CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO - Comune di...

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pag.1 Comune di STROPPO Provincia di CUNEO CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO OGGETTO: Lavori di riqualificazione ed incremento dell' efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico dell' edificio denominato Collège Valle Maira di proprietà del COMUNE di STROPPO (CN) COMMITTENTE: COMUNE DI STROPPO DRONERO 15 /04/2014 ALLEGATO E I PROGETTISTI SALSOTTO architetto Andrea MARINO geometra Marco VISTO IL SINDACO ROVERA PAOLO IL R.U.P. CLEMENTO dott. Giuseppe Studio Tecnico A. Salsotto M.Marino via Torino n.29 12025 Dronero (CN) E-mail [email protected]

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Comune di STROPPO

Provincia di CUNEO

CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

OGGETTO:

Lavori di riqualificazione ed incremento dell' efficienza energetica del

patrimonio edilizio pubblico dell' edificio denominato Collge Valle Maira di

propriet del COMUNE di STROPPO (CN)

COMMITTENTE: COMUNE DI STROPPO

DRONERO 15 /04/2014 ALLEGATO E

I PROGETTISTI

SALSOTTO architetto Andrea MARINO geometra Marco

VISTO IL SINDACO ROVERA PAOLO

IL R.U.P. CLEMENTO dott. Giuseppe

Studio Tecnico A. Salsotto M.Marino via Torino n.29 12025 Dronero (CN) E-mail [email protected]

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CAPITOLO 1

OGGETTO DELL'APPALTO - AMMONTARE DELL'APPALTO - FORMA DELL'APPALTO

- DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE -

VARIAZIONI DELLE OPERE

Art 1.1 OGGETTO DELL'APPALTO

1. L'appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare

completamente ultimati i lavori di: Riqualificazione ed incremento dell'efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico dell'edificio denominato Collge Valle Maira di propriet del Comune

di Stroppo come dettagliatamente descritto anche negli allegati del progetto Esecutivo.

E principalmente consistente nella sostituzione del manto di copertura in tegole comprensivo della posa in opera delle linea vita e dell'isolamento del sottotetto. Con fornitura e posa di isolamento termico a cappotto su tutte

le pareti e solai esterni con Pannelli in polistirene espanso sintetizzato (EPS) CON GRAFITE, esenti da CFC o HCFC, resistenza a compressione pari a 70 kpa e densit compresa tra 13-18 kg/m (secondo la norma UNI EN

13163), euroclasse E di resistenza al fuoco, marchiatura CE, lambda inferiore a 0,032 W/mK. Per isolamento

termico a cappotto parti alte delle pareti esterne del fabbricato spessore 120 mm e con Pannelli in polistirene espanso estruso (XPS) con o senza pelle, resistenza a compressione pari a 300 kpa (secondo la norma UNI EN

13164), euroclasse E di resistenza al fuoco, marchiatura CE, lambda pari a 0,036 W/mK. per isolamento termico a cappotto parti basse delle pareti esterne del fabbricato spessore 120 mm. Comprensivo di tutti gli oneri

relativi a: incollaggio e/o tassellatura e sagomatura dei pannelli, rasatura, stesura di fissativo, applicazione del

rasante a base di calce idraulica naturale steso con spatola d'acciaio, compresa la posa di rete d'armatura e di ogni altro onere necessario per dare l'opera finita a perfetta regola d'arte. La posa dell' isolamento a cappoto

avverr previa, sostituzione, spostamento di, grondaie e discese spostamento di tubazioni e cavi elettrici, antenne e apparecchi illuminanti posti in facciata. Rimozione e sostituzione delle soglie e davanzali esterni per

adeguarli al nuovo spessore delle pareti esterne. Rimozione e sostituzione di tutti i serramenti esterni con fornitura e posa in opera di finestre e porte finestre munite di vasistas di qualunque forma e dimensione,

numero dei battenti, con modanatura,incastri e regoli per vetri, rigetto d'acqua con gocciolatoio, compresa la

ferramenta pesante, gli ottonami e l'imprimitura ad olio In douglas (Pseudotsuga menziesii) dello spessore maggiore di mm 60. con vetrate isolanti tipo vetrocamera con basso emissivo; formate da due lastre di vetro,

normale o stratificata, con interposta intercapedine d'aria o gas; complete di profilati distanziatori, giunti elastici, sali disidratanti etc.; i vetri antisfondamento sono costituiti da due lastre con interposta pellicola di

polivinilbutirrale 4+4/12/3+3 magnetronico (B.E. 1 lastra) + aria U= 1,6 W/mK e RW= c.a 38dB

Tinteggiatura di tutte le parti esterne realizzata con pittura lavabile (Idropittura) coprente in 2 mani. Applicazione del prodotto a pennello o a rullo su fondo stabile, asciutto, pulito e privo di polvere. Compreso ogni

mezzo d'opera ed onere accessorio per dare il lavoro finito a regola d'arte. A base di biossido di titanio e argilla per esterni. Oltre agli oneri per la sicurezza come descitti nell allegata stima delle sicurezza e nel computo

metrico estimativo del progetto esecutivo. 2. Sono compresi nell'appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro

completamente compiuto, secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato speciale d'appalto, con le

caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo dell'opera di cui al precedente comma e relativi allegati dei quali l'Appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.

3. L'esecuzione dei lavori sempre e comunque effettuata secondo le regole dell'arte e l'Appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell'adempimento dei propri obblighi ed al rispetto di quanto indicato nell'

progetto esecutivo e secondo le indicazioni della direzione dei lavori.

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Art 1.2 FORMA DELL'APPALTO

Il presente appalto dato a: MISURA

L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell'appalto, ammonta ad Euro 214'000,00 (Euro

DUECENTOQUATTORDICIMILAVIRGOLAZEROZERO) oltre IVA.

Importo per l'esecuzione delle Lavorazioni (comprensivo dell'importo per l'attuazione dei Piani di Sicurezza

e delle spese relative al costo del personale)

a) Per lavori a CORPO Euro 3'458,00

b) Per lavori a MISURA Euro 210'541,94

-----------------------------

Totale dei Lavori Euro 214'000,00

di cui per oneri della sicurezza Euro 19'337,33

di cui per costo del personale Euro 120'782,37

Art 1.3

AMMONTARE DELL'APPALTO

1. L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell'appalto, ammonta ad Euro 214'000,00 (Euro

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DUECENTOQUATTORDICIMILAVIRGOLAZEROZERO) oltre IVA. come risulta dalla stima di progetto e come

risulta nel prospetto sotto riportato:

Euro Importo dei lavori, al netto degli oneri della sicurezza e del costo del

personale soggetto a ribasso d'asta

73'880,30

Oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d'asta 19'337,33

Costo del personale non soggetto a ribasso d'asta 120'782,37

TOTALE 214'000,00

2. L'importo totale di cui al precedente comma comprende gli oneri della sicurezza di cui all'art. 131, comma 3, del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i., stimati in Euro 19'337,33 (diconsi Euro

DICIANOVEMILATRECENTOTRENTATREVIRGOLATRENTATRE) ed i costi del personale di cui all'art. 82 comma

3 bis del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. stimati in Euro 120'782,37 (diconsi Euro CENTOVENTIMILASETTECENTOTTANTADUEVIRGOLATRENTASETTE), somme che non sono soggette a

ribasso d'asta, nonch l'importo di Euro 73'880,30 (diconsi Euro SETTANTATREMILAOTTOCENTOOTTANTAOTTOVIRGOLATRENTA), per i lavori soggetti a ribasso d'asta.

3. Le categorie di lavoro previste nell'appalto sono le seguenti:

a) CATEGORIA PREVALENTE

Categoria OG1 (EDIFICI CIVILI ED INDUSTRIALI) per Euro 214'000,00 (diconsi Euro

duecentoquattordicimilavirgolazerozero), di cui:

Euro 19'337,33 (diconsi Euro dicianovemilatrecentotrentasettevirgolatrentatre ) per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso d'asta;

Euro 120'782,37 (diconsi Euro centoventimilasettecentoottantaduevirgolatrentasette) per costo della manod'opera non soggetti a ribasso d'asta

Euro 73'880,30 (diconsi Euro settantetremilaottocentottantavirgolatrenta) per lavorazioni soggette a ribasso.

4. L'offerta deve essere formulata con riferimento alle lavorazioni soggette a ribasso e tenuto conto che gli importi devono essere espressi al netto degli oneri per la sicurezza ancorch la descrizione delle singole voci, in

alcuni casi, possa comprendere riferimenti anche ai dispositivi per la sicurezza stessa.

Art. 1.4

DESCRIZIONE DEI LAVORI

I lavori che formano l'oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, salvo pi precise indicazioni che all'atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori.

