenza in data 31 dicembre 2000, in materia di fognatura, collettamento e depurazione. In estrema sintesi tali prescrizioni riguardano:

• Il trattamento degli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 15.000 A.E. ,

attraverso impianti di depurazione dotati di trattamenti secondari o di trattamento equivalente, ai sensi della tab.1, All. 5, D.Lgs 152/99; nel caso in cui le acque reflue scarichino in acque recipienti individuate quali “aree sensibili”, devono essere sottoposte ad un trattamento più spinto, secondo i requisiti specifici indicati nell’allegato 5;

• La realizzazione delle reti fognarie per tutti gli agglomerati con un numero di abitanti

equivalenti superiore a 15.000, tale soglia si abbassa a 10.000 A.E. nel caso di scarico in acque recipienti considerate “aree sensibili”.

La Struttura Commissariale, avendo predisposto il Piano straordinario degli interventi come “stralcio” della pianificazione ventennale, a carattere “emergenziale” e a sanatoria di adempimenti comunitari già scaduti, non ha incluso in tale programmazione eventuali interventi non compresi nelle categorie sopra elencate, e quindi sottoposti a vincoli e scadenze temporali dilazionabili nel tempo.

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Alla luce di quanto sopra esposto, ed inserendo dei livelli di priorità in funzione degli obiettivi e degli obblighi imposti dalla normativa europea, il Piano Stralcio riporta come importo complessivo degli investimenti necessari per l’ATO di Vibo Valentia 53,6 milioni di Euro, e come importo per la realizzazione di quegli interventi che presentano un carattere di assoluta priorità, circa 31 milioni di Euro. Tale importo economico, che dovrebbe in parte essere finanziato tramite i fondi pubblici del POR Calabria 2000/2006, e in parte tramite fondi privati provenienti dagli oneri tariffari, comporta la realizzazione di 8 interventi, principalmente concentrati nel settore della depurazione e del collettamento dei reflui, rimandando al Piano d’Ambito la realizzazione della maggior parte delle reti fognarie interne a servizio della aree urbanizzate. Sulla base delle informazioni fornite dall’Ufficio del Commissario, una parte di questi interventi è già stata realizzata o è in corso di realizzazione, mentre la restante parte dovrebbe essere realizzata nell’anno in corso ed eventualmente nel successivo. Al momento della redazione del presente documento, non è stata tuttavia ancora emanata l’ordinanza relativa all’effettiva realizzazione degli interventi residui, per i quali la copertura finanziaria dovrebbe essere garantita da risorse pubbliche integrative rispetto a quelle stanziate per le misure 1.2.c e 1.2.d del POR Calabria 2000-2006. Un maggiore dettaglio riguardante gli interventi realizzati e programmati dall’Ufficio del Commissario con il relativo piano di copertura finanziaria è riportato nell’Allegato 4. Le nuove infrastrutture verranno successivamente trasferite all’ATO, a meno di eventuali interventi di Project Financing. Per poter procedere alla redazione del Piano degli Interventi nel settore fognario e depurativo, è stato quindi necessario operare sulla base di alcune ipotesi; in particolare si è assunta come certa la realizzazione di tutti gli interventi oggetto del Piano Stralcio ed inseriti nella programmazione del Commissario, ritenendo già soddisfatte le carenze oggi gravanti su quegli agglomerati. Nell’eventualità che le ipotesi poste a base delle elaborazioni del Piano degli interventi dovessero discostarsi dall’effettivo evolversi dell’attività dell’Ufficio del Commissario, si rimanda ad una successiva rivisitazione ed aggiornamento del Piano, che dovrà comunque essere effettuata triennalmente ad opera del soggetto gestore. Sulla base di tali assunzioni, ed in maniera analoga a come operato per la predisposizione degli interventi nel settore idrico, si è proceduto alle definizione degli interventi relativi al mantenimento ed al raggiungimento degli standard. Anche in questo caso l’individuazione degli interventi da eseguire è stata principalmente basata sulle indicazioni fornite direttamente dai comuni/gestori, ed integrata sulla base dei parametri tecnici rilevati (anno di messa in opera, tecnologia dell’impianto, volumetria dei serbatoi, ...). Le richieste relative alla realizzazione delle reti separate sono state prese in considerazione solo per le aree di nuova urbanizzazione, ed in ogni caso solo per la quota parte relativa alla fognatura nera; il rifacimento totale delle reti esistenti nelle zone ad alta densità abitativa porterebbe a degli investimenti complessivi non sostenibili all’interno di un programma di interventi, e quindi esclusi dal campo di applicazione del Piano.

