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LA SINTASSI Cap. 4 Berruto / Cerruti Linguistica generale (2012-13) - Chiari Pagina 1

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LA SINTASSI Cap. 4 Berruto / Cerruti

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Sintassi

l  È il livello di analisi che si occupa della struttura della frasi

l  Il suo oggetto di studio è come si combinano tra loro le parole e come sono organizzate in frasi

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La frase

l  Si può inquadrare approssimativamente come l’entità linguistica che funziona come unità comunicativa, costituisce cioè un messaggio

l  È identificata dal contenere una predicazione

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• Una frase nominale è una frase senza verbo (es. buona questa torta) • Una frase semplice, costituita da un’unica predicazione, si può chiamare più precisamente proposizione

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L’analisi della struttura delle frasi

•  Il principio generale è la scomposizione o segmentazione. Si scompone la frase in costituenti, negli elementi più piccoli della frase stessa ----> metodo degli alberi etichettati

•  Un albero etichettato è l’indicatore sintagmatico della frase

Esempi di alberi etichettati

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2. I gruppi di parole: classi di sintagmi

•  I sintagmi, come le parole, appartengono a diverse categorie grammaticali –  L'elemento centrale di un sintagma è la sua testa:

la testa di un sintagma è l'unico elemento obbligatorio (non può essere omessa) e determina la sua categoria

•  il poliziotto testa: N sintagma nominale (SN) •  catturò il ladro testa: V sintagma verbale (SV) •  a mezzanotte testa: P sintagma preposizionale (SP) •  molto buono testa: A sintagma aggettivale (SA)

•  La distribuzione degli elementi nella frase – ovvero l’insieme dei contesti in cui gli elementi possono comparire nella frase – è un criterio importante per distinguere diverse classi di elementi

•  Per rappresentare la struttura interna di costruzioni non molto complesse è sufficiente la parentesizzazione

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Il sintagma

• Un ‘sintagma’ • è definibile come la minima combinazione di parole (costituita da almeno una parola) che funzioni come un’unità della struttura frasale

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Funzioni sintattiche

Riguardano il ruolo che i sintagmi assumono nella struttura sintattica della frase (es. SN soggetto o oggetto, SPrep oggetto indiretto o complemento, e così via). Soggetto, predicato verbale e oggetto sono le tre funzioni sintattiche fondamentali, seguite dai complementi (specificazione, termine, mezzo, modo, argomento, tempo, luogo ecc.)

Schemi valenziali

Costituiscono l’embrione iniziale della strutturazione delle

frasi.

Per enunciare una frase si parte da un verbo; il tipo di

significato di un verbo implica o richiede degli elementi: le

valenze (o argomenti).

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1. La valenza

•  Ogni verbo richiede un certo numero obbligatorio di parole nella frase: questa è la valenza verbale –  Argomento:

elemento richiesto obbligatoriamente da un verbo –  Verbi avalenti (o zerovalenti): nessun argomento

•  es. verbi «meteorologici», piove vs. *egli piove –  Verbi monovalenti: un argomento

•  es. verbi «intransitivi», camminare - Gianni cammina –  Verbi bivalenti: due argomenti

•  es. verbi «transitivi», catturare - Gianni ha catturato il ladro Con alcuni di questi verbi il secondo argomento può essere una frase dipendente (es. Gianni crede che Pietro verrà)

–  Verbi trivalenti: tre argomenti •  es. verbi di «dire» e «dare»:

Gianni ha dato un libro a Maria Il professore ha detto ai ragazzi di fare silenzio

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1. La valenza

•  Oltre agli argomenti (obbligatori, pena la grammaticalità), in una frase possono essere presenti molti altri elementi «facoltativi»

•  Tali elementi sono detti circostanziali –  si distinguono dagli argomenti per una maggiore «mobilità

posizionale»: •  A mezzanotte il poliziotto catturò il ladro •  Il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte

–  Riassumendo: in una frase italiana sono presenti: 1.  il verbo 2.  il numero di argomenti richiesti dal verbo in base alla sua valenza 3.  facoltativamente, uno o più circostanziali

Sulla base degli schemi valenziali, tipicamente, il

soggetto risulterà la prima valenza del verbo e l’oggetto la seconda (nel caso dei verbi transitivi).

