cantico

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SCRITTURA DELLA SCRITTURA DELLA SCRITTURA DELLA SCRITTURA DELLA SCRITTURA DELLA SCR Cantico

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SCRITTURA DELLA SCRITTURA DELLA SCRITTURA DELLA SCRITTURA DELLA SCRITTURA DELLA SCR

Cantico

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Traduzione/ edizione di Emilio Villa

Emilio Villa (1914-2003) Studioso, intellettuale, artista, traduttore, poeta. Conoscitore profondo delle lingue mesopotamiche,

del greco, del latino, ha tradotto una tavola del poema Enuma Elis, l’intera (inedita) Bibbia e l’Odissea

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Emilio Villa, un intellettuale italiano da riscoprire

Negli anni cinquanta sperimenta una scrittura matrice del plurilinguismo, dove si compenetrano: il francese, l’inglese, lo spagnolo, il provenzale, il portoghese, il latino e il greco, il dialetto milanese. Allergico alla lingua Ytalyana (ritenuta di schiavitù) cerca di far interagire le lingue morte con quelle vive strutturate con una profonda conoscenza etimologica. Lavora anche con grandi artisti internazionali come Rothko, Duchamp, Matta, e con altri italiani come Schifano, Turcato e Lo Savio.

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Il Cantico secondo Emilio Villa

Dramma a due voci Manifestazione rituale di origini più antiche (culti di

divinità mesopotamiche ed egizie) Pantheon ammoneo, divinità della primavera

rinascente – Adone e Tanit (Tammuz e Ishtar) Mlk – malic (malkishalma= Tammuz) Scena di valore liturgico

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La Bibbia secondo Villa

Dimensione letteraria e restituzione/riappropriazione umana dei testi

Evidenza del carattere eterogeneo e composito dei biblìa Valore storico e patetico oltre che mitologico e

interculturale delle narrazioni “pura fictio mitica” “narrazione cosmogonica” “visione cosmologica”

Tutte ricche di echi provenienti da culture diverse da quella ebraica “nozioni neo-mesopotamiche, iraniche e mediterranee” (Villa)

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Cantico, tra i libri Sapienziali

Proverbi, Cantico, Qoelet e Sapienza – Sotto la specifica autorità di Salomone

A lungo considerati non canonici La tradizione ebraica raccoglie Proverbi, Cantico e

Salmi tra gli Agiografi (non ispirati profeticamente, ma per mezzo del Ruah ha-Qodesh, spirito di santità)

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Statuto filologico

Per secoli non canonico Circolato senza commento Traduzione e trascrizioni che lo trasformano (per es.

amori diventano mammelle in greco e latino) Interventi e aggiunte sul testo Ebraico diventato ‘intoccabile’ solo dopo l’edizione

normativa dei Ben Asher X secolo d.C. (vennero eliminati TUTTI i manoscr. precedenti)

Cantico ‘de-erotizzato’ dagli interventi rabbinici

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Lettura testo

In fotocopia, reperibile da El Kubri Tratto da: Emilio Villa, Proverbi e Cantico, a cura di

Cecilia Bello Minciacchi, Bibliopolis, Napoli 2004, pp. 195-224

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Motivi - topoi

Amore carnale e spirituale Il male d’amore La ricerca reciproca Il rito dell’unione e della distanza Corpo e natura

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Sulla soglia, alla porta dell’amata

Standing in the doorway

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Emily Dickinson (1830-1886)

Tra le massime voci della lirica del XIX secolo

Poetessa nordamericana, poetessa di pensiero e di sensi rivolti alla natura, al corpo, alla mistica: “la mia lettera al mondo, un messaggio consegnato/ a mani invisibili”

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A Word Made Flesh (1651)

A Word made Flesh is seldom And tremblingly partook Nor then perhaps reported But have I not mistook Each one of us has tasted With ecstasies of stealth The very food debated To our specific strength –

A Word that breathes distinctly Has not the power to die Cohesive as the Spirit It may expire if He -- "Made Flesh and dwelt among us" Could

condescension be Like this consent of Language This loved Philology.

Una parola fatta carne è raramenteE timorosamente consumataE forse resta ignotaMa se non sono in erroreCiascuno di noi ha gustatoCon estasi furtivaGiusto il cibo assegnatoAlla nostra forza specifica.

Una parola che respiri nettaNon ha il potere di morire –Compatta come lo spirito Con esso può spirare –“Si fece carne e abitò fra noi”:Può esservi condiscendenzaCome questo consenso della lingua Questa amata filologia?