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4.3.1 Reti fognarie, impianti di sollevamento e collettori di avvicinamento

Per quanto riguarda i costi relativi al mantenimento qualitativo delle reti fognarie, degli impianti di sollevamento e degli sfioratori di piena esistenti è stato eseguito un confronto su base comunale fra la progettualità esistente ed un metodo analitico di valutazione dei costi che tiene conto dell’età, dello stato di conservazione e della funzionalità delle opere. Il criterio adottato ipotizza che nel ventennio in esame si debba ricostruire una parte dell’esistente, in ragione dell’obsolescenza e della durata funzionale delle opere, assunta mediamente pari a 50 anni per le reti miste ed i relativi sfioratori, ed a 22 anni per gli impianti di sollevamento. Il costo unitario di ricostruzione viene in prima approssimazione calcolato in funzione dell’età dell’opera, quindi corretto dal giudizio sullo stato di conservazione e sulla funzionalità; questa correzione permette di evitare alcune anomalie, che avrebbero portato per esempio a prevedere la ricostruzione di un’opera datata ma caratterizzata da un buono stato di conservazione ed una funzionalità soddisfacente, oppure a trascurare la ricostruzione di un’opera di recente realizzazione ma mal conservata o sottodimensionata rispetto all’utenza servita. Dal quadro che è stato sinteticamente esposto nella “Rappresentazione ed analisi dei risultati della ricognizione” (Allegato 1), risulta che per ciò che concerne l’età delle reti vi è una preponderanza di quelle realizzate nel periodo 1970-1990 (69%), mentre ben il 25% risultano risalire al periodo 1950-70. Il gres è il materiale più utilizzato (57%), seguono i materiali plastici, PVC e PEAD, il cemento, l’eternit. In relazione infine allo stato di conservazione e la funzionalità, il giudizio è sufficiente o più che sufficiente. Per quanto riguarda l’ampliamento della copertura del servizio di fognatura, l’elaborazione dei dati puntuali ha messo in evidenza che il quadro della copertura attuale non è soddisfacente, e che pertanto il raggiungimento degli standard previsti dal decreto legislativo 152/99 richiede un significativo aumento di estensione della rete esistente, pari a circa 135 km di condotte, tra reti interne e collettori di avvicinamento. Gli oneri per il mantenimento qualitativo dei collettori e dei canali fugatori esistenti, come per le opere precedenti, vengono stimati in funzione dell’età, dello stato di conservazione e della funzionalità. Il metodo di valutazione è analogo a quello adottato per le reti fognarie, assumendo una vita media dei collettori e dei canali fugatori pari a 50 anni. La valutazione fornita da tale metodo è stata sostituita dall’indicazione fornita dalla progettualità esistente, nei casi in cui quest’ultima si riferisce esplicitamente al mantenimento qualitativo di opere esistenti. Sono inoltre stati considerati i costi di mantenimento relativi alle nuove opere che verranno realizzate nel corso del ventennio di riferimento. Dal quadro esposto nella “Rappresentazione ed analisi dei risultati della ricognizione”, risulta che i 131 km di collettori (diametro medio ponderato 277 mm) hanno un funzionamento a gravità nella quasi totalità dei casi e una età media di 24 anni. Si tratta quindi di elementi di età media dove il 13 % è realizzato anteriormente al 1970, il 55% della lunghezza complessiva è stata realizzata tra il 1970 e il 1980 e un altro 31% nell’ultimo ventennio (figura 2.6). Da un punto di vista dei materiali circa 105 km sono costruiti in gres, 41 km in materiali cementizi, 31 km in materiali ferrosi e 34 km in materiali plastici (figura 2.5).