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I circostanziali

• Sono costituenti che non fanno parte dello schema valenziale; si dicono anche avverbiali o aggiunti. • Non essendo implicati dal significato del verbo, non fanno parte delle funzioni sintattiche fondamentali, ma aggiungono informazioni altrettanto (o più) salienti di quelle codificate dagli schemi valenziali.

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I ruoli semantici Un altro ordine di princìpi che intervengono nella costruzione ed interpretazione di una frase è dato da princìpi semantici che concernono propriamente il modo in cui il referente di ogni sintagma (l’entità che il sintagma indica) contribuisce e partecipa all’evento rappresentato dalla frase. Per individuare tali funzioni, chiamate ‘ruoli semantici’ occorre dunque spostarsi dalla considerazione della frase come struttura sintattica alla considerazione della frase come rappresentazione di un evento.

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• I principali ruoli semantici sono:

• -Agente • -Paziente • -Sperimentatore • -Beneficiario • -Strumento • -Destinazione

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L’organizzazione pragmatico-informativa - Tipi di frasi: dichiarativa, interrogativa, esclamativa, imperativa - Tema (l’entità intorno a cui si predica qualcosa, ‘ciò di cui si parla’) - Rema (la predicazione che viene fatta a proposito del tema) - Dato (l’elemento da considerare noto nella frase) - Nuovo (l’informazione non nota) - Focus (il punto comunicativamente più saliente della frase)

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•  configurazionale, relativa alla struttura in costituenti; •  sintattica, relativa alle funzioni sintattiche; •  semantica, relativa ai ruoli semantici; •  pragmatico-informativa, relativa all’articolazione tema/rema (ed eventualmente in dato/nuovo, ecc.).

Le quattro prospettive dell’analisi sintattica

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La grammatica generativa

• È una grammatica che intende predire in maniera esplicita e formalizzata le frasi possibili di una lingua (escludendo contemporaneamente le frasi agrammaticali, mal formate). • Il ruolo centrale per la ‘generazione’ è svolto dalla sintassi, la parte ‘interna’ della lingua, che ha il compito di accoppiare e ‘interpretare’ (fornire una interpretazione semantica a) significati e significanti, le parti ‘esterne’ della lingua, e che è basata su un sostrato comune a tutte le lingue, una ‘grammatica universale’

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I componenti della g.g.

•  lessico: parole con il loro significato e le loro proprietà, compresi gli intorni sintattici in cui possono comparire •  regole: governano i diversi aspetti della grammatica e descrivono formalmente il meccanismo di formazione delle frasi (regole di riscrittura, ricorsive, contestuali)

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• Le regole generano una frase. Ogni frase di una lingua ha quindi assegnato un indicatore sintagmatico che ne rappresenta la struttura e ne determina il significato globale, l’interpretazione.

• Struttura superficiale e struttura profonda

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3. Le frasi

•  Si può provare che le frasi sono diverse dagli altri gruppi di parole (sintagmi): –  solo le frasi hanno una struttura predicativa

(cioè, solo le frasi hanno un soggetto e un predicato) –  soggetto e predicato sono in un rapporto di dipendenza

reciproca (l'uno dipende dall'altro e viceversa) •  [l’albero è verde] (frase grammaticale) •  *[l’albero è] / *[verde] (agrammaticali in quanto frasi)

–  i costituenti di un sintagma sono invece in un rapporto di dipendenza non-reciproca (la testa può esserci senza modificatori, ma non viceversa)

•  [l’albero verde] (SN) •  [l'albero] / *[verde] (in quanto sintagmi nominali)

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3.2. Tipi di frasi

•  Semplice: non contiene altre frasi •  [Gianni è partito]

•  Complessa: contiene altre frasi, in rapporti di –  coordinazione: due o più frasi semplici sullo stesso piano

•  [ [Gianni è partito] e [Maria è rimasta a casa] ]

–  subordinazione: due o più frasi semplici non sullo stesso piano •  [Il poliziotto catturò il ladro [che aveva svaligiato la casa] ]

frase principale frase dipendente o secondaria

La frase dipendente è agrammaticale se detta in isolamento

Frasi complesse

Spesso le frasi non vengono realizzate come unità isolate, ma si combinano in sequenze strutturate anche lunghe, frasi complesse o ‘periodi’. La sintassi del periodo, o ‘sintassi superiore’, o ‘macrosintassi’, è un ulteriore importante sottolivello di analisi del sistema linguistico.