- nolo di ponteggio tubolare esterno multidirezionale, costituito da montanti modulari con rosette a pi

fori ad essi solidali, alle quali vengono collegati correnti e diagonali in opera, compreso il trasporto, il

montaggio, lo smontaggio nonch ogni dispositivo necessario per la conformit dell'opera alle norme di

sicurezza vigenti, la documentzione per l'uso (Pi.M.U.S.), i piani di lavoro metallici e i sottopiani. Il

ponteggio sar installato su tutti i lati della struttura, fino alla altezza di 1 m. oltre la linea di gronda e

mantenuti in opera per tutta la durata del cantiere;

- demolizione e rimozione di strutture metalliche costituite dalle grondaie, dai faldali dei camini,

compreso lo sgombero dei detriti con carico e trasporto alle pubbliche discariche. La demolizione e

rimozione delle grondaie prevista su tutti i lati del tetto, comprese quelle del vano ascensore;

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- demolizione del manto di copertura, attualmente costituito da tegole di colore rosso argilla compreso lo

sgombero dei detriti alle pubbliche discariche;

Fotografia 4: Ledificio oggetto dintervento lato nord

1. demolizione della piccola orditura del tetto formata da arcarecci in legno compreso lo sgombero del

materiale alle pubbliche discariche;

2. esecuzione traccia per incassamento di tubi aventi diametro non superiore a 50 mm, compreso il fissaggio degli stessi su pareti in mattoni forati in muri intonacati compreso il ripristino dellintonaco. I

cavi presenti sulla facciata saranno completamente incassati per consentire la perfetta installazione ed

aderenza del pannello isolante.

3. demolizione dei camini fino al piano sottotetto, compresa la salita o discesa a terra dei materiali;

4. realizzazione di tetto a tegole piane di cemento colore grigio ardesia esclusa la grossa travatura e

compresa ogni altra provvista formato con correnti di abete squadrati alla sega aventi sezione di cm 6

x 4, inchiodati ai sottostanti puntoni trattati con impregnante di protezione antidegrado e

impermeabilizzante del legno, inclusa la installazione di idonei ferma-neve in elementi sagomati di

lamiera di rame o acciaio inox ancorati alla travatura sottotegola. Si prevede il completo rifacimento dei

tetti (quello superiore e inferiore) compresa anche la copertura del vano ascensore;

5. trattamento impregnante di protezione antidegrado e impermeabilizzante del legno, costituito da

silicato di sodio (vetro liquido), in soluzione acquosa pronta all'uso, incolore, inodore e atossico,

finalizzato al miglioramento di caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche del legno. Si prevede il

trattamento della perlinatura dei cornicioni dei tetti;

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Fotografia 5-6: Ledificio oggetto dintervento la copertura vista dall interno

6. posa in opera di velux per accesso in sicurezza alla copertura delle dimensioni di cm. 80x80;

7. fornitura e posa in opera della LINEA VITA di ancoraggio orizzontale, conforme alla norma UNI EN

795:2002 in classe C, prodotto marcato CE certificato da ente certificatore notificato (D.Lgs. 475 del 4

dicembre 1992 - Attuazione Direttiva 89/686/CEE), lunghezza complessiva di circa 30 m, formata da

due tratti il primo di circa 5 mt. con n. 2 pali alle estremit ed il secondo di circa 25,00 mt tra loro

collegati con punti intermedi ad interasse variabile 5,00-15,00 m (compresi), costituita da: due pali

d'estremit in acciaio zincato (o inox) per ogni tratto oltre un palo intermedio per il tratto lungo, una

molla assorbitore di energia in acciaio al carbonio ad alta resistenza classe C, (o inox), un tenditore in

acciaio zincato (o inox) a due forcelle M14, un cavo in acciaio zincato (o inox) diametro 8 mm, 49

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Fotografia 7: Schema esemplificativo della linea vita

Fotografia 7/bis: Esempio torretta linea vita

fili con lunghezza 30,00 m circa, fascicolo d'uso e montaggio e tabella di segnalazione caratteristiche

prestazionali. Sono da considerarsi compresi e compensati gli oneri per la fornitura e posa di viti e

tasselli ancoraggi dal velux di accesso per raggiungere la linea vita, la cartellonistica e quant'altro per

dare il lavoro finito a regola d'arte, gli oneri per carico e scarico, le opere di lattoneria/muratura

necessarie per apertura e chiusura del manto di copertura; per ogni m di sviluppo; sono compresi

inoltre: Il Progetto del sistema di ancoraggio. La Relazione di calcolo per il dimensionamento dei

fissaggi e la verifica dell'idoneit della struttura di supporto. La Dichiarazione di corretta installazione.

La Dichiarazione di conformit del prodotto. Il Manuale d'uso della linea vita. Il Programma delle

ispezioni periodiche previste sulla linea vita. I ganci per la salita dell'operatore ed i ganci sottotegola per

impedire l'effetto pendolo Il dissipatore di energia il cartello punto di salita la prescritta targhetta. La

posa della linea salvavita sui tetti dovr seguire lo schema indicativo allegato, in particolare dovr

prevedere idonei punti di ancoraggio per il trasferimento alle linea vita e specifici ancoraggi antipendolo

installati in corrispondenza dei cornicioni nei cambiamenti di falda. Nella Regione Piemonte lobbligo

di installare suddetta protezione in caso di nuova costruzione nonch per gli interventi di manutenzione

straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia regolamentato dell'art

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86 della legge regionale 25 Marzo 2013, n 3 sulle "Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n.

56 (Tutela ed uso del suolo) e ad altre disposizioni regionali in materia di urbanistica ed edilizia;

8. rivestimenti e paretine in tavelle piene o forate in laterizio, dello spessore fino a cm 3 eseguite con

malta di cemento (ferro pagato a parte), rinzaffo e successivo intonaco eseguito con malta di calce

dolce. Le lavorazioni prevedono il rivestimento della parete in pietra lato sud al piano terra per

consentire la posa in opere dei pannelli isolanti in polistirene espanso (XPS).

9. fornitura e posa in opera di isolamento termoacustico sul solaio di copertura costituito da feltri flessibili

in lana di vetro, con adeguata protezione di barriera al vapore spessore mm 200, per lisolamento del

sottotetto e del sottotegola di entrambi i tetti;

Fotografia 8: Isolamento termoacustico sul solaio e sottotegole in feltri di lana di vestro.

Materassino in lana di vetro trattata con speciale legante a base di resine termoindurenti, rivestito su una

faccia con vari supporti, cuciti su rete metallica, incollati mediante adesivo su carta catramata, imbustato

in film di polietilene chiuso ermeticamente, per evitare la dispersione di fibre e prottegerlo da polveri e

muffe.

10. pannelli in polistirene espanso sintetizzato (EPS) CON GRAFITE, esenti da CFC o HCFC, resistenza a

compressione pari a 70 kpa e densit compresa tra 13-18 kg/m (secondo la norma UNI EN 13163),

euroclasse E di resistenza al fuoco, marchiatura CE, lambda inferiore a 0,032 W/mK.

Fotografia 9: Particolare isolamento a cappotto con pannello EPS

Isolamento termico esterno a cappotto spessore cm 12 di tutte le facciate delledificio, da quota + 1,50

del piano di campagna per tutta lelevazione della parete;

11. pannelli in polistirene espanso estruso (XPS) con resistenza a compressione pari a 300 kpa (secondo la

norma UNI EN 13164), euroclasse E di resistenza al fuoco, marchiatura CE, lambda pari a 0,036 W/mK.

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Fotografia 10: Particolare isolamento a cappotto con pannello XPS

Isolamento termico esterno a cappotto di tutte le facciate delledificio sp. cm. 12, da quota + 0,00 del

piano di campagna e fino a quota +1,50;

12. rimozione di infissi esterni in alluminio di qualsiasi natura, qualunque piano di fabbricato, comprese la

discesa o la salita dei materiali, lo sgombro dei detriti, il trasporto degli stessi alle discariche, compresa

la rimozione e l'accatastamento dei vetri. Verranno rimossi tutti gli infissi esterni presenti nella struttura

in quanto di vecchia manifattura e non conformi gli attuali parametri di efficientamento energetico;

13. posa in opera di serramenti per finestre e porte finestre, per qualsiasi spessore, di qualunque forma,

dimensione e numero di battenti , comprensivi di vetrate isolanti tipo vetrocamera con basso emissivo

formate da due lastre di vetro, normale o stratificata, con interposta intercapedine d'aria o gas,

complete di profilati distanziatori, giunti elastici, sali disidratanti etc.; i vetri antisfondamento sono

costituiti da due lastre con interposta pellicola di polivinilbutirrale.

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Fotografia 11:

Fotografia 12: Particolare serramento in legno vetrocamera Particolare serramento in legno vetrocamera

Si prevede di installare nuovi serramenti esterni nella struttura, aventi specifiche caratteristiche di

efficientamento energetico. Essi saranno in legno in quanto unico materiale previsto dalle norme

tecniche di attuazione del Comune di Stroppo.

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14. tinteggiatura ed imbiancatura delle pareti esterne con pittura lavabile coprente in 2 mani a base di

biossido di titanio e argilla di colorazione simile a quella esistente tipo giallo ocra. Tutto ledificio sar

completamente tinteggiato a nuovo, previa specifica rasatura del cappotto esterno;

15. posa in opera di pietra di luserna (spessore costante) in lastre dello spessore di cm 3. La posa in opera

della pietra conseguente alla realizzazione del cappotto termico esterno, in quanto aumentando lo

spessore della muratura si rende necessario integrare la larghezza del davanzale e delle soglie con un

nuovo manufatto, collegato a quello esistente mediante specifico taglio termico;

16. il rinforzo puntuale delle travature dei tetti esistenti eseguito con piccole opere di carpenteria metallica.

