capitoli 1, 2 nuove questioni pedagogia sociale.pdf

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OPsonline.it: la Web Community italiana per studenti, laureandi e laureati in Psicologia Appunti d’esame, statino on line, forum di discussione, chat, simulazione d’esame, valutaprof, minisiti web di facoltà, servizi di orientamento e tutoring e molto altro ancora… http://www.opsonline.it 1 CAP. 1 DIPENDENZA ED AUTONOMIA DELL’EDUCAZIONE DALLA SOCIETA’ L’esistenza di un rapporto diretto tra società ed educazione è un fatto riconosciuto; vi sono teorie che considerano l’educazione una variabile dipendente dal sistema sociale: l’educazione è intesa e praticata come una modalità fondamentale di socializzazione. Sono teorie che assumono una concezione dell’organizzazione sociale e dell’educazione improntata al principio di autorità: il sistema sociale è depositario di valori indiscutibili, per cui l’educazione, al pari di altre forme sociali come l’informazione e le norme, è funzionale alla loro difesa,trasmissione e produzione. Questo tipo di teorie pedagogiche e pratiche educative sono diffusissime nell’esperienza storica: pensiero platonico= società ed educazione gerarchicamente costituite, pensiero hegeliano= stato come sostanza etica tra le cui determinazioni trova posto l’educazione pensiero di Gentile= fondandosi sulla totalità dello spirito e sul divenire del suo processo, costruisce un’architettura della scuola funzionale alla struttura di uno stato monocratico. Queste teorie vanno dall’indottrinamento ideologico alla difesa del primato di determinati ceti e gruppi sociali sugli altri,che sono riconosciuti incapaci di elaborare cultura. Vi sono inoltre teorie che pur presenti nelle società storiche e pur riconoscendo il peso di condizionamenti sociali , attribuiscono all’educazione il compito di “tirar fuori” le potenzialità presenti nella giovane età: l’agire educativo è finalizzato allo sviluppo dei processi d’individuazione. In questo caso non è presente una concezione totalizzante dell’organismo sociale, inoltre è presente uno spazio autonomo del soggetto e della sua espressione. Il riconoscimento di uno spazio autonomo di sviluppo del soggetto si è accompagnato all’affermazione delle società democratiche, basate sul principio del governo del popolo accentuando la dimensione sia individuale e liberale sia quella collettiva e sociale. In sintonia con tali movimenti storici i saperi disciplinari che li hanno alimentati hanno facilitato il sorgere e il maturare del pensiero pedagogico in una società non più di pochi ma di tutti.(pedagogisti dell’attivismo,Dewey, Pestalozzi)L’educazione svolge un ruolo sempre più specifico nel rapporto con la società, non le è più subalterna, ma diviene un motore di sviluppo sociale. Da avere un educazione autoritaria e dipendente ora viene sostituita con il presupposto del diritto del popolo a governarsi e per tanto a darsi un educazione,ora l’educazione è chiamata ad alimentare ed arricchire il tessuto sociale. La riflessione sull’autonomia dell’educazione e sul suo contributo allo sviluppo della dimensione democratica della società si è arricchita quando oltre al tradizionale pensiero filosofico ha cominciato ad attingere alle scienze umane, e sociali in particolare. La pedagogia ha cominciato ad attingere al pensiero scientifico;quindi l’idea di una società democratica,e il modo di ragionare del pensiero scientifico hanno un comune denominatore cioè la contestazione del principio regolatore dell’ipse dixit e la sottomissione dell’agire umano ,alla critica della ragione. La critica del principio di autorità sostituito da quello della ragione. Il metodo critico sperimentale ha impresso una tale accelerazione alle acquisizioni disciplinari da permettere la costruzione di un numero crescente di saperi inediti anche se paga lo scotto delle separazioni dei contenuti specialistici. Il metodo critico sperimentale pur facendo crescere le pratiche partecipative dell’organizzazione sociale non ha avuto una pari applicazione da praticare nella soluzione di problemi contigui e quotidiani. Resta comunque il principio della libertà di pensiero a base della scienza e della democrazia come conquista dell’uomo moderno. ed è all’interno di questo scenario che l’educazione è chiamata ad approfondire il senso e la direzione del suo spazio di autonomia per offrire il contributo allo sviluppo della dimensione democratica del vivere sociale. Il rapporto tra società ed educazione non è più di contrasto o dipendenza ma di complementarietà tra l’organizzazione e l’agire sociale e l’organizzazione e l’agire educativo.