•  La coordinazione: le proposizioni vengono accostate l’una all’altra senza un rapporto di dipendenza.

•  La subordinazione: c’è un rapporto di dipendenza tra le proposizioni (le tre principali categorie di frasi subordinate sono le avverbiali, le completive, le relative) .

•  I connettivi: elementi che coordinano o subordinano le frasi tra loro.

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3.2. Tipi di frasi: classificazione delle frasi semplici

•  Cinque punti di vista che si applicano a ogni frase –  Dipendenza –  Modalità –  Polarità –  Diatesi –  Segmentazione

•  Dipendenza:

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3.2. Tipi di frasi: Classificazione delle frasi semplici

•  Modalità: –  Dichiarative: Gianni è partito –  Interrogative

•  interrogative sì/no: Gianni è partito? •  interrogative «wh-»: Chi è partito?

–  Esclamative: Che sorpresa mi ha fatto Gianni! –  Imperative: Gianni, parti!

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3.2. Tipi di frasi: Classificazione delle frasi semplici

•  Polarità: –  Affermative: Gianni è partito –  Negative: Gianni non è partito

•  Diatesi:

–  Attive: Gianni ama Maria –  Passive: Maria è amata da Gianni

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3.2. Tipi di frasi: Classificazione delle frasi semplici

•  Segmentazione: –  Non segmentate: Non avevo mai letto questo libro –  Segmentate: un sintagma è separato dal resto della frase da una

pausa nella pronuncia •  Dislocata a destra: Non lo avevo mai letto, questo libro •  A tema sospeso: Questo signore, Dio gli ha toccato il cuore •  Focalizzata: Gianni ho visto ieri, non Paolo •  Scissa: È questo libro che non avevo mai letto

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3.3. Relazioni tra frasi di tipo diverso: trasformazioni

•  Esistono corrispondenze sistematiche tra frasi di diversi tipi: –  dichiarativa ↔ interrogativa «sì/no»

(diverse solo per l’intonazione) Gianni è partito vs. Gianni è partito?

–  affermativa ↔ negativa

(diverse solo per particella non) Gianni è partito vs. Gianni non è partito

•  Questo tipo di corrispondenza sistematica è chiamato trasformazione

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4. Soggetto e predicato: separando i tre punti di vista

•  A livello strettamente sintattico: –  soggetto:

«quell’argomento che ha obbligatoriamente la stessa persona e lo stesso numero del verbo»

–  predicato: «costituito dal verbo più gli altri argomenti del verbo stesso»

•  A livello semantico: –  soggetto: agente / esperiente –  predicato: azione / stato

•  A livello comunicativo: –  soggetto: tema –  predicato: rema

I testi

•  Al di sopra dell’unità ‘frase’ bisogna riconoscere un altro livello di analisi della sintassi, che può essere chiamato il livello dei ‘testi’.

•  Dal punto di vista linguistico, un testo è definibile grosso modo come una combinazione di frasi più il contesto in cui questa combinazione funziona da unità comunicativa.

•  Per ‘contesto’ si deve intendere sia il contesto linguistico, vale a dire la parte di comunicazione verbale che precede e che eventualmente segue il testo in oggetto, sia il contesto extralinguistico, la situazione comunicativa in cui la combinazione di frasi è prodotta.

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•  Anafore/Catafore: elementi per la cui interpretazione è necessario far riferimento al contesto linguistico, rispettivamente, precedente o seguente

•  Deissi: elementi per la cui interpretazione è necessario far riferimento al contesto extralinguistico (tre tipi principali di deissi: personale, spaziale, temporale)

•  Ellissi: omissione di elementi che sarebbero indispensabili per dare luogo a una struttura frasale completa, e che per l’interpretazione della frase sono recuperabili dal contesto linguistico

•  Segnali discorsivi: elementi estranei alla strutturazione sintattica della frase che esplicitano l’articolazione interna del discorso

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