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Emily Dickinson, poem n. 1000l’attesa alle porte, il bussare, il bruciare, il turbare /

rovesciamento ironico

The Fingers of the LightTapped soft upon the TownWith "I am great and cannot waitSo therefore let me in."

"You're soon," the Town replied,"My Faces are asleep-But swear, and I will let you by,You will not wake them up."

The easy Guest compliedBut once within the TownThe transport of His CountenanceAwakened Maid and Man

The Neighbor in the PoolUpon His Hip elateMade loud obeisance and the GnatHeld up His Cup for Light.

La luce con le dita delicatebussava alla città:“Sono grande, non posso aspettareLasciami dunque entrare.”

“E’ ancora presto” disse la città,“i miei volti son tutti addormentati – Ma giurami che non li sveglieraiE ti farò passare.”

L’ospite compiacente accondisceseMa una volta che fu nella cittàLa fiamma viva della sua figuraSvegliò uomini e donne

Ed il loro vicino nello stagnoAlzatosi sul fianco Fece chiassosa riverenza – e alla luceSollevò la sua coppa il moscerino.

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One Year ago – jots what?

God – spell the word! I – cant –

Was’t Grace? Not that – Was’t Glory? That -

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Shoobridge, Helen."Reverence for each Other Being the Sweet Aim:" Dickinson Face to Face with the

MasculineThe Emily Dickinson Journal - Volume 9, Number 1, Spring 2000, pp. 87-111

Her goal is to communicate with a man, to educate him on how to love, and to make him hear her and acknowledge her difference. A significant discursive model that enables her project is the Song of Songs, which provides a prototype for her call for an ethical meeting between the sexes. In recent times, Luce Irigaray has delineated the features of such an ethical encounter,...

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Emily Dickinson - A Wind that rose (1259)

A Wind that rose Though not a Leaf In any Forest stirred But with itself did cold engage Beyond the Realm of Bird – A Wind that woke a lone Delight Like Separation's Swell Restored in Arctic Confidence To the Invisible --

Un vento si levò Benché non una fogliaTremasse in alcun bosco E con se stesso fredda lotta

acceseOltre il dominio degli uccelli –Un vento che destò una solitariaGioia – come la piena del

distacco Restituito all’artica segretezzaDell’invisibile

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Because that you are going And never coming back And I, however absolute, May overlook your Track—

Because that Death is final, However first it be, This instant be suspended Above Mortality—

Significance that each has lived The other to detect Discovery not God himself Could now annihilate

Perché tu te ne vaiPer non tornare più Ed io, per quanto assoluta, potrei perder le tue tracce

Poiché conclusiva è la mortePer quanto prima sia,Resti al di sopra di mortalitàSospeso questo istante –

Segno che abbiamo vissuto soltantoPer trovarci l’un l’latra –Una scoperta che nemmeno DioPotrebbe ora annullare –

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Eternity, Presumpiton,The instant I perceive That you, who were Existence Yourself forgot to live—

The "Life that is" will then have been A thing I never knew— As Paradise fictitious Until the Realm of you—

The "Life that is to be," to me, A Residence too plain Unless in my Redeemer's Face I recognize your own—

Eternità presumoL’istante in cui mi accorgoChe tu – ch’eri esistenza –Hai scordato di vivere –

La ‘vita d’ora’ allora sarà stata Una cosa che non conobbi mai – Paradisi fittizi, in attesaDel reame in te.

La ‘vita che verrà’ sarà per meDimora troppo misera,Se nel volto del mio redentoreNon riconosca il tuo –

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Of Immortality who doubts He may exchange with me Curtailed by your obscuring Face Of everything but He—

Of Heaven and Hell I also yield The Right to reprehend To whoso would commute this Face For his less priceless Friend.

If "God is Love" as he admits We think that me must be Because he is a "jealous God“ He tells us certainly

If "All is possible with" him As he besides concedes He will refund us finally Our confiscated Gods—

Chi dubita dell’immortalitàCambi con me la sua sorteIl tuo volto abbagliante mi ha privataDi tutto – non di lei –

Cedo altresì del Cielo e dell’InfernoIl diritto di discutereA chiunque voglia cambiare questo voltoCol suo amico meno prezioso

Se ‘Dio è amore’ come egli concede Crediamo debba esserlo Poiché è un ‘Dio geloso’Lo dice chiaramente.

Se a lui ‘tutto è possibilie’Come pure assicura Un giorno alfine ci restituiràGl’idoli confiscati.