Si prevede di rinforzare le capriate esistenti con piastra metallica in corrispondenza del colmo;

17. la sostituzione di faldali, della converse ai camini, delle grondaie e dei pluviali esistenti in lamiera

preverniciata colore testa di moro. La sostituzione dei faldali e delle converse ai camini e delle

grondaie si rende necessaria a seguito del rifacimento del manto di copertura; mentre la posa in opera

di nuovi pluviali conseguente alla realizzazione del cappotto isolante esterno che, creando un nuovo

spessore alle murature esterne comporta variazioni delle dimensioni dei pluviali;

Art. 1.5

FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE

La forma e le dimensioni delle opere, oggetto dell'appalto, risultano dai disegni allegati al contratto, redatti

in conformit alle norme UNI vigenti in materia. Inoltre per tutte le indicazioni di grandezza presenti sugli elaborati di progetto ci si dovr attenere alle norme UNI CEI ISO 80000-1 e UNI CEI ISO 80000-6 nonch alla

norma UNI 4546.

Di seguito si riporta una descrizione sommaria delle opere con l'indicazione della localit ove dovr sorgere e le principali dimensioni:

I Lavori di riqualificazione ed incremento dell'efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico dell'edificio denominato Collge Valle Maira di propriet del COMUNE di STROPPO (CN) sono da eseguirsi nel

Comune di Stroppo in localit convitto sull' edifico denominato Collge Valle Maira individuato nella fotografia in

terza pagina e catastalmente sul foglio 10 mappale 947. Le principali dimensioni delle opere da eseguire riguardano: Ponteggi perimetrali esterni per complessivi mq. 1017,25 Rifacimento manto di copertura per mq.

460,02 intonaci per mq. 58,89 sostituzione di soglie e davanzali per mq. 58,95 fornitura posa in opera di isolamenti in feltri flessibili per mq. 245,00 fornitura e posa in opera di serramenti esterni per complessivi mq.

133,96 - fornitura e posa in opera di vetrate basso emissive per complessivi mq. 127,26- fornitura e posa in opera di isolamento a cappotto con pannelli rigidi per complessivi mq. 759,45 pronti a ricevere la tinteggiatura

fornitura e posa in opera di linea vita per complessivi ml. 30,00.

Art. 1.6 VARIAZIONI DELLE OPERE PROGETTATE

La Stazione Appaltante si riserva la insindacabile facolt di introdurre nelle opere, all'atto esecutivo, quelle

varianti che riterr opportune, nell'interesse della buona riuscita e dell'economia dei lavori, senza che l'Appaltatore possa trarne motivi per avanzare pretese di compensi ed indennizzi, di qualsiasi natura e specie,

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non stabiliti nel presente Capitolato Speciale.

Dovranno, essere rispettate le disposizioni di cui al D.Lgs. n. 163/2006 s.m.i. e al D.P.R. n. 207/2010.

Non sono considerate varianti e modificazioni, gli interventi disposti dalla Direzione dei Lavori per risolvere aspetti di dettaglio e che siano contenuti entro un importo non superiore al 10% per i lavori di recupero,

ristrutturazione, manutenzione e restauro e al 5% per tutti gli altri lavori delle categorie dell'appalto, semprech non comportino un aumento dell'importo del contratto stipulato per la realizzazione dell'opera.

Sono considerate varianti, e come tali ammesse, nell'esclusivo interesse della Stazione Appaltante, quelle in

aumento o in diminuzione, finalizzate al miglioramento o alla migliore funzionalit delle prestazioni oggetto del contratto, a condizione che tali varianti non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obiettive

esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto. L'importo in aumento relativo a tali varianti non pu superare il 5 % dell'importo originario del contratto e deve trovare

copertura nella somma stanziata per lesecuzione dell'opera al netto del 50% dei ribassi d'asta conseguiti.

Codeste varianti, sono approvate dal Responsabile del Procedimento ovvero dal soggetto competente secondo lordinamento della singola Stazione Appaltante.

Ove le varianti derivanti da errori od omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell'opera ovvero la sua utilizzazione, eccedono il quinto dell'importo originario del contratto, si

dovr andare alla risoluzione del contratto ed alla indizione di una nuova gara, alla quale dovr essere invitato a partecipare l'aggiudicatario iniziale.

La risoluzione dar luogo al pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10% dei lavori non eseguiti

calcolato fino all'ammontare dei 4/5 dell'importo del contratto originario. La violazione del divieto di apportare modifiche comporta, salva diversa valutazione del Responsabile del

Procedimento, la rimessa in pristino, a carico dell'esecutore, dei lavori e delle opere nella situazione originaria secondo le disposizioni della Direzione dei Lavori, fermo che in nessun caso egli pu vantare compensi, rimborsi

o indennizzi per i lavori medesimi.

Le varianti alle opere in progetto saranno ammesse solo per le motivazioni e nelle forme previste dall'art. 132 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i.

Le variazioni sono valutate ai prezzi di contratto; ove per altro debbano essere eseguite categorie di lavori non previste in contratto o si debbano impiegare materiali per i quali non risulti fissato il prezzo contrattuale si

proceder alla determinazione di nuovi prezzi secondo le modalit fissate dallart. 163 del D.P.R. n. 207/2010. Ferma l'impossibilit di introdurre modifiche essenziali alla natura dei lavori oggetto dell'appalto, qualora le

variazioni comportino, nei vari gruppi di categorie ritenute omogenee di cui all'art. 3, comma 1, lettera s) del

D.P.R. n. 207/2010, modifiche tali da produrre un notevole pregiudizio economico all'esecutore riconosciuto un equo compenso, comunque non superiore al quinto dell'importo dell'appalto. Ai fini del presente comma si

considera notevolmente pregiudizievole la variazione del singolo gruppo che supera il quinto del corrispondente valore originario e solo per la parte che supera tale limite.

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CAPITOLO 2

QUALITA' DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI

Art. 2.1 NORME GENERALI - ACCETTAZIONE QUALIT ED IMPIEGO DEI MATERIALI

Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti per la costruzione delle

opere, proverranno da quelle localit che l'Appaltatore riterr di sua convenienza, purch, ad insindacabile

giudizio della Direzione dei Lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate. I materiali e i componenti devono corrispondere alle prescrizioni di legge e del presente Capitolato Speciale.

Essi dovranno essere della migliore qualit e perfettamente lavorati, inoltre, possono essere messi in opera solamente dopo l'accettazione della Direzione dei Lavori; in caso di controversia, si procede ai sensi dell'art. 164

del D.P.R. n. 207/2010.

Per quanto non espresso nel presente Capitolato Speciale, relativamente all'accettazione, qualit e impiego dei materiali, alla loro provvista, il luogo della loro provenienza e l'eventuale sostituzione di quest'ultimo, si

applica rispettivamente l'art. 167 del D.P.R. 207/2010 e gli articoli 16 e 17 del Capitolato Generale d'Appalto D.M. 145/2000.

L'accettazione dei materiali e dei componenti definitiva solo dopo la loro posa in opera. La Direzione dei Lavori pu rifiutare in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopo l'introduzione in cantiere, o che

per qualsiasi causa non fossero conformi alle caratteristiche tecniche risultanti dai documenti allegati al

contratto; in quest'ultimo caso l'Appaltatore deve rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri a sue spese. Ove l'Appaltatore non effettui la rimozione nel termine prescritto dalla Direzione dei Lavori, la Stazione

Appaltante pu provvedervi direttamente a spese dell'esecutore, a carico del quale resta anche qualsiasi onere o danno che possa derivargli per effetto della rimozione eseguita d'ufficio.

Anche dopo l'accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti da parte dell'Appaltatore,

restano fermi i diritti e i poteri della Stazione Appaltante in sede di collaudo. L'esecutore che, di sua iniziativa, abbia impiegato materiali o componenti di caratteristiche superiori a quelle

prescritte nei documenti contrattuali, o eseguito una lavorazione pi accurata, non ha diritto ad aumento dei prezzi e la contabilit redatta come se i materiali avessero le caratteristiche stabilite.

Nel caso sia stato autorizzato per ragioni di necessit o convenienza, da parte della Direzione dei Lavori, l'impiego di materiali o componenti aventi qualche carenza nelle dimensioni, nella consistenza o nella qualit,

ovvero sia stata autorizzata una lavorazione di minor pregio, viene applicata una adeguata riduzione del prezzo

in sede di contabilizzazione, sempre che l'opera sia accettabile senza pregiudizio e salve le determinazioni definitive dell'organo di collaudo.

Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche obbligatorie, ovvero specificamente previsti dal capitolato speciale d'appalto, sono disposti dalla Direzione dei Lavori o dall'organo di collaudo, imputando la

spesa a carico delle somme a disposizione accantonate a tale titolo nel quadro economico. Per le stesse prove

la Direzione dei Lavori provvede al prelievo del relativo campione ed alla redazione di apposito verbale di prelievo; la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali riporta espresso riferimento a tale verbale.

La Direzione dei Lavori o l'organo di collaudo possono disporre ulteriori prove ed analisi ancorch non prescritte nel presente Capitolato ma ritenute necessarie per stabilire l'idoneit dei materiali o dei componenti.

Le relative spese sono poste a carico dell'Appaltatore.

Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato pu risultare da un attestato di conformit rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.

Art. 2.2

ACQUA, CALCI, CEMENTI ED AGGLOMERATI CEMENTIZI, POZZOLANE, GESSO

a) Acqua - L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovr essere limpida, priva di grassi o sostanze

organiche e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva per il conglomerato risultante.

b) Calci - Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione delle norme tecniche vigenti; le calci idrauliche dovranno altres corrispondere alle prescrizioni contenute nella legge 595/65

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(Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici), ai requisiti di accettazione contenuti nelle norme

tecniche vigenti, nonch alle norme UNI EN 459-1 e 459-2.

c) Cementi e agglomerati cementizi. 1) Devono impiegarsi esclusivamente i cementi previsti dalle disposizioni vigenti in materia (legge 26 maggio

1965 n. 595 e norme armonizzate della serie EN 197), dotati di attestato di conformit ai sensi delle norme UNI EN 197-1 e UNI EN 197-2.