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Il giudizio sullo stato di conservazione dei collettori mette in luce una situazione congruente con l’età media dei collettori, rilevando solo un 6 % di valutazioni insufficienti. I finanziamenti disponibili sono stati ripartiti fra ricostruzione dell’esistente e realizzazione di nuove opere, in base alle indicazioni a nostra disposizione. In conclusione, l’investimento necessario per il mantenimento delle condotte risulta pari a circa 39,5 milioni di Euro (includendo i costi di manutenzione straordinaria), e di circa 1,6 milioni di Euro per gli impianti di sollevamento, mentre la realizzazione delle nuove condotte viene valutato in circa 14 milioni di Euro, escludendo ovviamente gli investimenti già previsti dall’Ufficio del Commissario straordinario per l’emergenza.

4.3.2 Gli impianti di depurazione

Per quanto riguarda i costi relativi al mantenimento qualitativo degli impianti di depurazione, si è assunta una vita media pari a 35 anni per le opere civili e 12 anni per le opere elettromeccaniche. Dal quadro esposto nello studio sullo stato attuale di fognatura e depurazione, risulta che il 67% degli impianti è stato attivato dopo il 1980, e che il giudizio medio sulla loro funzionalità è sufficiente ma affetto da un notevole margine di incertezza visto che molti degli impianti risultano attualmente non in esercizio. A fronte di questo quadro, si valutano in 20,7 milioni di Euro i costi per il mantenimento qualitativo dei depuratori esistenti nel ventennio di riferimento (includendo i costi di manutenzione ordinaria). Da questa valutazione sono esclusi i depuratori destinati ad essere dismessi in seguito all’entrata in funzione dei depuratori comprensoriali: si ritiene infatti che non sia opportuno eseguire alcun intervento di manutenzione su tali impianti. Per quanto riguarda l’ampliamento del servizio di depurazione, dal quadro presentato nello studio sullo stato attuale di fognatura e depurazione, risulta che per completare la copertura del servizio di depurazione, secondo i livelli obiettivo definiti, sono ancora da realizzare alcuni piccoli impianti a servizio principalmente di comuni o frazioni attualmente sprovvisti di impianti di depurazione e per i quali non risulta conveniente il collettamento ad un impianto comprensoriale. Il costo complessivo per questa tipologia di interventi è di circa 4 milioni di Euro. In base alle informazioni ad oggi disponibili, non è possibile valutare se gli impianti di depurazione comprensoriali in fase di progettazione e/o costruzione permetteranno il rispetto degli standard stabiliti dal decreto legislativo 152/99 e s.m.i., e quindi se si renderanno necessari ulteriori interventi di modifica delle linee di processo di tali impianti: la Regione Calabria non ha ancora definito puntualmente, ai sensi del decreto 152/99, né le aree sensibili per le quali devono essere rispettati i limiti sull’azoto e sul fosforo, né gli obiettivi ambientali e funzionali di qualità per i corpi idrici.

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4.3.3 Individuazione delle priorità di intervento

Per i servizi di fognatura e depurazione, in linea con gli obblighi introdotti dal decreto legislativo 152/99 e s.m.i., sono state individuate per gli interventi da realizzare nei primi 5 anni del periodo in esame, le priorità riportate nell’elenco che segue. Poiché risulta senz’altro impraticabile il rispetto di alcune delle scadenze temporali indicate dal citato decreto legislativo, le priorità indicate vanno considerate come ordine da seguire nel realizzare le nuove opere: 1) Realizzazione proritaria delle nuove condotte fognarie nei centri con numero di abitanti

equivalenti superiore a 15.000, e degli impianti di sollevamento e sfioratori di piena ad esse asserviti;

2) Realizzazione entro il 31/12/2004 delle nuove condotte fognarie nei centri con numero di abitanti equivalenti superiore a 2.000, e degli impianti di sollevamento e sfioratori di piena ad esse asserviti.