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    CAP. 1 DIPENDENZA ED AUTONOMIA DELLEDUCAZIONE DALLA SOCIETA Lesistenza di un rapporto diretto tra societ ed educazione un fatto riconosciuto; vi sono teorie che considerano leducazione una variabile dipendente dal sistema sociale: leducazione intesa e praticata come una modalit fondamentale di socializzazione. Sono teorie che assumono una concezione dellorganizzazione sociale e delleducazione improntata al principio di autorit: il sistema sociale depositario di valori indiscutibili, per cui leducazione, al pari di altre forme sociali come linformazione e le norme, funzionale alla loro difesa,trasmissione e produzione. Questo tipo di teorie pedagogiche e pratiche educative sono diffusissime nellesperienza storica: pensiero platonico= societ ed educazione gerarchicamente costituite, pensiero hegeliano= stato come sostanza etica tra le cui determinazioni trova posto leducazione pensiero di Gentile= fondandosi sulla totalit dello spirito e sul divenire del suo processo, costruisce unarchitettura della scuola funzionale alla struttura di uno stato monocratico. Queste teorie vanno dallindottrinamento ideologico alla difesa del primato di determinati ceti e gruppi sociali sugli altri,che sono riconosciuti incapaci di elaborare cultura. Vi sono inoltre teorie che pur presenti nelle societ storiche e pur riconoscendo il peso di condizionamenti sociali , attribuiscono alleducazione il compito di tirar fuori le potenzialit presenti nella giovane et: lagire educativo finalizzato allo sviluppo dei processi dindividuazione. In questo caso non presente una concezione totalizzante dellorganismo sociale, inoltre presente uno spazio autonomo del soggetto e della sua espressione. Il riconoscimento di uno spazio autonomo di sviluppo del soggetto si accompagnato allaffermazione delle societ democratiche, basate sul principio del governo del popolo accentuando la dimensione sia individuale e liberale sia quella collettiva e sociale. In sintonia con tali movimenti storici i saperi disciplinari che li hanno alimentati hanno facilitato il sorgere e il maturare del pensiero pedagogico in una societ non pi di pochi ma di tutti.(pedagogisti dellattivismo,Dewey, Pestalozzi)Leducazione svolge un ruolo sempre pi specifico nel rapporto con la societ, non le pi subalterna, ma diviene un motore di sviluppo sociale. Da avere un educazione autoritaria e dipendente ora viene sostituita con il presupposto del diritto del popolo a governarsi e per tanto a darsi un educazione,ora leducazione chiamata ad alimentare ed arricchire il tessuto sociale. La riflessione sullautonomia delleducazione e sul suo contributo allo sviluppo della dimensione democratica della societ si arricchita quando oltre al tradizionale pensiero filosofico ha cominciato ad attingere alle scienze umane, e sociali in particolare. La pedagogia ha cominciato ad attingere al pensiero scientifico;quindi lidea di una societ democratica,e il modo di ragionare del pensiero scientifico hanno un comune denominatore cio la contestazione del principio regolatore dellipse dixit e la sottomissione dellagire umano ,alla critica della ragione. La critica del principio di autorit sostituito da quello della ragione. Il metodo critico sperimentale ha impresso una tale accelerazione alle acquisizioni disciplinari da permettere la costruzione di un numero crescente di saperi inediti anche se paga lo scotto delle separazioni dei contenuti specialistici. Il metodo critico sperimentale pur facendo crescere le pratiche partecipative dellorganizzazione sociale non ha avuto una pari applicazione da praticare nella soluzione di problemi contigui e quotidiani. Resta comunque il principio della libert di pensiero a base della scienza e della democrazia come conquista delluomo moderno. ed allinterno di questo scenario che leducazione chiamata ad approfondire il senso e la direzione del suo spazio di autonomia per offrire il contributo allo sviluppo della dimensione democratica del vivere sociale. Il rapporto tra societ ed educazione non pi di contrasto o dipendenza ma di complementariet tra lorganizzazione e lagire sociale e lorganizzazione e lagire educativo.