2) A norma di quanto previsto dal Decreto 12 luglio 1999, n. 314 (Regolamento recante norme per il rilascio

dell'attestato di conformit per i cementi), i cementi di cui all'art. 1 lettera A) della legge 595/65 (e cio cementi normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato

cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della legge 595/65 e all'art. 59 del D.P.R. 380/2001 e s.m.i. Per i cementi di importazione, la procedura di controllo

e di certificazione potr essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.

3) I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati dall'umidit e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego.

d) Pozzolane - Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dalle

norme tecniche vigenti. e) Gesso - Il gesso dovr essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da

non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti

alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovr essere conservato in locali coperti, ben riparati dall'umidit e da agenti degradanti. Per l'accettazione valgono i criteri generali dell'articolo "Norme Generali - Accettazione Qualit ed Impiego dei Materiali" e le condizioni di accettazione stabilite dalle norme vigenti.

f) Sabbie - Le sabbie dovranno essere assolutamente prive di terra, materie organiche o altre materie nocive,

essere di tipo siliceo (o in subordine quarzoso, granitico o calcareo), avere grana omogenea, e provenire da

rocce con elevata resistenza alla compressione. Sottoposta alla prova di decantazione in acqua, la perdita in peso della sabbia non dovr superare il 2%.

La sabbia utilizzata per le murature, per gli intonaci, le stuccature, le murature a faccia vista e per i conglomerati cementizi dovr essere conforme a quanto previsto dal D.M. 14 gennaio 2008 e dalle relative

norme vigenti. La granulometria dovr essere adeguata alla destinazione del getto ed alle condizioni di posa in opera. E'

assolutamente vietato l'uso di sabbia marina.

I materiali dovranno trovarsi, al momento dell'uso in perfetto stato di conservazione.

Il loro impiego nella preparazione di malte e conglomerati cementizi dovr avvenire con l'osservanza delle migliori regole d'arte.

Per quanto non espressamente contemplato, si rinvia alla seguente normativa tecnica: UNI EN 459 - UNI EN 197 - UNI EN ISO 7027 - UNI EN 413 - UNI 9156 - UNI 9606.

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Art. 2.3

MATERIALI INERTI PER CONGLOMERATI CEMENTIZI E PER MALTE

1) Tutti gli inerti da impiegare nella formazione degli impasti destinati alla esecuzione di opere in conglomerato cementizio semplice od armato devono corrispondere alle condizioni di accettazione stabilite

dalle norme vigenti in materia.

2) Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni

non nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature. La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed

all'ingombro delle armature. La sabbia per malte dovr essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose,

ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di paramento o in pietra da taglio.

3) Gli additivi per impasti cementizi, come da norma UNI EN 934, si intendono classificati come segue: fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti-ritardanti; fluidificanti- acceleranti;

antigelo-superfluidificanti. Per le modalit di controllo ed accettazione la Direzione dei Lavori potr far eseguire prove od accettare, secondo i criteri dell'articolo "Norme Generali - Accettazione Qualit ed Impiego dei Materiali", l'attestazione di conformit alle norme UNI EN 934, UNI EN 480 (varie parti) e UNI 10765.

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4) I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di cui

al D.M. 14 gennaio 2008 e relative circolari esplicative.

Per quanto non espressamente contemplato, si rinvia alla seguente normativa tecnica: UNI EN 934 (varie

parti), UNI EN 480 (varie parti), UNI EN 13055-1. Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE

secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Art. 2.4

ELEMENTI DI LATERIZIO E CALCESTRUZZO

Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo

alleggerito.

Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel D.M. 14 gennaio 2008, nelle relative circolari esplicative e norme vigenti.

Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a quelle della norma UNI EN 771.

Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni del succitato D.M. 14 gennaio 2008 e dalle relative norme vigenti.

La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti risultati

delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalit previste nel D.M. di cui sopra.

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE

secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

E' facolt della Direzione dei Lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore.

Art. 2.5 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE

Generalit I materiali ed i prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere soggette al D.M. 14 gennaio 2008 devono

rispondere ai requisiti indicati nel seguito. I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere:

- identificati univocamente a cura del produttore, secondo le procedure applicabili;

- certificati mediante la documentazione di attestazione che preveda prove sperimentali per misurarne le caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche, effettuate da un ente terzo indipendente ovvero, ove

previsto, autocertificate dal produttore secondo procedure stabilite dalle specifiche tecniche europee richiamate nel presente documento;

- accettati dalla Direzione dei Lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di

qualificazione, nonch mediante eventuali prove sperimentali di accettazione. Per i materiali e prodotti recanti la Marcatura CE sar onere della Direzione dei Lavori, in fase di accettazione,

accertarsi del possesso della marcatura stessa e richiedere ad ogni fornitore, per ogni diverso prodotto, il Certificato ovvero Dichiarazione di Conformit alla parte armonizzata della specifica norma europea ovvero allo

specifico Benestare Tecnico Europeo, per quanto applicabile. Sar inoltre onere della Direzione dei Lavori verificare che tali prodotti rientrino nelle tipologie, classi e/o

famiglie previsti nella detta documentazione.

Per i prodotti non recanti la Marcatura CE, la Direzione dei Lavori dovr accertarsi del possesso e del regime di validit dell'Attestato di Qualificazione o del Certificato di Idoneit Tecnica all'impiego rilasciato del Servizio

Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Le prove su materiali e prodotti, a seconda delle specifiche procedure applicabili, devono generalmente

essere effettuate da: a) laboratori di prova notificati di cui all'allegato V del Regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento

europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011; b) laboratori di cui all'art. 59 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.;

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c) altri laboratori, dotati di adeguata competenza ed idonee attrezzature, appositamente abilitati dal Servizio

Tecnico Centrale.

2.5.1 Acciaio

Prescrizioni Comuni a tutte le Tipologie di Acciaio

Gli acciai per l'armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel vigente D.M. attuativo della legge 1086/71 (D.M. 14 gennaio 2008) e relative circolari esplicative.

E' fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all'origine.

Forniture e documentazione di accompagnamento

Tutte le forniture di acciaio, per le quali non sussista l'obbligo della Marcatura CE, devono essere accompagnate dalla copia dell'attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale.

Il riferimento a tale attestato deve essere riportato sul documento di trasporto. Le forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da copia dei

documenti rilasciati dal Produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante stesso.

La Direzione dei Lavori prima della messa in opera, tenuta a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare

le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilit del produttore.

Le forme di controllo obbligatorie Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni per tutti gli acciai prevedono tre forme di controllo obbligatorie

(D.M. 14 gennaio 2008 paragrafo 11.3.1):

- in stabilimento di produzione, da eseguirsi sui lotti di produzione; - nei centri di trasformazione, da eseguirsi sulle forniture;

- di accettazione in cantiere, da eseguirsi sui lotti di spedizione. A tale riguardo si definiscono:

- lotti di produzione: si riferiscono a produzione continua, ordinata cronologicamente mediante apposizione di contrassegni al prodotto finito (rotolo finito, bobina di trefolo, fascio di barre, ecc.). Un lotto di produzione

deve avere valori delle grandezze nominali omogenee (dimensionali, meccaniche, di formazione) e pu essere

compreso tra 30 e 120 t; - forniture: sono lotti formati da massimo 90 t, costituiti da prodotti aventi valori delle grandezze nominali

omogenee; - lotti di spedizione: sono lotti formati da massimo 30 t, spediti in ununica volta, costituiti da prodotti aventi

valori delle grandezze nominali omogenee.

La marcatura e la rintracciabilit dei prodotti qualificati

Ciascun prodotto qualificato deve essere costantemente riconoscibile, per quanto concerne le caratteristiche qualitative, e rintracciabile, per quanto concerne lo stabilimento di produzione.

Il marchio indelebile deve essere depositato presso il servizio tecnico centrale e deve consentire, in maniera

inequivocabile, di risalire: - allazienda produttrice;

- allo stabilimento; - al tipo di acciaio e alla sua eventuale saldabilit.

Per stabilimento si intende una unit produttiva a s stante, con impianti propri e magazzini per il prodotto finito. Nel caso di unit produttive multiple appartenenti allo stesso produttore, la qualificazione deve essere

ripetuta per ognuna di esse e per ogni tipo di prodotto in esse fabbricato.

Considerata la diversa natura, forma e dimensione dei prodotti, le caratteristiche degli impianti per la loro produzione, nonch la possibilit di fornitura sia in pezzi singoli sia in fasci, differenti possono essere i sistemi

di marchiatura adottati, anche in relazione alluso, quali, per esempio, limpressione sui cilindri di laminazione, la punzonatura a caldo e a freddo, la stampigliatura a vernice, la targhettatura, la sigillatura dei fasci e altri.

Permane, comunque, lobbligatoriet del marchio di laminazione per quanto riguarda le barre e i rotoli.

Ogni prodotto deve essere marchiato con identificativi diversi da quelli di prodotti aventi differenti caratteristiche ma fabbricati nello stesso stabilimento, e con identificativi differenti da quelli di prodotti con

uguali caratteristiche ma fabbricati in altri stabilimenti, siano essi o meno dello stesso produttore. La marchiatura deve essere inalterabile nel tempo e senza possibilit di manomissione.