3) Realizzazione prioritaria dei collettori al servizio di reti fognarie di centri con numero di abitanti equivalenti superiore a 15.000, nei comprensori in cui esistono depuratori funzionanti;

4) Realizzazione entro il 31/12/2004 dei collettori al servizio di reti fognarie di centri con numero di abitanti equivalenti superiore a 2.000, nei comprensori in cui esistono depuratori funzionanti;

5) Realizzazione entro il 31/12/2004 degli allacciamenti da reti esistenti a collettori esistenti che recapitano in depuratori esistenti e funzionanti;

6) Realizzazione entro il 31/12/2002 di impianti di pre-trattamento nei centri costieri con popolazione superiore a 10.000 abitanti equivalenti, sprovvisti di impianto di depurazione;

7) Realizzazione entro il 31/12/2004 di impianti di pre-trattamento nei centri costieri con popolazione inferiore a 10.000 abitanti equivalenti, sprovvisti di impianto di depurazione.

8) Realizzazione entro il 31/12/2004 di un sistema di telecontrollo per gli impianti di sollevamento esistenti.

9) Manutenzione straordinaria prioritaria delle reti fognarie nei centri con numero di abitanti equivalenti superiore a 15.000, e degli impianti di sollevamento e sfioratori di piena ad esse asserviti;

10) Manutenzione straordinaria entro il 31/12/2004 delle reti fognarie nei centri con numero di abitanti equivalenti superiore a 2.000, e degli impianti di sollevamento e sfioratori di piena ad esse asserviti;

11) Manutenzione straordinaria prioritaria dei collettori al servizio di reti fognarie di centri con numero di abitanti equivalenti superiore a 15.000, nei comprensori in cui esistono depuratori funzionanti;

12) Manutenzione straordinaria entro il 31/12/2004 dei collettori al servizio di reti fognarie di centri con numero di abitanti equivalenti superiore a 2.000, nei comprensori in cui esistono depuratori funzionanti;

13) Manutenzione straordinaria entro il 31/12/2004 degli allacciamenti da reti esistenti a collettori esistenti che recapitano in depuratori esistenti e funzionanti;

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14) Manutenzione straordinaria proritaria degli impianti al servizio di reti fognarie in centri con numero di abitanti equivalenti superiore a 15.000

15) Manutenzione straordinaria entro il 31/12/2004 degli impianti al servizio di reti fognarie in centri con numero di abitanti equivalenti inferiore a 15.000.

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4.4 GLI INVESTIMENTI TOTALI

4.4.1 Effetti del piano degli interventi

Il servizio di acquedotto

Gli investimenti descritti nei precedenti capitoli comporteranno una significativa ottimizzazione nella gestione degli impianti con conseguente riduzione dei valori delle perdite e quindi di risparmio di risorsa. In tabella 4.3 sono riportate le variazioni nei venti anni in termini di volume erogato.

Tabella 4.3 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 10 Anno 15 Anno 20 Volume erogato 12,8 13,0 13,2 13,4 13,6 14,5 15,5 16,5

La stima del volume erogato, ovvero dei fabbisogni al netto delle perdite di rete nell’orizzonte temporale del Piano, è quella descritta nel capitolo 2 relativo all’evoluzione della domanda. E’ stato stimato che i massicci interventi di ricostruzione e manutenzione straordinaria delle reti, necessari a conseguire condizioni di standard funzionale, unitamente ad una forte campagna di recupero nei primi anni del piano dei volumi consumati abusivamente, possano comportare una apprezzabile riduzione del valore medio delle perdite nelle reti di distribuzione, passando dal 53% del 2005 ad un ragionevole 25% rispetto al volume immesso in rete nell’anno 20° del Piano. Come conseguenza di tali interventi, la riduzione delle perdite andrebbe a compensare, negli anni, l’incremento dei fabbisogni idropotabili dovuto sia alla crescita di popolazione che all’incremento delle dotazioni procapite. Ciò comporta quindi una riduzione dei volumi prodotti e/o acquistati, stimata, nei 20 anni del Piano, di circa 6 milioni di mc. Gli effetti degli interventi previsti sulla dotazione impiantistica determinerà, al 20° anno, le seguenti variazioni: • un incremento della lunghezza della rete di distribuzione di circa 120 km per l’allacciamento

di nuove utenze; • l’aumento della capacità dei serbatoi di circa 45.700 mc per garantire un adeguato compenso

e riserva; • l’installazione di 103 nuovi impianti di disinfezione a ipoclorito di sodio per il trattamento

della risorsa ai serbatoi prima della distribuzione; • l’incremento di circa 5.000 nuovi contatori; • la realizzazione di un sistema generale di telecontrollo per reti e impianti.

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I servizi di fognatura e depurazione

Gli effetti degli interventi previsti sulle infrastrutture fognarie e depurative determineranno, al 20° anno, le seguenti variazioni: • reti fognarie e collettori: la realizzazione delle nuove reti e l’ampliamento di quelle esistenti

per una lunghezza pari a circa 135 km; • impianti di depurazione: la costruzione dei alcuni impianti di depurazione, per una capacità

depurativa pari a circa 18.000 A.E., a servizio principalmente di piccoli comuni e/o frazioni. Sulla base della progettualità esplicitata nel Piano Stralcio dell’Ufficio del Commissario Delegato, dovrebbe essere possibile, grazie alla somma di tutti gli interventi, estendere il servizio di depurazione dagli attuali 67.700 A.E. stimati, a circa 350.000 A.E. trattati allo scadere dell’orizzonte temporale del Piano, coprendo quasi interamente il fabbisogno depurativo comprensivo della massiccia presenza fluttuante estiva.

4.4.2 Gli investimenti totali di acquedotto per il periodo 2005-2024

In tabella 4.4 vengono riportati i costi di investimento per le varie tipologie di opere al netto dei finanziamenti provenienti dal POR 2003-2006 misura 1.2.b, che risultano ammontare a 6,38 milioni di Euro. La sistemazione delle reti di adduzione e distribuzione costituisce il capitolo di maggiore spesa. Gli investimenti da operare sulle reti per portarle a livelli di standard funzionale al traguardo del 20° anno corrispondono a circa il 69 % dell’investimento complessivo del servizio acquedottistico, caratterizzato per la quasi totalità da interventi di ricostruzione delle reti. Complessivamente gli interventi previsti sulle reti, a livello di Ambito, ammontano a 60 milioni di Euro nei 20 anni del piano. Come era lecito aspettarsi, il capitolo di spesa legato alla sistemazione e manutenzione delle reti è quello che incide in maniera preponderante rispetto alle altre opere acquedottistiche. E’ evidente che questi interventi comporteranno una significativa riduzione delle perdite. Complessivamente gli interventi previsti per i serbatoi raggiungono i 14 milioni di Euro, di cui circa 11 milioni di Euro circa per la realizzazione di nuove opere per garantire una sufficiente capacità di compenso e di riserva. Globalmente il costo totale dei serbatoi rappresenta il 15,9 % dell’intero costo acquedottistico. Il costo complessivo della disinfezione è da ritenersi trascurabile ed ammonta a soli 2,12 milioni di Euro. Gli investimenti per il raggiungimento ed il mantenimento degli standard per le opere di presa è di poco inferiore ai 1,9 milioni di Euro, e rappresenta il 2 % circa del costo totale per il settore acquedottistico, mentre gli impianti di sollevamento richiedono investimenti stimati in 520 mila Euro Infine i costi relativi all’installazione di un sistema di telecontrollo sugli impianti di rete incidono rispettivamente per circa 2,6 milioni di Euro, rappresentando complessivamente il 3 % della spesa per l’intero comparto acquedottistico.

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Tabella 4.4 - Investimenti totali previsti per il servizio di acquedotto nel periodo 2005-2024(*)

Tipologia di opera Costi di ricostruzione e manutenzione Costi di nuove opere Totale investimenti

[ Migliaia di

Euro ] % [ Migliaia di

Euro ] % [ Migliaia di

Euro ] % Opere di presa 1.283 1,5% 554 0,6% 1.837 2,1%

Aree di salvaguardia 0,0% Rete di adduzione 3.558 4,1% 2.167 2,5% 5.725 6,5% Serbatoi 3.015 3,4% 10.861 12,4% 13.876 15,9% Sollevamenti 520 0,6% 0,0% 520 0,6% Disinfezione 1.063 1,2% 1.063 1,2% 2.126 2,4% Telecontrollo 629 0,7% 1.994 2,3% 2.624 3,0%

