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Pozioni, filtri e ... altre magie Sulla scia di potenti maghi e streghe, come Harry Pot- ter o le inseparabili sorelle del “trio” della serie televi- siva, la parola “pozione” evoca, irresistibilmente, l’aggettivo “magica”, con l’inevitabile corollario di una formula latineggiante, con ingredienti, incantesimi, gesti propiziatori e via di- scorrendo. Anche altri termini, come elisir o filtro, però, sono alta- mente suggestivi: chi non ha desiderato, in cuor suo, un elisir di lunga vita o un potente “filtro d’amore” ca- pace di legare a sè la per- sona amata? Il vero significato di questi termini è, tuttavia, assai meno misterioso di quanto si pensi. “Pozione”, ad esempio, si- gnifica semplicemente “bevanda” (da una radice latina comune anche al termine “potabile”) e si rife- risce al fatto che, in epo- che precedenti a pillole e compresse, qualunque far- maco per uso interno do- veva essere assunto dopo essere stato diluito in o vino. In quanto al “filtro”, questo termine suggestivo ri- guarda una banale opera- zione meccanica, la filtrazione, che consiste nella separazione delle particelle solide dalla por- zione liquida di un prepa- rato, che viene effettuata attraverso un setaccio o un tessuto sottile. A proposito del rapporto della magia con la Chi- mica e la Medicina, si po- trebbe dire che queste scienze sono “figlie sagge di una madre pazza”. I metodi di filtrazione, di di- stillazione, di macerazione, di soluzione a caldo usati da stregoni e alchimisti risul- tarono, infatti, di grande uti- lità per erboristi, speziali e medici, che se ne servirono per preparare tisane, infusi, decotti, vini medicati e, in generale, rimedi capaci di alleviare almeno qualcuno dei tanti malanni da cui è afflitta l’umanità. In quanto alla disponibilità di materie prime, basta leg- gere quello che dice la Bib- bia: “l’Altissimo ha prodotto le medicine a partire dalla terra”o, meglio ancora, dalle numerose piante offi- cinali che essa ospita. Tra i mezzi più antichi per la somministrazione di un prin- cipio curativo (detto in ter- mine tecnico “droga”) ricordiamo l’unguento che, come dice il nome “unge”, in quanto il principio attivo era disciolto in olio di se- samo o d’oliva. Si trattava, quindi, di un prodotto cre- moso, da spalmare frizio- nando per lenire dolori muscolari (se, ad esempio, era a base di arnica o di ro- smarino) oppure semplice- mente per ammorbidire e profumare la pelle. Alcuni antichissimi unguenti sono stati trovati accanto alla mummia della Signora Ka, nel suo cofanetto di co- smetici ancora intatto, e re- centemente è stata ricostruita la formula del Kifi, prediletto da Cleopatra, che conteneva, fra altre se- dici erbe aromatiche, anche la menta, efficace per la lucidità del pensiero. Tra i medicamenti per uso esterno c’erano poi gli im- scheda 17 v i v i DA R I A APPROFONDIMENTO

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Pozioni,

filtri

e ...

altre magie

Sulla scia di potenti maghie streghe, come Harry Pot-ter o le inseparabili sorelledel “trio” della serie televi-siva, la parola “pozione”evoca, irresistibilmente,l’aggettivo “magica”, conl’inevitabile corollario diuna formula latineggiante,con ingredienti, incantesimi,gesti propiziatori e via di-scorrendo.Anche altri termini, comeelisir o filtro, però, sono alta-mente suggestivi: chi nonha desiderato, in cuor suo,un elisir di lunga vita o unpotente “filtro d’amore” ca-pace di legare a sè la per-sona amata?Il vero significato di questitermini è, tuttavia, assaimeno misterioso di quantosi pensi.“Pozione”, ad esempio, si-gnifica semplicemente“bevanda” (da una radicelatina comune anche altermine “potabile”) e si rife-risce al fatto che, in epo-che precedenti a pillole ecompresse, qualunque far-maco per uso interno do-veva essere assunto dopoessere stato diluito in o

vino.In quanto al “filtro”, questotermine suggestivo ri-guarda una banale opera-zione meccanica, lafiltrazione, che consistenella separazione delleparticelle solide dalla por-zione liquida di un prepa-rato, che viene effettuataattraverso un setaccio o untessuto sottile.A proposito del rapportodella magia con la Chi-mica e la Medicina, si po-trebbe dire che questescienze sono “figlie saggedi una madre pazza”.I metodi di filtrazione, di di-stillazione, di macerazione,di soluzione a caldo usatida stregoni e alchimisti risul-tarono, infatti, di grande uti-lità per erboristi, speziali emedici, che se ne servironoper preparare tisane, infusi,decotti, vini medicati e, ingenerale, rimedi capaci dialleviare almeno qualcunodei tanti malanni da cui èafflitta l’umanità.In quanto alla disponibilitàdi materie prime, basta leg-gere quello che dice la Bib-bia: “l’Altissimo ha prodotto

le medicine a partire dallaterra”o, meglio ancora,dalle numerose piante offi-cinali che essa ospita.Tra i mezzi più antichi per lasomministrazione di un prin-cipio curativo (detto in ter-mine tecnico “droga”)ricordiamo l’unguento che,come dice il nome “unge”,in quanto il principio attivoera disciolto in olio di se-samo o d’oliva. Si trattava,quindi, di un prodotto cre-moso, da spalmare frizio-nando per lenire dolorimuscolari (se, ad esempio,era a base di arnica o di ro-smarino) oppure semplice-mente per ammorbidire eprofumare la pelle. Alcuniantichissimi unguenti sonostati trovati accanto allamummia della Signora Ka,nel suo cofanetto di co-smetici ancora intatto, e re-centemente è stataricostruita la formula del Kifi,prediletto da Cleopatra,che conteneva, fra altre se-dici erbe aromatiche,anche la menta, efficaceper la lucidità del pensiero.Tra i medicamenti per usoesterno c’erano poi gli im-

scheda 17

viviDARIA

APPROFONDIMENTO

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piastri, anch’essi general-mente a base di sostanzegrasse e di cere, semisolidi,destinati ad aderire più emeglio di una crema, equasi a “modellarsi” sullaparte interessata (sarà perquesto che una persona“appiccicosa” si definisceancora oggi “un vero im-piastro”?). Applicare un impacco, in-vece, era senz’altro menoimpegnativo, dal mo-mento che il prodotto fre-sco venivasemplicemente poggiatosulla parte dolente; un im-pacco di foglie di rovo pe-state per farne uscire ilsucco e avvolto in unpezzo di tela era moltousato nel Medio Evo perlenire il dolore di ulcere ecicatrici recenti. Un’altra preparazione re-lativamente semplice èquella dei macerati, che siottengono mettendo abagno le piante officinaliin acqua, alcool, aceto ovino, per un periodo ditempo abbastanza lungo(alcuni giorni o settimane).Alla fine del procedi-mento il residuo solidoviene premuto ed liquidoè colato attentamente; èin questo modo che si ot-tenevano i vini medicinali(usati come tonici e rico-stituenti) o il cosiddettoaceto dei quattro ladroni(a base di salvia, rosma-rino, timo e lavanda) alquale nel 1600 si attribuivaun notevole potere anti-settico.Anche i profumi latinierano essenzialmente deimacerati di fiori, soprat-tutto rose e viole, in olio o

alcool. Il fregio pittorico diuna domus pompeianamostra degli amorini cheeseguono le varie fasi delprocedimento, fornendocosì una specie di ricetta“a fumetti”.Nelle tecniche presentatefinora è, tuttavia, assenteuno dei grandi protagoni-sti dell’opera di alchimistie speziali: il fuoco. Il suo in-contro cruciale e signifi-cativo con acqua siverifica, infatti, nella pre-parazione degli infusi e deidecotti.Nei decotti (come è indi-cato della radice latinacoquere = cuocere) lematerie prime sono primaposte in acqua fredda ein recipiente coperto epoi fatte bollire per qual-che minuto.Nei tipici decotti per latosse, ad esempio, ven-gono mescolate sostanzeemollienti ed edulcoranti(malva, fichi secchi, miele,carrube) ed altre tipica-mente curative ed aroma-tiche, come le bacche diginepro.L’infuso (dal latino infun-dere = versare) è forse ilmezzo più diffuso ed effi-cace per estrarre la“droga” dalle varie partidelle piante officinali. Ilmetodo per preparare uninfuso è molto semplice(del resto lo usiamo anchequando ci prepariamo untè o una tisana). Bastamettere in un recipiente diterracotta o di porcellanai semi, le foglie o, comun-que, le parti della piantaofficinale che ci interessa,e versarci sopra l’acquabollente, lasciando il tutto

in immersione per 15 – 20minuti.I risultati di questo sem-plice procedimento sono,peraltro, notevoli; il ca-lore, infatti, estrae il princi-pio attivo delle piantemandandolo in soluzionenell’acqua, e ne esaltal’efficacia curativa. Gli in-fusi (da utilizzare, spesso,dopo il raffreddamento)sono molto vari: a base disemi (aneto per le coli-che intestinali, finocchioper il mal d’occhi); di fo-glie, o dell’intera pianta(menta, malva, salvia perl’igiene orale ma ancheper curare tossi e raffred-dori); di fiori e inflore-scenze (camomilla,origano, maggiorana) pergli usi più vari.Anche radici, rizomi e cor-tecce fanno la loro parte:basti ricordare gli infusi dicorteccia di salice, ama-rissimo ma efficace anti-dolorifico e antifebbrile,precursore dell’attualeaspirina, che ne ha ripro-dotto sinteticamente ilprincipio attivo.Nell’evoluta fitoterapiamoderna, gli estratti e gliolii essenziali da usare agocce hanno sostituito ingran parte i “beveroni”tradizionali.E’ interessante osservare,tuttavia, che, nell’aroma-terapia non sono am-messi i composti di sintesiche “copiano” i principiattivi vegetali; il naso, in-fatti, o meglio ancora ilcervello, non si lascianoingannare e non li “rico-noscono”, rendendo cosìinefficace la loro utilizza-zione terapeutica.

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Un giardino

a quadretti

Materiale occorrente

Due o tre cassette di legno o di plastica del tipo usatoper contenere frutta e ortaggi, una decina di piantinepronte da invasare, scelte tra le erbe aromatiche piùcomuni (origano, salvia, timo, lavanda, rosmarino etc.),riviste, libri, guide al giardinaggio, materiale vario diconsultazione.

Come avere uno speziale, una farmacia,

una profumeria nell’aula verde

Cosa fare

Non sempre si può disporre diun giardino: ma anche in uncortile e perfino nell’angolo diuna stanza è possibile realiz-zare una struttura adatta adospitare un piccolo “vir ida-rium”, ovvero un insieme dierbe aromatiche, come quellocoltivato nelle case degli anti-chi Romani.Potete servirvi a questo scopodi un materiale di recupero fa-cile da trovare, come alcunecassette di plastica o di legnoda accostare fra loro, nel nu-mero desiderato, in modo daformare delle “aiuole” rettan-golari.Mettete sul fondo uno strato ditorba e r iempitele poi con ilterriccio universale.Il vostro “giardino a quadretti”,modulare e ampliabile a pia-cere, è pronto ad ospitare lepiantine da mettere a dimora,o, se avete tempo e pazienza, isemi da interrare.La scelta delle piante adatteè, naturalmente, molto impor-tante.Fermo restando che le piantearomatiche mediterranee,hanno mediamente esigenzesimili in fatto di esposizione,acqua e luce, proponete ai ra-gazzi di mettere questa voltal’accento soprattutto sulla sto-ria delle singole piante.Coinvolgeteli dunque nella r i-

cerca degli elementi utili perdelineare una “biografia” dellepiantine.Si può partire con la compila-zione di una carta d’identità,che conterrà il nome scienti-fico della pianta, quello ita-liano e, eventualmente, quellolocale, nonché un disegno (ouna fotografia) della piantaadulta.La carta d’identità è, però, sol-tanto la prima pagina di unabiografia.E’ opportuno, quindi, che i ra-gazzi, divisi in gruppi, concor-dino fra di loro quali sono gliaspetti della vita della piantasui quali intendono svolgeredelle ricerche.Potrà trattarsi dell’origine mi-tica della pianta, o delle leg-gende (popolari o religiose)che la r iguardano, della suapresenza nel folklore locale(canzoni, ninnananne, filastroc-che, proverbi) della sua even-

tuale importanza divinatoria(r ispetto all’amore, alla for-tuna) etc.Quando i ragazzi r iterranno disaperne abbastanza sul “pas-sato” della pianta, potranno

OBIETTIVI

alla fine dell’attivitài bambini sarannoin grado di:

• Conoscere la “storia”delle erbe aromatiche

• Ricercare la loropresenza nelle tradizionie nella cultura locale

• Conoscere le loroutilizzazioni più comuni

• Scegliere le piante da coltivare in un “viridarium”

scheda 18

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SCHEDA INSEGNANTE

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occuparsi delle sue utilizzazionipratiche, precisando eventual-mente anche il nome locale ditonici, liquori, dolci o biscotticaratteristici etc.Tutti questi elementi ed altr iancora, una volta concordatifra i bambini potranno con-fluire in una scheda d’indaginecon spazi da riempire opportu-namente. Sarà bene però, chela “biografia” vera e propriavenga scritta in forma piùampia e discorsiva.L’insieme delle biografie potràcostituire una piccola “biblio-teca di classe”, utilizzabileanche in futuro.

Dopo questo lavoro prel imi-nare, ogni gr uppetto pot ràdi re d i conoscere vera-mente la “sua” erba aroma-t ica.(Se i l lavoro d i r icerca e d is tesura sarà stato fatto concura, anche le p iant ine daseme avranno or mai avutoi l tempo di spuntare!) .Quando saranno cresc iute,le p iant ine de l v i r idar iumpotranno anche forn i re unagran par te de l mater ia lenecessar io per le at t iv i tàproposte ne l le schede d i -datt iche :“Dimmi che odorehai….” e “Ricette in erba”.

Considerazioni

finali

Il lavoro di ricerca porterà i ra-gazzi a realizzare che le erbearomatiche sono tra le pianteautoctone più antiche e tipichedell’area mediterranea. Hannodato il nome a località storiche(la piana di Maratona si chia-mava così per l’abbondanza difinocchio selvatico, in grecomàrathon) e sono presenti inuna straordinaria quantità dimiti, leggende e racconti “mira-colosi” legati alla Sacra Famigliae ai Santi.Perché non proporre ai ragazziuna riflessione particolare rivoltaai nomi “sacri” di piante e fiori ti-pici della loro zona?E una volta imboccata questastrada della “personalizzazione”,perché non invitarli a creare essistessi delle storie, magari pren-dendo spunto da una piccolaesperienza personale o daquella di un familiare?Può essere interessante, infine,una riflessione sull’etimologiadei nomi delle piante, in parti-colare di quelle aromatiche. La salvia, ad esempio, accennaalla salute o alla salvezza? Il nome della menta si riferisce alsuo effetto positivo nella mentee nella memoria? Perché la lavanda si chiamacosì? E il rosmarino sarà in grado digiustificare in qualche modo ilsuo poetico significato di “ru-giada del mare”?

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Ricette in

erba

Materiale occorrente

Un bel mazzetto di rosmarino e di salvia, qualche rosa meglio se coltivata biologicamente), un vasetto di miele,

uno o più thermos contenenti acqua calda, 5-6 barattoligrandi di vetro, 5-6 colini da tè; una decina di quadratidi garza, 5-6 dischetti di carta da filtro e altrettanti imbuti,una bilancia, un orologio, 2-3 copie di un dizionario dellalingua italiana, 1 copia per ogni bambino della scheda19 A.

prove pratiche di preparazione di infusi, decotti & Co.

Cosa fare

N.B. Prima di cominciare il la-voro in classe è necessariaqualche avvertenza prelimi-nare:

1. Le materie prime da utiliz-zare (rametti di rosmarino, fo-glie di salvia o di menta, petalidi rosa) devono essere pulite eprive di polvere o muffe.

2. Dal momento che, per alcuniprocedimenti, è necessariousare acqua molto calda, è op-portuno non solo portare unthermos (per non accendere ilfuoco in aula) ma anche assi-stere i ragazzi mentre la ver-sano.

3. Le quantità dettate delle ri-cette devono essere rispettatee, soprattutto, non devono es-sere aumentate.(Ricordate airagazzi che i principi attivi con-tenuti nelle piante sono pursempre “farmaci”)

4. Le “pozioni” ottenute devonoessere utilizzate abbastanza ra-pidamente e, comunque, de-vono essere tenute in frigorifero.

Date inizio all’attività praticaspiegando ai ragazzi la tecnicadell’infusione, e dopo averli di-visi in gruppi chiedete loro diseguire le istruzioni di una delle“ricette” nella scheda 19 A (lastessa ricetta sarà proposta apiù di un gruppo).

Per evitare che i ragazzi, mentreaspettano il tempo necessarioper l’infusione, si annoino e fac-ciano confusione, suggeriteloro di cercare sul dizionario ilsignificato di termini come infu-sione, decotto, filtrazione, ma-cerazione, impiastro, e diannotare le definizioni su un fo-glio di lavoro.

Una volta trascorso il tempo perl’infusione, i ragazzi passerannoalla fase di filtrazione. Il proce-dimento può essere realizzato

OBIETTIVI

alla fine dell’attivitài bambini sarannoin grado di:

• Sviluppare le capacitàmanuali

• Apprendere e utilizzarealcune tecnichespecifiche

• Seguire con precisionele istruzioni fornite dauna ricetta

scheda 19

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SCHEDA INSEGNANTE

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in vari modi: utilizzando sempli-cemente un colino (come si faabitualmente per il tè o per letisane in foglia) oppure fa-cendo un sacchetto con qual-che quadrato di garza o, infine,usando un apposito dischetto

fatto di carta da filtro. Il di-schetto deve essere pieghet-tato, inumidito con dell’acquae disposto sulla superficie in-terna di un imbuto. Si fa colarelentamente la…”pozione” pre-parata e…il filtro è pronto!

Considerazioni

finali

Fate riflettere i ragazzi sul fattoche le tecniche “magiche” dicui si sono serviti per secoli stre-goni ed erboristi (decotti, infusie così via) sono ancora usatecomunemente.Anche la macerazione appa-rentemente meno comune è, inrealtà molto diffusa. Basti pen-sare a molti prodotti alimentariconservati sott’olio: in alcuneregioni italiane, ad esempio, ilpeperoncino piccante vienemesso sott’olio in modo che ilsuo principio attivo, la capsi-cina, entri in soluzione; l’olioverrà poi usato, in piccolequantità, per dare un gustoparticolarmente … vivace allevivande.Si possono trovare altri esempidi macerati in campo alimen-tare? (Si pensi, fra gli altri ai li-quori contenenti frutta).Incoraggiate i ragazzi a fareuna piccola inchiesta presso glianziani (e soprattutto le an-ziane!) della famiglia o delquartiere, per scoprire se cono-scono e mettono in pratica deimodi di utilizzare erbe, piante ofiori per risolvere piccoli pro-blemi di salute o di bellezza (in-fuso di camomilla freddo perocchi arrossati, “ maschere dibellezza” fatte con fragoleschiacciate e così via).

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Ricette in

erba

scheda 19 A

Per un ginocchio contuso

Preparare un infuso con 5g di rametti di rosmarino in 100 ml. di acqua.

Lasciar raffreddare e filtrare.

Con il liquido filtrato si potranno fare impacchi sulla parte dolorante.

N.B. Se volete saperne di più sulle qualità del rosmarino, procuratevi la ricetta del-

l’acqua della regina d’Ungheria che aveva il rosmarino come ingrediente principale.

Pare che facesse meraviglie!

Per una bocca freschissima

Preparare un infuso con 60g di foglie ben pulite di salvia, messe in 1l di acqua bol-

lente per 10 minuti. Lasciar raffreddare e filtrare. Con il liquido ottenuto si fanno

sciacqui della cavità orale ( in aggiunta all’uso costante del dentifricio).

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SCHEDA ALUNNO

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Miele rosato per labbra screpolate

dal freddo

Mettere in infusione per 15 minuti 4g di petali di rosa (preferibilmente rose rosse

coltivate biologicamente) in una quantità di acqua bollente sufficiente a ricoprirle.

Lasciare raffreddare e macerare il tutto per 24 ore.

Filtrare operando una leggera spremitura e aggiungere al liquido ottenuto 5g di

miele per ogni grammo di filtrato. Lasciare riposare e mescolare bene.

Tenere in frigorifero fra un’applicazione e l’altra.

N.B. Poiché l’esecuzione di questa ricetta richiede tempi lunghi, l’esperienza dovrà

essere completata in due giorni.

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Dimmi

che odore hai

Materiale occorrente

Una decina di esemplari di erbe aromatiche varie: origano,timo, salvia, basilico, menta, lavanda, salvia, finocchio selvatico,rosmarino, mirto ecc. (se è possibile anche qualche esemplaresecco), fogli di carta bianca, una lente di ingrandimento, unascheda n. 20 A per ogni bambino.

È possibile riconoscere le piante aro-matiche attraverso l’odore,

che come tale ha la sua importanza

Cosa fare

Dividete i bambini in coppie,bendatene uno e date aquello senza benda la scheda20 A e una delle piantine aro-matiche, chiedendogli didescriverla nella maniera piùprecisa possibile (forma delfusto e delle foglie, colore delfiore ecc.) in modo di farlaidentificare al compagno ben-dato. Se, come è probabile,una descrizione verbale, perquanto accurata, non sarà suf-ficiente per il r iconoscimento,ditegli di far odorare la piantain questione e di porre qualchedomanda in grado di aiutare ilcompagno: l’aroma fa venire inmente quello di qualche pie-tanza particolare? (pizza,patate al forno, ecc.) oppurericorda qualche prodotto perl’igiene e la cosmesi? (dentifri-cio, collutorio, talco, ecc.).Anche il gusto può offrire unvalido aiuto. Si può far mordic-chiare al compagno unafogliolina o il gambo dell’erbada riconoscere. Chiedete albambino senza benda di scri-vere le risposte del compagnosulla scheda 20 A e di riassu-mere le risposte per aiutarel’identificazione.Se il bambino bendato non èancora in grado di dare unnome alla pianta in esamefategli una proposta: glielodirete voi se, fra le piante che

gli farete annusare una dopol’altra, sarà in grado di ricono-scere quella che ha lo stessoodore delle “sua” pianta.(La proposta è meno generosadi quello che sembra: tanti pro-fumi, uno dopo l’altro, tendonoa saturare l’olfatto)Dopo che anche l’altro com-ponente della coppia saràstato a sua volta bendato distri-buite di nuovo le piante ericominciate l’attività. Quando tutti saranno stati sot-toposti alla prova delriconoscimento, continuatecon l’osservazione attraverso isensi. Consegnate a tutti i bam-bini un pezzetto di una piantaaromatica e invitateli a stropic-ciare fra le dita il rametto lefoglie e i fiori dell’erba chehanno in mano. Il profumo si fapiù intenso?Se i ragazzi si osservano le ditao le premono su un foglio dicarta bianco, si notano delletracce di unto?

Se ne può dedurre che il pro-fumo è legato alla presenza disostanze oleose?Questa caratteristica puòessere collegata a metodi usatiper l’estrazione dell’aroma?

OBIETTIVI

alla fine dell’attivitài bambini sarannoin grado di:

• Utilizzare i sensi peridentificare le erbearomatiche più comuni

• Verificare, attraverso lesensazioni e i ricordi, lapresenza delle erbearomatiche nella vitaquotidiana

• Valutare l’importanzadell’aroma per le piante

scheda 20

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SCHEDA INSEGNANTE

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Considerazioni

finali

Incoraggiate i bambini adesporre quello che hanno im-parato durante l’osservazionesensoriale delle piante aromati-che; portateli a confrontare leloro impressioni e a riflettere susomiglianze e differenze fra lediverse piante.

• L’elemento comune a tutteè, ovviamente, la presenzadi un caratteristico aroma.Sapreste descrivere quello dialcune piante molto note(rosmarino, menta) usandodegli aggettivi appropriati(pungente, fresco, dolceecc.)?

• Usereste volentieri l’aroma diqualcuna delle piante esa-minate per un profumo “per-sonalizzato”? (I Romani, adesempio, utilizzavano volen-tieri il basilico a questoscopo).

• Quale può essere il ruoloche l’aroma riveste per lapianta e per la sua sopravvi-venza?

• Pensate che l’aroma dellepiante possa funzionare dadeterrente per erbivori in-tenzionati a farne scorpac-ciate?

Nel rispondere a quest’ultimadomanda i ragazzi possonoanche riferire le loro esperienzedi … consumatori. Ad esempio:.

• In cucina, le erbe aromati-che rappresentano un veroe proprio alimento o sonosemplicemente un condi-mento?

• Quale è il motivo per cui noinon ci facciamo mai unabella insalatona di basilico odi prezzemolo?

(vedi scheda 19 “Ricette in...erba”)Quali strutture della pianta pos-sono contenere l’aroma? Perapprofondire questo aspettofate osservare con una lente diingrandimento il gambo e le

foglie di qualcuno degli esem-plari rimasti integri. In alcunicasi (ad esempio nel timo e nelbasilico) si osserveranno deipeletti che potrebbero rappre-sentare i “contenitori” dellesostanze aromatiche.

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Scheda n. ________________ Classe _________________________________________________

Intervistato _________________________________________________________________________

Intervistatore _______________________________________________________________________

Nome della pianta da individuare attraverso i sensi

_____________________________________________________________________________________

Dimmi

che odore hai

scheda 20 A

Odore di pietanza

PizzaPatate

al forno

Sugo di

pomodoroPesto Caramelle … …

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SCHEDA ALUNNO

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Odore di prodotti che si usano in bagno

Dentifricio Talco shampoo Collutorio … … …

Sapore

Patate al

fornoPesto Caramelle … … … …

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Caccia

al

verde

Materiale occorrente

Quattro cartoncini 70x100 cm, tre serie di post-it di colori diversi,tre pennarelli degli stessi colori, materiale di consultazione, 1scheda 21 A per ogni bambino

Le piante ci aiutano ogni giorno a star meglio

Cosa fare

Intorno a noi c’è tutto un mondodi prodotti “verdi” che conten-gono erbe e fiori di antica enuova tradizione. Proponete aibambini di accertarsene anno-tando, per una settimana, tuttele volte che si imbattono nelnome di piante ormai diventatefamiliari: quando compionogesti di uso quotidiano (comelavarsi…), quando leggono unarivista o un quotidiano, quandoassistono ad una trasmissione te-levisiva che li interessa, quandoper caso si imbattono in mes-saggi pubblicitari radiotelevisivi.

Cominciate con l’esplorare incasa, in tutte le direzioni possibili:fra i cosmetici, i prodotti di toi-lette, le pomate e i farmaci diuso esterno più frequente (an-tiarrossamento, lenitivi, ecc.),passando anche a considerareeventuali tisane (compreso il Tè,se in casa se ne fa uso).Chiedete ai bambini di sfogliaregiornali e riviste (soprattuttoquelle destinate a un pubblicofemminile e gli inserti sulla salutedei più importanti quotidiani)per cercare articoli e pubblicitàriguardanti i prodotti “verdi”. Selo ritenete opportuno, potrestefar completare la ricerca con ilmonitoraggio di trasmissioni tele-visive. Ricordate che molti pro-dotti sono, in un certo senso,stagionali, ovvero più frequente-

mente pubblicizzati in determi-nati periodi dell’anno (ad esem-pio creme solari e dimagranti inprimavera, oppure sciroppi ecolluttori in inverno).

Per facilitare la rilevazione e ilsuccessivo confronto dei dati, èopportuno concordare e defi-nire una semplice scheda su cuiannotare il tipo di prodotto (ba-gnoschiuma, dentifricio, ecc.), lepiante e i fiori presenti nella suacomposizione e il nome com-merciale del prodotto.

Qui vi proponiamo la scheda 21 A,ma per annotare i risultati dellaricerca potete anche modifi-carla in funzione degli oggetti edelle situazioni che vorrete mo-nitorare.

Alla fine del periodo di rileva-zione, fate suddividere leschede in tre grandi categorie:prodotti di igiene, cosmetici eprodotti di profumeria, medici-nali.Ci sarà probabilmente da deci-dere su alcune attribuzioni: unalinea vegetale di prodotti per di-magrire, ad esempio, è da met-tere nella categoria medicina?E uno yogurt regolarizzatore del-l’intestino? Molte rilevazioni, poi,saranno certamente dei “dop-pioni”.

Una volta effettuata una scre-matura rimarranno una serie dischede valide per i vostri scopi.

Fate preparate un cartellone suuno dei cartoncini 70x100, dovei ragazzi scriveranno i nomi dellepiante citate nella composi-

SCHEDA 21

OBIETTIVI

alla fine dell’attivitài bambini sarannoin grado di:

• Constatare l’importanzadei principi vegetali inprodotti di usoquotidiano

• Verificare la continuitànel tempo della loropresenza

• Condurre un’indaginesistematica

• Apprezzarel’importanza delle erbearomatiche nelmantenimento dellabiodiversità

viviDARIA

SCHEDA INSEGNANTE

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Page 14: Capitolo 04 ok:Layout 1 - · PDF filetenevano i vini medicinali (usati come tonici e rico- ... † Scegliere le piante ... stesura sarà stato fatto con cura, anche le piantine da

zione dei vari prodotti.Scegliete un colore di post-it perogni settore, poi fate attaccare ibiglietti accanto al nome dellapianta o del fiore per ogni pro-dotto che lo contiene avendocura di scriverci il tipo di pro-dotto. Ad esempio, vicino allamenta, potranno essere attac-cati post-it gialli con scritto den-tifricio e deodorante, rosa conscritto colluttorio per il mal digola, verdi con scritto shampoo.È evidente, quindi, che alcunepiante avranno accanto più diun post-it e figureranno in più diuna categoria. A questo punto potete riempiretre “armadietti”, rappresentatidagli altri tre cartoncini, su cuiavrete fatto fare una cornice dicolore corrispondente a quellodel post-it scelto per le tre cate-gorie di prodotti (nel nostro

caso, igiene, cosmetici e pro-fumi, medicina).Fate “riempire” gli armadiettitracciando una x con un pen-narello di colore uguale al bi-glietino cui corrisponde.Chiedete quindi ai ragazzi: qualidei tre “armadietti” risulta più ri-fornito?

Ci sono delle erbe aromatiche odei fiori che compaiono in tuttee tre le sezioni?Si tratta di erbe o fiori usati nelleantiche ricette? (Per risponderea questa domanda potete con-sultare il materiale didattico for-nito).Alcuni degli ingredienti “verdi”che avete incontrato non eranonoti né agli antichi greci e ro-mani, né agli erboristi medioe-vali: cercate di scoprire il loroluogo di provenienza.

Considerazioni

finali

Nell’antichità la cura del corpoattraverso le erbe era l’unicapossibilità concreta.Fate riflettere i bambini sul fattoche i fitofarmaci, tuttavia, sonodiffusissimi ancora oggi.Come mai si tende sempre piùspesso a sceglierli anche in pre-senza di farmaci “moderni”? Può capitare che durante la ri-cerca i bambini si imbattano inun prodotto (a volte imprevedi-bile) come la lettiera per gatti,che dichiara di contenere clo-rofilla.Come può essere utilizzataquesta notizia rispetto ai vari ar-madietti?

Può essere una buona occa-sione per spiegare che la cloro-filla è presente in tutte le pianteverdi, d’altro canto, invece, èanche interessante fare osser-vare come viene sfruttato, dalpunto di vista commerciale,l’impatto positivo che il termineclorofilla ha, comunque, sulpubblico dei consumatori.Se, nel corso dell’indagine, ibambini hanno trovato nomi dipiante esotiche se ne puòtrarre spunto per alcune rifles-sioni, provate a chiedere:

• Ritenete che la loro utilizza-zione commerciale rappre-senti un vantaggio o unosvantaggio ai fini della lorosopravvivenza e di quelladel loro ecosistema? (Aquesto proposito consultateil materiale didattico fornito,in particolare quello relativoalla pervinca rosa del Ma-dagascar).

• La consistente presenzadelle piante aromatiche no-strane in prodotti di vario ge-nere fa ben sperare per laloro sopravvivenza e in defi-nitiva per il mantenimentodella biodiversità?

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Caccia

al

verde

SCHEDA 21 A

Scheda n. ________________ Classe _________________________________________________

Rilevatore _________________________________________________________________________

Data ________________________________________________________________________________

Riviste e giornaliNome

della pubblicazione

Nome

del prodottoTipologia/Uso Piante contenute

viviDARIA

SCHEDA ALUNNO

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In casa

DoveNome

del prodottoTipologia/Uso Piante contenute

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