Per quanto possibile, anche in relazione alluso del prodotto, il produttore tenuto a marcare ogni singolo pezzo. Ove ci non sia possibile, per la specifica tipologia del prodotto, la marcatura deve essere tale che, prima

dellapertura delleventuale ultima e pi piccola confezione (fascio, bobina, rotolo, pacco, ecc.), il prodotto sia

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riconducibile al produttore, al tipo di acciaio, nonch al lotto di produzione e alla data di produzione.

Tenendo presente che gli elementi determinanti della marcatura sono la sua inalterabilit nel tempo e

limpossibilit di manomissione, il produttore deve rispettare le modalit di marcatura denunciate nella documentazione presentata al servizio tecnico centrale, e deve comunicare tempestivamente le eventuali

modifiche apportate. Il prodotto di acciaio non pu essere impiegato in caso di:

- mancata marcatura;

- non corrispondenza a quanto depositato; - illeggibilit, anche parziale, della marcatura.

Eventuali disposizioni supplementari atte a facilitare lidentificazione e la rintracciabilit del prodotto attraverso il marchio possono essere emesse dal servizio tecnico centrale.

In caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte della Direzione dei Lavori, le certificazioni emesse dal laboratorio ufficiale non possono assumere valenza ai sensi delle Norme Tecniche per le Costruzioni,

e di ci ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.

Il caso della unit marcata scorporata. Le ulteriori indicazioni della Direzione dei Lavori per le prove di laboratorio

Pu accadere che durante il processo costruttivo, presso gli utilizzatori, presso i commercianti o presso i

trasformatori intermedi, lunit marcata (pezzo singolo o fascio) venga scorporata, per cui una parte, o il tutto, perda loriginale marcatura del prodotto. In questo caso, tanto gli utilizzatori quanto i commercianti e i

trasformatori intermedi, oltre a dover predisporre idonee zone di stoccaggio, hanno la responsabilit di documentare la provenienza del prodotto mediante i documenti di accompagnamento del materiale e gli

estremi del deposito del marchio presso il servizio tecnico centrale.

In tal caso, i campioni destinati al laboratorio incaricato delle prove di cantiere devono essere accompagnati dalla sopraindicata documentazione e da una dichiarazione di provenienza rilasciata dalla Direzione dei Lavori.

Conservazione della documentazione daccompagnamento

I produttori, i successivi intermediari e gli utilizzatori finali devono assicurare una corretta archiviazione della documentazione di accompagnamento dei materiali garantendone la disponibilit per almeno dieci anni, e

devono mantenere evidenti le marcature o le etichette di riconoscimento per la rintracciabilit del prodotto.

Indicazione del marchio identificativo nei certificati delle prove meccaniche

Tutti i certificati relativi alle prove meccaniche degli acciai, sia in stabilimento che in cantiere o nel luogo di lavorazione, devono riportare lindicazione del marchio identificativo, rilevato a cura del laboratorio incaricato

dei controlli, sui campioni da sottoporre a prove.

Ove i campioni fossero sprovvisti del marchio identificativo, oppure il marchio non dovesse rientrare fra quelli depositati presso il servizio tecnico centrale, il laboratorio dovr tempestivamente informare di ci il

servizio tecnico centrale e la Direzione dei Lavori. Le certificazioni cos emesse non possono assumere valenza ai fini della vigente normativa, il materiale non

pu essere utilizzato e la Direzione dei Lavori deve prevedere, a cura e spese dellimpresa, lallontanamento dal

cantiere del materiale non conforme.

Forniture e documentazione di accompagnamento: Attestato di Qualificazione Le nuove norme tecniche stabiliscono che tutte le forniture di acciaio devono essere accompagnate

dallattestato di qualificazione del servizio tecnico centrale (D.M. 14 gennaio 2008 paragrafo 11.3.1.5). LAttestato di Qualificazione pu essere utilizzato senza limitazione di tempo, inoltre deve riportare il

riferimento al documento di trasporto.

Le forniture effettuate da un commerciante o da un trasformatore intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del

commerciante o trasformatore intermedio. La Direzione dei Lavori, prima della messa in opera, tenuta a verificare quanto sopra indicato e a rifiutare

le eventuali forniture non conformi.

Centri di trasformazione

Il Centro di trasformazione, impianto esterno alla fabbrica e/o al cantiere, fisso o mobile, che riceve dal produttore di acciaio elementi base (barre o rotoli, reti, lamiere o profilati, profilati cavi, ecc.) e confeziona

elementi strutturali direttamente impiegabili in cantiere, pronti per la messa in opera o per successive lavorazioni, pu ricevere e lavorare solo prodotti qualificati all'origine, accompagnati dalla documentazione

prevista dalle norme vigenti.

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La Direzione dei Lavori tenuta a verificare la conformit a quanto indicato al punto 11.3.1.7 del D.M. 14

gennaio 2008 e a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilit del centro di

trasformazione. Della documentazione di cui sopra dovr prendere atto il collaudatore, che riporter, nel Certificato di collaudo, gli estremi del centro di trasformazione che ha fornito l'eventuale materiale lavorato.

Rintracciabilit dei prodotti

Il centro di trasformazione pu ricevere e lavorare solo prodotti qualificati allorigine, accompagnati

dallattestato di qualificazione del servizio tecnico centrale. Particolare attenzione deve essere posta nel caso in cui nel centro di trasformazione vengano utilizzati

elementi base, comunque qualificati, ma provenienti da produttori differenti, attraverso specifiche procedure documentate che garantiscano la rintracciabilit dei prodotti.

Documentazione di accompagnamento e verifiche della Direzione dei Lavori Tutti i prodotti forniti in cantiere dopo lintervento di un trasformatore devono essere accompagnati da

idonea documentazione che identifichi in modo inequivocabile il centro di trasformazione stesso. In particolare, ogni fornitura in cantiere di elementi presaldati, presagomati o preassemblati deve essere accompagnata:

- da dichiarazione, su documento di trasporto, degli estremi dellattestato di avvenuta dichiarazione di attivit, rilasciato dal servizio tecnico centrale, recante il logo o il marchio del centro di trasformazione;

- dallattestazione inerente lesecuzione delle prove di controllo interno fatte eseguire dal direttore tecnico

del centro di trasformazione, con lindicazione dei giorni nei quali la fornitura stata lavorata. Qualora la Direzione dei Lavori lo richieda, allattestazione di cui sopra potr seguire copia dei certificati relativi alle prove

effettuate nei giorni in cui la lavorazione stata effettuata. La Direzione dei Lavori tenuta a verificare quanto sopra indicato e a rifiutare le eventuali forniture non

conformi, ferme restando le responsabilit del centro di trasformazione. Della documentazione di cui sopra

dovr prendere atto il collaudatore statico, che deve riportare nel certificato di collaudo statico gli estremi del centro di trasformazione che ha fornito leventuale materiale lavorato.

Art. 2.5.2 PRODOTTI A BASE DI LEGNO

1) Si intendono per prodotti a base di legno quelli derivati dalla semplice lavorazione e/o dalla trasformazione del legno e che sono presentati solitamente sotto forma di segati, pannelli, lastre, ecc.

I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura ed indipendentemente dalla destinazione d'uso. La Direzione dei Lavori ai fini della loro accettazione pu procedere ai controlli (anche

parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformit della stessa alle prescrizioni di

seguito indicate. Per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutture,

pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle prescrizioni del progetto.

2) I segati di legno a complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche:

- tolleranze sulla lunghezza e larghezza: 10 mm; - tolleranze sullo spessore: 2 mm;

- umidit non maggiore del 15%, misurata secondo le norme UNI 8829 e 8939;

3) I pannelli a base di fibra di legno oltre a quanto specificato nel progetto, e/o negli articoli relativi alla

destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche: - tolleranza sulla lunghezza e larghezza: 3 mm;

- tolleranze sullo spessore: 0,5 mm; - umidit non maggiore dell'8%;

- massa volumica: per tipo tenero minore di 350 kg/m; per tipo semiduro tra 350 e 800 kg/m; per tipo

duro oltre 800 kg/m, misurate secondo le norme UNI vigenti.

La superficie potr essere: - grezza (se mantenuta come risulta dalla pressatura);

- levigata (quando ha subito la levigatura); - rivestita su uno o due facce mediante (placcatura, carte impregnate, smalti, altri).

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4) I pannelli a base di particelle di legno a compimento di quanto specificato nel progetto, o negli articoli

relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche:

- tolleranze sulla lunghezza e larghezza: 5 mm; - tolleranze sullo spessore: 0,5 mm;

- umidit del 10% 3%;

Funzionalmente avranno le seguenti caratteristiche:

- rigonfiamento dopo immersione in acqua: 12% massimo (oppure 16%), misurato secondo la norma UNI EN 317;

5) I pannelli di legno compensato e paniforti a completamento di quanto specificato nel progetto, o negli

articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche: - tolleranze sulla lunghezza e larghezza: 5 mm, misurate secondo la norma UNI EN 315;

- intolleranze sullo spessore: 1 mm, misurate secondo la norma UNI EN 315; - umidit non maggiore del 12%,

- grado di incollaggio 10, misurato secondo le norme UNI EN 314-1 e UNI EN 314-2.

Per quanto non espressamente contemplato, si rinvia alla seguente normativa tecnica: UNI EN 13986, UNI EN 1309-1, UNI EN 844, UNI EN 336, UNI EN 1310, UNI EN 975, UNI ISO 1029, UNI EN 309, UNI EN 311, UNI

EN 313, UNI EN 316, UNI EN 318, UNI EN 319, UNI EN 320, UNI EN 321, UNI EN 323, UNI EN 635, UNI 6467.