Rete di distribuzione 38.851 44,4% 12.543 14,3% 51.394 58,7%

Riefficientamento reti 0,0% 3.417 3,9% 3.417 3,9% Contatori 5.975 6,8% 0,0% 5.975 6,8% TOTALE 54.896 62,7% 32.598 37,3% 87.494 100,0% Fonte: elaborazioni SOGESID (*)al netto dei finanziamenti con fondi pubblici

Per ciò che concerne gli interventi da finanziare con i fondi del POR 2003-2006 misura 1.2.b, di concerto con la S.T.O. dell’Ato 4 è stato definito il programma degli interventi, riportato nel prospetto seguente:

Interventi realizzabili con fondi pubblici Importo in migliaia Euro Interventi di riefficientamento reti (studi, sondaggi, ricerca perdite) 2.000 Interventi sulle reti idriche 4.381 TOTALE 6.381

Un maggior approfondimento riguardante i suddetti interventi è riportato nell’Allegato 4. Resta da segnalare che si prevede di utilizzare i residui dei ribassi d’asta delle opere realizzate con i fondi del POR 2000-2002 misura 1.2.b, per interventi mirati alla tutela delle fonti di approvvigionamento, per un importo complessivo di 374.000 Euro.

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4.4.3 Gli investimenti totali di fognatura e depurazione per il periodo 2005-2024

Di seguito in tabella 4.5 sono riportati gli investimenti relativi ai servizi di fognatura e depurazione. Anche in questo caso il capitolo di maggiore spesa è determinato dai collettori fognari (67 %) e dalla depurazione (31 %) per un totale di poco meno di 80 milioni di Euro nei 20 anni dello studio. Gli interventi previsti per i sollevamenti ammontano a circa 1,6 milioni di Euro.

Tabella 4.5 – Investimenti totali previsti per il servizio di fognatura e depurazione nel periodo 2005-2024

Tipologia di opera Costi di ricostruzione e manutenzione Costi di nuove opere Totale investimenti

[ Migliaia di

Euro ] % [ Migliaia di

Euro ] % [ Migliaia di

Euro ] % Collettori 39.547 49,6% 13.931 17,5% 53.479 67,0% Sollevamenti 1.583 2,0% 0,0% 1.583 2,0% Depuratori 20.714 26,0% 3.986 5,0% 24.700 31,0% TOTALE 61.845 77,5% 17.918 22,5% 79.763 100,0%

Fonte: elaborazioni SOGESID

Gli investimenti totali per il periodo 2005-2024

Nella tabella che segue si esplicitano i costi complessivi ed i costi procapite relativi ai tre comparti dell’approvvigionamento idrico, del collettamento e della depurazione dei reflui, al netto dei finanziamenti pubblici, che come detto ammontano a 6,3 milioni di Euro (escludendo gli altri fondi pubblici utilizzati dal Commissario per l’emergenza ambientale nel comparto della depurazione e del collettamento comprensoriale). Il totale degli investimenti ammonta a circa 167 milioni di Euro che rappresentano circa 973 Euro in termini di investimento procapite.

Tabella 4.6 – Investimenti totali previsti nel periodo 2005-2024 (*) Costi di ricostruzione Costi di nuove opere Totale investimenti Costi per abitante

Tipologia di opera [ Migliaia

di Euro ] % [ Migliaia di Euro ] % [ Migliaia di

Euro ] % [Euro ] %

Acquedotto 54.896 32,8% 32.598 19,5% 87.494 52,3% 508,83 52,31%Fognatura 41.131 24,6% 13.931 8,3% 55.062 32,9% 320,22 32,92%Depurazione 20.714 12,4% 3.986 2,4% 24.700 14,8% 143,65 14,77%

TOTALE 116.741 69,8% 50.515 30,2% 167.256 100,0% 972,69 100% Fonte: elaborazioni SOGESID (*)al netto dei finanziamenti con fondi pubblici