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    LIBERT DI PENSIERO, SOCIET DEMOCRATICHE E ISTRUZIONE DEL RAZIONALISMO DISCIPLINARE. La libert di pensiero ha posto il problema di quale tipo di saperi ha bisogno una societ per essere democratica e come questi possano contribuire alla socializzazione dei suoi membri. La socializzazione un processo fondamentale della costruzione nella costruzione dellidentit di una persona:la socializz vi partecipa realizzando il senso di appartenenza ai gruppi sociali. Che costituiscono la struttura portante della societ. A questo scopo il processo si avvale di saperi legittimati e in uso nei gruppi sociali. La socializzazione ed appartenenza diventano pi forti quando i gruppi dispongono di saperi collettivi via via pi vincolanti. questi ultimi realizzano la maggiore o minore integrazione nella societ in base a quanto sono funzionali al suo mantenimento. La dinamica di costruzione dei valori condivisi registra un rapporto tra sistema di saperi collettivi e sistema sociale. Societ autoritarie tendono a legittimare e premiare saperi elaborati da uno o da pochi e societ democratiche tendono a dare spazio a saperi elaborati da pi. Se nelle societ democratiche lintera collettivit, grazie alla libert di pensiero di tutti i componenti,ad essere chiamata ad elaborare i saperi condivisi,questi devono rispondere a condizioni precise oppure ogni sapere prodotto ha uguale diritto di cittadinanza? La libert di pensiero nelle societ democratiche genera autonomamente saperi fondati sulla critica della ragione oppure, perch questo avvenga,si richiedono requisiti particolari? La qualit della produzione dei saperi dei cittadini stata affidata allistruzione allinterno della scuola. La scuola come organismo sociale deputato allapprendimento dei saperi necessari alla societ non invenzione degli stati democratici; ma sin da quando con la nascita della scrittura nelle prime societ storiche la socializzazione attraverso la comunicazione orale non stata pi sufficiente,almeno che per i ceti sociali che dalluso della parola scritta traevano potere. Ogni societ storica ha riservato alla classe dirigente canali privilegiati di formazione. Le societ democratiche non hanno fatto altro che allargare teli canali alla popolazione e hanno individuato nei saperi disciplinari aggiornati dalla critica della ragione del razionalismo scientifico lalimentazione pi credibile dellistruzione. stato riconosciuto che: 1)la qualit della democrazia assicurata dalla coltivazione della libert di pensiero in termini di produzione di saperi di qualit. 2)la produzione di saperi di qualit assicurata dai patrimoni razionali delle discipline scientifiche. 3)laccesso a tali patrimoni deve essere garantito a tutta la popolazione,anche se con un approfondimento graduale in rapporto allet e alla posizione lavorativa. listruzione di massa basata sulle discipline della razionalit critica a svolgere la funzione di socializzazione attraverso lapprendimento diffuso dei saperi di qualit necessari alla conservazione ad allo sviluppo delle societ democratiche. MERITI E LIMITI DELLA RAZIONALITA SEPARATA DEL MODELLO DI ISTRUZIONE SCOLASTICA. I meriti delle societ democratiche sono linnalzamento dei livelli di conoscenza e la diffusione dei saperi razionali nella popolazione attraverso listruzione di base obbligatoria. I limiti fino a che punto i sistemi distruzione rispondono alla sfida della razionalit critica dei saperi disciplinari alla scolarizzazione di massa allistruzione superiore? La sfida raggiunta parzialmente: nei sistemi formativi si assiste ad un livellamento al ribasso della padronanza degli strumenti critici del conoscere. il problema interessa i paesi in via di sviluppo per lalto tasso di analfabetismo e di analfabetismo di ritorno a causa delle gravi carenze di risorse economiche ma arriva fino ai paesi del primo mondo: il caso degli stati uniti in cui un rapporto del governo federale ha messo in evidenza le gravi lacune di conoscenze negli studenti della scuola secondaria. Nel nostro paese il limite visibile se si osservano i livelli medi distruzione della scuola dellobbligo o quelli degli studenti che entrano alluniversit:la qualit di saperi disciplinari in

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    discesa ma soprattutto la loro quantit in termini di capacit di gestione degli specifici punti di vista disciplinari. Le cause 1) mancanza di priorit riconosciuta alla qualit dellistruzione nelle politiche razionali e locali,che non investono sul capitale umano e sul rinnovamento delle strutture e dei servizi di insegnamento e apprendimento 2) interpretazione del diritto distruzione in termini di riduzione dellimpegno di studio e di avanzamento automatico nella carriera scolastica. 3) irruzione dei mass-media che nonostante il beneficio di unalfabetizzazione informale, hanno diffuso saperi inediti a forte carica emozionale di una cultura di massa basata sul condizionamento e non filtrata dalla critica della ragione..

    Limiti della razionalit dei saperi meriti essendo allorigine del pensiero scientifico moderno e contemporaneo, alla base dellintensa evoluzione tecnologica ed economica delle societ industriali,che hanno debellato mali secolari come la fame e le malattie ed hanno creato condizioni di vita non pi precarie con servizi e beni di largo uso. 1)il merito fondamentale della razionalit moderna nel creare le condizioni della libert delle societ democratiche e con esse il forte avanzamento dei diritti umani rispetto alle societ autoritarie dellassolutismo del potere e del pensiero. limiti gravi danni agli equilibri ecologici,gli inquinamenti e lo sfruttamento della natura per la produzione di ricchezza e di potere allinterno delle societ pi industrializzate che rendono i paesi poveri dipendenti e subordinati 2)diffuse malattie innescate dagli eccessi di comodit e di attivismo come le disfunzioni cardiache e alle patologie sociali che vanno dalla massificazione e dalla solitudine allesclusione sociale 3)sviluppando saperi dalla razionalit separata in nome di un oggettivit autoreferenziale hanno settorializzato lo stesso lavoro critico della ragione eliminando dalla scienza la sapienza del conoscere e producendo unintellettualit dissociata tra saperi scientifici e saperi sociali,tra imperativi della scienza e imperativi delletica. Il modello della scolarizzazione di massa ha risentito pesantemente di queste forme di alienazione culturale,scientifica e tecnologica in due modi:-riproducendo nei curricoli didattici la razionalit separata delle discipline e alimentando lo sdoppiamento di razionalit tra i saperi scolastici e i saperi di uso quotidiano. Nella scuola della prima e della seconda infanzia lapproccio pedagogico e didattico pi globale e attivo:la realt viene presentata nelle diverse componenti, mantenendo la visione infantile; lapproccio educativo lavora sugli interessi e motivazioni per allargare lapprendimento a contenuti specifici, che via via prefigurano aspetti disciplinari. Nella scuola secondaria , la disciplinarizzazione dellistruzione si fa maggiore, ma si settorializza; i programmi delle materie seguono la loro logica interna e non interagiscono con le altre materie, il dualismo tra i saperi umanistici e scientifici finisce per renderli incomunicabili. Si arriva per tanto alla perdita della razionalit complessiva dellinterpretazione della realt: la critica della ragione spezzettata allinterno di porzioni di realt assunte come campo circoscritto di studio di specifici e isolati saperi disciplinari Lintellettuale formato dal modello di istruzione delle discipline autoreferenziali una persona esperta in un campo molto limitato della realt; per tutti gli altri che costituiscono lesperienza umana, si avvale delle conoscenze diffuse di uso comune. Lalienazione si fa maggiore quanto pi questo tipo di intellettuale rimuove ogni ipotesi di arricchimento conoscitivo in altre aree del sapere e fonda la sua identit, il suo riconoscimento sociale sul solo e parziale sapere professionale: gli effetti negativi sono nel danno del potenziale conoscitivo della mente atrofizzata nel ristretto punto di vista quando si rapporta alla realt. Listruzione delle discipline separate genera laltro tipo di alienazione conoscitiva: lo sdoppiamento di razionalit della mente;per una parte segue lintellettualit formale dei saper scolastici, dallaltra

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    lintellettualit informale dei saperi diffusi; invece di trovare punti di contatto si allontanano seguendo contenuti e logiche diverse. Il dualismo nella mente riproduce, ma genera anche il dualismo tra tra cultura scolastica e cultura vissuta, tra senso scientifico e senso comune, tra razionalit ed emotivit. La scuola e listruzione partite con lintento democratico di essere specchio della libert di pensiero e lespressione della critica della ragione si scoprono inadeguate a far esercitare quella critica, a far sviluppare un pensiero libero e creativo. Il dualismo si completa nella scissione tra saperi del pensare di derivazione scolastica e saperi del sentire del vissuto quotidiano. La distanza tra cultura disciplinare e cultura duso data anche dal diverso modo di funzionare dei saperi delluna e dellaltra, anche nel trattare i medesimi problemi :i primi sono costruiti sul pensiero forte , teso ad allontanare ogni contaminazione emozionale fino a divenire pura astrazione; i secondi attingono alla dimensione senso motoria ed emozionale del conoscere, preposta al soddisfacimento dei bisogni primari del vivere. SCENARI DI RAZIONALITA PLANETARIA Lobbiettivo della libert di pensiero critico resta attuale e fondamentale nellorganizzazione sociale ed in quella scolastica in particolare. La mondializzazione dei processi di antropizzazione accelera e modifica gli stessi aspetti societari, e li porta dentro ai flussi socioeconomici e culturali della socializzazione planetaria, orientandone la storia prossima verso modelli di societ inediti. A questi modelli in formazione sono destinati ad attingere sia le societ postindustriali, sia quelle industriali e in via di industrializzazione, sia basate sulla struttura preindustriale. Per tanto in questo nuovo scenario vanno rivisto il rapporto tra processi di socializzazione e processi di educazione. Tale rapporto varia con il variare della strutturazione delle societ. Nelle societ a struttura autoritaria il potere e la conoscenza sono intenzionalmente al servizio di uno o di pochi:la socializzazione e leducazione e leducazione sono funzionali a legittimazione della dipendenza al potere e della conoscenza assoluti. Nelle societ basate sul principio di autorit del popolo, e sui diritti dei cittadini e sulla loro libert di pensiero, il potere e la conoscenza sono al servizio di tutti, la socializzazione ha bisogno dellistruzione disciplinare di base estesa a tutta la popolazione affinch siano garantiti il potere e la conoscenza razionale a beneficio di tutti. Negli scenari della societ globale il potere e la conoscenza diventano di portata planetaria ; si pone il problema della gestione del potere su base planetaria e di un governo del mondo. Il problema della gestione della gestione della conoscenza distribuita nei diversi continenti,e il problema di una logica e di una dinamica della socializzazione dellintero genere umano. La gestione pone la necessit delleducazione di uomini e donne che abitano il pianeta in termine di comune progetto di formazione dove tutte le differenze possano trovare modi di coesistere e di contribuire allo sviluppo umano. La mondializzazione dei saperi intesa come sapere dei diversi popoli, societ e culture della terra pone la ricerca di un ulteriore e pi avanzata razionalit che sia espressione del pi ampio patrimonio dellesperienza conoscitiva umana; una razionalit in grado di misurarsi e di rispondere alle sfide del villaggio globale. I segni di questa nuova razionalit emergono dalla critica della razionalit separata : il pensiero della singola disciplina non pi in grado di interpretare la complessit e linterdipendenza dei fenomeni che caratterizzano lesperienza umana nelle societ contemporanee. Lirruzione della complessit e il riconoscimento dellinterrelazione degli eventi, dal livello micro a livello macro, ha reso obsoleta limmagine ,la pratica di lavoro del ricercatore che nella solitudine possa partorire teorie e tecniche di ricerca valide e trasferibili.

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    La ricerca innovativa ha posto il lavoro coordinato di comunit di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari, obbligati a cercare ,a sperimentare e validare punti di vista ,contenuti teorici e pratiche dindagine. Il riduzionismo metodologico e teorico non viene sconfessato ,ma rivisto in termini di specificit comunicanti; i campi di applicazione di questa razionalit correlata nellarcipelago delle scienze, dalleconomia alla politica ,dalla sociale alla filosofica,dalla psicologica alleducativa .... I mass media rendono palpabile come grandi sfide dellumanit ormai richiedono per essere combattute il concerto di molte conoscenze e competenze disciplinari e tecniche e limpegno di molti tipi di operatori. La fame,laids, lanalfabetismo, inquinamento, terrorismo,....Sono tutti problemi sfaccettati che, per essere risolti, richiedono interventi coordinati ed integrati degli operatori dei rispettivi settori. Le tecnologie dell informazione e della comunicazione sono diventate esse stesse motore e canale dellintegrazione delle aree di ricerca per tanto si coglie come la razionalit e lattendibilit della disciplina auto sufficiente sono cadute in quanto non sono state in grado di confrontarsi e di dialogare con le reti di conoscenza che viaggiano attraverso la comunicazione informatica e telematica. Il concetto stesso di conoscenza oggettiva cambia grazie agli approcci interdisciplinari ; lattendibilit razionale non risiede nel singolo contributo disciplinare, perch offre solo uno spaccato di verit incompleto; lattendibilit oggettiva garantita dalla combinazione dei diversi punti di vista specifici. un oggettivit passibile di arricchimento conoscitivo ulteriore, se non di veri e propri ribaltamenti interpretativi con un potenziale risolutivo inedito e pi incisivo. Come loggettivit disciplinare insufficiente da sola, anche la neutralit disciplinare come intoccabilit razionale un falso scientifico se considerata in rapporto alle verit di altre discipline con cui entra in contatto. La dimensione mondiale della produzione degli scambi di beni, (multinazionali ), gli spostamenti individuali e collettivi di cui i flussi migratori ne sono testimonianza,degli inquinamenti e scompensi biologici di cui il buco nello ozono e le alterazioni climatiche,dellinformazione e della comunicazione di cui le tecnologie elettroniche sono potenti veicoli... CITTADINANZA PLANETARIA, APPRENDIMENTO PERMANENTE, CREAZIONE LOCALE DEI SAPERI. La ricerca della razionalit planetaria consente di superare lantinomia tra socializzazione ed educazione: i saperi indispensabili alla socializzazione planetaria richiedono un lavoro educativo, leducazione a sua volta si inscrive nei processi di socializzazione planetaria. Quindi si parla di socializzazione educativa e di uneducazione sociale. Al modello scolastico valido nelle societ dellindustrializzazione che mette in successione istruzione-lavoro-pensione, si sostituisce il modello della societ della conoscenza che prevede lapprendimento permanente in tutte le attivit umane delle varie et.(creazione continua dei saperi). Listruzione scolastica mantiene la sua importanza in quanto agenzia formativa; il suo compito nella societ planetaria dei saperi quello di aprirsi al patrimonio mondiale delle conoscenze e insegnare a saperle cercare, riconoscere e spendere ,secondo un approccio pedagogico e didattico che seleziona quantit e struttura dei saperi in base alla qualit degli apprendimenti da realizzare. Vengono superate distinzioni tra istruzione scolastica ed extrascolastica e quelle tra educazione formale ed educazione informale. Il principio pedagogico e didattico unificante risiede nei contenuti di conoscenze e competenze che un soggetto chiamato a costruire come espressione della liberazione del suo potenziale conoscitivo, da qualunque fonte e modo arrivino alla sua mente. Leducazione formale, non formale e informale. FORMALE= si sviluppa nella scuola ed in ogni istituzione formativa con programmi disciplinari, curriculari e valutazioni standardizzate. NON FORMALE = si sviluppa in ogni attivit formativa offerta da un agenzia attraverso servizi distribuiti sul territorio(centro culturale, biblioteca..)

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    INFORMALI = si sviluppa attraverso i quotidiani,vissuti quotidiani che non sono sottoposti ad intenzionale azione formativa,anche se restano materiali di elaborazione conoscitiva del soggetto. Nella societ della conoscenza, leducazione dei giovani e quella degli adulti fanno parte di un unico processo formativo teso alla costruzione personale di conoscenze di qualit nei diversi ambiti di esperienza. La societ dei saperi e lapprendimento lungo il corso della vita reclamano una socializzazione diffusa alimentata sistematicamente dallespansione del potenziale conoscitivo di ciascun cittadino. Coniugare la libert di pensiero estesa alle ragioni ed alle relative forme espressive maturate in qualunque altra societ e cultura del pianeta la condizione per realizzare una democrazia pi avanzata del governo mondiale del potere e della conoscenza che lo alimenta. Nellumanesimo planetario la partecipazione e la qualit della conoscenza occupano una posizione centrale: si mette in evidenza che allelaborazione dei saperi del villaggio globale concorrono con il loro patrimonio di saperi tutte le popolazioni che lo abitano. Andare verso un governo mondiale ,che sia espressione della cittadinanza planetaria attraverso forme di partecipazione democratica, e sia sostenuto da un patrimonio di saperi alimentato dalle diverse culture, in grado di curare gli interessi di tutte le societ. Un problema centrale rappresentato dalla Qualit della conoscenza: il problema della convivenza e dello scambio tra i saperi delle diverse culture del pianeta richiede, il superamento del razionalismo del pensiero occidentale l dove ha pagato con larricchimento della specializzazione disciplinare e lo smarrimento della conoscenza del sentire e, dallaltra richiede il recupero del di stanziamento della ragione l c lurgenza del sentire. Nel recupero dei domini del sentire e del pensare, che costituiscono i due versanti del potenziale conoscitivo umano risiede la qualit della conoscenza da perseguire attraverso il lavoro educativo: quando le due dimensioni trovano il modo di modularsi lo spessore del conoscere raggiunge profondit. Nasce un livello di libert di pensare e di sentire che genera una criticit del conoscere che va oltre il pensiero critico del puro razionalismo. La difesa della soggettivit intesa come irripetibilit dellesperienza personale diventa il metro della ricerca delloggettivit. In un ottica planetaria della produzione dei saperi, le conoscenze del razionalismo occidentale hanno molto da imparare da altre forme di conoscenze che, anche se non hanno raggiunto livelli sofisticati di analisi, sono molto avanzate nella ricerca di senso della realt e nel rispetto della natura e pertanto da non manomettere a danno della stessa vivibilit del pianeta. La ricerca della razionalit planetaria, fondata sulla libert conoscitiva dellintera specie umana,a base della democrazia mira alla costruzione di una conoscenza solidale e diffusa che, muovendo dai patrimoni dei saperi di tutte le culture , poggi sullintegrazione dei domini conoscitivi del pensare e del sentire e reclami lalleanza tra socializzazione ed educazione in termini di edificazione di societ avanzate della conoscenza dal livello globale fino a quello locale dellesistenza. Questa rivoluzione della produzione dei saperi, postulata dalla societ della conoscenza comporta un capovolgimento della concezione e della realizzazione del sistema formativo: non pu reggersi pi sul modello scolastico dellistruzione formale dei saperi separati e gerarchizzati , ma basandosi sul modello dellapprendimento permanente a garantire ad ogni cittadino la piena liberazione del potenziale conoscitivo che attraverso tale liberazione la produzione e la socializzazione di saperi integrati del sentire e del pensare . Attraverso i molteplici canali dellistruzione, della formazione professionale, il sistema formativo si integra nella comunit locale: attraverso lapprendimento permanente, mira alleducazione di tutti. Il modello dellapprendimento parte dalla domanda di bisogni conoscenza per lo sviluppo umano;tale modello postula un sistema autonomo, flessibile aperto di offerta formativa in grado di soddisfare tali bisogni. La moneta educativa circolante nel rapporto tra le agenzie e i servizi educativi e il credito formativo che certifica le conoscenze personali acquisite, con le relative competenze raggiunte. Il sistema educativo locale dato dallinsieme delle offerte formative territoriali.

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    Si evidenzia una collaborazione tra le agenzie e i servizi educativi del territorio costruisce il sistema educativo locale. CAP. 2 LEDUCAZIONE NELLETA DELLA CONOSCENZA. IL RUOLO DELLA PEDAGOGIA SOCIALE. Si evidenzia, in campo educativo, la necessit di equilibrare il rapporto tra informazione e formazione, tra apprendimento ed educazione, tra istruzione e cultura, tra processo formativo individualizzato e processo formativo centrato sul contesto. Leducazione, si sempre caratterizzata per le sue finalit maturative: trasformazione del soggetto, delle comunit. Utile quindi la progettazione di una societ della conoscenza che proponga il tema pedagogico della formazione permanente delluomo lungo lintero corso della vita attraverso metodi che aiutano i soggetti a penetrare i problemi ,a riflettere, a comprendere. Leducazione si sempre qualificata per la sua funzione politica e pratica, per lintenzionalit nella formazione delluomo nel suo contesto. In ogni epoca nasce un dibattito pedagogico sulle modalit di un processo formativo che possa esaltare da una parte le potenzialit di ciascun soggetto e dallaltra facilitarne la capacit di relazione con laltro da s. La pedagogia come sapere della formazione ,sia nella dimensione individuale (cura del s e massima espansione creativa e autonoma del soggetto), sia in quella sociale (attenzione verso gli altri, conoscere la propria cultura e le culture del mondo..), pu essere considerata una scienza a doppia faccia: la prima attenta al soggetto,alla propria crescita personalizzata; laltra: attenta al rapporto del soggetto con gli altri. La riflessione va condotta su una pedagogia della relazione che tenga conto del singolo e del suo contesto di vita. La pedagogia sociale e quella generale vengono cos a coincidere e a diversificarsi nello stesso tempo: coincidono perch si preoccupano di dare risposte (politiche , culturali, scientifiche) alla domanda pedagogica emergente; divergono perch ai bisogni educativi della societ possono provvedere se tengono conto del loro punto di vista Dal punto di vista progettuale e metodologico esiste la necessit di condurre un analisi dei bisogni individuali e sociali,e inoltre c la necessit di costruire un offerta formativa adeguata sia per il soggetto sia per la societ. LANALISI DEI BISOGNI EDUCATIVI PER I SINGOLI E LE COLLETTIVITA. LE NUOVE EMERGENZE. Volendo operare una sintesi dei cambiamenti sociali maturati negli ultimi tempi, che hanno avuto incidenza sui processi di formazione del futuro,si possono seguire le indicazioni fornite da Frabboni, il quale li riconduce a cinque problemi: rivoluzione scientifica e tecnologica nelle scienze mediche ha permesso lallungamento della vita che ha reso urgente la riarticolazione del processo formativo che divenuto ininterrotto nel tempo e nello spazio. Lallungamento e la diversificazione dei cicli di vita comporta la revisione dei contenuti dellapprendimento e della formazione e limpiego di metodi e strumenti didattici nuovi e flessibili. Comporta una pi accorta politica delleducazione dellet adulta allo scopo di aiutare le categorie umane emergenti (anziani e vecchi) bisognose di interventi formativi diversificati, a consolidare i propri poteri cognitivi per rallentare i processi di senilizzazione. La pedagogia sociale si fa politica perch cerca di partire dai problemi economici , sociali e culturali per proporli alle classi, al potere perch li traduca in riforme scolastiche e formativa. BERTOLINI= la formazione delluomo coincideva con la formazione del cittadino aiutato a fare proprie le capacit di occuparsi della gestione della cosa pubblica nellinteresse di tutti. riguarda la cultura diffusa presente nella nostra epoca e la maggior richiesta di formazione a domanda individualizzata .da un lato, lesplosione della domanda a pagamento da parte del singolo (pay-tv) dallaltro la passivit di larghi strati della popolazione soggetti allalfabetizzazione passiva, quindi insoddisfacenti a rispondere alle richieste di base dei cittadini. La pratica del consenso politico

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    diviene un arma a doppio taglio: formare quei pochi che possiedono una ampia cultura e quindi eserciteranno maggior potere rispetto ai molti, i quali dovranno occupare creativamente laumento del loro tempo libero. 3) alfabetizzazione debole _apprendere senza mantenere acquisire conoscenze /informazioni in un epoca che ne pregna, le quali scivolano via senza trasformarsi in cultura personalizzata .lalfabetizzazione debole porta ad accettare idee e pratiche indotte, conduce ad una sterilizzazione mentale. un problema connesso a questo riguarda la diminuita capacit linguistica (soprattutto della lingua scritta)da parte delle giovani generazioni. Tra messaggi digitali e codici comunicativi ristretti si rischia di danneggiare le competenze riflessive dei giovani.