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE

secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Art. 2.5.3

PRODOTTI PER COPERTURE DISCONTINUE (A FALDA)

1 - Si definiscono prodotti per le coperture quelli utilizzati per realizzare lo strato di tenuta all'acqua nei

sistemi di copertura e quelli usati per altri strati complementari. Per la realizzazione delle coperture discontinue nel loro insieme si rinvia all'articolo sull'esecuzione delle

coperture discontinue. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; la Direzione dei Lavori ai fini della loro

accettazione pu procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un

attestato di conformit della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione si intende che le procedure di prelievo dei campioni, i metodi di prova e valutazione

dei risultati sono quelli indicati nelle norme UNI citate di seguito. 2 - Le tegole e coppi di laterizio per coperture ed i loro pezzi speciali si intendono denominate secondo le

dizioni commerciali usuali (marsigliese, romana, ecc.) e devono essere conformi alla norma UNI 9460.

I prodotti di cui sopra devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza od a completamento alle seguenti prescrizioni:

a) i difetti visibili sono ammessi nei seguenti limiti: - le fessure non devono essere visibili o rilevabili a percussione;

- le protuberanze e scagliature non devono avere diametro medio (tra dimensione massima e minima) maggiore di 15 mm e non deve esserci pi di 1 protuberanza; ammessa 1 protuberanza di diametro

medio tra 7 e 15 mm ogni 2 dm di superficie proiettata;

- sbavature tollerate purch permettano un corretto assemblaggio; b) sulle dimensioni nominali e forma geometrica sono ammesse le tolleranze seguenti: lunghezza 3%;

larghezza 3% per tegole e 8% per coppi; c) sulla massa convenzionale ammessa tolleranza del 15%;

d) l'impermeabilit non deve permettere la caduta di goccia d'acqua dall'intradosso;

e) resistenza a flessione: forza F singola maggiore di 1000 N; f) carico di rottura valore singolo della forza F maggiore di 1000 N e valore medio maggiore di 1500 N;

g) i criteri di accettazione sono quelli indicati nel presente articolo. In caso di contestazione si far riferimento alle UNI vigenti.

I prodotti devono essere forniti su appositi pallets, legati e protetti da azioni meccaniche, chimiche e sporco che possano degradarli nella fase di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa. Gli imballi,

solitamente di materiale termoretraibile, devono contenere un foglio informativo riportante almeno il nome del

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fornitore e le indicazioni dei commi a) ad f) ed eventuali istruzioni complementari.

3 - Le tegole di calcestruzzo per coperture ed i loro pezzi speciali si intendono denominati secondo le dizioni

commerciali usuali (portoghese, olandese, ecc.) e devono essere conformi alla norma UNI 9460. I prodotti di cui sopra devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza e/o completamento

alle seguenti prescrizioni: a) i difetti visibili sono ammessi nei seguenti limiti:

- le fessure non sono ammesse;

- le incavature non devono avere profondit maggiore di 4 mm (escluse le tegole con superficie granulata);

- le protuberanze sono ammesse in forma lieve per tegole colorate nell'impasto; - le scagliature sono ammesse in forma leggera;

- e le sbavature e deviazioni sono ammesse purch non impediscano il corretto assemblaggio del

prodotto; b) sulle dimensioni nominali e forma geometrica sono ammesse le seguenti tolleranze: lunghezza 1,5%;

larghezza 1%; altre dimensioni dichiarate 1,6%; ortometria scostamento orizzontale non maggiore del 1,6% del lato maggiore;

c) sulla massa convenzionale ammessa la tolleranza del 10%; d) l'impermeabilit non deve permettere la caduta di gocce d'acqua, dall'intradosso, dopo 24 h;

e) dopo i cicli di gelivit la resistenza a flessione F deve essere maggiore od uguale a 1800 N su campioni

maturati 28 d; f) la resistenza a rottura F del singolo elemento deve essere maggiore od uguale a 1000 N; la media deve

essere maggiore od uguale a 1500 N; g) i criteri di accettazione sono quelli indicati nel presente articolo. In caso di contestazione si far

riferimento alle norme UNI vigenti.

I prodotti devono essere forniti su appositi pallets legati e protetti da azioni meccaniche, chimiche e sporco che possano degradarli nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa.

Art. 2.5.4

PRODOTTI DI VETRO (LASTRE, PROFILATI AD U E VETRI PRESSATI)

1 - Si definiscono prodotti di vetro quelli che sono ottenuti dalla trasformazione e lavorazione del vetro.

Essi si dividono nelle seguenti principali categorie: lastre piane, vetri pressati, prodotti di seconda lavorazione.

Per le definizioni rispetto ai metodi di fabbricazione, alle loro caratteristiche, alle seconde lavorazioni, nonch per le operazioni di finitura dei bordi si fa riferimento alla norma UNI EN 572 (varie parti). I prodotti vengono di

seguito considerati al momento della loro fornitura.

Le modalit di posa sono trattate negli articoli relativi alle vetrazioni ed ai serramenti. La Direzione dei Lavori, ai fini della loro accettazione, pu procedere a controlli (anche parziali) su campioni

della fornitura oppure richiedere un attestato di conformit della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. - I vetri piani grezzi sono quelli colati e laminati grezzi ed anche cristalli grezzi traslucidi, incolori cosiddetti

bianchi, eventualmente armati.

- I vetri piani lucidi tirati sono quelli incolori ottenuti per tiratura meccanica della massa fusa, che presenta sulle due facce, naturalmente lucide, ondulazioni pi o meno accentuate non avendo subito lavorazioni di

superficie. - I vetri piani trasparenti float sono quelli chiari o colorati ottenuti per colata mediante galleggiamento su un

bagno di metallo fuso. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.

Per le altre caratteristiche vale la norma UNI EN 572 (varie parti) che considera anche le modalit di controllo

da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicher i valori se richiesti.

2 - I vetri piani temprati sono quelli trattati termicamente o chimicamente in modo da indurre negli strati

superficiali tensioni permanenti.

Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 12150-1 e UNI EN 12150-2 che considera anche le modalit di

controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicher i valori se richiesti.

3 - I vetri piani uniti al perimetro (o vetrocamera) sono quelli costituiti da due lastre di vetro tra loro unite

lungo il perimetro, solitamente con interposizione di un distanziatore, a mezzo di adesivi od altro in modo da

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formare una o pi intercapedini contenenti aria o gas disidratati.

Le loro dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto.

Per le altre caratteristiche vale la norma UNI EN 1279-1-2-3-4-5 che definisce anche i metodi di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle

dimensioni prescritte, il fornitore comunicher i valori se richiesti.

4 - I vetri piani stratificati sono quelli formati da due o pi lastre di vetro e uno o pi strati interposti di

materia plastica che incollano tra loro le lastre di vetro per l'intera superficie. Il loro spessore varia in base al numero ed allo spessore delle lastre costituenti.

Essi si dividono in base alla loro resistenza alle sollecitazioni meccaniche come segue: - stratificati per sicurezza semplice;

- stratificati antivandalismo;

- stratificati anticrimine; - stratificati antiproiettile.

Le dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche si fa riferimento alle norme seguenti:

a) i vetri piani stratificati per sicurezza semplice devono rispondere alla norma UNI EN ISO 12543 (varie parti);

b) i vetri piani stratificati antivandalismo ed anticrimine devono rispondere rispettivamente alle norme UNI

EN ISO 12543; c) i vetri piani stratificati antiproiettile devono rispondere alla norma UNI EN 1063.

I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore

comunicher i valori se richiesti.

5 - I vetri piani profilati ad U sono dei vetri grezzi colati prodotti sotto forma di barre con sezione ad U, con

la superficie liscia o lavorata, e traslucida alla visione. Possono essere del tipo ricotto (normale) o temprato armati o non armati.

Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche valgono le prescrizioni della norma UNI EN 572-7 che indica anche i metodi di controllo in caso di contestazione.

6 - I vetri pressati per vetrocemento armato possono essere a forma cava od a forma di camera d'aria. Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.

Per le caratteristiche vale quanto indicato nella norma UNI EN 1051-1 che indica anche i metodi di controllo in caso di contestazione.

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Art. 2.5.5

PRODOTTI DIVERSI (SIGILLANTI, ADESIVI, GEOTESSILI)

Tutti i prodotti di seguito descritti vengono considerati al momento della fornitura. La Direzione dei Lavori, ai fini della loro accettazione, pu procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure

richiedere un attestato di conformit della stessa alle prescrizioni di seguito indicate. Per il campionamento dei prodotti ed i metodi di prova si fa riferimento ai metodi UNI esistenti.

1 - Per sigillanti si intendono i prodotti utilizzati per riempire in forma continua e durevole i giunti tra elementi edilizi (in particolare nei serramenti, nelle pareti esterne, nelle partizioni interne, ecc.) con funzione di tenuta

all'aria, all'acqua, ecc. Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono

rispondenti alle seguenti caratteristiche:

- compatibilit chimica con il supporto al quale sono destinati; - diagramma forza deformazione (allungamento) compatibile con le deformazioni elastiche del supporto al

quale sono destinati; - durabilit ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego, cio con decadimento delle

caratteristiche meccaniche ed elastiche che non pregiudichino la sua funzionalit; - durabilit alle azioni chimico-fisiche di agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di

destinazione.

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Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde al progetto

o alla norma UNI ISO 11600 e/o in possesso di attestati di conformit; in loro mancanza si fa riferimento ai

valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla Direzione dei Lavori.

2 - Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un prodotto ad uno attiguo, in forma permanente, resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all'ambiente ed alla destinazione

d'uso.

Sono inclusi nel presente articolo gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o per altri usi e per diversi supporti (murario, terroso, legnoso, ecc.).

Sono esclusi gli adesivi usati durante la produzione di prodotti o componenti. Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti

rispondenti alle seguenti caratteristiche:

- compatibilit chimica con il supporto al quale essi sono destinati; - durabilit ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego (cio con un decadimento delle

caratteristiche meccaniche che non pregiudichino la loro funzionalit); - durabilit alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di

destinazione; - caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l'uso.

Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una

norma UNI e/o in possesso di attestati di conformit; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla Direzione dei Lavori.

-Per quanto non espressamente contemplato, si rinvia alla seguente normativa tecnica: UNI EN 13888, UNI

EN 12004, UNI EN 12860.

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE

secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Art. 2.5.6

INFISSI

1 - Si intendono per infissi gli elementi aventi la funzione principale di regolare il passaggio di persone,

animali, oggetti, e sostanze liquide o gassose nonch dell'energia tra spazi interni ed esterni dell'organismo edilizio o tra ambienti diversi dello spazio interno.

Essi si dividono tra elementi fissi (cio luci fisse non apribili) e serramenti (cio con parti apribili); gli infissi

si dividono, inoltre, in relazione alla loro funzione, in porte, finestre e schermi. Per la terminologia specifica dei singoli elementi e delle loro parti funzionali in caso di dubbio si fa riferimento

alla norma UNI 8369 ed alla norma armonizzata UNI EN 12519. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura; le modalit di posa sono sviluppate

nell'articolo relativo alle vetrazioni ed ai serramenti.

La Direzione dei Lavori, ai fini della loro accettazione, pu procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformit della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

2 - Le luci fisse devono essere realizzate nella forma, con i materiali e nelle dimensioni indicate nel disegno

di progetto. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque devono, nel loro insieme (telai, lastre di vetro, eventuali accessori, ecc.), essere conformi alla norma UNI 7959

ed in particolare resistere alle sollecitazioni meccaniche dovute all'azione del vento od agli urti, garantire la

tenuta all'aria, all'acqua e la resistenza al vento. Quanto richiesto dovr garantire anche le prestazioni di isolamento termico, isolamento acustico,

comportamento al fuoco e resistenza a sollecitazioni gravose dovute ad attivit sportive, atti vandalici, ecc. Le prestazioni predette dovranno essere garantite con limitato decadimento nel tempo.

La Direzione dei Lavori potr procedere all'accettazione delle luci fisse mediante i criteri seguenti:

a) mediante controllo dei materiali costituenti il telaio pi vetro pi elementi di tenuta (guarnizioni, sigillanti) pi eventuali accessori, e mediante controllo delle caratteristiche costruttive e della

lavorazione del prodotto nel suo insieme e/o dei suoi componenti; in particolare trattamenti protettivi del legno, rivestimenti dei metalli costituenti il telaio, l'esatta esecuzione dei giunti, ecc.;

b) mediante l'accettazione di dichiarazioni di conformit della fornitura alle classi di prestazione quali tenuta all'acqua, all'aria, resistenza agli urti, ecc. (vedere punto 3, lett. b,); di tali prove potr anche

chiedere la ripetizione in caso di dubbio o contestazione.

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Le modalit di esecuzione delle prove saranno quelle definite nelle relative norme UNI per i serramenti

(vedere punto 3).

3 - I serramenti interni ed esterni (finestre, porte finestre, e similari) dovranno essere realizzati seguendo le

prescrizioni indicate nei disegni costruttivi o comunque nella parte grafica del progetto. In mancanza di prescrizioni (o in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque nel loro insieme

devono essere realizzati in modo da resistere alle sollecitazioni meccaniche e degli agenti atmosferici e

contribuire, per la parte di loro spettanza, al mantenimento negli ambienti delle condizioni termiche, acustiche, luminose, di ventilazione, ecc.; lo svolgimento delle funzioni predette deve essere mantenuto nel tempo.

a) La Direzione dei Lavori potr procedere all'accettazione dei serramenti mediante il controllo dei materiali che costituiscono l'anta ed il telaio ed i loro trattamenti preservanti ed i rivestimenti mediante il controllo

dei vetri, delle guarnizioni di tenuta e/o sigillanti, degli accessori. Mediante il controllo delle sue

caratteristiche costruttive, in particolare dimensioni delle sezioni resistenti, conformazione dei giunti, delle connessioni realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) o per aderenza (colle, adesivi, ecc.) e

comunque delle parti costruttive che direttamente influiscono sulla resistenza meccanica, tenuta all'acqua, all'aria, al vento, e sulle altre prestazioni richieste.

b) La Direzione dei Lavori potr altres procedere all'accettazione della attestazione di conformit della fornitura alle prescrizioni indicate nel progetto per le varie caratteristiche o in mancanza a quelle di

seguito riportate. Per le classi non specificate valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla

Direzione dei Lavori.

1) Finestre - tenuta all'acqua, all'aria e resistenza al vento, misurata secondo le norme UNI 11173, UNI EN

12207, UNI EN 12208 e UNI EN 12210;

- resistenza meccanica secondo la norma UNI EN 107.

3) Porte esterne - tolleranze dimensionali e spessore misurate secondo le norme UNI EN 1529;

- planarit misurata secondo la norma UNI EN 1530; - tenuta all'acqua, all'aria e resistenza al vento, misurata secondo le norme UNI 11173, UNI EN 12207,

UNI EN 12208 e UNI EN 12210;

- resistenza all'antintrusione secondo la norma UNI 9569.

La attestazione di conformit dovr essere comprovata da idonea certificazione e/o documentazione.

Per quanto non espressamente contemplato, si rinvia alla seguente normativa tecnica: UNI EN 12207, UNI EN 12208, UNI EN 12210, UNI EN 12211, UNI EN ISO 10077, UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1154, UNI EN

1155, UNI EN 1158, UNI EN 12209, UNI EN 1935, UNI EN 13659, UNI EN 13561, UNI EN 13241-1, UNI 10818, UNI EN 13126-1, UNI EN 1026 UNI EN 1027.

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Art. 2.5.7 PRODOTTI PER ISOLAMENTO TERMICO

1 - Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico attraverso le superfici sulle quali sono applicati (vedi classificazione seguente). Per la realizzazione dell'isolamento termico

si rinvia agli articoli relativi alle parti dell'edificio o impianti. I materiali vengono di seguito considerati al momento della fornitura; la Direzione dei Lavori, ai fini della loro

accettazione, pu procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un

attestato di conformit della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati

sia quella indicata nelle norme UNI EN 822, UNI EN 823, UNI EN 824 e UNI EN 825 ed in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed estere).

I materiali isolanti si classificano come segue:

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A) MATERIALI FABBRICATI IN STABILIMENTO: (blocchi, pannelli, lastre, feltri ecc.).

1) Materiali cellulari

- composizione chimica organica: plastici alveolari; - composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato;

- composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso. 2) Materiali fibrosi

- composizione chimica organica: fibre di legno;

- composizione chimica inorganica: fibre minerali. 3) Materiali compatti

- composizione chimica organica: plastici compatti; - composizione chimica inorganica: calcestruzzo;

- composizione chimica mista: agglomerati di legno.

4) Combinazione di materiali di diversa struttura - composizione chimica inorganica: composti "fibre minerali-perlite", calcestruzzi leggeri;

- composizione chimica mista: composti perlite-fibre di cellulosa, calcestruzzi di perle di polistirene. 5) Materiali multistrato

- composizione chimica organica: plastici alveolari con parametri organici; - composizione chimica inorganica: argille espanse con parametri di calcestruzzo, lastre di gesso

associate a strato di fibre minerali;

- composizione chimica mista: plastici alveolari rivestiti di calcestruzzo. La legge 257/92 vieta l'utilizzo di prodotti contenenti amianto quali lastre piane od ondulate, tubazioni e

canalizzazioni.

B) MATERIALI INIETTATI, STAMPATI O APPLICATI IN SITO MEDIANTE SPRUZZATURA.

1) Materiali cellulari applicati sotto forma di liquido o di pasta - composizione chimica organica: schiume poliuretaniche, schiume di ureaformaldeide;

- composizione chimica inorganica: calcestruzzo cellulare. 2) Materiali fibrosi applicati sotto forma di liquido o di pasta

- composizione chimica inorganica: fibre minerali proiettate in opera. 3) Materiali pieni applicati sotto forma di liquido o di pasta

- composizione chimica organica: plastici compatti;

- composizione chimica inorganica: calcestruzzo; - composizione chimica mista: asfalto.

4) Combinazione di materiali di diversa struttura - composizione chimica inorganica: calcestruzzo di aggregati leggeri;

- composizione chimica mista: calcestruzzo con inclusione di perle di polistirene espanso.

5) Materiali alla rinfusa - composizione chimica organica: perle di polistirene espanso;

- composizione chimica inorganica: lana minerale in fiocchi, perlite; - composizione chimica mista: perlite bitumata.

2 - Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:

a) dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore

nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei Lavori; b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti

progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua

documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei Lavori; c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in

assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei Lavori;

d) resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo in base

alle relative norme vigenti) ed espressi secondo i criteri indicati nelle norme UNI EN 12831 e UNI 10351; e) saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti caratteristiche:

- reazione o comportamento al fuoco; - limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;

- compatibilit chimico-fisica con altri materiali.

3 - Per i materiali isolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse

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caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. La Direzione dei Lavori pu

inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario a

carotaggi, sezionamento, ecc. significativi dello strato eseguito.

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Art. 2.5.8 POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

Il polistirene espanso sinterizzato (in sigla EPS), deriva dal petrolio sotto forma di stirene o stirolo. Lo stirolo la materia base del polistirene sia estruso che sinterizzato.

Per produrre l'EPS, il polistirolo (granulato) viene espanso mediante l'impiego di pentano (circa il 6%) ad una temperatura di circa 100 C. Il materiale acquista cos un volume 20-50 volte maggiore di quello iniziale. Il

semi-prodotto viene ulteriormente espanso mediante vapore acqueo, e quindi formato e tagliato nelle

dimensioni desiderate. Per conferire ai prodotti precise caratteristiche tecniche, come l'autoestinguenza e la resistenza al fuoco,

vengono aggiunti vari additivi. Il polistirene espanso sinterizzato si utilizza generalmente in pannelli di colore bianco o colorato. Il materiale ha

struttura cellulare a celle chiuse e se posto in acqua galleggia. L'EPS inoltre non emana odori e non da alcun problema a contatto con la pelle. E' fisiologicamente innocuo ed consentito anche per imballaggi di prodotti

alimentari.

E' possibile utilizzarlo in pannelli rigidi di vario spessore come isolante termico e acustico per pareti esterne ed

interne, intercapedini, solai di calpestio, coperture e simili.

Art. 2.5.9

POLISTIRENE ESPANSO ESTRUSO

I pannelli in polistirene espanso estruso (in sigla XPS) vengono realizzati a partire da granuli di polistirene nuovi e da polistirene proveniente da riciclo. Il materiale di partenza viene inserito in una macchina di estrusione che

lo fonde ed aggiunge materiale espandente ignifugo di altro tipo, a seconda delle necessit. La massa che ne risulta viene fatta passare attraverso un ugello a pressione che ne determina la forma. Il risultato del processo

produttivo un materiale isolante a struttura cellulare chiusa.

Il polistirene espanso estruso si pu trovare in commercio sotto forma di pannelli con o senza "pelle". La "pelle"

costituita da un addensamento superficiale del materiale che gli conferisce un aspetto liscio e compatto. I pannelli senza pelle sono ottenuti, invece, fresando la superficie per renderla compatibile con collanti,

calcestruzzo, malte ecc. La superficie pu essere lavorata in funzione dell'applicazione durante o in seguito

all'estrusione. Questo tipo di isolante viene utilizzato sia da solo che accoppiato con cartongesso, pannelli in legno e laminati plastici o metallici.

E' possibile utilizzarlo in pannelli rigidi di vario spessore come isolante termico e acustico per pareti esterne ed

interne, intercapedini, solai di calpestio, coperture e simili.

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CAPITOLO 3

MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

Art. 3.1 OPERE E STRUTTURE DI MURATURA

3.1.1) Generalit

Le costruzioni in muratura devono essere realizzate nel rispetto di quanto contenuto nel D.M. 14 gennaio

2008 e relativa normativa tecnica vigente.

Art. 3.1.2

ESECUZIONE DELLE PARETI ESTERNE E PARTIZIONI INTERNE

1 Si intende per parete esterna il sistema edilizio avente la funzione di separare e conformare gli spazi

interni al sistema rispetto all'esterno. Si intende per partizione interna un sistema edilizio avente funzione di dividere e conformare gli spazi

interni del sistema edilizio. Nella esecuzione delle pareti esterne si terr conto della loro tipologia (trasparente, portante, portata,

monolitica, ad intercapedine, termoisolata, ventilata) e della loro collocazione (a cortina, a semicortina od

inserita). Nella esecuzione delle partizioni interne si terr conto della loro classificazione in partizione semplice

(solitamente realizzata con piccoli elementi e leganti umidi) o partizione prefabbricata (solitamente realizzata con montaggio in sito di elementi predisposti per essere assemblati a secco).

2 Quando non diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi non sono sufficientemente dettagliati) si intende che ciascuna delle categorie di parete sopracitata composta da

pi strati funzionali (costruttivamente uno strato pu assolvere a pi funzioni), che devono essere realizzati come segue.

a) Le pareti a cortina (facciate continue) saranno realizzate utilizzando i materiali e prodotti rispondenti

al presente capitolato (vetro, isolanti, sigillanti, pannelli, finestre, elementi portanti, ecc.). Le parti metalliche si intendono lavorate in modo da non subire microfessure o comunque

danneggiamenti ed, a seconda del metallo, opportunamente protette dalla corrosione. Durante il montaggio si curer la corretta esecuzione dell'elemento di supporto ed il suo ancoraggio

alla struttura dell'edificio eseguendo (per parti) verifiche della corretta esecuzione delle giunzioni (bullonature, saldature, ecc.) e del rispetto delle tolleranze di montaggio e dei giochi. Si effettueranno

prove di carico (anche per parti) prima di procedere al successivo montaggio degli altri elementi.

La posa dei pannelli di tamponamento, dei telai, dei serramenti, ecc., sar effettuata rispettando le tolleranze di posizione, utilizzando i sistemi di fissaggio previsti. I giunti saranno eseguiti secondo il

progetto e comunque posando correttamente le guarnizioni ed i sigillanti in modo da garantire le prestazioni di tenuta all'acqua, all'aria, di isolamento termico, acustico, ecc. tenendo conto dei

movimenti localizzati dalla facciata e dei suoi elementi dovuti a variazioni termiche, pressione del

vento, ecc. La posa di scossaline coprigiunti, ecc. avverr in modo da favorire la protezione e la durabilit dei materiali protetti ed in modo che le stesse non siano danneggiate dai movimenti delle

facciate. Il montaggio dei vetri e dei serramenti avverr secondo le indicazioni date nell'articolo a loro dedicato.

b) Le pareti esterne o partizioni interne realizzate a base di elementi di laterizio, calcestruzzo, calcio silicato, pietra naturale o ricostruita e prodotti similari saranno realizzate con le modalit descritte

nell'articolo opere di muratura, tenendo conto delle modalit di esecuzione particolari (giunti,

sovrapposizioni, ecc.) richieste quando la muratura ha compiti di isolamento termico, acustico, resistenza al fuoco, ecc. Per gli altri strati presenti morfologicamente e con precise funzioni di

isolamento termico, acustico, barriera al vapore, ecc., si rinvia alle prescrizioni date nell'articolo

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relativo alle coperture.

Per gli intonaci ed i rivestimenti in genere si rinvia all'articolo sull'esecuzione di queste opere.

Comunque, in relazione alle funzioni attribuite alle pareti ed al livello di prestazione richiesto, si curer la realizzazione dei giunti, la connessione tra gli strati e le compatibilit meccaniche e chimiche.

Nel corso dell'esecuzione si curer la completa realizzazione dell'opera, con attenzione alle interferenze con altri elementi (impianti), all'esecuzione dei vani di porte e finestre, alla realizzazione

delle camere d'aria o di strati interni, curando che non subiscano schiacciamenti, discontinuit, ecc.

non coerenti con la funzione dello strato. c) Le partizioni interne costituite da elementi predisposti per essere assemblati in sito (con e senza

piccole opere di adeguamento nelle zone di connessione con le altre pareti o con il soffitto) devono essere realizzate con prodotti rispondenti alle prescrizioni date nell'articolo prodotti per pareti esterne

e partizioni interne.

Nell'esecuzione si seguiranno le modalit previste dal produttore (ivi incluso l'utilizzo di appositi attrezzi) ed approvate dalla Direzione dei Lavori. Si curer la corretta predisposizione degli elementi

che svolgono anche funzione di supporto in modo da rispettare le dimensioni, tolleranze ed i giochi previsti o comunque necessari ai fini del successivo assemblaggio degli altri elementi. Si curer che gli

elementi di collegamento e di fissaggio vengano posizionati ed installati in modo da garantire l'adeguata trasmissione delle sollecitazioni meccaniche. Il posizionamento di pannelli, vetri, elementi

di completamento, ecc. sar realizzato con l'interposizione di guarnizioni, distanziatori, ecc. che

garantiscano il raggiungimento dei livelli di prestazione previsti ed essere completate con sigillature, ecc.

Il sistema di giunzione nel suo insieme deve completare il comportamento della parete e deve essere eseguito secondo gli schemi di montaggio previsti; analogamente si devono eseguire secondo gli

schemi previsti e con accuratezza le connessioni con le pareti murarie, con i soffitti, ecc.

3.1.3) Murature in Genere: Criteri Generali per l'Esecuzione

Nella costruzione delle murature in genere verr curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle volte, piattabande, archi, e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per:

- ricevere le chiavi ed i capichiavi delle volte: gli ancoraggi delle catene e delle travi a doppio T; le testate

delle travi (di legno, di ferro); le pietre da taglio e quanto altro non venga messo in opera durante la formazione delle murature;

- il passaggio delle canalizzazioni verticali (tubi pluviali, dell'acqua potabile, canne di stufe e camini, scarico acqua usata, immondizie, ecc.);

- il passaggio delle condutture elettriche, di telefoni e di illuminazione;

- le imposte delle volte e degli archi; - gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali, ecc.

Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature gi eseguite. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto

collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse.

I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata in